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1 VERBALE 2 incontro Giovedì alle ore presso la scuola primaria di Zingonia si è svolto il secondo incontro delle funzioni strumentali delle aree DVA, DSA e altri BES delle scuole afferenti al CTI di. All incontro risultano presenti: I.C. Azzano San Paolo: Spreafico Marialuisa (referente area BES) I.C. Ciserano: Cremonesi Sonia (referente DVA), Pala Raffaella (referente DSA), Caponetti Carla (referente altri BES) I.C. G.Carducci, Dalmine: Migliorato Eliana (referente area BES) I.C. A.Moro, Dalmine: De Pietro Simonetta (referente DVA e DSA) I.C. Osio Sopra: Maria Rosaria Morinelli (referente area BES) I.C. Urgnano: Bellucci Nino (referente DVA) I.C. Verdello: Maggio Angela (referente area BES) I.C. : Galardi Mariamaddalena (referente DVA), Mulas Tatiana (referente DSA e altri BES) ISIS Einaudi, Dalmine: Cerretini Roberta (referente DVA) ITIS Marconi, Dalmine: Rigaldo Laura (referente area BES) ENAIP Lombardia, sede Dalmine: Sangaletti Domenica e Daminelli Giuseppe Risultano, inoltre, presenti i componenti del CTI di : Faleschini Annaluisa, Federici Marina, Todaro Antonio, oltre alle insegnanti E. Migliorato e T. Mulas, già inserite sopra. L ordine del giorno prevedeva un confronto con l assistente sociale della UONPIA di Bergamo, signora ITALA PELUCCHI, per fornire indicazioni operative rispetto alle prassi in atto e chiarire eventuali dubbi o perplessità. La professoressa Migliorato fa presente che l invito era stato esteso anche alla neuropsichiatria di Verdello (alla quale affluiscono quattro delle diciassette scuole del CTI); comunica che tale struttura era già stata contattata da un altro CTI che sta organizzando un incontro al quale saremo invitati a partecipare e che, probabilmente, si terrà in primavera. Il docente coordinatore del CTI, prof. Antonio Todaro, da inizio alla riunione presentandosi e ribadendo la necessità di tale incontro, motivato sia dall esigenza di ricevere maggiori informazioni in merito ad alcune procedure, sia per poter condividere un percorso comune; passa quindi la parola all assistente sociale Pelucchi, la quale si presenta e spiega l organizzazione della UONPIA (Unità Ospedaliera Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale) di Bergamo. Fa presente che l azienda ospedaliera si suddivide in tre unità: Bergamo, Treviglio e Seriate, organizzate in maniera uniforme grazie ad un apposito tavolo di coordinamento delle NPI. Ovviamente ogni territorio si caratterizza anche attraverso delle azioni specifiche in base ai diversi bisogni. Dopo la presentazione, la signora Pelucchi inizia a fornire indicazioni concrete tenendo conto dei quesiti preventivamente raccolti dai componenti del CTI ed a lei inviati e di seguito riportati: novità relative collegio di accertamento: come capire se è richiesta la figura dell'insegnante di sostegno, dell'assistente educatore o di entrambe? come impostare un efficace confronto tra insegnanti e medici (quali argomenti affrontare, su cosa è opportuno confrontarsi e cosa invece è meglio non chiedere/comunicare) presenza della famiglia durante gli incontri con la scuola: è sempre necessaria? Chi deve avvisarla dell'incontro? chi deve avvisare le famiglie di rinnovare la certificazione?

2 è possibile prevedere piste "preferenziali" per le situazioni di urgenza? (stabilire cos'è un'urgenza) alunni con disturbi specifici dell apprendimento: norme pratiche e regolamentazione degli incontri - iter certificazione: per tutti gli alunni certificati prima del 2006 la richiesta di supporto scolastico in caso di disabilità accertata, veniva fatta dalla NPI e andava rinnovata ad ogni passaggio di segmento scolastico (ultimo anno di scuola dell infanzia, quinta elementare, terza media, quinta superiore). Dal 2006, con il DPCM 185/2006, in ogni territorio nazionale sono stati istituiti i collegi di accertamento per l individuazione del tipo di supporto scolastico. Da quell anno le certificazioni sono passate all ASL; erano poi gli specialisti dell azienda sanitaria locale a decidere chi mandare al collegio. L invio al collegio era previsto solo per coloro i quali si riteneva fosse necessario il supporto di un docente per le attività di sostegno. Nei casi in cui si riteneva utile la presenza di un assistenza educativa la certificazione veniva fatta direttamente dagli ospedali. Da quest anno, , la normativa è cambiata: sono andati al collegio di accertamento tutti, sia nel caso di richiesta di docente che di assistente. Il neuropsichiatra che ha preso in carico il bambino/ragazzo o la bambina/ragazza, dopo aver effettuato una serie di incontri e di prove specifiche, redige una diagnosi clinica ed una relazione, indicando anche il tipo di supporto richiesto, consegna tale relazione alla famiglia sottolineando di farne una copia e di consegnarla alla scuola di frequenza. Con l originale di questi due documenti il bambino viene accompagnato al collegio di accertamento dove un equipe multidisciplinare, dopo aver incontrato il soggetto in esame, deciderà se confermare o meno quanto redatto dallo specialista di riferimento. Se la disabilità viene accertata, il neuropsichiatra, supportato dall equipe specialistica, ha il compito di redigere la diagnosi funzionale che la famiglia porta alla scuola. Questo cambiamento che prevede l invio generalizzato al collegio di accertamento, ha causato diversi disguidi, poiché sul verbale rilasciato non è specificato il tipo di supporto necessario. In realtà però il problema è facilmente superabile poiché è possibile rilevare questo dato nella relazione che accompagna il bambino/la bambina al collegio; nel caso in cui la scuola non fosse in possesso della relazione si può contattare la NPI per un chiarimento (modalità per altro già in uso con diversi referenti delle scuole). Altro dato importante è che la NPI ha un accordo con i Comuni, grazie al quale nel mese di giugno comunica ai singoli enti locali i nominativi degli alunni per i quali è prevista la figura dell assistenza educativa, dando un indicazione di massima sul tipo di copertura (tempo pieno e tempo parziale); sono poi le singole amministrazioni che in base ad un accordo con le cooperative, stabiliscono il numero di ore da assegnare. Questa procedura è valida anche per le scuole paritarie e per i centri di formazione professionale. In quest ultimo caso la NPI aggiorna comunque la richiesta del supporto necessario, poi, in base alle diverse modalità organizzative, ciascuna istituzione si muoverà in maniera autonoma. Questo perché alcuni centri prevedono la presenza dell insegnante di sostegno e/o dell assistente educatore, altri no. Rispetto a questo punto all o.d.g. alcuni presenti pongono ulteriori domande; vengono fornite le seguenti indicazioni: - le strutture private possono accertare la disabilità? Le famiglie possono ricorrere alle strutture private anche in caso di disabilità; questa struttura però non può certificare la disabilità, per l accertamento è comunque necessario rivolgersi ad un unità ospedaliera presentando la relazione redatta dallo specialista privato. Il NPI leggerà la documentazione e valuterà l eventuale invio al Collegio di Accertamento. Questa procedura è sicuramente molto più veloce (si risolve in un giro di tempo strettissimo con l invio al primo collegio in programma). Ad oggi i tempi della NPI per un primo appuntamento sono dopo quindici mesi; si fa presente che la neuropsichiatria di Bergamo, alla data odierna, ha in carico 1290 bambini.

3 Esistono tre centri privati ufficialmente riconosciuti, che possono certificare direttamente la disabilità, e sono: 1) Istituto Scientifico Italiano Eugenio Medea, Associazione La Nostra Famiglia, Bosisio Parini (Lecco); 2) Centro neurologico Carlo Besta di Milano; 3) Fondazione don Carlo Gnocchi di Milano. - Numero di incontri previsti tra scuola e NPI: il vecchio protocollo tra scuola e neuropsichiatria prevedeva che per ciascun alunno il neuropsichiatra incontrasse i docenti tre volte in un anno; adesso non è più così (non sarebbe neanche possibile); un tacito accordo prevede che dove la situazione non crea difficoltà si cerca di limitare gli incontri (magari confrontandosi per telefono o utilizzando la posta elettronica), dove invece è necessario, gli incontri sono frequenti. Viene sottolineato comunque che il responsabile della didattica è il docente; il neuropsichiatra da delle indicazioni rispetto al funzionamento cognitivo, ma poi è la scuola che deve sapere come intervenire in ambito didattico. - Aspetti relativi agli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento: Per quanto riguarda gli alunni con disturbi specifici di apprendimento la situazione è molto diversa: il NPI è tenuto a redigere la diagnosi clinica e quella funzionale, non è invece tenuto ad effettuare colloqui, se non in caso di situazioni di comorbilità, nelle quali il DSA è il problema minore. Si fa presente comunque che alcuni specialisti mantengono i contatti con la scuola anche attraverso comunicazioni telefoniche e via internet. Il disturbo specifico dell apprendimento per la NPI è un aggravio di lavoro, che toglie risorse alle situazione di maggiore difficoltà. Sarebbe necessaria una struttura pubblica parallela per poter far fronte a tutte le richieste che quotidianamente pervengono alla struttura e che, per ovvi motivi di tempo, finiscono per avere tempi di attesa di oltre quindici mesi. La regione Lombardia ha accreditato 56 centri che hanno ottenuto il riconoscimento dell ASL per diagnosticare un disturbo specifico di apprendimento. Trattandosi di centri privati, la famiglia deve accollarsi l onere del pagamento completo per l erogazione del servizio; il vantaggio è quello di accertare una situazione in tempi decisamente brevi (entro quindi venti giorni dalla data della richiesta di valutazione). La struttura pubblica inoltre, dopo la diagnosi, non prevede alcun intervento, a differenza del centro privato nel quale si può attivare una percorso di intervento (sempre previo un onere economico). Nella struttura pubblica un bambino visto per la prima volta alla primaria, viene rivisto solo prima dell esame di terza media e di quinta superiore, in quanto il disturbo specifico, non essendo una malattia, ma appunto un disturbo, non prevede una guarigione, ma una modifica del funzionamento neurobiologico di una persona. Dal 2011 è previsto un modello ufficiale per la compilazione della diagnosi funzionale, ma viene utilizzato pochissimo dai centri privati. - Diagnosi altre situazioni di BES: è una situazione dovuta alla difficoltà di inquadrare una persona in una precisa categoria; la valutazione ha riscontrato delle criticità che non possono essere riconosciute come disabilità, né tanto meno come disturbo specifico, ma che sicuramente influiscono sul percorso scolastico e personale del soggetto in esame. In alcuni casi si è sentita la necessità di certificare queste difficoltà come BES, per far sì che venissero riconosciute come problematiche reali da non sottovalutare. Diagnosi di questo tipo sono state rilasciate sia dalla struttura pubblica che privata. - Cosa fare quando la famiglia non è collaborativa? Se ci si rende conto che un alunno è in seria difficoltà, ma la famiglia non ha intenzione di intraprendere un percorso di valutazione, la scuola può mettere in atto tutto ciò che ritiene utile, predisponendo un PDP, in quanto ha il totale potere decisionale rispetto alla didattica. A volte però, per responsabilizzare le famiglie, andrebbe rivalutata la possibilità della ripetenza. - Problemi di comunicazione/informazioni: nella provincia di Bergamo il GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale) prevede la partecipazione di diversi enti (fra i quali la scuola, le amministrazioni

4 comunali, l azienda ospedaliera e sanitaria) e si incontra diverse volte nel corso dell anno per condividere percorsi comuni; manca però un accordo per istituzionalizzare delle efficaci procedure operative. Ad esempio non è previsto che la NPI possa inviare alla scuola l elenco degli alunni che vengono inviati ai collegi di accertamento, mentre è previsto invece che invii ai servizi sociali delle diverse amministrazioni comunali l elenco di tutti gli alunni per i quali è richiesta l assistenza educativa. Sarebbe efficace stilare un protocollo che preveda questa possibilità, in modo da snellire e sveltire le procedure operative. - Modalità di richiesta dei colloqui/trasmissione dati sensibili: rispetto alle modalità per richiedere i colloqui con gli specialisti, una buona prassi già in atto da tempo con alcune scuole, è quella che il referente della scuola invii ad inizio anno scolastico un elenco generale per tutti gli alunni, suddivisi in base allo specialista di riferimento. La segreteria della NPI provvederà poi a trasmettere gli elenchi ai singoli medici e a comunicare al referente le date degli incontri o altre informazioni. Emerge il problema della trasmissione dei dati sensibili: l unità ospedaliera non dispone di una PEC, per cui, al momento, non è possibile usufruire di tale opportunità. Fino ad oggi i dati sono stati trasmessi attraverso tre diverse modalità: comunicazione telefonica con il referente della scuola, invio di un fax, comunicazione via . - Presenza dei genitori durante i colloqui: è indispensabile che la comunicazione sia trasparente; parlare tra specialisti, senza la presenza della famiglia è disfunzionale. Quello del colloquio in neuropsichiatria deve essere un momento di efficace confronto, dove le difficoltà vengono affrontate ed analizzate per intraprendere un percorso di crescita. La neuropsichiatria ha un regolamento interno per cui non è possibile effettuare colloqui senza la famiglia. Si potrebbe valutare la possibilità di alcuni momenti separati per condividere questioni didattiche operative, ma la famiglia deve sempre esserne messa al corrente. In base al neuropsichiatra di riferimento si stabilisce chi comunica gli appuntamenti alla famiglia; anche in questo caso mancano indicazioni precise. - Trattenimento alla scuola dell infanzia: una circolare del 26 marzo 2014, del Provveditore agli studi di Bergamo, chiede alla NPI di fornire alla scuola un accurata relazione, dettagliando le motivazioni per cui si ritiene utile proporre un anno aggiuntivo di permanenza alla scuola dell infanzia, indicandone i vantaggi che se ne ricaverebbero. Questa decisione è stata motivata dal fatto che in molti casi sono stati fermati bambini certificati. E pertanto necessario seguire la procedura indicata nell apposita circolare. - Come individuare la diagnosi prevalente: nei casi di disabilità plurima, quella prevalente è la prima indicata sul verbale di accertamento. Un accordo interno prevede infatti che le diagnosi siano indicate in ordine di incidenza sullo sviluppo dell autonomia dell alunno. - Una diagnosi può essere modificata? I neuropsichiatri rivedono gli alunni, generalmente, in coincidenza della scadenza della certificazione. In tale occasione una diagnosi può essere modificata, sia aggravata che migliorata. E molto raro che un alunno sia rivalutato in corso d opera, se non per gravi ed evidenti modifiche della situazione certificata. - Gravità: rispetto alla gravità (che non ha niente a che vedere con l invalidità civile) il neuropsichiatra indica la casella relativa alla Legge 104, art. 3 comma 3 nei casi in cui ritiene che la situazione dell alunno possa influire

5 in maniera molto incisiva sul percorso scolastico. La scuola può valutare poi come intervenire, considerando che non viene fatto alcun riferimento al numero delle ore da assegnare ai singoli alunni. Visto l orario, pur sapendo che sarebbe utile approfondire altre problematiche, sottoposte all attenzione dell assistente sociale Pelucchi, alle ore la seduta viene sciolta. Eventuali questioni in sospeso possono essere inviate al CTI e saranno poi analizzate in una prossima riunione. L assistente sociale si rende comunque disponibile a fornire telefonicamente tutte le informazioni necessarie per chiarire eventuali dubbi o perplessità. Il docente verbalizzatore Prof.ssa Migliorato Eliana

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