Testi ed immagini ad uso esclusivamente didattico

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1 Testi ed immagini ad uso esclusivamente didattico

2 CITTA DI VENEZIA MUNICIPALITA CHIRIGNAGO ZELARINO SERVIZIO EDUCATIVO L arte serve a creare una comunione, creare dei legami con gli altri e con ciò che ci circonda, in una visione e sforzo condivisibile [1]. Il nostro intento pedagogico parte dalla consapevolezza che il bambino, il suo gioco, le sue produzioni parlano dell esperienza di vita, comunicano la sua visione del mondo ed è per questo che possono essere letti come produzioni artistiche. Nelle nostre intenzioni più che far vedere arte vogliamo far fare arte ai bambini, aprire un altro punto di vista, aprire porte, risolvere problemi, farne una questione d intelligenza in termini di sviluppare collegamenti. Capire che cos è l arte è una preoccupazione inutile dell adulto, capire come fare a farla è un interesse autentico del bambino [2]. Le nostre caratteristiche non saranno di formare soggetti bravi a dipingere o disegnare, ma di stimolare un certo senso del collegamento, che è dei pensieri arditi, capaci di mettere insieme cose all apparenza distanti, o del poter capovolgere il mondo; ciò significa avere sempre a disposizione un altro punto di vista, o quantomeno, cercare nuove angolazioni. Lavoreremo sull unicità e sull irripetibilità che è propria delle produzioni del bambino. I nostri percorsi laboratoriali apriranno i bambini alla conquista di tecniche sempre più raffinate al fine di dire di sé, del modo con cui i bambini vedono e guardano al mondo che li circonda e del mondo stesso che essi sono e si portano dentro.

3 METODOLOGIA Il laboratorio Introdurremo tecniche miste, sia come attitudine e concetto, sia nel loro utilizzo; avremo a disposizione molti materiali e tanti modi per poter fare: questa fusione, decisione, incontro, genera nuove soluzioni, conflitti e stratificazioni. Questa possibilità di passare da un materiale all altro e di metterli insieme, ricercando e ricreando armonie, permette ai bambini di sperimentare difficoltà, di risolvere problemi. All insegnante è dato di pre-vedere le variabili all interno dello schema, preparare il terreno, proponendosi non più come protagonista del processo d insegnamento, bensì come facilitatore del processo di apprendimento del bambino: quest ultimo potrà così costruire il suo percorso, modellarlo a suo piacimento, scegliere tra diverse soluzioni e, in tale scelta, sentirsi libero di esprimersi, di raccontare di sé, di essere, conquistando spazio in molteplici e impreviste direzioni.

4 I nostri obiettivi Sollecitare un atteggiamento curioso e permettere di affinare un controllo e una padronanza di questa curiosità; conoscere le regole del caso, usarle per accedere e accendere questi meccanismi che favoriscono la creatività. Offrire la possibilità ai bambini di infrangere le regole rimanendo comunque dentro ad un sistema di regole. Dare uno strumento per esprimersi, per esprimere le proprie emozioni, per favorire uno scambio con ciò che sta fuori da sé, con l altro, riceverne un impressione, mettersi in ricezione tenendo i sensi all erta. Progetto 2009/2010 Nel progetto dell anno 2008/2009 abbiamo preso come riferimento il movimento e le opere artistiche chiamato Tresh Art, che utilizzava spazzatura, o comunque scarti d uso, per creare oggetti ironicamente artistici. Nell anno 2009/2010 invece ci siamo inoltrati nelle significative correnti artistiche che hanno caratterizzato l Arte contemporanea, come quelle di Klee, KandinsKy, Mirò, Pollock, Mondrian etc, perciò abbiamo deciso di aderire al progetto didattico A scuola di Guggenheim Arte e Scienza, articolato in fasi formative per le insegnanti e per i bambini. Il progetto si è così articolato: il convegno di presentazione dei percorsi didattici; gli incontri formativi per i docenti; la presentazione del progetto che le insegnanti intendono sviluppare; la visita al museo con i bambini e il laboratorio; la documentazione finale delle attività svolte, anche attraverso gli elaborati prodotti dai bambini che verranno esposti dalla Collezione Peggy Guggenheim in Aprile 2010; la pubblicazione sul sito del museo dei progetti realizzati.

5 Tra i vari percorsi didattici proposti dal museo abbiamo scelto Folle Genialità, proposta che intende discutere sulle motivazioni e gli stereotipi che hanno portato alla diffusione del mito del genio pazzo. A partire da questa considerazione abbiamo messo alla prova, prima ancora che i bambini, noi stesse e il nostro modo di lavorare, allontanandoci dalla proposta di attività che portano alla costruzione di prodotti già chiari e confezionati sulle nostre menti, per lasciar spazio al mistero, alla sorpresa, allo stupore condiviso tra adulto e bambino, alla meraviglia di una scoperta fatta insieme. Allora l arte è Intesa come processo di inesauribile conoscenza ed indagine su se stessi e su ciò che ci sta intorno; arte come possibile luogo di costruzione delle identità Arte come meccanismo di stupore o macchina di e per la curiosità; arte come ragnatela che impiglia, filo che annoda e collega mondi [3]. [1] Gerhard Richter, in Fabbri M., Caggio F., Cortesi O., Un paese di sguardi, ed. junior, Azzano San Paolo (BG), 2005, p. 43. [2] Roberto Pittarello. [3] Fabbri M., Caggio F., Cortesi O., Un paese di sguardi, ed. junior, Azzano San Paolo (BG), 2005, p. 4.

6 DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO

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