RASSEGNA STAMPA 8/4/2015. a cura dell UFFICIO STAMPA ASREM

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5 Sanità, domani atteso consiglio comunale monotematico L'obiettivo è l elaborazione di un ordine del giorno frutto della discussione in Aula per la salvaguardia del livello essenziale di assistenza sul territorio cittadino. Il tema del consiglio comunale di Campobasso di domani mattina alle 8:30 è la questione sanità. Il presidente Sabino Iafigliola, ha invitato anche il Presidente della Giunta regionale del Molise, Paolo di Laura Frattura, commissario ad acta, nonché il direttore generale dell Asrem, Mauro Pirazzoli, e il direttore regionale del settore, Marinella D Innocenzo. I tre sono chiamati a relazionare sul tema e rendere edotta la popolazione campobassana su quello che accadrà. Paolo Di Laura Frattura è chiamato a dire quello che è già ha detto a Isernia: le strutture già esistenti non saranno oggetto di chiusura e la qualità resterà la stessa. E sul fronte Pd? Non è esclusa una partecipazione fuori programma del senatore Roberto Ruta, tra l'altro amico del sindaco Antonio Battista.

6 Una finestra sulla medicina naturale: a Campobasso, un focus sull'intestino, la prevenzione ed il trattamento dei suoi problemi. Intestino, croce e delizia: come conoscere i suoi problemi ed mparare ad evitarli e a superarli se si manifestano. É questo uno dei temi al centro della finestra sulla medicina naturale in programma giovedi 9 aprile alle ore nella sala convegni dell' Hotel San Giorgio di Campobasso.L'evento, organizzato dall'associazione culturale La Chiave della salute in collaborazione con il Centro Studi Cosmo de Horatiis e l'istituto di Medicina Biointegrata, prevede quattro diversi e specifici momenti. In apertura del convegno, l'intervento del dr. Giacomo Pagliaro, biologo nutrizionista specialista in scienze dell' alimentazione e docente presso l'università di Camerino.A seguire, la relazione del Dott. Antonio Mazzocco, medico chirurgo perfezionato in medicina biointegrata e responsabile del servizio di idrocolonterapia presso la casa della Salute Domus Medica di Bagnoli del Trigno. Mazzocco illustrerà il ruolo dell' idrolonterapia sull'ecosistema intestinale.della valutazione nutrizionistica biointegrata parlerà invece la dottoressa Gianna Vespa, responsabile del servizio di nutrizione biointegrata presso la Casa della Salute Domus Medica di Bagnoli del Trigno.A completare l'evento, la presentazione del libro RISTOMAGRO, chi mangia buono non ingrassa, successo editoriale del dr. Giovanni Occhionero, Chimico farmaceutico esperto in fitogenomica e metabolismo, docente Imeb, Istituto di Medicina Biointegrata.

7 Vasto, Lanciano e Atessa: 'Un unico, nuovo e grande ospedale' L'idea di Antonio Spadaccini, ex vice sindaco e primario di Gastroenterologia al 'San Pio' Un unico nuovo ospedale di I livello per l area Lanciano- Atessa-Vasto funzionalmente collegato, per i casi più complessi, con un centro di riferimento magari da individuare in un presidio con tutte le specialità medico-chirurgiche ed i servizi h 24 (II livello) nell area metropolitana di Chieti-Pescara. È l ipotesi di Antonio Spadaccini, direttore dell Unità operativa complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva del San Pio ed ex vice sindaco di Vasto, che interviene nel dibattito sulla nuova rete ospedaliera regionale che ha visto anche la mobilitazione degli utenti con manifestazioni di piazza in difesa delle strutture più piccole. «È anacronistico continuare a sognare la costruzione in Abruzzo di cinque nosocomi a Lanciano, Vasto, Giulianova, Sulmona ed Avezzano. Se mai si riuscisse effettivamente a realizzarli, in base agli standard organizzativi nazionali, sarebbero ridimensionati, avrebbero al massimo 200 posti letto e limitate capacità clinico-assistenziali», sottolinea Spadaccini. «L obiettivo prioritario della Regione è garantire assistenza appropriata e uniforme ed una rete dell emergenza efficace. Le risorse economiche disponibili già limitate e in costante diminuzione non possono, però, essere sufficienti per tutti i presidi attualmente operativi», puntualizza il primario di Gastroenterologia. «Tenendo presenti i bisogni clinici territoriali, va ridisegnata la tipologia degli ospedali e la loro collocazione. Non servono solo nosocomi per acuti altamente

8 tecnologici ma anche strutture capaci di fornire risposte socio-sanitarie seppure di non elevata complessità, rispondenti ai bisogni delle comunità locali», aggiunge. «Il nuovo regolamento sugli standard qualitativi approvato dalla Conferenza Stato-Regioni prevede e classifica tre tipologie di ospedali a decrescente complessità e la sua applicazione imporrà anche all Abruzzo la rivisitazione della propria rete ospedaliera. Non è più pensabile mantenere attività clinico-assistenziali per pazienti acuti in presidi che invece andrebbero riconvertiti», sostiene. Per Spadaccini i nuovi ospedali abruzzesi dovrebbero essere il riferimento di bacini d utenza non inferiori a mila utenti con posti letto ed adeguate risorse tecnologiche e umane. «Valutando caso per caso, alcuni nosocomi di base potrebbero continuare ad essere operativi. Una delle soluzioni percorribili per ottimizzare l assistenza sul territorio è rappresentata dalle cosiddette Case della salute o ospedali di prossimità, comunità, territoriali o distrettuali. Hanno una gestione infermieristica, la presenza attiva di medici di medicina generale e possono garantire servizi diagnostico-terapeutici di base avvalendosi di team multispecialistici. In prospettiva sono una risorsa soprattutto per alcune aree non densamente popolate e con un utenza soprattutto costituita da anziani. Possono essere efficientemente attrezzate con una ventina di posti letto per interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio ma che, per impedimenti di varia natura non si riesce ad assicurare direttamente a casa del paziente», conclude Spadaccini. Simona Andreassi (Il Centro)

9 Def Lorenzin: Non mi aspetto sorprese. Il comparto Salute ha già fatto sacrifici Poco prima del Cdm odierno il Ministro della Salute sottolinea di aver contribuito alla stesura del documento in cui vengono anticipati i timing di applicazione del Patto per la salute. Abbiamo già fatto un lungo lavoro per la manovra da 2,5 mld delle Regioni. E poi ribadisce: Prossimo anno spesa pubblica si dovrà riorganizzare su altri settori. 07 APR - Non mi aspetto sorprese. Noi abbiamo contribuito alla stesura del documento in cui vengono anticipati i timing di applicazione del Patto per la salute. È quanto afferma il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin a margine del World health day 2015 dedicato alla salute alimentare, prima del Consiglio dei ministri odierno in cui è iniziato l'esame del Documento di economia e finanza. Lorenzin sottolinea di aver letto oggi questioni sui giornali che sono abbastanza inverosimili. Ricordiamoci che in sanità i costi standard ci sono già da due anni. Nel Def abbiamo proposto l applicazione tappa per tappa del Patto per la Salute e che comprende anche la realizzazione delle centrali uniche di acquisto. Lorenzin ha ricordato come è stato fatto un lungo lavoro preparatorio per la manovrina di 2,5 miliardi delle Regioni sia con il Mef, i consiglieri economici del premier e con il premier stesso. Stiamo lavorando ad un ragionamento organico. Ciò di cui il comparto salute ha bisogno. Per quanto riguarda il futuro il Ministro ha specificato come sia fondamentale che i costi standard siano applicati anche altri settori della Pa. Il comparto Salute ha già fatto un sacrificio quest anno. Il prossimo anno la spesa pubblica si dovrà riorganizzare su altri settori. Anche se su sanità ci sono grandi margini di recupero, circa mld. Ma ciò non può realizzarsi più con i tagli ma attraverso la riorganizzazione. Noi non possiamo ridurre gli investimenti, su farmaci salvavita, su ricerca e tecnologie.

10 Responsabilità professionale. Verso il testo unico. La colpa professionale depenalizzata? Ecco le principali novità in 11 articoli Questa settimana potrebbe essere quella buona dopo una serie di sedute a vuoto. Il testo da limare dovrebbe essere di 11 articoli. Tra le novità la depenalizzazione della colpa professionale, le assicurazioni no fault e il potenziamento del risk management. Obbligo assicurativo per i libero professionisti, solo facoltativo per i dipendenti del Ssn Il Comitato ristretto della Commissione Affari Sociali della Camera sta già lavorando alla messa a punto di un testo unico che raggruppi le diverse proposte di legge in materia di responsabilità professionale (AC. 259 Fucci, AC. 262 Fucci, AC Calabrò, AC Grillo, AC Vargiu e AC Monchiero, AC Miotto e AC Formisano). Un testo definito ancora non c è ma siamo in grado di anticipare le linee conduttrici del lavoro sul quale i diversi rappresentanti dei gruppi in Commissione dovranno trovare la quadra. Giovedì prossimo è calendarizzato un nuovo incontro dopo le sedute a vuoto delle ultime settimane. In tutto dovrebbero essere 11 articoli. Al primo punto troviamo la definizione di atto sanitario, un atto complesso e sottoposto a molte variabili. Una complessità che i legislatori hanno tutte le intenzioni di far emergere nel testo finale proprio al fine di far capire che ci si riferisce a questioni complesse con diverse ricadute in diversi soggetti. Dal medico e ai sanitari in generale, fino alle aziende sanitarie e naturalmente al cittadino. Nell articolo 2 l attenzione è posta sulla gestione del rischio clinico, mettendo in evidenza gli organismi preposti, gli aspetti legati alla segnalazione degli errori e alla formazione. L articolo 3 dovrebbe prevedere l istituzione di un Osservatorio regionale e nazionale ed anche un Agenzia nazionale dedicata. Mentre all articolo 4 saranno enunciati i principi di libertà e trasparenza e i nuovi compiti dell Agenas sui sistemi di punteggio per la classificazione delle singole strutture in base alle azioni preposte alla gestione del rischio clinico. Il patto forte dovrebbe però arrivare con l articolo 5 dove ci dovrebbe essere la depenalizzazione della colpa medica. Ma al momento non sono noti i dettaglio della proposta che formulerà il Comitato ristretto. Nell articolo 6poi verrà stabilito che la responsabilità della struttura è contrattuale mentre quella del professionista è extra contrattuale

11 L articolo 7punta sul potenziamento delle iniziative di conciliazione e su altre tematiche finalizzate a semplificare i procedimenti di risarcimento in sede civile. All articolo 8 dovrebbero trovare invece posto le norme per introdurre in Italia il sistema assicurativo no no fault nel settore delle polizze sanitarie. In pratica si tratta di un sistema, già introdotto in Francia, che prevede l indennizzo del paziente a prescindere dall accertamento della colpa. A fronte di questo il paziente che aderisce al no fault rinuncerebbe ad azioni ulteriori in sede giudiziaria. All articolo 9 dovrebbe arrivare l ok a forme di autoassicurazione e alla rivalsa obbligatoria nei confronti dei sanitari che hanno determinato il danno. E in proposito si dovrà anche definire l entità percentuale della somma ammessa a rivalsa rispetto allo stipendio e il numero di anni in cui esercitare l azione di ristoro del danno. Nel pubblico, si parla di introdurre l obbligo assicurativo per i sanitari sulla quota soggetta a rivalsa. E inoltre si dovrebbero anche prevedere meccanismi punitivi sulla carriera ed eventualmente sanzionatori sulle autonomie professionali per i sanitari colpevoli di negligenza accertata. E infine l assicurazione non obbligatoria per il medico dipendente, mentre sarà obbligatoria per il libero professionista. All articolo 10 si prevede che la struttura sanitaria privata, sia accreditata e contrattualizzata, che non contrattualizzata si debba comportare come la struttura pubblica (è garante a tutti gli effetti del risarcimento danno) sotto il profilo della responsabilità dei sanitari che vi operano a qualsiasi titolo. E infine l ultimo articolo, l 11, che dovrebbe riformare le consulenze tecniche d ufficio e prevedere anche l Albo dei CTU, prevedendo inoltre la regolamentazione e la responsabilizzazione dell attività dei consulenti di parte.

12 Cancro. Ecco i 3 screening salva vita. Come tenersi aggiornati sui test offerti dal Ssn per il tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto. Il vademecum del ministero Il ministero della Salute ha realizzato un vero e proprio vademecum per donne e uomini per facilitare l accesso ai tre test per la prevenzione dei tumori inseriti nei programmi di screening pubblici. Ecco cosa fare e quando. I testi consigliati dalla mammografia all'hpv. Ogni anno inviati 10 milioni di avvisi ed effettuati oltre 5 milioni di esami. In Italia, secondo le indicazioni del ministero della Salute, il Servizio sanitario nazionale fornisce gratuitamente accertamenti per la diagnosi precoce dei tumori all'interno di programmi di screening: tumore del seno tumore del collo (cervice) dell'utero tumore del colon-retto Se sei nell'età prevista dallo screening riceverai a casa una lettera d invito. Nella lettera troverai una presentazione del programma e la comunicazione di un appuntamento presso il centro screening di zona. Verrà indicato cosa dovrai fare e come. La lettera conterrà anche un informativa e un allegato da firmare in merito al trattamento dei dati personali e sensibili. Ogni anno più di 10 milioni di inviti e oltre 5 milioni di esami. La diagnosi precoce in campo oncologico può essere frutto del caso, quando, per esempio, il tumore viene scoperto grazie a un esame effettuato per altri motivi e non con lo scopo specifico di cercare un cancro. Molto più spesso, però, il merito della scoperta precoce di alcuni tra i tumori più diffusi deve essere attribuito a programmi di screening appositamente studiati. In Italia i programmi di screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto sono sempre più estesi sul territorio nazionale e la partecipazione della popolazione è sempre più elevata, anche grazie agli indirizzi normativi ministeriali. Sono state più di 10 milioni le donne invitate nel 2013 e più della metà hanno aderito agli screening. Lo screening è gratuito e non occorre la richiesta del medico. Per effettuare lo screening non serve l impegnativa del medico, perché non è necessario pagare il ticket. Basta portare con te la lettera d invito oltre alla tessera sanitaria con banda magnetica e seguire le indicazioni contenute nella lettera, compresi gli accorgimenti da adottare prima di effettuare il test. Potrai richiedere un giustificativo per l'assenza dal lavoro.

13 L esame di screening non è obbligatorio. Noi però ti consigliamo di farlo perché l esperienza scientifica dice che è un esame molto efficace. Parlane con il tuo medico, che saprà consigliarti. La risposta ti verrà spedita a casa. Quando effettui lo screening porta sempre con te gli esami precedenti. E' sempre consigliabile portare in visione la documentazione sanitaria di eventuali esami effettuati in precedenza (Pap-test, colposcopie o mammografie) o trattamenti effettuati anche fuori dal programma di screening. Il confronto è utilissimo per poter svelare un minimo cambiamento della situazione precedente. In caso di esito dubbio o positivo la Asl ti contatterà direttamente. Se non risulta nulla di sospetto all esame di screening, nel giro di poche settimane riceverai la comunicazione dell esito attraverso una lettera a domicilio. Qualora l esito dell esame sia dubbio o evidenzi alterazioni cellulari, non necessariamente di origine tumorale, verrai contattata telefonicamente per concordare gli ulteriori accertamenti. Se non ricevi la lettera di invito, informati presso la Asl e il tuo medico. Se non hai ricevuto mai un invito dalla ASL o non hai aderito al programma, puoi telefonare alla tua ASL per chiedere un appuntamento o chiedere consigli al medico di famiglia. Il medico svolge un ruolo fondamentale nei programmi di screening, in particolare nella selezione delle persone da invitare, nell informazione attiva nei confronti della popolazione, soprattutto quella che non aderisce all invito e delle persone risultate positive al test o richiamate per un approfondimento. E importante anche nel supporto psicologico in tutte le fasi del programma. Sì, lo screening va fatto quando non hai sintomi. E importante effettuare lo screening proprio quando non hai né segni né sintomi di tumore. Le cellule alterate, infatti, non danno sintomatologia, soprattutto nelle fasi iniziali, ma possono in alcuni anni crescere fino a trasformarsi in un tumore. Sottoponendoti allo screening puoi fare una diagnosi precoce. Quando i sintomi sono evidenti la malattia può essere ormai in una fase avanzata. Se in attesa del successivo test di screening si verifica qualcosa di insolito (per esempio, perdite vaginali di sangue al di fuori del periodo mestruale, sangue nelle feci o altro) parlane con il medico o col tuo ginecologo. Anche se sei straniera puoi aderire ai programmi di screening. Il Servizio sanitario nazionale promuove e raccomanda a tutte le donne, italiane e straniere, gli accertamenti per la prevenzione e la diagnosi dei tumori femminili. Per aderire ai programmi di screening devi essere in possesso della tessera sanitaria, richiesta alla Asl di competenza per il tuo luogo di residenza o di effettiva dimora. Tumore del seno, mammografia a partire dai 50 anni ogni 2 anni I programmi di screening per la prevenzione del tumore al seno coinvolgono le donne di età compresa tra 50 e 69 anni. Secondo i dati dell'osservatorio screening è aumentato il numero delle donne italiane invitate a effettuare una mammografia nel biennio rispetto al precedente, passando da circa a quasi L'adesione

14 all'invito resta sostanzialmente invariata rispetto al 2012, con un valore intorno al 57%. La mammografia è l esame radiologico del seno che permette di individuare il tumore in una fase molto precoce, in quanto consente di identificare noduli di piccole dimensioni (inferiori a 1 cm), non ancora percepibili al tatto. Se il tumore è piccolo, aumentano le possibilità di guarigione e l intervento chirurgico è conservativo (molto ridotto). L 80-90% delle donne con un tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente. La mammografia si esegue ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni (con una periodicità annuale nelle donne sotto ai 50 anni). Alcune donne trovano dolorosa (soprattutto in fase premestruale per via della maggiore tensione mammaria) la compressione delle mammelle tra le due piastre dell'apparecchiatura per la mammografia, ma il disagio dura solo il breve tempo necessario per l'esame. Secondo l Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), partecipare allo screening organizzato su invito attivo (mammografia biennale nelle donne di anni) riduce del 35% la probabilità di morire per cancro della mammella. Tumore del collo dell utero, Pap-test o test HPV dai 25 ai 65 anni I test di screening per i tumori del collo dell utero (cervice uterina) servono sia a ridurre la mortalità per tumore sia a diminuire l'incidenza della neoplasia invasiva, grazie alla capacità di identificare sia le lesioni tumorali molto precoci che quelle pretumorali. Sono diretti a donne di età compresa tra 25 e 65 anni. I test di screening usati Pap-test - è un esame semplice e non doloroso, che si esegue prelevando con una spatola e uno spazzolino del materiale presente sul collo dell utero, che viene strisciato e fissato su un vetrino e quindi analizzato in laboratorio. Con il Pap-test si possono evidenziare lesioni pre-tumorali e/o tumorali del collo dell utero anche molto piccole, che possono essere presenti in assenza di sintomi. Di solito sono curabili con interventi ambulatoriali. Lo screening prevede l effettuazione del test ogni 3 anni. Test HPV - si effettua in maniera simile al Pap-test. Il materiale prelevato però non è letto al microscopio, come nel Pap-test, ma sottoposto a un esame di laboratorio per la ricerca del virus. Il test HPV si può fare come test di screening, al posto del Pap-test. In questo caso, se il test HPV è positivo il Pap-test diventa un esame di completamento che viene chiamato test di triage. Perché fare il test HPV al posto del Pap-test? Lo screening con il test HPV al posto del Pap-test si può fare perché molti studi hanno dimostrato che il test HPV trova più lesioni del collo dell utero di quelle che trova il Pap-test ed è quindi più protettivo. Inoltre, il test HPV trova queste lesioni più precocemente, e quindi deve essere ripetuto ogni 5 anni invece che ogni 3 anni come il Pap-test. Il test HPV è raccomandato dopo i anni perché nelle donne più giovani le infezioni da

15 HPV sono molto frequenti, ma nella maggior parte dei casi regrediscono spontaneamente. Lo screening con HPV nelle donne sotto i anni porta a trovare, e quindi a trattare, delle lesioni che sarebbero regredite spontaneamente. Tumore del colon-retto, SOF a partire dai 50 anni ogni 2 anni, per lei e per lui Nel 2013 le persone invitate allo screening per il tumore del colon-retto sono state più di 4milioni e 300mila, con un'adesione del 44%. Le persone che effettivamente si sono sottoposte allo screening sono progressivamente aumentate fino ai 3milioni e 500mila nel (I programmi di screening in Italia - dati ). Per lo screening del tumore del colon-retto sono impiegati due tipi di test: la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) la rettosigmoidoscopia. L esecuzione periodica di questi esami può salvare molte vite. Il test di screening utilizzato dalla quasi totalità dei programmi di screening è il test SOF, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. L esame, estremamente semplice, consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Le eventuali tracce di sangue sono infatti un indizio della presenza di lesioni che possono, in futuro, degenerare in forme tumorali maligne. Una piccola parte dei programmi di screening attivi in Italia utilizza, al posto della ricerca del sangue occulto, la rettosigmoidoscopia, che consiste nella visualizzazione diretta, tramite una sottile sonda, dell ultima parte dell intestino, dove si sviluppa il 70% dei tumori.

16 ANTEPRIMA/ Def e Piano riforme, per la sanità molta spending e nuove tariffe. Anche nuovi Drg. Cosa cambia. Ecco il testo Mentre Governo e Regioni sono all'ultimo miglio dell'accordo sui tagli da 2,35 mld per il 2015 alla sanità pubblica, che dovrebbe essere sancito in una Conferenza straordinaria giovedì 16 prossimo, dal Def e dal Piano nazionale delle riforme che oggi è al pre esame del Consiglio dei ministri atteso al varo finale venerdì, arrivano indicazioni anche per la sanità. It.Drg, si cambia. Molte conferme - quelle del Patto salute - ma anche novità si annunciano per il Ssn. Come la revisione del sistema di remunerazione delle prestazioni sanitarie, che pure fanno parte del Patto: le tariffe dei laboratori, partita ostica da anni, e il Nomenclatore delle protesi, ad esempio. Ma nel carnet ci sono in prospettiva per il ministero anche i nuovi DRG (si legga la nostra anticipazione). È un nuovo sistema - ribattezzato It.Drg - che intende dare una fotografia molto più realistica della situazione italiana: si è già partiti in via sperimentale in 40 ospedali, in un percorso che terminerà nel Poi i nuovi Drg dovrebbero scattare per tutte le prestazioni ospedaliere.

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