LA NOSTRA REALTÀ... 4 CAPITOLO INTEGRAZION E ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INTEGRAZIONE ALUNNI ASPETTI QUALIFICANTI L OFFERTA FORMATIVA
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1 4 CAPITOLO LA NOSTRA REALTÀ... INTEGRAZIONE ALUNNI INTEGRAZION E ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI VALUTAZIONE OGGETTIVA DEGLI APPRENDIMENTI ASPETTI QUALIFICANTI L OFFERTA FORMATIVA CONTINUITA ORIZZONTALE E VERTICALE FORMAZIONE DEI DOCENTI STRATEGIE EDUCATIVE E DIDATTICHE
2 L INCLUSIONE - BES Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell educazione e/o apprenditivo. manifesta in un funzionamento problematico, anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano individualizzato o personalizzato. La direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 emanata dal Ministro Profumo Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica ricorda che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici,biologici,fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Sono destinatari dell intervento a favore dell inclusione scolastica tutti gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI comprendenti: DISABILITA CERTIFICATE ( ai sensi della legge 104/92, 517/77) DSA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (legge 170/2010, legge 53/2003); SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO LINGUISTICO CULTURALE
3 La nostra Istituzione scolastica per perseguire tale politica per l inclusione, ha messo in atto le azioni strategiche indicate dalla Direttiva. E previsto dall art. 15 comma 2 della L. 104/92,che i compiti del Gruppo di lavoro e di studio d Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola), in modo da assicurare all interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all interno delle classi. Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l inclusione (in sigla GLI) e svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). In quest ottica, il nostro circolo, si propone di potenziare la cultura dell inclusione attraverso: *un ambiente accogliente e supportivo *un apprendimento consono alle singole situazioni tramite un adattamento del curricolo *la promozione di una partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento *la centralità dell alunno nella classe di appartenenza *l acquisizione di competenze collaborative. Difatti sono state formate delle specifiche commissioni di lavoro, coordinate dalla F.S. Area 3 Angela Caterino, con il compito di redigere i protocolli relativi ai Disabili, ai DSA, agli Alunni stranieri.
4 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista 0 minorati udito 0 19 Primaria Psicofisici 4 Infanzia 2. disturbi evolutivi specifici DSA 1 ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale 1 Disagio comportamentale/relazionale 1 Altro Totali 26 % su popolazione scolastica 2,61 % 19 Primaria N PEI redatti dai GLHO 4 Infanzia N di PDP redatti dal Team Docente in presenza di certificazione sanitaria 1 N di PDP redatti dal Team Docente in assenza di certificazione sanitaria 2 B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in Sì / Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di ASSISTENTE EDUCATIVO CULTURALE piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Partecipazione al GLI Referenti di Istituto (DISABILITA, DSA, BES, Organizzazione, azioni di INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI) monitoraggio, partecipazione al GLI Psicopedagogisti e affini esterni/interni Progetti per l integrazione Docenti tutor/mentor Altro: Altro: SI
5 C. Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti Attraverso Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Sì / D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali )
6 Altro: ntesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, X in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare x alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la X realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici X X X X X
7 Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) DIRIGENTE SCOLASTICO Istituzione di un GLI come da normativa vigente e istituzione del GLIS (Gruppo Lavoro Insegnanti specializzati). Coordina il GLI Individua criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica qualitativa, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l aspetto pedagogico del percorso di apprendimento e l ambito specifico di competenza della scuola Partecipa ad accordi o intese con servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, Prefettura), finalizzati all integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico, con funzione preventiva e sussidiaria TEAM DOCENTI Elaborano i PDP e i percorsi individualizzati e personalizzati a favore degli alunni Diversamente Abili e delle altre tipologie di BES Favoriscono l accoglienza, l inserimento e l integrazione degli alunni stranieri, valorizzando la lingua e la cultura del paese di origine Realizzano l impegno programmatico per l inclusione da perseguire nel senso della trasversalità negli ambiti dell insegnamento curriculare DOCENTI SOSTEGNO ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Favoriscono l integrazione, l apprendimento, lo sviluppo della personalità, l autonomia degli alunni D.A. in sinergia con i docenti curriculari REFERENTE DISABILITA e BES Coordina gli incontri dei GLH Operativi per la revisione e l aggiornamento dei PEI e PDF Cura i contatti con l ASL, le famiglie, le cooperative di AEC (assistente educativo culturale), il Comune di Caserta settore politiche sociali Promuove la partecipazione degli alunni Diversamente Abili a tutte le iniziative all interno e all esterno della scuola Rileva i BES presenti nella scuola Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere Fornisce consulenza ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle classi Supporta l intera comunità educante nell acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l inclusione Promuove l impegno programmatico per l inclusione collaborando all organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie REFERENTE DSA Fornisce le indicazioni per la redazione del PDP al Team Docente Fornisce informazioni e consulenza ai colleghi Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l inclusione Sensibilizza e prepara gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA Diffonde le notizie riguardanti l aggiornamento e la formazione nel settore REFERENTE INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l inclusione Cura i contatti con enti ed associazioni territoriali per acquisire le opportunità da questi offerte alla scuola Coordina l organizzazione didattica e gli interventi scolastici ed extrascolastici necessari per l accoglienza e l integrazione. Esamina la documentazione all atto dell iscrizione. Fornisce le indicazioni per la redazione del PDP al Team Docente
8 Prende accordi sulle forme necessarie di collaborazione scuola famiglia. GRUPPO DI LAVORO PER L INCLUSIONE Elabora la proposta del Piano Annuale per l inclusività riferito a tutti gli alunni BES All inizio dell anno scolastico propone al Collegio dei Docenti la programmazione degli obiettivi e delle attività del Piano Annuale per l Inclusione COLLEGIO DEI DOCENTI A fine anno scolastico verifica i risultati del Piano annuale per l Inclusività FUNZIONE STRUMENTALE POF e QUALITA Aggiorna il POF indicando: 1. il concreto impegno programmatico per l inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento (trasversalità dell insegnamento curriculare, gestione delle classi, organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, relazioni tra docenti, alunni e famiglie) 2. i criteri e le procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti 3. l impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale Nell ambito dell Autovalutazione d Istituto considera i risultati ottenuti dalla valutazione del livello di Inclusività dell Istituto FUNZIONE STRUMENTALE Gestione dei servizi per l INFORMATICA Promuove l uso di tecnologie informatiche a supporto dell inclusione ( uso di pc, pc con sintesi vocale, e-book, LIM) AEC (ASSISTENTE EDUCATIVO CULTURALE) Favorisce la partecipazione degli alunni DA a tutte le iniziative all interno e all esterno della scuola, favorendo gli spostamenti degli alunni e collaborando alla risoluzione di problemi materiali PERSONALE DI SEGRETERIA Collabora con gli insegnanti nella gestione dei documenti e nelle pratiche relative all area alunni con BES COLLABORATORI SCOLASTICI Su richiesta, aiuta gli alunni con bisogni educativi speciali negli spostamenti interni, in mensa e nei servizi. Su richiesta si occupa dell assistenza materiale e dell igiene degli alunni disabili. Concorre con gli insegnanti ad una più vigile sorveglianza sugli alunni negli spazi comuni. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Strutturazione di percorsi di formazione mirati alla sensibilizzazione delle problematiche degli alunni con Bisogni Educativi Speciali rivolti primariamente ai docenti di classi interessate. Strutturazione di percorsi di formazione relativi alla normativa vigente in tema di Disturbi Specifici di Apprendimento e di Bisogni Educativi Speciali estesi a tutti i docenti. Strutturazione di percorsi di formazione mirati alla rilevazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali estesi a tutti i docenti. prevede l organizzazione e la realizzazione di percorsi specifici sull uso delle tecnologie ICT in contesti BES Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Relativamente alla valutazione scolastica si adottano strategie di valutazione coerenti con gli interventi didattici individualizzati e personalizzati programmati. Le modalità valutative da adottare devono consentire agli alunni con Bisogni Educativi Speciali di poter dimostrare il livello di apprendimento conseguito anche mediante l utilizzo degli strumenti compensativi e l adozione di misure dispensative previste dalla normativa vigente. Sarà cura dei docenti, nel valutare la prestazione, riservare una maggiore attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari prescindendo dagli elementi vincolati all abilità deficitaria.
9 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Le attività di sostegno sono organizzate a misura delle necessità e dei bisogni degli alunni. prevedono: attività di sostegno individuale, a piccoli gruppi eterogenei, laboratori. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti prevedono rapporti con le ASL territoriali per i GLHO e GLHI, con Comune di Caserta per l assegnazione delle risorse di loro competenza (Assistenti Specialistici all Integrazione), con i Centri per l Impiego circoscrizionali, con il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.) e il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale (G.L.I.R.) quando questi ultimi due organismi saranno costituiti. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative Coinvolgimento e partecipazione attiva delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative nei Consigli di interclasse, nei colloqui scuolafamiglia, nelle assemblee, in incontri specifici Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Sviluppo di una didattica individualizzata e personalizzata. Individuazione di un modello specifico di Piano Didattico Personalizzato adatto alle singole tipologie di alunni con Bisogni Educativi Speciali. Valorizzazione delle risorse esistenti Campagna di informazione tesa ad individuare risorse umane dotate di competenze specifiche. Strutturazione di percorsi di formazione tesi all acquisizione di competenze specifiche e complementari Utilizzo di tecnologie per la didattica inclusiva: pc, pc con sintesi vocale e software specifici, LIM Utilizzo dei laboratori Utilizzo di sussidi specifici Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Servizi sociosanitari territoriali Associazioni di volontariato Mediatori culturali per la valorizzazione della lingua e della cultura del paese di origine dell alunno straniero Esperti esterni per la formazione e l aggiornamento del personale Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Continuità con i Docenti della Scuola Media per l accoglienza, l inserimento e l integrazione nelle prime degli alunni con BES Deliberato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 13/09/2013 Nel Capitolo 6 ALLEGATI sono riportati i protocolli per l inclusione dei BES con i relativi curricula
10 Il comma 2 dell art. 1 della Legge 148/90 prescrive che la scuola elementare, mediante forme di raccordo pedagogico, curricolare ed organizzativo con la scuola materna e con la scuola media, contribuisce a realizzare la continuità del processo educativo. La continuità fra i vari ordini di scuola viene vista nella nostra scuola in un ottica educativa e formativa per alunni e docenti. Ciò significa pensare all educazione degli alunni come a un processo dinamico e complesso che risente dell interazione fra le diverse agenzie formative, dalla famiglia alla scuola dell infanzia, alla scuola primaria e agli ordini scolastici successivi. La continuità racchiude in sé il concetto di sviluppo e di evoluzione come condizione della vita di ogni individuo ed è proprio nel cambiamento che i nostri alunni trovano le risorse per crescere, costruire la propria identità e conoscere il mondo. Favorire il raccordo dei percorsi educativi Scuola dell infanzia - Scuola Primaria - Scuola Secondaria di I grado significa per noi mettere a fuoco e progettare riti di passaggio comprensibili, significativi, efficaci, stimolanti per i bambini e più decifrabili e rassicuranti per i genitori. Trovare situazioni adeguate e formative per i nostri alunni che sostengano la transizione è infatti un atto prioritario e dovuto poiché tali soluzioni contribuiscono a creare un clima di accoglienza per bambini e genitori. La continuità del processo educativo è uno degli aspetti qualificanti la forza innovativa della scuola, condizione per la valorizzazione delle diversità. La finalità principale di questa collaborazione è quella di favorire uno sviluppo coerente con le caratteristiche e le inclinazioni degli alunni, valorizzando le competenze già acquisite al fine di garantire un percorso formativo organico e completo. Gli obiettivi che la nostra scuola ripropone di conseguire in ordine alla continuità sono: Garantire un percorso formativo unitario, mediante forme di raccordo pedagogico, curriculare e organizzativo fra i tre ordini di scuola. Preparare il passaggio fra una scuola e l altra mediante una rete di relazioni fra l alunno e la scuola che lo accoglierà. Garantire un sereno percorso dei vari gradi della scolarità senza ostacoli, anche ai fini della prevenzione di disagio e dispersione. Garantire forme di collegamento con realtà culturali, ambientali e sociali presenti nel territorio.
11 Continuità interna: scuola dell'infanzia-scuola primaria. Data la necessità di garantire un azione di continuità tra i vari ordini di scuola, considerata la favorevole dislocazione spaziale delle sezioni di Scuola dell Infanzia e delle classi quinte ubicate nei vari plessi, vengono annualmente progettati, per gli alunni di 5 anni della scuola dell'infanzia, percorsi didattici adeguati e funzionali alla preparazione della classe prima della Scuola Primaria, tenendo conto sia delle abilità maturate dagli alunni al termine del I quadrimestre della Scuola dell Infanzia, sia del passaggio progressivo dai Campi di esperienza alle Aree disciplinari secondo le Indicazioni per il curricolo. PROGETTO CONTINUITA OSTRUIRE VUNQUE ATURALMENTE ENTANDO NSIEME UMEROSA NIONE LLUSTRANDO UTTO RMONIOSAMENTE Nel Capitolo 6 ALLEGATI è riportato il Progetto.
12 L accoglienza rappresenta un punto privilegiato d incontro tra la scuola e le famiglie in quanto fornisce preziose opportunità di conoscenza e collaborazione. È determinante la capacità delle insegnanti e della scuola in generale, di accogliere il bambino in modo personalizzato e di fare proprie le sue emozioni e quelle dei familiari nei delicati momenti del primo distacco. Pertanto la scuola dell infanzia e la scuola primaria si propongono: di allestire gli ambienti rendendoli confortevoli per i bambini e favorire l interazione degli stessi con la nuova situazione (l arredamento degli spazi, addobbi, predisposizione degli angoli); di apportare le necessarie modifiche all ambiente scolastico laddove lo richiedano le esigenze dei bambini; di accogliere ciascun bambino, con il suo bagaglio di esperienze e abilità, con la sua storia personale, con i suoi timori e le sue abitudini; di guidare i bambini alla conoscenza generale della Scuola (spazi, servizi, accessi.); di osservare il comportamento di ciascun bambino per acquisire informazioni più significative e dettagliate; di accogliere i genitori in un clima di cordialità, di dialogo aperto e reciproca fiducia di interagire per un più sereno e armonioso ingresso nella nuova comunità scolastica. Pertanto per ottimizzare l accoglienza degli alunni nuovi iscritti e per consolidare il senso di appartenenza degli alunni già frequentanti sono stati attivati i seguenti percorsi didattici: IMMERGITI! NULLA CHE TI BUTTI GIU Scuola Primaria STAR BENE A SCUOLA Scuola Dell Infanzia Come stabilito nel Consiglio di Circolo dell con delibera n 205 è data la possibilità agli alunni di parco Aranci di un servizio accoglienza dalle ore 8,00 alle ore 8,10 dal lunedì al venerdì per il periodo novembre giugno, con contributo a carico dei genitori. Il servizio sarà attivato qualora giungano almeno 15 adesioni. Nel Capitolo 6 ALLEGATI sono riportati i Progetti
13 La nostra società, che molti definiscono liquida per la rapidità con cui cambia senza avere il tempo di consolidarsi, pone anche nel campo educativo e scolastico delle istanze di rinnovamento che richiedono una formazione e un aggiornamento continuo. I docenti, oggi più che mai, sono chiamati ad offrire un servizio sempre più qualificato e responsabile ed hanno perciò il diritto/dovere di partecipare ad attività di formazione e di aggiornamento mirate allo sviluppo di una piena professionalità. Nella nostra scuola il Collegio dei docenti, tenuto conto della disponibilità delle risorse finanziarie annuali, delibera le attività di aggiornamento e si avvale delle offerte di formazione promosse dall Amministrazione centrale e periferica e/o da soggetti pubblici e privati qualificati o accreditati. Un gruppo di docenti svolge anche attività di auto aggiornamento via Internet e altri ancora frequentano dei corsi di formazione a pagamento, del quale si assumono l onere. Cura del Dirigente Scolastico è promuovere e facilitare la partecipazione, collettiva e/o individuale, dei docenti a corsi organizzati.
14 Per la predisposizione delle strategie vanno tenute in considerazione: LA CENTRALITÀ DELL ALUNNO; LA GRADUALITÀ DELL APPRENDIMENTO; L ETEROGENEITÀ DELLA PREPARAZIONE DI OGNUNO. Nel rispetto dell autonomia educativa, didattica, metodologica e progettuale di ogni docente il collegio sceglie e formalizza nel P O F due strade da seguire, dalla prima alla quinta classe, parallele al percorso Invalsi: ACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE LOGICO-MATEMATICHE; e porta avanti la teoria della comunicazione ritenendo che i vettori/forza dell'individuo si sviluppano lungo le 4 aree della comunicazione: AREA FISICO MOTORIA; AREA EMOTIVO AFFETTIVA; AREA COGNITIVA; AREA COLLABORATIVO SOCIALE. Il Collegio dei Docenti adotta le seguenti linee di lavoro e, nella consapevolezza che sono più significativi quegli apprendimenti che scaturiscono dal bisogno, dalla scoperta e dalla ricerca personale, si propone di utilizzare sistematicamente, insieme al metodo espositivo della lezione frontale, il metodo problematico e il metodo laboratoriale, che gratifica l alunno dando visibilità al suo lavoro. Il Collegio dei Docenti, nella consapevolezza che le strategie didattiche devono essere consone ad ottenere comportamenti ed atteggiamenti corrispondenti agli obiettivi scelti, distingue tra : 1. strategie per la motivazione all'apprendimento: utilizzazione delle MAPPE CONCETTUALI; BRAINSTORMING; attività in piccolo gruppo; gratificazione per contributi anche piccoli (teoria del rinforzo); recupero immediato per alunni che alla situazione iniziale. palesano carenze; assegnazione di tempi di lavoro e loro osservazione; attività differenziate; uso di audiovisivi; uso di software didattici specifici; controllo dell attenzione; controllo dei compiti;
15 2. strategie per l'autocontrollo e per l'instaurazione di relazioni positive: CIRCLE TIME; elaborazione di un regolamento di classe con norme e sanzioni condivise e note a tutti; promozione della consapevolezza di sé attraverso la riflessione sulle esperienze personali; offrire stimoli per essere attivamente partecipi e produttivamente presenti; colloqui individuali; promozione di attività psicomotorie e sportive; coinvolgimento delle famiglie; tecniche di FEED-BACK.
16 Il DPR n.275/1999 (Regolamento sull autonomia) prevede che le scuole individuino le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle Istituzioni Scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati. A sua volta la Legge n.53/2003 (delega al Governo la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale) afferma che la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle Istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo... Gli insegnanti, a livello delle singole scuole autonome, sono tenuti a definire il sistema della valutazione interna degli apprendimenti (quella esterna, per il momento, è affidata all Invalsi con la somministrazione di prove comuni a livello nazionale) e a ricercare e definire metodiche e pratiche valutative da condividere a livello di istituto per consentire un controllo e un confronto tra le valutazioni dei risultati. La trasparenza dei criteri, delle modalità e degli strumenti valutativi, oltre che dei risultati e delle valutazioni, costituisce elemento di garanzia per gli alunni e le loro famiglie circa la coerenza tra quanto dichiarato nel POF e quanto di fatto realizzato nella vita quotidiana della scuola. I docenti quindi sono tenuti, sulla base della normativa sopra riportata, ad individuare anche le modalità organizzative delle valutazioni, da quelle iniziali con valenze prevalentemente diagnostiche, a quelle intermedie di tipo più formativo e sommativo, fino ad arrivare a quelle finali con valenza certificativa (C.M. n. 84/2005 e relativi allegati) CRITERI DI MISURAZIONE VALUTAZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA SCRITTE: a. Pertinenza del contenuto rispetto alla traccia b. Correttezza ortografica e morfosintattica c. Proprietà lessicale d. Organizzazione del contenuto
17 VALUTAZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA ORALI: a. Chiarezza e correttezza del contenuto dell esposizione b. Organizzazione del discorso c. Proprietà lessicale nell esposizione orale VALUTAZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA OGGETTIVE SCALA DI VALUTAZIONE IN BASE AL NUMERO DI RISPOSTE ESATTE 100% - 90% dieci/nove 89% - 80% otto 79% - 70% sette 69% - 60% sei 59% - 50% cinque Per quanto riguarda il comportamento degli alunni ed il raggiungimento degli obiettivi formativi trasversali lo strumento privilegiato sono le osservazioni sistematiche che si effettuano nel quotidiano. Per la valutazione sommativa i docenti fanno riferimento ai seguenti criteri VOTAZIONE COMPETENZA GENERALE 5/non sufficiente 1 quadrimestre - Ha raggiunto solo un livello parziale delle strumentalità di base e di autonomia operativa, e qualche apprendimento nelle diverse discipline. Pertanto il grado di acquisizione delle conoscenze e delle abilità non è sufficiente. 2 quadrimestre -n ha raggiunto i traguardi programmati e non si registrano significativi ed apprezzabili evoluzioni in relazione ai punti di partenza, sia in riferimento alle competenze da acquisite, sia in relazione all autonomia operativa. Pertanto il suo livello globale di preparazione è non sufficiente in ogni campo disciplinare. 6/sufficiente 1 quadrimestre-ha raggiunto un livello parziale dellestrumentalità di base e di autonomia operativa, ed ha acquisito conoscenze sommarie nelle varie discipline. Pertanto il grado di acquisizione delle abilità e delle competenze è superficiale. 2 quadrimestre - Ha raggiunto, solo in parte, i traguardi programmati, ma si registrano significativi ed apprezzabili evoluzioni in relazione ai punti di partenza, sia in riferimento alle competenze acquisite, sia in relazione all autonomia operativa. Pertanto il suo livello globale di preparazione può ritenersi sufficiente in ogni campo disciplinare.
18 7/ buono 1 quadrimestre - Ha superato la fase strumentale e ha raggiunto una buona autonomia operativa in ogni disciplina. Pertanto il suo grado di preparazione in relazione ai punti di partenza accertati è generico, ma è apprezzabile la costanza dell impegno. Pertanto il grado di preparazione è buono in ogni disciplina e in via di evoluzione positiva. 2 quadrimestre - Ha conseguito un livello apprezzabile di conoscenze e di competenze in ogni ambito curriculare. Pertanto il grado di preparazione è buono in ogni disciplina ed è apprezzabile la ricerca costante per migliorarsi sia come discente che come persona. 8/ distinto 1 quadrimestre Accertato il suo livello di partenza si registra un livello di acquisizione delle informazioni e di elaborazione ordinato e logico, in relazione alla comunicazione e ai processi matematico scientifici. Pertanto il suo grado di preparazione e di autonomia è più che buono in ogni disciplina. 2 quadrimestre Costante nell impegno e nella ricerca di miglioramento ha raggiunto un livello globale di conoscenze, di abilità e di maturazione apprezzabile e significativo in ogni campo disciplinare. 9/ ottimo 1 quadrimestre - Ha raggiunto un significativo livello di elaborazione e di comunicazione degli apprendimenti ed è corretto in ogni aspetto ortografico ed operativo. Pertanto il suo livello di conoscenze, di abilità e di autonomia operativa è ottimo in ogni disciplina. 2 quadrimestre - Costante nell impegno e nella ricerca di arricchire e migliorare il suo mondo culturale, ha raggiunto un livello globale di conoscenze, di elaborazione personale delle informazioni, di maturazione operativa che può considerarsi ottimale in ogni campo disciplinare. 10/eccellente 1 quadrimestre - Con la partecipazione costante ed attenta al dialogo educativo ha delineato un apprezzabile e significativo cammino di conoscenze e di competenze, costruendo così un livello di preparazione eccellente in ogni disciplina. 2 quadrimestre - Elabora, decodifica, comunica, quantifica, ordina, deduce, decide e si confronta, collaborando e stabilendo relazioni trasversali tra le informazioni, che utilizza, sia padroneggiando i diversi lessici che costruendo un suo iter di lavoro e di ricerca. Pertanto il livello globale di evoluzione culturale ed umana è eccellente in ogni campo disciplinare e positive le capacità relazionali.
19 Per gli alunni B.E.S. le Indicazioni sono relative all'adozione di strumenti compensativi e dispensativi, di modalità differenti di verifica e valutazione che afferiscono ai modi, ma non alla sostanza. In ogni caso le prove scritte e orali saranno uguali a quelle dei compagni e non differenziate, semplificate o equipollenti. Valutazione esterna Valutazione della qualità complessiva dell offerta formativa della scuola Valutazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti all inizio del primo e del secondo biennio Competenza dell INVALSI (Istituto nazionale Valutazione) Valutazione interna Autovalutazione d Istituto Valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni Competenza del collegio dei Docenti e del Dirigente Scolastico Competenza dei docenti di classe PERCORSO DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI PARALLELO AL PERCORSO INVALSI Considerato che la nostra Istituzione Scolastica si sottopone già alla valutazione esterna degli organi competenti(invalsi), si ritiene necessario un monitoraggio d istituto, calato nella realtà della nostra platea, che esamini le competenze di italiano e di matematica, in vista del miglioramento continuo, secondo prove oggettive e valutazione da tabella comune. La commissione qualità si sofferma sull importanza di quest ultimo aspetto che appare, nell odierna scuola dell autonomia, indispensabile per attestare i livelli, in termini di competenze formative, della scuola al di là di quelli inerenti le singole classi. Suddette prove strutturate e fornite dalla commissione, in linea con gli obiettivi programmati uguali per le classi parallele si svolgeranno in concomitanza alle verifiche bimestrali.
20 A correzione avvenuta la commissione, in virtù del miglioramento, evidenzierà i punti di forza ed i punti di debolezza. Questi ultimi saranno fondamentali per la strutturazione delle prove che saranno successivamente preparate e somministrate insieme alle verifiche intermedie. In tale sede i membri della commissione fungeranno da supporto ai docenti e forniranno il materiale da utilizzare. Scuola primaria Tempi di somministrazione:novembre/gennaio/marzo. Competenze da accertare: Italiano Competenze: saper leggere, comprendere e fare inferenze. Competenze grammaticali. Matematica Competenze: saper leggere, interpretare, classificare. Competenze logiche: aritmetica e geometria Scuola dell'infanzia Tempi di somministrazione:novembre/gennaio/marzo. Competenze da accertare:quelle relative ai campi d esperienza. Saranno sottoposti ad indagine per il monitoraggio solo i bambini frequentanti l ultimo anno di scuola dell infanzia. Le schede saranno fornite dalla commissione. I criteri di valutazione rimangono quelli attualmente in uso.
Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione
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