Valutazione delle abilità psicomotorie attraverso il movement abc nei bambini abruzzesi tra i sette e gli undici anni di età

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1 ARTICOLO 8 Valutazione delle abilità psicomotorie attraverso il movement abc nei bambini abruzzesi tra i sette e gli undici anni di età MANUELA PRIORI* - MARIKA BERCHICCI**, * - MAURIZIO BERTOLLO*, * *Department of Basic and Applied Medical Science, Faculty of Human Movement Science, Chieti, Italy; **Department of Human Movement Science, Faculty of Human Movement Science, Chieti, Italy; *Behavioral Imaging and Neural Dynamics, (BIND) Chieti, Italy. Riassunto L obiettivo dello studio consiste nella valutazione delle abilità psicomotorie nei bambini abruzzesi tra i 7 e gli 11 anni di età tramite l utilizzo di una batteria per la valutazione motoria denominata Movement ABC (1). Questo strumento, oltre che individuare i bambini con compromissione motoria, ha permesso di indagare le differenze di genere, le differenti abilità motorie di bambini residenti in piccoli e grandi paesi, l incidenza della dominanza di una mano rispetto all altra e le relative influenze sulla prestazione motoria, nonché l influenza del tipo di sport praticato sulla riuscita di una prova. Parole chiave: abilità motorie, compromissione motoria. Summary Aim of the study was to assess the psycho-motor abilities in children aged 7-11 year-old using the ABC Movement. The ABC Movement has primarily been used to identify children who have movement disorders. This is an assessment tool for measuring differences between the genders and changes in growing up either in rural areas or in bigger cities. The experimenter can also figure out the percentage of right-handed compared to the left-handed, and how it influences the motor performance. In addition, the scores obtained from ABC Movement can be linked to the sport practiced by the children. Key words: the psycho-motor abilities, movement disorders. INTRODUZIONE La motricità è il linguaggio ancestrale che permette di esprimere la propria presenza nel mondo attraverso il corpo. Con esso l uomo percepisce, sente ed esplora, si adegua ed opera sulla realtà esterna, interagendo con essa in maniera dinamica. La Psicomotricità riconosce all ambito motorio un ruolo originale di comunicazione tra se, gli altri ed il mondo, per cui il corpo proprio e altrui, in interazione dinamica nell ambiente, è allo stesso tempo prova dell esistenza e limite delle possibilità umane. Per Edelman la categorizzazione dei gesti e delle posture è la risultante dell azione combinata delle sinergie, della coordinazione tattile e visuo-motoria, e dell azione dell apparato vestibolare e del cervelletto (2). Il gesto ha un valore adattativo per l individuo. Il gesto dunque è la prima forma di intelligenza motoria che si manifesta nell individuo. Esso esprime la sua coscienza superiore di essere al mondo. La comunicazione attraverso il gesto ed il movimento è, dunque, l aspetto essenziale della relazione educativa, rieducativa e terapeutica in Psicomotricità. Afferrare, toccare, manipolare, sono tutte azioni che facilitano la conoscenza degli oggetti che circondano il bambino, il quale impara anche a differenziarli secondo le loro caratteristiche, forme, e specifico utilizzo. Mediante questa attività esplorativa, il bambino si impadronisce gradualmente dell ambiente circostante, esprimendo se stesso in maniera totale nel suo rapporto con il mondo. La prospettiva psicomotoria enfatizza questa visione integrata della dimensione corporea e psichica di ogni individuo e contribuisce ad assegnare all attività motoria un ruolo primario, che le compete nel processo educativo, finalizzato allo sviluppo della personalità dei bambini. Uno degli obiettivi di questa ricerca è analizzare lo sviluppo e l apprendimento delle abilità motorie nei bambini abruzzesi tra i sette e gli undici anni. Per rispondere a questo scopo è utile porsi una domanda: Quali sono le caratteristiche ed i requisiti che l allievo deve possedere per l apprendimento delle abilità motorie e lo sviluppo di adeguate competenze motorie, che siano spendibili nella vita di tutti i giorni e in contesti specifici, come quello scolastico, sportivo o lavorativo? (3). Schimdt definisce l apprendimento motorio come un insieme di processi associati alla pratica o all esperienza, che portano ad una modifica relativamente permanente nella capacità di compiere un at- 38

2 to con abilità (4). Rink riassume tre forme o caratteristiche che un bambino dovrebbe possedere per l apprendimento motorio, quali: 1. Prerequisiti di capacità fisiche, intese come capacità fisiche condizionali, organico-muscolari e qualità fisiche; di capacità motorie e senso percettive, intese come capacità coordinative e capacità cognitive; possibilità di sviluppo ovvero sviluppo auxologico e fasi dello sviluppo delle capacità; adeguatezza dell allievo rispetto al compito per definire i prerequisiti in termini di capacità rispetto all abilità. 2. Chiara idea del compito da eseguire 3. Disposizioni attentive e motivazionali verso le abilità da sviluppare (5). Diventa, dunque, importante avere a disposizione degli strumenti di valutazione in grado di indagare, in maniera appropriata, il livello di sviluppo di questi prerequisiti e comprendere come le abilità motorie possano trasformarsi in competenze che permettano di interagire in maniera dinamica col mondo esterno al se. L influenza della competenza motoria sul rendimento scolastico è ben riconosciuta. Il Movement ABC è stato ideato per eseguire un assessment dei bambini che hanno un deficit di competenza motoria, la cui incidenza varia dal 5% al 15%. Questi bambini si trovano in ogni tipo di ambiente scolastico: asilo, scuole elementari o superiori, scuole speciali, unità per bambini con disturbi del comportamento o altre difficoltà specifiche di apprendimento. I bambini che presentano disturbi del movimento abbastanza gravi, in assenza di handicap fisici o mentali, sono stati etichettati in vari modi. Nel passato sono stati spesso usati termini poco corretti come clumsy, ovvero goffo o impacciato, per descrivere il fatto che questi bambini si muovessero in maniera strana: difficoltà di movimento e problemi di adattamento motorio. Più recentemente si è sviluppata la tendenza ad utilizzare termini più corretti quali disprassia, difficoltà del movimento, problemi di adattamento motorio o, usando il termine proposto dalla Associazione Psichiatrica Americana, disturbo dello sviluppo della coordinazione (APA, 1994). (6). Al di là del termine usato, comunque, questi bambini non formano un gruppo omogeneo e presentano delle differenze non solo nella natura delle loro difficoltà motorie, ma anche nel pattern del loro sviluppo globale. Prima, però, di addentrarsi nella descrizione del Movement ABC si presenteranno alcune delle batterie di valutazione psicomotoria che sono a disposizione oggi in Italia. Il progenitore degli strumenti di valutazione psicomotoria è sicuramente la batteria di Oseretzky che egli stesso o con il contributo di altri autori ha adattato a più riprese (7)(8). I dati ottenuti con il test di Oseretzky possono costituire elementi utilizzabili in diversi indirizzi: si può evidenziare una goffaggine (ovvero mancanza di agilità), una lentezza dei movimenti, una prevalenza funzionale di un emicorpo, la presenza di sincinesie. Può essere messo in evidenza un mancinismo scarsamente manifesto, ovvero l assenza di dominanza di lato. Tali rilievi sono di importanza notevole nella diagnosi di debilitè motrice di Dupré. Secondo un ottica ancora relativamente tradizionale, la scala di Oseretzky sarebbe adatta a valutare la costituzione motoria, cioè l appartenenza di un determinato soggetto esaminato ad un tipo motorio o psicomotorio, interpretando l attività motoria come un organizzazione relativamente autonoma della personalità. Da questi lavori pionieristici sono nate molte altre prove tra cui ultimamente in Italia il MOVIT (9) e le prove di Valutazione di Massenz e Simonetta (10). Le prove MOVIT forniscono attendibili informazioni, non solo sul grado di sviluppo motorio in toto, ma soprattutto sugli aspetti qualitativi del movimento, i quali sono alla base della comunicazione e principio nel campo della Psicomotricità. Queste scale di valutazione a focalizzazione crescente consentono di stimare non solo le abilità e le difficoltà degli allievi, ma anche il loro sviluppo potenziale, particolarmente importante nei bambini piccoli e negli allievi con difficoltà di apprendimento e nei disabili. L esame psicomotorio proposto da Massenz e Simonetta consente di individuare il livello di sviluppo delle funzioni psicomotorie e si basa sulla teoria di Le Boulch, che afferma come queste funzioni rispecchiano il livello di funzionalità del SNC. Basandosi sullo sviluppo psicomotorio e neurologico dello schema corporeo, viene suddiviso per le seguenti fasce di età: 3-6 anni; 6-8 anni; 9-11anni; anni. I fattori che compongono le funzioni psicomotorie vengono analizzati suddividendoli in tre grandi aree: 1. fattori che individuano l aggiustamento motorio; 2. fattori che individuano la percezione dello schema corporeo 3. fattori che individuano l organizzazione esterocettiva spazio-temporale. I test sono stati scelti dalla letteratura specifica sulla base di una ricerca e sperimentazione sul campo portata avanti dagli stessi autori nel corso degli anni. In ambito internazionale l ABC Movement sta trovando uno spazio applicativo interessante, grazie alle possibilità offerte da questo strumento per differenziare in maniera funzionale, attraverso l indice di compromissione motoria, i bambini con difficoltà. Attraverso le scale di osservazione, basate sulla teoria di Gentile, permette, inoltre, di contestualizzare la motricità del bambino rispetto ai vincoli ambientali e a quelli intrinseci al compito stesso. 39

3 Il Movement ABC è stato validato e standardizzato in molti paesi. In Italia manca un campione normativo di riferimento per la popolazione italiana, anche se il test è stato tradotto e viene distribuito dalla O.S., ma gli studi internazionali hanno dimostrato come lo strumento vada analizzato in funzione delle caratteristiche culturali e quindi andrebbe eseguita una analisi adeguata in prospettiva futura anche in Italia. Uno studio internazionale cross-culturale ha confrontato la prestazione di bambini giapponesi con un campione di bambini americani, evidenziando come le differenze culturali e lo stile di vita tra le due popolazioni influiscano in modo importante sui risultati del test (11). Infatti, ai bambini di tutte le fasce d età, era chiesta l esecuzione di una prova di destrezza manuale (sagoma del fiore). La prova è completata se il bambino riesce a tracciare una linea continua, all interno del percorso dato da due linee parallele, rappresentati la sagoma di un fiore, senza uscire dai bordi. I bambini americani hanno avuto una migliore performance in questa prova rispetto ai bambini giapponesi. Una spiegazione di queste differenze potrebbe risiedere nel differente sistema di scrittura: i giapponesi utilizzano i caratteri, mentre gli americani sono abituati ad una scrittura in corsivo, per cui sono più facilitati ad effettuare una prova continua. Nel nostro caso, però, non vi sono differenze culturali così marcate, ma risulta comunque importante creare un campione di riferimento nazionale. La validità, l affidabilità e la standardizzazione di test motori sono caratteristiche essenziali perchè psicomotricisti, chinesiologi, terapisti della riabilitazione ed insegnanti, possano utilizzare tali strumenti per la valutazione dello sviluppo motorio, per identificare bambini con difficoltà motorie, e per accertare l efficacia dell intervento progettato. Altro obiettivo di questa ricerca è di indagare il livello di sviluppo motorio dei bambini di questo territorio, in quanto rappresenta il presupposto di un adeguato livello sia di benessere fisico, che di benessere psichico, al fine di impostare l attività motoria tesa alla costruzione di un adeguato e sano stile di vita. Molte ricerche hanno avuto come obiettivo la valutazione dell effetto dell attività motoria nei bambini. In particolare uno studio effettuato nell Ohio ha sottoposto un gruppo di bambini a lezioni specifiche sull educazione delle abilità motorie fondamentali ed un altro gruppo di bambini, invece, seguì un normale programma di educazione motoria (12). I risultati hanno confermato come le abilità motorie fondamentali siano considerate il presupposto per lo sviluppo di abilità motorie avanzate e di abilità specifiche per lo sport; inoltre avere a disposizione un ampia gamma di abilità motorie fondamentali aiuta i bambini nelle attività ricreative, permettendo loro di manipolare le loro condizioni ambientali e controllare il proprio corpo. L utilizzo del Movement ABC, oltre che fornire una visione dell importanza delle abilità motorie all interno del periodo di sviluppo psicomotorio preso in esame, prende in considerazione anche le differenze tra i due generi, le differenze di abilità motoria tra bambini residenti in luoghi diversi, l incidenza della dominanza di una mano rispetto all altra e le relative influenze sulla prestazione motoria, nonché l influenza del tipo di sport praticato sulla riuscita di una prova. Inoltre, non essendoci campioni normativi italiani di riferimento del test, un ulteriore obiettivo del lavoro è la creazione di un campione di riferimento normativo per il territorio abruzzese. MATERIALI E METODI La ricerca è stata condotta su un campione di 99 bambini tra i 7 e gli 11 anni di età. Nel campione 50 sono femmine e 49 maschi; 48 provengono dalla Scuola Elementare Benedetto Croce e dalla Scuola Media Galileo Galilei di Torino di Sangro e 51 dalla Scuola Elementare 3 Circolo di via Pescara a Chieti Scalo e dalla Scuola Media Ravasco a Pescara. La batteria di valutazione psicomotoria Movement ABC è suddivisa in due parti: Una batteria di test per la valutazione delle performance, strutturata in modo da essere somministrata individualmente, con cui si chiede al bambino di eseguire una serie di prove motorie secondo modalità standardizzate; una check list osservativa ideata per essere completata da un adulto, che ben conosca le attività motorie del bambino nella vita di ogni giorno. La batteria di performance contiene un totale di 32 prove organizzate in quattro fasce di otto prove, ognuna formulata per essere usata con bambini d età diversa, ovvero: Fascia d età 1 è per bambini tra i 4 e 6 anni; Fascia d età 2 è per bambini tra i 7 e 8 anni; Fascia d età 3 è per bambini tra 9 e 10 anni; Fascia d età 4 è per bambini tra 11 e 12 anni. Le caratteristiche delle otto prove sono identiche in ogni fascia di età. Ogni bambino e stato sottoposto ad 8 prove totali, formulate per ogni fascia di età, rispettivamente suddivise in: 3 per le Abilità Manuali, 2 per le Abilità con la Palla e 3 per L Equilibrio Statico e Dinamico. Le abilità manuali, a seconda della fascia d età, sono state indagate attraverso le seguenti prove: inserire i chiodini nei buchi di una tavoletta uno alla volta nel minor tempo possibile; infilare il laccio nei buchi di una tavoletta nella direzione avanti-dietro nel minor tempo possibile; tracciare una linea continua con un pennarello seguendo la traccia della sagoma di un fiore senza attraversare le linee; infilare i bulloni ad una sbarra; spostare le file di chiodini: posizionare 40

4 12 chiodini nei buchi della tavoletta per chiodini nella seconda, terza e quarta fila dall alto lasciando la fila superiore vuota. Il bambino sposta i quattro chiodini dalla seconda fila alla fila superiore, quelli della terza nella seconda e quelli della quarta nella terza; girare i chiodini: posizionare dodici chiodini di legno con colore diverso alle estremità in una tavoletta per chiodini nella prima, seconda, e terza fila dall alto, lasciando la fila di sotto vuota assicurandosi che le estremità visibili dei chiodini mostrino lo stesso colore. I chiodini vengono tirati su uno alla volta dal bambino e girati in modo che si veda l altro colore e rimessi nel buco; ritagliare la sagoma di un elefante all interno delle due linee che delimitano la sagoma. Le abilità con la palla prevedono le seguenti prove: far rimbalzare ed afferrare la palla con una mano sola; lancio del sacchetto nella scatola; afferrare la palla con due mani dopo averla gettata contro il muro; presa della palla con una mano dopo averla gettata contro il muro; tiro al bersaglio sul muro. Infine le prove di equilibrio statico e dinamico prevedono: equilibrio su una gamba (a cicogna); saltare all interno di cinque quadrati consecutivi; camminare tacco contro punta su una linea; equilibrio su una tavola; percorrere una determinata distanza tenendo sul palmo di una mano una tavoletta e la palla nel mezzo; equilibrio su due tavole; saltare battendo le mani; camminare all indietro su una linea mettendo la punta di un piede contro il tallone dell altro. Tutti i bambini sono stati valutati individualmente in situazione uno-ad-uno; ciò permette sia di instaurare un rapporto più diretto tra esaminatore e bambino, sia di ridurre al minimo le distrazioni. La stanza utilizzata per la somministrazione del test è stata la palestra della scuola, e quando questa non era disponibile, una sala adibita alle attività ludiche e psicomotorie. Il tempo necessario alla somministrazione della batteria dipende, in gran parte, dall abilità del bambino a cui vengono somministrate le prove, ma anche dalla motivazione e dai livelli di attenzione. In media ogni bambino per completare la prova ha impiegato 20 minuti. Stabilire un buon rapporto con il bambino è un compito difficile. Le prove del test sono divertenti, per questo è necessario presentarle come attività di gioco e stabilire una buona relazione con il bambino. Se i bambini vivono come un fallimento la non riuscita di una prova, è importante sollecitare l attenzione per mantenere costante la motivazione durante tutto il test. RISULTATI L elaborazione dei dati è stata effettuata con il pacchetto SPSS versione 15. Una prima analisi descrittiva indica la partecipazione di 41 bambini nella fascia 2, 42 nella fascia 3 e 16 nella fascia 4. Nel campione 89 bambini presentano la mano destra dominante e 10 bambini la sinistra. Inoltre, 77 bambini praticano attività sportiva almeno due volte alla settimana, quale calcio, danza, nuoto e palestra, i restanti 22 bambini non praticano nessuna attività fisica. Le medie e le deviazioni standard dei punteggi ottenuti dagli allievi nei singoli test sono riportati in Tabella I. Le variabili indipendenti prese in considerazione sono state: il sesso, la fascia d età, la scuola, la mano dominante e la pratica di una attività sportiva. La MANOVA 2 (sesso) x 3 (fascia) x 18 (test) non ha evidenziato differenze statisticamente significative nelle abilità psicomotorie tra i due generi. Dai risultati del test si osserva come le femmine sono leggermente migliori nelle prove di abilità manuali e nelle prove di equilibrio, mentre i ragazzi tendono ad ottenere migliori risultati nelle attività con la palla. Rispetto alle diverse fasce d età, c è differenza statisticamente significativa (F (8,99) = 2.132; p=.037) nel punteggio totale ottenuto nei test. In particolare nelle abilità manuali e nelle abilità con la palla sono più abili i bambini della fascia 4 (grafico1), mentre nelle abilità di equilibrio statico e dinamico sono più abili i bambini della fascia 2 (grafico 2). Nell analisi posthoc di Bonferroni si osserva una differenza statisticamente significativa (p=.019) nei risultati totali delle prove tra la fascia 2 (7 e 8 anni) e la fascia 4 (11 anni). La MANOVA 2 (scuola) x 18 (test) mostra una differenza statisticamente significativa (F (4,99) = 5.570; p=,000), in particolare nelle prove di abilità manuali e nelle prove di abilità con la palla, con abilità superiori nei bambini della scuola di Torino di Sangro, mentre nelle prove di equilibrio statico e dinamico Tabella 1 - Statistica descrittiva del campione e dei punteggi ottenuti nella batteria ABC Movement 41

5 Grafico 1 - Punteggio totale delle prove di abilità manuali per fascia d età e per sesso risultano più abili i bambini della scuola di Chieti Scalo. Oltre ai risultati delle singole prove, dalle Liste di Controllo si osserva una valutazione degli insegnanti migliore per i bambini di Chieti Scalo, che, sommate alle prove totali del test, permettono di dire che i bambini di Chieti Scalo sono più abili dei bambini di Torino di Sangro. La MANOVA 2 (mano dominante) x 18 (test) evidenzia una differenza significativa per la dominanza della mano: in particolare nelle prove di abilità manuali (F (1,99) =4.402; p=.038) e nelle prove di equilibrio sono più abili i bambini con dominanza sinistra, mentre nelle abilità con la palla sono più abili i destrimani. La MANOVA 2 (sport) x 18 (test) sottolinea significative importanti differenze tra bambini sport attivi e sedentari, in particolare i primi sono più abili nelle abilità con la palla rispetto ai bambini che non praticano sport (F (1,99) =22.46; p=.040). Nella MANOVA 2 (sport) x 3 (fascia) x 18 (test) si evidenzia una differenza altamente significativa nelle prove di abilità manuali (F (2,99) = 3.833; p=.025), nelle quali risultano più abili i bambini che praticano sport. Inoltre, i bambini della fascia 3 risultano più abili rispetto a quelli della fascia 4, i quali sono a loro volta più abili di quelli della fascia 2. Analizzando i risultati delle prove di equilibrio, si delinea la fascia 2 come la più abile rispetto alle altre(f (2,99) = 4.002; p=.022). DISCUSSIONE Dai risultati del test emerge come, nel totale delle prove, i bambini di Chieti Scalo ottengano migliori prestazioni rispetto ai bambini di Torino di Sangro. Molto probabilmente questa differenza spiega il diverso approccio tra le due scuole nell ambito dell educazione motoria. Chieti Scalo è un paese definito industriale, è un paese che gode di una maggior apertura culturale grazie alla presenza di un Campus Universitario aperto al territorio ed offre, dunque, molti vantaggi ai bambini, quali la vasta scelta di sport da praticare, avvicinando i ragazzi alle attività Grafico 2 - Punteggio totale nelle prove di equilibrio statico e dinamico per fascia d età e per sesso sportive e anche alle tante giornate dello sport che vengono organizzate dalle scuole in collaborazione con l Università. La scuola dove è stato somministrato il test presenta una palestra molto grande e ben attrezzata a differenza della scuola di Torino di Sangro che ha solo uno spazio ludico. Ciò influisce molto sulla didattica dell attività proposta, perché non è possibile proporre tutte le attività motorie in uno spazio limitato. Dalle informazione raccolte, la maggior parte degli sport praticati dai bambini a Torino di Sangro sono calcio, pallavolo e danza, mentre i bambini di Chieti Scalo prediligono sport come calcio, pallavolo, danza, piscina, scherma, judo, karate. Questa considerazione potrebbe spiegare la migliore prestazione di questi ultimi nelle prove di equilibrio. Sia le condizioni ambientali, che quelle culturali incidono sulla prestazione motoria. Due studi forniscono una emblematica conferma ai risultati di questa ricerca: il primo sottolinea l importanza del contesto ambientale in cui vive il bambino, ed in particolare come influenzi la coordinazione durante il periodo di apprendimento delle abilità motorie (13). Il secondo studio evidenzia come la somministrazione del Movement ABC in Giappone abbia una validità di costrutto e di contenuto carente per la prova della destrezza manuale, in quanto non tiene conto della cultura e del sistema di scrittura dei giapponesi (14). Ponendo la pratica dell attività sportiva come variabile indipendente, i bambini che praticano sport hanno mostrato migliore performance nelle prove con la palla rispetto ai bambini che non praticano sport. La pratica di un attività sportiva incide, dunque, sullo sviluppo delle abilità motorie. Queste conseguenze sono in linea con i risultati di uno studio condotto nell Ohio, in cui si sottolinea come la pratica di un attività sportiva presuppone l apprendimento delle abilità fondamentali e aiuta i bambini nel controllo del proprio corpo, permettendo loro di acquisire abilità motorie avanzate ed abilità specifiche di determinati sport (12). Nella stessa ricerca si sottolinea 42

6 anche la maggior abilità nelle prove di abilità manuale da parte dei bambini sedentari, anche questo in linea con i nostri risultati. Un altra considerazione che scaturisce dalle analisi è che non esistono evidenti differenze di genere nelle prove di abilità motoria, anche se le femmine riescono meglio nelle prove di abilità manuale ed equilibrio statico e dinamico, mentre i maschi sono più abili nelle prove di abilità con la palla. Queste differenze sono minime, per cui si può affermare che maschi e femmine possono svolgere le medesime attività e, quindi, anche gli insegnanti possono proporre loro le stesse attività. Una considerazione analoga è stata fatta nello studio effettuato in Giappone (14). Il Movement ABC, somministrato a 133 bambini tra i 7 e gli 11 anni, di cui 66 maschi e 67 femmine, non ha evidenziato differenze sostanziali tra i due sessi. Considerando le differenze relative alle diverse fasce d età, si può sostenere che i bambini della fascia 4 nelle varie prove sono risultati più abili dei bambini della fascia 2: ciò spiega il normale processo di sviluppo motorio dei bambini. Dalle analisi emerge un altro importante dato, ovvero che i bambini di 7 e 8 anni hanno mostrato una migliore performance nelle prove di equilibrio statico e dinamico. Ciò va a confermare molte teorie sull equilibrio, tra cui la teoria delle fasi sensibili di Martin per cui l equilibrio raggiunge alti livelli di prestazione fin dalla prima infanzia (15). Rispetto al concetto della dominanza si può affermare che ogni essere umano usa preferenzialmente un occhio, una mano ed un piede. Quando scriviamo il nostro nome, lanciamo una palla o accavalliamo le gambe, favoriamo sempre un emisfero. In questo studio abbiamo considerato solo la dominanza manuale: su un campione di 99 bambini, 89 sono destrimani e 10 mancini, anche se molti bambini non hanno mostrato sempre la stessa preferenza nelle prove. Anche se molti bambini hanno dichiarato di scrivere con una mano (es. dx), poi hanno usato l altra mano per inserire i chiodini nella tavoletta, infilare l ago o lanciare il sacchetto nella scatola. Inoltre i mancini sembrano avere una minore differenza nella preferenza d uso tra le due mani, di quanto osservato nei destrimani (ad esempio hanno impiegato quasi lo stesso tempo nell inserire i chiodini nella tavoletta con entrambe le mani; ciò invece non succede nei destrimani, mostrando alta differenza tra le due mani nella stessa prova). Uno studio ha dimostrato come le donne sono risultate più veloci nelle prove con la mano non-dominante (16). Dunque per i mancini la differenza tra lo svolgere una prova con la mano preferita rispetto a quella meno preferita è minore. Dai risultati del test si osserva inoltre come i mancini sono più abili nelle abilità manuali e di equilibrio statico e dinamico rispetto ai destrimani, che, invece, lo sono nelle prove di abilità con la palla. CONCLUSIONE I risultati delle prove confermano come non vi siano significative differenze di abilità tra i generi. Un importante aspetto applicativo che emerge da questa osservazione è che la programmazione di un curricolo di attività motorie in questa fascia di età può inglobare le stesse metodologie di intervento educativo per entrambi i generi. Emergono differenze nelle abilità motorie tra i bambini di un piccolo paese e i bambini residenti in un grande paese. L ambiente in cui vive il bambino è il presupposto per la sua formazione ed educazione, substrato per l apprendimento delle abilità motorie. Risulta dunque necessario fornire al bambino il più alto numero di esperienze motorie per l acquisizione prima delle abilità fondamentali, poi delle attività specifiche di determinati sport. Future direzioni di ricerca potrebbero essere quelle di discriminare tra bambini che hanno adeguate abilità motorie e bambini con difficoltà motoria e, quindi, studiare le relazioni che intercorrono con i processi cognitivi somministrando al contempo reattivi mentali, come ad esempio il test di Attenzione e Concentrazione oppure le matrici di Raven. Inoltre si potrebbero comparare i risultati ottenuti con l ABC Movement con quelli che si possono ottenere da batterie italiane presentate in precedenza come il MOVIT o la batteria di Massenz e Simonetta. Bibliografia 1. HENDERSON S. E SUDGEN D.A., Batteria per la valutazione motoria del bambino, The Psychological Corporation, EDELMAN G.M., Seconda natura. Scienza del cervello e conoscenza umana, Raffaello Cortina Editore, BERTOLLO M., Dalle capacità alle competenze motorie, In A. Carraro e M. Lanza, Insegnare/Apprendere in educazione fisica: problemi e prospettive (pp ). Armando Editore, SCHMIDT R.A., Motor Control and Learning: A Behavioural Emphasis, Champaign, IL: Human Kinetics, 2a ed, RINK J.E., Teaching Phisical Education for Larning, New York, NY, McGraw-Hill, Associazione Psichiatrica Americana APA,

7 Bibliografia 7. OSERETZKY N.A., A metric scale for studying the capacity of children, In Russian, OSERETZKY N.A., A scale for studying the capacity of children, Journal of Clinical Psycology, vol 12, pp , COTTINI L., Psicomotricità: valutazione e metodi nell intervento, Carrocci Editore, Roma, MASSENZ M. E SIMONETTA E., La valutazione psicomotoria, Franco Angeli, Milano, VAN WAELVELDE H., DE WEERDT W., DE COCK P. E SMITS- ENGELSMAN B.C.M., Aspects of the validity of the movement assessment battery for children, Human Movemen Children, vol 23, pp , GOODWAY J.D., CROWE H. E WARD P., Effects of Motor Skill Instruction on Fundamental Motor Skill Development, Human Kinetics Publishers, Adopted Phisical Activity Quarterly 20, pp , JEANSONNE JOHNSON J., LUISIANA STATE E AGRICULTURAL E MECHANICAL COLL., The effect of environmental context on performance outcomes and movement coordination changes during the learning of complex motor sill, Dissartation Abstact International Section A: Humanities e Social Science, vol 64 (3-A), pp. 842, MIYAHARA M., TSUJII M., HANAI T., JONGMANS M., HENDER- SON S.E., HORI M., NAKANISHI E K. KAGEYAMA H., The movement assessment battery for children: a preliminary investigation of its usefulness in Japan, Human movement Science, vol 17, pp , MARTIN D. E NICOLAUS J., La capacità di prestazione sportiva dei bambini e conseguenze per l allenamento in età evolutiva, SDS, rivista di cultura sportiva, vol 40, pp , MCRORIE M. E COOPER C., Psycomotor movement and QI, Personality and Individual Differences, vol 37, pp ,

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