ESPERIENZA NUTRIZIONALE DI UTILIZZO DEL CYTOTOXIC TEST. Dr. Ercole Lauletta

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1 ESPERIENZA NUTRIZIONALE DI UTILIZZO DEL CYTOTOXIC TEST Dr. Ercole Lauletta

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5 The Lancet riporta uno studio effettuato su 123 pazienti, esaminati per citotossicità a 48 alimenti, dove risulta che grano (60%) e latte intero (53%) sono i maggiori responsabili di possibili intolleranze alimentari.

6 ESPERIENZA NUTRIZIONALE DI UTILIZZO DEL CYTOTOXIC TEST Sono stati analizzati i dati relativi all utilizzo del Cytotest, associando la patologia o sintomatologia riscontrata ai vari tipi di intolleranze. Sono stati inoltre valutati: casi con risoluzione positiva in seguito alla terapia adottata, consistente in una dieta specifica di eliminazione, dieta metabolica per un tempo variabile (da 4-6 settimane).

7 Materiali e metodi: Sono stati esaminati 1768 pazienti positivi al cytotest che presentavano varie sintomatologie, così distribuite: Obesità (anche sovrappeso) Colite Iperlipemie Iperglicemie Stati d ansia e attacchi di panico

8 Raccolta dati anamnestici. Quindi si richiedeva copia degli ultimi esami ematologici effettuati; i farmaci utilizzati; gli eventuali interventi chirurgici a cui si erano sottoposti. Tabella riguardante le abitudini alimentari del paziente, analizzando con particolare attenzione tutti i probabili cibi che potevano essere ingeriti durante tutta la giornata. Se i pasti venivano consumati a casa, al bar, al ristorante, in mensa oppure se il paziente si portava da casa il cibo al lavoro ecc. Inoltre si indicavano anche i cibi verso i quali il paziente mostrava maggiore preferenza o repulsione.

9 I pazienti venivano quindi sottoposti a prelievo di sangue in citrato (provetta per test coagulativi). Veniva quindi effettuato il Cytotoxic test Note le intolleranze elaborazione dieta ad esclusione Dieta metabolica a rotazione

10 Analisi statistica: I dati sono stati rilevati da una base dati in formato Access/Jet (mdb). Le statistiche e i relativi grafici sono stati ottenuti con query in sql e codice scritto in VBA (Visual Basic for Application). Le indagini statistiche hanno riguardato tipi di intolleranze associate alle varie patologie e ad alcuni sintomi tra cui quelli definiti sintomi spia come: stanchezza cronica, crampi notturni agli arti inferiori e attacchi di panico.

11 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee orzo-mais zucchero Obesità - Intolleranze

12 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Dermatiti - Intolleranze

13 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee ombrellifere zucchero Cardiopatie - Intolleranze

14 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Iperglicemie - Intolleranze

15 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota noce uovo-pollo vitacee zucchero Stati ansiosi - Intolleranze

16 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo musacee vitacee zucchero Stanchezza cronica - Intolleranze

17 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino olivo tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Crampi - Intolleranze

18 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Cefalea - Intolleranze

19 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Stipsi - Intolleranze

20 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Gastrite - Intolleranze

21 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% % pazienti ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmoneuovo-pollo vitacee zucchero Colite - Intolleranze

22 Valutazione della relazione esistente tra obesità e reazioni avverse agli alimenti non IgEmediate, mediante Cytotest.

23 L obesità rappresenta uno dei più importanti problemi di salute in quanto riduce l aspettativa di vita, aumenta la disabilità, la mortalità. 1 individuo 3 è obeso (cioè ha un peso superiore al 20% rispetto al peso corporeo ideale). Il soggetto obeso presenta un aumento del 20% del rischio di mortalità per complicanze, quali ipertensione, diabete ed iperlipemia Ha un ruolo importante, non solo nell età adulta, ma anche nell età scolare. Le complicanze legate all obesità gravano sulla spesa sanitaria per circa 10 miliardi di Euro l'anno. L'obesità è la seconda causa principale di morte prevenibile nelle popolazioni occidentali.

24 INTOLLERANZE E OBESITA The Journal of Clinical Investigation. Dec Obesity-induced inflammatory changes in adipose tissue Ruolo del sistema immunitario nella patogenesi dell obesità Tessuto adiposo in soggetti sovrappeso od obesi caratterizzato dall infiltrazione di macrofagi, importante fonte di infiammazione di questo tessuto.

25 INFIAMMAZIONE ed OBESITA' 2006 su The Journal of Clinical Investigation E Cytochine. "MCP-1 Contributes to macrophage infiltration into adipose tissue, insulin resistance, and hepatic steatosis in obesity" "Recent advances in the relationship between obesity, inflammation, and insulin resistance" Il sistema immunitario ha un ruolo importantissimo nella patogenesi dell'obesità e nell insulino resistenza.

26 Nel 2007 su Int J Obes (London) "Human adipose tissue macrophages are of an antiinfiammatory phenotype but capable of proinfiammatory mediator production" : Si evidenzia che l'infiammazione a basso grado attiva i macrofagi che si trovano nel tessuto adiposo. Macrofagi sono essi stessi responsabili dell'infiammazione di questo tessuto e inducono inoltre nell'organismo un rallentamento metabolico Invece di consumare calorie le accumulano, si depositano come altro tessuto adiposo. Ne consegue un importante correlazione tra modalità alimentari: induzione di resistenza insulinica sviluppo di malattie metaboliche modalità alimentare e attivazione delle adipochine.

27 Intolleranze alimentari coinvolte nei fenomeni di ingrassamento Per l instaurarsi di un processo infiammatorio a basso grado Per l evidenziarsi di una intolleranza alimentare è necessaria una continua stimolazione della sostanza irritante formazione di cellule infiammatorie e citochine PATOLOGIA DA ACCUMULO o DA IPERSTIMOLAZIONE. Quando è presente un intolleranza alimentare: introducendo nell organismo un alimento non tollerato si verifica una reazione infiammatoria.

28 Le cellule immunitarie presenti nella parete intestinale si attivano e iniziano a produrre sostanze attive come l istamina e altre sostanze simili. Si hanno inoltre fenomeni infiammatori anche a distanza dal punto di origine immunoflogosi a distanza, causando differenti sintomi, (es. dolori muscolari, disturbi gastro-enetrici, cefalee), che nel tempo possono costituire vere e proprie malattie. I RISCHI DELLO STIMOLO RIPETUTO Intolleranza alimentare, uno dei fattori che più contribuisce a innalzare il livello di infiammazione di base di un organismo

29 Sono stati esaminati 284 pazienti affetti da obesità o sovrappeso che mostravano una o più intolleranza alimentare. Valutazione del dimagrimento in funzione del tipo di intolleranza

30 Pazienti obesi: diminuizione media di peso per intolleranza 18,00 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 ananas caffé-cacao-tè com posite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino legum inose lievito liliacce maiale m erluzzo m usacee noce olivo om brellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salm one-trota uovo-pollo vitacee zucchero Kg / %intoll. I chili persi dopo circa 40 giorni (6 chili in media), non differivano sostanzialmente a seconda del tipo di intolleranza evidenziata VM Diff.Peso % intolleranze

31 Obesità + tiroidite: diminuzione media di peso per intolleranza ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmonetrota uovo-pollo vitacee zucchero Kg Eliminando il grano e il latte si avevano buoni risultati in diminuzione di peso in pazienti obesi e affetti da tireopatie. In letteratura è già stato evidenziato più volte, come una dieta priva di glutine e lattosio sia fondamentale per ridurre la produzione di autoanticorpi.

32 Kg Obesità + iperglicemie: diminuzione media di peso per intolleranza ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Poiché la resistenza insulinica è favorita da una predisposizione genetica e da un eccesso cronico di carboidrati nella dieta tanto da indurne una intolleranza, l eliminazione di tale alimento determinava una notevole diminuzione di peso (9 chili).

33 Obesità + cardiopatie: diminuzione media di peso per intolleranza ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Kg

34 Obesità + gastrite: diminuzione media di peso per intolleranza ananas caffé-cacao-tè composite coniglio crucifere gambero grano latte-bovino leguminose lievito liliacce maiale merluzzo musacee noce olivo ombrellifere orzo-mais riso rosacee rutacee solanacee tacchino tonno-salmone-trota uovo-pollo vitacee zucchero Kg

35 CONCLUSIONI: Curare una intolleranza alimentare o meglio uno stato infiammatorio generalizzato, significa migliorare lo stato di salute del nostro corpo. Impostare un regime alimentare rispettoso delle intolleranze, permette di ridurre significativamente lo stato infiammatorio e di perdere peso Riduzione del rischio di sviluppare malattie correlate al sovrappeso e all obesità, come diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari.

36 Intolleranze Alimentari e Obesità Giovanni De Pergola Professore Associato di Medicina Interna Medicina Interna, Endocrinologia e Malattie Metaboliche Dipartimento dell Emergenza e dei Trapianti di Organi Università degli Studi di Bari

37 Finalità dello Studio 1) Studiare la prevalenza delle intolleranze alimentari in una popolazione di soggetti sovrappeso od obesi ed normopeso, evidenziando la eventuale differenza tra i due sottogruppi per quanto attiene al numero, al tipo ed al grado delle intolleranze riscontrate. 2) Eseguire un anamnesi allergologica generale e specifica per alimenti, individuando una possibile differenza a riguardo delle intolleranze nze alimentari, del loro tipo e della loro gravità,, nel sottogruppo dei soggetti che risultano allergici (includendo anche i soggetti celiaci e intolleranti i al lattosio su base enzimatica) 3) Valutare se la semplice dieta di eliminazione possa determinare re un calo ponderale significativo, senza fare riscorso ad una restrizione ipocalorica ma utilizzare una dieta metabolica a rotazione nel sottogruppo dei d pazienti obesi od soprappeso 4) Valutare se la dieta di eliminazione possa migliore o risolvere re i sintomi riferiti dai pazienti obesi od soprappeso ed in particolare per quali di questi si sia riscontrata una maggiore percentuale di successi. 5) Valutare l esistenza di una possibile relazione tra intolleranze alimentare e parametri endocrino-metabolici nel sottogruppo dei pazienti obesi od sovrappeso

38 Soggetti Esaminati. Sono state reclutate consecutivamente 80 donne che lamentavano i sintomi comunemente riferiti in caso di intolleranza. BMI medio: 27,7+ 7,1 (17,5-48,9). Età media: ,9 anni (range: anni) 44 donne obese o sovrappeso (55%) 36 donne normopeso (45%) 1) Disturbi gastrointestinali sindrome del colon irritabile alterazioni dell alvo dispepsia pirosi gastrica 1) Cefalea diarrea stipsi 3) Astenia 4) Edema o succulenza degli arti inferiori 5) Prurito sine materia

39 PERCENTUALE DI SOGGETTI ALLERGICI NEL CAMPIONE NON ALLERGICI 64% ALLERGICI 36%

40 METODI Le donne (normopeso, sovrappeso ed obese) sono state valutate mediante: 1) Anamnesi medica, personale e famliare 2) Visita medica 3) Esame nutrizionale 4) Cytotest 5) Routine ematologica (solo le pazienti con BMI>25) 6) Esami ormonali (solo le pazienti con BMI>25) Insulina, TSH, FT3, FT4, Prolattina, Cortisolo 7) Esame statistico del campione (statistica descrittiva, correlazioni semplici, regressioni multiple per la verifica delle eventuali correlazioni significative, T-test di Student per campioni dipendenti) effettuato con il programma Statistica 1.0 per Windows

41 Trattamento Nutrizionale Alle pazienti che hanno manifestato specifiche intolleranze alimentari è stata proposta una dieta di eliminazione, mantenendo l obiettivo di proporre diete bilanciate per quanto attiene al contenuto di macro- e micronutrienti. (dieta metabolica) Le pazienti sono state educate a conoscere ed individuare sia le fonti alimentari principali che contengono le sostanze a cui sono risultate intolleranti, sia gli alimenti definiti collaterali, ossia o quelli appartenenti alla stessa famiglia biologica. Le pazienti sono state educate anche ad una corretta lettura delle le etichette commerciali. Dopo aver eseguito tale fase, le pazienti sono state educate a compilare un diario alimentare, al fine di valutare l adesione alla dieta e l andamento della sintomatologia, in modo da correggere prontamente le proposte dietetiche. Non sono state fornite indicazioni per ottenere un volontario decremento ponderale. In seguito, i pazienti sono stati convocati per una serie di controlli.

42 SINTOMI RISCONTRATI NEL CAMPIONE(BMI> 25) EDEMA PRURITO 10% 5% DERMATITE 5% PIROSI 8% CEFALEA 14% DISPEPSIA 7% NAUSEA 1% COLITE 7% METEORISMO 10% ALT.ALVO 4% DIARREA.DOL. ADD 7% 10% STIPSI 5% ASTENIA 7%

43 Percentuale delle Donne che Hanno Presentato Almeno 1 Intolleranza Alimentare (Intero Campione) 100% 96,25% 80% 60% 40% 20% 0% positivi 2 obese e 1 normopeso 3,75% negativi

44 Confronto delle Percentuali delle Pazienti che Hanno Presentato almeno 1 Intolleranza Alimentare Tra i 2 Gruppi del Campione 100% 95,50% 97% BMI>25 80% BMI<25 60% 40% 20% 0% POSITIVI 4,50% 3% NEGATIVI

45 Confronto del Numero Totale di Alimenti Non Tollerati Tra i 2 Gruppi del Campione N MEDIO ALIMENTI NON TOLLERATI 3,1 3 2,9 2,8 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 3,04 BMI>25 p = 0,002 2,6 BMI<25

46 Confronto del Numero Totale di Alimenti Non Tollerati Tra i 2 Gruppi del CAmpione (Soltanto Donne Con Intolleranze di Grado 2 2 e 3 ) N MEDIO ALIMENTI NON 2,5 2 1, ,88 p = 0, ,24 TOLLERATI CON GRADO 2 E 3 1 0,5 0 BMI<25 BMI>25

47 CONFRONTO TRA OBESI E NORMOPESO PER LA DISTRIBUZIONE SECONDO il GRADO DI INTOLLERANZA BMI>25 BMI< GRADO 1-2 GRADO 2 GRADO 3

48 ALIMENTI PIU FREQUENTEMENTE NON DISTRIBUZIONE TOLLERATI DEGLI ALIMENTI NON NEL CAMPIONE INTERO ZUCCHERO 3% TONNO 4% OLIVA 5% 'CAFFE PISELLIRISO BOVINI 2% 1% 4% TACCHINO 2% PEPERONI 2% GRANO 16% 7% CIPOLLA 4% LIEVITO 12% AGLIO 6% LATTE FAGIOLI 1% POMODORO PATATA 7% 4% MAIALE 5% 15%

49 ALIMENTI PIU FREQUENTEMENTE NON TOLLERATI NEL GRUPPO CON BMI>25 19,5% 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% PEPERONI TACCHINO BOVINI RISO PIS ELLI ZUCCHERO TONNO OLIVA CAFFE' CIPOLLA AGLIO FAGIOLI POMODOR PATATA MAIALE LATTE LIEVIT O GRANO

50 ALIMENTI PIU FREQUENTEMENTE NON TOLLERATI NEL GRUPPO CON BMI<25 15,2% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% PEPERO NI TACCHINO BO VINI RISO PIS ELLI ZUCCHERO TONNO OLIVA CAFFE' CIPO LLA AGLIO FAG IOLI POMODOR PATATA MAIALE LATTE LIEVIT O GRANO

51 ALIMENTI NON TOLLERATI IN BASE AL BMI 35,0% BMI<25 30,0% BMI>25 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% PEPERONI TACCHINO BOVINI RISO PISELLI ZUCCHERO TONNO OLIVA CAFFE' CIPOLLA AGLIO FAGIOLI POMODORO PATATA MAIALE LATTE LIEVITO GRANO

52 RELAZIONE TRA CELIACHIA ED INTOLLERANZA AL GRANO AL CITOTEST CELIACHIA INTOLL AL GRANO + CELIACHIA

53 RELAZIONE TRA BREATH TEST POSITIVO ED INTOLLERANZA AL LATTOSIO AL CITOTEST BREATH TEST + B. T.+ ED INTOLLERANZA AL LATTE

54 PESO PERSO DAI SOGGETTI OBESI E SOVRAPPESO IN SEGUITO ALLA DIETA DI ELIMINAZIONE 6 5 (range: 0-15) 0 5, ,2 2, peso perso 1 controllo peso perso 2 controllo peso perso totale. 11 pazienti su 44 non hanno seguito la dieta di eliminazione. delle 33 pazienti che hanno seguito la dieta, 3 non hanno perso peso

55 PERCENTUALE DI MIGLIORAMENTO DEI SINTOMI IN SEGUITO ALLA DIETA DI ELIMINIZIONE (BMI > 25) NON NOTA 15,9% NO 15,9% SI 68,2% 0% 20% 40% 60% 80%

56 PERCENTUALE DI RISOLUZIONE DI CIASCUN SINTOMO (BMI > 25) PRURITO 100% DERM ATITE 75% PIROSI 71,4% CEFALEA 53,84% DISPEPSIA 100% EDEMA NAUSEA 50% 100% COLITE 33%. DOL. ADD METEORISMO 100% 87,5% ALT.ALVO 66,6% DIARREA 75% STIPSI 50% ASTENIA 50%

57 DISTRIBUZIONE DEI SOGGETTI ALLERGICI SULLA BASE DEL BMI 80% 75% 70% 60% 55,6% 50% 40% 30% 45,4% 25% BMI>25 BMI<25 20% 10% 0% ALLERGICI NON ALLERGICI

58 DISTRIBUZIONE DEI SOGGETTI ALLERGICI E NON ALLERGICI SECONDO IL GRADO DI INTOLLERANZA GRADO 1-2 GRADO 2 GRADO 3 ALLERGICI NON ALLERGICI

59 Sintesi dei Dati Il 96,2 % delle donne è risultato positivo ad almeno un alimento, mentre soltanto il 3,75% (2 obese ed 1 normopeso) è risultato negativo alle sostanze testate. Le donne obese presentano un aumento del numero assoluto e del grado delle intolleranze Nelle donne normopeso l intolleranza l più frequente è quella al grano (15,2%), mentre nelle donne obese e/o in soprappeso l intolleranza l più frequenza è quella al latte (19,5%). Le pazienti allergiche hanno una prevalenza di intolleranze simile a quella dei soggetti non allergici, ma in esse prevalgono i gradi più elevati di intolleranza. Inoltre, la prevalenza di intolleranze a specifici alimenti sembra essere differente tra soggetti allergici e non allergicia llergici. La dieta di eliminazione induce un decremento ponderale nelle donne obese e in sovrappeso, pur in assenza di una restrizione calorica volontaria, permettendo di ipotizzare la esistenza di una relazione tra obesità ed intolleranze alimentari

60 Sintesi dei Dati La dieta di eliminazione ha migliorato la sintomatologia ed il peso p corporeo nella quasi totalità delle pazienti, dimostrando la utililità del cytotest nei pazienti che lamentano sintomi associati alle intolleranze leranze alimentari. Per quanto riguarda le correlazioni delle intolleranze alimentari, i, queste non hanno presentato alcuna relazione significativa con i parametri metabolici ed endocrinologici esaminati, ad eccezione di una relazione inversa tra numero di intolleranze e livelli circolanti del FT4. Quando sono stati esaminati soltanto i soggetti con intolleranza di grado 2 2 e 3, 3 è risultata una correlazione inversa con la percentuale dei linfociti ed una correlazione diretta con la percentuale dei neutrofili, suggerendo che le intolleranze possono causare o, al contrario, essere espressione di un alterato bilancio tra le percentuali dei diversi leucociti.

61 Intolleranze e Parametri Endocrino- Metabolici nelle Pazienti con Eccesso Ponderale (OK) Le intolleranze alimentari non hanno presentato alcuna relazione significativa con i parametri metabolici ed endocrinologici esaminati, ad eccezione di: 1) Relazione inversa tra numero delle intolleranze ed i livelli circolanti di FT4 (p < 0.05)

62 Dieta di Eliminazione: Donne Obese (OK) La dieta di eliminazione ha indotto un decremento ponderale di 5 Kg Kg (range: Kg) nelle donne obese, pur in assenza di una restrizione calorica volontaria La dieta di eliminazione ha migliorato la sintomatologia ed il peso corporeo nella quasi totalità delle pazienti, dimostrando la utililità del cytotest nei pazienti che lamentano sintomi associati alle intolleranze alimentari.

63 CONFRONTI TRA TERAPIE TRADIZIONALI, DIETA ESCLUDENTE ALIMENTI INTOLLERANTI E IDROCOLONTERAPIA NELLA SINDROME DELL INTESTINO IRRITABILE Bartolomeo M. MARINO*, Gabriele POZZO*, Federica ALIFFI (IP)*, Simona ALIFFI (IP)*, Gianni MIROGLIO** *Dipartimento di Chirurgia Generale Ospedale di Asti **Gastroenterologo-Endoscopista Asti

64 SINDROME DA INTESTINO IRRITABILE La Sindrome da intestino irritabile (SII) è una patologia gastrointestinale cronica continua o remittente, caratterizzata da frequenti sintomi comprendenti dolore addominale, meteorismo e disturbi intestinali che possono manifestarsi con diarrea, stipsi o alvo alternante, che presenta la caratteristica di entrambe. Il 40% dei pazienti con SII presenta sintomi così frequenti e severi da costringere all astensione dal lavoro e all assunzione esagerata di farmaci, rappresentando un notevole costo sociale.

65 CAUSE FISIOPATOLOGICHE -disturbi della motilità intestinale -aumentata sensibilità viscerale -sensibilizzazione post-infettiva -allergie -intolleranze alimentari -stress emotivi con associazione tra emozioni e motilità intestinale

66 MATERIALE E METODI Abbiamo reclutato 80 pazienti (5 maschi e 75 femmine), di età compresa tra i 20 ed i 60 anni, affetti da SII, facendo riferimento ai criteri diagnostici ed ai criteri clinici secondo la classificazione di Rome II. Sono state escluse patologie infiammatorie croniche intestinali, malattie diverticolari, patologie neoplastiche attraverso l esecuzione di: emocromo, VES, colonscopia, coprocoltura (in caso di diarrea) ed ecotomografia addominale per escludere anche patologie associate.

67 IPOTESI Individuare se esiste un trattamento clinico efficace nella Sindrome da intestino irritabile (SII).

68 QUALI POSSIBILI TRATTAMENTI? Terapia tradizionale Prove di intolleranze alimentari (Cytotest) Idrocolonterapia

69 TERAPIA TRADIZIONALE Probiotici/fibre Antimeteorici/carminativi Antispastici Antidiarroici Lassativi Ansiolitici e/o antidepressivi

70 IDROCOLONTERAPIA Procedura medica che consiste in un lavaggio continuo del colon a circuito chiuso, permette una pulizia completa del grosso intestino e riabilita i fisiologici movimenti intestinali.

71 OBIETTIVO Valutare quale sia, tra quelli analizzati, il trattamento più efficace nelle SII.

72 DISEGNO DELLO STUDIO PROSPETTICO Pazienti analizzati per un periodo di 6 settimane OSSERVAZIONALE Pazienti osservati durante il trattamento e valutati al termine dello stesso

73 POTENZA DELLO STUDIO In totale sono stati esaminati 80 pazienti, 20 per ogni gruppo di lavoro, età media 37 anni per un periodo di 6 settimane: I gruppo Terapia tradizionale II gruppo Cytotest III gruppo Idrocolonterapia IV gruppo Cytotest + Idrocolonterapia

74 RACCOLTA DATI Al fine di fare diagnosi di SII e valutare, al termine del trattamento, i benefici ottenuti, per ogni gruppo analizzato sono stati raccolti i seguenti dati: presenza di addominalgie frequenza dell eliminazione consistenza delle feci caratteristiche dell evacuazione presenza di muco presenza di distensione addominale- meteorismo

75 Sindrome da intestino irritabile Scheda di valutazione (secondo i criteri di Roma II Drossman) Gruppo: Data... Nome e Cognome Età Sesso M F telefono... Terapia assunta in precedenza... Esami ematici e diagnostici eseguiti: emocromo etg addome completo (neg) colonscopia (neg) Prima del trattamento Dopo il trattamento ( 6 settimane) 1. addominalgie 1. addominalgie attenuazione con la defecazione no si insorgenza associata ad alterazioni della frequenza dell alvo insorgenza associata ad alterazioni della consistenza delle feci 2. frequenza dell eliminazione 2. frequenza dell eliminazione > 3 evacuazioni al giorno > 3 evacuazioni al giorno < 3 volte alla settimana < 3 evacuazioni alla settimana 1 evacuazione / die 1 evacuazione ogni 2 giorni 3. anormale consistenza delle feci 3. consistenza delle feci caprine / dure caprine / dure liquide / acquose liquide / acquose normoformate Continua

76 Continua 4. anormale transito intestinale 4. transito intestinale sforzo urgenza sensazione di evacuazione sforzo urgenza sensazione di evacuazione incompleta avvertenza regolare dello stimolo benessere dopo l evacuazione 5. emissione di muco 5. emissione di muco si si no no 6. meteorismo o distensione addominale 6. meteorismo o distensione addominale si si no no

77 RISULTATI ADDOMINALGIE PRIMA DOPO (6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto

78 FREQUENZA ALVO STIPSI (dati posti a confronto con i risultati relativi al sintomo DIARREA nei rispettivi gruppi) PRIMA DOPO (6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto diarrea stipsi Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto diarrea stipsi

79 CONSISTENZA DELLE FECI FECI LIQUIDE (dati posti a confronto con i risultati relativi al sintomo feci caprine nei rispettivi gruppi) PRIMA DOPO ( 6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto caprine liquide Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto caprine liquide

80 TENESMO PRIMA DOPO (6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto

81 PRESENZA DI MUCO PRIMA DOPO ( 6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto

82 METEORISMO PRIMA DOPO ( 6 settimane) Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto Tradizionale Cytotest Idrocolon Idro-Cyto

83 DISCUSSIONE Dai risultati così ottenuti si evince che: ADDOMINALGIE 1. TERAPIA TRADIZIONALE riduzione del 48% 2. CYTOTEST riduzione del 45% 3. IDROCOLON riduzione del 81% 4. IDRO CYTO riduzione del 67%

84 FREQUENZA ALVO 1. TERAPIA TRADIZIONALE diarrea riduzione del 60 % stipsi riduzione del 70% 2. CYTOTEST diarrea riduzione del 100% stipsi riduzione del 57% 3. IDROCOLON diarrea riduzione del 100% stipsi riduzione del 87% 4. IDRO CYTO diarrea riduzione del 100% stipsi riduzione del 87%

85 CONSISTENZA FECI 1. TERAPIA TRADIZIONALE caprine riduzione del 55% liquide nessuna riduzione 2. CYTOTEST caprine riduzione del 80% liquide riduzione del 82% 3. IDROCOLON caprine riduzione del 100% liquide riduzione del 50% 4. IDRO CYTO caprine riduzione del 93% liquide riduzione del 100%

86 TENESMO 1. TERAPIA TRADIZIONALE riduzione del 17% 2. CYTOTEST riduzione del 59% 3. IDROCOLON riduzione del 47% 4. IDRO CYTO riduzione del 73%

87 PRESENZA DI MUCO 1. TERAPIA TRADIZIONALE riduzione del 60% 2. CYTOTEST riduzione del 80% 3. IDROCOLON riduzione del 100% 4. IDRO CYTO riduzione del 100%

88 METEORISMO 1. TERAPIA TRADIZIONALE riduzione del 35% 2. CYTOTEST riduzione del 83% 3. IDROCOLON riduzione del 58% 4. IDRO CYTO riduzione del 75%

89 CONCLUSIONI -1 La metodica che ha portato i risultati migliori nel trattamento della Sindrome da intestino irritabile è sicuramente l Idrocolonterapia in associazione al Cytotest. Tale metodologia, infatti, ha permesso una regressione quasi totale dei principali sintomi quali le addominalgie, la diarrea, la stipsi, il tenesmo, la presenza di muco ed il meteorismo nella maggior parte dei casi analizzati.

90 CONCLUSIONI -2 Il Cytotest, o meglio l astensione dagli alimenti risultati intolleranti, ha permesso una riduzione completa dei principali sintomi riferiti dai pazienti, quali diarrea e meteorismo

91 CONCLUSIONI -3 l Idrocolonterapia ha favorito un netto miglioramento delle addominalgie, della stipsi e dell alvo alternato

92 CONCLUSIONI -4 La terapia tradizionale, al contrario, non ha permesso di ottenere risultati significativi in nessuno dei sintomi esaminati, come si deduce, per esempio, dal dato relativo alla consistenza delle feci (liquide), in cui non si è rilevata alcuna riduzione della diarrea nei pazienti affetti da tale disturbo.

93 .inoltre Dall analisi dello studio è emerso che i pazienti sottoposti esclusivamente al Cytotest hanno ottenuto risultati apparentemente meno soddisfacenti, se paragonati a quelli raggiunti in associazione all Idrocolonterapia, in quanto l astensione dai cibi ritenuti intolleranti richiedeva un impegno ed una forza di volontà costanti, non sempre presenti, soprattutto nei più giovani. L Idrocolonterapia, invece, rappresenta un aiuto fondamentale nella regressione dei sintomi, soprattutto nei pazienti più ansiosi, poiché, grazie al rapporto prolungato (1 seduta a settimana per 6 settimane) che si instaura con l operatore, può costituire una sorta di terapia psicologica che permette di affidarsi con fiducia all esecuzione di tale trattamento e quindi di ottenere buoni risultati.

94 Nutrigenetica Il Sistema Nutrigene

95 NutriGENE 95

96 Geni Fattori Nutrizionali Variante testata Fattori di Rischio Patologie con cui associato nella letteratura 5HTT (SLC6A4) Adattamento allo stress 44bp ins - Disturbi del sonno - Ansia - Irritabilità - Metabolismo - Depressione - Disturbo ossessivo compulsivo - Anoressia - Studio del metabolismo ACE Sensibilità al sale I / D Ipertensione Malattie cardiovascolari (es. infarto, ictus) ADH1C Sensibilità al alcool Ile349Val Livelli di HDL Riduzione di malattie cardiovascolari APOC3 Olio d oliva (utilizzo) C3175G Livelli dei lipidi e TG Malattie cardiovascolari

97 Geni Fattori Nutrizionali Variante testata Fattori di Rischio Patologie con cui associato nella letteratura CYP1A2 *1F Sensibilità caffeina 163A>C Metabolismo di caffeina lento Infarto VDR 0 Densità ossea Osteoporosi CYP1A2 *1F Sensibilità carni grigliate 163A>C Aumento danno al DNA Tumori GSTM1 Crocifere (utilizzo) deletion IL6 TNF Infiammazione generale G -174C G-308A - Aumento danno al DNA - Aumento dei radicali liberi Livelli citochine -Tumori - Asma - Malattie cardiovascolari - Diabete tipo 2 - Artrite - Allergie - Asma -- Osteoporosi APOC3 LPL Sensibilità grassi saturi C3175G C1595G Livelli dei lipidi e TG Malattie cardiovascolari MTHFR Metabolismo Vitamine B (Acido Folico) C677T Livelli omocisteina - Malattie cardiovascolari (ictus, infarto) - Alzheimer - Depressione - Tumori - Osteoporosi

98 Geni Fattori Nutrizionali Variante testata Fattori di Rischio Patologie con cui associato nella letteratura ACE Sensibilità agli zuccheri e carboidrati I / D PPARG raffinati-. Fibra ProAla (12) Glucosio ed Insulina - Diabete tipo 2 - Sindrome metabolica SOD2 Stress ossidativo - protezione dai radicali liberi C-28T - Livelli di radicali liberi - Danno al DNA -Tumori TNF GSTM1 Sensibilità Nichel G-308A deletion Infiammazione da nichel Allergie dermatite VDR Metabolismo Vitamina D Calcio C>T (taq1) Densità ossea Resistenza all insulina - Osteoporosi - Diabete tipo 2 LCT Sensibilità lattosio CT Metabolismo del lattosio Intoleranza al Lattosio DQ2 / 8 Sensibilità glutine (morbo celiaco) Morbo celiaco

99 NutriGENE 1. Quadro Generale Modifiche da introdurre Basic Diet Intermediate Stress Adapter Increase Nutrients Antiossidanti Fibra Decrease Caffeina Grassi Saturi Carboidrati / zuccheri Carne grigliata Lactose Intolerance Coeliac dispostition Intolerante al Lattosio Negative

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