Inserimento, accoglienza e ges1one alunno con disabilità intelle6va

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1 Inserimento, accoglienza e ges1one alunno con disabilità intelle6va Monza, 2 dicembre 2015 Silvia Maggiolini Centro Studi e Ricerche sulla disabilità e la marginalità Università CaBolica del Sacro Cuore

2 Obie6vi incontri 2 dicembre 14 dicembre 1) Conoscere la disabilità intelle6va 2) Conoscere quali sono le strategie educa1ve più valide 3) Conoscere quali sono gli strumen1 a disposizione dell insegnante per la dida6ca 2

3 1. Perché è importante riflebere sulla disabilità intelle6va a scuola? 3

4 I numeri A.S. 2010/2011 valori per 100 alunni con disabilità 4

5 L inves1mento nella fascia 0-6 Fonte: Carneiro and Heckman, 2003

6 Le 1pologie Sindromi e sindromi rare Disturbi dello spebro au1s1co Ritardo evolu1vo Disabilità verbale FIL 6

7 Disabilità Intelle6ve Le Sindromi (le più diffuse, tra le 750 individuate oggi, in ordine di frequenza) Trisomia 21 (S. di Down) Sindrome X fragile (o S. di Mar1n- Bell ) Trisomia 18 (o sindrome di Edwards) Sindrome di ReB Delezione del braccio corto del cromosoma 4 (S. di Wolf) Delezione del braccio corto del cromosoma 5 (S. Cri- du- chat) Sindrome di Williams Trisomia 13 (S. di Patau) Sindrome di Prader- Willi Sindrome di Angelman

8 Disabilità intelle6ve RITARDO MENTALE Vs DISABILITA INTELLETTIVE (DSM- 5) AAIDD Alterazioni permanen1 dello sviluppo che si manifestano come sindromi globali, legate al deficit di sviluppo delle funzioni astra6ve della conoscenza, sociali e dell adabamento, che originano prima dei 18 anni di età (Luckasson et al., 2002) 8

9 Funzionamento umano (AAIDD) Il funzionamento umano può essere valutato secondo 5 dimensioni: Abilità intelle6ve Comportamento/funzionamento ada6vo Salute Partecipazione Contesto 9

10 Disabilità intelle6va DISABILITA CARATTERIZZATA DA LIMITAZIONI SIGNIFICATIVE SIA NEL FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO CHE NEL COMPORTAMENTO ADATTIVO CHE SI MANIFESTANO NELLE ABILITA ADATTIVE CONCETTUALI, SOCIALI E PRATICHE INSORGE PRIMA DEI 18 ANNI

11 Criteri (DSM IV- TR) 1. Funzionamento intelle6vo < Funzionamento ada6vo in almeno 2 aree 3. Età evolu1va Dai 2,6 ANNI : è possibile ipo1zzare la presenza di una disabilità intelle6va Dai 4 anni: è possibile formulare anche una diagnosi di gravità 60% dei sogge6 rimane nel tempo nella stessa fascia di gravità, il 30% sliba in quella meno grave e 10% in quella più grave 11

12 Abilità ada6ve rilevan1 COMUNICAZIONE CURA DELLA PROPRIA PERSONA VITA DOMESTICA ABILITA SOCIALI/interpersonali CAPACITA UTILIZZO RISORSE DELLA COMUNITA GESTIONE DI SE e autodeterminazione SALUTE E SICUREZZA CAPACITA di FUNZIONAMENTO SCOLASTICO TEMPO LIBERO LAVORO

13 DSM 5 La disabilità intelle6va comporta un deficit nelle abilità mentali generali, che influenzano il funzionamento ada6vo in 3 domini: Dominio intelle6vo Dominio sociale Dominio pra1co

14 Le cause La varietà dei quadri clinici trova riscontro in un ampia gamma di possibili fabori causali: Biologici Ambientali 14

15 2. Gli strumen1 a disposizione del docente: alcuni spun1 opera1vi 15

16 Preparare il contesto: progebazione e organizzazione COSA FARE PRIMA DI INIZIARE LA SCUOLA? 1. Incontrare la famiglia e, se possibile, il bambino 2. Confrontarsi con colleghi che hanno già avuto esperienza 3. U1lizzare le informazioni raccolte per organizzarsi 4. Preparare un agenza visiva per il primo giorno di scuola 5. Organizzare l aula in modo pulito, ordinato e semplice 6. Evitare di posizionare il bambino con DI vicino a possibili distrazioni 7. Definire, se possibile, un angolo della classe per il lavoro individuale 8. Iniziare a ipo1zzare strategie, contenu1, obie6vi IN RELAZIONE AL PROGETTO DI VITA DEL BAMBINO (anche se piccolo) 9. ProgeBare e agire in UNITARIETA d INTENTI 10. Allontanate ogni dubbio e paura 16

17 Preparare il contesto: accogliere nel gruppo classe Cosa significa accogliere? Come preparare il gruppo classe? Come a6vare i compagni a scuola?

18 Come? Presentazione dell alunno con disabilità alla classe Elaborare un progebo per l accoglienza, come base di partenza per un percorso funzionale Far sperimentare a tu6 gli alunni esperienze che valorizzino le capacità individuali Far sperimentare a tu6 gli alunni situazioni di limitazione

19 I pilastri educa1vi 1. Comunicazione 2. Organizzazione della classe 3. StruBurazione del compito 4. Ges1one del comportamento 19

20 1. La comunicazione Se non è possibile parlare, è comunque possibile comunicare LINGUAGGIO COMUNICAZIONE 20

21 Cosa usare per comunicare? Ogge6 Fotografie Immagini Icone Parole Altro 21

22 In sintesi Le persone con bisogni comunica1vi complessi vivono meglio in un mondo Più visivo e meno parlato à Più concreto e meno simbolicoà Più prevedibile e meno cao1co à 22

23 Obie6vi. ossia cosa fare? Se gli apprendimen1 scolas1ci sono poco raggiungibili, puntare su autonomie personali e sociali e autocontrollo e regolazione emo1va Aiutare l alunno a mantenere meglio le competenze acquisite creando situazioni stabili e ripe11ve Aumentare la consapevolezza delle proprie capacità e difficoltà U1lizzare l apprendimento imita1vo e visivo Lasciarsi guidare dagli interessi dell alunno 23

24 2a. Organizzare lo spazio Ambiente/spazio come fabore educa1vo, perché: StruBura Con1ene Agevola Previene Prevede Generalmente per l alunno con disabilità intelle6va VEDERE = CAPIRE 24

25 Organizzazione dello spazio: visualizzare Appendere alla porta d ingresso una foto o un oggebo che an1cipi l ambiente e le rispe6ve a6vità Appendere al muro schemi visivi e informazioni u1li per l allievo (senza esagerare)à non sovraccaricare l impabo perce6vo (ambien1, ogge6vi, visi) ed emozionale (aspeba1ve e incognite) Dentro l aula delimitare le aree predisposte per le varie varie a6vità 25

26 Prima cosa: educare! L inclusione passa non solo dagli altri ma anche dalla persona con difficoltà: Educare alle abilità di base Educare alle abilità sociali Educare la persona ad usare le sue abilità in a6vità con gli altri 26

27 2b. Organizzazione del tempo Le agende visive La ges1one del tempo 27

28 Le agende visive 28

29 3. StruBurazione del compito StruBurazione visiva Come mo1vare l alunno? Obie6vi Tecniche 29

30 4. La ges1one del comportamento Perché è importante parlarne alla fine Il comportamento è un messaggio ma come decifrarlo? Strategie per l analisi del comportamento

31 Per comunicare chiaramente con i colleghi. Dotarsi di strumen1 di osservazione La costruzione di un PEI che si realmente u1le ed efficace Scambio di informazioni 31

32 Cosa deve contenere un buon PEI? Finalità Obie6vi Strumen1 Modalità Criteri di verifica/padronanza 32

33 CaraBeris1che di un obie6vo semplice preciso In grado di definire un punto di partenza OBIETTIVO sinte1co Raggiungibile in un tempo definito misurabile 33 33

34 RISULTATI NO SÍ PROCESSI SÍ IL PROCESSO È DA MODIFICARE IL PROCESSO È OK NO COSA TI ASPETTI? FORTUNA NON RIPETIBILE

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