D.G.R. 394/07 456/07 PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA P.L.N.A.

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1 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA U.L.S.S. 13 DOLO-MIRANO CONFERENZA DEI SINDACI Comuni di: Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo Fiesso D Artico, Fossò, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Pianiga, Santa Maria di Sala, Salzano, Scorzè, Spinea, Strà, Vigonovo D.G.R. 394/07 456/07 PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA P.L.N.A.

2 PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA DELL AZIENDA ULSS 13 AREA ANZIANI Analisi del fenomeno della non autosufficienza e definizione dei servizi nel contesto territoriale della azienda ULSS 13 Il territorio della Azienda ULSS 13 è costituito da 17 Comuni per un totale complessivo di abitanti al 31/12/05. A tale data la popolazione anziana complessiva, con età superiore ai 65 anni, risulta pari a soggetti, rappresentati per il 54% dal sesso femminile. Nelle fasce di età e > di 75 si collocano rispettivamente il 10% (25.176) e il 7,5% (19.069) della popolazione totale con un indice di invecchiamento del 17,5%; l indice di vecchiaia è 130,3. Nel passaggio dal gruppo di anziani giovani a quello dei ultra75enni la prevalenza del sesso femminile aumenta dal 53% al 64%. Nell ambito del territorio dell Azienda ULSS insistono 2 Distretti: Il Distretto 1 Area nord con una popolazione di abitanti di cui >65 anni (17,4%), e il Distretto 2 area sud con una popolazione di abitanti e >65enni (17,6%). In ciascun distretto la proporzione tra ultra75enni e il gruppo degli anziani giovani e tra i due sessi è sovrapponibile e riproduce quanto osservato per tutto il territorio ULSS. Rispetto ai dati di popolazione riportati nel precedente piano di zona, relativi al 31/12/2002, si osserva un aumento della popolazione residente con età superiore ai 64 anni sia in termini assoluti: contro (+4924), sia in termini percentuali: 17,5% vs 16,17%, essendosi mantenuta la proporzione tra sessi e tra le due fasce di età analizzate. Le trasformazioni socio demografiche di questi ultimi anni, presenza di un elevato numero di anziani con età superiore ai 75 anni, polipatologici, spesso con bisogni complessi, soli o con famiglie in difficoltà a garantire un assistenza continuativa ed adeguata, stanno caratterizzando il tipo di cura e la rete territoriale dei servizi alla persona anziana. In ciascun distretto esiste L UVMD: equipe multiprofessionale deputata alla valutazione e presa in carico dei soggetti con bisogni socio sanitari integrati. La valutazione porta alla realizzazione di un progetto assistenziale personalizzato che tiene conto dei bisogni individuati, delle risorse residue della persona e del gradimento e condivisione dell utente e della sua famiglia. Le persone che afferiscono alla UVMD sono persone che hanno già avuto un colloquio preliminare con l assistente sociale, che individuato un bisogno complesso e la necessità di una risposta integrata fa richiesta di attivazione di UVMD. Durante l anno 2006 (Tab.1) le 2 UVMD hanno valutato complessivamente 756 utenti (1,7% della popolazione con età>65 ); tale popolazione era rappresentata perlopiù da donne (63%) e le fasce di età maggiormente rappresentate erano quelle comprese tra (42%) e > 85 (43%). Nel territorio i punti di osservazione della non autosufficienza del soggetto anziano sono costituiti da quei servizi cui gli interessati, spesso con bisogni socio-assistenziali complessi ma non solo, si rivolgono, in genere quando il nucleo famigliare che ha in carico l anziano da solo non è più in grado di affrontare la situazione, e contestualmente ne ha preso coscienza. Si ritiene opportuno commentare come sfugga alla osservazione il non autosufficiente che non prende contatto con i servizi. Potrebbe sembrare che tale dato non debba interessare ai servizi, essendo in tal caso verosimilmente autonomo, egli stesso o il nucleo famigliare 2

3 di riferimento, nell organizzare l assistenza. Tuttavia data la intrinseca fragilità di tale realtà, vedi ad esempio i casi di coppie di anziani (anche grandi anziani) dove il coniuge che funge da caregiver del partner non autosufficiente, improvvisamente viene meno a questa funzione per il subentrare di una grave malattia con perdita a sua volta di autosufficienza, se non per decesso (essendo i figli, quando ci sono, non disponibili per diversi motivi oggettivi e non sempre per cattiva volontà di assistenza). Sarà compito dell Azienda ULSS 13 individuare degli indicatori di queste condizioni di non autosufficienza non rilevabile: numero anziani soli e di coppie >75 anni, utilizzatori di altri servizi ULSS: numero di visite mediche, numero di farmaci, numero di patologie, richiesta di ausili di vario tipo, gravati da elevato indice di rischio perché senza figli, a basso reddito. Nel caso dei Comuni gli interventi sono di tipo economico o di assistenza domiciliare in ordine soprattutto al mantenimento della domiciliarità: il quadro che ne deriva è riportato nel Piano Locale della Domiciliarità Area Anziani. Nel caso di bisogno sociosanitario complesso la richiesta viene valutato in sede di Distretto con lo strumento della UVMD: equipe multiprofessionale deputata, secondo le indicazioni regionali, alla valutazione e presa in carico di soggetti con bisogni sociosanitari complessi. Valutato il caso, la UVMD individua un progetto assistenziale personalizzato che tenga conto dei bisogni rilevati, delle risorse residue della persona, gradito e condiviso dall utente e dalla sua famiglia. Le persone che afferiscono hanno per lo più già avuto un colloquio con la assistente sociale, che ravvedendo un bisogno complesso e la necessità di una risposta integrata fa richiesta di attivazione UVMD. La popolazione esaminata in UVMD-anziani costituisce una fascia assai ristretta della popolazione anziana (1,7 degli ultra 65enni ULSS) e molto selezionata essendo caratterizzata da condizioni di dipendenza e da un bisogno sociosanitario complesso, spesso arrivata al capolinea del suo percorso assistenziale. L'analisi della distribuzione per sesso e per fasce di età (Tab.1) evidenzia la prevalenza del sesso femminile (63% rispetto ai maschi) e delle fasce di età => 75 anni: su questa fascia di popolazione bisogna quindi concentrare la attenzione per fare previsioni riguardanti l'andamento del bisogno sociosanitario complesso, predisporre interventi di prevenzione. Il confronto con quanto emerso dalle valutazioni in sede UVMD eseguite nell anno 2001 evidenzia un trend in aumento della domanda per un incremento sia del numero delle valutazioni UVMD (+356, corrispondente ad un incremento del 53% dal 2001 al 2006) sia dei soggetti valutati (+238) che così passano dall 1.3% all 1.7% di tutta la popolazione ultra65enne. E soprattutto la fascia degli ultra75enni ad aumentare ed in proporzione soprattutto i maschi che passati a rappresentare il 37% della popolazione esaminata hanno avuto, rispetto al 26% espresso nel 2001, un incremento del 78%. L aumento del numero delle valutazioni UVMD dipende anche dall aumento delle valutazioni di verifica del caso, che rappresentano oggi il 21% del totale delle UVMD. Ad oggi, tale dato potrebbe essere espressione della maggior conoscenza di tale metodologia di lavoro sia da parte degli utenti che dei professionisti; ma anche il risultato di aspettative non soddisfatte dai servizi che spingono i famigliari a chiedere frequenti rivalutazioni per soluzioni alternative o fino ad ottenere la risposta attesa (vedi ad es. i casi in attesa di ingresso permanente in struttura con posizioni in graduatoria che non consentono la chiamata per essere continuamente superate dai nuovi punteggi più gravi che settimanalmente aggiornano la graduatoria unica ULSS): per questi aspetti con l attivazione del R.U.I. (Registro Unico Impegnative) le domande di UVDM saranno distinte per tipologia di domanda: urgente, cautelativa, verifica o aggiornamento di un progetto per una reale variazione del quadro (che potrebbe essere espressa dalla variazione di profilo di autonomia) o meno. 3

4 Tra i due distretti, area nord e area sud si osservano delle differenze: nel primo è maggiore il numero totale di UVMD e quello delle verifiche (Tab.1) ma anche è maggiore il numero dei casi = soggetti valutati, proporzionalmente molto più rappresentati dai grandi anziani rispetto all area sud. Il maggior numero di UVMD al distretto1 è giustificato anche da un maggior numero di passaggi verso la non autosufficienza di residenti nelle case di riposo dell area nord. L analisi della distribuzione dei profili di autonomia esaminati in UVMD (Tab.3) evidenzia come i più rappresentati siano i profili caratterizzati da alte necessità sanitarie (profilo 15 =13%), elevate necessità assistenziali per elevata dipendenza sotto tutti gli aspetti (cognitivo, funzionale, motorio: profilo 11=12%), gravi disturbi comportamentali (profilo 16= 12% e profilo 17= 9%), e profilo 8=12% definito da una parziale più o meno grave compromissione delle sue capacità cognitive, motorie, funzionali, il cui diverso combinarsi rappresenta una sfida assistenziale di un certo peso. Per un migliore quadro di insieme si sono esaminati i profili dopo averli aggregati (Tab.3) in macroprofili in base a quadri di non autosufficienza lieve o autosufficienza almeno parziale (profli 1 e 2); non autosufficienza medio-grave con conservate capacità cognitive e capacità motorie e funzionali più o meno gravemente compromesse (profili 3, 4 5); compromissione più o meno grave delle capacità cognitive, cui corrisponde la definizione di confuso data dalla regione veneto, e compromissione più o meno grave delle capacità funzionali con capacità più o meno conservata di deambulare (profili 6,7,8); profili caratterizzati da totale dipendenza e gravissima compromissione motoria e congnitiva (profili 9 e 119; profili con elevate necessità di ordine sanitario, cliniche o riabilitative (profili 12,13,14,15); profili con prevalenti disturbi comportamentali (16 e 17). In base a questa aggregazione (Tab.3) i soggetti confusi dipendenti e deambulanti (6,7,.8) vengono a costituire il gruppo più rappresentato (22%), seguiti dai soggetti con prevalenti disturbi comportamentali (21%), e quindi in modo paritario dai soggetti gravemente dipendenti e da quelli con gravi necessità di ordine sanitario (17%). Seppure con differenze di pochi punti percentuali questo ancora una volta mette in rilievo come una parte importante del bisogno sociosanitario complesso sia espresso da soggetti che non appartengono alle categorie classiche di soggetti gravi. Si può ammettere che la fase intermedia della compromissione cognitiva, funzionale, motoria possa mettere in difficoltà il caregiver molto più della totale non autosufficienza, quando l assistito essendo più passivo rispetto all intervento assistenziale risulti più gestibile, per quanto gravoso. In questo raggruppamento si trovano infatti profili che spesso cominciano in fase iniziale a presentare il disturbo comportamentale in valutazioni successive, per l aggravarsi di tale aspetto, tendono a rientrare nei profili con disturbo comportamentale prevalente. Le proposte assistenziali avanzate dalle UVMD (Tab.2) sono utili per capire il bisogno assistenziale della popolazione esaminata. Nell interpretare questi dati si deve considerare che la proposta assistenziale non può prescindere da quelle che sono le preferenze dell'interessato e dei suoi famigliari; in secondo luogo tali proposte sono formulate anche in base alle risorse del territorio del distretto. Vedi ad esempio la minor richiesta di Modulo Respiro nell area nord e la minor richiesta di ricovero in RSA riabilitativa nell area sud. La disponibilità infatti di soluzioni quali i Centri Diurni, i Moduli Respiro e la stessa RSA, non è sufficiente a renderle proposte appetibili se, situate distanti rispetto al domicilio dell'interessato e dei famigliari, creano problemi di trasporto (vedi azioni proposte nel Piano di Zona dei Servizi alla Persona Area Anziani). Durante questi anni, le Case di Riposo esistenti nel territorio ULSS 13, si sono rinnovate e molte sono diventate dei centri servizi e accanto alla disponibilità di posti letto 4

5 residenziali offrono altri servizi, tra cui i semiresidenziali come il Centro diurno e i Soggiorni temporanei. Attualmente i posti convenzionati (Tab.11) risultano essere 684 posti letto di residenzialità con una maggiore distribuzione nell area Nord (496 contro 188), 33 posti in centro diurno e 10 posti letto dedicati all accoglimento temporaneo nell area sud. Da dicembre 2006 la Residenza Sanitaria Assistenziale extraospedaliera per la riabilitazione neuromotoria e gestione di alcuni aspetti della demenza è passata in gestione alla struttura residenziale di Mirano, continuando a mantenere le caratteristiche di nucleo con finalità di ricovero temporaneo riabilitativo. Gli accoglimenti in casa di riposo (Tab.5), che avvengono secondo i criteri della graduatoria unica vigente, vedono maggiormente rappresentati i profili con una grave dipendenza globale e quelli con elevate necessità sanitaria/riabilitativa, seguiti da quelli con disturbi comportamentali gravi e quindi dai deteriorati deambulanti. La maggior disponibilità di posti letto nell area nord comporta una maggior richiesta di soluzioni di ricovero permanente nel distretto 1 e verosimilmente una maggior attivazione di soluzioni semiresidenziali di sostegno della domiciliarità nel distretto 2. Dall analisi delle percentuali dei profili accolti in casa di riposo emerge come i profili deambulanti e confusi (6,7,8) che nell analisi delluvmd risultano essere la popolazione prevalente (24%) risultino essere solo al terzo posto (38%) dopo i profili ad elevate necessità sanitarie (62%) e i comportamentali e quelli con grave dipendenza fisica (48%). BREVE PRESENTAZIONE DEGLI ATTUALI POSTI DESTINATI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA - RSA Riabilitativa Temporanea (20 p.l.) I profili di autonomia caratterizzanti i progetti UVMD per RSA sono in prevalenza quelli ad elevate necessità sanitarie/riabilitative seguiti da profili confusi e deambulanti. I primi aderiscono più strettamente alla mission riabilitativa. I secondi, appartenenti quasi esclusivamente al distretto 1, spesso insieme a necessità di riattivazione e recupero di alcune ADL hanno bisogni sociali che vengono soddisfatti da questa struttura in mancanza di altre tipologie assistenziali temporanee. - Soggiorni temporanei (10 p.l.) Negli ultimi anni sono stati molti gli interventi volti a favorire la domiciliarità delle persone anziane (vedi rappresentazione dell offerta Comuni/ULSS13/Case di Riposo presentato nel Piano Locale Domiciliarità Anziani). In questa ottica dal 2001 sono stati attivati presso le strutture assistenziali del Distretto n. 2 posti di soggiorni temporanei volti a tutelare gli utenti e le loro famiglie. Attualmente i posti offerti, nell ambito dei posti letto con quota sanitaria, sono 10: 4 presso la residenza Riviera del Brenta di Dolo 6 presso l RSA di Stra. I profili valutati in UVMD per soggiorni temporanei (Tab.6) sono tutti rappresentati. Aggregando i profili vi è una netta prevalenza dei confusi deambulanti (25%) seguiti da quelli con gravi disturbi comportamentali (22%) e grave dipendenza funzionale globale (21%). Tra gli accoglimenti(tab.7) prevalgono i profili con non autosufficienza moderata e 5

6 lucidi seguiti dai confusi deambulanti; la fascia di età più rappresentata è quella di oltre 85 anni (72%), in prevalenza donne. Dall analisi dei dati, si evince che nel corso degli anni i progetti UVMD concordati con l utenza sono percentualmente aumentati(tab.8) nonostante l offerta sia rimasta costante e ciò in parte potrebbe spiegare l aumento del divario tra percorsi concordati e usufruiti. Si sottolinea che gli accoglimenti in struttura sia per soggiorno temporaneo che per centro diurno sono minori rispetto a quelli concordati, pur tuttavia non c è una grande lista di attesa in nessuno delle strutture erogatrici. Esiste quindi una dispersione degli utenti, tra il momento della valutazione del bisogno e l effettivo ingresso, che fino al 2006 pur se autorizzato dalla UVMD non veniva regolato, a differenza di quelli definitivi, da una graduatoria unica. I periodi più richiesti, sono classicamente quelli estivi, anche se nessun periodo dell anno è risultato scoperto. Le motivazioni che portano a concordare con l utente e le famiglie periodi di ospitalità temporanea sociale sono tra i più vari, ferie o interventi chirurgici programmati o stress del caregiver, celebrazioni, ristrutturazioni o adeguamenti ambientali, eventi imprevedibili. Cercando di coniugare la motivazione e la criticità, si potrebbero rilevare le seguenti categorie: Eventi programmabili: ( forte motivazione bassa criticità) persone anziane che vivono ben assistite in famiglia da un care giver che deve assentarsi per un periodo definito di tempo. Eventi critici : (bassa motivazione elevata criticità) persone anziane sole o con una rete familiare a scarsa tenuta, non conosciute al servizio sociale comunale, che per un rapido decadimento fisico come nel caso di malattia, o per emergenza sociale ad esempio la morte del coniuge care giver si trovino in una situazione di emergenza. La proposta di ospitalità temporanea cerca di dare una risposta adeguata alla necessità di nursing e tutela necessari in attesa dell intervento assistenziale più adeguato e gradito che potrebbe richiedere tempi medio lunghi per la sua realizzazione (istituzionalizzazione, rientro a domicilio con assistenza domiciliare privata o comunale) Situazioni intermedie: anziani che vivono in un contesto familiare che necessita di periodi di respiro per continuare nell assistenza, procrastinando o attendendo l istituzionalizzazione nei casi in cui la posizione in graduatoria non sia delle più favorevoli. L esperienza maturata fa ritenere che, in accordo con le recenti disposizioni regionali l ospitalità temporanea sociale sia un modulo assistenziale gradito agli utenti e alle loro famiglie di supporto alla domiciliarità permettendo di coniugare motivi affettivi, relazionali e socioeconomici: patto con sicurezza di un ritorno a casa, minor senso di colpa dei familiari nel non sentirsi sempre adeguati nel ruolo di caregiver, contenimento e programmazione dei costi in base all economia familiare. L aumento quantitativo dell offerta coniugato con il rispetto di un adeguata flessibilità (ad esempio aumento numerico nel periodo estivo), possono favorire una possibile diminuzione dei costi per l anziano e la sua famiglia. - Centro diurno (33 p.l.) Attualmente, nel territorio aziendale sono presenti 33 posti di Centro diurno per anziani non autosufficienti accreditati dalla Regione. Essi sono distribuiti in tre Residenze per anziani: Don V. Allegri Salzano (18 posti) Residenza per anziani Riviera del Brenta Dolo (5 posti) 6

7 Rsa Craup - Stra (10 posti) L ingresso, in tali posti accreditati, avviene previa valutazione dell utente in UVMD. Attualmente la scelta della struttura viene praticata dall utente e dalla sua famiglia o dai servizi sociali in modo autonomo, non essendoci una graduatoria unica. Le motivazioni che sottendono il bisogno di centro diurno sono varie; trattasi perlopiù secondo i profili SVAMA, sia nella popolazione valutata che in quella effettivamente accolta (Tab.8 e 9), di soggetti deambulanti, confusi o con disturbi comportamentali gravi (profili % ; profili %), di sesso femminile (62%), di età avanzata compresa tra i e >= 85 anni. Il care giver è un figlio, o un coniuge o una badante con difficoltà di tenuta costante o in alcuni momenti definiti; alcuni sono soli, seguiti dal SAD comunale. In base alla motivazione e alla tipologia dei care giver tra gli ospiti dei centri diurni si possono delineare due popolazioni: una caratterizzata da soggetti che frequentano per tutta la settimana o la maggiorparte della settimana e da molto tempo, l altra costituita da soggetti che frequentano per alcuni giorni alla settimana o solo per il fine settimana con una durata temporale variabile. Si coglie, come nel primo caso, il centro diurno sia il principale erogatore dell assistenza, con una rete familiare assente o in costante difficoltà. Nel secondo caso si sostiene il familiare a continuare ad essere erogatore, permettendo momenti di pausa in relazione al bisogno, eventualmente anche durante il weekend; in questa tipologia di care giver talora si ravvede anche la necessità di aggiornamento o formazione rispetto alle tecniche di nursing. Tra i punti critici vi è da segnalare la difficoltà nei trasporti oltre alle considerazioni esplicitate in corso di stesura di Piano Locale della Domiciliarità dove ad es. si ribadisce la necessità, là dove possibile, di un progetto a termine eventualmente rinnovabile con un sostegno forte del caregiver. I profili prevalenti e in aumento sono quelli inerenti i soggetti deteriorati eventualmente con associati disturbi comportamentali gravi, da qui la necessità che vi siano strutture diurne dedicate all accoglienza e al nursing di questi soggetti ( centri diurni Alzheimer ). A completamenteo delle riflessioni di carattere programmatorio riportate nel presente documento, si richiamano: - al capitolo 4 del Piano Locale Domiciliarità Area Anziani Interventi di sollievo ; - Piano di Zona dei Servizi alla Persona Area Anziani: macro area dedicata al Sistema della residenzialità/semi-residenzialità. Entrambi i documenti integrano la programmazione del presente PLNA individuando le titolarità Comuni-ULSS-Centri di Servizio-Associazioni del territorio. CONCLUSIONI Nell ambito delle politiche che uniscono residenzialità e territorio a sostegno della domiciliarità si evince, dalla analisi dei dati, la necessità di implementare i servizi semiresidenziali che devono avere una più capillare distribuzione in tutto il territorio ULSS ed essere connotati da una particolare flessibilità, specie nei mesi estivi. L ospitalità temporanea sociale deve essere intesa non solo come ospitalità programmabile ma anche un modulo dedicato all accoglimento delle persone che trovandosi in ospedale a causa di una malattia grave e/ o associata al venir meno di una rete assistenziale adeguata, necessitino di un periodo congruo programmato e verificabile che permetta alla UVMD con l utente, la famiglia e/o i servizi sociali di trovare la soluzione 7

8 assistenziale più adeguata. Questi posti di dimissione protetta dovrebbero traghettare il soggetto verso una collocazione assistenziale adeguata che eviti il ricorso, dopo la dimissione, ad un veloce nuovo ricovero ospedaliero, incongruo. Anche i centri diurni devono essere implementati e a maggior ragione essere diffusamente distribuiti nel territorio ULSS, con trasporti garantiti. Si valuta utile la necessità di connotare alcuni nuclei di centro diurno dedicati ai soggetti affetti da demenza con disturbi comportamentali; in questo caso dovrebbero essere integrati con iniziative di formazione e di sostegno ai caregiver: ad es, gruppi di mutuo auto aiuto e corsi di formazione. Utile, nell ampliare la rete assistenziale, provvedere ad un certo numero di posti SAPA per accoglimenti temporanei di sostegno ai soggetti dementi con grave disturbo comportamentale che frequentano i centri diurni o che sono assistiti a domicilio con l eventuale assegno di cura (ex legge regionale 5/2001: N 162 soggetti iscritti nella graduatoria nell anno 2006). Visto alcune esperienze di accoglimenti nelle residenze ULSS di ospiti in stato vegetativo e l aumento anche nelle case di riposo di pazienti neoplastici terminali si rende necessario l attivazione di posti dedicati a stati vegetativi permanenti. Si evidenziano infine le seguenti considerazioni relative al circuito residenziale: - la persistente condizione di territorio ULSS sottoparametro evidenziata sia nella DGR 751/00, sia nella recente DGR 457/07; - il saldo di mobilità passiva confermato anche per l ultimo trimestre 2006 nel valore registrato dalla DGR 457/07; - il progressivo invecchiamento della popolazione > 75 anni nonché l indice di fabbisogno di impegnative calcolato dalla medesima DGR Da quanto premesso si evidenzia la necessità di adeguare la programmazione residenziale al fabbisogno rilevato. Dalle tabelle allegate al presente documento si individuano in progressione le fasi di implementazione di posti per la residenzialità che tengono conto di: 1) p.l. già attivi e non ancora accreditati nel circuito residenzialità; 2) attivazione di nuovi posti in fase di completamento; 3) costruzione di nuove strutture attualmente sprovviste di autorizzazione Regionale alla realizzazione. Si sottolinea, infine, come la programmazione abbia cercato di tenere conto della minore capacità ricettiva presente nell area sud (distretto n. 2) del territorio aziendale. 8

9 Tab.1) VALUTAZIONI UVMD - ANNO 2006 SUDDIVISE PER DISTRETTO, PER SESSO E PER FASCE DI ETÀ TOTALE DISTRETTO 1 AREA NORD DISTRETTO 2 AREA SUD N UVMD N UTENTI (CASI) 756 (M 37% F 63%) 418 (M 37% F 63%) 338 (M 37% F 63%) RANGE DI ETA (aa.) < 65aa. 3 % 4 % 3 % 65 74aa. 12 % 9 % 16 % 75 84aa. 42 % 43 % 40 % > 85aa. 43 % 44 % 41 % Tab.2) PROGETTI ASSISTENZIALI PROPOSTI IN UVMD - ANNO 2006 TOTALE ULSS 13 DISTRETTO 1 AREA NORD DISTRETTO 2 AREA SUD N % * N %* N %* CASA DI RIPOSO R.S.A. riabilitativa OSPITALITA TEMPORANEA SOCIALE CENTRO DIURNO LEGGE REGIONALE 5/ * la somma delle % non dà 100 poichè per lo stesso soggetto può esser proposto più di un percorso assistenziale 9

10 Tab.3) PROFILI DI AUTONOMIA VALUTATI IN UVMD DIVISI PER DISTRETTO ESPRESSI ANCHE COME PERCENTUALE E AGGREGATI PER MACROCATEGORIE - ANNO 2006 PROFILI DI AUTONOMIA numerosità: Distretto Disttretto ULSS % Macroprofili % AGGREGAZIONE PER MACROCATEGORIE DI PROFILI: PROFILI 1 e 2 : non autosufficienza lieve o autosufficienza almeno parziale PROFILI 3,4,5: non autosufficienza moderata grave; lucidi PROFILI 6,7,8: deteriorati deambulanti PROFILI 16, 17: disturbi comportamentali gravi PROFILI 9, 11: grave dipendenza non deambulanti PROFILI 12, 13, 14, 15: elevata necessità sanitaria/riabilitativa 10

11 Tab.4) PROFILI DI AUTONOMIA E PROGETTO DI CASA DI RIPOSO - ANNO 2006 PERCORSO PROFILI DI AUTONOMIA ASSISTENZIALE: CASA DI RIPOSO numerosità: Distretto Disttretto ULSS % Macroprofili % Tab.5) PROFILI DI AUTONOMIA E ACCOGLIMENTI NELLE CASE DI RIPOSO - ANNO 2006 ACCOGLIMENTI PROFILI DI AUTONOMIA: Numerosità: TOTALE MACROPROFILI N %

12 Tab.6) PROFILI DI AUTONOMIA E PROGETTO DI OSPITALITA TEMPORANEA SOCIALE - ANNO 2006 PERCORSO ASSISTENZIALE: OSPITALITA TEMP. SOCIALE PROFILI DI AUTONOMIA numerosità: Distretto Distretto ULSS % Tab.7) PROFILI DI AUTONOMIA E ACCOGLIMENTI IN OSPITALITA TEMPORANEA SOCIALE - ANNO 2006 STRUTTURE RESIDENZIALI DOLO STRA TOTALE PROFILI DI AUTONOMIA numerosità: Ospiti 24 (accessi 34) < >85 19 Ospiti 31 (accessi 47) < >85 21 N % Tab.8) PROGETTI DI OSPITALITA TEMPORANEA SOCIALE DISTRETTO 2 AREA SUD ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 UVMD OTS % 23% 37% 12

13 Tab.8) PROFILI DI AUTONOMIA E PROGETTI DI CENTRO DIURNO - ANNO 2006 PERCORSO PROFILI DI AUTONOMIA ASSISTENZIALE CENTRO DIURNO: numerosità: Distretto Distretto ULSS % MACROPROFILI % Tab.9) PROFILI DI AUTONOMIA E ACCOGLIMENTI IN CENTRO DIURNO - ANNO 2006 STRUTTURE PROFILI DI AUTONOMIA: RESIDENZIALI Numerosità: DOLO Ospiti < M 4 F >85 1 STRA Ospiti < >85 12 M 14 F 17 SALZANO Ospiti < M 11 F >85 15 MACROPROFILI N %

14 Tab.10) PROFILI DI AUTONOMIA E PROGETTO DI RSA - ANNO 2006 PERCORSO PROFILI DI AUTONOMIA ASSISTENZIALE: RSA numerosità: Distretto Disttretto ULSS N Macroprofili %

15 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Direzione Servizi Sociali _ D.G.R. n. 394 del e n. 456 del PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA (PLNA) TAB. 1 Case di Riposo ULSS 13 Case di Riposo L. Mariutto di Mirano S.M. dei Battuti di Noale RESIDENZIALITA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI Posti letto anziani Posti autorizzati Posti esistenti in Posti da non autosufficienti al Funzionamento Attesa autorizzare alla con quota sanitaria alla data del autorizzazione realizzazione al 31/03/07 31/12/06 senza Reg.le ex L.R. nel triennio ex quota sanitaria 22/02 entro L.R. 22/02 31/12/07 Area Nord 148 intensità M/R intensità Media RSA Noale Intensità M/R dal 1/12/2006 Tot intensità M/R + 47 Don Vittorio Allegri di Salzano Anni Sereni di Scorzè 77 intensità M/R intensità M/R 24 intensità Media Tot Nuove CdR - Spinea - Martellago - Camponogara Case di Riposo Riviera del Brenta di Dolo Area Sud 94 intensità M/R 24 intensità Media Tot Umberto I di Strà 70 intensità M/R + 9 Totali 586 intensità M/R 96 intensità Media Tot di Spinea Suore 36 15

16 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Direzione Servizi Sociali _ D.G.R. n. 394 del e n. 456 del PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA (PLNA) TAB. 2 SEMIRESIDENZIALITA CENTRI DIURNI Case di Riposo ULSS 13 Posti Centro Diurno Anziani non Autosufficienti con quota sanitaria al 31/03/07 Posti autorizzati al Funzionamento alla data del 31/12/06 senza quota sanitaria Posti in corso di realizzazione e da Autorizzare ex L.R. 22/02 triennio Case di Riposo L. Mariutto di Mirano Area Nord + 16 (attivazione 2008) S.M. dei Battuti di Noale Don Vittorio Allegri di Salzano 18 Anni Sereni di Scorzè + 30 Case di Riposo Riviera del Brenta di Dolo Umberto I di Strà Area Sud Totali Totale generale: 84 D.G.R. 394/07: Dotazione massima di posti autorizzabile dalla Regione + 10% rispetto al numero massimo di impegnative di residenzialità (10% 821= 82,10) 16

17 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Direzione Servizi Sociali _ D.G.R. n. 394 del e n. 456 del PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA (PLNA) TAB. 3 Case di Riposo ULSS 13 Case di Riposo L. Mariutto di Mirano S.M. dei Battuti di Noale Posti letto Media Intensità Area Nord 54 (48) (no meno di 60 ) PROPOSTE Ricovero Temporaneo S.A.P.A. DGR 2208/01 S.V.P. DGR 2209/01 4 (Attivato il 15/4/07 Nucleo Alzheimer n. 16 p.l.) Don Vittorio Allegri di Salzano 19 2 Anni Sereni di Scorzè Case di Riposo Riviera del Brenta di Dolo 37 (24 ) Area Sud 30 (24) 4 10 S.A.P.A. 4 S.V.P. 4 Umberto I di Strà S.V.P. Totali 158 (10) Indicazioni programmazione regionale: 1) Media Intensità: non superare il 25% del numero posti autorizzati (max 170) 2) Ricovero Temporaneo: non superare il 2,5% delle impegnative regionali (max 20) 3) S.A.P.A. ULSS p.l. S.V.P. ULSS 13 8 p.l. 17

18 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Direzione Servizi Sociali _ D.G.R. n. 394 del e n. 456 del PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA (PLNA) RESIDENZIALITA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI I NUMERI COMPLESSIVI DELLA PROGRAMMAZIONE TRIENNO D.G.R. 751/00 p.l D.G.R. 457/07 p.l. 903 accreditabili entro il D.G.R. 457/07 p.l fabbisogno complessivo nel triennio - IMPEGNATIVE DI RESIDENZIALITA DALL 1/07/07 n. 821 LE IMPEGNATIVE VENGONO AGGIORNATE ANNUALMENTE DALLA GIUNTA REGIONALE - Posti letti Media Intensità 158 (numero massimo 170) - Ricovero Temporaneo 20 (numero massimo 20) - Centri Diurni 84 (numero massimo 82) - Posti destinati a S.A.P.A 10 (nel rispetto DGR 2208/01) - Posti destinati a S.V.P. 8 (nel rispetto DGR 2209/01) - Posti accreditabili entro il 31/12/ ( = 817) nel rispetto del parametro regionale di n Posti da realizzare nel triennio 377 ( =1194) 18

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