AUTORITA DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE ATO2 - MARCHE CENTRO - ANCONA

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1 AUTORITA DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE ATO2 - MARCHE CENTRO - ANCONA SERVIZIO DI REDAZIONE DELLE INDAGINI E DEGLI STUDI FINALIZZATI ALLA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO D AMBITO PER I COMUNI DELL ATO MARCHE CENTRO ANCONA FASE 3: A RELAZIONE COMMESSA: 2003/75/1 REVISIONE n MODIFICA DATA TECNICO CONTROLLO NOTE 0 PER EMISSIONE 11/05/2004 G.G. B.M. 1 PER REVISIONE 07/07/2004 B. M. B. M. Integr. temi s., DMV, pluv. ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE:

2 Hanno collaborato: dott. Giuseppe Bellomo (GETAS-PETROGEO s.r.l. - Pisa) dott. Roberto Ghezzi (GETAS-PETROGEO s.r.l. - Pisa) dott. Gianni Napoleone (Jesi) ing. Debora Piovani (Jesi) Coordinamento e Supervisione: dott. Giuseppe Ghezzi (GETAS-PETROGEO s.r.l. - Pisa) I

3 SOMMARIO PARTE I INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO GENERALE 1 PREMESSA RICERCA, RACCOLTA DATI ED INFORMAZIONI INQUADRAMENTO GEOLOGICO STRATIGRAFIA SUCCESSIONI DEI BACINI MINORI...8 PARTE II ANALISI IDROGEOLOGICA DI RIFERIMENTO ACQUE SOTTERRANEE 3 COMPLESSI IDROGEOLOGICI PRECIPITAZIONI SCHEDE D INQUADRAMENTO DEI COMPLESSI IDROGEOLOGICI BILANCI IDRICI DEI PRINCIPALI COMPLESSI IDROGEOLOGICI PIANURE ALLUVIONALI COMPLESSI CARBONATICI: LA SORGENTE DI GORGOVIVO ZONE DI TUTELA, RISPETTO E PROTEZIONE DELLA SORGENTE DI GORGOVIVO USO ATTUALE DELLE RISORSE IDRICHE DELLE UNITA IDROGEOLOGICHE STATO DI QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE VULNERABILITA DELLE UNITA IDROGEOLOGICHE PROTEZIONE DELLE RISORSE Linee Guida per la definizione dei criteri di protezione della risorsa Stima dei costi per l applicazione dei metodi di protezione delle risorse TEMI DI SVILUPPO INDIRIZZI GENERALI POSSIBILI SOLUZIONI PER AREE SPECIFICHE Area Fabriano (figura 1) Area Matelica (figura 2) Area Sassoferrato (figura 3) Area Arcevia (figura 4) Area Jesi...56 I

4 PARTE III ACQUE SUPERFICIALI 9 USO ATTUALE DELLE RISORSE IDRICHE DELLE ACQUE INTERNE FONTI INFORMATIVE UTILIZZATE E RIFERIMENTI PER LA VALUTAZIONE ACQUE INTERNE SUPERFICIALI PRELIEVI IDRICI DATI PLUVIOMETRICI BILANCIO IDROLOGICO Bilancio Idrologico Sezione Fiume Misa a Vallone Bilancio Idrologico Sezione Fiume Esino a Le Moie STATO DI QUALITA DELLE ACQUE SUPERFICIALI LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO IDRICO DI BACINO E LA DEFINIZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE Criteri generali e campo di applicazione Fase conoscitiva Metodologie Deroghe, gradualità di applicazione e controlli METODOLOGIA ASSUNTA COME TRACCIA DALLA REGIONE MARCHE Il DMV del bacino del Magra Il DMV del fiume Serchio Applicazione del metodo di determinazione del DMV del fiume Serchio al fiume Esino ACQUE SUPERFICIALI: TEMI DI SVILUPPO...93 PARTE IV SINTESI E CONCLUSIONI 11 SINTESI E CONCLUSIONI RICERCA RACCOLTA DATI ED INFORMAZIONI ELABORAZIONE ANALISI E COMMENTI DEI RISULTATI BIBLIOGRAFIA APPENDICE II

5 PARTE I INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO GENERALE 1 PREMESSA Con la presente relazione si descrivono tutte le attività volte alla valutazione dello stato quantitativo e qualitativo delle risorse idriche, superficiali e sotterranee utilizzate a scopo idropotabile per la predisposizione del piano dʹambito dei comuni dellʹato Marche Centro Ancona. Il territorio interessato comprende i seguenti Comuni della provincia di Ancona: Agugliano, Ancona, Arcevia, Barbara, Belvedere, Camerano, Camerata Picena, Castelbellino, Castelcolonna, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Cerreto dʹesi, Chiaravalle, Corinaldo, Cupramontana, Fabriano, Falconara M.ma, Genga, Jesi, Maiolati Spontini, Mergo, Monsano, Montecarotto, Montemarciano, Monterado, Monteroberto, Monte San Vito, Morro dʹalba, Offagna, Ostra, Ostra Vetere, Poggio San Marcello, Polverigi, Ripe, Rosora, San Marcello, San Paolo, Santa Maria Nuova, Sassoferrato, Senigallia, Serra de Conti, Serra San Quirico, Staffolo, oltre i Comuni di Esanatoglia a Matelica appartenenti alla Provincia di Macerata, per un totale di 45 Comuni. Sulla base delle specifiche tecniche di capitolato riferite allʹespletamento dellʹincarico, lo studio generale è stato articolato prendendo in considerazione separatamente, le risorse idriche sotterranee e superficiali e sviluppando le singole tematiche. 1.1 RICERCA, RACCOLTA DATI ED INFORMAZIONI La caratterizzazione idrogeologica dei Complessi di interesse acquedottistico e relativa produzione di cartografia tematica, sono state effettuate sulla base dei dati e documentazione forniti dagli Enti Gestori (Multiservizi Gorgovivo S.p.a. e Cisco Acque S.r.l.), Regione Marche, Provincia di Ancona, Protezione Civile ed Arpam, nonché da pubblicazioni scientifiche e lavori professionali. Le fonti di approvvigionamento acquedottistico censite per schede - vedi allegato B. - (pozzi, campo pozzi e sorgenti), sono state referenziate dal punto di vista idrogeologico attribuendole ai rispettivi complessi di appartenenza. Lʹanalisi idrogeologica di riferimento è stata effettuata sulla base della cartografia geologica ufficiale a scala 1: della Regione Marche, confrontando i dati geologici ed idrogeologici con quelli ricavati dalla ricerca bibliografica. 1

6 Le informazioni geologiche sono state confrontate con le sezioni della Carta Geologica delle Marche (CARG) scala 1:10.000, non ancora ufficialmente pubblicata ma disponibile alla consultazione. Sono state illustrate le caratteristiche geostrutturali e geomorfologiche dellʹarea marchigiana e descritte le unità litologiche affioranti assieme all individuazione e delimitazione dei maggiori complessi o unità Idrogeologiche. 2

7 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO Lʹarea territoriale esaminata, appartenente alla Provincia di Ancona e marginalmente alla Provincia di Macerata, interessa i bacini imbriferi dei fiumi Cesano, Misa, Esino, Musone, nonché la fascia litoranea compresa tra il fiume Cesano, fosso Rubiano e fiume Musone. L assetto strutturale dell area è il risultato dell evoluzione tettonica dell Appennino Umbro Marchigiano caratterizzata da un complesso sistema di pieghe e sovrascorrimenti, dislocate da faglie distensive. Le strutture plicative hanno direzione prevalente appenninica NNO-SSE, e meridiana N-S. La tettonica compressiva ha determinato il sollevamento della dorsale appenninica a partire dal Miocene sup. Pliocene. Dal punto di vista geologico il territorio è suddivisibile procedendo da ovest verso est in tre grandi domini, suddivisibili a loro volta in unità: 1. Dominio appenninico - dorsale umbro-marchigiana - bacino marchigiano interno - dorsali mediane - dorsale marchigiana 2. Dominio subappenninico - bacino marchigiano esterno. 3. Fascia costiera che rivestono diversa importanza sotto il profilo idrogeologico e quindi dellʹapprovvigionamento e sfruttamento delle risorse idriche. Le due dorsali sono costituite da anticlinori con strutture plicative che interessano le formazioni calcaree stratificate, e con strutture a stile rigido dislocate per faglia. La fascia compresa tra le due dorsali è costituita invece da un ampio sinclinorio con litotipi marnoso argillosi arenacei. Il bacino esterno è infine formato da unʹestesa monoclinale immergente verso E e NE con terreni prevalentemente argillosi di età pliocenica. Per ciascuna unità strutturale schematicamente inquadrata, vengono descritte ed illustrate in allegata cartografia, Tav 1 - Carta Geologica, le caratteristiche geologiche. 3

8 1. Dominio appenninico Dorsale Umbro-Marchigiana La catena interna appenninica corrisponde alla struttura anticlinalica mesozoica ad aspra morfologia, costituita essenzialmente da rocce calcaree. Il rilievo presenta pendii abbastanza acclivi e superfici sommitali sub-pianeggianti. I versanti orientali risultano inoltre più ripidi di quelli occidentali. Le principali vette comprese in questo settore di catena che segnano tra lʹaltro il confine con la regione Umbria sono, il M. Acuto (1668 m), il M. della Strega (1276 m), M. Tre Pizzi (1256 m) M. lo Spicchio (1200 m)ed il M. Serra Santa (1423 m). Bacino Marchigiano interno - Dorsali mediane Il corridoio collinare compreso tra le due dorsali è impostato su un bacino sinclinalico costituito prevalentemente da formazioni terrigene cenozoiche. Localmente affiorano rocce più competenti date da calcari marnosi cretaceo-paleogenici che tuttavia non alterano le forme collinari dellʹarea. Lʹunica eccezione è data dalla Dorsale intermedia del M. Valmontagnana (930 m) situata a ridosso della Dorsale Marchigiana dalla quale è separata dalla Gola di Frasassi incisa dalle acque del F. Sentino. La lunga fascia è caratterizzata altimetricamente, da quote che raramente superano i 500 m. Dorsale Marchigiana Detta dorsale è impostata su rocce prevalentemente calcaree; il rilievo assume forme tipicamente montuose M.Murano (882 m), M. Canfaito (1111 m), M. Pietroso (1093 m), M. Maltempo (1088 m) e M. San Vicino (1472 m.). Ad oriente di questʹultimo rilievo, affiora una piccola dorsale calcarea corrispondente alla struttura di Cingoli che raggiunge la quota massima su M. Acuto (820 m). A sud del M. San Vicino la struttura prosegue attraverso una serie di rilievi impostati su rocce calcareo marnose di età cretacea. 2. Dominio subappenninico Bacino Marchigiano esterno La porzione di territorio identificabile con il c.d. Bacino Marchigiano esterno è quella che presenta a livello regionale, la maggiore estensione areale. Questa vasta porzione è suddivisibile in una fascia di raccordo subappenninica ed una monoclinale degradante verso la fascia costiera entrambe con paesaggio tipicamente collinare costituito da terreni argilloso arenacei plio-pleistocenici. La fascia litoranea è costituita da coste basse che si raccordano dolcemente al retrostante sistema collinare. 4

9 2.1 STRATIGRAFIA Le rocce affioranti nell area studiata appartenenti alla sequenza sedimentaria del bacino umbro marchigiano vengono di seguito esaminate e descritte. Calcare Massiccio (Hettangiano Sinemuriano p.p.) - (58 ) Lʹunità è individuabile in numerosi affioramenti alcuni dei quali come nelle Gole di Frasassi presentano una buona esposizione. Si distinguono due membri: quello inferiore della potenza di oltre 700 m costituito da una sequenza ciclotemica, e quello superiore, dello spessore di circa m biodetritico. Il primo membro è formato da litofacies con biomicriti, calcari biodetritici e oolitici con frequenti strutture stromatolitiche e pisoliti. La stratificazione è indistinta in strati spessi e molto spessi, a luoghi netta in strati medi. Il membro superiore si presenta in strati spessi e molto spessi con litofacies biomicritiche e subordinatamente micritiche. La colorazione dei calcari è nellʹinsieme biancastra o nocciola chiaro. Corniola (Pliensbachiano-Lotharingiano) - (57) Lʹunità è formata da calcari micritici di colore biancastro o beige, con selce bruna o nerastra in noduli e liste, con intercalazioni pelitiche grigio verdastre abbondanti al tetto. Nella porzione sommitale si rinviene uno strato di alcuni metri di calcari nodulari rosei. Si rinvengono anche frequenti orizzonti detritici a granulometria varabile da fine a grossolana, a volte bioclastici (Marmarone) e slumpings intraformazionali. La stratificazione è netta, da sottile a media nelle litofacies micritiche, spessa e molto spessa, a volte lenticolare o indistinta nelle facies detritiche. Lo spessore della formazione è variabile da pochi metri fino a m. Formazione dei Calcari e Marne del Sentino e Formazione del Bosso (Oxfordiano- Pliensbachiano) - (56) La formazione dei Calcari e Marne del Sentino affiora in modo discontinuo con calcareniti grigiastre, calcari e calcari marnosi grigiastri con selce in liste e noduli, marne e marne calcaree e marne argillose grigio-verdastre, variamente alternate tra loro. La formazione è generalmente eteropica con la porzione superiore della Corniola e con quella basale della Formazione del Bosso. A luoghi però sostituisce del tutto questʹultima formazione e talora la parte basale dei Calcari diasprini. In conseguenza di ciò gli spessori variano da pochi metri fino a 50-70m. La formazione del Bosso è costituita da due membri di ridotto spessore, il Rosso Ammonitico ed i Calcari e Marne a Posidonia. 5

10 Il Rosso Ammonitico è formato da unʹalternanza di marne nodulari in strati medi e sottili, di calcari marnosi, e di calcari anchʹessi nodulari, in strati medio-spessi, presenti soprattutto nella parte basale dellʹunità. Localmente si hanno intercalazioni detritiche a granulometria variabile da fine a grossolana. Il colore di insieme è rosso con toni verdastri e giallastri. I Calcari e Marne a Posidonia sono costituiti alla base da calcari marnosi e marne nodulari, in strati medi e sottili, prevalentemente di colore rossastro con bande policrome, e verso lʹalto da calcari micritici biancastri o beige in strati medi o spessi, con selce policroma in liste e noduli e con frequenti livelli calcareo-detritici. Calcari e Marne a Posidonia, e Rosso Ammonitico noti generalmente come Formazione del Bosso, sono caratterizzati da un abbondante contenuto fossilifero rappresentato da Ammoniti. Lo spessore totale varia da 20 a 50 m. Calcari Diasprini (Titoniano inf.-calloviano) - (54) Questa formazione è caratterizzata da un elevato contenuto in silice, essendo formata da micriti con selce verdastra in liste e noduli, micriti verdastre silicizzate, selce policroma con intercalazioni di calcareniti, calciruditi e calcari protogranulari. La stratificazione è netta e sottile nelle litofacies più calcaree, mentre in quelle silicee è più irregolare, con rigonfiamenti e brusche terminazioni a lente. I depositi detritici assumono forme lenticolari oppure stratificate in strati medi o spessi. Lo spessore della formazione varia da 80 a 150 m. Maiolica (Aptiano p.p.-titoniano sup p.p.) - (53) La Maiolica chiude la sedimentazione prevalentemente carbonatico-silicea giurassica a contatto con le diverse successioni ma anche direttamente sopra il Calcare Massiccio. La Maiolica è costituita da micriti biancastre, in strati medi con selce nera in liste e noduli, e con sottili intercalazioni di peliti nerastre che aumentano di spessore e frequenza verso il tetto della formazione. Gli spessori presentano una notevole variabilità a seconda dellʹambiente di sedimentazione passando da circa 100 m. sui seamounts a m. per le aree bacinali. Marne a Fucoidi (Cenomaniano p.p. - Aptiano p.p.) - (52) Lʹunità è suddividibile in due membri, inferiore dello spessore di m. prevalentemente marnoso, e quello superiore, dello spessore di m. prevalentemente calcareo-marnoso e calcareo. Il primo membro è formato da marne e marne argillose policrome rossastre alla base e verdastre al tetto, in strati sottili con associate intercalazioni di marne bituminose nerastre e di micriti avana o verdastre. Il membro superiore è formato da alternanze, in strati sottili, di calcari, calcari marnosi, marne e marne calcaree, di colore biancastro o verdolino, con bande policrome, e con liste e noduli di selce varicolore, separati da sottili veli di argillosi. Il contenuto calcareo aumenta verso lʹalto con lʹaumento della selce e la sparizione delle argille. Scaglia Bianca, Rossa e Variegata (Priaboniano-Cenomaniano p.p.) - (51) La Scaglia Bianca è costituita da calcari micritici biancastri, frattura scagliosa, in strati sottili e medi, con selce nera, dʹaspetto zonato in liste e noduli. Si rinvengono inoltre intercalazioni 6

11 detritiche anche grossolane. Al tetto è presente il caratteristico strato bituminoso ittiolitico dello spessore di 1-2 m. noto come livello Bonarelli. Lʹunità ha uno spessore variabile da 15 a 40 m. Nella Scaglia Rosata si distinguono tre membri, lʹinferiore calcareo selcifero, il mediano calcareo marnoso o marnoso ed il superiore di nuovo calcareo selcifero. Il membro inferiore è costituito da calcari e calcari marnosi rosati a luoghi con bande policrome biancastre, con selce rossa, ma alla base anche verdolina o beige, in liste e noduli. Quello intermedio, di maggiore spessore, è composto quasi esclusivamente da marne e marne calcaree di colore rosato, a frattura scagliosa o concoide. Il membro superiore, infine, è formato da calcari e calcari marnosi rossastri, con selce rossa in liste e noduli. La stratificazione è in genere netta, in strati sottili e medi. Associati alle pelagiti si rinvengono depositi calcareo detritici. Gli spessori della Scaglia Rosata variano da m nelle zone di dorsale, fino a m nelle depressioni bacinali. Alla scaglia rosata segue superiormente un orizzonte dello spessore variabile da pochi metri a m, costituito da alternanze policrome di calcari micritici, calcari marnosi e marne calcaree, in strati medi e sottili. Scaglia Cinerea (Cattiano-Priaboniano p.p.) - (50) La Scaglia Cinerea è formata da un alternanza di calcari marnosi, marne calcaree, marne e marne argillose, e subordinatamente da micriti. Lʹunità è suddivisibile in tre membri: lʹinferiore caratterizzato da litofacies più calcaree e da una colorazione rossastra; il medio, di spessore maggiore prevalentemente marnoso di colore grigio verdastro; il superiore, infine, costituito in prevalenza da marne argillose grigiastre. La stratificazione è netta in strati sottili e medi, talora obliterata da un diffuso clivaggio. Si rinvengono al suo interno minerali femici e vulcanoclastiti. Lo spessore è variabile da 100 a 250 m. Bisciaro (Burdigaliano p.p.-acquitaniano) - (49) Lʹunità è costituita da alternanze in strati sottili e medi, solo raramente spessi, di: calcari e calcari marnosi scuri, a luoghi con liste e noduli di selce nera, marne calcaree e marne argillose grigie e livelli vulcanoclastici. Gli spessori sono in stretta relazione ai bacini di sedimentazione, variando da m nelle zone marginali fino a m in quelle bacinali. Schlier (Tortoniano-Langhiano p.p.) - (48) Lʹunità è formata da alternanze di marne, e marne argillose, e subordinatamente da marne calcaree e calcari marnosi biancastri. La stratificazione è netta e sottile, spesso obliterata da un diffuso clivaggio. Gli spessori sono estremamente variabili. 7

12 2.2 SUCCESSIONI DEI BACINI MINORI Vengono descritte le unità depositatesi nel Bacino Marchigiano interno in bacini cosiddetti minori che sono: Bacino di M.Turrino-Percozzone-S. Giovanni; Bacino di Serraspinosa; Bacino di S.Donato-Cantia; Bacino di Camerino. Depositi Pelitici - (Messiniano inf. - Tortoniano) - (40) Sono associazioni litologiche con prevalenza di materiali fini e subordinatamente sabbie sottilmente stratificate. Depositi Pelitico Arenacei - (Messiniano inf. - Tortoniano) - (39) Sono associazioni litologiche con alternanza di argille ed arenarie in strati sottili e medi. Depositi Pelitico Arenacei - (Messiniano sup.) - (38) Rappresentano il membro post-evaporitico della F.ne della Laga e sono caratterizzati da intercalazioni di orizzonti più grossolani spesso a geometria tabulare, in strati da medi a spessi. Depositi Arenaceo Pelitici - (Messiniano inf. - Tortoniano) - (37) Lʹassociazione è caratterizzata da un rapporto prevalente della frazione arenacea su quella pelitica. Depositi Arenaceo - Conglomeratici (Messiniano inf. - Tortoniano) - (36) Sono depositi prettamente grossolani dati da arenarie e conglomerati a geometria lenticolare. Depositi Arenacei - (Messiniano inf. - Tortoniano) - (35) Sono costituiti da arenarie in strati spessi e massicci Depositi Arenacei - (Messiniano medio) - (34) Detti depositi si differenziano dai precedenti per il fatto di essere stati deposti in ambiente euxinico. Formazione Gessoso Solfifera - (Messiniano p.p.) - (33) La Gessoso Solfifera è una formazione costituita dallʹalternanza di argille scure bituminose, diatomiti, gessi e gessareniti laminate, calcari solfiferi e calcari listati, depositati in ambiente euxinico ed evaporitico. 8

13 Argille a Colombacci - (Messiniano sup.) - (32) Sono litotipi costituiti da argille ed argille siltose, di colore grigio o nerastro, in strati sottili, in cui sono intercalati sottili livelli di calcari micritici biancastri di origine chimica (colombacci) e livelli di marne nerastre. Depositi Pelitici (31), Depositi Arenaceo-Pelitici (30), Depositi Arenacei (29) (Messiniano sup.) Costituiscono associazioni varie post-evaporitiche con diversi rapporti argilla/arenaria rinvenibili in strati sottili e medi spesso a geometria tabulare, come pure con litofacies canalizzate in strati spessi e massicci. Depositi Pelitici - (Pleistocene inf. - Pliocene medio) - (13) I depositi pelitici sono costituiti da argille bluastre debolmente siltose con sottili intercalazioni di sabbie e silts. Peliti con intercalazioni pelitico arenacee in strati sottili (Pleistocene inf.) - (11) Ai depositi pelitici si intercalano degli orizzonti argilloso arenaci a geometria lenticolare. Corpi prevalentemente arenaceo pelitici in strati da sottili a spessi - (Pleistocene inf. - Pliocene medio) - (9) Sono depositi canalizzati in strati da sottili a spessi in cui prevale la frazione detritica su quella argillosa. Corpi prevalentemente pelitico arenacei o siltosi in strati sottili - (Pleistocene inf. - Pliocene medio) - (8) Sono depositi canalizzati in strati mediamente sottili in cui prevale la frazione pelitica su quella detritica. Conglomerati e sabbie di tetto con intercalazioni di un livello guida limoso a gasteropodi - (Pleistocene medio - inf.) - (7) Sono depositi di facies di conoide alluvionale e di delta, rinvenibili con forme di riempimento di canali di incisione, nelle sottostanti peliti. Sono formati da conglomerati e sabbie. Alluvioni terrazzate - (Pleistocene medio) - (5) - (Pleistocene sup.) (4) Le alluvioni terrazzate sono disposte a diversa altezza secondo tre ordini di terrazzamento in tutte le valli fluviali. I depositi più antichi sono costituiti generalmente da ciottoli poligenici di granulometria variabile. Affiorano in lembi arealmente modesti ma di consistente spessore fino ad alcune decine di metri. Le alluvioni del 2 e 3 ordine si presentano in lembi più estesi e continui con spessori fino a m. Esse sono costituite da ciottoli a granulometria più uniforme, isoorientati ed embricati. Frequenti sono le lenti e livelli limosi e sabbiosi con clasti arenacei. 9

14 Detriti da falda - (Olocene-Pleistocene sup. medio) - (2) Costituiscono degli estesi e spessi accumuli adagiati lungo i versanti ed al piede delle unità del substrato. Sono costituiti da clasti eterometrici a spigoli vivi, appiattiti, in matrice limoso sabbiosa, e da blocchi, frazione fine e paleosuoli. I depositi di versanti si suddividono in stratificati originati da processi di gelifrazione e in conoidi detritici. Questi ultimi, facilmente riconoscibili per le forme a ventaglio si rinvengono più frequentemente in corrispondenza dei raccordi tra le valli montane ed i fianchi dei maggiori rilievi. Altri depositi di versante di natura eluvio-colluviale costituiti da materiali fini ricoprono invece i versanti argillosi e gli impluvi del Bacino Marchigiano esterno. Alluvioni attuali e recenti; depositi deltizi e di spiaggia attuali e recenti - (Olocene) - (1) Le alluvioni attuali e recenti riempiono gli attuali talweg fluviali costituendo il letto di esondazione dei fiumi. Le alluvioni del 3 e 4 ordine sono costitute da ciottoli eterometrici in matrice limoso sabbiosa. Sono sede delle falde acquifere di sub-alveo. 10

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