UNA POPOLAZIONE CHE INVECCHIA GLI ANZIANI: LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA A MANTOVA

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1 ASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA UNA POPOLAZIONE CHE INVECCHIA GLI ANZIANI: LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA A MANTOVA Dr. Gabriele Giannella DIRETTORE: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA MANTOVA 3 MARZO 2011

2 POPOLAZIONE ULTRA 60 A MANTOVA NEL 2009 PROVINCIA DI MANTOVA - ANNO 2009 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE 60 E + PER CLASSI QUINQUENNALI DI ETA' NUMERO CLASSI ETA'

3 LE PROSPETTIVE: CRESCITA NEL TEMPO PROVINCIA DI MANTOVA POPOLAZIONE > 65 ANNI proiezione numerosità anno

4 LE PROSPETTIVE: DIVERSITA NEI VARI DISTRETTI PROVINCIA DI MANTOVA INCREMENTO POPOLAZIONE > 65 ANNI PER DISTRETTO BASE 2008 = INCREMENTO DISTRETTI ASOLA GUIDIZZOLO MANTOVA OSTIGLIA SUZZARA VIADANA

5 LE PROSPETTIVE: GLI ULTRAOTTANTENNI PROVINCIA DI MANTOVA PROIEZIONE NUMERO ANZIANI > 85 ANNI NUMERO ANNI

6 LA SITUAZIONE scenario demografico e sociale caratterizzato da alcuni aspetti nodali: a. invecchiamento della popolazione, in particolare aumento della speranza di vita in età avanzata; b. aumento della prevalenza di anziani affetti da malattie croniche che inducono la perdita dell autosufficienza; c. crisi della famiglia, come luogo di contenimento delle difficoltà dei componenti più fragili e quindi incertezza sul futuro dei sistemi di caregiving informale; d. difficoltà a proporre modelli verificati di risposta agli specifici problemi clinico-assistenziali; e. perdurante limitazione delle risorse destinate all area della cronicità.

7 LA FAMIGLIA PROVINCIA DI MANTOVA PERCENTUALE DI FAMIGLIE PER NUMERO DI COMPONENTI 30,00 28,33 28,86 25,00 22,17 PERCENTUALE 20,00 15,00 10,00 14,74 5,00 0,00 4,10 1,22 0,37 0, N COMPONENTI

8 MOMENTO CRITICO Andare in pensione oggi significa affrontare una fase che rappresenta quasi un quarto dell intera vita umana, caratterizzata dal mantenimento delle capacità psico-fisiche e delle esigenze di valorizzazione personale.

9 MALATTIE CRONICHE Le malattie croniche di cui soffrono 64,9 28,6 37,9 45,2 38,0 51,9 34,9 46,4 16,7 12,2 8,1 3,9 12,9 18,9 21,3 6,9 18, ,8 8,7 6,8 6,4 3,9 4,1 diabete ipertensione artrosi, artrite osteoporosi (solo donne) malattie cuore disturbi nervosi anni anni 75 anni e oltre media totale popolazione Fonte: Istat, 2003

10 LA DEMENZA Prevalenza della Demenza Lucca U. et al., 2001.

11 PIANO DI PREVENZIONE PIANO NAZIONALE PREVENZIONE L'invecchiamento della popolazione incide sui bisogni sanitari perché il quadro epidemiologico conseguente vede il prevalere di alcune tipologie di patologie (cronico-degenerative, cardiovascolari, tumorali) che se non adeguatamente prese in carico possono esitare in stati più o meno gravi di disabilità. In questo quadro, appare evidente il valore del ruolo della prevenzione terziaria che è chiamata ad intervenire nei processi assistenziali al fine di garantire la continuità della presa in carico e la integrazione degli interventi socio-sanitari anche se sembra ancora mancare una consapevolezza diffusa e condivisa sulla sua missione e sulla sua funzione : progettare dei percorsi che siano in grado di ridurre il peso delle complicanze ed in particolare della non autosufficienza

12 IL CARICO ASSITENZIALE

13 IL CARICO ASSISTENZIALE

14 IL CARICO ASSISTENZIALE

15 GRANDI VECCHI ricoveri in RSA a tassi attuali (5,26%) di soggetti >

16 PREVENZIONE TERZIARIA domanda crescente di assistenza che si connota almeno per tre elementi: la lunga durata ; la necessità di essere erogata in ambiti molto diversi (domicilio, ambulatorio, residenza intermedia, ospedale); la necessità di essere supportata da adeguati servizi sociali. Promuovere la prevenzione terziaria sta allora a significare promuovere il disegno e la implementazione di percorsi che garantiscano la continuità della presa in carico - migliorando la integrazione all'interno dei servizi sanitari e tra questi e i servizi sociali - di target particolarmente fragili, quali anziani, malati cronici, portatori di polipatologie, disabili, ecc.

17 PROMOZIONE DELLA SALUTE: PRINCIPI PROMOZIONE DELLA SALUTE processo che consente alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla (OMS), 1986 CARTA di OTTAWA PRINCIPI Costruire una politica pubblica per la tutela della salute che coinvolga tutti i settori della società non solo quello sanitario Creare ambienti favorevoli alla salute Rafforzare l azione della comunità Sviluppare le capacità personali per rendere i cittadini interlocutori responsabili Riorientare i servizi sanitari verso un percorso che va oltre l erogazione di assistenza sanitaria

18 PROMOZIONE DELLA SALUTE: PRINCIPI LA SALUTE DA PROBLEMA DELLE STRUTTURE SANITARIE A RESPONSABILITA SOCIALE CONDIVISA

19 PROMOZIONE DELLA SALUTE: LA RETE COLLABORATIVA TRASVERSALITA LE COLLABORAZIONI CON L ESTERNO

20 PREVENZIONE COMPLICANZE E RECIDIVE Programma - Prevenzione e controllo delle malattie cronicodegenerative a eziologia multifattoriale e maggior rilevanza: tumori, malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie

21 PREVENZIONE COMPLICANZE E RECIDIVE 6.6. Programma Contribuire al miglioramento della rete dei servizi di assistenza ad anziani e disabili 6.6.a. Progetto: Analizzare i dati epidemiologici e delle prestazioni fornendo un quadro complessivo ai decisori

22 LA PREVENZIONE La logica dell intervento che si vuole mettere a punto è quindi rivolta a strutturare iniziative di promozione della salute in termini di: - prevenzione primaria, attraverso il miglioramento degli stili di vita come elemento fondamentale per mantenere il più possibile a lungo lo stato di buona salute, I fattori più rilevanti su cui agire: alimentazione (sia in termini quantitativi che qualitativi) attività fisica incidenti domestici fumo consumo di alcool aspetti relazionali e sociali - prevenzione secondaria rivolti alla sensibilizzazione al controllo del proprio stato di salute utilizzando tecniche appropriate ed evitando il ricorso ad esami ed accertamenti di non provata predittività ed efficacia - prevenzione terziaria, rivolta a coloro che sono affetti già da patologie croniche per sostenere malati e famiglie nella gestione corretta della patologia sia in ordine agli stili di vita sia in ordine alla continuità e correttezza nella gestione degli aspetti del controllo e della cura delle patologie. Anche in questo caso i fattori di rischio che si intendono affrontare sono quelli indicati in precedenza. Oltre agli altri fattori (alcol, fumo,incidenti domestici e stradali) che dovranno essere comunque perseguiti, appaiono tuttavia determinanti, perchè baricentrici rispetto al complesso di malattie che vanno sotto questo nome, la lotta all eccesso ponderale (alimentazione e attività motorie) e l aspetto cognitivo (relazioni sociali)

23 STRATEGIE Per lo sviluppo ottimale della gestione integrata delle malattie croniche, appare fondamentale assicurare : il sostegno e il rafforzamento delle risorse del paziente e della sua famiglia che, se ben motivati ed istruiti, aderiscono meglio al trattamento e gestiscono autonomamente parti della cura ; il supporto forte alle cure primarie, che consiste essenzialmente nella messa a punto di un piano di controlli e trattamenti, nonché nella verifica che il paziente effettui tali controlli e i trattamenti (case management); l'integrazione tra le diverse strutture assistenziali (strutture di assistenza primaria, ospedali, pronto soccorso, ecc), cui ci si riferisce anche con i termini di continuità assistenziale e integrazione tra ospedale e territorio ; la valutazione dell'andamento della malattia e l'individuazione dei punti critici (disease management).

24 EDUCAZIONE TERAPEUTICA Educazione Terapeutica al Paziente E finalizzata ad aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia e il suo trattamento, a cooperare con gli operatori sanitari, a vivere una vita sana e a mantenere o migliorare la loro qualità di vita.

25 EDUCAZIONE TERAPEUTICA Educazione Terapeutica e Riabilitazione ETP componente fondamentale della riabilitazione intesa come processo di soluzione di problemi Tre aspetti : gestione aspetti medici (farmaci, esercizi ecc.) cambiamenti ruolo e stile di vita (famiglia, lavoro ecc.) coping (far fronte) alla ansia, frustrazione, depressione ecc. derivate dalla malattia

26 ASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA GRAZIE PER L ATTENZIONE È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa. F.D. ROOSEVELT

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