Il PGT è stato redatto dall Ufficio di piano del Comune di Nova Milanese

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2 Il PGT è stato redatto dall Ufficio di piano del Comune di Nova Milanese - Progettazione e adozione dott. Giorgio Brioschi, responsabile Ufficio di piano, coordinamento generale e progettista arch. Antonio Giuffrè, progettista, studi e analisi, cartografia arch. Laura Brioschi, progettista, studi e analisi arch. Antonio Panella, costruzione Sit, elaborazione immagini e cartografia arch. Angelo Ruiu, aspetti edilizi nel piano p.a. Luisa Como, atti amministrativi e organizzazione eventi pubblici dott. Daniele Magni, segreteria e elaborazione dati - Controdeduzioni e approvazione definitiva arch. Elettra Bresadola, responsabile Ufficio di piano arch. Antonio Giuffrè, arch. Laura Brioschi, arch. Antonio Panella, arch. Angelo Ruiu, p.a. Luisa Como, dott. Daniele Magni. Valutazione ambientale strategica: ing. Marco Balestra di Etaconsult S.r.l. Consulenza legale: avv. Mario Viviani, avv. Andrea Bagnasco Assetto geologico, idrogeologico e sismico: dott. Umberto Puppini di Sat S.r.l. PGT adottato con delibera di Consiglio comunale n.11 del 20 marzo 2010 PGT approvato con delibera di Consiglio comunale n.43 del 24 settembre 2010 Pubblicazione su BURL n. del

3 Il PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT) è costituito da: Documento di piano (DdP) Piano dei servizi (PdS) Piano delle regole (PdR) Disposizioni comuni IL (DdP) è costituito da:, corredata da: - Allegato 1. Proposte e suggerimenti preventivi per la redazione del PGT, giugno Allegato 2. Sistema insediativo. Le corti nei nuclei di antica formazione - Tavola DdP-A. Sistema infrastrutturale. Previsioni a scala sovracomunale, scala 1: Tavola DdP-B. Sistema infrastrutturale. Le reti locali nel quadro sovracomunale. Stato di fatto, riqualificazioni in corso e nuove previsioni, scala 1: Tavola DdP-C. Sistema insediativo. Il processo di urbanizzazione dal 1722 al 2008, scala 1: Tavola DdP-D. Sistema insediativo. Carta dell uso dei suoli, scala 1: Tavola DdP-E. Sistema insediativo. Le corti dei nuclei di antica formazione di Nova, Grugnotorto e Cascina Meda. Consistenza, usi ed accessi, scala 1: Tavola DdP-F. Sistema del verde ambientale. Previsione a scala sovracomunale, scala 1: Tavola DdP-F bis Carta del paesaggio, scala 1: Tavola DdP-G. Sistema del verde ambientale. Rilievo dello stato di fatto, scala 1: Tavola DdP-H. Sistema del verde ambientale. Uso dei suoli nel PLIS Grugnotorto-Villoresi, scala 1: Tavola DdP-I. Sistema della città pubblica. Le aree acquisite a patrimonio comunale. Caratteristiche e usi, scala 1: Tavola DdP-L. Sistema della città pubblica. Carta del sistema commerciale comunale, scala 1: Tavola DdP-M. Carta delle modifiche alle previsioni del Ptcp, scala 1: Tavola DdP-N. Carta delle previsioni di piano, scala 1: Tavola DdP-O. Carta delle previsioni di piano. Azioni strategiche, sistema dei servizi, sistema del verde ambientale, sistema insediativo e ambiti di trasformazione, scala 1:10000 Carte di progetto - Tavola DdP-1. Individuazione degli ambiti di trasformazione, scala 1: Tavola DdP-2 Carta della sensibilità paesistica, scala 1: 5000 Assetto geologico, idrogeologico e sismico Norme di attuazione

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5 Indice Introduzione 7 Prima parte QUADRO CONOSCITIVO E ORIENTATIVO 9 Capitolo 1 - Il sistema delle infrastrutture e della mobilità 13 La situazione esistente, le criticità riscontrate e gli obiettivi futuri nel quadro sovralocale 13 La situazione esistente e le criticità rilevate a livello locale 24 Capitolo 2 - Il sistema insediativo 39 Il Piano territoriale regionale 39 Il piano territoriale di coordinamento provinciale 39 La situazione esistente e gli obiettivi futuri nel quadro regionale e provinciale 46 Lettura del sistema insediativo locale 49 Alcuni dati socio-economici 72 Uso dei suoli del territorio comunale 79 Capitolo 3 - Il sistema del verde ambientale 83 La situazione esistente, le criticità riscontrate e gli obiettivi futuri nel quadro regionale e provinciale 83 Il Parco locale di interesse sovracomunale Grugnotorto-Villoresi 89 Le previsioni del PTCP vigente per il territorio comunale di Nova Milanese 94 La situazione esistente e le criticità rilevate a livello locale 107 Elementi del paesaggio 117 Capitolo 4 - Il sistema della città pubblica. Spazi pubblici, servizi, commercio 119 Offerta e distribuzione dei servizi sovracomunali 119 Il sistema commerciale sovralocale 128 Il sistema commerciale comunale 131 Le aree a patrimonio pubblico previste dall ultimo Prg 139 Le aree acquisite a patrimonio pubblico (superfici e tipologie) 140 Le aree non acquisite a patrimonio pubblico 148 I beni immobiliari non strumentali all esercizio delle funzioni istituzionali suscettibili di alienazione 149 Seconda parte SCENARIO STRATEGICO E DETERMINAZIONI DI PIANO 151 Capitolo 5 - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica 153 Temi e obiettivi strategici 154 Qualità ambientale e uso sostenibile delle risorse 154 Ripensare la città pubblica 155 Nova al centro. Ruolo e identità tra sviluppo territoriale e reti di relazioni 155 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo 157 Dimensionamento per previsione di incremento degli abitanti residenti 158 Dimensionamento per previsione di incremento di aree a destinazione produttiva 160 Dimensionamento delle aree pubbliche 162 Aree interne al parco Grugnotorto-Villoresi 164 Aree agricole 164 5

6 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali 165 Obiettivi del piano e temi di sviluppo 166 Sistema delle infrastrutture di mobilità 167 Sistema insediativo 171 Sistema del verde ambientale 176 Sistema della città pubblica. servizi e spazi pubblici aperti 178 Indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione ambientale 180 Capitolo 8 - Compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili Risorse economiche attivabili Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione 189 Individuazione 190 AT1 - via Parini 192 AT2 - via per Cinisello 194 AT3 - via Galvani 198 Indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione ambientale negli ambiti di trasformazione 200 Capitolo 10 - La carta della sensibilità paesistica 203 Capitolo 11 - Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale 205 Previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale 206 Incidenza delle scelte di piano sulle previsioni prevalenti del PTCP 209 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione 213 Perequazione territoriale 215 Perequazione e compensazione urbanistica 216 Incentivazione 217 Capitolo 13 - Carte delle previsioni di piano 219 6

7 Seconda parte SCENARIO STRATEGICO E DETERMINAZIONI DI PIANO 151

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9 Capitolo 5 - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica Capitolo 5 - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.a Il documento di piano: a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (art.8, comma 2, lettera a). - gli obiettivi strategici comunali devono risultare coerenti con eventuali previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; - gli obiettivi strategici comunali devono essere ambientalmente sostenibili e, nel caso, si devono esplicitare i «limiti» e le «condizioni» attraverso cui si possono dichiarare tali. Funzionale alla dimostrazione di sostenibilità la legge ha previsto, nell ambito della formazione del Documento di Piano, l utilizzo dello strumento della Valutazione Ambientale Strategica che ha il compito precipuo di valutare la congruità, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, delle scelte operate rispetto agli obiettivi dichiarati, oltreché evidenziare le possibili sinergie con altri atti di pianificazione e programmazione, valutare le alternative individuate, gli impatti potenziali generati, le eventuali misure di mitigazione/compensazione ritenute necessarie e le coerenze paesaggistiche. Rispetto a quest ultimo aspetto la Carta delle sensibilità paesaggistiche, costruita con le modalità specificate nell Allegato A, costituisce il riferimento per l individuazione delle criticità e potenzialità locali del paesaggio nonché per l individuazione delle opportunità di valorizzazione dello stesso in relazione alle previsioni di sviluppo e al governo delle dinamiche in atto. 153

10 Capitolo 5 - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica Temi e obiettivi strategici I temi strategici individuati sono i seguenti: I. qualità ambientale e uso sostenibile delle risorse II. ripensare la città pubblica III. Nova al centro. Ruolo e identità tra sviluppo territoriale e reti di relazioni Per ciascuno dei temi è riportata di seguito una breve scheda che ne specifica gli obiettivi strategici. Qualità ambientale e uso sostenibile delle risorse La qualità ambientale è declinata in: 1. qualità dell ambiente naturale; 2. qualità dell ambiente costruito. Il tema è permeato dal principio dell uso sostenibile delle risorse suolo, acqua, aria ed energia e coerente con gli obiettivi dell evento Milano Expo 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita. Obiettivi strategici 1. Qualità dell ambiente naturale - utilizzo fonti di energia alternativa e contenimento del consumo energetico; - contenimento consumo di suolo; - riuso del suolo; - potenziamento delle aree pubbliche a verde in ambiti non urbanizzati; - salvaguardia uso agricolo, anche di aree pubbliche; - riqualificazione aree non urbanizzate degradate o abbandonate; - riduzione inquinamento atmosferico mediante azione sinergica su più fronti; - riduzione inquinamento acustico e luminoso; - protezione risorsa acqua. 2. Qualità dell ambiente costruito - Cura del rapporto tra spazio privato e spazio pubblico; - Sinergia tra riqualificazione fisica e rivitalizzazione economica e sociale dei nuclei di antica formazione; - Risoluzione problemi di traffico e viabilità; - Convivenza di mobilità lenta e veicolare; - Connessioni pedonali tra ambiti residenziali e servizi di scala urbana e di quartiere; - Presenza di mix funzionale; - Risoluzione conflittualità tra funzioni insediate; - Presenza di spazi pertinenziali privati di uso collettivo; - Decoro e funzionalità del costruito; - Sicurezza. 154

11 Capitolo 5 - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica Ripensare la città pubblica La città pubblica è intesa come insieme di luoghi e servizi insediati in un contesto di qualità ambientale e come territorio di pratiche sociali solidale alle esigenze delle differenti tipologie di abitanti residenti e temporaneamente presenti Obiettivi strategici 1. Qualità ambientale come bene collettivo; 2. Nuovi spazi pubblici a verde in ambiti non urbanizzati; 3. Dotazione e qualità dei servizi e degli spazi pubblici aperti; 4. Accessibilità ai servizi urbani, territoriali e telematici sensibile alle esigenze degli abitanti nelle diverse stagioni della vita. Nova al centro. Ruolo e identità tra sviluppo territoriale e reti di relazioni Mettere Nova al centro significa trattare il rapporto della scala urbana con la scala territoriale e le giurisdizioni della pianificazione sovraordinata a partire dal riconoscimento delle caratteristiche identitarie locali. In questo quadro occorre definire il ruolo della città di Nova: - nello sviluppo economico; - nella programmazione dei servizi di grande scala; - nella programmazione delle infrastrutture di viabilità. Obiettivi strategici 1. Ruolo e identità di Nova nel contesto territoriale della nuova provincia di Monza e Brianza; 2. Promuovere e sostenere lo sviluppo economico come risorsa del territorio; 3. Condividere progetti, progetti in Comune. Partecipazione ai tavoli di pianificazione; fare rete con i comuni contermini per la costruzione di servizi (es. catasto) e per condividere scelte e soluzioni per l attuazione di obiettivi comuni; 4. Accessibilità ai servizi di scala sovracomunale; 5. Mettere in rete, servizi on-line. Implementare modalità di interazione telematica con i cittadini e con altri enti: per l accesso a servizi e informazioni, per la trasmissione di documentazione, per la richiesta di espressione di pareri, 155

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13 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.b Il documento di piano: b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, della definizione dell assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap La determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT (art.8, comma 2, lettera b). La legge individua a proposito della definizione di questi obiettivi un percorso, che deve trovare adeguata documentazione negli elaborati del Documento di Piano, contraddistinto da una particolare attenzione a valenze di tipo qualitativo come la riqualificazione del territorio, l utilizzazione ottimale delle risorse territoriali a disposizione e la conseguente minimizzazione di consumo di suolo libero. Risulta pertanto discriminante, nell individuazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo, verificare la possibilità di interessare: - parti di città o di territorio urbano caratterizzate da dismissioni in atto; - parti di città o di territorio caratterizzate da abbandono o degrado urbanistico e/o paesaggistico; - parti di città o di territorio urbano caratterizzate da sottoutilizzo insediativo; considerando queste situazioni non come esternalità negative di processi di trasformazione sempre più rapidi ed irreversibili ma come importanti risorse territoriali da sfruttare e valorizzare, in una logica di costruzione di politiche virtuose di riuso del territorio, verificandone quindi le potenzialità latenti o residue, preliminarmente alla presa in considerazione dell occupazione di nuove aree non urbanizzate. Inoltre la definizione ed il dimensionamento degli obiettivi di sviluppo, coerentemente con la logica di utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, deve avvenire in stretta relazione con la definizione dell assetto viabilistico e della mobilità, nonché con la distribuzione attuale sul territorio del sistema dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, valutato anche alla scala sovraccomunale, eventualmente prevedendone un opportuno potenziamento e/o miglioramento di utilizzo, per ricercare la miglior razionalizzazione complessiva degli insediamenti e la realizzazione di effetti sinergici tra le diverse politiche settoriali; 157

14 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Il dimensionamento del piano viene effettuato in relazione ai sistemi insediativo (distinguendo tra funzione residenziale e produttiva) e della città pubblica. Dimensionamento per previsione di incremento degli abitanti residenti La scelta di base relativa al dimensionamento del Piano è quella di riconfermare la previsione di incremento di popolazione in massimo abitanti, quantità prevista dall ultimo Piano regolatore generale, così come ricalcolato in occasione dell approvazione, nel 2006, del Piano dei servizi. Tenuto conto del totale degli abitanti residenti al 31 dicembre 2008 (23.114) e dell incremento di abitanti residenti per effetto dei piani attuativi e dei programmi integrati di intervento in corso di attuazione, stimati in 773, il Documento di piano fissa in l incremento massimo degli abitanti residenti a Nova Milanese. TABELLA N INCREMENTO MASSIMO DEGLI ABITANTI RESIDENTI n. abitanti Numero massimo di abitanti residenti Abitanti residenti al 31 dicembre Incremento abitanti per effetto dei Piani attuativi e dei Programmi integrati di intervento in corso di attuazione 773 Totale incremento abitanti residenti Stabilita la volontà di dimensionare gli interventi di Piano relativamente alla funzione residenziale a partire da un incremento della popolazione residente fissato in unità, l incremento volumetrico corrispondente è calcolato attribuendo a ciascun abitante teorico 150 m 3 di volume residenziale. Complessivamente si prevede la realizzazione di circa m 3 di volume residenziale (=2.113 ab x 150 m 3 ). In coerenza con gli obiettivi strategici delineati al Capitolo 5 e con riferimento alla lettura del sistema insediativo fornita al Capitolo 2, si stabilisce che il maggiore incremento di abitanti residenti (95%, pari a abitanti) sia distribuito nel territorio già urbanizzato e che solo il 5% (115 abitanti) debba essere previsto in nuovi ambiti di trasformazione nel territorio non ancora urbanizzato. TABELLA N URBANIZZATO INCIDENZA DELL INCREMENTO DEGLI ABITANTI RESIDENTI IN TERRITORIO URBANIZZATO O NON % n. ab m 3 Incremento abitanti in territorio non urbanizzato Incremento abitanti in territorio urbanizzato Totale incremento abitanti

15 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Si tratta di un indicazione fondamentale che sottolinea la volontà di intervenire prevalentemente sulla città consolidata. Per quanto riguarda i contesti già edificati, come dettagliato nella successiva Tabella 6.3, l incremento di abitanti residenti riguarda: i nuclei di antica formazione nella misura indicativa del 12% (250 abitanti) dell incremento complessivo. A partire dagli studi approntati nella fase conoscitiva, e allegati al presente Documento di piano, il Piano delle regole individua i fabbricati di cui è possibile prevedere l ampliamento e, nel caso di fabbricati accessori, quelli che è possibile recuperare e adibire ad uso residenziale; le aree già a prevalente destinazione residenziale, per il 15% (310 abitanti), mediante individuazione nel Piano delle regole di aree di riqualificazione urbana da assoggettare a pianificazione attuativa e, per massimo il 34% (728 abitanti), mediante interventi di ristrutturazione urbanistica. Per quanto riguarda le aree di nuovo insediamento, sempre in territorio urbanizzato, l incremento di abitanti residenti ipotizzato è indicativamente il 34% dell incremento complessivo (710 abitanti). Nelle aree di nuovo insediamento si intendono incluse sia le aree di espansione residenziale previste dal precedente Piano regolatore generale e non ancora attuate, sia le aree individuate tra i beni alienabili dal Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58 D.L.112/08), sia eventuali altri lotti liberi destinati a standard dal Piano dei servizi vigente e che il nuovo Piano dei servizi non intenda confermare. Si demanda al Piano delle regole l individuazione delle aree di nuovo insediamento e la definizione, per ciascuna, delle modalità di attuazione. Per quanto riguarda gli ambiti di trasformazione con vocazione residenziale, è materia trattata al Capitolo 9. TABELLA N INDICAZIONI RELATIVE ALLA DISTRIBUZIONE DELL INCREMENTO DI ABITANTI RESIDENTI PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO O DI AREE DI INTERVENTO % n. ab. Incremento abitanti per effetto di interventi in ambiti di trasformazione Incremento abitanti per effetto di interventi nei nuclei di antica formazione Incremento abitanti per effetto di interventi in aree di nuovo insediamento Incremento abitanti per effetto di interventi di riqualificazione urbana Incremento abitanti per effetto di interventi di ristrutturazione urbanistica Totale incremento abitanti L incremento degli abitanti conseguente agli interventi di ristrutturazione urbanistica costituisce il meccanismo di controllo delle variabili imponderabili (perlopiù conseguenti a interventi di completamento effettuati mediante semplice permesso di costruire o denuncia di inizio attività) affinché non venga superato il numero di residenti. 159

16 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Dimensionamento per previsione di incremento di aree a destinazione produttiva Industria, artigianato, direzionale Il calcolo del fabbisogno di aree per la produzione industriale o artigianale rappresenta uno degli aspetti più complessi e sfaccettati del Piano del Governo del territorio poiché, oltre a costituire una componente rilevante dell assetto della città e ad influire sulla sua organizzazione e funzionamento, è legato alle dinamiche dell economia nazionale e mondiale che, mai come ai giorni nostri, appaiono variabili ed articolate secondo schemi diversi rispetto a quelli con i quali si era soliti confrontarsi. Per queste ragioni il Piano si misura con iniziative di carattere molteplice: da un lato, preso atto della permanenza di attività localizzate in aree incongrue perché caratterizzate dalla prevalente funzione residenziale nell intorno o per caratteristiche ambientali e paesaggistiche che si intende salvaguardare, il Documento di piano indirizza verso la loro ricollocazione; da un altro lato, ai fini di sostenere l esigenza di ampliamento, modernizzazione o riqualificazione manifestata da imprese già insediate sul territorio, direttamente o a mezzo dei rappresentanti delle associazioni che le sostengono, è necessario prevedere opportunità di nuovi insediamenti mettendo a disposizione aree per interventi di qualità e introdurre nuove regole che spronino ad intervenire per adeguare-riqualificare gli impianti esistenti. Si stima che l incremento di superficie lorda di pavimento (Slp) che il piano deve prevedere sia di circa m 2 di cui il 57% ( m 2 circa) in nuovi ambiti di trasformazione (vedi Capitolo 9); occorre però precisare che, come specificato nella Tabella 6.4, di questi m 2 : parte sono previsti in ambiti degradati dall utilizzo a deposito di materiali a cielo aperto o dalla presenza di sedi abusive di attività per le quali sono già in corso procedimenti amministrativi ( m 2 ); parte riguardano un area già individuate di espansione dall ultimo Piano regolatore generale (ex Cru D11). TABELLA N INDICAZIONI RELATIVE ALLA DISTRIBUZIONE DELL INCREMENTO DI SLP PER ATTIVITÀ INDUSTRIALI, ARIGIANALI, DIREZIONALI E COMMERCIALI PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO O DI AREE DI INTERVENTO Incremento Slp per effetto di interventi in ambiti di trasformazione % Slp di nuova occupazione di nuova occupazione, ma in aree già previste in piani attuativi dall ultimo Prg a seguito di recupero di ambiti degradati Incremento Slp per effetto di interventi in aree di nuovo insediamento Incremento Slp per effetto di interventi di riqualificazione urbana Incremento Slp per effetto di interventi di ristrutturazione urbanistica Totale incremento Slp

17 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo La tabella 6.4 include la sola Slp commerciale individuata come destinazione principale e, pertanto, vincolante; tale Slp è pari a circa m 2 ed è prevista nelle aree di nuovo insediamento. Il rimanente 43% di incremento di Slp dovrà essere individuato nel territorio già urbanizzato: in aree di nuovo insediamento, per il 23% ( m 2 circa). Nelle aree di nuovo insediamento si intendono incluse sia le aree produttive di espansione previste dal precedente Piano regolatore generale e non ancora attuate, sia le aree individuate tra i beni alienabili dal Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58 D.L.112/08), sia eventuali altri lotti liberi destinati a standard dal Piano dei servizi vigente e che il nuovo Piano dei servizi non intenda confermare, sia eventuali aree agricole marginali e non inserite nel Parco del Grugnotorto-Villoresi. Si demanda al Piano delle regole l individuazione delle aree di nuovo insediamento e la definizione, per ciascuna, delle modalità di attuazione; in aree già a prevalente destinazione produttiva, mediante interventi di ristrutturazione urbanistica. La stima è che questa tipologia di intervento possa essere attivata, nel quinquennio di validità del Documento di piano, per circa il 20% del totale delle superfici fondiarie in ambiti produttivi ( m 2 circa sui m 2 complessivi esistenti), pari al 16% ( m 2 ) dell incremento complessivo di Slp; in aree di riqualificazione urbana per il 4% (6.500 m 2 circa). Commercio Per quanto riguarda la programmazione delle attività commerciali, si ritiene di confermare di massima l impostazione introdotta nel 2007 con l adeguamento del Piano regolatore generale e di procedere, con il Pgt, al suo eventuale aggiornamento o riadattamento in funzione: delle valutazioni emerse a seguito dell applicazione delle norme commerciali del Piano regolatore generale a distanza di alcuni anni dalla loro adozione; delle valutazioni intervenute nel contesto locale e sovralocale (come emerse dal Capitolo 2); degli obiettivi del Pgt. In ragione di una programmazione urbanistica del commercio che fa dipendere l ammissibilità o meno delle diverse attività dai sistemi (sistemi lineari, sistemi areali) o dalle aree (non addensate, tendenzialmente non commerciali) di appartenenza, il Ddp non fornisce un dimensionamento massimo delle superfici da destinarsi alle attività commerciali. È invece assegnata una Slp minima, pari a m 2 circa, che il Pdr individua nell ambito dei piani attuativi come destinazione principale e, pertanto, vincolante. Al Pdr si richiede inoltre la coerenza con le seguenti indicazioni: non prevedere l insediamento di alcuna nuova grande struttura di vendita; assumere la destinazione commerciale come elemento fondamentale nella definizione del mix insediativo, in particolare in contesti di pianificazione attuativa e di riqualificazione dei nuclei di antica formazione. 161

18 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo Dimensionamento delle aree pubbliche Ai fini della determinazione dello sviluppo dei dati quantitativi del nuovo Piano del Governo del Territorio, occorre fare riferimento a due elementi significativi dell ultimo Piano regolatore e in particolare del Piano dei servizi approvato nel Nell ultimo Piano regolatore generale di Nova Milanese le aree a destinazione pubblica previste assommano a complessivi m , ripartiti come specificato nella successiva Tabella 6.5. TABELLA N RIPARTIZIONE DELLE AREE A STANDARD URBANISTICI NELL ULTIMO PRG Aree a standard previste m 2 Aree F Aree F Aree F previste all interno dei Cru Aree F previste all interno dei PII Totale Il Capitolo 4 indica in m 2 la superficie a servizi acquisita o in corso di acquisizione a patrimonio pubblico. Ad essa vengono sottratte le superfici F1 relative alle aree in via Moro previste in cessione dal Pip-Cru D9 ma non ancora cedute (9.391 m 2 ) e parte della superficie F2 in via Assunta indicata come in fase di acquisizione ( m 2 ). Ad oggi pertanto la superficie a servizi acquisita è pari a m 2 (Tabella 6.6) mentre quella non ancora acquisita è pari a m 2 (Tabella 6.7). TABELLA N RIPARTIZIONE DELLE AREE A STANDARD URBANISTICI GIÀ ACQUISITE Aree a standard acquisite m 2 Aree F Aree F Aree F1 interne ai Cru attuati o in corso di attuazione (compresi parcheggi pubblici sotterranei nel Cru D1 per m 2 ) Aree F1 interne ai Piani di recupero Aree F1 acquisite, o in corso di acquisizione, interne a P.I.I. (compresi parcheggi pubblici sotterranei nei PN3 per m 2 e PN7 per m 2 ) Aree F2 in corso di acquisizione (esterne a P.I.I. e variante S.U.A.P.) Totale TABELLA N AREE A STANDARD URBANISTICI NON ACQUISITE Aree a standard non acquisite m 2 Aree F previste Aree F acquisite Totale Rispetto alla situazione sopra evidenziata, le indicazioni date al PdS e al PdR relative al dimensionamento delle aree a servizi sono le seguenti: prendere atto delle aree di proprietà pubblica iscritte nell elenco dei beni alienabili nel Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58 D.L.112/08) e iscriverle tra le aree di nuovo insediamento a prevalente destinazione residenziale o produttiva; 162

19 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo individuare eventuali aree, destinate a standard urbanistici dall ultimo Piano regolatore generale, di cui si ritiene non sussistano più le ragioni per la loro acquisizione o per il loro mantenimento a proprietà pubblica (in tal caso dovranno essere inserite nel Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari). Tali aree dovranno essere incluse tra le aree di nuovo insediamento a prevalente destinazione residenziale o produttiva; prevedere l acquisizione di nuove aree, prevalentemente in territorio non urbanizzato e prevalentemente finalizzate all ampliamento del Parco del Grugnotorto-Villoresi. Tali aree potranno essere acquisite mediante l applicazione della perequazione e compensazione urbanistica (vedi Capitolo 11) o in conto cessioni interne a piani attuativi; fissare la quota minima di aree a servizi da individuarsi internamente agli ambiti assoggettati a pianificazione attuativa e da cedersi al comune; prevedere l acquisizione delle fasce di rispetto del cimitero comunale. TABELLA N DIMENSIONAMENTO DELLE AREE A SERVIZI E PER NUOVE SEDI STRADALI DA ACQUISIRE A PATRIMONIO COMUNALE INTERNE a piano attuativo ESTERNE a piano attuativo m 2 m 2 Aree da acquisire attraverso interventi in ambiti di trasformazione a prevalente destinazione residenziale a prevalente destinazione produttiva Aree da acquisire attraverso interventi in aree di nuovo insediamento a prevalente destinazione residenziale a prevalente destinazione produttiva Aree da acquisire attraverso interventi in aree di riqualificazione a prevalente destinazione residenziale a prevalente destinazione produttiva Aree da acquisire attraverso interventi in aree di ristrutturazione urb. a prevalente destinazione residenziale a prevalente destinazione produttiva Altre aree Aree per nuove sedi stradali Totale Complessivamente si prevede un incremento pari a circa m 2 di aree pubbliche, da acquisire per circa m 2 prevalentemente nel territorio non urbanizzato (di questi m 2 sono destinati alla realizzazione di nuove sedi stradali) e circa internamente agli ambiti di trasformazione e alle aree di pianificazione attuativa. Le cessioni interne alle aree assoggettate a ristrutturazione 11 Le cessioni interne a interventi in aree di ristrutturazione urbanistica a prevalente destinazione residenziale sono state stimate nella misura di 18 mq per ciascuno degli abitanti teorici previsti in incremento. La determinazione delle cessioni minime interne è specificata dal Piano dei servizi. 12 Le cessioni interne a interventi in aree di ristrutturazione urbanistica a prevalente destinazione produttiva riportate nella tabella sono state indicativamente calcolate nella misura del 10% della superficie territoriale. La cessione minima reale dovrà essere calcolata in relazione alla destinazione produttiva attuata (industriale, terziario, commerciale) come specificato dal Piano dei servizi. 163

20 Capitolo 6 - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo urbanistica sono stimate in complessivi m 2 (vedi note 1 e 2). Quanto sopra è dettagliato nella successiva Tabella 6.8. Rispetto alle previsioni dell ultimo Piano regolatore generale, l incremento della dotazione delle aree da acquisire a patrimonio comunale è pari a m 2 ( m m 2 ). Aree interne al parco Grugnotorto-Villoresi È obiettivo del Piano aumentare la dotazione di aree del parco del Grugnotorto; è previsto l inserimento di nuove aree per m 2 circa, passando dagli attuali m 2 ai futuri m 2 circa (vedi Tabella 6.9). Tutte le nuove superfici inserite nel parco sono previste in acquisizione a patrimonio comunale. TABELLA N PREVISIONE AMPLIAMENTO DEL PARCO DEL GRUGNOTORTO-VILLORESI Attuale superficie del parco Superficie prevista in ampliamento del parco Superficie prevista in stralcio dal parco Totale m 2 Aree agricole Le aree destinate all agricoltura dall ultimo Piano regolatore generale assommano a complessivi m 2 ; anche con le nuove previsioni si intende confermare l importanza dell agricoltura per il territorio novese che, nonostante la sua localizzazione in ambito metropolitano, accoglie alcune significative attività. L obiettivo del Piano è che complessivamente la superficie delle aree a destinazione agricola non sia inferiore a m 2. Ad essa vanno ad aggiungersi le altre aree, di proprietà pubblica o previste di nuova acquisizione (soprattutto all interno del parco del Grugnotorto-Villoresi) che continueranno ad avere utilizzo agricolo. È infatti obiettivo del Pgt aderire alla proposta del consorzio del parco di realizzare un azienda agricola che destini alla coltivazione alcune le alcune aree di proprietà comunale inserite nel parco. L intento è quello di rafforzare l idea che le aree non urbanizzate, agricole o pubbliche, costituiscano di per sé un bene collettivo e che costituiscano un caposaldo del sistema del verde ambientale sia alla scala comunale che alla scala territoriale. 164

21 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.c Il documento di piano: c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in applicazione dell articolo 15, commi 1 e 2, lettera g); Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap La determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali (art.8, comma 2, lettera c). Il Documento di Piano deve formulare, in coerenza con gli obiettivi a valenza strategica prefissati e con le politiche per la mobilità, specifiche politiche di intervento e linee di azione per la residenza (includendo anche il settore dell edilizia residenziale pubblica) e per le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, con particolare attenzione alle politiche da attivare per il settore della distribuzione commerciale. Appare importante sottolineare che qualora le scelte di pianificazione comportino la possibilità di realizzare interventi a rilevanza sovracomunale, questi ultimi debbano trovare negli elaborati del Documento di Piano adeguata evidenziazione attraverso la specifica individuazione cartografica di riferimento, la descrizione particolareggiata delle destinazioni funzionali previste, la dimostrazione della sostenibilità ambientale paesaggistica e dell adeguata dotazione infrastrutturale a supporto dell intervento previsto. Per interventi a rilevanza sovracomunale si devono intendere le previsioni che hanno ricadute ed impatti territoriali non circoscrivibili al solo territorio comunale, ovvero che sono identificati come tali dal Documento di Piano stesso, ovvero che afferiscono interessi di rango provinciale o sovracomunale così come definiti nei PTCP provinciali, ovvero che rappresentano attuazione di previsioni contenute in strumenti di pianificazione regionale. Appare in ogni caso fondamentale sottolineare il ruolo di forte responsabilità attribuito dalla legge ai Comuni nella definizione delle proprie scelte di pianificazione, che costituisce il necessario presupposto per una corretta applicazione dei concetti di sussidiarietà e di autodeterminazione pure richiamati dalla legge medesima. Le eventuali previsioni di insediamento di attività economiche generatrici di importanti interventi di trasformazione territoriale (nuovi poli produttivi, terziari, direzionali, commerciali o comunque destinati a funzioni insediative) devono pertanto: - derivare in modo stretto da valutazioni effettuate a scala sovralocale al fine di verificarne la congruità e la sostenibilità; - essere valutate preventivamente per le ricadute e per gli impatti generati sia a scala locale che sovracomunale e sotto tutti gli aspetti (infrastrutturale, ambientale, paesaggistico, di dotazione di servizi) nonché, qualora ritenuto opportuno, attraverso puntuali studi di prefattibilità (lo strumento per attuare queste verifiche è costituito dalla VAS che accompagna il Documento di Piano); - essere strettamente relazionate ed adeguate al ruolo ed all importanza che la specifica realtà comunale, in cui si vengono a collocare, riveste rispetto ai diversi livelli di gerarchia urbana riconoscibili nel contesto territoriale di riferimento. Specificatamente per la grande distribuzione commerciale, la pianificazione comunale, in sintonia con quanto si sta definendo per la revisione degli indirizzi generali per la programmazione urbanistica del settore commerciale correlati al Programma Regionale Triennale del Commercio, così come prevede la l.r. 14/1999, deve porre particolare attenzione alla localizzazione delle grandi strutture di vendita. Si individua un primo orientamento nel disincentivare la localizzazione di nuove grandi strutture di vendita nei piccoli Comuni; in ogni caso le previsioni di nuove localizzazioni devono tener conto di quanto indicato sia nel PTCP che nel Piano Provinciale di Settore del Commercio, in ordine ad eventuali priorità di insediamento, agli ambiti idonei per condizioni di alta accessibilità e politiche di controllo degli impatti. I Comuni devono comunque garantire, ai fini dell inserimento di tali previsioni nel proprio piano, l effettuazione di congrue valutazioni preliminari di compatibilità urbanistica, territoriale e infrastrutturale (flussi di traffico, accessibilità ai vari settori urbani, criticità della rete, indotto derivante dall ipotesi di intervento), dei nuovi insediamenti. 165

22 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Obiettivi del piano e temi di sviluppo Gli obiettivi del piano sono stati individuati in coerenza con i temi e gli obiettivi strategici enunciati al Capitolo 5 e con riferimento ai seguenti sistemi funzionali: 1. SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ 2. SISTEMA INSEDIATIVO (abitativo, produttivo, dei servizi) 3. SISTEMA DEL VERDE AMBIENTALE 4. SISTEMA DELLA CITTÀ PUBBLICA I sistemi, introdotti al Capitolo 2 - Quadro conoscitivo del territorio comunale per quanto riguarda gli aspetti insediativi, infrastrutturali e ambientali e supportati dalle note socio-economiche presentate al Capitolo 1, sono stati utilizzati come quadro di riferimento per una ricapitolazione degli aspetti problematici e degli obiettivi di miglioramento emersi: dai vari attori nelle diverse sedi di partecipazione alla costruzione del piano; dai colloqui intercorsi con gli assessorati comunali; con riferimento alle previsioni della pianificazione sovracomunale; con riferimento agli esiti degli studi conoscitivi. Per ciascun sistema sono di seguito riportati, secondo uno schema ad indice fisso, problemi, obiettivi di piano e azioni di piano. Le azioni di piano costituiscono le modalità individuate per dare soluzione ai problemi rilevati e per rispondere agli obiettivi del piano; esse sono da leggersi prioritariamente come indicazioni per la stesura del Piano dei servizi e del Piano delle regole cui spetta il compito di tradurle in termini operativi. 166

23 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Sistema delle infrastrutture di mobilità STRUTTURA DELLA SCHEDA Problemi Viabilità Trasporto pubblico Percorsi ciclopedonali Obiettivi di piano Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle Regole e Piano dei servizi Viabilità: realizzazione di nuovi tracciati, riqualificazione Trasporto pubblico Percorsi ciclopedonali Il tema della mobilità è qui affrontato dal punto di vista della dotazione infrastrutturale attraverso le voci: viabilità, trasporto pubblico e percorsi ciclopedonali. Esse attengono il tema della mobilità anche da altri punti di vista, interferendo in modo stretto con i sistemi insediativo, ambientale e della città pubblica; in particolare ciò avviene se si rivolge lo sguardo alla qualità dello spazio pubblico aperto e all accessibilità ai luoghi e ai servizi pubblici o di interesse pubblico o generale (di scala urbana e di scala territoriale). Problemi Viabilità Traffico congestionato, con conseguenti ripercussioni sulla qualità dell aria e il livello di inquinamento acustico. Il problema interessa tradizionalmente gli assi di attraversamento nord-sud (vie Diaz-Garibaldi) e est-ovest (vie per Cinisello- Brodolini-per Incirano; vie Locatelli-Veneto-Alighieri) ma ha più recentemente investito altri tracciati urbani utilizzati come by-pass sia dai cittadini novesi che dai veicoli transitanti per Nova: le via Italia-Moro-Caravaggio; le vie Venezia- Como; le vie Pellico-Don Mezzera-Foscolo; vie Macciantelli-Biondi-Dalmazia; vie Dalmazia-Parini-Leopardi. I disagi sono percepiti particolarmente dai cittadini le cui abitazioni affacciano sulle vie citate. Considerato che il traffico locale è per lo più determinato dal traffico di attraversamento, è evidente che il problema non può essere trattato a unicamente a livello comunale e che ci si deve confrontare e iscrivere nel quadro delle previsioni del Piano territoriale della Provincia. Alcune criticità si ripropongono similari per alcune vie in contesti residenziali; esse derivano principalmente da carenze di spazi di sosta interni alle pertinenze private cui consegue un utilizzo a parcheggio dei margini di vie strette e già a senso unico di percorrenza. Ciò abbassa sensibilmente la qualità della via come spazio pubblico in cui possano convivere mobilità lenta e traffico veicolare. 167

24 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Trasporto pubblico Incapacità dell attuale offerta del trasporto pubblico di incrementare l utenza a discapito dell uso del mezzo di trasporto privato: ne è testimonianza la difficoltà a decollare delle nuove linee, recentemente introdotte. Le ragioni sono molteplici e non imputabili unicamente alle caratteristiche dell offerta bensì a nuovi modi d uso e stili di vita degli abitanti del territorio metropolitano, per i quali l automobile è ritenuta il mezzo più idoneo a praticare una mobilità zigzagante tra abitazione, scuola, luogo di lavoro, servizi, Percorsi ciclopedonali Discontinuità della rete per la mobilità lenta, in particolare carente nelle connessioni tra rete ciclabile principale in relazione agli accessi ai servizi. Permanenza di situazioni di conflittualità, in alcune vie, tra mobilità veicolare e pedonale. Carenza di connessione con la rete territoriale. Obiettivi di piano - Riduzione del traffico di attraversamento - Riqualificazione delle strade urbane al fine di rendere possibile e sicura la convivenza tra mobilità veicolare, mobilità ciclopedonale e sosta. - Incentivazione della mobilità lenta attraverso il completamento della rete dei percorsi ciclopedonali. - Incentivazione all uso del trasporto pubblico in alternativa all uso di autoveicoli privati. - Introdurre una maggiore sensibilità alla dimensione sociale della mobilità intesa come condizione di accesso a luoghi e servizi, anche di scala territoriale, affinché non sia causa di fenomeni di esclusione sociale, in particolare per anziani, bambini e adulti con difficoltà. Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle regole e Piano dei servizi Viabilità Realizzazione di nuovi tracciati 1a. Portare a compimento la realizzazione del tracciato extraurbano di collegamento tra i comuni di Desio, Muggiò e Nova Milanese (connessione tra la Nuova Valassina e la Tangenziale Nord). L intervento consentirà di risolvere i problemi legati al traffico di attraversamento che interessano in particolare le vie Pellico- Don Mezzera-Foscolo; le vie Macciantelli-Biondi-Dalmazia e le vie Dalmazia- Parini-Leopardi. 1b. Dare attuazione a un nuovo tracciato (già previsto dal Piano regolatore e recepito dal Piano territoriale di coordinamento provinciale) nella parte nord ovest del territorio comunale, a confine con Varedo e Desio, di collegamento tra la 168

25 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Saronno-Monza, la Vecchia Valassina e la tangenziale sud nel territorio di Desio. Per la definizione del tracciato è in atto un accordo di collaborazione che coinvolge anche i comuni di Desio e Varedo, oltre che la Provincia. Si propende per una soluzione che, attenta agli scenari di grande scala ipotizzati dal PTCP, salvaguardi il contesto ambientale e paesaggistico optando, se possibile, per un parziale interramento del tracciato. È affidato al PIM lo studio di fattibilità. 1c. Dare attuazione ai progetti di nuovi tracciati stradali definiti in ambito di approvazione dei Programmi integrati di intervento: - nuova strada di accesso veicolare al cimitero con intersezione a rotatoria tra le vie Brodolini-Rossini e nuovo parcheggio a servizio del cimitero; - nuova strada di collegamento delle vie Morandi e Croce, attualmente a fondo cieco. 1d. Realizzare il completamento della maglia di viabilità locale: - completamento dell anello di vicolo S. Grato nel nucleo di Grugnotorto; - prolungamento della via Settembrini fino all intersezione con via Venezia; - prolungamento di via Manzoni fino all eventuale intersezione con via Montegrappa; - prolungamento di via Calatafimi fino a via Goito; Riqualificazione 2a. Dare attuazione ai progetti di riqualificazione previsti in ambito di approvazione dei Programmi integrati di intervento, tra cui: - le vie Diaz-Locatelli-Rimembranze, in conformità alle indicazioni dettate dal progetto di riqualificazione della metrotranvia Milano-Seregno; - la via San Michele al Carso; - la via Zara (nel tratto da via Brodolini all ingresso del cimitero comunale), che ospiterà solo i cortei funebri e la mobilità lenta; - via Cortelunga e vicolo de Barzi. 2b. Riqualificazione vie Garibaldi-Diaz in rapporto alla realizzazione della nuova metrotranvia. 2c. Riqualificazione vie Locatelli-VittorioVeneto-Alighieri in rapporto alla realizzazione del nuovo tracciato stradale previsto a nord-ovest (punto 1.b). 2d. Riqualificazione della viabilità del quartiere poeti a seguito del completamento e dell entrata in funzione della strada provinciale Nova-Desio-Muggiò. 2e. Assumere gli interventi assoggettati a pianificazione attuativa come occasione per il completamento della maglia viaria locale, per la riqualificazione delle sedi stradali e, dove possibile, per la realizzazione di connessioni ciclopedonali alla rete principale esistente o a spazi pubblici esistenti o previsti. Trasporto pubblico 3a. Realizzazione metrotranvia Milano-Seregno. 3b. Miglioramento del servizio di trasporto pubblico esistente. 3c. Agio alle fermate dei mezzi pubblici. 169

26 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Percorsi ciclopedonali 4a. Connessione alla rete sovracomunale, in particolare in attuazione del Piano di settore della mobilità ciclabile del Parco del Grugnotorto nell ambito del Progetto MiBici. 4b. Realizzare nuove connessioni tra il percorso lungo le sponde del canale Villoresi e le sedi scolastiche, i servizi per lo sport e il tempo libero, 4c. Assumere gli interventi assoggettati a pianificazione attuativa come occasione per la realizzazione di connessioni ciclopedonali alla rete esistente o a spazi pubblici esistenti o previsti. 170

27 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Sistema insediativo STRUTTURA DELLA SCHEDA Problemi Nuclei di antica formazione Tessuto consolidato Attività produttive Obiettivi di piano Nuclei di antica formazione Tessuto consolidato: funzione residenziale, settore secondario, settore terziario Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle Regole e Piano dei servizi Nuclei di antica formazione Tessuto consolidato Problemi Nuclei di antica formazione Decadenza dei nuclei storici (Nova; San Bernardo, Grugnotorto). La disponibilità di aree libere nel periodo di avvio dello sviluppo edilizio (anni 60-70) fino agli anni 90 ha convogliato energie, risorse e attese di miglioramento verso il nuovo, lasciando l edilizia storica ad un progressivo decadimento. L estendersi dell idea di conservazione dal singolo edificio a interi nuclei storici, tema culturale assunto dalle leggi e recepito nei piani urbanistici, ha vincolato rigidamente le tipologie di intervento edilizio ammissibili nelle zone A contribuendo a frenare operazioni di riqualificazione edilizia. In particolare dal Prg adottato nel 1985 sono consentiti unicamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Consistenti situazioni di obsolescenza e degrado dell edilizia storica, caratterizzata dalla prevalenza della tipologia a corte. La frammentazione delle proprietà frena iniziative di riqualificazione d ambito a favore di interventi parziali e non coordinati; gli spazi cortilizi vengono utilizzati prevalentemente per la sosta delle auto dei residenti; costruzioni accessorie, sovente ex fienili, sono riadattati ad uso box o depositi. La bassa qualità edilizia ha determinato la progressiva occupazione da parte di fasce sociali deboli, condizione che ostacola ulteriormente processi di riqualificazione e si rapporta con il problema dell accesso alla casa. Il problema dell accesso alla casa è da trattarsi con riferimento non più alle sole tradizionali fasce sociali deboli; occorre tenere conto anche dell aumento delle famiglie mononucleari e dell incremento della popolazione straniera. Scarsa vitalità socio-economica delle vie storiche, nonostante permanga la tradizionale localizzazione di attività commerciali. 171

28 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Tessuto edilizio consolidato Permanenza di edilizia residenziale degli anni inadeguata per caratteristiche tipologiche e dimensionali, in particolare a causa della mancanza delle distanze minime tra fabbricati. Già l ultimo Piano regolatore generale prevedeva, per le zone residenziali, la possibilità di attuare interventi di ristrutturazione urbanistica, ma le difficoltà ad operare in ambiti costruiti di dimensione superiore al singolo lotto non sono state sufficientemente supportate con fattori di incentivazione e premialità. Scarso rilievo assegnato alla disponibilità di spazi aperti condominiali, in particolare di aree verdi, anche nelle edificazioni più recenti. Presenza di inquinamento acustico in corrispondenza delle strade a maggior traffico veicolare. Problemi di accessibilità e parcheggio. Permanenza di attività produttive incongrue in contesti prevalentemente residenziali. Attività produttive Carenza di aree di espansione per la realizzazione di nuovi impianti produttivi. Alcune realtà produttive, nonostante i tempi di crisi, si sono rivolte all amministrazione comunale chiedendo aree che consentano di cogliere le opportunità che il mercato offre. In particolare è molto sentita l esigenza di disponibilità di aree a costo contenuto per incentivare lo sviluppo di piccole attività locali di carattere artigianale. Conflittualità tra impianti produttivi esistenti e ambiti residenziali adiacenti ad essi, in particolare per ragioni di inquinamento acustico o atmosferico. Difficoltà ad adeguare gli impianti esistenti alle nuove esigenze di produzione e/o di sicurezza. Il problema riguarda in particolare le aree industriali di più antica formazione. Occupazione e uso improprio di aree in territorio non urbanizzato a fini di deposito attrezzature a cielo aperto o esercizio di attività economiche in insediamenti abusivi per i quali sono in corso procedimenti amministrativi. Si tratta di attività produttive povere che, nel corso degli anni, si sono insediate in aree a destinazione agricola o pubblica ed è necessario siano ricollocate in ambiti appropriati e che le aree occupate siano riqualificate. Scarsa vitalità delle attività commerciali. Obiettivi di piano Nuclei di antica formazione - Rafforzare la destinazione residenziale e la vocazione commerciale. - Promuovere interventi di riqualificazione urbana e di ristrutturazione edilizia nel rispetto delle caratteristiche morfologiche del tessuto storico. 172

29 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali - Sostenere la vitalità economica e sociale: riconoscendo e promuovendo il ruolo delle attività commerciali nella determinazione della vitalità e sicurezza degli spazi pubblici urbani; localizzando nuovi servizi pubblici di qualità, attrattori di flussi; migliorando la qualità degli spazi pubblici. - Promuovere interventi che mantengano all interno dei nuclei di antica formazione mixitè sociale, anche prevedendo quote di edilizia economica popolare o residenza sociale comunale. Tessuto edilizio consolidato Funzione residenziale - Incentivare interventi di ristrutturazione urbanistica degli isolati costruiti negli anni che consentano contestualmente di risolvere problemi di carenza di qualità abitativa, accessibilità e parcheggi e di ripensare le connessioni, anche ciclopedonali, con l intorno. - Migliorare la qualità dell abitare promuovendo il trasferimento delle attività produttive conflittuali con la prevalente destinazione residenziale, anche prevedendo nuovi ambiti produttivi di espansione. - Prevedere quote di edilizia economica popolare o residenza sociale. Settore secondario - Promuovere lo sviluppo locale sostenendo la domanda di nuove aree per la rilocalizzazione o ampliamento delle attività a sostegno della loro competitività sul mercato e della loro modernizzazione. - Dare impulso all innovazione delle attività presenti sul territorio e all ingresso di nuove attività incentivando il processo di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, adeguando le reti infrastrutturali e completando l offerta dei servizi pubblici mirati alle imprese e ai suoi addetti. - Incentivare interventi di ristrutturazione urbanistica degli insediamenti produttivi al fine di un miglioramento complessivo del funzionamento urbano, dell ottimizzazione del consumo di suolo in rapporto alle nuove esigenze di produzione, di un rinnovamento degli impianti anche in un ottica di sostenibilità. - Risolvere situazioni di conflittualità tra insediamenti produttivi e funzione abitativa. - Risolvere situazioni degrado di parti del tessuto non urbanizzato conseguenti all occupazione impropria con depositi a cielo aperto o con insediamenti abusivi, eventualmente prevedendone la riqualificazione con l assegnazione di adeguata destinazione. - Contenere la frammentazione localizzativa delle attività produttive. Settore terziario - Prevedere la possibilità di incrementare la presenza delle attività del settore terziario-direzionale, in un ottica di mixitè funzionale, privilegiando eventuali concentrazioni in ambiti di trasformazione, di nuovo insediamento, anche residenziali, di riqualificazione e di ristrutturazione urbanistica. - Sostenere eventuali richieste di insediamento di attività private configurabili tra le offerte di servizi di interesse generale. 173

30 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali - Per quanto concerne le attività di vendita al dettaglio, confermare strategie, obiettivi e strumenti in vigore, recentemente approvati mediante variante al Piano regolatore generale (giugno 2007). È certamente ribadita la volontà di non prevedere l insediamento di nuove grandi strutture di vendita. Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle regole e Piano dei servizi Nuclei di antica formazione 1a. Incentivare interventi privati di riqualificazione urbana e di ristrutturazione dell edilizia storica prevedendo: aumento del peso insediativo esistente attraverso la riconversione di superfici accessorie; esonero dalla cessione di superfici a standard. Si dà indicazione affinché nella deliberazione annuale di adeguamento degli oneri di urbanizzazione, sia specificato l applicazione di una riduzione degli oneri del 50%. 1b. Prevedere norme di intervento specifiche che salvaguardino la struttura morfologica del tessuto storico, precisino indici e parametri da rispettare e tipologia dei materiali utilizzabili. 1c. Vincolare la destinazione dei piani terra con affaccio su sistemi commerciali lineari ad attività commerciali o assimilate. 1d. Portare a compimento il progetto di ristrutturazione della villa Crosti-Colombo e procedere al trasferimento al suo interno della biblioteca civica popolare. Insieme alle altre attività ospitabili e alla connessione con il parco e il museo nella villa Vertua, si andrà a configurare un importante polo di servizi culturali in grado di qualificare il centro storico e contribuire alla sua rivitalizzazione. 1e. Riqualificare le vie San Sebastiano, Mariani, Madonnina, Giussani con interventi mirati a migliorare la percorribilità pedonale, l accessibilità alle attività commerciali e agli spazi e servizi pubblici, la connessione con la rete ciclabile esistente. Tessuto edilizio consolidato 2a. Assegnare un unico indice di edificabilità per la destinazione prevalentemente residenziale e un unico indice di edificabilità per la destinazione prevalentemente produttiva. 2b. Individuare aree di nuovo insediamento in cui intervenire mediante pianificazione attuativa. Nell ambito di tale categoria potranno rientrare: i comparti di riqualificazione urbana (Cru) previsti dall ultimo Piano regolatore generale e di cui si ritiene di riproporre l attuazione; le aree di proprietà comunale individuate tra i beni alienabili dal Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58, D.L.112/08) cui è assegnata una destinazione residenziale o produttiva; eventuali lotti liberi marginali destinati all agricoltura o a standard dall ultimo Prg e che non si ritenga di confermare. 2c. Individuare aree di riqualificazione urbana in cui intervenire mediante pianificazione attuativa. Tra tali aree potranno rientrare quelle ad uso produttivo localizzate in contesti prevalentemente residenziali; oltre alla loro individuazione, sarà compito del Piano delle regole precisare le destinazioni ammesse. 174

31 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali 2d. Incentivare interventi di ristrutturazione urbanistica mediante piani attuativi prevedendo: indicazioni relative al lotto minimo di intervento, indice di edificabilità superiore all indice di zona; quota minima di cessioni a standard interno per marciapiedi e parcheggi e possibilità di monetizzazione, se la proposta progettuale è ritenuta valida sotto il profilo della qualità dell intervento e del suo funzionamento, della quota rimanente sino al raggiungimento dei minimi di legge. Nel caso di ristrutturazione urbanistica in ambiti prevalentemente produttivi, oltre ad assegnare un indice di edificabilità superiore all indice di zona, è possibile ipotizzare un incremento anche della superficie coperta. 2e. Per gli ambiti soggetti a pianificazione attuativa (aree di nuovo insediamento, aree di riqualificazione urbana, interventi di ristrutturazione urbanistica) prevedere, oltre alla cessione minima di standard in loco di cui al precedente punto, l acquisizione di aree in ambiti non urbanizzati finalizzate al potenziamento e riqualificazione del sistema del verde ambientale. 2f. Per gli ambiti soggetti a pianificazione attuativa (aree di nuovo insediamento, aree di riqualificazione urbana, interventi di ristrutturazione urbanistica) specificare se e quali tipi di destinazione commerciale sono ammessi. 2g. Individuare nuove aree per la rilocalizzazione di attività insediate in ambiti incongrui (tessuto residenziale; aree agricole o a standard; fasce di rispetto) da recuperare e per soddisfare la richiesta di sviluppo delle imprese locali. A tal fine promuovere operazioni e accordi, eventualmente in partnership con le associazioni di categoria. 2h. Prevedere, in ottemperanza agli accordi sottoscritti con gli assegnatari, capacità edificatoria nell area del Pip di via La Malfa. 2i. Risolvere il problema degli accessi e dell utilizzo delle aree produttive di proprietà della cava EGES al fine di mitigare l impatto con il Parco del Grugnotorto e le aree di proprietà comunale che la società EGES sta recuperando e attrezzando per effetto della convenzione in atto con il Comune di Nova Milanese. 175

32 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Sistema del verde ambientale STRUTTURA DELLA SCHEDA Problemi Obiettivi di piano Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle Regole e Piano dei servizi Nel contesto del Sistema del verde ambientale l accento è posto sull accezione di ambiente come ambiente naturale. Il sistema riguarda in particolare il territorio non urbanizzato e al suo interno vengono fatte confluire le tematiche afferenti il territorio agricolo e le attività connesse, le aree pubbliche, il parco della ex cava Eges. Il Parco locale di interesse sovracomunale Grugnotorto-Villoresi costituisce il cuore del sistema e il progetto di dorsale verde promosso dalla provincia di Milano l orizzonte di riferimento a grande scala. Al territorio non urbanizzato viene conferito un valore intrinseco per la collettività, un bene pubblico indipendente dall effettivo uso pubblico ovvero dalla fruibilità diretta delle aree stesse. Problemi La percezione dei cittadini è di vivere in una città densamente cementificata. In realtà la quantità di aree in territorio non urbanizzato (siano esse di proprietà pubblica o agricole), in rapporto alla dimensione del territorio, è veramente notevole. Insieme alle aree agricole, che, considerato il contesto metropolitano, mantengono una consistenza rilevante, l altro elemento di forza è rappresentato dalla presenza del Parco locale di interesse sovracomunale del Grugnotorto- Villoresi; pur essendo in un momento di difficile sviluppo, esso rappresenta comunque una rilevantissima area di salvaguardia il cui valore può essere valutato compiutamente solo alla scala sovralocale. Scarsa fruibilità di aree pubbliche verdi (es. ex cava Eges). Uso improprio di alcune aree di proprietà privata, a destinazione agricola o pubblica (depositi imprese edili, depositi vari a cielo aperto, ecc.) Degrado di aree di interesse paesagistico-ambientale, utilizzate a discarica o a deposito a cielo aperto. Obiettivi - Salvaguardare ampie porzioni di territorio non urbanizzato al fine di contenere il fenomeno della continuità insediativa. 176

33 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali - Ampliare il Parco del Grugnotorto mediante l annessione di nuove aree, di cui prevedere l acquisizione a patrimonio pubblico. - Sostenere il progetto di dorsale verde in corso di definizione, partecipando ai tavoli tecnici e istituzionali tra Provincia e comuni interessati e segnalare eventuali incongruenze tra le ipotesi di quadro sovracomunale e la realtà locale. - Salvaguardare e valorizzare l attività agricola esistente. - Riqualificare le aree non urbanizzate degradate e recuperare quelle soggette ad un uso improprio. - Potenziare le connessioni di mobilità ciclopedonale tra il verde urbano e il verde ambientale nel territorio non urbanizzato. - Rendere fruibili aree pubbliche destinate a verde. - Potenziare le connessioni di mobilità lenta tra le aree afferenti il sistema del verde ambientale e le aree destinate a verde pubblico urbano. - Salvaguardare i tratti ancora a vista del canale secondario del Villoresi. - Promuovere l incremento dimensionale e qualitativo degli spazi aperti pertinenziali privati in una logica di contributo alla qualità ambientale complessiva e di qualità abitativa degli stessi abitanti. Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle regole e Piano dei servizi 1a. Individuare aree in ampliamento del Parco del Grugnotorto e prevederne l acquisizione mediante l acquisto diretto, l applicazione del meccanismo di perequazione nei casi di interventi soggetti a pianificazione attuativa. 1b. Includere a tutti gli effetti il canale Villoresi entro il perimetro del Parco Grugnotorto e valorizzare il suo ruolo di continuità e collegamento fra le aree situate a est ed a ovest del territorio comunale. 1c. Prevedere l acquisizione delle aree in fascia di rispetto cimiteriale, valutare il loro inserimento nel Parco e provvedere al recupero delle aree degradate. 1d. Aderire al progetto del Consorzio del Parco Grugnotorto-Villoresi per la costituzione di un azienda agricola per la coltivazione delle aree di proprietà pubblica allo scopo di salvaguardare l attività agricola, creare nuove opportunità lavorative e presidiare il territorio non urbanizzato da fenomeni di degrado (discariche abusive) e usi impropri. A tale scopo occorre individuare quali aree, già pubbliche o previste in acquisizione, riservare all uso agricolo. 1e. Prevedere sistemazione delle aree a verde di proprietà pubblica nel territorio non urbanizzato. In particolare: prevedere progressiva fruibilità delle aree ex-cava Eges; individuare aree, anche tra quelle già cedute in seguito all approvazione di piani attuativi o programmi integrati di intervento, per la piantumazione intensiva a consolidamento ecologico del Parco o dei corridoi ecologici. 177

34 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Sistema della città pubblica. servizi e spazi pubblici aperti STRUTTURA DELLA SCHEDA Problemi Obiettivi di piano Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle Regole e Piano dei servizi La città pubblica è intesa come insieme di luoghi e servizi insediati in un contesto di qualità ambientale e come territorio di pratiche sociali solidale alle esigenze delle differenti tipologie di abitanti residenti e temporaneamente presenti (cfr. Temi e obiettivi strategici, Capitolo 5). Sarà compito del Piano dei servizi approfondire problemi ed esigenze emergenti. Problemi Difficoltà di accesso ai servizi: in termini di difficoltà a raggiungerli se non si dispone di mezzi di trasporto privati (in particolare se si tratta di servizi di scala sovralocale non insediati sul territorio di Nova Milanese); in termini di tempi di attesa per accedere al servizio; in termini di orari di apertura del servizio; in termini di costo di acquisizione del servizio, Ripensare la città pubblica tenendo conto dei cambiamenti degli stili di vita degli abitanti e di una nuova declinazione di spazi pubblici (ad esempio i luoghi dello shopping) che si affianca a quelli tradizionali della strada, della piazza, dei parchi urbani e degli edifici che accolgono i servizi. Presenza di aree acquisite a patrimonio pubblico ma non attrezzate/valorizzate per l uso da parte dei cittadini. Carenza di connessioni con la rete di mobilità lenta. Frammentazione degli spazi verdi urbani e basso utilizzo. Ripetersi di episodi di vandalismo in luoghi pubblici; oltre alla dimensione sociale e economica del problema, la percezione di degrado incide sulla percezione di insicurezza del luogo. Permanenza di conflitti, soprattutto nelle ore notturne-serali, tra usi dello spazio pubblico aperto e residenti in prossimità. Obiettivi - Garantire accessibilità a spazi pubblici aperti e servizi pubblici. La condizione di accessibilità è da valutare in rapporto: alla scala di riferimento del luogo/servizio (sovracomunale; comunale; locale); alla prossimità del trasporto pubblico; al 178

35 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali sistema di connessione della mobilità lenta e veicolare; agli orari di apertura del servizio; all uso/servizio offerto in relazione alla tipologia degli utilizzatori/utenti (bambini, giovani, adulti, ). - Conferire al territorio non urbanizzato un valore intrinseco per la collettività; al fine della sua valorizzazione si dà indicazione di concentrare in questo contesto l incremento delle aree da acquisire a patrimonio pubblico. - Individuare indicatori di qualità per valutare proposte di interventi di pianificazione attuativa in rapporto alla progettazione dei luoghi e dei servizi pubblici. - Provvedere al mantenimento in buono stato, o al loro adeguamento, di luoghi e attrezzature pubbliche. - Valutare la necessità di realizzazione di nuove attrezzature pubbliche. - Promuovere e valorizzare la presenza di attività commerciali o equiparate su strade e luoghi pubblici come elemento fondamentale per la loro vitalità e sicurezza. - Valorizzare le aree già acquisite a patrimonio pubblico. - Individuare, nel tessuto urbanizzato, nuovi tratti strategici al fine della realizzazione o completamento di percorsi di mobilità lenta in grado di connettere servizi e luoghi pubblici esistenti o previsti. Azioni di piano. Indicazioni per Piano delle regole e Piano dei servizi 1a. Individuare eventuali aree, destinate a standard dall ultimo Piano regolatore generale e non ancora acquisite, di cui si ritiene di non confermare la destinazione. 1b. Acquisire a patrimonio pubblico nuove aree, prevalentemente in territorio non urbanizzato e prevalentemente finalizzate all ampliamento del Parco del Grugnotorto-Villoresi. 1c. Acquisire a patrimonio comunale le fasce di rispetto del cimitero. 1d. Prendere atto delle aree di proprietà pubblica iscritte nell elenco dei beni alienabili nel Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58, D.L.112/08). 1e. Rendere progressivamente accessibile all uso l ambito dell area ex cava Eges. 1f. Implementare servizi comunali on-line. 179

36 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione ambientale Si recepiscono gli indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione contenuti nel Rapporto ambientale redatto nell ambito della procedura di Vas. Creazione di nuovi servizi e insediamenti (azioni riconducibili al sistema insediativo e dei servizi) Gli interventi per la realizzazione di sedi per servizi e residenze, sia che si tratti di nuova edificazione che di recupero del patrimonio esistente, costituiranno esempio per l'introduzione di modalità progettuali, di realizzazione e gestionali innovative e di qualità ricorrendo a tecniche di risparmio energetico, di sfruttamento dell energia solare e di edilizia bioclimatica. Gli interventi verranno progettati con riferimento a: - previsione di elevate percentuali di superfici permeabili in profondità; - previsione di un'elevata dotazione arborea e arbustiva; - studio del corretto inserimento paesistico-ambientale sia dal punto di vista dei materiali, delle tipologie, dei colori, degli elementi architettonici, che dal punto di vista del rapporto con il contesto e con il sistema del verde; - realizzazione di aree a parcheggio eventualmente parzialmente interrate e, se realizzate a raso, con impiego di pavimentazioni semipermeabili e con un'alta dotazione arboreo arbustiva; - riduzione del fabbisogno energetico, delle emissioni inquinanti e dell impatto ambientale, uso efficiente delle risorse locali, flessibilità negli approvvigionamenti energetici, impiego di macchine ad elevata efficienza, integrazione dei sistemi ad energia rinnovabile. Tali riferimenti saranno resi operativi all interno di strumenti a disposizione dell Amministrazione introducendo regole e indicazioni per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni. Si riportano nel seguito indirizzi e tecniche di risparmio energetico che saranno sviluppati negli strumenti regolamentativi dell amministrazione: - tenere conto di distanze sufficienti per garantire una corretta esposizione solare delle superfici; - introdurre collettori solari per la produzione di acqua calda; - controllare le temperature ambientali interne, installando sistemi di regolazione locale (valvole termostatiche, ecc.) agenti sui singoli elementi riscaldanti; - realizzare strutture di tamponamento (pareti verticali, coperture,...) con un livello di isolamento termico superiore rispetto a quello previsto dal regolamento nazionale; - serramenti ad elevate prestazioni termiche (ottimizzazione delle rientrate termiche gratuite invernali e riduzione delle rientrate estive); - contabilizzare il calore individuale; - utilizzare sistemi di sfruttamento dell energia geotermica e dell acqua di falda (a fronte di un analisi di fattibilità legata alle caratteristiche territoriali); - contabilizzare il consumo di acqua individuale; - installare caldaie a condensazione (generatori di calore a gas che consentono di produrre calore con un consumo di combustibile ridotto); 180

37 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali - ove possibile installare sistemi di produzione combinata di energia elettrica e calore con utilizzazione del calore nel periodo estivo per la produzione di acqua refrigerata per uso climatizzazione (rigenerazione); - impiegare dispositivi di controllo/regolazione dei consumi elettrici (interruttori a tempo, sensori di presenza, sensori di illuminazione naturale, controllo automatico dei livelli di illuminazione, ecc.); - miglioramento dell'inerzia termica degli edifici; - orientare le superfici trasparenti entro un settore +/- 45 dal sud geografico e applicare schermature; - prevedere pannelli solari fotovoltaici allacciati alla rete elettrica di distribuzione; - utilizzare materiali naturali e finiture bio-compatibili; - migliorare il drenaggio del deflusso delle acque meteoriche e adottare sistemi di risparmio e di riuso delle stesse; - prevedere la sostituzione della pubblica illuminazione con punti luce a basso consumo; - favorire la riduzione delle emissioni e l uso di fonti di energia non inquinanti; - prevedere una sempre maggiore presenza di verde piantumato utile per migliorare la qualità dell aria e in particolare reintegrare l ossigeno consumato, ridurre la CO2 e la presenza nell aria di altri inquinanti; - prevedere l inserimento di coperture verdi. La definizione dei piani attuativi terrà conto del sistema del verde e della rete ecologica, evitando l'ulteriore frammentazione del suolo libero e prestando particolare attenzione alla gestione dei rifiuti prodotti. Dovranno essere resi evidenti i valori da tutelare e da promuovere sia architettonici che paesistici. Stante le caratteristiche di moderata vulnerabilità emerse dallo studio geologico ed idrogeologico, in fase attuativa dovranno essere approfondite le caratteristiche degli interventi ed adottate misure di tutela della risorsa acque sotterranee anche attraverso l utilizzo di modelli previsionali di simulazione della diffusione di possibili inquinanti. Attenzione particolare verrà posta all'incentivazione della polifunzionalità delle aree e alla creazione di insediamenti in cui sia garantito un adeguato mix sociale e culturale. In particolare dovranno essere favorite l integrazione di funzioni tra loro compatibili; nelle situazioni di incompatibilità prevedere adeguate misure di mitigazione (ad esempio zone filtro). Il Piano delle regole definirà i criteri di compatibilità delle attività (servizi, produzione, commerciale, ) ammesse nei vari ambiti (tipicamente: rumorosità, vibrazioni, emissioni, impatto delle macchine operatrici, impianti di condizionamento, gruppi frigoriferi, traffico indotto, orari di esercizio, dimensioni, ecc.). Rispetto alla pianificazione attuativa si prevede che sia accompagnata da una valutazione di compatibilità e sostenibilità ambientale degli interventi con particolare 181

38 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali riferimento alla compatibilità delle funzioni interne ed esterne al piano attuativo, alla gestione delle acque reflue, alla compatibilità acustica, alla sostenibilità energetica. Interventi di recupero del patrimonio storico-architettonico e ambientale (azioni riconducibili al sistema ambientale) È prevista la valorizzazione e il potenziamento degli accessi al territorio agricolo, al sistema del reticolo superficiale, privilegiando sistemi di mobilità alternativi all automobile. Verranno preservati in particolare gli ambiti individuati come corridoi ecologici e varchi nel PTCP della Provincia. Nel seguito si riportano alcune linee di indirizzo per gli interventi previsti per il sistema ambientale; altre indicazioni potranno essere desunte dal repertorio allegato al PTCP: - mantenere e migliorare le parti del territorio di pregio paesaggistico-ambientale, in particolare le aree boscate; - connettere le aree verdi tramite corridoi ecologici; - eliminare nel tempo tutte le cause di inquinamento del corso d acqua che hanno origine nel territorio comunale (es.: nella zona industriale); - prevedere la realizzazione nel tempo di una rete fognaria con collettori separati per acque nere e acque bianche e, nei casi in cui ne sia previsto l utilizzo, di acque grigie; - regolare i deflussi delle acque meteoriche con vasche di laminazione e/o sistemi di drenaggio urbano (rappresentati da superfici permeabili - aree verdi - o semipermeabili - pavimentazioni stradali a permeabilità maggiore dell asfalto - che, se adottati nelle aree urbanizzate, riducono lo scorrimento superficiale delle portate meteoriche); - prevedere la realizzazione degli interventi di potenziamento della rete fognaria programmati; - promuovere la riduzione dell uso di prodotti chimici in agricoltura; - attivare il controllo degli spandimenti di liquami; - garantire il rispetto dei pozzi di emungimento; - eliminare o mitigare il fenomeno dell inquinamento acustico tramite piani di risanamento specifici per le singole situazioni di criticità; - attuare quanto disposto dal piano dell illuminazione pubblica di cui alla LR 17/2000, LR 38/2004, DGR VI/6162 del ; - ridurre l inquinamento luminoso esistente; - prevedere che i nuovi interventi di illuminazione, sia pubblici che privati, siano realizzati con adeguati sistemi per contenere l inquinamento luminoso; - prevedere la realizzazione di aree a verde piantumato, anche all interno delle aree urbanizzate e, dove possibile, lungo le infrastrutture per la mobilità; - evitare la tombinatura dei corsi d acqua, rinaturalizzarne le sponde. 182

39 Capitolo 7 - Determinazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali Accessibilità e mobilità all interno del territorio comunale (azioni riconducibili al sistema infrastrutturale) L'Amministrazione si propone di gerarchizzare ulteriormente la rete di mobilità, per separare il traffico interno al territorio comunale da quello di attraversamento. E prevista una particolare attenzione all ambito urbano ed al centro storico con realizzazione di una rete di piste ciclabili che colleghi i servizi della città, il centro, il territorio agricolo. La riqualificazione e la realizzazione di tracciati stradali di livello locale e sovralocale possono divenire occasione di riprogettazione in termini paesistici e ambientali delle opere infrastrutturali, in particolare attraverso studi di inserimento paesistico, la realizzazione di ponti ecologici, di riduzione del rumore alla fonte, la realizzazione di dune/barriere antirumore. Gli interventi faranno riferimento ai contenuti tecnici previsti dal PTCP (repertorio B) e degli indirizzi del parco del Grugnotorto qualora ricadenti in tale ambito. La progettazione di opere complesse, quali per esempio gli svincoli di collegamento alle nuove infrastrutture previste, potrà avvenire nell'ambito di un progetto di inserimento territoriale integrato, che tenga conto non solo delle infrastrutture di mobilità e dei parcheggi ma anche della sistemazione ambientale delle aree esistenti. Per le nuove infrastrutture previste dal Documento di piano vengono individuati tracciati a basso impatto ambientale limitando l effetto di cesura e frammentazione del territorio, con la previsione da un lato di una ampia dotazione arborea per l inserimento paesaggistico e dall altro per la mitigazione delle prevedibili emissioni sonore. La progettazione delle opere avverrà comunque nel rispetto delle indicazioni di cui alla DDG Lombardia 7 maggio 2007 n Criteri ed indirizzi tecnico progettuali per il miglioramento del rapporto tra infrastrutture stradali ed ambiente naturale. La progettazione di nuove infrastrutture a livello locale dovrà essere accompagnata da uno studio previsionale di impatto acustico che approfondisca il tema delle mitigazioni delle opere rendendole compatibili con le funzioni insediate. Le mitigazioni ambientali ed i mascheramenti visivi si concentreranno sulla scelta dei criteri costruttivi, dei materiali, delle barriere di protezione il cui disegno dovrà essere compatibile da un punto di vista paesaggistico con il contesto in cui si inseriranno. Per i tratti a ridosso dell abitato dovrà essere predisposto un regolamento d accesso che eviti il drenaggio del traffico proveniente dalla rete sovralocale. 183

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41 Capitolo 8 - Compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili Capitolo 8 - Compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.d Il documento di piano: d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo; Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap La dimostrazione della compatibilità delle politiche di intervento individuate con le risorse economiche attivabili dall Amministrazione Comunale (art. 8, comma 2, lettera d). Viene sottolineata l importanza della dimensione temporale e l aspetto della sostenibilità finanziaria delle previsioni di pianificazione: il Documento di Piano deve assicurare una stretta relazione e coerenza tra le politiche di intervento e le linee di azione prefigurate da un lato ed il quadro delle risorse economiche dall altro. Ciò implica che gli interventi previsti debbano essere connotati anche rispetto ad una scala di priorità dell Amministrazione da costruirsi tenendo conto delle risorse economiche a disposizione o comunque attivabili, anche attraverso il diretto coinvolgimento di risorse private alla realizzazione delle previsioni di sviluppo territoriale e mediante l utilizzo degli atti di programmazione negoziata; 185

42 Capitolo 8 - Compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili Risorse economiche attivabili Le risorse economiche attivabili derivano prevalentemente dall attuazione degli interventi previsti dal Piano. Nella tabella 8.1 sono dettagliati, per tipologia di intervento: - il valore presunto delle aree previste in acquisizione a patrimonio pubblico, che ammonta a complessivi ,00 ; - il valore presunto delle aree pubbliche (già previste in alienazione dal Piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari o di nuova previsione) che ammonta a complessivi ,00 (saldo positivo tra previsione di entrata e di uscita); - la stima dell incasso in oneri di urbanizzazione a seguito dell attuazione degli interventi previsti dal piano, che ammonta a ,00 ; - la stima dell incasso relativo al contributo al costo di costruzione a seguito dell attuazione degli interventi previsti dal piano, che ammonta a ,00 ; - la stima dell incasso relativo al contributo speciale previsto per la realizzazione dell ambito di trasformazione AT2, che ammonta a ,00. La tabella 8.2 riassume i dati sopra richiamati mettendo in evidenza le previsioni di risorse in entrata, quantificate in un importo di poco inferiore ai ,00. TABELLA N PREVISIONE RISORSE IN ENTRATA E IN USCITA entrate uscite Acquisizione aree pubbliche 0, ,00 Alienazione aree pubbliche , ,00 Stima incasso oneri di urbanizzazione ,00 0,00 Stima incasso contributo al costo di costruzione ,00 0,00 Contributo speciale AT ,00 0,00 Totale , ,00 Le risorse attivabili mettono in evidenza che il piano dispone delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi. L importo previsto in uscita per l acquisizione di aree a servizi ha infatti valore teorico; tali aree sono previste in cessione gratuita attraverso gli interventi soggetti a pianificazione attuativa e in relazione all utilizzo dei diritti/crediti edificatori 13. La maggior parte delle aree previste in acquisizione a patrimonio comunale sono cioè associate a meccanismi urbanistici che ne portano alla cessione in rapporto alla graduale attuazione degli interventi. L importo previsto in uscita non tiene conto delle aree a servizi nelle Sti dei piani attuativi; ciò in quanto si tratta di aree da cedersi in fase di attuazione dei piani stessi e non previste altrimenti in acquisizione. Considerato che la superficie a servizi nelle Sti è pari a m 2, per un valore, stimato in 99 /m 2, pari a ,00, le uscite in conto acquisizione aree ammontano a (= , , ,00). 13 Si veda Capitolo

43 Capitolo 8 - Compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili Oltre alle aree previste in acquisizione a seguito della realizzazione dei piani attuativi, il piano prevede ulteriori m 2 di aree a servizi, acquisibili anche mediante assegnazione in diritto di superficie a soggetti privati che intendano realizzare direttamente servizi pubblici o di interesse pubblico e generale. Il patrimonio pubblico da alienare attraverso specifici interventi di pianificazione attuativa è adeguatamente valorizzato e metterà a disposizione dell amministrazione comunale ingenti quantità di risorse economiche. Gli oneri di urbanizzazione collegati all attuazione degli interventi possono garantire adeguate risorse da destinare alla manutenzione, conservazione e valorizzazione del patrimonio esistente. 187

44 TABELLA RISORSE ECONOMICHE ATTIVABILI ATTRAVERSO GLI INTERVENTI PREVISTI DAL PIANO Tipologie di ambiti e di aree di intervento Abitanti Stima costo di Destinazione d'uso Stima oneri di urbanizzazione teorici costruzione industriale direzionale commerciale residenziale oo.uu. oo.uu. smaltimento totale (stima 15 /mc vol/150 (Slp) (Slp) (Slp) (vol) primari secondari rifiuti 45 /mq) m 2 m 2 m 3 n Ambiti di trasformazione , , , , , , , ,00 Aree di nuovo insediamento , , , , , , , , ,00 Aree di riqualificazione urbana 6.500,00 0,00 0, , , , , , ,00 Nuclei di antica formazione (oneri 50%) 0,00 0,00 0, , , ,00 0, , ,00 Ristrutturazione urbanistica (oneri 50%) ,00 0,00 0, , , , , , ,00 Totali , , , , , , , , ,00 Tipologie di ambiti e di aree di intervento interna area di intervento Superficie da acquisire a patrimonio comunale esterna area di intervento totale Valore aree pubbliche in acquisizione Valore aree pubbliche da alienare Contributo speciale uscite 99 /m 2 2 entrate uscite entrate ; 30 /m m 2 m 2 m 2 Ambiti di trasformazione , , , , , ,00 Aree di nuovo insediamento , , , , , ,00* Aree di riqualificazione urbana 7.000, , , ,00 Nuclei di antica formazione 0,00 0,00 0,00 0,00 Ristrutturazione urbanistica , , ,00 Altre aree 0, , , ,00 Aree per nuove sedi stradali 0, , , ,00 Totali , , , , , , ,00 * Importo dato da: da riconoscere agli ex proprietari dell'area di nuovo insediamento previsto in via Assunta-Moro-Saragat; da riconoscere ai proprietari dell area del nuovo insediamento produttivo previsto in via De Gasperi.

45 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.e Il documento di piano: e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione, definendone gli indici urbanistico-edilizi in linea di massima, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione, nonché i criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione conoscitiva; e-bis) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree di cui all articolo 1, comma 3-bis, [aree degradate o dismesse, che possono compromettere la sostenibilità e la compatibilità urbanistica, la tutela dell ambiente e gli aspetti socio-economici] determinando le finalità del recupero e le modalità d intervento, anche in coerenza con gli obiettivi dell articolo 88, comma 2; e-ter) d intesa con i comuni limitrofi, può individuare, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree nelle quali il piano dei servizi prevede la localizzazione dei campi di sosta o di transito dei nomadi; e-quater) individua i principali elementi caratterizzanti il paesaggio ed il territorio, definendo altresì specifici requisiti degli interventi incidenti sul carattere del paesaggio e sui modi in cui questo viene percepito; Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap L individuazione degli ambiti di trasformazione (art.8, comma 2, lettera e). Gli ambiti territoriali coinvolti negli interventi di trasformazione devono essere adeguatamente individuati cartograficamente nella tavola delle Previsioni di Piano, allo scopo di garantire la possibilità di valutare le aree interessate in riferimento al contesto territoriale con cui si relazionano. In riferimento agli ambiti di trasformazione il Documento di Piano deve: - determinare le connotazioni fondamentali di ogni intervento (i limiti quantitativi massimi, le vocazioni funzionali da privilegiare, l impostazione generale di progetto dal punto di vista morfotipologico, le eventuali specifiche esigenze di dotazioni infrastrutturali e di servizi). - connettere direttamente l azione di sviluppo prevista alla più adeguata tipologia di strumento attuativo cui ricorrere in fase realizzativa, con l eventuale eccezione degli interventi pubblici e di quelli di interesse pubblico o generale; - dettagliare puntuali criteri di intervento per assicurare l ottenimento, in fase realizzativa, di corretto inserimento ambientale e paesaggistico ed elevata qualità progettuale; - definire i criteri di intervento per ogni ambito di trasformazione in riferimento al rispetto ed all ottemperanza di specifici vincoli ovvero alla tutela di aspetti ambientali, paesaggistici, storico monumentali, ecologici, geologici, idrogeologici e sismici, qualora la documentazione conoscitiva segnali situazioni di diretta interferenza o comunque le analisi di contesto evidenzino la necessità di sviluppare particolari attenzioni. 189

46 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Individuazione Il Documento di piano individua tre ambiti di trasformazione di cui uno a vocazione prevalentemente residenziale, gli altri due a vocazione prevalentemente produttiva: AT-1 via Parini AT-2 via per Cinisello AT-3 via Galvani Tutti e tre gli ambiti ricadono nella parte sud-est del territorio comunale a confine con i Comuni di Cinisello Balsamo e Muggiò. L immagine riportata alla pagina successiva, tratta dalla Carta delle previsioni di Piano, individua i tre ambiti in colore blu. Nelle Norme di attuazione del Documento di piano sono specificate le regole per l attuazione di ciascun ambito. Nelle pagine seguenti viene, per ciascun ambito: presentata una scheda contenente indici e parametri di edificabilità. fornita una breve descrizione del contesto e degli obiettivi; illustrato il perimetro su ortofoto; riportato estratto della Carta delle previsioni di piano; presentato schema di progetto che fornisce una ipotesi di massima dell impianto urbanistico dell intervento; Attraverso l attuazione degli ambiti di trasformazione è prevista l acquisizione a patrimonio pubblico di m 2 che entreranno a far parte del Plis Grugnotorto- Villoresi. TABELLA N.9.1 SUPERFICI INTERNE AGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVISTE IN ACQUISIZIONE E DESTINATE AD AMPLIARE IL PARCO GRUGNOTORTO-VILLORESI m 2 Ambito AT Ambito AT Ambito AT Totale L individuazione delle aree interne agli ambiti di trasformazione e previste in ampliamento del Parco Grugnotorto-Villoresi sono evidenziate in ciascuna delle schede di progetto degli ambiti. 190

47 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Fig.1.9. Individuazione degli ambiti di trasformazione urbana 191

48 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT1 - via Parini L ambito di trasformazione AT-1, localizzato nella parte est non urbanizzata del territorio comunale a confine con Muggiò, è ad oggi prevalentemente coltivato, nonostante l ultimo Prg destinasse l area a standard urbanistico di livello comunale. L ambito individuato confina: a nord con un area attualmente utilizzata a deposito di materiali edili in territorio di Muggiò (con accesso carraio da via Parini su Nova) per la quale l Amministrazione muggiorese prevede una destinazione agricola nel PLIS Grugnotorto-Villoresi (tav.2 del Documento di piano Carta delle previsioni di piano e individuazione degli ambiti di trasformazione del Comune di Muggiò); a est con aree agricole sempre nel territorio comunale di Muggiò, anch esse inserite nel Parco sovralocale; a sud, in territorio novese, con il canale Villoresi lungo la cui sponda è stato da poco realizzato l ultimo tratto di pista ciclabile della rete portante prevista dal Piano strategico MiBici; a ovest con il territorio urbanizzato comunale del quartiere poeti, caratterizzato da insediamenti esclusivamente residenziali (case uni-bi-familiari, villette a schiera, palazzine di tre piani). Nella scheda AT-1 è evidenziato l ambito; la superficie territoriale è pari a m 2 di cui il 50% è destinato a superficie fondiaria e il 50% è previsto in cessione. L area prevista in cessione costituirà, nelle fasce ad est e sud dell ambito, un ampliamento del PLIS nel territorio di Nova (per circa m 2 ), in continuità con le aree del Parco comprese nel territorio di Muggiò, innestandosi inoltre sul sistema del canale Villoresi, asta portante del previsto ampliamento del Parco nel territorio comunale. Nelle aree in cessione sono previsti interventi di piantumazione a consolidamento ecologico del PLIS. Ciò è coerente con gli obiettivi di piano delineati al capitolo 7 relativi ai sistemi ambientale e della città pubblica. La rimanente area da cedere, posta tra i lotti fondiari, ha funzioni urbane di accesso al nuovo insediamento e accoglie i parcheggi pubblici. Le aree fondiarie, situate nella parte ovest dell ambito, hanno vocazione residenziale e sono previste in adiacenza al tessuto consolidato esistente. INDICI E PARAMETRI URBANISTICI A Sf St - Superficie territoriale complessiva It Slp massima Sti B Sup. minima a servizi C Sti (A+B) D Ste E St (C+D) F della Sti G della Ste I espressa dalla Sti (CxF) L espressa dalla Ste (DxG) M Totale (I+L) m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 /m 2 m 2 /m 2 m 2 m 2 m ,11 0,

49 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT1 - VIA PARINI STRALCIO ORTOFOTO AMBITO STRALCIO TAVOLA PREVISIONI DI PIANO SCHEMA DI PROGETTO 193

50 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT2 - via per Cinisello L ambito di trasformazione AT2 è situato ad ovest della via per Cinisello ed è suddiviso in due sottoambiti denominati a) e b). Il sottoambito b) è interamente ricompreso entro il perimetro dell ATEg14 del vigente Piano Cave provinciale 14. La parte a) è attualmente un area ad uso agricolo, ad eccezione dell estremo sud-est dove è situato un piccolo insediamento artigianale abusivo, condonato negli anni 90; la parte b) è un area incolta di proprietà della società di escavazione attiva nelle aree confinanti. Per il lotto b) già l ultimo Piano regolatore generale prevedeva una trasformazione, connessa all attività produttiva di escavazione, soggetta a pianificazione attuativa. L ambito confina a nord con alcune aree in fascia di rispetto del cimitero (previste in acquisizione e in ampliamento del parco Grugnotorto-Villoresi); a est con la via per Cinisello, oltre la quale è situata una delle più consistenti zone produttive di Nova Milanese; a sud e ovest l ambito confina con aree facenti parte del Parco Grugnotorto- Villoresi, nello specifico: il lotto a) confina con un tratto della tangenziale nord sul territorio di Cinisello Balsamo; il lotto b) con il territorio di Paderno Dugnano. A differenza di quanto previsto dall ultimo Piano regolatore generale, le aree edificabili del lotto b), di proprietà della società di escavazione EGES, sono state interamente concentrate nella fascia ad est allo scopo di rendere meno impattanti le future edificazioni con le circostanti aree del Parco del Grugnotorto sul territorio di Paderno Dugnano. Le aree previste in acquisizione a patrimonio pubblico, concentrate a ovest, sono invece destinate ad ampliare il parco stesso sul territorio di Nova in continuità con le aree del parco a Paderno. L ambito è situato in corrispondenza della dorsale verde, proposta in fase di definizione da parte della provincia di Milano. L intervento previsto per l ambito AT2 modifica tale proposta (vedi Capitolo 11 Modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale). Per quanto riguarda invece gli studi di adeguamento del Piano territoriale di coordinamento provinciale alla L.R.12/2005, la scelta di dove situare superficie fondiaria nell ambito consente di ampliare il previsto varco n.26. L ambito si trova in una collocazione eccezionale dal punto di vista delle infrastrutture stradali e dei servizi esistenti o in programma; in particolare l intervento beneficia: delle opere in corso di esecuzione relative alla riqualificazione delle via per Cinisello realizzate in funzione della nuova strada provinciale Nova-Muggiò- Desio. Nello specifico le opere riguardano: la formazione di carreggiate separate con doppia corsia e di una rotatoria in corrispondenza dell incrocio con via Fermi (che servirà anche per l accesso all ambito); 14 Modifica introdotta a seguito di Controdeduzioni alla valutazione di compatibilità condizionata della Provincia di Monza e Brianza, punto 3.a, p.6. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. Vedasi anche art.13, comma 2, delle Disposizioni comuni. 194

51 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione della vicinanza con lo svincolo alla Tangenziale Nord (Serravalle A51); degli interventi di volanizzazione della rete fognaria previsti nelle aree immediatamente a nord dell ambito; delle reti elettriche, telefoniche, idriche e del metano già esistenti; delle linee di trasporto pubblico transitanti per la via per Cinisello, che collegano Nova Milanese a Monza e alla Stazione FS e MM di Sesto San Giovanni, passando per Cinisello Balsamo. L insieme di questi aspetti rendono uniche le condizioni urbanizzative dell ambito (per accessibilità e dotazione di servizi a rete) e concorrono a determinare un alto valore posizionale dell area. Vi sono pertanto evidenti e forti ragioni per porre a carico delle parti attuatrici un contributo speciale. Tale contributo speciale sarà determinato in sede convenzionale con riferimento agli oneri di investimento, di gestione e di manutenzione delle infrastrutture stradali pubbliche che consentono l accesso alla rete viaria comunale e sovracomunale, accesso essenziale per un insediamento della consistenza e dell importanza di quello previsto per l ambito: esso sarà posto a carico dei diversi proprietari in relazione alla quantità dei rispettivi insediamenti e alla destinazione degli stessi, tenendo conto del diverso peso delle diverse funzioni e della diversa conseguente utilizzazione delle ricordate infrastrutture 15. Nella scheda AT-2 è evidenziato l ambito; la superficie territoriale interna all ambito è pari a m 2 circa, di cui m 2 di superficie fondiaria e m 2 di superficie in cessione. Della superficie in cessione, m 2 sono destinati all ampliamento del Plis. La vocazione dell ambito è produttiva. 15 Modifica introdotta a seguito di Schede controdeduzioni, Osservazioni n.41 e n.77. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. 195

52 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione INDICI E PARAMETRI URBANISTICI Unità A Sf St - Superficie territoriale complessiva It Slp massima Sti B Sup. minima a servizi C Sti (A+B) D Ste E St (C+D) F della Sti G della Ste I espressa dalla Sti (CxF) L espressa dalla Ste (DxG) M Totale (I+L) m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 /m 2 m 2 /m 2 m 2 m 2 m 2 a) ,44 0, b) , Tot Cessioni Inclusa nella Sti Ste servizi sede stradale servizi m 2 m 2 m 2 a) b) Unità Tot L attuazione dell ambito può avvenire, anche separatamente, unità per unità; il piano relativo all unità 2a, però, deve riservare adeguati spazi per assicurare all unità 2b accesso viario e collegamento con le altre urbanizzazioni a rete, ponendo la futura esecuzione delle relative opere a carico dei proprietari dell unità 2b. In caso di attuazione a mezzo di piano con progetto unitario, è ammesso il trasferimento di Slp e di Superficie coperta tra le unità 2a e 2b, ferma restando la diversa vocazione funzionale degli insediamenti sulle rispettive unità Modifica introdotta a seguito di Schede controdeduzioni, Osservazione n.41. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. 196

53 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT2 - VIA PER CINISELLO Unità b) Unità a) STRALCIO ORTOFOTO AMBITO STRALCIO TAVOLA PREVISIONI DI PIANO Unità b) Unità a) SCHEMA DI PROGETTO Modifica introdotta a seguito di Controdeduzioni alla valutazione di compatibilità condizionata della Provincia di Monza e Brianza, punto 1.d, p.4. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. 197

54 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT3 - via Galvani L ambito di trasformazione AT-3, localizzato nella parte est non urbanizzata del territorio comunale a confine con Muggiò, è ad oggi in parte coltivato, in parte incolto, in parte occupato da insediamento abusivo per il quale sono state presentate richieste di condono edilizio o sono in corso procedimenti amministrativi di demolizione/cessazione attività. L ambito individuato confina: a nord, con il canale Villoresi; a est, con una striscia di area incolta confinante con Muggiò; a sud, con la nuova strada Nova-Muggiò-Desio; a ovest, con aree incolte di proprietà della Provincia di Milano, attraversate dal canale secondario del Villoresi. Nella scheda AT-3 è evidenziato l ambito; la superficie territoriale è pari a m 2 di cui m 2 circa destinati a superficie fondiaria e la restante parte prevista in cessione al Comune. Le aree previste in cessione riguardano: un area situata a est che, unitamente all area contigua in fase di acquisizione, è destinata ad opere di urbanizzazione funzionali all intervento; una fascia della profondità di circa 35/40 metri posta a nord rispetto alla superficie fondiaria e a sud rispetto al canale Villoresi. Essa costituisce ampliamento del PLIS (per circa m 2 ), in continuità con le aree del Parco comprese nel territorio di Muggiò; su tale area sono previsti interventi di piantumazione intensiva a consolidamento ecologico con funzione di mitigazione ambientale e paesaggistica, nel rispetto della zona residenziale situata a nord del canale. È obiettivo dell intervento recuperare la situazione di degrado esistente in loco e consentire la rilocalizzazione di altre attività insediate in contesti incongrui. A tal fine si è scelto di prevedere, anziché la cessione di ulteriori aree alla proprietà pubblica, la cessione alla proprietà pubblica di circa di m 2 di superficie fondiaria. Ciò è coerente con gli obiettivi di piano delineati al Capitolo 7 relativi ai sistemi insediativi, del verde ambientale e della città pubblica. Le aree fondiarie hanno vocazione produttiva. INDICI E PARAMETRI URBANISTICI A Sf St - Superficie territoriale complessiva It Slp massima Sti B Sup. minima a servizi C Sti (A+B) D Ste E St (C+D) F della Sti G della Ste I espressa dalla Sti (CxF) L espressa dalla Ste (DxG) M Totale (I+L) m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 m 2 /m 2 m 2 /m 2 m 2 m 2 m ,

55 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione AT3 - VIA GALVANI STRALCIO ORTOFOTO AMBITO STRALCIO TAVOLA PREVISIONI DI PIANO SCHEMA DI PROGETTO 199

56 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione ambientale negli ambiti di trasformazione Con riferimento agli esiti del processo di Vas, la del Documento di piano e le sue Norme di attuazione sono integrate da alcuni indirizzi sulle misure di compensazione e mitigazione. Indirizzi generali L impianto urbanistico di ciascun ambito deve essere definito in modo da favorire la rete ecologica e ambientale locale in continuità con la rete ecologica di scala provinciale e con le aree del Plis Grugnotorto-Villoresi. Tipologie edilizie, modalità di realizzazione e successiva gestione devono essere qualificate a basso impatto ambientale (ad esempio ricorrendo a tecniche di risparmio energetico, allo sfruttamento dell energia solare, all utilizzo di edilizia bioclimatica). Le convenzioni attuative degli ambiti di trasformazione devono prevedere, per le aree a servizi in cessione interne al Plis, la piantumazione di essenze arboree e arbustive nella misura minima di 120 alberi e 120 arbusti ad Ha; la scelta delle modalità di piantumazione e delle essenze deve essere effettuata con particolare riferimento alle caratteristiche vegetazionali e ambientali-territoriali tipiche dell ambito e del territorio circostante. Indirizzi specifici Ambito AT1 La superficie fondiaria, e pertanto la concentrazione delle volumetrie edificabili, deve essere individuata a margine delle aree già servite dalla rete viaria e tenere conto dei segni territoriali esistenti (sistema delle acque, confine aree protette). Gli spazi scoperti pertinenziali rivestono grande importanza sia perché possono contribuire alla formazione del verde ambientale, sia per la qualità dell abitare. Si ritiene che tali spazi debbano essere tenuti a verde e piantumati e lasciati in gran parte di uso Comune ai residenti dei fabbricati di cui sono pertinenza. Ambito AT2 Le soluzioni architettoniche e compositive devono tenere conto dell impatto visivo delle nuove costruzioni nel contesto ambientale del Plis. L area in fascia di rispetto stradale deve essere piantumata sul versante sud per mitigare l impatto della nuova edificazione sul collegamento campestre posto a ridosso della Tangenziale Nord. La proposta di intervento, in dipendenza delle attività che andranno ad insediarsi, dovrà garantire idonee condizioni di accessibilità; in particolare dovrà essere valutata l incidenza del traffico indotto sullo svincolo della tangenziale nord. 200

57 Capitolo 9 - Individuazione degli ambiti di trasformazione Parte degli spazi scoperti pertinenziali devono essere tenuti a verde e adeguatamente piantumati. Ambito AT3 La superficie fondiaria, e pertanto la concentrazione delle volumetrie edificabili, deve essere individuata a margine delle aree già servite dalla rete viaria e tenere conto dei segni territoriali esistenti (sistema delle acque, confine aree protette). Parte degli spazi scoperti pertinenziali devono essere tenuti a verde e adeguatamente piantumati. 201

58 202

59 Capitolo 10 La carta della sensibilità paesisica Capitolo 10 - La carta della sensibilità paesistica 18 In coerenza con il Ptpr e le correlate linee guida per l esame dei progetti e sulla base degli aspetti conoscitivi del paesaggio (Tav DdP-Fbis) di cui al Capitolo 3 della presente, si è proceduto ad individuare le classi di sensibilità paesistica nel territorio di Nova Milanese. L intero territorio comunale è stato suddiviso nelle seguenti tre classi: sensibilità molto elevata sensibilità elevata sensibilità media. Nella classe sensibilità molto elevata è stata inserita unicamente l area della villa Crosti-Colombo e del parco annesso, beni soggetti a vincolo ex Dlgs 490/1999. Nella classe sensibilità elevata sono stati inseriti: il territorio non urbanizzato e dunque le aree interne al Plis Grugnotorto- Villoresi, le aree ad uso agricolo e altri elementi di interesse naturalisticoambientale individuati dal Ptcp (es. corridoi e varchi ecologici); il canale Villoresi, corridoio ecologico secondario, e le aree adiacenti che con esso intrattengono uno stretto rapporto; i nuclei di antica formazione; gli ambiti di trasformazione e le principali aree di nuovo insediamento; il tratto delle vie Garibaldi-Diaz a nord del canale Villoresi, per ragioni vedutistiche (panorama sulle prealpi lombarde) e per l alta concentrazione di aree di nuovo insediamento e di programmi integrati di intervento in corso di realizzazione; Nella classe sensibilità media è stata inserita la restante parte del territorio. Si è ritenuto di non distinguere tra insediamenti a carattere residenziale e insediamenti a carattere industriale assegnando in entrambi i casi la classe media; ciò sia perché si ritiene che, in un ottica di salvaguardia e di miglioramento dell esistente, il paesaggio sia un valore indipendente dall attuale destinazione d uso di un area, sia perché la maggior parte delle aree produttive sono fisicamente contigue a quelle prevalentemente residenziali. Tale suddivisione è rappresentata sulla Tavola DdP-2. Carta della sensibilità paesistica. 18 Paragrafo introdotto a seguito a seguito di Controdeduzioni alla valutazione di compatibilità condizionata della Provincia di Monza e Brianza, punto 1.b, p.4. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. 203

60 Capitolo 10 La carta della sensibilità paesisica Fig Carta della sensibilità paesistica. Tavola 2 del Documento di piano 204

61 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Capitolo 11 - Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.f Il documento di piano: f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap Determinare le modalità di recepimento delle eventuali previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale (art.8, comma 2, lettera f). Il Documento di Piano, attraverso la composizione del quadro ricognitivo e programmatorio deve evidenziare puntualmente l esistenza di previsioni contenute in atti di pianificazione e programmazione di Enti sovracomunali aventi carattere di prevalenza ed interessanti direttamente o indirettamente il territorio comunale. Conseguentemente, applicando il principio della «maggior definizione», devono essere precisate territorialmente le indicazioni sovracomunali, anche nella logica della co-pianificazione ed esplicitati i meccanismi di recepimento ritenuti più opportuni, assicurando in tal modo la coerenza nelle azioni di governo del territorio degli Enti alle diverse scale. È altrettanto importante tuttavia sottolineare come, in ossequio ai criteri di collaborazione e partecipazione tra gli Enti al governo del territorio, esercitato attraverso una pluralità di piani, differenziati ma coordinati tra loro, il Documento di Piano possa anche, nell ambito della definizione del proprie strategie di sviluppo locale, ed attraverso le procedure previste dalla legge regionale, proporre le modificazioni ai piani di livello sovraccomunale ritenute necessarie ovvero proporre specifiche indicazioni per l inserimento di particolari obiettivi di interesse comunale ma caratterizzati da aspetti o ricadute territoriali di rilevanza più vasta. 205

62 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale I temi che la pianificazione sovracomunale pone alla redazione del PGT sono quelli già ampiamente evidenziati al Capitolo 2 relativo al quadro conoscitivo. Essi sono relativi alle previsioni contenute nel PTCP vigente, senza però tralasciare approfondimenti, temi e strategie affrontati dagli studi di variante di adeguamento dello strumento alla legge regionale n.12/2005, e riguardano sostanzialmente il sistema infrastrutturale, il sistema insediativo e il sistema del verde ambientale. La prima parte del presente Capitolo descrive le previsioni prevalenti sovralocali dei sistemi, mentre la seconda parte affronta le modifiche che il Piano introduce rispetto a tali previsioni. Le modifiche alle previsioni degli strumenti di pianificazione sovralocale sono rappresentate nella Tavola DdP-M Carta delle modifiche alle previsioni del PTCP. Sistema infrastrutturale Il territorio comunale, trovandosi quasi in posizione baricentrica rispetto alla rete della grande viabilità sovralocale, è solo marginalmente interessato dalle vere e proprie sedi di autostrade e/o strade extraurbane principali, ma risulta comunque influenzato dal traffico da esse generato. Nova è racchiusa tra la futura Pedemontana a nord, la Nuova Valassina ad est, la Tangenziale Nord a sud e la Milano-Meda-Lentate ad ovest. Due sono invece le strade extraurbane secondarie previste che interessano direttamente il territorio novese e che, nelle strategie provinciali, permettono il declassamento della Saronno-Monza a strada locale: un nuovo tracciato nella parte nord ovest del territorio comunale, tra Desio e Varedo, di collegamento tra la Saronno-Monza (rotatoria di via Italia), la Vecchia Valassina e la tangenziale sud nel territorio di Desio. Per la definizione del tracciato è in atto un accordo di collaborazione che coinvolge anche i comuni di Desio e Varedo oltre che la Provincia. Si propende per una soluzione che, attenta agli scenari di grande scala ipotizzati dal PTCP, salvaguardi il contesto ambientale e paesaggistico optando, se possibile, per un parziale interramento del tracciato. È affidato al PIM lo studio di fattibilità. La realizzazione del nuovo asse, insieme alla riqualificazione della linea tranviaria Milano-Seregno, consentirà di decongestionare le vie Diaz-Garibaldi. Il nuovo tracciato stradale attraverserà ambiti prevalentemente agricoli e, in parte, compresi nel PLIS Grugnotorto-Villoresi e nella Dorsale Verde Nord. Dovrà esser cura della progettazione di dettaglio prevedere, dove possibile, opere infrastrutturali a basso impatto (trincea, tunnel sotterraneo) e opere di contorno a compensazione e mitigazione paesaggistica, interagendo con i temi inerenti il sistema del verde ambientale. Particolare riguardo dovrà inoltre essere posto alle nuove possibili connessioni con la rete ciclabile esistente nel quartiere di via Grandi-Italia; 206

63 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale il completamento del tracciato extraurbano di collegamento tra i comuni di Desio, Muggiò e Nova Milanese (connessione tra la Nuova Valassina e la Tangenziale Nord), oggi in buona parte già a regime nei territori a nord della Saronno-Monza e in fase attuativa a sud. Il compimento del nuovo tracciato comporta inoltre, sul territorio di Nova, la riqualificazione di due vie esistenti nella parte sud-est del territorio, via Galvani e via per Cinisello, sulle quali confluisce la strada stessa. Il progetto di perizia di variante, già approvato dalla Provincia, prevede infatti una migliore razionalizzazione delle sedi stradali interessate ad accogliere i flussi di traffico da e per la Tangenziale Nord (due corsie per senso di marcia, svolte preferenziali, spartitraffico, due rotatorie e un incrocio semaforizzato in corrispondenza delle confluenze su via per Cinisello di via Brodolini, via Galvani e via Fermi), con particolare riguardo alla sicurezza di persone e mezzi in entrata/uscita dai numerosi insediamenti produttivi esistenti lungo le due vie. Il progetto prevede inoltre un percorso ciclabile in sede propria, adiacente al tracciato stradale lungo il lato ovest di via per Cinisello, in continuità con i percorsi esistenti in via Brodolini. La pianificazione sovralocale investe la città di Nova per un altro importante tema del sistema infrastrutturale, connesso a quello ambientale. In questo caso si tratta della rete ciclabile individuata dalla Provincia con il Piano strategico MiBici. Come già dettagliatamente descritto al Capitolo 2 il territorio di Nova è interessato da quattro itinerari: uno considerato rete portante lungo il canale Villoresi, gli altri tre, confluenti sul primo, considerati rete di supporto per le connessioni con i principali poli attrattori dell ambito territoriale. I quattro itinerari attraversano in buona parte ambiti agricoli compresi nel PLIS Grugnotorto-Villoresi e permettono un collegamento strategico con il Parco Regionale Nord Milano. Nell autunno 2008, con il completamento delle opere degli ultimi due tratti compresi tra la via Italia e i confini comunali con Paderno Dugnano e tra la via Dalmazia e i confini comunali con Muggiò, la città di Nova è giunta alla completa attuazione dei percorsi ciclabili della rete portante lungo l asta del Villoresi. Gli altri tre itinerari delineati dal Piano MiBici (aree agricole ovest e aree agricole est del PLIS e Vecchia Valassina) coinvolgono solo marginalmente il territorio novese, gravitando maggiormente su Paderno e Varedo il primo, su Cusano e Muggiò il secondo, su Cusano e Paderno il terzo. Nel settore est il Comune, d intesa con gli organi del PLIS, dovrà realizzare un nuovo tratto di collegamento tra la passerella esistente lungo il canale Villoresi e la rete che porta al Parco Lago Nord di Paderno, attraversando un area boscata che l Amministrazione comunale sta già acquisendo al proprio patrimonio. Il percorso individuato nel settore ovest ricade nell ambito di trasformazione AT-2 che il PGT prevede in via Galvani, a confine con Muggiò, e pertanto verrà eseguito con il relativo piano attuativo. L itinerario previsto invece lungo la Vecchia Valassina sarà necessariamente vincolato all attuazione del progetto di riqualificazione della tranvia Milano-Seregno. 207

64 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Sistema del verde ambientale Il territorio comunale di Nova Milanese presenta ancor oggi una sufficiente dotazione di aree non urbanizzate, ubicate nella zona nord-ovest e nella zona nordest, in ambiti prevalentemente agricoli, e nella zona sud con il potenziale polmone verde dell ex area di escavazione Eges oggi di proprietà pubblica. Buona parte di esse sono ricomprese sia nel PLIS Grugnotorto-Villoresi, individuato nel disegno strategico sovralocale come struttura di connessione ecologica indispensabile tra i parchi regionali Nord Milano, Groane e Valle del Lambro, sia, a più ampia scala, nel progetto della Dorsale Verde Nord proposto dalla Provincia di Milano. È obiettivo del PGT ampliare il Parco Grugnotorto-Villoresi con l inserimento: di nuove aree da destinarsi a servizi; dell asta del Villoresi e delle sue sponde, già piantumate e ciclabili, con funzione connettiva tra le aree agricole e/o pubbliche poste a est ed ovest del tessuto urbanizzato; delle aree non soggette a trasformazione urbanistica, ovvero quelle ricadenti all interno della fascia di rispetto cimiteriale. L Amministrazione comunale prevede il trasferimento delle attività incongrue ivi insediate e l acquisizione delle aree a patrimonio pubblico; di altre aree limitrofe alle precedenti e adiacenti all attuale perimetro del PLIS, previste in cessione al Comune dall ambito di trasformazione individuato dal PGT in via per Cinisello, a monte della Tangenziale Nord. La rete ecologica promossa dal PTCP individua, per il territorio novese, due fasce territoriali entro cui promuovere o consolidare corridoi ecologici secondari: una relativa al corso d acqua Villoresi e l altra ad una sorta di anello periferico che avvolge l ambito comunale, interessando però maggiormente i Comuni contermini. Nei Capitoli precedenti si è già approfondita la rilevanza strategica che il canale Villoresi riveste nei sistemi infrastrutturale e ambientale e delle azioni ad esso legate per valorizzarne e salvaguardarne l habitat. Per l altro corridoio ecologico, il PGT recepisce le indicazioni sovralocali attraverso le seguenti scelte e azioni: conferma delle aree dedicate all attività agricola; promozione di interventi volti al trasferimento di frammentarie attività incongrue che ne compromettono l uso corretto; promozione di iniziative ludico/educative volte alla sensibilizzazione della popolazione scolastica ai temi ambientali. 208

65 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Sistema insediativo 19 Per quanto riguarda il sistema insediativo, la Tavola DdP-M contiene il perimetro dei centri storici rilevato dalla carta IGM del 1888 e assunto dal Ptcp e il perimetro dei nuclei di antica formazione proposto dal Pgt. Per maggiori dettagli si rimanda al Capitolo 2, paragrafo Lettura del sistema insediativo locale. Incidenza delle scelte di piano sulle previsioni prevalenti del PTCP Le scelte del PGT non incidono sulle previsioni prevalenti del Piano territoriale di coordinamento della provincia di Milano 20 e non comportano pertanto la formulazione di proposte di modifica. Si ritiene in ogni caso di richiamare due aspetti importanti nel quadro sovracomunale; il primo riguarda la dorsale verde, di cui si è tenuto conto nonostante sia ad oggi ancora allo stato di progetto e non ancora recepita dal Ptcp; il secondo riguarda il Plis Grugnotorto-Villoresi. Entrambi attengono al sistema del verde ambientale. Incidenza delle scelte del Pgt sul progetto di dorsale verde nord Le modifiche al progetto di dorsale verde consistono: nell escludere aree per una superficie complessiva pari a m 2, distinta in: m 2 in via per Cinisello nella parte sud del territorio, a seguito della nuova previsione dell ambito di trasformazione AT-2. Trattasi di un area attualmente coltivata e, in parte, già destinata a pianificazione attuativa dall ultimo Prg; m 2 per l ampliamento del cimitero comunale; m 2 in via Sciesa nella parte ovest del territorio. Trattasi di un area in buona parte già edificata a partire dagli anni 60; m 2 alla fine di via Fermi, in area industriale; nell includere nuove aree per una superficie complessiva pari a m 2, distinta in: m 2 in via Parini nella parte est del territorio. Trattasi di un area prevista in cessione nell ambito di trasformazione AT-1; m 2 in via La Malfa - via per Incirano nella parte ovest del territorio, destinata ed utilizzata a fini agricoli e già interna al PLIS Grugnotorto- Villoresi. 19 Sottoparagrafo introdotto a seguito a seguito di Controdeduzioni alla valutazione di compatibilità condizionata della Provincia di Monza e Brianza, punto 1.c, p.4. Il documento è allegato alla delibera di approvazione del PGT. 20 Con una nota della Regione Lombardia del 4 agosto 2009 è stato precisato che la validità del Ptcp di Milano perdura anche per la parte di territorio passata alla nuova provincia di Monza e Brianza. 209

66 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Modifica del perimetro del PLIS Grugnotorto-Villoresi La modifica del PLIS Grugnotorto-Villoresi consiste: nell escludere aree per una superficie complessiva pari a m 2, distinta in: m 2 in via Assunta nella parte ovest del territorio a confine con Paderno Dugnano. Trattasi di un area dove da anni è insediata un attività commerciale (discoteca) e dove è presente un servizio tecnologico comunale (cabina di riduzione del metano); m 2 dove sono presenti edifici cimiteriali (sala mortuaria e locali tecnici); 343 m 2 in via Aspromonte; 689 m 2 nell ambito di trasformazione AT2; nell includere nuove aree per una superficie complessiva pari a m 2, distinta in: m 2 lungo l asta del Villoresi a connessione est-ovest del Plis; m 2 nelle aree che circoscrivono il cimitero comunale a nord, est e sud; m 2 nell ambito di trasformazione AT-2 in via per Cinisello; m 2 in via Italia in ambito agricolo; m 2 a sud di via Assunta, in ambito agricolo. 210

67 Capitolo 11 Modifiche alle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale Fig Carta delle modifiche alle previsioni del PTCP, Tavola M del Documento di piano 211

68 212

69 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione Riferimenti a Legge Regionale 12/2005 Art.8.2.g Il documento di piano: g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap Definire eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione (art.8, comma 2, lettera g). La perequazione urbanistica, qualificabile come strumento di gestione del piano, è incentrata su un equa ed uniforme distribuzione di diritti edificatori indipendentemente dalla localizzazione delle aree per attrezzature pubbliche e dei relativi obblighi nei confronti del Comune. All istituto della perequazione è collegata la trasferibilità o commercializzazione dei diritti edificatori tra proprietari all interno del comparto, nonché tra comparti ove le previsioni del piano prevedono incrementi di edificabilità in grado di accogliere ulteriori quote, ovvero forme di compensazione tra i fabbisogni dei vari comparti. La scelta di avvalersi della perequazione è rimessa alla determinazione dell Ente Locale ed è pertanto un opzione facoltativa e non obbligatoria. Tale possibilità di opzione è da attribuirsi alla ancora scarsa disponibilità di esperienze compiute, oltre che alla indubbia complessità progettuale e gestionale. Trattandosi inoltre di una tecnica che deve essere messa a punto in ogni singolo contesto, a partire dalle criticità e dagli obiettivi di piano, la scelta del metodo più idoneo non può che essere aperta a più soluzioni. Il legislatore, all art.11 della legge, ha individuato due modelli di riferimento, che lasciano comunque grande spazio ad una vasta gamma di soluzioni soprattutto di tipo intermedio. La legge individua una perequazione a carattere circoscritto riguardante gli ambiti interessati da piani attuativi e da atti di programmazione negoziata a valenza territoriale (art.11, comma 1) ed una forma più generalizzata (art.11, comma 2): in ambedue i casi la definizione dei criteri per orientarne l applicazione deve avvenire in sede di Documento di Piano. Nella fattispecie della perequazione circoscritta è la pianificazione attuativa, sulla base dei criteri definiti nel Documento di Piano coerentemente con gli obiettivi quantitativi di sviluppo fissati, ad attribuire i diritti edificatori ripartendoli tra tutti i proprietari insieme agli oneri derivanti dalla dotazione di aree per opere di urbanizzazione. La ripartizione dei diritti edificatori avviene con l attribuzione di un identico indice di edificabilità territoriale su tutta l estensione del comparto. L indice di edificabilità oggetto di attribuzione ha carattere effettivo in quanto permette di realizzare la volumetria complessiva prevista dal piano attuativo. Sarà poi lo stesso piano attuativo che determinerà le aree sulle quali deve essere concentrata l edificazione e quelle da cedere gratuitamente al Comune o da asservire per realizzare i servizi e le infrastrutture, nonché per le compensazioni urbanistiche. Nella fattispecie della perequazione generalizzata, fermo restando che la definizione dei criteri di applicazione è da elaborarsi nel Documento di Piano, è affidato specificamente al Piano delle Regole il compito di attuarla, attribuendo, a tutte le aree ricomprese nel territorio comunale un identico indice di edificabilità territoriale, ad eccezione delle aree destinate all agricoltura e di quelle non soggette a trasformazione urbanistica, determinate dal Piano delle Regole medesimo. L indice di edificabilità, in questo secondo caso, è virtuale in quanto inferiore a quello minimo fondiario effettivo e può essere differenziato per parti del territorio comunale in relazione alle diverse tipologie di interventi previsti. Risultano evidenti i vantaggi che l utilizzo della perequazione urbanistica offre in termini di concreta attuazione di interventi di riqualificazione o ricomposizione paesaggistica dei tessuti urbani degradati e delle aree di frangia, di realizzazione di corridoi verdi di connessione tra città e territorio rurale, di salvaguardia di visuali significative e valorizzazione di emergenze paesaggistiche, di coerente completamento del sistema del verde e degli spazi pubblici; ma soprattutto consente l indifferenza localizzativi degli interventi e dei servizi e facilita l acquisizione delle aree. Il Documento di Piano recepisce e specifica anche i criteri di perequazione territoriale derivanti da accordi o da atti di livello sovracomunale. 213

70 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione L istituto della compensazione urbanistica risponde anch esso ad una finalità perequativa. Il Documento di Piano può elaborare i criteri di applicazione dell istituto in questione tenendo conto che l art.11 comma 3 della legge focalizza la propria attenzione sull applicabilità della compensazione alla fattispecie di aree destinate alla realizzazione di interventi di interesse pubblico o generale non disciplinate da piani e da atti di programmazione. In luogo della corresponsione dell indennità di esproprio, l Amministrazione può attribuire, a fronte della cessione gratuita dell area, aree pubbliche in permuta o diritti edificatori trasferibili su aree edificabili private ricomprese in piani attuativi ovvero in diretta esecuzione del PGT. Come ulteriore alternativa, il proprietario può realizzare direttamente gli interventi di interesse pubblico o generale mediante accreditamento o stipula di convenzione con il Comune per la gestione del servizio e, in questo senso, la possibilità acquista valore integrativo delle disposizioni contenute nell art.9 comma 12 della legge. L istituto della compensazione può diventare una risorsa preziosa nei processi di riqualificazione, anche di aree storiche, in quanto consente la delocalizzazione di volumi in aree con minori problematiche di tipo morfologico ed ambientale. Il Documento di Piano può infine definire criteri per l applicazione dell istituto dell incentivazione consistente nel riconoscimento di «bonus» urbanistici, ossia di maggiori diritti edificatori, a fronte del conseguimento di benefici pubblici aggiuntivi rispetto a quelli ordinariamente ricollegati ai programmi di intervento (ad esempio maggiori dotazioni quali-quantitative di attrezzature e spazi pubblici o significativi miglioramenti della qualità ambientale, interventi di riqualificazione paesaggistica e di rimozione di manufatti paesaggisticamente intrusivi od ostruttivi). I criteri da definirsi devono precisare le modalità di articolazione del riconoscimento dell incentivazione, considerato che è fissato un tetto massimo del quindici per cento per l incrementabilità della volumetria ammessa ed è prevista la differenziazione degli indici premiali in relazione agli obiettivi conseguibili. La disciplina dell incentivazione è applicabile agli interventi ricompresi in piani attuativi comunque denominati ma aventi per finalità precipua la riqualificazione urbana; può essere infine valutata l ulteriore possibilità di estendere la disciplina dell incentivazione urbanistica per promuovere interventi di edilizia bio-climatica ed il risparmio energetico, sommando gli incrementi dei diritti edificatori alla riduzione degli oneri di urbanizzazione, prevista dall art.44 comma 18 della legge per analoghe finalità. 214

71 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione È necessario operare una distinzione fra i due differenti dispositivi della perequazione urbanistica e della perequazione territoriale. La perequazione urbanistica rappresenta uno strumento tecnico finalizzato alla ridistribuzione equativa fra diverse proprietà immobiliari della valorizzazione generata sulle proprietà stesse dalle trasformazioni urbane previste dal piano comunale. La perequazione territoriale rappresenta invece una particolare forma compensativa e/o finanziaria nella quale non sono protagoniste le proprietà immobiliari ma le collettività, rappresentate principalmente dai comuni, il cui scopo è perseguire un equilibrata distribuzione dei vantaggi e dei sacrifici connessi agli interventi urbanizzativi, infrastrutturali ed insediativi che travalicano i confini comunali. Perequazione territoriale La perequazione territoriale è utilizzata dal nuovo Piano per la definizione del nuovo tracciato della circonvallazione Nord-Ovest della città. Si tratta di una strada in previsione da diversi anni, pensata per potenziare i collegamenti est-ovest del territorio della Brianza meridionale e per costituire un alternativa alla vecchia strada statale Monza-Saronno; il suo tracciato interessa i territori dei comuni di Desio e Varedo oltre che quello di Nova Milanese. Il problema della realizzazione di questa strada è sempre stato quello di definirne il tracciato, in considerazione del fatto che attraversa e divide una parte rilevante di territorio ancora non urbanizzato, dove viene ancora praticata l attività agricola. La quasi totalità dell ambito di intervento del nuovo tracciato sul territorio di Nova appartiene ad un unico proprietario. Ciò che si vuole evitare, come è già accaduto con la realizzazione della via Venezia, è che l attuazione di questa importante infrastruttura trascini con sé ulteriori edificazioni che ne snaturino la vocazione di strada di attraversamento. Il tracciato individuato nel presente Piano è stato definito di Comune accordo, per quanto riguarda la parte più rilevante e impattante, con il Comune di Varedo, tenendo conto anche delle indicazioni fornite dalla Provincia di Milano. Ciò consente di raggiungere l obiettivo di miglioramento viabilistico e, parallelamente, di perseguire un equilibrata distribuzione dei vantaggi e dei sacrifici connessi alla realizzazione dell opera. Un simile atteggiamento è utilizzato anche per quanto riguarda l ambito di trasformazione AT2, previsto ad ovest della via per Cinisello, a confine con il Comune di Paderno Dugnano (vedi Capitolo 9); le aree edificabili del lotto b, di proprietà della Società EGES, sono state interamente concentrate nella fascia ad est allo scopo di rendere meno impattanti le future edificazioni con le circostanti aree del Parco del Grugnotorto sul territorio di Paderno. Le aree previste in acquisizione a patrimonio pubblico, concentrate a ovest, sono invece destinate ad ampliare il parco stesso sul territorio di Nova in continuità con le aree del parco a Paderno. 215

72 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione Perequazione e compensazione urbanistica Il PGT dà attuazione al principio della perequazione al fine di realizzare la maggiore indifferenza possibile dei proprietari rispetto alla disciplina urbanistica dei rispettivi beni immobili (terreni e fabbricati) e utilizza, per il medesimo fine, anche lo strumento della compensazione. La perequazione è attuata attraverso due criteri: 1. la perequazione nei piani attuativi; 2. la facoltà di compensazione e utilizzazione nei piani attuativi dei diritti (crediti) edificatori. Perequazione nei piani attuativi La capacità edificatoria attribuita dal Documento di piano ai terreni di ciascun ambito di trasformazione e dal Piano delle regole alle aree incluse in ciascun piano attuativo nonché a quelle da includere in eventuali piani di ristrutturazione urbanistica è, una volta dedotta la superficie lorda di pavimento eventualmente esistente e prevista come da conservare, ripartita in modo uniforme fra tutti i terreni e le aree suddetti, indipendentemente dall uso specifico previsto dai piani attuativi per i terreni, le aree o parti di essi. Facoltà di compensazione e utilizzazione nei piani attuativi dei diritti (crediti) edificatori Nei piani attuativi è prevista anche la realizzazione di diritti edificatori aggiuntivi provenienti da aree destinate a servizi volontariamente cedute al Comune. Si tratta di aree la cui acquisizione è volta a realizzare un adeguata dotazione urbanizzativa, definita tenendo conto del carattere sostanzialmente unitario del territorio comunale quale bacino di utenza dei diversi servizi. Il Piano dei servizi individua con apposito segno grafico le aree da acquisire al patrimonio comunale esterne ai piani attuativi previsti dal Documento di Piano e dal Piano delle Regole. L acquisizione di dette aree può avvenire mediante espropriazione o mediante cessione volontaria a fronte dell attribuzione di diritti (crediti) edificatori in misura pari a: - 0,11 m 2 di Slp per ogni m 2 di superficie del terreno volontariamente ceduto, ove il titolare intenda utilizzare i diritti (crediti) con destinazione residenziale e/o con destinazione complementare, accessoria o compatibile rispetto a quella residenziale; - 0,44 m 2 di Slp per ogni m 2 di superficie del terreno volontariamente ceduto, ove il titolare intenda utilizzare i diritti (crediti) con destinazione produttiva e/o con destinazione complementare, accessoria o compatibile rispetto a quella produttiva. I diritti (crediti) edificatori costituiscono corrispettivo della cessione dell area a servizi al Comune, in funzione di uno specifico piano attuativo, che il proprietario ha facoltà di acquisire. I diritti (crediti) edificatori possono essere usati nei diversi ambiti di trasformazione e nelle aree del Piano delle Regole sino a concorrenza delle specifiche quantità massime per essi previste. 216

73 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione L acquisizione dei diritti (crediti) edificatori è soggetta alla disponibilità di collocare i diritti (crediti) da utilizzare con destinazione residenziale rispetto a quella massima complessiva prevista in non più di m di Slp, di cui m da realizzare negli ambiti di trasformazione, m da realizzare nelle aree soggette a piano attuativo ed incluse nel Piano delle Regole e m realizzabili negli eventuali piani di ristrutturazione urbanistica in aree classificate come R2 dal Piano delle regole; oppure deve sussistere la possibilità di collocare i diritti (crediti) da utilizzare con destinazione produttiva rispetto a quella massima complessiva prevista in non più di m di Slp, di cui m realizzabili negli ambiti di trasformazione, m realizzabili nelle aree incluse nel Piano delle Regole e m realizzabili negli eventuali piani di ristrutturazione urbanistica in aree classificate come P2 dal Piano delle regole. Perequazione e compensazione negli ambiti di trasformazione a prevalente destinazione residenziale Per l unico ambito di trasformazione a prevalente destinazione residenziale previsto dal Pgt, il principio della perequazione-compensazione è così applicato: - Sti (superficie territoriale interna) e Ste (superficie territoriale esterna) hanno eguale dimensione e It (indice di edificabilità territoriale) pari a 0,11 m 2 /m 2 ; - la Ste è da individuarsi, a cura dell attuatore dell ambito di trasformazione, tra le aree da acquisire a patrimonio comunale cui sono attribuiti diritti edificatori, come individuate dal Piano dei servizi; - la capacità edificatoria complessiva è utilizzabile unicamente entro la superficie fondiaria definita per l ambito; - la Ste deve essere ceduta gratuitamente al Comune. Perequazione e compensazione ambiti di trasformazione a prevalente destinazione produttiva Il meccanismo è abbastanza semplice anche per quanto riguarda gli ambiti di trasformazione a carattere produttivo: - a Sti e Ste è attribuito It pari a 0,44 m 2 /m 2 ; - la Ste è da individuarsi, a cura dell attuatore dell ambito di trasformazione, tra le aree da acquisire a patrimonio comunale cui sono attribuiti diritti edificatori, come individuate dal Piano dei servizi; - la capacità edificatoria complessiva è utilizzabile unicamente entro la superficie fondiaria definita per l ambito; - la Ste deve essere ceduta gratuitamente al Comune. Incentivazione Al fine di incentivare il recupero del tessuto urbano consolidato sia residenziale che produttivo a mezzo di operazioni di ristrutturazione urbanistica convenzionata, il Piano delle Regole definisce, per tali operazioni, nelle zone R2 e P2, indici speciali. Il Piano delle Regole può altresì prevedere condizioni più favorevoli (senza 217

74 Capitolo 12 - Compensazione, perequazione, incentivazione incrementi della capacità edificatoria) ove l operatore assuma l obbligo di realizzare gli interventi di recupero entro un termine concordato convenzionalmente. 218

75 Capitolo 13 - Carte delle previsioni di piano Capitolo 13 - Carte delle previsioni di piano Riferimenti a Modalità per la pianificazione comunale (Dgr 8/1681, dicembre 2005) cap La tavola delle previsioni di piano Anche al fine di dare impulso al sistema delle conoscenze in modo circolare e consentire l interscambio informativo tra le varie banche dati che costituiscono il Sistema Informativo Territoriale è necessario che il Documento di Piano venga corredato, oltre che dal quadro conoscitivo descritto al paragrafo 2.1.1, anche da una Tavola grafica, in scala 1: (Tavola delle Previsioni di Piano), che, senza assumere valore conformativo dei suoli, rappresenti almeno: a) il perimetro del territorio comunale; b) gli ambiti di trasformazione; c) gli ambiti del tessuto urbano consolidato, con evidenziazione essenziale dei nuclei di antica formazione e delle zone a prevalente caratterizzazione monofunzionale produttiva e commerciale; d) le aree adibite a servizi ed impianti tecnologici; e) le aree destinate all agricoltura; f) le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche; g) le aree non soggette a trasformazione urbanistica; h) i vincoli e le classici fattibilità geologica, idrogeologica e sismica delle azioni di piano; i) le aree a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante; l) le previsioni sovracomunali (infrastrutture per la mobilità e la comunicazione, salvaguardia ambientale, corridoi tecnologici, ); m) la visualizzazione sintetica e funzionale delle principali azioni strategiche previste dal piano. Le individuazioni di cui ai precedenti punti a) e l) devono essere desunte direttamente dalle banche dati del SIT Integrato. Le individuazioni di cui ai precedenti punti c), e), f), g), h), i) devono derivare direttamente dalle Tavole del Piano delle Regole che producono effetti giuridici. Le individuazioni di cui al precedente punto d) devono derivare direttamente dalle Tavole del Piano dei Servizi che producono effetti giuridici. Benché la norma legislativa faccia esplicito riferimento soltanto alla rappresentazione degli ambiti di trasformazione, l inserimento nella Tavola delle Previsioni di Piano di ulteriori elementi, con le modalità indicate, consente alla tavola stessa di svolgere anche una funzione di tipo strumentale di fondamentale importanza per il collegamento e l interfaccia tra basi informative a scale diverse. Per assicurare l efficacia della suddetta funzione è vincolante l uso della scala 1: Tale scelta non costituisce impedimento, ove necessario o richiesto, alla produzione di elaborati di maggior dettaglio integrativi. A tal fine le nuove potenzialità ed opportunità derivanti dall obbligo, previsto dall art.3 della l.r. 12/05, della redazione degli elaborati di piano in forma digitale, possono suggerire nuove possibilità di rappresentazione e di interconnessione tra elaborati cartografici e documentazione descrittiva o prescrittivi collegata. Deve in ogni caso essere assicurato l automatico aggiornamento della Tavola delle Previsioni di Piano in seguito all approvazione di modificazioni al Piano dei Servizi o al Piano delle Regole. 219

76 Capitolo 13 - Carte delle previsioni di piano Fig.12.1 Carta delle previsioni di piano, Tavola N del Documento di Piano 220

77 Capitolo 13 - Carte delle previsioni di piano Fig.12.2 Carta delle previsioni di piano. Azioni strategiche, sistema dei servizi, sistema del verde ambientale, sistema insediativo e ambiti di trasformazione, Tavola O del Documento di Piano 221

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