ANNALI DI STORIA DI FIRENZE Criteri per la redazione dei testi

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1 ANNALI DI STORIA DI FIRENZE Criteri per la redazione dei testi Nota Bene La rivista pubblica solo testi sottoposti al giudizio di valutatori anonimi. Il criterio adottato è quello della peer-review cosiddetta a doppio-cieco : così come il testo sottoposto a valutazione è reso anonimo, anche il giudizio sarà inoltrato all autore in forma anonima. Una volta accettato per la pubblicazione, il saggio dovrà essere inviato alla redazione rispettando i criteri qui di seguito indicati. L autore dovrà inoltre corredarlo sul modello di quello indicato in calce con un abstract (di non più di 700 caratteri) in lingua italiana, accompagnato dalla sua traduzione in inglese, e da un breve profilo bio-bibliografico (in lingua italiana). È previsto un solo giro di bozze. Formati e carattere I testi devono pervenire in formato.rtf o.doc, carattere Times New Roman, dimensione 12. Occorre controllare che non siano rimaste doppie o triple battute di spazio usando da Word l'opzione Modifica, andando poi su Sostituisci e battendo due spazi in Trova e uno solo in Sostituisci. Per eliminare tripli e quadrupli spazi il controllo deve essere ripetuto. Con la stessa procedura occorre verificare che non ci siano spazi prima dei segni di interpunzione (ad es. battere spazio virgola spazio in Trova e virgola spazio in Sostituisci), o dopo l'apostrofo (battere apostrofo spazio in Trova e apostrofo in Sostituisci), e così via. Norme generali per la preparazione del testo Per agevolare la lettura del testo è consigliabile introdurre delle partizioni interne numerate (paragrafi e eventuali sottoparagrafi). Usare il tabulatore (sulla tastiera in alto a sinistra) e non la barra di spazio per segnare l'inizio di un capoverso. Le parole in lingua diversa da quella usata nel testo vanno in corsivo, a meno che non si tratti di citazioni per le quali si usano le virgolette basse. Non è ammesso l uso dell apostrofo al posto dell accento: È e non E. Occorre ricordare la corretta accentazione delle seguenti congiunzioni: perché, benché, giacché, etc. Per le lunghe citazioni (superiori alle tre righe) si sceglie il corpo minore (Times New Roman, dimensione 10) rientrato di un centimetro tanto a destra che a sinistra, senza virgolette a inizio e chiusura citazione ma con punteggiatura finale. Uso delle virgolette in corpo testo e in corpo note Si usano le virgolette basse, dette anche a caporale o a sergente («età medievale»), per indicare le riviste e per le citazioni (si possono inserire usando da Word l opzione Inserisci e, andando poi su Simbolo e evidenziando la casella della virgoletta richiesta, che va confermata cliccando su Inserisci); Si ricorre all apice singolo quando si fa uso di una parola in un accezione particolare ( stanziamento ); Il doppio apice alto si usa esclusivamente quando si diano virgolette dentro altre virgolette, cioè citazione entro la citazione: Es. «Come vedremo, nel 1251 si parla di uomini porte mezane Morocii che agiscono in maniera organizzata».

2 Regime maiuscole/minuscole Si usa la minuscola per appellativi che accompagnano un antroponimo: l avvocato Rossi, sant Anna, il sindaco Domenici. Quando però l appellativo fa le veci del nome si usa la maiuscola: entrò il Sindaco. I nomi geografici composti da nome comune e nome proprio hanno il primo minuscolo: l oceano Pacifico, il fiume Arno. Hanno sempre la maiuscola i termini che indicano zone corrispondenti a divisioni storiche, politiche, amministrative: il Medio Oriente, il Polesine, il Senese. Per vie, palazzi, piazze e simili si minuscolizza il nome comune: via Cerretani, piazza D Azeglio, palazzo Sansedoni, ecc. In alcuni casi, quando per es. il palazzo ha una dignità di monumento, è consigliabile l uso della maiuscola: Palazzo Pitti, Piazza della Signoria. Note e indicazioni bibliografiche Le note sono a piè pagina. Gli esponenti di nota sono in apice e prima del segno di interpunzione; seguono però sempre le virgolette e le eventuali parentesi. Gli acronimi figurano senza punti: ASF e non A.S.F, ma dovranno essere indicati per esteso la prima volta secondo questa forma: Archivio di Stato di Firenze (d ora in poi ASF). Se gli acronimi sono molti, è opportuno fornirne un elenco nella cosiddetta nota zero, contrassegnata dal segno asterisco, in apice dopo il titolo e che precede le note numerate. Il nome del fondo archivistico deve essere indicato in corsivo, così come quello dell eventuale serie archivistica. In corpo note le indicazioni bibliografiche devono essere complete del nome (maiuscola puntata) e cognome (per esteso, carattere tondo) dell autore, del titolo in corsivo (eventuale sottotitolo è preceduto da punto di sospensione), luogo di edizione, casa editrice, data di edizione, secondo questa forma: Es. N. Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento, Torino, Einaudi, In assenza di alcuni di questi dati si usano le seguenti abbreviazioni: s.d. = senza data s.e. = senza editore s.l. = senza luogo di edizione Altre abbreviazioni: p. = pagina pp. = pagine sgg. = seguenti c. = carta cc. = carte r. = recto v. = verso Es. cc. 18v.-23r. ms. = manoscritto mss. = manoscritti ed. = edizione ed. it. = edizione italiana Se si cita un opera in più volumi, l indicazione viene posta alla fine della citazione: Es. Pietro Leopoldo d Asburgo Lorena, Relazioni sul governo della Toscana, a cura di A. Salvestrini, Firenze, Olschki, , 3 voll. Se si cita uno solo dei volumi, tale indicazione precede quella del luogo di edizione secondo questa forma (in tale caso si omette vol.):

3 Es. Pietro Leopoldo d Asburgo Lorena, Relazioni sul governo della Toscana, a cura di A. Salvestrini, III: Stato senese e Livorno, Firenze, Olschki, 1974 o anche Pietro Leopoldo d Asburgo Lorena, Relazioni sul governo della Toscana, a cura di A. Salvestrini, III, Firenze, Olschki, 1974 Nota bene: Olschki, e non Leo S. Olschki; Mondadori e non Arnoldo Mondadori, e così via Norme relative all indicazione di autore Se gli autori sono più di tre si nomina il primo autore seguito dalla dicitura et al. (fuori parentesi). Mai si usa la dicitura AA.VV. Ead. / Eaed. = per indicare l autrice / le autrici indicate subito prima Id. / Iid. = per indicare autore / autori indicati subito prima Es. N. Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento, Torino, Einaudi, 1962 e Id., Breve storia della Russia. Linee generali, Bari, Laterza, 1936 Il nome del curatore precede sempre il titolo di un opera, secondo questa forma: Es. E. Garbero Zorzi, M. Sperenzi (a cura di), Teatro e spettacoli nella Firenze dei Medici. Modelli di luoghi teatrali, Firenze, Olschki, 2001 Ugualmente nel caso ci citi un saggio in opera collettanea: M. Infelise, La nuova figura dell editore, in G. Turi (a cura di), Storia dell editoria nell Italia contemporanea, Firenze, Giunti, 1997, pp Per le opere in lingua inglese, tra parentesi: ed. by. Per le opere in lingua francese, tra parentesi: sous la dir. de. Per le opere in lingua tedesca, tra parentesi: hrsg. von. Ma per le edizioni di fonti il nome del curatore è posposto al titolo: Ordinamenti di Giustizia fiorentini, a cura di V. Arrighi, Firenze, Edifir, 1995 Uso delle maiuscole nel titolo e altro relativo al titolo Nei titoli italiani, è lasciata all autore del saggio la scelta relativa al regime maiuscole/minuscole, che potrà rispettare la grafia originaria dell opera oppure seguire l uso attuale. Nei titoli inglesi hanno l iniziale maiuscola nomi, aggettivi, pronomi, verbi, avverbi e congiunzioni subordinanti (After, Before, Because, When, Where, ecc.). Hanno l iniziale minuscola articoli, preposizioni, congiunzioni coordinanti (not, or, and, but, ye, ecc.). Il tedesco esige l iniziale maiuscola dei sostantivi. L indicazione di Atti di convegno non è considerata parte del titolo e occorre seguire questa forma: Es. A. Zorzi, W.J. Connell (a cura di), Lo stato territoriale fiorentino (secoli XIV-XV). Ricerche, linguaggi, confronti, Atti del seminario (San Miniato 1996), Pisa, Pacini, 2002 Come si vede si omette di precisare giorno e mese in cui si è svolto il seminario e si opta per una descrizione abbreviata: Atti del seminario piuttosto che Atti del seminario internazionale di studi; Atti del convegno piuttosto che Atti del convegno internazionale ma, estesamente, Atti della giornata di studi (osservare questo regime maiuscole/minuscole).

4 Indicazione di un opera già citata Si ripete il nome dell autore/i, curatore/i nella stessa forma, seguiti da una parte significativa del titolo e quindi da cit. (non preceduto da virgola) 1 N. Ottokar, Il Comune di Firenze cit., pp Quando in due note consecutive si cita lo stesso articolo o libro, si userà Ivi per rinviare allo stesso articolo o libro, ma ad una pagina differente; Ibidem (in carattere corsivo) per rinvio alla stessa opera e alla stessa pagina. Per esemplificazione: 1 N. Ottokar, Il Comune di Firenze cit., pp Ivi, p Ibidem. Citazioni di siti web Si utilizza nome e cognome dell autore (tondo), titolo del documento consultato (corsivo), URL (fra <>), data della visita del sito (nella stessa parentesi [], separata da i due punti:). Esempio: M. Bicchierai, Marco Parenti, [08/06]: < Nel caso sia assente l autore, si cita direttamente il titolo del documento consultato. Se il documento fa parte di un periodico on line si seguono le regole di citazione dei periodici con l aggiunta dell URL e della data dell ultima consultazione. Riviste Le riviste si citano tra virgolette basse, indicando annata o volume in numeri romani (senza a. o vol.), anno di pubblicazione tra parentesi, e per ultimo eventuale numero di serie o di fascicolo (non indispensabile se la numerazione delle pagine della rivista è consecutiva per l'annata). Per es.: D. Marzi, Notizie storiche intorno ai documenti ed agli archivi più antichi della Repubblica Fiorentina (sec. XI-XIV), «Archivio storico italiano», XX (1897), pp A.Brown, Lorenzo de Medici s new men and their mores: the changing lifestile of Quattrocento Florence, «Renaissance Studies», XVI (2002), pp Per il nome delle riviste italiane, quanto al regime maiuscole/minuscole si osservino i seguenti esempi: «Archivio storico italiano», «Quaderni storici», «Nuova Antologia» La prima parola, anche se dopo un articolo («La Lettura») è sempre maiuscola; la seconda, terza, ecc. minuscola; la seconda è però maiuscola se è sostantivo che ha per aggettivo la prima parola (si veda il terzo esempio). Figure, tabelle e grafici Dimensione massima: 12 x 18 cm Non inserire figure, tabelle e grafici nel file di testo, ma fornirli in file separati numerati progressivamente e richiamati nel testo (es. fig. 3.3 o tab. 4.5) Fornire le figure in formato TIFF o EPS (con risoluzione 300 DPI)

5 Fornire le tabelle in formato Word o Excel Fornire i grafici in EPS o nel formato del foglio elettronico (Excel o altro) Si tenga presente che la pubblicazione a stampa è generalmente in bianco e nero mentre la versione online può essere a colori; le immagini pertanto devono poter essere riprodotte per la stampa in toni di grigio. La qualità di figure, immagini e grafici sarà comunque soggetta a verifica. Figure, tabelle e grafici dovranno essere accompagnati da una didascalia completa di tutti i dati: Fig. 1. Il confine tra granducato di Toscana e Stato pontificio, seconda metà XVI secolo. Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea di piante, 390 Esempio di abstract Giovanni Contini La Resistenza a Firenze tra celebrazione e attualizzazione politica La Resistenza è stata fondamentale nelle vicende politiche e culturali dell Italia repubblicana. Per questo la sua memoria pubblica è stata più volte utilizzata come esempio, positivo o negativo, da parte dei partiti. In essa alcuni leggevano la prima epifania di un programma democratico e socialmente avanzato, altri al contrario vi trovavano le premesse di un rischio totalitario. Anche la memoria pubblica del giorno della liberazione di Firenze (11 agosto 44), intrecciata con quella della data della Liberazione d Italia (25 aprile 45), ha conosciuto un destino di questo tipo. Il saggio ripercorre quindi la memoria pubblica fiorentina e le manifestazioni (o l assenza di manifestazioni, o le provocazioni neofasciste) in occasione delle due celebrazioni. E mette in evidenza come, assai presto, la vicenda reale dei giorni della Liberazione si sfocasse, e sempre più nettamente invadessero il campo considerazioni e paralleli con la situazione del presente. The Resistance in Florence: commemoration and ongoing political relevance over time The Resistance is a central social and political event for the Italian Republic. This is why it s public memory was repeatedly used by the parties as an example, positive or negative. In it, some read the first manifestation of a democratic and socially advanced program; others, to the contrary, read the Resistance as the beginnings of a totalitarian risk. The public memory of the days of the Liberation of Florence (11th August 44), intertwined with that of the date of the liberation of Italy (April 25, 45), met a fate like this. The essay then goes over the public memory of Florence and the manifestations (or lack of events, or neo-fascist provocation) during the two celebrations. It highlights how, very soon, the real story of the days of the Liberation was blurred, and more and more clearly the field was invaded by considerations and parallels with the present situation. Esempio di profilo biobibliografico Giovanni Contini dirige la sezione Archivi audiovisivi della Soprintendenza Archivistica per la Toscana. È stato visiting professor in varie università e dal 2006 insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze umanistiche dell Università La Sapienza di Roma. Ha pubblicato volumi e saggi di storia agraria, storia delle relazioni industriali, storia sociale, storia orale e antropologia storica. Negli ultimi anni si è occupato di storia della memoria, con particolare riferimento alla memoria dei massacri di civili nel corso della seconda guerra mondiale. Dirige la collana «Storia e Memoria» e rappresenta l Italia nel Comitato per la Tradizione orale del Consiglio internazionale degli archivi. Tra le monografie: Memoria e storia: le officine Galileo nel racconto degli operai, dei tecnici, dei manager (Milano 1985); (con A. Martini) Verba manent. L uso delle fonti orali per la storia contemporanea (Roma 1993); La memoria divisa (Milano 1997); Aristocrazia contadina: sulla complessità della societa mezzadrile: fattoria, famiglie, individui (Pistoia 2007).

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