Capitolo sesto LE OPERAZIONI IN CAMBI E IL COMMERCIO ESTERO
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1 Capitolo sesto LE OPERAZIONI IN CAMBI E IL COMMERCIO ESTERO 7.1. I cambi esteri Lo sviluppo dell economia, la continua ricerca di nuovi mercati di sbocco, il miglioramento dei mezzi di comunicazione e di trasporto hanno determinato un notevole incremento delle transazioni internazionali. Il commercio internazionale determina uno spostamento di beni e di risorse finanziarie tra diversi paesi che utilizzano differenti unità monetarie. Più in particolare, le importazioni riguardano gli acquisti di beni e servizi effettuati da operatori nazionali nei mercati esteri, mentre le esportazioni sono relative alle vendite concluse da operatori nazionali con clienti esteri. Si pone pertanto il problema di convertire in unità monetarie nazionali i valori espressi in moneta estera. Allo scopo, è necessario riferirsi ai tassi di cambio, o più semplicemente ai cambi, ossia ai prezzi (corsi) ai quali è possibile scambiare le valute dei diversi paesi. Oltre che nel significato di rapporto tra il valore di diverse valute, il termine cambio viene anche utilizzato per indicare l operazione materiale attraverso la quale si cede una determinata quantità di valuta contro (in cambio di) una certa quantità di un altra valuta. Le operazioni in cambi si suddividono in: a) operazioni di cambio manuale, che riguardano banconote e monete negoziate da privati che necessitano di valuta estera per diversi scopi (turismo, studio, ecc.); b) operazioni di cambio traiettizio, che riguardano crediti in valuta estera (espressi anche sotto forma di titoli di credito), detti divise, negoziati per i regolamenti delle transazioni commerciali I sistemi di quotazione dei cambi Il rapporto di cambio, utilizzato ogni qualvolta occorra convertire in moneta nazionale un importo espresso in moneta estera (e viceversa), stabilisce la relazione in termini di valore tra due diverse valute.
2 182 Capitolo VI Nella realtà operativa esistono due sistemi per esprimere il rapporto di cambio: 1) cambio certo per incerto, denominato anche volume quotation system (sistema di quotazione volume); 2) cambio incerto per certo, denominato anche price quotation system (sistema di quotazione prezzo). Con il primo sistema di quotazione si esprime la quantità variabile (incerta) di moneta estera che è possibile acquistare con una quantità fissa (certa) di moneta nazionale. In altri termini, il sistema in oggetto esprime il volume (espresso in valore) di moneta estera acquistabile con una somma fissa di moneta nazionale (di solito una unità). Volendo esprimere in simboli il sistema di quotazione certo per incerto si ha: q quantitàvariabileespressa inmonetaestera p quantitàfissa espressa inmonetanazionale Il sistema di quotazione certo per incerto, tradizionalmente adottato, tra gli altri paesi, dalla Gran Bretagna e dagli USA, è ora utilizzato anche nei Paesi UEM (quindi anche in Italia) per esprimere le quotazioni Euro. Così, ad esempio, se in un certo giorno a Milano è possibile scambiare l Euro contro 135,91 Yen giapponesi, significa che con un Euro (p) è possibile ottenere una quantità di valuta giapponese pari a 135,91 yen (q). Analogamente, se in un certo giorno a New York è possibile scambiare un Dollaro americano contro 0,65 Sterline inglesi, significa che con un Dollaro (p) è possibile ottenere 65 centesimi di Sterlina (q). Il sistema di quotazione incerto per certo esprime la quantità di moneta nazionale (variabile secondo l andamento dei mercati e quindi incerta) necessaria ad acquistare una quantità fissa (certa) di moneta estera. In altri termini, con tale tipo di quotazione, si esprime un vero e proprio prezzo in unità monetarie nazionali di una quantità prefissata di un altra moneta. Volendo indicare con un espressione generale il sistema di quotazione incerto per certo si ha: p quantitàvariabileespressa inmonetanazionale q quantitàfissa espressa inmonetaestera
3 Le operazioni in cambi e il commercio estero 183 Il sistema di quotazione incerto per certo è adottato in numerose nazioni tra cui quelle europee non aderenti all UEM 1, con l eccezione della Gran Bretagna che, come già visto, utilizza tradizionalmente il sistema certo per incerto. È da notare che nelle dizioni certo per incerto e incerto per certo il primo termine si riferisce sempre alla moneta nazionale. Così nel primo sistema è certa (fissa) la quantità di moneta nazionale mediante la quale è possibile acquistare una quantità incerta (variabile) di moneta estera; nel secondo sistema è incerta (variabile) la quantità di moneta nazionale necessaria ad acquistare una quantità certa (fissa) di moneta estera. È facile osservare, infine, come nel sistema certo per incerto i rapporti di cambio siano espressi nelle diverse valute alle quali si riferiscono, mentre con il sistema incerto per certo i rapporti di cambio sono tutti espressi in unità monetarie nazionali La conversione in moneta nazionale degli importi espressi in valuta estera Per conversione (o traduzione) si intende l operazione con cui un importo espresso in moneta estera viene riespresso, attraverso l uso dei tassi di cambio, in moneta nazionale. È evidente che tale operazione verrà svolta in modo differente a seconda del sistema di quotazione a- dottato. Nel caso di utilizzo del sistema di quotazione certo per incerto (adottato anche dall Italia), la conversione si esegue dividendo l importo e- spresso in valuta estera per il tasso di cambio relativo alla stessa valuta (che esprime la quantità di valuta estera ottenibile con un unità di moneta nazionale). Così, ad esempio, in Italia l importo di $ (Dollari 1 Nell ambito dell Unione Europea non tutti i paesi utilizzano l Euro come moneta avente corso legale. Pertanto si distingue tra paesi aderenti all Unione Economica e Monetaria (UEM) e non. I paesi aderenti all UEM sono: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. I paesi non aderenti all UEM sono: Bulgaria, Danimarca, Croazia, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Svezia, Ungheria.
4 184 Capitolo VI USA) con un corso del cambio di Dollari USA 1,2093 contro un Euro equivale ad un importo espresso in Euro calcolato impostando la seguente proporzione: 1 : 1,2093 = x : cioè, se con un Euro è possibile ottenere 1,2093 dollari, quanti Euro (X) occorrono per ottenere dollari? Risolvendo la proporzione si ottiene: x = , = ,23 Se invece si utilizza il sistema di quotazione incerto per certo la conversione si ottiene moltiplicando l importo espresso nella valuta e- stera per il corso del cambio relativo alla stessa valuta (e che rappresenta il prezzo unitario espresso in moneta nazionale). Se, ad esempio, in Svizzera l importo di Euro deve essere convertito in Franchi Svizzeri (Chf) ad un corso di Chf 1,0607 contro un Euro si ha: 1 : 1,0607 = : x cioè, se per ottenere un Euro occorre pagare un prezzo di 1,0607 franchi svizzeri per ottenere Euro quanti Franchi Svizzeri (X) occorre pagare? Risolvendo la proporzione si ottiene: x = 1, = Chf ,00 Riepilogando, se si deve convertire in moneta nazionale un importo espresso in valuta estera si dovrà: nel sistema di quotazione certo per incerto (utilizzato anche in Italia) dividere l importo espresso in valuta estera per il tasso di cambio relativo alla stessa valuta; nel sistema di quotazione incerto per certo moltiplicare l importo espresso in valuta estera per il tasso di cambio relativo alla stessa valuta.
5 Le operazioni in cambi e il commercio estero Il commercio estero: aspetti generali Il sistema delle operazioni commerciali con l estero comprende tutte le transazioni tra le imprese nazionali e le imprese straniere. Nell ambito di tali operazioni è necessario distinguere quelle aventi per controparti imprese appartenenti all Unione Europea (UE) da quelle svolte con imprese ubicate in altri paesi. Le prime, infatti, danno luogo ai cosiddetti scambi intracomunitari che hanno una disciplina doganale e fiscale particolare; le seconde, invece, costituiscono nel loro insieme le operazioni di import-export Il regime delle autorizzazioni nelle operazioni di import-export Lo svolgimento delle transazioni di import-export è sottoposto ad una serie di adempimenti che variano, tra l altro, in funzione del tipo di operazioni poste in essere (tipo di merce, paese di provenienza, paese di destinazione, ecc.). Si distinguono pertanto tre diversi regimi riguardanti le operazioni: a) regime delle operazioni a licenza, per il quale è necessaria l autorizzazione preventiva (licenza) da parte del Ministero per il commercio estero; b) regime delle operazioni a dogana, per il quale non è prevista alcuna autorizzazione preventiva; c) regime delle operazioni a dogana controllata, per il quale non è richiesta autorizzazione ma è previsto un limite quantitativo (contingente) per l accesso nel territorio nazionale delle singole merci. Tale limite viene fissato dal Ministero per il commercio estero per ciascuna dogana con riferimento ai quantitativi dei beni provenienti dai diversi paesi esteri. Le dogane sono organi periferici dell amministrazione finanziaria che hanno lo scopo di controllare i flussi delle merci in entrata e in u- scita dal territorio nazionale. Più precisamente le principali funzioni delle dogane sono: a) funzioni di controllo merceologico, volte a verificare il regime doganale proprio dei singoli beni; b) funzioni di controllo valutario, tese a verificare il corretto adempimento delle norme relative all entrata e all uscita di valute;
6 186 Capitolo VI c) funzioni di controllo sanitario, volte a verificare il rispetto delle norme di igiene pubblica; d) funzioni fiscali, svolte attraverso l esazione dei tributi doganali Le clausole di regolamento tipiche del commercio estero I regolamenti relativi alle operazioni di importazione e di esportazione possono avvenire attraverso rimessa diretta di contanti o assegni (consegna alla controparte del denaro contante o degli assegni), attraverso bonifico bancario (trasferimento di fondi dal conto del debitore al conto del venditore) oppure mediante tratte documentate (tratte accompagnate dai documenti relativi alle merci). Quest ultima modalità di regolamento è la più diffusa nella realtà operativa e può essere eseguita secondo diverse forme tecniche. In pratica, l esportatore spedisce all importatore la merce accompagnata dalla relativa fattura, dai documenti rappresentativi (titoli di credito il cui trasferimento fa assumere la proprietà delle merci) e da una tratta. Quest ultima può essere spiccata dall esportatore direttamente sull importatore (tratta diretta) oppure su una banca indicata dallo stesso importatore (tratta indiretta o per rimborso di banca). Anche quando la tratta è spiccata direttamente sull importatore le operazioni di trasmissione e controllo dei documenti vengono effettuate di solito attraverso le banche degli operatori, che in questo caso si limitano a prestare un servizio ai clienti. Se la tratta è spiccata sulla banca dell importatore, questa, oltre alla prestazione dei servizi suindicati, svolge anche una funzione finanziaria. In entrambi i casi di regolamento con tratte documentate si possono avere due clausole: 1) D/A, o documenti contro accettazione; 2) D/P, o documenti contro pagamento. Con la clausola D/A (diretta o per rimborso di banca) i documenti rappresentativi delle merci vengono consegnati all importatore al momento dell accettazione della tratta (da parte sua o della sua banca). Con la clausola D/P (diretta o per rimborso di banca) i documenti rappresentativi delle merci vengono consegnati all importatore al momento del pagamento della tratta (da parte sua o della sua banca).
7 Le operazioni in cambi e il commercio estero 187 Nel caso del regolamento diretto (clausole D/A e D/P dirette) possiamo schematizzare il flusso delle operazioni principali nel seguente modo: IMPORTATORE 2 1 ESPORTATORE 4 2 BANCA IMPORTATORE 2 3 BANCA ESPORTATORE 1) l esportatore spicca tratta nei confronti dell importatore; 2) l esportatore invia la tratta e tutti i documenti relativi alle merci alla sua banca; 3) la banca dell esportatore trasmette la tratta e i documenti alla banca dell importatore; 4) la banca dell importatore consegna a quest ultimo i documenti relativi alle merci all atto dell accettazione (clausola D/A) o del pagamento (clausola D/P) della tratta. Come già accennato in precedenza, si può notare dal flusso delle o- perazioni sopraindicate che con il regolamento diretto le banche fungono da intermediari tra gli operatori esteri. Nel caso del regolamento per rimborso di banca (clausole D/A e D/P per rimborso di banca) il flusso delle operazioni principali può essere schematizzato nel seguente modo: IMPORTATORE ESPORTATORE BANCA IMPORTATORE 2 2 BANCA ESPORTATORE
8 188 Capitolo VI 1) l importatore chiede alla propria banca di accettare (clausola D/A) o di pagare (clausola D/P) la tratta dell esportatore. Nel primo caso l importatore ottiene un apertura di credito di accettazione, nel secondo caso un apertura di credito di cassa; 2) la banca dell importatore chiede alla corrispondente estera, situata nel paese dell esportatore, di accettare o di pagare la tratta che verrà presentata dallo stesso esportatore; 3) l esportatore spicca la tratta nei confronti della banca dell importatore; 4) l esportatore presenta la tratta per l accettazione o il pagamento presso la corrispondente della banca dell importatore, consegnandole i documenti rappresentativi delle merci. Tali documenti verranno poi inviati alla banca dell importatore che provvederà a consegnarli al cliente. Come è facile notare, nel caso del regolamento per rimborso di banca, oltre ai servizi di intermediazione, la banca svolge anche il ruolo di finanziatore Le importazioni Le operazioni di importazione vengono solitamente svolte avvalendosi dell ausilio degli spedizionieri doganali, operatori specializzati nelle transazioni commerciali con l estero. La merce, una volta arrivata in dogana, viene sottoposta ai controlli previsti dai diversi regimi doganali. Deve essere poi successivamente sdoganata attraverso il pagamento dei diritti doganali, nonché assoggettata all imposta sul valore aggiunto. La legge IVA, infatti, prevede che nei casi di importazioni (da chiunque effettuate) l IVA deve essere assolta direttamente in dogana. A questo scopo viene compilata, da parte dello spedizioniere che cura l operazione, la bolletta doganale, documento che comprende, tra le altre indicazioni, la base imponibile per il calcolo dell IVA. La base imponibile è data dai seguenti elementi: valore della merce determinato in base alle norme doganali; se il valore della merce è espresso in valuta estera occorre convertirlo in moneta nazionale utilizzando il cambio doganale che viene determinato ogni mese ed ha validità per tutto il mese successivo; ammontare dei diritti doganali;
9 Le operazioni in cambi e il commercio estero 189 ammontare delle spese di trasporto fino al luogo di destinazione all interno del territorio dell Unione Europea che figura sul documento di trasporto. Lo spedizioniere provvede dunque al pagamento dell IVA e dei diritti doganali per conto del cliente, importi che si farà rimborsare attraverso l emissione di una fattura verso l importatore, comprensiva delle sue competenze Le rilevazioni contabili delle importazioni Si presentano le rilevazioni in P.D. tipiche delle operazioni di importazione, sviluppando la seguente esemplificazione: Si riceve la fattura estera da un fornitore statunitense per l acquisto di merci pari a $ ,00, cambio del giorno euro/dollaro 1,245. L importo della fattura risulta così determinato: La scrittura in P.D. sarà: / 1,245 = ,64 Merci c/acquisti ,64 Fornitori estero ,00 Ricevuta fattura n.... esportatore X Si riceve la fattura dello spedizioniere doganale che comprende l IVA assolta in dogana (cambio doganale 1,252), diritti doganali per 1.500,00 e spese di trasporto per 2.000,00. La base imponibile è determinata nel seguente modo: valore della merce ( / 1,252) diritti doganali spese di trasporto , , ,00 BASE IMPONIBILE ,10 IVA 22% su , ,94 La relativa scrittura in P.D. sarà:
10 190 Capitolo VI Diritti doganali 1.500,00 Spese di trasporto 2.000,00 Iva a credito 9.555,94 Fornitori ,94 Ricevuta fatt. n.... dallo spedizioniere Z Si effettua il regolamento del debito verso il fornitore estero al cambio del giorno euro/dollaro di 1,239. L importo da pagare al fornitore sarà pari a: / 1,239 = ,13 a) il regolamento avviene con rimessa diretta di assegni o tramite bonifico bancario: Fornitori esteri ,64 Perdite su cambi 194,49 Banca c/c ,13 Regolamento fattura del fornitore estero La perdita su cambi esprime un componente negativo di reddito poiché rappresenta il maggior onere che l impresa sostiene in relazione al mutamento del cambio del giorno del regolamento rispetto al cambio del giorno di acquisto. È evidente che nel caso vi sia un mutamento del cambio favorevole al debitore, quest ultimo pagherà una somma minore rispetto a quella contabilizzata all atto dell acquisto con la conseguente rilevazione di un utile su cambi 2. 2 Ad esempio, se il cambio del giorno del regolamento fosse pari a 1,249 l importo da pagare sarebbe pari a ,03 ( / 1,249) con l emersione di un utile su cambi pari a 128,61 (40.160, ,03). La rilevazione contabile, in questo caso, sarà: Fornitori esteri ,64 Utile su cambi 128,61 Banca c/c ,03 Regolamento fattura del fornitore estero
11 Le operazioni in cambi e il commercio estero 191 Gli utili e le perdite su cambi, rilevati per effetto di variazioni nelle quotazioni delle valute estere intercorse tra la data di effettuazione dell operazione e la data di regolamento, troveranno indicazione nella voce C.17 bis del conto economico, Utili e perdite su cambi. b) il regolamento avviene con tratta diretta: b1) accettazione della tratta: Fornitori esteri ,64 Cambiali passive estere ,64 Ns. accettazione tratta del fornitore estero b2) pagamento della tratta: Cambiali passive estere ,64 Perdite su cambi 194,49 Banca c/c ,13 Pagamento della tratta tramite banca c) regolamento con tratta per rimborso di banca: c1) accettazione della tratta da parte della banca: Fornitori esteri ,64 Banca c/tratte estere ,64 Accettazione tratta da parte della banca c2) pagamento della tratta tramite la banca: Banca c/tratte estere ,64 Perdite su cambi 194,49 Banca c/c ,13 Pagamento della tratta tramite banca
12 192 Capitolo VI Le esportazioni Anche le operazioni di esportazione sono soggette a diverse formalità a seconda del regime doganale di appartenenza dei beni oggetto di transazione. Per quanto riguarda il trattamento delle esportazioni ai fini dell imposta sul valore aggiunto, il D.P.R. n. 633/1972 (legge IVA) stabilisce che queste costituiscono operazioni non imponibili. L esportatore, quindi, non evidenzia alcuna IVA a debito sulle vendite eseguite all estero mentre rileva l IVA a credito sulle fatture di acquisto. Per e- vitare che tali operatori anticipino l IVA sugli acquisti senza riuscire a compensarla per la mancanza dell IVA sulle vendite estere, dovendo aspettare il rimborso dall Erario (con possibili ripercussioni negative sotto il profilo finanziario), la legge prevede che gli esportatori abituali possono eseguire acquisti in sospensione d imposta (cioè senza pagare l IVA ai fornitori). Per esportatore abituale la legge intende il soggetto che abbia registrato nell anno solare precedente (o nei dodici mesi precedenti) un ammontare di esportazioni ed altre operazioni assimilate superiore al 10% del complessivo volume d affari. È previsto un limite quantitativo, detto plafond, all ammontare degli acquisti effettuabili in sospensione d imposta. Tale limite può essere fissato per un importo pari a quello delle esportazioni e delle cessioni intracomunitarie registrate nel corso dell anno precedente (plafond fisso), oppure, con un procedimento più laborioso, ma in certi casi più conveniente, determinando un plafond mese per mese (plafond mobile) calcolato come differenza tra le cessioni estere (esportazioni e cessioni intracomunitarie) e gli acquisti in sospensione d imposta registrati nei dodici mesi precedenti. Inoltre, per poter usufruire dell agevolazione, l esportatore deve dare apposita comunicazione ai propri fornitori, tramite un modulo denominato dichiarazione d intenti, affinché questi ultimi emettano le fatture senza applicazione dell IVA. Nel caso di esportazioni denominate in valute estere occorre convertire gli importi in moneta nazionale utilizzando il cambio del giorno di effettuazione dell operazione. A volte l esportatore richiede alla propria banca anticipi in valuta nazionale sui crediti verso clienti esteri, cosiddetti anticipi export, con i quali far fronte ai propri fabbisogni finanziari.
13 Le operazioni in cambi e il commercio estero Le rilevazioni contabili delle esportazioni Si presentano le rilevazioni in P.D. tipiche delle operazioni di esportazione, sviluppando la seguente esemplificazione. Si emette la fattura a un cliente australiano per la vendita di merci pari a dollari australiani , cambio del giorno euro/dollaro australiano 1,511. L importo della fattura risulta così determinato: La scrittura in P.D. sarà: / 1,511 = ,34 Clienti esteri ,34 Merci c/vendite ,34 Emessa fattura n. per vendita all estero Si riceve dalla banca un anticipo export pari a ,00. Banca c/c ,00 Banca c/anticipi export ,00 Ottenuto anticipo export su credito estero Si rileva il regolamento del credito verso il cliente estero al cambio del giorno euro/dollaro australiano di 1,503. L importo incassato dal cliente sarà pari a: / 1,503 = ,60 a) il regolamento avviene con rimessa diretta di assegni: Cassa assegni ,60 Clienti esteri ,34 Utili su cambi 352,26 Regolata ns. fattura n.
14 194 Capitolo VI L utile su cambi esprime un componente positivo di reddito poiché rappresenta il maggior provento che l impresa consegue in relazione al mutamento del cambio del giorno del regolamento rispetto al cambio del giorno di vendita. È evidente che nel caso vi sia un mutamento del cambio sfavorevole al creditore, quest ultimo incasserà una somma minore rispetto a quella contabilizzata all atto della vendita con la conseguente rilevazione di una perdita su cambi 3. b) il regolamento avviene tramite bonifico bancario: Banca c/c ,60 Clienti esteri ,34 Utili su cambi 352,26 Regolata ns. fattura n. c) il regolamento avviene tramite tratta (diretta o per rimborso di banca): c1) accettazione della tratta da parte del cliente estero o della banca: Cambiali attive estere ,34 Clienti esteri ,34 Per accettazione ns. tratta 3 Ad esempio, se il cambio del giorno del regolamento fosse pari a 1,518 l importo da incassare sarebbe pari a ,15 ( / 1,518) con l emersione di una perdita su cambi pari a 305,19 (66.181, ,15). La rilevazione contabile, in questo caso, sarà: Cassa assegni ,15 Perdita su cambi 305,19 Clienti esteri ,34 Regolamento ns. fattura n.
15 Le operazioni in cambi e il commercio estero 195 c2) incasso della tratta: Banca c/c ,60 Cambiali attive estere ,34 Utili su cambi 352,26 Incasso tratta per regolamento ns. fattura n. c) estinzione dell anticipo export con addebito di interessi per 260,00: Banca c/anticipi export ,00 Interessi passivi 260,00 Banca c/c ,00 Estinto anticipo export con addebito degli interessi Gli acquisti intracomunitari A partire dal 1 gennaio 1993 gli acquisti di beni e servizi provenienti dai paesi dell Unione Europea (UE) non vengono più considerati importazioni, ma acquisti intracomunitari soggetti ad una disciplina con minori vincoli e adempimenti. Innanzitutto, gli acquisti intracomunitari non sono sottoposti ai controlli in dogana tipici delle importazioni: in pratica vige nell ambito territoriale dell UE un unico spazio doganale in cui persone e beni possono liberamente circolare. Per poter effettuare scambi intracomunitari, i soggetti IVA devono richiedere all Agenzia delle Entrate l inclusione nell archivio VIES (VAT information exchange system). A scopo di controllo fiscale e statistico i contribuenti che effettuano acquisti intracomunitari devono compilare e consegnare periodicamente agli uffici doganali degli elenchi riepilogativi di tali operazioni (modelli Intrastat) 4. 4 La periodicità degli elenchi relativi agli acquisti intracomunitari, che può essere mensile o trimestrale, dipende dall ammontare complessivo degli stessi acquisti intra UE effettuati nei quattro trimestri precedenti o nel trimestre in corso.
16 196 Capitolo VI Anche la modalità di applicazione dell IVA agli acquisti intracomunitari avviene con un meccanismo particolare. Mentre per le importazioni l IVA viene assolta direttamente in dogana, per gli acquisti intracomunitari questo non può avvenire poiché, come abbiamo visto, i beni non sono soggetti ad alcun controllo doganale. Come nelle operazioni di importazione, però, l IVA viene assolta nel paese di destinazione (paese dell acquirente) secondo il procedimento di seguito esposto 5. Se l acquisto avviene da un Paese appartenente all Unione Europea che però non rientra nell area Euro (es. Gran Bretagna), l acquirente che riceve la fattura deve provvedere ad integrare il documento, cioè ad indicare nello stesso il controvalore in Euro dei corrispettivi e l IVA calcolata sulla base delle aliquote vigenti per i beni oggetto di transazione. Per la conversione in Euro degli importi e- spressi in valuta estera si utilizza il cambio del giorno di effettuazione dell operazione (se indicato in fattura) ovvero, in mancanza di tale indicazione, il cambio del giorno della data della fattura. Nel caso di acquisto intracomunitario da un Paese appartenente all Unione Monetaria Europea, non si dovrà effettuare alcuna conversione degli importi, poiché già espressi in Euro, e la procedura di integrazione della fattura riguarderà soltanto il calcolo e l indicazione dell IVA. Le fatture così integrate devono essere numerate progressivamente e registrate sia nel registro delle fatture emesse (entro il mese di emissione, ma in ogni caso non oltre 15 giorni dal ricevimento), sia nel registro degli acquisti (entro la fine del mese successivo al ricevimento). In alternativa, è possibile registrare le fatture relative agli acquisti intracomunitari in uno specifico registro destinato ad accogliere soltanto tali operazioni. 5 Il regime di tassazione indicato nel testo, secondo il quale l imposta viene assolta nel paese di destinazione dei beni, era previsto inizialmente in via transitoria per il periodo dal 1/1/1993 al 31/12/1996. Tale regime risulta tuttora in vigore a motivo della mancata introduzione, a livello comunitario, del sistema di tassazione definitivo che prevede l assolvimento dell imposta nel paese di provenienza dei beni (paese del venditore).
17 Le operazioni in cambi e il commercio estero Le rilevazioni contabili degli acquisti intracomunitari Le rilevazioni contabili relative agli acquisti intracomunitari verranno proposte sulla base della seguente esemplificazione. Si riceve la fattura di un fornitore inglese per l acquisto di merci soggette ad IVA 20% per (lire sterline) , il cambio del giorno di effettuazione dell operazione Euro/Lira Sterlina è pari a 0,688. In questo caso, poiché la Gran Bretagna non fa parte dell Unione Monetaria Europea occorrerà convertire l importo espresso in lire sterline in Euro sulla base del cambio vigente il giorno dell operazione. Pertanto, l integrazione avverrà indicando sulla fattura la base imponibile convertita in Euro, utilizzando il relativo cambio, e l imposta sul valore aggiunto (nell esempio calcolata con l aliquota del 22%): Base imponibile: / 0, ,77 IVA 22% su , ,35 La scrittura in P.D. sarà: Merci c/acquisti ,77 IVA a credito 6.395,35 Fornitori esteri ,77 IVA a debito 6.395,35 Ricevuta fattura n. per acquisto intracomunitario Seguiranno le registrazioni contabili relative al pagamento, secondo le modalità già evidenziate per le importazioni, con la rilevazione, a seconda dei casi, degli utili o delle perdite su cambi. Se invece l acquisto avviene da un fornitore operante in un Paese aderente sia all Unione Europea sia all area Euro, come già indicato, la procedura si semplifica perché l importo è già espresso in Euro per cui bisogna solamente integrare la fattura con l IVA. Ad esempio, ipotizzando un acquisto intracomunitario di ,00 di merci da un fornitore francese (la Francia fa parte dell Unione Monetaria Europea), nell ipotesi che l aliquota IVA applicabile in Italia sia quella ordinaria, la rilevazione contabile sarebbe:
18 198 Capitolo VI Merci c/acquisti ,00 IVA a credito 4.400,00 Fornitori esteri ,00 IVA a debito 4.400,00 Ricevuta fattura n. per acquisto intracomunitario È da notare che in questo caso al momento del pagamento non si riscontrerà alcuna differenza di cambio, poiché l Euro rappresenta la moneta utilizzata da entrambi gli operatori economici Le cessioni intracomunitarie Le cessioni intracomunitarie rappresentano operazioni di vendita concluse con operatori stranieri appartenenti ad un paese dell Unione Europea. In attesa dell introduzione del sistema di tassazione IVA definitivo, che prevede l assolvimento dell imposta nel paese di provenienza, le operazioni di cessione intracomunitaria risultano, al pari delle esportazioni, non imponibili ai fini IVA. Il loro ammontare concorre, insieme a quello delle esportazioni, a determinare il plafond degli acquisti in sospensione d imposta da parte degli esportatori abituali. Anche le cessioni intracomunitarie, così come gli acquisti, non sono soggette a controlli doganali ma devono essere indicate negli elenchi riepilogativi (modelli Intrastat) da consegnare periodicamente agli uffici doganali Le rilevazioni contabili delle cessioni intracomunitarie Le rilevazioni contabili relative alle cessioni intracomunitarie sono del tutto simili a quelle relative alle operazioni di esportazione. Così come già indicato per gli acquisti intracomunitari, va segnalato che se la cessione viene effettuata ad un cliente che opera in un paese della UE non aderente all Unione Monetaria Europea, si potrà rendere necessario effettuare la conversione in Euro degli importi espressi in valuta estera
19 Le operazioni in cambi e il commercio estero 199 e al momento dell incasso si rileveranno, a seconda dei casi, gli utili o le perdite su cambi. Se, invece, entrambi gli operatori appartengono a paesi aderenti all Unione Monetaria Europea, gli importi dell operazione, già espressi in Euro, verranno direttamente rilevati in contabilità senza alcun problema di conversione. Si consideri la seguente esemplificazione. Si emette fattura ad un cliente tedesco per la vendita di merci per ,00. La rilevazione in P.D. sarà: Clienti esteri ,00 Merci c/vendite ,00 Emessa fatt. n. per vendita intracomunitaria Seguiranno le rilevazioni contabili relative all incasso secondo le modalità già esaminate per le esportazioni.
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