DI ESPOSIZIONE A RUMORE A VALLE DI UN DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

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1 Vol. 2, n. 1-2, REALIZZAZIONE E TEST DI UN SISTEMA LOW-COST PER MISURE DI ESPOSIZIONE A RUMORE A VALLE DI UN DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D. Ranieri*, P. Lenzuni**, A. Lunghi*** * ISPESL, Dipartimento Tecnologie di Sicurezza ** ISPESL, Dipartimento di Firenze *** ISPESL, Dipartimento Igiene del Lavoro SINTESI Questo lavoro illustra la realizzazione e la successiva verifica funzionale di un sistema di misura economico e preciso per la misura dell esposizione a rumore all interno del DPI indossato. Vengono discusse sequenzialmente la sezione elettronica, con la progettazione e la costruzione del sistema di amplificazione, e la sezione acustica, con i test del sistema di misura in camera anecoica e riverberante. I risultati dei test identificano un intervallo di frequenze fra 31,5 e Hz all interno del quale le caratteristiche di risposta del sistema in termini di frequenza, linearità e isotropia sono tutte molto buone. Il sistema risulta pertanto perfettamente adeguato ad un utilizzo per la valutazione della esposizione professionale a rumore, incluso l effetto dei DPI, ai sensi della Direttiva 2003/10/CE. (Parole chiave: rumore, esposizione professionale, strumentazione, DPI) BOW PO/base indexing: EUOSHA - OSH: Noise control (16081E), Personal protective equipment (16281E), Machine design (11481F) CIS: Safety devices (Sap), Noise control (Sena), Exposure (Ye), Design of equipment (Pye) ATECO: Manufacture of radio, television and communication equipment and apparatus (32) EUOSHA - OSH: Controllo del rumore (16081E), Dispositivi di protezione individuale (16281E), Progettazione dei macchinari (11481F) CIS: Dispositivi di sicurezza (Sap), Controllo del rumore (Sena), Esposizione (Ye), Progettazione di attrezzature (Pye) ATECO: Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e di apparecchiature per le comunicazioni (32) Valutato e accettato: 24/03/2006 da Gualtiero Ricciardi; 28/04/2006 da Umberto Moscato [ 65

2 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 INTRODUZIONE [ 66 La direttiva europea 2003/10/CE 1 ha modificato ed in parte rivoluzionato i criteri di valutazione della esposizione professionale a rumore (nel seguito indicata per brevità con l acronimo VEPRUM). Particolarmente innovativa risulta essere l introduzione (art. 3, comma 2) di un valore limite di esposizione (L EX,8h) LIM = 87 dba che tiene conto esplicitamente dell attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale (DPI) dell udito indossati dal lavoratore. La verifica del rispetto o del superamento di questo limite passa naturalmente attraverso la determinazione di un valore sperimentale di L EX,8h parimenti definito, che può avvenire secondo due modalità. Una prima opzione a) prevede la misura del livello di pressione sonora (SPL) nella consueta postazione a 0,1 m dall orecchio del soggetto esposto 2, 3, alla quale viene sottratta l attenuazione introdotta dal DPI indossato. Questa opzione possiede l innegabile vantaggio di poter essere implementata a costo zero utilizzando la strumentazione già disponibile. Tuttavia gli svantaggi sono non meno importanti, e risiedono fondamentalmente nella difficoltà di disporre di stime attendibili della attenuazione fornita dal DPI. I valori dichiarati dal fabbricante, che rappresentano spesso l unica informazione disponibile, sono infatti notoriamente inaffidabili a causa dalla artificiosità delle condizioni stabilite dallo standard di prova UNI EN al quale fanno riferimento. La mancata considerazione di una numerosa serie di effetti, i principali dei quali 5 legati a: 1) variabilità nella forma e nelle dimensioni della testa 2) variabilità nel posizionamento del DPI 3) variabilità legata a fenomeni di invecchiamento o ad altre cause di deterioramento del materiale 4) variabilità legata alla direttività del segnale conduce a valori medi di attenuazione dichiarati che sovrastimano fortemente la reale attenuazione, e a deviazioni standard dichiarate che rappresentano grossolane sottostime dell incertezza associata 5. Il quadro che ne risulta è del tutto incompatibile con la verifica del rispetto o del superamento di un limite. Una via alternativa b) prevede la misura della pressione sonora a valle del DPI, ovvero all ingresso del canale uditivo del soggetto, successivamente corretta mediante una funzione di trasferimento T(f) 6 che descrive la trasmissione dalla postazione di misura alla posizione di riferimento a 0,1 m dall orecchio. Questa opzione possiede il grande vantaggio di misurare (non calcolare) la pressione sonora a valle del DPI, eliminando in tal modo alcuni dei fattori di incertezza (in particolare # 1 e # 4) discussi sopra per l opzione a). Gli svantaggi di quest approccio sono legati alla: 1) potenziale invasività del metodo, che richiede il posizionamento del microfono nel padiglione auricolare del soggetto 2) problematica reperibilità di sistemi commerciali affidabili ma economici. Questo lavoro descrive la messa a punto e il testing di un sistema di misura low-cost e di rapido utilizzo che, riducendo o eliminando tali svantaggi, rende facilmente praticabile l opzione b). È importante notare che lo stesso sistema può essere utilizzato in laboratorio per quantificare tutti quegli effetti discussi in precedenza che modificano l attenuazione di un DPI, in modo tale da rendere percorribile, in prospettiva, anche l opzione a). Il lavoro è articolato come segue: nel capitolo 2 vengono brevemente illustrate le caratteristiche della capsula microfonica scelta e del sistema di amplificazione del segnale realizzato per questo studio; nel successivo capitolo 3 vengono presentati e discussi i risultati di una serie di prove mirate a caratterizzare le prestazioni del sistema in ambienti acusticamente controllati; dopodichè viene discussa l applicabilità di questo sistema alla VEPRUM; infine le conclusioni ed alcuni possibili futuri sviluppi vengono presentati nel capitolo 4.

3 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale 1. MATERIALI E METODI 1.1 Capsula microfonica Esistono in commercio diversi modelli di capsule microfoniche di dimensioni sufficientemente piccole da poter essere posizionate nel padiglione auricolare. A valle di una attenta analisi dei costi e delle prestazioni, è stata adottata in questo lavoro la capsula microfonica Sennheiser KE Questa capsula possiede dimensioni molto contenute (diametro circa 4,75 mm, lunghezza circa 4,5 mm), e presenta le seguenti caratteristiche elettroacustiche: rumore interno: circa 19 db per banda di terzi d ottava sensibilità a 1 khz: 10 mv/pa impedenza a 1 khz: circa 1,5 KΩ per una tensione di 5 V tensione di alimentazione: 0,9-15 V consumo: circa 150 µa per una tensione di 5 V rapporto segnale/rumore: 58 db (pesato secondo la norma tecnica DIN 45590). Le informazioni esistenti in letteratura sulle prestazioni di questa capsula sono assai limitate, e non consentono di stabilirne con precisione l adeguatezza per un uso professionale nell ambito della VEPRUM. È stato pertanto deciso di testare la capsula in laboratorio, in combinazione con un adeguato sistema di amplificazione. 1.2 Amplificazione La scelta dei componenti del sistema di amplificazione è ricaduta sugli ormai collaudati integrati operazionali della serie TLXX (nel nostro caso un TL084, contenente al suo interno quattro amplificatori operazionali); tali componenti sono costruiti con accorgimenti tali da essere utilizzati spesso in applicazioni audio. Le caratteristiche elettriche più importanti sono: ingressi J-FET quindi ad alta impedenza bassi consumi protezione contro i corto circuiti distorsione totale di armonica pari allo 0,003% (valore tipico) rapporto segnale rumore (CMRR - common mode rejection ratio) pari a 86 db (valore tipico). L amplificazione e il trattamento del segnale sono stati realizzati tramite un circuito con operazionale in configurazione non invertente. Il circuito stesso è stato inserito all interno di un contenitore plastico, utilizzando cavi schermati per la connessione alle sonde e al gruppo di alimentazione, riducendo in tal modo le possibili perturbazioni dei campi elettrici esterni. Allo scopo di ridurre eventuali disturbi dovuti ad auto-oscillazioni dell integrato, sono stati cortocircuitati verso massa gli ingressi degli amplificatori operazionali non utilizzati. Lo schema elettrico dello stadio di amplificazione è riportato nella figura 1. Dalla teoria di funzionamento degli amplificatori, esaminando l operazionale in questa configurazione, possiamo ricavare il guadagno A V in funzione del rapporto delle resistenze R 1 e R 2 (figura 2). [ 67

4 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 FIGURA 1 - Schema elettrico dell amplificatore 22p IN 2.2 uf +6V R OUT HOT -6V k 220p 390 R 1% 19 k1 1% 100 uf / 16V OUT GND FIGURA 2 - Relazione fra resistenze e guadagno R 2 R 1 V u V i V u = R 1 + R 2 V i A V = 1 + (R 2 / R 1) R 1 [ 68 Nel nostro caso, con R 1 e R 2 pari a 390 Ω e 19 KΩ rispettivamente, si ha A V = 50. Ogni amplificatore operazionale risulta caratterizzato da un preciso valore del parametro GBW (guadagno x larghezza di banda), fissato, in fase di costruzione dell integrato, inserendo uno stadio circuitale RC passa-basso come stadio finale. Per un dato valore di GBW, ad una maggior amplificazione corrisponde una minore larghezza di banda utile, e viceversa. L amplificatore operazionale TL084 utilizzato in questo sistema è caratterizzato da un valore GBW = 3 x Con un guadagno A V = 50 si ottiene pertanto una larghezza di banda di circa 60 khz, ben al di sopra di quella richiesta per misure audio (circa 20 khz).

5 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale L alimentazione delle sonde e degli stadi di amplificazione è stata realizzata tramite due regolatori di tensione L7805 e L7905 che provvedono a stabilizzare una tensione continua di ± 5 V. Come già accennato in precedenza risulta quasi doveroso l utilizzo di un cavo schermato quadripolare per il collegamento della sonda allo stadio di amplificazione, limitando quanto più possibile le componenti di rumore indesiderate. La realizzazione pratica e il montaggio è avvenuto su basetta ramata in vetronite presensibilizzata, tramite un processo di fotoincisione. La tecnica della fotoincisione è una procedura non molto diversa da quelle usate per sviluppare le foto: una basetta ramata viene ricoperta da un sottile strato di materiale sensibile ai raggi ultravioletti (il photoresist). Appoggiando sulla basetta un negativo opportunamente opacizzato nei punti giusti (il master) ed esponendo il tutto ai raggi ultravioletti, lo strato fotosensibile viene impressionato nei punti non coperti dalle parti opache del master. Immergendo poi la basetta così ottenuta in una particolare soluzione di sviluppo, le parti impressionate vengono rimosse e rimane impressa soltanto la traccia del circuito stampato. Dopodiché si può asportare il rame residuo (non coperto dal photoresist) con il cloruro ferrico. Le figure 3 e 4 sono un esempio di realizzazione di un circuito stampato tramite fotoincisione; la prima mostra il master realizzato al computer, mentre la seconda evidenzia la basetta già realizzata dopo immersione in acido e foratura. Si noti che i due disegni sono perfettamente uguali. L amplificatore è stato interamente realizzato utilizzando componenti appartenenti alla fascia economica (general purpose) dell elettronica in commercio, con un costo stimabile intorno a 30. La capsula microfonica è reperibile intorno a 55. Il costo complessivo del sistema risulta pertanto inferiore a 100. FIGURA 3 - Master [ 69

6 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 FIGURA 4 - Basetta già forata e incisa dall acido 2. RISULTATI 2.1 Lay-out sperimentale Il sistema composto dalla capsula microfonica Sennheiser KE e dall amplificatore (nel seguito indicato per brevità con la notazione sistema MI51 ) è stato sottoposto ad una serie di prove in campi acustici controllati. Le prove sono state eseguite montando la capsula microfonica in parallelo ad un microfono Brüel & Kjær mod con preamplificatore (nel seguito sistema B&K ), alla stessa distanza dalla sorgente sonora e con la medesima orientazione. La distanza fra i due microfoni è stata imposta pari a circa 0,50 m, in modo tale da limitarne le reciproche interferenze. Come sorgente del campo acustico è stata utilizzata una cassa acustica a tre vie modello Davoli DK 250 che riproduce un rumore a banda larga (20 Hz - 20 khz) di livello integrato lineare L, fornito da un generatore di segnale Brüel & Kjær mod La tabella 1 riassume il dettaglio delle prove effettuate, dove con θ si è indicato l angolo nel piano orizzontale fra l asse di simmetria dei microfoni e la normale al piano dell altoparlante (figura 5). I test # 1 - # 5 sono stati eseguiti nella camera anecoica del Centro Ricerche dell ISPESL di Monteporzio Catone. Il test # 6 è stato invece eseguito nella camera riverberante presente all interno dello stesso Centro Ricerche. [ 70

7 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale TABELLA 1 - Sintesi dei test eseguiti [ Test Orientazione Livello sonoro θ (gradi) L (db) FIGURA 5 - Layout sperimentale in camera anecoica Altoparlanti θ 1,50 m Microfoni 0,50 m [ 71

8 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno RISPOSTA AD INCIDENZA NORMALE La figura 6 mostra il confronto fra le prestazioni del sistema MI51 (curva blu) e del sistema B&K (curva rossa) come determinato dai risultati del test #1. FIGURA 6 - Segnali misurati dal sistema MI51 e dal sistema B&K SPL (db) MI51 B&K , Frequenza (Hz) [ 72 Di fatto, considerato che la risposta del sistema B&K è pressoché piatta, la curva rossa rappresenta l efficienza emissiva (non normalizzata) della cassa acustica. La successiva figura 7 contiene la stessa informazione presentata sotto forma di differenza fra i segnali generati dai due sistemi, (positiva se il segnale più intenso è quello del sistema MI51). Gli elementi più interessanti che emergono dall analisi delle figure 6 e 7 sono: a frequenze molto basse (uguali o inferiori a 20 Hz) il livello in uscita dal sistema MI51 è notevolmente più elevato del livello in uscita dal sistema B&K. Ciò conferma che il rumore interno del primo è decisamente superiore a quello del secondo. Si tratta comunque di un elemento di scarso rilievo pratico, considerando che queste frequenze sono assai più basse di quelle rilevanti in un qualsiasi campo acustico reale; per frequenze comprese nell intervallo Hz la differenza fra i due sistemi non supera mai 1 db. L accordo è da ritenersi ottimo; per frequenze comprese nell intervallo Hz la differenza fra i due sistemi si mantiene entro ± 2 db, che può comunque essere considerato un accordo accettabile nell ottica della VEPRUM (vedi paragrafo 3.6); per frequenze di Hz e oltre si notano forti oscillazioni che conducono a significative differenze, di segno sia positivo che negativo. La capsula Brüel & Kjær mod ha un diametro di 1/2, mentre la Sennheiser KE ha un diametro di circa 1/5. I fenomeni di interferenza legati all accoppiamento fra lunghezza d onda del suono incidente e dimensioni della capsula microfonica si manifestano pertanto a frequenze differenti, e incidentalmente anche con magnitudine differente, per i due sistemi. Ciò può probabilmente rendere conto del comportamento osservato.

9 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale FIGURA 7 - Differenza fra i segnali misurati dal sistema MI51 e dal sistema B&K ΔSPL (db) , Frequenza (Hz) 2.3 Isotropia della risposta La figura 8 mostra le caratteristiche di isotropia della risposta del sistema MI51 (rapportate al sistema B&K, ovvero assumendo perfetta l isotropia di quest ultimo) come dedotte dai test # 1 # 2 e # 3. È evidente che per θ = 45 gli scostamenti sono estremamente contenuti. L unico sforamento dalla banda di oscillazione ± 1 db si nota a frequenze intorno a Hz. Come era logico attendersi, la performance tende a degradarsi al crescere di θ. Tuttavia, in tutta la regione spettrale a frequenze inferiori a Hz il sistema MI51 si comporta molto bene anche per θ = 90, contenendo la perdita di sensibilità entro i 2 db. È importante sottolineare che il comportamento sotto i 100 Hz non è significativo in quanto a queste frequenze la camera non è più anecoica, o in altre parole il campo simulato non è più esattamente libero. 2.4 Linearità della risposta La figura 9 mostra le caratteristiche di linearità del microfono, come dedotte dai test # 1, # 4 e # 5. È evidente che il microfono mantiene ottime caratteristiche in tutto l intervallo 31,5 Hz Hz. Al di sopra di questo intervallo la risposta al segnale tende ad essere caratterizzata da una non linearità negativa ovvero da una legge di potenza L out (L in) α con α < 1. Questo comportamento è facilmente riconducibile alla presenza di un significativo rumore interno del microfono. Come si nota dalla figura 6 infatti, i livelli sonori a frequenze superiori a Hz sono molto bassi (a causa della modesta efficienza degli altoparlanti), spesso al di sotto di 50 db per banda di terzo d ottava. In queste condizioni il rumore interno determina un artificioso incremento del livello misurato, che si riflette in un appiattimento della risposta rispetto alla ideale linearità. Il comportamento nell intervallo 20 31,5 Hz è perfettamente in linea con la linearità negativa discussa in precedenza. Al di sotto dei 20 Hz si osservano oscillazioni di difficile interpretazione. Si tratta peraltro di un regime spettrale che, come già visto alla 2.2, non possiede implicazioni pratiche. [ 73

10 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 FIGURA 8 - Isotropia del sistema ΔSPL (db) , Frequenza (Hz) FIGURA 9 - Linearità del sistema 2 1,5 1 ΔSPL (db) 0,5 0-0,5 90 db db 110 db db -1-1, , Frequenza (Hz) [ 74

11 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale 2.5 Risposta in camera riverberante Infine la figura 10 mostra la differenza fra le prestazioni del sistema MI51 e del sistema B&K in camera riverberante. In questo ambiente tutti gli angoli di incidenza dell onda acustica sono per definizione equiprobabili, e data la perdita di performance del sistema MI51 al crescere dell angolo di incidenza dell onda acustica (paragrafo 2.3) è evidente che i risultati del confronto non possono che essere inferiori a quelli ottenuti in camera anecoica. Tuttavia la differenza rimane contenuta entro ± 2 db in tutto l intervallo 31, Hz. FIGURA 10 - Risposta del sistema in camera riverberante ΔSPL (db) , Frequenza (Hz) 2.6 Esposizione professionale a rumore Come anticipato nell introduzione, la VEPRUM utilizza come descrittore della esposizione la quantità L Ex,8h espressa in dba. L uso della pesatura A introduce un ben noto bias a favore delle medie ed alte frequenze, penalizzando al contrario le basse frequenze. La presenza di un DPI introduce invece una modifica dello spettro sonoro di segno opposto, che tende a deprimere le frequenze medio - alte lasciando pressoché inalterate le componenti di bassa frequenza. Appare dunque interessante verificare le prestazioni dei due sistemi MI51 e B&K messi all opera in casi reali, dove si tiene conto di entrambi questi effetti. La figura 11 mostra, a puro scopo illustrativo, l andamento medio in frequenza della attenuazione fornita dalla cuffia Bilsom UF-1 in un luogo di lavoro, così come riportato in letteratura 9. La figura 12 mostra lo spettro sonoro, misurato all orecchio dell operatore, di uno scalpello pneumatico, uno strumento utilizzato in attività di taglio di lamiere metalliche. Accanto allo spettro lineare sono presentati lo spettro pesato A e lo spettro pesato A a valle della attenuazione introdotta dalla cuffia Bilsom UF-1 mostrata nella figura 11. [ 75

12 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 FIGURA 11 - Attenuazione della cuffia Bilsom UF SPL (db) , Frequenza (Hz) FIGURA 12 - Spettro sonoro misurato ed efficace SPL (db) Lineare Pesato A Pesato A + cuffia , Frequenza (Hz) [ 76

13 Realizzazione e test di un sistema low-cost per misure di esposizione a rumore a valle di un dispositivo di protezione individuale Si nota come in quest ultimo le componenti dominanti siano ristrette all interno dell intervallo Hz, mentre i livelli sonori rilevanti siano tipicamente compresi fra 65 db e 85 db per terzo d ottava (riquadro verde). I test sperimentali discussi in precedenza hanno mostrato che nella regione del piano [frequenza-livello compresa fra 100 Hz e Hz e fra 65 db e 85 db per terzo d ottava, la differenza di prestazioni (sensibilità, linearità, isotropia) fra il sistema MI51 ed il sistema B&K è estremamente contenuta. Ci si attende dunque che, nell uso finalizzato alla VEPRUM, i due sistemi producano risultati molto simili. TABELLA 2 - Stime dei livelli sonori a valle dell attenuazione [ Strumento Livello sonoro misurato Livello sonoro efficace Livello sonoro efficace B&K MI51 + UF-1 B&K + UF-1 Scalpello Pneumatico 107,7 87,9 87,7 Mola 104,9 74,9 73,9 Seghetto 108,2 85,3 85,2 Avvitatore 95,7 67,8 68,4 La tabella 2 mostra il confronto simulato fra il sistema MI51 e il sistema B&K per quattro attrezzi molto rumorosi di uso comune nelle officine meccaniche. Il confronto è stato eseguito sui valori in dba calcolati a valle dell attenuazione introdotta dalla cuffia Bilsom UF-1. Lo scarto medio fra i due sistemi risulta pari a 0,4 db con una deviazione standard anch essa di 0,4 db. Si tratta di valori largamente inferiori alle incertezze dovute a fattori sia strumentali che umani 10,11 comunque presenti in una stima di L EX,8h. In sintesi, il sistema MI51 risulta perfettamente adeguato a misure di esposizione professionale a rumore. Infine, a margine di questa analisi, vale la pena notare che anche per uno strumento estremamente rumoroso come lo scalpello pneumatico (L Aeq 107,7 dba), l effetto combinato della pesatura A e dell attenuazione del DPI riduce il livello sonoro efficace a valori molto prossimi al valore limite di legge L EX,8h = 87 dba. Poiché tale limite è relativo alla esposizione giornaliera mediata su 8 ore, si capisce che esso risulta in pratica impossibile da superare e dunque del tutto inutile. 3. CONCLUSIONI E FUTURI SVILUPPI È stato sviluppato un originale sistema di misura acustico low-cost (denominato MI51), basato su un microfono Sennheiser KE , in grado di eseguire misure di livello sonoro a valle (ovvero all interno) di una cuffia auricolare. Come prevedibile, il sistema mostra una performance complessivamente inferiore a quella di sistemi professionali top-class (qui rappresentati da un sistema basato su una capsula microfonica Brüel & Kjær mod. 4193). Tuttavia, visto nell ottica specifica della valutazione della esposizione professionale al rumore, il confronto è molto più equilibrato. Considerati infatti gli effetti dovuti alla pesatura A e alla attenuazione introdotta dai DPI, la modesta performance del sistema MI51 a frequenze molto basse e molto alte è risultata priva di conseguenze pratiche. Similmente ininfluente, visti gli elevati livelli sonori in gioco, è risultata la contaminazione da parte del rumore di fondo a livelli inferiori a 50 db. Il sistema MI51 ha pertanto dimostrato di possedere caratteristiche perfettamente adeguate all esecuzione di misure finalizzate alla valutazione della esposizione professionale a rumore. Svincolando le stime di esposizione dai dati di attenuazione dichiarati dal costruttore, si apre dunque la [ 77

14 Prevenzione Oggi - Gennaio/Giugno 2006 strada verso un deciso miglioramento della stima di L EX,8h, sia in termini di accuratezza del valor medio, sia in termini di riduzione delle incertezze. Tutto ciò non può che avere un impatto positivo sulla tutela della capacità uditiva dei soggetti, specie di quelli a maggior rischio, ovvero esposti a campi sonori particolarmente intensi. Il sistema MI51 è stato recentemente adattato in modo tale da poter essere posizionato all ingresso del canale uditivo. In questa configurazione esso è stato utilizzato per misurare la sensibilità della attenuazione fornita da una cuffia auricolare a parametri quali la forma della testa del soggetto, il posizionamento della cuffia intorno all orecchio, e l angolo di incidenza dell onda acustica rispetto alla linea di vista del soggetto. I risultati delle misure sono attualmente in fase di elaborazione. Infine va sottolineato come questo sistema sia stato fin dall inizio pensato come un oggetto in costante evoluzione. In questa filosofia si inquadra l imminente realizzazione di un prototipo di seconda generazione MI52, che, pur mantenendo caratteristiche low-cost, dovrebbe assicurare prestazioni significativamente superiori. BIBLIOGRAFIA 1. Unione Europea. Direttiva 2003/10/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 febbraio 2003 sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore) - (diciassettesima direttiva particolare ai sensi dell articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE). Gazzetta ufficiale dell Unione europea L42/38, International Standard Organization ISO. Acoustics: Guidelines for the measurement and assessment of exposure to noise in a working environment. ISO 9612; Linee Guida per la Valutazione del Rischio Rumore negli Ambienti di Lavoro. Roma, ISPESL Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Acustica. Protettori auricolari. Parte 1: Metodo soggettivo per la misura dell attenuazione sonora. UNI EN ; Lenzuni P. Predicting the real world performance of ear muffs. In: INCE (Ed.). Proceedings of the Symposium Managing Uncertainties in Noise Measurements and Predictions. Le Mans FR, June UK: INCE Europe; p International Standard Organization ISO. Acoustics: Determination of sound immissions from sound sources placed close to the ear - Part 1: Technique using a microphone in a real ear (MIRE technique). ISO ; Brüel & Kjær. Product Data [online URL: 8. Brüel & Kjær. Product Data [online URL: 9. Peretti A, Pedrielli F, Strumia G, Baiamonte M. Riduzione delle prestazioni dei dispositivi individuali di protezione uditiva negli ambienti di lavoro. In: Regione Emilia-Romagna, ISPESL, Usl Modena, INAIL (Eds.). Atti del Convegno Le nuove direttive riguardanti l esposizione a vibrazioni e a rumore. Modena, 10 luglio Modena: Regione Emilia-Romagna; p Lenzuni P. Incertezze associate a misure di rumore in ambienti di lavoro. In: Atti del XXV Convegno Nazionale AIA. Perugia, maggio vol. II. Associazione Italiana di Acustica AIA; p Lenzuni P. Considerazioni sulla esposizione al rumore a lungo termine in ambienti di lavoro e sulla relativa incertezza. Rivista Italiana di Acustica 1999;23:17-32 [ 78

15 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO (00184) Roma - Via Urbana, Tel Fax CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Prof. Antonio Moccaldi - Presidente Dr. Flaminio Galli - Vice Presidente in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Dr. Carlo Di Cesare - in rappresentanza del Ministero della Salute On.le Giuseppe Fioroni - in rappresentanza dell ANCI Dr. Ing. Luciano De Benedetti - in rappresentanza del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dr. Domenico Sinopoli - in rappresentanza del Ministero delle Attività Produttive Dr. Pierluigi Scibetta - in rappresentanza del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Dr. Antonio Leoni - in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni COMITATO SCIENTIFICO Prof. Antonio Moccaldi - Presidente Prof. Luigi Ambrosi - Università di Foggia Prof. Guido Citerni di Siena - Ancinet S.p.A. Prof. Pieralberto Bertazzi - Università di Milano - Direttore Clinica del Lavoro Luigi Devoto Prof. Domenico Germanò - Università di Messina Prof. Antonio Bergamaschi - Università Tor Vergata di Roma Prof.ssa Anna Maria Grieco - Università Federico II di Napoli Prof. Carlo Pace - Università di Chieti Prof. Jean Claude André - INRS Prof. Roberto Rizzo - Università di Parma - in rappresentanza del Ministero della Salute Prof. Alfredo Dino Bonsignore - Università di Genova - in rappresentanza del Ministero della Salute Prof. Maurizio Cumo - Università La Sapienza di Roma - in rappresentanza del Ministero della Salute Dr. Dino Galvan - in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Dr. Ing. Gioacchino Giomi - Dipartimento Vigili del Fuoco - in rappresentanza del Ministero dell Interno Avv. Salvatore Pellegrino - in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Dr. Massimo Lanchi - ENEA - in rappresentanza del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ing. Vincenzo Monaco - in rappresentanza del Ministero delle Attività Produttive Dr.ssa Maria Consiglia Ascenzi - in rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri Dr. Fortunato Mochi - Regione Lazio - in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni Prof. Giorgio Liguori - Regione Campania - in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni Dr. Giuliano Tagliavento - Regione Marche - in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni COLLEGIO DEI REVISORI Presidente: Dr. Giovanni Palazzi - Ufficio di legittimità sugli atti dei Ministeri dei servizi alla persona e di beni culturali Membro effettivo: Dr. Giulio Di Clemente - Ragioneria Generale dello Stato - Ispettorato Generale di Finanza - Ufficio XII Membro effettivo: Dr. Sergio Pasquantonio - Consulente economico e finanziario Membro supplente: Dr.ssa Giuseppina Baldocchi - Componente uffici di diretta collaborazione del Ministro della Salute

16 DIPARTIMENTI CENTRALI Igiene del Lavoro - Direttore: Dr. Giuseppe Spagnoli Via Fontana Candida, Monteporzio Catone (Roma) Tel Fax Tecnologie di Sicurezza - Direttore: Ing. Roberto Cianotti Via Alessandria, 220/E Roma Tel Fax Documentazione, Informazione e Formazione - Direttore: Ing. Sergio Perticaroli Via Alessandria, 220/E Roma Tel Fax Medicina del Lavoro - Direttore: Dr. Sergio Iavicoli Via Fontana Candida, Monteporzio Catone (Roma) Tel Fax Insediamenti Produttivi ed Interazione con l Ambiente - Direttore: Ing. Giancarlo Ludovisi Via Urbana, Roma Tel Fax Omologazione e Certificazione - Direttore: Ing. Vittorio Mazzocchi Via Alessandria, 220/E Roma Tel Fax DIPARTIMENTI AMMINISTRATIVI Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Economico-Finanziarie e del Personale Direttore: Dr. Gennaro Niglio Via Urbana, Roma / Via Alessandria, 220/E Roma Tel (Via Urbana) (Via Alessandria) Fax (Via Urbana) (Via Alessandria) Dipartimento Informatico-Statistico per le Attività Amministrativo Contabile Direttore: Dr. Claudio Calvaruso Via Urbana, (Roma) Tel Fax Dipartimento Relazioni Esterne e Servizi Comuni di Supporto alle Aree di Ricerca Casilina e Monteporzio Via Urbana, Roma Tel Fax / Prevenzione oggi: rivista di studi e documentazione sulla sicurezza / ISPESL, Istituto superiore prevenzione e sicurezza lavoro. - A. 1, n. 1 (giu.-lug.-ago. 1989)-numero unico (2002/2003); n.s., vol. 1, fasc. 1 (gen.-mar. 2005)-. - Roma : ISPESL, v. ; 28 cm. ((Trimestrale. ISSN CDD Infortuni sul lavoro - Prevenzione. 2. Igiene del lavoro. 3. Medicina del lavoro. 1. Infortuni sul lavoro. 2. Sicurezza e igiene del lavoro. 3. Prevenzione globale dei danni. 1. Condizioni politiche, sociali ed economiche. 2. Analisi e gestione del rischio. 3. Rischi sul luogo di lavoro. 4. Salute e infortuni. 5. Lavoro e lavoratori. 1. Industrial hygiene. 2. Industrial safety. 3. Industrial accidents - Prevention. 4. Occupational health. 1. Occupational accidents. 2. Occupational safety and health. 3. Total loss control. 1. Political, social and economic conditions. 2. Risk analysis and management. 3. Hazards at work. 4. Ill health and accidents. 5. Work and workers. Notes: Italian subjects come from Soggettario della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Thesaurus CIS Italian version, Thesaurus EASHW-OSH Italian version. English subjects come from Library of Congress, Thesaurus CIS English version, Thesaurus EASHW-OSH English version.

17 RECENSITA SU: BibliOnWeb NORME EDITORIALI E REDAZIONALI Tutti i ricercatori italiani e stranieri possono proporre lavori scientifici inediti: i contributi non devono essere già stati pubblicati o presentati ad altre riviste. La responsabilità degli articoli è esclusiva degli autori. Tutti gli elaborati pubblicati sono peer-reviewed. L accettazione dei lavori proposti è riservata alla direzione della rivista, con l ausilio del Consiglio scientifico e attraverso la valutazione di referee designati dal Consiglio stesso. La risposta di merito verrà data all autore dell articolo entro 3 mesi dal ricevimento del materiale. I lavori devono essere inviati alla redazione di Prevenzione Oggi, Via Alessandria 220/E, Roma, in duplice copia: una copia, firmata, su supporto cartaceo e una su CD, floppy disk o via (prevenzioneoggi@ispesl.it). Occorre specificare la principale area scientifica cui è ascrivibile l articolo. Ad esempio: tecnologie di sicurezza; igiene del lavoro, medicina del lavoro; formazione, comunicazione, impatto sulla salute della popolazione; epidemiologia; certificazione; fattori psicosociali; promozione della salute nei luoghi di lavoro. L autore o il referente, nel caso di più autori, deve fornire indicazione completa del proprio nome, cognome, qualifica, ente, indirizzo, telefono, fax ed . Per ogni articolo deve essere redatta una sintesi di 120 parole e strutturata in: contesto, obiettivi, metodi, risultati e conclusioni. Gli elaborati devono essere presentati preferibilmente in inglese, o in italiano, la direzione provvederà alla traduzione della lingua mancante. Per l indicizzazione della rivista gli autori dovranno fornire un massimo di cinque parole chiave. L articolo di norma deve essere composto da: introduzione, metodi, risultati, conclusione e bibliografia. Il testo dell articolo deve essere preferibilmente redatto su piattaforma Windows; ulteriori norme editoriali e redazionali sono indicate sul sito: CONDIZIONI DI ABBONAMENTO Abbonamento annuo in prosecuzione di tiratura Italia: 95,00 Estero: 116,40 Per ulteriori informazioni contattare il numero telefonico L abbonamento non disdetto un mese prima della scadenza, si intenderà tacitamente rinnovato. Eventuali reclami per numeri mancanti saranno accettati, sempre che la disponibilità di fascicoli in magazzino lo consenta, solo se pervenuti non oltre 15 giorni dalla data di spedizionamento del numero successivo. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Il trattamento dei dati personali degli autori e degli abbonati è conforme al D.Lgs. 196/03. I dati non potranno essere diffusi o comunicati a terzi. L ISPESL potrà utilizzarli solo per la divulgazione di eventi scientifici di interesse. L autore o l abbonato potrà comunque richiederne la cancellazione. Finito di stampare nel mese di maggio 2006 a cura della Global Media System Roma

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