UNICAL Facoltà di Economia DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA prof. Alfredo Rizzo

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1 UNICAL Facoltà di Economia DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA prof. Alfredo Rizzo alfredo rizzo 1

2 Lezione 3bis. I principi del diritto comunitario In part.re I diritti fondamentali Carta di Nizza alfredo rizzo 2

3 I diritti fondamentali Primo periodo Preminenza e autonomia dell ordinamento comunitario su quello nazionale (Costa/ENEL) Alle CEE non spettano funzioni di tutela di diritti già sanciti negli ordinamenti interni (sentenza Stork). Seconda fase Art. 220: nella nozione di principi generali del diritto rientrano i parametri di tutela già riconosciuti a livello nazionale e internazionale I trattati internazionali relativi alla tutela dei diritti dell'uomo, cui gli Stati membri hanno cooperato o aderito, possono del pari fornire elementi di cui occorre tenere conto nell'ambito del diritto comunitario. (sentenze Stauder, Internationale handelgesellschaft, Nold). Sentenza Rutili: L' ART. 8 DEL REGOLAMENTO N. 1612/68, CHE GARANTISCE LA PARITA DI TRATTAMENTO IN MATERIA D' ISCRIZIONE ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E D' ESERCIZIO DEI DIRITTI SINDACALI, RENDE MANIFESTO CHE LA RISERVA RELATIVA ALL' ORDINE PUBBLICO NON PUO' VENIR INVOCATA NEMMENO PER MOTIVI ATTINENTI ALL' ESERCIZIO DI TALI DIRITTI. 32 CONSIDERATE NEL LORO COMPLESSO, TALI RESTRIZIONI DEI POTERI DEGLI STATI MEMBRI IN MATERIA DI POLIZIA RELATIVA AGLI STRANIERI APPAIONO COME LA MANIFESTAZIONE SPECIFICA DI UN PRINCIPIO PIU GENERALE, SANCITO DAGLI ARTT. 8, 9, 10 E 11 DELLA CONVENZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL' UOMO E DELLE LIBERTA FONDAMENTALI, FIRMATA A ROMA IL 4 NOVEMBRE 1950 E RATIFICATA DA TUTTI GLI STATI MEMBRI, E DALL' ART. 2 DEL PROTOCOLLO N. 4 DELLA STESSA CONVENZIONE, FIRMATA A STRASBURGO IL 16 SETTEMBRE 1963, I QUALI STABILISCONO, IN TERMINI IDENTICI, CHE LE RESTRIZIONI APPORTATE, IN NOME DELLE ESIGENZE DI ORDINE PUBBLICO E DI SICUREZZA PUBBLICA, AI DIRITTI TUTELATI DAGLI ARTICOLI TESTE CITATI NON POSSONO ANDARE OLTRE CIO' CHE E NECESSARIO PER IL SODDISFACIMENTO DI TALI ESIGENZE alfredo rizzo " IN UNA SOCIETA DEMOCRATICA ". 3

4 Reazione delle corti costituzionali interne: Il diritto comunitario può applicarsi direttamente disapplicando ove necessario la fonte interna contrastante (v. sentenza Simmenthal) - solo e finché non violi un principio strutturale dell ordinamento nazionale un diritto fondamentale tutelato in e da quest ultimo ordinamento. La Corte cost. it. ha aggiunto un proprio spazio di intervento se una norma interna è atta a impedire o pregiudicare la perdurante osservanza dei trattati. Assenza nei trattati, diversamente dagli ordinamenti nazionali dotati di fonti di rango costituzionale, di un elenco di voci di tutela garantite a livello comunitario. alfredo rizzo 4

5 Criteri applicativi della giurisprudenza sui diritti fondamentali. La salvaguardia di questi diritti, pur essendo informata alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, va garantita entro l'ambito della struttura e delle finalità della Comunità. eventuali questioni relative alla violazione di diritti fondamentali mediante atti emanati dalle istituzioni della Comunità possono essere valutate unicamente alla stregua del diritto comunitario Benché spetti alla Corte garantire l'osservanza dei diritti fondamentali nel settore specifico del diritto comunitario, non le spetta tuttavia esaminare la compatibilità, con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, di una legge nazionale riguardante un campo soggetto alla valutazione del legislatore nazionale. Esclusi atti di diritto interno che nulla hanno a che fare con norme, regole o scopi riconducibili all ordinamento comunitario. Questione dell adesione alla Convenzione europea Nel parere 2/94 la Corte esclude questa possibilità per mancanza di competenza della Comunità europea a procedere, aderendo a un ordinamento ad essa esterno, in una materia che non rientra tra quelle fissate nelle norme principali dei trattati istitutivi. alfredo rizzo 5

6 Criteri relativi ai diritti di natura processuale: Artt. 6 e 13 CEDU Diritto a impugnare atti delle pubbliche autorità che incidano su diritti garantiti da fonti di diritto comunitario Il ricorso deve essere efficace Nel diritto nazionale In mancanza di una specifica disciplina comunitaria, spetta all'ordinamento giuridico interno di ciascuno Stato membro designare i giudici competenti e stabilire le modalità procedurali dei ricorsi giurisdizionali intesi a garantire la tutela dei diritti spettanti ai singoli in forza delle norme di diritto comunitario aventi effetti diretti, a condizione, tuttavia, che le dette modalità non siano meno favorevoli di quelle che riguardano ricorsi analoghi di natura interna - Criterio di equivalenza e che non siano strutturate in modo tale da rendere in pratica impossibile l'esercizio dei diritti conferiti dall'ordinamento giuridico comunitario - Criterio di effettività alfredo rizzo 6

7 La Carta di Nizza Prima della Carta: Dichiarazione comune delle tre istituzioni del 5 aprile1977 Art. 6 n.2 TUE Consiglio europeo di Colonia del 1999: Indice una convenzione per l ideazione di una Carta dei diritti fondamentali tutelati a livello dell Unione Consiglio europeo di Nizza, 7 dicembre 2000 Proclamazione della Carta Consiglio europeo di Laeken alfredo rizzo 7

8 Struttura della Carta 54 articoli, preceduti da un preambolo introduttivo. Riferimento al articolo 6 TUE, criteri di sussidiarietà e proporzionalità, quattro libertà fondamentali come principi fondatori dell Unione sei valori fondamentali: la dignità (articoli 1-5), le libertà (articoli 6-19); l uguaglianza (articoli 20-26); la solidarietà (articoli 27-38), la cittadinanza (articoli 39-46) e la giustizia (articoli 47-50). principio di indivisibilità dei diritti fondamentali, i diritti di libertà e di uguaglianza (contenuti nei primi 26 articoli), i diritti procedurali quali garantiti dalla convenzione di Roma e dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri (previsti negli articoli 47-50), i diritti riservati ai cittadini dell Unione (contemplati agli artt. 39 fino a 46) i diritti economici e sociali fondamentali (contenuti segnatamente al capo IV, dall art.27 all art.38, ma anche ricavabili dal Capitolo II, relativo alle Libertà, v. segnatamente libertà di lavorare, d impresa e diritto di proprietà comprensivo di quella intellettuale, artt. 15, 16 e 17). alfredo rizzo 8

9 La Carta contiene inoltre nuovi diritti la libertà di ricerca scientifica (articolo 13); la libertà d impresa (articolo 16); la protezione della proprietà intellettuale (articolo 17); la protezione dei minori (articolo 24); la tutela in caso di licenziamento ingiustificato (articolo 30); l accesso ai servizi d interesse economico generale (articolo 36); il diritto a una buona amministrazione (articolo 41). Diritti dei lavoratori. il diritto dei lavoratori all informazione e alla consultazione nell ambito dell impresa, il diritto di negoziazione per la stipula dei contratti collettivi ai livelli appropriati, il diritto di sciopero, il diritto al collocamento in modo gratuito, il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato, il diritto a condizione di lavoro dignitose. Universalismo dei diritti, la massima parte dei diritti elencati nel progetto preliminare è conferito a chiunque. Alcuni diritti vengono viceversa concessi a persone che rispondono a requisiti specifici: i minori (articolo 24); i lavoratori, con riferimento ad alcuni diritti sociali; i cittadini dell Unione: la libertà di lavoro (meglio, di lavorare ), di ricerca di un occupazione, di insediamento o di libera prestazione di servizi in qualsiasi Stato membro (articolo 15, paragrafo 2); la parità di accesso alle prestazioni previdenziali e all aiuto sociale in un altro Stato membro (articolo 34, paragrafo 2); il diritto di partecipare alle elezioni del Parlamento europeo (articolo 39) e alle elezioni municipali (articolo 40); la libertà di circolazione e di soggiorno sul territorio degli Stati membri (articolo 45, paragrafo 1) e la protezione diplomatica e consolare (articolo 46); i cittadini dell Unione e le persone che risiedono nell Unione: il diritto d accesso ai documenti delle istituzioni (articolo 42); la possibilità di adire il mediatore (articolo 43) e alfredo rizzo il diritto di petizione dinanzi al Parlamento europeo (articolo 44). 9

10 Regole di applicazione della Carta Principio di sussidiarietà Le norme della Carta si rivolgono e si applicano alle istituzioni e agli organi dell Unione europea nell ambito delle competenze e dei compiti di quest ultima (compreso il settore della politica estera e sicurezza comune e il settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, v. al riguardo differenza con art. 46 TUE). Includendo anche gli organi dell Unione, si è voluto estendere l applicazione della Carta a tutte le istanze comunitarie, oltre che alle istituzioni di cui all art. 7 del Trattato CE. La Carta trova, inoltre, applicazione nei confronti degli Stati membri esclusivamente nell attuazione del diritto dell Unione. l obbligo di rispettare i diritti fondamentali si impone anche agli Stati membri quando agiscono nel quadro del diritto comunitario (CGCE 13 luglio 1989, 5/88, Wachauf, Racc. p. 2609; CGCE ERT cit.) occorre ricordare che le esigenze inerenti alla tutela dei diritti fondamentali nell ordinamento giuridico comunitario vincolano parimenti gli Stati membri quando essi danno esecuzione alle discipline comunitarie (CGCE 13 aprile 2000, C- 292/97, Karlsson, Racc. p. I-2737). Parallelamente disposizioni di diritto nazionale che non sono destinate a garantire l osservanza di norme del diritto comunitario riguardano una situazione che non rientra nel campo di applicazione di quest ultimo (CGCE del 29 maggio 1997, C- 299/95, Kremzow, Racc. p. I-2629). Spetterà alla Corte stabilire in quale misura i diritti fondamentali riconosciuti nella Carta si applicheranno altresì agli Stati membri. In particolare, si dovrà accertare se la violazione è stata commessa nell attuazione del diritto comunitario oppure al di fuori di tale contesto. alfredo rizzo 10

11 Norme orizzontali Art. 51 n. 1 (dove si trova anche un espresso richiamo al principio di sussidiarietà), soltanto nella prima ipotesi i diritti fondamentali si imporranno anche agli Stati membri. Art. 51, par.2: neutralità della Carta rispetto alle competenze dell Unione e della Comunità (del resto implicita nella natura stessa dei diritti fondamentali, i quali sono, infatti, diretti a garantire la protezione degli individui contro gli eventuali eccessi dei pubblici poteri: l obbligo di rispettare i diritti fondamentali costituisce dunque un limite all azione della Comunità e non un autorizzazione a legiferare in questo settore. art. 52, l esercizio dei diritti sanciti nella Carta può essere sottoposto ad alcune limitazioni. Tale previsione è stata criticata da alcuni per il suo carattere generale, mentre, per quanto riguarda alcune libertà sancite nella CEDU, sono predisposte clausole analoghe a quella dell art. 52, ma riferite ad hoc per ciascuna libertà. Le limitazioni possono vertere solo sull esercizio del diritto, senza rimetterne in causa la sostanza; la menzione degli obiettivi di interesse generale può riguardare sia gli obiettivi previsti all art. 2 del Trattato CE che altri interessi tutelati da alcune disposizioni specifiche del Trattato come, ad esempio, l art.30 o l art.39 del Trattato CE. I diritti fondamentali che trovano fonte nei trattati comunitari o nel trattato sull Unione si esercitano alle condizioni e nei limiti definiti dai trattati stessi (art. 52, par. 2). Par. 3 dell art. 52 stabilisce che il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta Convenzione. Ne consegue che, laddove la CEDU non consenta di limitare taluni diritti, questi non potranno esserlo neanche in base al diritto comunitario. Rimane, tuttavia, la possibilità che l Unione conceda una protezione ancor più estesa di quella prevista dalla Convenzione. divieto dell abuso del diritto (art. 54) in base al quale nessuna disposizione della Carta comporta il diritto di esercitare un attività o compiere un atto che miri alla distruzione dei diritti o delle libertà riconosciute nella Carta. Questo articolo ricalca l articolo 17 della Convenzione europea dei diritti dell uomo ed è in linea con un orientamento della giurisprudenza della Corte di giustizia (CGCE del 12 maggio 1998, causa C-367/96, Kefalas, Racc. p. I-2843). alfredo rizzo 11

12 All art. 53 disposizione intesa a impedire che l interpretazione della Carta limiti o arrechi pregiudizio ai diritti dell uomo e alle libertà fondamentali riconosciuti, nel rispettivo campo d applicazione, dai vari testi in vigore all interno dell Unione. l obiettivo di questa disposizione è quello di salvaguardare il livello di tutela attualmente offerto dal diritto dell Unione, dal diritto degli Stati membri e dal diritto internazionale. Data la sua importanza, tra gli strumenti di rango internazionale concernenti la tutela dei diritti umani viene citata espressamente la Convenzione europea dei diritti dell uomo. La norma stabilisce il primato del diritto derivante dall applicazione della Carta. mentre altri atti internazionali in tema di diritti umani operano in modo solo complementare rispetto ai livelli di tutela riconosciuti sul piano interno, la Carta dovrebbe applicarsi, mediante la tecnica interpretativa indicata nel suo art. 53, secondo parametri di maggiore tutela (better law) che risultino ricavabili dalle tradizioni costituzionali nazionali ma anche dalle altre fonti di diritto comunitario e internazionale (cui il diritto dell Unione attinge): ciò, per l appunto, nella prospettiva di rendere quanto più applicabili le norme della Carta in tutti i casi in cui ciò si dimostri possibile. alfredo rizzo 12

13 la Carta non modificherà l attuale sistema giurisdizionale comunitario. Non sembra da escludere, tuttavia, che il singolo, il quale abbia subito una violazione di un suo diritto fondamentale a seguito dell attività delle istituzioni comunitarie, possa ricorrere dinanzi al giudice comunitario (il Tribunale di primo grado) a norma dell art. 230 TCE, fondando la propria azione su un articolo della Carta. V. pronuncia del Tribunale di primo grado che, pur avendo respinto il ricorso di un privato nel merito, assume le norme della Carta quale parametro di legittimità del comportamento istituzionale (v. Tribunale di primo grado 30 gennaio 2002, T- 54/99, max.mobil Telekommunikation Service GmbH, non pubbl., cit. supra III, Capitolo 5). Ai lavori della Convenzione sul futuro dell Unione (nel documento del Gruppo di lavoro sulla Carta DOC 116/02), viene riproposta un ipotesi che fu solamente ventilata all apertura dei lavori della Convenzione di Colonia sulla redazione della Carta. Tale ipotesi concerne le modalità di ricorso dinanzi al giudice comunitario conferite ai privati per ottenere in via diretta le diverse forme di tutela derivanti dall applicazione delle norme della Carta (previo conferimento di giuridicità a tale documento). In particolare, riacquista attualità la possibilità di predisporre un ricorso analogo al modello del Verfassungsbeschwerde di diritto tedesco o del recurso de amparo di diritto spagnolo (che riguardano per l appunto la possibilità per i privati di portare in via diretta alla cognizione di giudici ordinari o di legittimità eventuali lesioni di diritti fondamentali perpetrate dallo Stato mediante atti di portata normativa generale). alfredo rizzo 13

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