Il Centro Diurno Accanto ha festeggiato 10 anni di vita

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1 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB BO numero 42 Il Centro Diurno Accanto ha festeggiato 10 anni di vita III Congresso Legacoopsociali Concorso di poesie e racconti al Corniolo Nido Giovannino, un progetto per anziani e bambini

2 numero 42 sommario sommario sommario Periodico trimestrale di CADIAI Registrazione Tribunale di Bologna: n del 18/10/2006 Direttore Responsabile: Gianluca Montante Comitato di redazione: Germana Grandi, Laura Zarlenga Proprietario ed Editore: CADIAI Cooperativa Sociale via Boldrini Bologna Direzione e Redazione: via Boldrini Bologna Tel Fax Coordinatrice di redazione: Giulia Casarini Collaboratori: Anna Chiara Achilli, Cristina Anteghini, Anna Soccorsa Antonelli, Jessica Bosi, Domenico Capizzi, Lucia Cardone, Veronica Ndy Edeh, Raffaele Montanarella, Maria Letizia Neri, Caterina Olivito, Saverio Parracino, Laura Piana, Maria Rizzo, Mihaiela Adina Romeghea, Antonia Tedone, Deborah Venturoli. Impaginazione: N.S. - Progetti di comunicazione Bologna Stampa: Casmatipolito via Provaglia 3/b, 3/c, 3/d Bologna Questa rivista è stata stampata su carta riciclata 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Greenlabel dell Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale. 1 Editoriale 2014: quali scelte ci aspettano 2 In copertina Accanto compie dieci anni e ritorna a casa 4 Progetti internazionali Progetto AGID. Quinto incontro di coordinamento a Brest 5 Progetto FOR.C.A. 6 Cooperarazione Global Social Economy Forum Perché Futura? 9 E se è femmina si chiamerà Futura quarantanni di cooperativa Soci perchè Pari opportunità Quando la diversità di genere diventa una risorsa 12 Attività sociale Verso il 40esimo UniSalute, bastano pochi click I prodotti di Libera Terra di nuovo in CADIAI Assemblea dei Soci di Impronta Etica La riapertura del Centro Diurno Accanto. 14 Visita al Parco Regionale dell Abbazia di Monteveglio 14 Monografia Servizio Territoriale Minori CADIAI, dal 2000 ad oggi 19 Servizi 1 Dicembre 2013 ricordando la legge Topotto e il pannolino 21 La febbre del venerdì sera alla Gelateria Renata 22 La scrittura ci unisce 24 Anziani e bambini insieme 26 Ballons Festival 27 Come scorre la storia ospitata al Centro Lame 28 Dal produttore al consumatore 29 Sembra un gioco ma non è 30 Tour goloso nella cucine CAMST Imola 32 Testimonianze Laboratorio musicale Scopriamo la musica 33 I ritratti di Lele Mauro 34 Lettere 35 Liber Libero Non mi arrendo Lo Psicologo: un amico a scuola 36 Rubriche II

3 editoriale editoriale editoriale editoriale numero : quali scelte ci aspettano di Franca Guglielmetti, Presidente di CADIAI Mano a mano che gli effetti del cambiamento strutturale in atto si diffondo in tutti gli ambiti della vita sociale delle nostre comunità, si rappresenta in modo sempre più nitido la necessità di una riflessione e di un cambiamento anche rispetto alla funzione sociale della nostra Cooperativa. Parliamo di cambiamento strutturale e non di crisi economica perché di fatto oggi abbiamo di fronte appunto un radicale cambiamento delle dinamiche sociali, cambiamento sicuramente innescato dalla crisi economica ma che ora sta andando ben oltre il semplice dato economico. Per quel che riguarda il nostro ambito di attività, questo cambiamento interessa soprattutto il ruolo e la funzione degli enti pubblici nella definizione e nello sviluppo delle politiche di welfare e conseguentemente comporta una ridefinizione del nostro ruolo in questo contesto unitariamente alla ridefinizione del ruolo giocato dagli altri attori presenti su questa scena con sempre maggior peso. Il modo in cui gli enti pubblici stanno affrontando questi cambiamenti strutturali si dimostrano ancora segnati da grandi difficoltà e forti contraddizioni e nel panorama delle nostre diverse interlocuzioni non si individua una situazione unitaria. Ci sono incertezze e contrasti sul tema della gestione dei servizi ovvero se e quanto l ente pubblico debba continuare a gestire i servizi direttamente; sul tema delle ASP, sulla loro unificazione ma anche sui loro ambiti di intervento e i loro vincoli di spesa; sul tema del nuovo modello di welfare e il ruolo dei soggetti privati sia non profit che profit. Da quello che possiamo osservare noi, la situazione complessiva si configura come un movimento incostante che oscilla tra: una difesa forte della situazione esistente con però la consapevolezza del fatto che non potrà più essere mantenuta; un orientamento teorico che immagina l armonizzazione tra politiche pubbliche, risorse private e gestioni integrate; un azione pratica quotidiana che, oltre alla costante riduzione dell offerta di servizi conseguente alla riduzione delle risorse economiche disponibili, propone, come alternativa all esistente, scelte che di fatto alimentano un modello di welfare privato e privatistico. La spesa privata anche in ambito socio sanitario infatti negli ultimi tempi è cresciuta in modo direttamente proporzionale al calo delle risorse pubbliche, ma anche in quest ambito, come in quello sanitario, è cresciuto maggiormente il ricorso a soggetti privati-privati rispetto a quelli del privato-sociale. Sul versante dell offerta pubblica di servizi, i principali progetti innovativi oggi messi in campo per la sperimentazione di un nuovo modello di welfare riguardano la regolamentazione delle assistenti familiari e il sostegno ai caregiver familiari. Progetti che, in entrambi i casi, riportano i servizi di cura all interno delle mura domestiche, in forma individualistica e isolata, prevalentemente a carico delle donne che rinunciano in tal modo a qualsiasi ruolo sociale. In alternativa si opta per il coinvolgimento strutturato di risorse informali (volontariato, associazionismo, relazioni di vicinato) nell ambito delle quali o rimane forte e centrale il ruolo di guida del pubblico o il progetto viene affidato al libero dinamismo dei soggetti coinvolti, con scarse o nulle garanzie di efficacia e continuità. In tutto questo, il ruolo della cooperazione sociale viene schiacciato da una visione che potremmo definire di necessità : rimaniamo il soggetto più affidabile su cui contare per la gestione dei servizi ma l acquisizione da parte nostra di una sempre maggior autonomia viene vista con diffidenza. Quale posizione deve assumere CA- DIAI in questo contesto? Nei lunghi quaranta anni della nostra attività, possiamo dire di aver sempre svolto un ruolo positivo, di collaborazione e proposta, che ha portato allo sviluppo di servizi innovativi. Pensiamo ai servizi per disabili nati per consentire la chiusura del reparto 7H dell ospedale psichiatrico cittadino; pensiamo ai Nidi costruiti con il Progetto Karabak; pensiamo agli appartamenti a bassa soglia per giovani con lieve disabilità; pensiamo alla collaborazione con la Fondazione Hospice Seragnoli per la gestione dell Hospice di Casalecchio di Reno; pensiamo al progetto di Parco del Navile. Inoltre la durata, la costanza e la coerenza con cui abbiamo portato avanti le nostre attività, la nostra visione aperta e dinamica dei servizi, che li rende capaci di fornire risposte nuove a bisogni che cambiano, ci è valsa la considerazione, da parte non solo degli enti pubblici, ma anche degli utenti e degli altri soggetti con cui costantemente collaboriamo, di soggetto affidabile, solido, su cui si può contare. Tutto questo però oggi non basta: occorre potenziare la nostra capacità di proposta coinvolgendo altri soggetti, soprattutto del movimento cooperativo, ma non solo. La nostra capacità di innovare deve essere incrementata e accanto a questa dobbiamo sviluppare di più la capacità di fare rete. Ci dobbiamo proporre soprattutto come soggetto innovatore, capace di sperimentare nuove soluzioni da integrare nella rete pubblica di servizi e quindi capace, anche con il sostegno dell associazione di rappresentanza e di altre cooperative altrettanto affidabili, di superare la situazione di incertezza e fragilità che connota oggi le politiche di welfare locali. 1

4 numero 42 Accanto compie dieci anni e ritorna a casa in copertina in copertina in copertina Rientra nei propri spazi il Centro Diurno gravemente colpito dal sisma del di Gloria Serra e tutto lo staff di Accanto Era il 17 Maggio 2012 quando, ignari di quanto sarebbe accaduto solo qualche giorno dopo, abbiamo chiuso la porta del Centro Accanto per l ultima volta. Avevamo terminato il turno con la consueta équipe settimanale, durante la quale si progettava e organizzava il compleanno di Accanto : a Luglio infatti il Centro avrebbe festeggiato i dieci anni di apertura e l evento sarebbe stato inserito nel calendario di iniziative della storica festa crevalcorese, la Fiera del Carmine. Le idee erano tante, ma sono state rallentate dalla prima scossa del 20 Maggio e definitivamente affossate il 29 quando il centro storico di Crevalcore, colpito duramente dalla seconda scossa, venne definitivamente dichiarato zona rossa. L allora Sindaco Broglia aveva emesso, a seguito della prima scossa, un ordinanza che sospendeva temporaneamente tutte le attività scolastiche compresa anche l apertura di Accanto. Per garantire la continuità del servizio, in collaborazione con l Ausl del territorio, si attivano alcune soluzioni di emergenza che portano ad organizzare gite fuori porta e attività pomeridiane presso i Centri Diurni Le Farfalle e Spazio Aperto. A seguito della scossa del 29 Maggio, il Centro è definitivamente chiuso poiché all interno della zona rossa. Da quel momento siamo ufficialmente senza casa! Il sisma risparmia le famiglie dei ragazzi, eccetto una di queste che è sfollata e temporaneamente ospitata nella tendopoli. Per quanto riguarda invece il gruppo di lavoro, due operatori vivono la spiacevole esperienza di sfollati a causa dell inagibilità delle loro abitazioni. L evento è per tutti traumatico sia sul piano professionale che personale: si tocca il fondo, si piange, ma poi si riprende a ridere, o perlomeno a sorridere, e ci si rimbocca le maniche per far ripartire il Centro Accanto. Inizia il viaggio alla scoperta della nostra resilienza. Ai piani alti iniziano a valutare nuove collocazioni per il Centro, nel territorio del Distretto della Pianura Ovest. Entro breve arriva un tetto anzi due! Il gruppo di Accanto viene ospitato in 2

5 in copertina numero 42 in copertina in copertina due sedi diverse e in due paesi diversi. Il Centro Diurno Le Farfalle ospita quattro ragazzi in carrozzina mentre la restante parte del gruppo si insedia nella palestra messa gentilmente a disposizione dal Centro Diurno anziani Cà Rossa di Anzola Emilia. Si riparte da una nuova organizzazione del lavoro molto più articolata, dal momento che ci si trova nella condizione di gestire due centri, che procedono parallelamente. Si rende necessario creare e sperimentare nuovi turni di lavoro, nuovi trasporti e soprattutto mettere in gioco tanta elasticità e capacità di adattamento. Per riuscire a garantire lo svolgimento della quotidianità è stato necessario noleggiare un mezzo per i trasporti e nel tempo sono stati inoltre inseriti dei sostituti nell organico per garantire la completa copertura del Servizio. A più di un anno di distanza, dopo i dovuti lavori, il 7 Ottobre 2013 Accanto è tornato a casa. Il servizio in tutto questo periodo non è stato mai interrotto, tantomeno durante le fasi di trasloco. Il rientro a Crevalcore ha creato l occasione per ripensare e ricollocare gli ambienti che lo hanno reso così ancor più bello e funzionale. La riapertura di Accanto ha fatto sì che si ripartisse da un impegno importante, segnato in agenda più di un anno fa il decimo compleanno! Contemporaneamente alla mole di lavoro che comporta un trasloco, si inizia ad organizzare la festa che unisce il compleanno alla nuova inaugurazione del Centro. L evento è fissato per il 26 Ottobre. Per l occasione le più alte figure istituzionali del territorio e della Cooperativa, tra cui la nostra Presidente, hanno portato testimonianza della loro vicinanza al Centro, riconosciuto l impegno profuso dal gruppo di lavoro e tagliato la torta del decennale come segno di buon auspicio! I toni della festa sono ben diversi da quelli ipotizzati un anno prima. Il clima è sobrio, si ascoltano le parole al microfono e aggirandosi tra i presenti si percepisce un autentica emozione; si intravedono occhi lucidi e sorrisi che non appartengono solo agli operatori, ma anche ai ragazzi e alle loro famiglie nonché a tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato, vissuto e sostenuto un anno di grande impegno e crescita vissuto fuori casa. A termine della festa si ha la consapevolezza di aver chiuso un lungo capitolo della vita di Accanto e di avere le capacità per scriverne altri nei prossimi dieci anni. 3

6 numero 42 Progetto AGID. Quinto incontro di coordinamento a Brest progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali Valutazione della piattaforma e-learning. di Patrice Morel, Associazione Les Genêts d Or, traduzione di C. Melon Dopo quattro mesi di lavoro per lo sviluppo in formato e-learning dei moduli formativi costruiti lo scorso anno, il progetto AGID si concentra ormai sulla valutazione della loro usabilità per gli operatori di primo livello e/o per gli assistenti familiari che si prendono cura di persone con disabilità intellettiva che invecchiano. Perché la convivialità è importante nelle formazioni on-line? L attrattività è essenziale nel determinare la soddisfazione del fruitore e la sua accettazione del prodotto. Gli studenti che interagiscono con delle piattaforme tecnologiche devono far fronte a due processi di apprendimento congiunti: imparano ad assimilare le modalità di scambio con il sistema; imparano ad acquisire nuove nozioni o competenze. Se l interfaccia è difficile da impiegare, questo avrà delle ricadute negative sull apprendimento. Per questa ragione l impegno di AGID nella valutazione della sua piattaforma e-learning ha l obiettivo di verificare se i moduli formativi, così come sono costruiti, sono accessibili ai fruitori individuati e possono aiutarli a migliorare le loro conoscenze e competenze. Per valutare la facilità d uso saranno impiegati i due strumenti più frequentemente usati per la valutazione della convivialità nei programmi di ricerca: la scala S.U.M.I. e la scala S.U.S. Questa valutazione prenderà in esame, in particolare, due aspetti: la complessità e la convivialità dell interfaccia grafica, la facilità d uso e l attrattività percepita. Oltre alla curva delle età, l elaborazione dei risultati terrà conto anche degli anni di esperienza professionale, della scolarità, della familiarità con l uso del computer e dell esperienza pregressa nell uso di prodotti simili a quello presentato. Le variabili sociodemografiche selezionate potrebbero servire ad individuare specifici profili di utilizzatori per i quali potrebbero rendersi necessari alcuni aggiustamenti dell interfaccia. Conferenza finale di disseminazione La conferenza di disseminazione dei risultati del progetto AGID si terrà a Vienna il 25 Febbraio 2014, sotto forma di un meeting accessibile in inglese, francese e tedesco. Nella sala della conferenza saranno disponibili dei PC, per dare agli invitati la possibilità di scoprire e provare i moduli. La conferenza finale valorizzerà l aspetto della co-produzione, concentrandosi sul trasferimento delle conoscenze e sull esplorazione dei fenomeni di condivisione all interno del gruppo. La Conferenza si preoccuperà soprattutto di: 1. alimentare la consapevolezza dell importanza del tema dell invecchiamento delle persone con disabilità intellettiva e della necessità di formare gli operatori che se ne occupano, 2. diffondere informazioni strategiche sui contenuti della piattaforma di formazione, 3. fornire un opportunità di avvio testando i moduli in diretta, 4. offrire una riflessione iniziale sulle linee di intervento inserite nei moduli e interrogarsi su cosa realmente significhi l invecchiamento per le persone con disabilità intellettiva. Infine, la Conferenza finale prevederà un tempo per un World Café e tavole rotonde destinate a valorizzare i primi feedback degli utilizzatori/valutatori sulla qualità del servizio proposto. 4

7 progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali Progetto FOR.C.A. Al via un nuovo progetto europeo sulla cittadinanza attiva che coinvolge persone disabili. di Giovanni, Ilaria, Tiziana, operatori del gruppo appartamento ABS Nelle giornate 10 e 11 Dicembre 2013 i ragazzi del Gruppo Appartamento ABS hanno incontrato una delegazione di ragazzi disabili e i loro rispettivi educatori, provenienti da vari Paesi europei: Portogallo, Spagna, Francia, Belgio. Aderiamo tutti ad un progetto europeo che acquisisce un significato particolare in quanto il 2013 è stato dichiarato l Anno Europeo dei cittadini. Questo progetto si propone di spiegare, comprendere e rielaborare il concetto di cittadinanza attiva. Che cosa significa cittadinanza attiva per i ragazzi con disabilità? manifestare i propri diritti di cittadinanza come persone disabili; diventare attori protagonisti del proprio contesto di vita e di lavoro. A tal fine, il progetto FOR.C.A. valuta come l inclusione delle persone disabili abbia un impatto positivo sulla loro qualità di vita e di conseguenza possa migliorare la qualità di vita di tutta la società, rendendola più inclusiva e solidale. L identificazione di buone pratiche permette alle persone disabili di prendere coscienza del proprio ruolo e di definire i loro bisogni. I risultati raccolti porteranno alla formulazione di raccomandazioni rispetto a buone prassi sul tema della cittadinanza attiva delle persone disabili da disseminare a livello europeo. Salvatore, Axel, Marco e Riccardo hanno accolto i ragazzi stranieri nella loro casa, raccontando loro le attività quotidianamente svolte nell appartamento. Hanno anche spiegato, attraverso un video, l esperienza del Parlamento. Si tratta di un incontro mensile che i ragazzi svolgono in appartamento per accordarsi e mettere a punto gli aspetti problematici della loro quotidianità, come ad esempio turni di pulizie, turni per la preparazione dei pasti, spesa in autonomia e con gli educatori, organizzazione di inviti a cena di fidanzate o amici. In questo contesto i ragazzi propongono e si scambiano idee su come vivere meglio insieme nella loro casa. Poi i ragazzi hanno accompagnato gli amici europei a visitare Bologna, dopo aver preparato una piccola guida in francese dei monumenti più importanti della nostra città. A queste giornate, oltre ai ragazzi dell appartamento ABS, sono stati coinvolti alcuni ragazzi di Casa Rodari, altri che partecipano alle attività del SET del Poliambulatorio Chersich, ed altri della Cooperativa Coopas, che abbiamo invitato a collaborare con noi in questo percorso. Ciascuno di loro ha avuto modo di spiegare come si svolgono le giornate all interno delle strutture nelle quali vivono oppure nell ambiente familiare. Ci siamo resi conto che tutti i ragazzi sono molto attivi; sono infatti molto impegnati in contesti di sport, ballo, musica, arte. Questo però non basta per diventare cittadini attivi: nel futuro i ragazzi dovranno trovare spazi per poter dialogare anche con la Pubblica Amministrazione, magari attraverso le nuove tecnologie (blog, Facebook, Twitter) per poter esprimere i propri bisogni e favorire contesti di intervento nei confronti delle persone con disabilità, come ad esempio lo snellimento delle procedure per determinate pratiche burocratiche. Il diritto alla partecipazione politica, locale o nazionale, è un diritto fondamentale dei Diritti dell Uomo e numero 42 quindi anche delle persone disabili; si tratta di studiare le modalità migliori per poterlo attuare. La cittadinanza, oggi, non è ancora pienamente garantita per le persone disabili. L articolo 29 della Convenzione ONU relativa ai diritti delle persone disabili elaborata nel 2006 insiste su questo punto. Il progetto FOR.C.A. ha l obiettivo di far capire ai ragazzi l importanza di autorappresentarsi per poter meglio evidenziare e condividere i propri diritti. A conclusione delle due giornate di scambio e conoscenza, riportiamo alcune impressioni dei ragazzi. Sono contento di aver potuto far visitare il nostro appartamento e la città di Bologna agli amici stranieri. Ho potuto scambiare qualche parola in spagnolo con la signora Carmen, coordinatrice portoghese e lei capiva!. Ho notato che i ragazzi e anche gli educatori nostri ospiti erano molto attenti alle nostre spiegazioni e ponevano molte domande; ciò dimostra il loro interesse alla nostra esperienza innovativa. Sono contento di aver visto l entusiasmo dei nostri amici sulla nostra esperienza di autonomia quotidiana. L amico Pierre, in Belgio, vive in una struttura con molti altri ragazzi, il suo unico spazio personale è la sua camera. In attesa di poterli reincontrare nel loro Paese, noi continueremo a pensare e a proporre buone pratiche di cittadinanza attiva. 5

8 numero 42 cooperazione cooperazione cooperazione Global Social Economy Forum 2013 CADIAI, come membro di Legacoop, ha partecipato ad un importante incontro internazionale in Corea. a cura della Redazione Tra il 5 e il 7 Novembre 2013 nella città di Seoul, capitale della Corea del Sud, si è svolto il Forum Internazionale sull Economia Sociale. È un evento internazionale, aperto ai contributi di esperti provenienti da vari Paesi, che lavorano nel settore pubblico e privato, che mira a rafforzare e inventare nuove forme di economia sociale nelle rispettive comunità nazionali. Si è concluso con la sottoscrizione della Dichiarazione di Seoul per il sostegno e lo sviluppo dell economia sociale da parte delle città invitate. Seoul è una megalopoli di circa 12 milioni di abitanti (25 milioni se consideriamo anche tutta l area metropolitana circostante). L economia del Paese è dominata dalla presenza di grandi gruppi industriali (Samsung, LG, Hyundai) che hanno scarso rapporto con il territorio e accentrano su se stessi tutti i processi produttivi, creando quindi situazioni di impoverimento sociale nelle aree escluse dalla loro influenza. In questo contesto, il Sindaco di Seoul, Park Wonsoon ha inaugurato un piano di potenziamento dell economia sociale ovvero la spinta a creare nuove imprese di piccole e medie dimensioni di ambito territoriale, individuando la forma cooperativa come strumento più adatto, che possano essere capaci di creare nuova occupazione; riqualificare il territorio urbano; affrontare il problema abitativo; creare un sistema di welfare che possa farsi carico delle fasce deboli, soprattutto anziani e disabili. La delegazione italiana era composta da: Teresa Marzocchi, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia- Romagna; Virginio Merola, Sindaco di Bologna; Matteo Lepore, Assessore del Comune di Bologna; Francesca Martinese, Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Bologna; Tito Menzani, docente di Storia delle imprese presso la Facoltà di Economia dell Università di Bologna; Franca Guglielmetti, membro del comitato di Presidenza Legacoop Bologna e Presidente di CADIAI. L obiettivo richiesto alla delegazione era quello di illustrare e condividere le preziose esperienze e idee ad oggi realizzate e, allo stesso tempo, quello di approfondire la radice della comprensione reciproca, attivare eventuali scambi attivi e contribuire ad alimentare forme di solidarietà globale. In qualità di rappresentante Legacoop, Franca Guglielmetti ha partecipato ai vari appuntamenti previsti dalla missione: un intervista con Jonathan Feel, giornalista interessato al ruolo di Legacoop nello sviluppo 6

9 cooperazione numero 42 cooperazione cooperazione della cooperazione; un colloquio con Imsook Jo, ricercatrice dell Università di Seoul, interessata al progetto KA- RABAK e al rapporto tra cooperazione, enti locali e volontariato; relatrice alla sessione del Forum organizzata dalla nostra delegazione e a quella organizzata da icoop Korea, associazione di cooperative di medie dimensioni, operante su tutto il territorio nazionale, che aggrega consumatori, dettaglianti, produttori e sviluppa anche servizi sociali; partecipazione al Networking party presso il Seoul Social Economy Center, realtà che opera come una sorta di agenzia di promozione sociale fornendo assistenza tecnica e supporto logistico e formativo ai giovani che vogliono avviare attività sociali, anche in forma cooperativa; incontro con esponenti del Ministero dell Istruzione sul progetto Karabak e su attività di pre e post scuola che il Ministero sta promuovendo; ricevimento presso la residenza dell Ambasciatore Italiano con esponenti del mondo imprenditoriale bolognese (Fabbri, MARPOSS, Segafredo, Lamborghini, SACMI, COESIA) di stanza a Seoul. Ha inoltre partecipato all incontro con il sindaco di Seoul presso il palazzo del Comune e la conseguente firma del protocollo di collaborazione tra i sue Sindaci che prevede: condivisione di esperienze e best practices nel campo dell economia sociale e nel campo delle industrie creative; collaborazione per lo sviluppo di un ambiente innovativo e sostenibile nei rispettivi territori; promozione di reciproche visite di delegazioni e scambi di personale, nel campo della produzione artigianale e della gastronomia. Complessivamente la missione è stata molto positiva per comprendere meglio le aspettative che i coreani hanno verso la forma cooperativa e il mondo della cooperazione in generale: ne valorizzano soprattutto la dimensione auto-imprenditoriale e il fatto che sia ad alta intensità lavorativa. Uno scambio proficuo, che possa portare allo sviluppo di progetti congiunti, richiede però maggiori approfondimenti sulla realtà coreana. Con il Comune di Bologna, che approfondirà le relazioni con Seoul anche in base all accordo sottoscritto, siamo disponibili a collaborare in questa direzione. Dopo il Forum si costituirà un gruppo di lavoro internazionale a cui parteciperanno esponenti delle diverse città coinvolte, che continuerà a lavorare sui temi dell economia sociale. 7

10 numero 42 cooperazione cooperazione cooperazione Perché Futura? Presentato in occasione del III Congresso nazionale di Legacoopsociali un documentario sulla cooperazione sociale italiana. di Giuseppe Manzo, Ufficio Stampa Legacoopsociali Perché Futura? Perché il futuro si deve declinare al femminile. Questo sarà il nostro secolo, mi disse qualche tempo Eleonora Vanni, vicepresidente di Legacoopsociali commentando i tumulti di Insanbul con le donne in prima fila. In Italia non lavora nemmeno una donna su due, nemmeno il 9 per cento è top manager, ci sono discriminazioni salariali e la maternità è ostacolo al posto di lavoro. C è un settore, invece, che ribalta il tavolo ed quello della cooperazione sociale. Il 50% è nei Cda delle imprese sociali, il 70 è occupato stabilmente e il 40 è nella direzione nazionale di Legacoopsociali in cui sono donne presidente e vicepresidente nazionale. Dunque, è arrivato il momento che questa realtà si racconti e noi abbiamo provato a farlo. Questa è una sintesi di Futura - Femminile plurale per la nuova economia, presentato in anteprima nazionale il 7 Novembre scorso a Roma in apertura del III Congresso di Legacoopsociali davanti a circa trecento persone. Tre donne oltrepassano una porta, tre territori da Nord a Sud del nostro Paese, lo stesso sguardo sulla realtà. Questo è l incipit di Futura Femminile plurale per la nuova economia, docufilm prodotto da Legacoopsociali e realizzato con Mario Leombruno e Luca Romano. Cooperazione sociale e presenza femminile, un connubio che spesso si dà per scontato e si lascia in pasto ai luoghi comuni. Invece i numeri spiegano una realtà più complessa, da Nord a Sud: cosa accomuna una cooperativa sociale bolognese o perugina e centro antiviolenza di Casal di Principe? Da questa domanda parte il viaggio dalla più antica cooperativa sociale, Cadiai, nata nel capoluogo emiliano nel Servizi alla persona, all infanzia e gli anziani e soprattutto la leadership femminile costante in questi 40 anni. Franca Gugliemetti è l ultima Presidente in ordine di tempo e con lei sono raccontati anche i momenti drammatici del terremoto Scendendo più giù c è Alessandra Garavani, presidente della cooperativa sociale Il Poliedro di Città di Castello. Madre, moglie e massimo dirigente di una impresa sociale che si occupa dell inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. A Sud, invece, la realtà casertana e la sfida dei centri antiviolenza della cooperativa sociale Eva guidata da Lella Palladino: aprire una comunità per donne maltrattate in un bene confiscato alla camorra, la casa del boss dei casalesi Walter Schiavone. Franca, Alessandra, Lella raccontano un Italia diversa. Entrare, ad esempio, nella sede di Cadiai lascia alle spalle i dati e la realtà di un Paese lontano dalla parità di genere. Una macchina con oltre dipendenti guidata da donne e che gira il mondo per esportare un modello: quello dei servizi all infanzia e quello imprenditoriale. Girando tra le strutture si tocca con mano l applicazione dei valori, come nel caso dell emergenza terremoto. Al Parco del Navile Roberto Malaguti ha spiegato bene cosa significa ospitare quasi 100 anziani allettati in meno di 12 ore, provenienti da Concordia e dalle altre zone colpite dal sisma del 2012: Lo abbiamo fatto perché si doveva fare. La cooperazione, a partire da queste esperienze, è un concreto modello economico completamente opposto a ciò che ha generato la crisi: i tempi di lavoro e i bisogni delle persone, i diritti delle persone più fragili e l innovazione nei servizi di cura alla persona. Futura è questo, partendo da Bologna fino al Sud: è il linguaggio comune di un pezzo del nostro Paese che difende il lavoro e la dignità delle persone. 8

11 cooperazione numero 42 cooperazione E se è femmina si chiamerà Futura CADIAI ha partecipato al III Congresso di Legacoopsociali. di Germana Grandi, vicepresidente CADIAI cooperazione Il terzo congresso nazionale di Legacoopsociali, tenutosi a Roma nei giorni 7-8 novembre, ha confermato all unanimità Paola Menetti come Presidente nazionale e Eleonora Vanni Vicepresidente vicaria. L assemblea congressuale, dopo aver approvato il documento politico preparatorio sul quale si è svolto il dibattito nelle Assemblee regionali e la relazione introduttiva della Presidente, ha votato la nuova Direzione che ha provveduto alla rielezione di Presidente e Vicepresidente uscenti. I 239 delegati provenienti da tutta Italia erano composti dal 50% di donne e dal 22% di under 35. Filo conduttore del dibattito è stata la fiducia nel futuro, primo ingrediente necessario alla ripresa. Serve la visione di un nuovo modello di sviluppo, diverso da quello che è andato in crisi, serve individuarne oggi profilo e priorità, serve perseguirne da oggi l impostazione e la coerente realizzazione, pur con le obiettive gradualità che la situazione impone ci dice Paola Menetti nella relazione introduttiva, a questo vogliamo dare il nostro contributo, mettendo al centro non solo il racconto Roma, 7-8 novembre 2013 DOCUMENTO Lella POLITICO raccontano di un Italia diversa. mo pronti a dialogare con tutti, a partire dal Terzo settore. Approvato Prima dalla di Direzione Poletti Nazionale è quotidiana del 4 settembre di un Paese 2013che reagisce Il docu-film ha proposto la realtà stato trasmesso l intervento del viceministro alle Finanze Pier Paolo Baclude e reinserisce nel tessuto socia- alla crisi, crea lavoro e lo difende, inretta che ha dichiarato: Il patto di stabilità va allentato, è una trappola per i emergenze in rete e promuove un ele persone svantaggiate, affronta le comuni. Non si può sacrificare il welfare conomia al servizio delle comunità. É per motivi di bilancio. solo un caso che le principali protagoniste siano le donne? Ad aprire il congresso è stata la proiezione del docufilm Futura Femminile plurale per la nuova economia, prodotto da Legacoopsociali e realizzato da Mario Leombruno, Luca Romano e Giuseppe Manzo, il racconto di tre donne che oltrepassano una porta, di tre territori così differenti del nostro Paese, ma tutti accomunati dallo stesso sguardo sulla realtà: Franca Guglielmetti, Presidente della nostra Cooperativa; Alessandra Garavani, Presidente de Il Poliedro (Città di Castello), cooperativa sociale che si occupa dell inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; Lella Palladino, Presidente di Eva (Caserta), comunità per donne maltrattate in un bene confiscato alla camorra, la casa del boss dei casalesi Walter Schiavone. Franca, Alessandra e di chi siamo, di ciò che abbiamo fatto, ma soprattutto per cosa e per chi lavoriamo, per quale progetto di società e di futuro, nella consapevolezza che valorizzare le nostre radici, identità, valori, capacità ed esperienza, è possibile soltanto mettendole in gioco, essendo attori del cambiamento sociale piuttosto che soltanto di difesa e conservazione di sé. A concludere i lavori è stato il presidente di Legacoop e Alleanza delle Cooperative Italiane Giuliano Poletti che ha sottolineato: Per citare la celebre frase del pittore, le cooperative sociali sono come un opera d arte: irripetibile e indescrivibile. Noi non siamo la Confindustria delle cooperative perché siamo un altra cosa ma sia- Revisione cooperativa annuale Il 15 Ottobre la Cooperativa è stata sottoposta alla revisione relativa all anno 2013 svolta dal revisore contabile incaricato da Legacoop, dottor Stefano Veratti, nell ambito dell esercizio della vigilanza sugli Enti Cooperativi prevista dal D.Lgs. 2 Agosto 2002 N. 220, delegato dal Ministero delle Attività Produttive. La revisione ha dato esito positivo, come attestato nel certificato di revisione, comprovando la coerenza della gestione con gli scopi statutari, il carattere mutualistico della società e l adeguatezza della gestione de dell amministrazione della Cooperativa. Il verbale di revisione è esposto nelle bacheche della Sede Sociale di Via Boldrini 8 a Bologna; copia del verbale potrà essere fornito ai soci che ne facciano richiesta. 9

12 numero >2014 quarant anni di cooperativa Proseguiamo la rubrica, che ci accompagnerà fino al 40esimo anniversario della CADIAI, in cui raccoglieremo testimonianze di soci della Cooperativa, del loro percorso e del senso che ognuno dà all essere soci. A cura di Alba Piolanti, insegnante in pensione, con una profonda passione e curiosità per la storia bolognese intrecciata a quella delle donne. Soci perché Intervista a Laura Gatti, educatrice di Nido d Infanzia di Alba Piolanti Quale funzione ricopre all interno della Cooperativa e come è giunta in CADIAI? Mi chiamo Laura Gatti e lavoro come educatrice nel Nido Giovannino che si trova nel Quartiere Savena. Ritengo che il primo compito di una educatrice sia quello di operare per il benessere dei bimbi e delle loro famiglie. Noi dobbiamo prenderci cura dei bimbi che ci vengono affidati, nel miglior modo possibile, per quanto mi riguarda. Ciò significa mettere in atto delle pratiche educative condivise col gruppo di lavoro formato dalla pedagogista, le colleghe, la coordinatrice gestionale e le collaboratrici. Come si sviluppa il rapporto con le famiglie durante l anno? Il primo rapporto avviene con l inserimento del bimbo. Questi incontri avvengono a gruppetti: il primo è stato a Settembre e l ultimo di quest anno, il mese scorso. In questo caso il genitore viene contattato telefonicamente, proponendogli alcune date in cui svolgere il colloquio: si tratta di un colloquio conoscitivo, in cui i genitori o il genitore ci forniscono informazioni sull esperienza del loro bambino dalla nascita fino a quel momento, e noi diamo notizie su come verrà svolto l inserimento e sulle caratteristiche del servizio. Voi lavorate con bimbi nativi ma anche di famiglie migranti. Ci sono problemi nei rapporti con le famiglie in questo senso, oppure con i bimbi fra loro? L approccio è lo stesso per noi perché i bimbi sono tutti diversi fra loro. Naturalmente dipende se ci sono problemi con la lingua italiana, per cui allora la situazione si fa più complessa. Le nostre famiglie, anche di migranti, sono in Italia da diverso tempo e quindi il problema non esiste. Passiamo ora al tuo rapporto con la cooperativa. Da quanto tempo sei in CADIAI? Lavoro qui da quattro anni e sono socia dal 2012, da quando cioè ho un contratto a tempo indeterminato. Che cosa ti ha spinto a diventare socia della cooperativa? Intanto dopo due anni, essendo stato riconosciuto positivamente il mio lavoro e avendo riscontrato interesse per la struttura, mi è sembrato un passo da fare. Essere socia significa avere un opportunità in più nel senso che CA- DIAI offre un organizzazione che dà sicurezza sia in termini di trattamento economico sia per la qualità del lavoro che mi piace perché è serio; io personalmente non conosco altre cooperative che lavorano in questo modo. Inoltre essere socia è un vantaggio per le eventuali proposte di tipo lavorativo nel senso che, se si deve proporre un incarico di un certo tipo, si tende a privilegiare, a mio avviso giustamente, chi è socio in quanto facente parte della cooperativa stessa. Dunque, in quanto socia, tu hai partecipato a momenti collettivi, come ad assemblee per esempio? Prima di diventare socia, no, anche se avrei potuto farlo. Come socia quest anno sono stata presente ad una assemblea. Nonostante sia un momento molto formale, viene offerta a tutti la possibilità di intervenire, e per questo io mi sono sentita molto a mio agio. Ne sono uscita soddisfatta. Come hai conosciuto CADIAI? Delle famiglie che conoscevo avevano i bimbi nei nidi di CADIAI. Poi nel corso della mia laurea in Pedagogia, durante il tirocinio, ho avuto come tutor un Pedagogista di CADIAI, e così, l anno dopo, ho inviato il mio curriculum, mi hanno chiamato per un colloquio e ho cominciato a lavorare. In questo tuo lavoro che svolgi con tanta partecipazione e passione, da quanto ho capito, e di ciò mi complimento, ci saranno comunque dei momenti di ansia, di smarrimento, oltre che di soddisfazione. Ci vuoi raccontare brevemente questo aspetto tanto umano del tuo lavoro? Ci sono sicuramente momenti di sconforto che possono essere dovuti a questioni di lavoro oppure di tipo personale. Sono momenti impegnativi da sostenere anche per gli anni di lavoro che mi ritrovo. Comunque ho capito che, oltre alle proprie risorse, conta il gruppo di lavoro che funziona e che aiuta ad attutire eventuali momenti negativi. Se poi il problema è il gruppo stesso allora si fa riferimento alla Pedagogista. Invece le soddisfazioni ci vengono quando gli obiettivi sono stati raggiunti, i bimbi sono sereni e la famiglie sono contente di portarceli. 10

13 pari opportunità numero 42 pari opportunità pari opportunità Quando la diversità di genere diventa una risorsa Sviluppare la cultura del merito attraverso la valorizzazione delle pari opportunità. di Lara Furieri, Resposabile delle politiche per le Pari Opportunità Conciliazione rispetto a tempi di vita/tempi di lavoro e valorizzazione del genere sono sempre stati per CADIAI due temi particolarmente importanti per i quali, con diverse modalità, si è profuso un forte impegno per permettere a tutte le lavoratrici di poter esercitare il proprio ruolo nelle migliori condizioni possibili. È proprio in questa direzione che si articola la programmazione del nuovo anno. Infatti, la cultura e lo stile aziendale che contraddistingue CA- DIAI valorizza la presenza femminile come elemento importante nell erogazione dei propri servizi; si tratta pertanto di analizzare come la specificità che caratterizza il ruolo femminile possa essere un valore aziendale importante, non solo per la peculiarità dei servizi offerti dalla Cooperativa, che vede nel lavoro di cura la prevalente presenza del ruolo femminile, ma anche come punti importanti di arricchimento per l elaborazione di linee di sviluppo strategico. Valorizzare il merito è sicuramente un obiettivo difficile che richiede un estrema attenzione al fine di riconoscere competenze specifiche e di saperne favorire lo sviluppo all interno di un adeguato spazio di crescita professionale. In questo anno sarà importante lavorare su alcuni concetti chiave quali: Empowerment, Stili di leadership, Valorizzazione delle proprie competenze, Promozione cultura della conciliazione, Utilizzo della conciliazione come garanzia del rispetto del merito, Misure di conciliazione possibili nel proprio contesto lavorativo, Vantaggi competitivi per l impresa dall applicazione di politiche di conciliazione. Tra le iniziative previste a supporto di questo percorso CADIAI, in collaborazione con Cesvip e con un contributo della Provincia di Bologna, realizzerà un corso di formazione dal titolo Valorizzazione del Genere e Conciliazione: strumenti per la praticabilità in azienda, che avrà inizio a Gennaio del 2014 e dove le protagoniste saranno alcune delle lavoratrici di CADIAI. Ad Annarita Bergianti, esperta nei processi formativi rivolti agli adulti, è stato affidato il compito di condurre le partecipanti al corso verso due principali obiettivi: maggiore consapevolezza delle proprie ed altrui potenzialità ed individuazione dei punti di forza su cui costruire la propria leadership. Il percorso avrà due principali assi di sviluppo: la prima di empowerment e valorizzazione del merito attraverso 24 ore di lezioni d aula e 6 ore di project work; la seconda parte invece consisterà in un percorso di coaching individuale, della durata di 4 ore per ciascuna partecipante, volto alla concreta innovazione organizzativa. Siamo fiduciosi che la prospettiva di riconoscimento del valore particolare di ciascun genere possa rivelarsi un opportunità concreta per individuare ambiti di sviluppo dove la presenza femminile, insieme a quella maschile, rappresenti davvero un valore aggiunto. CADIAI premiata per il miglior Bilancio Sociale CADIAI, in occasione delle Giornate dell Economia Cooperativa che si sono tenute a Milano l 11 e il 12 Novembre, ha ricevuto il Premio Quadrofedele 2013 per il miglior Bilancio Sociale che è stato costruito una metodologia che consente alla Cooperativa di comunicare in modo chiaro ed efficace gli obiettivi fissati in relazione agli aspetti che rappresentano la mission aziendale, le attività svolte per il conseguimento degli obiettivi ed il livello di raggiungimento dei medesimi. Il tutto all interno di un processo informativo che prevede un elevato ed importante coinvolgimento degli stakeholders. La Cooperativa ha ricevuto inoltre il Premio Donne al lavoro in cooperativa poiché Nell ambito dell informativa resa all interno del proprio bilancio sociale, CADIAI si è distinta per l attenzione dedicata alla politica di genere, cui viene dedicato un apposito e specifico capitolo denominato Pari Opportunità e conciliazione. 11

14 numero 42 Verso il 40esimo attività sociale attività sociale attività sociale Inizia a Gennaio un percorso di attività che accompagnerà la Cooperativa durante il di Franca Guglielmetti, Presidente CADIAI La abbiamo accennato in qualche altro numero di Scoop, nel 2014 CADIAI compie 40 anni e non è un compleanno di poco conto. Segna infatti una vita piuttosto lunga, per una cooperativa sociale, ed è quindi un occasione per festeggiare. Festeggiare la tenuta che abbiamo avuto fino ad ora e allo stesso tempo porre uno sguardo verso il futuro, cominciare a pensare a co- me ci vediamo nei prossimi anni, noi e il nostro lavoro. Per questa occasione verranno organizzate varie attività, sia rivolte esclusivamente ai soci della Cooperativa che a tutta la cittadinanza, per sensibilizzare e ragionare assieme sul tema del welfare e del suo futuro. Nel frattempo, però, cogliamo l occasione per comunicarvi che, da Gennaio 2014, il sito della nostra Cooperativa verrà completamente rinnovato e vi invitiamo, appena sarà online, a visitarlo. Un altro cambiamento che sempre da Gennaio potrete notare riguarda il nostro logo che, dopo tutti questi anni, è stato rinnovato e modificato: addolcito nelle forme e leggermente modificato nei colori, pur mantenendo una coerenza identitaria col passato. Come ha detto una collega durante la presentazione di queste modifiche Ma siamo sempre noi!. Siamo sempre noi, guardando al futuro. UniSalute, bastano pochi click Alcune indicazioni da colleghi che, con soddisfazione, hanno già sperimentato FAREMUTUA. di Deborah Venturoli, educatrice Cari colleghi, è giunta voce che qualcuno di noi ancora non sa come e a che cosa servono i servizi che UNISALUTE ci offre e come poterci accedere. È un sevizio utile che CADIAI ha voluto garantirci. Voglio assicurarvi che i servizi sono molteplici ed è anche molto semplice da utilizzare, bastano veramente pochi click. Partiamo dalla registrazione, basta collegarsi al sito internet: e cliccare nella sezione NON SEI REGISTRATO? REGISTRATI, inserire tutti i dati richiesti e seguire passo passo ciò che vi viene indicato. Dal momento in cui è avvenuta la registrazione nella vostra (quella indicata nel momento della registrazione) troverete un link che dovrete cliccare e che vi indicherà una password temporanea per accedere al sito. Fatto ciò sarete riusciti ad entrare e potrete cambiare la password, che a questo punto diventa privata. Che cosa si può fare accedendo al sito di Unisalute? Innanzitutto, attraverso la prescrizione medica (ricetta rossa o bianca) si possono prenotare visite specialistiche ed esami con le strutture e i medici convenzionati Unisalute più vicini (che non guasta mai). Inoltre si possono richiedere rimborsi. Sì, rimborsi di visite ed esami fatti col Sistema Sanitario Nazionale, anche retrocedendo fino a maggio Tutto questo è possibile accedendo all area clienti e cliccando alla voce Richiesta rimborsi e ticket. Vi verrà richiesto di inviare la documentazione e, se l esito sarà positivo, vi verrà accreditata la cifra spesa con solo la detrazione di una franchigia di circa 15 euro, richiesta per legge. Tutto ciò sembra difficile ma vi assicuro che è molto semplice e facile ma soprattutto sicuro. Quindi, provare per credere 12

15 attività sociale attività sociale numero attività sociale I prodotti di Libera Terra di nuovo in Cadiai Prosegue per il terzo anno il GAS con Libera. a cura della Redazione Si potrebbe riassumere l esperienza del nostro GAS con alcune parole chiave: buoni prodotti, santa pazienza e tanta volontà. Per il terzo anno, infatti, abbiamo nuovamente sperimentato un Gruppo di Acquisto Solidale di prodotti di Libera Terra. Che poi forse, ormai, possiamo anche smettere di usare la parola sperimentare visto che si tratta di un esperienza ormai consolidata, nei metodi e nei rapporti con chi, direttamente sui territori, il GAS lo gestisce. E così, la settimana prima di Natale, in CADIAI sono arrivati i prodotti ordinati, prodotti buoni due volte: perché fatti con cura e con materie prime di eccellenza; buoni per il significato sim- bolico che hanno, per i luoghi in cui vengono realizzati. Da qui la volontà di CADIAI di sostenere questo progetto e di poter mettere a disposizione dei propri soci e dipendenti questo sistema di acquisto e, allo stesso tempo, di sostegno rispetto ad un obiettivo. Un obiettivo che, con grande volontà, chi opera in quelle terre sta portando avanti, rispondendo ad una cultura dell illegalità e della prepotenza con fermezza, con caparbietà anche, ma soprattutto con un messaggio positivo, il messaggio che anche 42 da quelle terre possano nascere buoni frutti, che ogni terreno, se seminato può germogliare. E tutti sanno che, per far crescere qualsiasi cosa, una pianta, un figlio, un sogno, ci vuole tanta ma tanta pazienza. La pazienza di mettere un piede dietro l altro, fare le cose una alla volta senza scoraggiarsi, anche quando l orizzonte sembra restare lontano, perché piccoli passi portano sempre dei risultati. E quei piccoli passi possono essere anche un pacco di pasta, qualche bottiglia di vino, salsa di pomodoro o paté di carciofo. Non sta scritto da nessuna parte che ci vogliano grandi gesti per migliorare il mondo, per questo CADIAI ci ha messo la sua, di pazienza, dei suoi soci e dipendenti, nell aspettare i prodotti, nel tenere le fila di tutti gli ordini (siamo tanti, le gestione è complessa!), nel ritiro dei prodotti, nel capire che non si tratta di acquistare prodotti, non solo, ma di contribuire a quei piccoli passi di cui parlavamo. Il nostro piccolo passo quest anno è una cifretta: 1.778,26 euro. Sono tanti, sono pochi? Non lo sappiamo. Ma ci siamo e questo è quello che conta, poco o tanto che sia. Assemblea dei Soci di Impronta Etica Si è svolta il 4 Dicembre l Assemblea dei Soci di Impronta Etica a cui anche CADIAI ha partecipato. Nel corso dell Assemblea sono stati eletti il nuovo Direttivo dell Associazione e il nuovo Comitato Etico. Sono state inoltre presentate le linee programmatiche delle attività per i prossimi tre anni, individuate a fronte di interviste ai soci che Impronta Etica aveva precedentemente effettuato. Candidati Comitato Direttivo 1. Camst, Ivano Minarelli, Affari istituzionali; 2. CCC Consorzio Cooperative Costruzioni, Maria Donata Ribaudo, Responsabile Servizio Qualità e Ambiente; 3. Coesia, Paola Lanzarini, CSR Manager; 4. Coop Adriatica, Adriano Turrini, Presidente; 5. Coop Ansaloni, Alessio Claroni, Consigliere; 6. Coop Consumatori Nordest, Roberto Sgavetta, Vice-Presidente; 7. CMB Cooperativa Muratori Braccianti Carpi, Paolo Zaccarelli, Direttore Risorse Umane e Organizzazione; 8. Coopfond, Gianluca Laurini, Area progetti; 9. Emil Banca, Giuliana Braido, Responsabile Area Identità aziendale; 10. Granarolo, Gianpiero Calzolari, Presidente; 11. Gruppo Hera, Filippo Bocchi, CSR Manager; 12. Gruppo Unipol, Pierluigi Stefanini, Presidente; 13. IMA, Daniele Vacchi, Direttore Corporate Communications; 14. Manutencoop, Luca Stanzani, Responsabile Servizio Comunicazione e Responsabilità Sociale. Candidati Comitato Etico Luca Lambertini, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Economiche Università di Bologna; Roberta Paltrinieri, Professore Associato Confermato Dipartimento di Sociologia Università di Bologna. 13

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