La progressione clinica
|
|
- Bianca Cristina Piccolo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La progressione clinica I medici di fronte alla demenza nella donna e nell uomo Milano, 20 settembre 2014 Francesca Clerici Centro per il Trattamento e lo Studio dei Disturbi Cognitivi U.O. Neurologia Ospedale Luigi Sacco - Milano Cattedra di Neurologia Università degli Studi di Milano Prof. Claudio Mariani
2 Storia naturale della malattia di Alzheimer Perdita dell autonomia Fase latente Fase presintomatica Fase prodromica Fase conclamata Lesioni Nessuna Iniziali Lievi Gravi Sintomi Nessuno Nessuno Lievi Gravi Progressione di malattia Modificata da DeKosky, 2003
3 Progressione Clinica Storia naturale della demenza Disturbi cognitivi Apatia, depressione Perdita dell autonomia funzionale Sintomi psicotici Istituzionalizzione Morte Tempo (anni) modidicata da Feldman and Gracon, 1996
4 Disturbo Neurocognitivo Maggiore Evidenza di un significativo declino prestazionale in uno o più domini cognitivi (attenzione, apprendimento e memoria, linguaggio, funzioni percettivo-motorie, cognizione sociale) rispetto ad un precedente livello prestazionale basata su: Testimonianza del paziente o di un informatore attendibile o di un medico E Consistente compromissione delle prestazioni cognitive preferibilmente documentato da una valutazione neuropsicologica standardizzata o, in sua assenza, da un altra misura di quantificazione clinica Il declino cognitivo interferisce con l autonomia nelle attività della vita quotidiana (ovvero il soggetto richiede assistenza nelle attività strumentali complesse quali pagare i conti o gestire la terapia farmacologica) I deficit cognitivi non si manifestano esclusivamente in occasione di delirium I deficit cognitivi non sono meglio spiegati da altri disturbi mentali (ad esempio il disturbo depressivo maggiore o la schizofrenia). DSM-5, APA 2013
5 Disturbo Neurocognitivo Lieve Evidenza di un modesto declino prestazionale in uno o più domini cognitivi (attenzione, apprendimento e memoria, linguaggio, funzioni percettivo-motorie, cognizione sociale) rispetto ad un precedente livello prestazionale basata su: Testimonianza del paziente o di un informatore attendibile o di un medico E Modesta compromissione delle prestazioni cognitive preferibilmente documentato da una valutazione neuropsicologica standardizzata o, in sua assenza, da un altra misura di quantificazione clinica Il declino cognitivo NON interferisce con l autonomia nelle attività della vita quotidiana (ovvero l autonomia nelle attività strumentali complesse quali pagare i conti o gestire la terapia farmacologica è mantenuta, ma possono essere richiesti sforzi maggiori o strategie compensatorie o soluzioni di accomodamento) I deficit cognitivi non si manifestano esclusivamente in occasione di delirium I deficit cognitivi non sono meglio spiegati da altri disturbi mentali (ad esempio il disturbo depressivo maggiore o la schizofrenia). DSM-5, APA 2013
6 Mild Cognitive Impairment (MCI) MCI Normale Presenza di declino cognitivo accertato dal soggetto e/o dal racconto di un familiare in associazione con la presenza di oggettivo deficit delle funzioni cognitive ad uno o più test neuropsicologici (prestazione 1,5 DS al di sotto del punteggio aggiustato per età e scolarità) Demenza Attività di base della vita quotidiana (ADL) preservate; attività strumentali complesse (IADL) sostanzialmente preservate Assenza di demenza (giudizio clinico) Winblad e coll., 2004
7 37% 18% 4126 soggetti con disturbi cognitivi (974 con diagnosi) 45% 352 MMG 30 Centri per la memoria Funzioni cognitive normali MCI Demenza
8 MCI (%) Tasso di progressione da MCI a demenza MCI Demenza di Alzheimer 100% 80% 60% 40% 20% 0% baseline 12 mesi 24 mesi 36 mesi 48 mesi Petersen RC et al, J Intern Med 2004;256 (3):
9 Trend temporale del rischio di progressione a lungo termine del MCI Mitchell AJ et al JNNP 2008; 79:
10 Storia naturale della malattia di Alzheimer Fase latente Fase presintomatica Fase prodromica Fase conclamata Lesioni Nessuna Iniziali Lievi Gravi Sintomi Nessuno Nessuno Lievi Gravi Progressione di malattia Modificata da DeKosky, 2003
11 non sempre la relazione cliniconeuropatologica è così lineare lievi alterazioni neuropatologiche nel cervello di pazienti affetti da demenza di Alzheimer gravi alterazioni neuropatologiche tipiche della malattia di Alzheimer nel cervello di soggetti cognitivamente sani White L. et al, Ann N Y Acad Sci 2002; 977: 9-23
12 La traiettoria del declino cognitivo può cambiare Daffner KR J Alzheimers Dis ; 19(4):
13 Riserva cerebrale Guo L-H et al Alzheimer s & Dementia 9 (2013)
14 Riserva cognitiva: neuroplasticità Vance DE et al J Neurosci Nurs August ; 44(4):. doi: /jnn.0b013e
15 Riserva cognitiva: scolarità Mortimer JA et al J Geriatr Psychiatry Neurol. Dec 2005; 18(4):
16 Vance DE et al J Neurosci Nurs August ; 44(4):. doi: /jnn.0b013e
17 Demenza: fattori di rischio e protettivi FATTORI DI RISCHIO Fattori di rischio vascolare Malattie vascolari Depressione Trauma cranico Farmaci Sostanze tossiche Fattori genetici FATTORI PROTETTIVI Alta scolarità Fattori relativi allo stato economico - sociale Esposizione occupazionale Dieta : pesce, verdure moderato consumo di alcolici Rete sociale Attività intellettuali Attività fisica Modificata da Fratiglioni et al, 2004
18 Un terzo dei casi di malattia di Alzheimer è attribuibile a fattori di rischio potenzialmente modificabili. L incidenza della malattia di Alzheimer potrebbe essere ridotta migliorando l accesso all istruzione; riducendo la prevalenza dei fattori di rischio vascolare (obesità, diabete, ipertensione, sedentarietà, fumo); riducendo la prevalenza della depressione. Norton S et al. Lancet Neurol 2014; 13:
19
Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica
Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica
DettagliLe demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno
Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale
DettagliLA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COME MISURA CHIAVE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL DNC LIEVE: L ESPERIENZA DELLA REGIONE PIEMONTE
VIII Convegno IL CONTRIBUTO DELLE UNITA VALUTAZIONE ALZHEIMER NELL ASSISTENZA DEI PAZIENTI CON DEMENZA LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COME MISURA CHIAVE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL DNC LIEVE: L ESPERIENZA
DettagliADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia
ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia CONTESTO GENERALE In Italia l 80% circa dei pazienti affetti da demenza è assistita
DettagliCosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco
Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco DEMENZA Sindrome clinica caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive rispetto al livello di sviluppo
DettagliMCI CENNI DI ATTIVAZIONE COGNITIVA ABILITÀ COGNITIVE E INVECCHIAMENTO
MCI CENNI DI ATTIVAZIONE COGNITIVA ABILITÀ COGNITIVE E INVECCHIAMENTO MILD COGNITIVE IMPAIRMENT La patologia dementigena inizia molto prima delle manifestazioni cliniche della malattia. Esiste una fase
DettagliLE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA
LE FRAGILITA DELL ANZIANO Motoria FRAGILITA Cerebro-vascolare Cognitiva Ambientale Metabolica STROKE 80 % ISCHEMICO EMORRAGICO 20 % CORTICALE A. cerebrale ant. A. cerebrale media A. cerebrale post. SOTTOCORTICALE
DettagliLa Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico
La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico Dott.ssa Sara Fascendini Centro Alzheimer, Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (FERB), Ospedale Briolini, Gazzaniga (BG) CHE COSA È LA DEMENZA?
DettagliDETERIORAMENTO COGNITIVO E COMPROMISSIONE FUNZIONALE IN PAZIENTI AMBULATORIALI AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI
DETERIORAMENTO COGNITIVO E COMPROMISSIONE FUNZIONALE IN PAZIENTI AMBULATORIALI AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI S. Mondino 1, G.Isaia 1, G.Nobili 1, A. Bernardi 1, A. Mastrapasqua 1, F. Ruatta 1, G.C. Isaia 1,
DettagliIl mondo invecchia Il mondo invecchia
Il mondo invecchia Il mondo invecchia Evoluzione della popolazione anziana per classi d età e tassi di demenza Il cervello invecchia DISTURBI INTELLETTIVI DEL CERVELLO ANZIANO Declino della memoria Riduzione
DettagliPercorso Preventivo-Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale Riabilitativo (PDTAR) per la popolazione e i pazienti con demenza Sintesi
e le Aziende Ospedaliere, IRCCS, ASP(Aziende di Servizi alla Persona), Università elencate nel Documento Integrale Percorso Preventivo-Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale Riabilitativo (PDTAR) per la
DettagliI disturbi della mente
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 I disturbi della mente 16/5/2006 Evoluzione Degenerazione delle capacità cognitive Invecchiamento buono Invecchiamento fisiologico
DettagliPsicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016
Psicopatologia dell anziano 02 marzo 2016 Invecchiamento e Psicopatogia Salute mentale dell anziano: nuovo campo della psicopatologia. Affinamento dei criteri di diagnosi, costruzione e validazione di
Dettagli49 Congresso Nazionale SIGG Firenze, 3-7 novembre 2004
49 Congresso Nazionale SIGG Firenze, 3-7 novembre 2004 Aumentato rischio di Mild Cognitive Impairment Amnesico in soggetti portatori dell allele ε 4 dell ApoE Valeria Cornacchiola, Roberto Monastero*,
DettagliMODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER
MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER Dai primi sintomi alla diagnosi Roberto De Gesu Medico di Med. Generale - Responsabile della attività medica di base e del coordinamento sanitario RSA Cialdini
DettagliLa Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato
La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva
DettagliIl Morbo di Alzheimer
Il Morbo di Alzheimer Il morbo di Alzheimer, detta anche demenza senile di tipo Alzheimer, demenza degenerativa primaria di tipo Alzheimer o semplicemente di Alzheimer, è la forma più comune di demenza
DettagliINDICE DI MASSA CORPOREA E RISCHIO DI DEMENZA, DATI DAL KUNGSHOLMEN PROJECT
S.I.G.G. Società Italiana di Gerontologia e Geriatria 49 CONGRESSO NAZIONALE S.I.G.G. Firenze 3-10 Novembre 2004 INDICE DI MASSA CORPOREA E RISCHIO DI DEMENZA, DATI DAL KUNGSHOLMEN PROJECT A.R. Atti 1,2,
DettagliIl ruolo dei biomarcatori liquorali nella progressione da Compromissione Cognitiva Lieve a Demenza di Alzheimer
Il ruolo dei biomarcatori liquorali nella progressione da Compromissione Cognitiva Lieve a Demenza di Alzheimer Istituto Superiore di Sanità - Roma 13 Novembre 2015 Magnani Giuseppe, Santangelo Roberto,
DettagliRischio psicopatologico
Rischio psicopatologico http://www.medicinalive.com/sindrome-di-down Corso di Disabilità cognitive - Prof. Renzo Vianello - Università di Padova Power Point per le lezioni a cura di Manzan Dainese Martina
DettagliDECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina
DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina Definizione di decadimento cognitivo Definizione Presenza di deficit mnesici (nella fase
DettagliLINEA VERDE ALZHEIMER 800 679 679
LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679 679 Rilevazione dalla Linea Verde: 2009/2010 2010/2011 (base: circa 1500 2000) www.alzheimer-aima.it Profilo sociodemografico del caregiver Età del caregiver (media) 56 anni
DettagliMODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE BARRA
WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione MODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE
REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con
DettagliMedicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità assistenziale per le persone affette da demenza
52 Congresso Nazionale SIGG Paese vecchio, assistenza nuova: il caso Italia Firenze, 1 dicembre 2007 Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità
DettagliDEMENZA DI ALZHEIMER: dalle cure all assistenza
DEMENZA DI ALZHEIMER: dalle cure all assistenza Organizzazione del CDC nell ULSS 3: dati di attività Dott. Mario ZERILLI Responsabile Neuropsicologia Clinica Adulti e Anziani AZIENDA SANITARIA ULSS 3 Obiettivi
DettagliAspetti diagnostici della malattia di Alzheimer Lucignano d Arbia (SI) Sabato, 16 maggio 2015
Aspetti diagnostici della malattia di Alzheimer Lucignano d Arbia (SI) Sabato, 16 maggio 2015 Orazio ZANETTI Società Italiana di Gerontologia e Geriatria U.O. Alzheimer - Centro per la Memoria IRCCS, Centro
DettagliL APPROCCIO PSICHIATRICO: DEPRESSIONE E BPSD. Lucio Ghio Clinica Psichiatrica - IRCSS A.O.U. San Martino-IST
L APPROCCIO PSICHIATRICO: DEPRESSIONE E BPSD Lucio Ghio Clinica Psichiatrica - IRCSS A.O.U. San Martino-IST Approccio psichiatrico nelle Demenze Depressione Behavioral and Psychological Symptoms of Dementia
DettagliCOS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER?
COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER? E la forma più frequente di demenza. La DEMENZA è la perdita delle funzioni intellettive (il RICORDARE, il PENSARE, il RAGIONARE) di gravità tale da rendere la persona malata
DettagliIl paziente neurologico ICTUS
ICTUS ICTUS ICTUS ICTUS Fattori di rischio modificabili Ipertensione arteriosa Diabete mellito Stenosi carotidea Fumo/alcool Sovrappeso Sedentarietà Fattori di rischio non modificabili Età Sesso Predisposizione
DettagliDSM-5 5 e Disturbi Specifici dell Apprendimento. Dott.ssa L.Ferro
DSM-5 5 e Disturbi Specifici dell Apprendimento Dott.ssa L.Ferro DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Viene promosso l uso di specificatori nelle diagnosi Disabilita Intellettive Disturbi quali: della Comunicazione
DettagliTerapia non farmacologica: lo stato dell arte
Terapia non farmacologica: lo stato dell arte Giovannina Conchiglia Clinica Villa Camaldoli Napoli Reparto Neurologia Comportamentale giopsico@libero.it Caserta, 16 ottobre 2014 1 CONGRESSO NAZIONALE A.
DettagliEfficacia di un nutraceutico a base di fosfatidilinositolo, acidi grassi n-3 e melatonina in pazienti affetti da Mild Cognitive Impairment: studio pilota Mariangela Rondanelli 1, Marco Mozzoni 1, Annalisa
DettagliLO STRUMENTO DELL INDAGINE CLINICA. Prof. Leonardo Cocito DINOGMI, Università di Genova
LO STRUMENTO DELL INDAGINE CLINICA Prof. Leonardo Cocito DINOGMI, Università di Genova L INDAGINE CLINICA perché è insostituibile? A tutt oggi la definizione di demenza si fonda su aspetti clinici (integrati
DettagliF 81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche
GESUNDHEITSBEZIRK MERAN COMPRENSORIO SANITARIO DI MERANO Krankenhaus Meran Ospedale di Merano Fachambulanz für psychosoziale Gesundheit Ambulatorio Specialistico F 81 Disturbi evolutivi specifici delle
DettagliPDTA Per gestire le demenze dal domicilio all RSA. Dr. Guido Barberis SC di Geriatria ASL To5
PDTA Per gestire le demenze dal domicilio all RSA Dr. Guido Barberis SC di Geriatria ASL To5 ASL To5 310.000 cittadini 60.000 > 65 enni 1.000 ricoverati in RSA in convenzione 6.000 progetti UVG in 10 anni,
DettagliDIETA MEDITERRANEA. strategie alimentari per il benessere e la disabilità - Formia 15 ottobre 2011 - Dieta Mediterranea
DIETA MEDITERRANEA strategie alimentari per il benessere e la disabilità - Formia 15 ottobre 2011 - Dieta Mediterranea come prevenzione delle malattie neurodegenerative disabilitanti Dr Amedeo Schipani
DettagliIl PIANO NAZIONALE DEMENZE : percorsi di cura e modelli di gestione integrata nel settore delle demenze. Francesco Torres
Il PIANO NAZIONALE DEMENZE : percorsi di cura e modelli di gestione integrata nel settore delle demenze Francesco Torres Definizione di demenza Disturbo acquisito e di natura organica delle funzioni intellettive,
DettagliMASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da: Con il patrocinio di:
PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO I EDIZIONE TORINO 19 GENNAIO 2014-14 DICEMBRE 2014 (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da:
DettagliUniversità di Bologna DHEAS E FORZA MUSCOLARE IN DONNE AFFERENTI AD UN AMBULATORIO GERIATRICO
Università di Bologna DHEAS E FORZA MUSCOLARE IN DONNE AFFERENTI AD UN AMBULATORIO GERIATRICO Forti P. Maioli F. Servadei L. Martelli M. Pantieri G. Arnone G. Brunetti N. Scali C.R. Ravaglia G. Premesse
DettagliAlice Laita Raffaella Fornaseri Sofia Raffa
PSICOPATOLOGICO PSICOPATOLOGICO Alice Laita Raffaella Fornaseri Sofia Raffa CAPITOLO V CAPITOLO V RISCHIO RISCHIO SINDROME DI DOWN È una malattia genetica causata dalla presenza di un cromosoma 21 in più:
DettagliMALATTIA DI ALZHEIMER
MALATTIA DI ALZHEIMER FORME FAMILIARI FORME SPORADICHE 5-10% 90-95% Esordio precoce (40-60 aa) (EOFAD) Esordio tardivo (>60 aa) (LOFAD) Esordio precoce (65 aa) (LOAD) (Fattori
DettagliArchivio Corsi. Area clinica/medica/specialistica
Archivio Corsi Area clinica/medica/specialistica Pianeta anziano: la gestione della complessità Argomenti di geriatria L amore e la sessualità nell anziano Disturbi cognitivi nell anziano Vita dell anziano
DettagliDisturbo della memoria: quando è normale per l età? Quando preoccuparsi? Che fare?
Disturbo della memoria: quando è normale per l età? Quando preoccuparsi? Che fare? Dr.ssa Elisabetta Corengia Dr.ssa Caterina Barrilà Ospedale Valduce Como Neurologia da Lo smemorato di Tapiola Arto Paasilinna
Dettaglifunzionamento cognitivo IRCCS OASI MARIA SS TROINA Dipartimento per l involuzione cerebrale senile
Approccio riabilitativo nelle compromissioni del funzionamento cognitivo funzionamento cognitivo IRCCS OASI MARIA SS TROINA Dipartimento per l involuzione cerebrale senile IRCCS Oasi Maria SS: attività
DettagliI PROBLEMI NELLE FASI INIZIALI DELLA DEMENZA E I MODI PER AFFRONTARLI
I PROBLEMI NELLE FASI INIZIALI DELLA DEMENZA E I MODI PER AFFRONTARLI Dr. Emiliano Petrò Responsabile Unità Valutativa Alzheimer Policlinico San Marco, Zingonia Importanza della diagnosi precoce Esclude
DettagliParte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE
Parte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE Luc De Vreese, Rabih Chattat, Guido Gori, Elisabetta Mecatti, Anna Maria Mello, Sara De Montis, Pier Luigi Oscari, Silvia Ragni INTRODUZIONE (1) I farmaci oggi a disposizione
DettagliInterventi sul caregiver del paziente affetto da demenza
Interventi sul caregiver del paziente affetto da demenza Dott.ssa Amparo Ortega Ambulatorio di Neuropsicologia Dipartimento di Neurologia ASL 3 Genovese La malattia di Alzheimer è la più comune causa di
DettagliMILD COGNITIVE IMPAIRMENT
MILD COGNITIVE IMPAIRMENT - Rapporto del Gruppo di Lavoro Internazionale sul - Winblad B et al. (2004). Mild Cognitive Impairment: beyond controversies, towards a consensus. Journal of Internal Medicine;
DettagliCosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento?
Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento? Considerati parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici, i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) affliggono alcune specifiche abilità che
DettagliLa valutazione comportamentale. Dr. C. Marra e Dr. D. Quaranta Istituto di Neurologia - UCSC
La valutazione comportamentale Dr. C. Marra e Dr. D. Quaranta Istituto di Neurologia - UCSC Ruolo dei disturbi comportamentali nella demenza sono la prima causa di stress nel care-giver (Rabins et al,
Dettaglia supporto dei malati di Parkinson dr. A.Marsano
La rete dei servizi a supporto dei malati di Parkinson dr. A.Marsano Caratteristiche demografiche : il progressivo invecchiamento della popolazione M Italia 2000 F M Italia 2050 F L INDICE DI VECCHIAIA
DettagliDr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER
Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER La Malattia di Alzheimer 1906 Tubinga: Congresso della Società degli Psichiatri Tedeschi del sud-ovest Una caratteristica malattia
DettagliDemenze : La sfida del Territorio. Dott. Antonio Colin Responsabile Unità Valutativa Alzheimer ASL NA5 - Distretto 81 - Portici
Demenze : La sfida del Territorio Dott. Antonio Colin Responsabile Unità Valutativa Alzheimer ASL NA5 - Distretto 81 - Portici Evoluzione Popolazione Italiana - Lori et al. 1995 DEMENZA SENILE QUARTA CAUSA
DettagliI Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G.
I Sessione ore 9,30 La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G. Gabriele Carbone Responsabile medico Centro Demenze Unità
DettagliScheda informativa sulla Malattia di Alzheimer
Che cos è la Malattia di Alzheimer? Quali sono le cause? Quali sono i sintomi? Quali sono i trattamenti? Qual è la prognosi? Cosa sta facendo l AFaR? Scheda informativa sulla Malattia di Alzheimer Che
DettagliALZHEIMER: PERCHE UNA DIAGNOSI PRECOCE
ALZHEIMER: PERCHE UNA DIAGNOSI PRECOCE Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo allungamento della durata media della vita, e quindi ad un invecchiamento della popolazione, che determina l
DettagliProposta per il superamento di criticità nella gestione di pazienti con demenza
Proposta per il superamento di criticità nella gestione di pazienti con demenza Le dimensioni del problema Il dato stimato per demenza in Toscana nell anno 2010 è di 84.212 persone, con un tasso di incidenza
DettagliLA DEMENZA SENILE: ORIGINE E DIAGNOSI PRECOCE
LA DEMENZA SENILE: ORIGINE E DIAGNOSI PRECOCE Filippo Bogetto Dipartimento di Neuroscienze, Università degli Studi di Torino Dipartimento Salute Mentale Interaziendale To 1 - Molinette MODIFICAZIONI COGNITIVE
DettagliDEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%
DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger
DettagliBen-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti
Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo Antonella Marchetti QUANTI AUTISMI? n Un epidemiologia incerta: diagnosi-strumentivariabilità: 7-11 anni: 4.8 /1000 18-30 anni: 1.6/1000 Epidemia dove gli strumenti
DettagliL innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche
Cooperativa Sociale Nòmos onlus Bagno a Ripoli, 2011 Convegno L evoluzione dei bisogni degli anziani: Le risposte dei servizi alle esigenze emergenti L innovazione dei servizi per la cura delle malattie
Dettaglila comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer
Gruppo di studio SIGG LA CURA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer evelina bianchi Firenze 53 Congresso nazionale SIGG 2008 Firenze 53 congresso SIGG evelina
DettagliQuando Studiare il DAT
Quando Studiare il A.Piccardo, E.O. Ospedali Galliera F. Nobili Università di Genova 123 I-FP-CIT (SCAN ) Pre-sinaptico FP- CIT Post-sinaptico Non interazione tra farmaci dopaminergici e imaging In presenza
DettagliXXXIX CONGRESSO DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA ALIMENTAZIONE E SALUTE NELL ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE
XXXIX CONGRESSO DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA LA GESTIONE DEL PESO CORPOREO DEI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA MENTALE GRAVE: STUDIO SPERIMENTALE PILOTA Stefania Impicci A.S.U.R. Marche A.V.2
DettagliIndennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19
Indennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19 Menomazione dell integrità da esiti psichici di lesioni cerebrali Pubblicata dai medici dell Istituto nazionale svizzero di assicurazione
DettagliBambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer
Bambini e nonni insieme per una vita più bella incontro con la Malattia di Alzheimer Società Cooperativa Sociale Occhio Magico BAMBINI E NONNI INSIEME PER UNA VITA PIÙ BELLA incontro con la Malattia di
Dettagli*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO
*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO *DSM: Manuale Diagnostico e Statistico delle malattie mentali APA *DSM IV : DISARMONIE COGNITIVE DELLO SVILUPPO *DSM-5: DISTURBO DEL NEUROSVILUPPO *DISTURBO NEUROBIOLOGICO
DettagliIL DOLORE ONCOLOGICO VALUTAZIONE
IL DOLORE ONCOLOGICO CARATTERISTICHE E VALUTAZIONE 1 LE CURE CONTINUATIVE Il dolore del paziente oncologico varia nel tempo, anche rapidamente, in relazione all evoluzione della malattia Necessità di frequente
DettagliGLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE
GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE Pirani Alessandro Medico di Medicina Generale Geriatria Responsabile Sanitario CRA G. B. Plattis, Cento, (FE) Responsabile Centro per
DettagliIndagine sulla prevalenza di alcune condizioni patologiche a rilevante impatto sociale
sdfs AGENZIA REGIONALE SANITARIA R E G I O N E M A R C H E Indagine sulla prevalenza di alcune condizioni patologiche a rilevante impatto sociale Susanna Cimica Osservatorio Epidemiologico Agenzia Sanitaria,
DettagliAL PAZIENTE CON MIELODISPLASIA E AI SUOI FAMILIARI
ASSISTENZA PSICOLOGICA AL PAZIENTE CON MIELODISPLASIA E AI SUOI FAMILIARI dott.ssa Carmela Tanese (Taranto) psiconcologa con il supporto incondizionato di Persone famiglie Spesso le persone le famiglie
DettagliLA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II)
LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II) Dr. Roberto Bombardi Dirigente Medico Neurologia Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 -Bassano del Grappa Eavluationofcognitive
DettagliRUOLO DELL AMBULATORIO GERIATRICO NELLA RETE DEI SERVIZI PER L ANZIANO: UN ESPERIENZA NELLA ASL 3 GENOVESE
Torino 27 30 Novembre 2013 RUOLO DELL AMBULATORIO GERIATRICO NELLA RETE DEI SERVIZI PER L ANZIANO: UN ESPERIENZA NELLA ASL 3 GENOVESE C.Pizzorni, L.Sampietro, A.Bongiovanni, E.Bennati, A.Puma, C.Ivaldi
DettagliLa psichiatria geriatrica è un campo in rapida crescita in quanto la popolazione anziana è in aumento.
La psichiatria geriatrica è un campo in rapida crescita in quanto la popolazione anziana è in aumento. I disturbi mentali dell anziano comprendono tutti i disturbi ritrovabili nei giovani adulti e ad essi
DettagliDISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
DAL PROTOCOLLO REGIONALE ALL AZIONE SCOLASTICA PROGETTO DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
DettagliIL DETERIORAMENTO COGNITIVO MINIMO
Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale IL DETERIORAMENTO COGNITIVO MINIMO MILD COGNITIVE IMPAIRMENT (MCI) Alessandra Clodomiro Centro Regionale di Neurogenetica
DettagliCLINICA DELLE DIFFICOLTÀ E DEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO IN ETÀ EVOLUTIVA E ADULTA
CLINICA DELLE DIFFICOLTÀ E DEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO IN ETÀ EVOLUTIVA E ADULTA PROGRAMMA DEL CORSO 14/11/2014 Comorbilità e aspetti associati alle difficoltà e ai disturbi dell apprendimento: un introduzione
DettagliLa psicologia come diagnosi e riabilitazione
San Maurizio Canavese, 23/24 Febbraio 2012 Danilo De Gaspari ICP - CTO CENTRO PARKINSON MILANO L INTERVENTO PSICOLOGICO IN 2 FASI 1. LA DIAGNOSI DEI DISTURBI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI 2. LA PRESA IN CARICO
DettagliLa Ricerca sul Cervello: Le Risposte alle vostre Domande
COME SI SVILUPPA IL CERVELLO? Lo sviluppo del cervello è un processo che dura tutta la vita: è rapidissimo prima della nascita, mantiene un in generale non si interrompe mai. Durante la terza settimana
DettagliIL DELIRIUM: STRATEGIE DI PREVENZIONE E GESTIONE
IL DELIRIUM: STRATEGIE DI PREVENZIONE E GESTIONE Collegio IPASVI Brescia 24 febbraio 2016 Zani Michele Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia Fond. Le Rondini Città di Lumezzane ONLUS IL MESSAGGIO DI OGGI
DettagliDALL INVECCHIAMENTO DI SUCCESSO ALLA DEMENZA
MANFREDONIA-DEMENTIA 2009 DALL INVECCHIAMENTO DI SUCCESSO ALLA DEMENZA 28 MARZO - 4 APRILE 2009 Presidenti del Congresso: Dr. M. Tomaiuolo - Dr. R. Sammarco Coordinatore Scientifico: Dr. M. Balsamo MODERATORI
DettagliAspetti della promozione della salute mentale attraverso lo sport: un bel gioco dura... tanto!
Aspetti della promozione della salute mentale attraverso lo sport: un bel gioco dura... tanto! A Cura della Struttura Semplice Per lo sviluppo ed il monitoraggio di azioni in tema di educazione e promozione
DettagliCLINICA DELLA MALATTIA DI HUNTINGTON. Elisa Unti Dipartimento Neuroscienze U.O.C. Neurologia Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
CLINICA DELLA MALATTIA DI HUNTINGTON Elisa Unti Dipartimento Neuroscienze U.O.C. Neurologia Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana Impersistenza motoria; Movimenti involontari; Ereditarietà; Disturbi
DettagliIPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA
UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio
DettagliCorso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014
Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Lezione 8 Interventi socio assistenziali nell anziano Docenti: Claudia Onofri Ivana Palumbieri L invecchiamento
DettagliLa palestra per la mente
La palestra per la mente Corso rivolto alla terza età Docenti: Dr.sse E. Pasquali, L. Cretella Associazione UmanaMente www.associazioneumanamente.org La palestra per la mente Corso rivolto alla terza età
DettagliMEDIA M.M.S.E. SU GRUPPO CAMPIONE E SU GRUPPO SPERIMENTALE ( IL MINESTRONE )
L importanza della stimolazione cognitiva nella malattia di Alzheimer confermata in una ricerca coordinata dal dr. Bergami Antonio e condotta c/o la Casa Natività di Maria. Nell aprile 2012 una équipe
DettagliDISTURBI AFFETTIVI. Antonio Lora DISTURBI AFFETTIVI NEI DSM LOMBARDI (2009) 27/09/2012 8.223 PAZIENTI CON DISTURBO BIPOLARE
DISTURBI AFFETTIVI Antonio Lora DISTURBI AFFETTIVI NEI DSM LOMBARDI (2009) DIST. BIPOLARE DIST. 6% DEPRESSIVO 17% 8.223 PAZIENTI CON DISTURBO BIPOLARE 22.234 CON DISTURBO DEPRESSIVO PREVALENZA TRATTATA
DettagliLA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA
LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data
DettagliPROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL
PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano
DettagliLo sviluppo di demenza in pazienti anziani con deficit cognitivo e fibrillazione atriale cronica: ruolo della risposta ventricolare.
57 Congresso MiCo Milano Convention Center 21/11/2012-24/11/2012 Lo sviluppo di demenza in pazienti anziani con deficit cognitivo e fibrillazione atriale cronica: ruolo della risposta ventricolare. Mastrobuoni
DettagliFattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE. CLINICA GERIATRICA UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PADOVA Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano G.Gasparini, C. Santoro, ED. Toffannello, E. Faccioli,
DettagliLa Malattia di Alzheimer: il quadro epidemiologico
La Malattia di Alzheimer: il quadro epidemiologico IL BUIO DELLA COSCIENZA IL MALATO DI ALZHEIMER E L OPERATORE SANITARIO: Maria Elena Flacco 1 Vito Di Candia 2 Lamberto Manzoli 3 un paziente critico in
DettagliI metodi per l identificazione e la prima valutazione dell anziano fragile
La prevenzione della disabilità nell anziano fragile: sperimentazione di un modello in due Società della Salute Firenze - 4 maggio 2011 I metodi per l identificazione e la prima valutazione dell anziano
DettagliCome promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile?
Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile? Studio condotto presso i 5 Istituti di cura per anziani della Città di Lugano. Giornata RAI 2011 Lugano 27
DettagliDisturbi comportamentali Aspetti clinici
Disturbi comportamentali Aspetti clinici Dott. ssa Livia Ludovico La Malattia di Alzheimer: gli aspetti clinici e l alleanza terapeutica Hotel Parma & Congressi Via Emilia Ovest, 281/A - Parma 24 settembre
DettagliLa rete dei neuropsicologi nella macro UVA del IRCCS San Martino/IST. Luisa Emma Bosia U.O. NEUROLOGIA
La rete dei neuropsicologi nella macro UVA del IRCCS San Martino/IST Luisa Emma Bosia U.O. NEUROLOGIA L importanza di lavorare in rete Il concetto di rete implica il riferimento ad un tessuto di relazioni
DettagliCosa intendiamo per fragilità
Fragilità in Toscana: linee guida e esperienze Pisa, 10 novembre 2012 Cosa intendiamo per fragilità Enrico Mossello Unità Funzionale di Gerontologia e Geriatria Università degli Studi di Firenze Aspettativa
Dettagli