IL RUOLO DELL INFERMIERE DEL TERRITORIO NELLE UCCP: LA PROPOSTA DELL IPASVI PER L ASSISTENZA

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1 IL RUOLO DELL INFERMIERE DEL TERRITORIO NELLE UCCP: LA PROPOSTA DELL IPASVI PER L ASSISTENZA CONTINUA H24 ù Giovanni Muttillo Presidente La spending review : analisi teoriche o modelli di riferimento per la governance Oltre la crisi. Tutela della Salute fondamentale diritto

2 La qualità delle cure componente strutturale dei LEA impatto sociale e coesione integrazione politiche europee rilevanza nella politica sanitaria

3 Le politiche per la qualità e la sicurezza delle cure devono tener conto del contesto sociale, demografico, economico e storico del paese Variabili che influenzano le scelte sanitarie: invecchiamento della popolazione e aumento delle patologie cronico degenerative sviluppo delle conoscenze scientifiche e nuove tecnologie complessità di modelli ed interventi basati su evidenze impegno sul versante delle procedure e degli esiti pazienti più informati e consapevoli

4 Qualche dato prima di partire 12 milioni i residenti di età superiore ai 65 anni Di questi 3,4 milioni hanno più di 80 anni Anziani: 22% della popolazione, fra 20 anni saranno il 30% Aumento significativo della cronicità La tutela della Salute è un diritto: mettere in sicurezza il SSN Esiste un emergenza sociale che non può più essere ignorata: milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici, a causa del continuo aumento dei ticket.mentre i tagli lineari al finanziamento del SSN (30 miliardi cumulati nel periodo ), mettono in discussione la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria per i cittadini, le condizioni di lavoro e persino i livelli di occupazione

5 Qualche dato prima di partire Le attività e la spesa sociosanitaria sono aumentate in 10 anni (fino al 52%) Il 30% dei pazienti lombardi è costituito da persone con patologie croniche Circa il 37% dei malati cronici è impropriamente ricoverato in aree per acuti La cronicità rappresenta un costo pari a quasi al 70% del Fondo Socio Sanitario regionale Del totale dei malati cronici, quasi il 10% è utente di servizi sociosanitari e sociali e il trend è in crescita Alle persone con patologia cronica vanno aggiunte le persone in condizione di cronicità sociosanitaria (anziani non autosufficienti, disabili, dipendenze, etc), stimate in circa

6 Un momento storico importante Scadeva il 10 maggio 2013 il termine dei 180 giorni entro cui le Regioni e i Sindacati dei medici convenzionati (MMG, PLS, SA1) avrebbero dovuto rinnovare gli Accordi collettivi nazionali (cd convenzioni ) per attuare le norme sulla sanità territoriale della cosiddetta Legge Balduzzi (art. 1 Legge 189/20122) I cambi di paradigma sul modo di pensare l ospedale La sfide dell integrazione tra ospedale e territorio Rimanere all interno di una programmazione (Ministero delle Finanze) con risorse molto limitate Il ruolo sociale della professione infermieristica

7 I PRINCIPI DEL MODELLO DI ASSISTENZA TERRITORIALE PROSSIMITA È necessario sviluppare un modello vicino alle persone ed alle famiglie, che orienti e faciliti l accesso ai servizi territoriali sanitari e sociosanitari. Le proposte in fase di sperimentazione di centri unici per la famiglia e di sportello per il welfare intendono dare risposta a questo bisogno PRESA IN CARICO Il riferimento è alla valutazione multidimensionale del bisogno, strumento che garantisce appropriatezza nell accesso ai servizi territoriali. La valutazione del bisogno deve essere unica per accedere all assistenza sanitaria e sociosanitaria (ADI, accompagnamento, protesica, etc). La valutazione dovrà essere gestita attraverso equipe di valutazione multiprofessionale CONTINUITA ASSISTENZIALE L obiettivo è facilitare la ricomposizione dei servizi che vanno a costituire il progetto individuale, definito in sede di valutazione multidimensionale Art. 2 Codice Deontlogico L assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Art.7 L infermiere orienta la sua azione al bene dell assistito di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare, quando vi sia disabilità, svantaggio, fragilità.

8 Riforma delle cure primarie per l assistenza h24. Gli obiettivi fondamentali sono quelli di creare una rete assistenziale nel territorio in grado di farsi effettivamente carico dei bisogni dei cittadini e di gestirli garantendo ad essi la continuità dell assistenza orizzontale, nel tempo per 24 h e per 7 giorni a settimana, e verticale nei vari bisogni assistenziali, dalla prevenzione alla riabilitazione. La DGR 1185/2013 prevede diversi ambiti di integrazione sanitaria e sociosanitaria, finalizzati a creare una concreta integrazione delle risorse, umane e finanziarie, tra cui i seguenti riferiti alla non autosufficienza La presa in carico della cronicità sociosanitaria L obiettivo è di giungere ad un modello sistemico, che integri tra loro tutte le fasi del percorso della persona affetta da condizioni croniche attraverso la costruzione di Piani di assistenza individuali che ricompongano la risposta sanitaria e sociosanitaria Costituzione di un gruppo di lavoro tra le Direzioni Generali Salute e Famiglia Solidarietà Sociale e Volontariato Piano Strategico pluriennale per affrontare la cronicità in una logica di programmazione unica ed integrata Prendersi cura delle demenze In Lombardia si stimano persone affette da demenza. Le RSA oggi sono caratterizzate da una progressiva complicanza dell utenza. Obiettivo è l avvio di un percorso strutturato per una presa in carico globale della persona affetta da demenza e della sua famiglia Costituzione di un Gruppo di Lavoro integrato che definirà un Piano d Azione Regionale per le Demenze Proposta di legge per un assistenza continua h24 nel distretto sociosanitario

9 : 3 AREE DI INTERVENTO PER LE Meridiano Sanità 2012 APPLICAZIONI PRATICHE Le proposte di Meridiano Sanità: 3 aree di intervento prioritarie 2012 The European House-Ambrosetti S.p.A In tale contesto, in che modo possiamo continuare a garantire l esistenza del Servizio Sanitario Nazionale, almeno nella sua impostazione e filosofia di base? A Ridefinire l assetto organizzativo B Rafforzare la sanità integrativa C Ridurre le disparità 12

10 Premessa I punti fermi che a nostro avviso danno qualità e unitarietà al sistema, in tutto il Paese, sono i seguenti: Strutturazione dei Centri h24 nei distretti sanitari e in sedi pubbliche (Case della salute, poliambulatori, piccoli ospedali da riconvertire) Apertura di questi centri h 24 per 7 giorni su 7 con almeno un medico (di MG) ed un infermiere sempre Nessuna privatizzazione o appalto delle cure primarie, o di parti di esse, in qualunque forma, come ad esempio è successo per i Creg della Lombardia. Obiettivi: Realizzare la continuità assistenziale e terapeutica, per 24 ore 7 giorni su 7. Potenziare l assistenza territoriale e domiciliare per fronteggiare i problemi di salute dei cittadini legati all invecchiamento e alla cronicità. Rivedere il modello organizzativo distrettuale valorizzando il ruolo dei professionisti sanitari per una maggior appropriatezza delle prestazioni Diminuire gli accessi in Pronto Soccorso, le degenze ospedaliere e le riammissioni

11 Potenziamento della rete Realizzare un punto diretto di accesso ai servizi e di gestione della domanda Medico di famiglia Infermiere di famiglia Pediatra di libera scelta

12 REGIONE LOMBARDIA X LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE ATTI 4443 PROGETTO DI LEGGE N di iniziativa dei Consiglieri regionali: Violi, Carcano, Casalino, Buffagni, Corbetta, Fiasconaro, Maccabiani, Macchi, Nanni, Assistenza continua h24 nel distretto sociosanitario PRESENTATO IL 24/02/2014 ASSEGNATO IN DATA : 04/03/2014 ALLE COMMISSIONI REFERENTE III CONSULTIVA I RELAZIONE La presente Proposta di Legge si prefigge l obiettivo di migliorare e garantire la continuità assistenziale a livello territoriale nell interesse primario della salvaguardia del diritto di salute del cittadino, con l impegno di assicurare la reale attuazione dei LEA, e l aiuto e il supporto a chi è in condizioni di fragilità, non autosufficienza, povertà. Nel contempo permane l obiettivo del contenimento della spesa nella pubblica amministrazione e quindi anche nella Sanità e le palesi conseguenze che il raggiungimento di tale obbiettivo comporta, induce a considerare il potenziamento delle cure primarie e dell assistenza infermieristica come previsto dalla legge 251/2000 Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione,della prevenzione nonché della professione ostetrica - un rilevante volano per l accrescimento del Know how nella ricerca, nell innovazione, nelle scienze mediche, assistenziali, gestionali e organizzative. In questo contesto, la proposta, vuole promuovere il valore sociale di presa in carico integrata a livello territoriale, per rispondere ai bisogni delle famiglie, in termini di benessere ed in condizioni di prossimità. Il modello prevede la presa in carico globale della persona e della famiglia, attraverso il potenziamento della rete del medico di famiglia, del pediatra di libera scelta e dell infermiere di famiglia con interventi primari e secondari, coordinati, integrati e finalizzati ad assicurare percorsi di equità di accesso alla rete dei servizi, a rispondere ai bisogni di salute con azioni di miglioramento dell appropriatezza clinica-organizzativa ed assistenziale.

13 CHI È L INFERMIERE DI FAMIGLIA Organizzazione Mondiale della Sanità Comitato Regionale Europeo 48 Sessione-Settembre 1998 Copenaghen SALUTE 21 LA STRATEGIA DELLA SALUTE PER TUTTI NELLA REGIONE EUROPEA DELL O.M.S. 21 OBIETTIVI PER IL XXI SECOLO

14 Cambio del paradigma Dr. Giovanni Muttillo

15 Direttiva 2011/24/EU Sui diritti all assistenza transfrontaliera Art. 1 Oggetto e ambito di applicazione agevola l accesso a un assistenza sanitaria transfrontaliera sicura e di qualità promuove la cooperazione tra gli Stati membri in materia di assistenza sanitaria pieno rispetto delle competenze nazionali relative all organizzazione e alla prestazione dell assistenza sanitaria Offerta sanitaria omogenea in tutte le aree del Paese: Riorganizzazione delle cure primarie e dell assistenza ospedaliera Promozione di comportamenti e pratiche basate su evidenze Valutazione degli obiettivi di salute e delle prestazioni erogate Formazione e qualificazione del personale sanitario

16 Ambulatori assistenziali h12 e h24 Servizio H12 5 giorni/settimana e servizio H24 7 giorni Figure di riferimento: medico di medicina generale e infermiere di famiglia operanti in forma associata previo accreditamento e convenzione per conto del SSN Sono presenti ambulatori infermieristici territoriali che erogano prestazioni infermieristiche, forniscono informazioni e consulenze, e gestiscono le dimissioni protette e il sistema informativo condiviso ospedale/territorio

17 Ambulatori assistenziali h12 e h24 L infermiere degli ambulatori infermieristici territoriali favorisce l autonomia dei pazienti e dei loro familiari durante il percorso della malattia, riducendo la richiesta di prestazioni sanitarie per manovre autogestibili e l incidenza di complicanze legate a manovre non corrette L accesso alle prestazioni degli ambulatori infermieristici è attivato direttamente dal cittadino o dalla prescrizione del medico di medicina generale o del medico specialista

18 Possibili effetti dell istituzione degli ambulatori infermieristici Riduzione di: tempi di attesa per le prestazioni numero e durata dei ricoveri richieste di intervento accessi in Pronto Soccorso riammissioni ospedaliere Punto di riferimento concreto per la popolazione bisognosa di informazioni, sicurezze e una risposta sanitaria adeguata

19 L infermiere di famiglia/comunità OBIETTIVI: Promuovere e proteggere la salute della popolazione, lungo tutto l arco della vita Ridurre l incidenza delle malattie e degli incidenti più comuni e alleviare le sofferenze che questi causano

20 L infermiere di famiglia/comunità DOVE OPERA: Ambulatori infermieristici Chronic care model Accanto alle famiglie In una zona delimitata, come un quartiere, un paese o una piccola comunità

21 Modalità di intervento PREVENZIONE PRIMARIA: verifica la possibile presenza di fattori dannosi che minacciano la salute e lavora per evitare che si ripercuotano sulla famiglia (educazione sanitaria e sostegno) PREVENZIONE SECONDARIA: attraverso screening, programmi vaccinali e la conoscenza della famiglia, interviene per ridurre la disgregazione i famigliare

22 Modalità di intervento PREVENZIONE TERZIARIA: ha come obiettivo la riabilitazione e la ricostruzione delle risorse di resistenza e difensive della famiglia INTERVENTI IN CASI CRITICI/ ASSISTENZA DIRETTA: collabora con la famiglia o con il singolo per appropriati interventi di cura, riabilitazione, cure palliative e/o sostegno

23 Il servizio infermieristico territoriale regionale Gli ambulatori infermieristici territoriali e gli infermieri di famiglia costituiscono il servizio infermieristico territoriale regionale Il responsabile dell area territoriale del servizio infermieristico ha il compito di gestire, controllare e organizzare l attività degli ambulatori infermieristici, e di monitorare, pianificare e definire le attività dell infermiere di famiglia Direttore infermieristico: un professionista dell area infermieristica

24 Cosa ci attendiamo? L utilizzo dell infermiere di famiglia e degli ambulatori infermieristici è una nuova modalità di operare che potrà assicurare, risparmiando, prestazioni assistenziali di qualità sul territorio, nonché la valorizzazione delle eccellenze ottenute nelle strutture di ricovero, che spesso non trovano continuità sul territorio

25 Cosa ci occorre? Una rivisitazione delle funzioni infermieristiche, indispensabile per qualsiasi politica di sviluppo dei servizi sanitari, dall Ospedale, al territorio, ai servizi domiciliari Una rivisitazione del piano dell assistenza, della programmazione, della gestione e dell organizzazione dei servizi

26 L INFERMIERE DI FAMIGLIA IN LOMBARDIA: le domande aperte Fonti di finanziamento (spostamento risorse dall ospedale?) Inquadramento giuridico contrattuale (libero professionista, socio di cooperativa, consorzi tra cooperative, convenzionato con il S.S.R) Definizione dei rapporti e delle aree di competenza con: i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta; i soggetti erogatori privati accreditati gli operatori/ infermieri ASL Integrazione con la rete dei servizi socio sanitari - Farmacie dei servizi

27 Questo per offrire al cittadino una risposta ai problemi di salute sempre più qualificata, efficace ed efficiente Con appropriatezza di cura, con metodi, strumenti e conoscenze messi a disposizione dalla ricerca Appropriatezza organizzativa con indicatori di processo e di esiti

28 Grazie per l attenzione

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