ZONE DI TUTELA Direttrice NORD
|
|
- Simone Mauro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Piano di rischio Aeroporto di Bolzano D.Lgs. n. 96 del 9 maggio 2005 art. 707 come modificato dal D.Lgs. n. 151 del 15 marzo 2006 ZONE DI TUTELA Direttrice NORD RELAZIONE E NORME TECNICHE Cittá di Bolzano il Sindaco Dr. Luigi Spagnolli Piano_vers_2010_07_28_Bozen.doc
2 1. Relazione Il decreto legislativo 9 maggio 2005 n. 96, come corretto ed integrato con il decreto legislativo 15 marzo 2006 n. 151, ha rivisto la disciplina della parte aeronautica del Codice della Navigazione (di seguito Codice). In particolare il capo III del Codice ha introdotto vincoli alla proprietà privata nelle aree limitrofe agli aeroporti ed in special modo, l art. 707, prevede l adozione di appositi Piani di Rischio con lo scopo di rafforzare, tramite un finalizzato governo del territorio, i livelli di tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti. (Regolamento per la costruzione e l esercizio degli aeroporti edizione II Capitolo 9 emendamento ENAC di seguito Regolamento ENAC). I Comuni di Bolzano, Laives e Vadena, alla luce delle vigenti disposizioni sopra richiamate, sono chiamati a predisporre il Piano di Rischio (di seguito il Piano) di cui all art. 707 del Codice. Il Piano è stato redatto tenendo conto dei principi generali in materia, e costituisce uno dei primi tentativi di adozione di uno strumento atto a coordinare le indicazioni e prescrizioni ENAC con le previsioni urbanistiche e con l esigenza di tutelare i territori limitrofi all aeroporto dai rischi connessi all attività aerea. Il Piano sarà oggetto di raccordo e potrà essere perfezionato con la modifica ai Piani urbanistici comunali (di seguito PUC). Le caratteristiche dell Aeroporto di Bolzano ( Aeroporto civile aperto al traffico commerciale nazionale ed internazionale codice ICAO: LIPB; codice IATA: BZO) portano a reputare applicabile la previsione del Regolamento ENAC per piste di volo di codice 3 e 4. L aeroporto, inoltre, ha un carico di traffico che consente di non ritenerlo assoggettabile alla disciplina di cui all art. 715 Codice Navigazione. Il Piano è stato redatto tenendo conto della situazione attuale così come rilevata dai Comuni e sulla base delle previsioni urbanistiche vigenti non essendo disponibile il previsto piano di sviluppo aeroportuale di cui al paragrafo 6.6 del capitolo 9 del Regolamento ENAC. La prima operazione svolta è stata quella di accogliere integralmente la classificazione del territorio nelle tre zone indicate nello stesso Regolamento ENAC del 30 gennaio 2008, ove le lettere A, B e C rappresentano le zone di tutela oggetto di previsione specifica. La loro ampiezza è rappresentata nella cartografia allegata. Il Piano tiene conto dei territori di Bolzano, Laives e Vadena che, come si evince dagli elaborati grafici allegati, sono tutti interessati dalla proposta delimitazione nelle misure di seguito indicate: Testata 19 - NORD Zona A Zona B Zona C m² % m² % m² % Bolzano % % % Tab. 01 2
3 Testata 01 - SUD Zona A Zona B Zona C m² % m² % m² % Bolzano ,07% ,31% - - Laives ,93% ,39% ,85% Vadena ,15% Tab. 02 Per la redazione del Piano si è tenuto conto delle prescrizioni ENAC, ed in particolare della necessità di limitare e contenere il carico antropico e le attività incompatibili ed è stata verificata la coerenza con le previsioni urbanistiche. Ai fini di una migliore previsione si è quindi proceduto a: rilevare l effettiva edificazione presente nella zona, tenendo conto anche delle zone limitrofe rappresentate nella planimetria allegata, rilevando la consistenza volumetrica mediante l incrocio dei dati provenienti da S.I.T., concessioni edilizie rilasciati e verifiche in loco; individuare la destinazione delle edificazioni esistenti, rilevanti per comprendere il carico antropico; rilevare le previsioni urbanistiche come risultanti dagli strumenti urbanistici vigenti, generali ed attuativi, ancora non attuate; segnalare la presenza di carico antropico conseguente ad altri situazioni, stanti le connessioni con i rischi che derivano da qualunque attività o utilizzazione del territorio, anche se non riferito ad edificazioni. 1.2 Il Piano Ai fini della redazione del Piano si è poi tenuto conto dei principi generali circa la compatibilità o meno dell edificato. Il Regolamento ENAC, punto 6.6, lascia intatti gli interventi e le attività esistenti e il Piano, pur in presenza di attività o edifici anche palesemente incompatibili non produce effetti ablatori né interdittivi delle attività presenti. Non vengono dunque inseriti divieti o limiti concernenti tali realtà, salvo i divieti di mutamenti di destinazione d uso comportanti aumento del carico antropico come in seguito precisato. Sono invece sempre ammessi mutamenti delle destinazioni d uso comportanti riduzione del carico antropico. 3
4 1.2.1 Linee guida Il Piano, è redatto tenendo conto delle seguenti esigenze e prescrizioni riportate nel Regolamento ENAC: Zona di tutela A: limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non residenziali con indici di edificabilità bassi che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone; Zona di tutela B: possono essere previsti una modesta funzione residenziale con indici di edificabilità bassi. Attività non residenziali con indici di edificabilità medi che comportano la permanenza di un numero limitato di persone; Zona di tutela C: possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale con indici di edificabilità medi e nuove attività non residenziali. Lo stesso regolamento dispone che per le tre zone siano evitati: insediamenti ad elevato affollamento; costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili; attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale. Le prescrizioni citate sono recepite integralmente, e vengono a formare parte della disciplina urbanistica avendo carattere di prevalenza su tutte le altre disposizioni vigenti. Esse acquistano efficacia immediata conseguente alla loro adozione da parte del Consiglio Comunale. Il Comune provvederà a far rispettare le previsioni e le norme del Piano nei modi di legge, in particolare in sede di esame degli atti di pianificazione urbanistica e di titoli abilitativi edilizi. Ulteriore passo è stato quello di verificare la compatibilità tra le stesse e le previsioni dei piani urbanistici comunali. La rilevazione del carico antropico e le caratteristiche del territorio sopra illustrate, portano, a ritenere che la previsione dei PUC e degli strumenti attuativi non siano sempre compatibili con le prescrizioni del Regolamento ENAC e con i principi dallo stesso desumibili, determinando la necessità di prevedere alcuni vincoli (Tavola 02). 4
5 1.3 Testata 19 - NORD La zona di tutela A Pari a ca mq, con un edificato esistente di ca mc. La zona si può considerare quasi completamente edificata. La delimitazione si sovrappone alle seguenti zone del PUC: Destinazione PUC % Superficie Zone produttive 71, Opere ed impianti pubblici 17, Strade 9, Verde agricolo 0, Impianti turistici allogiativi 0, Aree di rispetto 0, Tab. 03 Le zone produttive di cui alla Tab. 03 sono costituite da parti di zone produttive di interesse provinciale e precisamente la zona commerciale Bolzano-Sud, la zona artigianale e piccola industria Bolzano-Sud e la zona Einstein-Sud con piani d attuazione approvati. Le cubature previste dal piano di attuazione della zona Einstein Sud per i lotti interessati dalla zona di Tutela A ammontano a mc, e risultano ancora da realizzare i lotti identificati in cartografia dal nr. 1A al nr. 1I. Per i lotti solo parzialmente interessati dalla zona di tutela A (1A, 1I, 1F e 1G) la realizzazione delle cubature previste può avvenire concentrando le stesse all esterno della zona. Per il lotto 1 A si conferma inoltre il parere dell ENAC espresso in data relativamente al progetto di fattibilità urbanistica. Per i lotti integralmente compresi nella zona di tutela (1B, 1C, 1D, 1E e 1H) si applicheranno i vincoli di utilizzo di cui alla Tavola 02 - zona A. Altrettanto avviene per zona artigianale e piccola industria Bolzano-Sud e per la zona Commerciale Bolzano-Sud dove per le cubature previste e non ancora concessionate (rispettivamente nr. 2A/2B e 4 in cartografia), troveranno applicazione i vincoli di cui alla Tavola 02. Oltre alle zone produttive vi sono varie zone per opere ed impianti pubblici come parte della zona aeroportuale, un punto logistico stradale dell amministrazione provinciale, in adiacenza analoga struttura del Comune di Bolzano, il centro raccolta differenziata della societá SEAB ed infine il civico macello (M). Per quest ultima struttura di proprietá comunale è da prevedere la possibilità di variare la destinazione urbanistica e d uso dell area, mantenendo il limite massimo di carico antropico pari a 200 persone su tutta l area. È da segnalare un area per una struttura ricettiva (albergo) posizionata al confine con la zona rischio B. In una particella agricola, confinante con l areale aeroportuale ed interessata in minima parte dalla zonizzazione di Piano, è in fase di elaborazione un progetto di massima per la realizzazione del nuovo 5
6 carcere di Bolzano; per la parte all interno della zonizzazione del presente Piano, potranno essere previste unicamente edifici/strutture che rispettino quanto stabilito al punto per la zona A (nr. 3 in cartografia). In un terreno in parte utilizzato già come parcheggio ed in parte ad uso agricolo (AU) - (pp.ff. 1946/1, 1947/1, 1947/2, 2709 e 3026 CC Dodiciville) destinato urbanisticamente a zona aeroportuale. è stata presentata la richiesta per la realizzazione di un parcheggio pertinenziale all attività di vendita di Autoindustriale a solo uso deposito autovetture. Tale previsione potrà essere autorizzata mantenendo invariato il carico antropico attuale. Si segnala inoltre la presenza della via Einstein, asse viario caratterizzato da traffico di scorrimento molto elevato a tutte le ore del giorno. Sono presenti inoltre la Fiera di Bolzano ed il palazzo del ghiaccio (Palaonda), che si trovano a cavallo tra zona A e zona B, entrambe strutture caratterizzate da un elevato afflusso di pubblico in determinate giornate dell anno La zona di tutela B Pari a ca mq, con un edificato esistente di ca mc. La zona si può considerare in buona parte giá edificata. La delimitazione si sovrappone alle seguenti zone del PUC: Destinazione PUC % Superficie Zone produttive 87, Strade e parcheggi 8, Zone ferroviarie 2, Opere ed impianti pubblici 1, Tab. 04 Come evidenziato dalla Tab. 04 anche la zona di tutela B è interessata nella quasi totalitá da zone produttive dotate di piani d attuazione. Si tratta principalmente di zone di interesse provinciale quali: parte della zona commerciale Bolzano-Sud, le zone Aluminia I e Aluminia II, la zona Iveco ed infine parte della zona ex Magnesio tutte con piani d attuazione approvati; inoltre alcune zone di interesse comunale come parte della zona industriale di completamento a nord del viadotto BZ-ME con piano d attuazione approvato e la zona a sud di via Enzo Ferrari; questa area non risulta essere dotata di piano d attuazione. La zona per opere ed impianti pubblici è costituita dal centro della motorizzazione provinciale con la propria pista prove. Tra le zone Aluminia I e II è prevista la realizzazione del nuovo TIS Techno Innovation Southtyrol per la quale non è stato redatto un Piano d attuazione, ma esiste un programma planivolumetrico che prevede complessivi mc, (nr. 7A in cartografia); quest area sottoposta anche a tutela degli insiemi comprende alcuni complessi di interesse documentario (archeologia industriale). Nel lotto 7A è previsto lo spostamento di un asilo aziendale attualmente ubicato presso la Fiera di Bolzano tra la zona A e la zona B, migliorando così i rischi dovuti alla permanenza di persone e bambini in zona di alto rischio. Nella zona 7A secondo i vincoli del Piano rischio per le zone B è prevista una presenza di persone. Si riduce perció il 6
7 carico antropico che negli anni precedenti era valutabile intorno alle persone nella zona. È prevista la redazione di un nuovo piano di attuazione per la zona denominata Aluminia III (nr. 7B in cartografia) che comunque rispetterá i vincoli di utilizzo di cui alla Tavola 02 per la zona B. Inoltre vi sono cubature giá previste nei vigenti piani di attuazione, ma non ancora concessionate, in particolare nella zona Commerciale Bolzano Sud (2C in cartografia), zona Aluminia (nr. 8 A-E in cartografia), zona Iveco (nr. 6 A-F in cartografia), e zona Magnesio (nr. 5 A-E in cartografia). Per i lotti compresi nella zona di tutela si applicheranno i vincoli di utilizzo di cui alla Tavola 02 - zona B. Relativamente ai Lotti inseriti nell area ex Iveco 6C e 6D, è pervenuta la richiesta per la realizzazione di un edificio polifunzionale con multisala. Il carico antropico previsto per i suddetti lotti può essere aumentato del 30% prevalentemente nelle ore notturne, quando l attività dell Aeroporto è sensibilmente ridotta. Sono inoltre da segnalare le strutture della camera iperbarica e l altoforno della ditta Alcoa posizionati rispettivamente all interno della zona Magnesio e della zona Alumina III. 7
8 La zona di tutela C Pari a ca mq, con un edificato esistente di ca mc. La zona si può considerare quasi completamente edificata, non sono previste nuove zone o insediamenti. La delimitazione si sovrappone alle seguenti zone del PUC: Destinazione PUC % Superficie Zone produttive 40, Zone residenziali 24, Strade 15, Acque 6, Opere ed impianti pubblici 6, Verde pubblico 4, Zona agricola Aree di rispetto 0, Tab. 05 Come evidenziato dalla Tab. 05 anche la zona di tutela C è interessata per buona parte da zone produttive, si tratta delle zone produttive di interesse comunale racchiuse indicativamente tra la via Pacinotti, via Lancia e la via Volta; per tali zone sono previsti piani d attuazione per la maggior parte non approvati. All interno di quest area va segnalata la zona per opere ed impianti pubblici relativa alla scuola professionale per Arti Grafiche Gutenberg. All interno della zona C si segnala parte della cosiddetta zona Metro con cubature autorizzate, da vigente piano di attuazione, ma non ancora realizzate (nr. 9 in cartografia). Per i lotti compresi nella zona di tutela si applicheranno i vincoli di utilizzo di cui alla Tavola 02 per la zona C. Per la zona compresa tra il corso dell Isarco e via Siemens, potrá essere elaborato un piano di riqualificazione urbana che modifichi la destinazione urbanistica nel rispetto delle linee guida di cui al pt (nr. 10 in cartografia). Il corso del fiume Isarco divide nettamente la zona produttiva a sud, dalle zone residenziali a nord. Si tratta nella quasi totalitá di zone di completamento B2 senza previsione di un piano di attuazione, con un indice di edificabilitá di 4 mc/mq, che anche in questo caso si possono considerare completamente edificate. Diverse, all interno di quest area di tutela, le zone per opere ed impianti pubblici: la zona Telecom di via Bergamo, l ASL di via Palermo, il teatro Cristallo e la chiesa di Regina Pacis (edificio di interesse documentario), oltre alle zone delle Scuole elementari Manzoni, delle S.Filippo Neri, di parte delle Scuole medie Foscolo, di parte del liceo scientifico ed infine di parte della zona sportivo-ricreativa di via Genova. Per tali zone sono possibili interventi di modesto ampliamento o ristrutturazione dell esistente che comunque non vanno a modificare in modo rilevante il carico antropico. 8
9 1.4 - Testata 01 - SUD La zona di tutela A Pari a ca mq, con un edificato sparso tipico del verde agricolo; si sovrappone alle seguenti zone del PUC: Bolzano - Destinazione PUC % Superficie Verde agricolo Tab. 06-a Laives - Destinazione PUC % Superficie Verde agricolo 89, Zona opere ed impianti pubblici (zona aeroportuale) 5, Zona ferroviaria 4, Strade 0, Tab. 06-b Totale - Destinazione PUC % Superficie Verde agricolo 91, Zona opere ed impianti pubblici (zona aeroportuale) 4, Zona ferroviaria 3, Strade 0, Tab. 06-c Escludendo l areale aeroportuale, strade e ferrovia tutta la zona di tutela A, nel territorio di Bolzano come in quello di Laives è classificata come zona agricola con tutti i vincoli all edificazione stabiliti dalla vigente normativa urbanistica La zona di tutela B Bolzano - Destinazione PUC % Superficie Verde Agricolo 99, Acque 0, Tab. 07-a Laives - Destinazione PUC % Superficie 9
10 Verde Agricolo 93, Zona ferroviaria 3, Bosco 1, Strade 0,84 5,600 Acque 0, Tab. 07-b Totale - Destinazione PUC % Superficie Verde Agricolo 94, Zona ferroviaria 2, Bosco 1, Strade 0, Acque 0, Tab. 07-c Escludendo strade e ferrovia, bosco ed acque anche tutta la zona di tutela B, nel territorio di Bolzano come in quello di Laives è classificata come zona agricola con tutti i vincoli all edificazione stabiliti dalla vigente normativa urbanistica La zona di tutela C Laives - Destinazione PUC % Superficie Verde Agricolo 97, Acque 2, Strade 0, Tab. 08-a Vadena - Destinazione PUC % Superficie Verde Agricolo 93, Acque 3, Strade 2, Verde publico 1, Zone opere ed impianti pubblici 0,
11 Tab. 08-b Totale - Destinazione PUC % Superficie Verde Agricolo 94, Acque 2, Strade 1, Verde pubblico 0, Opere ed impianti pubblici 0, Tab. 08-c Escludendo strade, acque e verde pubblico, la zona di tutela C, nel territorio di Laives come in quello di Vadena è classificata come zona agricola con tutti i vincoli all edificazione stabiliti dalla vigente normativa urbanistica. Va segnalata la sottostazione Energas nel Comune di Vadena. 2. Norme Tecniche di Attuazione Le norme che seguono recepiscono le prescrizioni di cui al Regolamento per la costruzione e l esercizio degli aeroporti edizione II Capitolo 9 emendamento , punto 6. Piani di rischio per piste di volo di codice 3 e 4. Adottate dal Comune ed approvate, prevarranno sulle previsioni urbanistiche e norme di attuazione del PUC, o di piani di attuazione con efficacia immediata conseguente all adozione del Piano di Rischio. Art. 1 Il presente Piano di Rischio dell Aeroporto, è redatto ai sensi del Codice della Navigazione Aerea D.Lgs. N. 96 del come modificato dal D.Lgs n. 151 del , art. 707 e Regolamento ENAC per la costruzione e l esercizio degli aeroporti edizione II Capitolo 9 emendamento , punto 6, ed ha efficacia limitatamente alle aree comprese nel territorio comunale di propria competenza. Art. 2 Ai fini di cui sopra è approvata, unitamente alle presenti norme, la suddivisione del territorio comunale interessato dal Piano di rischio, in zone di tutela A, B e C, individuate nei settori omogenei illustrati nel Regolamento ENAC punto 6.5, e rappresentate negli elaborati grafici allegati che formano parte integrante e sostanziale del Piano. Art. 3 Le porzioni del territorio comunale classificate come zona di tutela A nella planimetria allegata al presente Piano hanno la destinazione prevista dallo strumento urbanistico vigente. Sono comunque consentiti gli interventi autorizzati con Concessione edilizia rilasciata prima dell adozione del presente Piano. Sono vietati i mutamenti di destinazione d uso degli edifici esistenti che possano determinare, in astratto o in concreto, un aumento del carico antropico, tale da costituire fattore negativo per i rischi connessi all utilizzo dell impianto aeroportuale in virtù delle prescrizioni ENAC e dei principi di cui al punto
12 Sono inoltre preclusi degli interventi di nuova edificazione di tipo ed a destinazione residenziale nonchè di trasformazione dell esistente e gli ampliamenti a destinazione residenziale previsti dalla LP 13/1997 per le zone di verde agricolo. Sono vietate forme di ricettività anche rurale extra alberghiera (agriturismo, affittacamere, appartamenti per vacanza, country<-house ecc.). E vietata la cessione di diritti edificatori volta a concentrare volumetrie nella zona così come la traslazione di volumetrie dai comparti o zone limitrofe anche aventi la stessa destinazione. Sono altresì realizzabili gli interventi indicati nella Relazione tecnica e nella cartografia di Piano con i vincoli di cui alla Tavola 02 in quanto compatibili con le prescrizioni ENAC. È esclusa la funzione residenziale, sono ammesse attivitá non residenziali con indici di edificabilitá bassa e permanenza di tipo discontinuo di un numero limitato di persone. Non vi sono limiti alla manutenzione degli edifici esistenti, se non in relazione al divieto di mutamento di destinazione d uso citato. Nel verde agricolo è ammessa la costruzione di fabbricati rurali, non residenziali, nella misura strettamente necessaria per la razionale conduzione dell attività agricola, nei limiti previsti dalla LP 13/97 Art Art. 4 Le porzioni del territorio comunale classificate come zona di tutela B nella planimetria allegata al presente Piano hanno la destinazione prevista dagli strumenti urbanistici vigenti. Sono consentiti gli interventi autorizzati con Concessione edilizia rilasciata prima dell adozione del presente Piano. Sono altresì realizzabili gli interventi indicati nella Relazione tecnica e nella cartografia di Piano con i vincoli di cui alla Tavola 02, in quanto compatibili con le prescrizioni ENAC e caratterizzati da una modesta funzione residenziale con indici di edificabilitá bassi e attivitá non residenziali con indici di edificabilitá medi e da una permanenza di un numero limitato di persone. Sono consentiti tutti gli interventi previsti dalla LP 13/97 per il verde agricolo (Art. 107). Sono vietate forme di ricettività anche rurale extra alberghiera (agriturismo, affittacamere, appartamenti per vacanza, country<-house ecc.). E vietata la cessione di diritti edificatori volta a concentrare volumetrie nella zona così come la traslazione di volumetrie dai comparti o zone limitrofe anche aventi la stessa destinazione. Art. 5 Le porzioni del territorio comunale classificate come zona di tutela C nella planimetria allegata al presente Piano hanno la destinazione prevista dagli strumenti urbanistici vigenti. Sono consentiti gli interventi autorizzati con Concessione edilizia rilasciata prima dell adozione del presente Piano. Sono consentiti tutti gli interventi previsti dalla LP 13/97 per il verde agricolo (Art. 107) in quanto compatibili con le prescrizioni ENAC e caratterizzati da un ragionevole incremento della funzione residenziale con indici di edificabilitá medi e nuove attivitá non residenziali. Sono altresì realizzabili gli interventi indicati nella Relazione tecnica e nella cartografia di Piano con i vincoli di cui alla Tavola
13 Art. 6 In tutte e tre le zone di tutela sono vietati nuovi insediamenti ad elevato affollamento, costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili ed attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale. Art. 7 Il Piano di Rischio, trova la sua ragion d essere alla luce della situazione di fatto e di diritto dell attuale impianto aeroportuale individuato come Aeroporto di Bolzano, l eventuale cessazione dell attività dell impianto aeroportuale determinerà automaticamente la cessazione dell efficacia delle presenti norme con conseguente operatività delle previsioni del PUC vigente. Restano salvi eventuali altri limiti derivanti da altre norme di legge in quanto applicabili. Art. 8 Il Piano determina variazione ed adeguamento delle previsioni e delle norme tecniche del PUC come sopra precisato. E assoggettato a parere preventivo dell ENAC in virtù dei disposti dell art. 707 del Codice. Le presenti norme e la classificazione del territorio in zona di tutela entrano in vigore con l adozione del Piano. 13
PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA
PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA Il Piano di Rischio redatto dal Comune di Reggio Calabria è conforme ai requisiti di seguito riportati: 1) Tipologie di Rischio I rischi si articolano
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti)
ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) La zona è destinata ad accogliere attrezzature e servizi pubblici o ad uso pubblico di interesse generale su scala territoriale: uffici pubblici o privati di interesse
DettagliCOMUNE DI MONTEGIORGIO
COMUNE DI MONTEGIORGIO (Provincia di ASCOLI PICENO) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA FINALIZZATO ALL AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE ROSSETTI Località: Via Faleriense Est, 81 63025 Montegiorgio (AP)
DettagliSchede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI
Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale
DettagliINDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI
L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.
DettagliAUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05
AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2
DettagliEnergiebonus / bonus energia - 2014
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Natur, Landschaft und Raumentwicklung Natura, paesaggio e sviluppo del territorio Abteilung 28 Ripartizione 28 Energiebonus
DettagliNorme Tecniche di Attuazione
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliDETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO
DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della
DettagliCOMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI
COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliDirezione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree
Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree SCHEDA SINTETICA DESCRITTIVA RELATIVA ALL IMMOBILE SITO IN VIALE MONZA 148 Allegata all avviso per l attivazione
DettagliArticolo originale. Articolo emendato
In seguito alla variante per l'area centrale del quartiere "Torri ex Gescal" Marx-Livorno viene inserita nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale vigente - in aggiunta all'invariato
DettagliCOMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO
6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria
DettagliProgetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.
DettagliCOMUNE DI NOVENTA DI PIAVE
COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE Quarta Variante Parziale al Piano degli Interventi (PRG) modifica dell articolo 34 Parcheggi e servizi pubblici delle N.T.A.. Ai sensi dell'art. 18 della L.R.V. 11/2004 e s.m.i..
DettagliRichiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)
COMUNE DI FERRARA Città patrimonio dell Umanità Marca da Bollo PG Allo Sportello Unico per l Edilizia PR Ufficio Ricezione Data di arrivo Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità
DettagliDISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO
DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo
DettagliPIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA
PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con
DettagliSCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA
NTA di SUA di iniziativa privata SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA.. INDICE ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE... pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO...» 2 ART. 3 DATI COMPLESSIVI DEL PIANO...» 2 ART.
DettagliAl Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx
DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI
DettagliOGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre
DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI
DettagliServizio di documentazione tributaria
Ministero dei Lavori Pubblici Decreto del 02/08/1969 Titolo del provvedimento: (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27/08/1969) Preambolo. Preambolo IL MINISTRO PER I LAVORI PUBBLICI Visto l'art.
DettagliCon la consulenza giuridica in oggetto, concernente l interpretazione dell art. 1 della legge n. 449 del 1997, è stato esposto il seguente QUESITO
RISOLUZIONE N. 4/E Roma, 04 gennaio 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza Giuridica Art. 1 della legge n. 449 del 1997 Piano Casa Possibilità di fruire della detrazione del 36 per cento
DettagliINDICATORI URBANISTICO EDILIZI
INDICATORI URBANISTICO EDILIZI 1. Superficie territoriale (ST): Superficie totale di una porzione di territorio, la cui trasformazione è generalmente sottoposta a strumentazione urbanistica operativa e
DettagliCOMUNE DI SANTA TERESA GALLURA (Prov. di Sassari) ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 105 DEL 12/09/2014
COMUNE DI SANTA TERESA GALLURA (Prov. di Sassari) ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 105 DEL 12/09/2014 VALORI AREE EDIFICABILI UTILIZZABILI PER ILCALCOLO DELL IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA
DettagliInterazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione. Ing. Galileo Tamasi Program Manager
Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione Ing. Galileo Tamasi Program Manager Contents - Introduzione - Lo schema logico della procedura di mitigazione - La costruzione
DettagliTITOLO I NATURA E DEFINIZIONI
PIANO DI PROGRAMMAZIONE COMUNALE CONCERNENTE I CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ED I CRITERI DI PROGRAMMAZIONE ALL APERTURA, AL TRASFERIMENTO DI SEDE E ALL AMPLIAMENTO DI SUPERFICIE DELLE MEDIE
DettagliV ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i.
Inquadramento generale e obiettivi delle modifiche La Variante specifica art. 17 comma 7 definita nei suoi obiettivi generali come anticipatoria di alcuni contenuti della variante Strutturale Qualità è
DettagliArt. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio
Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia
DettagliCOMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04.
Allegato A COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO 2013 Piano di Classificazione Acustica adottato con deliberazione del Consiglio
DettagliDelibera n. 13845 del 11-12-1998 proposta da GIOVANAZZI. Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4. comma.
Delibera n. 13845 del 11-12-1998 proposta da GIOVANAZZI Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4 comma. Individuazione dei criteri in base ai quali il Servizio Lavori Pubblici degli Enti
DettagliModelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015
Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190
DettagliL INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI
PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,
DettagliREGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)
REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai
DettagliFondamenti di diritto urbanistico L'attuazione delle previsioni di PRG : Contenuti specifici degli strumenti urbanistici Il Piano di Lottizzazione
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Fondamenti di diritto urbanistico L'attuazione delle previsioni
DettagliPROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000
PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliCOMUNE DI PIACENZA OSA SRL VIA BOLZONI N. 14 29122 PIACENZA VARIANTE AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO AREA AID 18 EX ARBOS VIA EMILIA PARMENSE
COMUNE DI PIACENZA OSA SRL VIA BOLZONI N. 14 29122 PIACENZA VARIANTE AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO AREA AID 18 EX ARBOS VIA EMILIA PARMENSE ELABORATO D - BOZZA CONVENZIONE PIACENZA 10 APRILE 2015 1 B
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
Dettagli2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie;
Relazione dei Liquidatori sul valore di liquidazione delle azioni per l esercizio del diritto di recesso predisposta ai sensi e per gli effetti dell art. 2437 e dell art. 2437-ter del c.c. Signori Azionisti,
DettagliZonizzazione Acustica
Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del
DettagliRISOLUZIONE N. 118/E
RISOLUZIONE N. 118/E Direzione Centrale Normativa Roma, 30 dicembre 2014 OGGETTO: Imposte sui redditi - Spese sostenute per la redazione di un atto di vincolo unilaterale - Art. 16-bis del TUIR - Istanza
DettagliCOMUNE PROVINCIA. Norme di Attuazione. Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese
COMUNE PROVINCIA DI CAVALESE DI TRENTO Norme di Attuazione Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese Cavalese, aprile 2014 Il Tecnico EDILSTUDIO Via Coronelle 9 38033 Cavalese Tel. 0462/342820
DettagliComune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012
INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche
DettagliCOMUNE DI GROTTAMMARE
COMUNE DI GROTTAMMARE PROVINCIA DI ASCOLI PICENO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER L INSEDIAMENTO DI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (ex art. 8, comma 4, D. Lgs. 114/98) E LIMITAZIONI
DettagliAmbiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP)
Incontro Ordini professionali Regione Umbria Legge regionale 21 gennaio 2015, n.1 Testo unico governo del territorio e materie correlate Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP) DIREZIONE PROGRAMMAZIONE,
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO UFFICIO PROGETTAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO UFFICIO PROGETTAZIONE OGGETTO: PIANO URBANISTICO ATTUATIVO P.U.A.- CAMPUS DI FISCIANO RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE (ART. 13 D.lgs 16.01.2008 n 4) R E L A Z I O N E
DettagliREGIONE PIEMONTE Provincia di Torino PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE
REGIONE PIEMONTE Provincia di Torino COMUNE DI RUEGLIO PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE Approvato con D.G.R. 19.05.1997 n 34-19209 (pubblicato sul B.U. Regione Piemonte n 23 dell 11.06.1997 a pag.
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.
L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti
DettagliESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE
ESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE Norme di Attuazione 1^Variante Generale al PGT approvato con D.C.C. n. 33 dl 23.07.2008 o la modifica della tipologia
DettagliCOMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A
COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato
DettagliCITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO
CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO SETTORE GESTIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Piazza Giovanni XXIII, n. 6 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE PREMESSA Ai
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006
DELIBERAZIONE N. 36/ 7 Oggetto: L.R. n. 8 del 25.11.2004, articolo 1, comma 1. Approvazione del Piano Paesaggistico - Primo ambito omogeneo. Il Presidente della Regione, di concerto con l'assessore della
DettagliCOMUNE DI PERO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA TEMPORANEE NEL PERIODO DI EXPO 2015 INDICE
COMUNE DI PERO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA TEMPORANEE NEL PERIODO DI EXPO 2015 INDICE 1. Finalità del regolamento 2. Definizione di attività temporanee e tipologie consentite 3. Deroghe
DettagliDitta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI)
Ditta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI) Indice Premessa................................................................................ 3 1.
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
DettagliStandard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive. Tagung am 24.10.2014
Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive Tagung am 24.10.2014 Punto di partenza: Nuova definizione della politica di gestione delle zone produttive» Riforma delle zone produttive:
DettagliREGIONE LIGURIA - Giunta Regionale
O GG E TTO : Art. 57 LR 36/97 e art. 8 LR 18/99 : Schema di Accordo di Pianificazione per variante PTC della Provincia di Genova in recepimento del Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del Bacino
DettagliP.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34
P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 Ricostruzione dell'isolato di via Frigia - via Capelli attraverso la realizzazione di nuova residenza, attività commerciali e un parcheggio pubblico; creazione
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliIreBuilding S.r.l.s. Sede operativa: Via Genova n.7-65122, Pescara (PE) - Tel. +39 3288380020 C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle
C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle imprese di Pescara 02155990688 - email Irebuilding@gmail.com - email certificata Irebuilding@pec.it QUADRO A - INFORMAZIONI GENERALI a.1. - Descrizione
DettagliDall analisi dei dati ISTAT emergono le seguenti valutazioni: nel ventennio compreso tra il 1951 d 1971 si è avuto, a causa di un
PIANO REGOLATORE GENERALE STATO ATTUALE E CALCOLO DEI FABBISOGNI RIFERITI AL PROSSIMO VENTENNIO VALUTAZIONE DELL'ANDAMENTO DEMOGRAFICO Dall analisi dei dati ISTAT emergono le seguenti valutazioni: a) Popolazione
DettagliINDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE DELL'AREA CONCORSO DI PROGETTAZIONE VOLÁNO NUOVI PROCESSI PER L ABITARE
ALLEGATO TECNICO INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE DELL'AREA CONCORSO DI PROGETTAZIONE VOLÁNO NUOVI PROCESSI PER L ABITARE Livello urbanistico per il futuro deposito e approvazione del Piano di Lottizzazione
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliNUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco
NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco ORTOFOTO PLANIMETRIA AEROFOTOGRAMETRICA (scala 1:1000) Nuclei di antica formazione Criteri
DettagliASSEMBLEA DEI SOCI DEL 19/20 APRILE 2013 AUTORIZZAZIONE ALL ACQUISTO ED ALL ALIENAZIONE DI AZIONI PROPRIE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
ASSEMBLEA DEI SOCI DEL 19/20 APRILE 2013 AUTORIZZAZIONE ALL ACQUISTO ED ALL ALIENAZIONE DI AZIONI PROPRIE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1/7 Egregi Consoci, Si ricorda che l art. 23 dello Statuto
DettagliProposta di deliberazione che si sottopone all approvazione del Consiglio Comunale
Protocollo N. del. Deliberazione N. del IL SINDACO Proposta N. 10 del 31/01/2014 SERVIZIO --Pianificazione Urbanistica Proposta di deliberazione che si sottopone all approvazione del Consiglio Comunale
DettagliVALORI DI RIFERIMENTO AREE EDIFICABILI ANNO 2012
VALORI DI RIFERIMENTO AREE EDIFICABILI ANNO 2012 Zona 1: Centro Storico Zona 2: Ospedale Zona 3: Ex Zanussi, Monticella, Stadio, Centri di Ogliano e Collalbrigo Zona 4: Parè, Costa Lourdes, Scomigo, Ogliano,
DettagliIndice 1. PREMESSA... 3 3.2 INTERVENTO DI PROGETTO... 5 5. DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO... 7 5.1 RISULTATI... 7
Pag. 2 di 10 Indice 1. PREMESSA... 3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 3. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO... 4 3.1 INQUADRAMENTO GENERALE... 4 3.2 INTERVENTO DI PROGETTO... 5 4. LIMITI DI RUMOROSITÀ... 6 5.
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese
REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO D INCENTIVAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO, DEL PIANO DELLA SICUREZZA, DELLA DIREZIONE DEI LAVORI E DEL COLLAUDO. Emanato con D.R. n. 6197 del 13/02/2004 Ultime
DettagliPIANO REGOLATORE GENERALE
SETTORE PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE LEGGE REGIONE PIEMONTE 5/12/1977, n. 56 art. 17 PIANO REGOLATORE GENERALE APPROVATO CON D.G.R. DEL 06/06/1989, N. 93-29164 VARIANTE N. 14 PROGETTO DEFINITIVO
DettagliIl Ministro delle Attività Produttive
Il Ministro delle Attività Produttive VISTO l articolo 21, del Decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese di gas naturale che svolgono nel
DettagliComunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale
COMUNITA' ALTO GARDA E LEDRO PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA' PIANO STRALCIO IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE URBANISTICA DEL SETTORE COMMERCIALE art. 25 bis, comma 1 bis l.p.4 marzo 2008, n.1 NORME TECNICHE
DettagliREGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In
DettagliComune di Venezia. Progetto AEV DESE
Comune di Venezia Progetto AEV DESE Relazione descrittiva delle opportunita di sviluppo immobiliare di un area destinata ad attrezzature economiche varie, ad uso industriale logistico - commerciale direzionale
DettagliRELAZIONE ILLUSTRATIVA
COMUNE DI CRESPELLANO (Provincia di Bologna) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN LOCALITÀ CAPOLUOGO COMPARTO EDIFICATORIO N. 11 (C2) RELAZIONE ILLUSTRATIVA LA PROPRIETÀ: Soc. L.
DettagliALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici
ALLEGATO B Norme regolamentari relative all installazione di impianti tecnologici e di altri manufatti comportanti modifiche dell aspetto esteriore degli edifici Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili,
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliAGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A.
AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.R.G. VIGENTE In base alla tavola di Zonizzazione del P.R.G. vigente l area oggetto dell intervento è normata come
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliTABELLE. Contributi relativi agli oneri di urbanizzazione Aggiornamento al giugno 2007 COMUNE DI VIGLIANO BIELLESE
COMUNE DI VIGLIANO BIELLESE Contributi relativi agli oneri di urbanizzazione Aggiornamento al giugno 2007 Nota: Tutte le sigle di destinazione d uso, contenute nelle presenti tabelle, sono riferite alla
DettagliGarante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005
Garante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005 RAPPORTO ATTIVITA DEL GARANTE PER ADOZIONE NELLA PROSSIMA SEDUTA CONSILIARE del 18.7.2013 DELLE SEGUENTI VARIANTI: - scheda norma 2 - T2 e adeguamento
DettagliN. del OGGETTO: REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE - SOSTITUZIONE DELL'ART. 114 BIS IN ADEGUAMENTO ALLA L.R. 28/2014 - APPROVAZIONE. PROPOSTA DI DELIBERA
N. del OGGETTO: REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE - SOSTITUZIONE DELL'ART. 114 BIS IN ADEGUAMENTO ALLA L.R. 28/2014 - APPROVAZIONE. PROPOSTA DI DELIBERA Premesso: - che il vigente Regolamento Edilizio approvato
DettagliIL NUOVO PIANO REGOLATORE DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI
IL NUOVO PIANO REGOLATORE DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI IL CONTESTO Nuovo Piano regolatore degli impianti pubblicitari (PRIP) e nuovo Regolamento: la pianificazione di settore che Roma attende da 20 anni.
DettagliComune di Trescore Cremasco Provincia di Cremona
COPIA Comune di Trescore Cremasco Provincia di Cremona AREA TECNICA UFFICIO TECNICO DETERMINAZIONE del 16.01.2015 N Generale : 3 N Settoriale : 1 OGGETTO: AGGIORNAMENTO DEL COSTO UNITARIO DI COSTRUZIONE
DettagliComune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio 2011 -
Comune di Casei Gerola Regolamento Comunale Attività Edilizia - Gennaio 2011-1 INDICE articolo 1 articolo 2 articolo 3 articolo 4 articolo 5 articolo 6 articolo 7 articolo 8 articolo 9 PRINCIPI GENERALI
DettagliComune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI
Comune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 43, del 13/12/2012 Articolo 1 Obiettivi
DettagliCOMUNE DI SASSARI Settore Sviluppo Economico, SUAP e Politiche del Lavoro
Ing. G. AGATAU COMUNE DI SASSARI Settore Sviluppo Economico, SUAP e Politiche del Lavoro RELAZIONE Articolo 1 PREMESSA La presente Relazione norma il metodo di applicazione e calcolo degli oneri concessori
DettagliRELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAMENTO (Art. 23, comma 1, del D.P.R. 06/06/2001, n. 380 e s.m.i.)
Estremi archiviazione pratica edilizia: Prot. Gen. n. del Pratica Edilizia N Denuncia di inizio attività N ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI OGGETTO: Denuncia di inizio attività presentata
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)
PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO
DettagliCALTAGIRONE EDITORE S.p.A. SEDE SOCIALE IN ROMA - VIA BARBERINI N.28 CAPITALE SOCIALE EURO 125.000.000
CALTAGIRONE EDITORE S.p.A. SEDE SOCIALE IN ROMA - VIA BARBERINI N.28 CAPITALE SOCIALE EURO 125.000.000 ASSEMBLEA STRAORDINARIA ED ORDINARIA DEL 22 Aprile 2015 RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEGLI AMMINISTRATORI
DettagliRISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008
RISOLUZIONE N.350/E agosto Roma,07 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello. - Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. IVA - Cessione di bene immobile a favore di un
DettagliREGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO
Dettagli