Le fonti di dati sulla patologia da lavoro GLI INFORTUNI SUL LAVORO

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1 Si registra la tendenza ad un lieve aumento dell incidenza degli infortuni sul lavoro nel La gravità degli infortuni accaduti nel comparto dei trasporti è in aumento. L incidenza di infortuni in agricoltura (51,3 casi per milione di ore lavorate) è superiore a quella italiana (41,6 casi per milioni di ore lavorate). L'incidenza di infortuni nei trasporti è in aumento. Le malattie professionali più frequentemente riconosciute dall INAIL sono le ipoacusie (28%). Le malattie professionali più frequentemente denunciate all INAIL sono quelle non previste dalla tabella di legge (52%) tra cui sono in aumento i casi di patologie da sovraccarico biomeccanico. Le informazioni di fonte INAIL sulle malattie professionali sono poco accurate: il Piemonte si è dotato di strumenti per il miglioramento delle conoscenze epidemiologiche che devono essere organizzate in modo più organico e completo. La Regione Piemonte sta avviando piani mirati di comparto al fine di migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro. INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI L'ambiente di lavoro, nonostante sia oggetto di tutela sociale mediante una vasta e costante legislazione, presenta tutt'oggi condizioni di rischio sia per l'occorrenza di eventi acuti, sia per l'insorgenza di malattie professionali legate ad un'esposizione prolungata. I dati INAIL (Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) rappresentano la principale fonte informativa disponibile in Italia in grado di descrivere con continuità e completezza di copertura del territorio nazionale la patologia da lavoro. Essi sono in grado di descrivere con accuratezza gli eventi infortunistici, mentre le segnalazioni riguardanti le malattie professionali sono affette da gravi problemi di sottonotifica. I dati presentati in questo paragrafo sono pertanto di fonte INAIL quando descrivono gli eventi acuti, mentre per quel che riguarda le malattie professionali sono stati integrati con i risultati provenienti da alcuni sistemi di rilevazione attiva implementati ad hoc dalla Regione Piemonte. Pur essendo sempre di fonte INAIL, le informazioni presentate nel presente paragrafo hanno un diverso livello di aggiornamento: i dati pubblicati sul sito INAIL nazionale e sui CD Rom distribuiti dall'inail, permettono un confronto nel tempo e nello spazio tra Italia e Piemonte e sono aggiornati al 1999 (1, 2); informazioni più analitiche che permettono un confronto per ASL derivano da elaborazioni condotte dall'osservatorio Epidemiologico Regionale e sono aggiornate al 1997 (3). Nella tabella 1 è riportato il numero di infortuni accaduti in Piemonte nel 1997 suddiviso per settore, gravità delle conseguenze, sesso e ASL. In totale si sono verificati eventi, di cui l 86% ( eventi) nel settore dell'industria e dell'artigianato. Si infortunano più frequentemente gli uomini che rappresentano l 81% ( eventi) dei casi nel settore industriale e il 76% (5.306 eventi) dei casi in agricoltura. Queste proporzioni aumentano se si considerano gli eventi con prognosi più Le fonti di dati sulla patologia da lavoro GLI INFORTUNI SUL LAVORO 305

2 u omin i d on ne grave; in agricoltura la totalità dei casi mortali ha colpito individui di sesso maschile. Nel 1997 in Piemonte sono morte 76 persone in occasione di lavoro. Un terzo dei casi del settore industria sono avvenuti nel comparto delle costruzioni; un terzo dei casi del settore agricoltura sono avvenuti nell'asl di Asti. L'età media dei casi di infortunio mortale accaduti in agricoltura è di 55 anni, decisamente superiore a quella dei casi avvenuti nell'industria (39 anni). Tabella 1. Numero di infortuni accaduti in Piemonte nel 1997 e definiti entro il 31 dicembre 1998 suddivisi per settore, gravità delle conseguenze, sesso e ASL. Artigianato-industria Agricoltura Azienda Sanitaria Totale Invalidità permanente Mortali Totale Invalidità permanente Mortali Totale ASL uominidonneuominidonneuominidonneuominidonne uomini donne uomini ASL 1-4 TORINO ASL 5 COLLEGNO ASL 6 CIRIE ASL 7 CHIVASSO ASL 8 CHIERI ASL 9 IVREA ASL 10 PINEROLO ASL 11 VERCELLI ASL 12 BIELLA ASL 13 NOVARA ASL 14 OMEGNA ASL 15 CUNEO ASL 16 MONDOVI ASL 17 SAVIGLIANO ASL 18 ALBA ASL 19 ASTI ASL 20 ALESSANDRIA ASL 21 CASALE M.TO ASL 22 NOVI LIGURE TOTALE REGIONALE La figura 1 riporta l andamento dell incidenza (tasso standardizzato per attività economica per addetti) degli infortuni sul lavoro del settore industria e artigianato in Piemonte, Italia e Italia settentrionale (1). I tassi piemontesi, perfettamente in linea con quelli del Nord Ovest d'italia, sono inferiori a quelli nazionali; decisamente superiori sono invece i tassi delle Regioni del Nord Est. L'andamento è in diminuzione fino al 1997; occorre tuttavia registrare una tendenza all'aumento negli anni successivi in tutte le ripartizioni geografiche considerate, verosimilmente legato all'introduzione da parte dell'inail del riconoscimento degli infortuni in itinere nella seconda metà degli anni novanta. 306

3 Figura 1. Andamento dell incidenza degli infortuni sul lavoro nei settori artigianato e industria in Piemonte, Nord Ovest, Nord Est e Italia - Tassi standardizzati per attività economica per addetti PIEMONTE NORD OVEST NORD EST ITALIA L'INAIL non calcola indicatori di frequenza per l'agricoltura a causa della difficoltà di ricostruzione del denominatore per questo settore; l'osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro, basandosi su informazioni raccolte direttamente e sfruttando i dati INAIL, calcola indici di frequenza utilizzando a denominatore le ore lavorate, attualmente aggiornati al 1997 (4). In tabella 2 sono riportati i tassi di incidenza per milione di ore lavorate degli infortuni sul lavoro denunciati e definiti dall'inail in Piemonte nel settore agricoltura ed in alcuni comparti del settore industria scelti tra quelli tradizionalmente considerati a maggior rischio infortunistico. Occorre sottolineare che il denominatore è fortemente sottostimato specificamente per il settore agricoltura e pone quindi dei grossi problemi di confrontabilità con gli indici di frequenza calcolati per altri specifici comparti del settore industria. Dalla tabella presentata si possono trarre tuttavia alcuni commenti significativi per quel che riguarda l'andamento nel tempo e il confronto con la situazione italiana. Gli indici di frequenza calcolati per il settore agricoltura in Piemonte risultano decisamente superiori a quelli italiani in tutte le classi di gravità considerate. L andamento nel tempo del settore agricoltura presenta un calo nel 1993 ed una successiva ripresa nel 1995; ciò può essere spiegato dal concorso di due fenomeni con ricadute opposte sul valore degli indici. Da un lato il cambiamento nella disciplina dell assicurazione avvenuto nel 1992 ha causato una diminuzione delle denunce e dei riconoscimenti; dall altro, nel corso degli anni novanta sono progressivamente diminuite le ore lavorate, in modo particolare nel Gli indici di frequenza calcolati per il settore industria sono sistematicamente inferiori a quelli italiani per tutti i comparti considerati con l'eccezione di quello dei trasporti. L'andamento per i riconoscimenti in invalidità temporanea è in discesa in tutti i comparti presentati con l'eccezione nuovamente dei trasporti; gli indici calcolati per i casi riconosciuti di invalidità permanente e mortale hanno un andamento nel tempo molto più instabile anche in relazione al basso numero di osservati. Agricoltura Industria 307

4 Tabella 2. Indici di frequenza degli infortuni sul lavoro in Piemonte denunciati e definiti dall'inail in agricoltura e in alcuni comparti dei settori artigianato e industria suddivisi per anno, evento e tipo di conseguenza - Casi per di ore lavorate. Anno Piemonte Italia AGRICOLTURA DENUNCE INDUSTRIA: DENUNCE AGRICOLTURA: INVALIDITÀ TEMPORANEA INDUSTRIA: INVALIDITÀ TEMPORANEA AGRICOLTURA: INVALIDITÀ PERMANENTE INDUSTRIA: INVALIDITÀ PERMANENTE AGRICOLTURA: MORTE INDUSTRIA: MORTE TOTALE 61,0 64,2 63,8 55,7 48,8 59,5 58,2 51,3 41,6 TOTALE 27,6 25,6 25,0 23,1 23,3 23,6 22,7 21,9 25,5 COSTRUZIONI 66,4 66,1 60,2 55,1 52,7 50,6 48,2 44,6 53,5 LEGNO 56,3 56,1 54,1 48,3 49,8 49,1 45,5 42,3 51,0 MINERARIA 71,8 65,1 63,5 54,7 54,6 53,0 53,0 47,1 56,4 TRASPORTI 34,3 32,2 33,4 32,6 34,3 37,1 40,7 40,3 39,9 TOTALE 50,5 52,7 53,5 42,7 38,8 46,8 47,4 41,4 31,9 TOTALE 24,2 22,9 22,4 20,5 20,4 20,2 19,3 18,3 21,1 COSTRUZIONI 57,4 58,2 53,4 48,5 46,1 43,2 41,1 37,5 44,5 LEGNO 50,0 49,7 48,7 42,6 43,5 43,0 39,7 36,8 43,9 MINERARIA 64,2 59,8 57,1 50,1 48,5 47,1 47,1 41,1 48,5 TRASPORTI 30,3 28,5 30,0 29,0 30,1 31,9 35,0 34,2 33,2 TOTALE 2,8 3,9 4,1 3,0 2,7 3,2 3,0 2,9 2,3 TOTALE 0,5 0,6 0,8 0,7 0,7 0,7 0,6 0,7 0,9 COSTRUZIONI 2,3 2,5 2,6 2,6 2,5 2,6 2,4 2,4 3,1 LEGNO 2,1 2,8 3,0 3,0 3,0 2,6 2,4 2,2 2,9 MINERARIA 1,5 2,1 2,3 1,8 2,0 1,5 1,8 2,1 2,3 TRASPORTI 0,9 1,0 1,3 1,3 1,2 1,2 1,3 1,4 1,6 TOTALE 0,15 0,11 0,14 0,09 0,07 0,10 0,08 0,13 0,05 TOTALE 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,03 0,02 0,02 0,03 COSTRUZIONI 0,18 0,18 0,23 0,17 0,16 0,12 0,11 0,10 0,13 LEGNO 0,03 0,03 0,07 0,07 0,04 0,03 0,00 0,00 0,04 MINERARIA 0,07 0,07 0,15 0,08 0,00 0,19 0,08 0,04 0,10 TRASPORTI 0,12 0,08 0,09 0,09 0,12 0,11 0,06 0,12 0,11 Più gravi tra gli artigiani Nella figura 2 è riportato l'andamento nel tempo dell'indice di gravità calcolato dall'inail (giornate perse per addetto calcolate come numero delle giornate di inabilità secondo quanto proposto dall'uni 1 su tutti gli addetti): tale indice in Piemonte è sempre inferiore rispetto al corrispettivo italiano (1,2). L'andamento nel tempo nel corso degli anni novanta, mostra una diminuzione continua a partire dal triennio fino al triennio Se calcolato nel solo settore industriale, l'indice è minore rispetto al totale del settore industria e artigianato in entrambe le aree geografiche considerate: gli infortuni che avvengono tra gli artigiani sono dunque più gravi. 1 Per il calcolo delle giornate di inabilità è utilizzato il seguente sistema di pesi: a) infortuni con definizione temporanea = numero di giorni di inabilità temporanea; b) infortuni con definizione permanente = numero di giorni di inabilità temporanea + (75 X gradi percentuali di inabilità permanente); c) infortuni con definizione morte = giorni di inabilità. 308

5 Figura 2. Andamento dei rapporti di gravità degli infortuni sul lavoro nei settori artigianato e industria in Italia e in Piemonte nel periodo 1993/ Giornate di inabilità per addetto ITALIA PIEMONTE ITALIA PIEMONTE ARTIGIANATO E INDUSTRIA SOLO INDUSTRIA L'andamento della gravità, se analizzato nei diversi comparti del settore industria e artigianato, varia notevolmente, come evidenziato nella figura 3 (1, 2). La gravità è in diminuzione nei comparti chimica, legno, mineraria e tessile. Dopo una tendenza alla diminuzione, la gravità in agricoltura è sostanzialmente stabile, mentre invece nel comparto dei trasporti occorre registrare un aumento, seppure lieve. Da notare in particolar modo la diminuzione della gravità nelle costruzioni, comparto tradizionalmente ad alto rischio infortunistico: occorrerà mantenere sotto sorveglianza il fenomeno nei prossimi anni, per confermarne l'andamento in discesa. L'aumento della gravità nel comparto elettricità gas e acqua infine, dev'essere interpretato con cautela a causa del fenomeno dell'accentramento delle posizioni assicurative che ostacola il calcolo accurato degli addetti. Figura 3. Andamento dei rapporti di gravità degli infortuni sul lavoro suddivisi per comparti - Giornate di inabilità per addetto Varie Lavorazioni Chimica, agricole, alimenti plastica, gomma, carta, pelli Costruzioni Elettricità, gas, acqua Legno Metallurgia, macchine, strumenti Mineraria, mineralurgia Tessile, abbigliamento Trasporti, depositi

6 Importanti differenze territoriali L analisi degli indici di frequenza e gravità a livello provinciale (i dati disponibili non sono disaggregabili a livello di ASL) evidenziano differenze territoriali importanti: in tabella 3 gli indici calcolati per l Italia sono stati posti a 100 e gli altri valori calcolati di conseguenza (1, 2). In alcune province del Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo, Vercelli) la frequenza di infortuni sul lavoro è superiore a quella dell intera regione ma anche a quella italiana; in queste province anche gli indici di gravità sono superiori a quelli piemontesi, mentre solo le province di Cuneo e Vercelli hanno indici superiori a quelli italiani. Gran parte di queste differenze si spiegano con la maggiore diffusione delle lavorazioni agricole, che sono a maggior rischio, in queste provincie. Tabella 3. Numeri indici di frequenze relative e di rapporti di gravità degli infortuni nelle province del Piemonte rispetto al valore totale in Italia = 100 (media trienni , , ). Infortuni per addetti AL AT BI CN NO TO VB VC Totale Piemonte Totale Totale Totale Giornate di inabilità per addetto AL AT BI CN NO TO VB VC Totale Piemonte Totale Totale Totale LE MALATTIE PROFESSIONALI Gravi problemi di sottonotifica La ricerca delle malattie legate al lavoro incontra usualmente alcuni ostacoli, legati alla difficoltà con cui viene riconosciuto il legame causa effetto tra malattia ed esposizioni lavorative nelle patologie ad esposizione multifattoriale, oppure alla palese diffidenza del mondo clinico ad eseguire la notifica di malattia professionale anche nei casi in cui tale legame è stato sospettato o riconosciuto. Per tali ragioni il sistema INAIL è affetto da gravi problemi di completezza, sebbene sia l'unico diffuso su tutto il territorio nazionale. L'analisi degli indici di frequenza delle segnalazioni giunte all'inail può comunque essere indicativa dell'attenzione presente sull'argomento. Sono disponibili dati sulle denunce pervenute, per inoltrare le quali è sufficiente una diagnosi presunta di attribuibilità professionale, e sul sottoinsieme di patologie riconosciute dall ente assicuratore. Queste ultime rispondono a criteri di definizione di caso molto specifici ed approfonditi, ma sono senz altro poco sensibili rispetto alla reale quantità di patologie esistenti sul territorio; i criteri adottati inoltre, rispondenti a fini assicurativi, non sempre coincidono con definizioni diagnostiche più appropriate ai fini di descrizione statistica del fenomeno. Risulta pertanto interessante valutare l andamento spazio-temporale di entrambi gli insiemi (denunce e riconoscimenti), così come riportato nelle figure 4 e 5 per gli eventi accaduti negli anni e definiti fino al 31 dicembre 2000 (1). 310

7 Figura 4. Andamento delle malattie professionali per addetti denunciate nel periodo per area geografica PIEMONTE NORD OVEST NORD EST ITALIA Figura 5. Andamento delle malattie professionali per addetti indennizzate nel periodo per area geografica PIEMONTE NORD OVEST NORD EST ITALIA La frequenza di malattie professionali denunciate diminuisce nel tempo; i tassi del Piemonte sono sistematicamente superiori rispetto a quelli italiani ad eccezione dell ultimo anno dove, a causa di un decremento più veloce, si registra un tasso di 153 malattie professionali denunciate ogni addetti verso un tasso in Italia di 162 per addetti. Il tasso in Piemonte resta costantemente superiore rispetto a quello delle regioni del Nord Ovest sebbene la differenza diminuisca nel Tali andamenti riflettono la tendenza alla notifica da parte del mondo clinico piemontese, che sarebbe superiore rispetto al resto del territorio nazionale; la tendenza alla diminuzione registrata nell ultimo anno dovrebbe essere analizzata in profondità per poter essere meglio interpretata: siamo in presenza di una reale diminuzione delle patologie professionali oppure ad un livellamento delle notifiche rispetto alla media presente nel nostro Paese? Diminuiscono le denunce 311

8 Le patologie riconosciute La quota di patologie indennizzate (ossia riconosciute come causate dall'esposizione lavorativa dall'ente assicurativo) è molto inferiore rispetto ai casi denunciati. I tassi del Piemonte in questo caso sono minori rispetto a quelli italiani con un andamento che pare divergente. Occorre infatti leggere con cautela i dati riferiti al 2000: a causa del tempo necessario per la conclusione della pratica amministrativa sono da considerarsi ancora incompleti. L'andamento complessivo è comunque in diminuzione in tutte le ripartizioni territoriali; i tassi del Nord Est sono decisamente superiori sia a quelli piemontesi sia a quelli italiani. È interessante interpretare tali differenze anche in base al tipo di patologia professionale riconosciuta: per alcune malattie il riconoscimento infatti è più faticoso a causa della costellazione eziologica più complessa o perché le conoscenze sulla frazione attribuibile alla professione sono di acquisizione più recente. Nella figura 6 è presentata la distribuzione proporzionale per tipo di diagnosi delle malattie professionali accadute in Piemonte nel periodo (1), rispettivamente per le malattie riconosciute e per le malattie denunciate. Figura 6. Malattie professionali in Piemonte accadute nel periodo Indennizzate 16 % dermopatie (175) 14 % non tabellate (157) 16 % pneumoconiosi (175) 11 % tumori (122) 1 % vibrazioni (10) 2 % asma (20) 13 % altre (134) 28 % ipoacusia (310) Definite 52 % non tabellate (5.724) 5 % dermopatie (571) 32% ipoacusia (3.353) 6 % pneumoconiosi (649) 2 % tumori (203) 0% vibrazioni (43) 1 % asma 4 % altre (83) (395) 312

9 La proporzione di denunce di patologie non tabellate 2 raggiunge il 52%, seguite dalle ipoacusie (32%), dalle pneumoconiosi (6%) e dalle dermopatie (5%): la distribuzione rispecchia probabilmente l aumento notevole dell incidenza di patologie dovute a sovraccarico biomeccanico (inserite nel gruppo di malattie non tabellate) avvenuto negli ultimi anni (5), con una diminuzione relativa percentuale delle ipoacusie. Se si considera però la distribuzione delle patologie riconosciute, il primo posto spetta ancora alle ipoacusie (28%), seguite dalle pneumoconiosi (16%) e dalle dermopatie (16%), mentre le patologie non tabellate sono al quarto posto (14%) insieme ai tumori pleurici e naso-sinusali. Tale distribuzione non coincide con quella italiana, dove le patologie non tabellate sono il 18%, al secondo posto tra le malattie riconosciute dall INAIL. Questo, unitamente all osservazione dei tassi inferiori rispetto a quelli italiani, potrebbe indicare una certa inerzia nei sistemi piemontesi di notifica e di riconoscimento delle patologie professionali dovute a sovraccarico biomeccanico. A partire dal 1996, nell'ambito del programma PRiOR (Programma per la prevenzione dei rischi e danni da lavoro in Piemonte) sono stati impiantati in regione due sistemi di ricerca attiva di malattie professionali che, sulla base di segnalazioni provenienti da centri clinici distribuiti su tutto il territorio regionale, individuano i casi attribuibili al lavoro e li segnalano a loro volta ai Servizi di Prevenzione. Sono attivi ad oggi un sistema di rilevazione delle allergopatie professionali (asma bronchiale e dermatiti allergiche da contatto) ed un sistema di rilevazione dei tumori naso-sinusali, cui occorre aggiungere il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte attivo dal In tal modo il Piemonte si è dotato di sistemi informativi autonomi in grado di descrivere con maggiore accuratezza rispetto ai sistemi informativi INAIL l'occorrenza di malattie professionali sul proprio territorio. Essi hanno dimostrato una resa paragonabile con analoghe esperienze condotte in altri Paesi (6, 7). Nei primi 4 anni di attività ( ) l'osservatorio sulle allergopatie ha registrato un'incidenza di asma bronchiale professionale di 25 casi per milione di lavoratori-anno; l'incidenza più elevata si registra nell'industria della panificazione seguita dai parrucchieri e dal comparto sanità. L'incidenza di dermatiti allergiche professionali è di 113 casi per milione di lavoratori-anno; l'incidenza più elevata si registra tra i parrucchieri, seguiti dalla sanità. I tassi elevati registrati nella sanità sono probabilmente legati all'esposizione a lattice (i casi attribuibili a tale allergene costituiscono quasi il 50% dei casi di asma; le orticarie da contatto, quasi completamente attribuibili a lattice, costituiscono il 12% dei casi di dermatite rilevati). Nel periodo l'osservatorio sui tumori del naso ha raccolto ed intervistato 172 casi di tumore del naso o dei seni paranasali, pari ad un incidenza di 1 per centomila abitanti, così divisi per tipo istologico: 74 carcinomi, 60 adenocarcinomi, 38 papillomi invertiti, 13 altri tipi istologici. Prime le ipoacusie Sistemi autonomi di ricerca attiva: allergopatie professionali Tumori naso-sinusali 2 In questo gruppo sono considerate tutte le patologie non esplicitamente previste nelle tabelle INAIL per le quali l'onere della dimostrazione della correlazione con la lavorazione svolta spetta al lavoratore; sono comprese in questa voce tutti i tumori (tranne i mesoteliomi ed i tumori naso-sinusali dovuti ad esposizione a polvere di legno e a polvere di cuoio) e le patologie dovute a sovraccarico biomeccanico. 313

10 Mesoteliomi Infortuni: ancora critici, trasporti e agricoltura Sfruttando questa casistica è in corso uno studio caso-controllo che dovrebbe terminare nel corso del 2001 con l'obiettivo di investigare l'associazione tra la pregressa esposizione a determinati agenti in ambiente di lavoro e l'occorrenza di carcinomi naso-sinusali. I risultati di un'analisi preliminare appena conclusa, mostra un'elevata associazione tra adenocarcinomi e pregressa esposizione a polveri di legno e cuoio (OR per polvere di legno: 43; OR per polvere di cuoio: 47). Associazioni d'interesse sono state trovate su tutti i carcinomi anche per nebbie di vernice (OR: 6,35) e fumi di saldatura (OR: 3,92): tali risultati appaiono di particolare interesse tenendo conto che tali esposizioni sono tipiche dell'industria metalmeccanica, il più rappresentato settore industriale in Piemonte. Nel periodo il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte ha raccolto 346 casi con diagnosi di mesotelioma pleurico e 41 casi con diagnosi di mesotelioma peritoneale (8). Il tasso di incidenza per centomila persone/anno standardizzato sulla popolazione italiana è, per i mesoteliomi pleurici, di 1,35 nei maschi e 0,86 nelle femmine, e, per i mesoteliomi peritoneali, è di 0,18 nei maschi e 0,08 nelle femmine. Tali tassi, che sono in linea con quelli misurati dai diversi Registri Tumori Italiani, raggiungono valori molto più elevati nell'asl di Casale Monferrato: 15,5 per i maschi e 13 per le femmine nel caso dei mesoteliomi pleurici; 3,6 per i maschi e 0,6 per le femmine nel caso dei mesoteliomi peritoneali. Un'indagine condotta nella città di Casale Monferrato (9) indica che l'eccesso di casi è dovuto per oltre il 50% a casi che non avevano avuto esposizioni lavorative nella locale industria del cemento-amianto. La salute correlata al lavoro dev essere inserita ai primi posti tra gli obiettivi preventivi prioritari per l importanza che riveste nel determinare la speranza di vita: riguarda infatti soggetti giovani nel pieno delle proprie capacità fisiche ed intellettuali. Il tasso di infortuni in Piemonte è inferiore a quello italiano e della maggior parte delle altre regioni riflettendo in tal modo l impegno di tutte le forze interessate, pubbliche e private, nel campo della sicurezza. Occorre tuttavia registrare un lieve aumento nell incidenza di infortuni (contrariamente all obiettivo di salute posto nel piano sanitario nazionale che si prefiggeva una diminuzione del 10%) che sta interessando tutte le aree geografiche considerate. L'ipotesi è che tale aumento sia prevalentemente legato al cambiamento nelle procedure di riconoscimento dell'inail che solo negli anni più recenti riconosce gli infortuni in itinere: l'aumento sarebbe dunque ascrivibile agli incidenti stradali. Tale ipotesi merita di essere verificata ad hoc in quanto, dalle fonti informative correnti, non è possibile scorporare la quota di riconoscimenti in questione. L indice di gravità degli infortuni è inferiore rispetto a quello italiano e in discesa nel corso del tempo. I comparti più problematici restano l agricoltura e i trasporti. Effettivamente la Regione Piemonte sta investendo notevoli risorse in questo campo: nel corso del 2000, per esempio, è stato avviato un piano mirato di comparto che prevede di valutare lo stato della sicurezza di 1000 cantieri situati su tutto il territorio regionale, che si prevede di proseguire ed ampliare nel corso del Pare importante, dopo aver valutato i risultati del progetto, affrontare le altre criticità evidenziate dall'analisi descrittiva dei dati INAIL, quali per esempio l elevata incidenza infortunistica (superiore anche ai livelli nazionali) registrata in agricoltura, soprattutto nelle aree geografiche dove è maggiormente rappresentata. 314

11 Per quel che riguarda le malattie professionali l inadeguatezza dei dati INAIL a monitorare correttamente il fenomeno rende difficoltosa l interpretazione dei dati. L obiettivo di riduzione previsto dal piano sanitario nazionale potrebbe infatti essere principalmente legato ad una riduzione delle notifiche, evento in sé non indicativo di una reale diminuzione della patologia professionale. La Regione Piemonte, con i suoi sistemi di rilevazione attiva, risponde in pieno alle aspettative del piano che indirizza le Regioni a dotarsi di strumenti per il miglioramento delle conoscenze epidemiologiche. Al momento attuale si tratta di un numero limitato di patologie, scelte tra le più frequenti (dermatiti) o le più specifiche (mesoteliomi, tumori naso sinusali) o quelle maggiormente in evoluzione (asma). Si tratta a questo punto di affrontare in modo più organico la materia, sulla scorta anche di esempi presenti in altri Paesi (10, 11), aggiungendo eventualmente altri progetti, mirati alle patologie emergenti (le malattie da sovraccarico biomeccanico per esempio) e in grado di fornire un quadro sempre più completo. Da questo punto di vista sarà utile intensificare la collaborazione con la sede INAIL regionale con lo scopo di migliorare la descrizione delle malattie professionali denunciate e riconosciute. Malattie professionali: serve un monitoraggio più sensibile 1. INAIL. Banca dati [database on line]. Marzo Available from URL: 2. INAIL. CD Rom giugno 1997; giugno Dalmasso M, Luzzi MB, Pasqualini O, Bena A, Costa G. Gli infortuni sul lavoro in Piemonte negli anni Regione Piemonte, Regione Piemonte-O.R.L.M., Gli eventi infortunistici in Piemonte negli anni Giugno Buckle P, Devereux J (a cura di) Work related neck and upper limb muscoskeletal disorders Europea Agency for Safety and Health at Work, Bena A, D'Errico A, Mirabelli D ed il gruppo di allergologia del programma PRiOR. Un sistema di rilevazione attiva dell'asma bronchiale professionale: i risultati di due anni di attività del programma PRiOR. Med Lav 1999; 90, 4: Mirabelli D, Bena A, D'Errico A, Costa G ed il gruppo di progettazione PRiOR. Sorveglianza epidemiologico della patologia professionale: un programma della Regione Piemonte (PRiOR). Epidemiologia e prevenzione 1998; 22: Ivaldi C, Dalmasso P, Nesti M, Magnani C. Il registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte. Incidenza nel periodo Epidemiologia e Prevenzione 1999; 23: Magnani C, Bellis D, Borgo G et al. Incidence of mesothelioma among people environmentally exposed to asbestos. Eur Resp Rev 1993; 3: Cherry N. Occupational disease. BMJ 1999; 318: Baker EL. Sentinel Event Notification System for Occupational Risks (SENSOR): the concept. Am J Public Health 1989; 79 (supplement): Bibliografia 315

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