LA MUSEALIZZAZIONE SUBACQUEA

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1 LA MUSEALIZZAZIONE SUBACQUEA Presupposti L Italia, per posizione e per storia, dispone di un numero incredibile di vestigia del passato. I segni di numerose antiche civiltà emergono in continuazione dal paesaggio rurale, urbano e marino. Già oggi l enorme patrimonio archeologico italiano richiede al Paese un grande impegno nell azione di tutela, fruizione e gestione. Impegno però, ripagato da sicuri effetti positivi sull economia (occupazione, turismo, servizi) e sulla qualità della vita (paesaggio, ambiente, istruzione). Ovunque, lungo le antiche rotte di transito, il cambio delle linee di costa, l innalzamento delle acque dei laghi e l interramento dei fiumi, portano alla luce decine tra imbarcazioni, villaggi su palafitte, porti, marmi, anfore, bronzi, colonne e cannoni. Un mondo sconosciuto, che soltanto tecnologie moderne ed evolute, consentono di tutelare e valorizzare, trasformando i giacimenti archeologici in musei aperti, facilmente accessibili a tutti i soggetti coinvolti nella loro gestione e fruizione. Infatti, la tutela del Patrimonio archeologico sommerso è divenuto un elemento significativo delle Politiche del Ministero dei Beni Culturali in tempi non recentissimi. Tuttavia, l applicazione di questa tutela in concreto si è resa difficile dati i costi elevati di intervento e la difficoltà di avere personale formato in due discipline (archeologica e subacquea) che spesso sembravano inconciliabili almeno dal punto di vista della resa scientifica. L individuazione di un sito archeologico sottomarino fino alla modifica dell orientamento da parte degli archeologi, avvenuta negli ultimi anni e sancita con la Convenzione alla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo approvata dall UNESCO nel 2001 e ratificata dall Italia nel 2007, imponeva necessariamente una onerosa campagna di recupero con successive lunghe fasi di restauro dagli esiti non sempre certi. Oggigiorno, invece, si preferisce per motivi economici e scientifici lasciare sul posto i reperti ritrovati dopo averli opportunamente catalogati e studiati secondo le moderne metodiche di indagine archeologica, fatti salvi casi di ritrovamenti eccezionali o di condizioni assolutamente particolari. Il Sistema di salvaguardia e valorizzazione illustrato in quest articolo è volto principalmente ad offrire una soluzione efficace ed innovativa al problema della catalogazione, della fruizione, della sorveglianza e della conservazione dei siti archeologici sottomarini. Con questo tipo di Sistema è possibile garantire sia una costante sorveglianza da remoto dell area interessata (con possibilità di segnalazione di eventuali intrusioni non autorizzate e alla centrale generale di controllo e ad unità operative delle Forze dell Ordine) sia la catalogazione e la gestione integrata del patrimonio subacqueo per ottimizzarne la conservazione, lo studio e la fruizione. L evoluzione della tecnica e la canonizzazione dei metodi di indagine archeologica subacquea consentono oggi di intervenire, riducendo i costi e facilitando la fruizione dei beni recuperati anche al grande pubblico. Inoltre, il Sistema Integrato di video Controllo Remoto, può mettere a disposizione le immagini riprese sui siti archeologici altrimenti inaccessibili ai più a scienziati e semplici curiosi creando un ritorno pubblicitario di notevole rilievo, data la eccezionalità dei siti stessi. Sinteticamente, gli obiettivi che si possono perseguire sono: controllo di siti archeologici sensibili, con tecniche tecnologicamente evolute per la prevenzione di accessi non autorizzati; approfondimento delle conoscenze scientifiche relative ai siti archeologici, con redazione di cartografie georeferenziata utilizzando mappe prodotte in campagne di scavo; impianto di una Centrale di Controllo a cui far afferire le immagini riprese nei singoli siti archeologici e i dati alfanumerici relativi; sviluppo di soluzioni tecnologiche specifiche per la musealizzazione e la valorizzazione di siti archeologici sottomarini, con ricorso ad illuminazioni architetturali e a riprese su percorsi obbligati; monitoraggio dello stato di salute dell ambiente marino, per creare una rete di sensori, con redazione di mappature specifiche con l indicazione delle variazioni dei parametri ambientali considerati; sviluppo di una struttura client server per la distribuzione di contenuti sia tramite connessioni protette che pubbliche, con finalità ultima di creare un Parco Archeologico Marino Virtuale a livello nazionale; I veicoli di divulgazione sono rappresentati dalla rete Internet, dai canali satellitari e dai musei gestiti dagli Enti preposti dove possono essere proiettate le immagini riprese dalle telecamere subacquee, opportunamente commentate dal personale scientifico.

2 Risulta ovvio come questo nuovo approccio, portando con sé una gestione più aziendalistica del bene archeologico, può catalizzare nuove ed aggiuntive risorse economiche, da indirizzare verso investimenti in sistemi di tutela e valorizzazione. Infatti, la valorizzazione dei Beni Culturali, nell epoca della deindustrializzazione spinta delle società occidentali, deve rappresentare un obiettivo primario per i paesi che possono offrire un ampia varietà di siti di interesse Culturale. In particolare, data l offerta sempre più articolata e le conseguenti aumentate richieste da parte del turista colto si rende necessario non limitare più l offerta alla mera messa a disposizione del Bene ma, di contro, è necessario garantire un profondo coinvolgimento del turista per garantire un massimo ritorno pubblicitario e quindi economico. Gli ambiti sottomarini, necessariamente trascurati sino ad oggi per le inadeguatezze della tecnologia, si possono rendere finalmente fruibili al pubblico vasto facendo ricorso sia a sistemi avanzati di ripresa come quelli descritti che alla realizzazione di percorsi museali subacquei, componenti di uno stesso Sistema Integrato di fruizione. Nel primo caso nei luoghi di fruizione terrestre l Ente gestore, potrà organizzare esperienze immersive virtuali proiettando immagini dal profondo che serviranno a diffondere una conoscenza dei tesori sommersi. Nel secondo caso riservato al crescente numero di turisti subacquei si potranno organizzare escursioni direttamente sui siti archeologici, opportunamente attrezzati con comunicatori subacquei audio e video per meglio illustrare le meraviglie del mondo sottomarino prevedendo anche percorsi luminosi che garantiscono effetti suggestivi ed indimenticabili nelle ore notturne. Appare, quindi, evidente come l interesse del soggetto pubblico, a dotarsi di un Sistema Integrato di Gestione, non si debba esaurire soltanto nel soddisfare l esigenza di messa in sicurezza del bene archeologico marino, per la salvaguardia da eventuali furti e danneggiamenti, pur con evidenti risparmi sui costi di sorveglianza e conservazione del valore patrimoniale, ma, attraverso la messa in rete e condivisione delle riprese, si può di fatto sfruttare lo stesso sistema, per operare delle innovative azioni di marketing territoriale, legate al comparto turistico. Infatti, musei archeologici e musei marini, tanto pubblici quanto privati, possono integrare nell erogazione dei loro servizi d attrazione culturale, visite remote ai siti archeologici sommersi, monitorati dal Sistema Integrato di video Controllo Remoto. Inoltre, attraverso lo sfruttamento di piattaforme internet sul web, sarà possibile dotarsi di una vetrina virtuale sul mondo, che potrà fungere da interessante strumento di attrazione turistica, nei confronti del settore del turismo subacqueo, che nonostante la sua recente storia, mostra un trend in continua crescita, facendo registrare numeri di assoluto interesse, con ovvie ricadute economiche positive sul territorio. Infine, nella forma più matura un Sistema Integrato di Gestione rappresenta un network di installazioni che, attraverso la centralizzazione dei dati, è in grado di rendere costantemente disponibili le informazioni e le immagini relative ai singoli oggetti archeologici (o parte/i di essi) per la consultazione e la fruizione da parte di svariate tipologie di utenti. Un modello di evoluzione di tale Sistema prevede che il network di installazioni possa crescere nel tempo, garantendo progressivamente: il contenimento degli investimenti iniziali; l indipendenza delle singole strutture nella gestione del proprio patrimonio; l evoluzione progressiva delle funzionalità del sistema; la nascita di sinergie tra gli Enti e tra gli operatori del settore distribuiti sul territorio nazionale. Un tale modello aggregativo consente di estendere il sistema al fine di arrivare a gestire molteplici ambiti del patrimonio culturale italiano. La logica del Sistema, infatti, consente l estensione dell applicabilità, ponendo le basi per la creazione di un modello ripetibile in grado di offrire le medesime modalità di fruizione a svariate tipologie di beni culturali ed ambientali. Pag. n. 2 di 6

3 Il Sistema di controllo subacqueo in dettaglio Premessa Di seguito si riportano gli elementi basilari necessari alla implementazione di un sistema di Gestione e Controllo di un sito archeologico subacqueo. Il Sistema presentato risulta ad oggi installato e pienamente funzionante in due versioni successive presso i siti di Cala Minnola (Levanzo) e di Cala Gadir (Pantelleria). In entrambi i casi le attività di installazione si sono svolte con la fattiva collaborazione della Soprintendenza del Mare. Il sito di Cala Gadir è liberamente visualizzabile tramite il sito Le due installazioni sono state realizzate da aziende napoletane: la Westend srl e la Teknomar srl specializzate una nell ambito dello sviluppo e prototipazione di soluzioni ad alta tecnologia e l altra nelle lavorazioni specialistiche in ambito marino. 1 - Sito Cala Gadir 2 - Sito Cala Minnola Sintesi e caratteristiche salienti del Sistema (UWS) Il Sistema Integrato sviluppato dalla Westend e soprannominato UWS (Underwater System Control) presenta interessanti caratteristiche di innovazione nell ambito della comunicazione e del controllo remoto di siti sensibili posti in condizioni ambientali avverse. Il Sistema garantisce una soluzione efficace ed innovativa al problema della sorveglianza da remoto di siti sottomarini in genere. Sinteticamente, gli obiettivi raggiunti con l allestimento del Sistema sono: - diffusione delle riprese video, in locale e via WEB; - protezione del sito da intrusioni non autorizzate; - controllo di siti marini sensibili; - monitoraggio dello stato di salute dell ambiente marino con redazione di mappature specifiche con l indicazione delle variazioni dei parametri ambientali considerati; Per garantire il controllo integrato di un sito archeologico si procede attrezzando il sito stesso con telecamere fissate sul fondo, sensori di controllo accessi, sensori ambientali, sistemi di fruizione turistica. La sorveglianza del sito è assicurata tramite il ricorso a tecnologie di controllo perimetrale, ogni accesso non autorizzato genera un allarme. In ogni caso le installazioni hanno carattere non invasivo rispetto ai reperti archeologici, presentando caratteristiche idonee alla reversibilità per consentire un pieno ripristino dei luoghi. La combinazione delle tecnologie esistenti adoperate, con lo sviluppo di soluzioni hardware e software specifiche finalizzate a garantire una corretta interconnessione è lo scoglio maggiore da superare per rendere il Sistema Pag. n. 3 di 6

4 funzionante e utilizzabile nel lungo periodo. Il Sistema UWS fa ricorso sia ad apparecchiature professionali che a sistemi sviluppati dalla Westend e coperti da brevetto. Le riprese video a ciclo continuo, sono trasmesse tramite cavo sottomarino o ponte radio ad una prima centrale di elaborazione sulla terraferma e da lì inviate alla Centrale di Controllo e Gestione che può analizzare i dati ricevuti e rendere disponibili i contenuti sia per musei che per mostre itineranti o per la pubblicazione su WEB. Il ricorso al cavo piuttosto che al ponte radio per questo collegamento è dettato da un calcolo costi/benefici. A titolo di esempio, si stima che il cavo risulta generalmente più economico per installazioni profonde e con distanza non superiore ai 3/5 Km dalla costa. Nel diagramma accanto si evidenzia il flusso delle informazioni video e dati che si instrada dai siti archeologici sino alla Centrale di Controllo tramite il WEB. Allo stesso tempo all interno di strutture museali si possono rendere fruibili al visitatore le riprese live dal fondo del mare mediante canali dedicati o trasmettere le stesse immagini ad utenti remoti. Allestire un sito Per allestire un sistema in grado di garantire un livello accettabile di protezione si devono affrontare problemi di vario genere dovuti principalmente alle condizioni critiche ambientali. In estrema sintesi, basti pensare alle pressioni esercitate sule custodie degli apparati, all azione corrosiva dovuta all acqua marina e agli agenti biologici presenti in essa, alle difficoltà di posa e manutenzione. Un ulteriore complessità di questo genere di impianti è data dalla necessità di realizzare un collegamento, permanente ed affidabile, dal fondo del mare al primo punto utile sulla terra ferma da cui sia poi possibile rendere disponibili le immagini ed i dati attraverso reti intranet dedicate. Quindi, una volta definite e superate le problematiche di carattere generale presenti in ogni installazione subacquea, si può procedere nella attività installativa che presenta le seguenti fasi: Fase 1 analisi delle problematiche connesse al sito (es. profondità, distanza dalla costa e da accesso web, tipologia delle strutture, etc.) Fase 2 individuazione punti di criticità delle strutture da controllare Fase 3 allestimento tubo contenitore con telecamera montata su carrello mobile Fase 4 allestimento dome camera per il controllo dell area Fase 5 allestimento microfotocamere (pinhole) per controllo puntuale Fase 6 allestimento della centrale elettronica subacquea (ISC) Pag. n. 4 di 6

5 Fase 7 allestimento sensori ambientali (es. Temperatura, conducibilità, salinità, velocità corrente etc) e fibre elettroluminescenti per la visione notturna Fase 8 Posa cavi di collegamento elettrici ed in Fibra Ottica e apparati di videocontrollo. In conclusione si riportano le caratteristiche di alcuni componenti fondamentali del UWS per meglio evidenziare l alto grado di innovazione tecnologica alla base del Sistema. Elementi di ripresa video Le riprese subacquee, sono effettuate attraverso telecamere ad alta risoluzione, poste in custodie stagne e ancorate al fondo secondo sistemi non distruttivi e poco invasivi adattati al tipo di fondale. Interfaccia di connessione con streaming video mjpeg, mpeg4, rtsp, flash. Funzione Motion Detection incorporata con algoritmo intelligente di controllo, con notifica degli allarmi tramite posta elettronica, TCP/IP, SMS. Sensori di allagamento con notifica via IP. Espansione per interfaccia sensori ambientali marini su ogni singolo elemento di visualizzazione. Stazione subacquea ISC (Intelligent System Control). Il sistema di controllo elettronico ISC sviluppato e prodotto dalla Westend s.r.l. è inserito in un contenitore a tenuta stagna ed è collaudato fino ad una profondità di -80mt. I connettori di tipo bagnato, a cui si collegano le periferiche di sistema, permettono di effettuare il collegamento direttamente in acqua. Il sistema è sviluppato secondo una logica scalare up/down per cui è possibile incrementare il numero delle periferiche senza dover sostituire alcun elemento dell impianto. Attraverso una semplice interfaccia web-based è possibile monitorare i parametri principali di funzionamento del sistema, misurando i valori di corrente e tensione di alimentazione di ogni singola periferica dell impianto, nonché il tasso di umidità in ogni singolo contenitore subacqueo. Elementi di illuminazione Un sistema di fibre ad alto rendimento permette l illuminazione notturna di alcuni particolari del sito da visualizzare. L area illuminabile nella configurazione base è di circa 15 metri quadrati. Sensori per la raccolta dati ambientali Attualmente le tecniche e le attrezzature dedicate allo studio delle caratteristiche oceanografiche degli ambienti marini sono in grado di misurare, registrare ed elaborare con assoluta precisione e puntualità gran parte dei parametri fisico-chimici. Per il raggiungimento delle finalità previste di monitoraggio si installa una stazione di misura, registrazione ed invio dati dotata dei seguenti sensori: Temperatura-Salinità-Ossigeno disciolto; Correntometro; ph; Red-Ox; Torbidità; Conducibilità. Questi sensori raggruppati in unica sonda multiparametrica - sono installati su appositi sostegni alla stessa profondità delle telecamere. I dati raccolti da tali sensori in real time sono inviati alla Centrale di Controllo. Cavi integrati Il ricorso a cavi integrati per la contemporanea alimentazione delle apparecchiature e della trasmissione video e dati si rende necessario per ridurre il più possibile l impatto dell installazione sul fondo marino. Il cavo armato Pag. n. 5 di 6

6 contiene una serie di fibre ottiche, e di cavi in rame di idonea sezione per l alimentazione del Sistema Subacqueo. I terminali dei cavi in FO e rame sono moldati con connettori bagnati ad infilo (soluzione tecnologica di avanguardia in grado di risolvere l annoso problema di dover rendere solidali i cavi con le custodie delle telecamere e con le cassette di permutazione collegate). Portale di visualizzazione e controllo Il sistema di visualizzazione e controllo sviluppato dalla Westend permette di gestire i singoli componenti del sistema. Tramite schermate dedicate è possibile visualizzare le riprese video in diretta, i dati ambientali (sia raccolti in tempo reale che archiviati), le singole videocamere, oltre che i dati di autodiagnostica del sistema (assorbimento e tensione di ciascuna linea, eventuale valori anomali di temperatura ed umidità etc.). Il sistema permette di integrare la visualizzazione delle videocamere in un unico panel offrendo, così, una visualizzazione panoramica del fondale marino. Dal pannello di controllo è possibile gestire il sistema di autodiagnostica, l impianto di illuminazione notturno, il numero di frame delle videocamere e delle fotocamere, le rispettive risoluzioni, visualizzare i parametri ambientali ed effettuare le normali attività di manutenzione dei componenti del Sistema UWS. Conclusioni Nelle precedenti pagine si è illustrato in sintesi quello che può essere un modo nuovo di gestire il nostro patrimonio archeologico sottomarino che per decenni è stato quasi impunemente saccheggiato. I reperti sopravvissuti agli eventi della storia e alla caccia selvaggia dei cercatori di tesori meritano una valorizzazione diversa da quella di giacere abbandonati in fondo al mare, esposti a facilmente intuibili rischi, o in fondo ai magazzini di musei ormai strapieni di oggetti e reliquie del passato. Valga un esempio per tutti: le anfore, questi oggetti di uso assolutamente comune nell antichità erano prodotte con logiche industriali e di conseguenza se ne ritrovano a migliaia sia nei mari che nei musei. Dunque, nel momento in cui si decida di valorizzare un carico di una nave antica affondata portatrice di un carico di anfore lasciandole in loco musealizzando il relitto con un Sistema di Visualizzazione Remoto si otterrà un duplice effetto: suscitare interesse per un luogo, magari poco noto, della nostra Penisola e liberare, almeno in piccola parte, un magazzino di un museo. Sia consentito, infine, un sentimento di orgoglio per il fatto che un Sistema così complesso e temporalmente primo al mondo sia stato sviluppato interamente a Napoli, terra troppe volte conosciuta per ben altre tristi vicende. Pag. n. 6 di 6