I numeri dell economia dello spreco. Claudio Falasca Coordinatore Dip.to Ambiente e Territorio, Salute e Sicurezza
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1 I numeri dell economia dello spreco Claudio Falasca Coordinatore Dip.to Ambiente e Territorio, Salute e Sicurezza 1
2 I NUMERI DELLA ECONOMIA DELLO SPRECO Premessa Il declino del sistema economico e produttivo italiano è lo sbocco naturale di uno sviluppo fondato in larga misura sulla privatizzazione dei profitti e sulla socializzazione degli oneri tanto sociali quanto ambientali. Questo sistema è stato in grado di garantire al Paese decenni di crescita solo in quanto ha potuto beneficiare di significative posizioni di rendita a garanzia dei margini competitivi sui mercati internazionali. Questo precario equilibrio, tuttavia, è entrato in una crisi profonda quando, con l Europa, sono venute meno le garanzie alle rendite di posizione e, nel contempo, l atteggiamento predatorio a scapito dei beni pubblici ha superato i limiti fisiologici di sopportazione del sistema. L abisso del debito pubblico è sicuramente il risultato più noto e significativo. Tuttavia ben altri sono i danni prodotti che, se non sanati, non consentiranno al Paese di uscire dalle sue difficoltà. La CGIL, unitariamente a CISL e UIL, ha già compiuto un rilevante sforzo di analisi ed avanzato importanti e articolate proposte. La Conferenza Investire nella sostenibilità Lo sviluppo che vogliamo è un ulteriore contributo della CGIL al dibattito in corso nel sindacato e più in generale nel Paese su come uscire dalle difficoltà che stiamo attraversando. In particolare le proposte al centro della Conferenza sono finalizzate ad arricchire il pacchetto programmatico del sindacato declinando con maggiore precisione l idea di sviluppo di qualità, nodo strategico della proposta politica della CGIL, assumendo come ipotesi di lavoro quella di rendere il nostro sistema produttivo e dei consumi più sostenibile. Le nostre analisi sono infatti partite dalla constatazione, non originale ma mai esplorata fino in fondo, che la logica dei profitti privati e oneri collettivi con il tempo abbia portato a gravare sul sistema economico e produttivo nazionale, nonché sociale, una enormità di passività che assorbono fiumi di risorse (finanziarie, umane, ambientali). Vorremmo cioè aprire un dibattito stringente su quella che potremmo considerare come una vera e propria economia dello spreco che drena una enorme quantità di risorse e nel contempo vorremmo provare a dimostrare come investendo le risorse, per così dire recuperate, sugli italiani e sull Italia sia possibile realizzare una sorta di doppio dividendo e quindi più ricchezza, più lavoro, più benessere, in sintesi un sistema più sostenibile. Diciamo subito che nei nostri conti non terremo conto della evasione fiscale e dell economia sommersa. Dobbiamo sapere però che gli ultimi dati dell Agenzia per le entrate indicano che al fisco sfuggono circa 200 miliardi di euro all anno di reddito imponibile. In sostanza, tenendo conto delle imposte che graverebbero su tale reddito (ovvero: Irpef, Iva, Irpeg), ogni anno alle casse dello stato sfuggono circa 100 miliardi di euro. Si tratta di un importo pari al 7 % circa del PIL ( quasi l equivalente della spesa sanitaria nazionale). Mentre, per quanto riguarda l economia sommersa, l ISTAT valuta che nel 2002 il valore aggiunto prodotto nell area del sommerso economico è compreso tra un minimo del 15,1% del PIL (pari a circa 190 miliardi di euro) ed un massimo del 16,2% (pari a 204 miliardi di euro). 2
3 Venendo invece agli esempi di spreco nell uso delle risorse, umane ed ambientali, il quadro è il seguente. Sicurezza nel lavoro Un milione di infortuni e quasi 1500 morti l anno, un quarto del totale europeo. Una sofferenza enorme ed un peso che grava sull intera collettività. Le stime INAIL dicono di un costo economico (senza contare quello umano) di circa 31 miliardi di euro l anno. Si tratta di circa il 3% del PIL, sapendo che nei Paesi UE (15) la media oscilla tra 2,7 e 3,5%. Sistema dei trasporti Le esternalità ambientali determinate dal sistema dei trasporti europeo (Incidenti, danni alla salute causati dall inquinamento acustico e atmosferico, dissesti idrogeologici, scempio del paesaggio e consumo delle risorse naturali) sono valutate dal Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) in 530 MLD di Euro l anno, equivalenti a circa l 8 % del PIL Europeo. Le esternalità che interessano l Italia sono calcolabili in 80 miliardi di euro. Sistema energetico Il nostro Paese, data la sua dipendenza dall estero, ogni anno spende per la bolletta energetica, agli attuali prezzi del barile di petrolio, circa 39 miliardi di euro. Uno studio dell APAT (messo a dormire dall attuale gestione) dimostra dettagliatamente che in Italia è possibile migliorare del 47 % l efficienza nel settore elettrico. Se proviamo a valutare anche i risparmi che si potrebbero ottenere rendendo più efficiente l uso dell energia nel settore dei trasporti, nei settori produttivi e in quelli civili, il numero di miliardi che è possibile risparmiare aumenterebbero consistentemente così come aumenterebbe la qualità ambientale ed il livello di competitività della nostra economia. Risorse idriche Secondo una stima consolidata da tempo, ogni anno sprechiamo il 27 % di acqua potabile per una quantità complessiva di milioni di metri cubi per un prezzo complessivo di milioni di euro. Ciclo dei rifiuti Gli italiani producono ogni anno 30 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani (circa 500 Kg pro capite anno). Il costo medio di gestione dei rifiuti è di 91,77 euro procapite anno.ogni anno spendiamo milioni di euro solo per i rifiuti solidi urbani. A questi oneri vanno aggiunti quelli per lo smaltimento di circa 80 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. 3
4 Dissesto idrogeologico Nel periodo dal 1945 al 1990 i danni prodotti dal dissesto idrogeologico sono stati calcolati mediamente di un miliardo di euro l anno, per complessivi 45 miliardi. Spesa sanitaria Le malattie cardiovascolari e i tumori rappresentano, secondo L OCSE, il più grave problema di salute in Italia. Il tumore al seno è la causa di decesso più comune tra le donne, mentre il tumore ai polmoni è la più frequente tra gli uomini Gli studi effettuati in Italia mostrano che il fumo, i fattori di rischio legati ad ambiente di vita interni (ad es. il radon e l amianto) e l inquinamento atmosferico sono le principali cause delle malattie respiratorie. La spesa sanitaria in Italia incide per l 8,5 % del PIL Ecomafia Il giro di affari dell ecomafia connesso all abusivismo edilizio, al racket degli animali, al lo smaltimento dei rifiuti, ai programmi di bonifica, alla gestione delle risorse idriche, alle infiltrazioni negli appalti pubblici, ecc. nell ultimo rapporto di Legambiente è stimato dell ordine di 16,6 miliardi di euro. Come si vede cifre rilevanti su cui un Governo attento e sensibile e gli economisti di ogni schieramento, invece di continuare ad accanirsi sul fondo del barile della solidarietà sociale ed ad infierire sulle risorse ambientali, troverebbero materia ben altrimenti consistente per il sostegno dei conti pubblici e dello sviluppo. Evidentemente nessuno si illude che questi sprechi possano essere recuperati per intero ed in tempi brevi. Comunque ipotizzando la possibilità di recuperare almeno il 10 % di questi sprechi, ponendoci quindi in una posizione di ampia sicurezza rispetto alle inevitabili approssimazioni che conti di questo tipo comportano, il quadro che se ne ricava è il seguente. Riducendo del 10 per cento i costi economici derivanti dagli infortuni del lavoro si ricaverebbero 3,10 miliardi di euro. Riducendo le esternalità del sistema dei trasporti del 10 % si recupererebbero 8 miliardi di euro Se provassimo ad aumentare l efficienza energetica complessiva dell 10 % non solo verrebbero ridotte le esternalità ma verrebbero recuperati non meno di 3.9 miliardi di euro. euro. Limitando lo spreco di acqua potabile del 10 % verrebbero recuperati 1,7 miliardi di Limitando la produzione di rifiuti del 10 %si recupererebbero 5.3 miliardi di euro Evitando il 10 % dei danni annuali causati dal dissesto idrogeologico verrebbe recuperato circa 1 miliardo di euro. 4
5 Riducendo del 10 % la spesa sanitaria come effetto della eliminazione delle cause scatenanti le malattie, verrebbero recuperati ben 13.4 miliardi di euro. Ridimensionando del 10 % l economia criminale verrebbero recuperati 1,6 miliardi di euro. Riassumendo le precedenti valutazioni, come detto schematiche e senza nessuna presunzione di rigore scientifico, ma sicuramente indicative dell ordine di grandezza, con la riduzione degli sprechi del solo 10 % è possibile recuperare 29,80 miliardi di euro. Una cifra enorme, che sicuramente verrà criticata per le forme approssimative in cui è stata determinata, ma che comunque è equivalente ad una consistente manovra finanziaria, senza contare che nel conteggio non sono state prese in considerazione ulteriori cause di spreco, quali ad esempio la dispersione scolastica, la fuga all estero dei ricercatori, il condono edilizio, i ritardi nella amministrazione della giustizia, i ritardi derivanti dalle farragginosità burocratiche ed amministrative, le bonifiche degli inquinamenti passati quali ad esempio quelli da amianto ecc. ecc.. Evidentemente per recuperare queste risorse è necessario promuovere comportamenti tesi a ridimensionare drasticamente gli sprechi, nella produzione e nel consumo e nel contempo prefigurare il loro utilizzo virtuoso ai fini dello sviluppo. Anche qui riteniamo che si debbano rimuovere incomprensibili chiusure ed inerzie politiche e culturali in quanto è possibile conseguire significativi risultati senza per questo sconvolgere la vita dei cittadini e delle imprese, anzi rendendola più sicura per gli uni e creando spazi di crescita per le altre. Spesa pubblica Il monte risorse che l Europa impegna in opere, forniture e servizi acquisiti sul mercato ammonta mediamente tra il 16 ed il 20 % anno. Lo stesso vale per l Italia. Come si comprende, anche prendendo la percentuale inferiore, si tratta per l Italia di ben 253 miliardi di euro. Una cifra enorme, che se utilizzata opportunamente può concretamente indirizzare i comportamenti dei soggetti che operano nel mercato ad essere molto più virtuosi. Fiscalità ambientale Dopo le proposte contenute nel libro bianco di Delors e l iniziativa sulla Carbon Tax, questo tema di fatto è stato accantonato. Crediamo non sia difficile dimostrare come un azione fiscale sistematica e mirata, spostando la base impositiva dal reddito da lavoro all uso delle risorse, possa determinare comportamenti di mercato virtuosi da parte dei diversi soggetti (si pensi ad esempio ai brillanti risultati ottenuti con il 36% per le ristrutturazioni in edilizia). Risparmio ed efficienza energetica Risultati imprevedibili di risparmio è possibile ottenerli da quel vero giacimento di spreco di energia che sono i vecchi impianti pubblici e privati. Qui è necessario imprimere una forte accelerazione alla affermazione del mercato dei certificati verdi (energia 5
6 rinnovabile) e dei certificati bianchi (risparmio ed efficienza energetica) sostenendo a questo fine il ruolo delle ESCO (Energy Service Company). L ecoedilizia La Confederazione Europea dei Sindacati nella conferenza di Dublino ha individuato nella ecoedilizia uno dei settori più interessanti per il raggiungimento di un ambiente più sostenibile. Questo anche per contestare le posizioni ipercritiche del protocollo di Kioto dimostrando, sulla base dell esperienza tedesca che ha realizzato in questo settore nuovi posti di lavoro, come possa essere una grande opportunità. Il riciclo dei materiali Anche qui non si tratta di fare nessuna rivoluzione,. Occorre invece responsabilizzare le imprese a prevedere fin dalla fase progettuale il destino dei materiali con cui realizzano i loro prodotti. Questa maggiore responsabilità, che potrebbe sembrare un vincolo, è invece la condizione vincente per un paese privo di risorse naturali, per recuperare spazi di innovazione e margini di competitività. La mobilità sostenibile Al riguardo in occasione della settimana europea per la mobilità sostenibile CGIL, CISL e UIL, insieme ad organizzazioni ambientaliste e del terzo settore, hanno promosso un Manifesto che propone un insieme sistematico di azioni tese a contribuire a risolvere questo problema vitale. Il risparmio idrico Si consideri che il semplice uso di un riduttore di flusso, del costo di 0,50 euro, consente di risparmiare il 30 % di acqua. La difesa del suolo Sarebbe sufficiente promuovere una sorta di servizio per la manutenzione permanente dei corsi idrici e dei versanti per ottenere più sicurezza e più tutela dell ambiente, tagliando in questo modo la bolletta annua per disastri naturali. I controlli ambientali Un sistema integrato di controlli ambientali, autonomi ed autorevoli, è sicuramente il principale deterrente per scoraggiare attività illecite e esternalità nocive. I precedenti sono tutti esempi di possibili interventi che, tra l altro, produrrebbero il non piccolo risultato di migliorare decisamente le condizioni di inquinamento ambientale e quindi si rifletterebbero positivamente sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. Evidentemente però per una radicale lotta allo spreco è necessario intervenire su alcuni cardini delle politiche di sviluppo, impegnando a questo scopo le risorse recuperate. Riteniamo che sia questa la via maestra per dare competitività al nostro sistema. 6
7 In particolare occorre fare della innovazione ecologica l asse portante delle politiche di sviluppo. Le risorse risparmiate dalla lotta alla economia dello spreco andrebbero impegnate nella promozione di una politica industriale che includa tra i suoi capitoli salienti proposte finalizzate a far sì che gli interventi nel campo della struttura produttiva, delle tecnologie, dell'istruzione e della ricerca producano, insieme con un miglioramento della performance competitiva, anche beni pubblici globali quali minori disuguaglianze; maggior sicurezza dell'occupazione e del reddito; uno sviluppo quantitativo e qualitativo della produzione e dei consumi tale da renderli sostenibili; un livello più elevato di protezione e riproduzione dell'ambiente. Tutto questo significa investire nella sostenibilità. Al presente tuttavia, su tutti questi punti il Governo italiano sta procedendo in direzione esattamente contraria. Secondo la nostra valutazione la delega ambientale, la riforma della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro congiuntamente alla riforma del mercato del lavoro, alla riforma della scuola ed a quella sul federalismo sono le premessa per ulteriori pesanti sprechi. Novembre
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