3 DALLA PRIMA ETÀ IMPERIALE AL TARDOANTICO

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1 Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella Turazza Genius loci Storia e antologia della letteratura latina 3 DALLA PRIMA ETÀ IMPERIALE AL TARDOANTICO

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3 Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella Turazza Genius loci Storia e antologia della letteratura latina 3 Dalla prima età imperiale al tardoantico A. La vita: unitarietà e diversità dei viventi LOESCHER EDITORE

4 Loescher I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi. Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale) nei limiti del 15% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi che aderiscono all'accordo tra SIAE - AIE - SNS e CNA - Confartigianato - CASA - Confcommercio del 18 dicembre 2000, dietro pagamento del compenso previsto in tale accordo. Per riproduzioni ad uso non personale l'editore potrà concedere a pagamento l autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a: Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell Ingegno (AIDRO) segreteria@aidro.org L editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La riproduzione a mezzo fotocopia degli esemplari di tali opere esistenti nelle biblioteche è consentita, non essendo concorrenziale all opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all'art ter legge diritto d'autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: Ristampe N Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualità certificato CERMET n 1679-A secondo la norma UNI EN ISO Genius loci è frutto del lavoro comune degli autori, che insieme hanno redatto le Tabelle dei generi letterari e i Percorsi tematici trasversali. In particolare, in questo volume: MARZIA MORTARINO ha scritto le unità 2 (Seneca), 5 (Persio e Giovenale), 8 (Marziale), 11 (Apuleio), 14 (Gli ultimi echi di cultura classica); ha inoltre steso il Glossario essenziale di retorica e stilistica. MAURO REALI ha scritto il profilo storico-letterario e curato le Schede Storia e Società, I luoghi, La voce della critica, Le parole e l appendice I classici nella cultura europea delle unità 1 (L età giulioclaudia. Storia e cultura da Tiberio a Nerone), 3 (Petronio), 4 (Lucano), 6 (Storia, cultura, poesia nell età dei Flavi), 7 (La prosa di età flavia: Plinio il Vecchio e Quintiliano), 9 (L età degli Antonini: storia e cultura letteraria), 10 (Tacito), 12 (Nascita e diffusione del cristianesimo: l apologetica), 13 (L impero cristiano e la patristica); ha inoltre steso le Tavole cronologiche. GISELLA TURAZZA ha scritto la sezione antologica, le Schede Opere, Arte e letteratura e il Laboratorio delle unità 1 (L età giulio-claudia. Storia e cultura da Tiberio a Nerone), 3 (Petronio), 4 (Lucano), 6 (Storia, cultura, poesia nell età dei Flavi), 7 (La prosa di età flavia: Plinio il Vecchio e Quintiliano), 9 (L età degli Antonini: storia e cultura letteraria), 10 (Tacito), 12 (Nascita e diffusione del cristianesimo: l apologetica), 13 (L impero cristiano e la patristica); ha inoltre steso il Dizionario di metrica. Le abilità del latino sono a cura di Paola Tropia. Coordinamento editoriale: Milena Lant Redazione: Milena Lant, Daniela Corsaro, Matteo Roveta; ha collaborato Cristina Billò Progetto grafico: Elio Vigna Design - Torino Ricerca iconografica: Emanuela Mazzucchetti, con la collaborazione di Milena Lant Cartografia: LS International Cartography - Milano Videoimpaginazione: Laura Tononi, Puntografica - Torino Copertina: Elio Vigna Design - Torino Stampa: Sograte - Città di Castello (PG)

5 3 INDICE GENERALE TAVOLE CRONOLOGICHE ATLANTE DELLA LETTERATURA CONTESTO 1. L ETÀ GIULIO-CLAUDIA. STORIA E CULTURA DA TIBERIO A NERONE LA PAROLA AI TESTI 1. I letterati tra adulazione e opposizione: Valerio Massimo esalta Tiberio (Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri novem, Praefatio) Calpurnio Siculo «divinizza» Nerone (Calpurnio Siculo, Eclogae 4, ) Cremuzio Cordo, storico d opposizione (Tacito, Annales 4,34,1-2) Le rane chiedono un re (Fedro, Fabulae 1,2) LE COORDINATE STORICHE Una difficile successione SCHEDA 1 ARTE E LETTERATURA La Gemma Augustea La dinastia giulio-claudia Tiberio, «tiranno controvoglia» Caligola e la scelta orientalizzante SCHEDA 2 I LUOGHI Nuove sedi del potere: la Villa Iovis a Capri e la Domus Aurea a Roma Claudio, un princeps dalla fama contraddittoria Nerone, l ultimo dei Giulio-Claudi IL CLIMA CULTURALE Molteplicità delle esperienze letterarie La cultura del consenso e della paura L opposizione senatoria Peculiarità dell età di Nerone La storiografia d età giulio-claudia Gli storici di opposizione Velleio Patercolo e la storia universale La vita L opera storica Valerio Massimo tra storiografia e aneddotica I Detti e fatti memorabili Stile e fortuna Curzio Rufo e il mito di Alessandro Magno Le Storie di Alessandro Magno SCHEDA 3 STORIA E SOCIETÀ Il mito di Alessandro Magno: l imitatio Alexandri a Roma L erudizione in età giulio-claudia Pomponio Mela e la geografia L enciclopedia di Celso Columella e la trattatistica agricola Apicio, il padre della gastronomia Grammatici e filologi Seneca padre, il Retore La vita L attività retorica: controversiae e suasoriae La poesia tra tecnicismo e sperimentalismo La poesia astronomica: Manilio e Germanico Gli Astronomica di Manilio Gli Aratea di Germanico SCHEDA 4 LA VOCE DELLA CRITICA Tiberio e l astrologia (L. Storoni Mazzolani) Calpurnio Siculo e le Bucoliche Altre esperienze poetiche La tradizione della favola e Fedro Una lunga tradizione Fedro, il primo favolista latino Una vita poco conosciuta L opera favolistica La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. LA STORIOGRAFIA D ETÀ GIULIO-CLAUDIA [1.1] Un ritratto di Seiano (Velleio Patercolo, Historia Romana 2,127) italiano [1.2] Tiberio, un esempio di amore fraterno (Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri novem 5,5,3) italiano [1.3] Alessandro Magno uccide l amico Clito (Curzio Rufo, Historiae Alexandri Magni 8,1,38-52) italiano [1.4] Considerazioni conclusive su Alessandro Magno (Curzio Rufo, Historiae Alexandri Magni 10,5,26-32) latino e italiano ERUDIZIONE, RETORICA E POESIA [2.1] Alessandro Magno deve ascoltare le profezie? (Seneca il Retore, Suasoriae 4,1-3) italiano [2.2] Esempio di controversia: il sospetto di un adulterio (Seneca il Retore, Controversiae 2,7) latino e italiano 54

6 4 INDICE GENERALE [2.3] Una selezione di antipasti (Apicio, De re coquinaria 4,5,1; 3; 4) latino e italiano [2.4] Tiberio dà «ardire e forza» alla poesia di Manilio (Manilio, Astronomica 1,1-10) latino e italiano LE FAVOLE DI FEDRO [3.1] Il rapporto con Esopo (Fabulae 1, Prologus) latino e italiano [3.2] Il lupo e l agnello: un esempio di sopruso (Fabulae 1,1) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [3.3] Il cervo alla fonte (Fabulae 1,12) italiano [3.4] La volpe e l uva (Fabulae 4,3) latino con note e italiano [3.5] Tiberio e il portinaio (Fabulae 2,5) italiano [3.6] Una fabula Milesia: la vedova e il soldato (Appendix Perottina 15) italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Alcuni esempi della fortuna di Fedro: La Fontaine, Giusti, Trilussa Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Fedro seguace di Esopo (Fedro, Fabulae 2, Prologus) AUTORE 2. SENECA LA PAROLA AL TESTO Un messaggio per i posteri: alla verità si addice la semplicità (Epistulae 48,12; 49,12; 8,2) LUCIO ANNEO SENECA La vita La famiglia La prima educazione e il viaggio in Egitto Dal ritorno a Roma all esilio Il quinquennium Neronis Il ritiro a vita privata e la condanna a morte Le opere I Dialogi I trattati De clementia e De beneficiis Le Naturales quaestiones Le Epistulae morales ad Lucilium Le tragedie SCHEDA 1 OPERE Gli scritti filosofico-morali, Le tragedie, L Apokolokýntosis L Apokolokýntosis Gli epigrammi SCHEDA 2 STORIA E SOCIETÀ Seneca, gli Annei e il cristianesimo I temi SCHEDA 3 LA VOCE DELLA CRITICA La cura di sé (M. Foucault) Lingua e stile Ricchezza e finalità dello stile Figure retoriche, lessico e sintassi La fortuna Indicazioni bibliografiche LA MAPPA DELL AUTORE ANTOLOGIA 1. INTELLETTUALE E POTERE: DALLA COLLABORAZIONE AL RIPIEGAMENTO SU DI SÉ [1.1] Monarchia assoluta e sovrano illuminato (De clementia 1,1-4) latino con note per la traduzione [1.2] Il ritiro a vita privata non preclude il perseguimento della virtù (De tranquillitate animi 4) latino con note e italiano 95 ANALISI DEL TESTO [1.3] Impegno e disimpegno: la scelta del saggio (De otio 3-4) latino con note per la traduzione [1.4] Il contrasto tra ideale e reale (De vita beata 17-18) latino e italiano [1.5] Per guarire dal tedio della vita non vale mutare luogo (Epistulae 28) italiano [1.6] Tutte le ambizioni del saggio sono indirizzate alla virtù (Epistulae 73) latino e italiano [1.7] Il saggio rifugga dal mescolarsi alla folla (Epistulae 7,1-3) latino con note per la traduzione DALLA RIFLESSIONE FILOSOFICA ALLA PRECETTISTICA ETICA [2.1] Lo sconsiderato sperpero del tempo, il bene più prezioso (De brevitate vitae 3) latino con note e italiano [2.2] Recuperare il senso del tempo per recuperare il senso della vita (Epistulae 1,1) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO [2.3] La morte non è né un bene né un male (Consolatio ad Marciam 19,3-20,3) italiano [2.4] Gli schiavi appartengono anch essi all umanità (Epistulae 47,1-4) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO

7 INDICE GENERALE 5 [2.5] Condizione degli schiavi (Epistulae 47,5-9) italiano 122 [2.6] Eguaglianza tra gli uomini di fronte ai rivolgimenti della Fortuna (Epistulae 47,10-21) latino con note e italiano [2.7] Vita militare est (Epistulae 96) latino e italiano [2.8] Sia la scienza, sia la filosofia possono giovare all uomo (Naturales quaestiones, Praefatio 1-8) latino con note per la traduzione [2.9] La giusta distanza dalle vicende umane ci avvicina alla conoscenza di Dio (Naturales quaestiones, Praefatio 9-17) latino e italiano L APOKOLOKÝNTOSIS [3.1] Comparsa di Claudio tra gli dèi e prime traversie (Apokolokýntosis 5-7,3) latino e italiano [3.2] La pena del contrappasso per Claudio (Apokolokýntosis 14-15) italiano IL TEATRO [4.1] Una scena di magia nera (Medea ) italiano [4.2] La sconvolgente passione dell eros in Fedra (Fedra ; ; ) latino e italiano 143 [4.3] La terribile visione di Cassandra (Agamennone ) italiano LE PAROLE DELLA FILOSOFIA I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Permanenza del mito di Fedra e Ippolito Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Il sapiente è indifferente ai colpi della fortuna (De constantia sapientis 5,4-7) PALESTRA DI TRADUZIONE Lo spreco del tempo negli occupati (De brevitate vitae 2,1-4) Non è cambiando luogo che ci si libera dai propri errori (Epistulae 104,13-17) AUTORE 3. PETRONIO LA PAROLA AL TESTO Il Satyricon,un opera di «moderna semplicità» (Satyricon 132,15) IL SATYRICON DI PETRONIO L opera e l autore Il cosiddetto Satyricon e l identità dell autore SCHEDA 1 OPERE La trama del Satyricon Un genere letterario composito La componente satirica La struttura romanzesca, la parodia epica Le cinque novelle SCHEDA 2 ARTE E LETTERATURA Il romanzo antico È possibile una sintesi? Petronio tra fantasia e realismo La cena Trimalchionis Il «labirinto», l eros e lo spettro della morte SCHEDA 3 STORIA E SOCIETÀ Schiavi e liberti nella Roma imperiale Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. RIFLESSIONI SULLA LETTERATURA DEL TEMPO [1.1] La decadenza dell oratoria (Satyricon 1-4) italiano [1.2] Un esempio di poesia: la Troiae halosis (Satyricon 89) latino e italiano [1.3] Contro l epica storica (Satyricon 118) italiano LA CENA TRIMALCHIONIS [2.1] «Da chi si va oggi? Trimalchione, un gran signore» (Satyricon 26,7-8; 27) italiano [2.2] Trimalchione giunge a tavola (Satyricon 31-33) latino e italiano [2.3] Fortunata, moglie di Trimalchione (Satyricon 37) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO SCHEDA 4 LA VOCE DELLA CRITICA Il realistico ritratto di Fortunata (E. Auerbach) [2.4] Chiacchiere da banchetto (Satyricon 42) italiano [2.5] Il testamento di Trimalchione (Satyricon 71) latino e italiano TRA AVVENTURE E NOVELLE [3.1] L arrivo a Crotone (Satyricon 116) italiano [3.2] Il lupo mannaro (Satyricon 61-62) italiano [3.3] La matrona di Efeso (Satyricon ) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Petronio e il cinema Per fare il punto

8 6 INDICE GENERALE LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO I gioielli di Fortunata (Satyricon 67) PALESTRA DI TRADUZIONE Lussi e stravaganze durante la cena Trimalchionis (Satyricon 35,6-36) 203 AULO PERSIO FLACCO La vita SCHEDA 1 OPERE Le Satire di Persio L opera Lingua e stile La fortuna AUTORE 4. LUCANO LA PAROLA AL TESTO La guerra civile, un «comune misfatto» (Bellum civile 1,1-32) MARCO ANNEO LUCANO La vita Le opere SCHEDA 1 OPERE Il Bellum civile o Pharsalia L epos di Lucano: problemi, personaggi, temi Perché il Bellum civile? I personaggi SCHEDA 2 LA VOCE DELLA CRITICA Lucano e Virgilio: un rapporto complesso (E. Narducci) Tra angoscia e irrazionalismo Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. IL POEMA DI LUCANO: IMMAGINI DI BELLA PLUS QUAM CIVILIA [1.1] Presentazione di Cesare e Pompeo (Bellum civile 1, ) latino e italiano [1.2] Catone esalta la libertas (Bellum civile 2, ) latino e italiano [1.3] La necromanzia, una profezia di sciagure (Bellum civile 6, ) italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Lucano in Dante: Catone e Cesare Per fare il punto LABORATORIO VERIFICA DEGLI OBIETTIVI AUTORE 5. PERSIO E GIOVENALE LA PAROLA AI TESTI 1. Un arte di contestazione (Persio, Choliambi) Lo sdegno irrefrenabile del poeta (Giovenale, Satire 1,1-6; 19-51) DECIMO GIUNIO GIOVENALE La vita L opera SCHEDA 2 OPERE Le Satire di Giovenale Ispirazione di Giovenale: ideologia e temi SCHEDA 3 LA VOCE DELLA CRITICA Orazio, Persio, Giovenale (M. Citroni) Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. PERSIO [1.1] Miseria dell uomo comune nel rapporto con la divinità (Satire 2,31-75) latino e italiano [1.2] Il saggio e il crapulone (Satire 3,60-118) italiano [1.3] Lo stolto affannarsi della moltitudine e la vera saggezza (Satire 5,52-99) latino e italiano GIOVENALE [2.1] La «dolce vita» a Roma (Satire 3, ) latino e italiano [2.2] Un rombo stupefacente e un grottesco consiglio della Corona (Satire 4,37-154) italiano [2.3] Corruzione delle donne e distruzione della società (Satire 6, ; ) latino e italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA A Una traduzione ottocentesca delle Satire di Persio B Giovenale nel Medioevo Per fare il punto LABORATORIO VERIFICA DEGLI OBIETTIVI CONTESTO 6. STORIA, CULTURA, POESIA NELL ETÀ DEI FLAVI LA PAROLA AI TESTI 1. L encomio di Domiziano (Stazio, Tebaide 1,15-40) L «Eneide divina» (Stazio, Tebaide 12, )

9 INDICE GENERALE 7 LE COORDINATE STORICHE Gli avvenimenti storici La dinastia flavia (69-96 d.c.) SCHEDA 1 LA VOCE DELLA CRITICA Domiziano e la tirannide (M. Le Glay, J.-L. Voisin, Y. Le Bohec) La società al tempo dei Flavi IL CLIMA CULTURALE La letteratura del consenso Altre voci letterarie STAZIO La vita Le opere La Tebaide SCHEDA 2 OPERE La Tebaide di Stazio L Achilleide Le Silvae La fortuna VALERIO FLACCO La vita Il poema epico-mitologico: gli Argonautica La fortuna SILIO ITALICO La vita Il poema epico-storico: i Punica La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. LA POESIA «CLASSICISTA» DELL ETÀ DEI FLAVI: STAZIO, VALERIO FLACCO, SILIO ITALICO [1.1] Il duello tra Eteocle e Polinice (Stazio, Tebaide 9, ) italiano [1.2] Adulatorio ringraziamento per l invito a un banchetto di corte (Stazio, Silvae 4,2,1-17) latino e italiano [1.3] Medea vista da Valerio Flacco (Valerio Flacco, Argonautica 7,1-22) latino e italiano 291 [1.4] Annibale attraversa le Alpi: da Livio a Silio Italico (Silio Italico, Punica 3, ) italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Stazio nella Divina commedia Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Il proemio della Tebaide di Stazio (Stazio, Tebaide 1,1-6) AUTORE 7. LA PROSA DI ETÀ FLAVIA: PLINIO IL VECCHIO E QUINTILIANO LA PAROLA AI TESTI 1. L enciclopedia di Plinio il Vecchio (Plinio il Vecchio, Naturalis historia, Praefatio 12-15) Il manuale per la formazione dell oratore secondo Quintiliano (Quintiliano, Institutio oratoria 1, Praefatio 9-12) PLINIO IL VECCHIO La vita e la personalità Le opere Le opere perdute La Naturalis historia Lingua e stile La fortuna FRONTINO QUINTILIANO La vita Le opere Le opere minori L Institutio oratoria SCHEDA 1 OPERE L Institutio oratoria SCHEDA 2 LA VOCE DELLA CRITICA La figura professionale del retore (H.-I. Marrou) Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. PLINIO IL VECCHIO, IL NATURALISTA [1.1] Lupi e «lupi mannari» (Naturalis historia 8,80-84) latino e italiano [1.2] La natura matrigna (Naturalis historia 7,1-5) italiano [1.3] Uso della pietra e ingegneria idraulica: il primato di Roma (Naturalis historia 36, ) italiano QUINTILIANO, IL PROFESSORE DI RETORICA [2.1] L epistola a Trifone, editore dell opera (Institutio oratoria, Epistula 1) latino con note per la traduzione

10 8 INDICE GENERALE [2.2] La scuola è meglio dell educazione domestica (Institutio oratoria 1,2,1-5; 18-22) latino con note e italiano SCHEDA 3 STORIA E SOCIETÀ La scuola a Roma [2.3] Necessità del gioco e valore delle punizioni (Institutio oratoria 1,3,8-16) italiano [2.4] Compiti e doveri dell insegnante (Institutio oratoria 2,2,1-8) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO [2.5] Elogio di Cicerone (Institutio oratoria 10,1, ) italiano [2.6] Il giudizio su Seneca (Institutio oratoria 10,1, ) latino e italiano [2.7] L imitazione dei modelli letterari (Institutio oratoria 10,2,1-8) latino e italiano [2.8] L oratore secondo l ideale catoniano (Institutio oratoria 12,1,1-3) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Difesa dell educazione pubblica (Quintiliano, Institutio oratoria 1,2,13-15) PALESTRA DI TRADUZIONE Doveri degli allievi (Quintiliano, Institutio oratoria 2,9,1-3) AUTORE 8. MARZIALE ANTOLOGIA 1. LA SFERZA SUI VIZI E LA CONSOLAZIONE DEGLI AFFETTI [1.1] Più interessato di così... (Epigrammi 1,10) latino e italiano [1.2] Un brutto sogno (Epigrammi 6,53) italiano [1.3] Medico o becchino? (Epigrammi 1,47) latino e italiano [1.4] Il gran teatro del mondo (Epigrammi 3,43) italiano 355 [1.5] Non est vivere, sed valere vita (Epigrammi 6,70) latino e italiano [1.6] Un calzolaio divenuto ricco (Epigrammi 9,73) latino e italiano [1.7] La vita felice (Epigrammi 10,47) latino con note per la traduzione [1.8] Bilbili e Roma (Epigrammi 12,18) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO GLI EPIGRAMMI FUNERARI [2.1] Una fine inaspettata (Epigrammi 4,18) latino e italiano [2.2] Erotion (Epigrammi 5,34) latino con note e italiano 363 [2.3] La legge amara del crudele destino e duecento milioni di sesterzi (Epigrammi 5,37) italiano [2.4] Un epigrafe (Epigrammi 6,28) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO LA PAROLA AI TESTI 1. La mia pagina ha il sapore dell uomo (Epigrammi 10,4) Meglio essere letti che essere lodati (Epigrammi 4,49) MARCO VALERIO MARZIALE La vita L opera SCHEDA 1 ARTE E LETTERATURA L epigramma dalle origini a Marziale Varietà tematica e realismo espressivo I temi SCHEDA 2 LA VOCE DELLA CRITICA Marziale e il realismo (M. Citroni) Il realismo Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Ieri, oggi, domani (Epigrammi 5,58) CONTESTO 9. L ETÀ DEGLI ANTONINI: STORIA E CULTURA LETTERARIA LA PAROLA AL TESTO Traiano merita tutte le lodi (Plinio il Giovane, Panegirico a Traiano 4,1-7) LE COORDINATE STORICHE Gli imperatori per adozione Un epoca di stabilità politica ed espansione dell impero

11 INDICE GENERALE 9 Un equilibrata politica interna L impero ecumenico: dall apogeo ai primi segni di crisi 374 SCHEDA 1 I LUOGHI L impero al tempo di Traiano (cartina) I principi dell età antonina IL CLIMA CULTURALE SVETONIO La vita Le opere Le biografie dei letterati latini SCHEDA 2 ARTE E LETTERATURA La biografia greca e Plutarco Le biografie imperiali Tra aneddotica e storia Moralismo e umanizzazione del potere Lingua e stile La fortuna PLINIO IL GIOVANE La vita Le opere Il Panegirico a Traiano L Epistolario, una finestra sul «bel mondo» della Roma imperiale Lingua e stile SCHEDA 3 LA VOCE DELLA CRITICA Plinio, funzionario modello (D. Gagliardi) La fortuna ERUDIZIONE E POESIA L impero bilingue tra seconda sofistica e arcaismo La seconda sofistica L arcaismo LA PROSA: FLORO, FRONTONE, GELLIO Floro e l Epitoma Frontone, teorico dell arcaismo La vita L opera Aulo Gellio e le Notti attiche La vita Le Notti attiche I giuristi di età antonina Salvio Giuliano Le Istitutiones di Gaio LA POESIA: ADRIANO E I POETAE NOVELLI 390 SCHEDA 4 I LUOGHI La Villa Adriana a Tivoli Il Pervigilium Veneris: una questione ancora aperta Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. SVETONIO, LE VITE DEI CESARI [1.1] Caligola, il ritratto della pazzia (Vita di Caligola 50) latino e italiano [1.2] Vespasiano, un uomo all antica (Vita di Vespasiano 11-13) latino con note e italiano LE LETTERE DI PLINIO IL GIOVANE [2.1] Una scuola per la sua Como (Epistulae 4,13) latino e italiano SCHEDA 5 STORIA E SOCIETÀ Plinio e Como, tra «evergesia» e amicitia [2.2] La convalescenza del liberto Zosimo: un esempio di humanitas (Epistulae 5,19) latino e italiano [2.3] La morte di Plinio il Vecchio (Epistulae 6,16,13-22) italiano [2.4] Un biglietto di raccomandazione (Epistulae 7,22) latino con note per la traduzione [2.5] Due splendide ville sul Lago di Como (Epistulae 9,7) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [2.6] Plinio a Traiano sulle prime comunità cristiane, e risposta dell imperatore (Epistulae 10,96-97) italiano ERUDIZIONE E POESIA IN ETÀ ANTONINA [3.1] Frontone a Marco Aurelio: i migliori modelli linguistici (Frontone, Epistulae ad Marcum Caesarem 4,3,2-3) italiano [3.2] Aulo Gellio sostiene un arcaismo senza eccessi (Gellio, Notti attiche 11,7) italiano [3.3] Il Pervigilium Veneris italiano [3.4] L animula di Adriano (fr. 3 Büchner) latino e italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA L Adriano di Marguerite Yourcenar, tra politica, viaggi e caccia al leone Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO L importanza di «liberare gli schiavi» (Plinio il Giovane, Epistulae 7,32) PALESTRA DI TRADUZIONE La fonte del Clitumno (Plinio il Giovane, Epistulae 8,8,1-4)

12 10 INDICE GENERALE AUTORE 10. TACITO LA PAROLA AL TESTO La promessa di scrivere «senza amore e senza odio» (Historiae 1,1) PUBLIO CORNELIO TACITO La vita Le due monografie e il Dialogus de oratoribus L Agricola,ovvero la lode di un uomo «perbene» La Germania: descrivere i barbari e pensare a Roma SCHEDA 1 OPERE L Agricola, La Germania,Le Historiae, Gli Annales Il Dialogus de oratoribus: oratoria e libertà La «grande storia» di Tacito: Historiae e Annales Trenta libri di storia romana Questioni di metodo storiografico Sine ira et studio: possiamo credere a Tacito? Tacito e il «destino dell impero» Grandi ritratti di imperatori Gli exempla virtutis non mitigano il pessimismo tacitiano Lingua e stile Aspetti formali delle opere «minori» Le opere annalistiche: il vertice della prosa d arte latina La fortuna Indicazioni bibliografiche LA MAPPA DELL AUTORE ANTOLOGIA 1. TACITO TRA BIOGRAFIA, ETNOGRAFIA E ORATORIA [1.1] Agricola «uomo buono» sotto un «principe cattivo» (Agricola 42) italiano [1.2] La morte di Agricola (Agricola, 43) latino con note per la traduzione [1.3] I Germani sono come la loro terra (Germania 4-5) latino con note e italiano SCHEDA 2 I LUOGHI La Germania per i Romani: luogo pericoloso (cartina) [1.4] La religione dei Germani (Germania 9) latino con note per la traduzione [1.5] Virtù morali dei Germani e delle loro donne (Germania 18-19) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [1.6] Schiavi e liberti presso i Germani (Germania 25) latino con note per la traduzione [1.7] La fiamma dell eloquenza (Dialogus de oratoribus 36) italiano IL «MESTIERE DI STORICO» E LA RIFLESSIONE SUL POTERE [2.1] «Ora finalmente ci ritorna il coraggio» (Agricola 1-3) latino con note e italiano [2.2] Le Historiae, una «materia grave di sciagure» (Historiae 1,2-3) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [2.3] Galba parla a Pisone: Roma non può reggersi senza l impero (Historiae 1,16) italiano [2.4] Vitellio aspira all impero, Virginio Rufo lo rifiuta (Historiae 1,52) italiano SCHEDA 3 STORIA E SOCIETÀ Dalla «macrostoria» alla «microstoria»: lo schiavo di Virginio Rufo [2.5] Raccontare i fatti sine ira et studio (Annales 1,1) latino con note per la traduzione ANALISI DEL TESTO [2.6] I limiti dello storico in età imperiale (Annales 4,32-33) italiano [2.7] Il discorso di Calgaco: la durezza del potere (Agricola 30) latino e italiano L ETÀ DI NERONE [3.1] Nerone diventa imperatore (Annales 12,69) italiano [3.2] Seneca e Burro guide di Nerone (Annales 13,2) latino con note per la traduzione [3.3] Il matricidio: la morte di Agrippina (Annales 14,7-10 passim) italiano [3.4] Falsità di Nerone: il «licenziamento» di Seneca (Annales 14,55-56) italiano SCHEDA 4 LA VOCE DELLA CRITICA Tacito e i «martiri» di Nerone (A. Michel) [3.5] Dopo l incendio, la Domus Aurea (Annales 15,42) latino e italiano [3.6] Il suicidio esemplare di Seneca (Annales 15,62-64) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [3.7] Vita e morte di Petronio, l anticonformista (Annales 16,18-19) italiano [3.8] Reazioni contrastanti alla morte di Nerone (Historiae 1,4) latino con note per la traduzione I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Tacito: «maestro di libertà»? Da Traiano Boccalini a Ugo Foscolo Per fare il punto

13 INDICE GENERALE 11 LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO La morte di Trasea Peto (Annales 16,34-35) PALESTRA DI TRADUZIONE L avvelenamento di Britannico (Annales 13,16) L imperatore Vitellio, con il suo depravato seguito, marcia su Roma (Historiae 2,87) AUTORE 11. APULEIO LA PAROLA AL TESTO «Attento lettore: ti divertirai» (Metamorfosi 1,1) LUCIO APULEIO La vita SCHEDA 1 OPERE Le Metamorfosi o L asino d oro Le opere Le Metamorfosi SCHEDA 2 STORIA E SOCIETÀ Religioni dei misteri e culto di Iside L Apologia Le altre opere Nuclei ispiratori e temi Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. TRASFORMAZIONE, AVVENTURE E SALVEZZA DI LUCIO [1.1] Lucio si trasforma in asino (Metamorfosi 3,24-26) latino e italiano [1.2] Lucio riassume figura umana (Metamorfosi 11,13) latino con note per la traduzione [1.3] Preghiera a Iside (Metamorfosi 11,25) latino con note e italiano [1.4] Maghi o imbroglioni? (Metamorfosi 2,12-14) italiano CUPIDO E PSICHE [2.1] C era una volta un re e una regina... (Metamorfosi 4,28-33) latino e italiano [2.2] Psiche svela l identità dello sposo (Metamorfosi 5,22-23) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO SCHEDA 3 LA VOCE DELLA CRITICA L interpretazione psicoanalitica della favola di Amore e Psiche (B. Bettelheim) [2.3] Prime peripezie di Psiche (Metamorfosi 6,1-5) italiano I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Il mito di Amore e Psiche nelle arti figurative Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Epifania della dea (Metamorfosi 11,5) PALESTRA DI TRADUZIONE (Metamorfosi 6,11) CONTESTO 12. NASCITA E DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO. L APOLOGETICA LA PAROLA AL TESTO I cristiani non temono il martirio (Tertulliano, Apologeticum 50,12-16) LE COORDINATE STORICHE Dai Severi alla tetrarchia ( d.c.) L età severiana ( d.c.) L «anarchia militare» ( d.c.) La tetrarchia ( d.c.) Tra storia, società e religiosità: la «crisi del III secolo» 538 Una diffusa inquietudine religiosa La religione cristiana Le origini SCHEDA 1 ARTE E LETTERATURA Le «Sacre Scritture» dei cristiani I cristiani e l impero LA LETTERATURA LATINA CRISTIANA DELLE ORIGINI: L APOLOGETICA Le ragioni di una disciplina L apologetica: i cristiani si difendono SCHEDA 2 LA VOCE DELLA CRITICA I mezzi per proclamare efficacemente la Parola «a tutte le genti» (J. Fontaine) Gli Acta, le Passiones, le opere agiografiche Tertulliano, rigore e apologetica La vita L attività letteraria SCHEDA 3 STORIA E SOCIETÀ Le eresie Lo stile e la lingua La fortuna Minucio Felice e l Octavius La vita

14 12 INDICE GENERALE L Octavius Lo stile e la lingua La fortuna Cipriano, il vescovo martire La vita Le opere Lo stile e la lingua La fortuna Arnobio, violento polemista La vita L Adversus nationes Lo stile e la lingua Lattanzio, il «Cicerone cristiano» La vita e la personalità Una ricca attività letteraria Lo stile e la lingua La fortuna Commodiano tra apologia e poesia La vita Le opere: Instructiones e Carmen apologeticum Lo stile e la lingua Altri apologeti Novaziano Vittorino di Poetovium Firmico Materno Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. TESTIMONIANZE DEL CRISTIANESIMO ANTICO [1.1] L intransigenza dei martiri di Scillium (Acta martyrum Scillitanorum 1-27) latino con note e italiano SCHEDA 4 I LUOGHI Il culto dei martiri, la tomba di san Pietro ANALISI DEL TESTO [1.2] Cristiani e servizio militare: l opinione di Tertulliano (Tertulliano, De corona 11,1-4) latino e italiano [1.3] La donna secondo Tertulliano: uno strumento del diavolo (Tertulliano, De cultu feminarum 2,5,1-5) italiano [1.4] Dall Octavius di Minucio Felice: le terribili accuse ai cristiani (Minucio Felice, Octavius 9,2-7) latino e italiano [1.5] Il vescovo Cipriano e i lapsi (Cipriano, Epistulae 34) italiano [1.6] Terribile fine di Galerio, persecutore dei cristiani (Lattanzio, De mortibus persecutorum 33) italiano 572 Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO I cristiani e il servizio militare (Acta Maximiliani 1-2 passim) CONTESTO 13. L IMPERO CRISTIANO E LA PATRISTICA LA PAROLA AL TESTO Ambrogio e Agostino (Agostino, Confessiones 5,13,23) LE COORDINATE STORICHE L età di Costantino ( d.c.) L impero fino alla morte di Teodosio ( d.c.) Le invasioni barbariche e la fine dell impero d Occidente ( d.c.) SCHEDA 1 I LUOGHI Gli albori del Medioevo (cartina) IL CLIMA CULTURALE La cristianizzazione della vita culturale AMBROGIO, VESCOVO E LETTERATO La vita e la personalità Le opere Ambrogio lettore della Bibbia: le opere esegetiche SCHEDA 2 I LUOGHI Milano capitale dell impero I doveri morali dei cristiani Gli inni ambrosiani Lingua e stile La fortuna GEROLAMO, TRADUTTORE DELLA BIBBIA La vita Le opere L epistolario Le opere manualistiche Gerolamo traduttore ed esegeta della Bibbia Lingua e stile La fortuna SCHEDA 3 ARTE E LETTERATURA Il latino dei cristiani AGOSTINO: UN COR INQUIETUM ALLA RICERCA DI DIO La vita Una sterminata attività letteraria SCHEDA 4 LA VOCE DELLA CRITICA Le conseguenze di un incontro: il fascino e la dottrina di Ambrogio influenzano Agostino (L. Crivelli)

15 INDICE GENERALE 13 SCHEDA 5 OPERE Le Confessiones,Il De civitate Dei Le Confessiones,un autobiografia spirituale Il De civitate Dei: una lettura teologica della storia Lingua e stile La fortuna Indicazioni bibliografiche LA MAPPA DELL AUTORE PALESTRA DI TRADUZIONE Svaghi studenteschi: l amore carnale (Agostino, Confessiones 3,1,1) CONTESTO 14. GLI ULTIMI ECHI DI CULTURA CLASSICA ANTOLOGIA 1. AMBROGIO TRA POESIA E PROSA [1.1] Un inno di Ambrogio: Il canto del gallo (Aeterne rerum conditor) latino e italiano [1.2] L altare della Vittoria: Ambrogio risponde a Simmaco (Epistulae 18,8-10; 23-29) italiano GEROLAMO TRA CLASSICISMO E CRISTIANESIMO [2.1] Sei ciceroniano, non cristiano! (Epistulae 22,30) latino e italiano [2.2] Come tradurre: l epistola a Pammachio (Epistulae 57,5-7) italiano AGOSTINO: AUTOBIOGRAFISMO E TEOLOGIA [3.1] L incipit delle Confessiones (Confessiones 1,1,1-2) latino e italiano [3.2] Gli «infernali» piaceri della carne (Confessiones 2,1,1) latino con note per la traduzione [3.3] Il gusto del proibito (Confessiones 2,6,12) latino con note per la traduzione [3.4] La lettura dell Hortensius di Cicerone (Confessiones 3,4,7-8) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [3.5] Tolle lege: la conversione di Agostino (Confessiones 8,12,28-29) latino con note e italiano [3.6] Se l impero crolla, la colpa non è dei cristiani (De civitate Dei 1,1-2) italiano [3.7] Caino e Abele, esponenti delle due città (De civitate Dei 15,2) italiano LE PAROLE DEL CRISTIANESIMO I CLASSICI NELLA CULTURA EUROPEA Petrarca, Rousseau e le Confessiones di Agostino Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Il furto delle pere (Agostino, Confessiones 2,4,9) LA PAROLA AI TESTI 1. Invocazione a Roma (Claudiano, De bello Gothico 50-60, 77-82) Anche l umile poesia può servire Dio (Prudenzio, Epilogus 13-34) IL CLIMA CULTURALE Caratteri generali La rinascita pagana del IV secolo: poesia, oratoria e storiografia Tra IV e V secolo LA LETTERATURA PAGANA DEL IV SECOLO: POESIA E ORATORIA Ausonio La vita L opera Caratteri stilistici e ideologici Simmaco La vita L opera I Panegyrici Latini LA STORIOGRAFIA PAGANA Ammiano Marcellino La vita SCHEDA 1 LA VOCE DELLA CRITICA Ammiano e la rappresentazione del reale (E. Auerbach) L opera Lingua e stile Storiografia minore Eutropio Scriptores historiae Augustae LA CULTURA PAGANA NEL PASSAGGIO DAL IV AL V SECOLO Claudiano La vita Le opere Lingua e stile La fortuna Rutilio Namaziano La vita L opera Lingua e stile

16 14 INDICE GENERALE Macrobio La vita L opera principale: i Saturnalia Le opere minori Marziano Capella La vita e l opera La fortuna LA POESIA «CLASSICHEGGIANTE» CRISTIANA DEL IV E V SECOLO Prudenzio La vita L opera I modelli e lo stile Paolino di Nola La vita L opera Sidonio Apollinare La vita L opera Indicazioni bibliografiche ANTOLOGIA 1. CLASSICITÀ FORMALE E CONTRAPPOSIZIONI IDEOLOGICHE AL TRAMONTO DELL IMPERO [1.1] Contemplazione di un paesaggio idilliaco (Ausonio, Mosella 23-67) latino e italiano [1.2] Ritratto dell imperatore Giuliano (Ammiano Marcellino, Storie 25,4,1; 7-12; 15-21) italiano [1.3] Morte esemplare dell imperatore Giuliano (Ammiano Marcellino, Storie 25,3,15-23) latino con note e italiano ANALISI DEL TESTO [1.4] Inno a Roma (Rutilio Namaziano, De reditu suo 1,47-66) latino con note e italiano [1.5] I monaci: la Capraia e la Gorgona (Rutilio Namaziano, De reditu suo 1, ; ) italiano [1.6] Il poeta come usignolo di Dio (Paolino di Nola, Carmina 23,27-36) latino e italiano I CLASSICI NELLA CULTURA OCCIDENTALE Incontro di Giuliano con Costanzo Per fare il punto LABORATORIO 1. VERIFICA DEGLI OBIETTIVI LAVORARE SUL TESTO Non solo gli uomini ma anche le città possono morire (Rutilio Namaziano, De reditu suo ) LE ABILITÀ DEL LATINO 1 Leggere e analizzare testi argomentativi: confrontare due saggi critici che presentano tesi contrastanti Leggere e comprendere un testo integrale in traduzione italiana Elaborare un saggio breve Elaborare una tesina per il colloquio orale dell Esame di Stato Preparare una presentazione con supporti informatici PERCORSI TEMATICI TRASVERSALI 1 La donna a Roma I ceti subalterni I Romani e gli altri La religione, le religioni L amicizia nella cultura e nella società La guerra Impegno e disimpegno degli intellettuali Scienza e tecnica L educazione La visione della natura TABELLE DEI GENERI LETTERARI DIZIONARIO DI METRICA INDICE DEI NOMI GLOSSARIO ESSENZIALE DI RETORICA E STILISTICA

17 TAVOLE CRONOLOGICHE 15 DALLA PRIMA ETÀ IMPERIALE AL TARDOANTICO d.c. Principato di Tiberio, che succede ad Augusto; Augusto, dopo la morte è divinizzato d.c. Principato di Caligola d.c. Principato di Claudio. 54 d.c. Ascesa al trono di Nerone, che governerà fino al 68 d.c. 59 d.c. Nerone fa assassinare la madre Agrippina. 62 d.c. Morte di Afranio Burro, prefetto del pretorio: lo sostituisce Tigellino. 65 d.c. Fallisce la cosiddetta Congiura dei Pisoni: dura repressione ad opera di Nerone. 68 d.c. Galba è proclamato imperatore; con il suicidio di Nerone finisce la dinastia giulio-claudia. 69 d.c. Anno dei quattro imperatori: Galba, Otone, Vitellio e quindi Vespasiano, che dà inizio alla dinastia flavia. 70 d.c. La lex de imperio Vespasiani ufficializza il potere degli imperatori; Tito, figlio di Vespasiano, doma la rivolta giudaica e distrugge il Tempio di Gerusalemme. 79 d.c. Morte di Vespasiano: gli succede Tito, che governerà fino al 81 d.c.; eruzione del Vesuvio e distruzione di Pompei ed Ercolano. 80 d.c. Inaugurazione dell Anfiteatro Flavio, detto Colosseo. 81 d.c. Morte di Tito: gli succede il fratello Domiziano, che governerà fino al 96 d.c. 84 d.c. Il generale Giulio Agricola riporta importanti vittorie in Britannia. 96 d.c. Domiziano è ucciso in una congiura: fine della dinastia flavia d.c. Principato di Nerva, che introduce il sistema degli imperatori per adozione; è considerato il primo dei cosiddetti «Antonini». 98 d.c. Ascesa al trono di Traiano, che governerà fino al 117 d.c d.c. Prima guerra dacica di Traiano d.c. Seconda guerra dacica di Traiano: la Dacia è provincia romana d.c. Campagne contro i Parti e conquista di Armenia e Mesopotamia; acme dell espansione territoriale dell impero romano. 117 d.c. Morte di Traiano, cui succede Adriano: governerà fino al 138 d.c d.c. Costruzione del Vallum Hadriani in Britannia. 124 d.c. Viaggio di Adriano in Grecia. 138 d.c. Morte di Adriano, cui succede Antonino Pio d.c. Principato di Antonino Pio. 161 d.c. Alla morte di Antonino Pio gli succedono Lucio Vero (morto nel 169 d.c.) e Marco Aurelio, che governerà fino al 180 d.c d.c. Campagne contro le popolazioni germaniche dei Quadi e Marcomanni.

18 16 TAVOLE CRONOLOGICHE DALLA PRIMA ETÀ IMPERIALE AL TARDOANTICO 180 d.c. Morte di Marco Aurelio, cui succede il figlio Commodo d.c. Principato di Commodo, l ultimo degli Antonini. 193 d.c. Alla morte di Commodo si susseguono rapidamente quattro imperatori: Pertinace, Didio Giuliano, Pescennio Nigro, Clodio Albino d.c. Principato di Settimio Severo, fondatore della dinastia dei Severi. 211 d.c. Alla morte di Settimio Severo gli succede il figlio Caracalla, che governerà fino al d.c. Con l editto di Caracalla (Constitutio Antoniniana) la cittadinanza romana è estesa a tutti i provinciali. 217 d.c. Morte di Caracalla; gli succede il prefetto del pretorio Macrino, ucciso poco dopo d.c. Principato di Elagabalo d.c. Principato di Severo Alessandro, ultimo dei Severi d.c. Principato di Massimino il Trace, il primo di una serie di numerosi imperatori di breve durata, nominati per lo più dall esercito: con lui inizia la cosiddetta «anarchia militare» ( d.c.) d.c. Principato di Decio, che nel 250 d.c. attua una durissima persecuzione anti-cristiana d.c. Principato di Valeriano, che muore prigioniero dei Persiani dopo la sconfitta di Edessa d.c Principato di Gallieno d.c. Principato di Aureliano: per opera sua torna sotto il controllo romano la città di Palmira, che la regina Zenobia aveva costituito come regno autonomo. 284 d.c. Inizio del principato di Diocleziano, che governerà fino al 305 d.c. 286 d.c. Diocleziano si associa al potere Massimiano e gli affida il governo dell Occidente. 293 d.c. Gli Augusti Diocleziano e Massimiano si associano i due Cesari Galerio e Costanzo Cloro, destinati alla successione: inizio della Tetrarchia (cioè «governo di quattro»). 301 d.c. Edictum de pretiis di Diocleziano. 303 d.c. Persecuzione anti-cristiana di Diocleziano. 305 d.c. Abdicazione di Diocleziano e Massimiano e inizio di un periodo di lotte per il potere. 312 d.c. Costantino sconfigge Massenzio (Battaglia di Ponte Milvio) e rimane imperatore unico dell Occidente; l Oriente è governato da Licinio. 313 d.c. Costantino e Licinio proclamano il cosiddetto Editto di Milano: la pratica del cristianesimo è resa legittima. 324 d.c. Costantino sconfigge Licinio e riunifica l impero sotto il suo comando. 325 d.c. Concilio ecumenico di Nicea, con la partecipazione di Costantino: condanna dell arianesimo.

19 TAVOLE CRONOLOGICHE d.c. Costantinopoli diventa capitale dell impero. 337 d.c. Morte di Costantino: gli succedono i figli Costantino II, Costante, Costanzo II. 351 d.c. Costanzo II, sconfitti i fratelli, rimane unico imperatore d.c. Principato di Giuliano l Apostata, che tenta di valorizzare la tradizione pagana; nel 363 d.c. muore combattendo contro i Persiani d.c. Principato di Valentiniano I (morto nel 375 d.c.) e di Valente, morto nel 378 d.c. nella sconfitta contro i Goti ad Adrianopoli. 379 d.c. Graziano, già associato all impero dal 367, nomina Teodosio imperatore d Oriente. 380 d.c. Teodosio promulga l Editto di Tessalonica: il cristianesimo diventa religione di Stato. 390 d.c. Teodosio reprime nel sangue una rivolta a Tessalonica: il vescovo di Milano Ambrogio lo obbliga a una pubblica penitenza. 395 d.c. Morte di Teodosio, che lascia l impero ai figli: l Occidente a Onorio (con la tutela del generale Stilicone) e l Oriente ad Arcadio d.c. Stilicone sconfigge i Goti di Alarico a Pollenzo e a Verona. 406 d.c. Vittorie di Stilicone su popolazioni barbariche che invadono l Italia. 408 d.c. Morte di Arcadio, cui succede Teodosio II; Stilicone è fatto uccidere da Onorio. 410 d.c. Sacco di Roma ad opera dei Visigoti di Alarico. 423 d.c. Morte di Onorio; Teodosio II nomina imperatore d Occidente Valentiniano III. 429 d.c. I Vandali di Genserico occupano l Africa romana e vi creano un regno autonomo. 432 d.c. Il generale Ezio assume, di fatto, il controllo dell Occidente. 439 d.c. Saccheggio e conquista di Cartagine da parte dei Vandali. 450 d.c. Morte di Teodosio II. 451 d.c. Ezio sconfigge gli Unni di Attila in Gallia. 452 d.c. Gli Unni invadono l Italia; secondo la tradizione Attila è convinto a ritirarsi da papa Leone Magno. 454 d.c. Ezio è assassinato. 455 d.c. Morte di Valentiniano III: ne consegue un periodo di instabilità politica. 476 d.c. Il generale barbarico Odoacre depone l imperatore d Occidente Romolo Augustolo, ponendo fine all impero d Occidente; Odoacre regge l Italia con il titolo di patricius, con l avallo dell imperatore d Oriente Zenone d.c. Dopo avere ripetutamente sconfitto gli eserciti di Odoacre assume il controllo dell Italia il re degli Ostrogoti Teodorico d.c. Periodo delle cosiddette «guerre gotiche» con le quali dopo la morte di Teodorico l imperatore d Oriente Giustiniano riconquista l Italia, la cui capitale è ora Ravenna. 565 d.c. Morte di Giustiniano.

20 18 ATLANTE DELLA LETTERATURA ATLANTE DELLA LETTERATURA

21 ATLANTE DELLA LETTERATURA 19

22 CONTESTO 1. L'ETA Á GIULIO-CLAUDIA. STORIA E CULTURA DA TIBERIO A NERONE LAPAROLAAITESTI I LETTERATI TRA ADULAZIONE E OPPOSIZIONE: VALERIO MASSIMO ESALTA TIBERIO (Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri novem, Praefatio) Il testo eá tratto dalla prefazione alla raccolta di aneddoti storici di Valerio Massimo e vi si legge una smaccata adulazione nei confronti dell'imperatore Tiberio. E Á chiaro il riferimento al processo di divinizzazione che sta assumendo la figura dell'imperatore. Il «padre» eá Augusto, l'«avo» Giulio Cesare. Te igitur huic coepto, penes quem hominum deorumque consensus maris ac terrae regimen esse voluit, certissima salus patriae, Caesar, invoco, cuius caelesti providentia virtutes, de quibus dicturus sum, benignissime foventur, vitia severissime vindicantur; nam si prisci oratores ab Iove optimo maximo bene orsi sunt, si excellentissimi vates a numine aliquo principia traxerunt, mea parvitas eo iustius ad favorem tuum decucurrerit, quo cetera divinitas opinione colligitur, tua praesenti fide paterno avitoque sideri par videtur, quorum eximio fulgore multum caerimoniis nostris inclitae claritatis accessit: reliquos enim deos accepimus, Caesares dedimus. Il Cesare eá Tiberio. Te, dunque, o Cesare, nelle cui mani il consenso degli uomini e degli deái volle che fosse riposta la suprema direzione del mare e della terra, sicuro presidio della patria, chiamo a sostegno di questa mia opera; te, dalla cui divina preveggenza sono incoraggiate le virtuá che saranno materia del mio libro e ben severamente puniti i vizi: cheâ, se gli antichi oratori ben cominciarono da Giove Ottimo Massimo, se i poeti presero le mosse da qualche nume, tanto piuá giustamente la mia modesta persona correraá a mettersi sotto la tua protezione, quanto le altre divinitaá sono immaginate solo col pensiero, mentre la tua, per attuale testimonianza, sembra pari all'astro del padre e dell'avo, per il cui eccezionale splendore molta luce di gloria si eá aggiunta alle nostre cerimonie: gli altri deái li abbiamo accettati da altri, i Cesari li creiamo noi. (trad. R. Faranda)

23 LA PAROLA AI TESTI CALPURNIO SICULO «DIVINIZZA» NERONE (Calpurnio Siculo, Eclogae 4, ) Confermando il generale clima adulatorio diffuso tra i letterati dell'etaá giulio-claudia, Calpurnio Siculo, nelle sue Eclogae di imitazione virgiliana, immagina che il pastore Aminta si rivolga con tono deferente a Nerone. METRO: esametro Il Cesare eá Nerone: in maniera molto diretta se ne afferma la natura divina. AMYNTAS Tu quoque mutata seu Iuppiter ipse figura Caesar, ades seu quis superum sub immagine falsa mortalique lates ± es enim deus ±, hunc, precor, orbem, hos, precor, aeternus populos rege! Sit tibi caeli vilis amor coeptamque, pater, ne desere pacem! AMINTA Anche tu, o Cesare, che tu sia Giove stesso sotto mutato aspetto, o uno degli deái del cielo nascosto sotto la falsa sembianza di un mortale ± certo eá che sei un dio ±, governa, ti prego, questo mondo e questi popoli in eterno! Che l'amore per il cielo sia di poco conto per te, e non abbandonare, o padre, la pace che hai cominciato a instaurare. (trad. M. A. Vinchiesi) 3. CREMUZIO CORDO, STORICO D'OPPOSIZIONE (Tacito, Annales 4,34,1-2) Tacito riferisce invece di un caso di opposizione al potere, pagato con la vita:gli spiriti liberi, sia tra i membri dell'ordine senatorio sia tra gli intellettuali, venivano infatti perseguitati dagli imperatori, sempre piuá sospettosi e autoritari davanti alla nascita di una vera e propria cultura di opposizione. Dal riferimento ai consoli si ricava che siamo nel 25 d.c. Cremuzio si lascioá infatti morire volontariamente: questo eá solo uno dei tanti casi di suicidio ± derivante o da spontanea scelta etica o da costrizione poliziesca ± che contrassegnarono quest'epoca: tra essi quelli celeberrimi, sotto il principato di Nerone, di Seneca, di Petronio e di Lucano, tre fra i maggiori scrittori latini del I secolo d.c. Cornelio Cosso Asinio Agrippa consulibus Cremutius Cordus postulatur, novo ac tunc primum audito crimine, quod editis annalibus laudatoque M. Bruto C. Cassium Romanorum ultimum dixisset. Accusabant Satrius Secundus et Pinarius Natta, Seiani clientes. Id perniciabile reo et Caesar truci vultu defensionem accipiens, quam Cremutius, relinquendae vitae certus, in hunc modum exorsus est. Lo storico Cremuzio Cordo fu accusato da Elio Seiano, il potente prefetto del pretorio di Tiberio. Il Cesare eá Tiberio. Sotto il consolato di Cornelio Cosso e Asinio Agrippa viene processato Cremuzio Cordo, con un'imputazione nuova e inaudita: percheâ negli annali da lui scritti, dopo avere lodato M. Bruto, aveva chiamato Cassio «l'ultimo dei romani». Gli accusatori erano Satrio Secondo e Pinario Natta, clienti di Seiano: questa circostanza riuscõá fatale all'accusato, non meno del volto truce con cui Cesare accolse la difesa, che Cremuzio Cordo, ormai determinato a morire, incomincioá in questo modo. (trad. A. Arici)

24 CONTESTO 22 LA PAROLA AI TESTI 4. LE RANE CHIEDONO UN RE (Fedro, Fabulae 1,2) La favola ci consegna un amaro e pessimistico messaggio. Le rane, scoperto di avere avuto come re un inerte pezzo di legno, con iniziativa legittima quanto profondamente stolta chiedono a Giove un altro signore:esse ignorano che l'alternativa a un potere fittizio, fasullo, eá la tirannide e si trovano cosõá a subire l'arrivo di un crudele serpente, nel quale vi eá certo l'allusione al principato di Tiberio. Celebre la ripresa di questo testo nella poesia di Giuseppe Giusti, Il Re Travicello (R i classici nella cultura europea). METRO: senario giambico Pisistrato (600 a.c. ca a.c.) fu tiranno di Atene, cittaá che sotto il suo governo autoritario ebbe un florido sviluppo economico, culturale e artistico. La cacciata dei Pisistratidi da Atene (510 a.c.), anche in conseguenza dell'uccisione dei figli di Pisistrato per opera di Armodio e Aristogitone, fu considerata un momento fondamentale della storia della democrazia ateniese. Athenae cum florerent aequis legibus, procax libertas civitatem miscuit frenumque solvit pristinum licentia. Hic conspiratis factionum partibus arcem tyrannus occupat Pisistratus. Cum tristem servitutem flerent Attici, (non quia crudelis ille, sed quoniam gravis omnino insuetis), onus et coepissent queri, Aesopus talem tum fabellam rettulit. Ranae vagantes liberis paludibus clamore magno regem petiere ab Iove, qui dissolutos mores vi compesceret. Pater deorum risit atque illis dedit parvum tigillum, missum quod subito vadi motu sonoque terruit pavidum genus. Hoc mersum limo cum iaceret diutius, forte una tacite profert e stagno caput et explorato rege cunctas evocat. Illae timore posito certatim annatant lignumque supera turba petulans insilit. Quod cum inquinassent omni contumelia, alium rogantes regem misere ad Iovem, inutilis quoniam esset qui fuerat datus. Tum misit illis hydrum, qui dente aspero Fedro presenta il soggetto della favola come risalente al favolista greco Esopo. Nel serpente ± che lungi dal governare le rane le divora ± eá racchiusa l'ennesima allusione all'involuzione autocratica del principato sotto Tiberio: quel princeps che ha il compito, in quegli anni, di salvare Roma dall'anarchia, pare quasi «obbligato» ad essere un despota, percheâ questa eá la vera natura del potere. Mentre Atene fioriva di leggi democratiche, una libertaá petulante sconvolse la compagine sociale e l'arbitrio dissolse l'antica temperanza. A questo punto, per un'intesa da fazioni, Pisistrato, divenuto il signore, occupa la rocca. Deploravano gli Ateniesi la loro squallida servituá ± non percheâ egli fosse crudele, ma percheâ un fardello risulta in ogni caso pesante a uomini che non ne sono avvezzi ± e, avendo cominciato a lamentarsi, Esopo sciorinoá questo apologo. Le rane, che vagabondavano in libertaá negli acquitrini, chiesero con alte grida a Giove un re che reprimesse con la forza la dissoluzione dei costumi. Il padre degli deái rise e diede loro uno sparuto travicello che, lanciato all'improvviso, atterrõá, squassando con gran sciabordio lo stagno, quella pavida genia. Stava laá da un bel pezzo nel limo, quando per caso una, zitta zitta, fa capolino dallo stagno; poi, esaminando attentamente il re, chiama tutte le altre. Quelle, senza piuá un briciolo di paura, accorrono a gara nuotando: ed ecco saltare sul legno una turba insolente. Dopo averlo insozzato d'ogni genere di oltraggi, inviarono a Giove una delegazione per chiedere un altro re: una perfetta nullitaá quello che era stato concesso. Allora il dio mandoá alle rane un serpente

25 LA PAROLA AI TESTI 23 corripere coepit singulas. Frustra necem fugitant inertes, vocem praecludit metus. Furtim igitur dant Mercurio mandata ad Iovem, afflictis ut succurrat. Tunc contra deus: «Quia noluistis vestrum ferre ± inquit ± bonum, malum perferte». «Vos quoque, o cives, ± ait ± hoc sustinete, maius ne veniat, malum». Profondamente amara la chiusa, con la considerazione, ancora in riferimento alla situazione politica, che non c'eá limite al peggio. d'acqua, che con dente spietato si mise a ghermirle una per una. Invano cercano di sfuggire goffamente alla morte, il terrore soffoca la voce. E cosõá incaricano furtivamente Mercurio di pregare Giove percheâ le soccorra nella rovina. Ma il dio con atteggiamento ostile: «Non avete voluto ± disse ± sopportare la vostra buona sorte; ebbene, ora sopportate il male sino in fondo». «Anche voi, o cittadini ± aggiunse Esopo ± reggete il male presente, nel timore che ne capiti uno maggiore». (trad. F. Solinas) DAI TESTI AGLI OBIETTIVI La lettura dei testi ci permette di ricavare i seguenti obiettivi da conseguire nello studio dell'unitaá. l l l Conoscere i principali eventi storici, politici e sociali della cosiddetta etaá giulio-claudia, dal principato di Tiberio a quello di Nerone (14-68 d.c.). Particolare attenzione si dovraá prestare all'evoluzione dell'istituto del principato in chiave sempre piuá marcatamente monarchica e all'involuzione autocratica dei singoli imperatori. Comprendere il clima culturale dell'epoca, fortemente condizionato da quelle forme di adulazione o, viceversa, di repressione dovute alla progressiva perdita di libertaá; riconoscerne inoltre le conseguenze in alcune esperienze letterarie cosiddette minori. PiuÁ in particolare, comprendere la peculiaritaá, e per certi versi unicitaá, della produzione letteraria delle favole di Fedro, anche attraverso una conoscenza diretta dei suoi testi.

26 CONTESTO L'ETA Á GIULIO-CLAUDIA. STORIA E CULTURA DA TIBERIO A NERONE LE COORDINATE STORICHE Una difficile successione Tutto il principato di Augusto si era retto sull'idea che il princeps fosse una figura straordinaria, eccezionale, voluta dagli deái. La sua azione politico-militare in difesa della pace e i suoi sforzi nel preservare le tradizioni morali e religiose romane erano stati propagandati come l'unico, necessario antidoto allo sfacelo causato dalle guerre civili; la stessa affermazione di un regime dalle evidenti caratteristiche monarchiche era stata contrabbandata come restitutio reipublicae (cioeá «ripristino della Repubblica»), cercando di insistere soprattutto sull'autoritaá morale (auctoritas) detenuta da Augusto, e non tanto sull'inusitato cumulo di cariche e di funzioni attribuitegli. L'imperatore, pertanto, sapeva benissimo quanto sarebbe stato difficile, per chiunque, succedergli, ed era d'altro canto conscio che sarebbe stato impossibile un ritorno alle istituzioni repubblicane, ormai inadatte alla gestione di un'entitaá cosõá vasta come l'impero romano. Aveva percioá cercato di agevolare un «passaggio di consegne»morbido, prima associando gradualmente al potere il genero Agrippa e poi, dopo la morte di quest'ultimo, nominando Cesari i nipoti Gaio e Lucio, anch'essi peroá venuti a mancare in giovane SCHEDA 1 Š ARTE E LETTERATURA LA GEMMA AUGUSTEA La cosiddetta Gemma Augustea eá un grande cammeo in onice del d.c. (Vienna, Kunsthistorisches Museum): nel registro superiore eá raffigurato Augusto in trono, con una lancia nella sinistra e l'aquila di Giove a sua protezione; alla sua destra, con lancia ed elmo, siede Roma, e nel disco tra i due eá riprodotto il segno zodiacale del Capricorno (il segno del mese di nascita di Augusto). La personificazione del mondo abitato (OikoumeÂne) regge una corona sul capo dell'imperatore, e davanti a lei siede Oceano. Sulla sinistra eá raffigurato Tiberio, nella veste trionfale, mentre sta per scendere dal carro; il giovane soldato tra lui e Roma eá suo nipote, Germanico, figlio del fratello Druso. Nel registro inferiore, soldati romani erigono un trofeo di guerra con le armi del nemico sconfitto: il riferimento eá alle vittorie militari conseguite da Tiberio, presentato come successore di Augusto nella difesa dei territori romani e futuro erede dell'impero. Nella costruzione della scena il trionfo appartiene tuttavia ad Augusto, verso il quale eá diretto lo sguardo di ammirazione di Roma.

27 LE COORDINATE STORICHE 25 etaá. La decisione, quasi obbligata, fu allora quella di designare come erede Tiberio, figlio di un primo matrimonio della moglie Livia con Tiberio Claudio Nerone; la sua adozione comportoá l'ingresso di un membro della gens Claudia nella gens Iulia, cui apparteneva Augusto in quanto figlio adottivo di Giulio Cesare. Proprio dal legame tra queste due nobili casate sorge la definizione di dinastia giulio-claudia, che comunemente usiamo per indicare ± dopo quello di Augusto ± il principato di Tiberio, e quelli dei suoi immediati successori Caligola, Claudio e Nerone, tutti legati tra loro da rapporti di parentela. Š Tiberio, erede designato La dinastia giulio-claudia I quattro imperatori che successero ad Augusto detennero il potere per oltre un cinquantennio (14-68 d.c.), interpretando in modo diverso il ruolo di governo che le circostanze storiche avevano loro assegnato. Comune a tutti fu comunque l'impossibilitaá Š Impossibile di una vera continuitaá con la politica di Augusto, anche percheâ la qualifica di princeps non aveva avuto alcuna legittimazione costituzionale, basandosi ancora sull'accumulo di funzioni o poteri diversi nella stessa persona (la detenzione della tribunicia potestas, potere civile, e dell'imperium, potere militare; l'assunzione della funzione sacerdotale di pontefice massimo; il titolo onorifico di Augustus...). Ma se l'auctoritas e il prestigio militare di Ottaviano ± oltre che la volontaá popolare di uscire a ogni costo dall'orrore delle guerre civili ± erano stati sufficienti a fare sopportare ai Romani il peso del suo potere, per i suoi successori cioá non fu sempre possibile; essi ricorsero pertanto a forme piuá o meno evidenti di repressione, anche violenta, nei confronti di oppositori politici o intellettuali scomodi. continuitaá con la politica augustea TIBERIO, «TIRANNO CONTROVOGLIA» Il giudizio dei moderni sul governo di Tiberio (14-37 d.c.) eá senz'altro viziato dalle valutazioni negative che ne ha dato lo storico Tacito negli Annales. In realtaá il princeps, salito al potere in etaá matura (a 55 anni) e dopo avere giaá dato prove importanti delle sue capacitaá in ambito politico, militare e diplomatico, si mosse all'inizio in continuitaá con l'azione augustea e, durante tutto il suo governo, mostroá doti adeguate di amministratore delle finanze pubbliche e della burocrazia imperiale. Progressivamente peroá, anche a causa di un carattere scontroso e sospettoso, guastoá i rapporti con l'aristocrazia senatoria, complice Š Seiano, l'influenza su di lui di Elio Seiano (R testo 1.1), il feroce capo della guardia pretoriana, di stanza a Roma a difesa dell'imperatore. Tiberio, ritiratosi a Capri nel 27 d.c., lascioá infatti Roma nelle sue mani, e proprio questa disaffezione dalla politica attiva eá la causa prima del severo giudizio di Tacito nei suoi confronti. Seiano ne approfittoá per sbarazzarsi di nemici personali e politici attraverso accuse di lesa maestaá. Il potere del prefetto divenne peroá talmente grande da indurre lo stesso Tiberio a liberarsene, facendolo assassinare nel 31 d.c. L'anziano imperatore non abbandonoá peroá i metodi del suo funzionario, e anche gli ultimi anni del suo principato furono funestati dalla repressione poliziesca di veri o presunti oppositori. crudele prefetto del pretorio

28 CONTESTO L'ETA Á GIULIO-CLAUDIA. STORIA E CULTURA DA TIBERIO A NERONE CALIGOLA E LA SCELTA ORIENTALIZZANTE Successe a Tiberio il nipote Gaio (37-41 d.c.), figlio del fratello Germanico, soprannominato Caligola per l'uso delle caligae (sandali militari) quando si trovava nei campi legionari al seguito del padre. SalõÁ al potere con un vasto consenso popolare, motivato anche dalla buona memoria del defunto Germanico presso tutti gli ordini sociali. Ben presto si alienoá peroá le simpatie dell'aristocrazia senatoria, anche per il modo dispotico e SCHEDA 2 Š I LUOGHI NUOVE SEDI DEL POTERE: LA VILLA IOVIS A CAPRI ELADOMUS AUREA A ROMA La costruzione di nuove imponenti residenze imperiali, nei casi di Tiberio e di Nerone, scaturõá da esigenze assai diverse. Infatti Tiberio, logorato da ansie, paure e sospetti, abbandonoá dal 27 d.c. la consueta residenza urbana sul Palatino per trasferirsi a Capri, dove edificoá un sontuoso complesso di ville; Nerone, invece, «approfittoá»dell'incendio di Roma del 64 d.c. per commissionare l'edificazione della famosa Domus Aurea, insuperabile esempio di ardimento architettonico, lusso e grandiositaá. Per l'inquieto Tiberio, dunque, la villa caprese doveva essere un dorato rifugio, mentre la Domus Aurea avrebbe dato alla maestaá di Nerone una visibilitaá pubblica pari a quella dei grandi sovrani orientali cui si ispirava. Noi abbiamo testimonianza di questi monumenti attraverso le fonti classiche (soprattutto Svetonio, Vite dei Cesari; ma anche, ad esempio, Tacito, Plinio il Vecchio), ma eá soprattutto l'evidenza archeologica a documentarne l'importanza, dato che entrambi questi luoghi del potere sono ancora oggi in parte visitabili. Per quanto concerne la residenza di Tiberio a Capri, le fonti antiche parlano dell'edificazione di dodici ville, ciascuna dedicata a una divinitaá dell'olimpo; in realtaá, giaá Augusto aveva fatto costruire residenze sull'isola e alcuni degli interventi tiberiani furono solo di ampliamento e di restauro. Oggi sono visibili la cosiddetta villa Damecuta di Anacapri, ma soprattutto la grandiosa Villa Iovis, eretta su una rupe a picco sul mare a 300 metri d'altezza, costituita da un quadrilatero attorno a quattro cisterne che raccoglievano dai tetti l'acqua piovana. L'alloggio del princeps, dai bei pavimenti in marmo policromo, era defilato, in direzione della fantastica loggia-belvedere coperta (ambulatio), lunga 92 metri, dove si racconta che Tiberio passasse molte delle sue inquiete notti, camminando e scrutando il mare e il cielo. Numerose le notizie sulle infamie che l'imperatore, proprio in questa villa, avrebbe compiuto; oltre che soddisfare in modi perversi la sua insaziabile libidine, si narra che facesse precipitare in mare (con il cosiddetto «salto di Tiberio») astrologi, filosofi o consiglieri caduti in disgrazia: non si deve peroá dimenticare la propaganda negativa che la sua figura ha subito presso gli storiografi romani. Villa Iovis, sulla rocca di S. Maria del Soccorso a Capri.

29 LE COORDINATE STORICHE 27 autocratico di interpretare il suo ruolo, che esercitoá ispirandosi ad Alessandro Magno e ai monarchi dell'oriente ellenistico. I suoi atteggiamenti filo-orientali lo spinsero inoltre a introdurre o valorizzare nell'impero culti orientali, come quelli degli deái egiziani Iside o Serapide. Anche la sua politica estera, economicamente assai dispendiosa, guardoá soprattutto all'oriente, nell'intento di riorganizzare i rapporti tra Roma e i monarchi locali, che Caligola consideroá suoi sudditi. Nel 41 d.c. fu assassinato da un ufficiale pretoriano in seguito a una congiura. Š Alessandro Magno come modello La sala ottagonale della Domus Aurea oggi. Della Domus Aurea di Nerone oggi non vediamo che una piccola parte. PiuÁ che una casa l'imperatore commissionoá agli architetti Severo e Celere una vera e propria ristrutturazione urbanistica di un'area di 80 ettari che si estendeva ad anello dal Palatino al Celio, all'esquilino e alla Velia: sul Palatino, sede storica del potere, avrebbe avuto sede il palazzo imperiale, sul colle Oppio uno spettacolare padiglione per gli ospiti. Al centro dell'area sorgeva un lago artificiale (lo stagnum Neronis, piuá o meno dove oggi sorge il Colosseo), in un contesto dove edifici e terme si alternavano a pascoli e boschi popolati da animali rari: sulla Velia vi era una statua colossale di Nerone (con gli attributi del dio Sole) alta 35 metri, neâ mancava, annesso alla Domus, un tempio: quello della Fortuna, costruito con prezioso alabastro della Cappadocia. Risulta, insomma, davvero difficile immaginare come dovesse apparire nel suo insieme una tale opera, della quale le tumultuose vicende urbanistiche di Roma provocarono una precoce demolizione: le fonti antiche (Svetonio parla di «oro, gemme, conchiglie...»ovunque) e quello che ci resta, per lo piuá inglobato nelle successive Terme di Traiano, attesta un lusso senza precedenti. Particolare rilievo hanno oggi le vestigia della «Sala dalla volta La sala in una ricostruzione virtuale. dorata», adorna di affreschi e stucchi un tempo laminati d'oro, e quelle della «Sala ottagonale», sovrastata da una volta in calcestruzzo dal cui foro centrale penetra la luce: a detta degli archeologi era forse una sorta di «museo»per allietare gli ospiti che cenavano in vicine stanzette riccamente decorate. D'altronde nella Domus Aurea le opere d'arte non mancavano, se eá vero che ospitava il Galata suicida e il Galata morente provenienti da Pergamo, e che proprio in quest'area, nel 1506, fu ritrovato il celebre gruppo scultoreo di scuola rodia del Laocoonte. Le suggestioni architettoniche del palazzo richiamavano il mondo ellenistico, ma anche partico e siriano, mentre le pitture e le statue conservate rappresentavano una sintesi della miglior tradizione grecoromana: niente di piuá e di meglio poteva ideare Nerone, che si considerava monarca ecumenico e capace di sintetizzare nella sua persona le culture diverse dei popoli sui quali dominava. La sua avventura imperiale, peroá, si concluse nel 68 d.c., non molto tempo dopo il completamento di quella Domus che, fatta eccezione per le brevi residenze di Otone e Vitellio, non accolse alcuno dei suoi successori: la sua sorte fu forse segnata dalla damnatio memorie (cioeá dalla censura del ricordo) che aveva pubblicamente colpito il suo edificatore.

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