Ricerca, didattica e formazione per attività di sostegno e integrazione dei soggetti in situazione di handicap. di Augusta Marconi
|
|
- Dionisia Piccolo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Ricerca, didattica e formazione per attività di sostegno e integrazione dei soggetti in situazione di handicap di Augusta Marconi Didattica speciale per l integrazione di allievi disabili (area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica) Negli anni immediatamente successivi all introduzione delle prime forme di integrazione degli alunni diversamente abili nella scuola comune, erano previste tre diverse tipologie di insegnante specializzato per il sostegno. Una prima tipologia riguardava la minorazione visiva, una seconda la minorazione uditiva ed una terza l insieme delle minorazioni psicofisiche. Di conseguenza, a seconda della minorazione da cui era affetto l alunno da integrare nella classe comune, veniva assegnato al consiglio di classe un docente fornito di una delle tre specializzazioni. Secondo questa logica erano anche impostati i corsi di formazione per gli insegnanti di sostegno i quali fornivano, pertanto, tre diverse tipologie di titoli monovalenti di specializzazione. La questione è stata riesaminata nel 1986 e nel 1988 ((DM 24 aprile 1986, "Nuovi programmi delle scuole di specializzazione", e DM di modifica n. 161 del 14 giugno 1988) allorché si è reso necessario rivedere i programmi dei suddetti corsi di specializzazione alla luce dell ormai stabilizzata e consolidata situazione di integrazione delle persone diversamente abili nella scuola comune. In quell occasione si è affermato il principio della polivalenza: si è ritenuto opportuno, cioè, formare un unica figura professionale in grado di intervenire su tutte le varie tipologie di deficit che potevano essere integrate all interno delle realtà scolastiche. La formazione dell insegnante di sostegno doveva rivestire una connotazione prevalentemente pedagogica ed educativa in opposizione ad una concezione che sottolineava, al contrario, la centralità degli aspetti medico specialistici. Nei corsi di specializzazione erano previsti, comunque, approfondimenti su aspetti relativi a specifiche minorazioni (in particolare quelle sensoriali). Ma sin dall inizio emergeva il problema di contemperare due opposte esigenze: fornire ai futuri insegnanti di sostegno una preparazione polivalente di base, caratterizzata in senso metodologico didattico; dotarli di un bagaglio di competenze specialistiche relative a tecniche e linguaggi relativi all intervento educativo su particolari deficit. Erano principalmente le associazioni delle persone diversamente abili (prime fra tutte l Unione Ciechi e l Ente Nazionale Sordomuti) a sottolineare la necessità di integrare la formazione polivalente con un alta formazione specialistica per quei docenti di sostegno che avrebbero dovuto 1
2 affrontare, nella propria esperienza professionale, situazioni di integrazione caratterizzate da deficit che richiedevano competenze specifiche 1. I rinnovati programmi del 1995 (DM n. 226, "Nuovi programmi dei corsi biennali di specializzazione per la formazione di insegnanti di sostegno alle classi in presenza di alunni in situazione di handicap") non modificavano di fatto tale impostazione: riproponevano la dizione "insegnante specializzato" che deve "svolgere attività di sostegno all'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap", attribuendo un forte rilievo alla sua funzione di risorsa "di sistema" per la classe e per la scuola, in grado di attivare ulteriori "reti di sostegno". Per far fronte, comunque, alle necessità di una maggiore formazione specializzata su particolari settori e minorazioni, il Ministero della Pubblica Istruzione prevedeva, con l art. 29 dell Ordinanza 14 febbraio 1996, n. 72, l organizzazione di Corsi di formazione/aggiornamento specifici che venivano, successivamente, meglio disciplinati dall O.M. n. 782 del 9 dicembre Si trattava di corsi desinati al personale con incarico a tempo indeterminato- della durata di almeno 80 ore, da organizzarsi, a cura dei Provveditorati agli Studi, in collaborazione anche con le associazioni delle persone diversamente abili. Numerosi di questi corsi di Alta Qualificazione venivano, in effetti, organizzati nel corso degli anni successivi in Italia riscuotendo un notevole interesse da parte dei docenti che li frequentavano ma, sin dalle prime esperienze, veniva sottolineato come l alta qualificazione ottenuta dai docenti non avesse alcuna spendibilità. I corsi, infatti non rilasciavano alcun titolo che avesse valore ai fini della progressione di carriera o che fosse collegato a forme di incentivazione economia. La formazione degli insegnanti di sostegno veniva radicalmente modificata dalla legge n. 341/90 e dal DM n. 226 del 26 maggio 1998 ("Criteri generali per la disciplina da parte delle università degli ordinamenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e delle scuole di specializzazione per l'insegnamento nella scuola secondaria"). La formazione iniziale e specialistica dei docenti diviene di competenza dell Università, la quale deve prevedere l'attivazione di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno, nell'ambito del corso di laurea in Scienze della formazione primaria e della SISS. Inserite nei normali curricoli formativi predisposti per i futuri insegnanti della scuola primaria e secondaria, sono previste "specifiche attività didattiche aggiuntive per almeno 400 ore" (di cui 100 ore di tirocinio in classi frequentate da alunni handicappati), al fine di conseguire in sede universitaria quei contenuti formativi "attinenti all'integrazione degli alunni handicappati", che consentono l'ammissione ai percorsi per lo svolgimento dell'attività didattica di sostegno. Il problema di una specializzazione di alta qualità rispetto a particolari deficit resta e, anzi, sembra venir aggravata dal fatto che la formazione prevede la frequenza di un corso di sole 400 ore, a fronte delle 1200 circa previste dalla normativa precedente. Non è un caso, perciò, che anche la formazione universitaria richiami, sempre nel citato DM n. 226 del 26 maggio 1998, l'esigenza di una successiva "ulteriore specializzazione", in sede di formazione in servizio, per il completamento della preparazione necessaria, in riferimento a particolari deficit sensoriali. 1 Cfr, ad esempio, L. Paschetta: Dai corsi polivalenti ai corsi non valenti, in Tiflologia per l integrazione, Anno 5, n. 1, Gennaio 1995, pag
3 L esperienza degli ultimi anni ha portato alla maturazione di alcuni punti fermi 2 : è necessario che tutti gli insegnanti, indipendentemente dal fatto che siano di sostegno o meno, abbiano una formazione sulla disabilità; è necessaria, poi, una formazione di alto livello dell insegnante specializzato, sia rispetto alle tematiche trasversali pedagogico-didattiche-psicologiche-sociologiche, sia rispetto ai contenuti specifici delle disabilità; una formazione troppo generica e debole può comportare dei rischi di disattenzione rispetto ai problemi e ai bisogni concreti delle persone diversabili 3 ; la preparazione attualmente fornita ai docenti specializzati (se limitata al solo semestre aggiuntivo di 400 ore) non è assolutamente in grado di fornire competenze adeguate se non viene ulteriormente potenziata; su una formazione di base di alta qualità vanno poi innestate, attraverso percorsi di ulteriore specializzazione, competenze specifiche su particolari linguaggi, tecniche e disabilità. Le prospettive aperte dalla riforma della formazione universitaria degli insegnanti (art. 5 della legge 53/2003) sembrano mostrare come alla prima delle esigenze sopra evidenziate si possa far fronte mediante l inserimento di crediti di pedagogia e didattica speciale nel curricolo di tutti i futuri docenti. Da più parti, poi, viene chiesta l estensione ad almeno 60 CFU del percorso di specializzazione per il sostegno. La situazione nel territorio abruzzese evidenzia particolari bisogni di formazione specialistica. Nel corso degli Anni Accademici , , , sono stati tenuti dalla Scuola di Specializzazione all Insegnamento Secondario R. Laporta dell Università G. D Annunzio di Chieti Pescara quattro semestri aggiuntivi di specializzazione per abilitatati SSIS e un corso di 800 ore per abilitati con altri canali. Hanno conseguito perciò la specializzazione per le attività didattiche di sostegno circa 400 docenti. Nel territorio abruzzese sono stati organizzati alcuni corsi di formazione-aggiornamento su specifici deficit (principalmente riferibili alla minorazione visiva) gestiti da associazioni di persone diversamente abili. Nessuno di questi corsi, di durata molto variabile e con contenuti molto specifici, si è concluso con il conseguimento di un titolo o con la certificazione delle competenze. Nessuno dei docenti specializzati ha potuto, pertanto, vantare una documentata ed accreditata preparazione specialistica per il trattamento di deficit particolari. Sono numerose, inoltre, le attività extra-scolastiche relative alla formazione ed all integrazione sociale delle persone diversamente abili. Particolare rilievo rivestono quelle di competenza dell Amministrazione Provinciale relative all assistenza domiciliare extrascolastica dei minorati sensoriali e dei pluriminorati, nonché quelle di assistenza scolastica specialistica 2 Si veda, a questo proposito, il documento elaborato dal CoDiSSIS al termine del I Convegno nazionale sulla formazione dell insegnante specializzato per il Sostegno nella scuola secondaria svoltosi a Perugina l 8 e9 ottobre Cfr M. Pavone, Quale insegnante per il sostegno? in Scuola e didattica, anno 50, n. 17, 15 maggio 2005, pagg
4 dell Amministrazione Comunale. Si tratta di servizi per i quali sono richieste sia competenze di base relative alle generali tematiche della disabilità - sia specialistiche relative al trattamento di particolari deficit. Relativamente a quest ultime mancano, al momento, iniziative sistematiche da parte di enti ed associazioni per la qualificazione professionale del personale impiegato. Si tratta di personale spesso eterogeneo, con percorsi di formazione molto diversi. Per rispondere a queste esigenze venne organizzato un Master di I livello in Didattica speciale per l integrazione di allievi disabili per l area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica, presso l Università degli Studi Gabriele d Annunzio di Chieti-Pescara nell annualità accademica del Il Master ebbe come obiettivo principale quello di professionalizzare nel settore dell handicap con particolare riferimento all area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica. Si fece riferimento alla legge del , n. 68 recante le Norme per il diritto al lavoro dei disabili che guarda, con una strategia completamente diversa, a: una diversa valutazione dell invalidità una diversa modalità di gestione del collocamento obbligatorio l inserimento dell insegnamento individualizzato la mediazione tra domanda e offerta la creazione del Fondo Regionale per l occupazione dei disabili ( Cfr. 1 Rapporto sull Inclusione Sociale in Abruzzo,Regione Abruzzo, 2002) Obiettivi del Master furono: formare educatori specializzati per l integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone disabili in situazione di gravità; fornire agli educatori specializzati competenze specifiche di alta qualità nel campo della minorazione visiva, della minorazione uditiva e della sindrome autistica; realizzare una rete formativa a supporto delle figure impegnate nell integrazione delle persone diversamente abili che coinvolga l Università, le Associazioni, gli Enti. Per quanto riguardava le politiche formative e attive del lavoro, in relazione alla lotta all esclusione socio-lavorativa, si mirò a costruire una rete territoriale radicata sul territorio che, partendo proprio dall inserimento socio-scolastico, permettesse una sensibilizzazione attenta e un ottica partecipata ai problemi dell inclusione dei soggetti svantaggiati. 4
5 La formazione di educatori e operatori specializzati nell area dell handicap sensoriale e della sindrome autistica rappresentò una risposta importante sia per il pubblico che per il privato sociale. Infatti, la professionalizzazione di figure specializzate nel trattamento dei deficit sensoriali e della sindrome autistica ha, come impatto sul territorio, lo sviluppo della qualità della vita per i soggetti più deboli e per coloro che li hanno in carico, promuovendo reali e scientifiche prospettive di inserimento e integrazione, che passando attraverso l educazione hanno, come effetto moltiplicatore, quello di sensibilizzare l intero sviluppo locale. Il Regolamento in materia di autonomia didattica degli atenei nel definire gli obiettivi formativi dei Corsi di studio e il quadro generale delle attività formative da inserire nei percorsi di studio, specifica che tali attività devono essere determinate dalle università previa consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo del lavoro. Divenne fondamentale, pertanto, l attivazione di un progetto volto a realizzare una consultazione e un confronto permanente tra tutti gli attori dello sviluppo socio-economico del territorio per favorire un miglioramento e un potenziamento dei programmi, dei metodi e degli strumenti di formazione dei soggetti svantaggiati, con specifico riferimento alle esigenze del mondo del lavoro. I soggetti coinvolti furono: Unione Italiana Ciechi IRIFOR sez. provinciale di Chieti; Ente Nazionale Sordomuti sezione provinciale di Chieti; Associazione Famiglia Ipoacusici Abruzzesi; Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Data la specificità del Master, che rientrava nel settore dell aiuto allo svantaggio, il ricorso alle risorse tecnologiche innovative fu fondamentale per affrontare le tematiche proposte attraverso i sistemi più moderni, potendo così offrire delle risposte alternative ai metodi tradizionali. La competenza nell utilizzo delle nuove tecnologie, richiesta ai corsisti del Master, fu, d altra parte, necessaria per consentire, a chi soffre già di condizioni di handicap, di poter migliorare la propria qualità della vita. L attività formativa proposta riguardava competenze legate strettamente alle nuove tecnologie: una parte della formazione avvenne utilizzando strumenti informatici in situazione tradizionale-aula e avvalendosi di una piattaforma FAD in grado di proporre una formazione online con un apprendimento collaborativo, per rafforzare la motivazione dei corsisti. L apprendimento collaborativo in e-learning può essere definito come l acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un interazione di gruppo e che favorisce la riduzione dello skill-gap, consentendo la riqualificazione anche del personale impiegato grazie all utilizzo intensivo dei nuovi strumenti di erogazione in e-learning. Durante l attività corsuale vennero utilizzati dispense multimediali e supporti interattivi distribuiti su cd-rom per favorire l integrazione con il sistema web attraverso iper-link progettati ad 5
6 hoc. La predisposizione di dispense multimediali e book interattivi ottennero il risultato di accelerare la disseminazione di pratiche innovative, instaurando un dialogo sulla valutazione dei prodotti multimediali e dei problemi pedagogici connessi, fornendo inoltre ai progettisti di materiale didattico multimediale, informazioni utili per lo sviluppo di modelli e ambienti flessibili, adattabili alle esigenze dei corsisti. Un progetto di ricerca per i non-udenti nel Programma europeo Leonardo da Vinci - Lifelonglearning: Orientamento professionale per i non udenti Il progetto di ricerca, che è stato approvato nell ambito della programmazione comunitaria Leonardo da Vinci, è relativo all orientamento professionale per i non udenti. In questa sede verranno evidenziati i punti di sviluppo del progetto che, attualmente, è in fase di svolgimento. L importanza che l Unione Europea, attraverso le programmazioni dell istruzione e della formazione come quella del programma Leonardo da Vinci, dedica alle tematiche dell handicap e dello svantaggio, consente di sperimentare azioni di ricerca che mirano a costruire buone pratiche relative al trattamento pedagogico della differenza. L orientamento professionale è un processo che inizia dall infanzia e raggiunge lo stadio finale al termine del periodo adolescenziale. In questo processo, gli individui decidono quale lavoro svolgere in futuro attraverso l interazione con la formazione che hanno ottenuto dalla loro famiglia e dal loro ambiente. Tutto questo avviene grazie a un periodo di formazione, al fine di rendere raggiungibili tali obiettivi. Tuttavia, durante questo processo, le persone con problemi di udito fronteggiano alcuni ostacoli come, solo per fare un esempio, prepararsi mentalmente per un lavoro (impiego professionale). Questi ostacoli sono originati dalla mancanza di programmi che li prepari per un impiego adeguato. Molte persone audiolese non possono beneficiare delle informazioni fornite dalla loro famiglie, dagli amici e dai mezzi di comunicazione di massa, come la televisione e la radio, a causa della limitata comunicazione con il mondo udente. Per questa ragione, le persone con problemi di udito sono più svantaggiate delle persone udenti nel decidere per un impiego e partecipare ad un programma educativo per quel lavoro. In questo progetto di ricerca proponiamo di preparare per loro un manuale di orientamento professionale. Questo manuale-guida esaminerà problemi comuni, conseguenze, soluzioni e contemporaneamente/trasversalmente idee metodologiche da inserire nei loro programmi di studio scolastici. I non udenti hanno difficoltà nella comunicazione verbale, soprattutto per la mancanza di alcune funzioni e possibilità di ottenere le giuste informazioni: essi devono svolgere un orientamento professionale e programmi di preparazione per competenze nel momento in cui passano dalla scuola al lavoro: l inserimento in un impiego adeguato deve rispettare il loro handicap e le loro caratteristiche, per raggiungere così un elevato potenziale, indipendentemente dal tipo di livello di istruzione a cui appartengono. Il nostro progetto di ricerca Leonardo da Vinci riguarda lo sviluppo di teorie e prassi volte a migliorare l orientamento professionale per i non udenti in Italia e nei Paesi partner dell Unione Europea. I partner individuati eseguiranno lavori di orientamento professionale per i non udenti nei loro Paesi attraverso i programmi attuati per queste persone dalle diverse istituzioni. Sarà preparato uno studio dettagliato sui punti deboli dell orientamento professionale. Dopo aver confrontato questi operati, si intende sviluppare un programma comune per l orientamento professionale per i 6
7 non udenti. Questo programma, come da protocolli e accordi di intesa, sarà inserito nel curriculum scolastico. Tale collaborazione realizzerà, come risultato finale, un manuale sull orientamento professionale per i non udenti. Verrà prodotto, pubblicato e diffuso anche in formato CD. L a diffusione comprenderà anche la pubblicazione su un sito web dedicato. Obiettivi concreti del partenariato (project objective and strategy) L obiettivo generale del partenariato, che realizzerà tutte le fasi del progetto di ricerca, riguarda le teorie e le prassi a cui ricorrere per migliorare l orientamento professionale per i non udenti. I partner eseguiranno lavori di orientamento professionale per i non udenti nei loro Paesi U.E.. Dopo aver confrontato questi lavori (programmi di ricerca e progetti), si svilupperà un programma comune di orientamento professionale per non udenti. Per raggiungere questo obiettivo principale sarà sviluppata una serie di obiettivi propedeutici e operativi intermedi, quali: Raccogliere informazioni e dati sullo stato attuale della formazione e delle competenze professionali in materia di istruzione, il possibile miglioramento e la pratica in diversi paesi Identificare, nei gruppi bersaglio (target), gli approcci pedagogici più efficienti e più aggiornati Ipotizzare l ampliamento delle prassi, a livello istituzionale e culturale, al fine di motivare non solo gli studenti ma anche il personale docente Progettare e sviluppare un manuale su altre prassi alternative, per ottenere le competenze professionali necessarie in classi e per gruppi di destinatari Migliorare le competenze di base delle persone in termini di apprendimento di una lingua straniera e della conoscenza delle ICT Creare opportunità di scambi internazionali, mobilità e collaborazione del personale, soprattutto in riferimento alle comunità degli educatori e degli studenti Gestire e pilotare gli approcci innovativi propri del progetto di ricerca Sviluppare le tematiche della cittadinanza attiva, nonché quelle relative allo sviluppo personale e culturale Fornire un forum di discussione per le pratiche di formazione, scambio di esperienze e condivisione di idee Diffondere i risultati del progetto a livello locale, regionale ed europeo Ottenere la formazione guidata e preparare programmi educativi Sviluppare esperienze di apprendimento per le organizzazioni attraverso la comunicazione faccia a faccia (face to face) Promuovere la cooperazione europea per le competenze professionali in materia di istruzione fra i formatori VET: istruzione e formazione professionale degli insegnanti e tutor provenienti da diversi paesi europei Contribuire a costruire un Europa rispettosa e competitiva Temi e problemi da affrontare In modo parallelo si valuta lo stato attuale delle competenze professionali del personale educativo e si sviluppa un metodo analitico e comparativo attraverso workshops (laboratori), forum di 7
8 discussione, riunioni internazionali e locali. Con questo progetto di ricerca ci si propone di ottenere e raccogliere tutti gli approcci innovativi, pratici e pedagogici applicati nelle classi (scolastiche) dei partner. Tali approcci coinvolgeranno il personale che opera nel campo dell istruzione e permetteranno sia agli studenti che al personale educativo di risultare attivamente coinvolto in tutte le fasi progettuali. Risultati ed esiti (results and outcomes) 1) Maggio2011 redazione di documenti (della guida) sulla formazione professionale per i non udenti nei paesi partner 2) Giugno 2011 sito web del progetto 3) Febbraio 2012 un libro guida per la formazione dei formatori e del personale della scuola volto a fornire buone pratiche e una migliore consulenza 4) Maggio 2012 un CD con le presentazioni dei risultati nei paesi partner 5) Giugno 2012 un volume del programma di orientamento professionale 6) Giugno 2012 newsletters prodotte dal coordinatore e distribuite dai partner Valore aggiunto (europeean added value) I partecipanti beneficeranno della possibilità di incontrare persone di altri Paesi appartenenti all Unione Europea e di collaborare con loro, confrontandone l apprendimento, le esperienze didattiche, le rispettive lingue e intuizioni. In questo modo si amplieranno gli orizzonti e si darà loro la possibilità di contribuire anche alle discussioni multinazionali. I partecipanti saranno direttamente coinvolti nel processo di ricerca per essere i valutatori più importanti degli strumenti messi in essere, grazie ad una sezione del sito dove è possibile dare suggerimenti e avviare discussioni partecipate. Sarà così migliorata la comunicazione tra ricercatori e partecipanti al fine di sviluppare sinergie e feedback importanti per i risultati attesi. I ricercatori, lavorando su progetti a livello europeo con colleghi di altri Paesi, collaboreranno attraverso tre modalità : 1) Attraverso l esperienza e la competenza acquisita nella creazione e nello sviluppo del progetto 2) Attraverso la condivisione di buone prassi nell insegnamento e nell apprendimento 3) Attraverso il costante dibattito sulla teoria e sulla pratica relativa alle tematiche di inserimento formativo e lavorativo dei non-udenti nell Unione Europea, che si concentrerà sulle diverse esperienze e prospettive nazionali dei partecipanti. Impatto (impact) L impatto e i benefici previsti per le persone sono: 1) Lo sviluppo personale e professionale 2) Le opportunità di condividere conoscenze ed esperienze 3) Il rafforzamento della consapevolezza generale dell importanza di competenze-chiave relative all apprendimento delle lingue (uno step della ricerca richiesto dall U.E.) 8
9 4) Lo scambio di buone prassi relative all istruzione e alla tecnica didattica, con particolare riferimento all EdA (Educazione degli Adulti) 5) Lo scambio, la comprensione e l apprendimento delle somiglianze e delle differenze culturali tra le diverse istituzioni e i differenti territori dei Paesi partner 6) L arricchimento della loro esperienza europea 7) Il miglioramento del loro uso comunicativo della lingua inglese 8) Il dialogo interculturale tra i partecipanti coinvolti attivamente nelle attività del progetto 9) Il rafforzamento della loro capacità verbale e non-verbale di comunicare con persone di altri Paesi L impatto e i benefici previsti per le istituzioni sono: 1) La ricerca delle somiglianze e delle differenze culturali tra le diverse istituzioni e i differenti territori dei Paesi partner 2) La promozione e la valorizzazione dell accesso di uomini e donne della comunità a cambiamenti del proprio territorio o della propria comunità locale 3) L integrazione di una dimensione europea nei lavori delle istituzioni partner 4) Lo sviluppo della loro rete a livello europeo 5) L arricchimento delle loro competenze nell apprendimento e nell insegnamento, grazie a nuove pratiche di altri Paesi 6) Lo sviluppo del loro approccio intersettoriale, in senso olistico, nel processo di apprendimento 7) Una più ampia fiducia nell ampliare le attività di ricerca 8) L arricchimento della loro responsabilità sociale, grazie alla promozione di attività didattiche specificatamente rivolte a gruppi svantaggiati Importanza degli obiettivi del programma (relevance towards the objectives of the programme) Nel nostro progetto di ricerca, abbiamo intenzione di affrontare I suddetti obiettivi attraverso l adozione delle seguenti misure: Promuovere lo sviluppo di nuove competenze e professionalità in materia di Vet e orientamento- professionisti Contribuire allo sviluppo dell alta qualità dell apprendimento permanente e promuovere risultati elevati, innovazione e una dimensione europea nei sistemi e nelle prassi di questo settore Sostenere la creazione di uno spazio europeo per l apprendimento permanente Contribuire a migliorare la qualità, l attrattiva e l accessibilità delle opportunità di apprendimento permanente disponibili negli Stati membri dell U.E. Rafforzare il contributo dell apprendimento permanente alla coesione sociale, alla cittadinanza attiva, al dialogo interculturale, alla parità di genere e alla realizzazione personale Contribuire ad aumentare la partecipazione delle persone di tutte le età all apprendimento permanente, compresi i soggetti con esigenze speciali e altri gruppi svantaggiati 9
10 Sostenere lo sviluppo delle ICT innovative, anche per soggetti e gruppi svantaggiati, soprattutto per i contenuti, i servizi, le soluzioni pedagogiche e le pratiche di apprendimento permanente Contribuire alla promozione della cooperazione, al fine di assicurare la qualità in tutti i settori dell istruzione in Europa. Distribuzione dei compiti (distribution of task) L organizzazione di coordinamento del progetto di ricerca svolgerà i seguenti compiti: La direzione generale, il coordinamento e la responsabilità principale del progetto La coerenza e la continuità del progetto L ordine del giorno e il piano di controllo delle risorse I prodotti del progetto, come il sito web, il database on-line, i rapporti di riunioni transnazionali e la relazione finale La partecipazione alle riunioni internazionali per il progetto L ospitalità dei partner e l agenda per gli incontri transazionali L accoglienza dei partecipanti La valutazione del progetto e delle sue fasi La diffusione e la valutazione dei risultati del progetto in base al piano di diffusione stesso I contatti continui tra i partner coinvolti La diffusione, tra i partner delle informazioni e dei contenuti, del sito e delle attività progettuali La verifica dello stato di avanzamento del progetto La diffusione dei risultati di lavoro e l elaborazione dei prodotti finali sulle tematiche affrontate dal progetto di ricerca I compiti specifici saranno distribuiti tra le organizzazioni in base alle loro caratteristiche e competenze: utilizzo delle ITC, progettualità, gestione delle competenze, comunicazione strategica ed efficace, mediazione dei conflitti, gestione team di lavoro, esperienze nell educazione degli adulti, conoscenza della lingua inglese, flessibilità comportamentale. I gruppi di ricerca coinvolti dovranno: aiutare ad elaborare il sito web tradotto in ogni lingua pianificare e realizzare incontri internazionali nei loro Paesi partecipare alle riunioni internazionali Raccogliere ed elaborare informazioni ed esempi di buone prassi nei Paesi partner sulle tematiche del libero apprendimento e dell inserimento formativo di soggetti e gruppi svantaggiati prendere parte, con i relatori delle ricerche, al seminario finale partecipare al monitoraggio e alla valutazione del progetto cooperare nei gruppi di ricerca a livello internazionale organizzare i Seminari locali / finali partecipare alla creazione di materiale libero per imparare le lingue diffondere i risultati di lavoro nei loro Paesi 10
11 Inoltre, tutti i partner parteciperanno attivamente alle fasi del progetto di ricerca. In particolare prepareranno un rapporto sui programmi educativi e di orientamento professionale e sui piani di studio previsti nei loro Paesi per i target di beneficiari del progetto. In work-shop tematici si affronteranno gli scambi e i confronti fra le varie ricerche. Cooperazione e comunicazione (cooperation and communication) Il tempo di durata del progetto è di due annualità: al fine di permettere al partenariato di sviluppare azioni efficaci in termini di gestione, processo e valutazione, ogni gruppo di ricerca partecipante creerà un team-project con un coordinatore. Questi team-leader formeranno il gruppo operativo di progetto. La comunicazione e la cooperazione tra tutti i gruppi di ricerca partecipanti sarà, dunque, fornita da questi team-leader. WEBSITE: il sito web del progetto sarà uno spazio privato a cui solo i partner saranno in grado di accedere. Ogni partner avrà la possibilità di scrivere messaggi di posta elettronica a uno o tutti gli altri partner in questo spazio. Ai partner saranno fornite le informazioni riguardanti le notizie gli incontri, i materiali, le valutazioni, le informazioni di contatto, le mailing list, gli indirizzi di videoconferenza NEWS DELIVERING (consegna informazioni): i rapporti periodici sullo stato di avanzamento dei lavori saranno emessi ogni mese. Quando il coordinatore disporrà delle relazioni, queste saranno inviate, automaticamente, a tutti i partner della mailing list INCONTRI TRANSANZIONALI E MOBILITÀ: gli incontri transnazionali saranno tre, per ogni annualità, e verteranno sui risultati raggiunti e sulle strategie volte a conseguire i risultati attesi dal progetto di ricerca AVVIO DEL PROGETTO: riunione del gruppo target (insegnanti, studenti, personale scolastico e altre istituzioni collegate). Raccolta di informazioni sui programmi e piani di studio. Preparazione per il primo incontro di progetto. RIUNIONI GRUPPI DI RICERCA: scambio di relazioni preparate dai gruppi di ricerca dei Paesi partner. Preparazione di rapporti di valutazione, analizzatori e guide per ogni paese. Discussione sullo stato dell arte e comparazione tra sistemi dei diversi paesi in relazione alle tematiche di progetto 11
Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente
Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1
DettagliPROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA
PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti
DettagliAUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO
AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliLA COMPLESSITA COME FORZA MOTRICE DELLA SCUOLA
LA COMPLESSITA COME FORZA MOTRICE DELLA SCUOLA LE RAGIONI DEL CONFLITTO di Giovanna Strano All inizio dell anno scolastico, nella fase di progettazione di scambi con l estero, nasce un conflitto fra due
Dettagli1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?
DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliCorso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliSCHEDA DEL PROGETTO N 07
Allegato 2 PROGETTI MIGLIORATIVI DELL OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico 2013/2014 CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE: MADRID Scuola/iniziative scolastiche: SCUOLA STATALE ITALIANA DI MADRID SCHEDA DEL PROGETTO N
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliFunzioni di gestione degli interventi: esperti
Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliAREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI
A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliRegolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008)
Regolamento del servizio di tutorato (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1 - L istituto del tutorato... 3 Articolo 2 - Obiettivi generali e specifici... 3 Articolo 3 - I tutor...
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliI.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliPROGETTO. E.N.S Ente Nazionale Sordomuti Sezione Provinciale di Catania. Per la gestione del servizio di :
E.N.S Ente Nazionale Sordomuti Sezione Provinciale di Catania PROGETTO Per la gestione del servizio di : Assistenza alla comunicazione per alunni audiolesi PREMESSA La sordità è tra tutti gli handicap
DettagliMINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Statale James Joyce
Premessa (SCAMBI EDUCATIVI INDIVIDUALI) ESPERIENZE EDUCATIVE ALL ESTERO Le norme che regolano le Esperienze educative all Estero (gli scambi scolastici) sono poche e, in ogni caso, la premessa da tener
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
Dettaglida Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi
da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliMAIN GOALS AND ACTIVITIES. mysteps. my job, my future. Erasmus+ KA2 Project www.mysteps.eu
MAIN GOALS AND ACTIVITIES Erasmus+ KA2 Project www..eu Obiettivi e attività principali L obiettivo di STEPS (Smooth Transition to Employability and Professional Skills from School & VET) è quello di promuovere
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA
D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliSeminario di disseminazione e formazione Erasmus+ I.I.S. De Sanctis- Deledda 21 gennaio 2016
H Seminario di disseminazione e formazione Erasmus+ I.I.S. De Sanctis- Deledda 21 gennaio 2016 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO KA1 COMENIUS ERASMUS + APPROCCIO INDIVIDUALE APPROCCIO ISTITUZIONALE DIVERSE
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliBES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
Dettaglinewsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.
newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,
DettagliFunzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità
Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale
PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza
DettagliUniversità per Stranieri Siena
Università per Stranieri Siena per Stranieri di Siena Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100 Siena Tel. +39 0577.240.249-274 e-mail:fast@unistrasi.it sito:www.unistrasi.it Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100
DettagliI.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013
I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013 PRESENTAZIONE DEL CORSO SERALE PROGETTO SIRIO Il CORSO SERALE A partire
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO
1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)
DettagliMaster universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015
TEOLOGIA ECUMENICA RIFORMA DELLA CHIESA E CONVERSIONE Master universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015 1 ISTITUZIONE L Istituto di Studi
DettagliCOMMISSIONE FORMAZIONE
COMMISSIONE FORMAZIONE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Componenti Barbara Giacconi Silvia Eugeni Michela Bomprezzi Orazio Coppe N. incontri 12 Obbiettivi inizi 1. Dialogo e confronto con gli iscritti.
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
DettagliCome si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti
Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Il Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi
DettagliDocumento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013
Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI
ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto
DettagliBando per progetti innovativi di ricerca-azione o formazione proposti da reti di istituzioni scolastiche e formative del Trentino
Bando per progetti innovativi di ricerca-azione o formazione proposti da reti di istituzioni scolastiche e formative del Trentino budget disponibile: 200.000 euro termine per la presentazione dei progetti
DettagliATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE
ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE 1. Denominazione del corso di studi Scienze psicologiche 2. Classe di appartenenza
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE
CORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE DIRETTORE DEL CORSO Dirigente Scolastico Dr.ssa Daniela Oliviero ENTE FORMATORE Istituto Benalba
DettagliPIANO DELL OFFERTA FORMATIVA. Anno scolastico 2008/09
PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico 2008/09 Il Piano dell Offerta formativa 2008/09 è stato deliberato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 26 giugno 2008, con delibera n. 27/2008. CENTRO
DettagliLEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva
LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva Descrizione generale Il Programma Leonardo da Vinci si propone di collegare le politiche alle pratiche nel campo dell istruzione e formazione
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1
UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU)
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU) Art. 1 Ambiti d applicazione In attuazione della legislazione vigente (L. 64/2001; L.
DettagliFormazione Immigrazione
Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliClasse 19 delle lauree in Scienze dell'educazione e della Formazione CORSO DI LAUREA A DISTANZA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze della Formazione Classe 19 delle lauree in Scienze dell'educazione e della Formazione CORSO DI LAUREA A DISTANZA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
DettagliL A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987
CO M PA N Y P R O F I L E L A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987 2 3 CISITA PARMA. La formazione a Parma, dal 1987 Cisita I NUMERI DI CISITA PARMA AZIENDE CLIENTI - 1.061 ORE DI FORMAZIONE EROGATE - 38.132
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa
DettagliPiano Annuale per l Inclusione
Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione In riferimento alla normativa vigente (leggi 104/92, 170/2010 e direttiva del Miur sui BES del 27/12/2012) si è costituito dallo scorso a.s.
DettagliConvegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO
Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliDipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO
Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliLauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,
Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per
DettagliPERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA
DettagliMIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015
MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione
Dettagli- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea
Percorsi di educazione non formale all Europa: - Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea - Progettazione e realizzazione di uno
DettagliREGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 L.R. 24/96
DettagliMaster in Europrogettazione
Master in Europrogettazione DICEMBRE 2012 FEBBRAIO 2013 Milano Lecce Bruxelles Vuoi capire cosa significa Europrogettista? Vuoi essere in grado di presentare un progetto alla Commissione Europea? Due moduli
DettagliWORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013
Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO
DettagliTIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto
DettagliL INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA
L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA Che cos è L indirizzo si caratterizza per lo studio delle lingue straniere in stretto collegamento con il latino e l italiano. L obiettivo primario è far acquisire
DettagliIL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina
DettagliProt. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE
DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliMaster in Europrogettazione
Master in Europrogettazione Marzo Aprile 2013 4 Edizione Milano Bruxelles Due moduli in Italia* e uno a Bruxelles con consegna dell attestato finale di partecipazione Basato sulle linee guida di Europa
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliI percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie
L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare
DettagliMOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO
MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO Fin dalla sua istituzione l Università Iuav di Venezia ha sviluppato le sue attività accademiche in ambito internazionale con l intento
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore
ADM Associazione Didattica Museale Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile dei Servizi Educativi del Museo Civico
DettagliCOMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV
COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Cosa è stato fatto: Il GAV ha : - Somministrato a tutto il personale un questionario per la raccolta di informazioni in merito ai
DettagliProtocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio
DettagliLA MOBILITÀ NEL PROGRAMMA SETTORIALE LEONARDO DA VINCI
LA DIVERSITA LINGUISTICA COME FATTORE DI COESIONE IN EUROPA Assisi, 17 febbraio 2012 LA MOBILITÀ NEL PROGRAMMA SETTORIALE LEONARDO DA VINCI Relatore: Laura Borlone la mobilità transnazionale è un periodo
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliMaster annuale di secondo livello Informazione Ambientale e Nuove Tecnologie. a.a. 2011-2012 IUAV - ARPAV
Master annuale di secondo livello Informazione Ambientale e Nuove Tecnologie a.a. 2011-2012 IUAV - ARPAV Obiettivi del master Migliorare il grado di percezione, interpretazione, gestione e comunicazione
DettagliLa Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014
Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace
DettagliREGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)
REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza
DettagliDECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA
CGIL SCUOLA DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA a cura della Cgil Scuola Nazionale Via Leopoldo Serra 31 00153 Roma www.cgilscuola.it Premessa Con la Circolare Ministeriale 29/04, le scuole
DettagliFigure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento
Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE GREEN JOBS Formazione e Orientamento COMUNICATORE AMBIENTALE Il comunicatore ambientale è una figura professionale che si occupa di tutti
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliUN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)
IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org
DettagliPIANO DI FORMAZIONE Gennaio 2016
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE GALLARATE LICEO SCIENTIFICO STATALE Leonardo da Vinci LICEO CLASSICO "Giovanni Pascoli" LICEO delle SCIENZE UMANE opz. ECONOMICO-SOCIALE PIANO DI FORMAZIONE Gennaio 2016
Dettagli