MINISTERO DELL ISTRUZIONE, UNIVERSITA E RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA DIREZIONE GENERALE - Ufficio VIII ISTITUTO CAPOFILA

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, UNIVERSITA E RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA DIREZIONE GENERALE - Ufficio VIII MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA INNOVARE RINNOVANDO. LA RETE CHE ACCOGLIE RAPPORTO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE, MONITORAGGIO, DOCUMENTAZIONE E DIFFUSIONE DEI MATERIALI Codice meccanografico dell Istituto scolastico principale Denominazione istituto BNIC ISTITUTO CAPOFILA ISTITUTO COMPRENSIVO L. Settembrini del Sannio Riportare le scelta delle tematiche trasversali e delle discipline indicata nella scheda di progetto TEMATICHE TRASVERSALI CULTURA SCUOLA PERSONA PROFILO DELLO STUDENTE CURRICOLO VERTICALE DIDATTICA PER COMPETENZE AMBIENTE DI APPRENDIMENTO VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE CITTADINANZA E COSTITUZIONE INCLUSIONE COMPETENZE DIGITALI COMUNITÀ EDUCATIVA E PROFESSIONALE DISCIPLINE CAMPI DI ESPERIENZA (SCUOLA DELL INFANZIA) ITALIANO LINGUA INGLESE E/O SECONDA LINGUA STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA SCIENZE MUSICA ARTE E IMMAGINE EDUCAZIONE FISICA TECNOLOGIA Sono state effettuate modifiche alla scelta delle tematiche trasversali e delle discipline coinvolte? SI NO X 1

2 ELENCO ISTITUZIONI SCOLASTICHE DELLA RETE E NUMERO PARTECIPANTI n. Codice meccanografico dell Istituto scolastico principale Denominazione istituto Coordinatore/Referente N. sezioni/classi partecipanti N. ins. partecipanti* 1. BNIC "L. SETTEMBRINI" S. LEUCIO S. Dirigente scolastico IACOVELLI RAFFAELLA BNIC82300P I. C. " San Pio da " Dirigente scolastico DENZA VANDA FRANCA BNIC "O. FRAGNITO" S. GIORGIO LA M. Dirigente scolastico RAMPONE SALVATORE BNIC86000N "S. ANGELO A SASSO" BENEVENTO Dirigente scolastico RUSCELLO MICHELE 5 10 TOT La rete di scuola è confermata nella sua costituzione? SI X NO Il numero effettivo di docenti partecipanti al progetto di formazione e ricerca e sezioni/classi coinvolte per ciascun ordine di scuola: ordine di scuola Numero docenti sezioni / classi Scuola dell Infanzia 11 9 Scuola Primaria Scuola ria di I grado Tot PERCORSO DI FORMAZIONE E RICERCA: Descrizione fasi Definire il Piano di formazione Approfondire gli aspetti specifici delle IN2012 Perfezionare la progettazione didattica per competenze Ricercare e sperimentare percorsi didattici attraverso cui sviluppare condotte e processi cognitivi che permettano l acquisizione di competenze e l inclusione sociale Costruire esercitazioni didattiche di italiano e di matematica anche col coinvolgimento di altre discipline PROTOCOLLO di RICERCA Insegnare per competenze: lo sviluppo dei processi cognitivi Prof. C. Petracca A) IL QUADRO EUROPEO La commissione europea nel 2005 ha prodotto un documento intitolato Principi comuni europei relativi alle competenze e alle qualifiche dei docenti. Nella definizione di detti principi viene affermato che La professione docente, che s ispira ai valori dell inclusione e alla necessità di alimentare il potenziale di qualsiasi individuo in apprendimento, esercita un influenza importante sulla società e svolge un ruolo vitale nel promuovere il potenziale umano e nel forgiare le future generazioni. Per questi motivi, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi dati, l Unione Europea deve considerare il ruolo dei docenti, la loro formazione iniziale e continua e lo sviluppo delle carriere come elementi chiave prioritari. Partendo da tali premesse nell agosto del 2007 la Commissione della Comunità Europea trasmette una comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio che ha per titolo Migliorare la qualità della formazione degli insegnanti. Tale documento rappresenta lo snodo focale per la determinazione delle politiche di formazione degli insegnanti nei diversi Stati e si basa sui seguenti principi: 2

3 La qualità dell istruzione e della formazione in Europa è determinata in gran parte dalla qualità dell insegnamento fornito che, a sua volta, è in funzione della qualità della formazione degli insegnanti; È necessario quindi incrementare la formazione continua per gli insegnanti in servizio e garantire al docente uno sviluppo professionale nel corso della carriera anche in contesti non formali ed informali. B) LA DEFINIZIONE DEI BISOGNI La formazione finora è stata pensata e progettata in larga misura dall alto e riversata sui docenti. Il processo è stato discendente. In altre parole finora è stata l offerta a generare la domanda di formazione e ciò ha creato scarsa aderenza ai bisogni professionali dei docenti, disaffezione alle iniziative proposte, senso di inutilità dei momenti formativi. Uno dei pilastri, allora, per la riuscita della formazione si identifica nell analisi dei bisogni i quali a loro volta coincidono con le istanze, le aspettative, le necessità dei docenti. C) I PRINCIPI TEORICI DI RIFERIMENTO I principi teorici su cui si basa il percorso di ricerca sono i seguenti: C1. La progettazione per obiettivi ha mostrato dei limiti, messi in risalto sia dalla letteratura che dalla pratica didattica, e pertanto si investe su una progettazione che esalti il principio dell interconnessione e della reticolarità dei saperi; C2. Si diffonde sempre più, a livello europeo e internazionale, il modello di Progettazione per competenze ritenuto più rispondente a un nuovo bisogno formativo e cognitivo delle nuove generazione; C3. La ricerca-azione è ritenuta la via privilegiata per innalzare la qualità dell insegnamento da cui discende la qualità dell apprendimento. Il riferimento è alla definizione data da J. Elliot: << Si potrebbe definire la ricerca-azione come lo studio di una situazione sociale con lo scopo di migliorare la qualità dell azione al suo interno. In altre parole essa mira a introdurre una valutazione pratica in situazioni concrete; la validità delle teorie o ipotesi che essa genera dipende non tanto da verifiche scientifiche della verità, quanto dalla loro utilità nell aiutare le persone ad agire in modo più intelligente e abile. Nella ricerca-azione le teorie non sono convalidate indipendentemente e poi applicate alla pratica. Esse sono convalidate attraverso la pratica>> C4. L. Stenhouse sostiene che esiste un rapporto molto stretto tra costruzione del curricolo, ricerca e sviluppo professionale; C5. La prima indagine Ocse-Ceri (1954) sulla Qualità dell insegnamento mette in risalto che il carattere distintivo dell insegnamento di qualità coincide con la riflessività, intesa come capacità di riflettere continuamente sulla propria pratica professionale. Anche D. Schon insiste su tale dimensione: <<Quando qualcuno riflette nel corso dell azione, diventa un ricercatore nel contesto della pratica. Egli non dipende dalle categorie di una determinata teoria o tecnica, ma costruisce una nuova teoria del caso considerato nella sua unicità... Egli non separa il pensare dal fare, elaborando una decisione che dovrà successivamente tradurre in azione. Poiché il suo sperimentare è un tipo di azione, la fase della implementazione è interna alla sua indagine.>> C6. Protagonismo degli insegnanti. La comunicazione tra pari. L apprendimento situato. La seconda indagine Ocse-Ceri sul Rapporto tra insegnante e curricolo indica alcune prospettive: - le politiche scolastiche in generale e quelle della formazione in servizio devono tendere a favorire e sollecitare il protagonismo degli insegnanti; - lo scambio e la condivisione di esperienze attraverso l interazione e la comunicazione tra pari hanno una efficacia maggiore della trasmissione dall alto verso il basso. La diffusione di buone pratiche è la via migliore per lo sviluppo professionale dei docenti. Si diffonde l apprendimento come comunità di pratiche (Community learning); - l insegnamento si sviluppa in contesti caratterizzati da unicità e complessità. Gli insegnanti devono saper operare nei contesti e questo richiede loro di saper riflettere in modo sistematico ed organizzato sulla loro pratica professionale, di sviluppare processi di apprendimento situato, di produrre conoscenza in situ (Apprendimento contestuale e situato). 3

4 D) IL PROTAGONISMO DEGLI STUDENTI Per migliorare gli apprendimenti è necessario assicurare non solo insegnamenti di qualità, ma sollecitare anche azioni qualitative degli alunni sia a livello socio-motivazionale che cognitivo. Per raggiungere tale scopo oggi si chiede ai docenti di fare in modo che il soggetto che apprende sia il reale protagonista del processo di costruzione della propria conoscenza. Si tratta di trasformare la classe in comunità di pratica, ossia in contesti di apprendimento basati sulla condivisione, collaborazione e aiuto reciproco in cui si genera conoscenza. L apprendente matura quella particolare energia psichica che sostiene il processo di apprendimento, la motivazione, soprattutto se le situazioni di problem solving prospettate sono il più possibile reali. Anche la conoscenza dei processi cognitivi che intervengono nell attività di apprendimento rappresenta la precondizione per assicurare lo sviluppo delle competenze. In questo settore i docenti tendono ad assumere l atteggiamento constatativo: ha difficoltà nell astrazione, è lento nell analisi, non può dare più di tanto, etc. Alla constatazione segue, di norma, la rassegnazione: la scuola non è fatta per tutti. I processi cognitivi che permettono l apprendimento, invece, possono essere potenziati attraverso un intervento intenzionale del docente. Per fare ciò è necessario prima di tutto conoscere come funzionano e come svilupparli. E) LO SCOPO DELLA RICERCA Lo scopo della ricerca è duplice: perfezionare la progettazione didattica per competenze; ricercare e sperimentare percorsi didattici attraverso cui sviluppare condotte e processi cognitivi che permettano l acquisizione di competenze e l inclusione sociale. F) COMPITI DEL GRUPPO DI RICERCA (GR) L attività di formazione da sola non è sufficiente a promuovere l innovazione didattica. Spesso le informazioni ricevute durante i corsi di formazione si disperdono nel tempo oppure entrano in modo parziale nel fare scuola di ogni giorno. Per innovare e quindi migliorare l agire educativo e didattico dei docenti si rende necessario innestare sull attività di formazione, rivolta all intero collegio, una ricerca-azione con un gruppo ristretto di insegnanti (Gruppo di Ricerca), composto da circa 20 persone, che assume il compito di - sperimentare in classe le esercitazioni didattiche proposte durante gli incontri di formazione ed eventualmente integrarle; formazione e sperimentazione - costruire altre esercitazioni didattiche da sottoporre poi alla validazione scientifica dell esperto; innovazione - effettuare in ogni istituto della RETE l analisi della situazione in progress individuando i nodi problematici che i docenti incontrano nella sperimentazione e farne oggetto di discussione con l esperto nelle riunioni periodiche al fine di ricercare le correzioni e le soluzioni più adeguate; monitoraggio - pubblicizzare le innovazioni sperimentate all intero collegio dei docenti in appositi incontri; documentazione - sostenere gli altri docenti nella sperimentazione delle innovazioni; disseminazione. In questo modo l intreccio tra formazione e ricerca assicura lo scambio e la condivisione di esperienze attraverso l interazione e la comunicazione tra pari che hanno una efficacia maggiore della trasmissione dall alto verso il basso. Questa è la via per trasformare un collegio in una comunità di apprendimento (Community learning) G) INCONTRI effettuati TIPOLOGIA N.RO DI INCONTRI EFFETTUATI N.RO PARTECIPANTI Incontri seminariali 3 Circa 300 docenti Gruppo di Progetto Lavori di gruppo (progettazione, indirizzo, monitoraggio, analisi in progress) 5 12 docenti 4 dirigenti 1 esperto 4

5 Gruppo di Ricerca Lavori di gruppo (riflessione teorica per tematiche, approfondimenti, per discipline, autovalutazione, documentazioe) 10 Circa 40 docenti Altro: ALTRE TIPOLOGIE PERIODO N.RO DESTINATARI Collegi dei docenti dedicati Gennaio - novemvre 400 (nella Rete) Studio personale e di approfondimento Gennaio - Maggio 40 docenti - Esperto Formatore: prof. Carlo Petracca L Esperto ha svolto i seguenti compiti: - Coordinamento del Gruppo di Progetto - Conduzione degli incontri previsti sia per il Gruppo di Ricerca che per i Collegi docenti (seminari) - Preparazione delle esercitazioni didattiche per lo sviluppo dei processi induttivi, creativi e dialettici - Selezione materiale didattico sotto forma di dispense e pubblicazioni proprie sul tema oggetto di ricerca - Predisposizione della bibliografia necessaria inerente i temi affrontati - Revisione di tutte le esercitazioni didattiche costruite dai docenti. - LABORATORI PER I DOCENTI Numero laboratori previsti 10 Numero laboratori realizzati 10 Lab. docenti Nucleo tematico N.ro docenti (Ordine e grado di scuola / disciplina) Consegna per la ricerca-azione con gli alunni Attività laboratoriali 1 Processi induttivi 2 Processi creativi 3 Processi dialettici 40 docenti: 11 sc. Infanzia 17 sc. Primaria 12 sc. ria (prevalentemente Italiano e Matematica) Costruire esercitazioni didattiche per lo sviluppo dei processi cognitivi. RICERCA-AZIONE NELLE CLASSI Lab. classi Attività di ricerca-azione Ordine di scuola Classi coinvolte Sc. dell infanzia n. 9 secondo e terzo anno n. 10 Sc. primaria prevalentemente classi seconda e terza n. 11 Sc. sec. di 1 grado prevalentemente classi prima e seconda Consegna per la ricerca-azione con gli alunni Costruire esercitazioni didattiche per lo sviluppo dei processi cognitivi induttivi, creativi, dialettici. 5

6 LE AZIONI DEL PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA CRONOPROGRAMMA Azioni NOV. 13 DIC. 13 GEN. FEB. MAR. mesi APR. MAG. GIU. OTT. NOV. Progettazione Seminari 9/01 12/03 4/06 Lab. Didattici Ricerca - azione Incontri Gruppo di ricerca 7/11 Monitoraggio Valutazione Documentazione MONITORAGGIO VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE Quali strumenti di monitoraggio del processo sono stati concretamente predisposti? Il monitoraggio si è realizzato attraverso un azione costante di osservazione delle attività e di controllo del loro evolversi al fine di raccogliere dati e informazioni utili per correggere o confermare i processi attivati e per migliorarne gli esiti. - Monitoraggio ex-ante, teso a rilevare i bisogni dei docenti e degli alunni. - Monitoraggio in itinere, per verificare la corrispondenza fra i risultati di percorso raggiunti e gli obiettivi intermedi programmati, la coerenza e l adeguatezza degli interventi messi in atto. Gli interventi di formazione sono stati ri-progettati e ri-modulati sulla base delle esigenze, delle criticità e degli insuccessi registrati in corso d opera. - Monitoraggio ex post per rilevare: conoscenza dei processi e delle strategie acquisite consapevolezza del proprio sapere controllo nella gestione dei compiti cognitivi e relazionali. L azione di monitoraggio si è svolta in appositi incontri sia del Gruppo di Ricerca dell intera Rete, sia dei gruppi operanti nelle singole scuole per verificare e gestire le criticità e cercare le soluzioni più opportune (come procedere?) gli esiti formativi dei docenti e degli alunni coinvolti (quali competenze sono state attivate?) la coerenza degli interventi didattici con le ipotesi di ricerca e i percorsi didattici innovativi progettati (che cosa c è di innovativo?) l implementazione dei processi formativi di innovazione e ricerca nella prassi quotidiana. Gli strumenti metodologici pensati, costruiti e utilizzati sono: - check list di osservazione - scheda di analisi dell andamento d aula (Il modello di racconto dell esperienza) - focus group. - questionario di autovalutazione - scale di atteggiamento sul livello di soddisfazione in termini di efficacia della sperimentazione. 6

7 Quali strumenti di valutazione del processo sono stati concretamente predisposti? La valutazione considera l efficacia dei processi di formazione e ricerca attivati in termini quantitativi e qualitativi, rispetto alla ricaduta del lavoro con gli alunni, ai processi cognitivi attivati, alle metodologie innovative, alla maggiore attenzione verso i processi metacognitivi. Indicatori di risultato quantitativi Aumento in termini percentuali dell uso di metodologie di tipo costruttivistico nella prassi didattica Aumento in termini percentuali dell uso dei laboratori e delle dotazioni tecnologiche nella prassi didattica Aumento in termini percentuali del numero di docenti coinvolti in percorsi di ricerca/azione sui temi del curricolo per competenze e dell innovazione metodologica Indicatori di risultato qualitativi Realizzazione di prodotti didattici continuamente documentati e trasferibili Creazione di una banca didattica delle buone prassi Realizzazione del curricolo verticale per competenze di italiano e di matematica La validazione da parte dell esperto formatore di tutte le esercitazioni didattiche costruite dai docenti è avvenuta in appositi incontri con tutto il gruppo di ricerca. Il confronto, la discussione e la riflessione critica hanno consentito di adeguare la qualità delle azioni compiute e di affrontare difficoltà e ostacoli sviluppando un processo le cui fasi rappresentano le diverse aree di interesse e sono state programmate durante tutto il progetto stesso: - Ex-ante pianificazione logica (progettazione e individuazione delle risorse inclusa un analisi costi-benefici) - Interim/durante rilevanza ed efficacia delle azioni di implementazione (gestione del progetto, valutazione degli obiettivi, controllo dei fattori esterni) - Ex-post efficacia e impatto dei risultati (obiettivi raggiunti, valore aggiunto). Infine il processo di valutazione ha consentito di rendicontare sia gli approcci più strettamente misurabili (aspetto finanziario, risultati, valore) che quelli formativi (sviluppo di competenze specifiche, miglioramento delle performance). Quali strumenti di documentazione del processo sono stati concretamente previsti? La documentazione del processo, la pubblicizzazione degli esiti, la diffusione dei materiali prodotti sono state curate dal Gruppo di Progetto. Dopo la presentazione e la socializzazione nel Seminario finale, tutta la documentazione e i materiali prodotti, validati dall esperto formatore, sono a disposizione dei docenti delle scuole aderenti alla rete e consultabili nei siti web di riferimento e nel sito ufficiale delle Indicazioni nazionali. Si è previsto di utilizzare le seguenti modalità e strumenti : - informazione alle famiglie dell avvio della implementazione delle Indicazioni nazionali e delle misure di accompagnamento, - raccolta dei materiali utilizzati e prodotti (I materiali di approfondimento), - pubblicazione e condivisione materiali su un sito di rete, sui siti delle scuole e sul sito di riferimento nazionale (Il sito WEB della Rete micheleruscello.it/scuola/formazione.htm) - documentazione del processo di formazione dei docenti : Itinerario di lavoro, descrizione della metodologia di formazione, ricadute sull attività didattica, - mostra dei lavori realizzati nella ricerca-azione con gli alunni nelle sezioni/classi. Punti di forza Implementazione di un vero gruppo di ricerca-azione Entusiasmo ed iniziativa dei docenti Motivazione a continuare nella ricerca-azione Programmazione delle attività uscendo dai canoni tradizionali Essenzializzazione dei contenuti Problematizzazione delle esperienze Trasversalità dei processi cognitivi attivati Focalizzazione sulle competenze Valorizzazione e crescita professionale Riflessività dei docenti 7

8 Criticità Selezione dei contenuti essenziali Gestione dei gruppi collaborativi Valutazione e certificazione delle competenze Disorientamento da parte dei docenti non ancora coinvolti Motivazione e coinvolgimento degli altri docenti Impatti durevoli nell'organizzazione, diffusione dell'esperienza nella comunità scolastica La progettazione didattica per competenze; la ricerca e la sperimentazione di percorsi didattici attraverso cui sviluppare condotte e processi cognitivi che permettano l acquisizione di competenze e l inclusione sociale spingono a consolidare la cultura organizzativa delle scuole della Rete Innovare Rinnovando, promuovono azioni di miglioramento della didattica e degli esiti di apprendimento degli alunni. L intera comunità scolastica ha accolto positivamente il modello di Rete di scuole come sistema unitario di valorizzazione professionale e di offerta formativa agli alunni dalla scuola dell infanzia alla scuola secondaria di primo grado. La prospettiva è il coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado per l ampliamento del curricolo verticale a 3-16 anni. Si allega Il modello di Descrizione dell esperienza L elenco delle Esperienze didattiche Data: 26/11/20 Il Dirigente Scolastico Scuola Capofila Prof.ssa Anna Polito * Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell'art. 3 comma 2 del D.Lgs. n. 39/1993 8

9 ALL. 1 MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA Rete Scolastica INNOVARE RINNOVANDO LA RETE CHE ACCOGLIE Nome della scuola RICERCA-AZIONE DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Tipo di Scuola Docente/i Classe coinvolta PROCESSO COGNITIVO:... Tipologia di esercitazione: Modalità, fasi e strumenti di realizzazione Prodotto ottenuto (l elaborato degli alunni, le risposte degli alunni, schema, mappa concettuale, diapositive) Valutazione degli alunni (libera, debriefing) Valutazione dell insegnante 9

10 ALL. 2 ELENCO DELLE ESPERIENZE DIDATTICHE TITOLO Il piccolo principe Prescrittura Precalcolo Nel paese dei folletti Creare storie con relazioni inconsuete SEZIONE 4-5 anni Vigne SCUOLA DELL INFANZIA PROCESSI COGNITIVI Dialettici SCUOLA 5 anni Terza Cretarossa Sant Angelo a 3 anni San Giorgio la Molara Sasso San Giorgio la Molara DOCENTE M. Cucciniello A Iampietro E. Piantadosi E. Marotti M. Zollo M. Mirra D. Borrelli SCUOLA PRIMARIA TITOLO CLASSE PROCESSI COGNITIVI SCUOLA DOCENTE La storia della formica Lola Il mercato delle parole Riflessione metalinguistica Gli animali nei mesi freddi Il rapporto di inclusione tra le parole Rico la peste odia la verdura Ceppaloni Terza Terza Sant Angelo a Sasso Sant Angelo a Sasso San Giorgio la Molara Dialettici Induttivo Grappolo associativo Sant Angelo a Sasso Sant Angelo a Sasso San Giorgio la Molara A. De Rosa S. Fierro L. Di Matteo De Palma, Laudato, Frangiosa, Petrone De Palma, Laudato, Frangiosa, Petrone A. Pannella M. Iannella A. Salza 10

11 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO TITOLO CLASSE PROCESSI COGNITIVI SCUOLA DOCENTE Dentro il numero Il testo narrativo Il concetto di concetto Il telegiornale pazzo Giochi di parole Costruzione di un testo argomentativo I quadrilateri Prima Prima Ceppaloni Apollosa Pagoveiano Prima Sant Angelo a Sasso Prima Buonalbergo Seconde San Giorgio la Molara Rete semantica Dialettico Induttivo Sant Angelo a Sasso San Giorgio la Molara San Giorgio la Molara M. Bocchicchio M. Di Giovanni R. Rossi R. Saccone E. Santarcangelo A. Intorcia M. Di Giulio A. Martino 11

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