La certificazione biologica: ruolo di garanzia, riconoscibilita e fiducia
|
|
- Eloisa Damiani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La certificazione biologica: ruolo di garanzia, riconoscibilita e fiducia Maurizio Canavari e Nicola Cantore Unità di Ricerca: Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Università degli Studi di Bologna Alma Mater Studiorum canavari@agrsci.unibo.it Nella considerazione globale delle prospettive connesse allo sviluppo dell agricoltura biologica, la certificazione delle produzioni merita particolare considerazione. In qualità di strumento di attestazione di conformità, la certificazione assume rilievo in quanto consente di pervenire alla qualificazione delle produzioni, sottintende una sostanziale uniformità dei prodotti certificati (in quanto ottenuti da processi produttivi realizzati in rispetto di precisi disciplinari di produzione) e favorisce una maggiore riconoscibilità degli stessi. All interno del comparto delle produzioni biologiche, contraddistinto da precise peculiarità, la certificazione si pone a raccordo tra un sistema di produzione disciplinato e gli utilizzatori finali dei prodotti derivanti da tale sistema (consumatori); la funzione da essa svolta all interno della filiera delle produzioni biologiche come strumento di controllo, quindi, si configura come elemento di criticità. L analisi relativa alla certificazione delle produzioni biologiche si è sviluppata seguendo due linee di ricerca, volte ad analizzare la certificazione nella prospettiva del consumatore e nella sua collocazione all interno della filiera delle produzioni biologiche Il rapporto tra la certificazione delle produzioni biologiche ed i consumatori, indagato attraverso quesiti volti a valutare il livello di conoscenza, consapevolezza e fiducia dei consumatori stessi, ha messo in evidenza che la certificazione delle produzioni biologiche rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per influenzare i comportamenti d acquisto dei consumatori. La filiera d acquisto dei prodotti biologici ruota attorno al sistema di certificazione, che garantisce al consumatore il rispetto di standard di processo e di attributi del prodotto, stabiliti a livello normativo. La certificazione di parte terza è altresì identificata dalla teoria microeconomica come la soluzione teorica e pratica per eliminare i problemi di selezione avversa e azzardo morale che potrebbero minare la fiducia e la credibilità del sistema. Tuttavia, l analisi condotta ha consentito di mettere in evidenza il fatto che, per effetto della percezione dei consumatori relativa al ruolo svolto dagli attori della filiera, la certificazione delle produzioni biologiche non si attesti come fattore discriminante nei comportamenti d acquisto. La fiducia nel sistema di certificazione è da considerarsi quindi come criterio necessario ma non sufficiente ad orientare le scelte dei consumatori, data la molteplicità dei fattori che risultano determinanti in queste scelte (fattori culturali, politici, sociali, economici); in questo senso, dunque, potrebbero avere efficacia interventi che giovino alla fiducia e alla credibilità del sistema di certificazione, non disgiunti dall identificazione di ulteriori strumenti che possano influire sul comportamento d acquisto dei consumatori. La seconda linea di ricerca si prefiggeva lo scopo di analizzare e definire il ruolo svolto dal processo di certificazione nei confronti degli attori della
2 filiera biologica, e di verificare l efficienza del sistema di controllo, giungendo a formulare considerazioni relative alla capacità del sistema di incrementare la fiducia nel processo di certificazione delle produzioni biologiche e di indurre comportamenti virtuosi tra gli operatori. L analisi della letteratura e delle disposizioni vigenti ha consentito di collocare gli organismi di certificazione (OdC) in posizione centrale all interno della filiera biologica, in quanto identificati come soggetti preposti al recepimento e al controllo dell attuazione delle disposizioni relative all adozione del metodo di produzione biologico. L analisi diretta condotta presso gli OdC ha ulteriormente rafforzato l idea della centralità del ruolo degli OdC, fornendo contemporaneamente elementi utili alla caratterizzazione degli organismi stessi, alla definizione della consistenza dell attività di certificazione, alla descrizione delle modalità di gestione dei rapporti con gli altri soggetti della filiera, alla collocazione dei concetti di fiducia e reputazione all interno della filiera. Muovendo infatti dall assunto dell uguaglianza dei requisiti necessari per l accreditamento, da parte ministeriale, degli OdC, è comunque riconosciuto ai fattori della competenza di base (competenza della commissione di certificazione, competenza del management e dei tecnici, gestione del processo di certificazione) un ruolo importante nel conferimento di fiducia agli OdC da parte degli altri attori della filiera. Nella considerazione della reputazione, è interessante notare che l attribuzione di importanza all opinione dei soggetti della filiera in merito agli OdC si modifica a seconda del tipo di rapporto stabilito tra OdC e soggetti della filiera; Ministero, Assessorati, Ente di Accreditamento e Clienti finali rappresentano gli interlocutori di rilievo nella definizione della reputazione, ma il peso conferito al loro giudizio diverge nella considerazione di tecnici e dirigenti (tecnici: maggiore orientamento al processo; dirigenti: maggiore orientamento alla soddisfazione degli operatori del mercato). Dall indagine diretta sono emerse ulteriori evidenze, che sottolineano alcuni elementi critici del sistema: insufficiente interessamento delle autorità pubbliche nei confronti dell evoluzione del settore, problemi di coordinamento tra enti di sorveglianza; eccessiva frammentazione dei controlli svolti sugli OdC; ambiguità nella definizione degli ambiti operativi; ruolo di orientamento svolto dall ente di accreditamento nazionale (elemento di distorsione, in attrito con le istituzioni pubbliche). Muovendo dagli elementi forniti dalla prima fase di indagine, l analisi ha inteso verificare l efficienza dell attuale sistema di controllo delle produzioni biologiche, attraverso l applicazione e l adattamento dell approccio di agenzia all interno della filiera di produzione biologica. Le caratteristiche che principali ed agenti assumono nelle relazioni di agenzia sono state impiegate al fine di ripartire la filiera di produzione biologica in una serie di relazioni duali, identificando principali ed agenti in ciascuna di esse. In questo contesto, gli OdC assumono per delega il ruolo di principali: essi rappresentano in realtà il sistema di monitoraggio adottato dal principale (nel caso specifico, le autorità pubbliche) al fine di controllare l agente (in questo contesto, i produttori), ma per effetto di quanto evinto sul loro ruolo, gli OdC assurgono, nell astrazione formulata, al ruolo di principali, aventi per obiettivo il compito di garantire la realizzazione del sistema di produzione
3 biologico. La relazione tra OdC e produttori è stata identificata dunque come la relazione maggiormente critica per il comparto, in quanto è in essa che trova sintesi il problema della garanzia, per effetto del ruolo e della posizione assunta, nel processo di produzione e nel mercato, dai soggetti interagenti, e per via delle implicazioni derivanti dalla possibilità di mettere in atto comportamenti opportunistici. La caratterizzazione del rapporto tra OdC e produttori come relazione di agenzia ha implicato l identificazione di indicatori che fungessero da parametri interpretativi del comportamento dei soggetti. L attività degli OdC è stata analizzata in termini di sforzo di verifica, prendendo in considerazione, in qualità di indicatori, elementi descrittivi dell attività di controllo (al fine di evincere informazioni relative all efficienza di verifica); per i produttori, si è reso necessario il restringimento del campo di analisi ad una filiera specifica (in particolare, la filiera del latte biologico) al fine di individuare opportunamente gli indicatori in grado di esaltare la distintività del settore e di caratterizzare il comportamento dei produttori stessi. L intento dell analisi era quello di verificare l esistenza di correlazioni tra i regimi di verifica e i parametri relativi all attività dei produttori, al fine di comprendere se l articolazione del sistema di verifica potesse influire sull adozione di comportamenti opportunistici da parte dei produttori. I risultati ottenuti consentono di formulare alcune considerazioni. Gli indicatori relativi agli OdC mettono in risalto divergenze imputabili alle diverse scelte strutturali, strategiche ed operative degli organismi di controllo stessi. L andamento degli indicatori, considerati in serie storica per ogni organismo, non risulta sempre coerente, anche per lo stesso organismo, quindi non consente di esprimere giudizi definitivi sulle attività degli organismi e sulla loro pressione di verifica. Tuttavia, è possibile identificare sensibili differenze negli approcci degli organismi, soprattutto in termini di costanza di modalità operative (sembra delinearsi una sorta di approccio più sistematico e metodico all attività di verifica da parte di alcuni organismi) e di attenzione ad alcuni elementi indicati, già nella prima fase di analisi, come importanti per la qualificazione e la creazione di fiducia nei confronti degli OdC (si fa riferimento, in particolare, all importanza attribuita alla formazione all interno degli OdC, che viene gestita in modo del tutto autonomo dai singoli organismi, ripercuotendosi in parte sui requisiti di competenza di base indicati come elementi di fiducia). In riferimento agli indicatori dei produttori, la ridotta numerosità del campione e la presenza, al suo interno, nonostante il tentativo di omogeneizzazione, di soggetti operanti in realtà ambientali con caratteristiche differenti, non consente di imputare con certezza a comportamenti opportunistici la presenza di indicatori con andamento differente rispetto a quanto comunemente si verifica nel comparto biologico. Per via dell impossibilità di costruire, attraverso i dati a disposizione, una linea di tendenza nel comportamento dei produttori, e di correlare i loro parametri a quelli relativi al regime di verifica imposto dagli OdC, si giunge ad affermare che probabilmente il sistema di verifica e la sua impostazione manifestano difficoltà nell identificare effettivi comportamenti opportunistici da parte dei produttori, mentre risultano più efficaci nell individuare
4 situazioni di incapacità gestionale. L attestata esistenza di modalità operative differenti nell accertare la capacità dei produttori di adempiere alle disposizioni imposte si configura sicuramente come elemento di debolezza del sistema, in quanto conferisce agli OdC, sebbene accreditati allo stesso modo, la possibilità di stabilire autonomamente il livello di controllo da imporre al sistema al fine di svolgere compiutamente il ruolo di garante. E in quest ottica che i concetti di reputazione e fiducia acquistano significato: l arbitrarietà (nei limiti imposti dalla legge) concessa agli organismi di controllo nella definizione delle procedure di verifica (derivante dall impostazione del regolamento europeo) affida ai produttori in primis la responsabilità di assicurare il rispetto delle disposizioni di legge, e in seconda istanza agli OdC il compito di attuare un puntuale e sistematico controllo sulle modalità operative attraverso cui il sistema di produzione biologica adottato dal produttore persegue il suo obiettivo (la realizzazione di prodotti biologici). In questo senso, la reputazione dei soggetti che operano in un contesto di filiera di produzione e all interno del mercato diventa elemento di importanza fondamentale, in quanto si configura come requisito di garanzia in merito all affidabilità dei prodotti e dei soggetti che hanno contribuito a realizzarli e a certificarli (OdC e produttori sono, in primo luogo, soggetti privati che operano sul mercato, in un contesto di concorrenza, e offrono un servizio la cui distintività passa anche attraverso l affidabilità del loro operato e la loro reputazione). Si ritiene dunque che, per sottrarre il sistema alla condizione di equilibrio instabile in cui si trova, sostenuto dal meccanismo della reputazione, si ritiene che possano risultare utili interventi volti a definire modalità operative uniformi per gli organismi di controllo, soprattutto in termini di definizione e costruzione delle competenze necessarie per valutare i sistemi di produzione biologica approntati dagli operatori. La definizione di un modus operandi comune, che permetta di identificare, nella certificazione delle produzioni biologiche, un metodo comune di analisi e verifica, potrebbe giovare alla credibilità del sistema stesso, che avrebbe la possibilità di sottrarsi al meccanismo della reputazione e di acquisire maggiore efficienza nella validazione dei sistemi di produzione biologica. Il passaggio culturale richiesto in questo senso è decisamente complesso, sia per l impostazione stessa del regolamento sulle produzioni biologiche (che si struttura come una sorta di sistema qualità e quindi non imbriglia produttori e certificatori in un rigido sistema di requisiti), sia per l impossibilità di procedere a modifiche del sistema di controllo che impongano il ricorso a regimi di prova e verifica troppo stringenti (è necessario, in effetti, continuare a coniugare la funzione di garanzia degli OdC con la sostenibilità economica del sistema di verifica approntato).
5 CASO DI STUDIO - Basilicata La certificazione ed il suo impatto diretto sulle realtà produttive sono stati analizzati all interno di un caso di studio, riferito all area dell alto tavoliere e rivolto a due distinti gruppi di indagine: produttori e certificatori. Dallo studio sono emersi elementi interessanti in riferimento agli aspetti positivi e ai vantaggi derivanti dall adozione della certificazione da parte dei produttori, anche se non è possibile scindere in quale misura tali giudizi si riferiscano alle produzioni biologiche (si fa infatti riferimento in modo congiunto all adozione del sistema di certificazione biologico e DOP). Dall analisi emerge che l adozione del sistema di certificazione ha apportato numerosi benefici, in termini di immagine dell azienda, di guadagno, di posizionamento del prodotto; tuttavia, i maggiori costi di produzione, i costi derivanti dal mantenimento degli standard richiesti dal disciplinare e la convinzione della scarsa percezione dei consumatori nei confronti del maggior valore intrinseco del prodotto rappresentano elementi negativi. E interessante rilevare che, nella scelta degli OdC, i produttori hanno conferito all autorevolezza e alla serietà dell ente, alla competenza, all accreditamento SINCERT e agli anni di attività un peso importante. Il costo della certificazione resta tuttavia un ulteriore importante criterio di scelta dell organismo di certificazione. Per quanto riguarda gli OdC, è interessante rilevare che l indagine presso gli operatori territoriali ha individuato nell autorevolezza e serietà dell ente, nell accreditamento SINCERT, negli accreditamenti sulla base di standard esteri, nonché nel costo della certificazione gli elementi più importanti per la creazione della fiducia nei confronti dell ente di certificazione. CASO DI STUDIO Calabria La filiera di produzione biologica, intesa come sistema agro-alimentare integrato, è stata analizzata dal caso di studio presentato dall unità operativa della Calabria. Recuperando, dalla letteratura economico-agraria, il concetto di filiera territoriale, nel quale l elemento del territorio è inserito in qualità di fattore di rilievo nello sviluppo delle filiere agro-industriali e nella loro caratterizzazione, nonché nell esaltazione dei fattori di competitività immateriali in grado di influire sullo sviluppo delle imprese e delle filiere stesse, lo studio condotto ha inteso fornire un contributo alla conoscenza delle caratteristiche strutturali, tecniche ed economiche delle filiere biologiche vitivinicole e olivicole della regione Calabria, sottolineando i processi evolutivi che hanno accompagnato ed accompagnano i due comparti di produzione biologica all interno del loro contesto territoriale. L articolazione in fasi dello studio ha consentito di raccogliere informazioni sulle caratteristiche strutturali ed evolutive dei due comparti, in termini di aziende, superfici, tecniche colturali; essa ha altresì permesso di analizzare, attraverso lo studio di casi aziendali di tipo integrato, il rapporto di filiera, in relazione agli aspetti tecnico-produttivi dei due comparti, alle innovazioni tecnologiche e di prodotto, ai risultati commerciali, alle relazioni di filiera. In termini di risultati, l analisi ha permesso di osservare che l integrazione aziendale si
6 configura come elemento di garanzia di produzione biologica, in quanto è nelle aziende integrate che la strategia imprenditoriale si è orientata espressamente verso l internalizzazione dei segmenti della filiera, con indubbi riflessi positivi sull immagine del prodotto e dell impresa. I risultati evidenziano inoltre come la strategia imprenditoriale delle aziende integrate propenda verso la valorizzazione e il miglioramento delle produzioni, che consentono il mantenimento di quote di mercato e conferiscono a questa tipologia di imprese un ruolo trainante, in grado infatti di condizionare le scelte di altre realtà produttive operanti nello stesso comprensorio. Alla propensione al miglioramento e alla valorizzazione, si aggiungono l interesse per le evoluzioni tecnologiche, la volontà di differenziare l offerta produttiva tra canali specializzati e grande distribuzione, e la scelta di una politica di prezzi medio-alti. Le imprese biologiche integrate, dunque, sono in grado di esercitare un effetto trainante sulle altre aziende operanti nello stesso comprensorio; e tuttavia indispensabile ricordare lo scollamento esistente tra le imprese vitivinicole e olivicole biologiche di tipo integrato operanti in Calabria e il contesto economico e produttivo territoriale, avvertito, insieme alle sue problematiche, come vincolo allo sviluppo. Anche il rapporto con le istituzioni, accreditate di scarsa fiducia, non consente alle imprese integrate di sfruttare l effetto sinergico della collaborazione.
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliLa riforma del servizio di distribuzione del
CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliI PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino
2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del
DettagliNorme per l organizzazione - ISO serie 9000
Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al
DettagliCERTIFICAZIONE DI QUALITA
CERTIFICAZIONE DI QUALITA Premessa Lo Studio Legale & Commerciale D Arezzo offre servizi di consulenza per la certificazione di qualità secondo gli standard internazionali sulle principali norme. L obiettivo
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliLA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona
LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliBenefici, costi e aspettative della certificazione ISO 14001 per le organizzazioni italiane
Università degli Studi di Padova Dipartimento Ingegneria Industriale Centro Studi Qualità Ambiente In collaborazione con ACCREDIA Ente Italiano di Accreditamento Benefici, costi e aspettative della certificazione
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliProgetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI
Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa
DettagliProspettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014
Prospettive per l EGE: legge 4/2013 Michele Santovito 9 maggio 2014 Esempio di EGE Esempio di percorso fatto per arrivare ad avere il titolo di EGE: - Laurea in chimica - 10 anni di esperienza in un azienda
DettagliProgetto Atipico. Partners
Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite
DettagliQualità è il grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000:2005)
La Qualità secondo ISO Qualità è l insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite (UNI
DettagliGli 8 principi della Qualità
LA QUALITA NEL TEMPO Qualità Artigianale fino al ventesimo secolo; Ispezione e Collaudo - fino alla prima guerra mondiale; Controllo Statistico sui prodotti - fino al 1960; Total Quality Control fino al
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliAnalisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria
Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036
DettagliContributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP
1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliDAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.
DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,
DettagliLEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014
LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliCoordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA
Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione
DettagliCRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino
CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliLa norma UNI CEN EN 16001 e i Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) Marco Gentilini
La norma UNI CEN EN 16001 e i Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) Marco Gentilini L ambito di riferimento DIRETTIVA 2006/32/CE del 5 aprile 2006 concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliLa Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000
La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliPROCESSO AVA-ANVUR Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento. Claudia Moscheni
PROCESSO AVA-ANVUR Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento Claudia Moscheni AGENZIA NAZIONALE DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO E DELLA RICERCA (ANVUR) Legge 24 Novembre 2006, n. 286 Art.
DettagliLa politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro
La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro La sicurezza non è negoziabile Nestlé è convinta che il successo a lungo termine possa essere raggiunto soltanto grazie alle sue persone. Nessun
DettagliPARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale
PARTNER DI PROGETTO Il raggruppamento dei soggetti attuatori è altamente qualificato. Da una parte, la presenza di quattro aziende del settore ICT garantirà, ognuna per le proprie aree di competenza, un
DettagliPROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo
Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento DESCRIZIONE PROFILO PROFESSIONALE PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - ADDETTO ALLA CONTABILITA
DettagliSistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE
Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,
DettagliProtocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliLA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA
LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole
DettagliCAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2
DettagliREGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione
REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliIndagine 2011 Customer Satisfaction. Marzo 2011
Indagine 2011 Customer Satisfaction Marzo 2011 Obiettivi Per il terzo anno consecutivo, l UFFICIO MARKETING DI FIRE ha SVOLTO un indagine sul grado di soddisfazione dei propri CLIENTI, in base a un sistema
DettagliLa norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in
La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento
DettagliIl valore sinergico delle Certificazioni dei Sistemi di Gestione per la Qualità e di servizio rilasciate sotto Accreditamento.
Il valore sinergico delle Certificazioni dei Sistemi di Gestione per la Qualità e di servizio rilasciate sotto Accreditamento Milano 2013 11 21 ACCREDIA Ente Italiano di Accreditamento L unico organismo
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliModello dei controlli di secondo e terzo livello
Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI
DettagliLa tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane
La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo
DettagliMetodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale
Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE
DettagliGLI SCENARI EUROPEI PER IL DOPO QUOTE LATTE. Paolo Sckokai Università Cattolica, Piacenza
GLI SCENARI EUROPEI PER IL DOPO QUOTE LATTE Paolo Sckokai Università Cattolica, Piacenza Schema della relazione 1) Lo studio della Commissione Europea sul settore lattiero-caseario post-2015 2) Gli scenari
Dettaglivisto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,
17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle
DettagliPromozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)
Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
Dettagli-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI
-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI Norma ISO 9001 e sue applicazioni Iter di certificazione e sistema di accreditamento Sistemi
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione XXI Registro delle Imprese Roma, 29 agosto 2014, prot.
DettagliComune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliLA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)
DettagliStrategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno
Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliSCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA
ALLEGATO IV SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA Premesso che: La Regione Basilicata, con deliberazione della Giunta Regionale n. del, ha approvato il bando pubblico Progetti Integrati di Filiera, che disciplina
DettagliPOLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliS I C U R E Z Z A I C U R E Z Z A C U R E Z Z A U R E Z Z A R E Z Z A E Z Z A Z Z A Z A A
L.R.T. 34/01 - Provincia di Grosseto - Progetto Maremma IN Sicurezza CIPA-AT Grosseto : Agenzia Formativa e Servizi in Agricoltura - www.qmtt.net/sicurezza D.Lgs. 81/08 S I C U R E Z Z A I C U R E Z Z
DettagliLa valutazione delle immobilizzazioni immateriali
CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO 2 La valutazione delle immobilizzazioni immateriali Seconda lezione 1 DEFINIZIONE condizioni produttive controllate dall impresa, utili per l esercizio della sua gestione
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
Dettagliƒ Gli standard e la gestione documentale
81267$1'$5' 3(5/$*(67,21('280(17$/( Giovanni Michetti SC11 Gestione dei documenti d archivio giovanni.michetti@uniroma1.it Strumenti per l informazione e la documentazione: le norme UNI (Roma, 18 giugno
DettagliMODULO 1 EVOLUZIONE DEI PRINCIPI E DEGLI STRUMENTI PER FARE QUALITÀ 1970 - LA QUALITÀ COME SISTEMA. Prima parte:
MODULO 1 Prima parte: Concetti generali introduttivi. Soddisfazione del cliente. Gli 8 principi della Qualità. Seconda parte: I Sistemi di Gestione Normazione, Certificazione e Accreditamento 1 EVOLUZIONE
DettagliRoma, 21 Ottobre 2011 Centro Congressi Cavour
Verifica del progetto D.P.R. 207/2010 Controllo Qualità, Certificazione e Accreditamento Roma, 21 Ottobre 2011 Centro Congressi Cavour Sistema interno di controllo della qualità: dalla formazione alla
DettagliCGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25
Particolare rilievo è posto alla questione della formazione professionale continua che si evidenzia come un importante strumento per il rafforzamento del patrimonio di conoscenze dei lavoratori, per il
DettagliPolicy. Le nostre persone
Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliCOMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO
Dettagli1. Il fine del sistema territoriale. 2. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile. 3. Il significato ed il ruolo del marketing territoriale
Indice degli argomenti Convegno Qualità Ambientale e Marketing Territoriale Reggio Emilia, 22 Aprile 2009 Ambiente come strategia del marketing 1. Il fine del sistema 2. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE
LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE Economico; Politico;
DettagliLa certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole
La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole www.certificazione.info autore: Dr. Matteo Rapparini La certificazione di qualità nelle scuole La certificazione di qualità ISO 9001:2000 ha avuto recentemente
DettagliDelibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;
Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
Dettagli