APPLICAZIONE DI UN SISTEMA INCENTIVAZIONE INDIVIDUALE PER IL PERSONALE AFFERENTE AL SERVIZIO INFERMIERISTICO ANNO
|
|
- Marisa Vecchio
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA Policlinico S. Orsola Malpighi DIREZIONE SERVIZIO INFERMIERISTICO TEL. 051/ / FAX 051/ / Internet: APPLICAZIONE DI UN SISTEMA INCENTIVAZIONE INDIVIDUALE PER IL PERSONALE AFFERENTE AL SERVIZIO INFERMIERISTICO ANNO D.D.S.I. Paolo Chiari Direzione Servizio Infermieristico Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi PREMESSA E BACKGROUND Sul piano generale il sistema di incentivazione ha tenuto conto delle finalità complessive dell azienda e si è articolato in parallelo agli strumenti di gestione aziendale consolidati (controllo di gestione e negoziazione di budget). Dal 1997, in seguito della costituzione del Servizio Infermieristico, gli indirizzi strategici aziendali (inseriti nelle schede di budget) hanno previsto un articolazione specifica per lo sviluppo delle attività infermieristiche, tecniche e di riabilitazione nell ambito delle diverse aree organizzative. Inoltre, in sede negoziale del budget sono stati per la prima volta direttamente coinvolti i coordinatori delle unità operative. La situazione di articolazione per aree omogenee con contemporanea strutturazione organizzativa per unità operative (Centri di responsabilità) è stata gestita definendo indirizzi specifici per ogni area a cui tutte le unità operative, nel rispetto delle diverse specificità, si sono adeguate. Complessivamente il sistema di incentivazione si basava sulla definizione di due diverse linee di obiettivi. La prima linea era connessa alla produttività dei servizi ed impegnava direttamente e collegialmente tutto il personale al raggiungimento degli obiettivi definiti in sede di budget. La seconda linea era connessa al miglioramento dei servizi ed impegnava il personale a sviluppare specifici progetti nell ambito di quanto concordato per le singole aree omogenee. Si manteneva, quindi, l attenzione a gestire la doppia afferenza del personale: alla singola unità operativa, con cui condivideva gli obiettivi di budget; all area, con cui condivideva, nella gran parte dei casi, progetti di sviluppo professionale ed organizzativo comuni. In particolare la prima linea di obiettivi, quelli di produttività, era espressa sulla base di indicatori di attività descrittivi del volume delle attività svolte ai diversi livelli
2 organizzativi. Tali indicatori di produttività potevano essere monitorati a cadenza mensile, trimestrale, semestrale e annuale. Per l area del comparto sono sempre stati utilizzati indicatori di produttività denominati come «mantenimento del livello quali-quantitativo delle attività» sebbene, in realtà, negli ultimi due anni non si è ottenuto un "mantenimento" ma bensì un "aumento", in quanto il nuovo sistema di finanziamento ha imposto un incremento dei ritmi di ricovero/dimissione con conseguente incremento dei ritmi di lavoro a parità/diminuzione di risorsa umana disponibile. Inoltre, l aspetto qualitativo della produttività da alcuni anni è diventato rilevante, se non altro per gli strumenti di verifica, confronto e controllo elaborati nell ambito del progetto di qualità aziendale, di realizzazione della carta dei servizi, ecc.. Sulla base di queste considerazioni gli obiettivi di produttività sono risultati essere definiti come: «raggiungimento dei volumi di attività previsti in sede di budget a fronte della risorsa assegnata» ed ogni unità operativa ha proposto obiettivi ed indicatori che sono stati valutati mensilmente e trimestralmente. Per quanto riguarda la seconda linea di obiettivi, con il termine miglioramento si era inteso, sulla base delle linee guida fornite in sede di budget, sviluppare gli aspetti relativi all efficacia delle prestazioni erogate. Ogni unità operativa ha proposto gli obiettivi che riteneva più opportuni, rispetto allo stato attuale dell organizzazione, e si è confrontata nell ambito dell area d appartenenza per giungere a definire gli specifici progetti. I progetti proposti sono stati descritti in apposite schede tempizzate per permettere la verifica trimestrale e finale. A parte venivano proposti ed erogati i premi per la qualità delle prestazioni individuali sulla base di una valutazione effettuata dalla Direzione del Servizio Infermieristico semestralmente in relazione al contributo individuale apportato alla realizzazione di progetti ad elevato interesse aziendale. I PRESSUPPOSTI PER L'INNOVAZIONE DEL 1998 Per l impostazione del sistema di incentivazione per il 1998 si è tenuto conto di una serie di elementi, alcuni almeno in parte già presenti nell anno precedente ed altri presenti come novità nel settore. 1. Nel marzo 98 è stato siglato il protocollo d intesa sul sistema classificatorio del comparto sanità, nato con lo scopo di perseguire tre finalità fondamentali: superamento dell attuale ordinamento del personale previsto dal DPR 761/79; realizzazione di percorsi di mobilità professionale e riconversione delle risorse umane; più razionale uso delle risorse. Tale orientamento, sebbene non ancora vincolante dal punto di vista normativo, permette di introdurre nel sistema nuove logiche in grado di valorizzare e quindi premiare l apporto individuale. Rispetto a quanto disposto dal CCNL tale nuova impostazione è già utilizzabile senza bisogno di attendere nuovi eventi normativi. 2. L ospedale continua a modificarsi sulla base degli accordi regionali e provinciali. In particolare, il perseguimento del PAL (piano attuativo locale) con le conseguenti rimodulazioni previste è da tenere in considerazione in quanto impone riorganizzazioni che gravano anche sul personale del comparto. Ne consegue che gli obiettivi ed i progetti devono tenere conto delle previsioni di rimodulazione. 3. Il sistema di incentivazione è sostanzialmente un sistema premiante e, in questo contesto, vuole utilizzare una logica di premio piuttosto che di punizione. Sebbene siano due facce della stessa medaglia l enfasi posta su l una o l altra è determinante per motivare le persone. Si vuole seguire in questo le indicazioni di quella parte del management (empowerment) che 2
3 Sistema di incentivazione per il personale del S.I. parte dal presupposto che tutte le persone possono agire con comportamenti adeguati, se sufficientemente motivate, piuttosto che ricorrere a sistemi di premio-punizione. La valutazione non serve per punire ma per premiare chi, individualmente od in équipe, ha effettivamente dato con efficacia ed efficienza il proprio intelligente apporto ai risultati aziendali. 4. Come nel 1997 anche nel 98 rimarrà un forte collegamento con il controllo di gestione, ed in particolare con il nucleo di valutazione, per mettere a regime una serie di indicatori anche qualitativi per la valutazione degli obiettivi e dei progetti. LA LOGICA E LA STRUTTURA DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE 1998 Per il 1998 l' enfasi del sistema di incentivazione è ancora posta sulla valorizzazione dell apporto dell équipe di ogni unità operativa al perseguimento degli indirizzi aziendali, ma introduce l incentivazione anche per i singoli individui, recuperando particolari ed esplicitate posizioni di lavoro. A tal fine non vengono più utilizzati i premi per la qualità delle prestazioni individuali (art. 48 CCNL) che confluiscono nel fondo complessivo di incentivazione (fondo per la produttività collettiva e per il miglioramento dei servizi). Il sistema si basa sulla definizione di obiettivi che uniscono la logica della produttività con quella del miglioramento dei servizi ed impegnano direttamente e collegialmente tutto il personale al raggiungimento degli obiettivi definiti in sede di budget. Gli obiettivi di produttività dei servizi sono definiti sulla base degli indirizzi aziendali ed espressi come indicatori di attività, descrittivi del volume delle attività svolte ai diversi livelli organizzativi, e di sviluppo di aspetti relativi all efficacia delle prestazioni erogate e dei percorsi assistenziali realizzati o dell efficienza dell organizzazione. Le verifiche sono svolte mensilmente e trimestralmente dal nucleo di valutazione aziendale sulla base dei volumi di attività negoziati in budget, dei dati di attività elaborati dalla direzione ospedaliera e dai dati di costo elaborati dalla direzione della contabilità. In aggiunta a questi obiettivi di produttività sono previsti progetti di unità operativa/area per il conseguimento di obiettivi di miglioramento dei servizi, ivi compresi i progetti di qualità, come documentato nella scheda degli obiettivi di budget. L insieme degli obiettivi e progetti di unità operativa determinano l assegnazione mensile di una parte della quota di incentivazione, mentre la parte rimanente viene assegnata a consuntivo. Come per l anno precedente si sono fornite linee di indirizzo alle aree nella definizione degli obiettivi e dei progetti al fine di favorire l operare sulla base delle aree piuttosto che di singola unità operativa. Oltre agli obiettivi che perseguono il sostanziale mantenimento/miglioramento dei livelli prestazionali, a livello di Direzione del Servizio Infermieristico, sulla base degli indirizzi aziendali, si sono previsti progetti che possono essere rivolti alle équipe oppure ai singoli individui, che mantengono comunque linee di trasversalità su tutta l' azienda o su singole aree. Ad ogni équipe corrispondono quindi: obiettivi di produttività e miglioramento dei servizi, ivi compresi i progetti di unità operativa e di qualità (come disposto nella scheda di budget 1998 alla voce «obiettivi aziendali per l unità operativa»); altri progetti definiti su base aziendale (come disposto negli specifici documenti aziendali). Oltre a quanto precedentemente disposto per l équipe, alcuni membri della stessa possono contemporaneamente trovarsi coinvolti individualmente in progetti trasversali. 3
4 Schema della struttura del sistema di incentivazione INCENTIVAZIONE ) obiettivi di produttività e obiettivi di miglioramento dei servizi 2) progetti d équipe 3) progetti trasversali individuali FONDI E QUOTE DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE 1998 Il fondo incentivazione area comparto per il 1998 è incrementato dell'1% del monte salari annuo riferito all'anno 1995 del personale. Il fondo è ulteriormente incrementato da risorse aggiuntive regionali per il personale delle aziende del servizio sanitario regionale. Tale fondo per il personale dell'area comparto è pari a una quota capitaria da definire moltiplicata per il numero degli operatori in servizio di ruolo e incaricati. L'accordo regionale indica quali sono gli obiettivi a cui destinare questi fondi, tra i quali si segnalano: a) piena attuazione della direttiva concernente i criteri di organizzazione e finanziamento della funzione di lungodegenza post-acuzie e riabilitazione estensiva; b) contenimento dei tempi di attesa; c) obiettivi di carattere aziendale con particolare attenzione al piano delle azioni 1998 definito per ogni azienda. Per il calcolo dei premi di incentivazione, sulla base del fondo complessivo, si sono definite le quote per livello retributivo in modo da disporre del parametro, eventualmente cumulabile, per retribuire obiettivi e progetti. Schema della distribuzione delle quote per ogni operatore Quote assegnate sulla base degli obiettivi di produttività e miglioramento dei servizi - per tutti. FONDO COMPLESSIVO Quote assegnate sulla base dei progetti d équipe aziendali - per gli operatori delle équipe individuate dai progetti. Quote assegnate sulla base dei progetti trasversali individuali - per gli operatori individuati dai progetti. GLI OBIETTIVI E LE QUOTE 1998 Obiettivi e quote per la produttività e il miglioramento dei servizi Gli obiettivi per la produttività dei servizi sono contenuti nel documento di budget 1998; sono espressi per ogni singola unità operativa come indicatori di attività e di risorsa impiegata. Gli obiettivi per il miglioramento dei servizi sono anch'essi indicati nel documento di budget 1998 ed articolati per unità operativa, ma espressi in modo comune per area o sub area omogenea. Questi obiettivi sono riportati sulla scheda di unità operativa così come indicato nella schema sottostante. 4
5 Sistema di incentivazione per il personale del S.I. Le quote assegnate ad ogni operatore fanno in gran parte riferimento alla situazione storica con alcune variazioni per riequilibrare squilibri determinatesi negli anni precedenti. La valutazione è effettuata del Nucleo di valutazione aziendale. Schema della scheda di incentivazione 1998 Dati U.O. e sue articolazioni assegnate al Coordinatore Dati per determinare la complessità del coordinamento Numero delle posizioni individuali previste Posizioni individuali e nominativi Data di verifica dei dati precedenti Obiettivi di miglioramento previsti per il 1998 Obiettivi e quote per i progetti d'équipe Sulla base del piano delle azioni aziendali per il 1998, derivate sia da progetti aziendali che dagli obiettivi regionali, sono stati proposti dalla Direzione del Servizio Infermieristico alcuni obiettivi ed individuate le corrispondenti équipe. Di seguito sono esemplificati alcuni di questi obiettivi di équipe con la consistenza dell'équipe stessa: definizione ed attivazione del percorso del paziente «urgente» in un ottica di miglioramento dell efficacia, dell efficienza e della qualità dell assistenza fornita. Tale obiettivo coinvolge direttamente tutta l' area Emergenza e area l' Medico-Geriatrica. Complessivamente sono circa 500 operatori; definizione e attivazione del reparto post acuti e riabilitazione estensiva (PARE). Coinvolge la Direzione del Servizio Infermieristico e tre unità operative di nuova individuazione. Gli operatori interessati sono circa 80; riduzione dei tempi di attesa per le attività di emodialisi mediante l attivazione del turno notturno. Coinvolge circa 30 infermieri del servizio di dialisi; 5
6 Sistema di incentivazione per il personale del S.I. rimodulazione dell offerta sanitaria attraverso interventi di rimodellizzazione strutturale e razionalizzazione al fine di rispondere in modo più efficiente ed efficace alle richieste di prestazioni in regime ambulatoriale, di DH e di ricovero. Coinvolge in particolare le articolazioni organizzative di Diabetologia, di Medicina Fisica, di Laboratorio chimicoclinico, di Urologia, di Radioterapia, di Ginecologia/ostetricia, di Anatomo-patologia e di Oncologia per un totale di circa 500 operatori; riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni di radioterapia. Coinvolge circa 30 tecnici delle radioterapie; estensione e riorganizzazione del servizio di portantinaggio centralizzato. Questo obiettivo coinvolge una parte del personale ausiliario per circa 80 operatori: Anche in questo caso la valutazione è effettuata a cura del nucleo di valutazione aziendale. Obiettivi e quote per i progetti trasversali individuali I progetti trasversali individuali sono riferiti a specifiche posizioni di lavoro e tengono conto delle specificità delle funzioni assegnate che sono relative a tre tipologie di funzioni: funzioni di direzione; funzioni di coordinamento; funzioni professionali; come indicato nei tre livelli di articolazione del Servizio Infermieristico aziendale. Le posizioni previste per il 1998 con le corrispondenti quote sono: posizioni di direzione di processo e di risorse del Servizio Infermieristico. "Gestire le funzioni di direzione di processo e di risorse con efficienza ed efficacia rispetto agli indirizzi aziendali". Coinvolge circa 15 operatori con una media di 7 quote ciascuno; posizioni di coordinamento reale. "Gestire le funzioni di coordinamento reale con efficienza ed efficacia rispetto agli indirizzi del Servizio Infermieristico". Coinvolge circa 120 operatori con una media di 4 quote ciascuno; gruppi di lavoro per la diffusione dell evidenza scientifica. "Attivare la funzione di diffusione delle evidenze scientifiche sulla base dei programmi di ricerca concordati con la Direzione del Servizio Infermieristico". Coinvolge circa 10/15 operatori con 1 quota ciascuno; altre particolari posizioni di lavoro. "Gestire le funzioni connesse a particolari posizioni che richiedono specifiche conoscenze e competenze per essere ricoperte con efficacia ed efficienza". Coinvolge circa 150 operatori con un massimo di 2 quote ciascuno; tutor in posizione attiva. "Gestire le funzioni di tutor durante i periodi di attivazione degli specifici corsi di formazione in rapporto con le sedi formative". Coinvolge circa 100 operatori con una quota ciascuno; referenti gruppi qualità e gruppi sui PDTA (Percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali). "Gestire le funzioni di referenza nei gruppi qualità o altri gruppi di sviluppo professionale in relazione agli specifici obiettivi". Coinvolge circa 100 operatori con una quota ciascuno. GESTIONE DEI PROGETTI TRASVERSALI INDIVIDUALI Per quanto concerne le posizioni di direzione di processo e di risorse del Servizio Infermieristico le quote assegnate sono negoziate dal Direttore del servizio Infermieristico con 6
7 ciascun operatore. Il numero medio rimane 7, ma il range oscilla dalle 5 alle 10. Per quanto concerne le posizioni di coordinamento reale l'assegnazione delle quote ha invece sperimentato un nuovo sistema di pesatura della complessità di coordinamento che si basa sui criteri di seguito descritti. Criteri per la pesatura delle funzioni del Coordinatore Peso Criterio Descrizione a 0,05 N. personale gestito Frazione decimale legata al n. di personale gestito b 1+0,01 N. posti letto Frazione decimale legata al n. di posti letto c 0,1 Ambulatori Positivo se gestito dal Capo sala d 0,05 N. letti DH Frazione decimale legata al n. di posti letto e 0,5 Attività di trapianto Positivo se presente f 0,5 Endoscopia e interventistica Positivo se gestito dal Capo sala invasiva g 1 Dialisi Positivo se gestito dal Capo sala h 0,5 N. Centri di Resp. Afferenti Positivo se > di 1 i 1 Terapia intensiva o PS Positivo se classificato come tale generale o Coordinam. Trasporti o Integrazione di più posizioni specialistiche l 0,5 Sub-intensiva Positivo se classificato come tale m 1 Blocco operatorio Positivo se classificato come tale n 0,5 Strutturazione logistica Positivo se le articolazioni non sono contigue o 0,5 Accesso non programmato Positivo se collegato al cingolo del P.S. Il totale delle quote assegnate ai coordinatori (Numero totale coordinati X 4 quote) ha permesso di assegnare le quote ad ogni singola posizione di coordinamento sulla base del relativo peso calcolato secondo i criteri. Ne è derivata una distribuzione con un range oscillante da 1quota fino ad 8 quote. Rispetto al calcolo sono state introdotte alcuni elementi di normalizzazione come il limite inferiore posto a 2 quote ed il limite superiore posta a 7 quote. Inoltre, sono state assegnate 4 quote fisse per quelle posizioni di coordinamento non misurabili con questi criteri, come le posizioni di coordinatore dei tecnici di radiologia o di laboratorio o, ancora, di alcuni altri servizi particolari. Per l'identificazione di tutte le altre posizioni e dei nominativi delle persone assegnate a ricoprire quelle specifiche posizioni, dal tutor al referente della qualità, dal referente di settore al diurnista con compiti di responsabilità, ecc. sono stati coinvolti in modo determinante i coordinatori. Infatti, dal coordinatore di ogni U.O. sono stati comunicati i nominativi degli operatori che ricoprono le posizioni di: - diurnisti o con altri particolari incarichi di responsabilità; - tutor, se formati per tale funzione e se l unità operativa è riconosciuta come sede di formazione del DU; - referenti per la qualità. Nello schema della scheda di incentivazione 1998 precedentemente presentata è indicato il numero delle posizioni individuali previste e l'elenco dei nominativi assegnati alla singole posizioni. L'attivazione di ognuna delle particolari posizioni di lavoro precedentemente indicate è vincolata al rispetto di quanto indicato nella relativa descrizione della posizione di lavoro ovvero alle modifiche necessarie nella specifica unità operativa (alcuni esempi sia generali 7
8 che particolari sono forniti in allegato). Le variazioni nominative sulla copertura delle posizioni di lavoro, di norma non possono essere inferiori ai 6 mesi. 8
9 FLUSSO DI GESTIONE DELL'INCENTIVAZIONE "POSIZIONI DI LAVORO". Direzione del Servizio Infermieristico Sistema di incentivazione per il personale del S.I. Definizione linee di sviluppo strategico Settore sviluppo organizzativo: definisce le posizioni di lavoro da incentivare e ne descrive il profilo tipo. Aree omogenee: individuano i Coordinatori e Referenti di U.O. Coordinatore o Referente di di U.O. Individua la presenza delle posizioni di lavoro previste e dispone la loro copertura nominale. Invia la descrizione delle posizioni di lavoro ovvero le conferma alla Direzione del Servizio Infermieristico - OPD Area omogenea d'appartenenza Operatori Invia i nominativi ovvero le loro variazioni alla Direzione del Servizio Infermieristico - Uff. Ammin. con scheda allegata al tabellone mensile Direzione del Servizio Infermieristico Settore sviluppo organizzativo: aggiorna le posizioni di lavoro da incentivare e ne monitorizza l'andamento. Uff. Amm.: invia variazioni mensili alla Direzione per l'amministrazione del Personale Dipendente e Convenzionato Direzione per l'amministrazione del Personale Dipendente e Convenzionato Corresponsione incentivo economico 9
10 ALLEGATO - DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI DI LAVORO POSIZIONE: CAPO SALA DI UNITA ORGANIZZATIVA Ruolo. Il Capo Sala (Operatore Professionale Coordinatore) assume un ruolo di coordinamento e di responsabilità nella gestione delle risorse a lui affidate, per il raggiungimento degli obiettivi/risultati dell Unità Operativa, o di una sezione funzionale di essa, secondo l assetto organizzativo aziendale vigente. L operatore professionale coordinatore persegue, congiuntamente agli infermieri professionali, gli obiettivi di politica aziendale in termini di qualità tecnico-professionale, organizzativa ed umana, offerta e percepita dal paziente/utente, tutto ciò in un ottica integrata con l équipe interprofessionale, nell ambito di tutti i processi aziendali e delle finalità del Servizio Infermieristico. Funzioni. a) Partecipazione alla definizione degli obiettivi dell unità operativa o sezione funzionale, loro diffusione e valutazione dei risultati. b) Verifica del fabbisogno delle risorse infermieristiche, ausiliarie ed OTA, in relazione ai bisogni d assistenza. c) Programmazione, inserimento e valutazione del personale infermieristico, ausiliario ed OTA nell unità operativa di competenza o sezione funzionale. d) Definizione in équipe dei piani di lavoro e relativa supervisione. e) implementazione di modelli organizzativi assistenziali per obiettivi e relativi strumenti informativi. f) Tenuta e verifica di certificazioni, registrazioni e documentazioni di carattere infermieristico e clinico, per quanto di competenza. g) Programmazione, gestione e controllo delle risorse materiali e professionali nell ambito del budget di competenza. h) Controllo dei servizi in gestione appaltata, sulla base degli indicatori prefissati. i) Promozione e valutazione della qualità dell assistenza infermieristica ed alberghiera, anche in relazione al progetto Qualità aziendale. j) Umanizzazione dell assistenza, tutela dei diritti dei cittadini e relazioni con gli organi specifici e di volontariato. k) Supervisione dell attività formativa tecnico-pratica rivolta agli studenti infermieri. l) Individuazione e programmazione del bisogno formativo del personale assegnato e valutazione dei risultati a medio e lungo termine anche in relazione allo sviluppo professionale. m) Progettazione e sviluppo in équipe della ricerca infermieristica. Responsabilità. Il Capo Sala predispone i turni di lavoro tenendo conto della razionale distribuzione delle risorse umane e delle competenze specifiche dei singoli operatori, progetta ed implementa programmi di inserimento del personale, favorisce la coesione del gruppo stimolando la responsabilizzazione professionale ed organizzativa, il senso di appartenenza, organizza riunione informative del personale, risolve i conflitti interni al gruppo, favorisce la continuità e l omogeneità del processo tecnico-assistenziale, individua e promuove sistemi di 10
11 motivazione del personale coinvolgendolo nella realizzazione di obiettivi aziendali (sistema incentivante). Interagisce con il dirigente di 2 livello/primario per quanto di competenza nelle attività di controllo di gestione (programmazione delle risorsa umana, analisi del raggiungimento degli obiettivi, proposta di obiettivi, controllo e contenimento dei consumi) e interagisce con il dirigente/coordinatore di Area per l individuazione di obiettivi/progetti di miglioramento specifici trasversali, nella individuazione e rilevazione di indicatori specifici di attività tecnico-assistenziale, nell individuazione di standard di rendimento di personale, di risultato. Informa il personale sulle iniziative correlate agli obiettivi e l attività del controllo di gestione e responsabilizza il personale rispetto al buon uso delle risorse umane e materiali. E responsabile della programmazione di risorse materiali, degli approvvigionamenti e ne risponde per la conservazione ed il razionale utilizzo. Partecipa alla raccolta, selezione, trasmissione dei dati e delle informazioni agli utenti e alla struttura per quanto di competenza. Collabora all interpretazione ed utilizzo ai fini di programmazione e controllo dei reports. E responsabile della gestione della cartella infermieristica e di tutti gli strumenti informativi atti a regolamentare e gestire le attività dell unità organizzativa (piani di lavoro, procedure, ecc.). Promuove l introduzione e l implementazione di nuove tecnologie assistenziali e tecniche correlate ai diversi modelli organizzativi e professionali di erogazione delle prestazioni. Assicura la conservazione e la manutenzione di apparecchiature, la previsione di consumo e la disponibilità. E responsabile all interno dell équipe di riferimento del processo di ricerca dell efficacia delle prestazione, della trasmissione di tale filosofia a livello di tutti i professionisti. E la figura di indirizzo professionale oltreché organizzativo, pertanto aderisce ad un modello di direzione e sviluppo della risorsa umana rispondendo in prima persona dell efficacia ed efficienza organizzativa e sviluppando modelli di erogazione tecnico assistenziali tesi verso l efficacia e l efficienza delle prestazioni. POSIZIONE: INFERMIERE TUTOR Ruolo. L' infermiere è l' operatore sanitario responsabile dell' assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa all utente ed alla sua famiglia. Nell attuazione di quanto previsto nel profilo, di cui all allegato 2, l Infermiere assicura l assistenza infermieristica al paziente/utente con l erogazione di prestazioni in autonomia totale, o in interdipendenza con il medico, applica conoscenze, competenze tecniche e relazionali, osserva il codice deontologico, assume la responsabilità totale del proprio operato. Funzioni. Oltre alle funzioni tipiche della posizione di infermiere turnista, di seguito elencate: a) partecipare alla identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formulare i relativi obiettivi; c) pianificare, gestire e valutare l' intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo; d) garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; e) agire sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; 11
12 f) avvalersi dell'opera del personale di supporto; g) contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto; h) concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca; assume le seguenti funzioni: A. facilitare l apprendimento dello studente guidandolo all utilizzo degli strumenti appresi per imparare ad osservare, valutare e comprendere le situazioni assistenziali; B. facilitare l inserimento e l addestramento dei neo assunti e neo inseriti; C. stimolare il gruppo professionale a partecipare alla progettazione dei percorsi di inserimento e formativi degli studenti; D. fungere da tramite fra la sede formativa e l unità operativa in relazione allo svolgimento del percorso formativo degli studenti; E. programmare l uso degli strumenti utili alla valutazione dell efficacia del percorso formativo. Responsabilità. Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, di cui all'elenco seguente: 1. collaborare nell ambito dell équipe interprofessionale all identificazione dei bisogni di salute dei pazienti ricoverati; 2. identificare i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti del settore assegnato; 3. pianificare e valutare l intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo dei pazienti ricoverati nel settore assegnato ; 4. gestire l intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo pianificato per i pazienti ricoverati; 5. garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche dei pazienti del settore assegnato; 6. agire sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; 7. avvalersi dell'opera del personale di supporto; 8. contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto; 9. concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale; assume le ulteriori responsabilità: I. coinvolgere i colleghi nel progetto di accoglimento e di formazione degli studenti; II. guidare lo studente nel percorso formativo elaborato; III. facilitare il processo di apprendimento dello studente; IV. condurre la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano formativo. La documentazione delle responsabilità è legata al piano assistenziale di ogni paziente ricoverato ed al piano di lavoro relativo alle attività trasversali. La documentazione delle responsabilità specifiche è legata al piano formativo di ogni studente ed al piano di lavoro relativo alle attività di inserimento. Pianifica, organizza e assicura lo svolgimento del percorso formativo. POSIZIONE: INFERMIERE DIURNISTA Ruolo. L'infermiere è l'operatore sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica preventiva, 12
13 curativa, palliativa e riabilitativa all utente ed alla sua famiglia. Nell attuazione di quanto previsto nel profilo, di cui all allegato 2, l Infermiere assicura l assistenza infermieristica al paziente/utente con l erogazione di prestazioni in autonomia totale, o in interdipendenza con il medico, applica conoscenze, competenze tecniche e relazionali, osserva il codice deontologico, assume la responsabilità totale del proprio operato. Funzioni. Oltre alle funzioni tipiche della posizione di infermiere turnista, di seguito elencate: a) partecipare alla identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formulare i relativi obiettivi; c) pianificare, gestire e valutare l' intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo; d) garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; e) agire sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) avvalersi dell' opera del personale di supporto; g) contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto; h) concorrere direttamente all' aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca; assume la o le seguenti funzioni: A. coordinamento temporaneo dell' unità organizzativa o parte di essa su delega del coordinatore; B. esecuzione di esplicite prestazioni che richiedono l' acquisizione di specifiche conoscenze e/o lo sviluppo di particolari abilità e competenze; C. gestione dei casi assegnati sulla base di un percorso predefinito in un contesto spaziotemporale individuato (case manager). Responsabilità. Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, di cui all' elenco seguente: 1. collaborare nell ambito dell équipe interprofessionale all identificazione dei bisogni di salute dei pazienti ricoverati; 2. identificare i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti del settore assegnato; 3. pianificare e valutare l intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo dei pazienti ricoverati nel settore assegnato ; 4. gestire l intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo pianificato per i pazienti ricoverati; 5. garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche dei pazienti del settore assegnato; 6. agire sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; 7. avvalersi dell' opera del personale di supporto; 8. contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto; 9. concorrere direttamente all' aggiornamento relativo al proprio profilo professionale; assume le ulteriori responsabilità a seconda di quanto previsto nella specifica unità organizzativa: I. assumere la funzione di coordinamento su delega del coordinatore; II. garantire l' esecuzione di esplicite prestazioni che richiedono l' acquisizione di specifiche conoscenze e/o lo sviluppo di particolari abilità e competenze; III. assumere la gestione dei casi assegnati sulla base di un percorso predefinito in un 13
14 contesto spazio-temporale individuato. La documentazione delle responsabilità è legata al piano assistenziale di ogni paziente ricoverato, al piano di lavoro relativo alle attività trasversali ed alle disposizioni specifiche dell'unità organizzativa. Pianifica, organizza e assicura quanto previsto nelle specifiche funzioni assunte. POSIZIONE: INFERMIERE DIURNISTA DH POLISPECIALISTICO Ruolo. L'infermiere è l'operatore sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa all utente ed alla sua famiglia. Garantisce l assistenza infermieristica all'utente mediante l erogazione di prestazioni in totale autonomia e in collaborazione con il medico, applica conoscenze pratiche e teoriche, osserva il codice deontologico, assume la totale responsabilità del proprio operato. Funzioni. L'infermiere svolge le funzioni di seguito elencate: i) partecipare alla identificazione delle priorità e dei bisogni di salute della persona e della collettività; j) pianificare, gestire e valutare l'intervento assistenziale infermieristico tecnico, relazionale ed educativo; k) identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formulare i relativi obiettivi; l) garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; m) agire sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; n) avvalersi dell'opera del personale di supporto; o) contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto; p) concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca; assume e svolge inoltre le seguenti funzioni: D. coordinamento temporaneo dell'unità organizzativa o parte di essa su delega del coordinatore; E. esecuzione di esplicite prestazioni che richiedono l'acquisizione di specifiche conoscenze e/o lo sviluppo di particolari abilità e competenze; F. gestione dei casi assegnati sulla base di un percorso predefinito in un contesto spaziotemporale individuato. Responsabilità. Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, di cui all'elenco precedente assume la responsabilità legata allo svolgimento del piano assistenziale di ogni paziente ricoverato, al piano di lavoro relativo alle attività trasversali ed alle disposizioni specifiche dell'unità organizzativa; è responsabile della programmazione delle risorse materiali, degli approvvigionamenti e ne risponde per la conservazione ed il reale utilizzo. Pianifica e assicura: 14
15 - identifica le priorità sulla base dei bisogni assistenziali del paziente; - garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; - assicura gli interventi assistenziali che gli competono; - svolge attività educativa rivolta ai pazienti e ai suoi familiari. Organizza: - definisce e attiva il percorso del paziente; - organizza gli interventi nel pieno rispetto delle prescrizioni, dei tempi, delle esigenze personali e dei servizi; - interagisce con il coordinatore per individuare obiettivi di miglioramento specifici; - partecipa alla raccolta, selezione e trasmissione dei dati agli utenti e alle strutture di competenza; - gestisce le attività dell'unità organizzativa (piani di lavoro, procedure); - assicura la conservazione e la manutenzione delle apparecchiature; - risponde in prima persona dell'efficienza ed efficacia organizzativa, sviluppando modelli di erogazione tecnico assistenziali tesi verso l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni. POSIZIONE :TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO CON FUNZIONI DI RESPONSABILITA' Ruolo Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico è l'operatore sanitario responsabile degli atti di sua competenza che svolge la propria attività in laboratori di analisi e di ricerca. In attuazione a quanto previsto nel profilo, di cui all'allegato 2, il tecnico sanitario di laboratorio biomedico assicura il corretto adempimento delle procedure analitiche con l'erogazione di prestazioni in totale autonomia tecnico-professionale o in collaborazione con il personale laureato, applica conoscenze e competenze tecniche, osserva il codice etico, assume la responsabilità del proprio operato. Funzioni Oltre alle funzioni tipiche della posizione di tecnico sanitario di laboratorio biomedico, di seguito elencate : a) garantire la correttezza dell'intero iter analitico dall'acquisizione del campione alla validazione tecnica del risultato; b) assicurare la corretta applicazione dei protocolli di lavoro predefiniti; c) verificare la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori predefiniti; d) controllare e verificare il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate; e) provvedere alla manutenzione ordinaria ed all'eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; f) partecipare alla programmazione e all'organizzazione del lavoro; g) contribuire alla formazione del personale neo-assunto, degli studenti e del personale di supporto; h) concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca; assume le seguenti funzioni : a) funzioni di coordinamento su delega del coordinatore per tempi determinati; 15
16 b) referenza di settore o di unità operativa, mantiene rapporti con il coordinatore e con i colleghi; c) sperimentazione e messa a punto di nuove apparecchiature e metodiche prima dell'implementazione in routine; c) gestione di percorsi operativi professionali ed informatici interni all'unità operativa. Responsabilità Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, di cui al seguente elenco : 1) garantire il corretto svolgimento del processo analitico per tutte le fasi dell'iter; 2) gestire la corretta applicazione dei protocolli di lavoro e delle procedure di servizio; 3) valutare l'attendibilità delle prestazioni diagnostiche erogate; 4) utilizzare correttamente le apparecchiature affidategli; 5) garantire il mantenimento e l'integrità della strumentazione del settore assegnato; 6) collaborare all'interno dell'équipe di appartenenza esercitando le proprie competenze e conoscenze professionali; 7) contribuire in modo attivo alla formazione degli studenti e del personale di supporto; 8) concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale; assume le ulteriori responsabilità : 1) funzioni di coordinamento su delega del coordinatore per tempi determinati; 2) referenza di settore o unita' operativa; 3) sperimentazione di nuove apparecchiature e metodiche; 4) gestione percorsi operativi professionali ed informatici interni all'unita' operativa. pianifica, organizza, assicura quanto previsto nelle specifiche funzioni assunte. 16
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliA.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...
Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliIl Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliIl Corso di Laurea in Infermieristica
Sessione V: Il ruolo della formazione nella costruzione di una cultura geriatrica e multiprofessionale Il Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Paola Ferri Corso di Laurea in Infermieristica Università
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliIndicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010.
1 OGGETTO PREDISPOSIZIONE DEL BUDGET QUESITO (posto in data 3 marzo 2010) Indicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010. RISPOSTA (inviata in data 5 marzo 2010)
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma
UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014
DettagliSchema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione
Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...
DettagliPiano delle Performance
Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliDENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:
DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: FAMIGLIA PROFESSIONALE DI APPARTENENZA: GRADUAZIONE POSIZIONE: FINALITÀ
DettagliLa Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso
La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso NEGLI ULTIMI ANNI LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA HA ACQUISITO SEMPRE PIÙ LA
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliProgetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI
Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliL articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:
Riorganizzazione della struttura di supporto alle attività del CIV della V consiliatura e conseguenti modifiche al Regolamento di funzionamento del CIV Il regolamento di funzionamento del CIV prevede che
DettagliTITOLO VIII : LA PROGRAMMAZIONE
TITOLO VIII : LA PROGRAMMAZIONE 1. STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE La Direzione aziendale elabora le linee strategiche per il governo del sistema dei servizi sanitari sulla base degli atti di indirizzo
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliIl Sistema Qualità nei servizi di salute mentale. Il caso P.A.M.A.P.I.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale.
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001
ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI ROTA D IMAGNA Provincia di Bergamo SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato al regolamento per la gestione, misurazione e valutazione della performance del Comune di Rota
DettagliDIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO
DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 ASL Provincia di Varese Servizio Controllo di Gestione e Reporting Pianificare per gestire Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Pianificare per gestire Amministrazione proponente:
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliIL SERVIZIO INFERMIERISTICO AZIENDALE
Regione Emilia Romagna AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA Policlinico S.Orsola-Malpighi DIREZIONE DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO IL SERVIZIO INFERMIERISTICO AZIENDALE Delibera N. 1544 del 10.7.1996 Bologna,
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliMANDATO INTERNAL AUDIT
INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliRelazione di consuntivo dell anno 2014
1 / 10 Relazione di consuntivo dell anno 2014 U.O.S. Pianificazione Programmazione e Controllo REDATTO DA: (Segue l elenco delle persone che hanno contribuito a redigere il presente documento) Silvia Giovannetti
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliComune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliREGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliREGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di
DettagliIPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO AZIENDALE. DI BANCA FIDEURAM S.p.A.
FABI / FIBA-CISL / FISAC-CGIL / SINDIRIGENTICREDITO / SINFUB / UIL.CA IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO AZIENDALE DI BANCA FIDEURAM S.p.A. Ottobre 2000 PREMESSA Sottoponiamo a colleghe
DettagliIL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE
IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliAZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali
DettagliIL CONTESTO IL CONTESTO
L INFERMIERE CASE MANAGER CASE MANAGEMENT E RAPPORTO CON IL CASE MANAGEMENT E RAPPORTO CON IL Ada Lelli Bologna, 19 settembre 2007 L.R.E.R. 04/08/97 EVIDENZIA COME DEVE EMERGERE NEI PROCESSI ASSISTENZIALI
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliIncontro di formazione in preparazione della selezioni per coordinatori. Legislazione e competenze degli infermieri
Incontro di formazione in preparazione della selezioni per coordinatori Legislazione e competenze degli infermieri 1 Le norme che costituiscono la professione infermieristica L.42/99 delle professioni
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliCOMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del
DettagliDisciplinare del Controllo di gestione
Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione
DettagliCompetenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche
Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
Dettagli4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI
Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva
DettagliREGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat
DettagliL Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO
PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliPROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE
PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione
DettagliArea Finanziaria Comune di Bomporto. Prot. 11464 del 04.10.2010
Prot. 11464 del 04.10.2010 RELAZIONE TECNICO-FINANZIARIA ALLEGATA ALLA BOZZA DI CONTRATTO DECENTRATO INTEGRATIVO DEL COMUNE DI BOMPORTO SULL UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE 2008, 2009 e 2010. 1) LE
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliREGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,
DettagliTitolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi
Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliPOLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE
POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO La Cooperativa sociale ITALCAPPA è consapevole dell importanza e della necessità di avvalersi di un Sistema di Gestione integrato per la qualità, l ambiente,
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliCARTA DEI SERVIZI MEDEA
CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della
Dettagli1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA
INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO
DettagliCOMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO
DettagliALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE
ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal
DettagliASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO
ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Modificato dalla Giunta Provinciale con Delibera n. 557 del 20/12/2011 IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE Titolo 1 - LA VALUTAZIONE
Dettagli- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali
- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)
DettagliLINEE GUIDA BUDGET. Premessa. 1) I Soggetti
Pagina 1 di 7 LINEE GUIDA BUDGET Premessa Per processo di Budget o Budgeting si intende un sistema di controllo direzionale basato sulla negoziazione tra i Centri di Responsabilità aziendali ed i livelli
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
Dettagli