Osservatorio sulla dispersione e l integrazione scolastica. La dispersione a Milano nei dati dell Anagrafe scolastica Anno scolastico

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1 a cura di Osservatorio sulla dispersione e l integrazione scolastica La dispersione a Milano nei dati dell Anagrafe scolastica Anno scolastico Report di ricerca a cura di Valentina Bugli, Massimo Conte e Stefano Laffi 1

2 Introduzione In questi anni sembra aumentata l attenzione sulla qualità e sugli esiti dei percorsi scolastici, non fosse altro per il modo e la frequenza con cui la Scuola italiana è tornata a essere oggetto di discussione e di attenzione da parte di molti e diversi soggetti. Indubbiamente, uno dei motori dell attenzione è stata la constatazione che la fotografia del nostro sistema scolastico, soprattutto quando confrontato con altri, mostra un immagine fatta di forti contrasti e di ampie zone d ombra. La preoccupazione per i dati collegati all apprezzamento dell impatto della scuola sulle traiettorie di vita dei ragazzi e delle ragazze che l hanno attraversata è andata a collegarsi con l attenzione rivolta a comprendere quali fossero politiche e strategie d intervento capaci di produrre effetti positivi. Il dibattito nazionale è stato reso ancora più urgente dalla constatazione della distanza dei dati nazionali dagli obiettivi fissati dalla Commissione Europea per attuare la strategia Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I due obiettivi fissati dalla Commissione Europea che riguardano direttamente il sistema scolastico, quale attore principale degli interventi rivolti alla crescita intelligente, sono che il tasso di abbandono scolastico diminuisca a meno del 10% e che il tasso dei giovani laureati salga sopra il 40%. In chiave europea l indicatore utilizzato per analizzare l abbandono scolastico è quello degli early school leavers (ESL): la quota dei giovani dai 18 ai 24 anni d età in possesso della sola licenza media e che sono fuori dal sistema nazionale di istruzione e da quello regionale di istruzione e formazione professionale. I dati italiani riferiti al 2012 fissano la media nazionale al 17,6% (20,5% per i maschi e 14,5% per le femmine): un risultato ben lontano dalla media europea del 12,8% e che rappresenta il quarto peggior valore europeo. La media della Lombardia è significativamente migliore di quella nazionale, per quanto anch essa lontana da quella europea: il 15,3%. In Italia le statistiche del MIUR fanno riferimento al rischio di abbandono, ovvero al fenomeno di fuoriuscita non motivata dal sistema scolastico, utilizzando le interruzioni di frequenza non motivate e non formalizzate quale indicatore del rischio di abbandono. Al di là della formalizzazione degli indicatori con cui provare a leggere la capacità di generare successo da parte del sistema scolastico, la letteratura che si occupa di questi temi non ha ancora trovato una definizione condivisa del concetto di dispersione scolastica e individuato in modo condiviso le dimensioni e i processi che possono farvi riferimento. Il lavoro di analisi condotto sui dati dell Anagrafe Scolastica 1 del Comune di Milano è stato rivolto a rilevare il rischio di abbandono, estendendo il concetto di rischio a tutti gli eventi, tracciati dall Anagrafe, che siano in qualche modo riferibili a un rischio di insuccesso e che, quindi, possano mostrarci l abbandono della scuola come esito di passaggi negativi. L obiettivo era quello di descrivere la distribuzione degli eventi rischiosi nella popolazione studentesca, negli istituti scolastici e nei quartieri garantendo a chi ha compiti di programmazione e di costruzione delle politiche un adeguato livello di evidenze su cui impostare il proprio lavoro. Alcune premesse alla lettura dei dati sono necessarie. La prima è che i dati dell Anagrafe Scolastica sono raccolti per consentire di monitorare i dati di flusso della popolazione scolastica iscritta nelle scuole milanesi e non di ricerca. Questo, nel lavoro di analisi, ha avuto delle ricadute soprattutto perché ha costretto i ricercatori a svolgere interventi sul database per renderlo utilizzabile e per provare a sanare alcune criticità dei dati raccolti. Lavorando su numeri così significativi non possiamo escludere il fatto che siano rimasti degli errori di sistema, per quanto marginali possano essere e per quanto poco possano influire sulle tendenze generali. La seconda è che i dati hanno un loro valore quando sono visti in relazione con altri dati: solo il confronto tra valori consente di capire se il sistema scolastico milanese sta riducendo o aumentando la propria capacità di contrastare efficacemente la dispersione scolastica o l insuccesso scolastico. Anche in questo caso la vera informazione sta nella differenza. Da questo punto di vista l analisi dei dati per l anno scolastico è un buon punto di partenza, ma potremo valorizzare il ruolo dell Anagrafe Scolastica in chiave di valutazione e di programmazione delle politiche scolastiche ed educative in ambito scolastico solo nei prossimi anni. 1 Ringraziamo per la competenza e la collaborazione la Dott.ssa Lina Lucarelli, la Dott.ssa Silvana Robbiati e la Dott.ssa Vittoria Carminati del Settore Programmazione e Coordinamento Servizi Educativi del Comune di Milano 2

3 1. La popolazione studentesca a Milano L Anagrafe scolastica del Comune di Milano raccoglie i dati degli alunni che frequentano le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado presenti sul territorio del Comune. Presso l Anagrafe scolastica sono conservati dati che sarebbero in grado di descrivere le traiettorie scolastiche degli alunni nel corso di oltre un trentennio: una massa significativa di informazioni capace di raccontare la storia delle scuole milanesi e d individuare fenomeni e linee di tensione. Relativamente all anno scolastico sono raccolti i dati che riguardano alunni, per il 51,77% ragazzi e per il 48,23% ragazze. Tab. 1 Alunni per sesso Femmine ,23% Maschi ,77% Totale ,00% Di questi gli alunni con cittadinanza italiana rappresentano il 78,05%, mentre gli alunni con cittadinanza non italiana sono il 21,95%. La percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana, del 21,30% è più alta della media nazionale, pari al 9,8% 3 per gli alunni di scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Si conferma, come nei dati nazionali, la prevalenza tra gli alunni con cittadinanza non italiana dei ragazzi e delle ragazze nate in Italia: sono il 13,96% degli alunni, mentre gli alunni con cittadinanza non italiana nati all estero sono il 7,58% del totale. Tab.2 Alunni per cittadinanza polarizzata Italiana ,29% Non Italiana, nato in Italia ,72% Non Italiana, nato all'estero ,58% Totale ,00% Manca il dato 375 La ripartizione degli alunni per cittadinanza non è uniforme, rispecchiando la differente presenza delle famiglie con cittadinanza non italiana sul territorio di Milano, esito della diversa composizione sociale dei quartieri e delle diverse strategie di insediamento e stabilizzazione delle presenze immigrate. Tab. 3 Alunni per cittadinanza e zona di residenza Cittadinanza italiana Cittadinanza non italiana, nato in Italia Cittadinanza non italiana, nato all'estero Zona 1 91,47% 6,06% 2,47% Zona 2 73,04% 16,76% 10,20% Zona 3 83,15% 10,87% 5,98% Zona 4 74,22% 16,17% 9,61% Zona 5 79,02% 14,61% 6,37% Zona 6 77,65% 14,75% 7,60% Zona 7 78,58% 13,03% 8,39% Zona 8 77,18% 14,77% 8,05% Zona 9 71,65% 18,51% 9,84% Totale 78,05% 13,96% 7,99% 2 All interno del database sono, in realtà censiti, alunni non rientrano nella nostra analisi perché trasferiti dalle scuole di Milano verso altre scuole. 3 Fonte: elaborazione su dati MIUR - Ufficio di Statistica 3

4 Le nazionalità non italiane maggiormente presenti nelle scuole milanesi sono specchio della composizione del collettivo immigrato, caratterizzato dalla presenza significativa di un numero limitato di nazionalità e da un numero elevato di nazionalità numericamente meno significative. Tab. 4 Alunni stranieri per nazionalità Numeri % sul totale % nati in Italia assoluti degli alunni Filippine ,60% 75,17% Egitto ,76% 52,56% Cina ,45% 75,92% Perù ,76% 70,55% Romania ,42% 44,91% Ecuador ,40% 79,22% Marocco 903 0,96% 71,43% Sri Lanka 813 0,87% 79,09% El Salvador 622 0,67% 48,55% Portare l analisi dei dati quantomeno a livello delle nazionalità, non accontentandosi dell etichetta omologante di cittadinanza non italiana, permette di ragionare sulle differenze che ci sono all interno del mondo dell immigrazione. Ogni gruppo nazionale, infatti, ha proprie specificità per quanto riguarda la storia migratoria e d insediamento a Milano, la composizione sociale in termini di capitali economici e culturali delle persone, le reti di riferimento. Tutti aspetti, questi, che influenzano le carriere scolastiche dei ragazzi e delle ragazze con un background migratorio. I dati dell Anagrafe scolastica rilevano anche gli alunni che sono identificati come nomadi: una etichetta difficile da interpretare in termini sostanziali (il nomadismo è ormai una caratteristica abbandonata da tempo da gruppi stanziali per ragioni economiche, sociali e culturali) e in termini formali (la categoria di nomade è una categoria auto o etero attribuita, in virtù di quali condizioni e di quali caratteristiche, con quali conseguenze nei processi istituzionali?). Dal punto di vista amministrativo dovrebbe corrispondere agli alunni residenti presso quelli che la normativa regionale identifica come Campi nomadi : chi si occupa di questi temi sa quanto sia una condizione discussa e controversa. La tabella, in ogni caso, riporta la percentuale degli alunni nomadi sul totale degli alunni, il numero assoluto di alunni identificati come tali e ne ricostruisce in percentuale le nazionalità di appartenenza. Tab. 5 Alunni nomadi 0,64% del totale 596 Romania 41,20% Italia 37,95% Bosnia Erzegovina 5,81% Serbia e Montenegro 6,15% Macedonia 2,05% Montenegro 1,37% Croazia 1,20% Albania 0,85% Kosovo 0,51% Serbia 0,51% Guardando i dati possiamo realisticamente pensare che dietro la definizione ambigua di nomadi si nascondano ragazzi e ragazze che appartengono a gruppi familiari di origine sinta, con una significativa presenza di alunni di cittadinanza italiana, o di origine rom, con una significativa presenza di alunni di cittadinanza romena. 4

5 Le tabelle successive riportano gli alunni censiti nell Anagrafe scolastica per grado d istruzione, per tipo di scuola frequentata e per Zona di decentramento della città su cui insiste la scuola frequentata. Tab. 6 Alunni per grado della scuola frequentata Scuola primaria ,57% Scuola secondaria di primo grado ,43% Totale ,00% Tab. 7 Alunni per scuole statali e non statali Scuole Statali ,87% Scuole Paritarie ,45% Scuole Private non paritarie ,68% Totale ,00% Tab.8 Alunni per Zona di pertinenza della Scuola Zona ,17% Zona ,97% Zona ,91% Zona ,06% Zona ,05% Zona ,22% Zona ,40% Zona ,79% Zona ,42% Totale ,00% I dati dell Anagrafe scolastica consentono di descrivere, almeno in parte, le caratteristiche dei nuclei familiari da cui provengono gli iscritti. Le informazioni sono generate dall incrocio delle banche dati prodotte dalle Scuole di provenienza con quelle dell Anagrafe comunale. Da questo incrocio è possibile ricostruire le cittadinanze dei genitori, i luoghi di nascita, il titolo di studio e la professione. Questi due ultimi dati sarebbero particolarmente interessanti perché consentirebbero la lettura delle traiettorie scolastiche dei figli a partire dai capitali culturali (approssimati al titolo di studio) e dei capitali economici (approssimati all impiego lavorativo) dei genitori. Purtroppo la qualità del dato legato alle professioni nell economia di questo lavoro di ricerca non consente di trattare le informazioni in modo adeguato. Il titolo di studio, invece, offre qualche informazione in più, ammettendo due limiti: il primo è che è un informazione raccolta a partire da un autodichiarazione delle persone in sede amministrativa; il secondo è che l informazione non è accurata allo stesso modo per i genitori italiani e per quelli stranieri. Per descrivere il capitale culturale delle famiglie abbiamo scelto di utilizzare il titolo di studio familiare, ovvero il titolo di studio più elevato eventualmente conseguito dai due genitori. La tabella successiva riporta la distribuzione di frequenza e percentuale dei titoli di studio. Tab.9 Alunni per titolo di studio familiare Titolo non indicato ,87% Nessun titolo ,25% Licenza elementare 624 0,66% Licenza media ,92% Diploma di qualifica 475 0,50% Diploma ,59% Diploma universitario ,40% 4 Per quanto siano formalmente non riconosciute dal sistema pubblico, abbiamo tenuto all interno dei dati anche le posizione degli alunni che le frequentano per consentire il confronto in chiave longitudinale con le elaborazioni prodotte dall Anagrafe Scolastica del Comune di Milano che le comprende nel proprio monitoraggio 5

6 Laurea ,97% Studi esteri ,85% Totale ,00% La percentuale di titoli di studio identificati con l etichetta studi esteri è molto alta e riferita in modo esclusivo a nuclei familiari in cui i genitori sono di cittadinanza non italiana. Nella lettura del dato pesa, ovviamente, quel 14% di casi per i quali non è riportato un titolo. 6

7 2. Gli eventi collegati alla dispersione scolastica Come abbiamo visto nell introduzione, il dato ufficialmente preso dal MIUR quale indicatore del rischio di abbandono è quello dell interruzione di frequenza non formalizzata. Esistono, è bene ricordarlo, interruzioni di frequenza che non sono considerate nella valutazione del rischio di abbandono: sono quelle formalizzate e quelle legate al proscioglimento dell obbligo scolastico per avere raggiunto i 16 anni di età. La tabella 10 riporta i numeri relativi alle tre diverse tipologie d interruzione di frequenza. Tab. 10 Alunni per tipologia d interruzione Interruzione non formalizzata 354 Interruzione formalizzata 242 Proscioglimento per avere compiuto 16 anni 94 Le interruzioni non formalizzate sono, pertanto, 354: ovvero lo 0,37% degli alunni censiti dall Anagrafe scolastica. La tabella 11 mostra come le interruzioni non formalizzate si distribuiscono nei diversi gradi d istruzione. Tab. 11 Tipologia d interruzione per grado di Scuola Interruzione formalizzata Interruzione non formalizzata Proscioglimento per raggiungimento 16 anni Scuola primaria ,20% 0,32% 0,02% Scuola secondaria di primo grado ,35% 0,47% 0,24% Totale ,26% 0,38% 0,10% I dati nazionali, raccolti dal MIUR attraverso l Anagrafe scolastica, fanno riferimento alle scuole secondarie di primo e di secondo grado. Tab. 12 Indicatore del rischio di dispersione nazionale ( ) 5 Interruzione non formalizzata Scuole secondarie di primo grado Scuole secondarie di secondo grado 0,8% 0,2% 1,2% Dal confronto tra i dati milanesi risulta evidente come all interno delle scuole milanesi la percentuale di interruzioni non formalizzate, che rappresenta l indicatore del rischio di dispersione nazionale, sia il doppio del valore nazionale. Le ragioni di questa differenza va cercata nella particolare composizione della popolazione scolastica cittadina, con una percentuale di alunni con cittadinanza non italiana molto più alta del dato nazionale. Seguendo l andamento delle diverse tipologie d interruzione nel corso degli anni scolastici che vanno dall anno scolastico all anno scolastico possiamo osservare, per quanto all interno di un andamento non lineare, una diminuzione in termini relativi delle interruzioni non formalizzate. L aumento in valori assoluti è da collegare all aumento della popolazione scolastica: gli alunni delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado censiti dall Anagrafe scolastica sono passati, infatti, dagli dell anno scolastico ai dell anno scolastico Nell ultimo anno e rispetto all anno scolastico precedente le interruzioni non formalizzate diminuiscono per le scuole primarie in termini sia assoluti che percentuali, mentre restano stabili in termini percentuali e aumentano in numeri assoluti per le scuole secondarie di primo grado. 5 Fonte: MIUR - Ufficio di Statistica 7

8 Tab.13 Tipologie di interruzione per anno scolastico 6 Anno Scolastico Formalizzata Non formalizzata Proscioglimento Scuola primaria ,12% 221 0,41% 17 0,03% ,09% 287 0,52% 10 0,02% ,20% 209 0,37% 3 0,01% ,18% 246 0,43% 13 0,02% ,22% 212 0,37% 2 0,00% ,20% 189 0,32% 10 0,02% Scuola secondaria di primo grado ,18% 185 0,58% 91 0,28% ,28% 196 0,60% 68 0,21% ,45% 151 0,45% 90 0,27% ,46% 199 0,59% 59 0,17% ,47% 135 0,40% 80 0,23% ,35% 165 0,47% 84 0,24% Totale ,14% 406 0,47% 108 0,13% ,16% 483 0,55% 78 0,09% ,29% 360 0,40% 93 0,10% ,28% 445 0,49% 72 0,08% ,31% 347 0,38% 82 0,09% ,26% 354 0,38% 94 0,10% Un dato interessante è quello relativo alle interruzioni formalizzate che, per quanto in contrazione nell anno scolastico sono significativamente aumentate in termini numerici e assoluti dall anno scolastico Il contributo principale che determina l aumento è rappresentato dagli alunni con cittadinanza non italiana: un dato che dovrebbe spingere ad approfondire temi legati, per esempio, alla diffusione dell educazione parentale presso i collettivi immigrati. Gli alunni con cittadinanza non italiana sono anche quelli più presenti tra le interruzioni non formalizzate: ci troviamo di fronte, con grande probabilità, a un effetto che cumula l aumento degli alunni con background migratorio nelle nostre scuole, la diversificazione dei percorsi migratori e sociali delle loro famiglie e le diverse criticità con cui il sistema scolastico deve fare i conti in questi anni. Tab. 14 Tipologia d interruzione per cittadinanza Anno Scolastico Formalizzata Non formalizzata Proscioglimento Alunni con cittadinanza italiana ,10% 156 0,22% 61 0,09% ,11% 155 0,22% 42 0,06% ,18% 118 0,16% 43 0,06% ,17% 149 0,21% 23 0,03% ,17% 95 0,13% 34 0,05% ,15% 91 0,12% 37 0,05% Alunni con cittadinanza non italiana ,34% 250 1,56% 47 0,29% ,37% 328 1,96% 36 0,22% ,74% 242 1,37% 50 0,28% ,73% 296 1,63% 49 0,27% ,87% 252 1,34% 48 0,26% 6 In questa tabella e nella successiva i dati riportati per gli anni scolastici dal sono una nostra elaborazione su dati dell Anagrafe Scolastica del Comune di Milano 8

9 ,66% 262 1,32% 57 0,29% Totale ,14% 406 0,47% 108 0,38% ,16% 360 0,41% 78 0,09% ,29% 445 0,50% 93 0,10% ,28% 347 0,38% 72 0,08% ,31% 347 0,38% 82 0,09% ,26% 354 0,38% 94 0,10% Per l anno scolastico è possibile distinguere i dati degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia e quelli nati all estero. La tabella successiva riporta i dati in percentuale e conferma che le criticità principali riguardano i percorsi scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana e nati all estero. Tab. 15 Interruzione non formalizzata per grado di Scuola e cittadinanza Scuola primaria 0,32% Cittadinanza italiana 0,10% Cittadinanza non italiana, nato in Italia 0,82% Cittadinanza non italiana, nato all'estero 1,91% Scuola secondaria 0,47% Cittadinanza italiana 0,16% Cittadinanza non italiana, nato in Italia 1,06% Cittadinanza non italiana, nato all'estero 2,26% La tabella 16 mostra come le interruzioni non formalizzate siano distribuite diversamente nelle scuole statali, in quelle private paritarie e in quelle private non paritarie. Tab. 16 Interruzione non formalizzata per tipologia di Scuola Scuola statale 0,45% Scuola privata paritaria 0,06% Scuola privata non paritaria 0,44% Totale 0,37% Come dicevamo in introduzione, abbiamo cercato nel database dell Anagrafe scolastica tutti gli eventi che possono predire un potenziale rischio di abbandono perché rappresentano un interruzione dell andamento lineare delle carriere scolastiche. Oltre alle interruzioni non formalizzate abbiamo rilevato anche la ripetenza della classe in corso, il ritardo rispetto all età anagrafica corrispondente alla classe frequentata, la non ammissione allo scrutinio nell anno in corso e le bocciature all esame nell anno in corso. La tabella 17 riporta i dati dei singoli eventi che abbiamo tracciato e fornisce il numero complessivo degli alunni che hanno visto verificarsi almeno uno degli eventi nella propria storia scolastica. Le percentuali, come sempre in questo rapporto (se non altrimenti specificato), sono riferite al totale degli alunni. Tab. 17 Alunni per eventi connessi al rischio di dispersione Totale Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado V.A. % Almeno un evento connesso al rischio di dispersione ,70% 5,06% 14,77% Ripetenza della classe in corso ,32% 0,41% 2,86% Ritardo rispetto all età anagrafica ,58% 4,52% 12,70% 7 I totali dell anno scolastico non coincidono con la somma degli alunni di cittadinanza italiana e di cittadinanza non italiana perché per 375 casi non è stato possibile individuare la cittadinanza. Vedi tabella n.2. 8 Ottenuto calcolando la differenza tra età anagrafica, corrispondente all anno di nascita, e l età anagrafica di pertinenza della classe frequentata 9

10 Non superamento dell'anno ,69% 0,67% 3,39% Interruzione non formalizzata 354 0,38% 0,32% 0,47% I valori dei ritardi rispetto all età anagrafica sono particolarmente significativi, soprattutto per quanto riguarda le suole secondarie di primo grado. Tab. 18 Ritardo rispetto all'età anagrafica Scuole primarie ,52% Scuole secondarie di primo grado ,70% Totale ,58% In alcuni casi il ritardo arriva a essere anche significativo, superiore ai due anni. A esserne penalizzati sono soprattutto gli alunni di cittadinanza non italiana nati all estero: possiamo immaginare che a pesare siano i tempi d inserimento nel nostro sistema scolastico, le scelte d inserimento degli alunni compiute dalle scuole o le fatiche d inserimento soprattutto per gli alunni provenienti da sistemi scolastici o linguistici molto distanti dal nostro. Tab. 19 Ritardo rispetto alla cittadinanza Italiana ,73% Non Italiana, nato in Italia ,05% Non Italiana, nato all'estero ,84% Totale ,58% manca dato per 29 Il ritardo rispetto all età anagrafica è un forte predittore di altri eventi critici che possono arrivare a compromettere il successo scolastico. La tabella 20 mette a confronto, a parità di evento critico, gli alunni con o senza ritardo sull età anagrafica, evidenziando quanto aumenti il rischio per gli uni rispetto agli altri. Tab. 20 Eventi critici per ritardo sull età anagrafica Ripetenza della classe in corso Non superamento dell'anno Senza ritardo sull'età anagrafica 0,06% 1,04% 0,20% In ritardo sull'età anagrafica 16,69% 9,54% 2,56% Totale 1,32% 1,69% 0,38% Interruzione non formalizzata Gli eventi che possiamo rapportare al rischio di dispersione non sono equamente distribuiti sulla città e sulla popolazione scolastica. Le tabelle seguenti mostrano come questi siano distribuiti nelle Zone di decentramento su cui insistono le Scuole, nei NIL di residenza delle famiglie e all interno di alcune variabili che descrivono la composizione della popolazione scolastica (cittadinanza, paese di cittadinanza per gli alunni con cittadinanza non italiana, titolo di studio familiare). Tab. 21 Eventi connessi al rischio di dispersione per Zone di pertinenza delle Scuole Zona Eventi connessi Ripetenza della Ritardo sull età Non superamento Interruzione al rischio classe in corso dell'anno non formalizzata Zona 1 4,26% 0,47% 3,70% 0,60% 0,11% Zona 2 9,70% 1,71% 8,58% 2,28% 0,60% Zona 3 7,46% 0,88% 6,63% 0,92% 0,15% Zona 4 11,10% 1,76% 9,58% 2,07% 0,62% Zona 5 9,10% 1,33% 7,42% 2,43% 0,33% 9 In questa etichetta abbiamo compreso tutti i casi per i quali c è stata non ammissione alla classe successiva, non scrutinio, non ammissione all'esame di Stato, non superamento dell esame di Stato nell anno scolastico di riferimento 10

11 Zona 6 9,67% 1,09% 8,58% 1,50% 0,47% Zona 7 7,69% 1,58% 6,37% 1,99% 0,52% Zona 8 9,23% 1,37% 8,23% 1,60% 0,31% Zona 9 11,13% 1,77% 9,97% 2,12% 0,37% Totale 8,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% L analisi della distribuzione degli eventi connessi al rischio di dispersione per NIL consente di entrare in un ulteriore livello di dettaglio. Le Zone, infatti, hanno come proprio riferimento territori molto diversi tra loro in quanto a composizione sociale, a dotazione di risorse territoriali, a livello di multi problematicità della singola Scuola. I valori vanno letti prendendo in considerazione non solo le percentuali, ma anche i valori assoluti per tenere nel conto dovuto la numerosità della popolazione scolastica dei NIL (per alcuni significativamente ridotta rispetto le medie cittadine) e l eventuale presenza di caratteristiche particolari della popolazione scolastica. Zona Adriano Affori Baggio Bande Nere Barona Bicocca Bovisa Bovisasca Brera Bruzzano Buenos Aires Venezia Cantalupa Centrale Chiaravalle Città Studi Cna -Triulza Expo Comasina Tab. 22 Eventi connessi al rischio di dispersione per NIL di residenza degli alunni Eventi connessi al rischio di dispersione Ripetenza della classe in corso Ritardo sull età Non superamento dell'anno Interruzione non formalizzata ,43% 1,85% 7,42% 2,70% 0,76% ,28% 1,24% 9,24% 1,50% 0,20% ,61% 1,86% 7,85% 2,21% 0,55% ,79% 0,73% 5,33% 0,89% 0,00% ,04% 1,31% 8,35% 2,63% 0,47% ,36% 0,67% 4,36% 1,01% 0,17% ,59% 0,42% 9,89% 1,13% 0,00% ,96% 2,19% 7,17% 1,79% 0,20% ,57% 0,61% 4,62% 0,87% 0,35% ,64% 1,90% 8,21% 2,14% 0,24% ,81% 0,51% 4,25% 0,71% 0,05% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,20% 1,54% 6,58% 1,44% 0,10% ,95% 8,47% 15,25% 1,69% 0,00% ,46% 0,43% 5,45% 1,11% 0,10% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,01% 3,22% 12,61% 1,68% 0,28% Corsica

12 De Angelis Dergano Duomo Ex Om Morivione Farini Figino Forze Armate Gallaratese Garibaldi Repubblica Ghisolfa Giambellino Giardini Porta Venezia Gratosoglio Ticinello Greco Guastalla Isola Lambrate Lodi Corvetto Lorenteggio Loreto Maciachini Magenta Maggiore Musocco Mecenate Muggiano Navigli 7,27% 1,08% 6,55% 1,08% 0,09% ,35% 0,36% 2,86% 0,57% 0,07% ,84% 1,81% 10,08% 2,41% 0,15% ,00% 0,66% 4,25% 1,13% 0,00% ,93% 1,54% 8,56% 2,57% 0,00% ,49% 1,03% 14,95% 1,03% 0,52% ,93% 2,59% 12,07% 2,59% 0,00% ,23% 1,30% 6,55% 1,75% 0,45% ,21% 0,87% 5,24% 1,12% 0,15% ,35% 0,74% 3,35% 0,00% 0,00% ,89% 0,26% 6,55% 0,43% 0,09% ,93% 1,90% 11,03% 1,10% 0,30% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,46% 1,78% 8,20% 4,49% 0,31% ,93% 1,57% 8,88% 2,30% 0,31% ,71% 0,42% 3,28% 0,32% 0,00% ,69% 1,89% 7,87% 1,48% 0,33% ,51% 0,93% 5,84% 0,80% 0,13% ,23% 1,80% 8,52% 2,30% 0,69% ,01% 1,26% 7,64% 1,36% 0,21% ,93% 2,16% 11,48% 2,41% 0,50% ,77% 1,40% 7,57% 2,42% 0,45% ,51% 0,23% 3,20% 0,47% 0,16% ,38% 1,52% 5,78% 1,22% 0,00% ,11% 2,63% 8,29% 0,82% 0,08% ,23% 1,45% 5,20% 2,31% 0,58% ,16% 0,98% 7,18% 1,52% 0,00% Niguarda

13 Ca Granda 8,05% 1,26% 6,88% 1,86% 0,56% Ortomercato Padova Pagano Parco Agricolo Sud Parco Bosco in Città Parco dei Navigli Parco delle Abbazie Parco Forlanini Ortica Parco Lambro Cimiano Parco Monlué Ponte Lambro Parco Nord Parco Sempione Porta Romana Portello QT 8 Quarto Cagnino Quarto Oggiaro Quinto Romano Quintosole Ripamonti Rogoredo Ronchetto delle Rane Ronchetto sul Naviglio Sacco San Cristoforo ,62% 2,09% 8,37% 0,84% 1,26% ,64% 1,82% 10,53% 1,92% 0,51% ,26% 0,21% 2,05% 0,28% 0,00% ,26% 22,22% 33,33% 33,33% 44,44% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,00% 5,00% 10,00% 5,00% 0,00% ,91% 8,51% 21,28% 17,02% 6,38% ,69% 0,00% 7,69% 0,00% 0,00% ,08% 1,84% 7,11% 1,49% 0,00% ,14% 1,81% 10,10% 2,33% 0,00% ,00% 0,00% 20,00% 10,00% 0,00% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,24% 1,18% 4,49% 0,96% 0,11% ,71% 0,00% 1,50% 0,21% 0,00% ,14% 0,75% 4,14% 0,00% 0,00% ,04% 0,31% 3,94% 0,79% 0,47% ,17% 3,01% 10,64% 2,07% 0,27% ,50% 0,34% 8,16% 1,02% 0,34% ,29% 3,57% 14,29% 0,00% 0,00% ,77% 1,26% 4,72% 1,26% 0,10% ,79% 0,99% 5,37% 0,71% 0,14% ,50% 0,00% 5,00% 0,00% 2,50% ,11% 1,61% 5,65% 0,58% 0,00% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,95% 0,61% 4,61% 1,46% 0,36% 13

14 San Siro Sarpi Scalo Romana Selinunte Stadera Stephenson Tibaldi Ticinese Tortona Tre Torri Trenno Triulzo Superiore Umbria Molise Viale Monza Vigentina Villa Pizzone Washington XXII Marzo Totale ,67% 0,89% 2,88% 0,89% 0,10% ,58% 0,43% 5,09% 0,60% 0,05% ,30% 0,93% 9,91% 1,86% 0,15% ,17% 2,36% 12,00% 2,74% 0,64% ,24% 1,22% 7,93% 1,70% 0,19% ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% ,25% 1,21% 6,04% 1,38% 0,17% ,28% 0,51% 4,77% 0,60% 0,09% ,85% 0,37% 3,67% 0,27% 0,00% ,54% 0,85% 2,54% 0,00% 0,00% ,49% 0,41% 2,49% 0,00% 0,00% ,43% 0,00% 18,28% 4,30% 1,08% ,55% 1,39% 7,24% 1,32% 0,66% ,73% 0,51% 6,93% 1,02% 0,23% ,90% 0,31% 2,80% 0,21% 0,00% ,88% 1,88% 10,74% 1,96% 0,31% ,20% 0,21% 2,83% 0,37% 0,21% ,93% 0,79% 3,80% 1,48% 0,20% ,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% Quanti vivono e intervengono nei quartieri sanno bene quali dinamiche sociali li attraversano e sapranno darsi ragione di una così significativa variabilità nei dati. Indubbiamente, andare a guardare da vicino la composizione della popolazione scolastica dei NIL che presentano valori più problematici è utile per comprendere quali vulnerabilità occorre fronteggiare. L elenco dei NIL che presentano percentuali superiori (non necessariamente in valori assoluti) alla media cittadina comprende: Parco Agricolo Sud, Parco delle Abbazie, Parco Nord, Triulzo Superiore, Chiaravalle, Farini, Quintosole, Selinunte, Comasina, Loreto, Figino, Quarto Oggiaro, Giambellino, Villa Pizzone, Padova, Gratosoglio Ticinello, Scalo Romana, Parco Monlué Ponte Lambro, Dergano, Bovisa. I percorsi scolastici risentono della dimensione di genere, con una maggiore frequenza di eventi critici che ne alterano la linearità per i ragazzi e minore per le ragazze. 14

15 Tab.23 Eventi connessi al rischio di dispersione per genere dell alunno Eventi di dispersione Ripetenza della classe in corso Ritardo sull età Non superamento dell'anno Interruzione non formalizzata Femmine 7,20% 0,98% 6,30% 1,25% 0,35% Maschi 10,09% 1,60% 8,77% 2,04% 0,40% Totale 8,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% La tabella 24, che confronta la distribuzione percentuale degli eventi connessi al rischio di dispersione tra gli alunni con cittadinanza italiana e non, mette in evidenza come siano soprattutto gli alunni non italiani e nati all estero a collezionare eventi che rendono più faticoso il loro cammino scolastico. Il valore riferito agli alunni con cittadinanza non italiana nati all estero degli eventi di dispersione è 10 volte più alto di quello degli alunni italiani e quasi quattro volte più alto di quello degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia. A determinare questa condizione di così più accentuata difficoltà è l indicatore del ritardo sull età anagrafica di pertinenza della classe frequentata. Tab.24 Eventi connessi al rischio di dispersione per cittadinanza dell alunno Eventi di dispersione Ripetenza della classe in corso Ritardo sull età Non superamento dell'anno Interruzione non formalizzata Cittadinanza italiana 4,43% 0,89% 3,73% 0,95% 0,12% Cittadinanza non italiana, nato in Italia 12,22% 1,53% 10,05% 2,48% 0,86% Cittadinanza non italiana, nato all'estero 46,39% 4,93% 42,84% 7,13% 1,95% Totale 8,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% La tabella seguente, invece ci consente di valutare la distribuzione degli eventi connessi al rischio di dispersione tra gli alunni appartenenti alle principali nazionalità presenti nel sistema scolastico milanese. Tab.25 Eventi connessi al rischio dispersione per nazionalità degli alunni Eventi di dispersione Ripetenza della classe in corso Ritardo sull età Non superamento dell'anno Interruzione non formalizzata Filippine 21,08% 1,71% 19,63% 2,46% 0,32% Egitto 21,30% 2,34% 17,46% 4,87% 1,75% Cina 32,87% 3,91% 30,27% 5,07% 1,29% Perù 21,89% 3,47% 19,27% 4,05% 0,88% Romania 40,47% 3,37% 37,53% 8,17% 3,87% Ecuador 17,01% 3,05% 13,49% 3,85% 1,24% Marocco 19,16% 2,69% 16,39% 2,90% 0,54% Sri Lanka 18,82% 1,91% 15,99% 3,35% 1,32% El Salvador 34,41% 4,33% 32,15% 3,41% 0,31% Totale 8,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% Le differenze tra i diversi collettivi nazionali nasconde aspetti il cui approfondimento esula dall economia di questo rapporto, ma chi lavora sui temi delle migrazioni sa bene quanto sarebbe importante aprire la scatola delle nazionalità, evitando il rischio di culturalizzazione dei comportamenti che questa comporta, per ricostruire la concretezza dei processi sociali. Gli esiti scolastici dei ragazzi con background migratorio dipendono certamente dalle capacità e competenze individuali, così come dalle risorse e competenze del contesto scolastico. Dipendono, però, anche molto da quello che succede in migrazione: dietro le nazionalità si nascondono processi di insediamento, fratture biografiche (basti pensare ai temi connessi con il ricongiungimento familiare), qualità e differenziazione dei diversi capitali a disposizione delle famiglie. Possiamo vedere quanto contino questi diversi capitali a disposizione delle famiglie incrociando i dati sugli eventi connessi al rischio di dispersione con il titolo di studio familiare. 15

16 Tab.26 Eventi connessi al rischio dispersione per titolo di studio familiare Eventi di dispersione Ripetenza della classe in corso Ritardo sull età Non superamento dell'anno Interruzione non formalizzata Titolo non indicato 20,00% 2,47% 17,62% 4,26% 1,51% Nessun titolo 5,97% 1,17% 4,92% 1,59% 0,20% Licenza elementare 24,19% 6,41% 19,48% 8,17% 1,92% Licenza media 10,62% 2,68% 8,53% 2,91% 0,34% Diploma di qualifica 4,43% 1,05% 3,59% 0,84% 0,21% Diploma 3,77% 0,78% 3,18% 0,75% 0,06% Diploma universitario 3,66% 0,44% 3,57% 0,22% 0,00% Laurea 2,02% 0,17% 1,90% 0,18% 0,02% Studi esteri 18,11% 2,18% 16,02% 2,83% 0,70% Totale 8,70% 1,32% 7,58% 1,69% 0,38% Solo per accennare a quanto la migrazione rimetta in gioco e in discussione i capitali familiari nella tabella seguente mettiamo a confronto la distribuzione percentuale degli alunni che siano stati coinvolti in almeno un evento connesso al rischio di dispersione tra gli alunni con cittadinanza italiana e gli alunni con cittadinanza non italiana, a parità di titolo di studio familiare dichiarato. Tab.27 Eventi di dispersione per titolo di studio familiare e cittadinanza Cittadinanza italiana Cittadinanza non italiana Titolo non indicato 7,71% 43,11% Nessun titolo 4,85% 25,70% Licenza elementare 24,07% 25,49% Licenza media 10,34% 14,31% Diploma di qualifica 3,50% 12,61% Diploma 1,95% 14,57% Diploma universitario 3,48% 18,52% Laurea 4,28% 14,29% Studi esteri 6,88% 21,81% Totale 4,43% 24,38% Anche quando è disponibile un capitale culturale familiare relativamente alto, approssimato a un titolo equivalente al diploma universitario o alla laurea, le differenze di successo scolastico continuano a esserci a scapito degli alunni con cittadinanza non italiana. 16

17 3. Una proposta metodologica per un Indice sintetico del rischio di dispesione Fino a questo momento abbiamo utilizzato i dati prendendo in considerazione gli eventi che potrebbero rappresentare un rischio di dispersione, o singolarmente, o contando gli alunni che ne hanno subito almeno uno. In questo modo, però, non si riesce a pesare correttamente l effetto cumulato che si genera quando lo stesso studente inciampa in più eventi nella propria carriera scolastica. La lettura che proponiamo legge il cumularsi di eventi come un rafforzamento del rischio che la carriera scolastica del singolo studente possano terminare con un insuccesso, fino alla dispersione. Per definire un indicatore di rischio di dispersione che, presentandosi come la misura sintetica da utilizzare anche in chiave di programmazione e di valutazione degli interventi, abbiamo costruito una formula di calcolo che pesa il cumularsi degli eventi nei percorsi individuali e normalizza il risultato sulla base della popolazione scolastica. Preliminarmente abbiamo ricodificato gli eventi in modo da conteggiare solo una volta eventi che concettualmente ed empiricamente si sovrappongono fra loro per evitare di sovrastimare i risultati. Nella prima fase di analisi avevamo già considerato insieme la non ammissione allo scrutinio e il non superamento dell esame al termine del primo ciclo d istruzione assegnando a entrambi l etichetta non superamento dell anno. In questa ultima fase abbiamo considerato insieme il ritardo della classe in corso rispetto all età anagrafica e la ripetenza della classe in corso perché entrambi indicano il non allineamento tra carriera scolastica ed evoluzione anagrafica. In sintesi, quindi, abbiamo considerato come eventi di cui pesare il ricorrere nella stessa carriera scolastica: il ritardo nella carriera scolastica, il non superamento dell anno in corso e l interruzione non formalizzata. Un alunno ha valore 0 se non è incorso in alcuno di questi tre eventi, ma ha valore 3 se è incorso in tutti. La tabella 26 mostra come si distribuiscono i valori nella popolazione censita dall Anagrafe scolastica. Tab. 28 Numerosità degli eventi 0 eventi ,30% 1 evento ,80% 2 eventi 721 0,77% 3 eventi 110 0,12% Totale ,00% L algoritmo di calcolo dell Indice del rischio di dispersione è costruito sommando la frequenza in valori assoluti delle numerosità degli eventi ponderata per il numero di eventi ricorrenti. Il risultato è normalizzato moltiplicandolo per 100 e dividendolo per il valore assoluto della popolazione scolastica di riferimento 10. [ (n. 1 evento x 1) + (n.2 eventi x 2) + (n.3 eventi x 3) ] x 100 IRD = popolazione scolastica Il valore dell Indice del rischio di dispersione è per la città di Milano pari a 9,71 ed è stato calcolato in questo modo: [ (7.265 x 1) + (721 x 2) + (110 x 3) ] x 100 IRD = = 9, Negli esempi che riportiamo più avanti al denominatore sarà posto il valore della popolazione scolastica per Zona di decentramento pertinente per la Scuola frequentata e della popolazione scolastica per NIL di residenza degli alunni 17

18 In attesa di sottoporlo a critica e revisione, anche con il contributo del mondo della Scuola e di altri specialisti, abbiamo provato a usarlo per apprezzare la capacità descrittiva. Le tabelle successive riportano, a titolo di esempio, l Indice del rischio di dispersione per Zona di decentramento su cui insiste la Scuola frequentata e per NIL di residenza dell alunno. Un procedimento di calcolo analogo potrebbe essere utilizzato anche per raccogliere evidenze sulla necessità di intervento fornendo l Indice anche per la singola scuola. Tab. 29 Indice del rischio di dispersione per Zona di decentramento Zona 1 4,43 Zona 2 11,47 Zona 3 7,74 Zona 4 12,39 Zona 5 10,24 Zona 6 10,67 Zona 7 8,91 Zona 8 10,24 Zona 9 12,50 Totale 9,71 Tab. 30 Indice del rischio di dispersione per NIL di residenza Adriano 10,88 Affori 10,93 Baggio 10,67 Bande Nere 6,26 Barona 11,44 Bicocca 5,70 Bovisa 11,16 Bovisasca 9,16 Brera 5,84 Bruzzano 10,60 Buenos Aires - Venezia 5,07 Cantalupa 0,00 Centrale 8,13 Chiaravalle 18,64 Citta Studi 6,75 Cna -Triulza - Expo 0,00 Comasina 14,57 Corsica 7,72 De Angelis - Monte Rosa 3,50 Dergano 12,64 Duomo 5,38 Ex Om Morivione 11,13 Farini 16,49 Figino 14,66 Forze Armate 8,81 Gallaratese 6,57 Garibaldi Repubblica 3,35 Ghisolfa 7,06 Giambellino 12,58 Giardini Porta Venezia 0,00 Gratosoglio - Ticinello 13,16 Greco 11,49 Guastalla 3,81 18

19 Isola 9,75 Lambrate 6,77 Lodi - Corvetto 11,61 Lorenteggio 9,32 Loreto 14,39 Maciachini - Maggiolina 10,43 Magenta - San Vittore 3,82 Maggiore - Musocco 6,99 Mecenate 9,36 Muggiano 8,09 Navigli 8,71 Niguarda - Ca Granda 9,39 Ortomercato 10,88 Padova 12,96 Pagano 2,33 Parco Agricolo Sud 111,11 Parco Bosco in Città 0,00 Parco dei Navigli 15,00 Parco delle Abbazie 44,68 Parco Forlanini - Ortica 7,69 Parco Lambro - Cimiano 8,60 Parco Monlue - Ponte Lambro 12,44 Parco Nord 30,00 Parco Sempione 0,00 Porta Romana 5,66 Portello 1,71 Qt8 4,14 Quarto Cagnino 5,20 Quarto Oggiaro 13,29 Quinto Romano 9,86 Quintosole 14,29 Ripamonti 6,09 Rogoredo 6,36 Ronchetto delle Rane 7,50 Ronchetto sul Naviglio 6,22 Sacco 0,00 San Cristoforo 6,67 San Siro 3,87 Sarpi 5,79 Scalo Romana 12,07 Selinunte 15,44 Stadera 9,82 Stephenson 0,00 Tibaldi 7,60 Ticinese 5,45 Tortona 3,94 Tre Torri 2,54 Trenno 2,49 Triulzo Superiore 23,66 Umbria Molise 9,21 Viale Monza 8,18 Vigentina 3,01 Villapizzone 13,21 Washington 3,41 19

20 XXII Marzo 5,57 Totale 9,71 Un Indice di sintesi quale quello proposto potrebbe avere utilizzi diversi all interno del ciclo delle politiche sociali, scolastiche ed educative. In fase di programmazione consentirebbe di indirizzare le risorse e gli sforzi d intervento a partire dalla fissazione di priorità legate alla criticità del contesto territoriale, delle Scuole, di alcuni gruppi target. In fase di valutazione consentirebbe di monitorare l impatto nel tempo degli sforzi intrapresi offrendo una misura che funzioni da riferimento. Come tutti gli indici di sintesi, ovviamente, la sua utilità sta nella riduzione della complessità delle dimensioni in gioco. Una complessità che può essere ridotta, però, solo quando la si riconosce e la si può interpretare correttamente. La multidimensionalità dei processi connessi con le carriere scolastiche, infatti, chiama in causa caratteristiche individuali, processi familiari e sociali, dimensioni istituzionali di cui occorre sempre tenere conto. Insomma, un indice sintetico è utile in modo direttamente proporzionale alla consapevolezza con cui lo si usa. 20

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