Valutazione del DOLORE
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1 Valutazione del DOLORE non si può trattare il dolore se prima non si valuta e misura LA TERAPIA DEL DOLORE NEL BAMBINO
2 Valutazione del dolore Misurazione del dolore
3 Valutazione del dolore ANAMNESI E.O. precedenti esperienze descrizione dolore attuale Generale e locale MISURAZIONE DEL DOLORE
4 1. ANAMNESI 1. Anamesi globale 2. Precedenti esperienze 3.Descrizione dolore attuale 4. Situazione affettiva e familiare
5 1. ANAMNESI Descrizione dolore attuale (SISTEMA PQRST) PROVOCATION Da cosa è provocato il dolore Che cosa lo fa peggiorare /migliorare? QUALITY Che tipo di dolore è? A cosa assomiglia? REGION Dove è il dolore? Dove si irradia? SEVERITY TIMING Quanto è forte? C è sempre o va e viene? Da quanto tempo dura?
6 1. ANAMNESI L attenta raccolta di informazioni sul dolore provato, facilita la diagnosi e quindi dà maggiori possibilità di riuscita al trattamento E quindi importante consentire al paziente, per quanto possibile per età e condizioni cliniche, e/o i suoi genitori, di narrare l esperienza dolosa vissuta.
7 2. ESAME OBIETTIVO a. Generale b. Sede del dolore c. Altre regioni d. Sistema nervoso e. Sistema muscolo scheletrico
8 2. ESAME OBIETTIVO a. Generale Aspetto generale e parametri vitali Evidenti anomalie (es. dimagramento, atrofia muscolare, deformità, distrofia cutanea) Qualsiasi manifestazione oggettiva di dolore (es: espressione del viso, rigidità)
9 2. ESAME OBIETTIVO b. Sede del dolore Ispezione della sede del dolore Palpazione della sede per valutare la dolorabilità e la relazione della dolorabilità con reperti soggettivi e oggettivi Percussione per provocare, riprodurre o valutare il dolore Usare un pennello, un pizzico, una puntura, un graffio per valutare allodinia, iperestesia, iperalgesia Definire gli effetti dei fattori fisici sul dolore
10 2. ESAME OBIETTIVO c. Altre regioni In base all anamnesi o alla valutazione della sede del dolore
11 2. ESAME OBIETTIVO d. Sistema nervoso Deficit sensoriali (udito, vista) anomalie della sensibilità (parestesie, disestesie, allodinia, iperpatia) anomalie/deficit motori (astenia, iper-reflessia, iporeflessia) Perdita della coordinazione Disfunzione neurovegetativa (arrossamento cutaneo, sudorazione anomala) Anomalie/deficit di orientamento, memoria, umore, linguaggio
12 2. ESAME OBIETTIVO d. Sistema muscolo-scheletrico Costituzione, postura, simmetria complessiva Anomalie della curva vertebrale, dell allineamento degli arti e altre deformità Movimenti anomali e/o anomalie della marcia Estensione del movimento Valutare tono, volume, forma, forza, estensione del movimento dei muscoli Osservare la presenza di anomalie (astenia, atrofia, ipertrofia, irritabilità, dolorabilità, punti trigger)
13 Possono essere utili, per arrivare alla diagnosi eziologica del dolore, alcune indagini ematochimiche e strumentali, orientate da anamnesi ed E.O.
14 3. MISURAZIONE del DOLORE Misurare il dolore significa renderlo quantificabile utilizzando strumenti adeguati, efficaci e validati La misurazione del dolore permette di : 1. valutare il livello di dolore attuale 2. analizzare l andamento nel tempo, 3. scegliere l approccio analgesico adeguato, 4. monitorare gli effetti del trattamento scelto, 5. utilizzare un linguaggio comune tra operatori
15 misura zione EFFICACE APPLICABILE? Accettazione del Bambino Facilità di applicazione Tempo Eterogeneità Pazienti con problemi comunicativi Famiglia
16 Misurazione del dolore Parametri fisiologici Parametri comportamentali Autovalutazione Eterovalutazione Valutazione strumentale
17 C O N S E N S O OGGETTIVITA SCARSA SPECIFICITA STRESS fisiologici
18 PARAMETRI COMPORTAMENTALI me to di Pianto Espressione facciale Movimenti corporei Modificazioni emozionali SCARSA SPECIFICITA STRESS??????????????????????????????????????????
19 Valu ALTERAZIONE della MOTILITÀ tazio POSIZIONI di DIFESA ATONIA PSICOMOTORIA DISTURBI del RITMO CIRCADIANO ne DIFFICOLTÀ di RELAZIONE comportamenti
20 AUTO VALUTAZIONE me to di THE GOLD STANDARD 1. Descrizione del dolore 2. Scale del dolore E B M
21 CHEOPS OPS
22 ETERO-VALUTAZIONE Variabilità di risultati Utili nei Bambini con problemi relazionali o/e motori
23 I NUMERI.. 0 No dolore 1-3 Dolore lieve 4-6 Dolore moderato 7-10 Dolore importante
24 Misurazione del DOLORE Non-Communicating Children s Pain Checklist (NCCPCs) Face Leg Activity Cry Consolability (FLACC) Paediatric Pain Profile (PPP) The Individualized Numeric Rating Scale (INRS)
25 Misurazione del DOLORE: NCCPC-R La Checlcklist è di 30 items, divisi in 7 gruppi. Ciascun item prevede un punteggio che va da 0 a 3 (score totale da 0 a 90). E prevista per pazienti da 3 a 18 anni che presentano deficit cognitivo, con o senza problamtiche fisiche. Studiata per dolori di breve e lunga durata e per il dolore acuto procedurale o
26 Misurazione del DOLORE :FLACC The FLACC behavioral pain tool has excellent reliability and validity in assessing pain in critically ill adults and children. Although similar in content to other observational pain scales, the FLACC tool may offer an advantage: it can be used across populations and settings, and FLACC scores are comparable to scores generated by using 0-to-10 numberrating scales.
27 Misurazione del DOLORE: valutazione indiretta dei genitori
28 Misurazione del dolore Quali scale?
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31 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC
32 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC Consigli per la somministrazione Far riferimento allo stato del bambino per definire gli items: Pazienti in stato di veglia: Osservare il bambino da 1 a 5 minuti. Osservare le gambe e il corpo non coperti da lenzuola o altro, osservare la reattività, la tensione e il tono muscolare del corpo. Attuare interventi consolatori, se necessario. Pazienti addormentati: Osservare per almeno 5 minuti. Osservare il corpo e le gambe non coperti da lenzuola o altro. Toccare il corpo e valutare la tensione e il tono muscolare
33 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC: Consigli per la somministrazione Non interpretare in modo soggettivo il comportamento del del bambino: il foglio di scoring deve essere letto attentamente, al fine di evitare sovra o sottostime della condizione di dolore del bambino Attenzione a distinguere la posizione di veglia rilassata da quella fissa e rigida. Seguire le indicazioni corrette relativamente al timing di osservazione del neonato/bambino.
34 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER 0 NESSUN MALE 2 UN PO DI MALE 4 UN PO PIU DI MALE 6 ANCORA PIU MALE 8 MOLTO PIU MALE 10 IL PEGGIOR MALE POSSIBILE
35 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER Consigli per la somministrazione Per aiutare il bambino nella scelta, si può suggerire che la faccia corrispondente a nessun male (0) corrisponde alla faccia molto felice perché non ha nessun male e che quella estrema corrispondente al peggior male possibile rappresenta la faccia che ha il peggiore male che si possa immaginare, anche se non è necessario che tu pianga quando hai tutto quel male.
36 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER: Errori da evitare - Attenzione al rischio che il bambino interpreti in modo inadeguato la richiesta, indicando la faccia che egli stesso ha nel momento in cui viene somministrata la scala - Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o anticiparla. -Attenzione a non modificare la terminologia usata nella scala
37 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER Errori da evitare - Attenzione a non chiedere l intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo già trascorso - Se il bambino chiede che vuol dire il peggior dolore possibile, non fare esempi che abbiano a che fare con esperienze o supposizioni personali, ma dire semplicemente il peggior dolore che tu possa immaginare anche se se non è necessario che tu pianga quando hai tutto quel male.
38 Bambino di età > 8 anni SCALA NUMERICA Nessun dolore Il peggior dolore possibile
39 Bambino di età > 8 anni SCALA NUMERICA: Errori da evitare Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o anticiparla Attenzione a non modificare gli item, usando terminologie diverse da quelle indicate dalla scala stessa. Attenzione a non chiedere l intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo già trascorso Se il bambino chiede che cosa vuol dire il peggior dolore immaginabile, non fare esempi che abbiano a che fare con esperienze o supposizioni personali dell operatore, ma dire semplicemente il peggior dolore che tu possa immaginare.
40 SCALE ALGOMETRICHE Sopra i 4 anni (Evidenza A/B) Possibilità di scelta fra due (Evidenza B) Formazione (Evidenza A/B)
41 Come Chiedere? Relazione Situazione Genitori (evidenza A/B) Come Valutare? Relazione Situazione Genitori (evidenza A/B) E B M
42 Sempre alla prima ammissione Almeno due volte al giorno Prima-dopo interventi dolorosi Situazioni cliniche dolorose Durante somministrazione di analgesici Dopo la sospensione di analgesici Alla dimissione Quando?
43 Non si può trattare il dolore se prima non si misura E sempre possibile misurare il dolore sia in ospedale che a domicilio E necessario usare scale validate MEMENTO
44 Valutazione del DOLORE non si può trattare il dolore se prima non si valuta e misura LA TERAPIA DEL DOLORE NEL BAMBINO
45 Valutazione del dolore Misurazione del dolore
46 Classificazione CLINICA
47 DIFFERENZIAZIONE: Dolore Acuto e Cronico DOLORE ACUTO è transitorio, campanello di allarme di danno tissutale d organo e tende a diminuire nel tempo DOLORE CRONICO è persistente, non più campanello di allarme e tende ad aumentare nel tempo DECORSO TRANSITORIO PERSISTENTE, associato a periodi di riacutizzazione PERCEZIONE POSITIVA: avvertimenti di lesione o malattia NEGATIVA: debilitante e privo di scopo utile all organismo
48 DIFFERENZIAZIONE: Dolore Acuto e Cronico DOLORE ACUTO DOLORE CRONICO attivazione nocicettori afferenti attivazione autonomica Possibile inibizione della percezione ma non dei meccanismi di intervento Abituazione delle risposte vegetative ed endocrine È uno STRESSOR che coinvolge la sfera fisica, psicologica, familiare e sociale del bambino diventa MALATTIA!!!
49 Fattori COMPORTAMENTALI REAZIONI del bambino di fronte al dolore ACUTO - Pianto, disperazione, agitazione - Alterazione parametri fisiologici Dolore ACUTO DISTRESS REAZIONI del bambino di fronte al dolore CRONICO - sconforto, sfiducia, depressione - inattività, passività, inespressività, evita proprie attività Dolore CRONICO INVALIDITA REGRESSIONE
50 Fattori EMOZIONALI Dolore ACUTO (procedura) Ansia, paura, rabbia, distress esacerbano il dolore La gestione inadeguata di passate esperienze induce livelli d ansia difficilmente gestibili La perdita di controllo e la paura per ciò che avverrà esacerbano il dolore
51 Fattori EMOZIONALI Dolore CRONICO Ansia, paura, irritazione, depressione spesso associate I bambini più grandi manifestano timore per le conseguenze Per molti bambini con dolore cronico, l ansia evocata da procedure invasive rappresenta l aspetto peggiore della malattia
52 Definizione di nocicezione Si definisce NOCICEZIONE la RICEZIONE, la TRASMISSIONE e l ELABORAZIONE CENTRALE dello stimolo nocivo (corrispondente ad uno stimolo che può essere in atto o solo potenziale)
53 VIE DEL DOLORE ELABORAZIONE CENTRALE Sistema limbico Talamo Corteccia somatosensoriale 3 Neurone TRASMISSIONE RICEZIONE Sistema mediale Formazione reticolare Corno dorsale Ganglio Nervo Nocicettori Sistema laterale Troncoencefalo Fasci ascendenti Midollo 2 Neurone 1 Neurone
54 Classificazione EZIOPATOGENICA NOCICETTIVO
55 Classificazione EZIOPATOGENICA NOCICETTIVO: attivazione nocicettori di - cute - mucose - organi interni escluso il sistema nervoso NEUROPATICO: origina da anomalie della trasmissione degli impulsi secondarie a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso periferico o centrale. PSICOGENO: Frequentemente tende a cronicizzare e si accompagna ad iperalgesia, allodinia e/o ad altre modificazioni della sensibilita Il dolore di origine psichica deriva dall anomala interpretazione dei messaggi percettivi normalmente avviati e condotti.
56 TIPI di DOLORE DOLORE PROPRIOCETTIVO COMPONENTE PSICOLOGICA somatico viscerale DOLORE NEUROPATICO DOLORE PSICHICO DOLORE MISTO
57 DOLORE MISTO NOCICETTIVO NEUROPATICO PSICOGENO
58 STIMOLO LESIVO DOLORE NOCICETTIVO Il dolore nocicettivo è provocato dall attivazione dei nocicettori a fibre Aδ e C in risposta a uno stimolo nocivo Prima sensazione di dolore immediata ed intensa Poi sensazione graduale e duratura Intensità dolore FIBRE A δ FAST PAIN FIBRE C tempo SLOW PAIN Diversamente che nel dolore neuropatico, la percezione dolorosa è strettamente correlata all intensità dello stimolo e indica la presenza di un danno tessutale reale o potenziale
59 DOLORE NOCICETTIVO a Gli organi viscerali comprendono cuore, polmoni, tratto gastroenterico, pancreas, fegato, colecisti, reni, vescica. b L iperattività simpatica comprende aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e della frequenza respiratoria, pallore, sudorazione, midriasi, nausea, vomito, bocca secca, aumento della tensione muscolare.
60 DOLORE NEUROPATICO Il dolore neuropatico origina da anomalie della trasmissione degli impulsi secondarie a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso periferico o centrale. Viene anche definito dolore patologico, in quanto non ha una funzione di allarme, ma rappresenta la malattia. Una lesione nervosa iniziale può portare a modificazioni nel SNC destinate a persistere indefinitamente per un processo di sensibilizzazione centrale ( centralizzazione del dolore) dovuto a modificazioni fisiopatologiche svincolate dall evento causale. Si spiega così perché il dolore neuropatico è spesso sproporzionato rispetto allo stimolo o si presenta anche in assenza di stimoli riconoscibili.
61 DOLORE NEUROPATICO Origine PERIFERICA Dolore dovuto ad una qualsiasi lesione presente a qualsiasi livello tra le terminazioni libere ed il ganglio della radice dorsale Da sensibilizzazione dei nocicettori 3 neurone 2 neurone Da neuroma Da dismielinosi midollo Cute
62 DOLORE NEUROPATICO Origine PERIFERICA - CENTRALE E quello dovuto ad una lesione determinatasi tra il ganglio della radice dorsale ed il rispettivo terminale centrale (dolore da deafferentazione). Si definisce periferico-centrale perché la lesione è periferica (nel 1 neurone) e l intimo meccanismo patogenetico è centrale. midollo 3 neurone 2 neurone Cute
63 DOLORE NEUROPATICO Origine CENTRALE 3 neurone E quello dovuto ad una lesione determinatasi a livello del SNC ovverosia ad un livello compreso tra il corno dorsale del midollo spinale fino alla corteccia 2 neurone midollo Cute
64 DOLORE NEUROPATICO SINTESI DIAGNOSTICA origine PERIFERICA origine CENTRALE LOCALIZATA origine CENTRALE DIFFUSA allodinia Dovuto e/o disestesia ad una qualsiasi lesione presente ipoalgesia a qualsiasi o anestesia livello dolorosa tra le terminazioni libere parossismi tipo ed scosse il ganglio elettriche della o radice dolore lancinante (precisamente dorsale localizzati) segni/sintomi Dovuto ad una simili lesione a quelli determinatasi dolore periferico tra il ganglio della radice dorsale ed il rispettivo terminale centrale localizzazione - segmentale o (dolore da - diffusa deafferentazione) (tutto/metà/parte corpo) Dovuto ad una lesione determinatasi a livello del SNC disestesia generalizzata BAMBINO INTOCCABILE compreso tra il corno dorsale del midollo spinale fino alla disestesia a mosaico (non corteccia livello neurologico )
65 DOLORE NEUROPATICO Mono / polineuropatie dolorose Dolore da deafferentazione Dolore centrale Neuropatia diabetica Neuropatia alcolica Nevralgia post-herpetica Sindrome del tunnel carpale Dolore da arto fantasma Dolore post-mastectomia Dolore post-toracotomia Lesione primaria o disfunzione del SNC Certi tipi di dolore da cancro Dolore associato a sclerosi multipla Dolore post-ictus
66 Alterazioni SENSIBILITA che accompagnano il DOLORE NEUROPATICO
67 Cosa è il dolore? debolezza effetti collaterali delle cure malattie non cancerose cancro ORIGINE SOMATICA perdita del ruolo in famiglia insonnia DEPRESSIONE stanchezza alterazioni dell'aspetto DOLORE TOTALE ANSIA paura del dolore paura della morte preoccupazioni per la famiglia perdita di controllo del proprio corpo paura dell ospedale paura del ricovero RABBIA fallimento delle cure ritardi diagnostici mancanza di visite di amici
68 Dolore da Cancro Origine Dolore provocato dalla malattia stessa: - invasione dei tessuti - compressione/infiltrazione di nervi/vasi - ostruzione di visceri - infezione - flogosi Dolore provocato dalle procedure diagnostiche: - biopsie - puntati midollari - puntura lombare - interventi chirurgici Dolore provocato da tossicità legata a terapie: - chemioterapia - radioterapia Caratteristiche del dolore Livelli di dolore fortemente collegati al trauma tessutale Sia acuto che cronico, sia nocicettivo che neuropatico Impone un trattamento aggressivo
69 Breaktrough cancer pain (BTcP)
70 Classificazione e caratteristiche del DOLORE PSICOTROPO
71 Valutazione del dolore ANAMNESI E.O. precedenti esperienze descrizione dolore attuale Generale e locale MISURAZIONE DEL DOLORE
72 1. ANAMNESI 1. Anamesi globale 2. Precedenti esperienze 3. Descrizione dolore attuale 4. Situazione affettiva e familiare
73 1. ANAMNESI Descrizione dolore attuale (SISTEMA PQRST) PROVOCATION Da cosa è provocato il dolore Che cosa lo fa peggiorare /migliorare? QUALITY Che tipo di dolore è? A cosa assomiglia? REGION Dove è il dolore? Dove si irradia? SEVERITY TIMING Quanto è forte? C è sempre o va e viene? Da quanto tempo dura?
74 IL SISTEMA PQRST Qualità (Quality/Description)) Che tipo di dolore è? A cosa assomiglia? Somatico superficiale (cutaneo) Somatico profondo Viscerale Neuropatico Acuto, pungente, urente Indistinto o fisso Associato a malessere, nausea, vomito, sintomi neurovegetativi Urente, a scossa, lancinante, compressivo, fisso, associato ad allodinia, iperalgesia Allodinia: sensazione dolorosa evocata da uno stimolo normalmente innocuo Iperalgesia: aumentata sensibilità al dolore
75 IL SISTEMA PQRST irradiazione (Region/Radiation) (Sede e Distribuizione) Dove è il dolore? Dove si irradia? Localizzato Riferito Proiettato (trasmesso) Dermatomerico Confinato alla sede di origine (cutaneo, artrite, tendinite, certi dolori viscerali) Riferito a una sede distante (angina, pancreatite, appendicite, colecistite) Segue il decorso di un nervo con distribuzione segmentale (herpes zoster) o periferica (nevralgia trigeminale) Dolore neuropatico periferico Non dermatomerico Dolore neuropatico centrale, fibromialgia Non riconoscibile Sindrome dolorosa regionale complessa
76 Breve flash Pulsante ritmico Ritmico a fasi di durata più lunga Costante (plateau) Parossistico Tempo (Durata e ritmo) (Timing/Type of Onset) IL SISTEMA PQRST C è sempre o va e viene? Da quanto tempo dura? Dolore rapido come la puntura di uno spillo Dolore pulsante come da emicrania o da odontalgia Colica intestinale Dolore che sale rapidamente o gradualmente fino a un plateau, sul quale rimane a lungo, fino alla risoluzione Dolore neuropatico Continuo fluttuante Dolore muscolo-scheletrico
77 1. ANAMNESI L attenta raccolta di informazioni sul dolore provato, facilita la diagnosi e quindi dà maggiori possibilità di riuscita al trattamento E quindi importante consentire al paziente, per quanto possibile per età e condizioni cliniche, e/o i suoi genitori, di narrare l esperienza dolosa vissuta.
78 Elementi che permettono la diagnosi del dolore Anamnesi raccolta dai familiari L anamnesi raccolta dai familiari si concentra sulle caratteristiche di: Sonno Consolabilità Socievolezza Gioco Lamenti calmo, agitato, molto perturbato, insonnia facile, difficile, molto difficile, impossibile socievole, musone, irritabile, ostile (rifiuta ogni contatto) spontaneo, gioca solo se incitato, difficile da distrarre, disinteresse totale nessuno, mostra una localizzazione, chiede una cura, si lamenta e geme
79 1. ANAMNESI L attenta raccolta di informazioni sul dolore provato, facilita la diagnosi e quindi dà maggiori possibilità di riuscita al trattamento E quindi importante consentire al paziente, per quanto possibile per età e condizioni cliniche, e/o i suoi genitori, di narrare l esperienza dolosa vissuta.
80 2. ESAME OBIETTIVO a. Generale b. Sede del dolore c. Altre regioni d. Sistema nervoso e. Sistema muscolo scheletrico
81 2. ESAME OBIETTIVO a. Generale Aspetto generale e parametri vitali Evidenti anomalie (es. dimagramento, atrofia muscolare, deformità, distrofia cutanea) Qualsiasi manifestazione oggettiva di dolore (es: espressione del viso, rigidità)
82 2. ESAME OBIETTIVO b. Sede del dolore Ispezione della sede del dolore Palpazione della sede per valutare la dolorabilità e la relazione della dolorabilità con reperti soggettivi e oggettivi Percussione per provocare, riprodurre o valutare il dolore Usare un pennello, un pizzico, una puntura, un graffio per valutare allodinia, iperestesia, iperalgesia Definire gli effetti dei fattori fisici sul dolore
83 2. ESAME OBIETTIVO c. Altre regioni In base all anamnesi o alla valutazione della sede del dolore
84 2. ESAME OBIETTIVO d. Sistema nervoso Deficit sensoriali (udito, vista) anomalie della sensibilità (parestesie, disestesie, allodinia, iperpatia) anomalie/deficit motori (astenia, iper-reflessia, iporeflessia) Perdita della coordinazione Disfunzione neurovegetativa (arrossamento cutaneo, sudorazione anomala) Anomalie/deficit di orientamento, memoria, umore, linguaggio
85 2. ESAME OBIETTIVO d. Sistema muscolo-scheletrico Costituzione, postura, simmetria complessiva Anomalie della curva vertebrale, dell allineamento degli arti e altre deformità Movimenti anomali e/o anomalie della marcia Estensione del movimento Valutare tono, volume, forma, forza, estensione del movimento dei muscoli Osservare la presenza di anomalie (astenia, atrofia, ipertrofia, irritabilità, dolorabilità, punti trigger)
86 Possono essere utili, per arrivare alla diagnosi eziologica del dolore, alcune indagini ematochimiche e strumentali, orientate da anamnesi ed E.O.
87 Valutazione del dolore Misurazione del dolore
88 3. MISURAZIONE del DOLORE Misurare il dolore significa renderlo quantificabile utilizzando strumenti adeguati, efficaci e validati La misurazione del dolore permette di : 1. valutare il livello di dolore attuale 2. analizzare l andamento nel tempo, 3. scegliere l approccio analgesico adeguato, 4. monitorare gli effetti del trattamento scelto, 5. utilizzare un linguaggio comune tra operatori
89 misura zione EFFICACE APPLICABILE? Accettazione del Bambino Facilità di applicazione Tempo Eterogeneità Pazienti con problemi comunicativi Famiglia
90 Misurazione del dolore Parametri fisiologici Parametri comportamentali Autovalutazione Eterovalutazione Valutazione strumentale
91 C O N S E N S O OGGETTIVITA SCARSA SPECIFICITA STRESS fisiologici
92 PARAMETRI COMPORTAMENTALI me to di Pianto Espressione facciale Movimenti corporei Modificazioni emozionali SCARSA SPECIFICITA STRESS??????????????????????????????????????????
93 Valu ALTERAZIONE della MOTILITÀ tazio POSIZIONI di DIFESA ATONIA PSICOMOTORIA DISTURBI del RITMO CIRCADIANO ne DIFFICOLTÀ di RELAZIONE comportamenti
94 AUTO VALUTAZIONE me to di THE GOLD STANDARD 1. Descrizione del dolore 2. Scale del dolore E B M
95 CHEOPS OPS
96 ETERO-VALUTAZIONE Variabilità di risultati Utili nei Bambini con problemi relazionali o/e motori
97 I NUMERI.. 0 No dolore 1-3 Dolore lieve 4-6 Dolore moderato 7-10 Dolore importante
98 Misurazione del DOLORE Non-Communicating Children s Pain Checklist (NCCPCs) Face Leg Activity Cry Consolability (FLACC) Paediatric Pain Profile (PPP) The Individualized Numeric Rating Scale (INRS)
99 Misurazione del DOLORE: NCCPC-R La Checlcklist è di 30 items, divisi in 7 gruppi. Ciascun item prevede un punteggio che va da 0 a 3 (score totale da 0 a 90). E prevista per pazienti da 3 a 18 anni che presentano deficit cognitivo, con o senza problamtiche fisiche. Studiata per dolori di breve e lunga durata e per il dolore acuto procedurale o
100 Misurazione del DOLORE :FLACC The FLACC behavioral pain tool has excellent reliability and validity in assessing pain in critically ill adults and children. Although similar in content to other observational pain scales, the FLACC tool may offer an advantage: it can be used across populations and settings, and FLACC scores are comparable to scores generated by using 0-to-10 numberrating scales.
101 Misurazione del DOLORE: valutazione indiretta dei genitori
102 Misurazione del dolore Quali scale?
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105 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC
106 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC Consigli per la somministrazione Far riferimento allo stato del bambino per definire gli items: Pazienti in stato di veglia: Osservare il bambino da 1 a 5 minuti. Osservare le gambe e il corpo non coperti da lenzuola o altro, osservare la reattività, la tensione e il tono muscolare del corpo. Attuare interventi consolatori, se necessario. Pazienti addormentati: Osservare per almeno 5 minuti. Osservare il corpo e le gambe non coperti da lenzuola o altro. Toccare il corpo e valutare la tensione e il tono muscolare
107 Neonato e in età pre-verbale al di sotto dei tre anni SCALA FLACC: Consigli per la somministrazione Non interpretare in modo soggettivo il comportamento del del bambino: il foglio di scoring deve essere letto attentamente, al fine di evitare sovra o sottostime della condizione di dolore del bambino Attenzione a distinguere la posizione di veglia rilassata da quella fissa e rigida. Seguire le indicazioni corrette relativamente al timing di osservazione del neonato/bambino.
108 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER 0 NESSUN MALE 2 UN PO DI MALE 4 UN PO PIU DI MALE 6 ANCORA PIU MALE 8 MOLTO PIU MALE 10 IL PEGGIOR MALE POSSIBILE
109 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER Consigli per la somministrazione Per aiutare il bambino nella scelta, si può suggerire che la faccia corrispondente a nessun male (0) corrisponde alla faccia molto felice perché non ha nessun male e che quella estrema corrispondente al peggior male possibile rappresenta la faccia che ha il peggiore male che si possa immaginare, anche se non è necessario che tu pianga quando hai tutto quel male.
110 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER: Errori da evitare - Attenzione al rischio che il bambino interpreti in modo inadeguato la richiesta, indicando la faccia che egli stesso ha nel momento in cui viene somministrata la scala - Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o anticiparla. -Attenzione a non modificare la terminologia usata nella scala
111 Bambino di età > 3 anni SCALA di WONG-BAKER Errori da evitare - Attenzione a non chiedere l intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo già trascorso - Se il bambino chiede che vuol dire il peggior dolore possibile, non fare esempi che abbiano a che fare con esperienze o supposizioni personali, ma dire semplicemente il peggior dolore che tu possa immaginare anche se se non è necessario che tu pianga quando hai tutto quel male.
112 Bambino di età > 8 anni SCALA NUMERICA Nessun dolore Il peggior dolore possibile
113 Bambino di età > 8 anni SCALA NUMERICA: Errori da evitare Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o anticiparla Attenzione a non modificare gli item, usando terminologie diverse da quelle indicate dalla scala stessa. Attenzione a non chiedere l intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo già trascorso Se il bambino chiede che cosa vuol dire il peggior dolore immaginabile, non fare esempi che abbiano a che fare con esperienze o supposizioni personali dell operatore, ma dire semplicemente il peggior dolore che tu possa immaginare.
114 SCALE ALGOMETRICHE Sopra i 4 anni (Evidenza A/B) Possibilità di scelta fra due (Evidenza B) Formazione (Evidenza A/B)
115 Come Chiedere? Relazione Situazione Genitori (evidenza A/B) Come Valutare? Relazione Situazione Genitori (evidenza A/B) E B M
116 Sempre alla prima ammissione Almeno due volte al giorno Prima-dopo interventi dolorosi Situazioni cliniche dolorose Durante somministrazione di analgesici Dopo la sospensione di analgesici Alla dimissione Quando?
117 Non si può trattare il dolore se prima non si misura E sempre possibile misurare il dolore sia in ospedale che a domicilio E necessario usare scale validate MEMENTO
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