Elisabetta Neve LM Verona a.a

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1 Elisabetta Neve LM Verona a.a

2 Cosa significa V. DI EFFICACIA? Ciò che ho fatto è veramente utile alla persona? I problemi per cui sono intervenuto sono stati superati o almeno ridotti? Quali cambiamenti ho ottenuto come benefici per la persona e la sua situazione? LM Verona a.a

3 L EFFICACIA DIPENDE DA la situazione di partenza Che cosa facciamo e cosa ci aspettiamo di ottenere dagli interventi per/con la persona Con quali strumenti misuriamo e valutiamo queste cose LM Verona a.a

4 In generale: QUALE EFFICACIA POSSIAMO ASPETTARCI DAL NOSTRO LAVORO? Che le persone-famiglie stiano e si sentano meglio Che le persone-famiglie abbiano aumentato capacità di auto-aiutarsi (+ autonomia) Che la comunità tutta diventi più risorsa per le persone (altre famiglie + privato sociale + volontariato + istituzioni ).. LM Verona a.a

5 . OGGI UNA NUOVA SFIDA: che l aiutato diventi aiutante di altri rigenerando ulteriori risorse anche per altri (SOLIDARIETÀ) LM Verona a.a

6 Così il nostro aiuto diventa un INVESTIMENTO = un modo di aiutare capace di RIGENERARE le risorse e potenzialità che abbiamo a disposizione LM Verona a.a

7 DAL MICRO AL MACRO Questa prospelva che noi possiamo/dobbiamo applicare nel micro del lavoro quoxdiano, corrisponde ad una analoga prospelva di invesxmento dell intero sistema di welfare? Cioè le nostre attuali politiche di welfare si pongono chiaramente questi obiettivi, o si limitano a distribuire prestazioni in modo assistenzialistico? e a spendere denaro della collettività senza preoccuparsi del rendimento ottenuto? LM Verona a.a

8 Come sta il nostro sistema di welfare? È opinione comune che: la spesa del welfare sia a fondo perduto, solo un onere per lo Stato poco utile perché non risolve molti problemi un costo, tanto più caro quanto più siamo colpiti dalla crisi economica Ma le risorse del welfare stanno davvero diminuendo? LM Verona a.a

9 Il trend è in aumento! 29,0 27,0 25,0 ITALIA: SPESA PUBBLICA PER LA PROTEZIONE SOCIALE (% sul Pil) 24,9 27,5 26,4 23,0 21,0 19,0 21,2 22,0 19,9 17,0 18,0 15, Fonte: OECD Social Expenditure Database LM Verona a.a

10 Eppure le disuguaglianze non diminuiscono! (indice di Gini) Fonte: Verbist G. et alii (2012) LM Verona a.a

11 Italia all 8 posto su 34 0,60 0,50 0,49 0,40 0,30 0,24 0,26 0,29 0,30 0,29 0,32 0,34 0,34 0,20 0,10 0,00 Slovenia Denmark Norway Czech Republic Slovak Republic Belgium Sweden Finland Austria Hungary Luxembourg France Ireland Netherlands Germany Iceland Switzerland Greece OECD average Poland Korea Estonia Spain Canada Japan New Zealand Australia Italy United Kingdom Portugal Israel United States Turkey Mexico Chile LM Verona a.a

12 Non risulta esserci un impoverimento del sistema di welfare, ma piueosto COME SONO DISTRIBUITE LE RISORSE? Dei 51 miliardi disponibili: TRASFERIMENTI MONETARI 89% SERVIZI 11% 9 1 GESTIONE STATALE: 43 miliardi GESTIONE EE.LL.: 8 miliardi (Fondazione Zancan, Rapporto Lo>a alla povertà 2012) LM Verona a.a

13 Quanto RENDONO u le erogazioni economiche (89%)? - molto scarso si esauriscono - assistenzialismo dipendenza = CONTINUO ONERE u e i servizi (11%)? - percorsi di sviluppo di autonomia-empowerment - più posti di lavoro ! = INVESTIMENTO PER SVILUPPO LM Verona a.a

14 In Europa i SERVIZI (di assistenza sanitaria, sociale, educativa, abitativa) riducono le disuguaglianze di UN TERZO Ma Italia, Polonia, Austria sono in coda Soprattutto per carenza di: Edilizia sociale Servizi prima infanzia Servizi per non autosufficienti Le risposte in SERVIZI riducono dell 80% il rischio di povertà assoluta e del 40% il rischio di povertà relaxva (Verbist et al., 2012) LM Verona a.a

15 e invece le istituzioni hanno aumentato il numero di sussidi economici come se problemi di salute, di ben-essere, di socializzazione fossero monetizzabili A Milano ne abbiamo contato 65 forme, cioè 65 modi di dare denaro a chi chiede aiuto FZ, 2012 LM Verona a.a

16 Se il sistema di welfare non funziona in modo da diminuire le disuguaglianze e garantire reale benessere, l unica via è trasformare il welfare da COSTO a INVESTIMENTO LM Verona a.a

17 W. COSTO Le erogazioni economiche si esauriscono Non valorizza e non fa frueare il capitale umano Amministra i diril senza esigere responsabilità e rigenerazione di risorse Non ha bisogno di media- zione professionale Tende a degenerare in assistenzialismo Perché? W. INVESTIMENTO v InvesXre di più in SERVIZI consente di accompagnare le persone in percorsi riabilita- Xvi, di far frueare il capitale umano generando autono- mia, capacità, responsabilità v Il lavoro dei servizi può pro- muovere la partecipazione anche di altri soggel della comunità v Genera occupazione ( ) LM Verona a.a

18 Una proposta: IL WELFARE GENERATIVO Trasformare il welfare da costo a INVESTI- MENTO = non solo consumare, ma produrre nuove risorse InvesXre di più in SERVIZI: ² La mediazione professionale consente di accompagnare le persone in percorsi riabilitativi, di far fruttare il capitale umano generando autonomia, capacità, responsabilità ² Generano occupazione ( ) (Vecchiato, 2016; FZ, RapporE 2012, 2013, 2014, 2015) LM Verona a.a

19 Rendere = non più solo Raccogliere e Redistribuire ma anche (i servizi rendono ben di più!) Rigenerare risorse Responsabilizzando (valorizzando e attivando le capacità umane e sociali) (i professionisti, le persone-famiglie, la comunità) LM Verona a.a

20 L E C I N Q U E R Raccogliere Redistribuire + Rigenerare Rendere Responsabilizzare W = f(r 1, r 2 ) W = f(r 3, r 4, r 5 ) = Raccogliere Redistribuire Rigenerare Rendere Responsabilizzare W g = f(r 1, r 2, r 3, r 4, r 5 ) (Vecchiato, in Rapporto 2013, 78) LM Verona a.a

21 Garantire interventi + appropriati non solo al bisogno ma anche alle risorse e capacità Agire in modo + responsabile e + responsabilizzante della comunità (aiutante) + centrato sull esito anziché sul che fare della persona- famiglia (che fa frueare ciò che ha ricevuto) LM Verona a.a

22 LA PERSONA da aiutata (= assisten- zialismo) diventa anche AIUTANTE LA COMUNITÀ da aiutante (= w. community) diventa anche AIUTATA LM Verona a.a

23 Siamo in linea con la Costituzione: - art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti e richiede l adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale - art. 3 È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli. - art.4 Ogni cittadino ha il dovere di svolgere una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società (RESPONSABILITÀ SOCIALE SOLIDARIETÀ) LM Verona a.a

24 non mancano le esperienze q IntervenX di messa alla prova (Dpr. 448/88) q ProgeL con adulx in pena alternaxva q Inserimento in comunità di tossicodipendenx con impegno di alvità lavoraxve o sociali q ProgeL europei per l invecchiamento alvo q InvenXva nei servizi. FARE QUALCOSA PER GLI ALTRI AIUTA MOLTO DI PIÙ ANCHE SE STESSI LM Verona a.a

25 Tornando alla V di efficacia Quando gli esiti sono PIÙ EFFICACI? Quando i cambiamenti nella persona riguardano la sua attivazione per AIUTARSI DA SÉ e per AIUTARE ANCHE ALTRI MA purchè l attivazione non sia un obbligo o ricatto, ma sia stimolata, motivata, sostenuta dal professionista! LM Verona a.a

26 a due condizioni v Che l AS sia molto più capace di lavorare con le CAPACITÀ / RISORSE delle persone e dell ambiente v Che l aiuto si traduca in un PROGETTO rigoroso sul piano scientifico, e condiviso con i soggetti coinvolti LM Verona a.a

27 RiferimenX bibliografici Vecchiato T. (2012), Welfare generaxvo: da costo a invesxmento, in Fondazione E. Zancan, Vincere la povertà con un welfare generaevo, Il Mulino, Bologna (pagg , con parxcolare riferimento al par. 5). Vecchiato T. (2016), Contrasto alla povertà e riordino dei servizi sociali, in Studi Zancan, n. 1 (scaricabile gratuitamente da pubblicazioni) Fondazione E. Zancan, RapporE sulla lo>a alla povertà, anni 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, Il Mulino, Bologna LM Verona a.a

Elisabetta Neve LM Verona a.a

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