COMUNE DI ORNAGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. Legge Regionale 11 marzo 2005 n 12. Giovanna Ronco Sindaco

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2 COMUNE DI ORNAGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Legge Regionale 11 marzo 2005 n 12 Giovanna Ronco Sindaco Maria Giulia Villa Assessore all urbanistica Francesco Intini Responsabile del Procedimento Estensori del piano: Architetto Ingegnere Architetto Collaborazione: Alexandra Gatti dott.ssa pianificazione Elisabetta Vangelista dott.ssa pianificazione 1

3 NATURA DELLA VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Al fine di inquadrare correttamente la natura ed i caratteri degli atti che costituiranno la variante al PdS e PdR, è opportuno segnalare fin d ora che il procedimento di variante opera sul corpo del PGT vigente con il fine di apportarvi modifiche opportune e necessarie per l implementazione piano, fermo restando l impianto politico definito dal DdP Trattandosi di atto modificativo, la variante non darà pertanto luogo ad un PGT completamente rinnovato, bensì ad uno strumento la cui base essenziale corrisponderà al PdS e PdR 2008, nel quale saranno rese note ed evidenti le variazioni apportate, con specifica motivazione atta a valutarne la coerenza rispetto ai contenuti del DdP In linea generale la variante si costituirà dei seguenti atti: Documento preliminare di Variante, corrispondente ai lineamenti generali della variante, finalizzato all identificazione dei contenuti di variante e alla definizione delle conseguenti azioni; Relazione di variante, finalizzata alla specifica e alla motivazione delle modifiche apportate al PGT, recante, dove necessario, i riferimenti analitici e di inquadramento a suffragio delle modifiche apportate; Individuazione delle varianti, consistente nella serie degli atti di PGT che recheranno modificazioni, con specifica individuazione puntuale della variazione apportata; Atti di variante, corrispondenti ai documenti del PGT modificati per effetto della variante. I documenti che costituiranno la variante diverranno parte integrante del PGT; gli atti complessivi, originariamente approvati e variati, saranno dunque denominati variante In merito alle individuazioni delle varianti, si specifica che le modifiche saranno rese evidenti nei documenti testuali oggetto di variante (attraverso il ricorso a caratteri e colori differenti); le modifiche cartografiche principali sono invece individuate sulla tavola del Quadro territoriale generale, allegata al presente documento. Non si ritiene opportuno individuare le modifiche relative al Quadro degli elementi locali poiché oggetto di revisione generale. 2

4 CONTENUTI ED EFFETTI DELLA VARIANTE AL PdS e PdR La variante è finalizzata all aggiornamento del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole conseguentemente alla redazione del Nuovo Documento di Piano Le situazioni richiedenti modifiche o definizioni di maggior dettaglio sono afferenti principalmente alle seguenti categorie: - recepimento dei contenuti del Nuovo Documento di Piano; - recepimento dei contenuti minimi e delle previsioni prescrittive e prevalenti del PTCP di Monza e della Brianza (con particolare attenzione agli aspetti resi espliciti in sede di verifica della compatibilità del DdP 2014 al PTCP); - Recepimento dei disposti di cui alla L.r. 31/2014. Per ogni categoria, si riportano alcuni casi fin da ora individuati all interno del PdS e PdR. Recepimento dei contenuti del Nuovo Documento di Piano: - ridefinizione delle politiche relative alla mobilità; - rafforzamento delle politiche relative ai servizi attraverso la valorizzazione ed il potenziamento dell asse del Santuario e attraverso l implementazione di politiche relative al territorio in stato di naturalità volte anche alla fruizione; - ridefinizione delle politiche relative alla residenza e alle attività produttive, sia primarie che secondarie; - introduzione di politiche per il paesaggio e l identità locale; - introduzione di politiche per l ambiente; - recepimento delle modifiche conseguenti a controdeduzioni alle osservazioni (accoglimento osservazioni espresse dal parere provinciale). Di seguito si delineano le principali specifiche azioni che dovranno essere recepite nel Piano delle Regole e del Piano dei Servizi. PIANO DELLE REGOLE - Introduzione di specifici disposti normativi finalizzati all incentivazione degli interventi di sostituzione degli edifici esistenti in aree urbane, determinanti incrementi delle slp in misura non superiore al 20% della slp esistente; - introduzione di specifici disposti normativi finalizzati a consentire il recupero di tutte le superfici costruite esistenti in aree urbane aventi caratteristiche tali da poter raggiungere le condizioni di agibilità ferma restando ogni altra norma del PGT; - coerenziazione cartografica dei margini urbani con il DdP 2014, con conseguente soppressione delle previsioni insediative non coerenti; - istituzione di strumenti di incentivazione per l insediamento di attività di rilevante valore per l economia locale, fondati sulla diversificazione degli indici di edificabilità in ragione della specificità della destinazione d uso, facendo corrispondere l indice massimo alle attività aventi la maggior densità di addetti; - istituzione di strumenti per incentivare la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente destinato ad attività economiche, determinanti 3

5 incrementi delle slp esistenti nel caso in cui si provvedesse all accorpamento di slp esistenti in diversi edifici mediante demolizione e ricostruzione; - istituzione di parametri specifici con il fine di determinare effetti di incentivazione e disincentivazione sul regime contributivo e fiscale degli immobili, in ragione della capacità delle attività insediate di incidere sui livelli occupazionali del territorio; - coerenziazione del perimetro del PLIS Rio Vallone secondo i disposti del DdP 2014; - pieno recepimento degli strumenti di tutela provinciali relativamente ad ambiti agricoli, boschi, rete ecologica; - rafforzamento degli strumenti normativi per favorire la continuità del verde pertinenziale in contesti con edificazione rada; - tutela diretta delle aree di maggiore rilevanza ambientale, mediante divieto di edificazione, coerentemente con quanto disposto dal Ddp 2014; - rafforzamento di disposti normativi finalizzati alla conservazione qualitativa delle aree verdi private, ancorché comprese in ambiti edificabili; - modifiche della disciplina dei centri storici finalizzati a consentire il recupero di tutte le superfici costruite esistenti che possono conseguire le caratteristiche per l agibilità, ferme restando le norme di tutela già vigenti; - semplificazione e chiarimento della disciplina delle distanze dalle strade; - coerenziazione della disciplina della Rete Ecologica Comunale con i disposti del PTCP; - disposizione di norme di particolare tutela per la salvaguardia delle aree limitrofe al Santuario da possibili edificazioni, con totale divieto di nuova edificazione anche per uso agricolo; - coerenziazione delle previsioni infrastrutturali secondo le determinazioni del DdP PIANO DEI SERVIZI - introduzione di specifici disposti normativi finalizzati all incentivazione degli interventi di sostituzione degli edifici esistenti in aree urbane; - revisione delle aree per servizi previste in ragione dell effettivo stato dei luoghi e coerentemente con il DdP 2014; - revisione della rete di percorsi per la fruizione del verde territoriale in accordo con le previsioni di aree verdi pubbliche o di interesse pubblico e con le determinazioni del DdP In merito si rimanda ai documenti DdP1.0 Lineamenti di Piano, DdP2.0 Stato di attuazione del DdP 2008, DdP20.0 Politiche, strategie e azioni per il governo del territorio appartenenti al DdP Recepimento dei contenuti minimi e delle previsioni prescrittive e prevalenti del PTCP di Monza e della Brianza - individuazione e disciplina delle aree destinate all agricoltura di cui all art. 7 delle norme del PTCP; 4

6 - recepimento dei contenuti minimi di cui all art. 21 delle norme del PTCP (beni archeologici); - recepimento dei contenuti minimi e previsioni prescrittive e prevalenti di cui all art. 28 delle norme del PTCP (viabilità di interesse paesaggistico); - recepimento dei contenuti minimi di cui all art. 39 delle norme del PTCP (promozione dell accessibilità sostenibile); - recepimento dei contenuti minimi di cui all art. 40 delle norme del PTCP (classificazione gerarchica e funzionale della viabilità di rilevanza sovraccomunale); - recepimento dei contenuti minimi di cui all art. 43 delle norme del PTCP (insediamenti produttivi). Recepimento dei disposti di cui alla L.r. 31/ introduzione delle misure previste fin da ora attuabili, in attesa dell adeguamento del PTR e del PTCP. Contestualmente la variante di riallineamento del PdS e PdR al DdP 2014, potrà riguardare ulteriori aspetti, privi di effetti sensibili sul regime delle aree, quali: - correzione di errori prettamente materiali riscontrati sulla cartografia e nei testi normativi e descrittivi; - perfezionamento delle indicazioni normative afferenti al Piano delle Regole e Piano dei Servizi, fermi restando gli effetti applicativi; - modifica delle destinazioni d uso ammesse nell area a nord della struttura ricettiva esistente; - recepimento della ridefinizione delle classi di sensibilità paesaggistica ai fini del miglioramento dell azione di tutela; - recepimento degli aggiornamenti progettuali delle infrastrutture di scala sovra locale; - revisione delle disciplina delle infrastrutture di base; - recepimento dei contenuti della variante al Regolamento Edilizio Linee guida per gli interventi sulla Cascina Rossino ; - interventi per la riduzione delle criticità del centro sanitario; - adeguamento normativo conseguente ai sopravvenuti aggiornamenti legislativi. 5

7 QUADRO COMPARATIVO DOCUMENTI DI VARIANTE Di seguito si identificano, in tinta rossa, i documenti costituenti la variante dal PdS e PdR 2014, in tinta blu, i documenti introdotti per effetto della variante. 6

8 STRUTTURA GENERALE DEL PIANO DEI SERVIZI VIGENTE STRUTTURA GENERALE DEL PIANO DEI SERVIZI VARIANTE PdS 1.0 Analisi dei servizi esistenti PdS 1.1 Analisi dei servizi esistenti PdS 2.0 Verifiche analitiche PdS 2.1 Verifiche analitiche PdS 3.0 Servizi esistenti: stato di fatto PdS 3.1 Servizi esistenti: stato di fatto PdS 4.0 Stato di sistema dei servizi PdS 4.1 Stato di sistema dei servizi PdS 5.0 Localizzazioni del piano dei servizi PdS 5.1 Localizzazioni del piano dei servizi PdS 6.0 Localizzazioni del piano dei servizi. Aree di cui alle DGR PdS 6.1 Localizzazioni del piano dei servizi. Aree di cui alle DGR PdS 7.0 Disciplina generale del PdS PdS 7.1 Disciplina generale del PdS STRUTTURA GENERALE DEL PIANO DELLE REGOLE VIGENTE STRUTTURA GENERALE DEL PIANO DELLE REGOLE VARIANTE SEZIONE A: ILLUSTRAZIONE GENERALE SEZIONE A: ILLUSTRAZIONE GENERALE PdR 1.0 Relazione generale PdR 1.1 Relazione generale PdR 2.0 Repertori applicativi SEZIONE B: ELEMENTI CONOSCITIVI DI DETTAGLIO PdR 3.0 Sistema insediativo residenziale. Informazioni puntuali PdR 3a.0 Sistema insediativo residenziale. Numerazione PdR 3b.0 Sistema insediativo residenziale. Tessuto edilizio PdR 3c.0 Sistema insediativo residenziale. Tipologia PdR 3d.0 Sistema insediativo residenziale. Funzione prevalente PdR 3e.0 Sistema insediativo residenziale. Funzione secondaria PdR 3f.0 Sistema insediativo residenziale. Stato di conservazione PdR 3g.0 Sistema insediativo residenziale. Rapporto fronte strada PdR 3h.0 Sistema insediativo residenziale. Rapporto con il suolo PdR 3i.0 Sistema insediativo residenziale. N piani PdR 4.0 Sistema insediativo produttivo primario PdR 5.0 Sistema insediativo produttivo secondario PdR 6.0 Sistema insediativo produttivo terziario PdR 6a.0 Sistema produttivo terziario. Settore commerciale PdR 6b.0 Sistema produttivo terziario. Localizzazione nell'edificio PdR 6c.0 Sistema produttivo terziario. Classe dimensionale e settore generale PdR 6d.0 Sistema produttivo terziario. Informazioni Tipologiche PdR 6e.0 Sistema produttivo terziario. Informazioni morfologiche SEZIONE C: INTERPRETAZIONE E SINTESI SEZIONE C: INTERPRETAZIONE E SINTESI PdR 7.0 Aree in stato di naturalità PdR 7.1 Aree in stato di naturalità PdR 8.0 Morfologia del paesaggio urbano PdR 9.0 Caratteri tipologici del paesaggio urbano PdR 10.0 Sistema del verde urbano e delle connessioni PdR 10.1 Sistema del verde urbano e delle connessioni PdR 11.0 Vincoli di tutela PdR 11.1 Vincoli di tutela SEZIONE D: COMPONENTE GEOLOGICA PdR 12.0 Carta dei vincoli PdR 13.0 Carta della fattibilità geologica alle azioni di piano SEZIONE DISPOSIZIONI SEZIONE DISPOSIZIONI PdR 14.0 Quadro urbanistico PdR 14a.0 Quadro territoriale generale PdR 14a.1 Quadro territoriale generale PdR 14b.0 Quadro territoriale.ornago Ovest PdR 14b.1 Quadro territoriale.ornago Ovest PdR 14c.0 Quadro territoriale. Ornago est PdR 14c.1 Quadro territoriale. Ornago est PdR 15.0 Quadro degli elementi locali e puntuali PdR 15.1 Quadro degli elementi locali e puntuali comunali PdR 15a.0 Quadro degli elementi locali e puntuali provinciali PdR 15b.0 Classi di sensibilità paesaggistica PdR 15c.0 Rete ecologica comunale PdR 16.0 Classificazione degli edifici storici PdR 16.1 Classificazione degli edifici storici PdR 17.0 Disciplina generale del PdR PdR 17.1 Disciplina generale del PdR PdR 18.0 Disciplina generale: nuclei storici PdR 18.1 Disciplina generale: nuclei storici PdR 19.0 Disciplina generale. Componente geologica 7

9 IDENTIFICAZIONE DELLE PRINCIPALI AREE OGGETTO DI VARIANTE Di seguito si identificano le principali modifiche incidenti sul Quadro territoriale. 8

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