Presidenza del Consiglio dei Ministri

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1 Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO AMMINISTRATIVO Catalogo delle opere recuperate con i fondi dell'otto per mille a diretta gestione statale Vol. II DIPARTIMENTO PER L INFORMAZIONE E L EDITORIA

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3 INDICE PRESENTAZIONE (Luigi GALLUCCI) Pag. 13 INTRODUZIONE (Maria Claudia CAPUANO) » 17 REGIONE CALABRIA Cosenza COMUNE DI SCALA COELI (CS) Restauro e consolidamento della chiesa Santa Maria Assunta » 19 Reggio Calabria COMUNE DI CITTANOVA (RC) Restauro dell organo antico della chiesa di San Rocco » 23 REGIONE CAMPANIA Avellino COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA (AV) Consolidamento e restauro del Convento Santa Maria della Consolazione.» 27 Benevento CHIESA ARCIPRETALE DEL SS. SALVATORE - CASTELPAGANO (BN) Restauro della chiesa Sant Onofrio eremita » 33 PARROCCHIA DI SAN LORENZO MARTIRE IN SAN LORENZO MAGGIORE (BN) Consolidamento e restauro della chiesa » 37

4 4 INDICE Napoli ISTITUTO ITALIANO DI STUDI STORICI - NAPOLI Adeguamento dei locali della biblioteca nel Palazzo Filomarino e destinazione a biblioteca pubblica di ricerca Pag. 43 REGIONE EMILIA ROMAGNA Ferrara COMUNE DI FERRARA Completamento del restauro della biblioteca ariostea del Palazzo Paradiso.» 47 Forlì-Cesena PARROCCHIA DI SAN GIACOMO APOSTOLO - CESENATICO (FC) Consolidamento e restauro interno del campanile della chiesa » 51 DIOCESI DI FORLÌ-BERTINORO IN FORLÌ-CESENA Ampliamento e integrazione del museo delle religioni del libro presso la rocca vescovile di Bertinoro: risanamento degli spazi interrati e restauro della cisterna » 55 Parma ABBAZIA BENEDETTINA DI SANTA MARIA DELLA NEVE - LANGHIRANO (PR) Restauro architettonico e pittorico di alcune stanze al piano terra del monastero e del chiostro » 59 PARROCCHIA DELL ANNUNCIAZIONE DI MARIA VERGINE - SAN SECONDO PARMENSE (PR) Restauro della chiesa parrocchiale di San Secondo Parmense » 63 PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE IN PELLEGRINO PARMENSE (PR) Restauro e recupero funzionale dell edificio denominato chiesa Vecchia...» 68 Reggio Emilia R.E.T.E. - REGGIO EMILIA TERZA ETÀ - IPAB (RE) Restauro delle facciate d ambito dei cortili d onore e di servizio di Palazzo Ancini » 71

5 INDICE 5 Udine REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI SEDEGLIANO (UD) Restauro dell affresco sulla facciata del fabbricato Casa Rinaldi «Uarnel» Pag. 75 REGIONE LAZIO Roma FONDAZIONE ISTITUTO GRAMSCI ONLUS - ROMA Realizzazione dell Edizione nazionale delle opere di Antonio Gramsci....» 77 ITALIA NOSTRA - ONLUS - ROMA Restauro delle mura romane e medioevali del Comune di Lomello - Pavia..» 82 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - DIPARTIMENTO PER I BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI - ROMA - Biblioteca nazionale centrale di Firenze: conversione in formato elettronico del catalogo Palatino - Biblioteca nazionale centrale di Roma: archiviazione elettronica e digitalizzazione raccolte dannunziane » 85 REGIONE LIGURIA Savona PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO IN BORGIO VEREZZI (SV) Restauro della copertura e dei prospetti della chiesa, della canonica e restauro del coro ligneo » 91

6 6 INDICE REGIONE LOMBARDIA Como COMUNE DI VALMOREA (CO) Restauro dell organo della chiesa di San Biagio di Casanova Lanza Pag. 95 Cremona PARROCCHIA DEI SANTI NAZARIO E CELSO IN SANT ABBONDIO (CR) Restauro del chiostro di Sant Abbondio » 98 Lecco COMUNE DI BARZIO (LC) Consolidamento della volta della Sala Civica di Palazzo Manzoni e restauro affreschi e porte » 103 COMUNE DI BELLANO (LC) Ristrutturazione e ripristino dell antica porta di Novareno » 108 COMUNE DI ELLO (LC) Restauro del campanile dell Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo » 113 PROVINCIA DI LECCO Interventi conservativi del Forte di Fuentes in Colico (LC) » 117 PROVINCIA DI LECCO Interventi conservativi del complesso monastico benedettino di San Pietro al Monte di Civate (LC) » 120 Milano FONDAZIONE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA - CDEC - ONLUS - MILANO - Preservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio fotografico e completamento della catalogazione informatizzata dei volumi della biblioteca della fondazione » 122 FONDAZIONE STELLINE - MILANO Restauro della facciata interna lato giardino del palazzo delle Stelline....» 126

7 INDICE 7 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELLA LOMBARDIA - MILANO Valorizzazione dei resti del Santuario di Minerva nell area di Breno (BS).. Pag. 130 Monza e Brianza ASSOCIAZIONE AMICI DEI MUSEI - MONZA Restauro conservativo della saletta reale della stazione ferroviaria di Monza.» 134 Varese COMUNE DI PORTO VALTRAVAGLIA (VA) Restauro e recupero edilizio ed urbanistico del centro religioso di Domo...» 140 REGIONE MARCHE Ascoli Piceno COMUNE DI MONTALTO DELLE MARCHE (AP) Consolidamento e restauro del torrione del Castello di Patrignone » 145 COMUNE DI MONTEFIORE DELL ASO (AP) Recupero del Chiostro di San Francesco » 147 REGIONE PIEMONTE Alessandria COMUNE DI CASTELNUOVO SCRIVIA (AL) Intervento di restauro e consolidamento dell antico arco di via Roma.....» 151 Biella COMUNE DI VERRONE (BL) Restauro conservativo del Castello di Verrone » 155

8 8 INDICE Cuneo Associazione Collegium Artium - SALUZZO (CN) Restauro e risanamento dell ex oratorio della chiesa della Confraternita della Misericordia di Saluzzo Pag. 161 Torino COMUNE DI PIOSSASCO (TO) Restauro della chiesa della Madonna del Carmine » 166 Vercelli COMUNE DI BALMUCCIA (VC) Restauro dell organo settecentesco della chiesa di Santa Margherita......» 169 RISERVA NATURALE SPECIALE DEL SACRO MONTE DI VARALLO - VARALLO (VC) Restauro di due vetrate storiche » 173 REGIONE PUGLIA Bari MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA PUGLIA - BARI Costituzione di un archivio digitale della documentazione più antica delle confraternite pugliesi » 177 PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO - PUTIGNANO (BA) Conservazione e restauro della chiesa di San Pietro Apostolo » 181 Brindisi COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO (BR) Restauro della chiesa di Sant Antonio » 187

9 INDICE 9 Lecce PARROCCHIA DI SAN BIAGIO - GALATINA (LE) Consolidamento, restauro e recupero del complesso monumentale di San Biagio. Pag. 193 PARROCCHIA DI MARIA SANTISSIMA ANNUNZIATA - CASARANO (LE) Restauro della parrocchia » 197 PARROCCHIA DI SAN NICOLA VESCOVO IN CURSI (LE) Restauro del campanile e del cappellone della chiesa parrocchiale » 203 REGIONE SARDEGNA Sassari COMUNE DI SEDINI (SS) Consolidamento della Domus de Janas » 207 REGIONE SICILIA Agrigento COMUNE DI LICATA (AG) Restauro e recupero del complesso settecentesco del San Salvatore all interno dell ex convento benedettino di Santa Maria del Soccorso » 211 Palermo COMUNE DI TERMINI IMERESE (PA) Recupero dell acquedotto Cornelio » 215 REGIONE TOSCANA Arezzo COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO - AREZZO Restauro e valorizzazione del sistema delle mura e delle torri di Castiglion Fiorentino » 221

10 10 INDICE Firenze FONDAZIONE EZIO FRANCESCHINI ONLUS - FIRENZE Interventi di spolveratura della biblioteca Pag. 225 Livorno PARROCCHIA DI SANTA CHIARA D ASSISI - MARCIANA MARINA (LI) Restauro degli intonaci e degli stucchi interni alla chiesa » 230 Massa Carrara PARROCCHIA DEI SANTI GIOVANNI E COLOMBANO - PONTREMOLI (MS) Restauro degli stucchi nella chiesa di San Francesco » 234 Pistoia PARROCCHIA DI SAN MICHELE ARCANGELO - TOBBIANA DI MONTALE (PT) Restauro e valorizzazione dell Oratorio della Compagnia del SS. Sacramento » 240 REGIONE TRENTINO - ALTO ADIGE Bolzano COMUNITÀ EBRAICA DI MERANO (BZ) Riordino e inventariazione dell archivio storico della Comunità Ebraica....» 245 REGIONE UMBRIA Terni COMUNE DI GIOVE (TR) Consolidamento e restauro conservativo della cinta muraria di Giove Vecchio » 253 DIOCESI DI TERNI-NARNI-AMELIA (TR) Recupero della chiesa-cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni » 258

11 INDICE 11 REGIONE VENETO Rovigo ACCADEMIA DEI CONCORDI (RO) Ristrutturazione del Palazzo Accademico Pag. 263 CHIESA PARROCCHIALE ANNUNCIAZIONE DI MARIA SANTISSIMA - CENESELLI (RO) Restauro e valorizzazione della facciata della chiesa » 267 Venezia MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL POLO MUSEALE VENEZIANO - VENEZIA Revisione del manto di copertura del tetto della Galleria Franchetti - Cà d oro » 271 OPERA PIA DI TERRA SANTA IN GERUSALEMME - VENEZIA Recupero della chiesa di San Daniele in Lonigo e restauro delle pareti e delle pitture » 275 Verona COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Lavori di restauro della Chiesa del Cristo all interno del Castello scaligero» 281 Vicenza CITTÀ DI BASSANO DEL GRAPPA (VI) Completamento del restauro di Palazzo Sturm » 285

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13 PRESENTAZIONE Il Regolamento, emanato con d.p.r. n. 76 del 1998, così come modificato ed integrato dal d.p.r. n. 250 del 2002, disciplina il procedimento amministrativo otto per mille dell Irpef destinato allo Stato dai cittadini contribuenti. Il Regolamento stesso individua nella Presidenza del Consiglio dei ministri l istituzione responsabile, in via amministrativa, della unitarietà procedimentale connessa alla gestione di tali fondi. L attività procedimentale in parola costituisce dunque un segmento di attività complessa e delicata del Dipartimento per il coordinamento amministrativo, struttura competente a svolgere l azione operativa. Altre Amministrazioni prendono parte all attività procedimentale: i Ministeri degli affari esteri, dell interno, dell economia e finanze e per i beni e le attività culturali, nonché il Dipartimento della protezione civile, intervengono nella fase istruttoria che attiene alla verifica della correttezza delle istanze pervenute e alla valutazione tecnica delle stesse. La fase propriamente decisoria, che si conclude con l approvazione del piano annuale di ripartizione, adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, viene invece sviluppata direttamente dal Dipartimento. Per completezza informativa, va detto che l attività procedimentale include anche il monitoraggio sulla corretta utilizzazione dei finanziamenti da parte dei soggetti beneficiari, aspetto, curato anche questo, dal Dipartimento della Presidenza. Per ciascun anno, l entità dei fondi da ripartire è stabilita sulla base del gettito di destinazione da parte dei contribuenti riferito ai tre anni precedenti: entità che, dall esperienza condotta, risulta pur sempre esigua, rispetto al rilevante numero di istanze di finanziamento che pervengono annualmente. Ciò ha determinato, di conseguenza, l impossibilità di finanziare tutti i progetti proposti dagli Enti o dalle Amministrazioni ancorché in possesso dei requisiti previsti dalla normativa in materia.

14 14 PRESENTAZIONE Il procedimento sinteticamente descritto non esaurisce, nondimeno, il compito del Dipartimento. Da parte di chi sviluppa l attività procedurale si determina, come è giusto sia, una sorta di impegno etico posto dai cittadini che abbiano espresso l opzione a favore dello Stato, da cui scaturisce il diritto conoscitivo dei cittadini stessi e su cui si modella la trasparenza dell istituzione della Presidenza del Consiglio dei ministri. Su tale linea di eticità, per comporre gli elementi, conoscitivi e di trasparenza, e produrre un informazione utile e puntuale sul procedimento, il Dipartimento nel 2005 ha ritenuto di programmare un iniziativa atta a far conoscere nel concreto la specificità delle realizzazioni che è stato possibile effettuare con i fondi. E stata progettata l iniziativa di un Catalogo illustrativo sulle opere finalizzate alla conservazione dei beni culturali, realizzate grazie alla progettualità e all impegno operativo di enti pubblici o privati senza scopo di lucro, ovvero da pubbliche amministrazioni, beneficiarie di un contributo otto per mille. La prima edizione del Catalogo è stata presentata due anni fa, in occasione del Forum della Pubblica Amministrazione. In ragione dell interesse riscontrato, si è scelto di proseguire su tale linea informativa, assumendo l impegno di realizzarne altri anche sulle restanti tipologie. Il Catalogo che si presenta assume, pertanto, un significato di continuità con il primo, in coerenza con l intento di dare visibilità ad una serie di ulteriori, meritevoli interventi realizzati analogamente sul tema dei beni culturali. L interessante panoramica di contenuto del Catalogo dimostra l impegno di quanti, enti beneficiari di un contributo otto per mille, hanno operato per conservare, valorizzare e rendere fruibile, nel proprio contesto, il comune patrimonio culturale. All interno, si può cogliere lo sforzo di rendere evidente il confronto tra la situazione precedente e successiva all intervento di recupero del bene, ovvero la condizione di partenza di degrado o di pericolo di perdita del bene stesso su cui è stato valutato necessario intervenire, per giungere, allo stato attuale, ad un opera terminata ed approvata dalla Soprintendenza competente. Il contenuto del Catalogo non può che basarsi sulle relazioni descrittive del bene e dell intervento, prodotte dagli enti beneficiari, integrate dalle significative immagini

15 PRESENTAZIONE 15 fotografiche, anche se non sempre esaustive sotto il profilo del merito dell intervento eseguito. Il significato che si vuole dare a questa iniziativa è riconducibile alla volontà di costruire una buona prassi di comunicazione: esempio di come l amministrazione pubblica possa raggiungere un elevato numero di cittadini e di come i cittadini e la pubblica amministrazione possano realizzare insieme un comune impegno, in questo caso la salvaguardia del patrimonio culturale. Luigi GALLUCCI Capo del Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo

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17 INTRODUZIONE Z Il Servizio di Segreteria dipartimentale del Dipartimento per il coordinamento amministrativo, su una linea di continuità con il progetto di costruire un nuovo segmento informativo rivolto ai cittadini nell ambito del procedimento otto per mille dell Irpef a gestione statale ma, soprattutto, dopo l interesse ed apprezzamento colto a proposito del primo Catalogo, pubblicato nel 2005, sugli interventi realizzati grazie a tali fondi nell ambito della tipologia beni culturali, ha ritenuto di fare conoscere i tanti progetti terminati successivamente, ovvero il cui materiale era pervenuto tardi, per i quali era rimasta la preoccupazione di non avere dato giusto risalto. In tale prospettiva, si può affermare che il presente Catalogo integri il precedente nei suoi elementi conoscitivi ed arricchisca la trama degli interventi eseguiti straordinariamente con detti fondi, ovvero rappresenti quelli in via di ultimazione. Si tratta di beni culturali meritevoli, sotto il profilo della necessità ed utilità di essere recuperati e offerti alla fruibilità del pubblico, valutati favorevolmente dalla Commissione tecnica otto per mille nella difficilissima fase istruttoria. Difficile in ragione del delicato compito di valutazione, attento nel cogliere tecnicamente gli aspetti prioritari, nonché nel verificare sul piano amministrativo la correttezza di presentazione delle istanze. Chi è impegnato nell attività procedurale otto per mille dell Irpef a gestione statale ha ritenuto fondamentale progettare e sviluppare un segmento informativo riconducibile, in una nuova modalità di comunicazione, appunto il Catalogo, al diritto/aspettativa dei cittadini di essere informati. Un valore di trasparenza che si è voluto aggiungere alla necessaria correttezza dell azione procedurale, sulla base di una rinvenibile eticità nella gestione di fondi pubblici derivanti da un opzione di fiducia allo Stato espressa dai cittadini contribuenti. La presente pubblicazione aggiunge quindi alla precedente la conoscenza di una ulteriore serie di opere, il cui restauro è stato compiuto con i fondi in parola; anche in questa edizione scorrono piacevolmente non solo le sintetiche relazioni prodotte dai beneficiari dei contributi

18 18 INTRODUZIONE ma, nell intento di evidenziare l espressività artistica dei beni culturali in oggetto, anche una serie di fotografie sulla condizione del bene prima e dopo il restauro. Sono espressioni del patrimonio culturale, diffuso ovunque, anche nelle piccole e poco conosciute località del nostro Paese. Le immagini fotografiche proiettano aspetti culturali complessivi o particolari delle opere realizzate nei settori specifici, dall architettonico, al paesaggistico, a quello del passato storico e dello spettacolo. Sebbene lo sforzo sia stato mirato a ottimizzare l informazione con le immagini, tuttavia, è bene precisare come eventuali limiti connessi all efficacia espressiva possono talvolta derivare dalla qualità tecnica delle fotografie pervenute. Non sempre esse permettono di cogliere pienamente il pregio di un opera restaurata, ovvero i particolari di recupero della stessa. Per la tipologia culturale archivistico-libraria, ben si comprende come non sia stato possibile far conoscere nella dimensione visiva le rilevanti opere rese possibili con l utilizzo dei fondi. Al riguardo, si auspica che le relazioni contenute nel Catalogo riescano a presentare con incisività il pregio degli interventi eseguiti. Infine, ci sembra utile chiarire il perché talune regioni non siano rappresentate nel Catalogo, anche se può risultare che in esse sono state realizzate notevoli opere. Tale mancata citazione è collegabile ai tempi di ricezione del materiale necessario per la compilazione del Catalogo. Il nostro auspicio è che anche questa edizione dia modo ai lettori di fare una piacevole ed utile lettura e, nel contempo, renda conoscibile a chiunque si soffermi a consultare il Catalogo la destinazione concreta dell otto per mille dell Irpef a gestione statale. A tutto lo staff impegnato con grande entusiasmo nella realizzazione del Catalogo, che si ringrazia vivamente, non resta che raccogliere eventuali, graditi commenti da parte di chi vorrà sfogliarlo e ciò al fine di migliorare e rendere più efficace lo sforzo teso ad informare, obiettivo coerente con un nuovo modo di svolgere il lavoro amministrativo. Maria Claudia CAPUANO Coordinatore del Servizio di Segreteria dipartimentale

19 REGIONE CALABRIAZ COMUNE DI SCALA COELI (CS) Restauro e consolidamento della chiesa Santa Maria Assunta Le origini storiche del Comune di Scala Cieli non si conoscono con precisione ma l insediamento umano ha conquistato il suo sito già in epoca remota, probabilmente sin dall età del ferro, come testimoniano i numerosi rinvenimenti. In maniera più documentata Scala Coeli fu casale di Cariati fino all anno 1678 e con quest ultimo seguì le vicende feudali; quindi passò ai Cossinelli che lo detennero sino al 1754; poi per successione femminile passò ai Vitilio ( ) ed, infine, ai Bonanno Parisani: questi ultimi ne

20 20 COMUNE DI SCALA COELI - COSENZA furono baroni fino all avvento napoleonico e quindi all avvento dei Comuni. Il borgo antico di Scala Coeli conserva ancora oggi un fascino medioevale con le sue strette e ripide stradine, le vecchie case addossate l una sull altra; è arroccato, a cavaliere, sulla roccia arenaria che sale dalle sponde del fiume Nicà e ne delimita, con il forte acclivio, l intero perimetro urbano come fosse una cinta muraria tanto che, da lontano, si presenta come una fortezza inaccessibile. Le vestigia di questo antico Comune sono le mura esterne, nelle quali sono ricavate delle celle anticamente prigioni dei sudditi che disubbidivano alle regole della comunità, e la Chiesa Santa Maria Assunta, situata nel centro della parte antica del paese. La struttura della Chiesa si presenta a tre navate con abside sovrastato da una volta a crociera; gli archi delle navate sono a sesto acuto su pilastri di forma quadrata, mentre gli archi trasversali sono a tutto sesto. La pianta e l intera architettura sono un classico modello di chiesa in stile romanico, edificata sicuramente da maestranze che si spostavano dai luoghi più importanti verso quelli più decentrati diffondendo stili e modo di costruire, sicuramente in ritardo di decenni rispetto agli stili allora attuali. La Chiesa conserva alcune opere di interesse storico-artistiche quali un pulpito in legno del 1693 con decorazioni di notevole pregio, un affresco, resti di un altare situati nella navata laterale sinistra e affreschi situati vicino gli archi della navata centrale, raffiguranti le stazioni della Via Crucis. L intervento finanziato con il contributo dell otto per mille dell IRPEF a diretta gestione statale ha riguardato il consolidamento e restauro della Chiesa Santa Maria Assunta, inteso come recupero e valorizzazione delle caratteristiche storico-architettoniche dell intero manufatto.

21 L intervento si colloca, quindi, in un programma generale che ha come finalità la riqualificazione dell intero centro storico di Scala Coeli. Le soluzioni e le tecniche adottate in fase di realizzazione degli interventi sono in linea con le indicazioni generali del restauro, ovvero conservare quanto più possibile il manufatto nel tempo, senza alterarne l originalità. Intorno agli anni cinquanta, l edificio è stato oggetto di alcuni interventi, quali rifacimento degli intonaci, pavimentazioni e cornici, interventi condotti in modo sprovveduto e insensato, che hanno alterato irrimediabilmente alcune parti della fabbrica. Le opere di recupero, eseguite in ultimo, invece, hanno previsto, essenzialmente, interventi di consolidamento, di pulitura e messa in vista di parti superstiti significative della struttura mentre per le superfetazioni apportate, che ne deturpavano l immagine, si è deciso di ripristinare l aspetto originario. I lavori realizzati sono stati di consolidamento strutturale con una serie di opere atte a garantire all intera fabbrica la sicurezza e la capacità fisica di reagire adeguatamente alle sollecitazioni esterne. In particolare si è consolidato, oltre agli ambienti interni, anche la parete arenaria sul lato a valle della Chiesa, mediante una paratia di micropali. Il restauro delle pavimentazioni si è reso necessario in quanto quello originario era stato, purtroppo, rimosso negli anni cinquanta; si è ritenuto necessario ripristinare il pavimento in cotto del tipo antico artigianale come doveva essere quello originario, consentendo in questo modo di mettere alla luce le fosse tombali della navata centrale coperte da apposite lastre in cristallo. La copertura dei locali accessori è stata realizzata in legno e coppi come quella originaria. Una volta eliminati gli intonaci recenti, del tutto estranei alla storia della Chiesa, si è proceduto alla realizzazione degli COMUNE DI SCALA COELI - COSENZA 21

22 22 COMUNE DI SCALA COELI - COSENZA intonaci a base di calce idraulica pozzolanica, rifinito con tonachino di calce colorato. Sono state effettuate pulizie e messa a vista di alcune parti meglio conservate, quali gli archi delle navate e la stilatura dei giunti e delle sconnessure. Si è eseguito il restauro dei dipinti rappresentanti la Via Crucis della navata centrale mediante una pulitura preliminare: si è proceduto poi alla stuccatura delle lacune; fissaggio del colore; ritocco pittorico delle lacune di piccole dimensioni mediante colori a tempera stemperati con un leggero collante. La Chiesa Santa Maria Assunta è stata il primo centro di aggregazione della piccola comunità di Scala Coeli ed oggi più che mai, grazie al recupero, può riacquistare un ruolo primario nella rivitalizzazione del centro antico inteso come manifestazione della creatività e dello sviluppo di una comunità, che coinvolge tutti i cittadini per una consapevolezza del significato delle proprie tradizioni culturali, realizzate visibilmente nel tessuto urbano, nelle strutture architettoniche esterne ed interne e nelle tipologie decorative.

23 COMUNE DI CITTANOVA - REGGIO CALABRIA 23 COMUNE DI CITTANOVA A (RC) Restauro dell organo antico della Chiesa di San Rocco Nell anno 1916 il sacerdote Don Girolamo Pietropaolo sentì l esigenza di dotare la monumentale Chiesa di San Rocco di un grande organo come voce, che armonizzasse con la bellezza e la vastità della Chiesa ; incaricò quindi la ditta Bussetti di Torino della costruzione dell organo, che venne inaugurato il 21 settembre 1919 e furono invitati per l occasione i componenti della Filarmonica di Messina. L intervento, finanziato con il contributo dell otto per mille dell IRPEF a diretta gestione statale, ha riguardato il recupero dello strumento nelle sue parti foniche, meccaniche e strutturali. La prima fase effettuata è stata la pulitura in laboratorio dalla polvere e dai calcinacci. Successivamente, le parti lignee sono state sottoposte a trattamento antitarlo, mediante immersione in apposito medicinale disinfestante ad alta concentrazione. Il trattamento è stato completato in camera a gas, costituita in imbustatura in involucri di cellophane, impregnati dello stesso prodotto antitarlo. Si è proceduto, quindi, al restauro delle canne in legno appartenenti ai registri Bordone 16, Contrabbasso 16, Basso 8. Le canne sono state profondamente pulite e trattate con adeguati agenti antitarlo, sia per iniezione che in camera a gas. In seguito è stato effettuato il consolidamento delle parti lignee, previo lavoro di riempimento delle mancanze e turaggio dei fori del tarlo. È stato effettuato il riallineamento dei vari elementi di intonazione, mentre i piedi sono stati interamente trattati anche in vista di eventuali futuri attacchi di insetti xilofagi. Sono state, quindi, ripristinate le portine delle canne a valvola, con rifacimento delle

24 24 COMUNE DI CITTANOVA - REGGIO CALABRIA guarnizioni di chiusura in sceltissima pelle di agnello, nonché le chiusure delle portine sotto la bocca e gli innesti dei piedi in legno. Successivamente, si è pro- ceduto all invetriatura delle superfici sulla base col loidale e cromatica di quella preesistente, assicurando così la perfetta impermeabilità dell aria e la compat tezza del corpo sonoro. Sono stati quindi recuperati gli agganci originali. Anche i condotti lignei portavento sono stati completa- mente revisionati mediante trattamento antitarlo com pleto, rifacimento delle giunture in pelle d agnello di grosso spessore ed invetriatura finale, come adottato per le canne in legno. I mantici presenti del tipo riserve a lanterna sono stati aperti ed interamente puliti. Le parti in legno sono state trattate con antitarlo e le fessurazioni presenti sono state riempite onde evitare anche le minime per- dite d aria. I listoni in pelle e gli angoli laterali sono stati puliti, ammorbiditi e rinnovati laddove gli elementi in pelle originale presentavano grosse lacune e/o evidenti stati di secchezza e scarsa tenuta d aria. Nel riposizionamento degli elementi, sono state rifatte le giunture ai condotti portavento ed alla nuova entrata d aria proveniente dalla successiva applicazione del l elettroventilatore. Sono stati predisposti gli alloggia- menti per i pesi di zavorra che sono stati determinati esattamente nel tempo dell intonazione generale dello strumento, in fase di ricerca della pressione del vento originale usata. Si è proceduto, poi, allo smontaggio del somiere maestro dell organo, dei somieri derivati del pedale e dei relativi portavento di giunzione al mantice cen trale. Si è, quindi, proceduto al restauro delle parti interne, quali ventilabri e ventilabrini, con la sostituzione delle pelli secche ed usurate, rinnovando una perfetta tenuta

25 d aria sia nei comandi di tasto che di registro. Sono stati rettificati i pettini di comando al somiere maestro, con controllo degli snodi nell allaccio degli stessi alle spade di trazione, correggendo in modo opportuno la trazione delle molle di ritorno. Ai ventilabri maggiori sono state revisionate le molle a compasso in ottone, ricostruendo quelle snervate o rotte nella stessa materia (ottone crudo), pulendo le rimanenti e controllando attentamente la resistenza globale su tutta l estensione dei canali. Le uscite dei tiranti dai fondi dei somieri sono state riviste nei loro giochi presenti, onde permettere un regolare scorrimento del filo di tiraggio che lega le valvole alla relativa meccanica. Sono stati rinfor zati gli appoggi e le sedi del crivello e le rastrelliere delle singole canne fuori somiere (facciate e canne di pedale in legno). Lo stesso crivello è stato restaurato e rinforzato con il medesimo materiale nei punti deboli o bisognosi di integrazione. La tastiera è stata pulita, liberata dalle incrostazioni di detriti presenti e registrata nei propri snodi e binari di scor rimento. Sono state pulite le guide ed i punti di aggancio alle meccaniche di trasmissione. I comandi di registro sono stati controllati, sia in funzione che a riposo, e registrati in modo tale da poter ottenere una giusta apertura dei pettini. Le parti meccaniche sono state pulite e trattate antitarlo con consolidamento delle squadre di rimando. Tutti i tiranti lignei sono stati verificati nella loro struttura, sia lungo il corpo che nelle teste di aggancio. I terminali in filo di ferro cotto sono stati raddrizzati, ripuliti e collegati ai perni di funzionamento. Sono stati man tenuti i catenacci originali, permettendo un corretto uso degli stessi senza ricorrere a sostituzioni o nuovi adattamenti. Le tavole delle catenacciature e dei rulli sono state puli te, lubrificate e trattate con olio antiruggine trasparente COMUNE DI CITTANOVA - REGGIO CALABRIA 25

26 26 COMUNE DI CITTANOVA - REGGIO CALABRIA che, agevolando il movimento meccanico, protegge la parte metallica da ulteriori ossidazioni. Tutti i movimenti meccanici sono stati, infine, sottoposti ad una verifica globale di lavoro, rendendo così il sistema di trasmissione pronto per il funzionamento sotto pressione del vento prodotto.

27 REGIONE CAMPANIA COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA (AV) Consolidamento e restauro del Convento Santa Maria della Consolazione I resti del Convento di Santa Maria della Consolazione, in paese chiamato semplicemente il Convento, sono situati nella parte alta del centro storico di Sant Andrea di Conza, nel pianoro soprastante il Seminario Metropolitano e l Episcopio ad una quota di 706,00 metri s.l.m. Il complesso monumentale ha un estensione di circa metri quadrati ed è aggregato intorno ad un cortile di forma quadrata con vista panoramica sul

28 28 COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA - AVELLINO centro abitato e sui versanti collinari che dominano un vasto tratto della valle dell Ofanto. L intero ambito urbano costituisce una significativa testimonianza storico-architettonica dell edilizia con ventuale francescana realizzata in Irpinia tra il XVI ed il XVII secolo. L immobile, acquisito da alcuni anni al patrimonio comunale, dopo essere stato utilizzato per molto tempo come edificio rurale e pertinenza agricola del fondo rustico circostante, è destinato ad attrezzature pubbliche, dovendo essere una sorta di parco storico aggregato agli altri spazi pubblici - coperti e scoperti - che costituiscono il nucleo antico di Sant Andrea di Conza sviluppatosi attorno alla fortezza religiosa del l Episcopio a partire dal Medio Evo. I documenti che parlano dell antico Convento dei Padri Francescani, situato nel Comune di Sant'Andrea di Conza, non sono molti poiché, alla soppressione governativa avvenuta il 17 febbraio 1861, l archivio fu distrutto o disperso. Di certo si può affermare che nel luogo dove sorge il Convento già vi era, in precedenza, un edificio di culto e precisamente la Chiesa di Santa Maria della Neve. Con il terremoto del 7 giugno 1910 il complesso religioso ha subito gravissimi danni, dovuti ai crolli e alle numerose lesioni, che hanno mandato in rovina il chiostro ed il campanile a vela posto sopra l ingresso principale. Successivamente, il terremoto del 1980 ha ulteriormente aggravato il degrado del complesso monumentale che, sebbene ridotto a rudere, conserva tratti imponenti. Il progetto di restauro del Convento di Santa Maria della Consolazione a Sant'Andrea di Conza rientra in un più ampio programma di recupero del centro storico (ed in particolare della sua parte alta), portata avanti congiuntamente dal Comune e dalla Soprintendenza

29 COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA - AVELLINO 29 per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Salerno e Avellino. Particolare fascino trasmettono soprattutto gli elementi lapidei della facciata principale della chiesa e del convento, pur se i piedritti in pietra e gli arconi si pre sentano alquanto dissestati. Altrettanto imponente appare la facciata posteriore, anche se parzialmente rovinata, soprattutto nella parte prossima all abside della chiesa. Di particolare vigore appaiono i grossi arconi di sostegno - aggiunti alla facciata originaria in seguito al manifestarsi di gravi dissesti statici - che la contraddistinguono. All interno, ben poco rimane del chiostro originario. Due piedritti in pietra e l imposta di alcune arcate restituiscono l idea di un sistema poderoso, che pro babilmente determinava sui quattro lati del chiostro una forte teoria di archi in pietra. Il camminamento era coperto da un sistema archivoltato in muratura a sacco, ovvero da una più semplice copertura lignea a spiovente inclinato verso l interno del chiostro. Del pronao rimangono in piedi i due arconi laterali esterni in opera lapidea e due delle tre arcate del pro- spetto Principale (Nord) anche esse lapidee a conci squadrati. Il pronao, leggermente sporgente, presentava su que sta facciata un grosso arcone aperto. La facciata Nord, sicuramente lapidea nella parte basamentale (fino alla chiave delle arcate), presentava tre arconi aperti, di cui quello centrale di maggiore ampiezza (attualmente crollato). Sopra questo basamento, la parte di facciata corri spondente al coro interno, era caratterizzato da un semplice sistema di lesene e da un finestrone centrale sormontato da un timpano.

30 30 COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA - AVELLINO Il convento vero e proprio si presentava composto di tre corpi disposti a C, così che, accorpandosi al volu me della chiesa, individuavano la tipica condizione a corte claustrale. Sul lato Sud Ovest era situato il corpo delle stanze aggiunte, opera effettuata poco prima del 1861 e rimasta incompleta a seguito della soppressione del Convento stesso. Il corpo sul lato Nord presenta ancora dei muri peri metrali alquanto conservati nella loro estensione in altezza ed in lunghezza, pur se in precarie condizioni

31 COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA - AVELLINO 31 statiche, anche per effetto di cedimenti e scivolamento fondazionali, che si evidenziano dal tipo di lesioni in atto. La facciata Nord (prospetto principale) si presenta in opera lapidea squadrata, a ricorsi regolari.tale faccia ta appare caratterizzata verso il basso da una serie di archetti in pietra di sostruzione, attualmente riempiti con pietrame incoerente, probabilmente per ovviare a dissesti manifestatesi nel tempo. La parte superiore, in corrispondenza di questi archetti, presenta residui di aperture strette ed alte. Il corpo a Sud presenta il prospetto esterno quasi com pletamente integro, (anche se con fenomeni di dissesto statico), tranne che nella parte adiacente al coro della chiesa. In particolare le opere oggetto del lotto esecutivo in fase di ultimazione, finanziato con i fondi dell otto per mille dell IRPEF a diretta gestione statale, sono state: la rimozione delle macerie ed il recupero dei materiali di crollo, il restauro dei resti delle murature della chiesa e del convento, l allestimento di un percorso didattico. Si è iniziato con la pulizia e la disinfestazione del- l area d intervento; riguardo gli scavi e la rimozione delle macerie derivanti dai crolli del 1980 e da quelli precedenti si è proceduto con recupero dei materiali riutilizzabili. È stata prevista, in alcuni settori, l ese cuzione di saggi e indagini archeologiche mediante scavo eseguito a mano con sistema stratigrafico e recupero dei reperti, trasporto a rifiuto del terreno e preconsolidamento delle strutture eventualmente emer genti. È stato, poi, effettuato il restauro di alcune strutture (o parti di esse) particolarmente degradate mediante un insieme sistematico di opere al fine di restituire ai ruderi ed ai corpi edilizi l originaria integrità e logica strutturale provvedendo, laddove le strutture presenta-

32 32 COMUNE DI SANT ANDREA DI CONZA - AVELLINO vano segni di vulnerabilità, ad ottimizzarne l efficienza costruttiva con l uso di materiali e tecniche costruttive omogenei rispetto agli originali. È stato, infine, previsto l allestimento di spazi agibili (interni ed esterni) secondo un percorso didattico mediante la fornitura e posa in opera di elementi d ar redo interno ed esterno (pannelli didascalici, segnale tica, ecc.); Infine si è proceduto alla sistemazione a verde delle aree scoperte e all arredo urbano.

33 CHIESA ARCIPRETALE SS. SALVATORE - CASTELPAGANO - BENEVENTO 33 CHIESA ARCIPRETALE DEL SS. SALVATORE CASTELPAGANO (BN) Restauro della chiesa Sant Onofrio eremita Il fabbricato della chiesa, sito nel comune di Castelpagano, oltre a comprendere i propri locali, comprende quattro piccoli vani annessi che costituisco- no il romitorio adiacente. La chiesa di Sant Onofrio già esisteva al tempo del ter remoto del 1688 ed è l unica chiesa superstite dell ex feudo del nucleo abitato di Sant Angelo Radiginosa. Sita nella omonima località, dista circa 5 km di rota- bile da Santa Croce del Sannio, ed è identificabile proprio come piccola chiesa rurale in un paesaggio vario, suggestivo e piacevole. L edicola fu edificata a devozione del Santo, proba bilmente ad opera dei Monaci di San Basilio che avevano in Morcone un monastero nel secolo X e ne propagarono la venerazione. Sul frontone della porta laterale esterna c è una pie- tra scolpita dove si legge bene una data: A.D con altre lettere e sul portale d ingresso si legge: A.D. MDCCCXCII. Queste iscrizioni indicano che il sacro edificio fu più volte restaurato per danni sismici e che il romitorio esisteva già nell anno All interno della chiesa di Sant Onofrio, su una pare- te lapidea, si legge ancora che il Cardinale Maria Vincenzo Orsini, Arcivescovo di Benevento, ne consa crò l unico altare con rito solenne il 29 settembre del- l anno 1707 D.C. dedicandolo alla Santissima Vergine e Madre di Dio ed a Sant Onofrio anacoreta. Tuttora continua la tradizione di visitare il 29 settembre questa chiesa e di celebrarvi il Sacrificio Eucaristico. La festa con manifestazione esterna si celebra l 11

34 34 CHIESA ARCIPRETALE SS. SALVATORE - CASTELPAGANO - BENEVENTO giugno di ogni anno da tempo immemorabile, insieme alla fiera, ed é ritrovo di migliaia di fedeli anche dei paesi e dei nuclei rurali limitrofi, a manifestazione del particolare ed interessante aspetto socio-culturale-reli gioso del bene. Dai terremoti del 1962 e del 1980 il sacro edificio fu reso inagibile. La struttura portante dell edificio in oggetto in muratu ra continua di pietra mista di tufo e pietrame locale, presentava lesioni di forti identità alle murature peri metrali; inoltre, si riscontravano forti cedimenti delle sottofondazioni, oltre ad un ingente e diffusa altera zione cromatica della tinteggiatura dovuta ad usura e dilavamento, accompagnata da evidenti distacchi di intonaco con la fuoriuscita della sottostante muratura di tufo. La copertura della chiesa in struttura di c.a.p. realiz zata negli ultimi adeguamenti sismici dopo il terremoto del 1980, é a due falde spioventi e presentava forti infiltrazioni delle acque meteoriche, il manto di coper tura per lo più ammalorato e degradato dagli agenti atmosferici. I lavori eseguiti con il contributo dell otto per mille del- l IRPEF a diretta gestione statale si sono posti l obiettivo del recupero dell originario aspetto del bene, d indub bio interesse storico-architettonico-culturale, nonché del consolidamento dello stesso a tutela della pubblica e privata incolumità. Al fine di raggiungere lo scopo prefissato, si è iniziato con la completa spicconatura di tutte le zone d intona co degradate e, successivamente, si è passati al conso lidamento statico delle fondazioni continue mediante ampliamento delle fondazioni su entrambi i lati della stessa per tutto il tratto ove è risultato necessario. Per gli elementi orizzontali si è provveduto ad un ade guato consolidamento mediante apposizione di rete

35 CHIESA ARCIPRETALE SS. SALVATORE - CASTELPAGANO - BENEVENTO 35 elettro-saldata, mentre per gli elementi murari verticali in pietra di tufo, si è provveduto alla cucitura di elementi murari diversi mediante cucitura armata della lunghezza pari almeno al doppio dello spessore della parete maggiore e disposte ad un interasse variabile da 30 cm. a 50 cm. Si sono realizzate due serie di cuciture intersecantesi planimetricamente, in modo da assorbire meglio gli sforzi di trazione che si creano tra le due pareti ortogonali. Per la cucitura della massa muraria, si sono usate le cuciture armate per incrementare la resistenza locale a trazione, con vantaggio anche di quella a compressione e taglio. Con un orditura sfalsata opportunamente

36 36 CHIESA ARCIPRETALE SS. SALVATORE - CASTELPAGANO - BENEVENTO inclinata e disposta in modo da realizzare la sovrapposizione delle armature, si è passati a migliorare la reazione agli stati di sollecitazione pluriassiali. Si è provveduto, inoltre, al rifacimento degli intonaci, nel pieno e completo rispetto delle sagomature, delle fasce, cornici e lesene esistenti, con applicazione di malta colorata, ottenuta con l utilizzo di colori naturali e usando le tecniche tradizionali nel rispetto dei colori originali. La facciata principale, in pietra locale, si integra ora pienamente con lo stato dei luoghi. Considerata l importanza storico architettonica del bene e dell insieme generale, ogni operazione necessaria è stata svolta ad opera d arte attraverso la ricerca dei materiali più adatti e le tecniche ritenute più opportune.

37 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO 37 PARROCCHIA DI SAN LORENZO MARTIRE IN SAN LORENZO MAGGIORE (BN) Consolidamento e restauro della Chiesa La Chiesa di San Lorenzo Martire è ubicata nel centro urbano del Comune di San Lorenzo Maggiore in pro vincia di Benevento. La rilevanza storico culturale del monumento è note vole in quanto, oltre ad inserirsi in un territorio forte- mente storicizzato, è simbolo di un epoca di trasfor mazioni urbanistiche del primitivo nucleo abitativo in espansione: la fabbrica, infatti, sorgeva fuori al borgo urbano.

38 38 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO Gli storici fanno risalire la fondazione del complesso nel A metà del XVI secolo essa fu ampliata costruendo la sacrestia e, agli inizi del XVII secolo, si diede inizio alla edificazione del campanile. La Chiesa di San Lorenzo Martire ha subito varie vicissitudini nel corso del tempo: i tanti terremoti e gli eventi climatici (la zona è soggetta a forti ventilazioni), non hanno scalfito la solennità di un monumento che risulta essere uno dei più bei templi della cristianità della Valle Telesina. Ha pianta a croce latina, una sola grande navata, le cui pareti sono scandite da lesene con capitelli corinzi e da finte arcate, ed è coperta da un soffitto a casset toni decorato con stucchi. L incrocio tra il braccio lungo e corto della croce (cen tro del transetto) evidenzia in sommità una cupola, con alla base un tamburo ottagonale, che caratterizza spazialmente l interno della chiesa rendendo anche lo spazio esterno immediatamente leggibile per la forte rappresentazione delle relative falde che scandiscono nettamente l impianto a croce allungata. Nell abside, di forma rettangolare, è posto l altare maggiore, contornato da un coro ligneo (noce e casta gno) settecentesco di ottima fattura artistica. Due cappelle laterali, finemente decorate con fregi e stucchi, delimitano l area sacra a nord del palinsesto. L intervento progettuale è scaturito da una scelta for zata rispetto alle priorità di risoluzioni del degrado diffuso su tutta la struttura lasciando ancora alcuni problemi non risolti. La Chiesa aveva nel suo interno un grave problema di umidità al pavimento, causato da un sottofondo non isolato dal terreno, che rendeva vano ogni intervento di nuovi intonaci alle pareti interne. Il degrado era causato anche dalle prese d aria murate e dal sacrario, che la chiesa in passato

39 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO 39 disponeva per la sepoltura fino al XIX secolo dei resti mortali dei defunti, nonchè dalla copertura fati scente e dalle continue infiltrazioni d acqua piovana che avevano degradato gli intonaci sia interni che esterni. La Chiesa era aperta al culto senza idonei impian ti elettrici, di illuminazione e di amplificazione sonora. Il coro ligneo del maestro Alessandro Criscuoli (sec. XVIII), ubicato sui tre lati dell abside quadrangolare, di rilevante valore storico ed artistico, si manifestava in condizioni disastrose con alcune parti strutturali in legno di castagno e di finitura in legno di noce, inesi stenti a causa di un furto nel 1999 e con le rimanenti parti addirittura cadenti. Il manto di copertura si presentava in alcune zone lacunoso di tegole e la struttura del Campanile era in condizioni statiche pessime, in tutti i livelli di cui è composto, sia all esterno che nel suo interno. Partendo dai primi piani, il paramento murario, internamente, risultava a tratti essere lesionato e sconnesso e i pochi intonaci presenti si erano deteriorati dall usura del tempo, per cui risultavano fatiscenti. Anche le scale di collegamento verticale, erano in cattivo stato di conservazione e urgeva un intervento di risanamento. La guglia, impostata su un allungato tamburo prima del restauro, risultava essere solamente intonacata, per giunta in cattivo stato di manutenzione e con gravi problemi strutturali e le aperture di forma cir colare apparivano chiuse. Gli interventi finanziati con il contributo dell otto per mille dell IRPEF a diretta gestione statale hanno riguardato il consolidamento e il restauro della Chiesa.

40 40 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO I lavori realizzati nell interno del campanile hanno riguardato la complessa struttura, consolidando gli incroci del paramento murario per tutti i livelli. Le demolizioni hanno interessato sia piccole parti di muratura sovrapposte, risultate di scarso interesse, che le pavimentazioni, con il disfacimento dei mattoni moderni e messa in opera di mattoncelle in cotto natu rale. Il consolidamento di tutta la compagine muraria non solo ha consentito di eliminare il degrado strutturale ma ha garantito anche la formazione di una ottima base per l applicazione dello strato superficiale degli intonaci. Sono state revisionate le scale in pietra le alzate e pedate, con integrazione delle parti mancanti con lo stesso materiale lapideo. Le superfici esterne del campanile sono state interessate da una revisione e formazione totale degli intonaci e pulitura delle parti di elementi architettonici in pietra. Esternamente i lavori si sono conclusi con la messa in opera del rivestimento nella sommità della guglia con nuovi embrici colorati e maiolicati di colore verde e giallo, che hanno conferito alla struttura architettonica la solennità originaria. I lavori in copertura si possono riassumere in due fasi: la prima ha riguardato la verifica dell esistente manto con il rimaneggiamento di tutte le tegole, la rimozione e la sostituzione di quelle rotte e la pulitura di quelle esistenti. La seconda fase è stata la messa in opera del nuovo manto di copertura realizzato con doppia ventilazione per un maggior isolamento del sottotetto. L intero nuovo manto di copertura in coppi tradizio nali di laterizio è stato bloccato da ganci ferma- coppo che formano un fissaggio continuo del tetto evitando, per l azione del vento, il capovolgimento del manto stesso. La messa in opera di nuovi cana-

41 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO 41 li di gronda, su tutta la copertura, ha consentito la canalizzazione delle acque ai nuovi pluviali di discesa in rame. In ottemperanza all indirizzo della competente Soprintendenza, il manto superficiale in coppo tradi zionale è stato accuratamente antichizzato per rende- re l opera consona alle direttrici dell Ufficio Centrale. L intervento riguardante il coro ligneo è stato valutato con accuratezza per la sua valenza storica e culturale quale arredo liturgico. Le prime lavorazioni hanno riguardato la pulitura generale dell arredo liturgico e della superficie su cui esso insiste, tramite lo sgombro di calcinacci e pulitura dei singoli elementi eliminando materiale pulvirulento e, con l ausilio di una pistola ad aria compressa, è stato rimosso lo sporco delle parti lignee interessate dalle gallerie dei tarli.

42 42 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE IN S. LORENZO MAGGIORE - BENEVENTO La disinfestazione degli elementi in legno, interessati da parassiti, è stata realizzata con un intervento a camera ermetica, creata avvolgendo il tutto in fogli di nylon. Si è proceduto, poi, al consolidamento di tutto il materiale ligneo, mentre alcune parti mancanti sono state ricostruite con legno ex novo, simile a quello esistente, differenziandone la lavorazione a moduli secondo le indicazioni della Soprintendenza. L arredo, una volta montato in tutte le sue parti, è stato sottoposto ad una lucidatura finale per la protezione e presentazione.

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