L ORGANIZZAZIONE E LA STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO, DEL TEMPO E DELLA COMUNICAZIONE A CASA

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1 L ORGANIZZAZIONE E LA STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO, DEL TEMPO E DELLA COMUNICAZIONE A CASA Torino, 24 marzo 2016 Sabrina Milano Emanuela Rocci

2 In un mondo caotico che non riesce a decifrare e a capire, il soggetto autistico si sente molto confuso e spaesato, risultando perciò bloccato. Nella pianificazione del progetto educativo è molto importante ridurre il disordine e trovare il modo opportuno di presentare gli stimoli. Occorre una corretta strutturazione di tempi e spazi ed una strategia di comunicazione efficacemente strutturata.

3 Hanno bisogno che l ambiente e la routine della vita di tutti i giorni siano prevedibili Molti loro rituali sono modi per controllare l ambiente e renderlo prevedibile La rottura di routine, la scarsa prevedibilità e la presenza di novità non previste possono determinare preoccupazione, ansia ed essere alla base di problemi di comportamento

4 Nel proporre le attività è opportuno adattare l ambiente, tenendo conto delle specifiche caratteristiche ed esigenze del soggetto e del suo bisogno di prevedibilità È consigliabile far ricorso ad aiuti visivi che facilitano la comprensione dei compiti proposti e consentono una migliore collaborazione.

5 ADATTAMENTO DELL AMBIENTE STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO STRUTTURAZIONE DEL TEMPO UTILIZZO DI SUPPORTI VISIVI

6 COSA SIGNIFICA STRUTTURARE? organizzare in modo preciso e dettagliato le attività ed i materiali da proporre, gli spazi di lavoro ed i tempi di esecuzione e riposo

7 PERCHE STRUTTURARE? Per rendere chiaro, evidente e quindi comprensibile ciò che si chiede al soggetto. Il metodo di lavoro basato sulla strutturazione permette di limitare i comportamenti problematici, che spesso derivano dall ansia di non sapere cosa fare, come e quando farlo. Con la strutturazione si vuole cercare di superare le limitazioni comunicative e sensoriali delle persone autistiche.

8 REQUISITI DELLA STRUTTURAZIONE visibilità, chiarezza, essenzialità, concretezza, comprensibilità, prevedibilità, ma non rigidità. Deve essere flessibile, cioè deve essere costruita in funzione dei bisogni e del livello di sviluppo del singolo soggetto, e deve essere idonea ad essere modificata in ogni momento

9 COSA STRUTTURARE? STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI risponde alla domanda DOVE? ; dove gli verranno proposte le varie attività l organizzazione dello spazio fisico facilita l attenzione del bambino e favorisce l interazione lo spazio organizzato e gli oggetti presenti dicono al bambino ciò che dovrà fare più delle parole Es. Autonomia nel vestirsi: mettere gli indumenti da indossare sul letto nella sequenza corretta

10 finalità della strutturazione dello spazio: - fornire le informazioni essenziali; - semplificare l ambiente percettivo; - evitare le distrazioni - aiutare a contenersi dandogli limiti chiari adattare opportunatamente l ambiente alle caratteristiche specifiche del singolo soggetto, per favorire la sua abilità di apprendimento: un ambiente semplice e prevedibile, fruibile e chiaro, e soprattutto pulito dal punto di vista sensoriale

11 Si può facilitare l individuazione dei diversi luoghi della casa (cucina, camera, bagno) usando parole scritte e/o immagini rendergli visivamente chiaro dove: mettere le sue cose, trovare e riporre il materiale dopo averlo usato, mangiare, dormire, lavarsi, vestirsi indicazioni visive sul contenuto di armadietti e cassettini mettendo l etichetta con il nome e/o la foto

12 è opportuno che tutti gli spazi siano chiari e visivamente delimitati. Ciò permette al soggetto di sapere con precisione ciò che ci si aspetta da lui in un determinato luogo; ogni spazio sia dedicato ad una singola e specifica attività evidenziare visivamente gli spazi in cui il bambino non può entrare l organizzazione spaziale sinistra/ destra per le singole attività: inizio a sinistra e termino a destra

13 riduzione degli stimoli distraenti, utilizzare eventualmente contenitori e scatole chiarificare l'ambiente significa ridurre l'ansia e prevenire i problemi di comportamento. Anche le caratteristiche sensoriali del soggetto sono da tenere in considerazione nella predisposizione dell'ambiente di lavoro.

14 STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI

15 COSA STRUTTURARE? STRUTTURAZIONE DEL TEMPO risponde alle domande QUANDO? e PER QUANTO TEMPO? ha lo scopo di chiarire al bambino con quale sequenza e per quanto tempo egli dovrà svolgere determinate attività non hanno accesso alle informazioni che permettono di rispondere a domande quali: che cosa succederà dopo? per quanto tempo devo fare questa attività?

16 è necessario quindi che il concetto di tempo venga esplicitato nei seguenti aspetti: 1. il tempo come durata: per rendere visibile lo scorrere del tempo è utile ricorrere a timer, clessidre, orologi. 2. il tempo come successione PRIMA/DOPO: ricorrere a schemi di organizzazione del tempo che rappresentino visivamente cosa accade prima e cosa accade dopo, che scandiscano cosi il corso della giornata in una serie di sequenze chiare e visibili.

17 le agende visive delineano il susseguirsi delle diverse attività secondo una linea temporale rappresentata da sinistra verso destra oppure dall alto verso il basso (immagini, oggetti, parole scritte ) l agenda deve essere posizionata in un luogo ben visibile e raggiungibile dal soggetto

18 STRUTTURAZIONE DEL TEMPO

19 COMUNICAZIONE Per comunicare e insegnare al soggetto autistico può essere necessario dare delle istruzioni visive, cioè strutturare i materiali in modo tale che questi risultino capaci di parlare da soli. In altri termini, dobbiamo usare materiali autoesplicativi, che non abbiano bisogno di troppe spiegazioni.

20 Occorre: usare poche parole concrete, solo quelle strettamente necessarie; parlare lentamente, con tono basso; parlare uno alla volta in modo chiaro e semplice fare una richiesta alla volta e aspettare con calma e pazienza la risposta, verbale o non verbale. Non accelerare mai il processo; l elaborazione dell informazione e dell esecuzione sono spesso lenti serialità dell apprendimento: è fondamentale non presentare attività in parallelo, fare una cosa/consegna alla volta utilizzare supporti visivi e rinforzi

21 SUPPORTI VISIVI hanno bisogno di strategie visive per comprendere e organizzare mentalmente gli spazi della casa e la successione nel tempo delle attività quotidiane i supporti visivi aiutano ad ampliare il processo comunicativo basandosi sull abilità dell individuo di recepire informazioni attraverso la vista, comprendono meglio gli stimoli visivi rispetto a quelli uditivo-verbali rappresentano un informazione che passa attraverso stimoli di tipo visivo (immagini, scritte, gesti, elementi dell ambiente)

22 SUPPORTI VISIVI i supporti visivi possono assumere forme diverse ed essere utilizzati per vari scopi: - per chiarificare lo spazio - per strutturare il tempo - per fare delle scelte - per anticipare cambiamenti - per informare sulle regole di un certo contesto - per insegnare delle abilità

23 LE AGENDE VISIVE Agende per strutturare il tempo (schemi della giornata) Consentono di rendere per il bambino più prevedibile ciò che accadrà Favoriscono la collaborazione perché lo informano in anticipo su ciò che dovrà fare La permanenza del messaggio visivo permette al bambino di guardare l agenda tutte le volte che vuole L agenda visiva aiuta a comprendere la routine e aumenta la motivazione

24 Informazioni contenute nell agenda rappresentazione visiva di ciò che avviene prima/dopo la sequenza di attività nel giorno eventuali cambiamenti nelle normali attività Vantaggi dell agenda introdurre il concetto di finito diminuire le sorprese e ridurre ansia e stress preparare al cambiamento favorire un miglior funzionamento e autonomia

25 COSTRUZIONE DI UN AGENDA individuare i momenti più importanti della giornata (o di una parte di essa) decidere quante informazioni dare a un bambino decidere il sistema di rappresentazione costruire l agenda insieme al bambino

26 Nella fase iniziale sarà necessaria la guida dell adulto nell utilizzo dell agenda (richiamare l attenzione sull ausilio visivo indicandolo, fare dimostrazione..); poi riduzione graduale dell aiuto. Alcuni soggetti hanno bisogno di una sequenza più dettagliata, altri meno (es: ad alcuni può bastare mettere il dentifricio sullo spazzolino, ad altri sarà necessario specificare svitare il tappo del dentofricio, premere)

27 ESEMPI DI AGENDE VISIVE GIORNALIERE

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30 AGENDE VISIVE PER SINGOLE ATTIVITA All interno di una singola attività può essere opportuno utilizzare una mini scheda/agenda per dare informazioni su ciò che accadrà nell arco di tempo di quell attività. Deve essere posizionata nel luogo dove avverrà l attività Sequenze per portare a termine un azione: 1. raggiungere autonomia nella cura di sé (lavarsi i denti, fare la doccia; vestirsi..) 2. eseguire azioni finalizzate in autonomia (apparecchiare la tavola, preparare un panino)

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33 ..grazie per l attenzione

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