RIDISEGNIAMO L ITALIA. COOPERAZIONE. L IDEA DI UNA SOCIETÀ NUOVA XXIII ASSEMBLEA AGCI: ROSARIO ALTIERI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA ORA AVANTI INSIEME,

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1 Pubblicazione mensile Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Mensile di informazione dell AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Luglio-Agosto 2014 RIDISEGNIAMO L ITALIA. COOPERAZIONE. L IDEA DI UNA SOCIETÀ NUOVA XXIII ASSEMBLEA AGCI: ROSARIO ALTIERI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA ORA AVANTI INSIEME, NESSUNO RESTI INDIETRO

2 Capitale e Lavoro nelle stesse mani Giuseppe Mazzini A.G.C.I. ASSOCIAZIONE GENERALE DELLE COOPERATIVE ITALIANE L AGCI, Associazione Generale delle Cooperative Italiane, nasce a Roma nell ottobre 1952 ed ottiene, ai sensi e per gli effetti del D.L.C.P.S. n del 14/12/1947, ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio 1962, n. 48. L AGCI è frutto dell iniziativa di un gruppo di sodalizi di ispirazione repubblicana, liberale e socialdemocratica, che si distacca dalla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, per dar vita, così come era precedentemente avvenuto per i cooperatori cattolici, ad una nuova Centrale cooperativa. A riprova degli ideali che sono alla base delle sue origini, l AGCI può vantare, quale suo primo Presidente, una delle espressioni più alte dei valori laici e libertari: Meuccio Ruini. L AGCI è, quindi, per storia, ma anche per consistenza, una delle tre maggiori Associazioni Nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo: si tratta di un Organizzazione senza fini di lucro, libera ed indipendente che, fedele agli ideali mazziniani ed in armonia con i valori fondanti individuati dall International Co-operative Alliance (ICA), promuove la diffusione, il consolidamento, l integrazione e lo sviluppo del Movimento stesso, nel rispetto dei princìpi di democrazia e di mutualità, nonché nell interesse generale dell economia del Paese. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA L AGCI ha la propria sede centrale in Roma ed una organizzazione articolata, sull intero territorio nazionale, in 19 rappresentanze regionali, 8 provinciali, 5 interprovinciali ed in 35 delegazioni territoriali. Vi sono, inoltre, 8 Associazioni settoriali di categoria, di cui fanno parte tutti gli enti che, indipendentemente dall area geografica di appartenenza, esercitano la medesima attività economica o attività connesse ed affini: AGCI Abitazione è l organismo di settore al quale aderiscono tutte le cooperative di abitazione e/o loro Consorzi iscritti all Associazione. AGCI Agr.It.Al. opera su tutto il territorio nazionale attraverso due Dipartimenti - specializzati nel comparto della pesca e dell agricoltura e riunisce anche le cooperative aderenti attive nel settore del consumo. AGCI Credito e Finanza raggruppa Banca AGCI S.p.A., le Banche di Credito Cooperativo, le Banche Popolari, General Fond SpA, le cooperative ed i Consorzi Garanzia fidi, G.F.C. Gruppo Finanza Cooperativa, Cifap ed altre imprese che esercitano attività finanziaria, come le Società di Mutuo Soccorso. AGCI Culturalia è l organizzazione di rappresentanza delle cooperative aderenti all Associazione operanti nei settori della cultura e dello spettacolo, del turismo e dei beni culturali ed ambientali, dello sport e del tempo libero. AGCI Editoria è l associazione nazionale delle cooperative editoriali, giornalistiche e della comunicazione. AGCI Produzione e Lavoro è l organismo di settore che riunisce le cooperative dei settori manifatturiero, costruzioni (edilizia abitativa, industriale e stradale), impiantistica, opifici metalmeccanici e tutto quanto sia riconducibile alla produzione di beni. AGCI Servizi di Lavoro è l associazione di settore cui fanno capo le cooperative di movimentazione merci, logistica e facchinaggio; autotrasporto di cose e persone, taxi ed autonoleggio; globalservice, manutenzione, pulizia, igiene e sanificazione; servizi socio-sanitari; servizi di consulenza e progettazione per imprese; vigilanza e portierato; turismo e ristorazione. AGCI Solidarietà è l associazione di settore che si occupa della promozione, della rappresentanza e dell assistenza nei confronti delle cooperative sociali aderenti. Nel 2010, l AGCI ha ottenuto l iscrizione alla prima classe dell Albo nazionale degli enti di Servizio civile, con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli appositi bandi da parte dell UNSC, progetti da realizzare presso le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull intero territorio del Paese. L Associazione aderisce inoltre ad importanti Organismi europei ed internazionali di rappresentanza della Cooperazione (Cecop, Cogeca, Cecodhas, Cicopa, Cooperatives Europe, ICA), nei quali contribuisce, con propri esponenti, alla tutela ed alla promozione delle società cooperative nei diversi ambiti territoriali e settoriali, attraverso programmi e progetti di sviluppo, iniziative di studio e di approfondimento, di assistenza e consultazione, di concorso all elaborazione degli indirizzi legislativi, economici e sociali che interessano il Movimento cooperativo. In particolare, nel Board dell International Co-operative Alliance, è stato eletto un dirigente AGCI, che vi rappresenta la Cooperazione italiana. Attualmente sono associate ad AGCI oltre cooperative, con circa soci, occupati ed un fatturato pari a più di 8 miliardi di euro. COMPITI E FINALITÀ Nell ambito delle sue finalità generali e dei suoi compiti istituzionali, l Associazione svincolata da condizionamenti partitici ed animata dall intento di valorizzare il lavoro e l impegno civile dei cooperatori si occupa, per conto delle cooperative aderenti, della gestione di attività di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali, legislative e del lavoro, di tutela e di scambio, di collegamento strategico tra le imprese, di servizio, di coordinamento politico/organizzativo, di diffusione della coscienza e della conoscenza cooperativa, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori: tutto ciò, anche attraverso la costruzione di proficui rapporti con gli omologhi settori delle altre Organizzazioni, con le rappresentanze sindacali, con le Istituzioni e con le strutture amministrative pubbliche. L AGCI è firmataria di 14 CCNL, di 1 Accordo per la gestione dei servizi ai beni culturali e di 1 Protocollo sul facchinaggio. L Associazione segue costantemente gli sviluppi delle normative italiane, europee ed internazionali di interesse per le imprese in generale e per le società cooperative in particolare; svolge un azione di informazione e di aggiornamento nei confronti dei soci, prevalentemente tramite gli strumenti della rassegna stampa quotidiana e delle circolari elaborate dall Ufficio studi/legislativo e relazioni industriali; fornisce consulenze sulle problematiche afferenti alla vita societaria degli iscritti; assume funzioni di interlocuzione e stimolo nei confronti delle competenti Autorità, specie con riferimento alla Direzione generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti cooperativi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L AGCI è inoltre competente ad espletare la vigilanza sulle cooperative aderenti, finalizzata a verificare, in particolare, attraverso la revisione, annuale o biennale, il possesso dei requisiti mutualistici. L Associazione assiste altresì le proprie associate anche negli ambiti delle relazioni industriali, della promozione di nuove cooperative, della tutela della privacy, della sicurezza sul lavoro e della formazione. L AGCI è cofondatore e gestore di strumenti di bilateralità attraverso i quali, nel rispetto delle norme contrattuali stipulate con i rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, eroga servizi alle imprese aderenti ad essa ed ai richiamati enti bilaterali. Infine, l Associazione fornisce alle imprese iscritte servizi nell ambito del credito, della formazione e della progettazione. Nel 2011, l AGCI ha dato vita, insieme a Confcooperative e Legacoop, all Alleanza delle Cooperative Italiane, coordinamento stabile tra le tre maggiori Organizzazioni cooperative del Paese. STRUTTURE COLLEGATE L AGCI Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al fine di fornire alle imprese associate un supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra queste ricordiamo: BANCA AGCI S.p.A. Autorizzata all esercizio dell attività creditizia con provvedimento dell Autorità di vigilanza del 28 marzo 2007, Banca AGCI SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le piccole e medie imprese, quale strumento per il supporto, il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative aderenti all Associazione, nonché dei soci e dipendenti delle stesse. CONSEF Costituito nel 2009, il Consorzio Nazionale Servizi Finanziari si propone di mettere in rete e far funzionare in modo sinergico le strutture, operanti nel settore del credito, di cui AGCI dispone, al fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e di qualità alle cooperative aderenti all Associazione; indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e la costruzione di idonei strumenti di finanza di sistema; consentire il superamento delle difficoltà di accesso al mercato del credito, l accelerazione dei processi di concentrazione ed integrazione, il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e manageriali. GENERAL FOND S.p.A. Costituita nel 1993, la società gestisce, senza scopo di lucro, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti all Associazione e dai patrimoni residui di quelle poste in liquidazione. La Società opera nella promozione e nel finanziamento di nuove imprese ed iniziative di sviluppo della cooperazione, con preferenza per i programmi diretti all innovazione tecnologica, all incremento dell occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno. GFC GRUPPO FINANZA COOPERATIVA Costituito nel 2012 per l erogazione del credito alle cooperative dell AGCI, GFC opera a livello nazionale e svolge attività finanziaria sia nei confronti della cooperazione, sia delle Piccole e Medie Imprese (PMI). CONSORZIO NAZIONALE MEUCCIO RUINI Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di emanazione dell AG- CI, doverosamente intitolato al primo Presidente dell Associazione, vero e proprio Padre della Patria, il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare, direttamente o attraverso le imprese associate, alle opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita qualitativa, professionale e delle competenze, per l adeguamento strutturale e la modernizzazione del tessuto di imprese associate aderenti all AGCI. Via Angelo Bargoni, Roma Tel. 06/ Fax 06/ info@agci.it -

3 Mensile di informazione dell AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Luglio-Agosto 2014 Libera Cooperazione Anno XVI - Nuova serie N Luglio-Agosto 2014 Registrazione n. 227/1997 del Pubblicazione mensile Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L n. 46) Art. 1 comma 1 DCB - Roma Contiene I:P: Editore Associazione Generale Cooperative Italiane Via Angelo Bargoni Roma Direttore Rosario Altieri Direttore responsabile Raffaella De Rosa Concept grafico Michele Spera Collaboratori Raffaella De Rosa, Filippo Turi Hanno collaborato a questo numero Raffaella De Rosa, Mario Golia, Antonella Greco, Marco Lamoli, Giulia Novelli, Silvia Rimondi Segreteria di redazione Stefano Pasqualini Tel Stampa I.F. Chitarrini Sas Centro Stampa - Roma Redazione e Amministrazione Via Angelo Bargoni Roma Tel Fax info@agci.it Finito di stampare Luglio 2014 In copertina: Ridisegniamo l italia. Cooperazione. L idea di una società nuova XXIII Assemblea AGCI: Rosario Altieri confermato alla Presidenza Ora avanti insieme, nessuno resti indietro Editoriale Cooperazione: avanti insieme, nessuno resti indietro di Rosario Altieri Associazione Speciale XXIII Assemblea AGCI Ridisegniamo l Italia. Cooperazione. L idea di una società nuova La relazione del Presidente Rosario Altieri Le riflessioni dei membri della Presidenza AGCI La mozione finale AGCI Sicilia. Il ruolo della Cooperazione tra innovazione e occupazione AGCI Basilicata. Cooperazione: modello vincente per la Basilicata in crescita AGCI Calabria. La Cooperazione calabrese verso l unità: prospettive e obiettivi AGCI Agrital. Una Assemblea Congressuale speciale AGCI Abitazione. Congresso Nazionale a cura di Antonella Greco Servizio Civile Nazionale: pubblicato il nuovo bando di Silvia Rimondi Dalle Regioni Il Mediterraneo, l Italia, l Europa e l impegno del Terzo Settore di Mario Golia Cooperativa Ambiente: un nuovo laboratorio a Venturina di Marco Lamoli Insieme Salute Toscana compie 20 anni Pari Opportunità Più donne nei CDA, per cooperative più competitive di Raffaella de Rosa

4 COOPERAZIONE AVANTI INSIEME, NESSUNO RESTI INDIETRO Rosario Altieri Editoriale IN UNA REALTÀ ECONOMICA COME QUELLA CHE STIAMO VIVENDO, IN UN MONDO NEL QUALE LA GLOBALIZZAZIONE SEMBRA AVERE STRAVOLTO TUTTI I CANONI DELL ETICA D IMPRESA, IN UNA SFRENATA COMPETIZIONE IN CUI OGNI VINCOLO DI TERRITORIALITÀ E/O DI SETTORIALITÀ APPARE SEMPRE MENO RISPETTATO E PRATICATO, L IMPRESA COOPERATIVA SI CANDIDA A MANTENERE SALDO IL LEGAME TRA LE DUE RICHIAMATE COMPONENTI DELLA MACCHINA La XXIII Assemblea congressuale di AGCI, tenutasi a Roma nei giorni 18 e 19 giugno 2014, ha rappresentato una occasione propizia per discutere ed approfondire una serie di questioni importanti per il mondo della Cooperazione e per le imprese che lo compongono. Il titolo Ridisegniamo l Italia. Cooperazione. L idea di una società nuova ha inteso evidenziare la funzione sociale della Cooperazione, tra l altro riconosciuta nell articolo 45 della Costituzione della Repubblica Italiana, che ne prevede la tutela e la promozione, appunto, per le sue peculiarità di impresa diversa nella quale si esalta la stretta sintonia tra il capitale ed il lavoro. In una realtà economica come quella che stiamo vivendo, in un mondo nel quale la globalizzazione sembra avere stravolto tutti i canoni dell etica d impresa, in una sfrenata competizione in cui ogni vincolo di territorialità e/o di settorialità appare sempre meno rispettato e praticato, l impresa cooperativa si candida a mantenere saldo il legame tra le due richiamate componenti della macchina economica, a cogliere e valorizzare le opportunità di lavoro e di sviluppo offerte dai territori ed a crescere insieme alle comunità che sugli stessi insistono. Non abbiamo la presunzione di poter portare, da soli, il Paese fuori dalle secche in cui la crisi l ha condotto ad arenarsi; abbiamo, però, la consapevolezza che l apporto di questa forma di impresa alla nostra economia è assolutamente fondamentale e può contribuire ad allentare la morsa della recessione per poi avviare un futuro di speranza che oggi appare ancora largamente infondato. Democrazia economica, ruolo anticiclico, buona occupazione, legame con il territorio, aggancio all economia reale, sviluppo dei territori sui quali opera, coinvolgimento delle comunità interessate, rispetto dell ambiente, sensibilità nei confronti delle categorie sociali più esposte alla piaga della dilagante disoccupazione: sono, queste, soltanto alcune delle caratteristiche della Cooperazione. Dal 2008, anno in cui data l inizio evidente della crisi ancora perdurante, almeno fino al 2012, la Cooperazione ha affrontato tutte le criticità che si sono succedute nel panorama della economia italiana con risultati lusinghieri sia sul versante del valore della produzione che su quello dell occupazione. L incidenza del PIL assicurato dalle imprese cooperative sul totale, considerando l apporto diretto e quello indiretto, è passato da circa l 8% ad oltre il 10%; mentre per quanto riguarda l occupazione, si è registrato un aumento di quasi l 8,5%. AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 4

5 ECONOMICA, A COGLIERE E VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO E DI SVILUPPO OFFERTE DAI TERRITORI ED A CRESCERE INSIEME ALLE COMUNITÀ CHE SUGLI STESSI INSISTONO. NON ABBIAMO LA PRESUNZIONE DI POTER PORTARE, DA SOLI, IL PAESE FUORI DALLE SECCHE IN CUI LA CRISI L HA CONDOTTO AD ARENARSI. NOI INTENDIAMO FARLO CON L ALLEANZA, INTENDIAMO UNIRE LE FORZE DI AGCI, CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP PER INFONDERE IL MASSIMO DELL EFFICACIA POSSIBILE ALLA NOSTRA AZIONE, CONVINTI CHE LA REALTÀ CHE STIAMO INSIEME COSTRUENDO NON SI LIMITERÀ A RAPPRESENTARE LA SOMMA DELLE TRE ORGANIZZAZIONI MA GARANTIRÀ UN VALORE AGGIUNTO TANTO RILEVANTE DA RISULTARE DECISIVO PER LE SORTI DELLE IMPRESE ASSOCIATE E PER L INTERO SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO. Questi dati non sono, certo, risultati sufficienti per evitare la caduta della produzione complessiva dell intero sistema imprenditoriale del nostro Paese; resta, però, il fatto che essi hanno rappresentato un freno alla caduta verticale della ricchezza generata dallo stesso. Le conseguenze della grave e lunga crisi sono enormi e drammatiche: quando e se ne usciremo, ci consegneranno una situazione di difficile lettura e di ancor più complicata soluzione. Nulla sarà come prima: sarà impossibile continuare i rapporti finora in essere tra le diverse componenti della macchina economica; l organizzazione fordista delle relazioni industriali è da considerarsi una vicenda ormai appartenente ad un passato remoto; la redistribuzione della ricchezza risulterà squilibrata in ragione del peso sempre maggiore che la finanza ha assunto rispetto all imprenditore ed al lavoratore. Una risposta, seppure non sufficiente, può e deve essere la Cooperazione: essa può creare sintonia tra territorio e sviluppo, tra il territorio e le comunità che lo frequentano, tra bisogni e soluzioni agli stessi. La risposta può e deve essere, infatti, la Cooperazione di comunità. Per fare tutto quello che è necessario, per mettere in campo tutte le potenzialità che l impresa cooperativa può muovere, per organizzare esigenze ed eccellenze, per coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini, sarà necessario uno sforzo straordinario dell intero Movimento cooperativo italiano. Noi intendiamo farlo con l Alleanza, intendiamo unire le forze di AGCI, Confcooperative e Legacoop per infondere il massimo dell efficacia possibile alla nostra azione, convinti, come siamo, che la realtà che stiamo insieme costruendo non si limiterà a rappresentare la somma delle tre Organizzazioni ma garantirà un valore aggiunto tanto rilevante da risultare decisivo per le sorti delle imprese associate e per l intero sistema produttivo italiano. Il compito, come è possibile comprendere, non è, certo, facile. Occorre che tutta l AGCI si senta impegnata in questo ambizioso progetto e che ciascuno di noi sia disposto a gettare il cuore oltre l ostacolo. Non ci nascondiamo, peraltro, le difficoltà che le Associazioni di rappresentanza del mondo della Cooperazione devono affrontare e superare; non ignoriamo che, ancora per qualche tempo, dovremo scontare una minore previsione di entrata dovuta agli effetti della crisi in cui si trovano le cooperative aderenti; ma siamo determinati ad individuare tutte le soluzioni possibili per migliorare le nostre azioni e realizzare le economie richieste dalle circostanze. Editoriale AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 5

6 Speciale XXIII Assemblea AGCI RIDISEGNIAMO L ITALIA. COOPERAZIONE. L IDEA DI UNA SOCIETÀ NUOVA XXIII Assemblea AGCI: Rosario Altieri confermato alla Presidenza Associazione L a XXIII Assemblea Congressuale AGCI (Roma, giugno 2014) ha riconfermato Rosario Altieri come Presidente dell Associazione. Gli altri componenti dell Ufficio di Presidenza sono Giuseppe Di Giugno, Giampaolo Buonfiglio, Alessandro Brunelli, Marino Ianni, Massimo Mota, Franco Ottolini, Olga Eugenia Pegoraro, Carlo Scarzanella. La Cooperazione come modello di democrazia economica moderna, efficiente e completa, capace di risolvere squilibri e costruire rapporti basati sul rispetto della persona. All insegna di questa candidatura forte della Cooperazione, come soggetto capace di ripensare e ridisegnare un Italia più equa, giusta, efficiente, attenta ai bisogni della gente e alla tutela dei suoi territori, si è svolta a Roma con il titolo Ridisegniamo l Italia. Cooperazione. L idea di una società nuova, la XXIII Assemblea congressuale dell AGCI: un obiettivo concreto per un economia sociale di mercato in cui coesistano elementi di liberalismo e una politica capace di ridistribuire la ricchezza includendo le fasce svantaggiate della popolazione. È un obiettivo che può e deve essere perseguito affermando, nell interesse generale, la validità della Cooperazione di comunità ha detto il Presidente nazionale AGCI Rosario Altieri e co-presidente dell Alleanza delle Cooperative Italiane nella sua relazione introduttiva (della quale, nelle pagine che seguono, abbiamo riportato una sintesi esplicativa, ndr) Nei fatti, la Cooperazione ha tenuto nell occupazione, nel presidio dei territori, sui mercati, con risultati che hanno ampi margini di miglioramento attraverso lo sviluppo dell innovazione, della internazionalizzazione, della aggregazione. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenuto all Assemblea ha voluto sottolineare l importanza e il ruolo della cooperazione dichiarando Il mondo cooperativo deve avere la forza di affrontare un cambiamento radicale, rappresentato in primo luogo dal processo già avviato dell Alleanza delle Cooperative Italiane. Perché la Cooperazione rappresenta oggi la modalità più efficace ed efficiente per la ricostruzione del rapporto di fiducia tra cittadino e Istituzioni, minato dall incapacità cronica di assumersi responsabilità di decisione e dalla mancanza di etica. Oggi la partecipazione responsabile dei cittadini rappresenta la leva per uscire dalla crisi e alle Istituzioni spetta la responsabilità di costruire meccanismi partecipativi eliminando gli ostacoli che li impediscono e gli strumenti storicamente antiquati. Questo Paese deve trasformarsi in Paese delle opportunità e al Governo spetta il compito di introdurre anche in Europa l esempio dell economia sociale e solidale e della democrazia sociale portati avanti anche e soprattutto dalla Cooperazione. Mauro Lusetti, Presidente nazionale Legacoop e Presidente dell Alleanza delle Cooperative Italiane, ha rivolto il suo saluto all Assemblea sottolineando che "La crisi ha dimostrato il ruolo determinante che la cooperazione può giocare per il futuro del Paese. Grazie ai valori che animano le nostre imprese non solo non siamo scappati all estero, ma abbiamo resistito, continuando a investire e ad assumere. E proprio per questo credo che ancora più forte può e potrà essere il nostro ruolo per la ripresa e per coinvolgere in una nuova stagione di sviluppo anche chi rischierebbe di esserne escluso. Affonda le radici in questa consapevolezza la scelta di essere da una parte sempre più netti sul tema della legalità, perché chi rinnega i nostri valori non può far parte della cooperazione, e nella difesa della nostra autonomia. L errore più grave in cui potremmo cadere è, infatti, quello di perdere la nostra distintività, di omologarci alle altre forme di impresa. Dobbiamo, viceversa, rafforzare e difendere la nostra identità per essere un valore aggiunto per tutto il Paese. In questo cammino è fondamentale il ruolo che giocherà la costruzione dell Alleanza delle Cooperative. Unire le forze, superando vecchie divisioni e rafforzando insieme i nostri tratti distintivi e identitari, vuol dire essere AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 6

7 AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 7 Associazione

8 Associazione un associazione ancora più capace di rappresentare gli interessi delle nostre imprese e di fornire loro i servizi e i supporti essenziali per vincere le sfide che ci attendono, rimanendo saldamente ancorati ai nostri valori e alla nostra identità". «Un impegno forte e determinato alla costruzione dell Alleanza, con la precisa volontà di rispettare tutte le prossime tappe già individuate e completare il processo di costituzione dell Alleanza sul territorio». Ha esordito così Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative e copresidente dell Alleanza delle Cooperative intervenendo ai lavori assembleari. Gardini ha dedicato un ampia riflessione al rapporto tra cooperazione e legalità, sostenendo che un autentico e valido sviluppo cooperativo non può e non deve trovare scorciatoie, ma osservare il pieno rispetto della legalità. «Il rafforzamento della revisione ha aggiunto Gardini resta uno degli strumenti più validi contro il dumping e la concorrenza sleale portata da false cooperative». Per quel che riguarda l offerta di servizi alle imprese «Occorre elevare la qualità progettuale e la capacità di realizzare cose nuove che rispondano a bisogni nuovi e sempre più complessi. A tal proposito ha precisato Gardini la cooperazione di utenza é una grande frontiera, così come quella di comunità. Dobbiamo trovare modelli progettuali sempre più innovativi per rispondere alle esigenze della collettività. Le cooperative già fanno tanto, ma possono e devono fare di più nelle aree metropolitane e nei 5000 Comuni d Italia dove spesso latitano i servizi ai cittadini. Anche sul versante del lavoro ha concluso Gardini la cooperazione è in prima linea». Presenti ai lavori, accanto al Presidente Rosario Altieri e alla dirigenza AGCI (Giorgio Brunelli, membro uscente della Presidenza, Alessandro Brunelli, Giampaolo Buonfiglio, Giuseppe Di Giugno, Marino Ianni, Massimo Mota, Franco Ottolini, Olga Eugenia Pegoraro, Carlo Scarzanella, Filippo Turi) e ai succitati AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 8

9 presidenti Lusetti e Gardini e al Ministro Poletti, Pauline Green Presidente ICA, Michele Vietti vicepresidente CSM, On. Stefano Fassina Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione, Gianfranco Fini, On. Umberto D Ottavio, On. Silvia Fregolent e On. Giovanna Martelli (PD), Paolo Bruni presidente Cso, Dora Iacobelli vicepresidente Legacoop e presidente Commissione Pari Opportunità Alleanza Cooperative Italiane, Ettore Ianì presidente Lega Pesca e Antonio Angotti direttore Lega Pesca, Furio Venarucci vicepresidente Confederaione Italiana Liberi Agricoltori e Pietro Cerrito segretario Confederale CISL, Pietro Scanavino Presidente CIA, Domenico Proietti segretario confederale UIL, Vincenzo Mannino coordinatore Alleanza Cooperative Italiane, Giorgio Bertinelli vicepresidente Legacoop, Giancarlo Ferrari direttore Legacoop, Marco Venturelli vicesegretario Confcooperative. L Assemblea ha registrato, nel pomeriggio del 18 giugno, una partecipata Tavola rotonda su Reti di impresa. Norme e strumenti finanziari e la presentazione del volume omonimo edito da Isicoop, Istituto di Studi sull Impresa Cooperativa di AGCI. Moderata da Stefano Folli, editorialista de Il Sole-24Ore, con la partecipazione di Rosario Altieri (Presidente AGCI), Stefano Fassina (deputato Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione), Alessandro Pagano (deputato Commissione Giustizia e Finanze), Michele Bagella (Economista Università di Roma Tor Vergata), Giorgio Brunelli (Presidente Banca AGCI), Severino Nappi (ordinario Diritto del Lavoro Università di Napoli e Assessore al Lavoro Regione Campania), Antonio Serra (Giurista Università di Sassari). A tutti i partecipanti è stata consegnata copia omaggio del volume, edito da Isicoop, che tratta l argomento della tavola rotonda. Nella giornata del 19 giugno si sono svolti gli adempimenti congressuali e il rinnovo degli organi statutari. Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 9

10 Speciale XXIII Assemblea AGCI LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE, ROSARIO ALTIERI Associazione I tre anni trascorsi sono, senza alcun dubbio, da considerarsi i peggiori che l Italia abbia attraversato dal dopoguerra ad oggi. Lo sono per una serie di motivi: intanto, perché dalla fine della lotta per la liberazione non eravamo mai stati interessati da una congiuntura negativa così prolungata; poi, perché essa si è dipanata con una profondità assolutamente sconosciuta in quasi settant anni di democrazia repubblicana; e ancora, perché si è trattato di una crisi globale, che ha coinvolto l intero mondo occidentale, evidenziando tutti i limiti di una visione liberista dell economia che finisce per determinare squilibri sociali difficilmente sanabili tra le sue diverse componenti; infine, perché, pur essendo stata causata da colpevoli distorsioni dei sistemi creditizi negli Stati Uniti e in qualche altro Paese occidentale, ha avuto conseguenze spaventose in molte comunità nazionali ed in particolare in quella italiana, ove i suoi effetti sono stati avvertiti con maggiore intensità in ragione del precario stato di salute della nostra economia già dagli anni precedenti alla crisi finanziaria stessa, circostanza che ne ha determinato una minore capacità di difesa ed una più marcata difficoltà ad arrestarne gli effetti per iniziare a risalire la china. Un ulteriore elemento di criticità, che dovrebbe, di per sé, rappresentare un motivo evidente di pre- occupazione, è costituito dal debito pubblico italiano, che ha ormai raggiunto e superato la soglia del 130%, attestandosi, con il 136%, al secondo posto fra quelli delle economie del mondo intero. A tutto ciò, occorre aggiungere altri fattori negativi: una burocrazia asfissiante; una pressione tributaria assolutamente insopportabile; la presenza, altrettanto notevole, di forme di criminalità organizzata; il problema della giustizia; la carenza delle dotazioni infrastrutturali; una disoccupazione che ha raggiunto livelli mai segnalati da quando sono cominciate le rilevazioni del fenomeno da parte degli Istituti competenti; una organizzazione del credito che è sempre meno in grado di erogare i finanziamenti; la stagnazione delle attività di ricerca insufficientemente supportate dallo Stato. COME USCIRNE Per far fronte a tale situazione, sono indispensabili alcune scelte irrinunciabili ed immediate. In particolare, richiamiamo le Istituzioni, ad ogni livello, ad una maggiore consapevolezza e ad un maggiore senso di responsabilità, senza i quali si rivela impossibile ogni tentativo di invertire il drammatico andamento dell economia italiana: consapevolezza e senso di responsabilità che la classe politica per troppo tempo ha dimostrato di avere smarrito e che ancora non appare con l evidenza necessaria. Prima di tutto, dovranno essere reperite le risorse necessarie agli investimenti produttivi. Credo sia largamente condivisa la consapevolezza che le stesse non potranno derivare da un ulteriore incremento della pressione fiscale. Le risorse vanno reperite attraverso la contrazione della spesa. Anche qui, però, occorre procedere in netta discontinuità con il passato. Bisogna farla finita con i tagli lineari ed intervenire con la scure sugli sprechi, ancora largamente presenti nella Pubblica Amministrazione. NATURA DELLA CRISI Oggi si può affermare, senza il rischio di essere smentiti, che ci si ritrova di fronte ad una crisi che va oltre il congiunturale o lo strutturale: essa è una crisi di sistema. Questo periodo, così pesante dal punto di vista economico e finanziario, ha messo in discussione non solo le certezze che per AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 10

11 tanto tempo hanno accompagnato le varie classi sociali del nostro Paese e del mondo occidentale in genere, ma l intera organizzazione della società. È andato in crisi l assetto fordista delle relazioni industriali; è stato messo in discussione l equilibrio dell azione redistributiva della ricchezza prodotta nelle diverse comunità; si è assistito alla sempre più massiccia ed ingombrante presenza nei sistemi economici e produttivi dell alta finanza, che ha stravolto i rapporti precedentemente consolidati tra il capitale ed il lavoro. È indubbio che, di fronte ad un tale cambiamento epocale, non potranno più bastare i provvedimenti che altre volte hanno consentito di affrontare, con efficacia, i momenti difficili. Si tratta di intervenire più alla radice; si tratta di costruire nuove basi di discussione e di collaborazione tra l impresa ed il lavoratore, ma anche di incidere concretamente sulle politiche a favore dell imprenditoria e del lavoro, partendo da una diversa distribuzione della ricchezza; si tratta, inoltre, di approfondire la natura delle rendite finanziarie e patrimoniali, pervenendo ad una netta distinzione tra quelle provenienti dai risparmi e dall attività lavorativa e quelle rivenienti, sostanzialmente da mere attività speculative. AMBIENTE E TERRITORIO È cronaca ormai ricorrente la notizia, proveniente da territori di volta in volta diversi del nostro Paese, di disastri ambientali provocati da attività industriali per troppo tempo progettate e sviluppate con scarsa attenzione nei confronti dell ambiente. Non è possibile, e sarebbe criminale immaginare, che il risanamento di tali aree debba essere effettuato scaricandone i costi sui cittadini; è, viceversa, doveroso chiamare a concorrere coloro i quali da tali attività hanno tratto profitti in misura copiosa. Analogamente, la messa in sicurezza dei territori e gli interventi volti a ripristinare la stabilità dei comprensori interessati da una selvaggia urbanizzazione non possono avvenire a spese del cittadino, ma dovranno essere realizzati con la fattiva partecipazione dei soggetti che ne hanno ricavato indubbi vantaggi. RUOLO DELLE ISTITUZIONI E DELLE FORZE POLITICHE Di fronte ad un tale quadro di insieme, è necessario mettere mano, da subito e con decisione, a misure efficaci per affrontare le tante criticità e per utilizzare quanto più proficuamente possibile le risorse disponibili, che, peraltro, potrebbero rivelarsi insufficienti così da rendere ancor più necessario ottimizzarne l impiego. Per sperare in un risultato soddisfacente, dovranno essere definite e realizzate alcune precondizioni, senza le quali il compito del risanamento e dello sviluppo rischia di diventare proibitivo ed i benefici pressoché irrilevanti. La prima è una stabilità politica che consenta alle Istituzioni di affrontare con tranquillità, responsabilità ed autorevolezza i gravosi impegni che le attendono. La seconda precondizione è individuabile nella consapevolezza della necessità di operare nell esclusivo interesse generale, che è auspicabile possa impadronirsi di una sempre maggiore area della politica italiana, in modo da assecondare gli sforzi finora compiuti solo da alcune forze politiche, che stanno, anche se con alterni risultati, garantendo almeno una condizione di governabilità, pur precaria, ma indispensabile per mantenere stabile il timone della nave in piena tempesta ed impedirne un probabile naufragio. RUOLO DELLE RAPPRESENTANZE ECONOMICHE E SOCIALI In tutto ciò, non va posto in secondo piano il ruolo che devono essere in grado di svolgere le rappresentanze economiche e sociali. Anche a noi devono essere richiesti comportamenti coerenti con la gravità della situazione! Anche noi dobbiamo essere consapevoli che gli interessi generali del Paese ed il bene comune devono diventare l unica preoccupazione della nostra azione nell ambito dell attività istituzionale svolta ed a prescindere dalle convenienze della parte che ciascuno rappresenta! Per attrezzarci a rispondere al meglio a questo ruolo è necessario che ognuno, al proprio interno, avvii un profondo esame di coscienza per riflettere sui limiti e sulle insufficienze mostrati nel corso del tempo. Noi siamo coscienti dei ruoli di ciascuno e, ancora di più, siamo, assolutamente rispettosi di questi ruoli. Noi pensiamo ad una semplificazione della rappresentanza che si basi su coerenti criteri di rappresentatività; siamo perché i soggetti chiamati al tavolo del confronto siano oggettivamente rappresentativi delle istanze economiche e sociali che si vantano di interpretare. Noi siamo per l individuazione di sedi istituzionali nelle quali a ciascuno di questi soggetti venga dato modo di esprimere le proprie posizioni, i propri giudizi e le proprie proposte, che dovranno, dopo un vero esercizio dell ascolto delle ragioni di ognuno, essere valutati dal Governo e dalle Istituzioni interessate: sta poi a questi ultimi, a seguito di autonomi approfondimenti, assumere, nel rispetto delle loro prerogative e delle regole della democrazia, le scelte alle quali riterranno più opportuno pervenire. COSA FARE Da una situazione come quella precedentemente descritta scaturiscono, con assoluta chiarezza, le misure da predisporre per attenuarne le conseguenze, per invertire l andamento dell economia e fermare il costante e quasi inarrestabile declino dell Italia. L obiettivo primario deve essere quello di aumentare la capacità produttiva dell intero sistema nazionale; recuperare spazi sempre più vasti per il Made in Italy sui mercati internazionali; riconquistare fette importanti del mercato interno, ormai invaso da pro- Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 11

12 Associazione dotti provenienti da Paesi che fino a poco tempo addietro era assolutamente inimmaginabile potessero essere da noi considerati temibili competitori; arrestare l andamento recessivo della nostra economia; favorire la ripresa attraverso la crescita della ricchezza prodotta ed una distribuzione della stessa che determini una maggiore equità e freni la corsa verso la povertà di fasce sempre più larghe della popolazione. DEFINIZIONE DELLE REGOLE Rispetto ad una economia in recessione e ad un contestuale fenomeno di aggravamento dello squilibrio tra le diverse classi sociali, è necessario ripensare le regole della civile convivenza e riformularle in modo che perseguano la definizione coerente di una economia sociale di mercato nella quale sia garantita la coesistenza di elementi di liberalismo in grado di garantire la massima produttività della macchina economica, nel quadro di una politica di redistribuzione della ricchezza che coinvolga e non emargini le fasce meno fortunate della popolazione. Tutti gli osservatori concordano che, dall inizio della crisi, di fronte ad un sostanzioso impoverimento dell Italia, ci sono componenti della società che hanno visto crescere la loro ricchezza a scapito di altre che si ritrovano in una condizione di conclamata povertà: il che equivale a dire che i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri e numerosi. Da fonti attendibili, ricaviamo il dato che il 90% della ricchezza circolante in Italia è in mano al 10% della popolazione. PER UNA SOCIETÀ NUOVA Sono queste, soprattutto queste ultime, le riflessioni che ci hanno suggerito il tema della nostra Assemblea congressuale: Ridisegniamo l Italia. La Cooperazione: l idea di una società nuova. L impegno che abbiamo di fronte, infatti, è proprio quello di ridisegnare regole di convivenza civile e umana che correggano la rotta di una società in cui, da troppo tempo e con sempre maggiore insistenza, sembra prevalere una visione edonistica all insegna della quale ciascuno persegue il benessere individuale a scapito del bene comune, anteponendo il soddisfacimento degli interessi personali rispetto a quelli dell intera comunità. L intero sistema economico e produttivo è interessato, oggi, da due diverse criticità, solo in parte interdipendenti: la prima, come già accennato, è riconducibile al netto calo del valore della produzione o, se si preferisce, del Prodotto Interno Lordo, che si è ridotto di circa dieci punti percentuali dall inizio della crisi (2008) ad oggi e che ha provocato una consistente contrazione dell occupazione, con la conseguente espulsione di unità, cioè di persone, dal mondo del lavoro; la seconda è rappresentata dall utilizzo sempre più limitato della componente umana nei cicli produttivi in settori sempre più numerosi, in ragione dell introduzione delle richiamate tecnologie avanzate. Bisogna prendere atto che, per tutte le cose dette, la preesistente organizzazione non ha più alcuna possibilità di reggere al cospetto di questi nuovi equilibri, che la redistribuzione della ricchezza prodotta dal sistema, con le modalità tradizionali, non risulta più idonea a garantire uno sviluppo armonioso delle comunità, che sia caratterizzato da forme di democrazia economica sostenibili ed accettabili in una società avanzata e rispettosa della persona umana. Il lavoro è l unico strumento per rendere l Uomo libero, dotato di una propria dignità, cittadino cosciente in una società che sia veramente democratica e non suddito di uno Stato di disuguali. Una società può dirsi veramente civile quando garantisce ad ognuno pari opportunità nell accesso al lavoro. Mazzini affermava: Non esiste società civile finché un uomo cerca lavoro e non lo trova. Quanta strada dovremo ancora percorrere per consentire al nostro Paese di potersi definire civile! RUOLO DELLA COOPERAZIONE Un ruolo importante in tutto ciò può svolgerlo la Cooperazione. Ridisegnare una Italia più equa, più giusta, più inclusiva, più efficiente, più attenta ai bisogni della gente, più vicina ai territori, più pronta a valorizzarne le potenzialità, può e deve essere un compito e, nel contempo, un obiettivo della Cooperazione. Tutti i tentativi di abbattere i costi, di eliminare gli sperperi e le dispersioni di fondi, di pervenire all erogazione di servizi più efficienti, sono sempre risultati vani e hanno incontrato resistenze crescenti. Credo, quindi, sia opportuno provare con l impegno della Cooperazione. Immaginare, infatti, di sviluppare in maniera armonica l attività della Cooperazione di comunità che impegni le collettività interessate nell autosoddisfacimento di tutti i bisogni presenti è certamente una risposta diretta, immediata ed efficace ai modesti risultati fino ad ora registrati. Immaginare cooperative di utenti che gestiscano il trasporto locale, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, così come quello dei rifiuti pericolosi ed industriali; immaginare inoltre cooperative di comunità che eroghino servizi all infanzia come gli asili nido o garantiscano la necessaria assistenza all infanzia disagiata ed a rischio, oltre che alle sempre più numerose e varie forme di disabilità fisica e mentale, agli anziani, soprattutto se non autosufficienti; immaginare di soddisfare, attraverso l impresa in forma cooperativa, ogni esigenza dei cittadini e del territorio: è questa, forse, la strada più efficace per garantire risposte concrete, adeguate e meno costose. La Cooperazione, infatti, si candida, come ha dimostrato di saper fare nel corso di tutti questi anni, non solo a dare risposte alle sacche di bisogno, ma a guidare AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 12

13 processi di innovazione, di internazionalizzazione e di sviluppo in piena competizione con tutte le altre forme di impresa e con sistemi produttivi fra i più avanzati. Lo dimostrano le tante eccellenze di imprese cooperative presenti in molti settori di attività, dal manifatturiero alle costruzioni, dalla coltivazione alla trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli, dal terziario tradizionale a quello avanzato, dai trasporti alla logistica, a tante altre esperienze tra le quali il sociale è soltanto la punta più avanzata di solidarietà presente in una economia moderna. L AGCI Vediamo, ora, quali sono le condizioni attuali della nostra Associazione. Dico subito che la crisi di cui ho parlato in precedenza e le difficoltà nelle quali sono chiamate ad agire le imprese e, fra esse, le imprese cooperative aderenti, ha determinato ripercussioni negative anche sull AGCI, che ci impongono una ancora maggiore oculatezza nella programmazione della spesa ed una altrettanto attenta rimodulazione della struttura centrale. Nonostante il numero delle cooperative aderenti all Associazione abbia fatto registrare un costante aumento anche negli ultimi tre anni, le quote associative ed i contributi previsti dal Regolamento organizzativo ed amministrativo vengono riscossi con sempre maggiore difficoltà ed in misura meno consistente di quanto non avvenisse qualche anno addietro, in ragione della generale contrazione dei valori della produzione. Nel frattempo, AGCI ha continuato a dotarsi degli strumenti per la erogazione dei servizi alle associate, lavorando affinché essi risultino sempre più adeguati ai mutevoli e crescenti bisogni delle stesse. L ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE Siamo coscienti che ciascuno da solo non sarebbe in grado di rispondere alle tante e consistenti sfide. Riteniamo, viceversa, che esse richiedano il lavoro congiunto delle tre storiche Associazioni di rappresentanza, tutela e promozione della Cooperazione e noi siamo convinti, al pari dei nostri amici di Confcooperative e Legacoop, che soltanto attraverso uno sforzo comune sarà possibile rispondere al meglio alle richiamate sfide. Anche e soprattutto per queste ragioni, l Alleanza delle Cooperative Italiane è, per l AGCI, una scelta strategica. È l avvio di un percorso che non consente ripensamenti, tentennamenti, tantomeno inversioni di rotta. Riunificare il movimento cooperativo è un imperativo che deve guidare tutte le nostre decisioni, è una missione alla quale tutti ci dobbiamo sentire legati nel più profondo del nostro pensiero e della nostra azione. La Cooperazione, come si è potuto constatare anche in questo lungo periodo di profonda ed irrefrenabile crisi, ha dimostrato, per intero, le sue peculiarità; ha svolto, in misura evidente, la sua funzione anticiclica; ha dispiegato la sua più apprezzabile caratteristica, quella di rappresentare ancora la forma più avanzata e moderna di democrazia economica. Abbiamo il dovere di collocarla nella interlocuzione economica e sociale in una posizione di forza, affinché possa esprimere al meglio le proprie notevoli potenzialità. Ciò è possibile soltanto dotandola di una voce più forte, più ascoltata; presentandosi con tutto il peso delle circa 43 mila imprese, degli oltre addetti, dei 6 milioni di soci, dei circa 150 miliardi di fatturato, che rappresentano, come già accennato, più del 10% del Prodotto Interno Lordo. Con questi numeri, l Alleanza delle Cooperative Italiane rappresenta oltre il 90% dell intera Cooperazione Italiana: il che equivale a dire che Essa è la Cooperazione italiana. Un patrimonio ideale, sociale, economico come quello descritto non può essere gestito con sufficienza e superficialità, ma richiede senso di responsabilità, spirito di servizio, competenza tecnica nella sua valorizzazione, tutela e promozione; richiede che ciascuno di noi metta da parte perplessità, diffidenze e riserve di qualsiasi genere per costruire qualcosa che rimarrà nella storia. Sono trascorsi meno di tre anni e mezzo da quando, era il 27 gennaio del 2011, l Assemblea congiunta di AGCI, Confcooperative e Legacoop deliberò ufficialmente di dare vita al Coordinamento Stabile tra le tre Centrali, denominato Alleanza delle Cooperative Italiane. Non sarebbe esatto affermare che non si siano registrati, lungo il cammino, difficoltà, rallentamenti e criticità che hanno richiesto qualche intervento di correzione in corsa; è però giusto dire che, in ogni circostanza, il senso di responsabilità e la condivisione del progetto hanno avuto la meglio. Qualche segnale di maggiore difficoltà ci perviene dai territori, nei quali il percorso costitutivo dei coordinamenti regionali marcia ad un andatura molto meno sostenuta e, in qualche circostanza, stenta ad avviarsi. Tutto ciò nulla toglie a quanto in precedenza detto. Il progetto procede ad un ritmo, complessivamente, apprezzabile ed i punti di frizione si sono rivelati meno numerosi ed altrettanto meno consistenti di quanto si potesse immaginare. L Assemblea del gennaio 2014 ha segnato una ulteriore, importante tappa sulla strada dell unità: è stato approvato alla unanimità un documento con il quale si è deciso di avviare le procedure per la costituzione dell Associazione Verso la centrale unica dell ACI, che vedrà la luce nei prossimi mesi. Con me, sono certo, anche gli amici Mauro e Maurizio auspicano che questa nostra Assemblea e le prossime di Legacoop e di Confcooperative possano essere le ultime che teniamo singolarmente per poi pervenire alla celebrazione del Congresso di costituzione dell Alleanza quale unica Casa Comune di tutti i Cooperatori italiani. Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 13

14 Speciale XXIII Assemblea AGCI L ASSEMBLEA VISTA DALL INTERNO Associazione Bilancio e prospettive dell Associazione nelle riflessioni espresse, a margine dell Assemblea, dai componenti della Presidenza AGCI (Alessandro Brunelli, Giampaolo Buonfiglio, Giuseppe Di Giugno, Marino Ianni, Massimo Mota, Franco Ottolini, Olga Eugenia Pegoraro, Carlo Scarzanella) e dal Direttore Filippo Turi. Marino Ianni I temi presenti nella relazione del presidente Altieri e su cui ci si è confrontati in questo XXIII Congresso di AGCI quali: la profonda crisi economica del nostro Paese, il rapporto tra cittadini e istituzioni, la mancanza di lavoro per i giovani e le donne, l esigenza di una minore pressione fiscale, la semplificazione della macchina burocratica, il ruolo che la cooperazione dovrà svolgere per la realizzare di una società nuova, il percorso avviato per la realizzazione di una unica Casa Comune di tutti i cooperatori, sono tutti temi che condivido pienamente e sui quali bisognerà concentrarsi e lavorare tutti insieme, uniti, perché da soli non si è in grado di rispondere al meglio alle tante sfide che ogni giorno si presentano. Penso che dai lavori congressuali sia emerso un segnale forte e chiaro che ognuno di noi dovrà cogliere e fare proprio cioè quello di fare di più rispetto a quello già fatto, di entrare in gioco e giocare la propria parte per uscire dalla crisi, per far crescere il nostro Paese, la cooperazione. Quella che ci attende nel prossimo triennio è una sfida ardua ma se faremo sistema ce la faremo! Buon lavoro a tutti noi! Giampaolo Buonfiglio Crisi di sistema, profonda sofferenza delle imprese, crisi della rappresentanza, superamento delle modalità di interlocuzione tra parti sociali e con il governo, importanti processi di riforma in atto, ed altro ancora: sono tanti gli elementi macroscopici che hanno fatto da sfondo al XXIII Congresso di AGCI, e che nell insieme componevano, e compongono, un quadro assolutamente straordinario. Un quadro in cui tutto sembra cambiare ed in cui massima è la necessità di sviluppare capacità di risposta e adeguamento allo scenario in rapida evoluzione. È una necessità che riguarda praticamente tutti gli attori della società, tutti i soggetti economici e sociali, tutti coloro che svolgono attività di tutela e rappresentanza di interessi legittimi, e tra questi certamente la cooperazione. Il Congresso, dalla relazione del Presidente al dibattito alla mozione finale ha dimostrato di cogliere appieno la portata dei cambiamenti e la necessità non solo di reagire, ma di farsi parte attiva e propositiva nel ridisegnare l Italia, adeguando organizzazione e funzionamento interno e soprattutto accelerando il processo di unificazione dell Alleanza delle Cooperative, scelta strategica irreversibile. Passare dalle dichiarazioni alla pratica di nuove modalità, dagli steccati alla capacità di apertura e mediazione, dalla tutela del proprio orto ad una visione più ampia in cui la cooperazione possa svolgere al meglio la propria mission, mettendo in discussione inutili sovranità, autonomie e particolarismi: sono queste ora le sfide reali da affrontare nel quotidiano, obbedendo al richiamo di maggiore partecipazione, responsabilità e consapevolezza del nostro ruolo che è provenuto forte e chiaro dall Assemblea. Carlo Scarzanella L Alleanza delle Cooperative Italiane è, per l AGCI, una scelta strategica. È l avvio di un percorso che non consente ripensamenti, tentennamenti, tantomeno inversioni di rotta. Sta tutto in queste parole, contenute nella relazione del Presidente Altieri, il senso dei tre anni appena trascorsi e la sfida per il prossimo triennio. La stagione congressuale appena conclusasi, ricca di stimoli, con AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 14

15 un Associazione ancora e nonostante tutto, in forte crescita quantitativa e qualitativa, ha riconfermato che questo è l obiettivo dei cooperatori dell AGCI. Ci attende un impegno straordinario ma con la consapevolezza che l Associazione può e deve interpretare un ruolo fondamentale in questo processo unitario. Occorrerà il contributo serio e costante di tutti i nostri dirigenti, tanto al centro che sul territorio, dovremo valorizzare le nostre eccellenze e coinvolgere sempre più le cooperative associate. Una cooperazione unita può essere la risposta ad una crisi senza precedenti. Pensiamo a settori come la Cultura ed il Turismo: il nostro Paese è universalmente conosciuto e riconosciuto per le sue grandi ricchezze artistiche, culturali e paesaggistiche. Un patrimonio che quasi mai riusciamo a trasformare in una risorsa economica. Se sapremo insieme fare rete, grazie anche alla capillare diffusione ed al radicamento sul territorio, la cooperazione sarà il soggetto più adatto a far crescere il nostro territorio, a far crescere la domanda di Italia, a valorizzare il capitale umano, a sviluppare la buona occupazione. Lavoriamo per far ancora crescere l AGCI, lavoriamo per l Alleanza! In questo modo lavoriamo per il Paese! Giuseppe Di Giugno Un assemblea congressuale è sempre un evento importante, tanto è vero che si usa dire che i congressi si celebrano Ġià la terminologia ci porta ad effettuare serie riflessioni soprattutto in un momento storico che si connota, fra l altro, per la persistente crisi economica ma anche per il venir meno dei valori che hanno sostenuto il modello della rappresentanza. Del resto anche la politica sta percorrendo la via di una sorta di democrazia diretta che privilegia l interlocuzione con i cittadini piuttosto che con gli organismi di rappresentanza. Non è questa la sede per entrare in disquisizioni su questo tema ma è chiaro che celebrare il Congresso di AGCI in questo frangente comporta chiedersi quali azioni svolgere in concreto affinché, affrancata dalle ideologie del secolo scorso, l Associazione possa garantire le forme di tutela, assistenza e rappresentanza che le competono. Ritengo che il percorso dell Alleanza delle Cooperative Italiane che caparbiamente si sta cercando di portare avanti, possa rappresentare un tentativo per rispondere a questo interrogativo: unire le forze per cercare di far passare nel tessuto sociale del nostro Paese il messaggio buono della cooperazione che significa centralità delle donne e degli uomini in quanto persone, solidarietà, sforzo quotidiano per tentare di dare risposte ai bisogni della collettività. Ecco allora che risuonano alte le parole che il Presidente Altieri ci ha consegnato durante il Congresso e sono certo che lo stesso Presidente non me ne vorrà se le cito testualmente: Anche noi dobbiamo essere consapevoli che gli interessi generali del Paese ed il bene comune devono diventare l unica preoccupazione della nostra azione nell ambito dell attività istituzionale svolta ed a prescindere dalle convenienze della parte che ognuno rappresenta. Questo è l augurio che rivolgo a tutte le donne e gli uomini di AGCI affinché, grazie all impegno solidale di ciascuno, nel prossimo triennio si possano concretizzare le migliori prospettive per la nostra cooperazione. Olga Eugenia Pegoraro Nonostante la doppia recessione dell economia italiana che in sei anni ha bruciato capacità produttiva-reddito-lavoro; nonostante una crisi più profonda del solo dato economico, che si accompagna al vuoto di classe politica, dirigente, di riferimento, di identità e sicurezza sociale; nonostante tutto ciò, c è una AGCI che non si arrende e vuole ripartire! Questo è quanto emerge dalla relazione del presidente nazionale Altieri, relazione che condivido e che afferma con forza che la peggior crisi della nostra storia ha trovato un argine nelle energie affioranti e nel coraggio di tutti i cittadini, imprenditori, soci cooperatori, nella vitalità del territorio, nella vitalità dell economia diffusa che non si arrende, ed è da qui che noi di AGCI dobbiamo ripartire con fiducia nelle nostre potenzialità sia in Italia che in Europa. Infatti dal dibattito è emerso che noi cooperatori siamo animati dalla consapevolezza che le nostre cooperative sono insieme alle famiglie, tra le principali infrastrutture sociali, indispensabili per la crescita non solo economica ma anche della democrazia. L impresa cooperativa, producendo e distribuendo ricchezza, promuove la partecipazione ed il senso di cittadinanza contribuendo in tal modo a costruire presupposti di libertà, identità, coesione sociale. Si è poi stabilito che le cooperative e le Associazioni che le rappresentano, per ben operare, necessitano di condizioni di vera democrazia che presuppongono tra le altre cose: un rapporto positivo e trasparente tra le imprese e tra imprese e Stato, una maggiore fiducia nella persona, una minore pressione fiscale, un ridimensionamento della burocrazia. Un insieme di obiettivi che AGCI con i suoi cooperatori si pone, obiettivi indispensabili per le cooperative che, allo stesso tempo, attengono al bene comune e dunque all affermazione di una maggiore democrazia sostanziale a vantaggio di tutti. Franco Ottolini Se dovessi definire sinteticamente il nostro XXIII Congresso direi sicuramente partecipato! Lo è stato per la qualità degli ospiti che Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 15

16 Associazione nella mattinata di apertura si sono susseguiti alla tribuna, lo è stato per il dibattito sviluppato nella tavola rotonda del pomeriggio, ma lo è stato anche nello scambio di pareri tra i congressisti che, tradizionalmente, si svolge tra la platea e i corridoi. Mai come questa volta sono stato avvicinato per un parere sul nostro settore, l abitazione, che attraversa la peggiore crisi dal dopoguerra. Ho ascoltato le paure e le speranze di molti, ma ho visto anche la voglia di non arrendersi e di non buttare in un angolo anni di lavoro e di esperienza. Questi sentimenti sono emersi nello svolgimento del Congresso di settore che è stato diviso in due parti tra la serata del 18 e la mattina del 19. È stato il miglior congresso di settore al quale io abbia partecipato: la concretezza è stata la base di discussione e le proposte e gli impegni hanno delineato un percorso operativo di confronto e collaborazione. Alessandro Brunelli La XXIII Assemblea Congressuale AGCI ci ha consegnato un piano di lavoro molto impegnativo e serrato, che dovrà essere affrontato con la massima dedizione per coronare il percorso di ingresso in ACI e per sostenere ancora di più le nostre cooperative nel superamento della crisi. Personalmente, intendo ricambiare la fiducia riposta nella mia figura, garantendo il massimo impegno nello svolgimento dei compiti che mi verranno assegnati in quanto mi sento onorato di far parte del Comitato di Presidenza. Massimo Mota In bocca al lupo a tutti, dal Presidente in poi. AGCI ha concluso la stagione dei congressi e ha davanti un triennio che sarà tutto tranne che di routine. Non deve quindi essere la crisi a farci paura. Se saremo uniti e se sapremo seguire una strategia di lavoro chiara e condivisa, supereremo la sfida. È in momenti come questi che le cooperative hanno bisogno di più rappresentanza e di fare squadra. È in questi momenti che l Associazione deve dimostrare di essere all altezza. Impegni crescenti e meno risorse non devono spaventarci. Dobbiamo metterci in gioco un po di più tutti quanti. Dobbiamo liberare risorse laddove possibile. In una parola, dobbiamo ancora di più fare gruppo. In definitiva solo questo ci è richiesto e vogliamo saperlo fare. Forza! Filippo Turi Dai lavori della XXIII Assemblea Congressuale AGCI sono emersi, tra i temi discussi, alcuni aspetti, a mio parere, di particolare importanza per il futuro dell Associazione. Nello specifico, sarà opportuno coniugare una gestione dei servizi maggiormente qualificata rispetto alle esigenze delle associate con una prudente ottimizzazione delle risorse economiche, in contrazione a causa delle crisi economica. Sarà necessario sviluppare una più efficiente sinergia degli strumenti associativi e di quelli comuni per sostenere in maniera più mirata la capitalizzazione delle nostre cooperative che, a causa delle loro piccole dimensioni, soffrono particolarmente questo problema. Il percorso dell Alleanza delle Cooperative Italiane rappresenta un tema fondamentale per i prossimi anni e costituisce un percorso complesso, non privo di ostacoli, che richiede una partecipazione attiva e costante di tutta la dirigenza associativa per garantire la salvaguardia delle nostre specificità nella nuova Centrale che dovrà nascere come ultimo atto del percorso programmato. È senza dubbio la sfida più importante per la storia dell AGCI. Infine, vorrei segnalare un ultimo aspetto sul quale sarebbe necessario investire: si tratta dell internazionalizzazione delle cooperative e della necessità di dotare l Associazione di competenze in grado di offrire opportunità di sviluppo nei mercati esteri alla imprese potenzialmente preparate. Ciò comporterà anche un rafforzamento della nostra rappresentanza all interno degli organismi comunitari che, ormai, sono divenuti decisivi per le politiche economiche dell Europa. AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 16

17 Speciale XXIII Assemblea AGCI LA MOZIONE FINALE Considerazioni, rilevazioni, auspici L Assemblea congressuale della AGCI, tenuta il 18 e 19 Giugno 2014 a Roma, sulla base della relazione del Presidente Rosario Altieri unanimemente condivisa, e dell ampio e articolato dibattito sviluppato dalle delegate e dai delegati presenti: Considerato La crisi di sistema che attraversa il Paese, e dei diversi fattori negativi che ne influenzano il perdurare tra i quali l eccessiva burocrazia, la elevata pressione fiscale, l azione della criminalità organizzata, la lentezza della giustizia, la carenza e iniqua distribuzione delle dotazioni infrastrutturali, l elevatissimo tasso di disoccupazione soprattutto giovanile e femminile, il difficile accesso al credito per le imprese, la stagnazione delle attività di ricerca e degli investimenti per l innovazione, i ritardi di pagamento della PA; La necessità di reperire risorse necessarie agli investimenti produttivi, escludendo che queste possano provenire da un ulteriore incremento della pressione fiscale, anche per gli effetti recessivi che ciò avrebbe sull andamento dei consumi; La ineluttabilità di politiche orientate alla contrazione della spesa, senza che ciò continui a tradursi in tagli lineari, ma colpendo le ancora diverse aree di sprechi e sacche di improduttività; Il superamento delle forme di dialogo sociale, di confronto o concertazione praticate negli ultimi decenni, e la necessità di ripensare schemi e rapporti tra le varie componenti del sistema economico, sviluppando politiche maggiormente incisive a favore della imprenditoria e del lavoro, con una diversa distribuzione della ricchezza prodotta e approfondendo la natura delle rendite finanziarie e patrimoniali; Il risultato di una dissennata politica industriale e di una selvaggia urbanizzazione, che pone un imprescindibile problema di risanamento di vaste aree e la messa in sicurezza di territori e centri urbani, auspicabilmente ricorrendo più alle risorse di coloro che hanno tratto profitto da tali scempi che a carico di fondi pubblici; La imperativa necessità di sviluppo di politiche sociali più adeguate alla accresciute esigenze di una popolazione sempre più longeve Rilevate Posizioni, in diversi ambiti Istituzionali, tendenti a trascurare la interlocuzione con i cosiddetti corpi intermedi. Posizioni che, se portate alle estreme conseguenze, non potranno che tradursi in una riduzione della democrazia di rappresentanza e nella moltiplicazione dei movimenti populisti che, spesso forieri di istanze ed interessi particolari, demagogici e locali, operano senza avere una reale rappresentatività; Che non sono le inutili liturgie consultive e le distorsioni della concertazione a dover essere recuperate, ma procedendo speditamente verso il varo delle indispensabili riforme - il rispetto per le procedure democratiche che non possono prescindere dall ascolto di chi rappresenta interessi legittimi di vasti segmenti della cittadinanza, delle imprese, dei lavoratori e dalla seria considerazione delle loro posizioni soprattutto quando portatori di visioni, progetti e proposte innovative, che accompagnino la irreversibile transizione verso i nuovi modelli di interlocuzione richiesti dallo scenario in rapida evoluzione. Auspica Che nel Paese si creino con il contributo delle forze economiche, sociali, politiche e di tutti i cittadini, le precondizioni per accelerare il processo di risanamento e sviluppo, ancora troppo lento per produrre benefici rilevanti anche a medio termine, a cominciare dalla stabilità politica; Che in questo senso siano recepiti gli accorati appelli a più riprese rivolti alla intera collettività dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, a cui va il sentito ringraziamento di tutta l AGCI per la Sua continua azione tesa al bene del Paese, portata avanti con saggezza e lungimiranza; Che tutti, ai diversi livelli, comprese le rappresentanze economiche e sociali, date le gravi condizioni del Paese guadagnino la profonda consapevolezza di dover operare nell esclusivo inte- Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 17

18 Associazione nenti della società. Ciò continuando nella lotta alla corruzione e promuovendo il rispetto integrale della legalità nel sistema imprenditoriale soprattutto cooperativo - e istituzionale a tutti i livelli. L Assemblea candida la cooperazione a rappresentare il soggetto capace di ripensare e ridisegnare le regole della civile convivenza secondo i principi di una economia sociale di mercato in cui coesistano elementi di liberalismo all interno di una politica capace di ridistribuire la ricchezza includendo le fasce svantaggiate della popolazione, per una Italia più equa, giusta, efficiente, attenta ai bisogni della gente, alla tutela dei dimostrando come nei fatti la cooperazione abbia tenuto nella occupazione, nel presidio dei territori, sui mercati, con risultati che hanno ampi margini di miglioramento attraverso lo sviluppo dell innovazione, della internazionalizzazione, della aggregazione. La cooperazione si candida perché è convinta della validità del suo modello, dell essere una soluzione per il Paese, quale più moderna, efficiente e completa forma di democrazia economica capace di risolvere squilibri e costruire rapporti basati sul rispetto della persona. Si candida a tutte le forze politiche che l hanno dimenticata, trasuoi territori; la costruzione di questa Italia deve essere l obiettivo della cooperazione. È un obiettivo che può essere perseguito affermando, nell interesse generale, la validità della cooperazione di comunità, di quella che organizza diverse filiere dell agroalimentare esprimendone le eccellenze, della punta avanzata di solidarietà offerta ed esercitata quotidianamente dalle cooperative sociali, o di quella che gestisce trasporti, servizi, costruzioni manifatturiero ed altro ancora, fornendo già oggi il 10% del PIL. Può e deve essere perseguito resse generale, superando le convenienze di parte che ciascuno rappresenta; L Assemblea individua l obiettivo primario del Paese nell aumento della capacità produttiva, nella tutela ed affermazione del made in Italy sui mercati internazionali ed interni, per arrestare l andamento recessivo della nostra economia e favorire la ripresa attraverso la crescita della ricchezza prodotta ed una redistribuzione più equa, arrestando l ulteriore allargamento delle fasce di povertà, recuperando margini di civile convivenza tra le diverse composcurata o combattuta, a tutte le istituzioni in difficoltà che per il bene del Paese debbano ricercare soluzioni concrete, e li invitiamo a puntare sulla cooperazione perché più cresce l impresa cooperativa, più coesa risulta essere la società. Candidiamo la cooperazione senza più steccati ideologici, ormai impegnata da anni nella costruzione di un nuovo soggetto capace di semplificare e rafforzare la rappresentanza, in assoluta controtendenza alla dilagante frammentazione: la cooperazione dell Alleanza delle Cooperative Italiane. La XXIII Assemblea di AGCI fa voti affinché il processo di unificazione proceda sempre più rapidamente verso la costituzione della Centrale Unica ed impegna il gruppo dirigente eletto dal Congresso di adoperarsi compatto in questo senso. Sul piano interno, l Assemblea ritiene necessario ed urgente, nella fase di transizione che ci divide dalla Centrale Unica, un particolare sforzo sul piano organizzativo e funzionale, attraverso: l adozione di formule innovative che comprendano anche deleghe operative reali all interno degli organi dirigenti; un graduale ricambio generazionale negli organi dirigenti, centrali, territoriali e settoriali; un rafforzamento delle Associazioni nazionali di settore, con un maggiore coinvolgimento dei dirigenti delle cooperative associate più significative; laddove necessario, accorpamenti per aree geografiche omogenee; una graduale riduzione dei costi di gestione tenuto conto della crisi e della difficoltà delle cooperative nel versamento della contribuzione associativa e quindi della contrazione delle entrate, evitando ogni forma di dispersione delle risorse finanziarie interne. Ciò per rendere l Associazione in grado di dare risposte sempre più rapide ed utili alle cooperative associate, razionalizzando l uso delle risorse e rendendolo sempre più efficiente ed in grado di contribuire al meglio al percorso dell Alleanza delle Cooperative Italiane. AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 18

19 Sicilia o se Campania Puglia Basilicata Calabria AGCI SICILIA IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE TRA INNOVAZIONE E OCCUPAZIONE XIV CONGRESSO PALERMO, 12 GIUGNO 2014 I l ruolo della cooperazione tra innovazione e occupazione, questo il tema del XIV Congresso regionale di AGCI Sicilia svoltosi lo scorso 12 giugno presso l Hotel NH di Palermo. Dopo l insediamento dell ufficio di presidenza, il presidente regionale di AGCI Sicilia, Michele Cappadona, ha esposto ai cooperatori e alle autorità presenti, la sua relazione concentrandosi non su quello che non va, ma sulle potenzialità dell Associazione. Soffermandosi a riflettere sul termine innovazione, presente nel titolo del congresso, ha dichiarato È una parola che richiama sentimenti di speranza e di forte carica positiva, ma troppo spesso precipitosamente associata all idea di avanguardia, all idea di uno sviluppo esclusivamente tecnologico fatto di costose riconversioni industriali e macchinari strabilianti e spaventosi allo stesso tempo. Non è soltanto lo smartphone americano, l automobile tedesca, il mobile svedese. Più semplicemente l innovazione potrebbe essere un cambio di rotta nei nostri schemi mentali, nei nostri modelli imprenditoriali ben rodati, ma forse non più adeguati. Non è innovazione pensare ad un target nuovo e diverso a cui rivolgere prodotti e servizi? Non è innovazione elaborare ed affiancare nuove strategie di diversificazione e penetrazione del mercato in ambito locale, provinciale, addirit- tura nazionale o internazionale? Non è innovazione iniziare ad includere i giovani nei processi decisionali ipotizzando vincenti le loro visioni di mercato? Per fare queste cose però, forse è opportuno partire dal piccolo e provare ad immaginare prima un economia più ristretta, locale e regionale, ma che funzioni davvero, con un solido mercato interno che valorizzi l eccellenza delle proprie produzioni, cominciando ad innovare proprio quello stereotipo mentale tutto italiano per cui gli altri fanno meglio. Gli americani, i tedeschi, gli svedesi. Credo che riscoprire le proprie tipicità, a partire da quelle gastronomiche a quelle dell artigianato, della cultura e dell arte, della bellezza, sia proprio l esempio di come sia possibile innovare attraverso la tradizione. Ripercorrendo poi le tappe dell operato di AGCI Sicilia nell ultimo triennio, si è soffermato su alcune iniziative svolte Un corso dedicato alla formazione di nuovi revisori abilitati all attività di vigilanza sulle nostre associate. La convinzione della validità del modello cooperativo ci ha impegnati a far incontrare e dialogare le nostre cooperative con le istituzioni più idonee a soddisfare le loro esigenze. È cresciuto nel tempo il numero e il successo delle richieste di finanziamento per l avvio di nuove attività alla cui nascita abbiamo assistito o per quelle che con noi hanno gioito o sofferto, continuando a crederci e ad investire. È il segno che non è venuto meno quanto di buono abbiamo saputo costruire negli anni passati con importanti istituti di credito da sempre vicini per vocazione al mondo cooperativo: l IRCAC, Banca Prossima, Banca IFIS. La curiosità e l interesse verso le potenzialità delle reti di imprese ed i loro metodi di implementazione ci ha condotti ad un costruttivo dialogo con la banca UniCredit, che si è impegnata ad organizzare alcuni illuminanti incontri di formazione rivolti alle nostre cooperative sui temi delle reti di impresa, dell internazionalizzazione delle imprese, sull educazione ad una cultura bancaria responsabile. Nel corso dell ultimo triennio abbiamo visto incrementare e potenziarsi l attività dei nostri C.A.T., i centri di assistenza tecnica sorti in accordo con la regione siciliana per dare un contributo all occupazione e fornire alle nostre imprese un ulteriore punto di riferimento per problematiche di carattere giuridico, fiscale, per la partecipazione a bandi nazionali e comunitari, per l organizzazione di eventi, incontri e convegni di carattere formativo e seminariale dedicati a tutti i cooperatori nostri associati. Infine riguardo all Alleanza delle Cooperative Italiane, ha sottolineato che: Noi di AGCI Sicilia siamo pronti a fare la nostra parte, con trasparenza di intenti e sempre nel rispetto delle diverse posizioni e delle anime di cui ognuna delle tre centrali è espressione. Ci dichiariamo disponibili, da subito, a condividere un percorso comune, a partire dalla co- Associazione AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 19

20 Associazione stituzione del coordinamento dell Alleanza delle Cooperative della Sicilia ed a concordare ogni altra forma più avanzata di collaborazione che ci consenta di recuperare i ritardi fatti registrare e posizionarci tra le realtà territoriali più avanzate. L obiettivo che dobbiamo perseguire è quello di una unità tra eguali, una unità tra soggetti tutti portatori di identiche competenze, una unità che prescinda dalle dimensioni che troveranno il loro riconoscimento nelle sedi, nei modi e per le questioni per le quali esse assumono una rilevanza che rendono imprescindibile il loro riconoscimento. Intervenendo al termine del dibattito congressuale e condividendo la relazione del Presidente Michele Cappadona, il Presidente Nazionale Rosario Altieri ha posto l accento prioritariamente su due questioni: la perdurante crisi economico-finanziaria, che ha avuto ed ancora oggi ha pesantissimi risvolti sul versante sociale ed occupazionale; l importanza del cammino intrapreso congiuntamente da AGCI, Confcooperative e Legacoop a partire dal gennaio 2011 con la costituzione, sotto forma di un Coordinamento unitario, dell Alleanza delle Cooperative Italiane. Riguardo al primo tema, Altieri ha sottolineato che se e quando l Italia riuscirà a superare l attuale congiuntura negativa, a ben guardare senza precedenti, tutto dovrà essere rivisitato e ridisegnato: soprattutto, sarà necessario ripensare il sistema delle relazioni industriali, il rapporto tra capitale e lavoro, le modalità di redistribuzione della ricchezza all insegna di una maggiore equità; occorrerà, anche, richiamare le Istituzioni ad un maggiore senso di responsabilità, mettere in campo politiche che incentivino l imprenditoria e l occupazione, disciplinare l ormai dilagante presenza dell alta finanza nei sistemi economici, incrementare la capacità produttiva del Paese. Rispetto a tutti i richiamati obiettivi, che costituiscono soltanto la base per la ripresa, la Cooperazione potrà senz altro assicurare un prezioso contributo in quanto forma di impresa attenta ai bisogni delle persone, che cresce insieme ai territori e ne valorizza le peculiarità, che si adatta ai cambiamenti del contesto dimostrando una evidente capacità di individuare soluzioni efficaci ed innovative ai problemi emergenti, che di volta in volta appronta risposte adeguate alle esigenze dei cittadini e delle comunità locali, che punta all inclusione attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani e di tutti coloro che altrimenti rimarrebbero ai margini della società senza speranza alcuna di reinserimento. Per questi motivi, ha concluso il Presidente Altieri, l Alleanza delle Cooperative Italiane rappresenta una scelta strategica, in grado di conferire alla Cooperazione una maggiore forza affinché essa possa esprimere appieno le sue significative potenzialità e rispondere al meglio alle sfide che abbiamo di fronte. Tra gli ospiti presenti ricordiamo: l on. Edy Tamajo, Maria Mandalà direttore Sviluppo Economico del comune di Palermo, Filippo Ribisi presidente del Tavolo permanente regionale per la crescita e lo sviluppo delle imprese, Elio Sanfilippo presidente Legacoop Sicilia, Marianna Termini dell ufficio di gabinetto assessorato Attività Produttive, Cesare Arancio vice presidente Confcooperative Sicilia, Antonio Carullo commissario straordinario IRCAC, Giuseppe Navetta di Banca Prossima. Al termine dei lavori è stato eletto il nuovo Comitato di presidenza composto da: Michele Cappadona, Arturo Alonci, Giovanni Basciano, Marcello Salvatore Curatolo, Vincenzo Marinello, Fulvio Pergola, Stefano Severo, Francesco Spinoso, Francesco Sprio, Silvana Strano, Giovanni Terranova. Il Collegio dei revisori è composto da: Nicolò Martino presidente, Paola Iracani e Girolamo Misuraca componenti. Michele Cappadona è stato confermato presidente di AGCI Sicilia per il prossimo triennio. AGCI / Luglio-Agosto 2014 / 20

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