Individuazione degli oggetti della ricerca-azione
|
|
- Olivia Fabia Pisano
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Individuazione degli oggetti della ricerca-azione GLI OGGETTI DEL NOSTRO LAVORO DI RICERCA Contesti Azioni Quali esperienze/oggetti Perché li abbiamo scelti SCUOLA FAMIGLIA COMUNITA ORGANIZZAZIONE CORRESPONSABILITA PROGETTO DI VITA 1 Organizzazione di una rete di risorse 2 Individuazione dei bisogni e delle arre di potenzialità 3 Accoglienza 4 Integrazione 5 Coinvolgimento di tutte le risorse umane (Capo Istituto, docenti, tecnici ASL, famiglia, comunità) nella progettazione personalizzata e nelle sua costante verifica. 6 Aggiornamento e formazione continua di tute le risorse umane La scelta è stata determinata dall individuazione di alcune carenze nell attuale organizzazione e di un irrigidimento su schemi riduttivi rispetto alle risorse a disposizione Il modello di rete che suggeriamo mira a considerare risorse anche quelle che tradizionalmente non sono ritenute tali. Ad esempio, la comunità degli alunni non deve essere vista come sfondo indistinto su cui fare avvenire l integrazione. La nostra proposta conferisce importanza al loro coinvolgimento totale nel processo di integrazione delle differenze.riteniamo necessario passare da una modalità più informale al lavoro condiviso e mirato. Siamo consapevoli che una scuola inclusiva debba necessariamente chiamare in causa nelle diverse fasi dell integrazione tutte le persone che, a diverso titolo, sono coinvolte nel progetto di vita dell alunno diversamente abile.
2 ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA PROGETTO DI VITA-COMUNITA L Istituto Comprensivo di S. Stefano Belbo comprende tre scuole dell infanzia, tre plessi di scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. Il bacino dell utenza dell Istituto si estende nel basso Piemonte ai limiti della provincia di Cuneo e al confine con quella di Asti. Il territorio della Valle Belbo, solcato dall omonimo corso d acqua, caratterizzato da un andamento prettamente collinare, è sede dei comuni che conferiscono allievi alla scuola: S. Stefano Belbo, Cossano Belbo, Castiglione Tinella, Rocchetta Belbo, Calosso e anche Canelli. La zona presenta da sempre una prevalente attività rurale, rivolta nella quasi totalità alla coltivazione della vite e alle attività ad essa connesse. Il paese di S. Stefano Belbo ha dato i natali a Cesare Pavese che, con la sua opera letteraria, ha fatto conoscere il territorio e la sua gente in tutto il mondo. Questo dato non si esaurisce negli aspetti strettamente culturali che gli sono propri, ma offre continuamente opportunità di scambi e confronti che accrescono il prestigio e la notorietà della zona. La lettura del territorio è stata tabulata secondo le risorse socio-culturali presenti, i vincoli ed i problemi, le carenze che inevitabilmente ne condizionano lo sviluppo e le dinamiche. Per quanto concerne il comune di S.Stefano Belbo è gratuita la frequenza al C.A.M., servizio extrascolastico che si occupa di seguire gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado nello svolgimento dei compiti assegnati a casa. A causa della mancanza di personale non usufruiscono del servizio gli alunni disabili. Le altre proposte del territorio sono tutte a pagamento (Scuola Calcio, Pallavolo, Pallapugno, Corsi di ballo, Palestra, Karatè, C.E.M. Centro Esperienze Musicali, Corso di lingua inglese, Corso di computer). Il trasporto scuolabus per le scuole Primaria e Secondaria di primo grado è a carico del Comune, ma richiede un contributo da parte delle famiglie. I servizi sociali sono gestiti dall assistente sociale, che è costretta a focalizzare la propria attenzione sull assistenza domiciliare alle persone anziane, che rappresentano una parte consistente della popolazione. A ciò si associa la reticenza di alcune famiglie, segnalate dalla scuola, a collaborare con i servizi. I problemi ed i vincoli del Paese sono dipendenti alla sua collocazione territoriale marginale rispetto ai grandi centri urbani ( ASL, Centri specialistici, Servizi, ), alla carenza di spazi per bambini e ragazzi, alla mancanza di strutture per i disabili, alla trascuratezza dei parco-gioco e alla presenza di microcriminalità e droga nei paesi limitrofi. Nei plessi le stesse difficoltà sono maggiori e ad esse si associa una carenza di occasioni extrascolastiche (tutte a pagamento e dipendenti dalle scelte familiari). Per quanto concerne l alunno disabile, la scuola, nella compilazione del P.E.I, si trova ad analizzare la sezione del P.D.F. senza il confronto con tutti gli attori interessati. In particolare si riceve il documento redatto da esperti con cui non è possibile, per svariati motivi, continuare la collaborazione. PERCHE LI ABBIAMO SCELTI? Abbiamo scelto di approfondire il lavoro di ricerca-azione sul contesto COMUNITA al fine di promuovere un progetto di vita che scaturisca da una scuola inclusiva in seguito alla riflessione sui nostri limiti. Rapporti Scuola-Enti locali
3 Vivere il territorio come ricchezza, come scambio culturale, come ricerca collettiva di un bene comune, per quanto spesso difficile, è l unico atteggiamento che ci permette di scoprire strade nuove, efficaci ed efficienti. La scuola non è l unico ente educativo: in questa visione essa deve recuperare un rapporto preferenziale con il mondo reale attraverso la "lettura" del territorio e dei suoi bisogni formativi per assicurare una "risposta di qualità". Occorre certo saper leggere nell'offerta culturale extrascolastica per riconoscere l'offerta ricca di contenuti e valori, coinvolgere nella progettualità quei soggetti considerati soltanto interlocutori occasionali e tessere quella rete di relazioni costruttive che fa sentire la comunità parte attiva nell'azione educativa. Questo permette di espandere l esperienza scolastica al fine di dare nuovo impulso al processo formativo di tutti i ragazzi orientando l'intenzionalità educativa specifica dei diversi attori attorno ad obiettivi comuni e prioritari. Per far questo l incontro non deve essere vissuto come pratica amministrativa da espletare, ma deve trovare il gusto della ricerca e dell esperimento per riscoprire la valenza del lavoro collettivo; è nella valorizzazione e nell uso delle sinergie che si arricchisce ogni singola realtà formativa. Insieme la scuola e l Ente locale possono rispondere in modo più efficace alle istanze di educazione e formazione che provengono dagli alunni e dalle loro famiglie. E dunque necessario ripensare al legame fra scuola, famiglia e società in termini più concreti in cui la scuola sia parte attiva della collettività. Il mondo del lavoro, del volontariato, della religione, dei gruppi ambientalisti, della cultura sono accolti nella scuola ed essa a sua volta si apre verso l ambiente esterno attraverso iniziative di vario tipo senza per questo perdere ciascuno la propria identità. Il punto di coagulo è il P.E.I. che impone, da parte della scuola l attenzione all esterno, perché una sua corretta formulazione abbisogna di apporti che investono il territorio, (nella sua accezione sociale e politica): dal mondo medico a quello familiare, dal mondo dell Ente locale a quello del tempo libero. La segnalazione attiva di interventi medici e specialistici deve e può attivare anche l intervento dell ente locale ( si pensi alla richiesta dell abbattimento delle barriere architettoniche, all erogazione di personale ausiliario specifico per l assistenza, ai sussidi e alle tecnologie ), delle strutture di volontariato, le risorse delle famiglie ecc. E il P.EI. il punto di struttura tra orientamento scolastico (Legge 104/92 art ) e orientamento professionale ( Legge 104/92 art ) è il P.E.I. che prevede la rimozione di ostacoli per l esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative, per una pianificazione non settorializzata della vita dell alunno disabile che si svolge nella scuola, ma anche nell extrascuola: un Piano Educativo che si limitasse a offrire solo opportunità di sostegno in campo scolastico senza avere davanti a sé un orizzonte completo risulterebbe segmentato. La rete orizzontale è una realtà più o meno funzionale e funzionante, ma esiste. Occorre che il P.E.I tenga insieme le fila di una realtà complessa come è quella dell inclusione comprendendone e focalizzandone i problemi. Il P.E.I deve risultare l elemento di continuità verticale e orizzontale in grado di mantenere rapporti che tengano conto delle varie articolazioni (differenziazione dei servizi) senza perdere di vista l unità della persona disabile: il P.E.I. come PROGETTO DI VITA. La continuità in orizzontale, come sottolinea la C.M. 399/92, è sottointesa poiché le disposizioni ministeriali possono essere impartite solo alle persone che attengono alla propria gerarchia e alla competenza. Perciò si parla di raccordo pedagogico, curricolare e organizzativo. Si entra nello specifico ( verticale) del coordinamento dei curricoli della dialettica, dei diversi stili educativi, nella necessità del coordinamento soprattutto negli anni-ponte, nella conoscenza e documentazione del percorso formativo, ecc All ecosistema formativo, invece, vengono dedicate poche e generiche righe. Si parla anche di integrazione scolastica degli alunni disabili rimandando però, senza nessun obbligo esplicito, a quanto disposto dalla Legge 104/92 che pone l esigenza di interventi congiunti e coordinati per un
4 progetto rispondente ai bisogni formativi, anche attraverso la sottoscrizione di intese [ ] in particolare l elaborazione della DIAGNOSI FUNZIONALE pone in evidenza il ruolo delle USL (attuali ASL). Per il bambino disabile la rete dei rapporti orizzontale è essenziale. Ci sono degli aspetti diagnostici e riabilitativi che vanno assolutamente integrati con la sua vita scolastica e questa con la vita di fuori, della famiglia, del territorio. Non si tratta di fare di tutto l ambiente un ambiente programmato e protetto, si tratta di mettere dei paletti che costituiscono punti di riferimento e di raccordo. E questo il nostro concetto di rete di interventi e di opportunità coordinate per un progetto di vita. La rete non è qualcosa che si sovrappone all esistente, non è un elemento nuovo che si giustappone o si somma a quanto già esiste, la rete è una modalità di organizzazione integrativa e suppletiva ai punti di raccordo mancanti o poco utilizzati. Dalla pubblicazione, nel 1994 dell Atto di indirizzo e coordinamento alle USL (attuali ASL), le esperienze maturate ci suggeriscono alcune riflessioni sulla diagnosi funzionale e sul profilo dinamico funzionale intesi come strumenti essenziali di continuità e di collegamento tra risorse, nell ottica di un riequilibrio pedagogico-didattico di questi strumenti, liberandoli da un egemonia sanitaria e cercando di renderli più partecipativi, introducendo un ruolo attivo della scuola, della famiglia, dell Ente Locale.
5 Proposta per una scuola inclusiva Contesto: SCUOLA L ottica che proponiamo per la realizzazione di una scuola inclusiva è quella di una rete di risorse per il sostegno, nella convinzione che solo organizzando la vita scolastica in tutte le sue componenenti si potrà raggiungere l obiettivo di una scuola come comunità solidale, che integra e valorizza tutte le differenze e risponde con sensibilità ai vari bisogni. Elementi caratterizzanti di questo modello di rete sono quelli sotto elencati: Identificare risorse provenienti da ambiti diversi, evitando di concentrarsi esclusivamente su quelle tradizionali (insegnanti di sostegno, tecnici ASL ) ipotizzare l utilizzo di risorse informali, ovvero coinvolgere nel progetto di integrazione anche realtà non professionali e non formate specificatamente a questo compito. quali, ad esempio, gli latri alunni e la famiglia, L accoglienza dell alunno disabile non comincia quando il ragazzo arriva a scuola. Comincia prima, quando si raccolgono le notizie gli alunni sotto il profilo biopsichico, socio-relazionale cognitivo attraverso un attenta e sistematica osservazione del soggetto nelle varie aree ( specifiche griglie di rilevazione dei bisogni). I dati acquisiti vengono rielaborati e analizzati al fine di individuare le aree di maggiore potenzialità, sulle quali impostare lo sviluppo della formazione e la promozione degli alunni con handicap e in situazione di disagio scolastico (tenendo conto delle indicazioni emerse dalla famiglia, dai documenti degli operatori sanitari, dalla scuola di provenienza). Il Dirigente Scolastico individua il Consiglio di Classe e il gruppo classe idonei ad accogliere l'alunno diversamente abile sotto il profilo sia qualitativo sia quantitativo sulla base: delle informazioni raccolte dal Gruppo di Lavoro Handicap delle esigenze emerse dall'analisi che il GLH fa per ciascun singolo caso individuale. L'inserimento dell'alunno nella nuova classe e la formazione della medesima tengono conto dell'eventuale presenza di compagni conosciuti e delle esperienze pregresse dei docenti che, insieme con l insegnante di sostegno, possono garantire un'efficace integrazione del soggetto disabile nella classe. I docenti di sostegno fanno riferimento: alle indicazioni della Commissione Handicap, che li indirizza nell'attività annuale allo spirito di collaborazione e allo scambio di esperienze che emergono dagli incontri del Gruppo di Lavoro Handicap. Onde evitare traumi dei primi giorni di scuola e ai fini di realizzare un effettiva continuità fra i diversi ordini di scuola, viene attuato uno specifico progetto-ponte attraverso: scambio di dati e informazioni tra i diversi GLH; conoscenza del nuovo ambiente scolastico da parte del soggetto disabile, supportata dalla presenza di docenti dei GLH dei due ordini di scuola;
6 creazione di un nuovo ambiente che presenti elementi di continuità con l ambiente sicuro di prima ( oggetti di transizione); presenza gradualmente ridotta- nel primo mese di scuola del docente di sostegno della scuola precedente. Per passare da un mero inserimento nel gruppo-classe ad una effettiva integrazione, i docenti devono, attraverso opportune strategie didattico-educative, far sì che la presenza del soggetto disabile costituisca una importante risorsa ed occasione di confronto e di crescita per i compagni, anche nel caso in cui questi segua un curricolo differenziato. In questo caso il progetto non è solo di tipo culturale ma punta anche a consolidare comportamenti di autonomia riferibili alla gestione delle consegne, del compito e della partecipazione alla vita della classe. In tutte le fasi di integrazione sopra elencate, ruolo fondamentale è assunto dalla funzione strumentale sull integrazione, che lavora in sinergia con i GLH. Sulla base dei riscontri ottenuti nel corso dell osservazione sistematica e dei dati precedentemente acquisiti, il GLH procede alla stesura della programmazione personalizzata, articolata nelle seguenti fasi: individuazione delle potenzialità dell alunno; formulazione di finalità ed obiettivi didattico-educativi, in raccordo con la programmazione di classe; individuazione dei contenuti ( semplificazione e/o riduzione del programma del gruppo classe, in caso di ritardi cognitivi di lieve o media entità;..), della metodologia, degli strumenti, dei tempi e della modalità di valutazione; GLH E doveroso precisare che nel nostro Istituto il GLH esiste solo con componenti scolastiche. A questo riguardo risulta quanto mai opportuna la presenza e la collaborazione di operatori sanitari e comunali, nella fase di organizzazione, promozione e ricerca. A causa della limitata disponibilità di fondi, inoltre, il GLH si incontra con una frequenza inferiore alle reali esigenze, delegando spesso le varie funzioni alla sola figura dell insegnante di sostegno. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE Al momento attuale la formazione e l aggiornamento sono rivolti in modo esclusivo al personale di sostegno. Sarebbe opportuno estendere tali iniziative ai docenti curricolari, onde evitare che la presa in carico del soggetto portatore di handicap sia di esclusiva competenza del docente di sostegno. Al fine di favorire modalità operative interprofessionali e la collaborazione tra il personale della Scuola, dell ASL e degli enti impegnati nel processo di integrazione, il Provveditorato agli Studi e i Servizi dell Azienda Sanitaria, dovrebbero elaborare progetti comuni di aggiornamento e formazione, o di sperimentazione, finalizzati alla integrazione delle rispettive esperienze e competenze, in merito all attuazione e alla verifica della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato.
7 Contesto: FAMIGLIA Allo stato attuale la famiglia e i rappresentanti delle agenzie educative extrascolastiche non partecipano alla formulazione del PEI. Per perseguire quella coerenza educativa che consente, da un lato interventi idonei a risolvere situazioni problematiche, dall altro l evoluzione positiva dell alunno, si ritiene indispensabile il loro coinvolgimento nelle fasi di stesura e di aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale,di formulazione e verifica del Piano Educativo personalizzato. La Scuola dei Servizi dovrebbero far diventare la famiglia una risorsa importante per l integrazione scolastica, una risorsa di informazioni e di materiali fondamentale nello sviluppo e nelle verifica del PEI. Nell ottica di una scuola autenticamente inclusiva, riteniamo di : coinvolgere la famiglia già a partire dalla stesura del PDF ; far partecipare i familiari direttamente ad alcune attività sia scolastiche che extrascolastiche, svolte, queste ultime, in collaborazione con altri Servizi o realtà associative del territorio ( corsi organizzate dai Comuni, cooperative sociali). Contesto: COMUNITA Una scuola inclusiva deve essere aperta, integrata con il territorio e di interagire con esso. A tale riguardo riteniamo che: deve essere consentito a insegnanti, studenti e famiglie di partecipare alla gestione della scuola; i membri della comunità devono essere stimolati a partecipare attivamente; i locali della scuola devono essere accessibili ed utilizzati da gruppi, associazioni culturali e di volontariato; il curricolo della scuola dovrebbe rispecchiare i diversi valori culturali dei membri della comunità e le particolarità locali; un valido sostegno alla scuola consiste nel creare attivi ed efficaci programmi di volontariato. I volontari possono essere efficaci nel fornire istruzione individuale o a piccoli gruppi o anche per fornire agli studenti esperienze formative che insegnino ad apprezzare le differenze umane. Contesto: COMUNITA' Azioni: PROGETTO DI VITA Esperienze/oggetti: PIANI DI ZONA! ACCORDI DI PROGRAMMA Come il territorio promuove l'inclusione? - La scuola viene coinvolta nell'elaborazione delle politiche sociali del territorio - Si è pervenuti a una precisa definizione dei compiti tra le diverse istituzioni - Esistono sul territorio accordi interistituzionali che incrementano il raccordo tra
8 percorso scolastico e progetto di vita individualizzato Azioni: PROGETTO DI VITA Esperienze/oggetti: SCUOLA /LAVORO Come la scuola pensa di affrontare il passaggio dell'alunno disabile dalla situazione scolastica a quella lavorativa? - Mantenendo e rinforzando le acquisizioni formative raggiunte - Realizzando progetti di accompagnamento - Consolidando il processo di integrazione tra il gruppo dei pari - Collaborando con enti e realtà del territorio
9 ALLEGATO 3 SCHEDA DI AUTOANALISI: SIAMO UNA SCUOLA INCLUSIVA? Contesto: CLASSE Azioni : DIDATTICA Esperienze: STRATEGIE INTEGRANTI E RELAZIONI D'AIUTO Quali attività/esperienze servono a favorire e a facilitare la partecipazione sociale dell'alunno disabile?. le attività di conoscenza dell handicap rivolte ai compagni vengono diversificata a seconda dell età dei bambini: anticipata da colloqui e spiegazioni verbali per i più grandi a cui segue la relazione con l alunno disabile mentre con i più piccoli è essenziale introdurre l argomento con l utilizzo della narrazione e del teatro ( balena rosa, Pollicino ). In tal modo si pongono le basi per l educazione emotiva, intesa come vivere i sentimenti e le emozioni delle persone diverse da noi, come abbiamo registrato nelle nostre esperienze.. attività di conoscenza dell'handicap rivolte ai genitori dei bambini della classe attraverso le assemblee.. specifici percorsi per migliorare le relazioni si attuano con l uso di strategie didattiche integranti.. le procedure di accoglienza si attuano a partire dalla presentazione del ruolo dell insegnante di sostegno non destinato unicamente all alunno disabile ma contitolare con le insegnanti di classe con cui si condividono gli incarichi e le responsabilità.. aiuto nelle attività quotidiane da parte di tutte le persone che operano nel sistema scuola ( condivisione dei limiti e delle potenzialità, classi aperte ). esperienze di tutoring cioè di insegnamento reciproco tra i compagni. Tale concetto implica necessariamente: a) un organizzazione precisa del lavoro; b) la definizione di obiettivi definiti e perseguibili in modo graduale; c) una struttura di base, seppur flessibile e aperta. Perché un azione di tutoring abbia successo è di solito necessario realizzare condizioni molto specifiche: 1) abbinare con cura tutor e tutee ; 2) fissare incontri frequenti e regolari per le attività da svolgere in collaborazione; 3) definire chiaramente i contenuti del lavoro e eventualmente i materiali occorrenti; 4) applicare un sistema di monitoraggio; 5) applicare una procedura precisa di valutazione in itinere; 6) adottare una filosofia che privilegi la cooperazione contro la competizione, che non significa eliminare la concorrenzialità, ma intenderla come concorso al raggiungimento di obiettivi comuni; 7) non limitarsi a un tutoring di tipo orizzontale, ma sfruttare anche alunni di età anagrafiche diverse ( Legge 517/77); 8) utilizzare gli allievi tutor come agenti di cambiamento e non solo come una sorta di precettori. Esistono diverse forme e campi di applicazione del tutoring ( homework helpers, tutorial community, il tutoring finalizzato alla lettura ), ma il tutorig autentico non è solo spontaneità e disponibilità: necessita di un progetto ben monitorato. Quali strategie didattiche integranti vengono attivate nella classe? Le strategie didattiche che si intrecciano e si sviluppano nella classe, ambiente fatto per imparare e per
10 formare, proponendosi anche di migliorare il clima emotivo sono varie: - lavori di gruppo/ a coppie... - esperienze di apprendimento cooperativo (peer collaboration, peer turoring) - aiuto nelle attività quotidiane - esperienze di tutoring - percorsi didattici su diversi livelli di difficoltà - altro (specificare), group investigation, mastery learning Contesto: CLASSE Azioni : DIDATTICA Esperienze/oggetti: INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE DEI SAPERI Come vengono promossi i percorsi di individualizzazione e di personalizzazione dell'apprendimento? I percorsi di individualizzazione e di personalizzazione vengono promossi attraverso: - l'uso di modalità integranti - l'uso di mediatori didattici diversificati - curando gli aspetti affettivo-relazionali (autonomia, socialità) - proponendo attività di conoscenza reciproca - adattando l'insegnamento alle caratteristiche individuali degli studenti in vista del - raggiungimento di obiettivi ritenuti irrinunciabili - riformulando per tutta la classe la trasmissione delle conoscenze in modo da renderle accessibili ed efficaci - utilizzando una vasta gamma di approcci e un'ampia varietà di attività individuali e di gruppo - curando la fase di attivazione dei saperi già posseduti - attivando momenti di recupero a piccolo gruppo o nel contesto classe ( matacognizione) - fornendo schede per procedere in autonomia e materiale strutturato - esplicitando agli alunni lo scopo dell' attività proposta - esplicitando agli alunni i risultati attesi - utilizzando diverse modalità di differenziazione e di personalizzazione - permettendo agli alunni di realizzare delle opzioni (rispetto alle attività, ai mediatori,...) - permettendo un approccio attraverso i diversi stili cognitivi - suddividendo il percorso di insegnamento in sequenze - mettendo a disposizione procedure/attività di facilitazione - esplicitando le regole di funzionamento del gruppo/dei gruppi - promuovendo l'apprendimento per scoperta - utilizzando nell'insegnamento la mediazione tra pari - valorizzando in classe le potenzialità dell' alunno disabile - creando situazioni formative in cui tutti possono dare il loro contributo (circle time, brainstorming, ) - Condividendo i criteri valutativi con tutti i docenti, i genitori, gli allievi - promuovere strategie autovalutative e di valutazione tra pari; - Favorendo la riflessione metacognitiva. - predisponendo un'ampia gamma di metodi per valutare i progressi (griglie, prove di verifica graduate, osservazioni attività strutturate) - predisponendo verifiche personalizzate - -programmando attività di problem solving - -prevedendo all interno del PEI una sezione dedicata alle competenze acquisite
11 Contesto: CLASSE Azioni : DIDATTICA Esperienze/oggetti : DIDATTICA IMPLICITA Come la scuola cerca di rendere più inclusivo il contesto di apprendimento?. La classe crea un contesto inclusivo di apprendimento tenendo in considerazione vari aspetti:. suddividendo i tempi in tempi per tutti e tempi più elastici di approfondimento. mettendo a disposizione percorsi opzionali che possono essere svolti in autonomia. distribuendo i tempi-pausa. predisponendo un'alternanza tra attività formalizzate e attività operative. progettando angoli per riflessioni di gruppo. lasciando a disposizione i materiali di lavoro e didattici. distribuendo i carichi cognitivi nell'arco della giornata scolastica. condividendo i carichi professionali tra docenti. organizzando gli arredi in modo da favorire le relazioni tra le persone. prevedendo l'uso di ambienti attrezzati per attività specifiche (biblioteca, palestra, laboratorio ). inserendo elementi di flessibilità organizzativa ( tempi, orari, attività). organizzando i tempi di compresenza in relazione alle attività proposte. alternando attività individuali ad attività di gruppo/ coppia. utilizzando il territorio come contesto di apprendimento. predisponendo diversi livelli di strutturazione delle proposte didattiche in relazione all'autonomia degli allievi. ponendo attenzione ai canali comunicativi attraverso cui si sviluppa la relazione. Contesto: CLASSE Azioni : DIDATTICA Esperienze: TECNOLOGIE Quali risorse tecnologiche vengono regolarmente utilizzate dalla classe? Le tecnologie non sono solo strumenti, ma modi di interagire con la realtà, per cui le discipline abbisognano della conoscenza e dell inserimento di codici sempre più complessi ed adeguati al vivere. In realtà, tecniche, metodi e tecnologie si intrecciano per aiutare gli alunni ad imparare e formarsi. In classe è prevedibile l utilizzo di:. Attrezzature informatiche. software per particolari difficoltà di apprendimento Quali risorse tecnologiche sono a disposizione dell'alunno disabile?. Attrezzature informatiche. Ausili informatici. Software per particolari difficoltà di apprendimento
12 Contesto: SCUOLA Azioni: ORGANIZZAZIONE Esperienze/oggetti: OFFERTA FORMATIVA Quali caratteristiche di inclusione sono assunte nell'offerta formativa della scuola? esiste una procedura per raccogliere le informazioni iniziali sullo studente disabile esiste una procedura per fornire informazioni ai docenti delle classi successive vengono realizzati progetti di accompagnamento e/o progetti ponte l'integrazione scolastica dello studente disabile ha portato miglioramenti nei compagni di classe esiste nella scuola una funzione strumentale sull 'integrazione. nel regolamento d'istituto sono previsti criteri per la formazione delle classi in presenza di un alunno disabile esistono prassi consolidate per l'assegnazione alla classe dello studente disabile esistono procedure per l'assegnazione dell'insegnante di sostegno alla classe Il gruppo docente cogestisce la programmazione e le fasi di valutazione dello studente disabile L'assistente per l'autonomia partecipa alle attività di progettazione del team docente La valutazione dello studente disabile viene realizzata da tutti gli insegnanti e dagli operatori che operano nella classe l'insegnante di sostegno collabora alla valutazione della classe Contesto: SCUOLA Azioni: ORGANIZZAZIONE Esperienze/oggetti : GLH Esiste un GLH d'istituto? esiste ma solo con componenti scolastiche si incontra regolarmente Contesto: SCUOLA Azioni: ORGANIZZAZIONE Esperienze/oggetti: AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE Il piano di formazione recepisce le linee guida espresse nel Pof in riferimento ai bisogni educativi speciali?
13 calibra la formazione e le azioni di supporto sui bisogni degli alunni (deficit e disturbi specifici) recupera le esperienze positive già realizzate sul piano dell 'integrazione Contesto: SCUOLA Azioni: ORGANIZZAZIONE Esperienze/oggetti: REGOLE PROFESSIONALI/SUPPORTO ALLA PERSONA / GESTIONE DELLE RISORSE Quali sono le regole acquisite che la scuola attiva per realizzare l'integrazione? Vi è almeno una figura di sistema per l'integrazione Sono previsti incontri per informare il personale sugli alunni loro affidati Vi sono strumenti codificati per il passaggio alla scuola successiva Vi sono prassi consolidate per l'accoglienza dell'alunno disabile Anche in caso di gravità vengono utilizzati criteri di valutazione condivisi dal collegio Quali risorse professionali e strumentali della scuola supportano l'integrazione degli studenti disabili? Sono stati individuati compiti specifici per supportare i bisogni educativi speciali (accoglienza, spostamenti, pranzo,...) I laboratori sono attrezzati e accessibili anche ad alunni disabili La scuola dispone di materiali didattici finalizzati a una didattica plurale Come vengono gestite le risorse per l'integrazione? Nella scuola sono presenti spazi destinati all'attività didattica esterni alla classe (biblioteca, laboratori, ) La scuola dispone di dotazioni particolari per l'integrazione Gli ausili didattici per l'autonomia vengono acquistati in relazione ai bisogni
14 Contesto: SCUOLA Azioni: ORGANIZZAZIONE Esperienze/oggetti : PROGETTUALITA' COLLEGIALE Come avviene la progettazione collegiale? Gli incontri di progettazione specifica sono calendarizzati nel Piano delle attività annuali Contesto: FAMIGLIA Azioni: CORRESPONSABILITA' Esperienze/oggetti: IL PEI Quali le modalità della scuola per l'elaborazione del Pei? Viene costruito (o utilizzato) in continuità con il PEI precedente Viene pianificato/costruito a inizio d'anno E' periodicamente aggiornato e verificato dagli stessi soggetti Viene utilizzato per supportare gli apprendimenti E' messo a disposizione degli insegnanti, degli operatori, degli alunni e dei genitori Contiene anche eventuali progetti riferiti a interventi terapeutici Contesto: FAMIGLIA Azioni: CORRESPONSABILITA' Esperienze/oggetti: COINVOLGIMENTO FORMAZIONE /ASSOCIAZIONISMO/ VALUTAZIONE Come la famiglia concorre al processo di integrazione? Il dirigente scolastico incontra i famigliari degli alunni con disabilità Le famiglie degli alunni disabili sono sollecitate a partecipare ai regolari incontri scuola famiglia (colloqui generali, organi collegiali,..) La scuola rileva il grado di soddisfazione delle famiglie degli alunni con difficoltà
15 Contesto: COMUNITA' Azioni: PROGETTO DI VITA Esperienze/oggetti: IL MODELLO ICF La scuola conosce e utilizza l' ICF? Nella costruzione del progetto di vita dell'alunno sono considerati tutti i fattori previsti dal modello ICF (condizioni fisiche, strutture corporee, funzioni corporee, attività personali, livello di partecipazione sociale, fattori contestuali ambientali e fattori contestuali personali)
16
17 Contesto: COMUNITA' Azioni: PROGETTO DI VITA Esperienze/oggetti: ORIENTAMENTO / PARI OPPORTUNITA' Che cosa la scuola ritiene di dover fare per costruire il Progetto di vita dell' alunno disabile?. Conoscere la vita extrascolastica degli alunni con disabilità. Conoscere la realtà delle persone disabili adulte. Proporsi obiettivi utili nella vita e orientati alla vita adulta. Preparare le azioni necessarie a costruire il futuro (anticipare eventi per non arrivare impreparati). Dare giusta importanza alle autonomie, alla comunicazione in contesti reali e alla capacità di interagire con estranei. insegnare all'alunno a fare delle scelte riferite a sé (abbigliamento, amici, studio, lavoro,..). promuovere l' autostima e un sistema di attribuzione corretto. orientare nella scelta dei percorsi scolastici e formativi. promuovere iniziative di formazione e di supporto per i genitori
Ministero della Pubblica Istruzione
ALLEGATO 3 SCHEDA DI AUTOANALISI: SIAMO UNA SCUOLA INCLUSIVA? Contesto: CLASSE Azioni : DIDATTICA Esperienze/oggetti : STRATEGIE INTEGRANTI E RELAZIONI D AIUTO Quali attività/esperienze servono a favorire
DettagliI CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca
I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca ANALISI ESPERIENZE PREGRESSE (da compilare on line entro il 30 marzo 2008) I CARE Imparare Comunicare Agire
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliConvegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO
Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di
DettagliIL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliIl Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*
Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso
11/11/12 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH dell'i.c.di Belgioioso 1 FINALITA Il presente documento contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche
Dettaglicoinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)
FINALITA EDUCATIVA GENERALE: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliN. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30
PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITÀ (PAI) Istituto Tecnico "F. Viganò" Anno scolastico 204/205 N. totale alunni frequentanti: 770 Classe/Sezione ^A ^B ^C ^D ^E ^F ^G ^H ^I 2^A 2^B 2^C 2^D 2^E 2^F N. alunni
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliQUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola)
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola) Docente di: scuola infanzia scuola primaria scuola secondaria I Professionalità dei docenti Programmazione e valutazione
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliHANDICAP E INTEGRAZIONE
HANDICAP E INTEGRAZIONE Inserimento ed Integrazione degli alunni diversamente abili L integrazione degli alunni diversamente abili costituisce, per la nostra scuola, un impegno fondamentale che si ispira
DettagliALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliScheda descrittiva del Laboratorio Didattico
Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche
DettagliScuola Primaria di Marrubiu
Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA
Dettagli2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA
2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliQuestionario PAI Personale Scolastico
Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo
DettagliAurora 2000 staff formativo
FormAzione Aurora 2000 fa parte del Consorzio Provinciale SIS e della rete nazionale CGM - Welfare Italia, il cui obiettivo è quello di favorire l inclusione sociale e lo sviluppo nel territorio dell area
DettagliDoveri della famiglia
MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.
DettagliPROGETTO "Diversità e inclusione"
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO CERVARO Corso della Repubblica, 23 (Fr) Tel. 0776/367013 - Fax 0776366759 - e-mail:fric843003@istruzione.it
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
Dettagli5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI
5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla
DettagliParte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15
PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA D M 27/12/2012 e CM n. 8 del 6/3/2013 per l anno scolastico 2015-16 Proposta dal GLI d istituto in data 26-05-2015 Deliberato dal collegio dei docenti in data 04-06-2015
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.
ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento Regolamento GLHI del gruppo di lavoro sull handicap Ai sensi dell art. 15 c. L 104/92 Approvato dal Consiglio di stituto in data 08/07/2013 1 Gruppo di Lavoro
DettagliVademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe
Vademecum per il sostegno Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Gli strumenti della programmazione DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive la situazione clinicofunzionale dello stato
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILIdell'I.C.di Belgioioso
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILIdell'I.C.di Belgioioso FINALITA Il presente documento contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un ottimale inserimento
DettagliAREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI
A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliAllegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
Allegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA L'adozione di un Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA
All.10 POF 2015-2016 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA ONZA PER GLI Il Protocollo di Accoglienza è il documento che predispone e organizza le modalità che l Istituto intende seguire relativamente
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliIstituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH)
Istituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Anno Scolastico / Cognome Nome nato a in data residente a provincia Via Telefono Indirizzo Classe Sezione Sede
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliIstituto Comprensivo Pio Fedi. Grotte S. Stefano-Viterbo PROTOCOLLO D ISTITUTO
Istituto Comprensivo Pio Fedi Grotte S. Stefano-Viterbo PROTOCOLLO D ISTITUTO INTEGRAZIONE-INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTI ABILI Premessa Questo documento denominato PROTOCOLLO D'ISTITUTO: integrazioneinclusione
DettagliSCHEDA DI PROGETTO. Regione..
Ministero Pubblica Istruzione Titolo sintetico del progetto: I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCHEDA DI PROGETTO Regione.. Scuola Capofila
DettagliScuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14
Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBA Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1.
DettagliCompiti e funzioni delle Funzioni Strumentali
AREA 1: Gestione del piano dell Offerta Formativa e delle azioni di Autovalutazione* Coordinamento, monitoraggio e valutazione delle attività del POF Coordina la stesura, la gestione, l aggiornamento,
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliLINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E 2 0 0 9
LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E 2 0 0 9 LE LINEE GUIDA Raccolgono una serie di direttive con lo scopo di migliorare il
DettagliIstituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to
Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to Nel caso di un passaggio da una scuola ad un altra che sia di altro ordine o di altra tipologia, è importante elaborare un Progetto Ponte specifico, affinché
DettagliRUOLO, FUNZIONI, SERVIZI
RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile
DettagliPer favorire la continuità educativo didattica nel momento del passaggio da un
PROGETTO PONTE TRA ORDINI DI SCUOLA Per favorire la continuità educativo didattica nel momento del passaggio da un ordine di scuola ad un altro, si elabora un progetto ponte, sul modello di quello sottoelencato.
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliPROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE ATTIVITÀ PER L INCLUSIONE
Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÀ 4. PROCEDURA 4.1 Programmazione (disabilità riconducibili alla tutela L.104) 4.2 Organizzazione del lavoro 4.3 Valutazione approfondita
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliPROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO
in collaborazione con il Comune di Gubbio, la Caritas Diocesana, con il contributo del M.I.U.R.(Art.9 del C.C.N.L.Comparto Scuola 2002/2005) e della Regione Umbria, L.R.18/90. PROGETTO DI INTEGRAZIONE
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliREGOLAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO PER L HANDICAP. Art. 1 - Istituzione del Gruppo di Lavoro sull'handicap dell'i.c. di Belvedere M.mo.
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Infanzia-Scuola Primaria- Scuola Secondaria Statale Padre G. Puglisi VIA G.FORTUNATO, 10 87021 BELVEDERE M. MO (CS) Tel. e Fax 0985/82923 - E mail: csic8as00c@istruzione.it
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
DettagliDirezione Didattica Statale di Caluso. Protocollo d accoglienza per alunni stranieri.
Direzione Didattica Statale di Caluso Protocollo d accoglienza per alunni stranieri. 1 Indice Premessa Finalità Contenuti Prima fase di accoglienza : - domanda di iscrizione; - compiti della segreteria.
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliProtocollo per l accoglienza degli alunni stranieri
LICEO G. MARCONI San Miniato Pisa Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri Questo documento intende presentare una modalità corretta e pianificata con la quale affrontare e facilitare l inserimento
DettagliLavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet
Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le
DettagliFunzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità
Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione
DettagliESITI DEGLI STUDENTI
ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti
DettagliPROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA
PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE
DettagliPiano Annuale per l Inclusione
Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione In riferimento alla normativa vigente (leggi 104/92, 170/2010 e direttiva del Miur sui BES del 27/12/2012) si è costituito dallo scorso a.s.
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliPercorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)
Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe
DettagliDSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi
DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliLA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA
Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
DettagliPiano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ
Prot. n 5090 C/23 del 22.06.2013 Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DI LINGUA NON ITALIANA
Allegato 4 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DI LINGUA NON ITALIANA IL protocollo d accoglienza è un documento deliberato dal Collegio Docenti che contiene principi, indicazioni riguardanti l iscrizione
DettagliBES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)
INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBANELLA Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado Via Roma Tel. e Fax 0828/781120 e-mail saic887003@istruzione.it
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Pag. 1 a 7 Protocollo di accoglienza alunni stranieri Istituto Comprensivo Via Cassia 1694 Roma XV Municipio XXVIII Distretto PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Il Protocollo di accoglienza alunni
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE DELLE PERSONE CON DISABILITA' PER LA PROVINCIA DI BELLUNO
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE DELLE PERSONE CON DISABILITA' PER LA PROVINCIA DI BELLUNO Indicatori per la valutazione dell'applicazione dell'accordo di Programma Riferimento
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI FINALITÀ Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è una guida dettagliata d informazione riguardante l integrazione degli alunni
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliPiano Offerta Formativa
Piano Offerta Formativa ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via Venezia,15 San Giovanni Teatino Chieti I plessi Scuola dell'infanzia Dragonara Scuola
DettagliAccoglienza CHI BEN COMINCIA...
Accoglienza CHI BEN COMINCIA... Anno scolastico 2010/2011 Osservazioni della Commissione L accoglienza è un percorso che ha come finalità: La formazione di un gruppo di lavoro (clima idoneo all apprendimento)
DettagliMinistero dell Istruzione dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca E U I.I.S. MARCELLO MALPIGHI Sede Centrale: Crevalcore 40014 Via Persicetana, 45-0516801711 fa 051980954 e-mail istituto@malpighi-crevalcore.it
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
DettagliP.7.5.04 GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP
P.7.5.04 GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP Indice: 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. RESPONSABILITA...2 4. PROCEDURA...5 4.1 Gestione della programmazione...5
DettagliI percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie
L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
Dettagli