Analisi delle relazioni dei Nuclei di valutazione sulle opinioni degli studenti frequentanti in merito alle attività didattiche per il 2002

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Analisi delle relazioni dei Nuclei di valutazione sulle opinioni degli studenti frequentanti in merito alle attività didattiche per il maggio DOC 7 /03

2 Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall articolo 2 della legge 370/99 e alla data dell insediamento, avvenuto il 19 aprile 2000, è subentrato all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito di: fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime. Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof. Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente. Il decreto istitutivo assegna al Comitato nazionale una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato nazionale, possono essere affidati incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini. I documenti prodotti dal Comitato nazionale si articolano nelle seguenti tipologie: DOC Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di parere da parte del Ministro; RdR REPRINT Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato; Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del Comitato. Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione prodotta sono contenute nel sito internet: e La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: Tel.06/ /6401 fax 06/ valuniv@murst.it 1

3 INDICE 1. PREMESSA IL RUOLO DEI NUCLEI E DELLE COMMISSIONI PARITETICHE PER LA DIDATTICA IL GRADO DI COPERTURA DELLE RILEVAZIONI L ANALISI PER REGIONE L ANALISI PER ATENEO L ANALISI PER FACOLTÀ I QUESTIONARI LA METODOLOGIA PER L ANALISI DELLE RELAZIONI L ANALISI DESCRITTIVA L ANALISI DEI CONTENUTI L ANALISI SULLA SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI LE RELAZIONI DEI NUCLEI: TRE TIPOLOGIE L UTILIZZO DEI RISULTATI CONCLUSIONI

4 1. Premessa L indagine sulle opinioni degli studenti frequentanti può rappresentare un efficace strumento per analizzare, gli aspetti problematici nello svolgimento delle attività didattiche, le aspettative, le esigenze e le proposte degli studenti e, di conseguenza, un opportunità utile per migliorare l offerta formativa degli atenei. La rilevazione Nuclei 2002 testimonia che la valutazione della didattica da parte degli studenti frequentanti è un fenomeno diffuso in tutto il sistema universitario, anche se spesso le metodologie adottate variano non solo da ateneo ad ateneo, ma anche tra le diverse facoltà. La valutazione della didattica da parte degli studenti presenta aspetti problematici che rendono difficile l'utilizzo efficace dei dati ottenuti e il confronto tra risultati provenienti da contesti diversi (sede, facoltà, corso di laurea, insegnamento). In particolare, è difficile dedurre valutazioni quantitative omogenee dall'analisi delle risposte dei questionari. Un primo ostacolo è rappresentato dal fatto che la "soddisfazione" dello studente-utente è un dato soggettivo, che a volte non è esprimibile su un'unica scala (ad esempio, "il docente è molto disponibile, ma non si capisce quando spiega", "il docente tratta male gli studenti, ma è imparziale nel giudizio", ecc.). Certamente le valutazioni degli studenti possono svolgere un ruolo importante al livello più basso di aggregazione, come strumento a disposizione del docente stesso per migliorare il proprio insegnamento e della facoltà per poter autovalutare l efficacia dell organizzazione didattica. Il loro utilizzo diventa più complesso man mano che cresce il livello di aggregazione dei dati e che sfuma il contesto concreto nel quale i dati sono stati raccolti. Pur essendo consapevole di queste difficoltà, il Comitato ha ritenuto utile definire e promuovere modalità comuni per lo svolgimento della rilevazione, con riferimento ai soggetti incaricati, al periodo di rilevazione, all elaborazione descrittiva dei risultati e alle modalità di presentazione della relazione di fine anno da parte dei 3

5 Nuclei, al fine di costruire una base uniforme di informazioni e di consentire, quindi, una elaborazione dei dati a livello di sistema universitario 1. Proprio nello spirito di un confronto aperto e problematico delle diverse esperienze, il presente documento ha l obiettivo di descrivere l attività di monitoraggio della valutazione della didattica da parte degli studenti frequentanti nel panorama degli atenei italiani. Nel primo paragrafo viene illustrato il ruolo svolto dai Nuclei di valutazione nella progettazione e nello svolgimento delle indagini, nel successivo si presenta una sintetica descrizione del grado di copertura delle rilevazione, a livello regionale e per facoltà. Gli ultimi paragrafi sono dedicati all esplicitazione della metodologia di studio, all analisi delle relazioni esaminate e ad una prima ricognizione dell utilizzo dei risultati delle indagini da parte degli atenei Il ruolo dei Nuclei e delle Commissioni paritetiche per la didattica I Nuclei di valutazione che operano su tutto il territorio nazionale sono 77 e si avvalgono di uffici di supporto per poter realizzare le rilevazioni e le analisi dei dati; nel 1995 soltanto un nucleo su 10 poteva contare su un ufficio di supporto, quattro anni fa meno della metà dei nuclei disponeva di un ufficio ad hoc per la raccolta e la diffusione delle informazioni, mentre, nel periodo considerato, tutti i nuclei, ad eccezione di uno, risultano dotati di una struttura operativa. In particolare, soltanto 33 atenei avevano già attivato un ufficio di supporto nel 1998, 12 lo hanno attivato nel 1999, 21 nel 2000, 7 nel 2001 e 3 nel 2002, usufruendo, nella maggior parte dei casi, dello specifico finanziamento ministeriale concesso per la creazione della struttura (grafico 1). 1 CNVSU, Proposta di un insieme minimo di domande per la valutazione della didattica da parte degli studenti frequentanti, Doc 9/02, Proposta di un insieme minimo di domande per la valutazione dell esperienza universitaria da parte degli studenti che concludono gli studi, Doc 4/03. 2 Nel documento si fa riferimento alle rilevazioni Nuclei 2001 e Nuclei 2002, che riportano le analisi dei dati relativi rispettivamente agli a.a. 1999/2000 e 2000/01. Le elaborazioni dei dati presentate nel documento sono a cura della Segreteria Tecnica del Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario. 4

6 Grafico 1 Gli uffici di supporto dei Nuclei di valutazione per anno di attivazione N. uffici di supporto attivati Anno di attivazione Grafico 2 Le commissioni paritetiche per la didattica 2002 atenei commissioni paritetiche 5

7 Circa l 80% degli atenei ha già istituito almeno una commissione paritetica per la didattica e alcuni atenei di grandi dimensioni ne hanno istituite sino a dodici (l Università degli Studi Federico II di Napoli, l Università degli Studi di Pisa e La Sapienza di Roma) o tredici (l Università degli Studi di Padova) o quattordici (l Università Cattolica di Milano), in sostanza una per ogni facoltà (grafico 2). Infatti, nella distinzione dei ruoli istituzionali, ai Nuclei spetta il compito di garantire che il processo di valutazione della qualità della didattica si avvii e si sviluppi nel modo più efficace possibile, al fine di perseguire gli obiettivi della legge 370/ 99 nell interesse dell ateneo e dei suoi studenti. Compito, invece, degli organi di governo è quello di proporre le necessarie modifiche dei regolamenti didattici, affinché siano opportunamente definiti i compiti delle Commissioni paritetiche docenti-studenti, delle commissioni destinate a definire le modalità di erogazione dei compensi incentivanti, di selezione dei progetti finalizzati al miglioramento della didattica, di definizione delle priorità adottate per l erogazione dei compensi, nonché della pubblicità degli elenchi dei percettori. I Nuclei svolgono inoltre un importante attività di presentazione e diffusione dei risultati della valutazione e stimolano nuove iniziative volte al miglioramento della didattica. I risultati dell analisi, i motivi che inducono a programmare riorganizzazioni della didattica e la valutazione dei loro effetti rappresentano i contenuti fondamentali di relazioni che si chiede alle facoltà di predisporre annualmente, a supporto della relazione che i Nuclei inviano entro il 30 aprile al Miur e al CNVSU, come richiesto dall art. 1 della legge 370/ Il grado di copertura delle rilevazioni Per descrivere lo scenario nel quale si svolge l attività di valutazione della didattica da parte degli studenti, sono stati calcolati alcuni indicatori per descrivere il grado di copertura dell indagine a livello regionale, di ateneo e per gruppi di facoltà. In particolare, gli indicatori presentati sono di due tipologie: il primo misura il grado di coinvolgimento degli studenti (rapporto tra studenti coinvolti e studenti iscritti, tra 6

8 Tabella 1 Le commissioni paritetiche per la didattica 2002 N. com. ATENEI N. com. ATENEI 1 BASILICATA 6 ROMA Tor Vergata 1 BOLZANO 6 TRENTO 1 BRESCIA 6 TUSCIA 1 INSUBRIA 6 VERONA 1 MILANO Univ. Bocconi 7 CHIETI - G. D'Annunzio 1 SIENA Univ. Stranieri 7 MILANO Bicocca 2 CASSINO 7 MODENA E REGGIO EMILIA 2 MILANO Ist. Univ.Lingue Moderne 7 PIEMONTE ORIENTALE 2 MOLISE (CB) 7 SASSARI 3 BARI Politecnico 7 TORINO Politecnico 3 CATANZARO 8 FERRARA 3 MILANO - Univ. Vita- Salute S. Raffaele 8 PAVIA 3 NAPOLI II Università 8 SALERNO 3 NAPOLI - Ist. Suor O. Benincasa 9 MESSINA 3 REGGIO CALABRIA 9 MILANO. Politecnico 3 ROMA Univ. L.U.M.S.A. 9 SIENA 3 VENEZIA - Ca' Foscari 10 BARI 4 CAMERINO 10 PARMA 4 FOGGIA 10 UDINE 4 NAPOLI Ist. Orientale 11 CATANIA 4 SANNIO 11 FIRENZE 4 TERAMO 11 GENOVA 5 ANCONA 11 TORINO 5 PALERMO 11 TRIESTE 5 PERUGIA 11 URBINO 5 ROMA TRE 12 NAPOLI Federico II 6 CAGLIARI 12 PISA 6 CALABRIA 12 ROMA - La Sapienza 6 L'AQUILA 13 PADOVA 6 LECCE 14 MILANO Univ. Cattolica 8 MILANO 7

9 studenti coinvolti e studenti regolari 3 ), ed il secondo valuta la significatività del campo di indagine (rapporto tra insegnamenti valutati e insegnamenti attivati nell a.a. considerato). 3.1 L analisi per regione Il grado di copertura delle indagini continua a segnalare una situazione disomogenea per regione. Infatti, le università localizzate in Valle d Aosta, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Molise hanno rilevato una percentuale di insegnamenti superiore alla media nazionale. Nelle precedenti analisi la situazione era pressoché analoga, anche se, in un solo anno, la media nazionale degli insegnamenti rilevati si è innalzata di dodici punti percentuali, dal 44% al 56%. Inoltre, in alcune regioni, tra le quali Molise e Sicilia, gli insegnamenti sono stati monitorati in maniera più capillare. Una situazione particolarmente critica si segnala in Basilicata e Puglia, le cui università pur avendo aumentato il numero di insegnamenti rilevati su quelli attivati e il numero di questionari raccolti per studente regolare, continuano a registrare una situazione problematica. Infatti, vengono rilevati, rispettivamente il 18,1% e il 24,5% degli insegnamenti attivati con meno di un questionario raccolto per studente regolare (grafici 3 e 4). Comunque, anche nelle situazioni più critiche, la rilevazione delle opinioni degli studenti frequentanti è più ampia rispetto al passato. 3.2 L analisi per ateneo A livello nazionale, sono state rilevate le opinioni degli studenti frequentanti per 56 insegnamenti attivati su 100 (grafici 5 e 6), ma il 69% degli atenei ha una rilevazione che copre più della metà degli insegnamenti attivati 4 ; l anno precedente la situazione era più critica, poiché soltanto il 40% degli atenei aveva garantito la copertura per la metà degli insegnamenti. Nella rilevazione Nuclei 2001, si era osservato che la LUM di Casamassima (Ba), la Bocconi di Milano, il Politecnico di Milano, le università di 3 Iscritti da un numero di anni minore o uguale alla durata legale del corso. 8

10 Bergamo, di Padova, di Trento, La Sapienza di Roma e lo IUAV di Venezia avevano monitorato più del 75% degli insegnamenti attivati; nella rilevazione Nuclei 2002, hanno superato tale significativo livello l Università del Piemonte Orientale di Vercelli, lo IUAV di Venezia, le università di Trento e di Bergamo, il Politecnico di Bari, l Istituto Universitario di Lingue Moderne di Milano, l Università di Udine, l Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la L.U.I.S.S. di Roma, l Università Vita e Salute S. Raffaele di Milano, il Libero Istituto Universitario S. Pio V di Roma, la Bocconi di Milano, l Università per Stranieri di Perugia, la L.U.M.S.A. di Roma, l Università del Molise (CB) e l Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma. Il secondo indicatore esaminato, il numero di questionari raccolti dai Nuclei di valutazione d ateneo per ogni studente regolare, segnala che, a livello nazionale, sono stati raccolti in media due questionari per studente regolare (grafico 8). Nella rilevazione Nuclei 2001, circa l 80% degli atenei raccoglieva meno di due questionari per ogni studente regolare, mentre nel 45% dei casi il numero di questionari raccolti era addirittura inferiore al numero degli studenti regolari (grafico 7) 5. Nella rilevazione Nuclei 2002, hanno raccolto più di 3 questionari per studente regolare le seguenti università: l Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma, l Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l Università di Modena e Reggio Emilia, l IUAV di Venezia, l Università di Padova, il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l Università del Piemonte Orientale, la L.I.U.C. Carlo Cattaneo di Castellanza (Va), le università di Udine e di Pavia, la Bocconi di Milano, il Campus Biomedico di Roma e l Università Vita e Salute S. Raffaele di Milano. 4 Il numero di insegnamenti totali comprende sia gli insegnamenti di durata complessiva inferiore alle 50 ore, sia quelli di durata superiore. 5 Nel Doc 18/01 il Comitato aveva segnalato gli atenei che avevano raccolto più di tre questionari per studente regolare La Libera Università di Bolzano, la L.I.U.C. di Castellanza (VA), la Bocconi di Milano, l Università degli Studi di Pavia, l Università Vita e Salute S. Raffaele di Milano e l Università per Stranieri di Siena. 9

11 Grafico 3 Gli insegnamenti valutati sul totale degli insegnamenti attivati, rilevazioni Nuclei 2001 e Nuclei 2002 (valori percentuali) 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 - ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO-ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Nuclei 2001 Nuclei 2002 Grafico 4 Il numero di questionari raccolti per studente regolare, rilevazioni Nuclei 2001 e Nuclei 2002 (valori percentuali) 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO-ALTO ADIGE UMBRIA VENETO Nuclei 2001 Nuclei

12 Grafico 5. Gli insegnamenti valutati sul totale degli insegnamenti rilevazioni Nuclei 2001 (valori percentuali) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Atenei Grafico 6. Gli insegnamenti valutati sul totale degli insegnamenti rilevazioni Nuclei 2002 (valori percentuali) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% atenei media nazionale 11

13 Grafico 7. Il numero di questionari raccolti per studente regolare rilevazioni Nuclei ,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Atenei Grafico 8. Il numero di questionari raccolti per studente regolare rilevazioni Nuclei ,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 atenei media nazionale 12

14 3.3 L analisi per facoltà Anche a livello di gruppi di facoltà sono stati analizzati il grado di copertura delle rilevazioni condotte attraverso la percentuale di insegnamenti rilevati sul totale degli insegnamenti attivati da ogni facoltà 6 (grafico 9) ed il numero di questionari raccolti per studente in corso (grafico 10). Vi è una certa omogeneità nell analisi tra facoltà, con un unica eccezione per quella di Medicina e Chirurgia (21%), per la quale il rapporto tra insegnamenti rilevati ed attivati è molto basso, ma il numero di questionari somministrati per studenti regolari è alto. Tale risultato dipende dal fatto che gli studenti di Medicina e Chirurgia sono quasi tutti frequentanti e che il numero di corsi attivati è molto alto per effetto delle peculiari modalità di organizzazione della didattica, per cui, anche se gli insegnamenti rilevati sono pochi, gli studenti compilano comunque un numero elevato di questionari 7. Le facoltà di Psicologia e di Scienze Statistiche monitorano il numero più elevato di insegnamenti, rispettivamente, l 80% e il 72%. Le facoltà appartenenti all area umanistica somministrano generalmente un numero meno elevato di questionari rispetto a quelle scientifiche. Il più alto numero di questionari per studente regolare è rilevato dalla facoltà di Medicina Veterinaria (grafico 10). Si può segnalare una positiva dinamica dell attività di monitoraggio, soprattutto per quanto riguarda il numero di questionari raccolti per studente regolare: la facoltà di Medicina Veterinaria ha rilevato circa 5 questionari per studente regolare, mentre nella precedente rilevazione ne aveva raccolti 1,5; le facoltà di Medicina e Chirurgia e di Ingegneria hanno raccolto circa 3 questionari per studente regolare, mentre nell a.a. 1999/2000 esattamente la metà. 6 Il numero di insegnamenti totali comprende sia gli insegnamenti di durata complessiva inferiore alle 50 ore, sia quelli di durata superiore. 7 Nella facoltà di Medicina e Chirurgia, pur in presenza della percentuale più bassa di insegnamenti rilevati su quelli attivati (21%), sono compilati quasi tre questionari per studente regolare. 13

15 Grafico 9 Gli insegnamenti valutati sul totale degli insegnamenti attivati rilevazioni Nuclei 2001 e Nuclei 2002 valori percentuali) 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Agraria Architettura Economia Farmacia Giurisprudenza Ingegneria Lett. filosofia Ling. lett. stran. Med. veter. Medicina e chirurgia Psicologia Sc. Politiche Scienze della formazione Scienze MFN Scienze Motorie Scienze statistiche Sociologia Nuclei 2001 Nuclei 2002 Grafico 10 Il numero di questionari raccolti per studente regolare rilevazioni Nuclei 2001 e Nuclei ,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 - Agraria Architettura Economia Farmacia Giurisprudenza Ingegneria Lett. filosofia Ling. lett. stran. Med. veter. Medicina e chirurgia Psicologia Sc. Politiche Scienze della formazione Scienze MFN Scienze Motorie Scienze statistiche Sociologia Nuclei 2001 Nuclei

16 4. I questionari Parallelamente alla lettura delle relazioni, sono stati analizzati i questionari utilizzati per la rilevazione delle opinioni degli studenti nelle diverse università. L obiettivo dell indagine è quello di avere una più chiara visione delle fonti da cui nascono le informazioni contenute nelle relazioni sulla valutazione della didattica, le loro caratteristiche comuni e le loro differenze. L analisi è stata svolta tenendo conto degli aspetti formali e strutturali (numero di pagine, numero di domande, sezioni del questionario), della metodologia di indagine utilizzata (tipo di domande, scala di valutazione utilizzata) e delle tematiche oggetto di valutazione. Per uno studio più approfondito si sono individuate sette macrosezioni di un ipotetico questionario di riferimento, e per ognuna di esse si sono specificati alcuni dei possibili argomenti di indagine: sezione organizzazione strutture; sezione insegnamento; sezione qualità della didattica; sezione rispetto delle regole d esame; sezione esercitazioni; sezione informazioni aggiuntive; sezione domande aperte/soddisfazione. I Nuclei hanno reso disponibile, insieme alla relazione annuale sulla valutazione della didattica, anche i questionari utilizzati per le indagini, per un totale di un centinaio di questionari analizzati: 60 sono gli atenei (circa l 81%) che utilizzano un unico questionario per tutte le facoltà e i corsi di laurea, anche se a volte sono presenti, in una sezione specifica del questionario, una serie di domande relative ad un determinato corso di studi. In media lo strumento d indagine è costituito da 23 domande strutturate semplici, poche le domande strutturate a scelta multipla e rare le domande strutturate gerarchizzate 8, rarissime sono le domande aperte, che offrono la possibilità allo studente 8 Una domanda si definisce strutturata quando la modalità di risposta consiste nella semplice operazione di scegliere tra risposte previste all interno precodificate. Le domande a risposta multipla sono quelle in cui il rispondente può fornire più di una risposta alla stessa domanda, sono domande gerarchizzate quelle in cui al rispondente è chiesto di stilare una gerarchia, per esempio segnalando dalla risposta più preferita a quella meno preferita. 15

17 di esprimere la propria valutazione mediante una o più frasi, ma per contro, sarebbero più difficili da elaborare. Dall analisi condotta emerge come sia difficile trovare uniformità nell utilizzo delle scale di valutazione; le più frequenti sono: la scala a 4 modalità bilanciate, come nel questionario proposto dal Comitato (Doc 9/02), con le modalità di risposta: decisamente no, più no che sì, più sì che no, decisamente sì e la scala a 5 modalità negativa con valori da 1 a 5 con la definizione dei due estremi (disaccordo/accordo, per niente/molto). Per quel che riguarda gli argomenti affrontati dall indagine, circa l 80% dei questionari analizzati è suddiviso in sezioni e il 69% presenta al proprio interno domande relative al profilo dello studente. La maggior parte delle domande presenti nei questionari ha l obiettivo di valutare la qualità della didattica: dall organizzazione delle lezioni e dal materiale didattico agli aspetti legati alle capacità didattiche del docente e quindi chiarezza, capacità di suscitare interesse per la materia, disponibilità alla richiesta di chiarimenti ed approfondimenti, rispetto delle regole, degli orari, del programma. Quasi sempre è presente una domanda sul livello di soddisfazione dello studente, a volte sostituita o affiancata da domande sull utilità del corso, sull interesse per la materia, sul valore aggiunto ottenuto nell aver seguito le lezioni del determinato insegnamento. In una decina di questionari viene richiesta una valutazione della prova d esame, mentre altri richiedono non solo la valutazione degli aspetti didattici, ma anche dei servizi offerti dall Università, dai servizi di segreteria ai servizi di diritto allo studio: nel questionario utilizzato dall Università degli Studi di Camerino, ad esempio, 12 delle 31 domande sono di valutazione dei servizi offerti dall università stessa; il Nucleo dell Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma parallelamente ad un questionario specifico di valutazione dell insegnamento frequentato, somministra un questionario generale di valutazione dei servizi legati al diritto allo studio, dei servizi di supporto alla didattica e richiede allo studente una valutazione comparativa tra la situazione presente al momento della compilazione e quella relativa all anno precedente. Il 77% dei questionari contiene una sezione per la valutazione delle esercitazioni, dei seminari e degli eventuali corsi integrativi; non mancano quasi mai, tra 16

18 le informazioni aggiuntive, domande sul tipo di frequenza, sulla percentuale di lezioni seguite (47%), sull interesse per la materia (46%), sulle interrelazioni esistenti con altri insegnamenti (39%), sull utilità della disciplina e delle lezioni stesse (31%). Nonostante si siano individuate molte tipologie di domande, molto spesso non è stato possibile classificarle proprio per la diversità degli obiettivi stessi di indagine delle diverse schede di valutazione. I questionari non sempre vengono somministrati alla fine di ogni singolo corso e a volte lo studente si trova a dover compilare un unico questionario di valutazione per tutti gli insegnamenti seguiti durante l intero semestre: un esempio è quello dell Università degli Studi della Valle d Aosta, nel quale vengono valutati contemporaneamente, in un unico questionario, quindici insegnamenti; quello utilizzato al Politecnico di Bari con il quale possono essere valutati gli ultimi sette insegnamenti frequentati e quello dell Istituto Universitario di Lingue Moderne che richiede pareri su cinque corsi e che deve essere consegnato entro il 23 luglio in segreteria. Un altra difficoltà emerge dal fatto che, anche se l argomento della domanda è chiaro, non è possibile non tener conto della sua modalità: una diversa formulazione ed una conseguente diversa modalità di risposta possono comportare una diversa valutazione dell oggetto dell indagine. Il questionario rappresenta, all interno del problema più ampio legato alla valutazione della didattica, uno strumento particolarmente importante. La presenza di una così ampia tipologia di questionari, ognuno dei quali contenente domande aventi formulazione e struttura diverse, la difficoltà nel capire il momento in cui il questionario viene somministrato agli studenti sono aspetti che influenzano direttamente le variabili oggetto di una valutazione più ampia e generale. Diventa così difficile per il Comitato l attività di analisi e comparazione delle diverse relazioni dei Nuclei di valutazione e delle informazioni in esse contenute. Proprio per questi motivi, si è ritenuto necessario individuare, un set minimo di domande che permettano, sia a livello nazionale che dei singoli atenei, attraverso una serie di indicatori uniformi a livello nazionale, di poter ottenere una più efficace e trasparente valutazione della didattica (DOC 09/02). 17

19 5. La metodologia per l analisi delle relazioni L'esperienza maturata negli ultimi due anni sull analisi delle relazioni sulla valutazione della didattica presentate dai nuclei di valutazione, ha consentito al CNVSU di migliorare la metodologia di analisi. Essa è stata condotta su tre fasi o livelli di lettura, che corrispondono a differenti approfondimenti delle relazioni: 1. analisi descrittiva, con l'obiettivo di verificare se le relazioni siano state predisposte sulla base delle indicazioni del CNVSU, illustrate negli ultimi incontri con i nuclei di valutazione; 2. analisi dei contenuti, che si è proposta di valutare le relazioni in relazione alla descrizione delle modalità di gestione della rilevazione e all utilizzo dei dati; 3. analisi della soddisfazione dello studente, che si è prefissa di costruire un quadro complessivo dei principali fattori positivi e negativi, che le precedenti relazioni non consentivano di delineare. Le tre fasi si snodano come un processo conseguente e successivo, che consente di verificare l approfondimento dell operazione di valutare delle opinioni degli studenti frequentanti. Ogni fase è fondamentale per la completezza delle indagini condotte. Per ogni livello di lettura sono stati definiti alcuni parametri considerati fondamentali per poter garantire una valutazione delle relazioni. Successivamente, si sono creati dei raggruppamenti in classi delle relazioni sulla base del loro grado di completezza. L appartenenza ad un gruppo ha consentito di costruire i profili delle relazioni dei Nuclei. Nella parte descrittiva l attenzione è stata rivolta ai seguenti aspetti: 1. dettaglio della relazione; 2. ampiezza della relazione; 3. numero di tabelle e grafici; 4. presenza del questionario somministrato agli studenti; 5. rispetto dell articolazione proposta dal CNVSU (DOC 18/01); 6. standardizzazione delle dimensioni; 7. presenza dell allegato statistico; 8. presenza di tabelle con commento, 9. presenza di grafici con commento. 18

20 Per quel che riguarda i contenuti sono stati esaminati i seguenti aspetti: 1. individuazione dei soggetti incaricati alla gestione della rilevazione; 2. esame del ruolo svolto dal Nucleo; 3. esposizione degli obiettivi dell indagine; 4. definizione della metodologia adottata nell indagine; 5. individuazione dei soggetti preposti alla redazione della relazione; 6. individuazione dei soggetti preposti alla elaborazione dei dati; 7. esistenza della diffusione dei risultati; 8. esistenza evidenza dell utilizzo dei risultati; 9. esistenza di commenti e di suggerimenti da parte del Nucleo; 10. esposizione di iniziative di valorizzazione dei risultati. Per valutare la soddisfazione degli studenti l attenzione è focalizzata sui seguenti aspetti: 1. esplicitazione del grado di soddisfazione degli studenti in merito alle attività di monitoraggio della valutazione della didattica; 2. punti di forza e punti di debolezza dell attività di valutazione degli opinioni degli studenti frequentanti. 5.1 L analisi descrittiva Quasi tutti i Nuclei (87%) hanno presentato una relazione d ateneo, un gruppo ristretto una relazione di ateneo insieme a più relazioni di facoltà (9%) ed un piccolissimo gruppo soltanto relazioni per facoltà (circa 4%) (tabella 2). Molti Nuclei hanno preferito seguire un indice proprio, al fine di descrivere specifiche problematiche (tabella 3). Infatti, quasi il 64% delle relazione presenta una struttura libera, non conforme a quella proposta dal CNVSU, ma comunque chiara e comprensibile. Di notevole importanza risulta l allegato statistico, presente nel 57% delle relazioni (tabella 4), poiché consente di ricostruire le principali problematiche affrontate nel questionario adottato. 19

21 Tabella 2 L analisi del dettaglio della relazione 2002 Frequenza Percentuale Unica, di Ateneo 67 87,0 Composta da più relazioni di facoltà 3 3,9 Ateneo+facoltà 7 9,1 Totale ,0 Tabella 3 L adozione dell articolazione della relazione proposta dal CNVSU 2002 Rispetto indice standard Frequenza Percentuale Si 28 36,4 No 49 63,6 Totale ,0 Tabella 4 La presenza dell allegato statistico 2002 Frequenza Percentuale Si 44 57,1 No 33 42,9 Totale 77 Grafico 11 Le relazioni dei Nuclei con grafici e tabelle Presenza grafici con commento Presenza tabelle con commento si no 20

22 La presenza di tabelle con commento è più frequente: 52 Nuclei su 77 corredano la propria relazione con tabelle, mentre soltanto 40 aggiungono anche grafici commentati (grafico 11). La lunghezza delle relazioni è estremamente variabile. Alcuni Nuclei hanno presentato una relazione brevissima, altre di oltre cento pagine. Discorso analogo per le tabelle ed i grafici: vi sono Nuclei che non presentano tabelle e grafici, altri che presentano oltre un centinaio di pagine di grafici e tabelle. 5.2 L analisi dei contenuti Quasi tutti i Nuclei gestiscono direttamente la rilevazione (circa il 73%), pochissimi la affidano ai nuclei di facoltà (circa il 4%), il 14% ad un altro organo dell ateneo (Commissioni paritetiche per la didattica, osservatori didattici e centri di programmazione valutazione). Nel 9% dei casi tale informazione non si evince dalla relazione (tabella 5), mentre il Nucleo svolge un ruolo propositivo nella maggior parte degli atenei (62%) (tabella 6). Nella stesura di qualsiasi documento il punto focale è quello di definire gli obiettivi dell oggetto dell analisi. Proprio su questo aspetto, le relazioni presentano la maggiore problematicità. Il 40% dei Nuclei non espone con chiarezza gli obiettivi dell indagine (tabella 7), sebbene la metodologia d analisi sia quasi sempre descritta (tabella 8). Probabilmente ci si trova di fronte ad una operazione routinaria, perché entrata ormai a regime in tutti gli atenei italiani, e pertanto, forse a molti nuclei è sembrata ridondante la necessità di specificarne l obiettivo. I Nuclei che non espongono gli obiettivi d analisi coincidono con quelli che non espongono la metodologia (tabella 9). Dalle relazioni si evince che, in genere, l operazione di elaborazione dei dati è quasi sempre affidata ai Nuclei (tabella 9 e 10), ma molto spesso non è chiaro come siano gestite le operazioni di diffusione delle informazioni e come siano utilizzati i risultati (tabella 10 e 11). Dalla lettura delle relazioni si evince che la loro redazione è curata del Nucleo nel 75% dei casi, mentre l elaborazione dei dati è realizzata dallo stesso solo nel 43% 21

23 Tabella 5 La gestione della rilevazione 2002 Frequenza Percentuale Nuclei 56 72,7 Facoltà 3 3,9 Organo ad hoc 11 14,3 Non si evince 7 9,1 Totale ,0 Tabella 6 Il ruolo del Nucleo nella rilevazione 2002 Ruolo Nucleo Frequenza Percentuale Attivo 48 62,34 Non attivo 7 9,09 Non si evince 22 28,57 Totale ,00 Tabella 7 L esposizione degli obiettivi dell indagine 2002 Frequenza Percentuale Si 46 59,7 No 31 40,3 Totale ,0 Tabella 8 L esposizione della metodologia d analisi 2002 Frequenza Percentuale Si 62 80,5 No 14 18,2 Totale 76 98,7 22

24 Tabella 9 L esposizione degli obiettivi rispetto all esposizione della metodologia 2002 Metodologia Obiettivi si no Totale si no Totale Tabella 10 I soggetti preposti alla redazione della relazione 2002 Frequenza Percentuale Nucleo 58 75,3 Facoltà 1 1,3 Organo ad hoc 5 6,5 non si evince 13 16,9 Totale ,0 Tabella 11 I soggetti preposti all elaborazione dei dati 2002 Elaborazione dati Frequenza Percentuale Nucleo 33 43,6 Facoltà 2 3,1 Organo ad hoc 24 31,8 Non si evince 16 21,5 Totale ,0 Grafico 12 L evidenza e l utilizzo dei risultati Evidenza diffusione risultati Utilizzo dei risultati Si No 23

25 dei casi. La lettura delle elaborazioni risulta spesso complessa ed elementi importanti non vengono poi posti in adeguata evidenza nelle relazioni (tabella 10 e 11). I Nuclei che diffondono i risultati dell indagine attraverso vari strumenti sono quarantotto, ma soltanto in diciotto casi i risultati dell indagine sembrano, a parere dei Nuclei, essere stati utilizzati dall ateneo (grafico 12). In quindici di tali casi è possibile rilevare informazioni sui provvedimenti operativi realizzati. 5.3 L analisi sulla soddisfazione degli studenti Tutti gli aspetti esaminati nell analisi descrittiva e di contenuto concorrono a formare una valutazione globale sull efficacia della relazione. Per cui per efficacia si intende un giudizio complessivo, volto ad accertare se la relazione consenta, nell'insieme, il formarsi di un idea sufficientemente chiara della situazione illustrata e, cioè nel caso specifico, del livello di soddisfazione degli studenti sulle attività didattiche. Circa il 60% delle relazioni Nuclei 2002 risultano globalmente efficaci (tabella 12 e 13); mentre soltanto il 20% delle relazioni dell anno precedente (Nuclei 2001) potevano ritenersi tali. L insoddisfazione degli studenti si concentra, come nelle scorse rilevazioni, sui seguenti aspetti: carenza delle strutture, calendario degli esami, carico di lavoro, delineando, invece, un quadro uniformemente positivo sulla qualità dell insegnamento (tabella 14). Emerge in quasi tutti gli atenei un apprezzamento nei confronti dei contenuti degli insegnamenti e delle prestazioni dei docenti; mentre le strutture, i laboratori e le aule raccolgono un giudizio positivo soltanto in alcuni atenei. Nella maggior parte dei casi, quindi, l insoddisfazione dello studente si concentra su aspetti che non sono direttamente dipendenti dalla qualità della attività didattica: strutture insufficienti, laboratori carenti e biblioteche poco fornite. Se da un lato questo testimonia una necessità di intervento, dall altro lato gli studenti sono sostanzialmente soddisfatti del personale docente. 24

26 Tabella 12 Le relazioni globalmente efficaci 2002 (percentuale) Efficacia Frequenza Percentuale Si 47 61,0 No 30 39,0 Totale ,0 Tabella 13 Le relazioni globalmente efficaci 2002 Basilicata Milano IULM Roma IUSM Bolzano Milano Politecnico Roma LUISS Cagliari Milano Univ. Cattolica Roma TRE Calabria Milano Bicocca Salerno Cassino Modena e Reggio Emilia Torino Castellanza Molise Torino - Politecnico Chieti - G. D'Annunzio Napoli - Ist. Orientale Trento Foggia Napoli Federico II Trieste - SISSA Genova Padova Tuscia Insubria Palermo Udine L'Aquila Parma Urbino Lecce Pavia Valle D'Aosta Macerata Perugina Venezia - IUAV Messina Pisa Normale Venezia Ca' Foscari Milano Roma "La Sapienza" Verona Milano Bocconi Roma Campus Biomedico Tabella 14 I punti di forza della didattica 2002 Frequenza Percentuale Docenti 27 35,1 Aule, laboratori e strutture 5 6,5 altro (da specificare) 3 3,9 Totale 35 45,5 Mancante di sistema 42 54,5 25

27 5.4 Le relazioni dei nuclei: tre tipologie Come si evince dalla lettura dei precedenti paragrafi, l analisi delle relazioni è stata particolarmente approfondita, poiché l intento era quello di voler esaminare e fornire indicazioni precise per la redazione delle future relazioni. A tal fine, il CNVSU ha espresso un giudizio globale su ciascuna relazione, per individuare le buone pratiche. Le relazioni sono state raggruppate in tre classi: ottime, adeguate e incomplete. Sono state giudicate ottime le relazioni che presentavano un giusto equilibrio tra la parte descrittiva, quella contenutistica e quella di analisi della soddisfazione degli studenti. Sono state ritenute adeguate le relazioni che, pur essendo complete nella globalità, presentavano problemi di completezza e di approfondimento in alcune parti. Sono stati valutati incompleti i documenti che non garantivano esaustività e chiarezza. L appartenenza ad una delle categorie descritte è stata ottenuta mediante l utilizzo sequenziale di più tecniche di statistica multivariata 9 : il 38% delle relazioni è risultato ottimo, consentendo di avere un quadro preciso e puntuale del monitoraggio, il 41% adeguato, documenti generalmente ben strutturati ma che necessitano, a volte, di una migliore esposizione o, in altri casi sono carenti di dati statistici, mentre il restante 21% è incompleto, poiché le relazioni sono prive di alcune parti ritenute essenziali, come l esplicitazione della metodologia o il riferimento ai dati. Sono risultate ottime le relazioni presentate dai seguenti Nuclei: il Politecnico di Bari, l Università di Bergamo, la Libera Università di Bolzano, l Università della Calabria, la Lum di Casamassima (Ba), la L.I.U.C. Carlo Cattaneo di Castellanza (Va), le Università di Firenze e di Macerata, la Bicocca di Milano, il Politecnico di Milano, la Bocconi di Milano, l Università Cattolica di Milano, le Università di Modena e Reggio Emilia e del Molise (CB), l Università Federico II di Napoli, le Università di Padova, di Pavia, di Perugia, l Università del Piemonte Orientale, il Libero Istituto Universitario Campus Biomedico di Roma, La Sapienza di Roma, l Università Roma Tre, la L.U.I.S.S. di Roma, il Politecnico di Torino, le università di Trento, di Trieste e di Udine, l Università Ca Foscari di Venezia e lo IUAV di Venezia. 9 Nella prima fase, si è applicata l analisi delle corrispondenze multiple e poi a partire dalle coordinate dei profili linea, si é utilizzato l algoritmo k-medie (MacQueen, 1967) per partizionare le stesse. 26

28 6. L utilizzo dei risultati I Nuclei, che hanno un ruolo quasi sempre attivo nelle indagini sulla valutazione della didattica, in molti casi (circa il 38%), purtroppo, non commentano i risultati delle rilevazioni, limitandosi a descrivere le fasi precedenti e successive alla raccolta dei dati (tabella 15). Questo atteggiamento non consente agli atenei di disporre di suggerimenti utili per possibili interventi da intraprendere per il miglioramento della qualità della didattica (tabella 16). Sedici Nuclei dichiarano che gli atenei hanno intenzione di valorizzare i risultati delle analisi compiute sulle opinioni degli studenti frequentanti sulle attività didattiche (tabella 17). Dalle relazioni appare che alcuni atenei hanno dichiarato di attuare provvedimenti a seguito delle indagini sulla valutazione della didattica: sette hanno erogato incentivi ai docenti tenendo conto di tali valutazioni (le Università di Udine, di Cassino, di Castellanza, la Bocconi di Milano, il Politecnico di Milano, l Università Federico II di Napoli e la Libera Università di Bolzano), cinque sono intervenuti sulle strutture (l Università di Perugia, il Politecnico di Torino, le Università di Genova, di Pavia e della Calabria) e tre hanno modificato l impianto dei corsi (l Università del Molise (CB), la L.U.I.S.S. di Roma, la Libera Università di Bolzano e l Università della Calabria) (grafico 13). 7. Conclusioni Il Comitato ha constatato con soddisfazione che, nell arco di un solo anno, sono stati compiuti notevoli progressi sul tema della valutazione della didattica, ma ancora molti altri sforzi devono essere messi in opera, soprattutto in termini di utilizzo dei risultati. Tra le novità di natura tecnica, e di una certa rilevanza anche sotto il profilo metodologico, va segnalato il diffondersi della consapevolezza che le indagini hanno una natura multilivello, nelle quali un primo livello individuale (lo studente rispondente) si sovrappone gerarchicamente a un secondo livello (il corso di lezioni). La classificazione in base al primo livello non è nota, e ciò lascia sullo stesso piano 27

29 Tabella 15 I commenti ed i suggerimenti del Nucleo 2002 Frequenza Percentuale Si 48 62,3 No 29 37,7 Totale ,0 Tabella 16 La presenza di commenti e suggerimenti da parte del Nucleo 2002 Commenti e suggerimenti Nucleo Totale si no Obiettivi Si No Totale Tabella 17 Le iniziative di valorizzazione dei risultati da parte degli atenei 2002 Frequenza Percentuale Si 16 20,8 No 56 72,7 Totale 72 93,5 Mancante di sistema 5 6,5 Grafico 13 I provvedimenti adottati dagli atenei Nessun provvedimento specificato Incentivazione dei docenti Interventi sulle strutture Modifiche sull impianto dei corsi 28

30 questionari compilati dallo stesso studente o da studenti diversi. E però evidente che l esigenza del rigoroso anonimato del rispondente deve essere comunque soddisfatta. Dalle analisi, comunque, emerge che gli studenti hanno poca fiducia nei possibili miglioramenti della didattica derivanti dall azione di monitoraggio; a ciò si aggiunge il timore che non sia tutelato l'anonimato, soprattutto in quei corsi in cui il numero degli allievi è talmente piccolo da rendere semplice l'individuazione del rispondente. Da una parte, quindi, appare importante che i Nuclei svolgano un attività di promozione delle iniziative svolte e dei relativi risultati, dall altra sembrerebbe opportuno non rilevare quegli insegnamenti con un numero di iscritti inferiore a dieci e quelli che prevedono un numero di crediti inferiore a tre. Va poi ricordato che le indagini statistiche sulle opinioni degli studenti costituiscono, per diverse ragioni, solo uno degli strumenti necessari per una corretta gestione dell organizzazione didattica. La partecipazione degli studenti alle rilevazioni non è mai completa, fermandosi per definizione ai soli studenti frequentanti. Anche con riguardo ai soli frequentanti, non vengono in genere svolte azioni specifiche con l obiettivo di raggiungere una copertura totale della popolazione, sia perché si preferisce mantenere, comunque, una volontarietà della risposta, sia perché chi risulta per qualsiasi motivo assente al momento della distribuzione dei questionari (cioè, in genere chi è assente in un certo giorno di lezione, pur essendo di solito frequentante o comunque con una certa periodicità) non ha più possibilità di essere intervistato. Non tutte le informazioni rilevanti posso essere ottenute con le modalità prevalenti di indagine. Ad esempio, come già rilevato nella relazione del Comitato dello scorso anno (Doc 18/01), le attività didattiche di valutazione del profitto (gli esami e la discussione della tesi di laurea) restano nell ombra, pur trattandosi di servizi che l università fornisce a tutti gli studenti, frequentanti e non frequentanti; le motivazioni della mancata frequenza di una certa quota di studenti (spesso rilevante o addirittura maggioritaria) non sono note, e in particolar modo non è noto se tali ragioni siano legate a fattori esogeni rispetto all università (impegni lavorativi dello studente, ecc.) o invece alla valutazione del singolo docente, piuttosto che ai dettagli dell organizzazione didattica in termini di orari, spazi disponibili, ecc. Ancora avendo riguardo allo svolgimento degli esami, oltre a non conoscere le opinioni degli studenti, non sono in genere disponibili informazioni oggettive e 29

31 aggiornate sulle percentuali di superamento di ciascun esame al primo, secondo o successivo tentativo, sulle preferenze degli studenti rispetto alla collocazione dei diversi esami nell arco della loro carriera (pur nei limiti dei vincoli di propedeuticità che spesso sussistono), sulle eventuali regolarità che caratterizzano le carriere degli studenti significativamente fuori corso in termini di esami non ancora sostenuti o falliti più volte. La valutazione dei carichi di lavoro che gli studenti devono affrontare negli studi universitari, fattore di cruciale importanza per la ridefinizione dei piani didattici in base al sistema dei crediti nell ambito della riforma universitaria, resta un tema su cui la discussione è spesso fondata su conoscenza approssimativa dei fatti. In realtà, quasi tutte le indagini svolte sulle opinioni degli studenti contengono qualche domanda al riguardo; si tratta, tuttavia, di valutazioni nella migliore delle ipotesi di tipo previsivo, in cui lo studente chiarisce la difficoltà percepita del corso che sta frequentando quale possa essere il carico di lavoro complessivo che è necessario svolgere per superare il relativo esame. Coscienti di tali problematiche, e tenendo conto delle necessità informative che l attuazione della riforma richiede, alcuni atenei hanno iniziato, in termini ancora prevalentemente sperimentali, ad attivare indagini e rilevazioni che si differenziano dalle indagini sulle opinioni degli studenti anche rispetto alle modalità organizzative scelte o hanno particolarmente curato la diffusione dei risultati e attivato procedure per il loro utilizzo. L Università degli Studi della Calabria ha realizzato un data warehouse per la valutazione della didattica, uno strumento avanzato per i possibili sviluppi di tipo informativo-gestionale. L Università degli Studi di Padova pubblica i risultati aggregati (medie per facoltà, corso di studi, Facoltà e anno di corso, ecc.) e alcune rappresentazioni grafiche sul sito di Ateneo ( Inoltre, nello stesso ateneo sono disponibili i dei dati elementari dell'indagine presso ciascuna presidenza di facoltà. Tali informazioni hanno favorito l'iniziativa autonoma di elaborazioni specifiche per interventi ad hoc. L Università degli Studi di Bologna ha reso disponibili i dati in maniera aggregata sul sito 30

32 Sul sito dell Università degli Studi di Firenze sono consultabili le relazioni del Nucleo, mentre sul sito nella sezione Valutazione didattica e sbocchi occupazionali, sono raccolti una serie di documenti sui profili e sulla condizione occupazionale dei laureati ad uno, due e tre anni dal conseguimento del titolo, nonché i rapporti sulla valutazione della didattica da parte degli studenti dal 1996 al 2002 con i dati aggregati per facoltà e corsi di studio. Il Nucleo di valutazione dell Università degli Studi Ca Foscari di Venezia ha proceduto, a partire dall a.a. 2001/02, ad una rielaborazione della struttura di rilevazione precedentemente utilizzata, articolandola in tre questionari: i questionari per i singoli insegnamenti, un questionario al termine del corso di studio da sottoporre ai laureandi e uno nuovo da somministrare annualmente a tutti gli studenti (con esclusione delle matricole) in concomitanza con l iscrizione, diretto a raccogliere le loro opinioni circa l organizzazione didattica, i servizi offerti dall università, le carenze ambientali e tutto ciò che può influire sul corretto svolgimento dei percorsi formativi. La somministrazione e raccolta dei questionari annuali sono gestite dalla Divisione Servizi agli Studenti, mentre le elaborazioni sono condotte dalla Divisione Studi, Programmazione e Ricerca, che ha svolto anche la funzione di supporto al Nucleo per la definizione dei questionari. I risultati elaborati del primo questionario annuale, somministrato ad agosto 2002 e relativo agli anni accademici 2001/02, sono reperibili sul sito Internet I dati raccolti hanno evidenziato, in modo molto chiaro, criticità ed aspetti dell organizzazione della didattica e del funzionamento di ateneo, che erano solo ipotizzati, quando la rilevazione veniva fatta esclusivamente sui frequentanti e si focalizzava quasi esclusivamente sul docente e sul singolo insegnamento. L Università degli Studi di Milano Bicocca pubblica tutte le relazione annuali, complete di grafici, tabelle statistiche ed elenco degli insegnamenti attivati nell ateneo (medie per facoltà, corso di studi, facoltà e anno di corso, e rappresentazioni grafiche comparative di ateneo) sul sito del Nucleo ( I dati elementari dell'indagine sono disponibili presso ciascuna presidenza di facoltà ed inviati ai 31

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