Prospetto sinottico dei principali patogeni individuati dall'u.o di Napoli- Portici in collaborazione con E. Lahoz e R. Nicoletti dell'u.o di Scafati.

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1 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 183 Prospetto sinottico dei principali patogeni individuati dall'u.o di Napoli- Portici in collaborazione con E. Lahoz e R. Nicoletti dell'u.o di Scafati. Nell'intraprendere l'operazione di introduzione di colture nuove o poco diffuse in un determinato areale è sempre richiesto l'intervento del fitopatologo ed in particolare del fitovirologo. I motivi sono diversi e tutti determinanti. Il primo è che nell'introduzione di una nuova coltura solitamente ci si orienta su cultivar diverse da quelle locali, se una determinata specie è ivi già coltivata, oppure su una specie nuova per l'areale in oggetto. In ambedue i casi i genotipi sono estranei all'areale in sperimentazione e, pertanto, la loro interazione con patogeni ivi esistenti deve essere opportunamente valutata tenendo conto delle caratteristiche patogenetiche ed epidemiologiche dei patogeni, in particolare di quelli virali, preesistenti. E' noto, infatti, che la gravità delle infezioni virali è legata all'interazione tra genoma dell'ospite e genoma del patogeno, che determina, quest'ultimo, anche le relazioni con insetti vettori ed ospiti spontanei. Un altro aspetto, sempre di tipo epidemiologico, che può condizionare il successo o meno nella introduzione di una coltura ed indurre conseguenze negative anche molto gravi è la possibilità dei patogeni, in particolare dei virus, di essere trasmessi attraverso il seme o attraverso il materiale di propagazione. Per tali motivi, in una prima fase del progetto CoAlTa è stata svolta una intensa attività di monitoraggio dei patogeni ed in particolare dei fitovirus trasmissibili per insetti vettori, presenti su ospiti spontanei e coltivati, nei principali comuni del Beneventano a vocazione tabacchicola, e quindi più interessati alle colture alternative. I principali virus e funghi riscontrati sono illustrati in Tab. 1 e 2. Alla raccolta dei dati riportati hanno partecipato per l'u.o di Portici i dott.ri M. Marino, A. Cirillo,R. Carrieri e per l'u.o di Scafati i dott.ri P. Tarantino R. Caiazzo, A. Carella. Per quanto concerne i virus, di particolare interesse sono risultate alcune specie ornamentali coltivate in prossimità di case coloniche: esse sono risultate ospiti non solo di fitovirus, ma anche dei loro vettori (afidi, aleurodidi). Tali vettori sono risultati capaci di sopravvivere anche da adulti nel corso dell'inverno, potendo sfruttare il calore radiante delle costruzioni rurali. In una seconda fase del progetto, l'attività di ricerca ha riguardato l'individuazione di patogeni virali e fungini nelle colture scelte come alternativa al tabacco. Di seguito sono riportati i risultati della attività svolta nel primo anno del progetto. Farro-Segale-Orzo I cereali rappresentano una coltura d'importanza strategica nella produzione agricola di ogni paese. Attualmente, però, non è più sufficiente migliorare la quantità delle produzioni in quanto le nuove esigenze del mercato richiedono soprattutto qualità e salubrità. Per organizzare una produzione cerealicola di grande qualità, assume una particolare importanza la scelta delle tecniche di produzione, tra cui, non ultima, la scelta dei mezzi con cui attuare la protezione delle colture. Una corretta applicazione della difesa non può prescindere da un insieme di conoscenze e da una precisa diagnosi delle malattie. I cereali sono soggetti a numerose malattie, causate soprattutto da virus e da funghi che possono interferire sul regolare sviluppo della pianta e compromettere quantità e qualità della produzione di granella. Diversi funghi quali l' Ustilago tritici agente del carbone volante, la Tilletia agente delle carie, i Fusarium agenti del mal del piede, la Drechslera sp. agente dell'elmintosporiosi e virus quali il virus del

2 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA Tab. 1. Risultati delle indagini epidemiologiche condotte nel Beneventano su colture di interesse Tab. 2. Risultati delle indagini epidemiologiche condotte nel Beneventano su alcune piante spontanee ed ornamentali

3 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 185 Prospetto sinottico dei principali patogeni 185 mosaico striato del grano (WSMV), il virus del mosaico del Bromus (BMV), etc, utilizzano la semente quale mezzo per la loro diffusione. La conoscenza del patogeno e della sua epidemiologia permette di organizzare una corretta difesa, che si può realizzare attraverso l'utilizzo di seme sano, il miglioramento genetico, oppure mediante strategie che partono da una corretta scelta varietale, proseguono con l'applicazione di una adeguata agrotecnica e terminano con una mirata difesa con prodotti chimici. A tale scopo, durante lo svolgimento del progetto, sono stati effettuati sopralluoghi presso i campi sperimentali in cui tali colture erano in atto per valutarne lo stato sanitario. I risultati ottenuti sono illustrati in Tab. 3. Tab. 3. Principali patogeni riscontrati su farro, segale ed orzo Fig. 1. Virus del mosaico striato dell'orzo Fig. 2 Attacco di nematodi galligeni Senape Trattasi di una crucifera non molto coltivata, soprattutto nell'italia meridionale, nonostante risulti essere una specie di interesse per alcuni settori agroalimentari. Nei paesi dell'est e del Nord Europa, dove è stata ampliamente studiata, risulta ospite di patogeni fungini quali Albugo candida, Alternaria sp., Erysiphe polygoni, Peronospora parasitica, Plasmodiophora brassicae, Sclerotinia sclerotiorum e di virus quali il virus del giallume occidentale della bietola (BWYV), il virus del mosaico giallo della rapa (TYMV) ed il virus del mosaico del cavolfiore (CaMV). Le indagini relative al primo anno del progetto hanno permesso di evidenziare sulla coltura in sperimentazione (campi CNR e S. Agata dei Goti) sintomi di natura virale (Fig. 3 e 4) sull'1% delle piante nelle prime fasi di sviluppo vegetativo e sul 15-16% delle piante quando queste avevano raggiunto uno sviluppo vegetativo completo. Di tale percentuale il 10% è risultato imputabile al virus del giallume occidentale della bietola (BWYV) ed il 5-6% al virus del mosaico giallo della rapa (TYMV), entrambi trasmessi da afidi. Sulla vegetazione sono state anche notate lesioni da Altica (Haltica sp.). Nel campo sperimentale di S. Agata dei Goti su piante manifestanti marciumi del colletto è stato isolato Fusarium sp. (Tab. 4).

4 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA Tab. 4. Principali patogeni riscontrati su senape Fig. 4. Sintomi di ingiallimento ed arrossamento marginale delle foglie indotti dal virus del giallume occidentale della bietola (BWYV). è attribuibile principalmente alla propagazione agamica della coltura. Di seguito vengono riportati i principali virus e funghi riscontrati nei campi sperimentali localizzati nel comune di Pietrelcina (BN) nel corso dei sopralluoghi effettuati (Tab. 5). Le indagini hanno evidenziato un elevato degrado sanitario della coltura. Le piante manifestavano in alta percentuale sintomi ascrivibili ad infezioni fungine e virali nonché gravi attacchi di roditori; il 40% delle piante presentava sintomi di tipo virale e, per quanto concerne le infezioni di natura fungina, il 25% delle piante mostrava sintomi al colletto (15%) e macchie necrotiche sulle foglie (10%). Tab. 5. Principali patogeni riscontrati in carciofo Fig. 3. Sintomi di mosaico giallo su foglie di senape indotti dal virus del mosaico giallo della rapa (TYMV) Carciofo Il carciofo (Cynara scolymus L.) è una coltura erbacea poliennale frequentemente colpita da infezioni virali e fungine. In Italia, sono stati segnalati una quindicina di virus, molto spesso in infezione mista, ed una decina di crittogame responsabili di gravi danni alla coltura. Soprattutto per i virus, la loro elevata incidenza

5 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 187 Prospetto sinottico dei principali patogeni Virus Per quanto concerne i sintomi, questi si manifestavano sotto forma di macule fogliari clorotiche isolate o confluenti (Fig. 5), picchiettature gialle e mosaici (Fig. 6). A questi sintomi erano spesso associate alterazioni morfologiche quali distorsioni, laciniatura delle foglie e asimmetrie laminari. I principali virus riscontrati sono stati: " virus latente del carciofo (ArLV); " virus dell'avvizzimento maculato della fava (BBWV); " virus italiano latente del carciofo (AILV); " virus del mosaico giallo del fagiolo (BYMV); " virus dell'arricciamento maculato del carciofo (AMCV); " virus del mosaico del cetriolo (CMV). 2.Funghi Foglie: I sintomi osservati riguardavano principalmente le foglie basali con defogliazione e marcescenza delle stesse. Gli isolamenti hanno messo in evidenza la presenza prevalente di colonie con habitus tipico di Alternaria alternata. Le colonie classificate sono state inserite in collezione ed utilizzate in prove di patogenicità Fig. 5. Macule clorotiche associate a deformazione e laciniatura fogliare Fig. 6. Mosaico giallo su lamina fogliare Fig. 7. Piante di carciofo deperenti e imbrunimento dei fasci vascolari

6 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA che hanno confermato tale eziologia. Questa malattia dovrebbe essere controllata soprattutto nelle prime fasi post trapianto, periodo nel quale la pianta si giova di una vegetazione in buono stato e la presenza di foglie colpite pesantemente potrebbe portare a fallanze. Fusti: Da piante di carciofo deperenti e con imbrunimento dei fasci vascolari (Fig. 7) sono stati isolati due funghi potenzialmente patogeni ed entrambi poco segnalati, fino ad ora. Nel nostro caso, data la numerosità delle colonie ottenute, potrebbe trattarsi di una malattia nuova e presumibilmente ad eziologia complessa. I funghi isolati appartengono alle specie Fusarium solani e Phoma exigua. Per le colonie di Phoma, poiché la morfologia è risultata dubbia, si è ricorsi all'utilizzo di tecniche di biologia molecolare per il riconoscimento della specie. Solo gli isolati di P. exigua sono stati in grado di riprodurre la malattia su piante sane inoculate artificialmente durante la conduzione di prove di patogenicità. Fagiolo L'importanza delle fitopatie nel condizionare i risultati produttivi del fagiolo è stata messa in evidenza da più parti ed ha trovato un significativo riscontro anche nel corso dell'attività del progetto. Le fitopatie maggiormente pericolose riportate in letteratura sembrano essere quelle trasmesse per seme, quali quelle ad eziologia batterica (Xanthomonas campestris pv phaseoli e Pseudomonas phaseolicola) e virale (virus del mosaico comune del fagiolo e virus del mosaico del cetriolo). Nell'ambito del progetto sono stati sperimentati tre tipi di fagiolo caratterizzati dalla raccolta a maturazione cerosa; il primo, a sviluppo determinato, è stato coltivato nel beneventano (cv Impero, Splendido, Granato Montalbano), gli altri a sviluppo indeterminato, coltivati nel salernitano ed in particolare a Controne (Fagiolo di Controne) e ad Oliveto Citra (Occhio nero). Nonostante le diversità relative all'epoca di semina, all'ambiente di coltivazione, alle cultivar e agli ecotipi, il quadro fitosanitario riscontrato è risultato pressoché sovrapponibile. L'unica eccezione è costituita dalla presenza della "ruggine" (Uromyces phaseoli) nei campi di Controne ed Oliveto Citra, dove sono Tab. 6. Principali patogeni osservati su fagiolo

7 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 189 Prospetto sinottico dei principali patogeni 189 Fig. 8. Sintomi di mosaico indotti da BCMV Fig. 9. Riduzione della lamina fogliare da CMV Fig. 10. Sintomi di mosaico giallo indotti da BYMV state riscontrate alte percentuali di piante infette. Ciò è imputabile alla tardiva epoca di semina ed alle condizioni climatiche dell'ambiente di coltivazione, più fresco ed umido rispetto a quello del beneventano. I principali patogeni riscontrati sono elencati in Tab. 6. Fig. 11. Sintomi di bollosità e rugosità delle foglie indotti da BYMV e BCMV 1.Virus Le indagini hanno evidenziato la presenza di alte percentuali di infezioni imputabili al virus del mosaico comune del fagiolo (BCMV) (Fig. 8 e 11) e al virus del mosaico del cetriolo (CMV) (Fig. 9) nei campi sperimentali siti in località Ischia del comune di Controne (SA) e Calvi (BN). Le alte percentuali di infezione registrate sono, con molta probabilità imputabili all'utilizzo di seme virosato. Si ricorda infatti che il BCMV ed il CMV sono virus trasmissibili per seme e per afidi; alte percentuali di infezione da CMV e BCMV sono anche state registrate, sempre nel Beneventano, in altre aziende che avevano utilizzato seme da piante non selezionate fenotipicamente. Basse percentuali di infezioni (0,1%) sono state invece registrate per il fagiolo sito in località Controne dove il seme utilizzato è derivato da piante selezionate fenotipicamente. Tali risultati confermano che l'uso di seme virosato è responsabile di un precoce deterioramento sanitario della coltura. Basse percentuali di infezioni (<0,5%) sono state registrate per il virus del mosaico giallo del fagiolo (BYMV) (Fig. 10 e 11) in tutti i campi speri-

8 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA mentali. Si ricorda che tale virus è trasmissibile al fagiolo solo per afidi e non per seme. 2.Funghi Nei campi siti a Calvi e a S. Agata sono state rilevate piante di fagiolo (50%) con gravi attacchi all'ipocotile (Fig. 12) dalle quali sono stati isolati prevalentemente Fusarium solani, F. oxysporum e Rhizoctonia solani; in alcuni casi è stato isolato anche il fungo Colletotrichum gloeosporioides e sono state altresì osservate macchie fogliari da Alternaria brassicicola. Nei campi siti a Controne è stata rilevata un'incidenza elevata di fusariosi e rizottoniosi; in particolare presso l'azienda Ferrante, le piante sottoposte ad isolamento hanno evidenziato per il 90% colonie di R. solani. In località Ischia, invece, la malattia è sembrata riconducibile ad un'eziologia complessa; infatti, gli isolamenti hanno prodotto colonie di F. solani e R. solani in percentuali simili (35-40%). Una situazione analoga è stata riscontrata nei diversi campi visitati ad Oliveto Citra, dove è presente la coltivazione del fagiolo "occhio nero"; le piante sottoposte ad isolamento hanno prodotto, in percentuali simili, colonie di F. solani e R. solani. Nei campi oggetto di osservazione, inoltre, è stata riscontrata anche la presenza di piante colpite dalla ruggine con percentuali di incidenza variabili: da poche piante con sintomi (azienda Ferrante) a percentuali di infezione del 20-30% (Ischia). Ad Oliveto Citra (azienda Palmieri), è stata impiantata una prova sperimentale sulla più idonea epoca di semina: tra le quattro epoche a confronto la prima e più precoce ha fatto rilevare un'incidenza di piante colpite da ruggine superiore al 50% che si riduceva al 28% nella seconda epoca per divenire meno del 5% nelle epoche più tardive. Artemisia Sino ad oggi sono pochi i patogeni segnalati su questa specie che recentemente è entrata a far parte del gruppo di piante officinali di interesse applicativo nel campo farmacologico. Considerato il numero di molecole attive in essa contenute ed in via di continuo approfondimento, sia sotto l'aspetto strutturale che applicativo, si prevede che questa specie possa attrarre ancora di più l'interesse degli agricoltori e degli operatori di farmacologia nel prossimo futuro. Negli ultimi anni, inoltre si sta valutando la possibilità di usare alcune di queste molecole nella difesa di piante di interesse agrario. Di seguito vengono riportati i principali sintomi riscontrati (Tab. 7) e i patogeni isolati nei rilievi effettuati nel comune di S. Agata dei Goti (BN), Maglie (Le) e Monteroni (Le). Per le prime tre sintomatologie si è esclusa la presenza di agenti virali e si suppone possano Tab. 7. Sintomi riscontrati su Artemisia Fig. 12. Sintomi di necrosi basale su fagiolo

9 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 191 Prospetto sinottico dei principali patogeni 191 Fig. 16. Piante con ingiallimenti ed arrossamenti fogliari Fig. 13. Pianta di Artemisia clorotiche e di taglia ridotta. Fig. 14. Evidenti decolorazioni fogliari giallo-crema in Artemisia essere di origine genetica, del tipo chimera. Dalle piante di taglia ridotta e con margini fogliari necrotici sono stati isolati costantemente diversi funghi dematiacei: Embellisia verruculosa, Ulocladium atrum, U. consortiale, Alternaria heliathi, Cladosporium cladiosporioides. Sono in programma prove di patogenicità per verificare se e quale dei funghi isolati possa essere l'agente eziologico di tale sindrome. Dalle piante con marciume del colletto sono stati isolati Rhizoctonia solani e 4 specie di Fusarium (F. solani, F. oxysporum, F. chlamydosporum e una specie in via di identificazione). Analisi di laboratorio sono attualmente in corso sulle piante con ingiallimenti ed arrossamenti fogliari. Grano Saraceno Fig. 15. Pianta di Artemisia di taglia ridotta e con margini fogliari necrotici. E' una poligonacea annuale affetta da numerose malattie di natura fungina quali ad es. l'avvizzimento da Phytophthora parasitica, la muffa grigia da Botrytis cinerea, la peronospora da P. ducometi, etc. e di natura virale come quelle causate dal virus del avvizzimento della fava (BBWV) e dal virus del mosaico del fagopyrum (FMV). Nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati nei campi sperimentali del CNR e di S. Agata dei Goti sono state

10 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA Fig. 17. Decolorazioni e necrosi delle nervature in foglie di Grano saraceno Fig. 18. Mosaico su foglie giovani di Grano saraceno evidenziate due tipologie di sintomi: 1) decolorazioni e necrosi delle nervature fogliari (Fig. 17) sul 10% delle piante presenti nel campo sperimentale del CNR e 2) mosaici fogliari (Fig. 18) riguardanti l'1% delle piante allevate a S. Agata dei Goti. In entrambi i casi, i ripetuti tentativi di trasmissione meccanica a piante indicatrici ed i saggi ELISA, effettuati utilizzando antisieri contro il virus del avvizzimento della fava (BBWV), il virus del mosaico dell'erba medica (AMV), il virus del mosaico del cetriolo (CMV), hanno dato esito negativo. Al momento si stanno effettuando analisi molecolari (estrazione dei dsrna) per l'identificazione degli eventuali virus presenti su tale coltura. Il pomodoro, come la maggior parte delle specie appartenenti alle solanacee coltivate è suscettibile all'infezione di moltissimi virus, batteri e funghi che individualmente o in associazioni plurime lo aggrediscono, inducendo depressioni vegetative e produttive più o meno sensibili. Il pomodoro è una delle colture più rappresentative dell'agricoltura campana anche se, alla fine degli anni '80, le devastanti epidemie causate dal virus del mosaico del cetriolo associato ad RNA satelliti necrogeni, hanno determinato una notevole riduzione delle superfici destinate a tale coltura. La recente introduzione di due nuovi virus quali il virus dell'avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV) e il virus dell'accartocciamento fogliare giallo del pomodoro (TYLC), associata ad una sempre maggiore presenza del fungo Pyrenochaeta lycopersici in pieno campo, destano attualmente non poche preoccupazioni. Nell'ambito del progetto sono stati sperimentati varietà ed ibridi di pomodorino tipo cherry in diversi campi della provincia di Benevento (S. Giorgio la Molara, Paduli, S Agata dei Goti, Montesarchio, Calvi e campo sperimentale dell'u.o. CNR). Di seguito vengono riportate le principali malattie virali, fungine e le fisiopatie e le fanerogame parassite riscontrate in tali comuni nel corso dei diversi sopralluoghi. 1.Virus Nessun problema di natura virale è stato evidenziato nel primo anno di sperimentazione probabilmente per la assenza di altre ortive negli areali in cui è avvenuta la sperimentazione. Pomodoro Fig. 19. Sintomi di decolorazione della zona peri-picciolare comunemente conosciuti come Spalla gialla.

11 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 193 Prospetto sinottico dei principali patogeni 193 Fig. 20. Marciume apicale su bacche di pomodoro cv. Pomino Tab. 8. Indice della gravità dei sintomi da peronospora con valori numerici e foto Tab. 9. Indici di Mc Kinney relativi ad attacchi di Pyrenochaeta lycopersici sulle diverse varietà 3.Funghi Attacchi di peronospora sono stati rilevati a S. Agata dei Goti dove è stato effettuato un rilievo sulla gravità dei sintomi. Utilizzando una scala empirica da 1 (pianta sana) a 5 (tutte le foglie colpite) sono stati rilevati i valoririportati nella Tab.8. Dalla Tab. 8 si evince che le cultivar più colpite sono DRI 4938, Ovalino e Tomito mentre la meno colpita è la cultivar Tombolino, pur presentando una vegetazione piuttosto folta. Nei campi sperimentali di Montesarchio e S. Agata è stata rilevata la presenza di Fusarium sambucinum, F. oxysporum e Rhizoctonia solani. A fine coltura, inoltre, sono stati evidenziati gravi danni da Pyrenochaeta lycopersici (Fig. 21). Per la cultivar Ovalino è stata registrata minore suscettibilità a tale patogeno. Tale comportamento sembra essere dovuto alla capacità delle piante di sostituire rapidamente le radici principali con l'emissione di abbondanti radici avventizie. Nella seguente tabella (Tab. 9) sono riportati i valori dell'indice di Mc Kinney per ogni singola varietà. 4.Fanerogame parassite Gravi attacchi di orobanche sono stati osservati nei campi sperimentali di Calvi. Si consiglia di monitorare tale parassita data la sua elevata dannosità. 2.Fisiopatie Nei campi di S. Giorgio la Molara è stata rilevata la presenza della spalla gialla (Fig. 19) malattia che in letteratura è attribuita a cause di natura genetica o nutrizionale. Nei campi di Montesarchio, sul pomodoro Pomino, tutti i frutti del primo e secondo palco presentavano i tipici sintomi di marciume apicale (Fig. 20), fisiopatia imputabile a stress idrico che influenza la capacità di trasporto del calcio nei frutti. Ornamentali da fronda Nell'ambito del progetto sono state sperimentate diverse colture ornamentali quali l'aralia, l'eucalipto, l'aspidistra, il Gladiolo e l'asparago, in diversi campi della provincia di Lecce (Recale, Monteroni e Sternatia) e Benevento. Nel corso dei sopralluoghi sono state individuate una serie di alterazioni su Aralia (Fig. 22), Eucalipto (Fig. 23) ed Aspidistra (Fig. 24) non rientranti in quadri sintomatologici attribuibili a

12 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina Progetto COALTA Fig. 25. Virus del mosaico giallo del fagiolo su Gladiolo Fig. 22. Sintomi di mosaico su Aralia Fig. 26. Foglie decolorate e mosaicate di Asparagus medioloides Fig. 23. Foto di insieme di uno dei campi sperimentali di Eucalipto in cui si nota una estrema disformità di accrescimento delle piante. virus o funghi. In particolare, per quanto riguarda l'aralia si ritiene che i danni osservati siano attribuibili a parassiti animali mentre il cattivo stato vegetativo delle giovanissime piante di Eucalipto è, a nostro avviso, imputabile al cattivo allevamento in semenzaio. Le alterazioni osservate su Aspidistra, invece, sembrerebbero in parte di origine genetica ed in parte attribuibili alla inidonea regolazione dell'illuminazione. Sulle piante di Gladiolo con evidenti mosaici lineari sulle foglie (Fig. 25) è stato individuato, in percentuali oscillanti dal 3-4%, il virus del mosaico giallo del fagiolo (BYMV), un virus trasmissibile per afidi. Sulle piante di Asparagus medioloides (Fig. 26) è stato invece individuato il virus dell'avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV), un virus altamente polifago trasmesso da tripidi. Fig. 24. Foglie di Aspidistra con evidenti alterazioni fogliari

13 prospetto sinottico.qxd 30/01/ Pagina 195 Prospetto sinottico dei principali patogeni 195 Fig. 27. Necrosi del colletto su Asparagus pyramidalis Su Asparagus pyramidalis (Fig. 27), il 5-10% delle piante presentava necrosi del colletto che sulla base degli isolamenti eseguiti sembra attribuibile ad un fungo del genere Colletotrichum. Sono in corso prove di riproduzione sperimentale della malattia. Malattie e patogeni rilevati su altre specie vegetali Sono stati rilevati sintomi di: 1) alternariosi da Alternaria brassicicola su radicchio nel campo sperimentale S.Agata dei Goti; 2) marciume del fittone da Sclerotium rolfsi su barbabietola nel campo sperimentale di Lecce; in considerazione delle condizioni climatiche salentine, è da ritenere che questo patogeno possa assumere rilevanza economica su questa come su altre colture. Si segnala che è stata osservata sulle radici attaccate la presenza massiccia di Trichoderma sp. che, tenuto conto del suo spontaneo insediamento, stimola in prospettiva l'interesse per il ricorso a sistemi di biocontrollo; 3) marciumi e disseccamenti da Fusarium sp. su cece nel campo sperimentale di Lecce (Fig. 28); 4) batteriosi da Pseudomonas sp. e gravi danni Fig. 28. Marciumi e disseccamenti da Fusarium sp. su cece Fig. 29. Marciume pedale da Phytophthora capsici su peperone tondo liscio da industria Fig. 30. Sintomi di Tipburn su cicoria Pan di Zucchero da marciume pedale da Phytophthora capsici (Fig. 29) con incidenze variabili dallo 0,1 al 15% su peperone tondo liscio da industria in diversi campi sperimentali del beneventano; 5) oidio da Erisyphe sp. su cicoria nel campo di Montesarchio (BN). Infine su Radicchio e Cicoria è stata rilevata una fisiopatia, denominata necrosi dell'apice fogliare, ma forse più nota come tipburn (Fig. 30), che ha creato problemi sulla varietà di cicoria Pan di Zucchero. Essa si manifesta sulle giovani foglie del cuore con delle necrosi accentuate dell'apice fogliare, con conseguente marciume dei tessuti. Il tipburn è imputabile ad una ridotta disponibilità di calcio nelle giovani foglie, squilibrio provocato da stress idrici e climatici, riconducibili allo stato delle conoscenze a diverse ipotesi: insufficiente sviluppo dell'apparato radicale, scarso assorbimento del calcio dal suolo, variazioni di ph, rapidità di crescita delle piante, livello degli elementi nutritivi nel suolo e non ultime le caratteristiche genetiche della pianta. Sarà opportuno eseguire analisi del suolo.

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