Casi di discriminazione di genere nel lavoro. Gennaio 2006 Luglio 2007 nella Provincia di Torino
|
|
- Regina Poletti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Casi di discriminazione di genere nel lavoro Gennaio 2006 Luglio 2007 nella Provincia di Torino Settembre 2007
2 A cura di: Ricerca, elaborazione dati e rappresentazione grafica: Tiziana Vincis con la collaborazione di Letizia Amedei Testi: Laura Cima, Ivana Melli, Tiziana Vincis Stampa: Ufficio stampa Provincia di Torino
3 PRESENTAZIONE Le Consigliere di parità della Provincia di Torino hanno raccolto in questo Rapporto i risultati della ricerca sui casi di discriminazione di genere nel lavoro che si sono rivolti al loro ufficio nel 2006 e primi 7 mesi del Le Consigliere di Parità, nell ambito della loro attività definita dal dlgs 196/2000, art. 3, si occupano della promozione e tutela del principio di non discriminazione e della promozione delle pari opportunità per lavoratori e lavoratrici in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, anche attraverso l attività di accoglienza delle discriminazioni, di mediazione per la risoluzione del problema, di intervento in giudizio nei casi che lo necessitino. L analisi dei dati evidenzia una variegata tipologia delle discriminazioni di genere che sono state trattate: mobbing, violazione maternità/paternità, molestie sessuali, problemi sindacali, conciliazione dei tempi. Anche nell ultimo biennio è confermato il profilo dell utente della Consigliera di parità: donna, di nazionalità italiana, con età compresa tra i 30 e 40 anni, diploma di scuola superiore, coniugata con un figlio/a, con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno, lavora prevalentemente nel settore dei servizi, con qualifica di impiegata, in azienda privata di piccole dimensioni. Le problematiche che questa utenza incontra, i diritti violati e le richieste di aiuto che ne derivano sono oggetto dell analisi sviluppata nel presente rapporto. La maternità, cui sono legate le esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e vita famigliare, è il momento più delicato per la vita lavorativa di una donna. Nei primi 7 mesi del 2007 i casi di discriminazioni legati alla maternità interessano il 50% della totalità dei casi, cui seguono quelli di natura sindacale per il 27,6%. La necessità di conciliazione dei tempi ricade ancora oggi in prevalenza sulla donna, fortemente penalizzata da un insieme di fattori: la maternità, non concepita come valore sociale, continua ad essere considerata un fatto privato cui le famiglie, e in particolare le donne, devono far fronte in proprio nella ricerca di soluzioni. Alla carenza di servizi per l assistenza a bambini e anziani (genitori, famigliari di lei o di lui) si aggiunge la difficoltà nell ambiente di lavoro. La richiesta di formule di conciliazione come il parttime o l orario flessibile innestano spesso meccanismi di ostilità che ricadono sulle scelte obbligate della lavoratrice o comunque creano un clima conflittuale nell ambito del lavoro. La lavoratrice è quindi solo un tassello del mosaico a cui concorrono altri soggetti per la gestione della conciliazione quali: il mercato del lavoro, l organizzazione aziendale, la divisione dei ruoli all interno della famiglia, sindacati, politiche sociali, organizzazione dei servizi di cura ecc.
4 Allo scopo di prevenire le discriminazioni relative alla conciliazione, la Consigliera di parità ha avviato un azione comunicativa rivolta a lavoratrici e lavoratori attraverso l opuscolo I nostri auguri tra opportunità e diritti e proseguita, in un secondo tempo, con un azione mirata alle imprese. L opuscolo L azienda amica delle mamme e dei papà è dedicato alle aziende capaci di affrontare il cambiamento organizzativo, gestire le differenze ed investire sulle persone. Invita le aziende ad affrontare le difficoltà di conciliazione come problemi risolvibili sull esempio di buone esperienze condotte da molte aziende in questi anni. In considerazione del fatto che il 27,6% delle persone che si rivolgono alla Consigliera presenta problemi di natura sindacale, le Consigliere di parità hanno firmato un Protocollo d Intesa con le Organizzazioni sindacali provinciali Cgil, Cisl, Uil, che tradizionalmente intervengono su situazioni antidiscriminatorie di genere, unitamente alla Direzione provinciale del lavoro, al fine di creare una collaborazione volta alla corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria. Consapevoli del fatto che per molte donne è più difficile chiedere aiuto, ad esempio per le immigrate o le lavoratrici atipiche, le Consigliere di parità stanno continuando la loro azione a tutto campo rafforzando gli strumenti di lavoro e le collaborazioni che permettano di informare le donne sull opportunità di trovare un supporto al loro problema. La collaborazione con il progetto Vicino a te del Telefono Rosa e la recente creazione di nuove reti come quelle delle mediatrici culturali e dei CPO nella Sanità vanno in questa direzione. Sono, invece, in fase di consolidamento le reti già sperimentate sul territorio, come quelle delle Referenti di Parità dei Centri per l Impiego e delle agenzie della formazione professionale. Ringraziamo tutti i soggetti che contribuiscono alla tutela antidiscriminatoria: la Direzione Provinciale del Lavoro e le O.O.S.S. che hanno firmato con noi il protocollo, le Organizzazioni Datoriali le componenti delle reti che collaborano con noi, gli Assessorati dei Comuni della Provincia e tutte le altre Organizzazioni e Associazioni che abbiamo elencati nel Vademecum di recente pubblicazione. Le Consigliere di parità Laura Cima Ivana Melli
5 Casi di discriminazione di genere nel lavoro Gennaio 2006 Luglio 2007 nella Provincia di Torino PREMESSA La presente relazione analizza dal punto di vista qualitativo e quantitativo l utilizzo dei servizi offerti dall Ufficio della Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Torino. La prima parte del documento riassume la metodologia di intervento e traccia il profilo delle persone e il percorso tipo a seguito del contatto con l ufficio della Consigliera, al fine di classificare le richieste più frequenti e tracciare di conseguenza le modalità di risposta del servizio. La seconda parte del documento riporta l analisi dei dati socio-anagrafici, delle tipologie dei contratti di lavoro, della varietà e frequenza dei casi riferita al periodo Il confronto dei dati pregressi con quelli disponibili per l anno in corso permette di estrapolare una linea di tendenza in costante aumento. Il totale di 72 casi trattati nell anno 2006 a fronte dei 58 per il periodo Gennaio-Luglio 2007 si traduce in un incremento del 38 % nel ricorso al servizio da parte dell utenza. Il dato conferma il crescente apprezzamento per il servizio e conforta l impegno posto dalle Consigliere nel presidio e nella pubblicizzazione dell Ufficio. 1
6 METODOLOGIA DI INTERVENTO Lo strumento di rilevazione dei dati si basa su una scheda standard che mette in evidenza: - la tipologia di contatto (attraverso quale segnalazione si è giunti in contatto con la Consigliera: Centri per l Impiego, Enti istituzionali, sito Internet, Agenzie Formative ecc....) - dati socio anagrafici (nazionalità, sesso, età, titolo di studio, situazione famigliare) - lavoro (tipologia di impresa, tipologia contrattuale, ruolo, settore di attività, dimensione aziendale) - discriminazione (mobbing, molestie, problemi sindacali, conciliazione lavorofamiglia...) - eventuale documentazione a supporto. La scheda è volutamente molto sintetica, per ridurre al minimo gli aspetti formali di rilevazione statistica. E generalmente l ultimo atto di un colloquio, della durata media di circa un ora, in cui la Consigliera mira a capitalizzare la storia della persona, acquisire gli eventuali documenti a supporto, analizzare il problema, classificare la tipologia di discriminazione. Questa raccolta di informazioni permette di delineare, al di là delle situazioni personali, un quadro statistico delle tipologie aziendali, degli atti discriminatori, del profilo personale e professionale delle lavoratrici, delle strategie di intervento della Consigliera. 2
7 ANALISI DEI DATI RELATIVI AI CASI DI DISCRIMINAZIONE TRATTATI Il totale dei casi seguiti dalla Consigliera fino a Dicembre 2006 compreso è di 223. Nei primi 7 mesi del 2007 si sono aggiunti altri 58 nuovi casi per un totale di 281. ANNO N CASI % TOTALE % n casi (N.B. il dato 2007 è estrapolato in base alla tendenza dei primi 7 mesi) L incremento pressoché costante dei casi, come si può riscontrare dal diagramma, può essere attribuito alla qualità e quantità di informazione resa disponibile presso 3
8 l ufficio della Consigliera, alla chiarezza e completezza del sito Internet, alla sinergia con i 13 Centri per l Impiego di Torino e provincia, ai numerosi progetti, convegni, seminari e attività proposti nel territorio, occasione preziosa per la distribuzione di materiali informativi che mettono in evidenza il ruolo di tutela delle Consigliere e la loro disponibilità. La tabella sovrastante in realtà si può definire incompleta perché nei dati raccolti non sono conteggiate le innumerevoli telefonate e le che ogni giorno si ricevono presso l ufficio e tramite i Centri per l impiego. Sono conteggiate solo le persone che hanno avuto un colloquio con la Consigliera. L effetto moltiplicatore dei contatti intercorsi risulta in una crescente fiducia nel servizio; si riscontra inoltre un aumento di persone che, ricevuta adeguata informazione sulla normativa, mostrano un buon livello di autonomia nel gestire un proprio percorso di tutela senza ulteriori richieste alla Consigliera. CONTATTI ATTRAVERSO I QUALI SI E PERVENUTI ALLA CONSIGLIERA La tabella seguente evidenzia i canali attraverso i quali le persone giungono in contatto con la Consigliera. Tipologie di contatto 2005 % 2006 % 2007 % Enti Istituzionali ,8 1 2 CPI , Pubblicità (volantini, opuscoli) Mezzi di comunicazione (Internet, giornali, telegiornali) , ,1 2 3 Passa parola , Punti informativi (Telefono Rosa, Punto Info Donna, Centro Donna, ecc..) ,8 0 0 Dato non rilevato ,5 4 7 TOTALE 57 casi 100% 72 casi 100% 58 casi 100% 4
9 CONTATTI PERVENUTI 2006 Passa parola 10% Dnp* 6% 10% Punti Informativi Enti Istituzionali 13% 11% Pubblicità 11% 39% Cpi Mezzi di Comunicazione (*) dato non pervenuto CONTATTI PERVENUTI NEL 2007 (Gennaio- Luglio) Punti Informativi 17% Passa parola Dnp 0% 7% Enti Istituzionali 2% 26% Cpi 3% Mezzi di Comunicazione 45% Pubblicità Dai dati emerge una buona percentuale di persone giunte al servizio attraverso la presa visione di opuscoli, volantini o un semplice passa parola. La Consigliera pone un particolare impegno nel promuovere il servizio e diffondere l informazione in tutto il territorio provinciale, anche ad esempio con l iniziativa Vicino a Te promossa dal Telefono Rosa. Questo progetto consiste nel diffondere in luoghi densamente frequentati, quali scuole, piazze, mercati, ecc l informazione sull esistenza del servizio e sulla normativa a tutela della maternità 5
10 Dai Centri per l Impiego, attraverso le Referenti, pervengono contatti relativi a situazioni complesse che richiedono uno specifico intervento della Consigliera. Per l anno 2006, dai centri di Susa, Rivoli, Pinerolo, Orbassano, Ivrea, Cuorgnè, Chivasso, Ciriè, Moncalieri, Torino, Settimo, Venaria e Chieri perviene un totale di 28 casi; per il 2007 (gennaio-luglio) 15 casi. TIPOLOGIA DI DISCRIMINAZIONE Secondo, il Decreto legislativo 11 Aprile 2006, n Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art. 6 legge 28 novembre 2005, n le discriminazioni vengono definite come: - discriminazione diretta - art.25.. qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga. - discriminazione indiretta - art quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono e possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell attività lavorativa, purché l obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari - molestie - art. 26 Sono considerate discriminazioni anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. - molestie sessuali - art. 26 Sono, altresì, considerate come discriminazioni le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante,, umiliante o offensivo. 6
11 La tabella seguente riporta le tipologie, il numero dei casi e le relative percentuali per evidenziare le variazioni registrate negli ultimi anni. Discriminazione 2005 % 2006 % 2007 % Mobbing 2 3, ,3 v.maternità/paternità Molestie 2 3, ,1 Discr.sex 4 7, Prob sindacali ,6 Inform. conciliazione e maternità TOTALE % % % E possibile osservare una crescita di problematiche di natura prettamente sindacale ed una decrescita di casi di violazione dei diritti sulla maternità e paternità e le discriminazioni sessuali. A questo proposito, la firma di un protocollo d intesa tra Consigliere di Parità provinciali, Organizzazioni Sindacali e Direzione provinciale del lavoro - Servizi ispettivi, intende promuovere una strategia d azione comune e coordinata di prevenzione e tutela contro le discriminazioni. I casi di mobbing, 3,6% nel 2005, raggiungono un 17% nel 2006 per ridursi ad un 10.3% nei primi 7 mesi del
12 E importante sottolineare che i casi di Mobbing non corrispondono necessariamente a discriminazioni di genere, per cui possono risultare non pertinenti con le mansioni della Consigliera. Se non risulta una discriminazione di genere l utenza viene indirizzata ad altri servizi, generalmente il Sindacato. Percentuali considerevoli riguardano le richieste di informazioni sulla conciliazione dei tempi e la maternità raggiungendo, nella prima parte del 2007, il 50% di casi. La Legge 53 introduce, infatti, il concetto di maternità e paternità nella logica della condivisione delle responsabilità famigliari, si preoccupa inoltre di creare le condizioni per una flessibilità del lavoro che tiene conto dei tempi di vita delle persone e non solo delle imprese. Offre la possibilità di prendersi un tempo, all interno della carriera professionale, dedicato allo sviluppo formativo, alla cura dei figli, alla cura di anziani e persone malate. La legge intende raggiungere questi obiettivi attraverso i congedi parentali e formativi; invita le amministrazioni, aziende pubbliche e private a pensare e realizzare azioni positive a sostegno della flessibilità d orario. I dati della tabella precedente, trasposti in forma grafica, permettono un immediato confronto tra il 2006 e la prima parte dell anno in corso. Tipologia di Discriminazione Inform.Conciliazione e Maternità Problemi Sindacali Discriminaz.Sex Molesti V.maternità/paternità Mobbing Serie Serie Il dato saliente che emerge dal confronto 2006-primi 7 mesi 2007 è il notevole incremento delle richieste di informazione per l'esercizio dei diritti parentali, a cui fa riscontro il dato simmetrico della diminuzione dei casi di violazione. Questa 8
13 tendenza sembra corrispondere ad una maggiore consapevolezza nelle persone e nelle imprese riguardo all esistenza di tali diritti, alla possibilità di usufruirne, al dovere di rispettarli. E questo conforta lo sforzo delle Consigliere che hanno fortemente investito nella diffusione di questi temi attraverso le loro pubblicazioni e gli interventi di sensibilizzazione promossi. TIPOLOGIA DEL SOGGETTO DISCRIMINATO Dall analisi dei casi presi in esame è possibile delineare una sorta di utente tipo che si rivolge all ufficio della Consigliera alla ricerca di un possibile aiuto. Prevalentemente è: donna; nazionalità italiana; età compresa tra i 30 e 40 anni; diploma di scuola superiore; coniugata con un figlio; contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno; prevalentemente nel settore dei servizi; ruolo di impiegata; in azienda privata di piccola dimensione. La richiesta prevalente riguarda informazioni relative alla tutela durante il periodo di maternità. Per una trattazione di dettaglio della tipologia di utenti, si rimanda alla seconda parte della relazione: Dati socio anagrafici, Lavoro, Tipologia di Impresa, Dimensione Aziendale, Tipologia Contrattuale, Ruolo occupato, Settore di attività. MODALITÀ DI INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA L iter dell Ufficio al primo contatto con l utente 9
14 L Ufficio della Consigliera risponde ai quesiti che vengono posti attraverso il sito Internet, per o con contatto telefonico. Le domande poste da lavoratrici e lavoratori incontrano un primo filtro che seleziona i quesiti a cui il personale può dare risposta immediata e rimanda alla Consigliera i casi complessi che richiedono approfondimento, fissando pertanto un appuntamento per un colloquio. Molte domande fanno riferimento alla maternità e ai diritti di congedo parentale. Un buon numero di richieste perviene dai padri, non solo per informazione riguardo ai diritti della moglie ma in prima persona, per le modalità di utilizzo del congedo parentale. Si è registrato un sensibile aumento di contatti a seguito della diffusione di opuscoli mirati specificamente ai neo papà, per rendere disponibile una informazione che troppo spesso è parziale e frammentata. Come già accennato, le risposte immediate fornite via telefono non sono conteggiate nelle statistiche dell Ufficio; saranno oggetto di commento e indicazioni operative attraverso le FAQ (Frequently Asked Questions, le domande più frequenti) previste nel sito Internet della Consigliera. Interventi di tutela a livello individuale (Casi) L intervento della Consigliera avviene dunque solo in seguito alla analisi della domanda posta dall utente e secondo criteri di urgenza. Il colloquio, generalmente nel giro di pochi giorni, avviene in forma privata in un locale destinato a tale scopo. Le domande della Consigliera mirano in primo luogo a determinare se il caso è di pertinenza dell Ufficio o se deve essere rinviato ad altri servizi (Sindacato, Servizi sociali, Centri per l impiego...). Ove il caso lo richieda, e con esplicito consenso della lavoratrice e del lavoratore, la Consigliera convoca il datore di lavoro al fine di confrontare i punti di vista e ricercare le vie di conciliazione amichevoli. Se ciò non risulta fattibile e se ci sono gli estremi per una azione legale, la Consigliera ha la facoltà di promuovere una azione legale. Gli ultimi due casi portati in giudizio dalla Consigliera attraverso l avvocato Mirella Caffaratti sono stati pubblicati nella Newsletter di Marzo, n.7 e Giugno 2007, n 8. Il primo caso è quello di una lavoratrice licenziata a causa della maternità. 10
15 L alta professionalità della lavoratrice, licenziatasi dall occupazione precedente per rispondere alla specifica offerta di assunzione dell azienda in questione, non ha impedito che la comunicazione della gravidanza, avvenuta in scadenza del periodo di prova, provocasse l immediato licenziamento, motivato per mancato superamento del periodo prova. Dopo un ampia e proficua discussione presso la sezione lavoro del Tribunale di Torino, le parti hanno raggiunto un accordo che oltre ad un risarcimento a favore della lavoratrice, prevede l impegno da parte della società a diffondere il Codice delle pari opportunità. Un altro caso riguarda una dipendente di un Comune del circondario di Torino a cui non era stato conteggiato il periodo di astensione obbligatoria per maternità, da parte dell Amministrazione pubblica, ai fini della progressione di carriera, con conseguenti danni anche retributivi. Il risultato negativo dei tentativi di transazione avviati hanno portato la signora a chiamare in giudizio il proprio datore di lavoro in una causa sostenuta dalla Consigliera di parità della provincia di Torino. Il 30 Maggio 2007, il Tribunale di Pinerolo ha ritenuto valide le ragioni della signora condannando la Pubblica Amministrazione a riposizionare la lavoratrice al livello di categoria e retribuzione che avrebbe avuto se si fosse tenuto conto del periodo di astensione obbligatorio per maternità. La causa ha permesso di dare applicazione integrale e concreta non solo alle norme a tutela della maternità, ma anche alle norme antidiscriminatorie. Creazione e consolidamento di reti nel territorio Il lavoro della Consigliera, al di là degli interventi sui casi specifici, comprende la promozione di sinergie con diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella tutela antidiscriminatoria. Con la Direzione provinciale del lavoro e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL della Provincia di Torino, la rete che la Consigliera ha creato con i responsabili degli uffici vertenze dei 3 Sindacati e l Ispettorato del lavoro, è sfociata con la firma di un Protocollo d Intesa che ha l obiettivo di creare una completa collaborazione volta alla corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria. Ci si impegna a porre in essere ogni azione utile per 11
16 combattere le azioni antidiscriminatorie in tutte le tipologie di lavoro, compresi quelli atipici e a lottare contro ogni tipo di azione antidiscriminatoria legata alla maternità e paternità. Con le Agenzie formative, la rete delle Referenti di parità nasce dalla predisposizione e firma di un Protocollo d Intesa, tra la Consigliera di parità e le Agenzie formative, per migliorare l integrazione delle pari opportunità nei corsi di formazione. La rete ha una funzione importante anche per lo scambio di informazioni, l avvio di analisi comuni sulle nuove leggi e la raccolta di dati qualitativi e quantitativi relativi alla presenza di donne e uomini nei corsi di formazione. Con ASL e ASO della Provincia di Torino, su proposta della Consigliera di parità, è stata avviata il 27 Novembre 2006 la costituzione della Rete dei Comitati di pari Opportunità, con l obiettivo di promuovere le buone prassi già avviate in alcune aziende ospedaliere e di garantire una miglior sinergia per la promozione di azioni comuni. Con i Centri per l Impiego, la rete è costituita ufficialmente dal Novembre 2004, nasce come opportuna conseguenza al percorso formativo avviato responsabili, operatori, operatrici dei Centri per l impiego della Provincia di Torino, nell ambito del progetto Parità nell Impiego. Il progetto attraverso lo sviluppo di competenze sui temi di genere, si proponeva di realizzare nel Servizio Lavoro, una Rete di referenti in grado di operare in sinergia con la Consigliera di parità. I CPI sono una realtà importante e significativa in cui il personale si rapporta con un pubblico potenzialmente esposto a problemi di discriminazione. Azioni di promozione, comunicazione, informazione 12
17 La Consigliera promuove regolarmente eventi comunicativi: conferenze stampa, convegni, seminari. Interviene inoltre su richiesta in convegni, dibattiti, attività formative, testimonianze. Tra le pubblicazioni realizzate nel periodo 2006/luglio2007 si possono annoverare: I nostri auguri tra opportunità e diritti rivolto alle neo mamme e neo papà; L azienda amica delle mamme e dei papà, rivolta alle aziende; Vademecum dei servizi per la donna, dove rivolgersi e come ottenerli rivolta alle donne; Innovazione e Conciliazione riguardante le azioni e gli sviluppi ottenuti grazie ai progetti Donne e Innovazione. 13
18 Il sito Internet recentemente aggiornato comprende le seguenti aree informative: Donne e mercato del lavoro: caratteristiche delle lavoratrici in Provincia di Torino, attività e settori in cui operano, come si rapportano al Mercato del Lavoro. Vita e Lavoro: conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, aspetti problematici della gestione del tempo. Azioni positive: riduzione del divario di genere nel mondo del lavoro, introduzione di misure per le donne, rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione delle pari opportunità. Sviluppo locale: concertazione per lo sviluppo economico e sociale di un determinato territorio. Centri per l impiego: punto di riferimento per chi è alla ricerca di prima occupazione, rientro o ricollocazione nel mercato del lavoro. Attività formative: promuovere le pari opportunità nell educazione e nella formazione professionale. Imprenditoria femminile: incentivare le capacità di fare impresa promuovendo strumenti e valorizzando idee e progetti di successo. Progetti: mirati alla promozione delle pari opportunità nel contesto della Provincia di Torino. Attività in rete: compiti istituzionali della Consigliera di Parità, contatti, modalità operative e di comunicazione, realizzazione di progetti ed iniziative a favore delle pari opportunità nel mondo del lavoro. Pubblicazioni, ad esempio: - I nostri auguri tra opportunità e diritti - L azienda amica delle mamme e dei papà - Managerialità e innovazione al femminile - Esercizi di parità nelle scuole elementari - Progetto Donne e Innovazione - Newsletter trimestrale 14
19 SVILUPPI FUTURI Attività che si intende sviluppare nel periodo Settembre Settembre 2008: Principio di non discriminazione Informazione: Aggiornamento sito Web, Newsletter trimestrale, Stampa e diffusione Vademecum dei servizi per la donna, Stampa e diffusione opuscolo Azienda amica della mamme e dei papà, Ristampa e diffusione opuscoli I nostri auguri tra opportunità e diritti, Insieme a te con Telefono Rosa. Politiche attive del lavoro Progetto tavolo di conciliazione con le parti sociali, Creazione/Consolidamento reti con Ag. formative, Comitati pari opportunità, Sanità, Centri per l impiego, l Imprenditoria, Promozione ed attivazione di corsi sulle politiche attive del lavoro e normativa sulla tutela della maternità/paternità da attuarsi tramite sindacati. Progetto Managerialità e innovazione al femminile Promozione di progetti di azioni positive Promozione normativa a tutela della maternità/paternità e flessibilità attraverso pubblicazione per aziende, Promozione nei vari comuni della provincia di Torino dei piani di azioni positive, Progetto Approdi di Villa 5, Progetto Engim pari opportunità nella scuola media Sangone di Nichelino, Diffusione buone prassi attraverso testimonianze in convegni, seminari e pubblicazioni. Contrasto alle violazioni alle norme sulle pari opportunità Applicazione del Protocollo Sindacati, Ispettorato del lavoro e Consigliere di parità per lavoro di rete, Colloqui casi discriminazione, Vertenze su casi di discriminazione, Informazione sui diritti maternità/paternità/congedi parentali/molestie e molestie sessuali/mobbing sul luogo di lavoro, Corsi di formazione diretti a Centri per l impiego, Comitati pari opportunità, Organizzazioni sindacali, Scuole, ecc. 15
20 SECONDA PARTE DATI SOCIO ANAGRAFICI Nazionalità Come si può notare dai grafici sottostanti le persone che si rivolgono al servizio sono per la maggior parte di nazionalità italiana, 95% nel 2006 e 91% nel Nel 2007 si è rilevato un incremento del 4% di utenza di altra nazionalità. Gli utenti stranieri sono per lo più rumeni, peruviani e marocchini. NAZIONALITA' ; 95% 60 53; 91% ;5% 5;9% Serie Serie Italiana Straniera Sesso La quasi totalità dell utenza è femminile, sopratutto per consulenze e informazioni relative alla tutela della maternità. Sesso Donne Uomini TOTALE
21 Età I casi pervenuti all ufficio della Consigliera nell anno 2006 e nei primi 7 mesi del 2007 sono costituiti prevalentemente da donne con età media compresa tra i 30 e 40 anni. Confrontando i dati del 2006 con quelli del 2007 emerge nel 2006 una prevalenza di donne con età compresa tra i 30 e i 35 anni (31%), contro un 12% nel Nei primi mesi del 2007 l utenza prevalente è formata da donne con età compresa tra i 35 e i 40, circa il 36%contro il 25% dell anno precedente. Nei primi mesi del 2007 si nota un aumento nella classe di età che va dai 25 ai 30 con un 12% a fronte del 7% dell anno precedente. Si rileva, inoltre, un 16% nella classe di età compresa tra i 40 e i 45 che nel 2006 costituiva solo il 11%. La persona che maggiormente usufruisce del servizio ha già maturato qualche esperienza lavorativa e per scelta o per motivi di lavoro ha rinviato la formazione di un nucleo famigliare, come rilevano anche altre ricerche sull aumento dell indice di tarda natalità. ETA DELL'UTENTE DNP > < 20 0; 0% 4; 6% 2; 3% 2; 3% 1; 2% 2; 3% 0; 0% 1; 1% 4; 6% 3; 5% 5; 7% 7; 12% 8; 14% 7; 12% 5; 7% 9; 16% 8; 11% 18; 25% 21; 36% 23; 31% Serie Serie (Nel grafico sono inseriti i valori assoluti e le rispettive percentuali). 17
22 Titolo di studio Le donne che si sono rivolte all ufficio possiedono in prevalenza un titolo di studio medio-alto: nel 2006 il 55% dei casi ha un diploma di scuola media superiore mentre nel 2007 si registra il 44%. Nel grafico emerge nel 2006 un 14% di soggetti laureati/e; nella sola prima parte del 2007 si osserva un 12%. TITOLO DI STUDIO Laurea Diploma Laurea Qalifica Diploma Licenza Media Elementare DNP 7; 12% 10; 14% 4;7% 3; 4% 8; 14% 2; 3% 26; 44% 40; 55% 12; 21% 15; 21% 0; 0% 2; 3% 1; 2% 0; 0% Serie Serie Situazione famigliare Per dare più completezza all analisi, nella scheda che viene utilizzata per la rilevazione dei casi si distinguono 2 categorie di situazioni famigliari: Monoparentale Parentale con indicato il n dei componenti della famiglia e l età dei figli/e. Comparando i dati del 2006 con quelli del 2007 si rileva sul territorio della provincia di Torino una prevalenza di soggetti in situazione parentale. La tabella sottostante mostra che tra il 2006 e il 2007 i nuclei famigliari in situazione parentale sono in diminuzione (9% in meno) mentre la percentuale degli individui in situazione monoparentale nel 2007 risulta in netto aumento (16 % in più). Il dato sembra riflettere il generale incremento delle separazioni. E importante ricordare che i dati del 2007 riguardano solo i primi 7 mesi dell anno, ciò permette di prevedere un probabile aumento della forbice tra gli individui con situazione monoparentale del 2006 e quelli del
23 ANNO 2005 % 2006 % 2007 % Parentale Monoparentale Dato non pervenuto / / TOTALE LAVORO Tra i casi che si sono presentati nel 2006 si nota una prevalenza di persone che esercitano la propria attività lavorativa presso imprese private, l 80%. Nella prima parte del 2007 emerge un calo di 6 punti percentuali ed un incremento di utenti che operano nell imprese pubbliche di 9 punti percentuali. Come si rileva sia dal grafico che dalla tabella sottostanti sono presenti, anche se in piccola percentuale, utenti che non hanno espresso la tipologia dell impresa in cui operano ed individui che svolgevano la propria attività lavorativa presso consorzi, associazioni, cooperative, ecc. Quest ultime sono comprese nella categoria Dnp (dato non pervenuto) e nella categoria Altro. TIPOLOGIA D'IMPRESA % Pubblica Privata Altro Serie Serie Dnp 6 2 Totale 100% 100% Pubblica Privata Altro DNP ( Totale valore assoluti 2006: 72; Totale valore assoluti 2007: 58 ) 19
24 Dimensione dell azienda Dai grafici sotto riportati si nota che sia nel 2006 che nella prima parte del 2007 l utente che si rivolge al servizio opera prevalentemente presso imprese con un numero inferiore ai 20 dipendenti. Un notevole divario riguarda le aziende con oltre 100 dipendenti: nel 2006 sono 23 su 72 gli utenti che si sono rivolti alla Consigliera mentre nei primi mesi del 2007 sono 6 utenti su 58. Per contro, aumentano i casi da aziende di dimensione inferiore ( dipendenti) > < 20 2 Dnp 1 DIMENSIONE DELL'AZIENDA Serie Serie % DNP < > ( Totale valore assoluti 2006: 72; Totale valore assoluti 2007: 58 ) Nei grafici seguenti si può rilevare come le attività nel settore dei servizi (ristorazione, trasporti, poste, agenzie formative, sanità, scuole, comuni, ecc.) passano dal 49% del 2006 al 28% del 2007 con una decremento di 21 punti. Analoga situazione per l industria che perde 15 punti percentuali passando dal 25 al 9% tra il 2006 e il In crescita invece il settore del commercio con un incremento di 8 punti percentuali, dall 11 al 19%. La categoria altro che disaggregata comprende: lavoratrici domestiche, studi di progettazione e legali, imprese di pulizie, associazioni culturali senza scopo di lucro, ecc, rappresenta nei 7 mesi del 2007 il 38% degli utenti a fronte del 6% dell anno precedente. Il calo dei servizi può essere non così significativo, in quanto nella categoria altro vengono ricomprese attività che in seconda analisi potranno essere ricondotte alla categoria dei servizi. 20
25 SETTORE ATTIVITÀ 2006 Commercio Artigianato 11% 3% 25% Industria Altro Dnp 6% 6% 49% Servizi SETTORE ATTIVITÀ 2007 SETTORE ATTIVITA' 2007 Artigianato Dnp Industria 3% 3% 9% 38% Altro 19% Commercio 28% Servizi 21
26 Tipologia contrattuale Come negli anni precedenti si nota una netta prevalenza di contratti a tempo indeterminato, che a fronte di una migliore garanzia occupazionale non sembrano agevolare la conciliazione dei tempi e il rispetto dei diritti legati alla maternità. Nella tabella sottostante il confronto dei valori assoluti tra il 2006 e il 2007 mostra nei primi 7 mesi del 2007 un decremento rispetto al Dalla tabella successiva, percentuali delle tipologie contrattuali, si rileva come il contratto a tempo indeterminato, nei soli primi 7 mesi del 2007 raggiunge il 72%, percentuale analoga a quella dell intero Si sottolinea inoltre come la categoria altro nel 2007 seppur in piccola percentuale (12%) include quei soggetti con i contratti di lavoro atipici. TIPOLOGIA CONTRATTUALE N CASI 2005 N CASI 2006 N CASI 2007 TEMPO INDETERMINATO TEMPO DETERMINATO APPRENDISTATO DNP (dato non pervenuto) ALTRO TOTALE TIPOLOGIA CONTRATTUALE 2006 DATO NON ALTRO PERVENUTO 0% 8% 6% APPRENDISTATO 14% TEMPO DETERMINATO 72% TEMPO INDETERMINATO 22
27 TIPOLOGIA CONTRATTUALE 2007 TEMPO DETERMINATO 7% APPRENDISTATO 2% 12% ALTRO 7% DATO NON PERVENUTO 72% TEMPO INDETERMINATO Qualifica/ruolo Nella tabella riguardante i tipi di qualifica sotto riportata, si evidenzia come l impiegato/a e l operaio/a siano il tipo di occupazione maggiormente svolto dai soggetti che si rivolgono all ufficio della Consigliera. Le percentuali subiscono leggere variazioni tra l anno 2006 e l anno 2007 sia per la qualifica impiegatizia che per quella operaia. Sensibile l incremento nella categoria altro che include soggetti che effettuano lavori presso luoghi di cura, nel settore sanitario come ad esempio fisioterapisti e infermieri e nel settore degli studi o che lavorano nel settore del commercio (commesse e cassiere) che passa dal 6% al 12%. RUOLO OCCUPATO * Serie Serie % Responsabile 3 2 Quadro 0 2 Impiegato Sanità 1 3 Operaio Altro 6 12 Dnp 8 3 TOTALE 100% 100% 0 Responsabile Quadro Impiegato Sanità Operaio Altro Dato non pervenuto ( Totale valore assoluti 2006: 72; Totale valore assoluti 2007: 58 ) (*) primi 7 mesi del
28 Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Torino Via Maria Vittoria, Torino Tel Fax
Casi di discriminazione di genere nel lavoro. 2006 2007 nella Provincia di Torino
Casi di discriminazione di genere nel lavoro 2006 2007 nella Provincia di Torino 2007 1 A cura di: Ricerca, elaborazione dati e rappresentazione grafica: Tiziana Vincis con la collaborazione di Letizia
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliAnalisi dati del Personale
Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA
DettagliCOMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini
DettagliPIANO ANNUALE DI AZIONI POSITIVE dell ISPRA ANNO 2010
PIANO ANNUALE DI AZIONI POSITIVE dell ISPRA ANNO 2010 Con il presente piano si definiscono le modalità operative di dettaglio, i soggetti coinvolti e le responsabilità individuate per l attuazione del
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliAZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliCOMUNE DI CASELETTE Provincia di Torino P.A.P. - PIANO DI AZIONI POSITIVE - TRIENNIO 2013/2015
COMUNE DI CASELETTE Provincia di Torino P.A.P. - PIANO DI AZIONI POSITIVE - TRIENNIO 2013/2015 (ART. 48, COMMA 1, D. LGS. 11/04/2006 N. 198) Premessa: Le azioni positive sono misure temporanee speciali
Dettagli1. IL SERVIZIO I.L.CO.M.
REPORT ATTIVITÀ SERVIZIO I.L.Co.M. 2012 1. IL SERVIZIO I.L.CO.M. Il servizio I.L.Co.M., realizzato dalla Società Pubblica Zona Ovest di Torino Srl su incarico dei Comuni di Grugliasco e Collegno in convenzione
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliPIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA ANNI 2013-2015
COMUNE DI FIUMEFREDDO DI SICILIA Provincia di Catania PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA ANNI 2013-2015 Approvato con Delibera di G.M. nr. 178 del 20.12.2013 1 FONTI: Legge
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliLA LEGISLAZIONE SULLA PARITÀ DI GENERE
LA LEGISLAZIONE SULLA PARITÀ DI GENERE NELL UNIONE EUROPEA Commissione europea Né la Commissione europea né alcuna persona che agisca a nome della Commissione europea è responsabile dell uso che dovesse
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliTRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,
DettagliDOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA
DOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA " " CONTINUIAMO A DOTARCI CONTRO LA CRISI Per il quarto anno consecutivo La Regione del Veneto ha promosso attraverso lo strumento della Dote Lavoro, percorsi
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliRILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE. INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE
RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 METODOLOGIA... 3 OBIETTIVI... 4 RISULTATI... 4 AZIENDE... 4 PRIVATI... 6 CONCLUSIONI... 7 2 L Indagine,
DettagliCentro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus
Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori
DettagliRegole per la gestione dello stato di disoccupazione. In vigore dal 1 gennaio 2014
Regole per la gestione dello stato di disoccupazione In vigore dal 1 gennaio 2014 Stato di disoccupazione Dal 1 gennaio 2014 sono entrate in vigore nuove regole per la gestione dello stato di disoccupazione,
DettagliALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo
SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA
DettagliCARTA DEI SERVIZI MEDEA
CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliVADEMECUM UFFICIO PACE
VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso
DettagliBenessere Organizzativo
Benessere Organizzativo Grazie per aver scelto di partecipare a questa indagine sul benessere organizzativo. Rispondere alle domande dovrebbe richiedere non più di 15-20 minuti. Attraverso il questionario
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliCOMUNE DI COLOGNO AL SERIO
COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA TRIENNIO 2015/2017 (Art. 48 del D.Lgs. 198/2006) Approvato con deliberazione della Giunta comunale
DettagliCOORDINAMENTO INTERPROFESSIONALE PARI OPPORTUNITÀ Provincia di Padova
Incontro Commissione Provinciale di Padova Club Sommozzatori Padova Via Cornaro 1, 22/04/2015, ore 17.30 19.30 COORDINAMENTO INTERPROFESSIONALE PARI OPPORTUNITÀ Provincia di Padova CPO Interprofessionale
DettagliLa rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010
Le reti che orientano La rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010 Progetto di orientamento per adulti 2010 - DGR 3214/09 Una nuova opportunità: comuni in rete per l orientamento
DettagliR E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E
R E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E 1 1. A M B I T O D I A P P L I C A Z I O N E 1. Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e le modalità generali
Dettagli1. Sei anni di Fondazione
Relazione tecnica sui primi 6 anni di attività della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati presentata in occasione dell Assemblea dei Soci di novembre 2011 Contenuti del documento 1. 6
Dettagli«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a:
«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a: Rispondere ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e lavoro proponendo forme di autorganizzazione; Favorire la richiesta di flessibilità
DettagliORGANISMI DI PARITA REGIONALI
ORGANISMI DI PARITA REGIONALI LA CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONALE Le Consigliere di parità, effettiva e supplente, della Regione Abruzzo sono state nominate nel luglio 2011 con decreto del Ministero del
DettagliADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Aggiornato il 10 novembre 2009 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Che cosa deve
DettagliGaranzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo.
Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Sonia Di Naccio Coordinatrice Impresa Donna Roma, 8 ottobre 2014 Garanzia Giovani in Abruzzo La Regione Abruzzo dispone di
DettagliCARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA In questa analisi vengono presi in esame i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie pervenute al Sistema Informativo Lavoro
DettagliGLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO
GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO L indagine sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione ha preso in considerazione i corsi Nof del biennio 2002/2003 e i post-diploma del 2003, analizzando
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio
PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio VISTO l accordo regionale (delibera della Giunta Regionale n. 1789/2006) stipulato
DettagliLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE I corsi di formazione professionale permettono di integrare le conoscenze scolastiche o di acquisire nuove conoscenze e competenze in ambiti diversi dall indirizzo di studio
Dettagli1.1) Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e. le modalità generali di reclutamento del personale, con contratto di
REGOLAMENTO PER LE ASSUNZIONI 1) AMBITO DI APPLICAZIONE 1.1) Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e le modalità generali di reclutamento del personale, con contratto di
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliDOTE LAVORO 2012 MOBILITÀ IN DEROGA
DOTE LAVORO 2012 MOBILITÀ IN DEROGA CONTINUIAMO " A DOTARCI CONTRO LA CRISI Per il quarto anno consecutivo La Regione del Veneto ha promosso attraverso lo strumento della Dote Lavoro, percorsi di politica
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliDiscriminazioni di genere in Emilia Romagna. Dati e riflessioni di un fenomeno in evoluzione
Discriminazioni di genere in Emilia Romagna. Dati e riflessioni di un fenomeno in evoluzione Rosa M. Amorevole per l Emilia Romagna Discriminazioni sul lavoro: analisi e strumenti di tutela. Rimini 19
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliLEGGE REGIONALE 4/2014
LEGGE REGIONALE 4/2014 Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE
Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. PREMESSA... 2 2. INIZIATIVE PROMOZIONALI... 2 3. DIRETTA... 3 3.1 Incontri e tavole rotonde... 3 3.2 Attività promozionale per le matricole... 4 4. VALUTAZIONE...
DettagliCOME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI
COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI Di seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del Modello di domanda allegato. La sezione Dati relativi
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliLINEA DIRETTA CON ANFFAS
LINEA DIRETTA CON ANFFAS SONDAGGIO TELEFONICO Com è nata l idea del Sondaggio? Il sondaggio nasce dall esigenza, fortemente avvertita nel corso degli ultimi anni, da Anffas Nazionale di trovare un modo
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.
DettagliREGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE. Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del 08.09.
REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del 08.09.2005 Esecutivo dal 29.09.2005 SOMMARIO ARTICOLO 1 "AMBITO DI APPLICAZIONE"
DettagliPROVINCIA DI LIVORNO PIANO DELLE AZIONI POSITIVE 2013-2015
PROVINCIA DI LIVORNO PIANO DELLE AZIONI POSITIVE 2013-2015 1. Premessa L art. 48 del D.Lgs. 11 aprile 2006 n 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell articolo 6 della Legge 28 novembre
DettagliINDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO
INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E DELL IMPIEGO Analisi comparata Dicembre 2014 SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA Nel 2013 l Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e
DettagliComunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014
Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende
DettagliElezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1
Elezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1 dicembre dalle 8.30 alle 16:30 PRESENZA Obiettivo: avvicinare
DettagliFirenze 19 aprile 2012 FEDERLEGNOARREDO FENAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL
Visto il D.Lgs.14 settembre 2011, n. 167 Testo unico ell'apprendistato, a norma dell'articolo 1, comma 30, della legge 24 dicembre 2007, n. 247 le parti concordano che la normativa presente nel ccnl firmato
DettagliDalle pari opportunità alla partecipazione protagonista
Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze
DettagliPIANO IMMIGRAZIONE 2013 Progetto MEDIAZIONE CULTURALE NEI CENTRI PER L IMPIEGO
Assessore alle Politiche per la famiglia, Cooperazione sociale, Politiche giovanili, Volontariato, Informatizzazione, Pari opportunità e Politiche identitarie. Assessorât a lis Politichis pe Famee, ae
Dettaglidi consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare
Servizio di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Associazione italiana per l educazione demografica Sezione di Roma Scopo del servizio è offrire consulenza legale su tutte le
DettagliIl marchio di genere
Il marchio di genere Iniziative intraprese ai fini della RSI Assessorato al Welfare I Piano di azione Famiglie al futuro II Piano di azione Famiglie al futuro Marchio Famiglie al futuro Bozza Linee guida
DettagliACCEDERE ALLA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO POSDRU/128/5.1/G/134978. Newsletter nr.1
ACCEDERE ALLA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO POSDRU/128/5.1/G/134978 Newsletter nr.1 Indice: Formazione professionale forma di riduzione della disoccupazione Progetto Accedere alla formazione per lo sviluppo
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliA.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti
L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),
DettagliADOTTA LA SEGUENTE DETERMINAZIONE. Art. 1
Prot. n. 24622 IL DIRETTORE VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; VISTO il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150; VISTI lo Statuto
DettagliAppunti sull Orario di lavoro/e il Disegno di Legge n. 1167/B. Il tema dell orario di lavoro è un tema molto complesso per le ricadute che ha:
Appunti sull Orario di lavoro/e il Disegno di Legge n. 1167/B Premessa Il tema dell orario di lavoro è un tema molto complesso per le ricadute che ha: Sull o.d.l. Sulla qualità della vita Sulla competitività
DettagliCircolare N.57 del 16 Aprile 2014
Circolare N.57 del 16 Aprile 2014 Contratti a termine e assunzioni agevolate per sostituzione maternità. Rimane la causale. Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che con il DL n. 34 del
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
Dettaglitra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliIndagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia
Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO
COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Approvato con Delibera dell Amministratore Unico n 164 del
DettagliACCORDO DI COOPERAZIONE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA ACCORDO DI COOPERAZIONE tra COMITATO UNICO DI GARANZIA e CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONALE ACCORDO DI COOPERAZIONE tra Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità,
DettagliPOLITICA DI COESIONE 2014-2020
INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo
DettagliPROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN
PROGETTO DI RICERCA Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN MATERIA DI MEDIAZIONE. Ambito: Mediazione civile e commerciale delle controversie. Proponenti: Prof.
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO
PROVINCIA DI BERGAMO SERVIZIO SELEZIONI E ASSUNZIONI Via T. Tasso, n. 8 - BERGAMO (Tel. 035-387.103-4-5-6 - Fax 035-387.210) Http://www.provincia.bergamo.it e-mail: segreteria.personale@provincia.bergamo.it
DettagliREGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI
ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI
DettagliRISOLUZIONE N. 119/E
RISOLUZIONE N. 119/E Direzione Centrale Normativa Roma, 22 novembre 2010 OGGETTO: interpello - articolo 11 della legge n. 212 del 2000 - IRPEF Voucher di conciliazione - DPR 22 dicembre 1986, n. 917 QUESITO
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1479 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI SBROLLINI, SCUVERA Disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili di
DettagliArea Servizi al lavoro Carta dei Servizi Padova, Aprile 2015
Area Servizi al lavoro Carta dei Servizi Padova, Aprile 2015 PRESENTAZIONE Gruppo R è una cooperativa sociale di tipo A, costituita ai sensi della legge 381/91. Come tale è quindi un soggetto in continua
DettagliASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI
ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI A cura della Commissione Provinciale Pari Opportunità 17 maggio 2012 Le politiche di Le politiche per la rappresentano un importante fattore di innovazione dei modelli
DettagliPiano triennale 2013-2015 di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini
Piano triennale 2013-2015 di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini PREMESSA Il presente Piano di Azione Positive per il triennio 2013/2015,
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliStrategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno
Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione
DettagliConcorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE
Ministero per la pubblica amministrazione e l innovazione Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE - 1 - -3 - 't! PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Denominazione del Piano VOIP COMUNICAZIONE TURISMO
DettagliGli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.
Torino, 24 gennaio 2012 Oggetto: Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori ai sensi dell articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n*81 NOTA INFORMATIVA Dopo quasi tre anni
DettagliI principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.
I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliInformazioni sulle modalità di collaborazione al Progetto Avvocato di Strada
Informazioni sulle modalità di collaborazione al Progetto Avvocato di Strada Uno degli obiettivi istituzionali del Progetto Avvocato di Strada è quello di esportare il proprio modello nelle città dove
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2014-2015-2016 (approvato con atto di G.C. n. 117/2013)
CITTA DI CAIAZZO Provincia di Caserta Piazzetta Martiri Caiatini, n. 1 C.A.P. 81013 CAIAZZO Tel. 0823.61.57.28 Fax 0823.86.80.00 info@comune.caiazzo.ce.it www.caiazzo.gov.it PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI ROTA D IMAGNA Provincia di Bergamo SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato al regolamento per la gestione, misurazione e valutazione della performance del Comune di Rota
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE
DettagliCriteri per la formazione delle graduatorie per l accesso agli asili nido comunali.
Settore Servizi educativi Criteri per la formazione delle graduatorie per l accesso agli asili nido comunali. I bambini sono accolti al nido, compatibilmente con le disponibilità dei posti, tenendo conto
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2015/2017 DEFINITIVO
Allegato A) delibera G.C. n. 62 del 16/09/2015 Il Segretario Comunale F.to dott.ssa Maria Teresa Vella PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2015/2017 DEFINITIVO ai sensi dell art. 48 del D. Lgs. n. 198/2006
Dettagli