Il punto di vista psicologico e relazionale Dr.ssa Monia Pinelli SerT di Modena

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1 Il punto di vista psicologico e relazionale Dr.ssa Monia Pinelli SerT di Modena

2 PRIMA PARTE TIPOLOGIE DI UTENZA CON DIPENDENZA DA SOSTANZE E PROFILI DI PERSONALITÀ PSICOPATOLOGICA CORRELATI

3 IL COCAINOMANE Il cocainomane è convinto di essere spiato, perseguitato, il tono dell'umore è disforico, in certi casi presenta allucinazioni. Frequenti sono gli attacchi di panico e uno stato di profonda depressione, che può durare anche alcune settimane. Ovviamente la reazione è individuale, sebbene l'uso di questa droga porti a modificare il comportamento del consumatore, si possono notare casi in cui non si verificano attacchi di depressione o di panico, ma un'accentuazione di tratti patologici della personalità del soggetto stesso Il consumo prolungato, infatti, porta ad una progressiva modificazione dei tratti della personalità in senso paranoideo: prevale il sospetto, l'irritabilità, la sensazione di trovarsi in un ambiente ostile, fino, talvolta, al delirio paranoide Gli effetti modulati dall azione sul sistema nervoso centrale non si limitano però all euforia, ma possono portare a gravi anomalie psicopatologiche, come comportamenti bizzarri e violenti, irrequietezza, ansietà, irritabilità; inoltre il soggetto dipendente dal consumo di cocaina modifica nel lungo termine e sempre più radicalmente la coscienza di sé e la percezione delle proprie azioni rispetto all ambiente

4 CHI USA CANNABIS Gli effetti psichici della cannabis variano in relazione a più fattori che possono riguardare la via di somministrazione, la dose, il tipo di preparazione, la personalità dell assuntore, le sue aspettative ed il contesto in cui viene utilizzata la sostanza. Le alterazioni psichiche che derivano dall assunzione consistono in una sostanziale modificazione dello stato di coscienza, con euforia, rilassamento, alterazioni a livello delle percezioni sensoriali soprattutto per quanto riguarda suoni, gusto e colori, distorsione del senso del tempo. Solitamente viene sperimentata una sensazione di accresciuto benessere ed una accelerazione del flusso ideativo con effetti cognitivi marcati sulla memoria e sulle associazioni. Sotto l effetto della cannabis i soggetti possono dimostrarsi molto loquaci o al contrario molto silenziosi, in situazioni di gruppo è possibile osservare anche una sorta di esagerata ilarità con riso contagioso. Caratteristica è anche una disinibizione a livello psicologico e comportamentale. Alcune volte, soprattutto in fumatori meno esperti, possono verificarsi reazioni indesiderate che possono comprendere ansia, sensazioni di paura con picchi di panico e terrore per lo stato psichico in cui il soggetto si è venuto a trovare, senso di disforia e depressione

5 L ALCOLISTA Nella realta', il rapporto con l alcool descrive una complessità di situazioni che abbracciano trasversalmente ambienti sociali e culturali, fasce di eta' diversificati, per cui non e' possibile tracciare il profilo dell alcolista standard.il consumo di alcool, ad esempio, e' attualmente in crescita tra i giovani e le donne, cosi' come all interno di ceti sociali medio-alti. Inizialmente l effetto è di maggiore spigliatezza, loquacità, apertura e soprattut to le prime volte i risultati sono senz altro piacevoli; tuttavia ciò che accede dopo è il continuo aumentare sempre più la quantità per mantenere o aumentare gli effetti. Conseguentemente a ciò viene a verificarsi un circolo vizioso per cui ogni qualvolta si desidera una determinata riuscita o ci si trova di fronte ad una difficoltà o a un problema ci si rivolge alla bottiglia. Quando però l uso situazionale si trasforma nell uso continuativo di bevande alcoliche, si può parlare di alcolismo che soprattutto nei giovani, può determinare un cambiamento nella persona, una vera e propria trasformazione dei tratti della sua personalità e del suo carattere. La sintomatologia più comune può essere riscontrata nei repentini cambi d umore, nell incapacità di concentrazione, di controllare l aggressività e nell irascibilità, nella tendenza a chiudersi sempre più in se stesso, nell insonnia e nell ansia.

6 L EROINIMANE Il tossicodipendente da eroina è una persona che non sa relazionarsi con gli altri, che nella propria vita non ha saputo riconoscere o gestire i sentimenti; c è stato un malfunzionamento nelle aree relative alle amicizie e/o ai sentimenti. Ha problematiche comportamentali, affettive, relazionali e psicologiche. E una personalità sofferente, fragile, debole, un bambino non cresciuto, irresponsabile, privo di stimoli che non sa chiedere aiuto, che non sa progettare e che a suo tempo non ha saputo fare delle scelte; ha difficoltà a gestire la sofferenza e non sa, talvolta, gestirsi il benessere. Talvolta è un soggetto con doppia diagnosi, portatore di patologie psichiatriche (anche psicosi). Per un tossicodipendente il non usare la sostanza (alcol o droga) è una lotta continua, una conquista di ogni giorno della sua vita. La dipendenza a lungo termine da eroina può causare un vero e proprio cambiamento di personalità ( personalità biochimica ) ed alcune delle sue caratteristiche sono: umore che cambia repentinamente, difficoltà o assenza di comunicazione, diminuzione del senso di responsabilità, aspetto trascurato, incapacità a concentrarsi/portare a termine qualsiasi progetto, risentimento inespresso, ansia, irascibilità, aggressività, antisocialità, depressione, senso di colpa, tendenza ad isolarsi a livello emotivo e sociale.

7 PROFILO DI PERSONALITÀ BORDERLINE Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo di personalità caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. Questi elementi si rinforzano reciprocamente, generando notevole sofferenza e comportamenti problematici. Ne consegue che le persone con questo disturbo, pur essendo dotate di molte risorse personali e sociali, realizzano con difficoltà e a fatica i propri obiettivi.tra i disturbi di personalità, il disturbo borderline è quello che giunge più comunemente all osservazione clinica. Colpisce il 2% della popolazione, più frequentemente il sesso femminile. L esordio avviene in adolescenza o nella prima età adulta.

8 PROFILO DI PERSONALITà NARCISISTA Clinicamente, i soggetti con disturbo narcisistico di personalità hanno un senso grandioso di autoimportanza, si considerano persone speciali e si aspettano un trattamento particolare. Hanno un notevole senso del proprio valore. Tollerano poco le critiche e possono adirarsi con chiunque osi criticarli, oppure possono apparire completamente indifferenti alle critiche. Seguono la propria strada e spesso sono ambiziosi, deside rosi di fama e fortuna. Hanno relazioni superficiali e posso no far arrabiare gli altri perché essi rifiutano di obbedire alle regole convenzionali del comportamento. È comune una tendenza allo sfruttamento interpersonale. Non sono in grado di mostrare empatia e fingono simpatie solo per rag giungere i loro fini egoistici. A causa della fragilità della loro autostima sono predisposti alla depressione. Le difficoltà in terpersonali, il rifiuto, la perdita e i problemi lavorativi sono tra gli stress comunemente indotti dal comportamento dei soggetti narcisistici - stress che riescono poco a controllare.

9 PROFILO DI PERSONALITÀ PARANOIDE Il disturbo paranoide di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato dalla tendenza, persistente ed ingiustificata, a percepire e interpretare le intenzioni, le parole e le azioni degli altri come malevole, umilianti o minacciose. Il mondo è vissuto come ostile e guardato sempre, nei contesti più vari, con diffidenza e sospettosità, con conseguente obbligatoria predilezione per uno stile di vita solitario. Sfiducia e sospettosità portano le persone che soffrono di questo disturbo ad avere un atteggiamento ipervigilante (ricercano segnali di minaccia, di falsità e di significati sottostanti nelle parole e nelle azioni altrui), ad agire in modo cauto e guardingo, ad apparire fredde e prive di sentimenti; questi soggetti sono, inoltre, eccessivamente permalosi, polemici, ostinati e sempre pronti a contrattaccare quando credono di essere criticati o maltrattati.questa patologia colpisce lo 0,5-2,5% della popolazione, con una maggiore incidenza tra le minoranze etniche e gli immigrati. Si presenta più frequentemente negli uomini.

10 PROFILO DI PERSONALITÀ DIPENDENTE Il disturbo dipendente di personalità (DDP) è un disturbo di personalità caratterizzato dalle vitale necessità di avere e mantenere rapporti personali che danno all individuo la sensazioni di non essere mai solo.tipicamente i soggetti che presentano questo disturbo hanno l idea di essere incapaci di vivere da soli e di non essere in grado di affrontare gli eventi della vita. Si sentono smarriti, vuoti e inutili senza la presenza di una persona al loro fianco. Sentono, inoltre, la necessità di essere costantemente presenti e fondamentali nella vita della persona a loro vicina. Per questo richiedono spesso rassicurazioni e conferme e tendono a vivere qualsiasi gesto di allontanamento, se pur minimo, come un possibile e doloroso abbandono. L assenza di una relazione significativa ed accudente fa percepire, alla persona dipendente, un senso di vuoto, la sensazione di assenza di scopi e direzione fino, in alcuni casi, alla percezione di annientamento e di inconsistenza della propria persona. Per evitare l abbandono temuto, i soggetti dipendenti si adoperano per assicurarsi la presenza costante dell altro, investono scopi ed energie nel mantenere i legami e rendersi indispensabili, per assicurarsi così un posto in primo piano nella vita della persona vicina.questo disturbo colpisce con maggiore frequenza il sesso femminile e soggetti con un età media superiore ai 40 anni. E considerato tra i più frequenti nei disturbi di personalità, anche se poco studiato.

11 SECONDA PARTE LA COMUNICAZIONE EFFICACE

12 Perché il TEMA dell ASSERTIVITÀ???

13 COME HANNO COMUNICATO QUESTE PERSONE???? SI SONO COMPRESE RECIPROCAMENTE? SONO RIUSCITE A ESPRIMERE CORRETTAMENTE I LORO PENSIERI? E LE LORO EMOZIONI SONO EMERSE IN MODO ADEGUATO? AVREBBERO POTUTO FARE DI MEGLIO? COME????

14 il metodo ASSERTIVO è uno dei tanti metodi che la branca della PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE propone per affinare/migliorare le tecniche di comunicazione verbale e non-verbale!!! (es. altre tecniche: ANALISI TRANSAZIONALE, COMUNICAZIONE PERSUASIVA, LINGUAGGIO GIRAFFA...)

15 Oggi il tema dell ASSERTIVITA è divenuto di grande attualità (vedi i siti dedicati in internet) poiché è particolarmente indicato a tutti coloro che si occupano in prima persona di: - gestione di risorse umane, - contatti sociali, - insegnamento, - più in generale di COMUNICAZIONE.

16 In tutte queste situazioni, è attraverso la COMUNICAZIONE in generale (e non solo attraverso i CONTENUTI ) che le persone sviluppano ed esprimono le loro capacità, il loro ruolo e trasmettono COMPETENZE/APPRENDIMENTI. Attraverso la comunicazione noi tutti presentiamo le nostre idee, avvaloriamo i nostri suggerimenti, motiviamo i nostri interlocutori, proviamo a persuaderli...

17 ma COMUNICAZIONE è anche COMPORTAMENTO e pertanto le modalità in cui scegliamo: di AGIRE (il non-verbale!!!), il MODO di esprimerci, di INTERAGIRE con gli altri. l ASSERTIVITA può riuscire a valorizzare tutti questi livelli COMUNICATIVI!!!

18 ASSERTIVITà = dal verbo inglese TO ASSERT che all origine significava METTERE UNO SCHIAVO IN LIBERTà. Più in generale, nella lingua italiana, oggi si intende qualcosa di AFFERMATIVO, POSITIVO, RIUSCITO

19 Questa semplice ANALISI LINGUISTICA ci fa comprendere che nel tema dell ASSERTIVITà coesistono almeno due fondamentali SIGNIFICATI: 1) l AFFERMARE, cioè dire le proprie opinioni, convinzioni... 2) l impegno a risolvere POSITIVAMENTE le situazioni relazionali e/o eventuali problemi, conflitti.

20 ESSERE ASSERTIVI significa SAPER COMUNICARE senza troppe paure, riserve mentali e possedere quel coraggio e quella decisione che derivano da: 1) una buona stima di Sé, 2) motivazione, 3) non essere imbrigliati da sentimenti di inferiorità, 4) nè da sentimenti di superiorità (arroganza, aggressività...)

21 ...ora che sappiamo la definizione di ASSERTIVITA facciamo un passo indietro!!!... Perché è importante SAPER COMUNICARE CORRETTAMENTE???? (OPINIONI PUBBLICO)

22 ...ed all interno di una COMUNICAZIONE EFFICACE quale importanza ricoprono rispettivamente: i CONTENUTI OFFERTI e le MODALITA UTILIZZATE per trasmetterli????

23 DOMANDA=...è più efficace un buon contenuto comunicato male o un contenuto scarso comunicato correttamente?!?...

24 L ASSERTIVITA SI PONE COME PRINCIPALE OBIETTIVO QUELLO DI RENDERE EFFICACI/MIGLIORI LE MODALITA CON LE QUALI NOI ESPRIMIAMO I NOSTRI CONTENUTI

25 Wolpe (1982) IL COMPORTAMENTO ASSERTIVO ERA IL RISULTATO DELL INTERAZIONE TRA UNA BUONA CAPACITA DI ESPRIMERE LE PROPRIE EMOZIONI E QUELLA DI SAPERSI OPPORRE IN MODO CORRETTO A RICHIESTE FATTE APPROPRIATAMENTE

26 LA COMUNICAZIONE AUMENTA DI EFFICACIA SE, OLTRE ALL IMPORTANZA DI RIUSCIRE AD ESPRIMERE SE STESSI, UNISCE ANCHE LA CAPACITA DI TENERE CONTO DELL INTERLOCUTORE E DELLE SUE ESIGENZE CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN RISULTATO A LUNGO TERMINE.

27 LA COMUNICAZIONE AUMENTA DI EFFICACIA SE... si comprende L IMPORTANZA DI RIUSCIRE AD ESPRIMERE SE STESSI...

28 Perché è importante conoscersi bene e riuscire ad esprimere: 1) chi siamo? 2) ciò di cui abbiamo bisogno? 3)ciò che vogliamo?

29 Perché non c è una RISPOSTA ASSERTIVA STANDARD da poter imparare a memoria e riproporla quando ne abbiamo bisogno!!! OGNI SITUAZIONE nella quale ci misuriamo ha delle caratteristiche particolari, uniche... quindi occorre conoscerle e conoscere il modo con il quale pensiamo di reagire /interagire dinnanzi ad esse.

30 le PRINCIPALI CARATTERISTICHE sono: 1) IO!!! 2)la SITUAZIONE (setting) 3) il DESTINATARIO 4) LE ASPETTATIVE 5) GLI OBIETTIVI prefissati

31 Alla luce di tutte queste caratteristiche l OBIETTIVO PRINCIPALE che si pone il metodo assertivo è: MASSIMIZZARE il RINFORZO ESTERNO e MINIMIZZARE la PERDITA di RINFORZO INTERNO... ovvero, ridurre il pericolo di AGGRESSIONE da/verso l esterno e il pericolo di PASSIVITA all interno di noi stessi.

32 i principali PERICOLI presenti in una comunicazione poco efficace sono: 1) AGGRESSIVITA 2) PASSIVITA IL DENOMINATORE COMUNE E L ANSIA SOCIALE!!!

33 Come si comporta la persona... PASSIVA??? E attenta principalmente e solo agli altri E condizionata ed influenzata dagli altri Subisce Non si oppone Ha un elevatissima ANSIA SOCIALE HA COME PRINCIPALE OBIETTIVO: LA BENEVOLENZA DEGLI ALTRI E L EVITAMENTO DI QUALSIASI CONFLITTO!!!

34 Come si comporta la persona... AGGRESSIVA??? E attenta principalmente e solo a se stessa Prevarica gli altri Utilizza metodi coercitivi Utilizza modalità comunicative molto attive HA COME PRINCIPALE OBIETTIVO: AVERE IL POTERE PERSONALE E SOCIALE DI UNA DATA SITUAZIONE!!!

35 Come si comporta la persona... ASSERTIVA??? E principalmente e sempre attenta a sé e altri Non è condizionata dall esterno Utilizza modi di comunicare motivanti e gratificanti All occorrenza si oppone HA COME PRINCIPALE OBIETTIVO: IL SUCCESSO PERSONALE E QUELLO DI CHI GLI STA INTORNO!!!

36 Che cosa provoca il comportamento... PASSIVO??? FRUSTRAZIONE, ANSIA, SENSO DI COLPA, INIBIZIONE... VIOLAZIONE DEL MONDO INTERIORE MORTIFICAZIONE DELLA PROPRIA DIGNITA RABBIA ED ALLONTANAMENTO!!!

37 Che cosa provoca il comportamento... AGGRESSIVO??? SENSO DI COLPA E DIFESA PERSONALE COLLERA ED OSTILITA UMILIAZIONE E DISPREZZO MORTIFICAZIONE DELLA DIGITA DEGLI ALTRI RABBIA ED ALLONTANAMENTO!!!

38 Che cosa provoca il comportamento... ASSERTIVO??? EMOZIONI E PENSIERI PRIVI DI INSICUREZZA E ANSIA ATTENTA CONSIDERAZIONE DEGLI ALTRI FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI SCELTE AUTONOME DIGNITA PROPRIA ED ALTRUI.

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