Guida alla realizzazione di un servizio per la prima infanzia anno 2005

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2 Guida alla realizzazione di un servizio per la prima infanzia anno 2005 I SASSOLINI DI POLLICINO Collana dell Osservatorio Regionale Per l Infanzia e l Adolescenza N. 14 aprile 2005

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4 S iamo tutti consapevoli che i bambini sono l avvenire della società e per questo siamo impegnati per assicurare loro esperienze educative positive e costruttive, proponendo indirizzi pedagogici che siano condotti insieme alle famiglie affinché i bambini si riconoscano in un contesto adeguato alla loro crescita. Con tale consapevolezza, la Regione del Veneto, ha attivamente partecipato allo sviluppo dei servizi per la prima infanzia che, soprattutto in questi ultimi anni, hanno avuto un considerevole aumento. La riflessione più interessante è che siffatto sviluppo ha riguardato sia l aspetto qualitativo che quello quantitativo, infatti la varietà delle tipologie di servizi per la prima infanzia, si è notevolmente evoluta offrendo risposte sempre più flessibili ed articolate vicine alle necessità delle famiglie, il che significa che, fermi restando i capisaldi dei principi psico pedagogici, ogni ambito territoriale ha modulato la propria offerta in sintonia con la realtà locale. I servizi presenti nella nostra regione, oltre a caratterizzarsi per le diverse modalità organizzative, si distinguono per la presenza di numerose associazioni e organizzazioni del privato sociale che grande parte hanno avuto nell estensione dei progetti innovativi e sperimentali quali i nidi integrati, i nidi famiglia e i centri infanzia; in questa maniera, la Regione, grazie alle collaborazioni attivate, ottempera all obiettivo di sostenere e promuovere i soggetti presenti nella nostra realtà, non ultime le famiglie, affinché esplichino al meglio il loro compito educativo. Una considerazione particolare meritano i nidi aziendali promossi grazie alla L.448/01 (Finanziaria 2002) i quali sono entrati a far parte dell offerta dei servizi regionali a pieno titolo, apportando un ulteriore incremento innovativo che si sta dimostrando, seppur in una prima fase ancora sperimentale, estremamente flessibile quindi maggiormente vicino ai bisogni delle fasce d'età di riferimento. La realizzazione dei nidi aziendali è infatti destinata a favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro ed i tempi di cura familiare con l intenzione di creare amministrazioni amichevoli ed affidabili attente alle necessità dei propri dipendenti. L ottimizzazione della qualità dell offerta aziendale, ha sicuramente una ricaduta diretta sulla qualità dei servizi offerti e, proprio per l apporto significativo alla soddisfazione del dipendente, gioca un ruolo importante nel consolidare l identità organizzativa. La presente pubblicazione illustra un quadro organico e completo dell'offerta pubblica e privata dei servizi per la prima infanzia, aperti a tutti i bambini e le bambine in età compresa tra 0 e 3 anni, autorizzati al funzionamento, per i quali la Regione annualmente investe sia un Fondo per la realizzazione strutturale che uno cospicuo per il loro funzionamento. 3

5 Vi è una parte descrittiva delle caratteristiche generali dei servizi, a cui segue una raccolta della normativa di riferimento ed una descrizione analitica relativa alla elaborazione e alla stesura del progetto nel suo complesso, che racchiude una parte psicopedagogica unitamente a quella strutturale. Il proposito è di fare il punto sull attuale situazione dei servizi per la prima infanzia e di far conoscere le caratteristiche dei servizi medesimi nonché di mettere a disposizione di chi vorrebbe aprire un servizio per la prima infanzia, le indicazioni utili per conoscere le diverse tappe da affrontare nell attuazione del progetto. Mi auguro che questo strumento sia di concreto aiuto per l apertura e la conduzione dei servizi e soprattutto auspico che ogni sforzo che noi adulti facciamo contribuisca effettivamente ad aiutare i bambini a crescere bene e sereni. ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI VOLONTARIATO E NON PROFIT 4

6 Sommario COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE DEL VENETO INTRODUZIONE LE TAPPE PER LA FORMULAZIONE DI UN PROGETTO LE NORME DI RIFERIMENTO LE TIPOLOGIE DEI SERVIZI L ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI IL PROGETTO EDUCATIVO LA GESTIONE DEL SERVIZIO I COSTI DEL SERVIZIO I CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE LA PROCEDURA PER L AUTORIZZAZIONE LA FAMIGLIA NEL VENETO LA FAMIGLIA VENETA L OCCUPAZIONE FEMMINILE LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO GLI ASILI NIDO I SERVIZI INNOVATIVI I BAMBINI ISCRITTI I NIDI AZIENDALI LA PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI, INDICAZIONI E SUGGERIMENTI SUGGERIMENTI PER LA PROGETTAZIONE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DI UN ASILO NIDO IL PROGETTO PSICOPEDAGOGICO: UNA TRACCIA PER L ELABORAZIONE57 5. ASPETTI PROGETTUALI: IL PROGETTO PSICOPEDAGOGICO LA TITOLARITÀ E LA GESTIONE DI UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA ASPETTI GESTIONALI E ORGANIZZATIVI

7 6.1. LE MODALITÀ DI GESTIONE L ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI NEL VENETO QUANTO COSTA COSTRUIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA COSTI I COSTI PER LA COSTRUZIONE IL COSTO PER LA GESTIONE IL COSTO A CARICO DELLA FAMIGLIA QUALI CONTRIBUTI E/O AGEVOLAZIONI SI POSSONO OTTENERE CONTRIBUTI, ASPETTI FISCALI ED AGEVOLAZIONI I CONTRIBUTI PER LA COSTRUZIONE LE ENTRATE CORRENTI I CONTRIBUTI IN CONTO GESTIONE IL CONTRIBUTO DI INIZIO ATTIVITÀ LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I NIDI AZIENDALI LA NORMATIVA NORMATIVA E DOCUMENTAZIONE LR 32/90 DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER I SERVIZI EDUCATIVI ALLA PRIMA INFANZIA: ASILI NIDO E SERVIZI INNOVATIVI REGOLAMENTO REGIONALE 15 GIUGNO 1973 N. 3 (BUR N. 20/1973) CIRCOLARE REGIONALE N.16 DEL 25 GIUGNO CIRCOLARE REGIONALE N.16 DEL 23 APRILE ART. 4 LEGGE 18 OTTOBRE 2001, N. 383 "PRIMI INTERVENTI PER IL RILANCIO DELL'ECONOMIA" ART. 70 L.448/01: DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO (FINANZIARIA 2002) D.D.R. N.517 DEL 30/12/ D.G.R. N.2356 DEL 30/07/ D.D.R. N.211 DEL 23/11/ APPENDICE ALLEGATO 1. IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA A. PREMESSA GENERALE B. IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA C. MODALITA DI GESTIONE E TIPOLOGIE DI SERVIZIO DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA D. ASILI NIDO ALLEGATO 2. AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE SOCIALI, SOCIO-SANITARIE E SANITARIE

8 2.A. I SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA LR 32/90 LR 22/ B. CARATTERISTICHE GENERALI INTRODOTTE DALLA LR 22/ C. STANDARD PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO ALLEGATO 3. LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 2002, N. 22 (BUR N. 82/2002) AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE, SOCIO-SANITARIE E SOCIALI

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10 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE DEL VENETO Risposte ad alcuni quesiti frequenti 9

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12 L 1. INTRODUZIONE a conciliazione dei tempi di vita e della famiglia con i tempi del lavoro sono ancora più complessi per i genitori con bambini piccoli, dove i tempi ed i bisogni di cura sono elevati; i servizi educativi per la prima infanzia sono la risposta più concreta che la società può dare. I servizi per la prima infanzia possono essere organizzati e gestiti con diverse modalità, così come definito dalla normativa nazionale e regionale, che, oltre a mettere a disposizione diverse tipologie di servizi per la prima infanzia, offre anche opportunità finanziarie e di sostegno alla gestione. Per agevolare il lavoro di quanti vogliono progettare ed avviare un servizio per la prima infanzia, siano essi comuni, scuole d infanzia, cooperative, società o aziende per i propri lavoratori, si è formulata questa guida quale strumento per una valutazione sull opportunità di avvicinarsi a questa iniziativa. L approccio seguito è stato quello di rispondere prima ad alcune domande sull organizzazione, sui costi, sui contributi, successivamente gli stessi argomenti sono stati approfonditi ed infine è stata riportata la normativa. Nella seconda parte della guida oltre all approfondimento vi sono alcune analisi sui servizi esistenti nel territorio regionale. Per aiutarvi nella lettura della guida riportiamo di seguito i capitoli, ricordando che a conclusione di ogni sintesi vi è la pagina dell approfondimento e che tutta la guida si trova nel sito I parte le norme di riferimento le tipologie dei servizi l organizzazione degli spazi il progetto educativo la gestione i costi dei servizi i contributi per la realizzazione e per la gestione la procedura per l autorizzazione II parte la struttura della famiglia veneta e l occupazione femminile asilo nido, nido integrato, centro infanzia, nido aziendale o nido famiglia: differenze e analogie la progettazione degli spazi, indicazioni e suggerimenti il progetto psicopedagogico: una traccia per l elaborazione la titolarità e la gestione di un servizio per la prima infanzia: come interpretare la normativa quanto costa costruire e gestire un servizio e le spese di gestione sono calcolabili? Quali contributi e/o agevolazioni si possono ottenere 11

13 III parte Legge regionale n.32 del 1990 disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi Regolamento regionale n.3 del 1973 norme tecniche per la redazione dei progetti di costruzione e di riattamento degli asili nido Circolare regionale n.16 del 1990 Circolare regionale n.16 del 1993 Legge n. 383 del ( c.d. Tremonti bis) art.4 Legge n. 448 del (finanziaria 2002) art.70 Legge 22/02 e delibere applicative Delibere regionali 1.1. LE TAPPE PER LA FORMULAZIONE DI UN PROGETTO La progettazione è un processo che prevede una consequenzialità di azioni. Vi riportiamo un contributo tratto dalla letteratura sull argomento. Il termine progetto si riferisce al processo complessivo di ideazione, realizzazione e gestione. Nella figura successiva viene proposto uno schema estremamente semplificato sulle tappe di un progetto: 1 TAPPA IDEAZIONE 2 TAPPA ATTIVAZIONE 3 TAPPA PROGETTAZIONE 4 TAPPA REALIZZAZIONE La prima tappa corrisponde all ideazione, al momento in cui una o più persone ipotizzano di realizzare un progetto, di attivare un iniziativa, di fare o proporre qualcosa. La seconda tappa corrisponde a quella dell attivazione. Una volta avviata una propria ipotesi di progetto bisogna cercare di verificare quali sono le risorse (umane, finanziarie e strumentali ) disponibili, identificare meglio il proprio ruolo e quello degli altri soggetti coinvolti in queste prime fasi, identificare il problema e le strategie di intervento, ottenere il consenso più o meno allargato e analizzare la domanda della committenza. Segue la terza tappa dell elaborazione di un progetto cartaceo, dell identificazione e programmazione delle diverse fasi dell intervento. Si cerca di prevedere quali saranno le esigenze di personale, i tempi, le necessità tecniche e materiali per garantire l operatività. La quarta tappa corrisponde alla realizzazione dell intervento; si attuano gli interventi ed i cambiamenti necessari per sostenere il progetto LE NORME DI RIFERIMENTO La normativa che regola la promozione e il funzionamento dei Servizi Prima Infanzia è in vigore ormai da 15 anni e ha determinato un considerevole sviluppo dei servizi stessi. 12

14 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO La legge regionale n. 32 del 1990 Disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi stabilisce le procedure per l autorizzazione regionale al funzionamento, la norma prevede infatti l autorizzazione e l accreditamento contestuale del servizio. La L.R. 32/90 promuove il potenziamento ed il sostegno dei servizi alla prima infanzia attraverso: investimenti strutturali: finanziamento in conto capitale per nuove costruzioni, ristrutturazioni ed ampliamenti contributi economici per la gestione: finanziamento in conto gestione annuo per tutti i servizi autorizzati al funzionamento La legge disciplina gli asili nido di cui alla legge nazionale 1044 del 1971 ed introduce inoltre i servizi innovativi, servizi che si differenziano dall asilo nido per l età dei bambini, per l organizzazione e per la gestione. La L.448/01 prevede inoltre dei finanziamenti tramite le Regioni per la realizzazione di nidi aziendali LE TIPOLOGIE DEI SERVIZI La L.R.32 del 1990 al titolo II individua il servizio di asilo nido comunale e consortile e indica le modalità di organizzazione e di gestione del servizio nonché le funzioni del personale, i titoli di studio ed il rapporto tra educatore e bambini. La legge individua inoltre al titolo II, quali servizi complementari all asilo nido, i servizi innovativi, che sono nella fattispecie i nidi integrati, i nidi famiglia e i centri infanzia. In modo più ampio si parla dei servizi innovativi nella circolare esplicativa n.16/90. Una nuova tipologia di servizio è stato inoltre introdotta con la legge finanziaria 2002, 28 dicembre 2001, 448 "Disposizioni per il bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002) ; con tale legge è stato istituito il Fondo per gli asili nido nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali da ripartire tra le regioni, e l articolo 70 ha previsto il finanziamento dei servizi asilo-nido e dei nidi-aziendali. Gli standard e le modalità organizzative dei nidi aziendali, nella Regione Veneto, sono analoghi agli asili nido. Sicuramente nella nostra realtà regionale tale opportunità sta assumendo particolare importanza soprattutto in relazione al sistema industriale presente nel Veneto. Di seguito viene riportato uno specchietto riassuntivo delle diverse tipologie indicate con alcune caratteristiche salienti. Rimandiamo all appendice del presente volume per una visione esaustiva della normativa (regionale e nazionale) citata e delle circolari applicative della L.R. 32/90, C.R. 16 del 1990 e C.R. 16 del

15 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO Tipo Ente titolare del servizio Descrizione Asilo nido Comune è un servizio di interesse pubblico rivolto alla prima infanzia e ha finalità di assistenza, di socializzazione e di educazione nel quadro di una politica di tutela dei diritti dell infanzia. Asilo nido minimo Nido integrato Nido famiglia Centro infanzia Nidi aziendali Comune enti pubblici o privati, associazioni, fondazioni e cooperative enti pubblici o privati, associazioni,fondazioni e cooperative enti pubblici o privati, associazioni e fondazioni cooperative Aziende è un servizio di interesse pubblico rivolto alla prima infanzia in cui il numero di potenziali utenti è inferiore a quello minimo di 30 bambini Si tratta di realizzare un "asilo nido minimo in una scuola materna. Le differenze consistono fondamentalmente nell'integrazione psicopedagogica con la Scuola d Infanzia. Il nido famiglia è un servizio finalizzato a valorizzare il ruolo dei genitori nell intervento educativo prevedendone il diretto coinvolgimento nella conduzione e nella gestione del servizio E' un servizio nel quale il servizio di Nido e quello di scuola d infanzia tendono a fondersi, per cui l'integrazione fra i due momenti è massima; organizzato sulla base di percorsi pedagogici flessibili in relazione al rapporto tra la maturità dei soggetti e i contenuti dell intervento educativo È un servizio realizzato presso un azienda pubblica o privata o unità produttiva di beni e servizi e rivolto ai figli dei lavoratori Cap. Ricettiva Minimo 30 Massimo 60 Minimo 8 Massimo 29 Minimo 8 Massimo 29 Massimo 12 Si consiglia: minimo 8 massimo 29 per la fascia d età 12 mesi 3 anni Minimo 8 Massimo 60 Età da 3 mesi a 3 anni da 3 mesi a 3 anni da 12 mesi a 3 anni da 15 mesi a 3 anni Da 12 mesi a 6 anni da 3 mesi a 3 anni Personale 1 educatore ogni 6 bambini fino a 15 mesi; 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi 1 educatore ogni 6 bambini fino a 15 mesi; 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi 1 educatore ogni 6 bambini fino a 15 mesi; 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi 1 educatore più i genitori 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 6 bambini fino a 15 mesi; 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi 14

16 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO 1.4. L ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI Come previsto dal Regolamento Regionale n 3/1973, gli spazi devono essere ripartiti in: a) spazi per i lattanti: - spazio per il soggiorno - spazio per il riposo - cucinetta per la preparazione del cibo - spazio per l igiene (fasciatoio, vaschette, ecc.). b) spazi per i divezzi e i semidivezzi: - spazio per il soggiorno - spazio per il riposo - spazio per la mensa - spazio per l igiene (fasciatoio, vaschette, ecc.). c) spazi per i servizi generali: i servizi generali dell asilo-nido comprenderanno: - ambulatorio medico - direzione - servizi per il personale - cucina con dispensa - lavanderia con guardaroba - centrale termica - ripostigli e magazzini. Dovranno inoltre essere previsti spazi idonei per le attività all'aperto. Ogni bambino deve avere a disposizione almeno 8 mq di cui non più del 25% destinato a servizi IL PROGETTO EDUCATIVO Come previsto dall art. 11 della L.R. 32/90, l asilo nido si articola in gruppi pedagogici costituiti con riferimento: all età allo sviluppo e all autonomia psico-motoria raggiunta dal bambino al rapporto numerico operatore-bambino (di norma, ai sensi dell art. 15 della L.R. 32/90, vi è la presenza di un educatore ogni sei bambini di età inferiore ai 15 mesi e di un educatore ogni otto bambini di età superiore ai 15 mesi, in relazione alla frequenza massima). Sempre ai sensi dell art. 15 L.R. 32/90, il personale addetto alla funzione educativa deve essere in possesso del diploma di puericultrice o di maestra di scuola materna o di vigilatrice d' infanzia o di assistente per l infanzia o di diploma di dirigente di comunità o comunque di un diploma di scuola media superiore idoneo allo svolgimento dell attività socio-psico-pedagogica. 15

17 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO 1.6. LA GESTIONE DEL SERVIZIO Gestione diretta: si intende la scelta di un Ente di aprire nell ambito della propria struttura un servizio, sfruttando spazi e personale proprio Gestione indiretta: è la scelta di un Ente di esternalizzarlo, affidandolo ad un terzo tramite la stipulazione di convenzione (per esempio con cooperative) 1.7. I COSTI DEL SERVIZIO Il capitolo dei costi comprende i costi per la costruzione dei servizi, i costi per la gestione e i costi a carico delle famiglie. I costi per la costruzione Per la parte relativa ai costi per la costruzione degli stabili che accolgono i servizi per la prima infanzia si rimanda a quanto contenuto a pag. 71 della presente pubblicazione. Nel 2004 le spese sostenute sono state pari a circa 8.538,00 euro a posto bambino per la costruzione degli asili nido tradizionali e a 8.603,00 euro per la costruzione dei nidi integrati. I costi di gestione Le spese per la gestione di un servizio per la prima infanzia sono assorbite per poco meno di tre quarti da spese per il personale, sia esso stabile che supplente; queste sono più basse per i servizi innovativi (4.746,99 a bambino per i nidi 16

18 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO integrati, 5.651,17 per i nidi famiglia e 5.515,14 per i centri infanzia) rispetto ai nidi tradizionali (8.284,67 a bambino). Le entrate, che per più dell 80% derivano dalle rette pagate dall utenza, coprono circa il 60% delle spese complessivamente sostenute (da questo dato si scostano i nidi tradizionali, in cui le entrate coprono il 27,6% delle spese). Si rimanda a quanto contenuto a pag. 72 per gli approfondimenti su questo argomento. Il costo a carico della famiglia Le rette a carico delle famiglie per la frequenza dei servizi per la prima infanzia risentono di una molteplicità di fattori; generalmente la loro determinazione si basa sulla tipologia del lavoro dei genitori, sul numero dei componenti familiari, sulla residenza della famiglia, sull orario di frequenza del bambino, sulle giornate di presenza/assenza,ecc Sono previste delle riduzioni qualora vi siano più fratelli, o nel caso in cui il bambino frequenti il servizio a tempo parziale o per particolari condizioni economiche svantaggiate della famiglia. Nel 2004 le famiglie venete hanno pagato in media dai 141,60 ai 327,90 mensili per mandare i bambini all asilo nido e dai 225,64 ai 311,37 mensili per la frequenza di un nido integrato. Si rinvia a quanto contenuto a pag. 72 per un analisi approfondita sull argomento I CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE I contributi erogabili dalla Regione sono sostanzialmente di due tipi: Contributi in Conto Capitale: sono tali i contributi destinati all acquisto, costruzione, ampliamento di strutture esistenti o ristrutturazione e sono concessi in ragione dell 80% della spesa dichiarata ammissibile ed entro un importo massimo erogabile di 7.746,85= per posto/bambino; inoltre i contributi destinati all acquisto di materiale operativo, all arredamento e alla manutenzione straordinaria sono concessi in ragione dell 80% e comunque entro un importo massimo di 1.032,91= per posto/bambino (vedi Flow Chart e art. 26 L.R. 32/90). Contributi in Conto Gestione: si tratta di contributi annuali, liquidati per finanziare parte della gestione del Servizio (vedi Flow Chart e art. 27 L.R. 32/90) LA PROCEDURA PER L AUTORIZZAZIONE Per l avvio e il funzionamento del Servizio Prima Infanzia è necessario essere in possesso: dell abitabilità, rilasciata dal Comune; dell idoneità igienico-sanitaria, rilasciata dall Ulss di competenza, con specificata la tipologia del servizio e la capacità ricettiva. Si presenta ora il flow chart esemplificativo delle procedure necessarie per ottenere l autorizzazione regionale con o senza il finanziamento in conto capitale. 17

19 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO APPROVAZIONE DEL PROGETTO E DI CONTRIBUTO IN CONTO GESTIONE AI SENSI DELLA L.R. 32/90 Indica la sospensione della procedura in attesa delle azioni dell altro ente indica il passaggio tra azioni all interno della stessa procedura indica il passaggio tra azioni di due diverse procedure 18

20 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO APPROVAZIONE DEL PROGETTO CON ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE L.R. 32/90 19

21 COME APRIRE E GESTIRE UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO APPROVAZIONE DEL PROGETTO CON ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE L.448/01 ART

22 LA FAMIGLIA NEL VENETO 21

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24 N 2. LA FAMIGLIA VENETA 1 egli ultimi decenni la famiglia italiana ha subito profondi cambiamenti: rispetto al passato, diversi sono i tempi e i modi di fare famiglia, nonché l organizzazione della famiglia stessa. Le famiglie sono sempre di più, ma di dimensioni progressivamente più ridotte: nel Veneto nel 2001 si contano famiglie, con un incremento del 14% rispetto a dieci anni prima. Il numero medio di componenti per famiglia da 4 nel 1961 scende a 2,6 nel 2001, in linea con il valore medio nazionale. Figura 1: Numero di famiglie della Regione Veneto e numero medio di componenti Anni N famiglie ,8 4,2 3,6 3,0 2,4 1,8 1,2 0,6 0,0 N medio componenti N Famiglie N Medio Componenti Si incrementa la percentuale di famiglie composte da una sola persona e si riducono, invece, quelle con un elevato numero di componenti. Dal 1961 ad oggi il numero di famiglie con 5 componenti diminuisce in modo deciso, dal 35% del totale delle famiglie nel 1961 al 7% nel 2001, circa 4 punti percentuali rispetto a 10 anni prima. Viceversa, nello stesso arco di tempo, le famiglie con un solo membro crescono dal 7,6% al 23,3% del totale delle famiglie. Più stazionario il dato relativo alle famiglie che contano da 2 a 4 componenti, che oggi rappresentano quasi il 70% delle famiglie del Veneto. 1 Fonte Direzione sistema statistico regionale Regione veneto 23

25 LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA NEL VENETO Figura 2: Distribuzione percentuale delle famiglie della Regione Veneto per numero di componenti Anni Distribuzione percentuale delle famiglie per numero di componenti % componente 2-4 componenti 5 o più componenti 68,53 70,70 69,75 63,88 57,31 35,05 25,93 23,31 16,39 18,09 7,64 10,19 15,08 11,21 6, Tra le province venete si evidenziano alcune differenze. Padova e Treviso sono le province nelle quali le famiglie hanno dimensioni mediamente più grandi che nel resto della regione Veneto, anche se il numero medio di componenti è solo leggermente superiore (2,7 contro 2,6); tale differenza può essere imputabile ad una più significativa presenza di famiglie con 5 componenti e oltre e, viceversa, ad un minor numero di famiglie unipersonali. In una situazione diametralmente opposta si trova Belluno, dove ben il 30% delle famiglie è costituito da persone che vivono da sole, dato superiore di quasi 7 punti percentuali al valore regionale, mentre esigua è la quota delle famiglie di ampia dimensione. Figura 3: Distribuzione percentuale delle famiglie della Regione Veneto per numero di componenti e provincia Anno % 90% Distribuzione percentuale delle famiglie per numero di componenti per provincia 1 p erson a 2-4 persone 5 o più persone 6,72 7,01 4,31 7,90 5,93 8,02 6,57 6,9 7,50 80% 70% 60% 50% 67,86 70,52 65,55 70,07 70,90 70,08 71,70 69,7 67,62 40% 30% 20% 10% 0% 25,41 22,46 30,15 22,03 23,17 21,89 21,73 23,3 24,89 Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo Veneto ITALIA 24

26 LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA NEL VENETO Il calo della fecondità e la sua diversa scansione temporale continuano a favorire l aumento di persone che vivono in coppia senza figli: nel veneto tra il 1991 e il 2001, a fronte di un aumento di oltre il 5% del numero di coppie, la percentuale di quelle senza figli cresce nello stesso periodo di quasi il 23%. Figura 4: Numero medio di figli per donna feconda in Veneto e in Italia Anni Numero medio di figli per donna feconda 1,5 1,5 1,4 1,4 1,3 1,3 1,2 1,2 1,1 1,1 1,0 Veneto Italia Tabella 1: Numero medio di figli per donna feconda in Veneto e in Italia Anni Anno Veneto Italia ,12 1, ,14 1, ,09 1, ,06 1, ,07 1, ,10 1, ,15 1, ,16 1, ,21 1, * 1,20 1, * 1,24 1, * 1,28 1,29 * stime Tra le coppie con figli, aumentano quelle con un figlio solo; ma, se da un lato la diminuzione di coppie con 2 figli è ancora contenuta, dall altro è considerevole quella della famiglie con 3 o più figli, esse infatti rappresentano solamente il 9,4% delle coppie con figli e sono presenti in misura maggiore, superiore alla media regionale, in province come Vicenza e Verona, e in misura minore a Venezia, Belluno e Rovigo. 25

27 LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA NEL VENETO 2.1. L OCCUPAZIONE FEMMINILE La presenza femminile nell attività lavorativa oltre l età giovanile conferma le profonde trasformazioni verificatesi nel mercato del lavoro negli ultimi 10 anni ( ). Il tasso di femminilizzazione dell occupazione è passato dal 26% del 1971 al 35.9% del 1991 e nell arco dell ultimo decennio è aumentato ancora, fino al 39.1%. L aumento del tasso di occupazione femminile è stato determinato in larga misura dal rapido innalzamento del livello d istruzione, ed è andato di pari passo con la posticipazione delle fasi che conducono alla formazione di un nuovo nucleo familiare. Ma anche a parità di livello d istruzione la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni. Come già delineato in precedenza, la conseguenza diretta di questo fenomeno è stata il repentino passaggio dal modello di famiglia allargata degli anni 70 a quello di famiglia nucleare, tipico del nuovo millennio, anche se comunque il Veneto continua a mantenere una quota di famiglie estese (ovvero costituite da due o più nuclei) superiore a quella di tutte le altre regioni italiane (7.1% contro il 3.2% dell Italia Nord-Occidentale). Ma il Veneto è anche la Regione dove oltre il 70% delle famiglie ha almeno un componente che lavora, contro il 66% italiano; a partire dal 1998 in poi, è in continuo aumento il numero di famiglie in cui due o più componenti sono occupati. Tabella 2: Incidenza delle famiglie jobless e delle famiglie con due o più occupati sulle famiglie con almeno due componenti in età da lavoro Veneto Senza occupati Con due o più occupati Italia Senza occupati Con due o più occupati Si può affermare quindi che il modello delle famiglie a doppia carriera sta diventando quello prevalente: dal 30% del 1981 è passato a rappresentare oggi il 46% delle famiglie costituite da coppie con figli. Non sorprende quindi che il tasso di attività delle madri trentenni sia salito a quota 64% con un aumento rispetto al 1981 di 27 punti percentuali e che quello delle madri quarantenni sia addirittura raddoppiato, raggiungendo il valore del 57%. Un altro aspetto chiave da tenere in considerazione è il prolungamento della carriera lavorativa delle madri di famiglia, soprattutto per quanto riguarda la classe delle quarantenni, il cui tasso di occupazione è passato dal 54% del 1993 al 66% del Ma tra qualche anno tale fenomeno riguarderà anche le nonne cinquantenni, determinando un pericoloso indebolimento di tutte le reti di solidarietà familiare e 26

28 LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA NEL VENETO interparentali, che sono state in passato una risorsa fondamentale sia per l equilibrio sociale sia per il mercato del lavoro del Veneto. Se da un lato è vero che il mondo del lavoro sta attuando dei cambiamenti che consentono la conciliazione del ruolo di lavoratrice e madre, è pur vero che tali mutamenti sono più lenti rispetto all evoluzione dei modelli familiari sopra descritti. Mediamente le donne lavorano un numero di ore inferiore a quello dei maschi: negli ultimi 5 anni, 35 ore settimanali, contro le 45 maschili. Ma i dati cambiano nel caso in cui si considerino diverse tipologie occupazionali: le lavoratrici autonome hanno orari più pesanti, in particolare le imprenditrici (43 ore settimanali) e le lavoratrici in proprio (41 ore). Sempre per queste ultime categorie l orario di lavoro non accenna a diminuire nemmeno col passare degli anni, a seguito di nuovi impegni familiari, cosa che invece accade per le lavoratrici dipendenti che non rivestono posizioni dirigenziali. Un orario lavorativo così esteso rischia di assorbire la quasi totalità del tempo quotidiano, limitando quello a disposizione per la cura della casa e dei figli e per il tempo libero. Considerando poi l impegno lavorativo della madre in relazione all età del primo figlio, esso tende a calare, in termini di ore lavorate, nei primi anni successivi alla nascita fino a raggiungere il valore minimo quando il primogenito ha tre anni, cioè al momento dell inserimento nella scuola materna, per poi risalire lentamente. Dal 1993 ad oggi c è stata una riduzione dell impegno lavorativo delle madri con figli in età scolare. 27

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30 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO 29

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32 3. LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO I dati raccolti in modo sistematico sui servizi educativi per la prima infanzia nella Regione Veneto aiutano a riflettere in merito alle politiche e ai servizi da una parte, e alla domanda proveniente dalle famiglie dall altra; negli ultimi anni notevoli cambiamenti sono avvenuti nel quadro della realtà di riferimento e quindi i dati che descrivono tale realtà possono aiutare a ripensare su quanto è successo e quanto potrà ancora succedere nella nostra regione in questo settore. Nell ambito delle politiche per l infanzia che caratterizzano la Regione Veneto, i servizi educativi rivolti ai bambini di età inferiore ai 3 anni, hanno rappresentato da sempre un terreno di impegno costante che ha consentito di sviluppare un patrimonio di strutture, esperienze, sperimentazione ed idee estremamente significative. La Regione Veneto e gli Enti pubblici e privati che gestiscono tali servizi si sono fortemente impegnati, soprattutto nell ultimo periodo, nell elaborazione e attuazione di una strategia comune finalizzata al perseguimento di più obiettivi: ampliare l offerta di servizi attraverso la realizzazione di nuove strutture o l ampliamento di quelle esistenti; definire un sistema di regole e garanzie che consentano il massimo di equità, efficacia, trasparenza e produttività degli interventi, attraverso un lavoro di esplicitazione chiara degli standards strutturali e organizzativi, degli indicatori di qualità, delle modalità di verifica e valutazione della stessa. E' innegabile che in questi ultimi anni i Servizi per la Prima Infanzia godono di una attenta considerazione sia da parte delle istituzioni che da parte della cittadinanza in generale, sia da parte del Pubblico che del Privato. Numerosi sono i fattori che hanno concorso a determinare questa crescita di interesse attorno all'argomento; si possono ipotizzare alcuni di essi anche se nella realtà è l'intersecarsi di tutti che ha contribuito a determinare tale evoluzione. In primo luogo uno spazio considerevole va riconosciuto alla maturazione culturale che ha fatto si che i Servizi per la prima Infanzia non siano più considerati "assistenziali" e "supplettivi" alla famiglia, bensì piuttosto abbiano assunto, a ragione, uno specifico ruolo educativo qualificato. Probabilmente ciò è dovuto alla sempre migliore offerta dei servizi stessi esistenti ma anche all'incalzare delle richieste da parte delle famiglie. La realtà attuale occupa la famiglia in modo sempre crescente, fuori dalle mura domestiche e proprio la donna, che per tradizione ha sempre avuto la maggior parte dei compiti di cura e di educazione, è impegnata in attività lavorative extra domiciliari. Il mondo del lavoro peraltro, risulta essere poco flessibile nei confronti dei ruoli genitoriali e l'attenzione che è stata posta nei confronti dei "nidi aziendali" dimostra la tendenza a trovare soluzioni che comunque assicurino la presenza del lavoratore-genitore, nel luogo di lavoro, piuttosto che prevedere una sua sostituzione temporanea. 31

33 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO 3.1. I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NELLA REGIONE VENETO La Regione Veneto nell anno 2004 ha autorizzato 109 servizi sulla base della Legge 32/90, raggiungendo quota 710. Il traguardo di 710 servizi ha comportato significativi cambiamenti nella disponibilità di posti; infatti rispetto al 2001 il numero di posti disponibili in servizi alla prima infanzia è più che raddoppiato, aumentando del 137,8% e passando da posti del 2001 ai di oggi. E interessante considerare la capacità ricettiva in relazione alla popolazione residente (al 01/01/2003) a cui sono rivolti i servizi considerati, ovvero i bambini di 0, 1 e 2 anni d età. Nel 2004 il grado di copertura potenziale è pari a 16,5% (valore più che triplicato rispetto al 4,5% del 2000). Figura 5: Grado di copertura dei servizi per la prima infanzia Anni 2000/2004 Evoluzione del grado di copertura dei servizi dal 2000 ad oggi 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 16,4% 8,2% 9,1% 6,9% 4,5% La distribuzione territoriale risulta abbastanza disomogenea tra province, questo a testimonianza della marcata caratterizzazione locale dei servizi. Si passa infatti dal minimo di Belluno pari all 8,5% a valori al di sopra della media regionale, come quelli di Rovigo, Verona, Padova e Vicenza. 32

34 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Figura 6: Grado di copertura dei servizi per la prima infanzia delle province del Veneto Anno % 25% 20% 15% 10% 8,5% pari a 450 posti 16, 6% pari a 3963 posti 24,8% pari 1254 posti 15, 4% pari a 3647 posti 14, 9% pari a 3073 posti grado di copertura 16, 6% pari a 4076 posti 18, 6% pari a % 0% BL PD RO TV VE VI VR Figura 7:Distribuzione dei servizi per la prima infanzia nella Regione Veneto Anno

35 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Dei 710 servizi autorizzati, 416 sono quelli funzionanti alla data del 30/04/2004, la cui distribuzione provinciale è rappresentata nelle tabelle seguenti. Gli incrementi maggiori si sono avuti nelle province di Verona (+19.4%), Venezia e Padova (oltre il 18%) mentre Belluno registra il valore minimo. Tabella 3: Servizi per la prima infanzia nelle province del Veneto Anni 2001/ BL PD RO TV VE VI VR Veneto Numerosità servizi per provincia BL PD RO TV VE VI VR Veneto Tabella 4 distribuzione provinciale dei servizi per la prima infanzia Asili Nido Servizi Innovativi Totale Nido Nido Centro servizi Prov. Asilo Nido Asilo nido Minimo Integrato Famiglia Infanzia BL PD RO TV VE VI VR Veneto

36 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Recentemente è stata inoltre effettuata un indagine sui Comuni che ha permesso di completare il quadro dei servizi per la prima infanzia esistenti sul territorio regionale integrando i dati disponibili sui servizi pubblici con le indicazioni sulla presenza di eventuali servizi privati (sia di asili nido che di altre tipologie quali le ludoteche o i baby-sitting e i baby-parking). Si tratta comunque di un dato parzialmente incompleto in quanto una frazione di Comuni non ha collaborato all indagine. I Comuni in cui è presente almeno un servizio pubblico per la prima infanzia sono poco più di un terzo del totale (36,5%), mentre quelli in cui l indagine ha permesso di rilevare la presenza di almeno un servizio privato sono pari al 6,0% del totale; complessivamente il numero di Comuni in cui risulta attivo almeno un servizio per la prima infanzia (pubblico e/o privato) è pari al 45,8% 2 (in alcuni Comuni, infatti, coesistono sia l offerta pubblica che quella privata). La distribuzione dei servizi per la prima infanzia non è, però, uniforme sul territorio regionale: in particolare Belluno (soprattutto) e Rovigo hanno una presenza di questi servizi inferiore alla media regionale, mentre nelle province di Venezia e Verona oltre la metà dei Comuni hanno almeno un servizio pubblico per la prima infanzia. Tabella 5: Comuni per provincia in cui è attivo almeno un servizio pubblico per la prima infanzia Anno 2004 % di comuni in cui è attivo almeno un servizio pubblico per la prima infanzia Provincia BL PD RO TV VE VI VR 10,1 % 38,5 % 30 % 42,1 % 61,4 % 39,7 % 55,1 % Totale Veneto 39,8% Il legame con la dimensione dei Comuni è chiaramente evidente: i costi dei servizi per la prima infanzia (sia di costruzione che di gestione) sono, infatti, elevati e il numero di potenziali interessati nei Comuni piccoli può non essere sufficiente a garantire la quadratura dell operazione, soprattutto laddove sono ancora disponibili soluzioni alternative al bisogno di custodia ed educazione dei bambini in età 0-2. Per questo motivo la presenza dei servizi pubblici per la prima infanzia è pressoché completa nei Comuni con più di abitanti, mentre è di gran lunga inferiore nei Comuni più piccoli. 2 Questo dato potrebbe essere una sottostima del valore effettivo in quanto alcuni Comuni potrebbero non essere a conoscenza dell eventuale presenza di un offerta del privato. 35

37 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Tabella 6: Comuni per numero di abitanti in cui è attivo almeno un servizio pubblico per la prima infanzia Anno 2004 % di comuni in cui è attivo almeno un servizio pubblico per la prima infanzia Più di Numero di abitanti da a da a meno di Totale Veneto 100,0% 97,6% 61,1% 17,9% 39,8% Figura 8: Percentuale di Comuni della Regione Veneto in cui esiste almeno un servizio per la prima infanzia SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA Percentuale di Comuni della Regione Veneto in cui esiste 45,0% 40,0% 35,0% 36,5% 40,3% 30,0% Percentuale 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 6,0% 5,0% 0,0% almeno un servizio pubblico almeno un servizio privato almeno un servizio (totale) Tipologia servizio La presenza di nidi o centri infanzia privati è concentrata soprattutto nelle province di Venezia (dove almeno un servizio di questo tipo è presente nel 13,6% dei Comuni), Treviso (9,5%) e Vicenza (8,3%). I dati relativi alla presenza di servizi privati rispetto alla dimensione del Comune confermano l ipotesi che i servizi privati sono presenti soprattutto dove non vi sono quelli pubblici. Le ragioni strutturali (costi), di cui sopra, fanno sì che l offerta di servizi privati per la prima infanzia sia appena del 4,0% nei Comuni con meno di abitanti e del 7,8% nei Comuni dai ai abitanti. Tabella 7: Comuni per provincia in cui è attivo almeno un servizio privato per la prima infanzia Anno 2004 % di comuni in cui è attivo almeno un servizio privato per la prima infanzia Provincia BL PD RO TV VE VI VR 4,3 % 2,9 % 4,0 % 9,5 % 13,6 % 8,3 % 2,0 % Totale Veneto 6,0% 36

38 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO L indagine sui Comuni ha permesso di mettere in luce anche l esistenza di una gamma variegata di altre proposte di servizi educativi per la prima infanzia: sono stati, infatti, raccolti gli estremi identificativi di servizi quali i baby parking, le ludoteche e altri servizi simili che esistono, con natura pubblica, in almeno 45 Comuni e come offerta del privato in 47 Comuni GLI ASILI NIDO Nel 2004 sono stati 168 gli asili nido funzionanti nella Regione Veneto; sebbene ci sia stato un aumento assoluto di 11 unità, la percentuale sul totale dei servizi per la prima infanzia (416 nel 2004) decresce dal 43.0% del 2003 al 40.4% di quest anno. Considerando il trend di sviluppo degli asili nido dal 2001 al 2004 appare evidente come tale processo sia assai diversificato all interno delle 7 province venete. Considerando i casi di Belluno e Rovigo si osserva che mentre la totalità dei servizi per la prima infanzia cresce rispettivamente del 42.9% e del 75.0%, l ammontare di asili nido rimane invariato nell arco di tempo considerato; questo significa che in queste due province sono stati privilegiati gli investimenti a favore della creazione dei Servizi innovativi. Sono invece Verona, Vicenza e Padova quelle con le percentuali d incremento maggiori, rispettivamente pari a 27.3%, 22.6% e 21.7%. Tabella 8: Asili Nido nelle province del Veneto Anno 2004 Asilo nido AN minimo Totale BL 4-4 PD RO TV VE VI VR Veneto

39 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Figura 9: Asili Nido nelle province del Veneto Anno 2001/ BL PD RO TV VE VI VR La titolarità degli asilo nido è del Comune che nel 74.7% dei casi gestisce direttamente il servizio, mentre nel caso degli asili nido minimi per il 75% di essi la gestione è in convenzione con altri enti privati, associazioni o cooperative. Tabella 9: Gestione del servizio degli Asili Nido del Veneto Anno 2004 Convenzionata Diretta Totale Asilo nido ,3% 74,7% 100% AN minimo ,0% 25,0% 100% Veneto Ignorando la differenza tra asili nido e asili nido minimi, sono solamente due le province, ovvero Belluno e Rovigo, in cui il comune gestisce direttamente tutti i servizi attivi sul territorio, conseguenza del basso numero degli stessi. Risulta un po anomala la situazione di Verona, dove pur essendo maggiore la concentrazione di asili, ben il 70.7% è gestito direttamente dal comune. I posti complessivamente disponibili nelle strutture fin qui considerate ammontano a 7528, ben 346 in più rispetto all anno precedente. Tabella 10: Capacità ricettiva degli Asili Nido delle province del Veneto Anno 2004 Asilo nido AN minimo Totale incidenza media bambini in lista d'attesa BL ,9% 54 PD ,8% 27 RO ,8% 21 TV ,5% 30 VE ,1% 41 VI ,1% 46 VR ,9% 25 Veneto ,8% 35 38

40 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Per completare il quadro della realtà degli asili nido della Regione Veneto è importante considerare la dimensione organizzativa, in particolare il personale che opera all interno di questi servizi. Gli educatori ammontano ad un totale di 1485 unità, ovvero uno ogni 5 iscritti, assolutamente in linea con lo standard regionale stabilito nella legge 32/90; addirittura nella provincia di Rovigo vi è la presenza di un educatore ogni 4 bambini. A livello regionale la media di bambini per figura professionale è rappresentata nella tabella sottostante: Tabella 11: Numero medio di alunni degli Asili Nido per figura professionale Anno 2004 Figura professionale N medio bambini Coordinatore senza funzioni educative 118 Coordinatore con funzioni educative 79 Educatore 5 Cuoca 34 Inserviente 13 Amministrativi 46 Esperto esterno con funzioni psico-pedagogiche I SERVIZI INNOVATIVI I servizi innovativi funzionanti sul territorio regionale sono 248 nel 2004, 41 in più rispetto all anno precedente, pari ad un aumento del 19.8%. Tabella 12: Servizi innovativi delle province del Veneto Anno 2004 Nido integrato Nido famiglia Centro infanzia Totale BL PD RO TV VE VI VR Veneto

41 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO Figura 10: Servizi innovativi delle province del Veneto Anni 2001/ BL PD RO TV VE VI VR Se l aumento a livello regionale degli asili nido tra il 2001 e il 2004 è stato del 19.1%, quello dei Servizi innovativi è stato decisamente maggiore, raggiungendo quota %. Anche in questo caso gli sviluppi provinciali sono stati notevolmente differenti. Venezia e Rovigo si ritrovano nel 2004 con più del triplo dei servizi presenti nel 2001, mentre nella provincia di Verona l aumento c è stato ma non così significativo, ovvero intorno al 72%. Questi dati evidenziano come sia sempre maggiore lo sforzo di realizzare servizi sempre più vicini agli svariati bisogni che mettono in campo le famiglie, in particolare attraverso la diversificazione e la flessibilità organizzativa dei servizi per la prima infanzia presenti sul territorio regionale. Per quanto riguarda la gestione del servizio, in più della metà dei casi il servizio è gestito da un ente religioso, mentre per il 27.2% da associazioni art c.c. I posti messi a disposizione dai servizi innovativi della Regione Veneto ammontano a 5560, pari ad un aumento di 1146 unità rispetto a quelli del Tabella 13: capacità ricettiva dei Servizi innovativi delle province del Veneto Anno 2004 Nido integrato Nido famiglia Centro infanzia Totale incidenza media bambini in lista d'attesa BL ,4% 16 PD ,4% 14 RO ,4% 11 TV ,2% 10 VE ,8% 14 VI ,2% 16 VR ,9% 14 Veneto ,3% 13 40

42 LO STATO ATTUALE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA NEL VENETO A livello regionale la copertura dei servizi rispetto alla popolazione target, ovvero i bambini residenti nel territorio tra gli 0 e i 2 anni d età, risulta pari al 4.3%, dato decisamente inferiore rispetto a quello degli asili nido (5.8%), ma superiore a quello del 2003, pari al 3.4%. Ancora una volta Rovigo è una delle due province, assieme a Treviso, con l incidenza maggiore sulla popolazione, e con un numero medio di bambini in lista d attesa per servizio pari a 11, contro i 16 di Belluno e Vicenza. Il totale degli iscritti per l anno ai servizi innovativi sono stati 5230, di cui 4724 a tempo pieno e 506 a tempo parziale. Passando a considerare il personale che opera all interno dei servizi innovativi della Regione Veneto, per un totale di 2691 persone, la percentuale di coloro che partecipano ad attività di formazione è pari al 52.9%, contro il 69.9% del personale degli asili nido. Tale formazione è nella maggior parte dei casi gestita dalla FISM oppure autogestita. Di seguito si riporta la media di bambini per operatore: Tabella 14: Numero medio di alunni dei Servizi innovativi per figura professionale Anno 2004 Figura professionale N medio bambini Coordinatore senza funzioni educative 49 Coordinatore con funzioni educative 49 Educatore 6 Cuoca 23 Inserviente 18 Amministrativi 50 Esperto esterno con funzioni psicopedagogiche I BAMBINI ISCRITTI Come già descritto precedentemente, nel 2004 sono stati 168 gli asili nido funzionanti nella Regione Veneto, pari al 40.4% del totale dei servizi per la prima infanzia; di questi 12 rientrano nella categoria degli asili nido minimi, quindi con una capacità ricettiva inferiore ai 30 posti. Il rimanente 59.6% è rappresentato dai servizi innovativi che, 41 in più rispetto all anno precedente, ammontano a 248. I bambini iscritti ai servizi per la prima infanzia nel Veneto sono , dei quali (92,3%) frequentano a tempo pieno, e 944 (7,7%) sono iscritti a tempo parziale. Gli iscritti al nido sono mentre i bambini che frequentano i servizi innovativi sono

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