La seduta comincia alle 9,30. Nell'anniversario della Repubblica. Messaggio di saluto del Presidente della Repubblica (ore 9,31).
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- Aloisio Lillo
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1 ATTI PARLAMENTARI Camera dei Deputati - XIII Legislatura Risposte del Ministro dell Interno Giorgio Napolitano e del Ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Maria Flick durante la seduta del 1 giugno 1997 nell ambito dell iniziativa Ragazzi in aula in occasione dell anniversario della Repubblica
2 DOCUMENTI La seduta comincia alle 9,30. Nell'anniversario della Repubblica PRESIDENTE. La Camera ha deciso quest'anno di celebrare l'anniversario della Repubblica tenendo una seduta speciale dedicata alle studentesse e agli studenti delle scuole medie superiori. Tutti noi ci auguriamo che questo incontro possa divenire in futuro una consuetudine, che consenta di coinvolgere sempre di più le giovani generazioni nella vita della democrazia. Messaggio di saluto del Presidente della Repubblica (ore 9,31). PRESIDENTE (Si leva in piedi e con lui i ragazzi, i deputati ed i membri del Governo). Comunico che il Presidente della Repubblica ha inviato il seguente messaggio: E' veramente splendida, opportuna ed efficace l'iniziativa che la Camera dei deputati ha promosso nella solenne ricorrenza della festa della Repubblica. Per un giorno, giovani studenti di tutta Italia rivolgono al Governo quesiti su questioni della vita politica, economica e sociale del paese, simbolicamente assumendo una delle funzioni fondamentali della nostre Assemblee parlamentari. Ai giovani è affidato il domani della nostra Patria e questa significativa esperienza, che è vissuta da alcuni ma che ha valore per tutti loro, vuole avvicinarli alle istituzioni democratiche, affinché prendano coscienza diretta dell'impegno di servire la comunità e lo Stato, che è impegno d'amore e di assoluta fedeltà alla Carta costituzionale. Sono lieto di porgere a tutti i membri del Parlamento e del Governo e in modo del tutto speciale ai giovani studenti i più fervidi saluti ed auguri. Oscar Luigi Scàlfaro. (Generali applausi, cui si associano i membri del Governo). 784
3 ATTI PARLAMENTARI Saluto del Presidente della Camera dei Deputati (ore 9,33). PRESIDENTE. Vi saluto tutti. Saluto la delegazione dei ragazzi presenti in tribuna che, grazie all'associazione nazionale comuni italiani e all'associazione democrazia in erba, partecipano, ormai in moltissimi comuni italiani, all'esperienza dei consigli comunali dei ragazzi. Un saluto particolare alla classe terza media della scuola Carducci di Firenze, presente in tribuna, e alla classe di Alice Sturiale, una bambina straordinaria che oggi non c'è più e che ha saputo, anche per mezzo di un libro, trasmettere ai suoi compagni e anche a noi adulti un grande messaggio di coraggio e di vitalità. Discussione dei quesiti selezionati (ora 9,34). PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dei quesiti selezionati. Ricordo che i ministri risponderanno a nome del Governo e non secondo un rigido criterio di competenze. (... omissis...) PRESIDENTE. La studentessa Barbara Paiano ha facoltà di illustrare il suo quesito. BARBARA PAIANO (Istituto Tecnico Commerciale di Boiano-Campobasso, Molise). Signor Presidente, onorevole Signor Ministro, sono Barbara Paiano della classe 2ª A dell Istituto Tecnico Commerciale di Boiano, in provincia di Campobasso; la domanda che intendo rivolgerle è la seguente: il Governo pensa che le riforme, in programma in tema di giustizia, riusciranno a risolvere i grossi problemi che da decenni, nonostante i numerosi sforzi, non sono stati mai risolti? Ci 785
4 DOCUMENTI saranno, finalmente, processi civili, penali ed amministrativi più snelli e soprattutto più celeri? PRESIDENTE. Il Ministro di Grazia e Giustizia, Professor Flick, ha facoltà di rispondere al quesito. GIOVANNI MARIA FLICK, Ministro di Grazia e Giustizia. Il Governo pensa che saper dare una risposta di giustizia al paese ed ai cittadini sia una sfida essenziale per la credibilità dello Stato, perché la gente possa aver fiducia nello Stato, per la nostra democrazia e per l attuazione della solidarietà. I grossi problemi, a cui lei fa cenno, in passato non sono stati risolti; di fronte ad una grossa crescita della domanda di giustizia di questo paese, vi sono stati soltanto degli interventi settoriali, di emergenza, su singoli problemi. Da qualche tempo, come lei sa, uno scontro o un confronto politico molto acceso su alcuni temi di fondo della giustizia distoglie l attenzione dai problemi concreti di essa. Ora, forse per la prima volta, stiamo cercando di fare uno sforzo di intervento globale. Sappiamo che la giustizia ritardata è peggio della giustizia negata perché è un inganno in più. Stiamo cercando di lavorare non solo per semplificare i processi ma, prima di essi, di lavorare sugli uomini (cioè sui giudici), sulle strutture (cioè sugli uffici giudiziari) e sui processi. Occorre questo impegno; abbiamo sottoposto al Parlamento un piano molto articolato e molto ampio che interviene su questi tre profili; stiamo anche lavorando per riorganizzare la giustizia sul piano dell informatica. Vede, la giustizia ha poche risorse, ma quelle poche almeno non le deve sprecare e deve saperle usare al meglio! Credo che si debba superare la logica dell emergenza, la logica degli interventi tampone e settoriali perché questo è l unico modo per cercare di consegnarvi un sistema di giustizia, che sarete voi a saper far funzionare, di giustizia giusta ed efficiente ed è l unico 786
5 ATTI PARLAMENTARI modo per evitare i colpi di spugna delle sentenze che non arrivano o per evitare la denegata giustizia di fronte ad una domanda di giustizia di cui il paese ha estremo bisogno. Il Governo si sente impegnato in questo e sta lavorando. Grazie. PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la studentessa Barbara Paiano. BARBARA PAIANO (Istituto Tecnico Commerciale di Boiano-Campobasso, Molise). Non ho altro da aggiungere e ringrazio il Signor Ministro della risposta, che ritengo soddisfacente. Grazie. (... omissis...) PRESIDENTE. La studentessa Marina Montenegro ha facoltà di illustrare il suo quesito. MARINA MONTENEGRO (Istituto Tecnico Commerciale Colamonico di Acquaviva delle Fonti-Bari, Puglia). Signor Presidente, Signori Ministri, questo è il nostro quesito: l Italia è uno Stato fondamentalmente nazionale. Extracomunitari e albanesi pongono ora il problema di organizzare un modello sociale ed istituzionale di convivenza di uomini di diverse nazionalità, tradizioni, cultura, eccetera. Quale scenario intravede il Governo nei prossimi anni, quale modello sociale immagina di gestire col minor trauma possibile questa difficile situazione sociale? PRESIDENTE. Il Ministro dell Interno, Onorevole Napolitano, ha facoltà di rispondere al quesito. GIORGIO NAPOLITANO, Ministro dell Interno. Quel che intravediamo per i prossimi anni è che il fenomeno crescerà. Viviamo in un 787
6 DOCUMENTI mondo caratterizzato da profondi squilibri. Nei paesi in cui si vive in condizioni di arretratezza, di povertà e anche di pericolo cresce la spinta ad emigrare verso i paesi più progrediti e ricchi, in particolare quelli dell Unione europea. In Francia e in Germania gli stranieri sono già molto più numerosi che in Italia e d altronde le nostre società invecchiano ed avranno bisogno di lavoratori giovani provenienti dai paesi più popolosi. Il problema è allora davvero quello di affrontare la situazione con realismo, lungimiranza e spirito di solidarietà, di gestire la situazione, come è detto nel quesito che mi è stato rivolto, con il minor trauma possibile. Il Governo ritiene (questo è il senso ed il contenuto del disegno di legge che ha presentato al Parlamento) che si debbano fissare regole chiare, distinguere nettamente l immigrazione legale da quella clandestina, accogliere ogni anno legalmente nel nostro Paese gli immigrati di cui esso ha bisogno e a cui è in grado di assicurare l indispensabile; respingere chi cerca di entrare illegalmente in Italia e chi delinque, chi viola le leggi. Per gestire con il minor trauma possibile la situazione è essenziale non avere paura dello straniero e non circondarlo di ostilità, comprenderne e rispettarne la diversità, farlo sentire a suo agio, riconoscerne i diritti purché rispetti i doveri che la Costituzione e le leggi prevedono. Il modello che immaginiamo è uno Stato integrato in Europa, una società multietnica in cui convivano uomini e donne di diverse etnie e culture, integrati nella realtà italiana senza che venga cancellata l identità di nessun gruppo. In definitiva dobbiamo far loro amare l Italia, perché questa è la migliore garanzia per la nostra convivenza civile. PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la studentessa Marina Montenegro. 788
7 ATTI PARLAMENTARI MARINA MONTENEGRO (Istituto Tecnico Commerciale Colamonico di Acquaviva delle Fonti-Bari, Puglia). Ringrazio il Ministro che ha fornito una risposta soddisfacente. (... omissis...) PRESIDENTE. Lo studente Marco Pupita ha facoltà di illustrare il suo quesito. MARCO PUPITA (Istituto Tecnico Industriale Franchetti di Città di Castello-Perugia, Umbria). Signor Presidente, Signor Ministro, il nostro Paese è stato teatro negli ultimi decenni di sanguinose stragi. Ci risulta che, in diversi casi, i precedenti Capi di Governo abbiano opposto il segreto di Stato ai magistrati che indagavano sulle stesse, come peraltro consente la legge n. 801 del L opinione pubblica è rimasta sconcertata da un tale atteggiamento; la giustizia e la ricerca della verità, mortificate. Torquato Secci, un uomo dell Umbria, un uomo della nostra terra, presidente dell associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna, si è molto battuto per l abolizione del segreto di Stato nei procedimenti per strage, ma si è sempre trovato dinanzi ad un muro. E noto, ad esempio, che una proposta di legge di iniziativa popolare in materia, presentata al Senato nel 1984, non è mai stata nemmeno discussa. Torquato Secci è morto lo scorso anno senza che il suo desiderio si fosse realizzato. Ci risulta che nel programma elettorale della coalizione che regge l attuale Governo sia stata espressa l intenzione di intervenire in materia. Si chiede di sapere cosa effettivamente sia stato fatto e cosa si intenda fare in tal senso. PRESIDENTE. Il Ministro di Grazia e Giustizia, Professor Flick, ha facoltà di rispondere al quesito. 789
8 DOCUMENTI GIOVANNI MARIA FLICK, Ministro di Grazia e Giustizia. Come lei sa, è stato scritto, sia in atti giudiziari (la sentenza-ordinanza relativa alla strage di Bologna) sia in atti politici (la relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle stragi), che lo stragismo è non solo un fatto di cronaca o un evento giudiziario ma rappresenta, purtroppo, anche un pezzo della storia della nostra democrazia. Come tutti sappiamo, le stragi sono state una costante brutale del nostro sistema, che ha mantenuto continuità e protervia per decenni. Come lei sa, e come noi sappiamo, l innesco di ogni strage trova molteplici cause: in un unica tragedia confluivano lo scopo di propagare tensione ed insicurezza, di piegare le istituzioni verso un possibile sbocco autoritario, di ricattare gruppi di potere avversi e di consolidare nell opinione pubblica l immagine di uno Stato incapace di fare giustizia. Proprio per questo, la necessità della chiarezza giudiziaria prima e della chiarezza politica sulle stragi ha ispirato la condotta degli organismi istituzionali in questo Governo alla massima trasparenza. Occorre evitare che si possa anche soltanto pensare che organi dello Stato intendano proteggere gli autori di crimini gravissimi. Per questo e per pervenire alla verità il Governo è concretamente impegnato ad impedire - ed è già ribadito dal Presidente del Consiglio e dal Vicepresidente del Consiglio - che sui fatti di strage possa essere opposto il segreto di Stato. D altronde, i fatti, le notizie ed i documenti concernenti reati di strage o reati di eversione dell ordinamento costituzionale già oggi non possono formare oggetto di segreto di Stato. Negli ultimi anni si sono verificati due casi soli di opposizione del segreto di Stato: il primo è stato rimosso e per il secondo non è ancora decorso il relativo termine ed esso non riguarda fatti di strage. Voglio solo completare il discorso, sottolineando che al tema delle stragi e del segreto di Stato è collegato il tema dei servizi di informazione e di sicurezza. E stata istituita due mesi or sono una com- 790
9 ATTI PARLAMENTARI missione presso la Presidenza del Consiglio per l individuazione di nuovi moduli organizzativi dei servizi di informazione che tenga conto dei mutati scenari internazionali e delle possibili nuove forme di aggressione alla sicurezza dello Stato. Nell augurio che la commissione riesca a fare presto un lavoro che possa - presto: lo sottolineo - essere portato in Parlamento, posso dirle solo una cosa: la lunga marcia verso la trasparenza economica, istituzionale e politica di questo Paese parte dall abbandono e dal rifiuto del segreto. Questo è il nostro impegno e questo deve essere l impegno di tutti (Applausi). PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare lo studente Marco Pupita. MARCO PUPITA (Istituto Tecnico Industriale Franchetti di Città di Castello-Perugia, Umbria). Signor Ministro, mi dispiace ma non posso dichiararmi soddisfatto della sua risposta. PRESIDENTE. Finalmente uno! MARCO PUPITA (Istituto Tecnico Industriale Franchetti di Città di Castello-Perugia, Umbria). Purtroppo di dichiarazioni di intenti i cittadini italiani ne hanno sentite fin troppe. Nulla lei ha detto sui tempi di attuazione di tali intenti. Nei giorni scorsi abbiamo interpellato il Presidente dell Associazione dei familiari delle vittime di Bologna, Paolo Bolognesi, il quale ci ha crudamente detto che sull abolizione del segreto di Stato questo Governo nulla ha fatto finora e nulla ha manifestato di voler fare in futuro in tempi rapidi, per cui è da valutare alla stregua di tutti i Governi che lo hanno preceduto. Noi vogliamo sperare che così non sia. Vogliamo sperare, Signor Ministro, che alle sue parole stavolta seguano davvero i fatti. Io sono un ragazzo di 15 anni e forse non capisco la ragion di 791
10 DOCUMENTI Stato. Io so soltanto che sulle stragi c erano e ci sono dei giudici ad indagare e che spesso a questi giudici è stato opposto un segreto di Stato. Io so soltanto che lei, Signor Ministro, è nelle stanze in cui quel segreto è custodito: se fossi al suo posto, mi permetto di dirle che correrei subito ad aprire tutti quei cassetti che a suo tempo e per troppo tempo sono rimasti chiusi. In ogni caso la ringrazio molto e le faccio i migliori auguri per il suo lavoro (Vivi, prolungati applausi). PRESIDENTE. Vorrei solo informare che dalle tribune non è possibile applaudire. Il Ministro Flick ha chiesto di intervenire per una precisazione. Ha però a sua disposizione 30 secondi. Il Governo in Aula può sempre prendere la parola. GIOVANNI MARIA FLICK, Ministro di Grazia e Giustizia. Ho chiesto di intervenire per una replica telegrafica, perché il segreto di Stato per la materia delle stragi già non esiste. Negli obiettivi delle organizzazioni dei servizi previsti dalla commissione istituita, che sta operando, vi è un oggetto specifico su questa materia. Desidero poi confermarle che il segreto di Stato non è stato opposto e non verrà opposto da questo Governo e che esso non è consentito per la tematica delle stragi. Mi riservo di incontrarla per discutere ulteriormente l argomento con lei (Applausi). PRESIDENTE. Marco Pupita, visto che è l interrogante, se vuole, ha l ultima parola: non so se abbia qualcosa da aggiungere. Sul suo foglio, a questo punto, non credo vi sia scritto niente! MARCO PUPITA (Istituto Tecnico Industriale Franchetti di Città di Castello-Perugia, Umbria). Ho scritto alcuni appunti! Mi dispiace doverla contraddire, ma non è affatto vero che il 792
11 ATTI PARLAMENTARI segreto di Stato nei procedimenti per strage non esiste. Si tratta di una interpretazione estensiva di alcuni giuristi, che purtroppo si scontra con il fatto inoppugnabile che tale segreto è stato opposto dal Governo ai magistrati che indagavano sulle stragi. E contro la decisione del Governo non vi è possibilità di ricorso. PRESIDENTE: Bene, lei è munito di argomenti. Poi, sarà il Ministro ad incontrarla e a dire qual è la sua opinione. Grazie, Pupita. (... omissis...) PRESIDENTE: Signor Presidente del Consiglio, signori ministri, ragazze e ragazzi, la giornata è così terminata. Vi chiedo ora un minuto soltanto per fare alcuni ringraziamenti ed un saluto finale. Rivolgo innanzitutto un ringraziamento a voi studenti e ai vostri compagni che hanno collaborato con voi nel preparare i quesiti (e che forse hanno seguito da casa la discussione odierna) e agli studenti e alle persone che ci hanno seguito per televisione. Rivolgo inoltre un ringraziamento agli insegnanti, sia a quelli presenti nelle tribune sia a quelli che vi hanno guidati sia a quelli che sono a casa. Gli insegnanti danno al paese molto di più di quello che il paese dà loro (questo lo sappiamo). Esprimo quindi l'auspicio che il Parlamento ed il Governo possano dare agli insegnanti ciò a cui loro hanno diritto per il compito straordinario che hanno di educarvi e di formarvi ai valori civili. Rivolgo altresì un ringraziamento al Ministero della pubblica istruzione e ai provveditorati italiani, che hanno collaborato con grande disponibilità, ai colleghi che hanno selezionato i quesiti e che hanno lavorato con noi, ai commessi, agli stenografi e a tutto quanto l'apparato dell'amministrazione della Camera, i funzionari, gli 793
12 DOCUMENTI impiegati, i dirigenti e il Segretario generale, che hanno organizzato questa seduta. In quest'aula si sono sentiti accenti molto diversi. E' stato consentito di parlare in lingua non italiana a una vostra compagna, anche se in genere qui non è consentito perché, appunto, si parla soltanto in lingua italiana; tuttavia, la seduta era in qualche modo straordinaria! Abbiamo sentito accenti francesi, accenti un po tedeschi, accenti siciliani, sardi, toscani e da questa discussione è venuta fuori un'italia diversa ma unita; e in questa Camera, che è diversa, ma rappresenta l'unità nazionale, oggi, grazie al vostro lavoro, credo sia stata rappresentata, così come vorremmo che accadesse ogni giorno, l'unità nazionale. Siamo differenti nelle varie parti del paese, ma l'italia è già stata separata per molti secoli, divisa, frantumata e perciò è stata schiava di altri! L'impegno che tutti noi abbiamo è che, rispettando le differenze, questa Repubblica che oggi celebriamo, questo Paese sia unito per dare più forza a ciascuno di noi. Io credo, ragazzi, che ciascuno di voi abbia un sogno per la sua vita e per il suo futuro. Il mio augurio è che ciascuno di voi possa realizzarlo e che possa trovare nella sua vita una Repubblica amica, che lo aiuti a realizzarlo. Il nostro sforzo è realizzare questa Repubblica amica; voi, oggi, l'avete onorata con la vostra compostezza, il vostro rigore e la vostra lucidità. Vi assicuro che è stato molto più facile presiedere questa seduta che un'ordinaria seduta della Camera (come ben sanno i ministri, il Presidente del Consiglio e i colleghi deputati presenti). Vi ringrazio molto e ringrazio i colleghi deputati. Rivolgo un saluto finale a voi, ai vostri insegnanti e alle vostre famiglie (Generali applausi). Di nuovo grazie. La seduta è tolta. La seduta termina alle 12,
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