PREMESSA Non uno di meno

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2 PREMESSA L I.C. Don Milani, ex Lenci, è nato nell anno scolastico 2004/2005 e comprende diversi ordini di scuola. Le scuole che fanno parte dell istituto sono nove: quattro scuole dell infanzia, quattro primarie e una secondaria di primo grado. La scuola dell infanzia Aquilone situata nel quartiere Terminetto, accanto alla scuola primaria Genny Marsili, fa parte dell I.C. da questo anno scolastico, poiché sono state statalizzate due delle tre sezioni dell infanzia gestite dal Comune di Viareggio. Nel nuovo piano di dimensionamento scolastico per il è previsto il completamento della statalizzazione. Il Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.) costituisce l identità culturale e progettuale dell Istituto comprensivo Don Milani. Esso è stato elaborato dal Collegio unitario dei docenti che ha seguito i criteri espressi dal Consiglio d Istituto. Il POF tiene conto della realtà territoriale e ha individuato percorsi e strategie educativo-didattiche mirate al successo formativo di ogni alunno. Nella progettazione del P.O.F. l Istituto Comprensivo (I.C.) fa proprio il principio espresso anni addietro da Don Milani Non uno di meno, sottolineando la necessità che l azione educativa non si realizzi in una offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno. Lo scopo è quello di favorire la maturazione negli studenti della consapevolezza dei propri talenti, di un rapporto positivo con la realtà, sostenuto da curiosità e volontà, in grado di riconoscere le criticità e le opportunità che gli si presentano, capaci di assumere responsabilità autonome nella prospettiva del servizio inteso come contributo al bene comune. Ne deriva che la scuola opera con ogni mezzo per differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data, infatti, la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, la creatività e le differenze. Perciò la scuola si adopera per valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti e associazioni culturali, parrocchia, società sportive, gruppi del volontariato, ecc. ) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato. L istituto, a questo scopo, prende parte al Tavolo di Partecipazione Istituzionale deliberato dal Consiglio Comunale, per affrontare insieme agli Enti Pubblici, alle associazioni presenti sul territorio, alla parrocchia, i problemi del territorio stesso con cui condivide la responsabilità educativa e da cui ricava occasioni e stimoli per arricchire i percorsi formativi degli studenti. Pertanto l offerta formativa proposta dal nostro Istituto non si limita alle sole attività curriculari, ma assume un più ampio ruolo di promozione sociale e culturale

3 Dirigente Scolastico: Nella De Angeli Collaboratore del DS: Franco Benassi Direttore Servizi Generali Amministrativi: Maria Agliano Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione: Francesco Baroni Responsabile per i Lavoratori della Sicurezza: Simonetta Petrarchi Direzione Via Lenci n Viareggio Tel Fax luic81800d@istruzione.it PEC: luic81800d@pec.istruzione.it Orario di ricevimento della Dirigente (su appuntamento) Giorno Dalle ore Alle ore Martedì Giovedì Orario di ricevimento del Vice-Preside Giorno Dalle ore Alle ore Lunedì Mercoledì venerdì Orario della segreteria Giorno Dalle ore Alle ore Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

4 DIRIGENTE SCOLASTICO Nella De Angeli GIUNTA ESECUTIVA CONSIGLIO D ISTITUTO COLLABORATORE VICARIO DS Franco Benassi DOCENTI D S G A Direttore dei servizi generali amministrativi Maria Agliano ASSISTENTI AMMINISTRATIVI Simonetta Petrarchi Maria Antonietta Maccioni Miria Torcigliani Giulio Faraone COLLABORATORI SCOLASTICI RESPONSABILI PLESSO Canini/Formisano (inf. Aquilone) Giovannelli/Casotti (inf. Il Coriandolo) Passaglia (inf. D Arliano) D Arrigo (inf. D. B.Socci) Cerqua/Diciotti (prim. D.B.Socci) Biondi/Paoli (prim. Malfatti) Dinelli/Strianese (prim. Marsili) Ricci/Cavicchi (primaria Tobino) Massai (secondaria I Grado) COORDINATORI Passaglia Daniela (scuole dell infanzia) Silvestro Teresa (scuole primarie) Orsi M. Bruna (coordinamento progetto Senza Zaino) DIPARTIMENTI FUNZIONI STRUMENTALI POF Cosci Anna Baroni Antonietta CONTINUITA ORIENTAMENTO Giusti Gabriella Liguori Enza VALORIZZAZIONE DIFFERENZE Lotti M.Giuseppina Mattesini Elda Molinaro Maria TIC Passaglia Daniela Massai Stefania Silvestro Teresa - 3 -

5 Il collegio dei docenti si organizza in dipartimenti, ovvero gruppi di lavoro con funzioni specifiche che organizzano, seguono e verificano l attuazione del P.O.F., e delibera le Funzioni Strumentali (FS) al Piano dell offerta Formativa: le FS sono, quindi, docenti che coordinano l attività dei dipartimenti e creano un raccordo tra il collegio docenti e lo staff dirigenziale oltre che con il Dirigente Scolastico. Il collegio docenti è favorevole alla flessibilità organizzativa e didattica (DPR n. 275/99 Autonomia delle istituzioni scolastiche) al fine di attivare processi innovativi e di miglioramento dell'offerta formativa, di rispettare i ritmi di apprendimento degli alunni, nonché i loro interessi. Area di intervento: POF Definisce l identità dell Istituto Comprensivo in relazione alle Indicazioni nazionali per il curricolo, definendo gli strumenti e gli itinerari rispetto alla tipologia di ogni scuola. Predispone il POF Definisce e valuta le competenze da raggiungere; definisce le competenze in uscita; stabilisce criteri comuni di valutazione per i percorsi in verticale. Ricerca e formula strumenti per la valutazione e l autovalutazione dell Istituto. F.S. Cosci Anna, Baroni Antonietta Area d intervento:valorizzazione DELLE DIFFERENZE In relazione agli alunni in situazione di handicap: analizza la situazione complessiva dei plessi, per definire le ore di sostegno, i rapporti con gli operatori extrascolastici... pianifica le attività; formula proposte per la formazione e l aggiornamento; elabora schemi funzionali alla stesura del piano educativo individualizzato e alla valutazione; cura iniziative per il confronto interistituzionale. Coordina i percorsi di osservazione e gli eventuali interventi riguardo situazioni di disagio, sia esso riconducibile alla sfera relazionale che agli apprendimenti specifici ( BES) Cura gli interventi per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri. FS: Lotti M. Giuseppina, Mattesini Elda, Molinaro Maria Comunicazione tra i dipartimenti circolarità di notizie Area di intervento: NUOVE TECNOLOGIE Opera una decodifica di questi mezzi e ne studia le modalità d impiego nei vari ordini di scuola e sul territorio Provvede all alfabetizzazione informatica (laboratori per le insegnanti per IMPARARE ad usare le LIM dal collegamento alla produzione di attività lezioni percorsi didattici diversificati per aree di competenza) e all aggiornamento (in connessione con la Formazione). Definisce le competenze, le modalità di acquisizione e di verifica delle stesse, nell ambito delle nuove tecnologie. Raccoglie e diffonde le buone pratiche delle varie scuole e provvede alla loro messa in rete attraverso l aggiornamento del sito e l inserimento di alcune attività dei vari plessi nei siti del ministero (GOLD e altre piattaforme on line). Opera per diffondere la maggior conoscenza della navigazione in SICUREZZA nella rete, fra alunni, genitori e insegnanti. FS: Massai Stefania, Passaglia Daniela, Silvestro Teresa Area d intervento: CONTINUITA E ORIENTAMENTO Organizza e coordina le attività di continuità e orientamento tra scuola dell infanzia e scuola primaria, tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, tra scuola dell infanzia e asilo nido, tra scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado. Coordina il lavoro per le azioni di accoglienza, continuità in entrata, orientamento in uscita, sportello orientamento. Coordina le attività della commissione formazione classi. Coordina iniziative finalizzate alla costituzione di un curricolo in continuità tra la scuola primaria e la secondaria di I grado. F.S: Giusti Gabriella, Liguori Enza

6 Nelle scuole dell infanzia l'aquilone, Il Coriandolo, Don Beppe Socci e D Arliano, i bambini sono suddivisi nelle classi/sezioni eterogenee per età. Per attività specifiche, si opera in gruppi di bambini della stessa età e/o in classi/sezioni aperte. Da questo anno scolastico tutte le scuole dell'infanzia hanno aderito al progetto SENZA ZAINO, illustrato più avanti. L orario scolastico intero è dalle 8.00 alle con servizio mensa. L orario di entrata dalle 8.00 alle Prima uscita ore Seconda uscita dalle alle Nella scuola Aquilone le due sezioni sono formate da bambini di tre e quattro anni. L orario scolastico, a seguito del dimensionamento, è stato assegnato solo per 25 ore settimanali. Perciò i bambini frequentano dalle 8:15 alle ore 13:15, compresa la refezione. Il pomeriggio è stato attivato un servizio di post scuola, gestito dall'asp che funziona dalle alle 15:45. E previsto il servizio scuolabus. Scuola dell infanzia AQUILONE via De Simone, 10 Quartiere Terminetto Tel. e Fax Ore Settimanali :50 ASP Sezioni n alunni 2 52 Scuola dell infanzia IL CORIANDOLO (ex Apuania 2) via del Forcone Quartiere Apuania Tel. e Fax Ore Settimanali Sezioni n alunni Scuola dell infanzia DON BEPPE SOCCI via Aurelia sud 335 Bicchio Tel. e Fax Ore Settimanali Sezioni n alunni Scuola dell infanzia ANTONIO D ARLIANO (ex Apuania 1) via del Forcone Quartiere Apuania Tel. e Fax Ore Settimanali Sezioni n alunni

7 Le scuole primarie dell I.C. hanno tutte un orario distribuito su cinque giorni, ma offrono scelte organizzative e didattiche differenziate quali il tempo pieno (scuola primaria Tobino) e il Senza Zaino (scuola primaria Malfatti). Le scuole, per venire incontro alle esigenze dell utenza, attuano l apertura anticipata, previa richiesta motivata delle famiglie al Dirigente Scolastico. E previsto il servizio scuolabus. Scuola primaria DON BEPPE SOCCI via Aurelia sud 335 Bicchio Tel. e Fax Orario: Lun. Mar. Giov. Ven. dalle ore 8:20 alle ore 13:20 Mer. dalle ore 8:20 alle ore 16:20 ( mensa classi I II III B dalle 12:20 alle 13:20; classi III A, IV, V dalle 13:20 alle 14:20 ) Classi Ore di lezione settimanali n alunni I A II A III A IIIB IV A VA Scuola primaria EGISTO MALFATTI scuola Senza Zaino Via Paladini- Quartiere Apuania Tel. e Fax Orario: Mar. Mer. Giov. Ven. dalle ore 8:15 alle ore 13:15 Lun. dalle ore 8:15 alle ore 16:15 ( mensa dalle 13:15 alle 14:15 ) Classi Ore di n alunni lezione settimanali I A II A III A IV A IV B V A Scuola primaria GENNY MARSILI Via De Simone Terminetto Tel. e Fax Orario: Mar. Mer. Giov. Ven. dalle ore 8:20 alle ore 13:20 Lun. dalle ore 8:20 alle ore 16:20 ( mensa dalle 13:20 alle 14:20 ) Classi Ore di n alunni lezione settimanali I A II A III A IV A V A VB

8 Scuola primaria MARIO TOBINO scuola a tempo pieno Via Lenci Varignano Tel. E Fax Orario di tutte le classi: da lunedì a venerdì Classi Ore di n alunni lezione settimanali I A II A III A IVA V A Scuola Secondaria di I grado LENCI Via Lenci Varignano Tel Orario di tutte le classi : dal lunedì al sabato ore Sperimentazione per alcune settimane (inizio anno e durante l anno): dalle ore 7:55 alle 13: 55, dal lunedì al venerdì. E previsto il servizio scuolabus. Classi Ore di n alunni lezione settimanali I A I B I C II A II B II C II D III A III B III C III D

9 Il territorio di competenza dell I.C. si sviluppa nella zona sud-est di Viareggio e comprende i quartieri di Bicchio, Varignano e Terminetto. Nei quartieri c è stata una forte urbanizzazione con un incremento demografico anche di persone provenienti da altre regioni d Italia e/o da paesi extracomunitari. Mentre il flusso migratorio interno è diminuito e gli attuali nuclei familiari sono discendenti dalle vecchie famiglie immigrate, è aumentato il flusso migratorio da paesi extracomunitari, che richiede interventi di integrazione linguistica e culturale. Troviamo una grande diversificazione di attività lavorative (agricoltori, floricoltori, imprenditori, impiegati, liberi professionisti, insegnanti, artigiani ), ma anche lavoratori precari e disoccupati. Sono presenti sul territorio strutture di accoglienza per minori: l Istituto De Sortis, una Casa Famiglia, centri di accoglienza per famiglie in difficoltà, centri di aggregazione per adulti e con uno spazio teatrale punto di riferimento per la scuola, quali il Fienile, per ragazzi e ragazze, bambini e bambine Don Sirio Politi nella ex. Casa del Pastore. Sul territorio svolgono una importante funzione di aggregazione giovanile anche le parrocchie e il centro sportivo Vasco Zappelli, presso il quale operano associazioni sportive quali la Federazione Italiana Canoa Kayak. È impegno dell I.C. promuovere le relazioni interistituzionali in modo da coordinare azioni di prevenzione della dispersione scolastica e del disagio. Per questo l Istituto partecipa da circa due anni al Tavolo Di Partecipazione Istituzionale che il Comune di Viareggio ha aperto per creare un gruppo di lavoro in cui scuola, parrocchia, associazioni e cooperative che operano sul territorio, analizzino i bisogni e i problemi emergenti e concertino risposte. I bisogni delle famiglie risultano complessivamente omogenei anche se il territorio si diversifica dal punto di vista socio-economico-culturale e di provenienza geografica. L informatica, le attività sportive, le attività laboratoriali l organizzazione di feste e visite guidate, ma anche la qualità della scuola sia dal punto di vista delle relazioni interpersonali che culturali, sono richieste in genere dall utenza. Per questo la scuola elabora progetti mirati sul recupero scolastico e sulla prevenzione della dispersione scolastica sia in orario scolastico che extrascolastico, progetti di integrazione sugli alunni diversamente abili e sugli alunni stranieri, progetti per la valorizzazione delle differenze e per l ampliamento dell offerta formativa. A livello organizzativo e metodologico risponde attraverso la individualizzazione dei percorsi educativi e didattici, con il lavoro per gruppi di livello, l apertura delle classi, l organizzazione di laboratori e le diverse tipologie di scuola (tempo pieno, moduli, senza zaino). Pertanto l I.C. fa proprie determinate coordinate culturali e pedagogiche che sono riconducibili a: Valorizzazione delle differenze ed integrazione degli alunni diversamente abili; Valorizzazione delle eccellenze; Prevenzione del disagio e delle difficoltà; Recupero, potenziamento e consolidamento delle competenze di base; Continuità verticale fra ordini di scuole; Continuità orizzontale con il territorio Ricerca come metodo di conoscenza; Approccio, alfabetizzazione e sviluppo della multimedialità; Valorizzazione della comunicazione nel processo culturale; Conoscenza di due lingue

10 Le finalità dell I.C., attraverso la didattica, possono essere individuate in: formare cittadini consapevoli, autonomi, responsabili; favorire processi formativi efficaci in grado di mobilitare le capacità e i talenti degli alunni, rendendoli responsabili del proprio cammino formativo; caratterizzare in chiave europea gli interventi educativi; favorire la continuità tra i vari ordini di scuola valorizzare la cultura viva del territorio come risorsa per l apprendimento consentire una corresponsabilità educativa da parte delle famiglie e della comunità territoriale. STAR BENE CON SE STESSI: definire la propria identità, acquisire sicurezza e autostima, acquisire consapevolezza delle proprie capacità, delle proprie risorse e dei propri limiti, riflettere su se stessi STAR BENE CON GLI ALTRI: saper ascoltare ed essere ascoltato, sapersi integrare nei vari contesti, saper instaurare rapporti positivi con i coetanei e gli adulti STAR BENE A SCUOLA: acquisire strumenti cognitivi, crescere in autonomia e competenze sociali, imparando a riconoscere e valorizzare le diversità e a rispettare l ambiente comune STAR BENE NEL TERRITORIO: conoscere il mondo circostante da diversi punti di vista e interagire con l ambiente naturale e sociale influenzandolo positivamente perché si creino le condizioni di uno sviluppo sostenibile - 9 -

11 Secondo le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione (settembre 2012): Ogni scuola predispone il curricolo all interno del Pof con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di ogni disciplina. Lo studente è posto al centro dell azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti devono pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato. L istituto Comprensivo Don Milani ha individuato attraverso un attività di comparazione e confronto tra i tre ordini di scuola i seguenti traguardi per lo sviluppo delle competenze trasversali:

12 TRAGUARDI DI COMPETENZE TRASVERSALI Traguardi di competenza SCUOLA DELL INFANZIA A. Identità (chi sono) 1. Conoscere il sé corporeo e conquistare una sua rappresentazione anche sessuata. 2. Acquisire fiducia e sicurezza in sé. 3. Attivare un primo controllo sul proprio stato emotivo e sulla propria sfera affettiva. B. Identità in relazione 1. Saper chiedere aiuto e comprendere la richiesta di altri. agli altri 2. Saper rispettare le regole della convivenza sociale. 3. Collaborare attivamente con i compagni, in gruppo, rispettando le idee degli altri. 4. Non arrendersi in una situazione problematica e trovare insieme una soluzione per risolverla. C. Orientamento 1. Diventare consapevoli delle proprie capacità e di quello che si sa fare. D. Autonomia (quando so 1. Orientarsi nello spazio fisico. Saper organizzarsi un attività. far da solo/a) 2. Saper svolgere autonomamente le attività di routine. E. Ascolto: linguaggio 1. Comprendere semplici messaggi riferiti all esperienza personale. verbale, diretto e mediato 2. Saper ascoltare gli altri. F. Ascolto: linguaggi 1. Distinguere e selezionare i suoni prodotti da agenti diversi. sonori e musicali 2. Percepire il ruolo evocativo dell espressione musicale. G. Lettura 1. Leggere immagini. Riconoscere il codice scritto in quanto codice. 2. Acquisire consapevolezza del piacere di sentire leggere H. Arte 1. Esprimere sensazioni e stati di animo di fronte ad un immagine d arte. I. Espressione e 1. Esprimere semplici messaggi. comunicazione orale. 2. Raccontare in sequenza un esperienza vissuta o comunque familiare. J. Espressione e 1. Familiarizzare con segni più convenzionali a cui dare significato. comunicazione scritta. 2. Ipotizzare forme di scrittura. K. Linguaggi non verbali (corporeo, teatrale, artistico e musicale) 1. Utilizzare il proprio corpo per esprimere, attraverso il codice gestuale-mimicoespressivo, sensazioni e stati di animo. 2. Riconoscere codici diversi. 3. Esprimersi in modo creativo. 4. Eseguire correttamente operazioni che richiedono abilità manuali. 5. Comunicare con un linguaggio non verbale. L. Il corpo 1. Conoscere le parti principali del corpo. 2. Acquisire sensibilità alla corretta alimentazione e all igiene personale. 3. Eseguire semplici giochi motori organizzati. 4. Percepire l esistenza di regole nell esecuzione di giochi collettivi e rispettarle. M. Relazioni, classificazioni, confronti, categorizzazioni (osservazioni ricerche quantificazioni) 1. Osservare, classificare, seriare materiale concreto, secondo criteri propri o suggeriti. 2. Scoprire, riconoscere, descrivere qualità concrete della realtà circostante. N. Spazio e tempo 1. Percepire e collocare sé e gli oggetti nello spazio. 2. Percepire e collocare gli eventi nel tempo (ieri, oggi, domani; prima, durante, dopo). 3. Acquisire semplici concetti topologici. O. Scienze 1. Sviluppare curiosità verso i fenomeni naturali. 2. Sviluppare l abitudine a cercare e domandare per risolvere i problemi. 3. Attivare dall esperienza concreta una prima simbolizzazione. 4. Utilizzare strumenti diversi per risolvere problemi concreti, cognitivi e relazionali. P. Tecnologia (uso di 1. Conoscere i componenti di semplici strumenti tecnologici. tecnologia) 2. Familiarizzare con gli strumenti multimediali. Q. Lingue straniere 1. Percepire e riprodurre semplici parole di una seconda lingua attraverso contesti familiari

13 Traguardi di competenza SCUOLA PRIMARIA A. Identità (chi sono) 1. Conoscere il sé in rapporto all altro e alle differenze di genere, culturali e sociali. 2. Riconoscere i ruoli diversi del sé in diversi contesti. 3. Possedere consapevolezza e controllare le emozioni primarie. B. Identità in relazione 1. Collaborare con gli altri e assumersi compiti in modo responsabile. agli altri 2. Condividere le regole della convivenza sociale. 3. Collaborare attivamente con i compagni, in gruppo, rispettando le opinioni degli altri. 4. Non arrendersi in una situazione problematica, trovare insieme possibili soluzioni, scegliere quella adeguata. 5. Inserirsi all interno della relazione pedagogica intesa dalle varie componenti (genitori, docenti, ATA) come progetto formativo condiviso. C. Orientamento 1. Collaborare responsabilmente e intenzionalmente per essere protagonista del proprio D. Autonomia (quando so far da solo/a) E. Ascolto: linguaggio verbale, diretto e mediato processo formativo. 1. Organizzarsi una attività e concluderla in rapporto al proprio corpo e ambiente. 2. Organizzare il proprio tempo e il proprio lavoro 1. Comprendere messaggi legati all esperienza o mediati da codici diversi o con messaggi nascosti. 2. Ascoltare gli altri 1. Comprendere messaggi progressivamente più complessi riferiti alla conoscenza del patrimonio culturale e musicale sia del luogo che in senso più ampio. F. Ascolto: linguaggi sonori e musicali G. Lettura 1. Leggere a voce alta e silenziosa, comprendere testi noti e non, cercare di scoprire gli aspetti impliciti 2. Leggere e comprendere tipologie testuali diverse (anche in riferimento alla tradizione letteraria). 3. Acquisire il piacere della lettura. H. Arte 1. Esprimere sensazioni e stati d animo di fronte ad un immagine d arte e riconoscere che è inserita in un contesto storico culturale. I. Espressione e comunicazione orale. J. Espressione e comunicazione scritta. K. Linguaggi non verbali (corporeo, teatrale, artistico e musicale) 1. Raccontare in modo compiuto esperienze proprie e di altri 1. Produrre testi di vario tipo in modo corretto e coerente 1. Utilizzare il proprio corpo per esprimere, attraverso il codice gestuale-mimicoespressivo, sensazioni e stati di animo. 2. Produrre messaggi con l uso di codici, tecniche e materiali diversi per esprimere il proprio vissuto. 3. Esprimersi in modo creativo. 4. Eseguire correttamente operazioni che richiedono abilità manuali. L. Il corpo 1. Conoscere gli elementi funzionali del proprio corpo. 2. Individuare comportamenti corretti tesi all educazione alla salute, all alimentazione, alla sicurezza e ambientale. 3. Eseguire con abilità, attività motorio-espressiva, per gioco organizzato e/o avvio allo sport. 4. Riconoscere regole sportive e seguirle. M. Relazioni, classificazioni, confronti, categorizzazioni (osservazioni ricerche quantificazioni) 1. Osservare, misurare, classificare, impostare relazioni spazio-tempo, e impiegarle in situazioni concrete. 2. Contare ed eseguire operazioni aritmetiche in relazione a situazioni problematiche. 3. Formulare ipotesi, verificarle, individuare strategie risolutive di un problema. N. Spazio e tempo 1. Rappresentare lo spazio e il tempo superando la connotazione legata al proprio vissuto per ampliare (anche attraverso coordinate spazio temporali convenzionali) l orizzonte sulla realtà locale e via via quella più generale. O. Scienze 1. Sviluppare curiosità e attivare atteggiamenti di ricerca su eventi e fenomeni naturali. 2. Descrivere attraverso il disegno, verbalizzare e rappresentare i risultati di una esperienza 3. Utilizzare strumenti diversi per risolvere problemi concreti, cognitivi, relazionali. P. Tecnologia (uso di 1. Utilizzare le funzioni base di alcuni software commerciali. tecnologia) Q. Lingue straniere 1. Conoscere e usare semplici espressioni della lingua e della cultura inglese (vita quotidiana e festività)

14 Traguardi di competenza SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO A. Identità (chi sono) 1. Acquisire consapevolezza critica del sé in rapporto all altro, alle differenze di genere, culturali e sociali. 2. Comprendere e gestire dinamiche del sé in vari ruoli. 3. Acquisire alcuni strumenti per riuscire a controllare l emotività dell età. B. Identità in relazione 1. Assumere compiti in modo responsabile e critico, comprendere la relatività delle agli altri proprie opinioni e dei propri comportamenti rispetto all altro. 2. Elaborare e condividere le regole della convivenza sociale. 3. Collaborare attivamente con i compagni in gruppo, rispettando le opinioni e le convinzioni degli altri. 4. Non arrendersi in una situazione problematica,trovare insieme possibili soluzioni e scegliere la più adatta. 5. Inserirsi all interno della relazione pedagogica intesa dalle varie componenti (docenti, ATA, genitori), come progetto formativo condiviso. C. Orientamento 1. Pensare al proprio futuro in relazione al proprio percorso alle proprie attitudini, alle D. Autonomia (quando so far da solo/a) E. Ascolto: linguaggio verbale, diretto e mediato offerte del territorio. 1. Compiere scelte personali in relazione alle proprie esigenze e capacità. 2. Organizzare il proprio tempo e il proprio lavoro 1. Cogliere messaggi diversificati per codici e linguaggi (verbali e non) comprensivi degli elementi impliciti, espressivi, comunicativi. 2. Ascoltare gli altri. 1. Comprendere il linguaggio musicale in diverse forme espressive in relazione ai diversi generi e culture. F. Ascolto: linguaggi sonori e musicali G. Lettura 1. Leggere per accrescere le proprie conoscenze (anche in riferimento alla tradizione letteraria) e il piacere personale. 2. Leggere a voce alta e silenziosa, comprendere testi noti e non, cercare di scoprire gli aspetti impliciti. H. Arte 1. Esprimere sensazioni e stati d animo in fronte ad un immagine d arte e collocarla all interno delle coordinate storiche. I. Espressione e comunicazione orale. J. Espressione e comunicazione scritta. K. Linguaggi non verbali (corporeo, teatrale, artistico e musicale) 1. Raccontare, in modo compiuto e critico, esperienze dirette, indirette, vicine e lontane nello spazio e nel tempo, utilizzando laddove e richiesto, il linguaggio specifico. 1. Produrre correttamente testi dalla struttura diversa: referenziali, critici e manipolarli. Utilizzare laddove è richiesto, il linguaggio specifico. 1. Utilizzare il proprio corpo per esprimere, attraverso il codice gestuale-mimicoespressivo, sensazioni e stati d animo. 2. Utilizzare in modo corretto strumenti e tecniche di espressione. 3. Esprimersi in modo creativo. 4. Eseguire correttamente operazioni che richiedono abilità manuali. L. Il corpo 1. Conoscere il funzionamento del proprio corpo. 2. Individuare comportamenti corretti tesi all educazione alla salute, all alimentazione, alla sicurezza e ambientale. 3. Praticare con abilità attività motorio-espressive per giochi organizzati, attività sportive individuali e a squadra. 4. Eseguire in modo corretto esercizi relativi a tecniche ginnico-sportive. 5. Riconoscere regole sportive, seguirle ed assumere compiti di giuria e arbitraggio. M. Relazioni, classificazioni, confronti, categorizzazioni (osservazioni ricerche quantificazioni) 1. Osservare la realtà attraverso strumenti tecnici per riconoscere relazioni diverse (grandezze, regolarità, differenze, invarianze, modificazioni spazio-temporali). 2. Rappresentare la realtà con modalità diverse (disegno, grafici, tabelle, simulazioni). 3. Padroneggiare concetti fondamentali della matematica. 4. Calcolare superfici e volumi. 5. Formulare ipotesi, individuare strategie di soluzione del problema. Scegliere la più efficace tra diverse modalità di organizzazione simbolica. Valutare l efficacia del proprio lavoro. 6. Applicare algoritmi, leggere dati diversamente rappresentati, calcolare probabilità. N. Spazio e tempo 1. Orientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti costruttivi tra realtà geografiche diverse (dall identità comunale alla dimensione mondiale). O. Scienze 1. Comprendere, seguire, elaborare una ricerca più sistematica (ampliata al concetto di iter scientifico). Acquisire consapevolezza del rapporto tra scienza e ricerca scientifica in itinere. 2. Utilizzare strumenti diversi per risolvere problemi concreti, cognitivi, relazionali. P. Tecnologia (uso di tecnologia) 1. Utilizzare i programmi di elaborazione di testo e produrre un documento in forma corretta. Produrre ed elaborare semplici immagini. Utilizzare software i fini dello studio. 2. Ricercare dati e informazioni su internet. 3. Attivare tutti gli elementi per realizzare un progetto. Q. Lingue straniere 1. Conoscere e praticare la lingua inglese ai fini comunicativi. 2. Conoscere e praticare la lingua francese o spagnola ai fini comunicativi

15 OFFERTA FORMATIVA CURRICOLARE Aquilone - Il Coriandolo Don Beppe Socci - Antonio D Arliano Nelle scuole dell infanzia i bambini sono attivi, amano costruire, giocare, comunicare, e fin dalla nascita intraprendono una ricerca di senso che li sollecita a indagare la realtà. Fra i tre e i sei anni incontrano e sperimentano diversi linguaggi, scoprono attraverso il dialogo e il confronto con gli altri bambini l esistenza di punti di vista diversi, pongono per la prima volta le grandi domande esistenziali, osservano e interrogano la natura. I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino sviluppa la padronanza d uso della lingua italiana e arricchisce il proprio lessico. IL CORPO IN MOVIMENTO Il bambino raggiunge una buona autonomia personale. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività individuali e di gruppo. Le attività si sviluppano attorno ai Campi di Esperienza che sono i luoghi del fare e dell agire del bambino. IL SE E L ALTRO Il bambino sviluppa il senso dell identità personale. Pone domande, si confronta discute con gli adulti e con gli altri bambini. LA CONOSCENZA DEL MONDO I bambini esplorano la realtà e imparano a organizzare le proprie esperienze e le conoscenze acquisite. IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino esplora e apprezza vari tipi di linguaggio per comunicare ed esprimere emozioni

16 OFFERTA FORMATIVA CURRICOLARE Primarie: Don Beppe Socci Egisto Malfatti Genny Marsili -Mario Tobino Secondaria di primo grado: Lenci MATEMATICA Sviluppare la capacità di riconoscere concetti, regole.. Potenziare la capacità di analizzare gli elementi di un problema. Formulare ipotesi. ITALIANO Acquisire una adeguata competenza comunicativa intesa come espressione del pensiero. Per venire ad un uso consapevole degli strumenti linguistici LINGUA 2 Arricchire lo sviluppo cognitivo attraverso uno strumento di organizzazione mentale che promuove la comunicazione la comprensione ela convivenza tra i popoli. SCIENZE Sviluppare l interesse per l attività sperimentale finalizzato alla conoscenza scientifica. La progettazione curricolare delle discipline costituisce il quadro di riferimento per le attività didattiche che a loro volta sono strutturate in base agli indicatori ministeriali. TECNOLOGIA Usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline. Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione MUSICA, ARTE E IMMAGINE E EDUCAZIONE FISICA Sviluppare armonicamente la personalità mediante l acquisizione delle capacità di esprimersi e comunicare con creatività e sensibilità servendosi di vari linguaggi STORIA E GEOGRAFIA CITTADINANZA E COSTITUZIONE Riconoscere la realtà e le trasformazioni nelle componenti fisiche antropiche e storiche. Promuovere la partecipazione attiva alle relazioni sociali RELIGIONE CATTOLICA Sviluppare la dimensione spirituale che si concretizza in un atteggiamento di rispetto verso tutte le esperienze religiose e nella conoscenza di forme, linguaggi e valori della religione cattolica ATTIVITA ALTERNATIVA Osservare e analizzare alcuni aspetti culturali relativi all organizzazione della società per sviluppare consapevolezza dei valori della vita e della convivenza civile. Educare alla conoscenza delle diverse culture dei popoli; educare alla convivenza sociale nel rispetto delle differenze.

17 La scuola primaria E. Malfatti ha scelto, da tempo, la linea didattica e pedagogica del modello di scuola Senza Zaino, da quest'anno seguita anche da tutte le scuole dell'infanzia dell'istituto. Per quanto riguarda le quattro scuole dell'infanzia, il progetto è stato presentato nei diversi plessi ai genitori attraverso incontri nelle singole scuole, ciò anche al fine di mostrare la diversa organizzazione degli spazi prevista dal modello senza zaino. Esso si basa sui 3 valori e le 6 proposte dell Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach = GCA) che delinea una visione sistemica della scuola: sono importanti i saperi di cui è portatore il docente, ma hanno altrettanto valore i materiali didattici, gli arredi, gli spazi interni ed esterni alla scuola. La visione del GCA inoltre, dà rilievo alla comunità riconoscendo al tempo stesso le originalità personali. Il modello S.Z. dispone di aule polifunzionali, veri e propri centri di ricerca dove viene privilegiata la cooperazione tra alunni. Esse sono attrezzate sia per momenti frontali, che individuali e di gruppo e dispongono di: laboratorio, agorà, zona tavoli, angolo dell insegnante, angolo computer

18 SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO DISCIPLINA Ore settimanali Classe I Ore settimanali Classe I Ore settimanali Classi II e III Italiano Approfondimento materie letterarie 1 _ 1 Approccio alla lingua francese Storia/Geografia Matematica/Scienze Scienze Tecnologie Inglese Lingue comunitarie (francese/spagnolo) Arte e immagine Musica Religione/Attività alternativa TOTALE ORE (settimanali) Cittadinanza e costituzione Questo insegnamento si articola in una dimensione specifica integrata alle discipline dell area storico geografica e in una dimensione educativa che attraversa e interconnette l intero processo di insegnamento/apprendimento

19 La. modalità di approccio laboratoriale alle discipline incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare e valutare attività vissute in modo condiviso, partecipato con gli altri. La partecipazione è quindi attiva e propositiva per il raggiungimento di un obiettivo condiviso. La didattica laboratoriale richiede che si operi in piccoli gruppi, che si verifichi un forte interattività fra insegnante e alunni e fra alunni stessi, che l apprendimento sia cooperativo e condiviso e che la mediazione didattica si intrecci con l operatività degli alunni. L apprendimento cooperativo favorisce sia il recupero di alunni in difficoltà, sia la valorizzazione delle eccellenze. Laboratori d informatica Laboratori scientifici Laboratori espressivi: canto, teatro, arte, ceramica Laboratori intercultura Laboratori di biblioteca Laboratori di progetto Laboratori di recupero e potenziamento Laboratori con enti esterni Laboratori di integrazione

20 PROGETTO UN TUFFO NEL...RITMO... Da molti anni il nostro istituto è impegnato nella realizzazione del progetto di acquaticità in piscina. Il progetto nasce dalla necessità di integrare gli alunni diversamente abili di tutto l istituto con i ragazzi delle classi prime della scuola secondaria di primo grado. Si è scelta l acqua come elemento favorevole e determinante per sviluppare vissuti elaborativi personali e nuove modalità relazionali, oltre all acquisizione di abilità pratiche che rispondano alle esigenze di tutti i soggetti sia in sviluppo che in difficoltà. Questo progetto ha dato la possibilità alla nostra scuola di sviluppare anche un percorso di continuità con le scuole primarie del territorio; negli ultimi anni le classi quinte della scuola primaria hanno avuto la possibilità di lavorare insieme agli alunni delle classi prime della scuola prime della scuola secondaria e questo facilità l'inserimento e la socializzazione e prepara gli alunni al nuovo ambiente scolastico. OBIETTIVI Rispetto delle regole in ambiente scolastico ed extrascolastico conoscere l'elemento acqua; migliorare l'interazione corporea; sensibilizzare alla percezione dello spazio in acqua; sviluppare il controllo tonico e la percezione dello schema corporeo; sviluppare e migliorare l'autonomia personale; recupero o avanzamento di alcune competenze dell educazione al ritmo. Durata: da Ottobre a Maggio il mercoledì dalle 8.55 alle incontri per ogni gruppo di lavoro formatosi da due metà classi: La classe quinta verrà abbinata alla classe 1A; 1 laboratorio motorio in piscina; 1 laboratorio di educazione musicale; A Ottobre iniziano il percorso le classi B e C e successivamente a Gennaio le classi IA e

21 LABORATORIO CIAK 2+3 Da diversi anni il laboratorio CIAK, progettato dalle insegnanti di sostegno e svolto in collaborazione con altri docenti, si muove nell'ambito della legalità ed è articolato sull'intero Istituto. Dopo aver affrontato tematiche come l'educazione stradale, il lavoro minorile, la sicurezza sul lavoro, la violenza sui minori intesa come abbandono, le problematiche relative alla mafia (in collaborazione con il presidio di LIBERA di Viareggio), quest anno scolastico si occuperà attraverso il confronto di diverse culture dei diritti della donna in collaborazione con associazioni del territorio. OBIETTIVI Favorire la crescita civile; Promuovere l'assunzione di comportamenti consapevoli; Offrire opportunità educative gratificanti; Integrare gli alunni diversamente abili; Potenziare le possibilità espressive. Nella scuola secondaria il percorso si divide in tre parti: sensibilizzazione alle problematiche femminili attraverso la visione di due film e successiva lettura, analisi e discussione;incontro/confronto con le rappresentanti delle associazioni; produzione di un video inerente alla condizione femminile. Le scuole primarie organizzano in autonomia il loro percorso. Mediazione linguistico-culturale (in orario scolastico) Servizi sociali (Comune di Viareggio) Valutazione intervento per l attivazione Crea (nella quale è confluita la cooperativa Extraordinaire) Richiesta d intervento Verifica in itinere e finale colloquio 4 Scuola Inserimento del minore straniero a scuola Genitori alunno Mediatore Coordinatore Crea Insegnante classe Referente dell Istituto

22 Laboratorio Uguali e Diversi (in orario extrascolastico) Pubblica Istruzione (Comune di Viareggio) Valutazione intervento Crea Richiesta tipologia laboratori Verifica in itinere e finale colloquio 7 Scuola Gruppo misto di alunni italiani e stranieri( max 15) Facilitatore Mediatore Coordinatore Crea Insegnante classe/ Responsabile di plesso Referente Laboratorio italiano come L2 L alunno sviluppa e consolida capacità di comunicazione all interno del piccolo gruppo e acquisisce il potere di: Rappresentare la realtà Trasformare la realtà Comunicare una propria realtà all esterno Interpretare Scoprire i simboli Acquisire il linguaggio verbale e la capacità di riflessione sul linguaggio Rappresentare Produrre Trasmettere

23 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI NON ITALIANI Il protocollo di accoglienza dell Istituto comprensivo Lenci individua vari soggetti attivi, quali: Dirigente scolastico/a F.S. Accoglienza e Intercultura Personale ATA Collegio dei Docenti Team docenti, Consigli di intersezione e di classe Alunni e alunne La struttura del protocollo L accoglienza è una azione formativa complessa che prevede: L iscrizione Il primo incontro L assegnazione della classe L inserimento nella classe L ingresso nella classe Iscrizione Individuazione di una figura tra il personale di segreteria Produzione ed uso modulistica bilingue per comunicare con le famiglie immigrate L organizzazione della mediazione linguistico-culturale; Primo incontro Colloquio alla presenza della F.S, da un docente della commissione CAI, della famiglia e dell alunno Assegnazione della classe Assegnazione alla classe in base al curricolo scolastico già effettuato e in linea con la legislazione che prevede che l alunno frequenti la classe in base all età anagrafica, alle competenze e le abilità generali linguistiche e non rilevate; Inserimento nella classe elaborazione curricoli caratterizzati da un approccio interculturale ai contenuti e rispettosi della differenza di genere; potenziamento delle iniziative di insegnamento dell italiano come L2, anche elaborando progetti in rete; Ingresso nella classe si prevede l accoglienza del nuovo alunno, si prevede un aiuto nel primo periodo per orientarsi nell istituto, si fa opera di prevenzione per eventuali episodi di intolleranza e bullismo. ALLEGATO n 1: protocollo della Provincia di Lucca Dalla a alla z, documento elaborato in rete, nell ambito del progetto FEI (Fondi Europei di Integrazione), dalla maggior parte degli istituti comprensivi e degli istituti di 2.o grado della provincia di Lucca

24 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il 27 Dicembre 2012 è stata firmata dall'ex ministro Francesco Profumo la direttiva recante Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica che, completa il tradizionale approccio all integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità scolastica all intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Tale area comprende, pertanto: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Il nostro Istituto, nel rispetto della normativa vigente, segue la politica dell inclusione per garantire il successo scolastico di tutti gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione, anche a coloro che, non avendo una certificazione di disabilità riconosciuta dalla Legge 104/92 o una certificazione di DSA secondo la recente legge 170/2010, fino ad oggi non potevano avere un piano didattico personalizzato, con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati su misura per loro. L adozione del Protocollo per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, nasce quindi dall esigenza di definire ed adottare pratiche condivise e comuni tra tutte le scuole che operano nello stesso istituto comprensivo e che sono pertanto accomunate dalla stessa complessità. Al fine dell inclusione scolastica e sociale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, il Collegio Docenti dell I.C. Don Milani intende raggiungere le seguenti finalità: - definire pratiche condivise tra tutte le scuole; - favorire l accoglienza, l integrazione e l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; - progettare percorsi comuni di individualizzazione o personalizzazione che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento; - incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, durante il percorso di istruzione e di formazione; - adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; - accompagnare adeguatamente gli studenti con Bisogni Educativi Speciali nel percorso scolastico; - fornire materiali e strumenti comuni di indagine, osservazione, rilevazione e progettazione del percorso formativo; - trovare forme di verifica e valutazione collegiali; - monitorare le azioni e gli interventi a livello territoriale; - proporre modifiche e aggiustamenti condivisi

25 Il nostro Istituto, sulla base quindi di quanto sottolineato dalle nuove norme in materia di DSA e dalle Direttive ministeriali del 27 Dicembre 2012 relative agli alunni con BES, ritiene importante: - attivare corsi di aggiornamento/formazione per tutti i docenti; - individuare un docente per plesso come referente BES che sia in grado di monitorare l accoglienza degli alunni con tali disturbi, di essere una guida nel processo formativo di tali alunni, in particolare nel verificare l adattamento della didattica e le modalità di valutazione di tutti i docenti e degli eventuali supplenti, di favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari; - fare in modo che l istituzione scolastica adotti gli strumenti compensativi e dispensativi ad personam necessari (PDP). Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto è soggetto a modifiche ed integrazioni periodiche. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE ALUNNI BES La commissione disagio ha ritenuto opportuno adottare i seguenti criteri per l'individualizzazione degli alunni con bisogni educativi speciali: DISABILITA (L. 104/1992) 1. deficit del linguaggio 2. deficit delle abilità non verbali/ verbali 3. deficit della coordinazione motoria 4. disprassia 5. funzionamento cognitivo limite 6. ADHD e spettro autistico di tipo lieve 7. comportamento oppositivo/ provocatorio 8. disturbo della condotta in adolescenza D.S.A. (DISLESSIA, DISGRAFIA, DISORTOGRAFIA DISCALCULIA; L. 170/2010) SVANTAGGIO (SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE) Studenti di cui arriva certificazione dal servizio sanitario. Studenti seguiti dai servizi sociali con difficoltà generiche di apprendimento. Studenti stranieri (in Italia da meno di due anni e ultra tredicenni) Studenti con situazioni familiari particolari (disagio economico, situazione sociale difficile, scarsità di servizi e risorse, ecc. ) e con comportamenti problematici (difficoltà di concentrazione, difficoltà a mantenere l attenzione per lungo tempo, scarso autocontrollo

26 fisico ed emotivo) che non consentono di seguire la programmazione della classe. Disturbi del linguaggio (fono-articolatori, balbuzia). Gravi difficoltà nella motricità fine. Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell alunno e generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine sociale. La mancata adesione della Famiglia alla stesura del PDP, non solleva gli insegnanti dall attuazione del diritto alla personalizzazione dell apprendimento, in quanto, la Direttiva Ministeriale, richiama espressamente i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003. IL TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE Il Team dei docenti/consiglio di classe, definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le metodologie più utili, per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES al normale contesto di apprendimento. E compito del Team docenti/consiglio di classe individuare gli studenti con Bisogni Educativi Speciali per i quali è opportuna e necessaria l adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Team dei docenti /Consiglio di Classe motiverà opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. Si evidenzia che l attuazione dei percorsi personalizzati per tutti i BES, è di competenza e responsabilità di tutti gli insegnanti del Team/Consiglio di classe. IL RUOLO DELLA FAMIGLIA Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia, si sottolinea, non solo la necessità che essa sia informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, ma anche sul proprio ruolo di corresponsabilità e sulla necessità di una condivisione e collaborazione. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una condivisione del percorso. In accordo con la famiglia verranno individuate le modalità e le strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti dal POF. PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP BES)

27 Il Progetto Didattico Personalizzato BES è elaborato sulla base della situazione di disagio e sulle effettive capacità dello studente. Il PDP BES ha carattere di temporaneità, configurandosi come progetto d intervento limitato al periodo necessario per il raggiungimento degli obiettivi in esso previsti. Durante l anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi dovrà considerare ed integrare quanto condiviso e riportato nel PDP BES (in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione). GLI OPERATORI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il compiti del GLHI verranno opportunamente ampliati includendo le problematiche relative non solo agli alunni con handicap e DSA, ma a tutti i BES e curandone l integrazione al pari degli altri. A questo scopo, i componenti di questo Gruppo di lavoro verranno integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola vale a dire: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed altre figure in modo da assicurare la rilevazione e l intervento efficace sulle criticità all interno delle classi. Tale Gruppo di lavoro assumerà la denominazione di Gruppo di Lavoro per l inclusione (GLI), che non sostituirà il GLHI, ma svolgerà le seguenti funzioni: - rilevazione dei BES presenti nella scuola, inclusi i DSA; - raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole - focus/confronto sui casi, consulenze e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; - rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola, - elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività, riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. Inoltre la commissione formazione classi composta dal dirigente Scolastico, dalle Funzioni Strumentali (Bes-handicap), ha cura di: - assicurare allo studente certificato la presenza di un compagno proveniente dalla stessa classe o scuola, qualora la famiglia effettui una segnalazione in tal senso al momento dell iscrizione; - inserire lo studente con DSA e con BES, ove possibile, in una sezione non numerosa; - evitare, ove possibile, l iscrizione nella stessa sezione di più studenti con DSA. Il coordinatore di classe, una volta acquisita la rilevazione dei BES e DSA presenti nell Istituto, comunicherà nel corso dei primi Consiglio di Classe la presenza di tali alunni, affinché si possa attivare tempestivamente la personalizzazione dell apprendimento prevista dalle Linee Guida per il

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