CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO (CedAP)

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1 Laboratorio per la Salute Materno Infantile CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO (CedAP) Regione Lombardia Analisi dell evento nascita anno 2016 w

2 La Redazione del Rapporto è stata curata da: Rita Campi, Massimo Cartabia, Daniela Miglio e Maurizio Bonati Laboratorio per la Salute Materno Infantile, Dipartimento di Salute Pubblica, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano Paolo Federico e Micaela Nastasi Struttura Flussi Informativi - U.O. Controllo di Gestione e Personale Direzione Generale Welfare - Regione Lombardia Si ringraziano: I referenti aziendali del flusso informativo CedAP e tutti i professionisti delle Aziende Sanitarie e delle Case di Cura della Lombardia che collaborano alla raccolta, al controllo e alla trasmissione dei dati alla Regione. Inoltre si ringraziano tutti coloro che vorranno contribuire al miglioramento e all utilizzo del flusso informativo CedAP. Chiunque è autorizzato per fini informativi, di studio o didattica, a utilizzare e duplicare i contenuti del presente Rapporto, purché sia citata la fonte Questo Rapporto è parte del progetto EPIFARM, con il contributo parziale della Regione Lombardia CedAP Pag. 2

3 Il rapporto in sintesi 7-8 Tabella 1. Confronto fra numero di schede CedAP pervenute e numero di parti rilevati attraverso la scheda di dimissione ospedaliera (SDO) 10 Tabella 2. Elenco delle strutture 11 Tabella 3. Indicatori demografici anno 2016 per ATS 13 Tabella 4. Distribuzione (%) per ATS dei parti secondo il luogo dove avvengono 16 Tabella 5. Distribuzione del numero di parti e del numero di punti nascita per tipologia di struttura 16 Tabella 6. Distribuzione per classi di parto di Unità operative di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) e Unità Operativa di Neonatologia (UON) 17 Tabella 7. Distribuzione dei punti nascita con Unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) per classi di parti 17 Tabella 8. Distribuzione dei punti nascita con Unità operativa di Neonatologia (UON) per classi di parti 17 Tabella 9. Distribuzione del numero di neonati pretermine e del numero di punti nascita per la tipologia di struttura 18 Grafico 1. Distribuzione regionale dei parti per classi di punto nascita e per ATS 18 Tabella 10. Distribuzione percentuale per ATS dei parti secondo l età della madre 21 Grafico 2. Distribuzione percentuale dei parti di madre straniera per area geografica di provenienza 21 Tabella 11. Distribuzione percentuale per ATS dei parti per area geografica di provenienza della madre 22 Tabella 12. Distribuzione percentuale dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre 22 Grafico 3. Distribuzione percentuale dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre 23 Grafico 4. Distribuzione percentuale dei parti secondo l età e la cittadinanza della madre 23 Grafico 5. Distribuzione per ATS dell età media al primo figlio secondo la cittadinanza della madre 24 Tabella 13. Distribuzione percentuale dei parti secondo il titolo di studio, la cittadinanza e l età della madre 25 Grafico 6. Distribuzione percentuale dei parti per titolo di studio in base alla cittadinanza della madre 25 Tabella 14. Distribuzione percentuale dei parti secondo lo stato civile, la cittadinanza e l età della madre 26 Grafico 7. Distribuzione percentuale dei parti secondo lo stato civile e la cittadinanza della madre 26 CedAP Pag. 3

4 Tabella 15. Grafico 8. Tabella 16. Tabella 17. Tabella 18. Tabella 19. Distribuzione percentuale dei parti per condizione professionale della madre in base all età e alla cittadinanza della madre 27 Distribuzione percentuale dei parti secondo la condizione professionale e la cittadinanza della madre 27 Distribuzione percentuale dei parti secondo la condizione professionale e lo stato civile della madre 28 Distribuzione percentuale per ATS del numero di aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti 28 Distribuzione percentuale degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per numero di parti precedenti 28 Distribuzione percentuale degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per età della madre 29 Tabella 20. Distribuzione percentuale per ATS delle visite di controllo effettuate in gravidanza 32 Tabella 21. Tasso (%) della mancanza di visite di controllo in gravidanza e della prima visita oltre la 12^ settimana per cittadinanza, titolo di studio, età e stato civile della madre 32 Tabella 22. Distribuzione percentuale delle visite di controllo effettuate per decorso della gravidanza 33 Tabella 23. Distribuzione percentuale per ATS delle ecografie effettuate in gravidanza 33 Tabella 24. Distribuzione del numero medio di ecografie effettuate per decorso della gravidanza 33 Tabella 25. Distribuzione percentuale per ATS degli esami prenatali invasivi effettuati in gravidanza 34 Tabella 26. Distribuzione percentuale per ATS delle amniocentesi secondo l età della madre 34 Tabella 27. Distribuzione percentuale per ATS dei parti per durata della gestazione 38 Tabella 28. Distribuzione percentuale dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza 38 Tabella 29. Distribuzione percentuale dei parti secondo la presentazione del feto e la modalità del parto 38 Tabella 30. Distribuzione percentuale dei parti secondo la modalità del parto e la tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono 39 Tabella 31. Distribuzione percentuale dei parti cesarei secondo la tipologia e la dimensione dei punti nascita 39 Tabella 32. Distribuzione percentuale per ATS dei parti secondo i professionisti sanitari presenti al momento del parto 39 Tabella 33. Distribuzione percentuale per ATS dei parti secondo la modalità del travaglio 40 Tabella 34. Distribuzione percentuale per ATS dei parti plurimi 40 Tabella 35. Distribuzione percentuale per ATS dei parti plurimi secondo l età della madre 40 Tabella 36. Modalità del parto spontaneo secondo la cittadinanza e l età della madre 41 Tabella 37. Distribuzione percentuale per ATS dei parti vaginali secondo la persona di fiducia presente in sala parto 41 Tabella 38. Distribuzione percentuale per ATS dei parti cesarei secondo la tipologia di struttura dove essi avvengono 41 Grafico 9. Distribuzione (%) per ATS della percentuale dei parti cesarei sul totale dei parti 42 Tabella 39. Distribuzione percentuale per ATS della percentuale dei parti cesarei secondo la cittadinanza della madre 42 Tabella 40. Distribuzione dei parti cesarei secondo la cittadinanza e l età della madre 43 CedAP Pag. 4

5 Tabella 41. Distribuzione per ATS dei nati totali, dei nati vivi e dei nati morti per nati 46 Tabella 42. Distribuzione percentuale per ATS dei nati secondo il peso alla nascita 46 Tabella 43. Distribuzione percentuale per ATS dei nati a termine (tra la 37^ e la 42^ settimana di gestazione) secondo il peso alla nascita 46 Tabella 44. Distribuzione per ATS dei nati secondo il punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita 47 Tabella 45. Distribuzione percentuale dei nati secondo il peso alla nascita e il punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita 47 Tabella 46. Distribuzione percentuale dei nati secondo la classificazione per peso ed età gestazionale 47 Grafico 10. Distribuzione per ATS degli scostamenti nelle percentuali di neonati SGA e LGA rispetto alla media regionale 48 Grafico 11. Distribuzione regionale dei punti nascita secondo il numero di parti e la percentuale di neonati SGA 49 Grafico 12. Classificazione dei parti di Robson 53 Tabella 47. Distribuzione regionale dei parti secondo le 12 classi di Robson modificate 55 Tabella 48. Distribuzione regionale della percentuale di parti cesarei secondo le classi di Robson modificate 55 Grafico 13. Distribuzione dei parti e incidenza dei cesarei per classe di Robson 56 Grafico 14. Distribuzione percentuale dei cesarei per classe di Robson 56 Grafico 15. Boxplot incidenza dei parti cesarei rispetto ai parti per classe di Robson e ATS 57 CedAP Pag. 5

6 Il presente Rapporto è la terza edizione che la Regione redige, in collaborazione con l IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, nell ambito del Progetto EPIFARM [D.G.R. n. X/1334 del ] per presentare in modo analitico i dati raccolti tramite il Certificato di Assistenza al parto (CedAP). La rilevazione CedAP, istituita da Decreto del Ministero della Sanità 16 Luglio 2001, n. 349, costituisce la principale fonte di dati correnti a disposizione di quanti si occupano, a più livelli, di salute materno-infantile, raccogliendo informazioni sia di carattere sociodemografico (sui genitori) che di carattere sanitario (sull assistenza e sul neonato). La possibilità di disegnare le caratteristiche della popolazione assistita nelle Aziende e nei punti nascita (valutando l incidenza di alcuni fattori di rischio), confrontare le pratiche assistenziali delle diverse strutture, verificare gli andamenti temporali negli anni sono solo alcune delle opportunità offerte da questo rapporto. Inoltre, questi dati, costituiscono un potente strumento di programmazione e valutazione per l area della salute materno-infantile. La struttura del Rapporto è così costituita: dopo una breve premessa sulla qualità dei dati e sul contesto demografico, sono presentate singole variabili rilevate tramite il CedAP, relative al luogo del parto, alle caratteristiche delle madri, all assistenza alla gravidanza, e al parto e alle caratteristiche dei nati. La collaborazione e il confronto attivo con i referenti aziendali del flusso informativo e con i professionisti clinici dei punti nascita è essenziale per poter disporre di informazioni sempre più complete e attendibili. Qualsiasi segnalazione o suggerimento relativi all interpretazione dei risultati emersi e o a possibili modifiche migliorative nella stesura del rapporto è pertanto sempre ben accolta. Si ringraziano tutti coloro che collaborano alla rilevazione dei dati e al suo miglioramento. CedAP Pag. 6

7 Il rapporto, basato sull elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) del 2016, dopo le esclusioni determinate dall incompletezza o incongruenza delle informazioni, comprende i dati del 99,7% dei nati in Lombardia registrati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Continua il decremento nel numero dei nati in regione, con nati rispetto a nel 2014 e nel 2012; il tasso di natalità scende a 8,1 nati per 1000 abitanti da 8,6 nel 2014 e 9,6 nel Le madri con cittadinanza straniera costituiscono nel 2016 il 31,1% del totale delle madri; principalmente madri di origine africana (9,0% del totale delle madri). L età media delle madri al momento del parto è pari a 34,6 per le italiane e 30,4 per le straniere. La frequenza di donne che partoriscono ad un età uguale o superiore ai 40 anni è del 10%; la quota di minorenni è lo 0,2%. Il tasso di madri non coniugate (nubili, separate, divorziate o vedove) è pari al 34,8%. Il 18,0% delle madri ha una scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore) mentre il 32,5% risulta laureata o con diploma universitario. Il 63,3% delle madri ha un attività lavorativa e l 9,3% risulta disoccupata. Un numero di visite inferiori a 4, assunto quale indicatore di assistenza insufficiente, viene effettuato dal 15% delle donne; una prima visita in gravidanza a una età gestazionale 12 settimane, anch esso assunto quale indicatore negativo di assistenza, si osserva nel 3,2% delle donne italiane e 13,1% delle donne straniere. Le donne sottoposte ad almeno un indagine prenatale invasiva (amniocentesi, villocentesi o funicolocentesi) sono l 11,5% del totale. Il tasso di amniocentesi risulta l 8,5% nelle donne di anni aumentando per le classi di età successive. Il 71,9% dei parti, nel 2016, è avvenuto nei 29 punti nascita, sui 67 operanti in regione, che assistono oltre 1000 parti/anno; i punti nascita con meno di 500 parti CedAP Pag. 7

8 l anno sono 10 e comprendono 7 punti nascita di strutture pubbliche, 2 di strutture private accreditate, e 1 struttura privata. Il tasso di gravidanze pretermine è l 8,1%, quello di gravidanze post-termine è 0,32%. Il travaglio è stato indotto nel 22,1% dei parti. Il tasso di parti cesarei programmati è 15,7% nelle strutture pubbliche accreditate, mentre è del 82,6% in quelle private. Il tasso di parti plurimi è del 1,9%. Nel 91,9% dei parti vaginali la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, prevalentemente (87,8%) il padre del neonato. Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi è 7,8%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1,2%. I parti classificati secondo Robson sono complessivamente corrispondenti al 85,2% del totale dei parti avvenuti nei punti nascita pubblici, equiparati e privati accreditati. Le classi più rappresentate sono quelle delle madri primipare a termine, con presentazione cefalica (classe 1) e delle madri pluripare a termine, con presentazione cefalica e che non hanno avuto cesarei precedenti (classe 3); queste due classi corrispondono complessivamente a circa il 50,3% dei parti classificati che si sono verificati in Lombardia nell anno Si evidenzia inoltre che i parti nella classe 5, relativa alle madri con pregresso parto cesareo, rappresentano il 12,6% dei parti totali classificati a livello regionale. L analisi del ricorso al taglio cesareo nelle classi di Robson evidenzia un ampia variabilità tra ATS nelle classi a minor rischio, confermando la possibilità di significativi miglioramenti delle prassi organizzative e cliniche adottate nelle diverse realtà. CedAP Pag. 8

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10 I dati analizzati nel presente Rapporto sono relativi a parti verificatisi in Regione Lombardia nell anno 2016 e corrispondenti a nati (Tabella 1) in 67 punti nascita (Tabella 2). La completezza della banca dati dipende da due fattori: la copertura (certificati inviati) e la qualità dei dati rilevati. Nel corso del tempo la copertura è migliorata passando dal 91,9% nel 2004 al 99,8% nel 2016 per i parti e dal 92,3% nel 2004 al 99,8% nel 2016 per i nati. Tabella 1. Confronto fra numero di schede CedAP pervenute e numero di parti rilevati attraverso la scheda di dimissione ospedaliera (SDO) SDO CedAP % CedAP /SDO Anni Parti Nati Parti Nati % parti % nati ,9 92, ,5 98, ,3 98, ,6 100, ,7 100, ,2 100, ,9 99, ,0 100, ,9 100, ,1 100, ,8 99, ,9 100, ,5 99,7 CedAP Pag. 10

11 Tabella 2. Elenco delle strutture Struttura ATS Nati Parti Gestione Reparto Ospedale di Busto Arsizio Insubria pubblico Ospedale Sant'Antonio Abate - Gallarate Insubria pubblico Ospedale di Saronno Insubria pubblico Ospedale Luigi Galmarini - Tradate Insubria pubblico Ospedale Carlo Ondoli - Angera Insubria pubblico Ospedale San Leopoldo Mandic - Merate Brianza pubblico Ospedale Sacra Famiglia - Fatebenefratelli - Erba Insubria accreditato UON Ospedale Valduce - Como Insubria accreditato UTIN Ospedale Moriggia Pelascini - Gravedona Montagna accreditato Ospedale di Sondrio Montagna pubblico UON Ospedale di Chiavenna Montagna pubblico Ospedale Città di Sesto San Giovanni Città Metropolitana pubblico UON Ospedale Vittore Buzzi - Milano Città Metropolitana pubblico UTIN Ospedale Macedonio Melloni - Milano Città Metropolitana pubblico UTIN Ospedale Guido Salvini - Garbagnate Milanese Città Metropolitana pubblico Ospedale Maggiore di Lodi Città Metropolitana pubblico UTIN Ospedale di Desio Brianza pubblico UON Ospedale di Carate Brianza Brianza pubblico UON Ospedale Santa Maria delle Stelle - Melzo Città Metropolitana pubblico Ospedale di Vizzolo Predabissi Città Metropolitana pubblico UON Ospedale di Rho Città Metropolitana pubblico UTIN Ospedale Giuseppe Fornaroli - Magenta Città Metropolitana pubblico UON Ospedale di Vimercate Brianza pubblico UON Ospedale di Codogno Città Metropolitana pubblico Casa di cura La Madonnina - Milano Città Metropolitana privato Casa di cura San Pio X - Milano Città Metropolitana accreditato UON Ospedale di Treviglio e Caravaggio Bergamo pubblico UON Ospedale Pesenti Fenaroli - Alzano Lombardo Bergamo pubblico Ospedale Bolognini - Seriate Bergamo pubblico UTIN Policlinico San Pietro - Ponte San Pietro Bergamo accreditato Ospedale Mellino Mellini - Chiari Brescia pubblico UON Ospedale di Desenzano Brescia pubblico UTIN Ospedale di Gavardo Brescia pubblico Ospedale di Iseo Brescia pubblico UON Istituto Clinico Sant'Anna - Brescia Brescia accreditato Istituto Clinico Città di Brescia Brescia accreditato Ospedale di Manerbio Brescia pubblico UON Ospedale di Vigevano Pavia pubblico Ospedale di Voghera Pavia pubblico Istituto Clinico Beato Matteo - Vigevano Pavia accreditato Ospedale Maggiore di Crema Val Padana pubblico Ospedale di Asola Val Padana pubblico Ospedale Destra Secchia - Pieve di Coriano Val Padana pubblico Ospedale Oglio Po - Casalmaggiore Val Padana pubblico Ospedale di Esine Montagna pubblico Ospedale di Legnano Città Metropolitana pubblico Ospedale di Cittiglio Insubria pubblico Fondazione Poliambulanza - Brescia Brescia accreditato UTIN Ospedale San Giuseppe - Milano Città Metropolitana accreditato UON Fondazione MBBM - Monza Brianza accreditato UTIN Ospedale Antonio Locatelli - Piario Bergamo pubblico Ospedale di Stradella Pavia pubblico Ospedale Filippo del Ponte - Varese Insubria pubblico UTIN Ospedale Sant'Anna - Como Insubria pubblico UTIN Ospedale Alessandro Manzoni - Lecco Brianza pubblico UTIN Ospedale Eugenio Morelli - Sondalo Montagna pubblico Ospedale Papa Giovanni XXIII - Bergamo Bergamo pubblico UTIN Spedali Civili di Brescia Brescia pubblico UTIN Ospedale Carlo Poma - Mantova Val Padana pubblico UTIN Istituti Ospitalieri di Cremona Val Padana pubblico UTIN Ospedale Niguarda - Milano Città Metropolitana pubblico UTIN Ospedale San Paolo - Milano Città Metropolitana pubblico UON Ospedale San Carlo Borromeo - Milano Città Metropolitana pubblico UON Ospedale Luigi Sacco - Milano Città Metropolitana pubblico Policlinico San Matteo - Pavia Pavia pubblico UTIN IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico - Milano Città Metropolitana pubblico UTIN IRCCS Ospedale San Raffaele - Milano Città Metropolitana accreditato UTIN TOTALE CedAP Pag. 11

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13 Dopo la fase stabile degli anni Ottanta e Novanta, con l inizio del 2000 la Lombardia ha assistito ad un incremento della popolazione tanto da diventare nel 2008 la terza tra le sette regioni a saldo positivo (seconda dietro al Trentino, tra le regioni settentrionali). L apporto migratorio è uno dei fattori determinanti la crescita della popolazione così come il recupero della fecondità posticipata delle donne italiane. Anche i risultati positivi sul fronte della riduzione della mortalità e l aumento della sopravvivenza sono fattori che hanno contribuito all inversione di tendenza del saldo naturale. Il tasso di natalità pari a 8,1 (per abitanti) è in netto calo rispetto agli anni precedenti (9,6 nel 2012; 8,8 nel 2013; 8,6 nel 2014) ed è in accordo con l andamento nazionale (Tabella 3). Nel 2016 il tasso di fecondità generico (rapporto tra i nati e la popolazione femminile in età fertile per 1.000) è stato pari a 38,1 in Lombardia. E un dato non sufficiente al ricambio generazionale, ma superiore al dato nazionale (36,44). Tabella 3 Indicatori demografici anno 2016 per ATS ATS Residenti Femmine Nati Tasso di fecondità 1 Tasso di natalità 2 in età Bergamo ,5 8,4 Brescia ,8 8,3 Brianza ,7 7,9 Città Metropolitana ,6 8,2 Insubria ,6 7,9 Montagna ,7 7,9 Pavia ,3 7,2 Val Padana ,4 7,5 Totale ,1 8,1 Fonte: dati ISTAT al 31/12/ Tasso di fecondità generico: è il rapporto tra i nati e la popolazione femminile in età fertile (15-49 anni) per Tasso di natalità: è il rapporto tra i nati e la popolazione totale residente per CedAP Pag. 13

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15 Gli parti sono avvenuti nel 99,9% dei casi (80.836) presso un istituto di cura pubblico o privato e in 43 casi a domicilio (Tabella 4). I punti nascita sono 67, di cui 54 pubblici e 13 privati, 12 dei quali privati accreditati. L 83,6% dei parti (66.874) avviene nei 54 punti nascita pubblici. Sono state individuate 5 classi di punti nascita per numerosità di parti annui: meno di 500 parti annui almeno 500 e fino a 799 parti annui almeno 800 e fino a 999 parti annui almeno e fino a parti annui e più parti annui. Il 71,9% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno parti annui. Tali strutture, in numero di 29 (24 pubbliche e 5 private accreditate), rappresentano il 43,3% dei punti nascita totali. In 5 strutture pubbliche e 2 private accreditate (Tabella 5) il numero di parti è In 10 punti nascita che hanno assistito meno di 500 parti (7 pubblici e 3 privati) si sono espletati parti pari al 4,2% del totale. La distribuzione regionale dei parti per classi di punto nascita evidenzia situazioni diversificate a livello di ATS (Grafico 1). In 20 dei 67 punti nascita dove si svolgono più di parti all anno, è presente un Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN), mentre l Unità Operativa di Neonatologia (UON) è presente in altrettanti 16 punti nascita, di cui 8 con più di parti annui (Tabelle 6-8). Ogni 100 nati si registrano 8 nati pretermine (<37 settimane di gestazione), 16,4% dei quali in punti nascita senza UTIN o UON. CedAP Pag. 15

16 Tabella 4 Distribuzione (%) per ATS dei parti secondo il luogo dove avvengono ATS Punto nascita Non ospedalizzati 1 Totale Pubblico Privato accreditato Privato non accreditato Bergamo 92,2 7, Brescia 63,4 36, Brianza 73,6 26, Città 85,9 13,9 0, Metropolitana Insubria 82,7 17, Montagna 85,4 14, Pavia 88,6 11, Val Padana 100, Totale 82,7 17,2 0, per i parti non ospedalizzati è stata considerata l ATS del comune dell evento. Tabella 5 Distribuzione del numero di parti e del numero di punti nascita per tipologia di struttura Classe di parti Punti nascita Pubblico Privato accreditato Privato non accreditato Totale Parti Punti nascita Parti Punti nascita Parti Punti nascita Parti N. % N. % N. % N. % < , , , , , , , , , , , , , , ,3 Totale , , , ,0 CedAP Pag. 16

17 Tabella 6 Distribuzione per classi di parto di Unità operative di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) e Unità Operativa di Neonatologia (UON) Classe di parti Strutture con UTIN Strutture con UON Totale strutture Parti N. % N. % N. N. % Numero medio di parti per punti nascita < , ,0 6 37, , , , ,0 8 50, , , , Totale , , , Tabella 7 Distribuzione dei punti nascita con Unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) per classi di parti Classe di parti Pubblici Privati accreditati Punti nascita Parti Punti nascita Parti N. % N. % N. % N. % < , , , ,5 2 66, , , , , ,0 Totale 16 29, ,7 4 33, ,8 Tabella 8 Distribuzione dei punti nascita con Unità operativa di Neonatologia (UON) per classi di parti Classe di parti Pubblici Privati accreditati Punti nascita Parti Punti nascita Parti N. % N. % N. % N. % < , ,4 2 40, , , , , , , , , , , ,0 Totale 29 53, ,2 7 58, ,6 CedAP Pag. 17

18 Tabella 9 Distribuzione del numero di neonati pretermine e del numero di punti nascita per la tipologia di struttura Classe di parti Pretermine (<37 sett.) Fortemente pretermine (<32 sett.) Nati In punto nascita senza UTIN o UON Nati In punto nascita senza UTIN o UON N. % N. % N. % N. % < ,0 3 0,1 3 0, , ,0 26 0,2 20 0, , ,6 17 0,3 9 0, , , ,2 4 <0, , ,0 - - Totale , , ,1 36 <0,1 Grafico 1 Distribuzione regionale dei parti per classi di punto nascita e per ATS CedAP Pag. 18

19 CedAP Pag. 19

20 La maggioranza delle madri (61,3%) ha un età compresa tra 30 e 39 anni e partorisce nell ATS Brianza (12,1% del totale dei parti) (Tabella 10). Il 31,1% dei parti è relativo a madri di cittadinanza straniera. Tale fenomeno è più diffuso in alcune ATS, come Val Padana e Città Metropolitana 36,9 e il 35,1% dei parti. L area geografica di maggior provenienza è l Africa (8,8%), seguita dall Asia (6,7%) (Grafico 2). Sia le madri italiane che quelle straniere hanno prevalentemente un età compresa tra 30 e 39 anni (Tabella 12, Grafico 3). L età media della madre è di 34,6 anni per le italiane, e 30,4 anni per le cittadine straniere. La distribuzione per età della frequenza dei parti risulta diversa nei due gruppi, in particolare nel gruppo delle straniere si osserva una distribuzione più dispersa attorno al valore medio dovuta ad una maggiore frequenza di parti nelle fasce di età giovanili (Grafico 4). L età media al primo figlio è per le donne italiane in tutte le ATS superiore a 30 anni, mentre per le donne straniere inferiore (Grafico 5). Il livello di istruzione della madre può influenzare sia l accesso ai servizi sia le strategie di assistenza prenatale e neonatale. Delle donne italiane il 44,3% ha conseguito un diploma superiore e il 39,4% una laurea, mentre fra le straniere prevale una scolarità inferiore (Tabella 13, Grafico 6). Il livello di scolarità aumenta con l aumentare dell età al parto; il 74,6% delle donne con meno di 20 anni ha conseguito un diploma di licenza media inferiore (Tabella 13). La frequenza di madri coniugate risulta pari al 63,2%, mentre il 32% sono nubili e il 2,8% separate, divorziate o vedove (Grafico 7). Le madri con meno di 20 anni sono nubili nel 74,6% dei casi (Tabella 14). L analisi della condizione professionale evidenzia che il 63,3% delle madri ha un occupazione lavorativa, il 24,5% sono casalinghe e l 9,3 sono disoccupate o in cerca di prima occupazione (Tabella 15). La condizione professionale delle straniere è per il 56,6% quella di casalinga a fronte 79,2% delle donne italiane che hanno invece un occupazione lavorativa (Grafico 8). La maggioranza delle madri è coniugata e occupata (Tabella 16). Nel 68,3% dei casi le madri non hanno mai avuto in precedenza aborti spontanei, nell 1,2% più di 2 aborti spontanei (Tabella 17); la frequenza è associata all età della madre (Tabella 19). CedAP Pag. 20

21 Tabella 10 Distribuzione (%) per ATS dei parti secondo l età della madre ATS Classe d età della madre Totale parti Missing < Bergamo 0,8 29,8 60,3 9, Brescia 0,8 31,2 59,7 8, Brianza 0,7 25,8 63,9 9, Città Metropolitana 1,0 24,3 62,0 12, Insubria 0,8 26,1 62,7 10, Montagna 0,8 33,3 58,1 7, Pavia 1,1 31,5 58,2 9, Val Padana 1,1 33,2 57,4 8, Totale 0,9 27,3 61,3 10, Grafico 2 Distribuzione (%) dei parti di madre straniera per area geografica di provenienza America centromeridionale 11% America settentrionale <1% Oceania <1% Apolide <1% UE 17% Africa 30% Altri paesi europei 19% Asia 23% CedAP Pag. 21

22 Tabella 11 Distribuzione (%) per ATS dei parti per area geografica di provenienza della madre ATS Italia Africa Asia Altri paesi europei Area geografica di provenienza della madre UE America centro sud America nord Oceania Apolide Missing Bergamo 69,8 12,2 5,8 4,9 4,4 2,6 <0,1 <0,1 <0,1 0,1 Brescia 65,6 10,0 9,9 8,6 4,9 0,9 <0,1 <0,1-0,1 Brianza 75,6 7,6 3,8 4,7 4,8 3,3 <0,1 <0,1-0,1 Città Metropolitana 64,9 7,7 7,8 4,7 5,2 5,2 0,1 <0,1 <0,1 4,4 Insubria 77,3 7,1 4,3 5,3 3,4 2,5 0,1 <0,1 - <0,1 Montagna 78,3 8,5 1,8 5,2 5,0 1, Pavia 67,1 9,9 3,2 7,6 9,1 2,9 0, ,1 Val Padana 63,1 12,3 11,0 5,2 7,0 1, ,1 Totale 68,9 8,8 6,7 5,5 5,1 3,3 0,1 <0,1 <0,1 1,7 Tabella 12 Distribuzione (%) dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre Area geografica di provenienza della madre Classe d età della madre Missing Totale Italia 0,6 20,1 66,8 12,4 0,1 <0,1 100 Africa 1,3 44,4 48,4 5,9 <0,1 <0,1 100 Asia 0,7 47,4 47,3 4, Altri paesi europei 1,6 53,3 41,8 3, UE 2,5 37,3 53,9 6,2 <0,1 <0,1 100 America centro-meridionale 2,9 31,8 54,8 10,4 <0,1-100 America settentrionale - 19,1 68,1 12, Oceania - 22,2 66,7 11, Apolide - 50,0 25,0 25, Missing 1,9 30,5 57,6 9,4-0,7 100 Totale 0,9 27,3 61,3 10,4 0,1 <0,1 100 CedAP Pag. 22

23 Grafico 3 Distribuzione (%) dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre Italia UE Altri paesi europei Africa Asia America centro-meridionale America settentrionale Oceania < Grafico 4 Distribuzione (%) dei parti secondo l età e la cittadinanza della madre 9 8 Mediana = 34 7 Mediana = 30 6 % di parti Età Straniera Italiana CedAP Pag. 23

24 Grafico 5 Distribuzione per ATS dell età media al primo figlio 1 secondo la cittadinanza della madre ATS Montagna Bergamo Val Padana Brescia Brianza Insubria Pavia Città Metropolitana 26,6 30,7 27,6 31,5 27,3 31,7 27,7 31,8 27,9 32,0 28,1 32,0 27,2 32,1 28,8 33, Età media al primo figlio Straniera Italiana 1. Sono state considerate le madri per le quali non risulta nessun parto precedente. CedAP Pag. 24

25 Tabella 13 Distribuzione (%) dei parti secondo il titolo di studio, la cittadinanza e l età della madre Titolo di studio della madre Classe d età della madre Cittadinanza Totale < Italiana Straniera Elementare / Media 77,2 36,6 19,2 18,2 16,3 43,3 24,4 Superiore 22,5 47,8 40,8 41,0 44,3 38,4 42,5 Laurea 0,3 15,6 40,0 40,8 39,4 18,3 33,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Grafico 6 Distribuzione (%) dei parti secondo il titolo di studio e la cittadinanza della madre % Italiana Straniera Totale Elementare/Media Superiore Laurea CedAP Pag. 25

26 Tabella 14 Distribuzione (%) dei parti secondo lo stato civile, la cittadinanza e l età della madre Stato civile della madre Classe d età della madre Cittadinanza Totale < Italiana Straniera Nubile 74,6 39,4 28,4 30,0 37,3 21,5 32,0 Coniugata 21,4 57,7 66,8 60,2 59,3 75,7 63,2 Separata - 0,3 1,2 3,1 1,4 0,8 1,2 Divorziata - 0,3 1,5 4,5 1,6 1,2 1,5 Vedova - <0,1 0,1 0,4 0,1 0,1 0,1 Missing 4,1 2,2 1,9 1,9 0,4 0,6 2,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Grafico 7 Distribuzione (%) dei parti secondo lo stato civile e la cittadinanza della madre % Italiana Straniera Totale Nubile Coniugata Altro CedAP Pag. 26

27 Tabella 15 Distribuzione (%) dei parti secondo la condizione professionale, la cittadinanza e l età della madre Condizione professionale della madre Età della madre Cittadinanza Totale < Italiana Straniera Occupata 4,1 41,5 71,6 76,8 79,2 29,5 63,3 Disoccupata 25,9 15,0 7,1 5,5 8,2 12,3 9,3 Casalinga 40,1 39,2 19,2 15,9 11,4 56,6 24,5 Studentessa 25,2 2,0 0,3 0,2 0,9 1,2 1,0 Altro 1,1 0,5 0,2 0,2 0,2 0,4 0,3 Missing 3,7 1,8 1,6 1,5 0,0 0,0 1,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Grafico 8 Distribuzione (%) dei parti secondo la condizione professionale e la cittadinanza della madre % Italiana Straniera Totale Occupata Disoccupata Casalinga Studentessa Altro CedAP Pag. 27

28 Tabella 16 Distribuzione (%) dei parti secondo la condizione professionale e lo stato civile della madre Stato civile della madre Condizione professionale della madre Occupata Disoccupata Casalinga Studentessa Altro Totale Nubile 35,7 45,4 18,3 61,8 39,3 32,0 Coniugata 60,8 50,6 79,4 36,4 56,6 63,2 Separata 1,3 1,6 1,0 0,6 0,8 1,2 Divorziata 1,8 1,4 0,8 0,6 0,4 1,5 Vedova 0,1 0,1 0,1 0,3-0,1 Missing 0,4 0,9 0,4 0,3 2,9 2,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 17 Distribuzione (%) per ATS del numero di aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti ATS Aborti spontanei pregressi Totale parti Media Nessuno 1-2 >2 Missing Bergamo 0,32 59,4 17,5 1,0 22, Brescia 0,27 74,6 17,7 1,2 6, Brianza 0,28 70,8 17,8 1,2 10, Città Metropolitana 0,31 65,6 18,8 1,3 14, Insubria 0,28 69,5 17,7 1,1 11, Montagna 0,28 69,1 17,6 1,0 12, Pavia 0,29 67,5 17,9 1,2 13, Val Padana 0,26 79,8 19,0 0,9 0, Totale 0,29 68,3 18,2 1,2 12, Tabella 18 Distribuzione (%) degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per numero di parti precedenti Parti precedenti Aborti spontanei pregressi Totale parti Nessuno 1-2 >2 Missing Nessuno 89,6 9,9 0,6 <0, ,2 22,4 1,5 22, ,3 25,6 2,8 22, >4 41,0 32,5 10,8 15,6 212 Missing 0,2 68,2 3,8 27, Totale 68,3 18,2 1,2 12, CedAP Pag. 28

29 Tabella 19 Distribuzione (%) degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per età della madre Classe d età della madre Aborti spontanei pregressi Nessuno 1-2 >2 Missing Totale parti ,8 2,6-4, ,8 12,0 0,5 10, ,8 19,0 1,1 13, ,0 31,0 3,5 12, ,1 33,3 4,8 4,8 42 Missing 86,7 6,7-6,7 15 Totale 68,3 18,2 1,2 12, CedAP Pag. 29

30 CedAP Pag. 30

31 In oltre l 79,9% delle gravidanze sono state effettuate più di 4 visite di controllo (Tabella 20). Analizzando la percentuale di gravidanze in cui viene effettuata la prima visita oltre la 12 settimana di gestazione si evidenziano alcune correlazioni significative con le caratteristiche socio-demografiche delle madri rappresentate da: la cittadinanza, il titolo di studio e l età. Per le donne italiane si ha una percentuale pari al 3,2%, mentre tale percentuale sale al 13,1% per le donne straniere. Il 25,1% delle donne con titolo di studio elementare o senza nessun titolo ha effettuato la prima visita oltre la 12 settimana, mentre per le donne con scolarità alta la percentuale è del 3,1%. Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (23,8% nelle madri con meno di 20 anni). Non si evidenziano differenze significative in relazione allo stato civile della madre (Tabella 21). Il decorso della gravidanza non influenza la numerosità delle visite di controllo effettuate (Tabella 22). Per quanto concerne le ecografie, sono state effettuate in media 5 ecografie per ogni parto con valori variabili tra 3,6 ecografie per parto nell ATS di Brescia e 5,6 ecografie per parto nell ATS di Bergamo. Per il 69,4% delle gravidanze, si registra un numero di ecografie superiore a 3, valore raccomandato dai protocolli di assistenza alla gravidanza del Ministero della Salute (Tabella 23). I dati rilevati riflettono il fenomeno, già analizzato altrove, dell eccessiva medicalizzazione e di un sovrautilizzo delle prestazioni diagnostiche in gravidanza. Il numero di ecografie effettuate non è associato al decorso della gravidanza (Tabella 24). Nell ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive, l amniocentesi è quella più usata (6,0% delle gravidanze), seguita dall esame dei villi coriali (nel 5,0% delle gravidanze) e dalla funicolocentesi (nello 0,5%) (Tabella 25). In media ogni 100 parti sono state effettuate 6,0 amniocentesi. L utilizzo di tale indagine prenatale è diversificato a livello di ATS, e i valori più elevati si hanno nell ATS di Brescia (7,8%). A livello regionale alle madri di oltre 38 anni di età l amniocentesi è stata effettuata almeno nel 16,7% dei casi (Tabella 26). CedAP Pag. 31

32 Tabella 20 Distribuzione (%) per ATS delle visite di controllo effettuate in gravidanza ATS Visite di controllo in gravidanza Totale parti Nessuna 1-4 >4 Missing 1 Bergamo 0,1 11,1 88,4 0, Brescia 0,3 17,5 81,5 0, Brianza 1,9 26,7 47,9 23, Città Metropolitana 4,1 14,1 81,3 0, Insubria 0,1 9,0 90,4 0, Montagna 0,1 28,4 71,2 0, Pavia 0,8 11,8 87,0 0, Val Padana 0,1 9,0 90,8 0, Totale 1,8 15,0 79,9 3, Missing o non coerente con l informazione settimane di gestazione alla prima visita di controllo (2.622 record su ) Tabella 21 Tasso (%) della mancanza di visite di controllo in gravidanza e della prima visita oltre la 12^ settimana per cittadinanza, titolo di studio, età e stato civile della madre Caratteristiche Nessuna visita Prima visita oltre la 12 a settimana Cittadinanza Titolo di studio Classe di età Stato civile Italiana 0,3 3,2 Straniera 0,8 13,1 Elementare/Media 2,8 35,6 Superiore 0,4 5,4 Laurea 0,4 3,1 <20 3,9 23, ,2 9, ,8 4,7 40 1,6 4,4 Nubile 0,5 5,9 Coniugata 0,4 6,4 Separata 0,2 5,5 Divorziata 0,4 3,9 Vedova - 14,5 NB: per ciascuna caratteristica, i record con dati mancanti o errati non sono stati considerati nel calcolo delle percentuali. CedAP Pag. 32

33 Tabella 22 Distribuzione (%) delle visite di controllo effettuate per decorso della gravidanza Visite di controllo in gravidanza Decorso della gravidanza Fisiologico Patologico Missing Totale parti Nessuna 0,4 0,9 97,8 1,8 Fino a 4 15,4 13,7 0,4 15,0 Più di 4 81,6 77,5 1,1 79,9 Missing 2,6 7,9 0,7 3,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 23 Distribuzione (%) per ATS delle ecografie effettuate in gravidanza ATS Ecografie effettuate in gravidanza Media Nessuna Bergamo 5,6 0,4 22,9 40,1 36,6 Brescia 3,6 1,0 66,0 27,6 5,4 Brianza 4,3 0,6 50,1 33,7 15,5 Città Metropolitana 5,4 4,5 24,8 33,5 37,3 Insubria 5,4 0,2 29,1 37,2 33,5 Montagna 4,2 0,3 42,1 50,8 6,8 Pavia 5,5 1,3 30,6 32,2 35,9 Val Padana 5,3 0,1 31,1 38,9 29,9 Totale 5,0 2,0 34,7 34,7 28,6 Tabella 24 Distribuzione del numero medio di ecografie effettuate per decorso della gravidanza Decorso della gravidanza N. ecografie Fisiologico 5,0 Patologico 5,7 Missing 0,1 Totale 5,0 CedAP Pag. 33

34 Tabella 25 Distribuzione (%) per ATS degli esami prenatali invasivi effettuati in gravidanza ATS Amniocentesi Villi coriali Fetoscopia / Totale parti funicolocentesi Bergamo 6,5 2,2 0, Brescia 7,8 6,9 0, Brianza 4,5 2,1 0, Città Metropolitana 6,5 6,3 0, Insubria 4,4 4,1 0, Montagna 2,6 2,1 0, Pavia 7,1 2,9 0, Val Padana 5,5 10,1 0, Totale 6,0 5,0 0, NB: i record con dati mancanti non sono stati considerati nel calcolo delle percentuali (1.179 record su per l amniocentesi, record su per i villi coriali e record su per la fetoscopia/funicolocentesi). Tabella 26 Distribuzione (%) per ATS delle amniocentesi secondo l età della madre ATS Classe d età della madre Totale parti 1 < >40 Bergamo 0,6 1,5 2,2 9,9 19,5 25, Brescia 1,7 1,6 2,1 14,9 23,2 25, Brianza 1,8 1,2 1,5 4,5 13,2 17, Città Metropolitana 0,8 1,4 2,0 8,1 16,5 18, Insubria 0,4 1,0 1,2 6,5 11,2 16, Montagna 0,5 0,6 1,1 4,2 9,8 9, Pavia 0,9 1,2 2,0 11,8 21,4 26, Val Padana 0,8 0,9 2,2 8,5 19,5 16, Totale 1,0 1,3 1,9 8,5 16,7 19, I record senza l informazione sull età della madre oppure senza l informazione sull amniocentesi effettuata, non sono stati considerati nel calcolo delle percentuali (1.194 record su ). CedAP Pag. 34

35 CedAP Pag. 35

36 A livello regionale, escludendo i valori non indicati o errati, la percentuale dei parti pretermine è pari al 1,2%, la componente dei parti fortemente pretermine è pari all 1,0% mentre il 93% delle nascite avviene tra la 37 e la 42 settimana (Tabella 27). Seppur contenute, sono da sottolineare le differenze tra le ATS. Il decorso della gravidanza è associato all età gestazionale (Tabella 28). L associazione delle modalità del parto con la presentazione del feto indica che il ricorso al taglio cesareo è maggiore quando il feto non si presenta di vertice, sebbene il 20,3% dei parti in cui il feto si presenta di vertice avviene comunque con il taglio cesareo (Tabella 29). Rispetto al luogo del parto si registra un elevata propensione all uso del taglio cesareo nelle strutture accreditate o private (Tabella 30) e nei punti nascita con meno di 800 parti annui (Tabella 31). Il fenomeno è correlato anche alla maggiore concentrazione di strutture private nelle classi dei punti nascita di dimensioni ridotte. Oltre all ostetrica (81,5%) al momento del parto sono presenti nel 79,8% dei casi il ginecologo, nel 34,2% l anestesista e nel 56,5% il pediatra e/o neonatologo (Tabella 32). Una variabilità tra le ATS è osservabile per le modalità del parto (Tabella 33). Il numero di parti plurimi nel 2016 è pari a che rappresenta l 1,9% del totale dei parti con un intervallo compreso tra 1,0 nell ATS Montagna e 2,1 nell ATS di Città Metropolitana (Tabella 34). La frequenza dei parti plurimi risulta più elevata fra le madri tra i 30 e 39 anni di età (Tabella 35). Il numero dei parti vaginali ammonta il 29,7% è relativo a madri straniere. La distribuzione per classi di età e cittadinanza evidenzia che il 67,4% delle madri italiane che ha avuto, nel 2016, un parto vaginale ha più di 30 anni, mentre le madri straniere con più di 30 anni risultano essere il 45,9% (Tabella 36). Nell 87,8% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto (sono esclusi i cesarei) il padre del bambino, nel 3,4% un familiare e nello 0,7% un altra persona di fiducia (Tabella 37). CedAP Pag. 36

37 La presenza di una persona di fiducia piuttosto che di un altra risulta essere influenzata dall ATS di residenza (Tabella 38). Il 27,2% dei parti avviene con taglio cesareo, con differenze tra ATS (Grafico 9) che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all espletamento del parto per via chirurgica. Rispetto al luogo del parto, il 17,8 avviene nelle strutture accreditate, mentre l 81,8% negli ospedali pubblici (Tabella 38); simile nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere: 27,3 vs 27,2% (Tabelle 39 e 40). CedAP Pag. 37

38 Tabella 27 Distribuzione (%) per ATS dei parti per durata della gestazione ATS Età gestazionale Totale parti < >42 Bergamo 1,0 5,4 93,6 <0, Brescia 1,1 6,1 92,7 0, Brianza 0,8 6,1 93,0 0, Città Metropolitana 0,9 6,3 92,8 <0, Insubria 1,0 5,9 93,1 <0, Montagna 0,1 5,1 94,8 <0, Pavia 1,3 7,9 90,6 0, Val Padana 1,2 6,8 92,0 0, Totale 1,0 6,2 92,8 <0, Tabella 28 Distribuzione (%) dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza Età gestazionale Decorso della gravidanza Totale Fisiologico Patologico Missing <32 0,3 5,1 0,3 1, ,3 18,5 5,3 6, ,3 76,3 94,4 92,8 >42 <0,1 0,1 - <0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 29 Distribuzione (%) dei parti secondo la presentazione del feto e la modalità del parto Presentazione Modalità del parto Totale parti del feto Spontaneo Cesareo Cesareo Cesareo Forcipe Ventosa Altro Missing 1 di elezione in travaglio urgente Bregma 0,2 <0,1 0,8 0,0 5,6 0, Faccia <0,1 <0,1 0,5 0,1 - <0, Fronte <0,1 <0,1 0,5 0,0 - <0, Podice 0,1 16,4 7,7 12,8-0,2 0,8 10, Spalla <0,1 0,6 0,3 0,7 - <0,1 0,8-122 Vertice 99,6 79,7 88,5 84,9 94,4 99,2 98,3 61, Missing 1 <0,1 3,1 1,8 1, ,7 603 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100, Parti con missing oppure parti plurimi con valori differenti. CedAP Pag. 38

39 Tabella 30 Distribuzione (%) dei parti secondo la modalità del parto e la tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono Modalità del parto Struttura Totale parti Pubblica Accreditata Privato Spontaneo 68,2 66,9 9, Cesareo di elezione 15,7 17,8 82, Cesareo in travaglio 9,5 9,8 8, Cesareo urgente 1,7 0, Forcipe 0,0 0,1-36 Ventosa 4,7 4, Altro 0,1 0,2-119 Missing 1 0,1 0,1-47 Totale 100,0 100,0 100, parti con missing oppure parti plurimi con valori differenti. Tabella 31 Distribuzione (%) dei parti cesarei secondo la tipologia e la dimensione dei punti nascita Classe di parti Struttura Totale Pubblica Accreditata Privata <500 4,3 8,4 100,0 34, ,1 24,8-27, , , ,1 37,4-25, ,8 29,4-28,8 Totale 100,0 100,0 100,0 27,2 Tabella 32 Distribuzione (%) per ATS dei parti secondo i professionisti sanitari presenti al momento del parto ATS Ginecologo/a Anestesista Pediatra e/o Neonatologo Ostetrica/o Bergamo 51,5 26,3 39,5 88,5 Brescia 77,0 34,7 51,9 80,6 Brianza 89,9 31,5 69,1 67,4 Città Metropolitana 75,4 38,6 58,7 81,4 Insubria 95,1 28,7 50,7 85,1 Montagna 98,0 33,6 61,9 82,4 Pavia 99,2 39,6 69,7 78,8 Val Padana 84,4 34,6 59,9 92,7 Totale 79,8 34,2 56,5 81,5 CedAP Pag. 39

40 Tabella 33 Distribuzione (%) per ATS dei parti secondo la modalità del travaglio ATS Modalità del travaglio Totale parti Spontaneo Indotto Assente Missing 1 (per cesareo) Bergamo 63,6 19,3 15,1 2, Brescia 57,0 22,8 16,5 3, Brianza 60,8 24,6 12,8 1, Città Metropolitana 57,1 22,3 19,4 1, Insubria 60,5 24,1 13,2 2, Montagna 65,9 17,7 14,6 1, Pavia 62,6 15,8 20,1 1, Val Padana 58,0 22,1 19,1 0, Totale 59,3 22,1 16,8 1, parti con missing oppure parti plurimi con valori differenti. Tabella 34 Distribuzione (%) per ATS dei parti plurimi ATS Parti plurimi Totale parti plurimi Bergamo 1,6 138 Brescia 2,0 211 Brianza 1,7 164 Città Metropolitana 2,1 626 Insubria 1,7 189 Montagna 1,0 21 Pavia 1,9 74 Val Padana 1,6 77 Totale 1, Tabella 35 Distribuzione (%) per ATS dei parti plurimi secondo l età della madre ATS Classe d età della madre Totale parti < Totale Bergamo 0,00 0,29 0,93 0,34 1, Brescia 0,03 0,37 1,32 0,28 2, Brianza 0,00 0,27 1,13 0,29 1, Città Metropolitana 0,01 0,36 1,26 0,49 2, Insubria 0,01 0,30 1,03 0,35 1, Montagna 0,00 0,32 0,27 0,36 0, Pavia 0,00 0,48 1,09 0,30 1, Val Padana 0,00 0,33 0,99 0,27 1, Totale 0,01 0,34 1,13 0,38 1, CedAP Pag. 40

41 Tabella 36 Modalità del parto spontaneo secondo la cittadinanza e l età della madre Età della madre Cittadinanza Totale parti Italiana Straniera Missing N. % N. % N. % N. % < , ,8 23 2, , , , , , , , , , , ,4 73 7, ,0 Missing 1 <0,1 1 <0,1 7 0,7 9 <0,1 Totale Tabella 37 Distribuzione (%) per ATS dei parti vaginali secondo la persona di fiducia presente in sala parto ATS Altra persona presente al parto Padre Altro Altra persona Nessuno Missing familiare di fiducia Bergamo 90,6 3,0 0,5 5,1 0,9 Brescia 84,0 4,0 0,9 9,0 2,0 Brianza 93,2 2,6 0,7 3,2 0,3 Città Metropolitana 84,9 3,5 0,7 4,2 6,7 Insubria 92,3 2,6 0,7 4,0 0,4 Montagna 89,4 4,3 0,8 5,0 0,5 Pavia 85,9 4,9 0,7 8,1 0,3 Val Padana 84,6 4,7 1,0 9,7 <0,1 Totale 87,8 3,4 0,7 5,3 2,8 Tabella 38 Distribuzione (%) per ATS dei parti cesarei secondo la tipologia di struttura dove essi avvengono ATS Gestione della struttura Totale Pubblica Accreditata Privata Bergamo 92,5 7,5-23,3 Brescia 63,3 36,7-28,4 Brianza 75,2 24,8-20,8 Città Metropolitana 83,1 16,0 0,9 30,6 Insubria 84,7 15,3-22,0 Montagna 82,6 17,4-25,9 Pavia 83,0 17,0-34,4 Val Padana ,2 Totale 81,8 17,8 0,4 27,2 CedAP Pag. 41

42 Grafico 9 Distribuzione (%) per ATS della percentuale dei parti cesarei sul totale dei parti Pavia Città Metropolitana Val Padana ATS Brescia Montagna Bergamo Insubria Brianza % Tabella 39 Distribuzione (%) per ATS della percentuale dei parti cesarei secondo la cittadinanza della madre ATS Cittadinanza Totale parti Italiana Straniera Missing Bergamo 22,7 24,6 37, Brescia 28,5 28, Brianza 20,4 21,8 55, Città Metropolitana 32,1 28,9 20, Insubria 21,8 22, Montagna 26,6 23, Pavia 35,7 31, Val Padana 29,6 31, Totale 27,3 27,2 21, CedAP Pag. 42

43 Tabella 40 Distribuzione dei parti cesarei secondo la cittadinanza e l età della madre Classe d età della madre Cittadinanza Italiana Straniera Missing Totale N. % N. % N. % N. % < ,7 99 1,5 4 1, , , , , , , , , , , , , ,9 Missing 3 <0,1 1 <0,1 1 0,4 5 <0,1 Totale , , , ,0 CedAP Pag. 43

44 CedAP Pag. 44

45 I nati vivi totali registrati dalle anagrafi comunali sono , quelli rilevati attraverso il CedAP sono (il 98,7% del totale dei nati). Dalla fonte CedAP si stima un tasso di natimortalità di 2,5 nati morti ogni nati (Tabella 41) ATS. La distribuzione dei nati per classi di peso alla nascita indica che l 1,2% dei nati ha un peso inferiore ai 1500 grammi, il 6,4% un peso compreso tra 1500 e 2499 grammi, il 46,1% tra 2500 e 3999 ed il 5,1% supera i 4000 grammi di peso alla nascita (Tabella 42). I nati a termine con peso inferiore ai 2500 grammi rappresentano il 2,9% dei casi (Tabella 43). Lo 0,97% dei neonati è risultato gravemente o moderatamente depresso (Apgar <6 a 5 minuti dalla nascita) (Tabella 44). L analisi del punteggio Apgar in relazione al peso alla nascita, evidenzia che sono soprattutto i neonati con un peso inferiore ai 1500 grammi a far registrare un punteggio Apgar più sfavorevole (Tabella 45). CedAP Pag. 45

46 Tabella 41 Distribuzione per ATS dei nati totali, dei nati vivi e dei nati morti per nati ATS Nati totali Nati vivi Nati morti per nati Bergamo ,79 Brescia ,44 Brianza ,72 Città Metropolitana ,22 Insubria ,99 Montagna ,16 Pavia ,48 Val Padana ,04 Totale ,46 Tabella 42 Distribuzione (%) per ATS dei nati secondo il peso alla nascita ATS Peso alla nascita < Bergamo 1,3 5,9 45,8 41,7 5,3 Brescia 1,4 6,9 44,7 42,0 5,1 Brianza 0,9 6,1 47,7 40,6 4,8 Città Metropolitana 1,1 6,5 45,8 41,4 5,1 Insubria 1,3 6,2 46,3 41,0 5,2 Montagna 0,1 5,6 50,5 39,7 4,1 Pavia 1,7 7,7 46,2 39,6 4,9 Val Padana 1,6 5,1 45,1 42,4 5,8 Totale 1,2 6,4 46,1 41,3 5,1 Tabella 43 Distribuzione (%) per ATS dei nati a termine (tra la 37^ e la 42^ settimana di gestazione) secondo il peso alla nascita ATS Peso alla nascita < Bergamo <0,1 3,1 46,5 44,7 5,6 Brescia 0,1 3,3 45,8 45,3 5,5 Brianza - 2,7 48,6 43,6 5,2 Città Metropolitana <0,1 2,7 46,7 45,0 5,6 Insubria 0,1 3,0 47,2 44,0 5,6 Montagna - 2,9 51,1 41,6 4,3 Pavia 0,1 2,6 48,3 43,6 5,4 Val Padana - 2,2 45,8 45,7 6,3 Totale 0,1 2,8 47,0 44,6 5,5 CedAP Pag. 46

47 Tabella 44 Distribuzione per ATS dei nati secondo il punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita ATS Punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita Missing Bergamo 0,32 0,42 99,25 - Brescia 0,90 0,49 98,60 - Brianza 0,39 0,50 99,10 - Città Metropolitana 0,36 0,46 99,16 0,02 Insubria 0,58 0,53 98,87 0,03 Montagna 0,63 0,27 99,10 - Pavia 0,30 0,87 98,76 0,07 Val Padana 0,45 0,53 99,03 - Totale 0,47 0,50 99,02 0,01 Tabella 45 Distribuzione (%) dei nati secondo il peso alla nascita e il punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita Peso alla nascita Punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita Missing < ,6 10,6 76,7 0, ,7 1,3 97,0 0, ,3 0,3 99,4 <0, ,2 0,3 99,5 <0, ,1 0,3 99,6 - Totale 0,5 0,5 99,0 <0,1 Tabella 46 Distribuzione (%) dei nati secondo la classificazione per peso ed età gestazionale ATS SGA AGA LGA % neonati non Totale nati classificati 1 Bergamo 10,5 80,4 9,0 4, Brescia 10,8 80,3 8,9 2, Brianza 10,5 81,1 8,4 2, Città 9,2 81,2 9,5 4, Metropolitana Insubria 10,7 80,8 8,5 2, Montagna 11,1 82,0 6,9 2, Pavia 10,7 80,7 8,6 2, Val Padana 9,5 80,2 10,4 0, Totale 10,1 80,9 9,0 3, Classificazione in base agli standard INES: SGA = small for gestational age (peso inferiore al 10 percentile della distribuzione per età gestazionale), AGA = appropriate for gestational age (peso compreso tra il 10 e il 90 percentile della distribuzione per età gestazionale), LGA = large for gestational age (peso superiore al 90 percentile della distribuzione per età gestazionale). Missing indica che non è stato possibile classificare il neonato per mancanza di almeno uno dei dati richiesti dagli standard INES: sesso del neonato, parti precedenti della madre, età gestazionale, peso alla nascita; non sono classificabili anche i neonati con età gestazionale minore di 23 oppure maggiore di 42. CedAP Pag. 47

48 Grafico 10 Distribuzione per ATS degli scostamenti nelle percentuali di neonati SGA e LGA rispetto alla media regionale ATS Bergamo Brescia Brianza Città Metropolitana Insubria Montagna Pavia Val Padana SGA (media regionale = 10,1%) -2,5-2,0-1,5-1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 Scostamento dal valore regionale (%) ATS Bergamo Brescia Brianza Città Metropolitana Insubria Montagna Pavia Val Padana LGA (media regionale = 9%) -2,5-2,0-1,5-1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 Scostamento dal valore regionale (%) CedAP Pag. 48

49 Grafico 11 Distribuzione regionale dei punti nascita secondo il numero di parti e la percentuale di neonati SGA CedAP Pag. 49

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