Cognizione, metacognizione e relazioni. Maurizio Cafari
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1 Cognizione, metacognizione e relazioni Maurizio Cafari
2 Percezione
3 Percezione
4 Cognizione L insieme di funzioni che consentono all individuo di ricercare e ottenere informazioni dall ambiente, di trasformarle, di immagazzinarle, in modo da poterle utilizzare in momenti successivi nella propria attività. Comprendono la percezione, la memoria il pensiero, il ragionamento, la concettualizzazione.
5 Cognizione Le conoscenze vengono costruite attraverso l interazione con la realtà I prodotti dell attività cognitiva sono le rappresentazioni mentali.
6 Cognizione Le informazioni vengono selezionate, elaborate, ovvero trasformate in rappresentazioni e immagazzinate nella mente. Le rappresentazioni successivamente saranno utilizzate per elaborare nuove informazioni Le conoscenze migliorano l adattamento dell individuo all ambiente fisico, affettivo, sociale e culturale.
7 Cognizione Le conoscenze o rappresentazioni non solo aumentano con l età, ma cambiano anche qualitativamente Le conoscenze vengono costruite attivamente dal bambino a partire dall interazione con l ambiente che lo circonda, fisico e sociale.
8 Connettomica La struttura di fibre di materia bianca ottenuta attraverso lo high angular resolution diffusion imaging (HARDI). La direzione delle fibre è codificata attraverso i colori: rosso=destra/sinistra; verde=avanti/indietro; blu=in alto/in basso (cortesia del Laboratory of Neuro Imaging, UCLA, e del Martinos Center for Biomedical Imaging, MGH, Consorzio dello Human Connectome Project)
9 Domanda Una mazza da baseball e una palla costano 1,10 $ in totale. La mazza costa 1 $ in più rispetto alla palla. Quanto costa la palla?
10 Risposta Quasi tutti tendiamo automaticamente a rispondere 10 centesimi perchè 1,10 $ si divide in 1 $ e in 10 centesimi. Questa intuitiva separazione porta all'errore, infatti, se la palla costasse 10 centesimi la mazza dovrebbe costare 1,10 $ per rispettare la condizione che la mazza costa 1 $ in più rispetto alla palla. La risposta giusta è che la palla costa 5 centesimi e in tal modo la mazza può costare 1,05 $ e rispettare il totale di 1,10 $.
11 Errori cognitivi Bias cognitivi Distorsioni conoscitive, errori di elaborazione costanti e quindi non occasionali.
12 Errori cognitivi Bias cognitivi Non necessariamente corrispondono all evidenza, e portano ad un errore di valutazione o ad una mancanza di oggettività nel giudizio, portando cambiamenti nell opinione della persone, nell ideologia e nelle scelte.
13 Errori cognitivi Euristiche Sono processi normali del pensiero, tendenze sistematiche che si manifestano nei processi inferenziali e nei giudizi di probabilità, strategie semplificate che mettiamo in atto nel formulare giudizi
14 Errori cognitivi Euristiche Rappresentatività : elementi rilevanti di una categoria Disponibilità : facilità e velocità con cui vengono alla mente esemplari di una certa categoria
15 Errori cognitivi Euristiche Simulazione : immaginazione di scenari coerenti col proprio sé e le proprie rappresentazioni Ancoraggio : i nostri standard divengono un punto di ancoraggio per poi operare aggiustamenti e prendere decisioni
16 Metacognizione
17 Metacognizione Metacognizione come insieme dei processi che regolano attivazione, monitoraggio e interruzione dei processi cognitivi come pensiero, memoria e attenzione (Wells & Matthews, 1994). Lavorare a livello metacognitivo significa modificare regole e credenze che sostengono cattivi stili di pensiero. Gli obiettivi che derivano sono la riduzione di rimuginio, monitoraggio degli stimoli negativi, evitamento ecc (Wells, 2011).
18 Metacognizione Si tratta di prestare meno attenzione, dare meno importanza ai pensieri e agli stati interni negativi. Questo perché metterli in primo piano li rafforza, li ingigantisce, in qualche modo li fa crescere. Da questa prospettiva anche un attività di mentalizzazione rischia di essere controproducente poichè tiene l attenzione su aspetti negativi dell esperienza.
19 Metacognizione Metacognizione come capacitá di mentalizzazione (Dimaggio & Lysaker, 2011), intesa come l abilitá di riconoscere i propri stati mentali, distinguerli, etichettarli in modo corretto, integrarli in una narrazione di sé, padroneggiarli. La psicopatologia è mantenuta dal malfunzionamento di talune capacità (come appunto quella di monitorare ed etichettare in modo corretto i propri stati interni e la terapia si dirige conseguentemente verso il miglioramento di tale capacità. (Terapia metacognitivainterpersonale).
20 Metacognizione Insieme di competenze cognitive ed affettive, che permettono alle persone di identificare gli stati mentali, ragionare su di essi ed ascriverli a se stessi e ad altri (Semerari, 2003 e Carcione, 2008) Questa definizione di metacognizione è più articolata del concetto generale di mentalizzazione, proposto da Bateman e Fonagy (2004), in quanto introduce diverse sottofunzioni sottostanti alla capacità generale, che sono distinte e che possono essere singolarmente compromesse
21 Metacognizione Contenuti Funzioni Le idee e le convinzioni con cui vengono interpretati e valutati i processi mentali L insieme di abilità che ci consentono di comprendere i fenomeni mentali e di operare su di essi per padroneggiarli o per la risoluzione di compiti
22 Metacognizione Autoriflessività Monitoraggio Differenziazione Integrazione capacità di identificare e definire le componenti di uno stato mentale in termini di pensieri, desideri, emozioni e di comprenderne i nessi causali. capacità di cogliere la differenza esistente tra diversi tipi di rappresentazioni e la realtà nonché di cogliere la natura ipotetica e soggettiva del proprio pensiero. capacità di riflettere su differenti stati mentali e di descriverli in modo completo e coerente nel tempo
23 Metacognizione Comprensione Monitoraggio Decentramento identificazione e relazione tra variabili relativamente alla comprensione della mentre altrui valuta la capacità di descrivere il funzionamento mentale dell altro formulando ipotesi indipendenti dalla propria prospettiva mentale e dal proprio coinvolgimento nella relazione
24 Metacognizione Mastery Requisiti basici Strategie I livello Strategie II livello Strategie III livello la capacità di descrivere i problemi in termini psicologici e di avere un atteggiamento orientato alla soluzione attiva dei problemi. implicano una modificazione dello stato mentale intervenendo direttamente sull organismo, evitamenti o il ricorso al supporto interpersonale. comprendono l autoinibizione di una condotta o la distrazione volontaria. comprendono la critica razionale a credenze disfunzionali, l uso delle conoscenze sugli stati mentali altrui per risolvere problemi interpersonali e l accettazione matura dei limiti personali.
25 Metacognizione Per sottoporre a verifica empirica la struttura della metacognizione composta da moduli specializzati a trattare determinate informazioni, è stata elaborata la Scala di Valutazione della Metacognizione (SVaM) La SVaM analizza il testo in relazione ai fattori metacognitivi, può quindi essee utilizzata su trascritti di seduta sia per scopi clinici che di ricerca
26
27 SVaM
28 Misurazione
29 Misurazione Misurare significa rappresentare le relazioni che esistono fra gli oggetti tramite un sistema numerico. Nell assegnare i numeri conserviamo le relazioni che ci sono fra gli oggetti. Nella costruzione del modello abbiamo delle esigenze che rappresentano problemi fondamentali della teoria della misurazione.
30 Misurazione Rappresentazione Le relazioni empiriche devono essere rappresentate da una funzione nel sistema numerico. I due sistemi sono isomorfi Significanza I dati devono contenere la stessa informazione del sistema empirico I due sistemi sono equivalenti Unicità Le trasformazioni sui valori numerici devono essere ammissibili Definizione di una scala di misurazione
31 Misurazione I costrutti psicologici La maggior parte delle teorie dei costrutti psicologici, è caratterizzata dalla presenza di due piani teorici ben distinti, tra cui è impossibile instaurare regole di corrispondenza: da una parte i costrutti appartenenti al piano verbale e dall altra variabili empiriche situate sul piano correlazionale.
32 Misurazione dei costrutti psicologici Una possibile conseguenza è che tra costrutti teorici e dati osservazionali, le uniche relazioni di tipo quantitativo che vengono evidenziate, sono di tipo correlazionale. L impianto statistico svolge contemporaneamente sia il ruolo di calcolo in cui viene interpretata una teoria per una sua verifica, sia il ruolo di teoria formalizzata in cui esprimere i vari modelli di misurazione.
33 Misurazione dei costrutti psicologici Una coppia di dati può provenire da due insiemi diversi o dallo stesso insieme Interpretazione geometrica dei dati Fra una coppia di dati si può stabilire questa distinzione si basa sulla natura stessa degli oggetti una relazione di dominanza o di prossimità.
34 Misurazione dei costrutti psicologici
35 Multidimensional scaling Le tecniche di scaling, metodologie elaborate da Shepard (1962) e Kruskal (1964)), sono state utilizzate allo scopo di investigare in maniera scientifica ed empirica l organizzazione della conoscenza e per determinare la strutturazione delle mappe cognitive. Più di recente queste tecniche sono state proposte ed utilizzate per analizzare le strutture cognitive, gli aspetti semantici ed emotivi come dati propedeutici alla costruzione di modelli da implementare nel campo dell intelligenza artificiale (Cambria et al., 2013, 2014).
36 Hourglass of emotions Erik Cambria
37 Multidimensional scaling Ogni oggetto è distinguibile dagli altri per una serie di proprietà o attributi o per il diverso grado di attributo posseduto. Rappresentiamo questo spazialmente, avremo dei punti con distanza variabile rispetto alla presenza o meno degli attributi considerati. A due punti con distanza minima corrispondono due stimoli molto simili dal punto di vista psicologico.
38 Multidimensional scaling La funzione di distanza prima definita, corrisponde alla struttura relazionale del modello. Quello che abbiamo visto è un modello di distanza, lo studio delle relazioni fra i dati ci permette di individuare le proprietà degli attributi multidimensionali.
39 Metacognizione e MDS Per analizzare la metacognizione, dobbiamo considerare i seguenti aspetti. La struttura del modello spaziale per la rappresentazione dei dati empirici di partenza. La metrica per salvaguardare i rapporti fra distanza spaziale e distanza psicologica reale. La corrispondenza fra costrutto teorico e significanza dei dati.
40 Disegno di ricerca
41 Disegno di ricerca A 42 soggetti è stata somministrata la AAI Sedute trascritte Ad un terzo di seduta (item 8-13) è stata applicata la SVaM Item scelti per sollecitare le diverse funzioni metacognitive Sono stati calcolati i valori medi dei fattori riportati a lato M = Mastery AM AD AI = Autoriflessività : Monitoraggio Differenziazione Integrazione CM CD = Comprensione mente altrui : Monitoraggio Decentramento
42 Disegno di ricerca A questo punto è possibile definire gli obiettivi di una soluzione MDS. Abbiamo n stimoli, le dimensioni metacognitive, che assumeremo di dimensionalità incognita. Determiniamo la dimensionalità rappresentativa minima dell insieme di stimoli Proiettiamo i valori di scala degli stimoli su ciascuna delle dimensioni richieste dalla soluzione di scaling.
43 Disegno di ricerca Corrispondenze fra relazione empirica e modello spaziale Fattori metacognitivi Dimensioni Dimensionalità Coordinate Distanze Punti Attributi presenti Numero di attributi indipendenti Valori di scala Valori di somiglianza
44 Analisi I dati sono stati analizzati utilizzando una matrice di prossimità per le dissimilarità, secondo il modello assoluto e con un numero di dimensioni da 2 a 7. L indice della qualità della rappresentazione è il raw stress che si azzera tra la 4 e la 5 dimensione.
45 Analisi e risultati Obiettivi di ricerca Descrizione della metacognizione come costrutto polidimensionale o meno. Individuazione e descrizione dei singoli fattori. Se questi fattori risultano distinti o sovrapposti.
46 Analisi e risultati I dati ottenuti ci permettono di confermare la polidimensionalità del costrutto metacognizione. Nel modello geometrico delle distanze otteniamo 5 elementi divisi in 2 gruppi di fattori.
47 Analisi e risultati Identifichiamo un fattore Mastery (r) ed un fattore costituito da quattro elementi (monitoraggio (y)- integrazione (o)- differenziazione (g)- decentramento (b)) r o y g b red orange yellow green blue
48 Analisi e risultati In quest ultimo la differenziazione ed il decentramento tendono a sovrapporsi occasionalmente, questo fa pensare alla possibilità di individuare funzionamenti descrivibili in termini di nuove sottofunzioni. r o y g b mastery integrazione monitoraggio differenziazione decentramento
49 r o y g b mastery integrazione monitoraggio differenziazione decentramento MMDS Metacogniton Multidimensional Scaling
50 r o y g b mastery integrazione monitoraggio differenziazione decentramento MMDS Metacogniton Multidimensional Scaling
51 r o y g b mastery integrazione monitoraggio differenziazione decentramento MMDS Metacogniton Multidimensional Scaling
52 Risultati Le abilità che consentono di riflettere su di sé sono distinte da quelle che permettono di ragionare sugli altri, i risultati ottenuti sono coerenti con l aggregazione dei fattori monitoraggio-integrazione da una parte e decentramentodifferenziazione dall altra.
53 Risultati I risultati si allineano alla struttura gerarchica indicata da Pedone et al. (2013, submitted) in base alla quale un soggetto deve avere la capacità di identificare e definire le componenti di uno stato mentale prima di riflettere su di essi, così come il cogliere la differenza esistente tra rappresentazione e realtà precede la capacità di descrivere il funzionamento mentale dell altro.
54 Limiti e sviluppi
55 Limiti Intrinseco allo strumento di analisi Assume che sia rispettata la metrica Problema Conoscere anticipatamente se la funzione è compatibile con la tecnica di analsii Soluzione Scaling non metrico NMDS Test ANOSIM
56 Limiti e sviluppi Diminuire le dimensioni di analisi SOM Sel Organizing Map Conservare la metrica Reti neurali Winner Take All
57 Sviluppi A breve termine A lungo termine La mastery tende a livellare gli altri risultati Isolarla per valutare l effetto sulle altre funzioni Utilizzo della mappa in termini predittivi ed in considerazione di altri fattori (SMI) (DBT)
58 Relazioni MOI Modelli Operativi Interni Rappresentazioni mentali, costruite dall individuo come strutture che contengono le diverse configurazioni (spaziale, temporale, causale) dei fenomeni del mondo Hanno la funzione di veicolare la percezione e l interpretazione degli eventi, consentendo di fare previsioni e crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale Comprendono i Modelli Operativi di sé e delle figure di accudimento o, ancor più precisamente, modelli di sé-con-l altro vale a dire dunque della relazione Bowlby (1969/1988) - Liotti (2001)
59 Relazioni Sulla struttura dei MOI l individuo basa le sue previsioni [ ] e dalla struttura di quei modelli dipendono inoltre la sua fiducia che le sue figure di attaccamento siano in genere facilmente disponibili. [ ]una caratteristica fondamentale è il concetto di chi siano le figure di attaccamento, di dove le si possa trovare, e di come ci si può aspettare che reagiscano. Bowlby 1975
60 Dai MOI agli SMI I sistemi motivazionali SMI fondano su disposizioni innate, selezionate dai processi evoluzionistici. Si tratta di tendenze, propensioni ad agire verso obiettivi specifici (differenti dal concetto di istinto), inviti a perseguire particolari forme di interazione fra organismo e ambiente. Queste tendenze sono universali ed operano in tutti gli individui della specie anche se le loro espressioni concrete nel comportamento variano in funzione dell esperienza del singolo individuo, particolarmente per l uomo.
61 Dai MOI agli SMI Gli SMI regolano la condotta in funzione di particolari mete e sono in stretta relazione con l esperienza emotiva. Le emozioni accompagnano infatti l azione degli SMI e possono esserne considerate indicatori di attività. In questa ottica ogni specifica esperienza emotiva può essere meglio compresa se rapportata al sistema motivazionale interpersonale entro cui si colloca. Attaccamento Accudimento Sessuale Agonistico Cooperativo
62 Relazioni Le funzioni metacognitive possono fallire a seguito dell atti vazione emotiva o nell ambito d i situazioni relazionali problematiche Semerari, Popolo et al La possibilità possibilità che i deficit di metacognizione dipendano dai contesti di attivazione dei diversi SMI rende interessante la possibilità di disporre di strumenti di valutazione dell'attività dei SMI nel dialogo clinico Liotti e Monticelli 2008
63 Relazioni Metacognizione Relazione Psicopatologia
64 SMI e relazioni Secondo la teoria cognitivo evoluzionista, i sistemi motivazioni interpersonali SMI organizzano la conoscenza di sé con l'altro in un insie me coerente di emozioni, stati mentali, e comportam enti finalizzati ad una meta interpersonale. La struttura gerarchica implica che dalla molteplicità dei sistemi motivazionali interpersonali preposti a per seguire differenti tendenze innate, ne emerga uno a dare di volta in volta coerenza e organizzazione a emozioni stati mentali, e comportamenti.
65 Ricerche Le ricerche attuale è indirizzata a descrivere la dinamica fra l attivazione degli SMI da una parte e quella dei fattori metacognitivi dall altra (Cafari et al. 2012) oppure ad analizzare i rapporti fra la dis-aggregazione degli SMI ed il malfunzionamento metacognitivo in ambito terapeutico (Brasini et al. 2013)
66 Ricerche attuali Di particolare interesse le corrispondenze tra il funzionamento metacognitivo del paziente e del terapeuta che evidenziano come i deficit metacognitivi del paziente attivino nel terapeuta un opera integratrice sul piano motivazionale. Brasini et al. 2013
67 Bibliografia Bateman A., Fonagy P. (2004). Psychotherapy for Borderline Personality Disorder. Oxford University Press, Oxford, UK. Cafari M. (2013). Mapping e rappresentazione in uno spazio multidimesionale: polidimensionalità della metacognizione nella relazione terapeutica. Poster presentato al Congresso Nazionale Sitcc La Psicoterapia Cognitiva del Paziente Grave, Reggio Calabria. Cambria E., Song Y., Wang H. and Howard N. (2013). Semantic multidimensional scaling for open-domain sentiment analysis IEEE Intelligent Systems. Carcione A., Falcone M., Magnolfi G., Manaresi F. (1997). La funzione metacognitive in psicoterapia. Scala di valutazione della metacognizione (S.Va.M.). Psicoterapia, 9, Carcione A., Dimaggio G., Fiore D., Nicolo G., Procacci M., Semerari A. (2008). An intensive case analysis of client metacognition in a good-outcome psychother- apy: Lisa s case. Psychotherapy Research 18 (6), Cinanni V. (1990). Dimensioni di somiglianza. Il Mulino editore. Clarke K.R. (1993). Non-parametric multivariate analyses of changes in community structure. Australian Journal of Ecology Volume 18, Issue 1, pages Coombs C.H. (1964). A Theory of data New York, Wiley. Coombs C.H., Dawes R.M., Tversky A. (1980). Introduzione alla psicologia matematica. Franco Angeli Editore.
68 Bibliografia George C., Kaplan N. & Main M. (1985). Adult Attachment Interview. University of California Press, Berkeley. Glaeser G., Polthier K. (2013). Immagini della matematica. Raffaello Cortina editore. 24 Hake H.W. (1966). The study of perception in the light of multivariate methods, in Cattel R.B. (a cura di) Handbook of multivariate experimental Psychology,Chicago,Rand McNally, pp Kohonen T. (2001). Self-Organizing Maps, Springer Series in Information Sciences, Vol. 30, Springer, Berlin, Heidelberg, New York. Kruskal J.B., Wish M. Multidimensional Scaling, Beverly Hills, Sage Publication. Kruskal J.B. (1964). Nonmetric multidimensional scaling: a numerical method. Psychometrika 29: Osgood C., May W. and Miron M. (1975). Cross-Cultural Universals of Affective Meaning. University of Illinois Press. Pedone R., Semerari A., Riccardi R., Nicolò G., Procacci M., Carcione A. (2013) Measuring metacognition. Construct validation of the Metacognition Self-Assessment Scale (MSAS): a preliminary investigation in a non clinical sample. Submitted. Pessa E., Pietronilla P.M. (2010). Manuale di scienza cognitiva. Editori Laterza. Popolo R. et al. (2010). Le disfunzioni metacognitive nei disturbi di personalità: Una review delle ricerche del III Centro di Psicoterapia Cognitiva in Ricerca in Psicoterapia / Research in Psychotherapy 2010; 2(13): Semerari A. (1999). Psicoterapia Cognitiva del Paziente Grave. Raffaello Cortina Editore. Semerari A., Carcione A., Dimaggio G., Falcone M., Nicolò G., Procacci M., Alleva G. (2003). How to evaluate Metacognitive Functioning in Psychotherapy? The Metacognition Assessment Scale and its Applications. Clinical Psychology and Psychotherapy, 10,
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