Ricerca, didattica e formazione per attività di sostegno e integrazione dei soggetti in situazione di handicap. di Augusta Marconi

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1 Ricerca, didattica e formazione per attività di sostegno e integrazione dei soggetti in situazione di handicap di Augusta Marconi Didattica speciale per l integrazione di allievi disabili (area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica) Negli anni immediatamente successivi all introduzione delle prime forme di integrazione degli alunni diversamente abili nella scuola comune, erano previste tre diverse tipologie di insegnante specializzato per il sostegno. Una prima tipologia riguardava la minorazione visiva, una seconda la minorazione uditiva ed una terza l insieme delle minorazioni psicofisiche. Di conseguenza, a seconda della minorazione da cui era affetto l alunno da integrare nella classe comune, veniva assegnato al consiglio di classe un docente fornito di una delle tre specializzazioni. Secondo questa logica erano anche impostati i corsi di formazione per gli insegnanti di sostegno i quali fornivano, pertanto, tre diverse tipologie di titoli monovalenti di specializzazione. La questione è stata riesaminata nel 1986 e nel 1988 ((DM 24 aprile 1986, "Nuovi programmi delle scuole di specializzazione", e DM di modifica n. 161 del 14 giugno 1988) allorché si è reso necessario rivedere i programmi dei suddetti corsi di specializzazione alla luce dell ormai stabilizzata e consolidata situazione di integrazione delle persone diversamente abili nella scuola comune. In quell occasione si è affermato il principio della polivalenza: si è ritenuto opportuno, cioè, formare un unica figura professionale in grado di intervenire su tutte le varie tipologie di deficit che potevano essere integrate all interno delle realtà scolastiche. La formazione dell insegnante di sostegno doveva rivestire una connotazione prevalentemente pedagogica ed educativa in opposizione ad una concezione che sottolineava, al contrario, la centralità degli aspetti medico specialistici. Nei corsi di specializzazione erano previsti, comunque, approfondimenti su aspetti relativi a specifiche minorazioni (in particolare quelle sensoriali). Ma sin dall inizio emergeva il problema di contemperare due opposte esigenze: fornire ai futuri insegnanti di sostegno una preparazione polivalente di base, caratterizzata in senso metodologico didattico; dotarli di un bagaglio di competenze specialistiche relative a tecniche e linguaggi relativi all intervento educativo su particolari deficit. Erano principalmente le associazioni delle persone diversamente abili (prime fra tutte l Unione Ciechi e l Ente Nazionale Sordomuti) a sottolineare la necessità di integrare la formazione polivalente con un alta formazione specialistica per quei docenti di sostegno che avrebbero dovuto 1

2 affrontare, nella propria esperienza professionale, situazioni di integrazione caratterizzate da deficit che richiedevano competenze specifiche 1. I rinnovati programmi del 1995 (DM n. 226, "Nuovi programmi dei corsi biennali di specializzazione per la formazione di insegnanti di sostegno alle classi in presenza di alunni in situazione di handicap") non modificavano di fatto tale impostazione: riproponevano la dizione "insegnante specializzato" che deve "svolgere attività di sostegno all'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap", attribuendo un forte rilievo alla sua funzione di risorsa "di sistema" per la classe e per la scuola, in grado di attivare ulteriori "reti di sostegno". Per far fronte, comunque, alle necessità di una maggiore formazione specializzata su particolari settori e minorazioni, il Ministero della Pubblica Istruzione prevedeva, con l art. 29 dell Ordinanza 14 febbraio 1996, n. 72, l organizzazione di Corsi di formazione/aggiornamento specifici che venivano, successivamente, meglio disciplinati dall O.M. n. 782 del 9 dicembre Si trattava di corsi desinati al personale con incarico a tempo indeterminato- della durata di almeno 80 ore, da organizzarsi, a cura dei Provveditorati agli Studi, in collaborazione anche con le associazioni delle persone diversamente abili. Numerosi di questi corsi di Alta Qualificazione venivano, in effetti, organizzati nel corso degli anni successivi in Italia riscuotendo un notevole interesse da parte dei docenti che li frequentavano ma, sin dalle prime esperienze, veniva sottolineato come l alta qualificazione ottenuta dai docenti non avesse alcuna spendibilità. I corsi, infatti non rilasciavano alcun titolo che avesse valore ai fini della progressione di carriera o che fosse collegato a forme di incentivazione economia. La formazione degli insegnanti di sostegno veniva radicalmente modificata dalla legge n. 341/90 e dal DM n. 226 del 26 maggio 1998 ("Criteri generali per la disciplina da parte delle università degli ordinamenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e delle scuole di specializzazione per l'insegnamento nella scuola secondaria"). La formazione iniziale e specialistica dei docenti diviene di competenza dell Università, la quale deve prevedere l'attivazione di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno, nell'ambito del corso di laurea in Scienze della formazione primaria e della SISS. Inserite nei normali curricoli formativi predisposti per i futuri insegnanti della scuola primaria e secondaria, sono previste "specifiche attività didattiche aggiuntive per almeno 400 ore" (di cui 100 ore di tirocinio in classi frequentate da alunni handicappati), al fine di conseguire in sede universitaria quei contenuti formativi "attinenti all'integrazione degli alunni handicappati", che consentono l'ammissione ai percorsi per lo svolgimento dell'attività didattica di sostegno. Il problema di una specializzazione di alta qualità rispetto a particolari deficit resta e, anzi, sembra venir aggravata dal fatto che la formazione prevede la frequenza di un corso di sole 400 ore, a fronte delle 1200 circa previste dalla normativa precedente. Non è un caso, perciò, che anche la formazione universitaria richiami, sempre nel citato DM n. 226 del 26 maggio 1998, l'esigenza di una successiva "ulteriore specializzazione", in sede di formazione in servizio, per il completamento della preparazione necessaria, in riferimento a particolari deficit sensoriali. 1 Cfr, ad esempio, L. Paschetta: Dai corsi polivalenti ai corsi non valenti, in Tiflologia per l integrazione, Anno 5, n. 1, Gennaio 1995, pag

3 L esperienza degli ultimi anni ha portato alla maturazione di alcuni punti fermi 2 : è necessario che tutti gli insegnanti, indipendentemente dal fatto che siano di sostegno o meno, abbiano una formazione sulla disabilità; è necessaria, poi, una formazione di alto livello dell insegnante specializzato, sia rispetto alle tematiche trasversali pedagogico-didattiche-psicologiche-sociologiche, sia rispetto ai contenuti specifici delle disabilità; una formazione troppo generica e debole può comportare dei rischi di disattenzione rispetto ai problemi e ai bisogni concreti delle persone diversabili 3 ; la preparazione attualmente fornita ai docenti specializzati (se limitata al solo semestre aggiuntivo di 400 ore) non è assolutamente in grado di fornire competenze adeguate se non viene ulteriormente potenziata; su una formazione di base di alta qualità vanno poi innestate, attraverso percorsi di ulteriore specializzazione, competenze specifiche su particolari linguaggi, tecniche e disabilità. Le prospettive aperte dalla riforma della formazione universitaria degli insegnanti (art. 5 della legge 53/2003) sembrano mostrare come alla prima delle esigenze sopra evidenziate si possa far fronte mediante l inserimento di crediti di pedagogia e didattica speciale nel curricolo di tutti i futuri docenti. Da più parti, poi, viene chiesta l estensione ad almeno 60 CFU del percorso di specializzazione per il sostegno. La situazione nel territorio abruzzese evidenzia particolari bisogni di formazione specialistica. Nel corso degli Anni Accademici , , , sono stati tenuti dalla Scuola di Specializzazione all Insegnamento Secondario R. Laporta dell Università G. D Annunzio di Chieti Pescara quattro semestri aggiuntivi di specializzazione per abilitatati SSIS e un corso di 800 ore per abilitati con altri canali. Hanno conseguito perciò la specializzazione per le attività didattiche di sostegno circa 400 docenti. Nel territorio abruzzese sono stati organizzati alcuni corsi di formazione-aggiornamento su specifici deficit (principalmente riferibili alla minorazione visiva) gestiti da associazioni di persone diversamente abili. Nessuno di questi corsi, di durata molto variabile e con contenuti molto specifici, si è concluso con il conseguimento di un titolo o con la certificazione delle competenze. Nessuno dei docenti specializzati ha potuto, pertanto, vantare una documentata ed accreditata preparazione specialistica per il trattamento di deficit particolari. Sono numerose, inoltre, le attività extra-scolastiche relative alla formazione ed all integrazione sociale delle persone diversamente abili. Particolare rilievo rivestono quelle di competenza dell Amministrazione Provinciale relative all assistenza domiciliare extrascolastica dei minorati sensoriali e dei pluriminorati, nonché quelle di assistenza scolastica specialistica 2 Si veda, a questo proposito, il documento elaborato dal CoDiSSIS al termine del I Convegno nazionale sulla formazione dell insegnante specializzato per il Sostegno nella scuola secondaria svoltosi a Perugina l 8 e9 ottobre Cfr M. Pavone, Quale insegnante per il sostegno? in Scuola e didattica, anno 50, n. 17, 15 maggio 2005, pagg

4 dell Amministrazione Comunale. Si tratta di servizi per i quali sono richieste sia competenze di base relative alle generali tematiche della disabilità - sia specialistiche relative al trattamento di particolari deficit. Relativamente a quest ultime mancano, al momento, iniziative sistematiche da parte di enti ed associazioni per la qualificazione professionale del personale impiegato. Si tratta di personale spesso eterogeneo, con percorsi di formazione molto diversi. Per rispondere a queste esigenze venne organizzato un Master di I livello in Didattica speciale per l integrazione di allievi disabili per l area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica, presso l Università degli Studi Gabriele d Annunzio di Chieti-Pescara nell annualità accademica del Il Master ebbe come obiettivo principale quello di professionalizzare nel settore dell handicap con particolare riferimento all area dei deficit sensoriali e della sindrome autistica. Si fece riferimento alla legge del , n. 68 recante le Norme per il diritto al lavoro dei disabili che guarda, con una strategia completamente diversa, a: una diversa valutazione dell invalidità una diversa modalità di gestione del collocamento obbligatorio l inserimento dell insegnamento individualizzato la mediazione tra domanda e offerta la creazione del Fondo Regionale per l occupazione dei disabili ( Cfr. 1 Rapporto sull Inclusione Sociale in Abruzzo,Regione Abruzzo, 2002) Obiettivi del Master furono: formare educatori specializzati per l integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone disabili in situazione di gravità; fornire agli educatori specializzati competenze specifiche di alta qualità nel campo della minorazione visiva, della minorazione uditiva e della sindrome autistica; realizzare una rete formativa a supporto delle figure impegnate nell integrazione delle persone diversamente abili che coinvolga l Università, le Associazioni, gli Enti. Per quanto riguardava le politiche formative e attive del lavoro, in relazione alla lotta all esclusione socio-lavorativa, si mirò a costruire una rete territoriale radicata sul territorio che, partendo proprio dall inserimento socio-scolastico, permettesse una sensibilizzazione attenta e un ottica partecipata ai problemi dell inclusione dei soggetti svantaggiati. 4

5 La formazione di educatori e operatori specializzati nell area dell handicap sensoriale e della sindrome autistica rappresentò una risposta importante sia per il pubblico che per il privato sociale. Infatti, la professionalizzazione di figure specializzate nel trattamento dei deficit sensoriali e della sindrome autistica ha, come impatto sul territorio, lo sviluppo della qualità della vita per i soggetti più deboli e per coloro che li hanno in carico, promuovendo reali e scientifiche prospettive di inserimento e integrazione, che passando attraverso l educazione hanno, come effetto moltiplicatore, quello di sensibilizzare l intero sviluppo locale. Il Regolamento in materia di autonomia didattica degli atenei nel definire gli obiettivi formativi dei Corsi di studio e il quadro generale delle attività formative da inserire nei percorsi di studio, specifica che tali attività devono essere determinate dalle università previa consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo del lavoro. Divenne fondamentale, pertanto, l attivazione di un progetto volto a realizzare una consultazione e un confronto permanente tra tutti gli attori dello sviluppo socio-economico del territorio per favorire un miglioramento e un potenziamento dei programmi, dei metodi e degli strumenti di formazione dei soggetti svantaggiati, con specifico riferimento alle esigenze del mondo del lavoro. I soggetti coinvolti furono: Unione Italiana Ciechi IRIFOR sez. provinciale di Chieti; Ente Nazionale Sordomuti sezione provinciale di Chieti; Associazione Famiglia Ipoacusici Abruzzesi; Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Data la specificità del Master, che rientrava nel settore dell aiuto allo svantaggio, il ricorso alle risorse tecnologiche innovative fu fondamentale per affrontare le tematiche proposte attraverso i sistemi più moderni, potendo così offrire delle risposte alternative ai metodi tradizionali. La competenza nell utilizzo delle nuove tecnologie, richiesta ai corsisti del Master, fu, d altra parte, necessaria per consentire, a chi soffre già di condizioni di handicap, di poter migliorare la propria qualità della vita. L attività formativa proposta riguardava competenze legate strettamente alle nuove tecnologie: una parte della formazione avvenne utilizzando strumenti informatici in situazione tradizionale-aula e avvalendosi di una piattaforma FAD in grado di proporre una formazione online con un apprendimento collaborativo, per rafforzare la motivazione dei corsisti. L apprendimento collaborativo in e-learning può essere definito come l acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un interazione di gruppo e che favorisce la riduzione dello skill-gap, consentendo la riqualificazione anche del personale impiegato grazie all utilizzo intensivo dei nuovi strumenti di erogazione in e-learning. Durante l attività corsuale vennero utilizzati dispense multimediali e supporti interattivi distribuiti su cd-rom per favorire l integrazione con il sistema web attraverso iper-link progettati ad 5

6 hoc. La predisposizione di dispense multimediali e book interattivi ottennero il risultato di accelerare la disseminazione di pratiche innovative, instaurando un dialogo sulla valutazione dei prodotti multimediali e dei problemi pedagogici connessi, fornendo inoltre ai progettisti di materiale didattico multimediale, informazioni utili per lo sviluppo di modelli e ambienti flessibili, adattabili alle esigenze dei corsisti. Un progetto di ricerca per i non-udenti nel Programma europeo Leonardo da Vinci - Lifelonglearning: Orientamento professionale per i non udenti Il progetto di ricerca, che è stato approvato nell ambito della programmazione comunitaria Leonardo da Vinci, è relativo all orientamento professionale per i non udenti. In questa sede verranno evidenziati i punti di sviluppo del progetto che, attualmente, è in fase di svolgimento. L importanza che l Unione Europea, attraverso le programmazioni dell istruzione e della formazione come quella del programma Leonardo da Vinci, dedica alle tematiche dell handicap e dello svantaggio, consente di sperimentare azioni di ricerca che mirano a costruire buone pratiche relative al trattamento pedagogico della differenza. L orientamento professionale è un processo che inizia dall infanzia e raggiunge lo stadio finale al termine del periodo adolescenziale. In questo processo, gli individui decidono quale lavoro svolgere in futuro attraverso l interazione con la formazione che hanno ottenuto dalla loro famiglia e dal loro ambiente. Tutto questo avviene grazie a un periodo di formazione, al fine di rendere raggiungibili tali obiettivi. Tuttavia, durante questo processo, le persone con problemi di udito fronteggiano alcuni ostacoli come, solo per fare un esempio, prepararsi mentalmente per un lavoro (impiego professionale). Questi ostacoli sono originati dalla mancanza di programmi che li prepari per un impiego adeguato. Molte persone audiolese non possono beneficiare delle informazioni fornite dalla loro famiglie, dagli amici e dai mezzi di comunicazione di massa, come la televisione e la radio, a causa della limitata comunicazione con il mondo udente. Per questa ragione, le persone con problemi di udito sono più svantaggiate delle persone udenti nel decidere per un impiego e partecipare ad un programma educativo per quel lavoro. In questo progetto di ricerca proponiamo di preparare per loro un manuale di orientamento professionale. Questo manuale-guida esaminerà problemi comuni, conseguenze, soluzioni e contemporaneamente/trasversalmente idee metodologiche da inserire nei loro programmi di studio scolastici. I non udenti hanno difficoltà nella comunicazione verbale, soprattutto per la mancanza di alcune funzioni e possibilità di ottenere le giuste informazioni: essi devono svolgere un orientamento professionale e programmi di preparazione per competenze nel momento in cui passano dalla scuola al lavoro: l inserimento in un impiego adeguato deve rispettare il loro handicap e le loro caratteristiche, per raggiungere così un elevato potenziale, indipendentemente dal tipo di livello di istruzione a cui appartengono. Il nostro progetto di ricerca Leonardo da Vinci riguarda lo sviluppo di teorie e prassi volte a migliorare l orientamento professionale per i non udenti in Italia e nei Paesi partner dell Unione Europea. I partner individuati eseguiranno lavori di orientamento professionale per i non udenti nei loro Paesi attraverso i programmi attuati per queste persone dalle diverse istituzioni. Sarà preparato uno studio dettagliato sui punti deboli dell orientamento professionale. Dopo aver confrontato questi operati, si intende sviluppare un programma comune per l orientamento professionale per i 6

7 non udenti. Questo programma, come da protocolli e accordi di intesa, sarà inserito nel curriculum scolastico. Tale collaborazione realizzerà, come risultato finale, un manuale sull orientamento professionale per i non udenti. Verrà prodotto, pubblicato e diffuso anche in formato CD. L a diffusione comprenderà anche la pubblicazione su un sito web dedicato. Obiettivi concreti del partenariato (project objective and strategy) L obiettivo generale del partenariato, che realizzerà tutte le fasi del progetto di ricerca, riguarda le teorie e le prassi a cui ricorrere per migliorare l orientamento professionale per i non udenti. I partner eseguiranno lavori di orientamento professionale per i non udenti nei loro Paesi U.E.. Dopo aver confrontato questi lavori (programmi di ricerca e progetti), si svilupperà un programma comune di orientamento professionale per non udenti. Per raggiungere questo obiettivo principale sarà sviluppata una serie di obiettivi propedeutici e operativi intermedi, quali: Raccogliere informazioni e dati sullo stato attuale della formazione e delle competenze professionali in materia di istruzione, il possibile miglioramento e la pratica in diversi paesi Identificare, nei gruppi bersaglio (target), gli approcci pedagogici più efficienti e più aggiornati Ipotizzare l ampliamento delle prassi, a livello istituzionale e culturale, al fine di motivare non solo gli studenti ma anche il personale docente Progettare e sviluppare un manuale su altre prassi alternative, per ottenere le competenze professionali necessarie in classi e per gruppi di destinatari Migliorare le competenze di base delle persone in termini di apprendimento di una lingua straniera e della conoscenza delle ICT Creare opportunità di scambi internazionali, mobilità e collaborazione del personale, soprattutto in riferimento alle comunità degli educatori e degli studenti Gestire e pilotare gli approcci innovativi propri del progetto di ricerca Sviluppare le tematiche della cittadinanza attiva, nonché quelle relative allo sviluppo personale e culturale Fornire un forum di discussione per le pratiche di formazione, scambio di esperienze e condivisione di idee Diffondere i risultati del progetto a livello locale, regionale ed europeo Ottenere la formazione guidata e preparare programmi educativi Sviluppare esperienze di apprendimento per le organizzazioni attraverso la comunicazione faccia a faccia (face to face) Promuovere la cooperazione europea per le competenze professionali in materia di istruzione fra i formatori VET: istruzione e formazione professionale degli insegnanti e tutor provenienti da diversi paesi europei Contribuire a costruire un Europa rispettosa e competitiva Temi e problemi da affrontare In modo parallelo si valuta lo stato attuale delle competenze professionali del personale educativo e si sviluppa un metodo analitico e comparativo attraverso workshops (laboratori), forum di 7

8 discussione, riunioni internazionali e locali. Con questo progetto di ricerca ci si propone di ottenere e raccogliere tutti gli approcci innovativi, pratici e pedagogici applicati nelle classi (scolastiche) dei partner. Tali approcci coinvolgeranno il personale che opera nel campo dell istruzione e permetteranno sia agli studenti che al personale educativo di risultare attivamente coinvolto in tutte le fasi progettuali. Risultati ed esiti (results and outcomes) 1) Maggio2011 redazione di documenti (della guida) sulla formazione professionale per i non udenti nei paesi partner 2) Giugno 2011 sito web del progetto 3) Febbraio 2012 un libro guida per la formazione dei formatori e del personale della scuola volto a fornire buone pratiche e una migliore consulenza 4) Maggio 2012 un CD con le presentazioni dei risultati nei paesi partner 5) Giugno 2012 un volume del programma di orientamento professionale 6) Giugno 2012 newsletters prodotte dal coordinatore e distribuite dai partner Valore aggiunto (europeean added value) I partecipanti beneficeranno della possibilità di incontrare persone di altri Paesi appartenenti all Unione Europea e di collaborare con loro, confrontandone l apprendimento, le esperienze didattiche, le rispettive lingue e intuizioni. In questo modo si amplieranno gli orizzonti e si darà loro la possibilità di contribuire anche alle discussioni multinazionali. I partecipanti saranno direttamente coinvolti nel processo di ricerca per essere i valutatori più importanti degli strumenti messi in essere, grazie ad una sezione del sito dove è possibile dare suggerimenti e avviare discussioni partecipate. Sarà così migliorata la comunicazione tra ricercatori e partecipanti al fine di sviluppare sinergie e feedback importanti per i risultati attesi. I ricercatori, lavorando su progetti a livello europeo con colleghi di altri Paesi, collaboreranno attraverso tre modalità : 1) Attraverso l esperienza e la competenza acquisita nella creazione e nello sviluppo del progetto 2) Attraverso la condivisione di buone prassi nell insegnamento e nell apprendimento 3) Attraverso il costante dibattito sulla teoria e sulla pratica relativa alle tematiche di inserimento formativo e lavorativo dei non-udenti nell Unione Europea, che si concentrerà sulle diverse esperienze e prospettive nazionali dei partecipanti. Impatto (impact) L impatto e i benefici previsti per le persone sono: 1) Lo sviluppo personale e professionale 2) Le opportunità di condividere conoscenze ed esperienze 3) Il rafforzamento della consapevolezza generale dell importanza di competenze-chiave relative all apprendimento delle lingue (uno step della ricerca richiesto dall U.E.) 8

9 4) Lo scambio di buone prassi relative all istruzione e alla tecnica didattica, con particolare riferimento all EdA (Educazione degli Adulti) 5) Lo scambio, la comprensione e l apprendimento delle somiglianze e delle differenze culturali tra le diverse istituzioni e i differenti territori dei Paesi partner 6) L arricchimento della loro esperienza europea 7) Il miglioramento del loro uso comunicativo della lingua inglese 8) Il dialogo interculturale tra i partecipanti coinvolti attivamente nelle attività del progetto 9) Il rafforzamento della loro capacità verbale e non-verbale di comunicare con persone di altri Paesi L impatto e i benefici previsti per le istituzioni sono: 1) La ricerca delle somiglianze e delle differenze culturali tra le diverse istituzioni e i differenti territori dei Paesi partner 2) La promozione e la valorizzazione dell accesso di uomini e donne della comunità a cambiamenti del proprio territorio o della propria comunità locale 3) L integrazione di una dimensione europea nei lavori delle istituzioni partner 4) Lo sviluppo della loro rete a livello europeo 5) L arricchimento delle loro competenze nell apprendimento e nell insegnamento, grazie a nuove pratiche di altri Paesi 6) Lo sviluppo del loro approccio intersettoriale, in senso olistico, nel processo di apprendimento 7) Una più ampia fiducia nell ampliare le attività di ricerca 8) L arricchimento della loro responsabilità sociale, grazie alla promozione di attività didattiche specificatamente rivolte a gruppi svantaggiati Importanza degli obiettivi del programma (relevance towards the objectives of the programme) Nel nostro progetto di ricerca, abbiamo intenzione di affrontare I suddetti obiettivi attraverso l adozione delle seguenti misure: Promuovere lo sviluppo di nuove competenze e professionalità in materia di Vet e orientamento- professionisti Contribuire allo sviluppo dell alta qualità dell apprendimento permanente e promuovere risultati elevati, innovazione e una dimensione europea nei sistemi e nelle prassi di questo settore Sostenere la creazione di uno spazio europeo per l apprendimento permanente Contribuire a migliorare la qualità, l attrattiva e l accessibilità delle opportunità di apprendimento permanente disponibili negli Stati membri dell U.E. Rafforzare il contributo dell apprendimento permanente alla coesione sociale, alla cittadinanza attiva, al dialogo interculturale, alla parità di genere e alla realizzazione personale Contribuire ad aumentare la partecipazione delle persone di tutte le età all apprendimento permanente, compresi i soggetti con esigenze speciali e altri gruppi svantaggiati 9

10 Sostenere lo sviluppo delle ICT innovative, anche per soggetti e gruppi svantaggiati, soprattutto per i contenuti, i servizi, le soluzioni pedagogiche e le pratiche di apprendimento permanente Contribuire alla promozione della cooperazione, al fine di assicurare la qualità in tutti i settori dell istruzione in Europa. Distribuzione dei compiti (distribution of task) L organizzazione di coordinamento del progetto di ricerca svolgerà i seguenti compiti: La direzione generale, il coordinamento e la responsabilità principale del progetto La coerenza e la continuità del progetto L ordine del giorno e il piano di controllo delle risorse I prodotti del progetto, come il sito web, il database on-line, i rapporti di riunioni transnazionali e la relazione finale La partecipazione alle riunioni internazionali per il progetto L ospitalità dei partner e l agenda per gli incontri transazionali L accoglienza dei partecipanti La valutazione del progetto e delle sue fasi La diffusione e la valutazione dei risultati del progetto in base al piano di diffusione stesso I contatti continui tra i partner coinvolti La diffusione, tra i partner delle informazioni e dei contenuti, del sito e delle attività progettuali La verifica dello stato di avanzamento del progetto La diffusione dei risultati di lavoro e l elaborazione dei prodotti finali sulle tematiche affrontate dal progetto di ricerca I compiti specifici saranno distribuiti tra le organizzazioni in base alle loro caratteristiche e competenze: utilizzo delle ITC, progettualità, gestione delle competenze, comunicazione strategica ed efficace, mediazione dei conflitti, gestione team di lavoro, esperienze nell educazione degli adulti, conoscenza della lingua inglese, flessibilità comportamentale. I gruppi di ricerca coinvolti dovranno: aiutare ad elaborare il sito web tradotto in ogni lingua pianificare e realizzare incontri internazionali nei loro Paesi partecipare alle riunioni internazionali Raccogliere ed elaborare informazioni ed esempi di buone prassi nei Paesi partner sulle tematiche del libero apprendimento e dell inserimento formativo di soggetti e gruppi svantaggiati prendere parte, con i relatori delle ricerche, al seminario finale partecipare al monitoraggio e alla valutazione del progetto cooperare nei gruppi di ricerca a livello internazionale organizzare i Seminari locali / finali partecipare alla creazione di materiale libero per imparare le lingue diffondere i risultati di lavoro nei loro Paesi 10

11 Inoltre, tutti i partner parteciperanno attivamente alle fasi del progetto di ricerca. In particolare prepareranno un rapporto sui programmi educativi e di orientamento professionale e sui piani di studio previsti nei loro Paesi per i target di beneficiari del progetto. In work-shop tematici si affronteranno gli scambi e i confronti fra le varie ricerche. Cooperazione e comunicazione (cooperation and communication) Il tempo di durata del progetto è di due annualità: al fine di permettere al partenariato di sviluppare azioni efficaci in termini di gestione, processo e valutazione, ogni gruppo di ricerca partecipante creerà un team-project con un coordinatore. Questi team-leader formeranno il gruppo operativo di progetto. La comunicazione e la cooperazione tra tutti i gruppi di ricerca partecipanti sarà, dunque, fornita da questi team-leader. WEBSITE: il sito web del progetto sarà uno spazio privato a cui solo i partner saranno in grado di accedere. Ogni partner avrà la possibilità di scrivere messaggi di posta elettronica a uno o tutti gli altri partner in questo spazio. Ai partner saranno fornite le informazioni riguardanti le notizie gli incontri, i materiali, le valutazioni, le informazioni di contatto, le mailing list, gli indirizzi di videoconferenza NEWS DELIVERING (consegna informazioni): i rapporti periodici sullo stato di avanzamento dei lavori saranno emessi ogni mese. Quando il coordinatore disporrà delle relazioni, queste saranno inviate, automaticamente, a tutti i partner della mailing list INCONTRI TRANSANZIONALI E MOBILITÀ: gli incontri transnazionali saranno tre, per ogni annualità, e verteranno sui risultati raggiunti e sulle strategie volte a conseguire i risultati attesi dal progetto di ricerca AVVIO DEL PROGETTO: riunione del gruppo target (insegnanti, studenti, personale scolastico e altre istituzioni collegate). Raccolta di informazioni sui programmi e piani di studio. Preparazione per il primo incontro di progetto. RIUNIONI GRUPPI DI RICERCA: scambio di relazioni preparate dai gruppi di ricerca dei Paesi partner. Preparazione di rapporti di valutazione, analizzatori e guide per ogni paese. Discussione sullo stato dell arte e comparazione tra sistemi dei diversi paesi in relazione alle tematiche di progetto 11

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