Percorsi di educazione e riabilitazione nelle disabilità..tra limiti e possibilità
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- Serafino Zani
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1 Percorsi di educazione e riabilitazione nelle disabilità..tra limiti e possibilità Dott. Mauro Mario Coppa - psicoterapeuta, pedagogista - Direttore settore educativo riabilitativo Lega del Filo d Oro, d CdR Osimo Direttore «La Strada di Erm»- Ancona coppa.m@legadelfilodoro.it Convegno «Accanto al bambino e alla sua famiglia», Venerdì 7 settembre, Jesi
2 Laureato in Psicologia Laureato in Pedagogia Laureato in Filosofia Dott. Mauro Mario Coppa Diploma di Specializzazione Quadriennale terapia sistemicorelazionale- Milano Specializzazione biennale sui disturbi del linguaggio e apprendimento- Bologna Abilitazione attività psicoterapeutica, iscritto Albo Psicologi Marche, n.248 Direttore servizi educativo-riabilitativi Centro di Riabilitazione- Lega del Filo d Oro, Osimo (An) Direttore Sanitario Centro Risorse per l Educazione- Ancona mail. coppamauromario@gmail.com Lega Filo d Oro: coppa.m@legadelfilodoro.it
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4 Centro Diagnostico Settori Riabilitativi Centro di Ricerca Servizio Sanitario Centro di Documentazione
5 Il programma educativo individualizzato viene realizzato attraverso un lavoro di équipe interdisciplinare, e su indicazioni di famiglia e servizi territoriali.elaborazione a più mani
6 La pluridisabilità può determinare: Gravissimi limiti alla comunicazione Scarsissime capacità di indipendenza Percezione distorta dell ambiente circostante Relazioni interpersonali inadeguate (isolamento, distanza psicologica) Rilevanti difficoltà di apprendimento) Disturbi della personalità e del comportamento (che spaziano dalla marcata insicurezza e ansia alle manifestazioni di etero-aggressività e autolesionismo)
7 Il lavoro educativo con la famiglia Aiutare i genitori nei compiti di sviluppo sottolineare l importanza del loro contributo attivo Coinvolgerli nel lavoro riabilitativo li aiuta ad inibire la tendenza a delegare alla struttura mansioni genitoriali Lavorare insieme sulla relazione con il figlio renderli consapevoli del loro impegno, speranza e fiducia nel recupero
8 I gruppi di parent training Il L obiettivo è di stimolare una maggiore responsabilizzazione dei genitori Il gruppo consente : Il confronto sugli stili educativi genitoriali La riflessione sugli atteggiamenti relazionali verso il figlio Permette una presa di consapevolezza Potenzia la relazione di coppia Aiuta ad essere più assertivi con i propri figli Riduce l iperprotezione dovuta ai sensi di colpa Concede uno spazio per pensare
9 La verifica delle convinzioni educative Test di Vignette sulle Convinzioni parentali Importante identificare le principali convinzioni educative in base alle quali i genitori impostano i loro rapporti con i figli Tali convinzioni possono essere confrontate ed usate come verifica con l equipe l e gli educatori durante le attività di parent training Le vignette (40) descrivono una situazione educativa problematica o didattica,, con 4 possibili opzioni
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12 Il lavoro con i fratelli I fratelli vivono forti sensi di colpa per essere nati e cresciuti sani Vivono un ruolo di emarginazione all interno della famiglia e del progetto riabilitativo i genitori assegnano ai figli sani ruoli di spettatore (evitarne il coinvolgimento) ) o attore (considerarlo alleato,iperesponsabilizzandolo) I gruppi sono strutture contenitive,, dove trovare spazi per espiare il proprio senso di colpa Il supporto mira ad una maggiore consapevolezza del loro ruolo in relazione al fratello disabile
13 Percorsi di educazione e riabilitazione tra limiti e possibilità
14 AMBIENTE COMUNICAZIONE
15 L importanza di un ambiente strutturato e prevedibile Fornisce sicurezza Contiene le ansie Permette di : comprendere le situazioni anticipare quello che accadrà fare scelte attivare competenze acquisite sviluppare un pensiero
16 Adeguata illuminazione
17 Punti di riferimento (contrasto visivo, tattile)
18 Segnalazioni visive e tattili
19 Strutturare routines prevedibili consentono al bambino ed al partner comunicativo di. Aumentare il controllo e la confidenza sull ambiente Anticipare ciò che succederà Diminuire l ansial Focalizzare l attenzione l Associare segnali comunicativi ad attività, persone, oggetti Facilitare l autodeterminazione l nelle scelte e negli spostamenti
20 Autodeterminazione è Capacità di decidere gran parte degli eventi della propria vita Esprimere le proprie scelte e manifestare le proprie preferenze
21 I prerequisiti dell autodeterminazione Capacità di prestare attenzione agli stimoli corretti Adeguati tempi di attenzione sostenuta al compito
22 L autodeterminazione favorisce La generalizzazione della abilità acquisite a nuovi ambienti e persone Il mantenimento nel tempo delle abilità acquisite
23 comunicazione
24 Problematiche correlate a difficoltà comunicative A. Scarse abilità nella componente recettiva e produttiva della comunicazione B. Difficoltà di ricevere feed-backs positivi C. Tentativi ridotti di comunicare D. Scarsi miglioramenti nella comunicazione E. Frustrazione nei tentativi di comunicare F. Utilizzo di modalità comportamentali primarie o disadattive per esprimere bisogni
25 La Comunicazione Aumentativa ed Alternativa Modalità e sistemi verbali, non verbali e tecnologici per facilitare, accrescere e non sostituire la comunicazione naturale con persone che presentano deficits nella comunicazione
26 Le attività ludico-ricreative principi di insegnamento Appropiatezza all et età Partecipazione parziale tramite adattamenti alle attività Generalizzazione delle abilità acquisite Aumento della capacità di decidere, fare scelte, esprimere preferenze Divertimento
27 Il laboratorio ludico con il clown
28 Quali risultati dal laboratorio ludico con il clown? Dati comparativi nelle 2 condizioni: 1. Gioco con giocattoli 2. Gioco con il clown Risultati: Incremento del piacere durante il gioco con il clown rispetto a quello con giocattoli Riduzione del gioco con il proprio corpo durante l interazione l con il clown rispetto al gioco con giocattoli
29 La pet-therapy therapy come supporto relazionale nella riabilitazione del bambino con disabilità plurime
30 attività di gestione della relazione educativa con il cane Accarezzare e coccolare l animale Giocare con l animalel Fare passeggiate Nutrire l animalel Accudirlo Fare richieste verbali
31 Inclusione scolastica l organizzazione dell ambiente Aree visivamente chiare Spazi delimitati per specifiche attività Adattamenti per evitare distrazioni Spazi vicini, per favorire scambi e spostamenti autonomi Strutturazione di materiale facilitante per ogni attività 31
32 Inclusione scolastica La prosocialità Atteggiamenti e comportamenti positivi diretti ad aiutare o beneficiare un altra persona o un gruppo di persone, senza ricevere ricompense
33 Componenti e Funzioni dell azione prosociale Componenti Stimolare un atteggiamento non aggressivo Stimolare un atteggiamento non egocentrico Funzioni Aiutare Condividere Confortare Gesti di intimità
34 Inclusione scolastica le strategie di intervento : la prosocialità Fase 1: identificazione comportamenti prosociali Fase 2: richiesta di aiuto: un compagno in difficoltà Fase 3: conforto: in presenza di un compagno triste, offrire gesti di supporto emotivo Fase 4: valutazioni positive: commenti positivi, rispetto a quello che un compagno ha fatto o detto 34
35 Comunicazione ed emozioni quando l alunno è con disabilità gravi
36 Laboratorio di sensibilizzazione alle differenze Obiettivo : sperimentare sulla propria pelle cosa significa non vedere, non sentire, anche da una sedia a rotelle Attività: la merenda al buio: cercare il proprio zaino, tirare fuori la merenda, buttare la carta, tutto con la benda Non parlarmi, non ti sento: : organizzare un gioco di gruppo con il walkman a tutto volume La passeggiata dove non so: con benda, in carrozzina, un compagno ti accompagna senza parlare
37 Obiettivo Sviluppare la capacità di riconoscere i principali stati emotivi attraverso le espressioni del viso e la mimica facciale Attività del laboratorio Le millefacce: : una serie di volti ed espressioni,(sorriso- piacere-sorpresa sorpresa-ecc.) ecc.) che i bambini debbono indovinare Indovina la faccia: : un bambino si presenta al gruppo con una espressione, che il gruppo deve indovinare La galleria dei ritratti: : con la macchina fotografica, si fanno foto ad ogni bambino, e poi vengono proiettate sulla parete con il videoproiettore. I bambini debbono individuare le emozioni espresse
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41 Obiettivi della Comunicazione Aumentativa Stimolare l iniziativa comunicativa del bambino all interno di ricche e motivanti situazioni interattive Promuovere la consapevolezza della possibilità di controllo di persone, stimoli ed interazioni nel suo ambiente Migliorare il livello di umore e gli stati di felicità/benessere
42 Comunicazione oggettuale Comunicazione comportamentale
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46 Comunicazione pittografica
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48 PECS (picture exchange communication system) È un sistema di C.A.A. sviluppato nel 1985 al Delaware Autistic Program per insegnare ai bambini autistici a comunicare in maniera funzionale attraverso lo scambio di immagini Si sviluppa quando l approccio l alla comunicazione passa da programmi basati sull etichettamento a quelli basati sulla richiesta
49 P.E.C.S. obiettivi educativi Stimolare l iniziativa l comunicativa dei bambini autistici, Superare la dipendenza dagli adulti Avviare uno scambio comunicativo funzionale che può essere: 1. Anticipato: prodotto dal bambino, prima del partner comunicativo 2. Ripetuto: prodotto dal bambino, su imitazione del partner comunicativo
50 Immagini-guida 50
51 Ausili tecnologici e criteri di applicabilità Praticabilità Funzionale ed utile alla persona Adattabilità e flessibilità Modificabile in particolari situazioni di deficits Facile replicabilità ausili facilmente accessibili e riproducibili, a basso contenuto tecnologico Economicità ausili a basso costo, proponibili in ambito famigliare ed in strutture riabilitative
52 AUSILI PER LA COMUNICAZIONE Big Mack One Step
53 Utilizzo di più VOCAs
54 Comunicatori Multimessaggio
55 Comunicatori Multimessaggio
56 Comunicatori Dinamici - Software
57 Sofia : la valutazione dei PECS ed il riconoscimento delle key-words Età: 7 anni Diagnosi: esiti di prematurità,, ipovisione media, grave ipoacusia bilaterale, assenza linguaggio verbale, tetraparesi spastico-distonica, disabilità intellettiva grave
58 Riassumiamo la modalità di apprendimento con questo schema Il bambino desidera qualcosa Il bambino non sa come ottenerla Il bambino viene aiutato a verificare cosa manca Il bambino alza il braccio e suona l orologio-segnale Il bambino ottiene quanto chiesto
59 Situazione gioco Solletico Oggetti graditi luminosi sonori vibratori Movimenti del corpo Giocattoli Coccole Elenco di stimoli utilizzabili Situazione rinforzatori Ambiente preferito Attività preferita Bibita Alimento Persona gradita Musica Situazione lavarsi Spazzolino Sapone Asciugamano-spugna
60 Abilità target B)Insegnamento abilità di chiedere attivamente oggetti/stimoli gratificanti L obiettivo è quello di insegnare a richiedere uno o più stimoli graditi attraverso sistemi di comunicazione aumentativa, anche con supporto tecnologico
61 Quando la tecnologia aiuta autodeterminazione e comunicazione nella persona con disabilità gravi il progetto «Carrozzina multitasking» Obiettivo: : aumentare la capacità di comunicare ed attivare stimoli piacevoli di persone in carrozzina Strumenti: : una carrozzina «intelligente» dotata di batterie di ausili Procedura: : insegnare le abilità di attivazione dei vari ausili,ed incrementare le possibilità di relazione e stimolazione multisensoriale Ausili: : un tablet con touch screen, switches, voca
62 La gestione dei comportamenti problema gravi in classe -il progetto di presa in carico- Il piano di trattamento è ed interessa:
63 Markers di rischio nelle problematiche comportamentali gravi 1. Disabilità intellettiva grave: probabilità 4 volte maggiore di disordini comportamentali 2. Sindromi genetiche : associate a problemi comportamentali (es. Cornelia de Lange, Smith Magenis, Cri-du chat 3. Stati patologici organici: il dolore fisico è spesso correlato a problemi comportamentali (es, il reflusso gastro-esofageo ha un 80% di correlazione con l autolesionismo,otiti, stipsi, dolore dei denti, dolori premestruali).
64 Passi programmatici per facilitare la gestione dei comportamenti-problema problema Step 1: 1 definire il comportamento: chi?-che che cosa?-quando? quando?-dove? dove? Step 2: valutazione quantitativa (frequenza e durata) Valutazione qualitativa (analisi funzionale) Step 3: intervento educativo/farmacologico Step 4: monitoraggio continuo e check programmatici periodici Step 5: confronto risultati tra indagine di base e trattamento Step 6: mantenere le modficazioni
65 da Nati due volte di Giuseppe Questi bambini nascono due volte. A volte devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte ed il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine sarà anche per voi una rinascita.. Pontiggia
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