Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) 2012-2015 in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro"

Transcript

1 REGIONE TOSCANA All. A Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro (L.R. 32/2002) Rapporto sulle attività realizzate nel 2013

2 SOMMARIO INTRODUZIONE SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI DEL RAPPORTO L OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA I servizi e le attività per l infanzia nella continuità educativa da 0 a 6 anni Un'offerta didattica innovativa e di qualità per migliorare i livelli di apprendimento e prevenire la dispersione scolastica Le opportunità educative e di socializzazione per lo sviluppo di percorsi personali di apprendimento e l acquisizione di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa Le attività per il potenziamento del sistema dell educazione e istruzione ed il supporto all efficacia della programmazione degli interventi LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI E L INTEGRAZIONE TRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E IMPRESE Le opportunità di qualificazione professionale offerte nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale Le misure di sostegno all accesso all istruzione universitaria e alla promozione dell alta formazione universitaria post laurea IL SUPPORTO ALLE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E AI PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA QUALIFICAZIONE DEL CAPITALE UMANO Le azioni per incrementare la capacità di risposta del sistema della formazione ai mutamenti del mercato del lavoro e della domanda di competenze La formazione rivolta ai lavoratori e alle imprese per sostenere la competitività dei sistemi economici locali LE POLITICHE PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ Il potenziamento del sistema di governo del mercato del lavoro e dell intervento della rete dei servizi per l impiego Le aree prioritarie di intervento delle politiche a sostegno dell occupabilità e i servizi per l incontro tra domanda e offerta di lavoro IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO Il sistema regionale delle competenze L offerta dei servizi di orientamento a supporto delle scelte e dei processi decisionali degli individui LA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E LA COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ Iniziative per ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone e per l'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento Il sostegno alla mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato ATTUAZIONE FINANZIARIA Il quadro delle disponibilità finanziarie Impegni e pagamenti Impegni e pagamenti dettaglio per obiettivo specifico e per azione...137

3 INTRODUZIONE L adozione del Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) per gli anni è avvenuta ad aprile 2012, con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 32. Il PIGI rappresenta lo strumento di indirizzo strategico con cui la Regione orienta, ai vari livelli e articolazioni territoriali, l attività di programmazione delle politiche in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro. Lo stesso documento costituisce, pur nel rispetto dei regolamenti comunitari, anche il principale quadro di riferimento per la definizione delle priorità della programmazione regionale del FSE, nonché il più importante elemento di connessione tra le politiche promosse nei settori appena richiamati, ai più generali obiettivi di sviluppo della Regione, così come definiti dal PRS Le priorità di intervento del PIGI vertono sul potenziamento delle dimensioni che lo stesso PRS individua come componenti fondamentali per determinare il percorso di sviluppo sociale e economico della regione; tra queste un peso rilevante è assegnato alla qualità del capitale umano e dei processi educativi e di formazione. Un altro elemento distintivo è costituito da un deciso orientamento verso l attuazione di politiche integrate, miranti al recupero del deficit di competitività dei sistemi socio-economici regionali. In questo ambito il Piano promuove in maniera esplicita un modello di intervento volto ad assicurare uno stretto coordinamento con altre politiche settoriali, in particolare con il Piano Regionale dello Sviluppo economico (PRSE) 2, prospettando, a tal fine, anche l introduzione di strumenti attuativi incentrati sull integrazione strategica, operativa e finanziaria, che consentano di intervenire con maggiore incisività in risposta ai bisogni espressi dai territori. Anche sotto il profilo della governance, il PIGI mirerà ad estendere il modello di cooperazione tra pubblico e privato, oltre lo stretto ambito delle misure anti-crisi in cui questo si è consolidato, per ampliare gli strumenti di intervento a sostegno della formazione continua e dell occupabilità dei lavoratori della Toscana. Va, infine, ricordato la priorità assegnata alle misure afferenti al progetto Giovani Sì, di cui il PIGI costituisce il più importante strumento di attuazione, progetto che a breve si interconnetterà, in sostanziale continuità con l approccio promosso in questi anni, con il Piano esecutivo regionale della Garanzia Giovani. 3 1 Adottato con Risoluzione n. 49 nella seduta del Consiglio regionale del 29 giugno Approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 59 dell' 11 luglio Approvato dalla Giunta regionale con deibera n. 346 del

4 Peraltro, quelle del sostegno all occupabilità dei giovani, dell accompagnamento delle transizioni scuola-lavoro, del supporto all accesso a percorsi di istruzione e formazione di qualità e alla loro verticalizzazione, fino ai più alti gradi dell istruzione universitaria e della formazione post laurea, sono tematiche destinate a rivestire in futuro una centralità sempre maggiore e, in particolare, nel quadro delle priorità sostenute dal ciclo di programmazione del FSE Con questo ambito di intervento si intrecciano poi l insieme di riforme e misure volte a rafforzare i legami tra competenze in uscita dai percorsi di istruzione e formazione con il mondo del lavoro, prime tra tutte il consolidamento dell offerta di tirocini e apprendistati che, per la loro attuazione, richiederanno, in prospettiva, lo sviluppo di politiche di sistema volte a rafforzare le partnership tra datori di lavoro e istituzioni che presiedono il governo del mercato del lavoro (servizi per l'impiego, province, regioni, livello centrale, sindacati e altri servizi per i giovani). Queste prospettive sono già pienamente integrate all interno del PIGI, e ne informano in modo trasversale le diverse articolazioni, azioni, obiettivi specifici e globali (vedi schema successivo). Nei capitoli che seguono, dopo una breve rassegna sui principali risultati conseguiti dal Piano nel 2013, le attività realizzate nell ambito di ciascun obiettivo globale sono descritte in dettaglio, con riferimento alle priorità perseguite, alle azioni attivate e alle tipologie di destinatari raggiunti. 2

5 ARTICOLAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DEL PIGI OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI 1.a Potenziare l offerta di attività e servizi per 1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia l infanzia nell ottica di consolidamento di un 1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell infanzia modello di continuità educativa rispondente ai 1.a.3 Azioni di continuità educativa bisogni degli individui e delle famiglie 1 PROMUOVERE I PERCORSI DI SVILUPPO PERSONALE, CULTURALE E FORMATIVO DEI CITTADINI, ATTRAVERSO L OFFERTA DI OPPORTUNITÀ EDUCATIVE E LA CRESCITA QUALITATIVA DEL SISTEMA SCOLASTICO TOSCANO, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO PER L APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA 2 PROMUOVERE E SOSTENERE L ACCESSO AD UN OFFERTA FORMATIVA DI ALTO VALORE PER LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI, SECONDO UNA LOGICA DI INTEGRAZIONE FRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E MONDO DEL LAVORO 1.b Promuovere l innovazione e l efficacia dell offerta didattica per prevenire la dispersione scolastica, migliorare i livelli di apprendimento e la qualità dell istruzione facendo leva sul valore aggiunto della programmazione territoriale integrata 1.c Fornire alla popolazione opportunità educative e di socializzazione tese a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento, nonché l acquisizione e l aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa 1.d Sostenere l efficacia della programmazione attraverso l ampliamento della base di conoscenza disponibile ed il rafforzamento delle funzioni di monitoraggio, valutazione e assistenza tecnica 2.a Dare sostegno alla qualificazione professionale dei giovani, nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale regionale 2.b Sostenere il raggiungimento di elevati livelli di istruzione e qualificazione attraverso politiche per il diritto all'istruzione universitaria e promuovendo l accesso e l offerta di percorsi di alta formazione 1.b.1 Programmazione dell offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica 1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica 1.b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell offerta didattica 1.b.4 Diritto allo studio scolastico 1.b.5 Percorsi di alternanza scuola lavoro 1.b.6 Interventi a supporto della qualità dell edilizia scolastica e dell infanzia 1.c.1 Attività di educazione non formale e per la socializzazione rivolte agli adolescenti, ai giovani e alle famiglie 1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti 1.c.3 Sistema regionale di e-learning per l apprendimento permanente (TRIO) 1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle decisioni 1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell istruzione e dell'infanzia 2.a.1 Apprendistato per l adempimento del diritto dovere all istruzione e formazione 2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) 2.a.3 Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) 2.a.4 Percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS) 2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti 2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU) 2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca internazionali 2.b.3 Prestiti d onore per percorsi di alta specializzazione 2.b.4 Voucher alta formazione 3

6 OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI 3 SOSTENERE LE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E I LORO PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO UN OFFERTA FORMATIVA DI ELEVATA QUALITÀ, CAPACE DI VALORIZZARE LE ECCELLENZE E RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLA SOCIETÀ 4 PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ 3.a Promuovere la qualificazione e innovazione del sistema della formazione per rafforzare la capacità di risposta ai mutamenti nel mercato del lavoro e nella domanda di competenze 3.b Realizzare un offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle politiche di sviluppo e innovazione locali nell ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle vocazioni dei territori 4.a Rafforzare l efficacia del sistema di governo del mercato del lavoro tramite il potenziamento della rete dei servizi e l integrazione tra intervento pubblico privato 4.b Supportare l incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo le forme di lavoro qualificato attraverso misure e sostegni diversificati, con specifica priorità all occupabilità femminile, all ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e alla tutela dei lavoratori atipici 4.c Sviluppare un sistema integrato per il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni in un ottica di sostenibilità del modello di intervento e di rilancio dell economia regionale 3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi 3.a.2 Catalogo dell'offerta formativa personalizzata 3.b.1 Formazione continua 3.b.2 Formazione per l inserimento e il reinserimento lavorativo 4.a.1 Interventi per il potenziamento e l integrazione della rete dei Servizi per il lavoro a livello territoriale 4.a.2 Autorizzazione accreditamento servizi per il lavoro 4.a.3 Potenziamento degli strumenti online per l incontro tra domanda e offerta di lavoro 4.a.4 Potenziamento del Sistema informativo del lavoro 4.a.5 Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e istruzione 4.b.1 Servizi di informazione 4.b.2 Servizi di orientamento e consulenza 4.b.3 Servizi alle imprese 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a supporto dei lavoratori atipici 4.b.5 Apprendistato professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca 4.b.6 Sostegno all imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito 4.b.7 Misure per l inserimento e reinserimento delle donne nel mercato del lavoro 4.b.8 Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a progetto 4.b.9 Fondo di garanzia per l accesso al credito 4.b.10 Fondi di incentivazione all assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti 4.b.11 Supporto all inserimento lavorativo degli immigrati e dei soggetti svantaggiati 4.b.12 Azioni rivolte all inserimento lavorativo dei disabili 4.b. 13 Azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare 4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e rimasti privi di reddito 4.c.3 Fondo di incentivazione all assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 4.c.4 Fondo di incentivazione all assunzione di lavoratori prossimi alla pensione e privi di ammortizzatori sociali 4.c..5 Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà 4.c.6 Attività di assistenza e mediazione nelle vertenze aziendali 4

7 OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI 5 SVILUPPARE IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO 6 PROMUOVERE POLITICHE DI MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E DI COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ 5.a Implementare e perfezionare il sistema regionale delle competenze 5.b Rafforzare e integrare le attività di orientamento lungo tutto l arco della vita rendendole a pieno titolo un diritto 6.a Ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone, dell'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento nell'ambito delle politiche per l educazione, l istruzione, l orientamento, la formazione e il lavoro 6.b Sostenere la mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato a fini formativi e professionali 5.a.1 Repertorio Regionale delle Figure Professionali (RRFP) 5.a.2 Sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze 5.a.3 Formazione degli operatori 5.a.4 Attività di cooperazione interregionale per la condivisione dei repertori 5.b.1 Sostegno all integrazione della rete dei servizi per l orientamento e allo sviluppo di modelli e prassi comuni di intervento 5.b.2 Azioni per la qualità del sistema regionale di orientamento e per la formazione degli operatori 5.b.3 Formazione degli operatori del sistema dell orientamento 5.b.4 Orientamento per l attuazione del diritto-dovere all istruzione e alla formazione 5.b.5 Orientamento in uscita dal secondo ciclo di istruzione e nel periodo universitario 5.b.6 Rafforzamento dell orientamento nei servizi al lavoro 6.a.1 Interventi per lo sviluppo di accordi bilaterali e di partenariato europeo 6.a.2 Partecipazione alla costruzione delle politiche europee attraverso Earlall 6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a progetti transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di modelli comuni di interventi attraverso l implementazione di progetti pilota 6.a.4 Progetti a carattere transnazionale attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong learning 6.b.1 Incentivi per l acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie 6.b.2 Stage all estero per i percorsi IFTS 6.b.3 Voucher per work experience all'estero 6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione transnazionale 6.b.5 Progetti di mobilità settoriale 6.b.6 Servizi di informazione, orientamento e accoglienza 5

8 0. SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI DEL RAPPORTO L Analisi dell attuazione fisica del Piano, ha messo in evidenza una serie di risultati raggiunti nel corso del 2013, evidenziati di seguito per ciascun obiettivo globale. 1. L OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA In linea con gli obiettivi definiti in ambito europeo che mirano ad una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, il Piano di Indirizzo Integrato assume come prioritaria, nell ambito del primo obiettivo globale, la promozione dell apprendimento permanente quale strumento per garantire la realizzazione personale, sociale e professionale degli individui. Le linee di intervento programmate riguardano tutti i contesti (formale, informale e non formale); sono rivolte a tutta la popolazione residente (dalla fascia di età 0-3 anni alla popolazione adulta); si articolano sia in azioni specificamente rivolte alle persone che in azioni di sistema, finalizzate alla qualificazione dell offerta, e vanno ricondotte a 4 differenti obiettivi specifici che riguardano, rispettivamente: il potenziamento delle attività e dei servizi per l infanzia, nell ottica del potenziamento della continuità educativa (obiettivo specifico 1.a); la qualificazione dell offerta didattica finalizzata a prevenire la dispersione scolastica e a migliorare i livelli di apprendimento anche attraverso il potenziamento della programmazione territoriale integrata (obiettivo specifico 1.b); l offerta a giovani e adulti di opportunità di socializzazione ed educative che consentano l acquisizione o l aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa (obiettivo specifico 1.c); il rafforzamento di strumenti (banche dati, monitoraggio, valutazione) a supporto della corretta ed efficace programmazione degli interventi regionali (obiettivo specifico 1.d). Nel corso del 2013, il perseguimento delle finalità enunciate per le azioni rivolte alle persone ha consentito di: raggiungere, attraverso l incremento dei servizi educativi per la prima infanzia (azione 1.a.1), un tasso di copertura della domanda che si attesta al 34% (contro un dato medio nazionale del 19,4%) e di raggiungere, attraverso i servizi educativi zonali, bambini; 6

9 ampliare i servizi offerti dalle scuole di infanzia paritarie, per un totale di bambini coinvolti pari a unità (azione 1.a.2); attivare interventi a sostegno della continuità educativa che hanno complessivamente coinvolto, sia pure in forma indiretta, bambini(azione 1.a.3); promuovere interventi educativi sul territorio realizzati dagli enti locali e finalizzati a prevenire e contrastare la dispersione scolastica tramite interventi a sostegno dell inclusione scolastica di allievi diversamente abili (oltre contatti attivati con gli studenti), degli allievi di cittadinanza straniera ( contatti) e degli allievi in condizione di disagio sociale, economico e comportamentale ( contatti) (azione 1.b.2); erogare incentivi per il diritto allo studio scolastico a studenti (azione 1.b.4);coinvolgere in attività di educazione non formale e di educazione continua adulti (azione 1.c.2) e raggiungere, attraverso il sistema regionale di web learning TRIO, altri utenti (azione 1.c.3). Le azioni di sistema hanno invece portato: alla definizione del Piano regionale dell offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica, costruito sulla base di quanto previsto dai corrispondenti Piani provinciali annuali riferiti al I e al II ciclo di istruzione (azione 1.b.1); al finanziamento di linee di intervento a sostegno della qualificazione dell offerta didattica (quali quelle destinate al potenziamento dell offerta di educazione scientifica, musicale e di cittadinanza attiva, azione 1.b.3); al finanziamento di attività gestite a livello provinciale per la formazione di tutor da impiegare nei progetti di alternanza (azione 1.b.5) che hanno complessivamente raggiunto destinatari; al finanziamento di interventi di edilizia scolastica (azione 1.b.6); alla prosecuzione delle attività propedeutiche alla realizzazione di un'anagrafe integrata per le attività realizzate nel campo dell'istruzione e dell'educazione (azione 1.d.1); alla pubblicazione di alcuni rapporti sui temi dell istruzione e dell educazione dell infanzia (azione 1.d.2). 2. LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI E L INTEGRAZIONE TRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E IMPRESE All interno della seconda direttrice di intervento del Piano (afferente all Obiettivo globale 2-7

10 Promuovere e sostenere l accesso ad un offerta formativa di alto valore per la qualificazione professionale dei giovani, secondo una logica di integrazione fra scuola, formazione, università e mondo del lavoro), la Regione attua politiche di investimento in capitale umano e conoscenza, fornendo ai giovani l opportunità di accedere, su basi paritarie, a occasioni qualificate di istruzione e formazione, a partire dall offerta realizzata dal sistema di istruzione e formazione professionale (Apprendistato per il diritto-dovere all istruzione e formazione, percorsi di IeFP), per arrivare alla formazione tecnica superiore (IFTS e ITS), all istruzione universitaria e all alta formazione. Le politiche promosse in questo ambito dal Piano concorrono, pertanto, in modo diretto e sostanziale al perseguimento dell obiettivo sancito nel quadro di Europa 2020 di migliorare i livelli d istruzione riducendo l abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentando almeno al 40% la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di una laurea. Una delle priorità al centro dell attività del Piano è rappresentata infatti dallo sviluppo e consolidamento di un sistema regionale deputato all offerta di formazione e istruzione rivolto ai giovani, che consenta, da un lato, di garantire a questa fascia di popolazione pari opportunità nell accesso (e di mobilità verticale) a percorsi professionalizzanti di elevata qualità, fortemente ancorati ai fabbisogni del mercato del lavoro, in una prospettiva di progressione verso i livelli più elevati di qualificazione e di istruzione; dall altro, di concorrere - insieme alle altre politiche settoriali della Regione - a sostenere i processi di innovazione e valorizzazione delle eccellenze regionali in coerenza con le direttrici di sviluppo indicate dal PRS Nel corso del 2013, l attuazione di questo obiettivo globale è stata sostenuta sia attraverso azioni di sistema volte alla messa a punto dell offerta regionale di istruzione e formazione professionale, sia attraverso il cofinanziamento di azioni formative, sia infine attraverso incentivi, servizi e misure di accompagnamento finalizzate ad agevolare l accesso all istruzione universitaria, a percorsi di alta formazione e a dottorati di ricerca internazionali. In particolare le azioni realizzate hanno consentito: di siglare un Protocollo di Intesa con le associazioni datoriali e sindacali e le istituzioni Universitarie nel quale sono stati fissati i requisiti di base dell alto apprendistato per il conseguimento del titolo di dottore di ricerca e i ruoli dei diversi attori coinvolti (azione 2.1.a); di approvare gli indirizzi dell'offerta regionale di IeFP che disciplinano le modalità di erogazione dell offerta formativa nei seguenti ambiti: - il sistema regionale di offerta sussidiaria integrativa/complementare realizzato dagli Istituti Professionali di Stato (IPS), suddiviso per tipologie di offerta formativa; - gli interventi provinciali di formazione per i drop- out ed integrazione dei sistemi; 8

11 - le azioni di certificazione delle competenze, il passaggio tra i sistemi e le azioni di sistema (si sottolinea, al riguardo, che gli indirizzi regionali impongono l obbligo di una programmazione formativa esplicitamente agganciata alle 27 figure del Repertorio regionale individuate come coerenti alle 22 qualifiche triennali che, secondo quanto disposto a livello nazionale, possono essere rilasciate nell ambito dei percorsi IeFP); - il monitoraggio e la valutazione (azione 2.a.2). Le opportunità formative e le misure di sostegno rivolte alle persone promosse in questo secondo anno di operatività del PIGI hanno consentito il coinvolgimento di giovani. Di questi, una quota pari al 76% è rappresentata dagli studenti universitari che nel corso del 2013 hanno beneficiato dell ampio ventaglio di supporti (contributi economici, contributi integrativi per la mobilità internazionale degli studenti, servizi abitativi, servizio mensa, ecc.). Sono quanti, invece, hanno avuto accesso alle opportunità formative offerte nei vari segmenti della filiera formativa regionale; tra questi vanno richiamati i ragazzi inseriti nei percorsi realizzati dal sistema di IeFP regionale e i giovani coinvolti dal Programma regionale di tirocini retribuiti, promosso nell ambito del Progetto GiovaniSì del PRS. 3. IL SUPPORTO ALLE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E AI PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA QUALIFICAZIONE DEL CAPITALE UMANO Questa direttrice di intervento, che discende dal terzo obiettivo globale del Piano (Sostenere le strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione attraverso un offerta formativa di elevata qualità, capace di valorizzare le eccellenze e rispondente alle esigenze del mercato del lavoro e della società) si articola in due macro aree di attività: la prima, afferente all obiettivo specifico 3.a, fa leva su azioni prettamente di sistema, orientate ad innalzare la qualità e l efficacia della formazione realizzata sul territorio regionale, la seconda, costitutiva della strategia dell obiettivo specifico 3.b, è deputata ad incidere sui profili e i livelli di qualificazione della forza lavoro e imprenditoriale della regione e ad accompagnare i processi di ristrutturazione e riposizionamento competitivo dei sistemi produttivi locali, attraverso l offerta diffusa di opportunità di formazione per occupati e la formazione a supporto dell inserimento e reinserimento lavorativo. Nell ambito del primo dei due obiettivi specifici appena richiamati, le azioni di sistema promosse nel corso del 2013 si sono concretizzate nelle realizzazione delle attività funzionali alla gestione del 9

12 dispositivo regionale di accreditamento (le attività implementate hanno comportato, nello specifico: la sospensione dell accreditamento per 16 strutture formative; la determinazione di 26 revoche; il rilascio di 15 nuovi accreditamenti; la decretazione di 11 reimmissioni; la sottrazione di punti a 25 strutture; la riassegnazione di punteggio a 46 strutture; l aggiornamento annuale del punteggio aggiuntivo derivante dall analisi delle performance ottenute a 577 strutture, azione 3.a.1). Nell attuare la linea di intervento afferente all obiettivo specifico 3.b del Piano (Realizzare un offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle politiche di sviluppo e innovazione locali ) la Regione assume quale principio guida il rafforzamento dei legami tra la formazione programmata per lavoratori e imprese e le traiettorie di sviluppo sociale ed economico dei territori. La capacità di rispondere ai fabbisogni di competenze dei diversi sistemi economici locali e di sostenere, al contempo, in modo diffuso e continuativo, processi di qualificazione e aggiornamento degli occupati - imprenditori, lavoratori autonomi, dipendenti, ma in particolare delle fasce più deboli del mercato del lavoro come gli atipici e i lavoratori in età avanzata -, è strettamente connessa alla possibilità di differenziare gli interventi sulla base delle specificità dei destinatari e dei contesti produttivi e di ottimizzarli, coordinando attori, strumenti e risorse disponibili. Sul piano della governance, tale approccio viene sostenuto attraverso un confronto costante con gli attori del mondo istituzionale, sociale e produttivo, teso a garantire le condizioni necessarie per valorizzare al meglio le possibili aree di integrazione su obiettivi, strumenti operativi e risorse. Nel corso del 2013 i destinatari della formazione continua e della formazione per l inserimento e il reinserimento lavorativo sono stati ; con destinatari, la formazione per l inserimento e il reinserimento lavorativo rappresenta il canale prevalente, cui va ascritta una quota pari al 62% dei destinatari raggiunti all interno di questo obiettivo specifico. 4. LE POLITICHE PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ I principali interventi relativi all obiettivo globale n. 4 effettuati nel corso del 2013 sono sintetizzati di seguito in base alla ripartizione delle attività nei tre obiettivi specifici. Obiettivo specifico 4.a ( R afforzare l efficacia del sistema di governo del mercato del lavoro tramite il potenziamento della rete dei servizi e l integrazione tra intervento pubblico privato ) - Si è innanzitutto assicurata la prosecuzione delle attività dei Centri per l'impiego fino al 30 giugno 2015, grazie ad uno storno di risorse all interno del POR FSE che ha permesso a molte Province di emanare i bandi per l affidamento dei servizi erogati dai Centri. 10

13 - IdolWeb, il servizio online dedicato all incontro tra domanda e offerta di lavoro realizzato dalla Regione Toscana con la collaborazione delle Province, è stato attivato anche nelle Province di Lucca, Livorno, Pisa ed Arezzo, con la prospettiva di estenderlo anche alle altre due Province (Firenze e Massa-Carrara) che ne sono ancora prive nel corso del Si è avviata l analisi e la predisposizione di una procedura online per la ricezione delle domande di richiesta, da parte delle aziende, del contributo regionale per i contratti di solidarietà, che dovrebbe essere resa operativa nel corso del Nei mesi finali del 2013 è stata avviata l attività preparatoria in vista della costruzione dell infrastruttura informatica di supporto del progetto Garanzia Giovani (avvio previsto il 1 maggio 2014), in modo da assicurarne l interoperabilità con il sistema Cliclavoro. - Dal punto di vista degli indicatori di attività, nel corso del 2013 le persone che hanno utilizzato i servizi di informazione forniti dai Centri per l Impiego sono state I destinatari dei servizi di orientamento e consulenza sono stati ( rispetto al 2012), mentre il numero di imprese prese in carico nel corso del 2013, pari a 4.101, è risultato inferiore rispetto alle prese in carico rilevate nel 2012 (quando erano state complessivamente 8.664). Obiettivo specifico 4.b ( Supportare l incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo le forme di lavoro qualificato attraverso misure e sostegni diversificati, con specifica priorità all occupabilità femminile, all ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e alla tutela dei lavoratori atipici) - Attraverso l avviso pubblico per la concessione di aiuti a favore di imprese a sostegno dell occupazione per l anno 2013 (decreto n. 167 del 24 gennaio 2013 e successive modifiche e integrazioni) sono stati messi a disposizione delle imprese gli incentivi per l assunzione di donne disoccupate/inoccupate over 30, per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, per il mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a progetto, per l assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e lavoratori prossimi alla pensione privi di ammortizzatori sociali. - Con il decreto 2208 del 17 maggio 2012 è stato pubblicato il bando (aperto fino al 31 dicembre) per l erogazione degli incentivi volti a promuovere l'inserimento occupazionale di persone che si trovano in condizioni di svantaggio nei percorsi di inserimento nel mercato del lavoro (donne over 40 anni disoccupate/inoccupate iscritte al centro per l impiego con un anzianità di iscrizione di oltre sei mesi; persone over 50 anni disoccupate/inoccupate iscritte al centro per l impiego; persone iscritte agli elenchi di cui alla legge 68/1999; soggetti svantaggiati ai sensi della L. 381/9191 e della Delibera G.R. 768 del 27 agosto 2012 iscritti al centro per l impiego). 11

14 - Con un bando pubblicato nel mese di novembre, si è dato attuazione alla normativa (art. 31bis della L.R. 77 del 27 dicembre 2012, introdotto dall'art. 8 della L.R. 39 del 22 luglio 2013) che prevede la possibilità di concedere piccoli prestiti d emergenza a tasso zero (microprestiti). - Con la delibera n. 368 del 27 maggio 2013 è stato approvato lo schema di protocollo d'intesa per l'istituzione del tavolo permanente sulla disabilità tra Regione Toscana, UPI Toscana, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e associazioni delle persone con disabilità. La costituzione del Tavolo ha l obiettivo di verificare lo stato di attuazione della legge 68/99 in Toscana e di favorire il confronto fra le parti sulle iniziative e sugli interventi da intraprendere. Obiettivo specifico 4.c ( Sviluppare un sistema integrato per il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni in un ottica di sostenibilità del modello di intervento e di rilancio dell economia regionale ) - Con la delibera 207/2013 sono state approvate le nuove linee guida per l erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga. - Stante il perdurare della crisi finanziaria, due delibere hanno modificato le disposizioni riguardanti i termini di restituzione dell anticipazione finanziaria volta a garantire la continuità retributiva dei lavoratori posti in Cassa Integrazione Straordinaria ma ancora in attesa dell erogazione del trattamento da parte dell Inps. In entrambi i casi si è proceduto a riconoscere ai beneficiari termini di maggior favore per la restituzione dell anticipazione (con la prima delibera portando il termine previsto per tutti i beneficiari a 36 mesi, con la seconda prevedendo l estensione dello stesso termine a 48 mesi in caso di lavoratori in organico ad aziende in stato di fallimento). 5. IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO Il processo che ha portato alla definizione dell architettura complessiva del dispositivo regionale di certificazione delle competenze (obiettivo specifico 5.a) si è concluso nel 2006 con l approvazione della DGR n. 344 che ha definito gli indirizzi regionali per l attuazione dei processi di riconoscimento e certificazione delle competenze realizzati nell ambito del sistema di istruzione e formazione professionale. La gestione operativa del dispositivo impone, tuttavia, la costante implementazione di alcune linee di intervento, attivate anche nel In corso d anno, infatti, la Regione ha approvato altre schede da inserire nel Repertorio delle figure professionali (che costituisce uno strumento imprescindibile per la messa in trasparenza dei percorsi formativi e la certificazione delle competenze) e sono stati approvati altri format (ad esempio, quelli relativi alla presentazione di progetti formativi sperimentali che prevedono il ricorso all e-learning anche per la formazione specifica dei lavoratori e dei preposti; quelli relativi all attestato di qualifica professionale; ecc.). L obiettivo di garantire l integrazione e la mobilità tra sistemi, finalità prioritaria dell obiettivo globale 5, è stato inoltre perseguito, anche nel corso del 2013, 12

15 finanziando progetti finalizzati ad erogare servizi di orientamento(obiettivo specifico 5.b), in particolare, attraverso la rete territoriale dei CPI. 6. LA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E LA COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ Le attività di cooperazione transnazionale promosse all interno del VI obiettivo globale rappresentano uno strumento prezioso per rafforzare e qualificare ulteriormente le politiche complessivamente attuate dal Piano. Le attività svolte, nel corso del 2013, hanno interessato tutte e due gli obiettivi specifici della direttrice di intervento, rivolti rispettivamente : allo sviluppo di reti di cooperazione transnazionale o interregionale tra organismi o istituzioni, finalizzate a supportare sia la mobilità dei cittadini, che lo scambio di esperienze per l innovazione di sistemi e lo sviluppo di modelli di intervento comuni; all estensione dell accesso alle opportunità di mobilità all estero sia a fini formativi che professionali per i singoli cittadini. In riferimento al primo obiettivo specifico, le principali azioni attuate sono state quelle inerenti la partecipazione da parte della Regione Toscana alla rete EARLALL, la rete europea di autorità locali e regionali istituita nel 2001 a sostegno della costruzione di modelli comuni di intervento e la conclusione delle attività relative al progetto OSA- One step ahead che si propone di identificare le migliori pratiche in ambito sociale, lavorativo e di lifelong learning da attuare per agevolare l inserimento lavorativo e nella vita sociale di giovani tra i 16 e i 32 anni. Sono proseguite, inoltre, le attività del progetto Cert Ent: Applying ECVET and ECTS to Certify Learning Outcomens and Qualification of the Entrepreneur in Construction sector, volto a rafforzare la capacità del sistema regionale nel settore di apprendimento permanente. L avviso pluriennale per Progetti transnazionali presentati da Province e Comuni Toscani, dal momento dell avvio nel 2008, al 31/12/13, ha visto la partecipazione di destinatari. La linea di intervento dedicata alla mobilità delle persone è stata attuata soprattutto attraverso la realizzazione di azioni che concorrono all attuazione di parti importanti del Progetto Giovanisì. Relativamente alla mobilità internazionale a fini formativi le attività principali si sono principalmente concretizzate con l emanazione del Bando per la concessione di contributi a favore della mobilità internazionale per gli studenti delle scuole secondarie di II grado toscane Anno 2013/2014. Complessivamente, in riferimento a questo bando, i progetti approvati sono stati 21 per complessivi 408 destinatari previsti. Sempre nella stessa annualità si registra l avvenuta approvazione di ulteriori 5 progetti, a seguito della riapertura dei termini dell avviso adottato nel 2012 con D.D. n. 5636/12. 13

16 In totale gli studenti che nel corso del 2013 hanno partecipato alle opportunità promosse da questa azione sono stati 734. Infine, nell ambito del supporto alla cooperazione transnazionale è stato emanato un bando per la Chiamata di Progetti di Mobilità Transnazionale nel quale sono stati coinvolti complessivamente destinatari. Attuazione finanziaria Nel corso del 2013 il valore delle risorse finanziarie stanziate per l attuazione del Piano di Indirizzo Generale Integrato è stato pari a ,85, destinato per il 92% ( ,42) alla copertura di spese correnti; per il rimanente 8% ( ,43) alla copertura di spese per investimenti. Rispetto all anno precedente l ammontare stanziato ha subito una forte contrazione: di oltre 61 milioni di euro in valore assoluto, pari a poco meno di 15 punti in termini percentuali: questa contrazione è dovuta essenzialmente alla sensibile riduzione avvenuta nella dotazione di fondi statali e, anche se in misura minore, di quelli comunitari. Aumentano invece di quasi 20 milioni di euro gli stanziamenti di fondi regionali, che arrivano a rappresentare il 38% del totale delle risorse finanziarie destinate all attuazione del Piano. La realizzazione degli interventi programmati ha comportato nel corso del 2013 l assunzione di impegni per un valore di ,20 e l erogazione di pagamenti per ,63. Rispetto all anno precedente il livello complessivo degli impegni diminuisce di quasi 39 milioni di euro mentre aumentano sensibilmente, di oltre 32 milioni di euro, i pagamenti erogati. Per completare il quadro finanziario legato all attuazione 2013 del Piano, si deve inoltre considerare che per la realizzazione delle attività delegate previste dal POR FSE 2007/2013 è stato trasferito a favore delle amministrazioni provinciali e all Unione di Comuni Circondario Empolese Valdelsa un volume di risorse pari a ,63. Ulteriori ,58 di impegni sono stati assunti per spese relative all Assistenza Tecnica del POR FSE 2007/2013. I fondi impegnati nel corso del 2013 derivano per più della metà (120,5 milioni di euro pari al 58,8% degli impegni totali) da risorse regionali. Questa tipologia di fondi nel corso degli ultimi anni ha acquisito un peso sempre maggiore nel finanziamento delle attività programmate del Piano: il loro impiego ha consentito di contrastare la contemporanea caduta degli impegni finanziati con fondi statali e comunitari, sostenendo il livello dell attuazione finanziaria del Piano. 14

17 In relazione alla articolazione strategica del Piano, la quota maggiore degli impegni assunti riguarda gli interventi inerenti la qualificazione professionale dei giovani, condotti nel quadro dell Obiettivo Globale 2: per la loro attuazione sono stati assunti impegni per 96 milioni di euro, pari a poco meno della metà (46,9%) degli impegni totali ed erogati pagamenti per 61 milioni di euro. Particolarmente importanti, per il volume delle risorse finanziarie interessato, è stato il complesso delle azioni realizzate nell ambito del Sistema regionale del diritto allo studio universitario, che ha comportato l assunzione di impegni per 55,8 milioni di euro. Secondo, per volume di risorse impegnate, è il complesso degli interventi che ha riguardato direttamente il mercato del lavoro regionale, previsti nell ambito dell Obiettivo Globale 4: la loro attuazione ha condotto all assunzione di impegni per 50,9 milioni di euro, finanziati per oltre il 70% da fondi regionali. Da evidenziare che 17,5 milioni di euro sono stati impegnati per interventi diretti al sostegno dei lavoratori maggiormente interessati dalle situazioni di crisi occupazionale che nel corso dell anno hanno continuato a interessare una parte ancora rilevante del sistema produttivo toscano. La parte più consistente degli impegni ha riguardato le politiche a sostegno dell occupabilità, finanziate complessivamente con 32 milioni di euro. L attuazione degli interventi relativi all apprendimento permanente, Obiettivo Globale 1, ha portato all assunzione di circa un quarto degli impegni complessivi (46 milioni di euro) e all erogazione del 22% delle spese. Da segnalare che le azioni dirette alla realizzazione di attività e servizi per l infanzia, diretti alla popolazione della fascia di età 0-6 anni, hanno generato da sole impegni per 27,1 milioni. Le risorse impegnate per la realizzazione delle attività previste nel quadro dell Obiettivo Globale 6, a sostegno degli interventi per promozione della mobilità transnazionale, ammontano a 5,7 milioni di euro; ammontano a 5,6 milioni di euro gli impegni relativi alle azioni programmate dall Obiettivo Globale 3 (Offerta formativa per la qualificazione del capitale umano). Infine, impegni per 662mila euro sono stati assunti in relazioni agli interventi dell Obiettivo Globale 5 (Sistema regionale delle competenze e dell orientamento). 15

18 1. L OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA In linea con gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020 che mira ad una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, il PIGI persegue la realizzazione personale, sociale e professionale di tutti gli individui in una prospettiva di apprendimento permanente in tutti i contesti (formale, non formale, informale) e a tutti i livelli (dalla prima infanzia agli adulti). La finalità assunta nell ambito del programma integrato deriva dalla consapevolezza che l istruzione è un mezzo di emancipazione dalla povertà e incide sia sull occupabilità che sul reddito lavorativo, nonché dalla consapevolezza che l accumulazione e la qualificazione del capitale umano permettono di fronteggiare meglio le sfide poste dai cambiamenti globali. Come già sottolineato nel precedente rapporto, le linee di intervento programmate nell ambito dell obiettivo globale 1 sono pertanto finalizzate a sostenere l offerta di servizi educativi rivolti alla prima infanzia, l assolvimento dell obbligo e l accesso e la permanenza nei percorsi dell istruzione, nell ambito di una strategia integrata, finalizzata anche a promuovere la qualità e l innovazione dei sistemi e a consentire il superamento delle barriere all istruzione rappresentate da situazioni di svantaggio familiare e/o individuale di natura socio-economica e/o connesse a situazioni di disabilità e/o di diversità di lingua e di cittadinanza. Gli interventi programmati puntano inoltre, già da alcuni anni, al rinnovamento del sistema di governance, in modo da garantire il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali (Comuni, Conferenze per l istruzione, Province e Regione) nell implementazione degli interventi e garantire l efficacia dell azione pubblica, in una fase di generalizzato decremento delle risorse disponibili. La realizzazione della strategia di intervento descritta è sostenuta dalle azioni previste nell ambito di quattro obiettivi specifici e 14 azioni (si veda il box che segue). 16

19 Box 1 Attività realizzate e destinatari raggiunti nel 2013, nell ambito dell obiettivo globale 1 Obiettivo specifico 1.a Potenziare l offerta di attività e servizi per l infanzia nell ottica di consolidamento di un modello di continuità educativa rispondente ai bisogni degli individui e delle famiglie Azioni Destinatari 1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell infanzia a.3 Azioni di continuità educativa Obiettivo specifico 1.b Promuovere l innovazione e l efficacia dell offerta didattica per prevenire la dispersione scolastica, migliorare i livelli di apprendimento e la qualità dell istruzione facendo leva sul valore aggiunto della programmazione territoriale integrata Azioni 1.b.1 Programmazione dell offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica Destinatari Sistema 1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell offerta didattica Sistema 1.b.4 Interventi per il diritto allo studio scolastico b.6 Interventi a supporto della qualità dell edilizia scolastica e dell infanzia Obiettivo specifico 1.c Sistema Fornire alla popolazione opportunità educative e di socializzazione tese a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento, nonché l acquisizione e l aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa Azioni Destinatari 1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti c.3 Sistema regionale di e-learning per l apprendimento permanente (TRIO) Obiettivo specifico 1.d Sostenere l efficacia della programmazione attraverso l ampliamento della base di conoscenza disponibile ed il rafforzamento delle funzioni di monitoraggio, valutazione e assistenza tecnica Azioni 1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle decisioni 1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell istruzione e dell'infanzia Destinatari Sistema Sistema 17

20 1.1 I servizi e le attività per l infanzia nella continuità educativa da 0 a 6 anni L obiettivo di potenziare l offerta di attività e servizi per l infanzia parte dal presupposto che l ECEC (Early Childhood Education and Care) costituisce la base essenziale per il buon esito dell apprendimento permanente, dell integrazione sociale, dello sviluppo personale e della successiva occupabilità; le politiche implementate in questo ambito assumono un ruolo complementare rispetto a quello centrale della famiglia e rappresentano uno strumento preventivo rispetto ad eventuali rischi successivi di abbandono precoce degli studi. Per tali considerazioni, la promozione dei servizi educativi per l infanzia costituisce una delle finalità del PIGI e viene perseguita nell ambito dell obiettivo specifico 1.a che si articola in 3 azioni (l Azione 1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia; l Azione 1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell infanzia e l Azione 1.a.3 Azioni di continuità educativa). In attuazione della strategia delineata per l implementazione dell obiettivo specifico 1.a, nel corso del 2013, è stata siglata una convenzione con l Istituto degli Innocenti al fine di acquisire servizi informativi e di assistenza tecnica indispensabili alla corretta ed efficace programmazione degli interventi previsti. Nello specifico, l Istituto degli Innocenti è stato incaricato 4, per il triennio 2013/15, di: 1. garantire il necessario supporto tecnico scientifico alle competenti strutture della Giunta Regionale in ambito pedagogico, statistico e organizzativo; 2. garantire assistenza tecnica per l aggiornamento e l attuazione del quadro normativo, regolamentare e programmatico della Regione Toscana in relazione alle politiche di sviluppo e qualificazione dei servizi educativi per l infanzia, l adolescenza e la famiglia, anche attraverso: - l aggiornamento del regolamento regionale dei servizi educativi per la prima infanzia; - il coordinamento di tavoli tecnici su specifiche tematiche; - la formazione sul territorio. 3. realizzare attività di indagine, monitoraggio e analisi e di sviluppo dei sistemi informativi attraverso: - attività di indagine - attività di monitoraggio e analisi 4 DGR 136/2013 e DD 753/

La programmazione Regionale 2014-2020

La programmazione Regionale 2014-2020 La programmazione Regionale 2014-2020 Paolo Baldi Coordinatore dell Area Formazione, Orientamento e Lavoro Regione Toscana PROGRAMMA OPERATIVO 2014-2020 Investimenti a favore della crescita, dell occupazione

Dettagli

3.6 La mobilità transnazionale e la cooperazione a supporto dell istruzione, della formazione e dell'occupabilità

3.6 La mobilità transnazionale e la cooperazione a supporto dell istruzione, della formazione e dell'occupabilità 3.6 La mobilità transnazionale e la cooperazione a supporto dell istruzione, della formazione e dell'occupabilità Obiettivo globale 6 - Promuovere politiche di mobilità transnazionale e di cooperazione

Dettagli

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.

Dettagli

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale:

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: L esperienza della Regione Marche Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE MARCHE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE MARCHE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE MARCHE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014 Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli

POR FSE 2007-2013. L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013

POR FSE 2007-2013. L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013 POR FSE 2007-2013 L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013 Cagliari, 14 Novembre 2013 Lo sviluppo del capitale umano nel PO Con gli interventi finanziati dal POR assi IV e V - la Regione

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE. Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia

PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE. Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Art. 1 (Innovazione nel sistema educativo di istruzione

Dettagli

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia ACCORDO tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Regione Lombardia SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI IN APPRENDISTATO PER L ESPLETAMENTO

Dettagli

Un progetto per l autonomia dei giovani: perchè

Un progetto per l autonomia dei giovani: perchè Un progetto per l autonomia dei giovani: perchè I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: il prolungamento della gioventù, il ritardo nell accesso

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL

DELIBERAZIONE N. DEL Oggetto: Istituzione del Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione e del Sistema regionale per l individuazione, validazione e certificazione delle competenze. L Assessore del Lavoro, Formazione

Dettagli

1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari

1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari CAPITOLO I QUADRO GENERALE 1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari 1.1. Aspetti generali L'attuazione delle strategie di lifelong learning tende ad assumere in Italia

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE ALLEGATO 1 ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE per la realizzazione di un offerta sussidiaria di percorsi di istruzione e formazione

Dettagli

PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO

PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO Allegato alla deliberazione n. 43/1 del 25.10.2007 PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO LEGGE REGIONALE 29 MAGGIO 2007, N. 2 - (LEGGE

Dettagli

Apprendistato di alta formazione e ricerca

Apprendistato di alta formazione e ricerca Apprendistato di alta formazione e ricerca Irene Crimaldi IMT Istituto Alti Studi Lucca Irene Crimaldi (IMT Lucca) Apprendistato di alta formazione e ricerca 24/01/2014 1 / 17 Finalità - Promuovere la

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

LA FORMAZIONE PROFESSIONALE La repartition des responsabilities en maitere de formation: les acteurs, les strategies, l organisation, le financement LA FORMAZIONE PROFESSIONALE Seminaire AGEFOS PME sur la Gestion Prévisionelle des

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO 1. Finalità dell intervento Con il presente bando la Provincia di Varese ha come obiettivo la qualificazione

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

Garanzia Giovani: Piani Esecutivi regionali e ruolo delle Agenzie Formative Focus sulla Regione LOMBARDIA

Garanzia Giovani: Piani Esecutivi regionali e ruolo delle Agenzie Formative Focus sulla Regione LOMBARDIA Governance Regionale e sviluppo dei servizi per il lavoro Linea 2. Network degli operatori del mercato del lavoro Garanzia Giovani: Piani Esecutivi regionali e ruolo delle Agenzie Formative Focus sulla

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

Sei stato sospeso, ti trovi in mobilità, hai perso il lavoro? Fai la mossa giusta.

Sei stato sospeso, ti trovi in mobilità, hai perso il lavoro? Fai la mossa giusta. UNIONE EUROPEA MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Direzione Generale per le Politiche per l Orientamento e la Formazione PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Investiamo nel vostro futuro

Dettagli

Iniziativa Garanzia Giovani

Iniziativa Garanzia Giovani Le opportunità da cogliere al volo Evento annuale POR FSE della Regione Toscana Iniziativa Garanzia Giovani Paolo Baldi Direttore Istruzione e Formazione Firenze, 20 Novembre 2015 Quadro comunitario di

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE Avviso Pubblico GARANZIA GIOVANI AVVISO PER IL REINSERIMENTO IN PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO REGIONALE DISABILI LEGGE REGIONALE 13/03

LA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO REGIONALE DISABILI LEGGE REGIONALE 13/03 LA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO REGIONALE DISABILI 2014/2016 LEGGE REGIONALE 13/03 1 OBIETTIVI Programma Regionale di Sviluppo Piano d Azione Regionale sulla disabilità bl 2010 2020 Obiettivi di sistema: criteri

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

l Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti;

l Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti; REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 17-5463 Presa d'atto a ratifica del Protocollo d'intesa sottoscritto tra il Ministero dell'istruzione, Universita'

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 27 marzo 1996, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l articolo 6, comma 1 della stessa; VISTA la legge 8

Dettagli

ISTITUZIONI E SVILUPPO La programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 2013 in Calabria e le politiche per i giovani

ISTITUZIONI E SVILUPPO La programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 2013 in Calabria e le politiche per i giovani ISTITUZIONI E SVILUPPO La programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 2013 in Calabria e le politiche per i giovani Università della Calabria 25 marzo 2008 Dott. Alfredo Fortunato Quarta Parte Le politiche

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione 15 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Ricerca e Monitoraggio Formez PA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati emersi dalla ricerca

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 10511 12/11/2014 Identificativo Atto n. 1108 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAIZONE DELLA DOTE SCUOLA COMPONENTE MERITO - A.S. 2014/1015.

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169

84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 Criteri per la concessione dei contributi previsti dalla l.r. 70 del 19.11.2009 (Interventi di sostegno

Dettagli

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 L avanzamento del PON FESR nel 2011 in sintesi L attuazione del PON FESR mantiene e rafforza gli elementi

Dettagli

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria

Dettagli

PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE

PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE INDICAZIONE DI PRIORITA RELATIVAMENTE AD PROPOSTE DAL PARTENARIATO Direzione

Dettagli

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Seminario informativo METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Settore Politiche orizzontali di sostegno alle imprese Via Luca Giordano, 13 50132 Firenze Gli strumenti di accesso

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E UNIONE DELLE PROVINCE D ITALIA

PROTOCOLLO DI INTESA TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E UNIONE DELLE PROVINCE D ITALIA PROTOCOLLO DI INTESA TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E UNIONE DELLE PROVINCE D ITALIA Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l Unione delle Province d Italia UPI VISTI il

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

5516 25/06/2014 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 537

5516 25/06/2014 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 537 5516 25/06/2014 Identificativo Atto n. 537 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DEGLI AVVISI PER LA FRUIZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA DEI PERCORSI DI QUALIFICA TRIENNALI DI ISTRUZIONE

Dettagli

Cesvot insieme a Crescit per promuovere il Servizio Civile Regionale nelle associazioni. SERVIZIO CIVILE

Cesvot insieme a Crescit per promuovere il Servizio Civile Regionale nelle associazioni. SERVIZIO CIVILE Cesvot insieme a Crescit per promuovere il Servizio Civile Regionale nelle associazioni. SERVIZIO CIVILE Cesvot insieme a CRESCIT per promuovere il SERVIZIO CIVILE REGIONALE nelle Associazioni foto di

Dettagli

Accordo Quadro tra Regione Abruzzo e Italia Lavoro S.p.A.

Accordo Quadro tra Regione Abruzzo e Italia Lavoro S.p.A. Accordo Quadro tra Regione Abruzzo e Italia Lavoro S.p.A. La Regione Abruzzo, rappresentata dal componente la Giunta preposto alle Politiche attive del lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche Sociali,

Dettagli

La certificazione delle competenze: il caso dei valutatori/certificatori del sistema regionale delle competenze. Silvia Marconi

La certificazione delle competenze: il caso dei valutatori/certificatori del sistema regionale delle competenze. Silvia Marconi 1 La certificazione delle competenze: il caso dei valutatori/certificatori del sistema regionale delle competenze Silvia Marconi Firenze, 18 febbraio 2011 2 La Regione Toscana ha definito un sistema per

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Dettagli

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO La rete degli operatori - L.R. 22/2006 Il sistema regionale è composto da

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622 14236 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 55 del 21 04 2015 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622 Approvazione Linee guida per lo svolgimento degli esami di Qualifica in esito

Dettagli

DOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO

DOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO DOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO 2011 2013 II parte INTERVENTI testo approvato dalla Commissione provinciale per l impiego con deliberazione n. 373 del 26 luglio 2011 ed adottato dalla

Dettagli

Ricerca e Innovazione nelle imprese. Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese

Ricerca e Innovazione nelle imprese. Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese Ricerca e Innovazione nelle imprese Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese OBIETTIVI DELL INTERVENTO Rafforzare la ripresa economica con azioni qualificate per

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

La CAssetta degli attrezzi

La CAssetta degli attrezzi in collaborazione con Fondo Sociale Europeo Investiamo sul nostro futuro La CAssetta degli attrezzi per costruire il tuo futuro Hai un idea da realizzare? Istruzioni per l uso www.fse.basilicata.it - www.eures.europa.eu

Dettagli

LE POLITICHE GIOVANILI IN ITALIA: ESPERIENZE E PROSPETTIVE

LE POLITICHE GIOVANILI IN ITALIA: ESPERIENZE E PROSPETTIVE www.riccardograssi.it info@riccardograssi.it Master interuniversitario Joventut i Societat Condizione giovanile e politiche giovanili nel sud Europa LE POLITICHE GIOVANILI IN ITALIA: ESPERIENZE E PROSPETTIVE

Dettagli

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise Accordo Territoriale per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di IeFP di durata triennale,in regime di sussidiarietà,da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Molise,

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

EDUCARE AL LAVORO: A. IL SISTEMA DUALE (L APPRENDISTATO) B. L ISTRUZIONE SUPERIORE PROFESSIONALIZZANTE

EDUCARE AL LAVORO: A. IL SISTEMA DUALE (L APPRENDISTATO) B. L ISTRUZIONE SUPERIORE PROFESSIONALIZZANTE EDUCARE AL LAVORO: A. IL SISTEMA DUALE (L APPRENDISTATO) B. L ISTRUZIONE SUPERIORE PROFESSIONALIZZANTE A. IL SISTEMA DUALE (L APPRENDISTATO) Ø Metodo di formazione che integra formazione sul lavoro e formazione

Dettagli

Programma Gioventù in Azione 2007-2013

Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine

Dettagli

DOTE SCUOLA - Percorsi di Istruzione

DOTE SCUOLA - Percorsi di Istruzione DOTE SCUOLA - Percorsi di Istruzione Componenti : Buono Scuola, Disabilità, Integrazione al reddito Destinatari Studenti residenti in Lombardia, iscritti e frequentanti corsi a gestione ordinaria presso

Dettagli

LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA

LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA ALLEGATO 2 Premessa Le Valli Brembana e Imagna sono oggi tra le aree più problematiche in Provincia di Bergamo, per quanto riguarda l occupazione. La crisi della

Dettagli

ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze

ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di Istruzione e Formazione Professionale

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca;

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca; (ALLEGATO 1) Estratto dallo Statuto della Fondazione per la Ricerca e l Innovazione Art. 3 Finalità 1. La Fondazione non ha fini di lucro, e ha lo scopo di realizzare, in sintonia con le strategie e la

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo.

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Sonia Di Naccio Coordinatrice Impresa Donna Roma, 8 ottobre 2014 Garanzia Giovani in Abruzzo La Regione Abruzzo dispone di

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Convegno Competitività e coesione sociale: le politiche per l inclusione lavorativa delle persone disabili e svantaggiate

Convegno Competitività e coesione sociale: le politiche per l inclusione lavorativa delle persone disabili e svantaggiate Convegno Competitività e coesione sociale: le politiche per l inclusione lavorativa delle persone disabili e svantaggiate Servizio Politiche del Lavoro e Formazione Professionale Venerdì 4 Luglio 2008

Dettagli

ALLEGATO A TRA. la Regione Liguria UNIVERSITÀ DI GENOVA ASSOCIAZIONI SINDACALI ASSOCIAZIONI DATORIALI. di seguito denominate Parti.

ALLEGATO A TRA. la Regione Liguria UNIVERSITÀ DI GENOVA ASSOCIAZIONI SINDACALI ASSOCIAZIONI DATORIALI. di seguito denominate Parti. ALLEGATO A Apprendistato 2013 2015 PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE (art. 5 D. Lgs. 14 settembre 2011, n. 167 ) (art. 41 della Legge regionale 11 maggio 2009 n. 18) PROTOCOLLO DI INTESA TRA la Regione Liguria

Dettagli