La ceramica in archeologia
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- Nicola Torre
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1 La ceramica in archeologia
2 I POSSIBILI MODI DI PRODUZIONE DELLA CERAMICA: MODELLI ECONOMICI ED ETNOARCHEOLOGICI (da Peacock) 1. PRODUZIONE CASALINGA (HOUSEHOLD PRODUCTION) 2. INDUSTRIA CASALINGA (HOUSEHOLD INDUSTRY) 3. OFFICINA INDIVIDUALE (INDIVIDUAL WORKSHOP) 4. OFFICINE NUCLEATE (NUCLEATED WORKSHOPS) 5. MANIFATTURA (MANUFACTORY) 6. FABBRICA (FACTORY) 7. PRODUZIONE NELL AMBITO DELLA TENUTA AGRICOLA (ESTATE PRODUCTION) 8. PRODUZIONE MILITARE ED ALTRE PRODUZIONI PUBBLICHE
3 1. PRODUZIONE CASALINGA - Ogni gruppo familiare produce la ceramica che necessita per il suo proprio consumo - Attività occasionale/sporadica, prevalentemente femminile - Viene prodotta ceramica di tipo strettamente funzionale (per lo più pentole) con forte inerzia tipologica - Non vengono impiegati né tornio, né forni stabili - Può essere legata a gruppi sedentari, ma anche nomadici
4 2. INDUSTRIA CASALINGA - Un primo passo verso la specializzazione artigianale, la produzione può essere destinata al prorprio gruppo sociale, ma anche ad un più ampio mercato - Tuttavia la produzione ceramica rimane una attività part-time e non è un mezzo essenziale di sussistenza - Ancora prevalentemente femminile per il suo carattere secondario, può servire a migliorare le entrate familiari, la ceramica viene prodotta nei mesi nei quali l attività agricola è rallentata - Scarso investimento nelle attrezzature, ma vi possono essere delle tavole rotanti o dei forni rudimentali - Può essere legata a gruppi sedentari, ma anche nomadici
5 3.OFFICINA INDIVIDUALE - Produrre ceramica è un mezzo essenziale di sussistenza, anche se può essere eventualmente accompagnato da altre attività agricole (ad es. coltivazione dell orto, ecc.) - La produzione è orientata verso il mercato - Si usa normalmente il tornio e la fornace stabile - Per il suo carattere primario è un attività prevalentemente maschile; nell officina possono anche essere presenti degli assistenti - Officine di questo tipo sono in genere isolate e non sono quindi soggette ad una grande competizione - E prevalentemente di tipo sedentari, ma vi possono essere casi di produzioni peripatetiche (grandi contenitori o mercati molto dispersi)
6 4. OFFICINE NUCLEATE - Le officine individuali sono raggruppate insieme per formare un complesso industriale più o meno fortemente aggregato - Il raggruppamento può essere favorito dalla presenza di buone materie prime, da una offerta di manodopera e/o dall esistenza di un mercato adeguato - Attività maschile, che occupa tutto l arco dell anno, con forte investimento nella strumentazione - La competizione tra le diverse officine del nucleo tende ad elevare la qualità delle ceramiche. Le ceramiche sono generalmente di buon livello e relativamente standardizzate. - La cooperazione è il più grande vantaggio della concentrazione produttiva - La scala della produzione attira il mediatore, con la sua ampia rete di distribuzione, il che elimina le spese ed i problemi della distribuzione individuale
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9 3.OFFICINA INDIVIDUALE - Produrre ceramica è un mezzo essenziale di sussistenza, anche se può essere eventualmente accompagnato da altre attività agricole (ad es. coltivazione dell orto, ecc.) - La produzione è orientata verso il mercato - Si usa normalmente il tornio e la fornace stabile - Per il suo carattere primario è un attività prevalentemente maschile; nell officina possono anche essere presenti degli assistenti - Officine di questo tipo sono in genere isolate e non sono quindi soggette ad una grande competizione - E prevalentemente di tipo sedentari, ma vi possono essere casi di produzioni peripatetiche (grandi contenitori o mercati molto dispersi)
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15 4. OFFICINE NUCLEATE - Le officine individuali sono raggruppate insieme per formare un complesso industriale più o meno fortemente aggregato - Il raggruppamento può essere favorito dalla presenza di buone materie prime, da una offerta di manodopera e/o dall esistenza di un mercato adeguato - Attività maschile, che occupa tutto l arco dell anno, con forte investimento nella strumentazione - La competizione tra le diverse officine del nucleo tende ad elevare la qualità delle ceramiche. le ceramiche sono generalmente di buon livello e relativamente standardizzate. - La cooperazione è il più grande vantaggio della concentrazione produttiva - La scala della produzione attira il mediatore, con la sua ampia rete di distribuzione, il che elimina le spese ed i problemi della distribuzione individuale
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19 5. LA MANIFATTURA - Un certo numero di artigiani sono raggruppati assieme in un singolo posto o edificio e cooperano nella produzione - Il processo produttivo può essere suddiviso in tutte le sue componenti con una conseguente forte specializzazione nelle prestazioni degli artigiani - La differenza rispetto alle officine nucleate può essere nel numero degli addetti. Archeologicamente può essere riconoscibile sulla base della misura degli edifici interessati; il grado di standardizzazione dei prodotti e dalla scala della produzione - La differenza tra la manifattura e la fabbrica risiede principalmente nelle dimensioni complessive dell impresa e della produzione ed inoltre una fabbrica deve prevedere l esistenza di macchinari azionati da qualcosa di diverso dai muscoli umani o animali.
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23 VARIABILI TECNOLOGICHE ED ECONOMICHE NELLA PRODUZIONE CERAMICA (da van der Leeuw 1981) Materie prime argilla acqua sabbia combustibile ossidi minerali (per rivestimenti e decorazioni) Attrezzi per: scavare frantumare trasportare depurare stagionare impastare modellare rifinire decorare asciugare cuocere Tecniche di manifattura per modellare decorare cuocere
24 Prodotti loro tipo, numero e misura Variabili economiche provenienza delle materie prime investimenti mercati tempo impiegato per ogni vaso Organizzazione del lavoro stagionalità part/full time nr. di addetti ubicazione divisione del lavoro presenza di salariati
25 POSSIBILI MODELLI DI SCAMBIO APPLICABILI ANCHE ALLA CERAMICA (da Renfrew 1977 integrato) - il produttore ed il consumatore coincidono (ceramica fatta i casa) - Il produttore porta i suoi vasi in qualche agenzia centrale, che gli assegna in cambio delle altre merci - Il consumatore va a casa o alla bottega del produttore per acquistare il suo vaso - Il produttore porta la sua merce in giro per venderla, fungendo da venditore ambulante - Il produttore ed il consumatore si incontrano ad un terzo posto, in genere un mercato, per lo scambio - Il produttore scambia la sua merce con un intermediario, che la trasporta e la scambia con i consumatori (fondamentale in questo caso la situazione generale dei trasporti)
26 Le diverse modalità di scambio (da Renfrew-Bahn)
27 Il relitto arcaico di Kas
28 IL PUNTO DI VISTA DEL CONSUMATORE (quando non coincide con il produttore) - Nell acquistare la ceramica si può tenere conto della sua funzione e/o delle sue qualità estetiche e/o del suo costo. Una particolare eccellenza in tutti o in uno di questi aspetti può ad esempio giustificare anche la provenienza da una zona relativamente lontana. Se in una stessa area vi è un offerta molto articolata di prodotti ceramici, dai diversi consumi si possono eventualmente evincere differenze di status sociale. - Si acquistano comunque oggetti dei quali si conoscono le funzioni e le prestazioni. La volontà di emulare le usanze di altre classi sociali può spingere all acquisto. - La ceramica può essere acquistata non di per sé, ma in quanto contenitore di altre merci (ad esempio le anfore da vino, olio, salsa di pesce, ecc;). Questo non toglie che poi i contenitori non possano essere riciclati con le stesse o diverse funzioni. - La c. può costituire un dono, un souvenir o fare parte del corredo personale ad es. di un mercante, di un pellegrino o di un cavaliere e quindi viaggiare con il suo possessore o donatore.
29 LA CERAMICA IN ARCHEOLOGIA: La sua sostanziale onnipresenza: scarsa deperibilità e facilità di disporre delle materie prime fondamentali. E pertanto un ottimo indicatore per definire: cronologie, funzioni, economie, livelli tecnologici, culture alimentari, status sociale, ecc. Come giunge la ceramica nei depositi archeologici: deposizione primaria (corredi tombali, strati di vita/frequentazione; abbandono; discariche di rifiuti) e secondaria: gli strati con deposizione primaria vengono intaccati da altre attività (fosse, escavazioni, dilavamenti, ecc.), la ceramica così trasportata costituisce un residuo. Corredo ceramico in uso e corredo che giunge nel deposito: le diverse speranze di vita delle ceramiche ed i fattori che influenzano il grado di frangibilità della ceramica: a. la resistenza stessa della ceramica; b. la funzione del vaso; c. il metodo d uso (ad es. il tipo di focolare); d. il contesto d uso (l accuratezza nel manipolarlo, ecc.); e. il costo del vaso. Vi sono comunque attenzioni diverse nelle comunità in cui si producono, rispetto a quelle nelle quali solo si usano vasi.
30 I MODI DI STUDIARE LA CERAMICA Approcci differenti, che seguono anche la storia della disciplina archeologica, a sua volta mutevole a seconda del periodo e del paese nel quale viene applicata Approccio storico artistico: principale attenzione agli aspetti decorativi Approccio tipologico: utilizza le variazioni nel tempo della ceramica, al fine soprattutto di stabilire cronologie Approccio contestuale: da importanza più che al singolo oggetto all insieme dei contesti ceramici; fa un uso più diffuso e sistematico dell archeometria e dell etno-archeologia; considera soprattutto il contributo della ceramica alla storia della produzione, del consumo e dello scambio, quindi alla storia economica e sociale.
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35 IL POTENZIALE INFORMATIVO DELLA CERAMICA: CRONOLOGIA DISTRIBUZIONE E COMMERCIO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO ARTIGIANALE STATUS SOCIALE LIVELLI TECNOLOGICI ASPETTI FUNZIONALI
36 COME SI DEVE STUDIARE LA CERAMICA PER SFRUTTARNE IL POTENZIALE INFORMATIVO: CLASSIFICAZIONE QUANTIFICAZIONE EVENTUALI ANALISI ARCHEOMETRICHE
37 CLASSI E TIPI Il concetto di classe: un insieme di vasi, che condividono un certo numero di caratteristiche tecniche, funzionali, stilistiche/formali e che quindi verosimilmente sono stati prodotti in una stessa area, in un periodo dato Il concetto di tipo: un insieme di vasi che condividono una serie di articolazioni formali, tali che si può presupporre siano stati eseguiti seguendo un medesimo modello mentale
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39 I tipi della classe : maiolica laziale
40 QUANTIFICAZIONE DI CLASSI E TIPI FINALITA GENERALE: CONFRONTARE CONTESTI DIVERSI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO FINALITA DI CONFRONTARE: STABILIRE CRONOLOGIE; MODELLI DI DISTRIBUZIONE DEGLI OGGETTI; DIFFERENZE SOCIALI E/O FUNZIONALI MODI DI QUANTIFICARE: contare il numero dei frammenti calcolare il peso ricostruire il numero minimo degli esemplari calcolare l E.V.E. integrare i diversi sistemi
41 CLASSIFICAZIONE MACROSCOPICA DEGLI IMPASTI Aspetti generali: Colore: Codice Munsell oppure colori fondamentali elaborati da Mannoni; indicare i colori del cuore, dei margini e delle superfici, se sono distinti; Durezza: tenera, dura, molto dura Sensazione al tatto: ruvida, liscia, saponosa, polverosa Aspetto della sezione: concoide, liscia, laminata, irregolare, ecc.
42 CLASSIFICAZIONE MACROSCOPICA DEGLI IMPASTI Inclusi Tipo:. Frequenza: % rispetto alla matrice Livello della selezione: molto povero, povero, approssimativo, buono, molto buono Arrotondamento: angolare, subangolare, arrotondato
43 DATARE LA CERAMICA La ceramica cambia nel tempo e quindi può essere un buon indicatore cronologico a patto tuttavia che sia datata correttamente Necessità di distinguere concettualmente tra: a. la data di fabbricazione; b. periodo di permanenza in uso; c. cronologia relativa e cronologia assoluta. Sistemi di datazione della ceramica: - esame stilistico (specialmente della decorazione) - date o altri indicatori impressi o dipinti sui vasi - termoluminescenza - notizie storiche attribuibili con certezza a particolari officine ceramiche, ecc. - associazione con le monete o con altri elementi datanti (ad es. carboni datati con il C14): importanza del grado di associazione - associazione con strutture datate (v. bacini di Pisa) - cronotipologia e seriazione (cronologia relativa: confronti tra contesti chiusi e/o sequenze stratigrafiche). Serve sia a datare la ceramica stessa sia a stabilire una successione tra i diversi contesti - una sequenza stratigrafica può fornire una serie di dati e di relazioni (sequenze relative; relazioni con strutture; associazioni successive con monete o con altre ceramiche databili, ecc.
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46 ...E DATARE (contesti, siti, ecc.) CON LA CERAMICA Una volta individuati e datati i cambiamenti più o meno vistosi nelle ceramiche (forme, tecniche, decorazioni, luoghi di fabbricazione, ecc), esse possono essere a loro volta utilizzate per datare i diversi contesti - il frammento o l insieme di frammenti con cronologia più tarda costituiscono il terminus post-quem per la deposizione e la formazione di un contesto, di uno strato, ecc.; la cronologia dello strato successivo nella sequenza stratigrafica costituisce tuttavia un terminus ante quem per lo strato più antico. tuttavia si veda il problema de: -la durata in uso dei vasi; la residualità; l intrusività (ad esempio negli strati di fondazione di una famosa cattedrale gotica è stata rinvenuta soltanto ceramica romana; oppure in una sequenza stratigrafica lo strato più antico ha solo ceramica del IV secolo d.c. e quello più recente solo ceramica del I secolo d.c., almeno nell ultimo caso la ceramica non ci dà alcuna informazione cronologica; ecc.). - inoltre è rischioso cercare il coccio chiave, senza considerare nel suo complesso il contesto di ritrovamento (si vedano ad esempio alcuni casi altomedievali)
47 DISTRIBUZIONE E SCAMBI Nello studiare la distribuzione di determinati manufatti è importante conoscerne il luogo o almeno l area di produzione Tre tipi di mappe di distribuzione: - solo con i luoghi di ritrovamento, senza indicazione delle quantità - con indicazioni del numero dei vasi, ma in termini assoluti (problema principale: i siti con una lunga storia di scavi sono sovrarappresentati) - con indicazione dei valori percentuali rispetto agli insiemi scavati Si può anche invertire l ottica e studiare il tipo di approvvigionamento di un singolo sito, in diversi periodi. Bisogna tuttavia tenere in considerazione il fatto che la presenza di ceramica di importazione non comporta necessariamente il contatto diretto tra l area di produzione ed il sito in esame. Nell ambito di una stessa area si possono poi confrontare diversi siti tra di loro, che possono avere consumi differenti a seconda del loro status socio-politico, economico, ecc.
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51 ASPETTI FUNZIONALI DELLA CERAMICA Le funzioni fondamentali della ceramica sono legate all immagazzinamento, preparazione, movimento e consumo del cibo; oltre che naturalmente essere connesse anche ad usi architettonici; alla statuaria, ecc. Come studiare le funzioni: Fonti scritte; iconografiche; etnografiche; proprietà fisiche; tracce d uso e depositi organici
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