Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2008

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2008"

Transcript

1 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2008

2 Irisultati ottenuti nel 2008 dal sistema Regionale Trapianti evidenziano, ancora una volta, l importanza fondamentale che riveste il lavoro in rete, garanzia di efficienza, qualità e omogenea distribuzione dei servizi sul territorio. Naturalmente non sarebbe stato possibile raggiungere gli stessi obiettivi senza il contributo di tutti coloro che, ogni giorno, lavorano per dare attuazione ai programmi di donazione e trapianto. Uno dei dati di attività più interessanti è quello relativo all aumento delle segnalazioni. La rete delle rianimazioni, che consente l identificazione dei potenziali donatori, svolge un ruolo insostituibile, non solo in ospedale, ma anche sul territorio, mediante campagne di informazione e comunicazione sociale, in collaborazione con le numerose associazioni di volontariato operanti in regione. Per soddisfare al meglio i bisogni di salute dei soggetti che necessitano di un trapianto è fondamentale proseguire lungo questa strada, non soltanto garantendo l attuale eccellenza qualitativa dei servizi, ma anche agendo direttamente su tutta la popolazione, sensibilizzando i cittadini su un tema di così grande importanza, lavorando insieme sulla comunicazione, rispondendo ai dubbi e alle perplessità e favorendo così una cultura della donazione. La crescita del numero dei consensi alla donazione è un traguardo che dobbiamo raggiungere insieme per garantire una possibilità di cura a chi oggi è in attesa di un trapianto: è compito delle istituzioni e dei soggetti che operano in questa direzione creare una rete di informazione il più possibile mirata al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Mi auguro che, anche in futuro, il Piemonte possa continuare ad essere una delle regioni italiane capofila in tema di trapianti, quale riconoscimento della qualità dei servizi offerti e dell impegno di tutti gli operatori. Eleonora Artesio Assessore alla tutela della salute e sanità

3 Indice Presentazione 7 Procurement 13 Tessuti 53 Banca delle cornee 54 Donatori 14 Banca delle membrane amniotiche 64 Indici qualità, Opposizioni 18 Banca della cute 66 Attività di Prelievo 19 Attività di trapianto 21 Banca dei tessuti muscolo-scheletrici 72 Banca delle valvole cardiache 76 Numero di trapianti Laboratorio tessuto paratiroideo 78 Prelievo e scambio - Rene 26 Cellule staminali emopoietiche 80 Prelievo e scambio - Rene/Pancreas 27 Cellule staminali emopoietiche - registro 94 Prelievo e scambio - Cuore 28 Banca del sangue placentare 102 Prelievo e scambio - Fegato 29 Prelievo e scambio - Fegato Split 30 Prelievo e scambio - Polmone 31 Esito trapianti d'organo 33 Altri trapianti di cellule 108 Attività di immunogenetica 111 Appendice 115 Appendice 1 - CNT 116 Rene 34 Appendice 2 - indici qualità 120 Cuore 36 Appendice 3 - il sito internet 142 Fegato 38 Indirizzario 144 Polmone 40 Pubblicazioni scientifiche 154 Pancreas e combinati 41 Liste di attesa 43 Trapianto di rene 46 Trapianto di fegato 47 Trapianto di cuore 48 Trapianto di polmone 49 Trapianto di pancreas e combinati 50 Servizio di psicologia medica per i trapianti 51 5

4 Presentazione Regione Piemonte - Valle d Aosta 6

5 Presentazione Prof. Antonio Amoroso Il trapianto di organi o tessuti o cellule unisce aspetti di solidarietà esaltati dal valore intrinseco rappresentato dalla donazione con la complessità ed il costo della procedura sanitaria, in continuo divenire per l innovazione scientifica e tecnologica. Inoltre, nella esecuzione dei trapianti sono coinvolte numerose equipe composte da medici ed infermieri ed altro personale sanitario, provenienti da servizi e reparti differenti tra loro: con il trapianto si esalta la capacità di integrazione di competenze diverse, ed è indicatore del buon funzionamento di tutto il sistema sanitario. Il periodico resoconto da parte del Centro Regionale Trapianti (CRT) della Regione Piemonte sulle attività svolte in tema di donazione e trapianti di organi tessuti e cellule offre quindi l opportunità di porsi alcune domande su come si sia attrezzata la nostra regione in queste attività, che possono comunque estendersi alla qualità erogata da tutto il nostro servizio sanitario. In primo luogo il sistema sanitario della nostra regione riesce a rispondere in maniera efficace alla richiesta di salute dei nostri cittadini? In altre parole vengono accolte tutte le richieste di trapianto, che sono misurabili o con la numerosità delle liste di attesa o con il periodo medio di attesa dei trapianti? Dall analisi dei dati si coglie come i programmi di trapianto siano molto attivi per volumi di attività, senz altro ai primi posti nella nostra nazione. Le liste di attesa però non tendono a diminuire, soprattutto nel caso del trapianto di rene. Bisogna però considerare che il tempo di attesa non si modifica, anzi tende a diminuire (nel 2008 in media 1 anno e 8 mesi di attesa per un trapianto di rene, circa 10 mesi per il fegato e per il cuore, poco più di un anno per polmoni e pancreas) e che l aumento della lista è dato anche da una quota di pazienti di altre regioni meno attrezzate della nostra (i pazienti di fuori regione sono il 27% dei candidati in attesa di trapianto renale, il 50% di quelli in attesa di trapianto epatico, il 28% di polmone e 22% del pancreas). Senz altro è positivo il risultato del programma di trapianto di cornee, che ha visto progressivamente ridursi sia il numero dei candidati in lista (da alcune centinaia nei primi anni 2000, ad 87 alla fine del 2008) sia il tempo medio di attesa (oramai solo di un paio di mesi). Il nostro sistema trapianti ha quindi raggiunto un valido volume di attività, che potrebbe ancora migliorare, soprattutto per far fronte alle richieste di cittadini di altre regioni italiane. Una seconda domanda si riferisce alla qualità delle prestazioni offerte. Dalle valutazioni fatte dal CRT (come pure dal Centro Nazionale Trapianti) si nota come per la maggior parte dei programmi di trapianto della nostra Regione l efficacia sia pari o superiore a quella dei migliori centri europei. E da notare che per molti programmi il trapianto rappresenta una terapia salvavita (come nel caso del fegato, cuore e polmoni), mentre per altri programmi il trapianto costituisce comunque un miglioramento della qualità di vita (come nel case del rene o delle cornee). Purtroppo, coloro che non riescono ad ottenere un organo in tempo hanno una riduzione delle prospettive di vita: nel caso del trapianto di cuore o di polmone, ogni anno circa un candidato ogni 10 in attesa di trapianto muore prima di riceverlo. Occorre poi ricordare che la pratica del trapianto si poggia sulla donazione degli organi o dei tessuti da parte dei soggetti che decedono o sulla volontà di donare cellule staminali emopoietiche da parte di donatori viventi o di donne al momento del parto, nel caso del sangue placentare. Ed allora possiamo chiederci quanto sensibili siano stati i cittadini piemontesi al gesto della donazione e della solidarietà. Abbiamo vari elementi a disposizione: alcuni si riferiscono agli indici di donazione da cadavere, e sulla frequenza di opposizione da parte dei familiari. Di questo discuterà nel prossimo editoriale il responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi (CRP) Pier Paolo Donadio: la nostra regione si colloca comunque ai vertici nazionali per numero di donatori i cui organi sono stati utilizzati a scopo di trapianto (circa 31 per milione di popolazione), mantenendo una quota di opposizioni contenuta a valori fisiologici (circa 28%). Ma abbiamo anche altri indicatori, che si riferiscono alla donazione di cellule staminali emopoietiche: il numero di cittadini piemontesi che si rendono disponibili a questo gesto sono ormai quasi , 1800 dei quali hanno dato la propria disponibilità nel corso del In questo anno, 26 donatori hanno donato le proprie cellule staminali emopoietiche, portando a 235 le donazioni complessive che sono state effettuate a favore di pazienti di tutte le parti del mondo. A queste vanno aggiunte 60 unità di sangue placentare che la banca regionale ha rilasciato dall inizio della sua attività (nel 2008 sono state 8). Un ulteriore quesito può riguardare se la nostra regione offra tutti i possibili presidi trapiantologici disponibili? Per i trapianti di organi manteniamo buone posizioni. Ma per quanto riguarda i trapianti di tessuto? Tutte le nostre banche lavorano in maniera adeguata alle necessità? L utilizzo dei trapianti di tessuto è estesa e condivisa nei centri clinici? I pazienti che troverebbero vantaggio dal trapianto di tessuti vengono sempre indirizzati correttamente a questa procedura? Se il sistema dei trapianti di cornea offre buone garanzie (anche se il numero di pazienti con indicazione al trapianto osservati in regione è inferiore all atteso), i trapianti degli altri tessuti sono consolidati nella pratica sanitaria regionale? La banca della cute ha aperto l indicazione all utilizzo di trapianto di cute anche al di fuori del settore delle ustioni, ma questo percorso deve trovare ulteriori conferme. La banca delle valvole e dei segmenti vascolari ha avviato da alcuni anni con successo la raccolta e distribuzione delle valvole cardiache (con una quota di disponibilità superiore alle richieste), ma ancora deve avviare un programma di raccolta e distribuzione dei segmenti vascolari. La banca del tessuto muscolo scheletrico, che soffre di carenza di personale, governa con attenzione l attività di prelievo di osso da vivente, ma deve consolidare l attività di prelievo da donatore cadavere. La banca delle membrane amniotiche riesce a soddisfare in maniera più che soddisfacente le crescenti richieste di questo tessuto. La banca delle cornee si è poi fatta carico anche della conservazione e distribuzione di tessuto paratiroideo. E per quanto riguarda il trapianto di cellule diverse da quelle emopoietiche? Abbiamo da sostenere il programma di trapianto di insule pancreatiche, che dopo un fase di avvio che ha permesso l esecuzione di un primo trapianto, non ha ancora consolidato volumi di attività adeguati. Ed i trapianti di altre cellule staminali adulte, come quelle derivate dalla cute, dalle articolazioni o dal tessuto osseo? Finora il sistema piemontese non è stato in grado di offrirle, poiché sostanzialmente privo di strutture idonee (le cosiddette cell factories ). Nel 2008 si è però avviato un percorso con l istituzione del Centro Regionale di Medicina Rigenerativa (CRMR), che potrà permettere ai cittadini piemontesi di poter ottenere queste tipologie di trapianti. Le risposte a queste prime domande ci permettono di concludere che il sistema trapianti gode di buona salute, o invece possono essere colti elementi di preoccupazione? Certo, un primo elemento di preoccupazione deriva dalla contrazione dell impegno finanziario che viene investito nella sanità in genere. E la sanità relativa ai trapianti è senz altro costosa e certamente può risentire di un minore investimento di risorse. Nella nostra esperienza è pur vero che se organizzata in maniera efficiente, l attività di trapianto costituisce pur sempre un risparmio della spesa sanitaria. Si consideri ad esempio il caso del trapianto di rene che ha un costo di gran lunga inferiore rispetto alla dialisi. Interrompere l attenzione anche finanziaria ai programmi di trapianto costituisce alla lunga un danno grave non solo per la salute dei cittadini ma anche alle finanze della sanità pubblica. Poi sappiamo che questa attività, che è impegnativa ed estenuante, logora il personale sanitario coinvolto. L eccessivo carico di lavoro che grava sul personale impegnato ogni giorno in queste attività, la loro età che continua ad aumentare, impongono una riflessione circa la necessità di ricambio e rinnovo del personale coinvolto. E dunque anche di impegno nella formazione continua, nella motivazione del personale e nel riconoscimento del lavoro svolto. Per quanto può servire, mi sembra giusto quindi a conclusione di questa presentazione del resoconto di attività 2008, ringraziare tutti coloro che grazie al loro lavoro, all impegno professionale che talvolta è andato oltre a quanto previsto da contratti di lavoro, alla loro passione ed entusiasmo hanno consentito di portare a compimento numerosissimi trapianti a beneficio di migliaia di pazienti. Grazie di cuore, con l augurio che professionalità, impegno, passione ed entusiasmo non declinino nel tempo e possano trovare un giusto riconoscimento. Regione Piemonte - Valle d Aosta 8 9

6 Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi Dr. Pier Paolo Donadio, Dr. Riccardo Bosco Anche il 2008 è stato, per la Regione Piemonte, un anno positivo dal punto di vista del procurement di organi e tessuti. I numeri mostrano aumenti frazionali, confermando che il sistema è stabile per quanto riguarda la donazione e il prelievo di organi, ed un incremento significativo per il prelievo di cornee. Le opposizioni alla donazione sono scese di quasi il 6 % passando dal 34,4 al 28,6 %; dato di qualche rilievo soprattutto se si considera che è in controtendenza rispetto al dato nazionale; tuttavia questa riduzione forse rappresenta un reale progresso, ma potrebbe anche essere casuale e non significativa, e su di essa non è corretto trarre alcuna conclusione se non quella che nel corso del 2009 il Coordinamento Regionale continuerà l attività mirata intrapresa in tal senso nella formazione dei rianimatori. Nel 2008 sono stati effettuati gli audit dei coordinamenti locali, e da questi è emerso un quadro della realtà piemontese certamente variegato e suscettibile di miglioramenti, anche se sostanzialmente molto positivo. Gli interventi per conseguire tali miglioramenti sono in parte legati alla capacità del coordinamento regionale di continuare a promuovere l attività di procurement, ma in parte richiederebbero un impiego di risorse nelle singole aziende al momento non disponibili. L analisi dei dati degli ultimi anni evidenzia che in Italia esiste un gruppo di regioni che si attesta stabilmente intorno ai 30 donatori per milione, con variazioni minime tra l una e l altra e tra un anno e l altro. Questo gruppo, costituito tutto da regioni del nord, distanzia nettamente le altre regioni italiane e si colloca del 50% al di sopra della media nazionale; a sua volta questo gruppo di regioni è costantemente superato dalla Toscana, che rimane al primo posto con un risultato del 10-15% superiore al gruppo delle seconde. Se si analizzano più in dettaglio le differenze tra la Toscana e il gruppo delle seconde (il Piemonte, l Emilia Romagna, il Veneto, la Liguria, il Friuli) si osserva come vi sia un divario notevolissimo nella segnalazione dei potenziali donatori. Le morti encefaliche sono infatti oltre 75 pmp in Toscana e intorno ai 50 pmp in Piemonte e nelle altre regioni simili, mentre in termini di donatori utilizzati tale differenza si ridimensiona passando a 32,6 contro pmp (La differenza tra Toscana e Piemonte nel 2008 è stata dell 1,9%). Mentre fino a quattro anni fa la proporzione tra segnalati e utilizzati era per tutti intorno al 50%, negli ultimi quattro anni la Toscana ha evidenziato una incidenza di morti encefaliche nettamente superiore a tutte le altre regioni del Paese, segnando di fatto il benchmark per quanto riguarda la segnalazione dei potenziali donatori, ma nello stesso tempo incrementando i propri donatori utilizzati assai meno di quanto lo siano i segnalati, e quindi di fatto aumentando l efficacia ma riducendo l efficienza generale del processo. La Toscana è la regione italiana che investe di più nel procurement, con un finanziamento assai più rilevante di quello del Piemonte. Ne deriva quindi una duplice considerazione. La prima è che la Toscana dimostra che anche nelle regioni cosiddette virtuose esiste una fuga di potenziali donatori tutt altro che irrilevante, poiché non c è motivo per credere che l epidemiologia della morte encefalica sia diversa in Toscana rispetto alle altre regioni. La seconda è che uno sforzo economico, organizzativo assai maggiore di quello piemontese, porta a risultati eccezionali dal punto di vista dell efficacia, ma non dell efficienza. In altre parole, il 50% di donatori potenziali in più che la Toscana segnala, solo un 10% è utilizzabile. Le domande che questi dati pongono sono due. La prima è: in Piemonte esiste una fuga di potenziali donatori legata ad una percezione di non utilizzabilità dei medesimi? La risposta a questa domanda, anche se ci può dispiacere, è certamente affermativa. La seconda domanda è più di tipo progettuale organizzativo: dobbiamo noi cercare di ottenere i mezzi e le risorse umane e finanziarie che impiega la Toscana per incrementare del 10% i donatori utilizzati? La risposta a questa domanda è assai più difficile. Soprattutto in tempi come quelli che corrono, dove la prospettiva più probabile è quella di vedere un riduzione e non incremento di investimenti in sanità. Resta il dato confortante di un sistema stabile, efficiente, e certamente anche efficace, che da quattro anni a questa parte continua ad avere una performance di tutto rispetto. Di questo ringraziamo, anche quest anno, i nostri collaboratori, i coordinatori locali e i gruppi di coordinamento, il coordinamento regionale trapianti, e, come sempre, chiudiamo questa breve presentazione con l espressione, anche a nome dei pazienti trapiantati, della nostra gratitudine ai donatori ed alle loro famiglie. Regione Piemonte - Valle d Aosta 10 11

7 Procurement Regione Piemonte - Valle d Aosta 12

8 Procurement Donatori DONATORI SEGNALATI DONATORI EFFETTIVI 53,3 p.m.p. 31,4 p.m.p. ANNO 2008 PRELEVATI NON UTILIZZATI 1% (3) DONATORI UTILIZZATI 30,7 p.m.p. NON CONSENSO 28% (66) Nel corso del 2008 i donatori utilizzati hanno registrato un ottimo risultato in Piemonte - Valle d Aosta. Si ricorda che la letteratura pone il numero teorico delle morti encefaliche intorno ai 60 p.m.p e che il dato di 53.3 segnalati conferma la stabilità raggiunta dal sistema ed il buon lavoro di identificazione dei donatori svolto dalle rianimazioni di tutta la regione. Le segnalazioni non hanno risentito delle variazioni degli anni precedenti attestandosi su numeri mensili abbastanza stabili. Da segnalare la diminuzione delle opposizioni passate dal 35% al 28,6%. ARRESTO CARDIACO 1% (2) NON IDONEI 12% (27) UTILIZZATI 58% (133) Donatori segnalati (231) Donatori utilizzati (133) Il Piemonte - Valle d Aosta mostra un discreto rialzo rispetto all anno precedente, attestandosi su livelli di prelievo ben superiori alla media nazionale e collocandosi ai primi posti tra le grandi regioni italiane Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio 8 5 Giugno 18 7 Luglio Agosto 23 Settembre Ottobre 20 Novembre 7 21 Dicembre 14 DONATORI UTILIZZATI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) , ,5 30,5 30,7 29,3 23,6 25,8 26,8 28,4 22,2 18,6 18,8 17,4 16,3 19,7 19,6 20,0 19,3 19,2 15,6 14,2 15,7 16,8 16,8 11,6 12,3 13,7 PIEMONTE ITALIA La percentuale di donatori utilizzati rispetto ai segnalati viene indicata dalla letteratura intorno al 50%. Nel 2007 in Piemonte - Valle d Aosta gli utilizzati sono stati il 56%, mentre nel 2008 sono stati il 58%. Questa percentuale dimostra quanto sia alto nella nostra regione l indice di utilizzo per il trapianto. ANNO 2007 PRELEVATI NON UTILIZZATI 1% (3) I donatori effettivi sono la somma dei donatori utilizzati e di quelli ai quali gli organi sono stati prelevati ma non trapiantati per sopravvenuta constatazione di non idoneità dopo il prelievo. La loro esistenza testimonia il tentativo del sistema di giungere al prelievo in tutti i casi in cui ciò sia anche minimamente possibile, la loro esiguità, 3 donatori in un anno, dimostra una buona capacità di individuare la non idoneità durante il periodo di osservazione e mantenimento del donatore. DONATORI EFFETTIVI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) NON CONSENSO 35% (78) ARRESTO CARDIACO 2% (5) UTILIZZATI 56% (127) 24 15,3 34,1 30,9 30,0 31,4 26,8 27,8 29,3 22,6 21, ,6 20,9 21,2 17,1 18,1 18,5 PIEMONTE ITALIA NON IDONEI 6% (14) Regione Piemonte - Valle d Aosta 14 15

9 Procurement Donatori Nel 2008 si conferma la maggior incidenza di donatori con età maggiore di 60 anni. Sostanzialmente stabili le altre cause di morte con lieve diminuzione di quelle traumatiche. 100% - 90% - 80% - 70% - 60% - 50% - 40% - 30% - 20% - 10% - 0% - 7% 40% 26% 13% 9% 5% Anno 2007 (127) > 75 anni anni anni anni anni < 15 anni Il programma di qualità del procurement avviato in Piemonte, in maniera analoga a quanto avviene in molte altre regioni, parte dall analisi di tutti i decessi che avvengono in rianimazione, qualunque ne sia la causa, indipendentemente dal fatto che si tratti di morti cardiache o di morti encefaliche. I pazienti deceduti vengono suddivisi in otto categorie a seconda della diagnosi di ingresso in rianimazione, quattro delle quali (postoperatorio neurochirurgico, trauma cranico, accidente cerebrovascolare e coma postanossico) sono compatibili con l exitus in morte encefalica, mentre le altre quattro non lo sono. DECESSI CON PATOLOGIA NON COMPATIBILE 77% (1722) 19% 34% 26% 16% Anno 2008 (133) PATOLOGIA COMPATIBILE 23% (511) Altro Postanossico Trauma 3% Vascolare 2% 100% - 80% - 60% - 40% - 20% - 5% 8% 21% 66% Anno 2007 (127) 0% - PATOLOGIA COMPATIBILE 5% 8% 16% 71% Anno 2008 (133) COMA POSTANOSSICO 17% (87) TRAUMA CRANICO 15% (77) POSTOPERATORIO NEUROCHIRURGICO 4% (20) ACCIDENTE CEREBROVASCOLARE 64% (327) Grazie al programma di qualità, per il quarto anno vengono presentati, nella tavola sinottica dell'attività delle rianimazioni, non soltanto il numero di morti encefaliche segnalate, di donatori utilizzati e le ragioni di mancato utilizzo, ma anche il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica. Viene inoltre calcolato il rapporto tra il numero di morti encefaliche effettivamente segnalate ed il numero di deceduti con diagnosi compatibile (BDI - brain death index). Il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica consente di "pesare" la reale potenzialità donativa di ogni singola rianimazione, evitando le stime generiche basate sul numero di posti letto o di decessi che non tengono conto del case mix specifico di ogni singolo reparto. Il rapporto morti encefaliche segnalate versus decessi con diagnosi compatibili, per reparti con una quantità simile di deceduti con diagnosi compatibile (là dove questa non sia troppo esigua in numero assoluto), consente di "pesare" la reale capacità di non perdere potenziali donatori per sopravvenuta morte cardiaca in soggetti con primitiva lesione encefalica. E' cruciale ribadire che questo indice acquisisce significato a mano a mano che i numeri diventano consistenti, e che è del tutto arbitraria qualsiasi valutazione su numeri piccoli. Tuttavia questo dato, già in qualche misura eloquente per il confronto tra le rianimazioni più grandi, permette da subito di rendersi conto delle differenze di case mix tra i vari ospedali, e di avvicinarsi ad un quadro più veritiero delle singole realtà. I dati delle rianimazioni con casistica più esigua possono essere facilmente accorpati per periodi più lunghi di un anno, assumendo così con l'andare del tempo una effettiva significatività. AZIENDA SANITARIA CITTA' SEGNALATI CAUSA MANCATO UTILIZZO OPPOSI- ZIONE AL PRELIEVO ARRESTO CARDIACO PROBLEMI LEGALI NON IDONEITA' EFFETTIVI EFFETTIVI TO1 MARTINI - TORINO % TO2 M. VITTORIA - TORINO % G. BOSCO - TORINO % TO3 RIVOLI % PINEROLO % CIRIE' % TO4 CHIVASSO % IVREA % TO5 CHIERI % MONCALIERI VC VERCELLI % BI BIELLA % NO BORGOMANERO % VCO VERBANIA DOMODOSSOLA % CN1 SAVIGLIANO % MONDOVI' % CN2 ALBA % AT ASTI % TORTONA % AL CASALE M.TO % NOVI LIGURE % ACQUI TERME % A.S.O. Arrigo e Biagio ALESSANDRIA % A.S.O. S. Croce e Carle CUNEO % A.O.U. Maggiore della Carità NOVARA % A.O.U. S. Luigi ORBASSANO % A.S.O. CTO/CRF/M. Adelaide C.T.O. TORINO % A.S.O. Mauriziano TORINO % A.O.U. S. Giovanni Battista TORINO % A.S.O. OIRM - S. Anna Reg. Margherita TORINO % A.S.R. AOSTA TOTALE % EFFETTIVI UTILIZZATI MULTI ORGANO BDI Regione Piemonte - Valle d Aosta 16 17

10 Procurement Indici di qualità Opposizioni alla donazione Attività di prelievo I diversi indici di qualità, riportati in dettaglio per ogni singola terapia intensiva nell appendice 2, sono riassunti nel grafico sottostante. Per ognuno di essi viene indicato il valore di tutti i centri, con il valore medio rappresentato dalla barra rossa. Si nota come vi sia una notevole dispersione per alcuni di essi. E questo il caso del BDI, che, come già detto, è molto influenzato dal case mix del centro. Altri parametri, invece, dipendono maggiormente dai modelli organizzativi di ciascun ospedale. E questo il caso, ed esempio, dell indice donatori cornea/totale decessi. Nella tabella è riportato il numero degli organi prelevati e che sono stati successivamente trapiantati. Oltre a questi, 3 cuori, non sono stati trapiantati: 2 per non idoneità dell organo, 1 non idoneo al prelievo; 1 fegato non è stato trapiantato per lesioni vascolari durante il prelievo. 43 reni non sono stati trapiantati: 13 per non idoneità dell'organo, 7 per lesioni iatrogene da prelievo, 2 non idonei per motivi vascolari, 6 non idonei per neoplasia prostatica in atto, 14 non idonei dopo biopsia, 1 per mancanza di riceventi; di 17 pancreas prelevati, 9 non sono stati trapiantati per motivi tecnico-chirurgici, 1 per patologia dell'organo e di 4 sono state utilizzate solo le insule. AZIENDA SANITARIA CITTA' DONATORI EFFETTIVI RENE CUORE FEGATO SPLIT POLMONI PANCREAS PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI TO1 MARTINI-TORINO TO2 M. VITTORIA-TORINO G.BOSCO-TORINO BDI don. cornea decessi BDI tot H BDI dec. don. encefalici cornea dec. decessi don. totali cornea tot in Hria. decessi tot H dec. encefalici dec. totali encefalici Hin ria. dec. totali in ria. dec. tot donatori encefalici dec. totali encefalici in ria. H dec. totali H dec. encefalici tot donatori letti dec. tot in ria. donatori in ria. dec. in ria. Le opposizioni alla donazione sono state nel 2008 del 28,6% in netto calo rispetto all'anno precedente (35%).Questo dato ha significato la perdita di 66 potenziali donatori. dec. encefalici dec. letti encefalici in ria. letti in ria. PINEROLO TO3 RIVOLI CHIVASSO TO4 CIRIE' TO5 CHIERI VC VERCELLI BI BIELLA NO BORGOMANERO N. Segnalazioni %. Opposizioni - 100% - 90% - 80% - 70% VCO DOMODOSSOLA MONDOVI' CN1 SAVIGLIANO CN2 ALBA AT ASTI % 32% 40% 35% 24% 33% 23% 35% - 60% - 50% - 40% - 30% - 20% TORTONA AL CASALE M.TO ACQUI TERME A.S.O. ALESSANDRIA A.S.O. CUNEO A.O.U. NOVARA A.S.O. MAURIZIANO-TORINO % A.S.O. C.T.O.-TORINO I TRIM 2007 II TRIM 2007 III TRIM 2007 IV TRIM 2007 I TRIM 2008 II TRIM 2008 III TRIM 2008 IV TRIM % A.S.O. OIRM-S.ANNA-TORINO A.O.U. S.GIOVANNI BATTISTA TORINO TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta 18 19

11 Attività di trapianto Regione Piemonte - Valle d Aosta 20

12 Attività di trapianto Numero di trapianti 2008 Numero di trapianti 2008 Nel 2008, i centri di trapianto della nostra regione hanno effettuato 350 trapianti di organi, che rappresentano il 12% di tutti i trapianti eseguiti in Italia lo scorso anno (in totale sono stati 2932). Ancora una volta i centri di trapianto di rene e di fegato dell AOU S. Giovanni Battista di Torino si sono collocati al primo posto per volumi di attività in Italia (vedi appendice 1). Il Centro di trapianti di rene di Novara e quello di cuore di Torino si sono collocati nella classifica nazionale rispettivamente al 4 ed al 8 posto. Il numero dei centri di trapianto che sono operativi appare adeguato, operando a favore di un bacino di utenza che per i trapianti salvavita è pari alla popolazione della nostra regione: tutti i centri di trapianto dell adulto hanno effettuato un numero sufficiente di interventi, come previsto dalle linee guida nazionali. Solo i centri di trapianto pediatrico, per i quali non sono stati ancora definiti standard di attività a livello nazionale, mantengono volumi ridotti di trapianti effettuati. Continua ad essere variegata l offerta trapiantologica, con possibilità di trapianti combinati di vari organi (2 trapianti di rene e pancreas e 5 di rene e fegato). Inoltre, tipologie innovative di trapianto (come quello di parti del fegato split o di trapianto di entrambi i reni in blocco) rimangono opzioni importanti offerte dai nostri centri di trapianto. CENTRO TRAPIANTI S. Giov. Battista TORINO O.I.R.M.- S. Anna TORINO Magg. della Carità NOVARA RICEVENTE ADULTO RENE RENE DOPPIO RENE +PANCREAS RENE + FEGATO RENE + cuore don. vivente RICEVENTE PEDIATRICO RENE TOTALE TOTALE RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO 177 fegato SPLIT FEGATO +RENE FEGATO DOMINO don. vivente fegato SPLIT FEGATO +RENE don. vivente S. Giov. Battista - TORINO RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO RICEVENTE ADULTO RICEVENTE ADULTO CUORE CUORE +RENE CUORE POLMONE UNILATERALE POLMONE BILATERALE PANCREAS S. Giov. Battista - TORINO O.I.R.M.- S. Anna - TORINO * * 1 Ricevente Pediatrico RENE* RENE PANCREAS FEGATO# FEGATO RENE CUORE POLMONE PANCREAS * Compresi i trapianti da vivente # Compreso 1 trapianto domino Regione Piemonte - Valle d Aosta 22 23

13 Attività di trapianto Numero di trapianti 2008 Numero di trapianti 2008 Se si valuta nel tempo l attività di trapianto dei centri del Piemonte, si nota che solo nel caso del polmone si è assistito ad un calo del numero di trapianti nel 2008 rispetto ai 2 anni precedenti. Al di là delle variazioni casuali, collegate ai piccoli numeri di questa attività, occorre però monitorare questo programma, innovandolo soprattutto nella possibilità di utilizzo di organi provenienti da donatori non convenzionali. Se i numeri complessivi dei trapianti effettuati in Piemonte assumono valori di tutto rilievo nel caso del rene, fegato e cuore, rimane ancora limitata l esperienza del trapianto di polmone e del trapianto di pancreas da solo o in combinazione con il rene. Occorre dare maggiore stabilità a questi programmi, valutando attentamente sia le potenzialità donative della nostra regione, sia la popolazione di pazienti attesi in Piemonte che potrebbero beneficiare di questi trapianti. REGIONE PIEMONTE - NUMERO TRAPIANTI DA INIZIO ATTIVITA Numero di trapianti da inizio attività TORINO S. Giovanni battista TORINO O.i.r.m. S.Anna NOVARA maggiore della carita Totale RENE* FEGATO* CUORE* POLMONE* PANCREAS* * inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente Rene* Fegato* Cuore* 135 Polmone * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente TRAPIANTI DI RENE RENE PANCREAS* NUMERO TRAPIANTI DI FEGATO* NUMERO 23,3 26,3 27,7 29,1 31,8 40,1 35,8 39,2 39,5 51,2 48,7 42,5 42,5 P.M.P. 38,3 33,7 31,8 31,4 26,8 34,1 30,7 28,4 27,7 33,9 19,2 21,2 23,3 P.M.P TRAPIANTI DI CUORE* * * *+ 1 trapianto di pancreas TRAPIANTI DI POLMONE NUMERO NUMERO 7,2 7,4 5,8 4,8 5,8 5,1 3,7 3,0 3,7 6,9 6,5 6,9 6,2 P.M.P. 2,7 3,0 1,8 2,5 1,6 1,8 1,6 1,2 2,1 1,4 2,1 3,0 1,6 P.M.P * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente Regione Piemonte - Valle d Aosta 24 25

14 Attività di prelievo e scambio Rene Rene/Pancreas Se si analizza, infine, la capacità dei nostri centri di utilizzare al meglio gli organi reperiti nel 2008 in Piemonte, si nota come sia il programma di trapianto di rene, sia quello di fegato, hanno mostrato indici di prelievo e di utilizzo apprezzabili. Nel caso dei programmi di trapianto di cuore, polmone e pancreas, sono stati prelevati nel 2008 solo una minima parte degli organi disponibili dai donatori segnalati: 15% dei potenziali donatori hanno anche donato il cuore, 6% il polmone e 2% il pancreas. Questo è giustificato dai criteri di idoneità alla donazione di questi organi, più restrittiva rispetto a rene e fegato. Se si considerano solo i donatori di età inferiore a 60 anni (limite di età che definisce l idoneità alla donazione di cuore e polmone) la percentuale dei donatori a cui è stato prelevato il cuore sale al 33% ed a cui sono stati prelevati i polmoni al 13%. Infine, i flussi di organi Piemontesi verso altre regioni (e viceversa dalle altre regioni al Piemonte) assumono valori consistenti percentualmente solo nel caso dei trapianti di cuore: quasi la metà dei cuori trapiantati in Piemonte nel 2008 provenivano da altre regioni, a testimonianza dell impegno delle equipe trapiantologiche nella buona riuscita del programma. TRAPIANTATI IN PIEMONTE 4 (2) casi PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA 4 4 (2) casi 173 TRAPIANTATI IN PIEMONTE 179*reni su 173 pazienti 6 PRELEVATI IN 1 Bolzano 1 Em. Romagna 3 OCST 1 NITp * Compresi 5 combinati con fegato PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 43 PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI FUORI REGIONE 3 Em. Romagna 2 Toscana 2 Puglia 6 NITp Pancreas isolato PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI IN PIEMONTE PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 14 Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE 71% Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE 2% Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione ORGANI PRELEVATI IN REGIONE e OVUNQUE TRAPIANTATI 93% Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati - Regione Piemonte - Valle d Aosta 26 27

15 Attività di prelievo e scambio Cuore Fegato TRAPIANTATI IN PIEMONTE PRELEVATI IN 4 Toscana 2 Em. Romagna 4 Puglia 1 NITp 1 OCST PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 3 5 TRAPIANTATI FUORI REGIONE 1 Em. Romagna 3 NITp 1 OCST TRAPIANTATI IN PIEMONTE 129* 23 PRELEVATI IN 5 Em. Romagna 8 Puglia 1 Toscana 6 NITp 2 OCST 1 Estero TRAPIANTO ESEGUITO 01/01/ PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA * Compresi 5 combinati con rene. Escuso 1 tx domino PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 1 11 TRAPIANTATI FUORI REGIONE 4 Em. Romagna 1 Toscana 1 Puglia 3 NITp 2 OCST Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati * CALCOLATO SUI DONATORI UTILIZZATI DI ETA <60 ANNI 15% 33%* 75% Regione Piemonte - Valle d Aosta 28 29

16 Attività di prelievo e scambio Fegato Split Polmone TRAPIANTATI IN PIEMONTE 6 (5) 4 (3) PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA 2(2) 4 (2) 2 (2) TRAPIANTATI FUORI REGIONE 2 (2) NITp Oltre ai trapianti di organi, è cresciuto in Piemonte anche il sistema di donazione e trapianto di tessuti, con il consolidamento delle banche di tessuto istituite a livello regionale (sono 6: cornee, sangue placentare, cute, membrane amniotiche, tessuti muscolo-scheletrici, vasi e valvole). I volu- i di attività sono cresciuti, in maniera più evidente i prelievi di cornee, membrane amniotiche e valvole cardiache.quest ultima attività ha pressoché raddoppiato i sui volumi, ponendosi in maniera rilevante come valida alternativa nella terapia delle patologie valvolari.se pure il Piemonte si pone in ottima posizione nel panorama nazionale, le potenzialità del sistema tessuti sono ancora ampia- mente da esplorare. Se la quota dei donatori cadavere a cuore battente è più che soddisfacente, rimane da sviluppare in maniera adeguata la PRELEVATI donazione da donatore a cuore fermo.per le cornee, IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA ad esempio, solo alcuni ospedali partecipano pienamente al programma, con più del 5% dei deces- si che vengono segnalati per la donazione. Per la maggior parte degli ospedali si èancora molto lontani da questa soglia. TRAPIANTATI IN PIEMONTE polmoni su 7 pazienti TRAPIANTATI FUORI REGIONE 4 OCST PRELEVATI IN (Fegati Interi) PRELEVATI IN 3 (2) OCST 1 (1) NITp 2 Puglia Indice di prelievo # organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE 92% Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE 6% 13% * Indice di utilizzo # organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati 89% Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati 75% # Inclusi gli split di fegato * CALCOLATO SUI DONATORI UTILIZZATI DI ETA <60 ANNI Regione Piemonte - Valle d Aosta 30 31

17 Esito trapianti d organo Regione Piemonte - Valle d Aosta 32

18 Esito trapianti d organo Rene Dal 1981 al 2008 sono stati eseguiti 2940 trapianti, 2838 da donatore cadavere e 102 da donatore vivente. L attività dei tre Centri Trapianto regionali è stata la seguente: ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI (1981/2008) CENTRO TRAPIANTI TORINO S. Giovanni battista NOVARA Maggiore della carità TORINO O.i.r.m. S.Anna Totale PERIODO ATTIVITA TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE VIVENTE TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE CADAVERE TOTALE I Centri piemontesi di trapianto di rene non solo hanno eseguito un buon numero di trapianti, ma anche la loro riuscita è risultata più che soddisfacente e tra le migliori in Italia. Nei trapianti, la valutazione dei risultati viene effettuata valutando la sopravvivenza dei riceventi nel tempo. Al momento dell intervento il 100% di essi è vivo, passando il tempo, si valuta quale sia la percentuale dei trapiantati che sopravvive. Nel caso del trapianto di rene si calcolano in genere 2 sopravvivenze: una per il paziente (nel caso di primo trapianto da donatore cadavere 91% a 5 anni e 84% a 10 anni) ed una per l organo (sempre per la stessa tipologia di trapianto, ~80% a 5 anni e 65% a 10 anni). Nel caso del rene infatti la possibilità della terapia sostitutiva consente al paziente, in caso di fallimento del trapianto, di tornare in dialisi. E da sottolineare che se si valuta la prospettiva di successo dei trapianti di rene eseguiti in periodi differenti, si nota come i trapianti eseguiti in periodi più recenti mostrino una continua migliore probabilità di funzionare nel tempo: per i trapianti eseguiti a partire dal 2000, la probabilità di successo è di circa 90% a 5 anni, con notevole miglioramento rispetto a quelli eseguiti in periodi precedenti. Se si usano come confronto i risultati di studi multicentrici europei (come il CTS - Collaborative Transplant Study) si nota come il programma regionale di trapianto renale sia di ottima qualità. Anche la prospettiva di successo di un secondo (o di un successivo) trapianto è più che soddisfacente. Pur trattandosi di interventi a maggior rischio, la probabilità di successo dei secondi trapianti (che ormai rappresentano circa il 13% di tutti i trapianti) è solo di poco inferiore a quello di un primo trapianto. Un altro trapianto particolare è quello che viene eseguito nel ricevente pediatrico: sono stati 62 (meno del 2,2% rispetto al totale) i trapianti di questo tipo eseguiti dai Centri Trapianti del Piemonte. La loro probabilità di successo è altrettanto buona rispetto a quelli eseguiti negli adulti: aumenta solo un poco il rischio di insuccesso precoce, che viene però bilanciato da una migliore funzionalità a distanza. I Centri trapianto della Regione, in definitiva, prospettano in maniera analoga un programma di successo: se si paragonano le loro attività in un analogo periodo di tempo, non si notano differenze significative. Infine, si è voluta valutare la qualità del trapianto da donatore vivente (eseguito solo nei Centri dell adulto). Pur rimanendo un attività limitata, che rappresenta circa il 4% di tutta l attività di trapianto, il trapianto da donatore vivente mostra prospettive di successo sovrapponibili al trapianto da donatore cadavere. Probabilità cumulativa di sopravvivenza ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE - sopravvivenza d organo 2490 PRIMI TRAPIANTI (1981/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza X CTS X CTS Regione Piemonte - Valle d Aosta 34 35

19 Esito trapianti d organo Rene Cuore ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE - sopravvivenza d organo 2458 TRAPIANTI (1990/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE - sopravvivenza d organo 2226 PRIMI TRAPIANTI (1990/2008) Dal primo trapianto di cuore, eseguito il 3/4/1990, sono stati eseguiti in Piemonte 446 trapianti di cuore, 435 presso l Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino e 11 presso il Centro Trapianti Pediatrico dell Az. Osp. O.I.R.M.- S.Anna di Torino, che ha iniziato la sua attività nel In totale, 6 sono stati i ritrapianti eseguiti, di cui 1 su un paziente pediatrico. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (440), sia comprendendo l intera attività che suddividendo le curve per periodo. Quest ultimo grafico mostra come l evoluzione della tecnica chirurgica, insieme al perfezionamento delle terapie immunosoppressive, contribuiscano ad un miglioramento della sopravvivenza, che registra un 10% di differenza a cinque anni dal trapianto. Globalmente, l esito del trapianto di cuore in Piemonte si sovrappone ai dati del CTS (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa. Pur se riferito ad un numero di casi limitato (11), il programma di trapianto pediatrico si dimostra particolarmente efficace, con una sopravvivenza a 5 anni del tutto sovrapponibile a quella del trapianto su paziente adulto (66%). ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 440 PRIMI TRAPIANTI (1990/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Probabilità cumulativa di sopravvivenza Probabilità cumulativa di sopravvivenza X CTS X CTS Regione Piemonte - Valle d Aosta 36 37

20 Esito trapianti d organo Fegato Dal 1990 al 31/12/2008 sono stati eseguiti nella Regione Piemonte 1850 trapianti di fegato da donatore cadavere, 13 da donatore vivente e 6 trapianti domino, presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino. Dall inizio dell attività 160 sono stati i ritrapianti (8,6%), il cui numero cresce di anno in anno. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (1690), comprendendo l intera attività. Vengono, come nel caso del trapianto renale, proposte 2 curve di sopravvivenza, una relativa al trapianto ed una al paziente, che in alcuni casi ha potuto beneficiare di un successivo trapianto. Complessivamente, il 70% dei trapianti continua a funzionare a distanza di 10 anni. La prospettiva di successo di un secondo trapianto è senz altro meno buona, pur rimando più che accettabile se si considera la condizione di urgenza nella quale viene eseguito: la metà dei ritrapianti mostra ancora una buona funzione a 10 anni dall intervento. L evoluzione della tecnica chirurgica, insieme al perfezionamento delle terapie immunosoppressive, e dell esperienza maturata dall equipe di trapianto e da quanti collaborano con essa, contribuiscono ad un miglioramento della sopravvivenza, che registra un 10% di differenza a 5 anni dal trapianto se si paragonano, ad esempio, i risultati degli ultimi 5 anni rispetto al quinquennio precedente. Globalmente, l esito del trapianto di fegato si dimostra decisamente superiore se confrontato con i dati del CTS (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa. Questo rende l attività del Centro trapianti di Torino un punto di eccellenza e di riferimento per il mondo trapiantologico. Interessante è stata l esperienza maturata nel trapianto pediatrico, che pur rappresentando poco meno dello 0,4% dell intera attività del centro, costituisce un punto di attrazione nazionale. La qualità di questo programma è analoga a quella del trapianti nell adulto: analogamente al trapianto renale, anche in questo caso un maggior rischio di fallimento precoce è controbilanciato da una migliore tolleranza del trapianto nel tempo. ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO - sopravvivenza d organo 1690 PRIMI TRAPIANTI da donatore cadavere (1990/2008) ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO - sopravvivenza d organo 1690 primi TRAPIANTI da donatore cadavere (1990/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza X CTS X CTS ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO - sopravvivenza d organo 1850 TRAPIANTI da donatore cadavere (1990/2008) 776 Probabilità cumulativa di sopravvivenza Probabilità cumulativa di sopravvivenza 1690 Regione Piemonte - Valle d Aosta 38 39

21 Esito trapianti d organo Polmone Esito trapianti d organo Pancreas e combinati con pancreas Dal 1993 al 31/12/2008 sono stati eseguiti 135 trapianti di polmone nella Regione Piemonte, presso l Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino. Di questi, 35 sono stati trapianti di entrambi i polmoni nello stesso paziente. 8 pazienti sono stati ritrapiantati nel corso di questi anni, mentre nel 2008 un trapianto e stato eseguito su ricevente pediatrico. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (127), sia comprendendo l intera attività che suddividendo le curve per periodo. Globalmente, l esito del trapianto di polmone è inferiore rispetto ai dati del CTS: il 55% dei pazienti trapiantati ha l organo funzionante ad un anno dal trapianto. Anche nel caso del trapianto polmonare, si nota comunque un miglioramento della qualità del programma, con un aumento della prospettiva di successo in caso di trapianti eseguiti in epoca più recente, rispetto a quelli eseguiti nel primo periodo di attività del Centro. Non si rileva alcuna differenza di sopravvivenza tra i trapianti eseguiti su entrambi i lobi e quelli in cui un solo lobo e stato trapiantato. Il trapianto di pancreas e combinati è un attività ancora molto limitata: sono stati infatti eseguiti dal 18/08/1999 al 31/12/2008 solo 30 trapianti di pancreas nella Regione Piemonte, presso l Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino. Di questi, 26 sono stati trapianti in combinazione con il rene, 1 con il fegato e 3 come organi isolati. Un paziente ha subito un ritrapianto nel corso degli anni di attività. L analisi di sopravvivenza mostra la buona qualità di questo programma: più dell 85% dei pancreas trapiantati è ancora funzionante a 5 anni, permettendo alla maggioranza dei riceventi la sospensione della terapia insulinica. Solo in un caso, il trapianto da solo non è stato in grado di ripristinare in maniera completa il corretto controllo glicemico, rendendo necessaria l introduzione di terapia insulinica, anche se a dosaggi inferiori rispetto alle necessità prima del trapianto. ESITO DEL TRAPIANTO DI POLMONE - sopravvivenza d organo 127 primi TRAPIANTI (1993/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza ESITO DEI TRAPIANTO DI PANCREAS E COMBINATI - sopravvivenza d organo 29 primi TRAPIANTI (1999/2008) Probabilità cumulativa di sopravvivenza X CTS X CTS Probabilità cumulativa di sopravvivenza 25 rene-pancreas 3 pancreas isolati 1 fegato-pancreas Regione Piemonte - Valle d Aosta 40 41

22 Liste di attesa Regione Piemonte - Valle d Aosta 42

23 Liste di attesa Le liste di attesa della regione Piemonte -Valle d Aosta sono custodite presso il Centro Regionale Trapianti (CRT). L aggiornamento delle liste viene effettuato in tempo reale da parte degli Ambulatori e Centri trapianto della Regione. Il paziente può essere iscritto nella lista di attesa con lo status di attivo (potenziale candidato al trapianto) oppure temporaneamente sospeso. Le motivazioni per la sospensione sono indicate dagli Ambulatori di afferenza del paziente. In ottemperanza ad un progetto regionale, dal 2007 il CRT ha provveduto a fornire tutti i Centri Dialisi della regione di un computer connesso all archivio della lista di attesa del CRT, in modo da permettere ai Medici dei Centri Dialisi di seguire i propri assistiti nella massima trasparenza. L intero archivio viene mensilmente trasmesso al Centro Nazionale Trapianti, tramite il Sistema Informativo Trapianti (SIT), per il monitoraggio dell andamento e delle iscrizioni a livello nazionale. La situazione delle liste di attesa regionali al 31/12/2008 è riportata nel grafico seguente. LISTE DI ATTESA AL 31/12/ Temp. Sospesi Attivi LISTA ATTIVA AL 31/12/2008 RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS E PANCREAS- COMBINATI PAZIENTI IN REGIONE ISCRITTI RESIDENTI FUORI REGIONE 112 (27%) 21 (50%) 1 (2%) 7 (28%) 2 (22%) SESSO MASCHI FEMMINE ETA <30 AA AA AA >65 AA DIAGNOSI DI INGRESSO 44% Nefropatie glomerulari 15% Nefropatie cistiche 10% Nefropatie tubulari ed interstiziali 6% Nefrosclerosi ipertensiva 4% Nefropatia diabetica 4% Nefro-ed uropatie congenite 3% Sindromi nefrovasculopatiche 14% Altre patologie renali 52% Cirrosi non colestatiche 12% Cirrosi colestatiche 2% Epatopatie da atresia delle vie biliari 2% Malattie metaboliche 11% Neoplasie maligne 21% Altre epatopatie/rigetto 52% Cardiomiopatie 33% Coronaropatie 15% Cardiopatie congenite 32% Fibrosi cistica 24% Fibrosi polmonare idiopatica 20% Enfisema/ Broncopneumopatia 24% Altre pneumopatie/rigetto 67% Nefropatia diabetica 33% altre patologie del pancreas Totale pazienti TEMPO ATTESA MEDIO 1,8 aa 9,8 mesi 9,8 mesi 13,9 mesi 14,5 mesi MORTALITA IN LISTA 3% 1% 11% 15% - Nel grafico seguente è riportato l andamento delle liste di attesa attive dal 1990 al Per quanto riguarda il trapianto di rene, si nota come dal 2001 si è iniziata una fase di sensibile diminuzione del numero di pazienti in lista, che però si è stabilizzata negli ultimi 5 anni e mostra una lieve tendenza all aumento. Da circa 4 anni, invece, si nota un aumento dei pazienti in lista per trapianto di fegato, polmone e cuore, anche se proprio alla fine del 2008 il numero dei pazienti registrati è leggermente diminuito RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS Nella pagina seguente sono riportate le principali caratteristiche dei pazienti in lista attiva in attesa di trapianto ANDAMENTO DELLE LISTE DI ATTESA 1990/ Rene Cuore Fegato Polmone Regione Piemonte - Valle d Aosta 44 45

24 Liste di attesa Trapianto di rene Trapianto di fegato Al 1 gennaio 2008 la lista di attesa era composta da 633 pazienti, di cui 385 in lista attiva e 248 temporaneamente sospesi. 4 pazienti erano in attesa di trapianto combinato (2 per rene-pancreas, 1 per rene-fegato e 1 per rene-cuore). Nel corso del 2008 si sono aggiunte 304 nuove iscrizioni attive, sia di pazienti che si affacciavano in lista per la prima volta, che di pazienti iscritti nuovamente per un ritrapianto. In totale quindi, nel corso del 2008 sono stati 937 i pazienti potenziali riceventi di trapianto di rene o combinato con il rene. Di questi, il 23% è stato trapiantato (173 trapianti da donatore cadavere e 11 da donatore vivente in Piemonte, 31 trapiantati in un altro Centro fuori regione). 7 trapianti di rene singolo sono stati eseguiti presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. O.I.R.M. - S. Anna di Torino su riceventi pediatrici. Il risultato è eccellente se si considera che il tempo di attesa medio per un trapianto è di 1.8 anni (rimasto pressoche invariato rispetto al 2007), e che quindi il 72% dei pazienti risulta ancora in lista al 31/12/2008. Il restante 2% dei pazienti è stato escluso dalla lista (20 pazienti). 24 casi di decesso (3%) in lista di attesa sono stato registrati nel corso del 2008, avvenuti quasi esclusivamente per pazienti temporaneamente sospesi per problemi clinici. Al 1 gennaio la lista di attesa era composta da 46 pazienti, a cui si sono aggiunti - nel corso del nuove iscrizioni (131 nuovi pazienti: 6 pazienti si sono iscritti 2 volte nel corso dell anno), per un totale di 182 potenziali riceventi di trapianto nel Il 75% dei pazienti è stato trapiantato nel corso dell anno: 136 trapianti in totale, di cui 124 fegati trapiantati da donatore cadavere, 6 trapianti eseguiti con tecnica split, 5 trapianti combinati rene-fegato e 1 eseguito con tecnica domino. 9 trapianti sono stati eseguiti su riceventi pediatrici e 6 pazienti hanno subito 2 trapianti nel corso del 2008, 1 paziente ha ricevuto il trapianto il 1 gennaio 2009 con un organo prelevato il 31/12/ pazienti sono ancora iscritti al 31/12/2008 (23%), mentre 2 pazienti sono deceduti in lista (1%) e altri 2 (1%) sono stati esclusi nel corso dello stesso anno. Tra i 42 pazienti che restano in attesa di trapianto, 3 sono in attesa di trapianto combinato rene-fegato e 1 in attesa di fegato-pomone. 304* ingressi % 2% 23% 24 deceduti 20 esclusi 215 TX 137* ingressi % 1% 75% 2 decessi 2 esclusi 137# TX 633 Lista al 01/01/ % 678 Lista al 31/12/2008 ANNO Lista al 01/01/2008 ANNO % 42 Lista al 31/12/ /01/ /12/2008 * 1 paziente entrato 2 volte in lista 01/01/ /12/2008 * 6 pazienti sono entrati 2 volte perché trapiantati 2 volte nel corso del 2008 # trapianto effettuato 01/01/2009 Regione Piemonte - Valle d Aosta 46 47

25 Liste di attesa Trapianto di cuore Trapianto di polmone Nel corso del 2008, 58 pazienti si sono iscritti in lista di attesa per il trapianto di cuore, andandosi ad aggiungere ai 49 pazienti già presenti in lista al 1 gennaio Su un totale di 107 pazienti potenziali riceventi nel 2008, il 25% è stato effettivamente trapiantato (27 trapianti). 44 pazienti (41%) sono ancora in lista al 31 dicembre Il tempo di attesa medio non si è sostanzialmente modificato rispetto al 2007, nonostante l incremento del numero degli iscritti in lista. 24 pazienti (23%) sono stati esclusi dalla lista nel corso dell anno mentre 12 pazienti (11%) sono deceduti in lista nell anno. Nel 2008 sono stati eseguiti 3 trapianti pediatrici presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. O.I.R.M. - S. Anna di Torino. La lista di attesa per il trapianto di polmone era composta di 18 pazienti al 1 gennaio A questi si sono aggiunte 21 iscrizioni nel corso dell anno. Su un totale di 39 pazienti, dunque, il 18% ha subìto un trapianto (7 trapianti in totale), mentre 25 pazienti (64%) sono ancora in attesa al 31 dicembre La mortalità registrata per il 2008 è del 15%, con 6 pazienti deceduti in lista attiva, mentre un paziente è stato escluso (3%). 58 ingressi % 23% 25% 12 decessi 24 esclusi 27 TX 21 ingressi % 3% 18% 6 decessi 1 escluso 7 TX 49 Lista al 01/01/ % 44 Lista al 31/12/ Lista al 01/01/ % 25 Lista al 31/12/2008 ANNO 2008 ANNO /01/ /12/ /01/ /12/2008 Regione Piemonte - Valle d Aosta 48 49

26 Liste di attesa Trapianto di Pancreas e combinati con il Pancreas Servizio di psicologia medica per i trapianti Attività pazienti erano iscritti nelle liste per trapianto di pancreas e combinati al 1/1/2008, di cui 5 in attesa di rene-pancreas e 2 per pancreas isolato. A questi si sono aggiunti 5 nuovi pazienti nel corso dell anno, mentre 2 trapianti di rene-pancreas e 1 trapianto di pancreas isolato sono stati eseguiti nel corso del pazienti (75%) sono ancora in attesa di trapianto al 31/12/2008. L attività del servizio di Psicologia Medica riguarda i pazienti di tutti i Centri Trapianto operanti presso l Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino. Tipologia degli interventi: a) Valutazione psicosociale per l ammissione in Lista Attiva trapianto di fegato, rene cuore, polmone. b) Valutazione psicosociale della coppia donante/ricevente nella donazione da vivente di rene e di fegato. c) Visite di follow-up di pazienti trapiantati e gestione di situazioni di difficoltà psichiche di pazienti/familiari (su richiesta dei Centri). d) Valutazione psicologica di donatori di sangue midollare per trapianto di midollo. e) Colloqui psicoterapici con familiari di donatori deceduti, che lo richiedano. Nel 2008 sono stati trattati 700 pazienti per un totale di 1141 visite così suddivise: 387 degenti 9 day hospital 745 ambulatoriali o day service 5 ingressi % 3 TX Sul totale delle visite effettuate (valutazione psicosociale per l ammissione in Lista Attiva Trapianto, controllo e follow-up programmato post trapianto) sono risultate: 441 per Nefrologia e Trapianto Rene 432 per Trapianto Fegato 148 per Trapianto Cuore 64 per Trapianto Polmone 31 per Trapianto di midollo 25 per altre Divisioni/Servizi Sono stati contattati con 163 lettere i familiari di 151 donatori deceduti e sono stati fatti 59 colloqui psicoterapici con familiari. Sono stati condotti 15 seminari di aggiornamento professionale per il personale delle Rianimazioni e per il personale sanitario del Piemonte. 7 Lista al 01/01/ % 9 Lista al 31/12/2008 ANNO /01/ /12/ Regione Piemonte - Valle d Aosta 50 51

27 Tessuti Regione Piemonte - Valle d Aosta 52

28 Donatori di cornea 2008 La Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata istituita con D.G.R. n del 21 maggio 2001 con sede presso l A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino. L attività è stata avviata nell ottobre 2001 e la piena operatività è cominciata dal luglio La Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata certificata dal Centro Nazionale Trapianti per la prima volta nel 2005, e la certificazione nazionale è stata riconfermata dopo l audit di dicembre 2007.Gli obiettivi che la Banca delle Cornee si pone rispetto all attività di raccolta, selezione e distribuzione dei tessuti sono: riduzione dei tempi d attesa del trapianto, legati alla disponibilità dei tessuti; garanzia della sicurezza dei tessuti, per assicurare il minor rischio possibile di trasmissione di patologie dal donatore al ricevente; garanzia della qualità dei tessuti, per assicurare che il trapianto sia ottimale e duraturo. E presente un programma di follow-up dei trapianti, indispensabile per migliorare costantemente il livello di sicurezza e di efficacia di tutto il processo. Per tutti i tessuti distribuiti, la Banca raccoglie dai chirurghi le informazioni relative ai riceventi mediante una specifica modulistica: questo, oltre ad assicurare la rintracciabilità del tessuto distribuito, consente al chirurgo di monitorare la condizione clinica del paziente sottoposto al trapianto. Attività di prelievo e distribuzione Nel 2008 sono state prelevate 1278 cornee da 652 donatori, con un incremento del 7% rispetto all anno precedente. Il dato pmp, pari al 150,4 è di tutto riguardo in un ambito italiano, che annovera l eccellenza in campo europeo (104 pmp per il 2006, ultimo dato disponibile). La partecipazione al programma di prelievo delle cornee risulta eterogeneo nel panorama regionale, con alcune province più impegnate rispetto ad altre. Se questo dato può trovare parziale giustificazione dalla presenza, nei territori più attivi, dei centri che effettuano il maggior numero di trapianti, si impone comunque una riflessione per migliorare gli indici di donazione in tutto il contesto regionale e specifici programmi da avviare negli ospedali meno collaborativi. La Valle d Aosta appare un eccezione partecipando attivamente al programma di donazione pur non avendo ancora attivato una struttura di trapianto. L aumento relativo sempre maggiore dei donatori a cuore fermo rispetto ai donatori a cuore battente permette di affermare che la donazione delle cornee in Piemonte e Valle d'aosta è ormai strutturata e implementata nell ambito regionale delle donazioni. Il rapporto tra le diverse cause di morte dei donatori di cornea si avvicina sempre più a quello della popolazione generale, ed i donatori deceduti per neoplasia sono sempre più rappresentati, a conferma del completo recepimento dei dati clinici e scientifici negli operatori del sistema regionale. I dati relativi al confronto dell età dei donatori e dei riceventi permette di notare che quella dei donatori è decisamente più elevata rispetto a quella dei pazienti sottoposti a trapianto. Questo divario si fa sempre più significativo, e comporta alcune implicazioni. In primis, la valutazione biologica della Banca acquista un peso sempre più significativo nell assegnazione delle cornee. Infatti la correlazione tra età del donatore e età del paziente è sempre meno utilizzata quale criterio principale per il match donatore-paziente, mentre sempre di più pesa l attributo biologico della cornea. Inoltre, la possibilità di utilizzare cornee per interventi che utilizzano tecniche chirurgiche di recente introduzione consente il trapianto di cornee con caratteristiche biologiche selezionate per queste tipologie di trapianto, quali quelle da donatori di età relativamente elevata che fino a pochi anni or sono non sarebbero risultate idonee. In ultimo, l'aumento del numero di cornee prelevate è dovuto per una discreta parte all'aumento dei donatori con età maggiore ai 70 anni. Di conseguenza, il mancato incremento dell idoneità complessiva delle cornee prelevate non ha portato ad un parallelo aumento nel numero di cornee idonee per trapianto. In futuro, le indicazioni regionali per la selezione del donatore richiederanno un più rigoroso attenersi a limiti di età più stringenti. Nel corso del 2008, sono state processate in totale 1317 cornee, incluse le 39 presenti in banca al 1 gennaio. La percentuale di idoneità complessiva sul totale delle cornee prelevate è risultata essere del 30%. Complessivamente sono state assegnate e distribuite 357 cornee per trapianto a 16 strutture di trapianto degli ospedali della Regione, per un totale di 347 interventi di trapianto di cornea, con un incremento del 6% rispetto al Di questi, 283 sono stati trattamenti elettivi, 43 sono gli interventi d urgenza registrati e 21 sono stati eseguiti su pazienti ad elevato rischio di rigetto, iscritti in lista d attesa per cornee HLA compatibili. 10 cornee non sono state utilizzate dopo l assegnazione per cause legate principalmente a problemi insorti durante l esecuzione del trapianto. Con un maggiore dispiego di risorse da parte della Banca delle Cornee in strategie di assegnazione e di conservazione, si è ridotta all 1% la quantità di cornee non utilizzate per eccedenza rispetto ad una idoneità limitata per interventi di cheratoplastica lamellare anteriore. Ancora, tra i trattamenti elettivi sono stati eseguiti 43 interventi lamellari anteriori (ALTK, LK, DLK e DALK) e 69 lamellari endoteliali (D-SAEK). Al 31 dicembre 2008, 35 cornee risultavano conservate presso la Banca. Le richieste per intervento d urgenza assoluta hanno avuto tempi di risposta inferiori alle 24 ore dalla comunicazione. Sono state distribuite 21 cornee provenienti da donatori tipizzati per innesti HLA compatibili, con un tempo medio di attesa in lista inferiore ai 180 giorni. Le strutture pubbliche di trapianto risultano meno eterogenee per volume di attività rispetto al 2007: infatti solo 6 strutture (rispetto alle 12 del 2007) hanno effettuato meno di 10 trapianti nel Lista di attesa L'incremento delle cornee prelevate ha influito sulla riduzione della lista di attesa. Inoltre sia l'introduzione di nuove tecniche di trapianto, per le quali è stata creata una sottolista, sia una gestione attenta della Lista di Attesa per Trapianto ha consentito di razionalizzare l utilizzo delle cornee in funzione della tipologia di iscrizione dei pazienti, permettendo di migliorare l organizzazione. Infatti il tempo di attesa medio si è ridotto del 50% negli ultimi due anni, al 31/12/2008 circa 2 mesi, così come il numero medio dei pazienti in lista. Attività di organizzazione. Nel 2008 la banca, congiuntamente al CRT e al CRP, ha edito la revisione 2008 del Protocollo Regionale Prelievo e Innesto Cornee, condiviso con le Strutture di Prelievo e di Innesto della Regione. Il Protocollo ha affinato il recepimento delle rinnovate Linee Guida europee per la donazione e il trapianto di tessuti e cellule. La Banca ha partecipato ai corsi di formazione regionale per coordinatori locali nonché al corso di formazione regionale al prelievo di cornea organizzato dall A.S.L. di Ivrea. Attività di innovazione. L attività di innovazione e ricerca della Banca delle Cornee della Regione Piemonte si sviluppa nel 2008 con: il prosieguo di un progetto per la valutazione dell utilizzo della concentrazione assoluta di interleuchina-6 nel terreno di coltura delle cornee quale indicatore della qualità biologica della cornea e del periodo ottimale di conservazione; lo studio dell'espressione di CD38 e CD157 sulle sottopopolazioni dell'epitelio corneale; l avvio del progetto clinico-organizzativo Cornee HLA compatibili in AIRT, con il quale si vuole giungere a distribuire cornee geneticamente compatibili in pazienti a elevato rischio di rigetto in tutte le regioni dell AIRT, e nel contempo conseguire una migliore compatibilità HLA tra donatore e ricevente; il prosieguo del progetto di distribuzione di cornee preparate per interventi di trapianto lamellare endoteliale alle Strutture di Trapianto non in grado di preparare le cornee per questi interventi. Regione Piemonte - Valle d Aosta 54 55

29 Donatori di cornea 2008 Cornee prelevate nel 2008 p.m.p. donatori di cornea nel 2008 AZIENDA SANITARIA OSPEDALE SEDE PRELIEVO TOTALE DONA- TORI DONATORI CUORE BAT- TENTE DONATORI CUORE FERMO CORNEE CUORE BAT- TENTE CORNEE CUORE FERMO TOTALE CORNEE TO1 TORINO - Martini > 150 p.m.p p.m.p. < 100 p.m.p. 150,4 p.m.p. regionale TO2 TORINO - Maria Vittoria TORINO - Giovanni Bosco RIVOLI SUSA TO3 PINEROLO - Casa dell'anziano Madonna della Misericordia PINEROLO - Osp. Civile CIRIE' CUORGNE' TO4 CHIVASSO LANZO TORINESE IVREA TO5 MONCALIERI CHIERI VC VERCELLI BIELLA - Casa di Cura Hospice Orsa BI Maggiore BIELLA - Osp. Degli Infermi NO BORGOMANERO VCO DOMODOSSOLA VERBANIA MONDOVI' FOSSANO CN1 CEVA SAVIGLIANO SALUZZO CN2 ALBA AT ASTI CASALE MONFERRATO AL ACQUI TERME NOVI LIGURE A.S.O. ALESSANDRIA A.S.O. CUNEO A.O.U. NOVARA A.O.U. ORBASSANO - S.Luigi A.S.O. TORINO - C.T.O A.O.U. TORINO - Molinette A.S.O. TORINO - Mauriziano A.S.R. AOSTA TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta 56 57

30 Procurement Cornee prelevate nel 2008 Attività 2008 TIPOLOGIA DI DONATORI IN PIEMONTe - VAlle d Aosta eliminate per CAUSE BIOLOGICHE 534 eliminate per non idoneità del donatore 89 eliminate per CAUSE BIOLOGICHE 260 cornee 1278 DONATORI 652 in coltura 542 IDONEE A 4 C 113 idonee a 31 C 270 Cuore fermo Cuore battente eliminate per non idoneità del donatore 12 cause di decesso dei donatori 2008 IN BANCA AL 31/12/ cornee PRELEVATE 1278 NON ESAMINATE IN BANCA AL 31/12/ esaminate 1317 NON IDONEE Cardiovascolare Cerebrovascolari Neoplasia 29 Trauma 86 Altro NON UTILIZZATE PER MOTIVI TECNICI IDONEE 365 NON UTILIZZATE PER ECCED. LK 8 INNESTI 347 Regione Piemonte - Valle d Aosta 58 59

31 Procurement Bilancio Cornee Idonee non utilizzate Idonee trapiantate Eliminate CORNEE PRELEVATE 1% 2% 6% 3% 1% 32% 32% 27% 27% 29% % Cornee 67% 66% 67% 70% 70% OSPEDALI CASE DI CURA *OSPEDALE OFTALMICO TORINO CENTRO TRAPIANTI ALBA 2 ALESSANDRIA 22 ARONA 14 BIELLA 2 CASALE M.TO 34 CUNEO 85 IVREA 49 NOVARA 26 PINEROLO 3 SAVIGLIANO 1 TORINO - OFTALMICO 107* VERCELLI 2 TOTALE 347 CITTA' DI BRA' - BRA' 7 SAN CROCE E CARLE - CN 10 SAN GAUDENZIO - NO 5 SANTA RITA PROGRESS SPA - VC 9 SEDES SAPIENTIAE - TO 16 VILLA M. PIA - TO 2 LISA DAY-SURGERY - CARMAGNOLA 1 TOTALE 50 TOTALE TRAPIANTI 397 NUMERO TRAPIANTI DIVISIONE OCULISTICA NUMERO TRAPIANTI CLINICA UNIVERSITARIA 51 GLAUCOMI 1 OCULISTICA GENERALE 22 PEDIATRIA 16 TRAUMATOLOGIA 17 TOTALE 107 TRAPIANTI DI SCLERE CENTRO TRAPIANTI NUMERO TRAPIANTI OSPEDALI TORINO - OFTALMICO 2 CASE DI CURA VILLA M. PIA - TO 1 TOTALE 3 TRAPIANTI DI CORNEE Trapianti in ospedali Trapianti in case di cura PAZIENTI IN LISTA DI ATTESA Pazienti in lista ordinaria ed HLA compatibile LK EK Regione Piemonte - Valle d Aosta 60 61

32 Bilancio Cornee Cornee innestate in Piemonte - Valle d Aosta Istocompatibili Urgenze Trattamenti elettivi 5% 16% 10% 20% 5% 15% 6% 12% 79% 70% 80% 82% DONATORI/PAZIENTI - CLASSI D ETA >80 Donatori Pazienti Regione Piemonte - Valle d Aosta 62 63

33 Procurement Attività La Banca Regionale delle Membrane Amniotiche è stata istituita con D.G.R. n del 17 marzo 2003, con sede presso l A.S.O. S. Croce e Carle di Cuneo. L attività di prelievo di placenta è iniziata nel febbraio 2004 e da marzo 2004 è iniziata l attività di distribuzione delle membrane amniotiche. Nel 2005 sono state prelevate 56 placente, delle quali ne sono state processate 44 ed eliminate 12. Nello stesso periodo sono stati distribuiti 142 pezzi di membrana amniotica. Nel 2006 sono state prelevate 31 placente delle quali ne sono state processate 28 di cui eliminate 8 e scartate prima della processazione 3. Nello stesso periodo sono stati distribuiti 142 pezzi di membrana amniotica. Al 31 dicembre 2006 sono stoccati in banca 225 pezzi di membrana amniotica. Nel 2005, oltre alla distribuzione alle strutture di oculistica, è iniziata l attività di distribuzione delle membrane amniotiche alla Chirurgia Plastica dell A.S.O. S. Croce e Carle di Cuneo, per la cura delle ulcere distrofiche degli arti inferiori. Nel 2006 è iniziata una collaborazione con la S.C. di Odontostomatologia nella chirurgia ricostruttiva. Nel 2007 sono state prelevate e processate 8 placente, scartate dopo la processazione 4 placente. Nello stesso periodo sono stati distribuiti 118 pezzi di membrana amniotica. Al 31 dicembre 2007 sono stati stoccati in banca 63 pezzi di membrana amniotica. Nel 2008 sono state prelevate 41 placente, delle quali ne sono state processate 37 e scartate prima della processazione 4. Dopo la processazione sono state eliminate 15 placente. Nello stesso periodo sono stati distribuiti 147 pezzi di membrana amniotica. Al 31 dicembre 2008 sono stoccati in banca 103 pezzi di membrana amniotica. NON PROCESSATE 4 placente PRELEVATE 41 PATCH PRODOTTI 590 placente PROCESSATE 37 ELIMINATE 15 CENTRO TRAPIANTI NUMERO TRAPIANTI ALESSANDRIA SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo 4 ACQUI TERME Civile 2 ARONA SS. Trinità 8 BIELLA degli Infermi 7 CASALE M.TO S. Spirito 15 CIRIE' Stab. Osp. 1 CUNEO S. Croce e Carle 22 IVREA Civile 25 NOVARA Maggiore della Carità 4 NOVI LIGURE Osp. S. Giacomo 2 PINEROLO Civile "E. Agnelli" 1 SAVIGLIANO Maggiore SS.Annunziata 2 TORINO Mauriziano 2 TORINO Presidio Sanitario Gradenigo 2 TORINO Oftalmico 42 VERCELLI Sant'Andrea 2 TOTALE 141 CARMAGNOLA Centro Lisa 1 TORINO Villa Maria Pia Hospital 5 TOTALE 6 GENOVA San Martino - Clinica Oculistica 12 LAVAGNA Lavagna 3 LA SPEZIA Alma Mater 1 LA SPEZIA Civile 1 TOTALE TRAPIANTI 164 attività negli anni IN BANCA AL 31/12/ INNESTATI FUORI REGIONE 17 PATCH idonei 381 PATCH innestati 147 PATCH ELIMINATI Patch innestati Placente prelevate Regione Piemonte - Valle d Aosta 64 65

34 Procurement Attività La Banca della Cute di Torino è il Centro di Riferimento Regionale per la Conservazione della Cute, con il compito di raccogliere, processare, conservare e distribuire tessuto cutaneo prelevato da donatore multiorgano e multitessuto. Attiva fin dal 1999, è struttura accreditata CNT, previa verifica ispettiva periodica. Nata esclusivamente per fare fronte alle richieste del Centro Grandi Ustionati di Torino, la Banca ha visto modificarsi il proprio ruolo nel corso del tempo, di pari passo con il progresso dell esperienza dell utilizzo clinico della cute di donatore. In effetti, mentre per il trattamento del grande ustionato il fabbisogno si accresceva progressivamente, con un maggiore impiego della cute glicerolata come materiale di primo impiego nella copertura temporanea delle ustioni profonde, previa escarectomia precoce, l innesto cutaneo alloplastico si è andato affermando come pratica efficace anche nel trattamento delle lesioni cutanee ulcerative croniche, dapprima presso il nostro Ospedale e poi, dal 2006 anche presso altre strutture sanitarie dedicate al wound care. Attualmente Banca Cute gestisce forniture dirette a 5 strutture accreditate (Ospedale Maggiore di Torino, Casa di Cura San Luca di Torino, Ospedale di Bra, Ospedale di Avigliana, Ospedale di Ciriè) presso cui sono stati effettuati nel corso del interventi chirurgici con innesti cutanei alloplastici. E da notare peraltro che la nostra Banca ha intrapreso rapporti di fornitura con altre Regioni, segnatamente Veneto, Liguria ed Emilia Romagna. I pazienti a cui vengono dedicate tali forniture sono sia ustionati gravi che pazienti portatori di ulcere cutanee. Complessivamente le distribuzioni extraregionali sono state, nel corso del 2008, in numero di 29, pari a cm Dal punto di vista gestionale si rileva che gli utilizzi di cute alloplastica al di fuori del nostro nosocomio ammontano a cm , pari al 41.70% del complessivo. Giova ricordare che le particolari attenzioni alla qualità riservate alla produzione della nostra Banca hanno indubbiamente costituito un fattore rilevante nella promozione dell utilizzo stesso. L aumento di distribuzioni di lembi di cute alloplastica, sia glicerolata che crioconservata, all interno del nostro Ospedale, come in strutture sanitarie diverse, non ha peraltro ridotto le scorte a disposizione in quanto, pur nella sostanziale stabilità del numero annuo di donatori, si è riusciti a migliorare sensibilmente l estensione media del singolo prelievo che è passata da cm nel 2004, a cm nell anno Parte integrante dell attività della banca è la ricerca sperimentale e clinica, soprattutto dedicata al miglioramento del trattamento del paziente gravemente ustionato con cute alloplastica di Banca, e allo studio di patologie secondarie al trauma da ustione quali le cicatrici ipertrofiche. Inoltre alcuni studi sono stati indirizzati al miglioramento delle tipologie di conservazione, in particolare ai procedimenti di decontaminazione del tessuto per diminuire le quantità di scarto. Attualmente, grazie a queste ricerche, la quantità di cute scartata presso la Banca di Torino è inferiore al 10%. SEDE DI DONAZIONE DONATORI CUORE BATTENTE PRELIEVO cm. 2 DONATORI CUORE FERMO PRELIEVO cm. 2 TOTALE DONATORI TOTALE cm. 2 TO1 - MARTINI TORINO TO2 - G. BOSCO TORINO TO3 - RIVOLI TO4 - CIRIÈ TO5 - CHIERI BI - BIELLA VCO - DOMODOSSOLA AT - ASTI AL - ACQUI TERME AL - TORTONA ASO - ALESSANDRIA ASO - CUNEO AOU - NOVARA ASO - CTO TORINO ASO - MAURIZIANO TORINO AOU S. GIOV. BATTISTA TORINO TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta 66 67

35 Procurement Attività CUTE PRELEVATA cm CUTE PROCESSATA cm 2 SCARTATA cm 2 Cm CRIOCONSERVATA cm 2 GLICEROLATA cm GIACENTE AL 31/12/ cm 2 Crioconservata Glicerolata DISTRIBUITA CRIOCONSERVATA cm 2 DISTRIBUITA GLICEROLATA cm 2 La cute prelevata può essere congelata (crioconservata), lasciandone intatta la proprietà oppure trattata con glicerolo. NUMERO DONATORI/ANNO CUTE CONSERVATA IN BANCA AL 31/12/ cm 2 CRIOCONSERVATA GLICEROLATA cm cm 2 Cuore fermo Cuore battente Regione Piemonte - Valle d Aosta 68 69

36 Procurement Attività CUTE PRELEVATA/ANNO *TRAPIANTI EFFETTUATI Cm MEDIA PRELIEVO PER DONATORE/ANNO Fresca Crioconservata Glicerolata PAZIENTI TRATTATI * Inclusi 29 trapianti fuori regione Cm INNESTI DI CUTE PER PATOLOGIA/2008 cm TECNICHE CHIRURGICHE/PAZIENTI USTIONATI/ANNO ANNO COPERTURA TEMPORANEA *ALEXANDER *CUONO TOTALE * Tecniche Chirurgiche Utilizzate Regione Piemonte - Valle d Aosta 70 71

37 Procurement Attività L osso da donatore vivente ed i tessuti muscolo-scheletrici da donatore cadavere sono indispensabili per trattare pazienti affetti da patologie caratterizzate da perdita di massa ossea e di tessuti connettivi in ambito soprattutto ortopedico, neurochirurgico, odontoiatrico e maxillo-facciale. L aumentato utilizzo ha determinato la necessità di disporre di grandi quantitativi di tessuti muscolo-scheletrici che per legge vengono raccolti, conservati e distribuiti da una Banca, che ha il compito di garantirne la qualità e sicurezza dal momento del prelievo fino al momento in cui vengono usati come allotrapianti o innesti. La Regione Piemonte con D.G.R. n del 23 ottobre 2000 ha identificato la Banca dell Osso presso l Azienda Ospedaliera CTO, CRF MA di Torino, dove era attiva in via sperimentale dal 1998, e nel 2003 ne ha modificato la denominazione in Banca dei Tessuti Muscolo-scheletrici (BTM) per sottolinearne l impegno su tutto l ambito dei trapianti. La BTM di Torino è una delle cinque BTM esistenti in Italia e dal settembre 2004 è accreditata come Banca Europea dal Ministero della Salute Italiano. Dal 2000 fino a settembre 2004 l attività della BTM è stata concentrata sul prelievo di osso chirurgico da donatore vivente. L osso chirurgico è l epifisi prossimale del femore asportata durante l intervento chirurgico di protesi d anca in caso di coxartrosi o frattura del collo del femore. Molti Ospedali del Piemonte, il cui personale è stato addestrato con un corso di formazione, collaborano come Centri di Prelievo al reclutamento dei donatori ed inviano alla BTM regionale il tessuto prelevato perché possa essere certificato per qualità e sicurezza. Dal settembre 2004 la BTM ha iniziato il prelievo dei tessuti muscolo-scheletrici da donatore cadavere (multiorgano o multitessuto). E stato così possibile prelevare: interi segmenti di osso comprendenti anche la parte articolare con le inserzioni capsulari e tendinee (allotrapianto osteocondrale); i tessuti connettivi come la fascia lata, i tendini (per esempio, il tendine rotuleo, il tendine d Achille, il tendine del tibiale anteriore-posteriore, i tendini della zampa d oca) ed i menischi del ginocchio. Nel 2005 si è svolto il primo corso per la formazione di ortopedici ed infermieri per il prelievo di tessuti da cadavere, che è stato ripetuto nel 2007 e si terrà in diverse edizioni negli anni a seguire, con l obiettivo non solo di ampliare l attività di prelievo della BTM, ma anche di condividere con più professionisti le problematiche per migliorare le soluzioni e quindi il servizio ai donatori ed ai riceventi. I tessuti prelevati sono conservati congelati a -80 C ed utilizzati come tali oppure sono sottoposti a manipolazione minima, cioè tagliati in apposite dimensioni; processati mediante liofilizzazione; ridotti in stecche o piccoli frammenti (chips di osso spongioso, oppure cunei di osso corticospongioso o spongioso); degrassati (osso morcellizzato); demineralizzati; sterilizzati con raggi gamma o ossido di etilene, ed altri processi ancora. Il principio sia dell utilizzo del trapianto congelato che dell innesto processato è simile: il tessuto di banca, in particolare l osso di banca, serve come trama ( scaffold ) che le cellule del ricevente riconoscono e su cui depositano osteoclasti ed osteoblasti capaci di rimodellarlo (l innesto viene progressivamente riassorbito e rinnovato con osso nuovo: creeping substitution ). L innesto può avere una funzione riempitiva quando colma una perdita di sostanza, oppure una funzione di tenuta meccanica strutturale quando sostituisce un intero segmento (in questo caso è anche denominato innesto o trapianto massivo). La scelta del tipo di innesto (tipo di processazione ed eventuale sterilizzazione, dimensioni, tipo di osso) dipende dalla patologia per cui è usato e dalla funzione che deve sostenere: per esempio, in patologia odontoiatrica spesso sono necessari microchips di osso liofilizzato che, reidratati in sala operatoria, sono in grado di riempire le zone di osteolisi peridentali; in oncologia ortopedica si usano i trapianti massivi osteocondrali che sostituiscono le parti affette da tumore asportate in blocco; nelle revisioni di protesi d anca mobilizzate si riempie l osteolisi periprotesica con osso morcellizzato o liofilizzato e si sostiene il femore con stecche di corticale. Per meglio soddisfare le molteplici tipologie di tessuto richieste, la BTM di Torino è convenzionata con la BTM della Regione Emilia Romagna, con sede presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli (IOR) di Bologna, a cui invia alcuni segmenti di tessuto muscolo-scheletrico da sottoporre a processazione. SEDE DI DONAZIONE DONATORE CUORE BATTENTE DONATORE CUORE FERMO DONATORE VIVENTE USO OMOLOGO DONATORE VIVENTE USO AUTOLOGO TOTALE TORINO ASO CTO TORINO ASO MARIA ADELAIDE ALESSANDRIA ASO AOSTA ASR TO5 - CHIERI TO4 - CIRIE' TO3 - RIVOLI TORINO AOU S. GIOV. BATTISTA TO2 - GIOVANNI BOSCO NOVARA AOU CN1 - SAVIGLIANO TOTALE Donatore vivente Donatore cadavere Regione Piemonte - Valle d Aosta 72 73

38 Procurement Attività DONATORI CADAVERE 7 TESSUTO CONNETTIVO N. SEGMENTI 44 ELIMINATI 1 PROCESSATI 0 NON PROCESSATI 43 TOTALE 43 DONATORI DERIVATI DONATORI VIVENTI 247 TESSUTO OSSEO N. SEGMENTI ELIMINATI 36 PROCESSATI 116 NON PROCESSATI 201 DA PROCESSARE PRESENTI IN BANCA AL 31/12/2007 Tutto il tessuto disponibile ha consentito di eseguire 277 interventi. In considerazione della molteplicità di segmenti richiesti talvolta è stato necessario ricorrere ad altra banca nazionale per soddisfare l' esigenza specifica pur disponendo di molto tessuto imbancato SEGMENTI OSSEI SPONGIOSA E PASTA D'OSSO 32 CUNEI SEGMENTI CONNETTIVI MORCELLIZZATO gr CHIPS ml PRODOTTI IMBANCATI NEL 2008 DERIVATI PRELEVATI DALLA PROCESSAZIONE DI SEGMENTI prelevati CHIPS LIOFILIZZATE ML 231 CUNEI LIOFILIZZATI 5 ANNO 2007 ANNO 2008 CUBETTI SPONGIOSA LIOF. 4 CHIPS LIOFILIZZATE ML 1243 CUNEI LIOFILIZZATI 16 MORCELLIZZATO 220 gr CUBETTI SPONGIOSA LIOF. 18 J-BLOCK LIOFILIZZATI 8 PAZIENTI VALUTATI PER DONAZIONE OMOLOGA ANNO 2008 Inidonei Idonei Totale Disponibili Distribuiti Quarantena Eliminati SEDE BANCA CENTRI PRELIEVO TOT. PAZIENTI VALUTATI Regione Piemonte - Valle d Aosta 74 75

39 Procurement Attività L attività di prelievo, dissezione e criopreservazione di Valvole Cardiache Umane da Donatore Domino e Cadavere a Cuore Battente è iniziata nel 1996, vista la necessità di reperire valvole ad uso pediatrico da parte della divisione di Cardiochirurgia dell Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - S. Anna. Nel 2003 la Regione Piemonte ha riconosciuto la Banca delle Valvole Cardiache e Segmenti Vascolari Umani con D.G.R. n del 31 marzo 2003, con sede presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - S- Anna. La Banca opera nel rispetto delle Linee Guida nazionali, emesse dal Centro Nazionale Trapianti, alla stesura delle quali ha collaborato insieme alle altre Banche italiane di Valvole Cardiache e Tessuti Vascolari. Nel 2005 la Banca si è dotata di un Comitato Scientifico che ha sviluppato, in collaborazione con il CRT, le linee di indirizzo per il prelievo e l utilizzo delle valvole cardiache umane. A seguito dello sviluppo delle linee di indirizzo sono state formate, in collaborazione con tutte le Cardiochirurgie del Piemonte, le equipe di prelievo locali. Queste ultime sono quindi presenti e attive presso le A.S.O. O.I.R.M - S. Anna, l' A.O.U. S. Giovanni Battista e l'a.s.o. Mauriziano di Torino, l'a.s.o. S. Croce e Carle di Cuneo, l'a.s.o. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, l'a.o.u. Maggiore della Carità di Novara. Con l attivazione delle equipe locali di prelievo, dal giugno 2005 ha potuto potenziare l attività di prelievo di valvole cardiache umane da donatore cadavere. Nel corso del 2005 la Banca ha inoltre ottenuto la Certificazione Vision 2000 e sono stati ultimati i lavori per la realizzazione della Stanza di Manipolazione, utilizzata per la lavorazione in asepsi dei tessuti vascolari e valvolari, in ottemperanza a quanto richiesto dagli standard nazionali ed internazionali. Da inizio attività (27/05/2005) al 31/12/2008, sono state prelevate 183 valvole, 47 delle quali risultate non conformi (scarto 26%); sono stati eseguiti 68 innesti in Piemonte, di cui 10 provenienti da altre Banche in Italia (14%). Inoltre, è stato eseguito 1 innesto fuori regione con valvola fornita dalla nostra Banca. Sono state rilasciate in totale 35 valvole polmonari (51%), 32 delle quali (91%) utilizzate dalla Cardiochirurgia dell Az. Osp. O.I.R.M.-S. Anna. SEDE DI DONAZIONE DONATORI CUORE BATTENTE VALVOLE PRELEVATE DONATORI CUORE FERMO VALVOLE PRELEVATE VALVOLE PRELEVATE 38 IN BANCA AL 31/12/ VALVOLE PROCESSATE 38 DISPONIBILI 100 INVIATA AD ALTRA BANCA 1 idonee 30 NON IDONEE 8 IN BANCA AL 31/12/2008 innestate ALESSANDRIA - ASO SS. ANTONIO E BIAGIO 1 2 BORGOMANERO - NO SS. TRINITA' 1 1 attività VALVOLE CARDIACHE CHIERI - TO5 MAGGIORE 2 4 DOMODOSSOLA - VCO SAN BIAGIO NOVARA AOU MAGGIORE DELLA CARITA' RIVOLI - TO3 RIUNITI 1 2 TORINO - ASO MAURIZIANO 1 2 TORINO - TO2 GIOVANNI BOSCO TORINO - ASO C.T.O./C.R.F./MARIA ADELAIDE 2 4 TORINO - AOU S. G. BATTISTA TOTALE Prelevate Non Conformi Innestate Regione Piemonte - Valle d Aosta 76 77

40 Laboratorio di processazione, conservazione e distribuzione del tessuto paratiroideo Dal 1 gennaio 2008 la Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata individuata quale struttura di processazione, conservazione e distribuzione di tessuto paratiroideo. L esigenza della conservazione di tessuto paratiroideo nasce dalla necessità, per i pazienti che vengono sottoposti a paratiroidectomia, a seguito dell insorgenza di iperparatiroidismo. Se - a seguito dell intervento la capacità del tessuto paratiroideo residuo di produrre paratormone non risulta sufficiente per regolare il metabolismo del calcio, il tessuto paratiroideo conservato viene reinnestato in una tasca muscolare del paziente a cui era stato asportato. Si definisce quindi il processo quale conservazione per innesto di tessuto autologo. Nel corso del primo anno di questa attività è stato conservato il tessuto paratiroideo di sedici pazienti, prelevato presso due Strutture di Chirurgia dell A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino, la Chirurgia Generale 1 e la Chirurgia Esofagea 3. Per due pazienti è risultato necessario procedere alla distribuzione per trapianto autologo del tessuto paratiroideo conservato. Regione Piemonte - Valle d Aosta 78

41 Cellule staminali emopoietiche Il primo trapianto di midollo osseo sull uomo, nel mondo, fu eseguito nel settembre del 1957; da allora, migliaia di pazienti sono stati trattati con questa terapia, che attualmente è eseguita in circa 500 Centri distribuiti in oltre 50 paesi. Il percorso che ha portato il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) ad affermarsi come migliore terapia per pazienti affetti da patologie oncoematologiche ed ematologiche gravi è stato lungo e difficoltoso, tanto che solo negli anni 70 si ottennero i primi successi in termini di miglioramento della sopravvivenza. Inizialmente, il trapianto era limitato solo a quei pazienti (circa 25-30%) che avevano un familiare compatibile; più tardi risultati promettenti si ottennero trapiantando le cellule di un donatore compatibile non familiare ed intorno alla fine degli anni 80 si delineò la possibilità di usare il sangue cordonale come fonte di CSE a scopo di trapianto. Il numero di patologie potenzialmente curabili con il trapianto di cellule staminali è cresciuto nel corso degli anni: malattie tumorali del sangue, leucemie, mielomi, linfomi e non tumorali, immunodeficienze, talassemia, anemia aplastica hanno migliorato la loro prognosi con la possibilità del trapianto; più recente è l estensione di questa terapia a malattie del metabolismo, tumori solidi e sindromi ereditarie. L introduzione del trapianto nella pratica clinica ha contribuito a stimolare la ricerca, accrescendo le conoscenze in campo oncologico, immunologico ed ematologico; sono state raggiunte importanti acquisizioni sulla tolleranza immunitaria ed è stato dimostrato il ruolo del sistema immunitario nel controllo del cancro. L osservazione che all eradicazione della malattia tumorale contribuiscono sia i potenti regimi di preparazione al trapianto chemio e radioterapici, definiti mieloablativi o convenzionali, sia gli effetti immunologici delle cellule trapiantate, ha indotto i clinici a trovare nuovi regimi di condizionamento meno aggressivi e quindi meno tossici, ma capaci di conservare la loro attività antitumorale graft versus leukemia/tumor (GVL/GVT) dovuta ai T linfociti e cellule accessorie della risposta immunitaria del donatore - e di garantire l attecchimento del tessuto trapiantato. Risale agli anni più recenti la messa a punto di protocolli clinici in cui regimi di condizionamento definiti non-mieloablativi sono associati a un potente regime immunosoppressivo post-trapianto, con lo scopo di ridurre da un lato la morbilità e mortalità post-trapianto, e dall altro di evitare il rigetto e prevenire la reazione del trapianto contro l ospite -graft-versus-host-disease (GVHD)- complicanza talvolta letale. Il miglioramento delle terapie di supporto e l introduzione di protocolli terapeutici più mirati consente, attualmente, di proporre questa strategia terapeutica ad un maggior numero di pazienti che per età, patologia o condizioni cliniche, fino a qualche anno fa sarebbero stati esclusi. In Piemonte l attività di trapianto delle CSE è presente in numerosi Centri che aderiscono al Gruppo Italiano di Trapianto di Midollo Osseo (GITMO). Negli ospedali di Alessandria, IRCC Candiolo, Cuneo, Ivrea, Novara, Orbassano, Torino OIRM, Torino Molinette (2 Centri), Verbania, sono attivi programmi di prelievo, crioconservazione, manipolazione ed utilizzo di CSE a scopo di trapianto autologo e nella maggior parte di essi anche di trapianto allogenico. Alcuni di questi Centri Trapianto (CT) sono anche accreditati dal GITMO ad effettuare il trapianto di CSE da donatore non consanguineo (Marrow Unrelated Donor - MUD): CT AL01: Ematologia A.O. SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria (Dr. A. Levis) CT CN01: Ematologia A.O. S. Croce e Carle di Cuneo (Dr. A. Gallamini) CT TO01: Ematologia Ospedaliera S. Giovanni Battista di Torino (Prof. U. Vitolo) CT TO02: Ematologia Pediatrica OIRM-S. Anna di Torino (Dr.ssa F. Fagioli) CT TO03: Ematologia Universitaria S. Giovanni Battista di Torino (Prof. M. Boccadoro) L attività di trapianto piemontese è integrata con quella italiana tramite una rete collaborativa che ha l obiettivo principale di migliorare il grado di specializzazione delle tecniche trapiantologiche nelle singole unità regionali e, attraverso un costruttivo scambio di dati ed informazioni, la stesura di progetti clinico-scientifici multicentrici, utilizzando in modo razionale le risorse economiche destinate alla ricerca. In conformità alle Direttive Europee 23/2004/CE e 17/2006/CE i Centri di conservazione e di trapianto di CSE hanno intrapreso, già nel 2006, il percorso di accreditamento presso l autorità competente rappresentata dal JACIE (Joint Accreditation Committee of ISCT and EBMT-European Bone Marrow Transplantation Group), sia per il settore clinico (trapianto autologo ed allogenico), sia per il laboratorio (raccolta e processazione delle CSE). Attività Per tutti i centri che eseguono trapianti di CSE in Piemonte è riportata in dettaglio la sintesi dell attività a partire dal Nel 2008, il numero totale di trapianti autologhi ed allogenici, pur con alcune variazioni da centro a centro, si è mantenuto stabile rispetto all anno precedente; nell ambito del trapianto allogenico, si è confermato un incremento del trapianto da donatore non consanguineo rispetto al familiare, costituendo, quindi una valida alternativa per un numero sempre più elevato di pazienti che non riescono a trovare il donatore compatibile nell ambito della propria famiglia. Di seguito è anche riportata una valutazione più dettagliata dell attività dei Centri che, per numero e per tipologia dei trapianti eseguiti, risultano i più attivi in Piemonte; di questi centri, oltre ad una breve scheda, sono proposte le caratteristiche delle patologie trattate con il trapianto allogenico e la valutazione dell esito complessivo del trapianto (suddividendo, quando possibile, i trapianti da donatore consanguineo rispetto a quelli da donatore non consanguineo). E interessante notare come vi sia ancora un divario nella probabilità di successo tra questi 2 tipi di trapianti, anche se l analisi dei dati più recenti mostri una tendenza a ridurre questa differenza. Le curve di sopravvivenza e mortalità trapianto-correlata, presentate dai Centri, si riferiscono a tipologie di pazienti diversi per patologia ed età e pertanto non sono direttamente confrontabili. Si precisa, inoltre, che nelle tabelle di attività del CT sono indicate le segnalazioni di trapianto, mentre i grafici a torta raffigurano il numero di pazienti trapiantati suddiviso per patologia; è possibile quindi che i numeri riportati nelle tabelle e nei grafici non coincidano, poiché un paziente potrebbe essere stato trapiantato più di una volta. CT AL01 L ematologia di Alessandria ha effettuato i primi trapianti allogenici nel Anche i dati del 2008 confermano il trend evidenziato negli anni precedenti con un incremento delle procedure trapiantologiche sia autologhe che allogeniche pari al 30%. Nel 2008 si è registrato un incremento delle procedure trapiantologiche da donatore non familiare e al momento di questi 9 pazienti solo uno è deceduto per tossicità, allineando così il nostro centro all outcome del GITMO. Nei nostri programmi futuri vi è un mantenimento, se possibile, della casistica del 2008 tenendo conto che intendiamo utilizzare nuovi approcci terapeutici e nuovi regimi di condizionamento come la TLI (Total Lymphoid Irradiation). Proseguirà ovviamente la stretta collaborazione con il servizio di aferesi, con il laboratorio di HLA e con quello di criopreservazione delle cellule staminali che hanno contribuito a far ottenere al nostro centro dei risultati così numericamente interessanti. Regione Piemonte - Valle d Aosta 80 81

42 Cellule staminali emopoietiche CT CN01 La Struttura Complessa di Ematologia, istituita nel 1994 è articolata in 3 branche di attività distinte: la degenza con una dotazione di 15 posti letto di cui tre isolati in ambiente a bassa carica batterica, il Day Hospital-Ambulatorio con una dotazione di 6 poltrone/posti letto e il laboratorio di biologia cellulare e criobiologia. La S.C. ha iniziato l'attività di trapianto autologo nel dicembre 1995, ed allogenico da donatore familiare nel dicembre 1999 e da donatore non consanguineo nel 2005; nel 2006 è stata utilizzata la prima unità di sangue cordonale a scopo di trapianto. Il Centro è accreditato alle Società Italiana ed Europea di trapianto di midollo (GITMO e EBMT). La "mission" aziendale della S.C. è l'erogazione di assistenza ematologica a tutto il quadrante sud-ovest della regione Piemonte e pertanto svolge attività di consulenza ematologica presso i presidi ospedalieri di tale area: dal 1999 esiste una convenzione per consulenza periodica con l'azienda Sanitaria di Mondovì-Ceva, dal 2000 è stata attivata un'analoga convenzione per consulenza con le Aziende Sanitarie di Savigliano Saluzzo Fossano e dal 2003 con l'azienda Sanitaria di Alba-Bra. Dal novembre 2005 è attivo un servizio di Assistenza Ematologica domiciliare per i pazienti affetti da emopatia maligna, residenti nel territorio di Cuneo. La pianta organica della S.C. consta attualmente di 1 Direttore, 8 dirigenti medici, 1 medico con contratto a progetto, 1 dirigente biologo-patologo clinico, 1 biologo-patologo clinico, 1 biologo PhD (dottore di ricerca in medicina molecolare), 1 infermiere C.P.S. esperto, 1 Coordinatore di sperimentazioni cliniche, 1 A.S. C.P.S. esperto, 22 infermieri C.P.S., 4 O.S.S. ( personale A.M.O.S.) e 2 segretarie. La S.C. svolge attività di ricerca clinica nell'ambito dei Linfomi di Hodgkin e non Hodgkin, nell'ambito delle sindromi mielodisplastiche e delle infezioni opportunistiche nei pazienti immunocompromessi. CT TO01 Dall apertura del Centro, nel 1991, sono stati sottoposti a trapianto allogenico 455 pazienti, ma i dati presentati si riferiscono ai 298 pazienti trapiantati nel periodo Di questi 169 pazienti hanno ricevuto un trapianto da fratello identico, 17 da un famigliare solo parzialmente compatibile, mentre 112 pazienti hanno ricevuto cellule staminali di donatore volontario compatibile (MUD) o sangue cordonale. Le patologie dei pazienti trapiantati sono rappresentate nel grafico relativo al centro trapianto. E stata eseguita una analisi statistica della sopravvivenza e della mortalità legata alla procedura trapiantologia (TRM), prendendo in considerazione tutti i pazienti trapiantati nel periodo e raggruppando da un lato i pazienti che hanno ricevuto un trapianto da famigliare e dall altro un donatore non consanguineo o cordone. Questo sia per la sostanziale equivalenza di tali gruppi di pazienti che per evitare una maggiore frammentazione della casistica. La casistica è stata anche separata in due periodi temporali: dal 2000 al 2004 e dal 2005 al 2008 per valutare un possibile miglioramento dei risultati trapiantologici nel tempo. In particolare per i trapianti da donatore volontario, si è voluto valutare se, il miglioramento della definizione delle caratteristiche antigeniche con l utilizzo della biologia molecolare e del sequenziamento che ha come conseguenza la migliore possibilità di scelta di un donatore compatibile, ha potuto influire sul risultato del trapianto. Dai risultati presentati risulta evidente per quanto riguarda i trapianti da donatore volontario che il miglioramento della tipizzazione del donatore rispetto al ricevente, ha avuto un significativo impatto sulla TRM e quindi sulla sopravvivenza globale. Tuttavia considerando i trapianti da donatore famigliare, la TRM è diminuita anche se in modo meno evidente e questo in ragione del miglioramento della terapia di supporto. Per quanto riguarda l impatto dell utilizzo di un condizionamento ad intensità ridotta rispetto al condizionamento convenzionale non si dimostra una significativa riduzione della mortalità trapianto correlata nell ultimo periodo considerato. CT TO02 L attività del Centro Trapianti di Cellule Staminali e Terapia Cellulare dell Ospedale Infantile Regina Margherita, di Torino, è iniziata nel 1989 e si è caratterizzata nel corso degli anni per il trattamento di malattie tumorali e non tumorali con il trapianto autologo ed allogenico di cellule staminali ematopoietiche, midollari, periferiche e cordonali, da donatore familiare e non correlato. L attività del Centro è orientata alla promozione della qualità clinica e di laboratorio delle procedure trapiantologiche di raccolta, manipolazione e di uso clinico delle cellule staminali ematopoietiche. Nel corso degli anni sono proseguiti i programmi di certificazione ISO 9001 e di accreditamento JACIE ( Joint Accreditation Committee of ISCT-Europe and EBMT), con l obiettivo prossimo dell adeguamento alla IV edizione degli standard JACIE, promulgati nell ottobre 2008 e di cui sarà effettuata verifica di mantenimento nel E stata inoltre avviata la fase di qualifica della Cell Factory, nell ottica di ottenere l autorizzazione AIFA alla produzione di prodotti di terapia cellulare ad uso clinico. CT TO03 L attività di trapianto autologo ed allogenico del Centro si è caratterizzata sin dagli inizi del 2000 per una forte impronta innovativa e sperimentale clinica e biologica, specie nell ambito delle malattie linfoproliferative, alcune, quali mieloma e linfomi in ricaduta, ad elevato rischio di tossicità. Si è dato soprattutto impulso all applicazione dei regimi di condizionamento non mieloablativi, così definiti per la ridotta mielotossicità, e a ridotta intensità. Tali regimi hanno permesso di ridurre drasticamente la tossicità della procedura ed innalzare l età dei pazienti trapiantabili fino a anni. Incoraggiante risultato dell'attività clinica globale è la sopravvivenza sovrapponibile tra i trapianti allogenici da donatore familiare e da donatore volontario. In particolare la mortalità dovuta alle complicanze trapiantologiche si è quasi azzerata dopo i primi 6 mesi dal trapianto. Il Centro coordina studi clinici multicentrici sia sul trapianto autologo sia sul trapianto allogenico nell'ambito del Gruppo Italiano Trapianti di Midollo e partecipa attivamente a gruppi di ricerca internazionali quali il prestigioso Seattle Consortium, consorzio di centri trapiantologici americani ed europei impegnati in numerosi studi collaborativi biologici e clinici. Risultati di ricerca clinica nell ambito di studi multicentrici italiani ed internazionali sono stati recentemente pubblicati su prestigiose riviste mediche (Bruno et al, New England Journal of Medicine 2007, Bruno et al, Blood 2008, Rotta et al, Blood 2008). Inoltre, il Centro ha coordinato progetti di ricerca a livello regionale quali il Progetto Vita-Vitae (Comitato Ghirotti - Fondazione Cassa Risparmio Torino, CRT) che ha permesso di finanziare giovani borsisti nei Centri Trapianto piemontesi contribuendo al processo di uniformare protocolli di trattamento e linee guide clinicoscientifiche nella nostra Regione. Vista la crescente indicazione al trapianto nel trattamento di alcune malattie oncoematologiche, si prevede che nel corso del 2009 l'attività di trapianto allogenico aumenterà di circa il 30% specie per i trapianti da donatore volontario. Regione Piemonte - Valle d Aosta 82 83

43 Cellule staminali emopoietiche CT IRCC - Candiolo Dal Gennaio 2001 presso la Divisione di Oncologia dell IRCC è stata avviato un programma di trapianto allogenico non-mieloablativo quale immunoterapia adottiva allogenica sia in ambito di tumori solidi che di neoplasie ematologiche. Da allora in accordo con tale approccio sono stati trapiantati 63 pazienti. Di questi 29 erano affetti da neoplasie solide e 34 da emopatie maligne. Tra i pazienti affetti da emopatie maligne 10 erano affetti da Mieloma multiplo alla diagnosi, 8 erano affetti da Mieloma Multiplo risultato resistente a più linee di chemioterapia, 6 erano affetti da malattia linfoproliferativa (3 Linfomi di Hodgkin, 2 Linfomi non Hodgkin e 1 LLC ) resistenti a più linee di chemioterapia e 10 erano affetti da malattia mieloproliferativa (4 LAM e 6 MDS). Tutti i pazienti sono stati trapiantati da donatori familiari; 57 pazienti da donatori HLA-identici e 6 pazienti da donatori familiari solo parzialmente identici. Nei grafici è riportata la curva di sopravvivenza dei pazienti globale ed in base al tipo di tumore (tumori ematologici o tumori solidi), e quella della mortalità correlata al trapianto. La mortalità trapianto relata nei primi 100 giorni è stata di 1/63 (0.1%) mentre quella complessiva di 7/63 (11%). La causa di mortalità è stata la GVHD in 4 pazienti e infezioni in 3. La incidenza cumulativa di mortalità trapianto relata (16%) è stata calcolata secondo il metodo Kaplan Meier. Prospettive future. Tra i progetti clinici attivi che sono in sviluppo presso il nostro Centro oltre alla partecipazione a studi multicentrici per alcune patologie ematologiche (Mieloma Multiplo e malattie linfoproliferative) è attivo uno studio circa l attività del trapianto allogenico di cellule staminali quale immunoterapia adottiva in alcuni tumori solidi. Al fine di potenziare l effetto di graft versus tumor in tale studio pazienti affetti da neoplasie solide over-esprimenti alcuni antigeni (CEA, Survivin) verranno sottoposti dopo la procedura trapiantologica non mieloablativa a ciclo di terapia vaccinale diretta verso tali antigeni. CT Ospedale San Luigi - Orbassano L attività del centro trapianti della SCDU di Medicina Interna II ed Ematologia dell A.O.U. San Luigi di Orbassano (TO) è iniziata nel 1994; complessivamente sono stati eseguiti fino a dicembre 2008, 318 trapianti autologhi di cellule staminali e 32 trapianti allogenici di cellule staminali da familiare HLA compatibile in pazienti affetti da neoplasie ematologiche, patologie autoimmuni e tumori solidi. Il centro è membro del GITMO (Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo) e dell EBMT (European Group for Blood and Marrow Transplantation). In conformità con le richieste del Ministero della Sanità e dell EBMT nell anno entrante verrà avviata una procedura di accreditamento del centro secondo gli standard JACIE (Joint Accreditation Committee-ISCT & EBMT). TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 CT AL01 - A.S.O. - SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo - Alessandria Direttore: Prof. A. Levis DONATORE CONSANGUINEO DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE ANNO 2008 TOT CT CN01 A.S.O. S. Croce e Carle - Cuneo Direttore: Prof. A. Gallamini DONATORE CONSANGUINEO DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE DONATORE CONSANGUINEO DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE CT TO01 A.O.U. S. Giovanni Battista - Torino Direttore: Prof. U. Vitolo CT TO02 A.S.O. O.I.R.M. - S. Anna - Torino Direttore: Dott.ssa F. Fagioli DONATORE CONSANGUINEO DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE CT TO03 A.O.U. S. Giovanni Battista - Torino Direttore: Prof. M. Boccadoro TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI DONATORE CONSANGUINEO DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE Regione Piemonte - Valle d Aosta 84 85

44 Cellule staminali emopoietiche CT Alessandria N. TRAPIANTI PER ANNO ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro - (IRCC) - Candiolo TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI DONATORE CONSANGUINEO A.O.U. S. Luigi Gonzaga - Orbassano TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI Osp. Civile - Ivrea TRAPIANTI AUTOLOGHI DONATORE CONSANGUINEO ANNO 2003 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 Direttore: Prof. M. Aglietta ANNO 2007 ANNO Direttore: Prof. G. Saglio Direttore: Dott. M. Girotto A.O.U. Maggiore della Carità - Novara Direttore: Prof. G. Gaidano TRAPIANTI AUTOLOGHI A.O.U. San Giovanni Antica Sede Torino Direttore: Prof. A. De Crescenzo TRAPIANTI AUTOLOGHI Osp. Castelli - Verbania TRAPIANTI AUTOLOGHI Direttore: Dott. S. Cozzi TOT. ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL Sopravvivenza globale % Pazienti Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Altro MUD NO-MUD MUD-troncata NO-MUD-troncata AUTOLOGHI ALLOGENICI DONATORE CONSANGUINEO Mortalità trapianto correlata MUD NO-MUD MUD-troncata NO-MUD-troncata DONATORE NON CONSANGUINEO % Pazienti SANGUE PLACENTARE Regione Piemonte - Valle d Aosta 86 87

45 Cellule staminali emopoietiche CT Cuneo CT T001 ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL 2000 ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Altro Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Tumori solidi Anemia aplastica severa SOPRAVVIVENZA FAMILIARE VS MUD Mortalità trapianto correlata FAMILIARE VS MUD Sopravvivenza globale Mortalità trapianto correlata MUD Sibling MUD Sibling % Pazienti % Pazienti Mesi dal trapianto Mesi dal trapianto SOPRAVVIVENZA PRIMA E DOPO IL 2004 Mortalità trapianto correlata PRIMA E DOPO IL % Pazienti % Pazienti Mesi dal trapianto Mesi dal trapianto Regione Piemonte - Valle d Aosta 88 89

46 Cellule staminali emopoietiche CT T002 CT T003 ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL 2000 ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Tumori solidi Anemia aplastica severa Altro Malattie ematologiche non tumorali Malattie immunologiche Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Tumori solidi Anemia aplastica severa Sopravvivenza GLOBALE Sopravvivenza POST TRAPIANTO MUD - linea tratteggiata Familiari - linea continua % Pazienti Giorni dal trapianto Tutti i pazienti Pazienti con donatori MUD Pazienti con donatore familiare Mortalità trapianto correlata Mortalità trapianto correlata % Pazienti Tutti i pazienti Pazienti con donatori MUD Pazienti con donatore familiare Regione Piemonte - Valle d Aosta 90 91

47 4 1 2 Cellule staminali emopoietiche CT Candiolo CT Orbassano ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL 2000 ATTIVITA' DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Tumori solidi 6 3 Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Tumori solidi Sopravvivenza GLOBALE Neoplasie Ematologiche Sopravvivenza globale di tutti i pazienti Neoplasie solide Sopravvivenza globale Mortalità trapianto correlata % Pazienti Mesi dal trapianto Mortalità trapianto correlata % Pazienti Mesi dal trapianto Regione Piemonte - Valle d Aosta 92 93

48 Cellule staminali emopoietiche Registro Organizzazione L attività di reclutamento dei Donatori Volontari (DV) di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) in Piemonte, è iniziata alla fine degli anni 80, con il coordinamento del Centro Regionale di Riferimento per i Trapianti di organi e tessuti (CRT), situato presso l A.O.U. S.G.Battista di Torino. Nel corso degli anni la costante attività di formazione svolta dal CRT ha consentito l apertura di Centri Donatori (CD), in Torino ed in quasi tutte la province della regione, consentendo così la creazione di una rete che copre l intero territorio regionale. Fatta eccezione per il CD TO01 che è localizzato all interno del CRT, tutti gli altri CD sono situati all interno di un Servizio Trasfusionale facilitando l adesione al programma di donazione di CSE da parte dei donatori di sangue, anche in considerazione del fatto che l idoneità alla donazione di sangue e quella di CSE è definita dalla stessa normativa di riferimento e cioè dal Decreto Ministeriale del 3 marzo 2005; tale decreto oltre a stabilire le caratteristiche di idoneità clinica, riconosce dal punto di vista giuridico la figura del DV, delineandone con chiarezza diritti e doveri. Il riconoscimento istituzionale di questa attività, è avvenuto nel giugno del 1998 con la delibera della Giunta della Regione Piemonte che costituì la rete regionale per l attività di tipizzazione tessutale ed istituì il Registro Regionale (RR) dei donatori volontari di midollo osseo - D.G.R. n L organizzazione attuale prevede il RR TO01 che coordina l attività di 9 CD in Piemonte ed 1 CD in Valle d Aosta e 6 Centri Prelievo (CP): 2 per il prelievo di CSE da midollo e 4 per il prelievo da sangue periferico. L impegno e la determinazione del personale dei CD nel perseguire questo progetto e il sostegno costante dell ADMO e dell Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte hanno permesso una costante e progressiva crescita del Registro sia per la quantità, sia per la qualità dei dati genetici che si allinea con quella prevista dagli Standard Internazionali. Attività Il numero complessivo di donatori volontari attivi iscritti nel registro piemontese, a fine 2008, è stato di 32792, corrispondente a circa il 10% del Registro Italiano (IBMDR). I donatori iscritti al registro sono stati distribuiti sulle mappe dell Italia e del Piemonte in base al comune di residenza, in modo da visualizzare le aree con scarso numero di iscritti. Il numero di nuovi donatori arruolati nel 2008 (1814) si è mantenuto elevato grazie alla campagna di sensibilizzazione ed informazione svolta in molte zone del territorio piemontese. Rispetto all età, quasi la metà dei donatori sono nella fascia aa, mentre poco più del 20% appartengono alla fascia aa e quindi sono destinati ad uscire dal Registro nei prossimi 10 anni per trascorsi limiti di età; da ciò si rende evidente la continua necessità di alimentare il Registro con l iscrizione di soggetti giovani che al momento costituiscono solo il 5% della popolazione dei donatori volontari. Rispetto al sesso, i DV sono quasi equamente distribuiti tra maschi e femmine. I dati aggiornati al 31 dicembre 2008 indicano che sono state eseguite 235 donazioni di CSE in totale; il 34% delle donazioni è stata effettuata a favore di pazienti esteri. Questa consistente percentuale viene mantenuta costante grazie anche alla continua ricerca volta ad individuare DV con caratteristiche genetiche più rare, da anni obiettivo del Registro IBMDR. Nel corso del 2008 sono stati selezionati 375 donatori, iscritti al Registro piemontese, in quanto risultati compatibili con un paziente per HLA-A,-B e -DR. Di questi, 305 hanno eseguito un approfondimento della tipizzazione con tecniche di biologia molecolare ad alta risoluzione, e i campioni di sangue di 198 di essi sono stati inviati al Centro Trapianti del paziente per eseguire i test finali di conferma della compatibilità. Questo ha portato alla selezione di 44 donatori idonei per la donazione che è stata portata a termine in 26 casi, poiché negli altri 18 si è sospeso l iter per fattori riconducibili al donatore o al ricevente. Inoltre in 3 casi è stato richiesto, sempre per il medesimo paziente, un secondo prelievo di linfociti. Caratteristiche del Registro Piemontese La qualità dei dati contenuti in un Registro di DV consente una più rapida progressione verso il prelievo di CSE. La procedura di selezione e analisi della compatibilità di un DV a favore di un paziente procede infatti per step successivi, perciò quanto meglio il DV è tipizzato e periodicamente controllato per quel che riguarda la sua idoneità, tanto più veloce ed affidabile sarà la sua valutazione, e tanto più tempestivamente si potrà programmare il trapianto di CSE. Poco più dell 85% dei DV afferenti al Registro piemontese è tipizzato estesamente (HLA di Classe I e II), preferibilmente con tecniche di analisi molecolari (mol) del DNA (le più precise ed affidabili), e risulta essere il secondo in Italia, per la completezza dei dati HLA, dopo il Registro umbro, che conta circa DV tipizzati estesamente nella quasi totalità dei casi. La media nazionale di DV tipizzati per HLA di Classe I e II è del 64% circa; la media internazionale del 74% circa. I dati indicano che una Regione come la nostra, al 6 posto per numero di abitanti, riesce a mantenere un buon tasso di donazione (3 posto in assoluto dopo Lombardia e Veneto) grazie anche alla riqualificazione costante dell archivio regionale dei donatori. A sostegno di ciò, segnaliamo anche un buon numero di prelievi su donatori di età maggiore di 40 anni, ai quali generalmente, se possibile, sono preferiti i donatori più giovani per motivi di ordine biologico, clinico ed immunologico. I referenti dei CD e dei Centri Prelievo si riuniscono periodicamente presso il CRT al fine di analizzare i dati regionali di attività, affrontare e risolvere eventuali criticità, individuare strategie di reclutamento e progetti comuni su cui lavorare. Questi ultimi, con i dati di attività del registro piemontese, vengono regolarmente presentati e discussi con l Assessorato alla Sanità e l ADMO per le opportune collaborazioni. Dal punto di vista laboratoristico, i principali obiettivi di questi ultimi anni sono stati la tipizzazione di caratteristiche genetiche generalmente non considerate al momento dell iscrizione ma indispensabili poi in sede di conferma (HLA-Cw), ricerca di caratteristiche HLA più rare al fine di creare opportunità anche per pazienti di origine etnica geneticamente distante dalla nostra. Dal 2005 i donatori sono tipizzati al momento dell iscrizione per HLA- A, B, DR con tecnica molecolare in bassa risoluzione. Considerando solo questa fascia di DV reclutati nel registro, è importante valutare quanti di essi abbiano caratteristiche genetiche uniche, ovvero non trovino nel registro altre combinazioni analoghe. Infatti, obiettivo di un registro non è solamente l incremento del numero dei DV, ma soprattutto di coloro le cui caratteristiche non siano già presenti nel registro stesso. Più del 70% dei DV del registro piemontese possiede una tipizzazione per HLA-A, B e DR che è presente una sola volta nel registro. Per quel che riguarda aspetti clinici, è stata per esempio presa la decisione di non utilizzare come DV i portatori di tratto talassemico, in quanto presentano generalmente tempi e modalità di recupero, dopo le donazioni (anche di solo sangue), incompatibili con una procedura di donazione volontaria, che ha come obiettivo principale anche la tutela del donatore. La nostra esperienza evidenzia che solo la stretta collaborazione tra le varie figure specialistiche (clinici, laboratoristi, trasfusionisti), tra le strutture sanitarie (CD, CRT, Centro Nazionale di Coordinamento IBMDR), e tra queste e gli organi regionali e le associazioni, può garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile attraverso una costante attività di aggiornamento scientifico e promozione della donazione. Regione Piemonte - Valle d Aosta 94 95

49 Cellule staminali emopoietiche Registro COMPOSIZIONE DEL REGISTRO DONATORI DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE DISTRIBUZIONE DEI DONATORI (X ABITANTI) IN ITALIA PER COMUNE CD A.S.O. U.O. RESPONSABILE RR TO01 A.O.U. San Giovanni Battista - Torino IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI Prof. A. Amoroso CD AL01 A.S.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo - Alessandria IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. F. Dalla Valle CD AO01 A.S.R. Ospedale Regionale - Aosta IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. P. Berti CD CN01 A.S.O. Santa Croce e Carle - Cuneo IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. M. Peano CD TO01 A.O.U. San Giovanni Battista - Torino IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI Prof. A. Amoroso CD TO02 A.S.O. O.I.R.M. - Sant'Anna - Torino IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. M. Pagliarino CD TO03 A.S.O. O.I.R.M. - Sant'Anna - Torino IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. M. Pagliarino CD TO04 TO4 Ospedale Civile - Ivrea IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. M. Girotto CD TO05 A.O.U. San Giovanni Battista - Torino BANCA DEL SANGUE Dr. F. Curti CD VB01 VCO Ospedale Castelli - Verbania IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr.ssa P. Rosetta CD VC01 VC Ospedale Sant'Andrea - Vercelli IMMUNO-TRASFUSIONALE Dr. R. Mari CP A.S.O. U.O. RESPONSABILE CP-p AL01 A.S.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo - Alessandria Immuno-Trasfusionale Dr. F. Dalla Valle CP-p CN01 A.S.O. Santa Croce e Carle - Cuneo Immuno-Trasfusionale Dr. D. Marenchino CP-p TO01 A.O.U. San Giovanni Battista - Torino Banca del Sangue Dr. W. Tassi CP-p TO02 A.S.O. O.I.R.M. - Sant'Anna - Torino Immunologia dei Trapianti Dr. M. Pagliarino CP-m TO01 A.O.U. San Giovanni Battista - Torino Centro Trapianti Dr. U. Vitolo CP-m TO02 A.S.O. O.I.R.M. - Sant'Anna - Torino Centro Trapianti Dr.ssa F. Fagioli DISTRIBUZIONE DEI DONATORI (X ABITANTI) IN PIEMONTE PER COMUNE Donatori totali: al 31/12/ % 21% I donatori sono stati rappresentati a abitanti. In azzurro sono indicate le aree con basso numero di donatori, in rosso quelle con alto numero, in giallo e rosa valori intermedi. Regione Piemonte - Valle d Aosta 96 97

50 Cellule staminali emopoietiche Registro CRESCITA DEL REGISTRO DISTRIBUZIONE DONATORI PER LIVELLO DI TIPIZZAZIONE % CI I % CI I + CI II % CI I + CI II mol VARIABILITA' FENOTIPICA DEL REGISTRO Donatori attivi totali Nuovi ingressi DISTRIBUZIONE DONATORI PER ETA' E SESSO N donatori tipizzati HLA-A, -B, -DR N fenotipi diversi HLA-A, -B, -DR split N fenotipi unici in Piemonte ATTIVITA DI DONAZIONE Donatori 66% Italia 34% per Estero Età (anni) *46% *59% *50% *54% F M Regione Piemonte - Valle d Aosta 98 99

51 Cellule staminali emopoietiche Registro N. DONATORI ATTIVI AL 31/12/ INGRESSI N. DONATORI DISATTIVATI 663 N. DONATORI TOTALE REGISTRO N. DONATORI SELEZIONATI PER COMPATIBILITA A,B,DR 375 ATTIVITA 2008 APPROFONDIMENTO COMPATIBILITA DR/DNA 305 TEST CONFERMA 198 SELEZIONE FINALE PER DONAZIONE 44 SOSPENSIONI PER INIDONEITA' DEL DONATORE 12 SOSPENSIONI PER INIDONEITA' DEL RICEVENTE 6 DONAZIONI EFFETTUATE 26 Regione Piemonte - Valle d Aosta 100

52 Procurement Attività La banca di sangue placentare Piemontese (TCBB) è una delle 16 banche attive sul territorio nazionale, afferenti alla rete Italiana delle Banche pubbliche di sangue placentare (Italian Cord Blood Network) coordinata dal Centro Nazionale Sangue in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti. La Banca individuata con DGR n del 31/8/2000, ha sede presso il SIT dell OIRM S. Anna di Torino, dove l attività di raccolta di sangue placentare era stata avviata fin dal Il sangue placentare è una consolidata fonte di CSE, alternativa al midollo osseo e al sangue periferico per la terapia di tutte le malattie curabili con trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE); infatti negli ultimi anni il 21% dei trapianti è stato effettuato nel mondo utilizzando il sangue placentare quale fonte di CSE. I vantaggi sono prevalentemente la immediata disponibilità e il minor rischio di graft versus host disease; lo svantaggio principale è la cellularità ridotta, dovuta al piccolo volume (media di 80 ml rispetto a oltre 1000 ml del sangue midollare) e per questo la maggior parte delle Banche adotta la strategia di criopreservare unità con un elevato numero di cellule (>800 milioni di cellule nucleate). Banca allogenica non familiare A fine 2008 le unità validate e quindi disponibili per la ricerca a favore di un paziente, italiano o estero erano La Banca piemontese risulta una delle più attive sul versante del rilascio di sacche a scopo di trapianto, avendo consegnato 60 unità di cordone dall inizio della sua attività. Nella regione Piemonte, la raccolta si basa sulla collaborazione di 21 centri qualificati (localizzati nei punti nascita della regione), di cui 13 attivi ai fini del banking allogenico non familiare. Dall inizio attività le unità raccolte sono state oltre 6000; solo il 25% di esse aveva requisiti specifici di qualità tali da consentirne l imbancaggio. Nel 2008 le sacche selezionate per un paziente sono state 57, di cui 8 consegnate per trapianto a Centri per lo più esteri (2 in Italia, 1 in Francia, 2 in Inghilterra, 1 in Grecia e 2 in America). Il rilascio è avvenuto nel 60% dei casi in regime di urgenza, con una media di 5 giorni dalla richiesta. all aumentata incidenza di tale patologia dovuta alle popolazioni immigrate e alla loro attitudine culturale a rifiutare la diagnosi prenatale, dall altro ad una maggiore percentuale di genitori che rifiutano l interruzione di gravidanza in caso di feto malato; tale rifiuto dipende dalla migliore qualità di vita dei pazienti talassemici e la possibilità di cura con il trapianto da fratello compatibile. Banking Autologo La conservazione ad uso personale autologo in assenza di indicazioni non è raccomandata dalla comunità scientifica in quanto la probabilità media di usare il proprio sangue placentare è estremamente ridotta (0,001 %) ed in generale meno efficace rispetto al trapianto allogenico. Tale conservazione non è prevista in Italia e in molti paesi Europei, dove le Banche di Sangue Placentare sono garantite dalla Sanità Pubblica. L ordinanza del 26 febbraio 2009 del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali in merito a: Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale, ha stabilito che è vietata l istituzione di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale presso strutture sanitarie private anche accreditate, ad esclusione delle strutture individuate dall art. 18 della legge n.107/1990. In attesa della legislazione definitiva, tale ordinanza è stata prorogata sino alla fine di febbraio Negli ultimi anni il bancaggio ad uso autologo è aumentato considerevolmente anche a causa della promozione smodata da parte delle Banche private che sono Istituzioni for profit. Nel corso del 2007 in Italia sono state esportate all estero in banche private oltre 6000 unità contro 1500 unità imbancate ad uso allogenico non familiare. Un counseling informativo corretto alle coppie in attesa di un figlio è la strategia vincente da parte del Banking pubblico sia a livello regionale che nazionale. L attività di counseling effettuata dalla Banca del Piemonte negli ultimi 2 anni ha permesso di informare correttamente le future madri permettendo nel 95% dei casi una decisione consapevole (studio su un campione di 150 counseling). Presso l ASO S. Anna negli ultimi 2 anni sono state effettuate circa 300 raccolte autologhe contro 770 raccolte per uso allogenico. Banca intrafamiliare Accanto all attività di criopreservazione delle unità placentari per uso allogenico solidaristico, la Banca svolge un importante attività di raccolta ad uso intrafamiliare: si tratta cioè di cordoni provenienti da neonati nella cui famiglia è presente una patologia, riconosciuta come potenzialmente curabile con le CSE; il beneficiario potrebbe essere il bambino stesso (terapia genica), un fratello o sorella affetti dalla malattia o un altro famigliare (in casi selezionati). A tal fine nel 2005 la Direzione della Banca ha promosso la stesura di un Documento sulle Indicazioni al Banking ad uso Intrafamiliare in collaborazione con i Responsabili e Referenti delle strutture di cura dei pazienti, in particolare: Divisioni di Oncologia, Ematologia, Trapianto di Midollo Osseo, Servizi di Consulenza Genetica e Diagnosi Prenatale, Coordinamento Regionale per i Trapianti. Nel 2006 è stata anche istituita una commissione per valutare, sulla base di tale documento, l eleggibilità alla raccolta di sangue placentare ad uso mirato da parte di coloro che ne abbiano fatto richiesta. Le unità con queste caratteristiche, criopreservate alla data del 31/12/2008, sono 291, di cui 14 utilizzate per trapianto. A partire dal 1997 si è evidenziato un graduale incremento di raccolte per famiglie a rischio di emoglobinopatia (per un eventuale futuro fratello malato). L incremento è ascrivibile da un lato UNITA RACCOLTE 676 UNITA SCARTATE 568 BANCA 108 UNITA SELEZIONATE 57 UNITA CONSEGNATE 8 Regione Piemonte - Valle d Aosta

53 Procurement Attività 2008 Centri Raccolta Unità Raccolte Unità Imbancate 6645 CLINICA UNIVERSITARIA S. ANNA - TO OSPEDALE S. ANNA - TO Consegnate per trapianti (al 31/12/2008) OSPEDALE MAURIZIANO - TO 19 - OSPEDALE MARIA VITTORIA - TO 29 2 OSPEDALE E. AGNELLI - PINEROLO - TO OSPEDALE SANTA CROCE E CARLE - CN 26 3 OSPEDALE SS. TRINITÀ - BORGOMANERO - NO 6 5 OSPEDALE DEGLI INFERMI - BIELLA - BI 1 - Unità raccolte Unità imbancate Unità validate Unità selezionate* OSPEDALE CARDINAL MASSAIA - AT 13 7 OSPEDALE CIVILE - IVREA - TO OSPEDALE SS. ANTONIO E MARGHERITA - TORTONA - AL 7 - * CORRISPONDENTI A 640 RICHIESTE DI SELEZIONE OSPEDALE MARTINI NUOVO - TO 13 3 OSPEDALE SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO - AL 34 7 Totale UNITA' NUMERO CENTRO TRAPIANTO SELEZIONATE* 57 1 U.S.A. 1 FRANCIA CONSEGNATE PER TRAPIANTO 2 INGHILTERRA 1 COLOMBIA Unità imbancate Unità selezionate Unità rilasciate 1 GRECIA 2 ITALIA *Le unità vengono selezionate per approfondire la compatibilità con un paziente Regione Piemonte - Valle d Aosta

54 Procurement Attività ATTIVITA BANCA INTRAFAMILIARE Indicazioni al trapianto Paesi di provenienza delle coppie a rischio di emoglobinopatia Ricevente malato Futuro fratello malato ATTIVITA GLOBALE BANCA INTRAFAMILIARE 1% 49% 1% 6% 4% 1% 1% 1% 4% 5% 4% 1% 1% 1% 5% Albania Algeria Angola Burkina Faso Cameroon Congo Costa d'avorio Ecuador Filippine Ghana Iran Marocco Nigeria Pakistan Senegal Vietnam Zaire DISTRIBUZIONE 60 UNITA PER TRAPIANTO ALLOGENICO NON FAMILIARE Rilasciate al 31/12/ USA 30% Asia 2% Italia 23% Imbancate Trapiantate 18 1 Sud America 7% Resto d Europa 38% Regione Piemonte - Valle d Aosta

55 Altri trapianti di cellule In medicina rigenerativa da tempo si utilizzano trapianti non di tessuti tal quali, ma di cellule da essi derivate, più o meno manipolate, nella stragrande maggioranza dei casi di origine autologa. Anche nel caso delle cellule le banche di tessuti sono le strutture di riferimento regionale a cui far capo per ogni trapianto. Vero è che, allo stato attuale, vi sono situazioni nelle quali le banche non vengono coinvolte nell iter dell utilizzo delle cellule. A seguito del rilievo di tale situazione, il Centro Regionale Trapianti ha avviato a partire dal 2004 un indagine conoscitiva, con lo scopo di censire specificamente questi trapianti, dei quali deve essere informato ai sensi della legislazione vigente. Nella tabella vengono riportati i dati che sono stati inviati al Centro di Riferimento Regionale per i Trapianti relativi al 2004, 2005, 2006 e Di fatto, le uniche cellule utilizzate per trapianti consolidati sono stati i condrociti. Dal 2006 si è assistito ad una contrazione delle attività, in relazione alle normative che regolano questa attività, e che hanno imposto la certificazione delle officine cellulari di lavorazione delle cellule per trapianto. Nel 2008, in attesa che le officine cellulari siano attive, non è stato censito nessun trapianto di condrociti. E terminata la sperimentazione che fa uso di cellule mesenchimali per la terapia della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Nella normativa regionale i trapianti di tessuti umani per i quali sono le banche le strutture di riferimento nel sistema sanitario e le procedure innovative di terapia cellulare fanno attualmente riferimento al sistema regionale dei trapianti e sono pertanto assoggettate alla normativa vigente in materia. La Regione Piemonte ha rilevato la necessità di adeguare le attuali banche dei tessuti alle normative in materia di Good Manufacturing Practices, GMPs, e Good Laboratory Practices, GLPs; di dotarsi di strutture idonee a rispondere in modo efficace ed efficiente alla crescente possibilità di impiego di tessuti e cellule staminali adulte a scopo terapeutico, in conformità agli standard tecnici e all evoluzione normativa, nonché di definire una rete funzionale tra le diverse aree di attività coinvolte. Per raggiungere tali obiettivi, la Regione Piemonte con propria deliberazione n del 21/01/2008 ha, da un lato, proceduto all istituzione del Centro Regionale di Medicina Rigenerativa (CRMR), assegnandone la relativa funzione all AOU San Giovanni Battista di Torino, e, dall altro lato, ha previsto la costituzione di un gruppo di lavoro in capo alla Direzione Regionale Sanità. Per quanto attiene al CRMR, la Regione ha specificato che il medesimo deve coordinare le funzioni che sviluppino terapie cellulari, svolte dalle banche dei tessuti e dal programma di trapianto di insule pancreatiche, nonché promuovere l attivazione di cell factories al servizio delle diverse strutture assistenziali regionali che hanno la necessità di avvalersi di tali prodotti. La Regione ha previsto, in particolare, l attivazione, nell ambito del CRMR, di una Tissue and Cell Factory (Fabbrica di Cellule e Tessuti) centralizzata, che risponda ai requisiti di GMP-GLP e sia in grado di introdurre nel mondo sanitario piemontese tecnologie e prodotti all avanguardia della medicina, nel pieno rispetto della sicurezza per i pazienti durante gli studi clinici sperimentali e nel corso del trattamento terapeutico a regime. STRUTTURA S. GIOVANNI BOSCO TORINO ASO CTO - CTO TORINO ASO CTO - M. ADELAIDE TORINO FORNACA TORINO CITTA' DI ALESSANDRIA ALESSANDRIA CELLINI TORINO SANTA RITA VERCELLI LA VIALARDA BIELLA S. GAUDENZIO NOVARA S. LUCA PECETTO CIVILE IVREA CASA DI CURA EPOREDIESE - IVREA CONDROCITI CELLULE MESENCHIMALI SLA TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta

56 Attività di immunogenetica Regione Piemonte - Valle d Aosta 110

57 Attività di immunogenetica L attività di immunogenetica è svolta dalla Struttura Complessa (SC) di Immunologia dei Trapianti dell' Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino, che si articola in 3 diversi laboratori: Laboratorio di Sierologia, Laboratorio di Biologia Molecolare (BM) in bassa risoluzione (LR), Laboratorio di BM in alta risoluzione (HR). Nel 2008 si è attivato anche il laboratorio per lo studio del microchimerismo dopo trapianto di CSE. Tipologia di esami eseguiti Le indagini di laboratorio si diversificano a secondo dei diversi programmi di trapianto, ed in particolare: per il programma di trapianto di midollo osseo, l immunogenetica si occupa delle tipizzazioni tessutali (tipizzazioni HLA) di pazienti e familiari allo scopo di ricercare un donatore di midollo osseo completamente o parzialmente compatibile ed idoneo alla donazione: a questo fine, oltre alle tipizzazioni HLA abituali, vengono effettuati test funzionali di compatibilità come la ricerca dei precursori dei linfociti T citotossici (CTLp) oggi effettuate con tecnica ELISPOT e le tipizzazioni di polimorfismi "minori". Dopo l esecuzione del trapianto vengono effettuati test per la valutazione del chimerismo attraverso l analisi di short tandem repeat (STR). Questi test hanno lo scopo di valutare l attecchimento del trapianto e di seguirlo nel tempo. Queste analisi vengono eseguite su campioni del ricevente prima del trapianto, del donatore e del ricevente post trapianto con scadenze fisse che sono: 30, 60, 90, 120 giorni, 1 anno, 2 anni dal trapianto, o anche successivamente in caso di necessità. Le analisi eseguite nel 2008 sono state 234 per 143 trapianti. Per i pazienti per i quali non si trova un donatore idoneo in ambito familiare si provvede, su richiesta dei medici curanti, all'attivazione di una ricerca tra i donatori iscritti all'italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR). A questo proposito la SC è sede del Registro Piemontese dei Donatori di Midollo Osseo afferenti all'ibmdr. Organizza i Controlli di Qualità Regionali della tipizzazione e gestisce la fase finale del "work-up" di tutti i donatori di sangue midollare piemontesi che arrivano al prelievo. Per il programma di trapianto di organi solidi, l immunogenetica garantisce: - le tipizzazioni HLA dei donatori d'organo e dei pazienti in attesa di trapianto solido (cuore, polmoni, fegato, pancreas e reni) - lo studio degli anticorpi anti-hla attraverso lo studio dei sieri dei pazienti iscritti in lista per trapianti di organi e/o tessuti, in cui viene ricercata la presenza di anticorpi linfocitotossici prima e dopo il trapianto. Per una più estesa identificazione degli anticorpi sono state introdotte nuove e più sensibili metodiche (Elisa e Luminex) - l esecuzione delle prove crociate tra il siero del paziente e le cellule del donatore (crossmatch) al momento del trapianto. Volumi di attività di immunogenetica I volumi di attività degli esami di Immunogenetica è sostanzialmente rimasta costante negli ultimi anni, anche se si sono modificate le metodologie di indagine. Vengono esaminati ogni anno circa 3000 sieri per la ricerca di anticorpi antitessuto. Un po meno della metà di essi viene anche esaminato nelle prove crociate di compatibilità (crossmatch). Le indagini di tipizzazione HLA sono circa 4000 ogni anno. Se si valutano in maggior dettaglio le diverse tipologie di tipizzazioni HLA [sierologica, molecolare a bassa risoluzione (LR) e molecolare ad alta risoluzione (HR)] si notano tuttavia delle interessanti differenze. Stanno infatti aumentando in maniera considerevole le tipizzazioni ad alta risoluzione, che constano ognuna di un certo numero di analisi di sequenze dei geni HLA. Questo fenomeno è da imputarsi essenzialmente all attività sui donatori di midollo osseo (+16%), e trova giustificazione sia dall aumento del numero dei donatori iscritti nei registri, e di conseguenza dal numero di trapianti allogenici da donatori non consanguinei (MUD) che si eseguono in Piemonte, sia dal continuo aumento degli alleli HLA conosciuti (ora sono più di 2000) n. crossmatch n. sieri studiati TIPIZZAZIONI HLA METODICA CATEGORIA pazienti per trapianto d organi pazienti per trapianto di midollo osseo donatori d organo e tessuti donatori di midollo osseo* SIEROLOGICA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE SIEROLOGICA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE altri studi * inclusi i consanguinei e gli estranei SIEROLOGICA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE SIEROLOGICA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR N. tipizzazioni HLA N. sieri studiati per anticorpi anti-tessuto N. crossmatch eseguiti TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta

58 Appendice Regione Piemonte - Valle d Aosta 114

59 Appendice 1 CNT - Attività Nazionale Regione Piemonte - Valle d Aosta

60 Appendice 1 CNT - Attività Nazionale Regione Piemonte - Valle d Aosta

61 Appendice 2 Indici di qualità donazioni e prelievi Nell appendice 2 vengono presentati alcuni dei dati del programma di qualità del processo di donazione prelievo, che il Coordinamento Regionale Prelievi ha attivato dal Per ogni rianimazione piemontese vengono indicati: il primario, il coordinatore locale, i membri del gruppo di coordinamento, il numero di letti, il numero totale dei decessi avvenuti, suddivisi in morti cardiache e morti encefaliche, e l esito delle segnalazioni di morte encefalica: i prelievi eseguiti, le espressioni di volontà in vita, favorevoli o contrarie, ed i consensi o le opposizioni famigliari al prelievo. Viene inoltre indicato il rapporto tra le morti encefaliche segnalate e il numero di deceduti con diagnosi compatibile per evoluzione in morte encefalica, il cosiddetto BDI (brain death index). Si tratta di un dato di particolare interesse, perché il numero di deceduti con diagnosi compatibile per evoluzione in morte encefalica (cioè trauma cranico, accidente cerebrovascolare, postoperatorio neurochirurgico e coma postanossico) rappresenta la potenzialità donativa di ogni singola rianimazione in modo puntuale, indipendentemente dalle sue dimensioni e dal suo case mix; solo in quei soggetti, e non dai deceduti in toto, la morte avrebbe potuto essere una morte encefalica. Il rapporto tra quante morti encefaliche sono state segnalate e quante ne sarebbero potute avvenire, il BDI, raccolto sul piccolo numero di casi di ogni rianimazione, è ovviamente ancora poco significativo; esso tuttavia inizia ad assumere una certa rilevanza se considerato a livello regionale, ed a mano a mano che le casistiche delle singole rianimazioni verranno implementate con l aggregazione dei dati di più anni consecutivi, diventerà un indicatore attendibile dell efficienza del processo, in quanto tarato sul case mix specifico del reparto considerato. TO2 - Ospedale M. Vittoria - Torino TOTALE POSTI LETTO:226 Primario Rianimazione: E.P. Manno Coordinatore Locale: E.P. Manno Componenti Gruppo: A. Brunetti, L. Faccio, S. Mossio, A.L. Calamai, V. Serafin, A.M. Sorice Totale decessi rianimazione 78 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 20 Decessi encefalici 7 Decessi cardiaci 71 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 7/20 = 35,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 7/7 = 100% Volontà favorevole in vita 2 Opposizioni in vita 0 Volontà espressa da familiari 2 Opposizioni familiari 1 TOTALE 4 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 4 n. donatori cornea 7 n. decessi encefalici 7 = 1,0% decessi tot H 878 decessi tot H 878 = 1,0% n.decessi encefalici 7 n. totale donatori 4 = 9,0% decessi tot rianimazione 78 decessi tot rianimazione 78 = 5,1% n. decessi encefalici 7 n. decessi encefalici 7 = 35,0% decessi con diagnosi compatibile 20 n. posti letto rianimazione 6 = 1,2 2 non idonei TO1 - Ospedale Martini Nuovo - Torino totale posti letto: 210 Primario Rianimazione: L. Parigi Coordinatore Locale: R. Barbero Componenti Gruppo: G. Campobasso, R. Caponi, G. Castronuovo, E. Ricci, M. Mezzanotte, GP. Prioli, F. Zurlo, C. Donnola, G. Gotta Totale decessi rianimazione 44 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 7 Decessi encefalici 4 Decessi cardiaci 40 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 4/7 = 57,1% Commissioni concluse/decessi Encefalici 4/4 = 100% Volontà favorevole in vita 2 Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari - TOTALE 3 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 13 = 2,9% n. decessi encefalici 4 decessi tot H 447 decessi tot H 447 = 0,9% n.decessi encefalici 4 = 9,1% n. totale donatori 3 decessi tot rianimazione 44 decessi tot rianimazione 44 = 6,8% n. decessi encefalici 4 = 57,1% n. decessi encefalici 4 decessi con diagnosi compatibile 7 n. posti letto rianimazione 7 = 0,6 TO2 - Ospedale G. Bosco - Torino totale posti letto:329 Primario Rianimazione: S. Livigni Coordinatore Locale: R. Potenza Componenti Gruppo: W. Declame, L. Maina, I. Finiguerra, S. Sutera, R. Garavello, A. Sciascia, G. Martucci, A. Fonsato, E. Boscolo, D. Bertolino, M. Vittone Totale decessi rianimazione 94 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 32 Decessi encefalici 12 Decessi cardiaci 82 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 12/32 = 37,5% Commissioni concluse/decessi Encefalici 12/12 = 100% volontà non rilevata 1 Volontà favorevole in vita 2 Opposizioni in vita 3 Volontà espressa da familiari 5 Opposizioni familiari 1 totale 7 totale 4 Numero prelievi eseguiti 8 n. donatori cornea 33 = 4,0% n. decessi encefalici 12 decessi tot H 820 decessi tot H 820 = 1,5% n.decessi encefalici 12 = 12,8% n. totale donatori 8 decessi tot rianimazione 94 decessi tot rianimazione 94 = 8,5% n. decessi encefalici 12 = 37,5% n. decessi encefalici 12 decessi con diagnosi compatibile 32 n. posti letto rianimazione 12 = 1,0 Regione Piemonte - Valle d Aosta

62 Indici qualità donazioni e prelievi TO3 - OSPEDALE RIUNITI - RIVOLI totale posti letto: 232 Primario Rianimazione: B. Barberis Coordinatore Locale: M. Reddavid Componenti Gruppo: C. Galotto, C. Guiotto Totale decessi rianimazione 62 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 8 Decessi encefalici 4 Decessi cardiaci 58 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 4/8 = 50,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 4/4 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 2 Opposizioni familiari 1 TOTALE 3 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 11 = 2,0% n. decessi encefalici 4 decessi tot H 528 decessi tot H 528 = 0,8% n.decessi encefalici 4 = 6,5% n. totale donatori 3 decessi tot rianimazione 62 decessi tot rianimazione 62 = 4,8% n. decessi encefalici 4 = 50,0% n. decessi encefalici 4 decessi con diagnosi compatibile 8 n. posti letto rianimazione 4 = 1,0 TO4 - Ospedale Civile - CIRIE' totale posti letto: 263 Primario Rianimazione: P.M. Giugiaro Coordinatore Locale: P.M. Giugiaro Componenti Gruppo: R. Rubino, S. Savoldi, L. Chiadò Piat, G. D'Amico, M.C. De Abate, C. Cappelletti, M.R. Cornaglia, G. Meneghin, D. Papurello Totale decessi rianimazione 25 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 8 Decessi encefalici 4 Decessi cardiaci 21 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 4/8 = 50% Commissioni concluse/decessi Encefalici 4/4 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 2 Opposizioni familiari - TOTALE 3 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 19 n. decessi encefalici 4 = 4,6% decessi tot H 415 decessi tot H 415 = 1,0% n.decessi encefalici 4 = 16,0% n. totale donatori 2 decessi tot rianimazione 25 decessi tot rianimazione 25 = 8,0% n. decessi encefalici 4 = 50,0% n. decessi encefalici 4 decessi con diagnosi compatibile 8 n. posti letto rianimazione 5 = 0,8 1 non idoneo, 1 effettivo non utilizzato TO3 - Ospedale E. Agnelli - Pinerolo totale posti letto: 359 Primario Rianimazione: M. Pastorelli Coordinatore Locale: P. Vigliani Componenti Gruppo: V. Faure Rolland, A. Prone, I.Roberto, B. Nucci, E. Tosco, A. Ciulla, R. Buonomo, R. Passerò, M.R. Guglielmet Totale decessi rianimazione 56 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 12 Decessi encefalici 10 Decessi cardiaci 46 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 10/12 = 83,3% Commissioni concluse/decessi Encefalici 10/10 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 2 Volontà espressa da familiari 5 Opposizioni familiari 3 TOTALE 5 TOTALE 5 Numero prelievi eseguiti 5 n. donatori cornea 23 n. decessi encefalici 10 = 3,3% decessi tot H 691 decessi tot H 691 = 1,4% n.decessi encefalici 10 = 17,9% n. totale donatori 5 decessi tot rianimazione 56 decessi tot rianimazione 56 = 8,9% n. decessi encefalici 10 = 83,3% n. decessi encefalici 10 decessi con diagnosi compatibile 12 n. posti letto rianimazione 6 = 1,7 TO4 - Ospedale Civico - CHIVASSO totale posti letto: 201 Primario Rianimazione: E. Castenetto Coordinatore Locale: P. Biolino Componenti Gruppo: E. Castenetto, M. Reggio, A. Palmas Totale decessi rianimazione 50 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 13 Decessi encefalici 3 Decessi cardiaci 47 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 3/13 = 23,1% Commissioni concluse/decessi Encefalici 3/3 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 2 Opposizioni familiari - TOTALE 3 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 12 n. decessi encefalici 3 = 1,8% decessi tot H 676 decessi tot H 676 = 0,4% n.decessi encefalici 3 n. totale donatori 3 = 6,0% decessi tot rianimazione 50 decessi tot rianimazione 50 = 6,0% n. decessi encefalici 3 = 23,1% n. decessi encefalici 3 decessi con diagnosi compatibile 13 n. posti letto rianimazione 5 = 0,6 Regione Piemonte - Valle d Aosta

63 Indici qualità donazioni e prelievi TO4 - Ospedale Civile - IVREA totale posti letto: 229 Primario Rianimazione: E. Castenetto Coordinatore Locale: A. Petrachi Componenti Gruppo: M.D.V. Gaudino, D. Levi, V. Palermo, M.R. Salcuni Totale decessi rianimazione 95 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 26 Decessi encefalici 2 Decessi cardiaci 93 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 2/26 = 7,7% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/2 = 50% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 11 n. decessi encefalici 2 = = 2,1% decessi tot H 522 decessi tot H 522 0,4% n.decessi encefalici 2 n. totale donatori - = 2,1% decessi tot rianimazione 95 decessi tot rianimazione 95 = - n. decessi encefalici 2 n. decessi encefalici 2 = 7,7% decessi con diagnosi compatibile 26 n. posti letto rianimazione 7 = 0,3 1 arresto cardiaco TO5 - Ospedale Santa Croce - MONCALIERI totale posti letto: 165 Primario Rianimazione: P. Buffa Coordinatore Locale: F. Muccio Componenti Gruppo: G. Albry, S. Testa, A. Ballerini, M. De Mattei, I. Di Gianni, R. Lasagna, P. Perrone, C. Vuocolo Totale decessi rianimazione 18 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 1 Decessi encefalici - Decessi cardiaci 18 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 0/1 = - Commissioni concluse/decessi Encefalici - - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 5 = 1,1% n. decessi encefalici - decessi tot H 456 decessi tot H 456 = - n.decessi encefalici - n. totale donatori - = - decessi tot rianimazione 18 decessi tot rianimazione 18 = - n. decessi encefalici - n. decessi encefalici - = - decessi con diagnosi compatibile 1 n. posti letto rianimazione 4 = - TO5 - Ospedale Maggiore - CHIERI totale posti letto: 138 Primario Rianimazione: G. Belforte Coordinatore Locale: F. Muccio Componenti Gruppo: G. Albry, S. Testa, A. Ballerini, M. De Mattei, I. Di Gianni, R. Lasagna, P. Perrone, C. Vuocolo Totale decessi rianimazione 27 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 8 Decessi encefalici 2 Decessi cardiaci 25 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 2/8 = 25,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/2 = 50% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE 1 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea 14 n. decessi encefalici 2 = 4,0% decessi tot H 358 decessi tot H 358 = 0,5% n.decessi encefalici 2 n. totale donatori 1 = 7,4% decessi tot rianimazione 27 decessi tot rianimazione 27 = 3,7% n. decessi encefalici 2 n. decessi encefalici 2 = 25,0% decessi con diagnosi compatibile 8 n. posti letto rianimazione 4 = 0,5 1 non idoneo VC - Ospedale Sant'Andrea - VERCELLI totale posti letto: 270 Primario Rianimazione: A. Gratarola Coordinatore Locale: A. Gratarola Componenti Gruppo: C. Fontaneto, R. Boschetti, P. Colombo, T. Ferraris, C. Sartore, S. Nazario, C. Scianguetta Totale decessi rianimazione 75 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 17 Decessi encefalici 7 Decessi cardiaci 68 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 7/17 = 41,2% Commissioni concluse/decessi Encefalici 7/7 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 3 Opposizioni familiari 3 TOTALE 3 TOTALE 3 Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 3 n. decessi encefalici 7 = 0,4% decessi tot H 667 decessi tot H 667 = 1,0% n.decessi encefalici 7 n. totale donatori 3 = 9,3% decessi tot rianimazione 75 decessi tot rianimazione 75 = 4,0% n. decessi encefalici 7 = 41,2% n. decessi encefalici 7 decessi con diagnosi compatibile 17 n. posti letto rianimazione 10 = 0,7 1 non idoneo Regione Piemonte - Valle d Aosta

64 Indici qualità donazioni e prelievi BI - Ospedale degli Infermi - BIELLA totale posti letto: 380 Primario Rianimazione: C. Pissaia Coordinatore Locale: D. Peracchio Componenti Gruppo: A. Biolcati, R. Cappelletti, F. D'Aloja, V. Malfitana, E. Spagarino Totale decessi rianimazione 64 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 17 Decessi encefalici 10 Decessi cardiaci 54 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 10/17 = 58,8% Commissioni concluse/decessi Encefalici 10/10 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 4 Opposizioni familiari - TOTALE 5 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 5 n. donatori cornea 9 n. decessi encefalici 10 = 1,5% decessi tot H 612 decessi tot H 612 = 1,6% n.decessi encefalici 10 = 15,6% n. totale donatori 4 decessi tot rianimazione 64 decessi tot rianimazione 64 = 6,3% n. decessi encefalici 10 = 58,8% n. decessi encefalici 10 decessi con diagnosi compatibile 17 n. posti letto rianimazione 8 = 1,2 1 effettivo non utilizzato, 5 non idonei VCO - Ospedale Castelli - VERBANIA totale posti letto: 159 Primario Rianimazione: M. Tappa Coordinatore Locale: P. Toscano Componenti Gruppo: M. Giani, M. Gonzales, A. Perinti, I. Poggese, M. Senestrano, U. Trotta Totale decessi rianimazione 48 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 10 Decessi encefalici - Decessi cardiaci 48 Decessi encefalici/diagnosi compatibile - - Commissioni concluse/decessi Encefalici - - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 1 n. decessi encefalici - = 0,4% decessi tot H 239 decessi tot H 239 = - n.decessi encefalici - n. totale donatori - = decessi tot rianimazione 48 decessi tot rianimazione 48 = - n. decessi encefalici - n. decessi encefalici - = decessi con diagnosi compatibile 10 n. posti letto rianimazione 3 = - NO - Ospedale SS. Trinità - BORGOMANERO totale posti letto: 222 Primario Rianimazione: E. Moretti Coordinatore Locale: A.L. Pistocchini Componenti Gruppo: A. Bartoccini, V. Belloli, A. Fontana, L.P. Zanetta Totale decessi rianimazione 44 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 17 Decessi encefalici 7 Decessi cardiaci 37 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 7/17 = 41,2% Commissioni concluse/decessi Encefalici 7/7 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 2 TOTALE 1 TOTALE 3 Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea 6 n. decessi encefalici 7 = 1,4% decessi tot H 421 decessi tot H 421 = 1,7% n.decessi encefalici 7 = 15,9% n. totale donatori 1 decessi tot rianimazione 44 decessi tot rianimazione 44 = 2,3% n. decessi encefalici 7 = 41,2% n. decessi encefalici 7 decessi con diagnosi compatibile 17 n. posti letto rianimazione 6 = 1,2 3 non idonei VCO - Ospedale San Biagio - Domodossola totale posti letto: 140 Primario Rianimazione: C. Maestrone Coordinatore Locale: P. Toscano Componenti Gruppo: M. Giani, M. Gonzales, A. Perinti, I. Poggese, M. Senestrano, U. Trotta Totale decessi rianimazione 48 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 15 Decessi encefalici 5 Decessi cardiaci 43 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 5/15 = 33,3% Commissioni concluse/decessi Encefalici 5/5 = 100% Volontà favorevole in vita 3 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 1 TOTALE 4 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 4 n. donatori cornea - n. decessi encefalici 5 = - decessi tot H 208 decessi tot H 208 = 2,4% n.decessi encefalici 5 = 10,4% n. totale donatori 4 decessi tot rianimazione 48 decessi tot rianimazione 48 = 8,3% n. decessi encefalici 5 = 33,3% n. decessi encefalici 5 decessi con diagnosi compatibile 15 n. posti letto rianimazione 4 = 1,3 Regione Piemonte - Valle d Aosta

65 Indici qualità donazioni e prelievi CN1 - Ospedale Civile - MONDOVI' totale posti letto: 180 Primario Rianimazione: G. Viglietti Coordinatore Locale: M. Salvatico Componenti Gruppo: P. Ermini, F. Fiorelli Totale decessi rianimazione 28 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 1 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 27 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/1 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari - TOTALE 1 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea 12 n. decessi encefalici 1 = 7,0% decessi tot H 166 decessi tot H 166 = 0,6% n.decessi encefalici 1 n. totale donatori 1 = 3,6% decessi tot rianimazione 28 decessi tot rianimazione 28 = 3,6% n. decessi encefalici 1 n. decessi encefalici 1 = 100% decessi con diagnosi compatibile 1 n. posti letto rianimazione 6 = 0,2 CN1 - Ospedale Civile - SALUZZO totale posti letto: 133 Primario Rianimazione: G. Garelli Coordinatore Locale: P. Portolese Componenti Gruppo: G. Guano,C. Bianco, M. Giordanengo, A. Milanesio, G. Pessina, A. Campagnaro, D. Pesce Totale decessi rianimazione 15 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 5 Decessi encefalici - Decessi cardiaci 15 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 0/5 = - Commissioni concluse/decessi Encefalici 0/0 = - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 2 n. decessi encefalici - = 0,5% decessi tot H 366 decessi tot H 366 = - n.decessi encefalici - n. totale donatori - = - = - decessi tot rianimazione 15 decessi tot rianimazione 15 n. decessi encefalici - n. decessi encefalici - = - decessi con diagnosi compatibile 5 n. posti letto rianimazione 4 = - CN1 - Ospedale SS. Annunziata - SAVIGLIANO totale posti letto: 284 Primario Rianimazione: G. Vai Coordinatore Locale: P. Portolese Componenti Gruppo: G. Guano,C. Bianco, M. Giordanengo, A. Milanesio, G. Pessina, A. Campagnaro, D. Pesce Totale decessi rianimazione 46 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 14 Decessi encefalici 4 Decessi cardiaci 42 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 4/14 = 28,6% Commissioni concluse/decessi Encefalici 4/4 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 3 Opposizioni familiari 1 TOTALE 3 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea 4 n. decessi encefalici 4 = 1,0% decessi tot H 293 decessi tot H 293 = 1,4% n.decessi encefalici 4 n. totale donatori 3 = 8,7% decessi tot rianimazione 46 decessi tot rianimazione 46 = 6,5% n. decessi encefalici 4 n. decessi encefalici 4 decessi con diagnosi compatibile = 28,6% = 0,7 14 n. posti letto rianimazione 6 CN2 - Ospedale S. Lazzaro - ALBA totale posti letto: 216 Primario Rianimazione: V. Curto Coordinatore Locale: S. Sette Componenti Gruppo: M.P. Marino, V. Venturino, G. Carlindi, A. Vanni, G. Canavero, G. Lanza Totale decessi rianimazione 27 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 4 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 26 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/4 = 25,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari - TOTALE 1 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea 12 n. decessi encefalici 1 = 3,0% decessi tot H 387 decessi tot H 387 = 0,3% n.decessi encefalici 1 n. totale donatori 1 = 3,7% decessi tot rianimazione 27 decessi tot rianimazione 27 = 3,7% n. decessi encefalici 1 = 25,0% n. decessi encefalici 1 decessi con diagnosi compatibile 4 n. posti letto rianimazione 4 = 0,3 Regione Piemonte - Valle d Aosta

66 Indici qualità donazioni e prelievi AT - Ospedale Civile - ASTI totale posti letto: 479 Primario Rianimazione: S. Cardellino Coordinatore Locale: G. Sciuto Componenti Gruppo: L. Bernini, S. Cardellino, D. Ciaceri, S. Perno, A. Valfrè, M.R. Russo, M. Beghin, S. Tubino, P. Franco, E. Biase Totale decessi rianimazione 83 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 7 Decessi encefalici 5 Decessi cardiaci 78 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 5/7 = 71,4% Commissioni concluse/decessi Encefalici 5/5 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 4 Opposizioni familiari 1 TOTALE 4 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 4 n. donatori cornea 1 n. decessi encefalici 5 = 0,1% decessi tot H 925 decessi tot H 925 = 0,5% n.decessi encefalici 5 n. totale donatori 4 = 6,0% decessi tot rianimazione 83 decessi tot rianimazione 83 = 4,8% n. decessi encefalici 5 = 71,4% n. decessi encefalici 5 decessi con diagnosi compatibile 7 n. posti letto rianimazione 8 = 0,6 AL - Ospedale S. Spirito - CASALE M.TO totale posti letto: 238 Primario Rianimazione: F. Ricagni Coordinatore Locale: S. Muratore Componenti Gruppo: C. Bertazzo, R. D'Aprile, P. Del Nero, M. Galletti, G. Parovina, A. Ferraris, A. Mariano, C. Grivetto Totale decessi rianimazione 55 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 5 Decessi encefalici 3 Decessi cardiaci 52 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 3/5 = 60,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 3/3 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 2 TOTALE 1 TOTALE 2 Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea 10 n. decessi encefalici 3 = 1,6% decessi tot H 608 decessi tot H 608 = 0,5% n.decessi encefalici 3 n. totale donatori 1 = 5,5% decessi tot rianimazione 55 decessi tot rianimazione 55 = 1,8% n. decessi encefalici 3 = 60,0% n. decessi encefalici 3 decessi con diagnosi compatibile 5 n. posti letto rianimazione 6 = 0,5 AL - Ospedale SS. Antonio e Margherita TORTONA totale posti letto: 172 Primario Rianimazione: S. Allegrina Coordinatore Locale: G. Raggi Componenti Gruppo: M. Bensi, G. Pettazzi, B. Nicora Totale decessi rianimazione 49 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 4 Decessi encefalici 3 Decessi cardiaci 46 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 3/4 = 75,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 3/3 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 2 Opposizioni familiari - TOTALE 3 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 3 n. donatori cornea - n. decessi encefalici 3 = - decessi tot H 318 decessi tot H 318 = 0,9% n.decessi encefalici 3 n. totale donatori 3 = 6,1% decessi tot rianimazione 49 decessi tot rianimazione 49 = 6,1% n. decessi encefalici 3 = 75,0% n. decessi encefalici 3 decessi con diagnosi compatibile 4 n. posti letto rianimazione 6 = 0,5 AL - Ospedale Civile - ACQUI TERME totale posti letto: 121 Primario Rianimazione: G.M. Bianchi Coordinatore Locale: R. Mannoni Componenti Gruppo: V. Balestrero, R. Mannoni Totale decessi rianimazione 71 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 11 Decessi encefalici 4 Decessi cardiaci 67 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 4/11 = 36,4% Commissioni concluse/decessi Encefalici 4/4 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 1 TOTALE 2 TOTALE 2 Numero prelievi eseguiti 2 n. donatori cornea 8 n. decessi encefalici 4 = 2,0% decessi tot H 364 decessi tot H 364 = 1,1% n.decessi encefalici 4 n. totale donatori 2 = 5,6% decessi tot rianimazione 71 decessi tot rianimazione 71 = 2,8% n. decessi encefalici 4 = 36,4% n. decessi encefalici 4 decessi con diagnosi compatibile 11 n. posti letto rianimazione 4 = 1,0 Regione Piemonte - Valle d Aosta

67 Indici qualità donazioni e prelievi AL - Ospedale San Giacomo - NOVI LIGURE totale posti letto: 183 Primario Rianimazione: G. Orlando Coordinatore Locale: M. Prato Componenti Gruppo: V. Balestrero, R. Mannoni Totale decessi rianimazione 42 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 9 Decessi encefalici 3 Decessi cardiaci 39 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 3/9 = 33,3% Commissioni concluse/decessi Encefalici 3/3 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari 2 TOTALE - TOTALE 3 Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 10 = 2,0% n. decessi encefalici 3 decessi tot H 402 decessi tot H 402 = 0,7% n.decessi encefalici 3 = 7,1% n. totale donatori - decessi tot rianimazione 42 decessi tot rianimazione 42 = - n. decessi encefalici 3 = 33,3% n. decessi encefalici 3 decessi con diagnosi compatibile 9 n. posti letto rianimazione 6 = 0,5 A.S.O. SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO ALESSANDRIA - OSPEDALE infantile totale posti letto: 60 Primario Rianimazione Ospedale Infantile: C. Gallino Coordinatore Locale: N. Vivaldi Componenti Gruppo: A. Canepari, L. Ruiz Totale decessi rianimazione 7 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 1 Decessi encefalici 0 Decessi cardiaci 7 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 0/1 = - Commissioni concluse/decessi Encefalici 0/0 = - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 0 n. decessi encefalici 0 = - decessi tot H 15 decessi tot H 15 = - n.decessi encefalici 0 n. totale donatori 0 = - decessi tot rianimazione 7 decessi tot rianimazione 7 = - n. decessi encefalici 0 n. decessi encefalici 0 = - decessi con diagnosi compatibile 1 n. posti letto rianimazione 5 = - A.S.O. SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO ALESSANDRIA - OSPEDALE CIVILE totale posti letto: 642 Primario Rianimazione generale Civile: A. Pergolo Primario CardioRianimazione Ospedale Civile: A. Pergolo Coordinatore Locale: N. Vivaldi Componenti Gruppo: A. Canepari, L. Ruiz Totale decessi rianimazione 66 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 27 Decessi encefalici 22 Decessi cardiaci 44 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 22/27 = 81,5% Commissioni concluse/decessi Encefalici 22/22 = 100% Volontà favorevole in vita 4 Opposizioni in vita 2 Volontà espressa da familiari 12 Opposizioni familiari 2 TOTALE 16 TOTALE 4 Numero prelievi eseguiti 16 n. donatori cornea 19 = 2,1% n. decessi encefalici 22 decessi tot H 909 decessi tot H 909 = 2,4% n.decessi encefalici 22 = 33,3% n. totale donatori 16 decessi tot rianimazione 66 decessi tot rianimazione 66 = 24,2% n. decessi encefalici 22 = 81,5% n. decessi encefalici 22 decessi con diagnosi compatibile 27 n. posti letto rianimazione 9 = 2,4 2 non idonei A.S.O. SAN CROCE E CARLE - CUNEO totale posti letto: 653 Primario Rianimazione: G. Cornara Primario CardioRianimazione: A. Locatelli Coordinatore Locale: P. Pellegrino, R. Lerda Componenti Gruppo: P.G. Benso, A. Garibaldi, P. Indemini, G. Lauria, P. Parola, G.L. Saglione Totale decessi rianimazione 102 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 33 Decessi encefalici 16 Decessi cardiaci 86 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 16/33 = 48,5% Commissioni concluse/decessi Encefalici 15/16 = 93,8% Volontà favorevole in vita 2 Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari 7 Opposizioni familiari 3 TOTALE 9 TOTALE 4 Numero prelievi eseguiti 9 n. donatori cornea 9 = 1,1% n. decessi encefalici 16 decessi tot H 854 decessi tot H 854 = 1,9% n.decessi encefalici 16 = 15,7% n. totale donatori 9 decessi tot rianimazione 102 decessi tot rianimazione 102 = 8,8% n. decessi encefalici 16 = 48,5% n. decessi encefalici 16 decessi con diagnosi compatibile 33 n. posti letto rianimazione 12 = 1,3 1 arresto cardiaco, 2 non idonei Regione Piemonte - Valle d Aosta

68 Indici qualità donazioni e prelievi A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITA' - NOVARA totale posti letto 621 n. donatori cornea 19 = 1,8% n. decessi encefalici 37 = 3,5% decessi tot H 1059 decessi tot H 1059 n.decessi encefalici 37 = 0,2% n. totale donatori 20 decessi tot rianimazione 250 decessi tot rianimazione 250 = 8,0% n. decessi encefalici 37 = 46,0% n. decessi encefalici 37 = 1,7 decessi con diagnosi compatibile 81 n. posti letto rianimazione 22 A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITA' DI NOVARA RIANIMAZIONE GENERALE Primario Rianimazione: F. Della Corte Coordinatore Locale: M.T. Campailla Componenti Gruppo: P.P. Caimmi, G. Bompan, R. Garone, R. Torchio, G. Farrauto, MC. Barbè, L. Cancellieri, F. Capuzzi, M. Pavani, C. Carfora Totale decessi rianimazione 221 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 79 Decessi encefalici 35 Decessi cardiaci 186 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 35/79 = 44,3% Commissioni concluse/decessi Encefalici 35/35 = 100% Volontà favorevole in vita 5 Opposizioni in vita 5 Volontà espressa da familiari 14 Opposizioni familiari 6 TOTALE 19 TOTALE 11 Numero prelievi eseguiti 19 5 non idonei A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITA' DI NOVARA T.I. CARDIO CHIRURGICA Primario CardioRianimazione: C. Monaco Coordinatore Locale: M.T. Campailla Componenti Gruppo: P.P. Caimmi, G. Bompan, R. Garone, R. Torchio, G. Farrauto, MC. Barbè, L. Cancellieri, F. Capuzzi, M. Pavani, C. Carfora Totale decessi rianimazione 29 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 2 Decessi encefalici 2 Decessi cardiaci 27 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 2/2 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 2/2 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 0 Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 1 TOTALE 1 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 1 A.O.U. Az. Osp. Univers. SAN LUIGI GONZAGA ORBASSANO totale posti letto: 328 Primario Rianimazione: G. Radeschi Coordinatore Locale: M. Monterossi Componenti Gruppo:E. Erovigni, E. Gatti, M. Iudicello, P.Sega, A. Fraternali, R. Vacchelli Totale decessi rianimazione 50 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 2 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 49 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/2 = 50,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 15 = 2,3% n. decessi encefalici 1 decessi tot H 659 decessi tot H 659 = 0,2% n.decessi encefalici 1 = 2,0% n. totale donatori - decessi tot rianimazione 50 decessi tot rianimazione 50 = - n. decessi encefalici 1 = 50,0% n. decessi encefalici 1 decessi con diagnosi compatibile 2 n. posti letto rianimazione 6 = 0,2 A.S.O. C.T.O./C.R.F./M.ADELAIDE TORINO totale posti letto: 247 Primario Rianimazione:A. Miletto Coordinatore Locale: S. Boifava Componenti Gruppo: P. Costa, M. Seminario, C. Tavoso, G. Triolo Totale decessi rianimazione 33 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 24 Decessi encefalici 21 Decessi cardiaci 12 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 21/24 = 87,5% Commissioni concluse/decessi Encefalici 21/21 = 100% Volontà favorevole in vita 6 Opposizioni in vita 3 Volontà espressa da familiari 5 Opposizioni familiari 5 TOTALE 11 TOTALE 8 Numero prelievi eseguiti 11 n. donatori cornea 8 = 6,5% n. decessi encefalici 21 decessi tot H 123 decessi tot H 123 = 17,1% n.decessi encefalici 21 = 63,6% n. totale donatori 10 decessi tot rianimazione 33 decessi tot rianimazione 33 = 30,3% n. decessi encefalici 21 = 87,5% n. decessi encefalici 21 decessi con diagnosi compatibile 24 n. posti letto rianimazione 14 = 1,5 1 effettivo non utilizzato, 2 non idonei Regione Piemonte - Valle d Aosta

69 Indici qualità donazioni e prelievi A.S.O. MAURIZIANO - TORINO totale posti letto: 391 n. donatori cornea 16 = 2,1% n. decessi encefalici 6 = 0,8% decessi tot H 743 decessi tot H 743 n.decessi encefalici 6 = 5,5% n. totale donatori 6 = 5,5% decessi tot rianimazione 108 decessi tot rianimazione 108 n. decessi encefalici 6 = 46,0% n. decessi encefalici 6 = 0,5 decessi con diagnosi compatibile 13 n. posti letto rianimazione 13 A.S.O. MAURIZIANO - TORINO - RIANIMAZIONE GENERALE Primario Rianimazione: V. Segala Coordinatore Locale: V. Segala Componenti Gruppo: M. Arobio, C. Labate, I. Vigna, G. Mennuti, A. Pracca, E. Calosso, M. Maglione, P. Tomasella Totale decessi rianimazione 105 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 12 Decessi encefalici 5 Decessi cardiaci 100 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 5/12 = 41,7% Commissioni concluse/decessi Encefalici 5/5 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 4 Opposizioni familiari - TOTALE 5 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 5 A.S.O. MAURIZIANO - TORINO - RIANIMAZIONE CARDIOVASCOLARE Primario CardioRianimazione: C. Verdecchia Coordinatore Locale: V. Segala Componenti Gruppo: M. Arobio, C. Labate, I. Vigna, G. Mennuti, A. Pracca, E. Calosso, M. Maglione, P. Tomasella Totale decessi rianimazione 3 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 1 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 2 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/1 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari - TOTALE 1 TOTALE - Numero prelievi eseguiti - A.S.O. O.I.R.M. - S. ANNA (O.I.R.M.) totale posti letto: 237 Primario Rianimazione: G. Ivani Primario CardioRianimazione: P. Costa Coordinatore Locale: I. Castelletti Componenti Gruppo: M. Bertolotti, G. Capizzi, F. Ciliberto, A. Conio, R. Coppo, S. Randacco, S. Treves, G. Greco Totale decessi rianimazione 24 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 2 Decessi encefalici 2 Decessi cardiaci 22 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 2/2 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 2/2 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari 1 TOTALE 1 TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti 1 n. donatori cornea - n. decessi encefalici 2 = - decessi tot H 51 decessi tot H 51 = 3,9% n.decessi encefalici 2 = 8,3% n. totale donatori 1 decessi tot rianimazione 24 decessi tot rianimazione 24 = 4,2% n. decessi encefalici 2 = 100% n. decessi encefalici 2 decessi con diagnosi compatibile 2 n. posti letto rianimazione 6 = 0,3 A.S.O. O.I.R.M. - S.ANNA (S.ANNA) TOTALE POSTI LETTO: 271 Primario Rianimazione: E. Gollo Coordinatore Locale: I. Castelletti Componenti Gruppo: M. Bertolotti, G. Capizzi, F. Ciliberto, A. Conio, R. Coppo, S. Randacco, S. Treves, G. Greco Totale decessi rianimazione - Decessi con diagnosi di ingresso compatibile - Decessi encefalici - Decessi cardiaci - Decessi encefalici/diagnosi compatibile - - Commissioni concluse/decessi Encefalici - - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 0 = 0,0% n. decessi encefalici 0 decessi tot H 31 decessi tot H 31 = 0,0% n.decessi encefalici 0 n. totale donatori 0 = - decessi tot rianimazione decessi tot rianimazione = - n. decessi encefalici 0 n. decessi encefalici 0 = - decessi con diagnosi compatibile n. posti letto rianimazione = - Regione Piemonte - Valle d Aosta

70 Indici qualità donazioni e prelievi A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA - TORINO totale posti letto: 1022 n. donatori cornea 248 = 16,4% n. decessi encefalici 25 decessi tot H 1512 decessi tot H 1512 = 1,6% n.decessi encefalici 25 = 12,1% n. totale donatori 15 decessi tot rianimazione 207 decessi tot rianimazione 207 = 7,2% n. decessi encefalici 25 = 55,5% n. decessi encefalici 25 decessi con diagnosi compatibile 45 n. posti letto rianimazione 41 = 0,6 A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA TORINO - II RIAN. NEURO Primario Rianimazione: M. Berardino Coordinatore Locale: A. Scarmozzino Componenti Gruppo: L. Mussano, M. Ferrero, D. Pasero, E. Montalenti, N. Bosco, D. Zelli Totale decessi rianimazione 27 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 25 Decessi encefalici 16 Decessi cardiaci 11 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 16/25 = 64% Commissioni concluse/decessi Encefalici 16/16 = 100% Volontà favorevole in vita 3 Opposizioni in vita 4 Volontà espressa da familiari 6 Opposizioni familiari - TOTALE 9 TOTALE 4 Numero prelievi eseguiti 9 3 non idonei A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA TORINO - IV RIAN. CARD. Primario Rianimazione: V.M. Ranieri Coordinatore Locale: A. Scarmozzino Componenti Gruppo: L. Mussano, M. Ferrero, D. Pasero, E. Montalenti, N. Bosco, D. Zelli Totale decessi rianimazione 42 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 1 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 41 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/1 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari 1 TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA TORINO - X RIAN. PSAR Primario Rianimazione: P. Del Gaudio Coordinatore Locale: A. Scarmozzino Componenti Gruppo: L. Mussano, M. Ferrero, D. Pasero, E. Montalenti, N. Bosco, D. Zelli Totale decessi rianimazione 60 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 9 Decessi encefalici 1 Decessi cardiaci 59 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 1/9 = 11,1% Commissioni concluse/decessi Encefalici 1/1 = 100% Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari 1 TOTALE - TOTALE 1 Numero prelievi eseguiti - A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA TORINO - III RIAN. C.A.R Primario Rianimazione: V.M. Ranieri Coordinatore Locale: A. Scarmozzino Componenti Gruppo: L. Mussano, M. Ferrero, D. Pasero, E. Montalenti, N. Bosco, D. Zelli Totale decessi rianimazione 43 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 5 Decessi encefalici 2 Decessi cardiaci 41 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 2/5 = 40,0% Commissioni concluse/decessi Encefalici 2/2 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari 1 Opposizioni familiari - TOTALE 2 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 2 A.O.U. SAN GIOVANNI BATTISTA TORINO - IX RIAN. DONADIO Primario Rianimazione: P.P. Donadio Coordinatore Locale: A. Scarmozzino Componenti Gruppo: L. Mussano, M. Ferrero, D. Pasero, E. Montalenti, N. Bosco, D. Zelli Totale decessi rianimazione 35 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 5 Decessi encefalici 5 Decessi cardiaci 30 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 5/5 = 100% Commissioni concluse/decessi Encefalici 5/5 = 100% Volontà favorevole in vita 1 Opposizioni in vita 1 Volontà espressa da familiari 3 Opposizioni familiari - TOTALE 4 TOTALE - Numero prelievi eseguiti 4 Regione Piemonte - Valle d Aosta

71 Indici qualità donazioni e prelievi A.S.R. OSPEDALE REGIONALE DI AOSTA TOTALE POSTI LETTO: 422 Primario Rianimazione: E. Visetti Coordinatore Locale: M. Meucci Componenti Gruppo: E. Visetti, P. Calò, M. Gianni, M. Sarboraria, P. Torti, G. Paternoster, S. Calì Totale decessi rianimazione 54 Decessi con diagnosi di ingresso compatibile 13 Decessi encefalici - Decessi cardiaci 54 Decessi encefalici/diagnosi compatibile 0/13 = - Commissioni concluse/decessi Encefalici - - Volontà favorevole in vita - Opposizioni in vita - Volontà espressa da familiari - Opposizioni familiari - TOTALE - TOTALE - Numero prelievi eseguiti - n. donatori cornea 24 = 3,0% n. decessi encefalici - decessi tot H 806 decessi tot H 806 = - n.decessi encefalici - n. totale donatori - = - decessi tot rianimazione 54 decessi tot rianimazione 54 = - n. decessi encefalici - n. decessi encefalici - = - decessi con diagnosi compatibile 13 n. posti letto rianimazione 8 = - Regione Piemonte - Valle d Aosta

72 Appendice 3 Il sito Internet Vivet - Vivere il trapianto Da settembre 2007 è visibile il sito di presentazione del Centro di Riferimento Regionale per i Trapianti, nuovo nella grafica e nei contenuti. Accanto ad un area particolarmente ricca e diretta in prevalenza a soggetti che devono affrontare l iter trapiantologico nella nostra Regione, vi si ritrovano contenuti più tecnici per i professionisti del settore. Testi più generali sono affiancati da contenuti più complessi di approfondimento per chi desideri un dettaglio maggiore in alcune tematiche.vi è la possibilità di scaricare ogni genere di documentazione per ogni tipo di utente (normativa, linee guida, protocolli...). La sezione che riguarda le normative contiene quanto presente in ambito nazionale e regionale con continuo aggiornamento. Di ogni normativa sono presentati il testo originale in formato pdf e una sintesi degli punti più rilevanti, elemento quest ultimo di particolare interesse per chi desideri una consultazione rapida, ma esaustiva.il professionista trova anche la modulistica da utilizzare nella comune pratica quotidiana. Particolare attenzione è stata data alla presentazione di dati di attività di trapianto, aggiornati all ultima settimana.si affronta con grande chiarezza e trasparenza tutto quanto attiene alla lista di attesa e al trapianto, ma anche quanto riguarda l atto della donazione, che ancor oggi, nel sentir comune, crea timori. Si affronta il trapianto d organo nei suoi aspetti più conosciuti e consolidati, ma si esplorano anche i nuovi scenari di utilizzo di tessuti e cellule. Ampio spazio è dedicato al tema dell immunogenetica, principale settore di studio per la stretta correlazione tra compatibilità genetica ed esito del trapianto. In un ottica di trasparenza e fiducia nei confronti del cittadino, non viene trascurato il settore dei controlli di qualità, con la descrizione degli esiti delle visite ispettive che riguardano il Centro di Coordinamento Trapianti, i Laboratori, i Centri di Trapianto. La grafica è stata studiata per essere lineare, accessibile anche ai meno esperti, con colori che, seppur di impatto, creano aspettative positive in chi accede al sito. Anche utenti con deficit visivo possono consultare i contenuti grazie alla funzione Alta Leggibilità. La mappa del sito e il pulsante cerca sono studiati per chi ha poco tempo per la navigazione e necessita di testi in tempi rapidi. Sul sito nell'ultimo anno ci sono state più di visite. Il sito è consultabile all indirizzo L esperienza del periodico v continua. Nato l anno scorso per rispondere ai mutamenti dello scenario del mondo dei trapianti, sta cercando, di numero in numero, di affrontare tutti gli argomenti di maggior rilievo del sistema trapianti piemontese. All attività di trapianto di rene, fegato e cuore, iniziata negli anni Ottanta, si sono aggiunte quelle di prelievo, bancaggio e innesto di cellule e tessuti, grazie alle quali la Regione rappresenta una tra le realtà più avanzate della sanità nazionale. Abbiamo iniziato a distribuire i primi numeri via web e l accoglienza del mondo sanitario è stata buona. Il nostro obiettivo è far comprendere come il trapianto sia una opportunità terapeutica ormai matura, affidabile e uscita appieno dalla sua fase sperimentale. L invio avviene tramite mail ai medici del settore, agli operatori sanitari, anche se non coinvolti direttamente nel settore dei trapianti ed a medici di base. La valenza di questa iniziativa editoriale può essere duplice: favorire l accesso alle terapie per tutti i cittadini della Regione e incentivare, indirettamente, la donazione di organi e tessuti dando un messaggio positivo su questa attività in cui la sanità piemontese eccelle. Non a caso il CRT ha pensato di accostare i contenuti del suo sito web con quelli di Vivet, creando una versione on-line trimestrale, scaricabile in versione PDF direttamente dalla home page del suo sito ( Il numero Due di Vivet, in linea con le prerogative del progetto editoriale, inizia con un editoriale di presentazione della rivista, scritto dal professor Amoroso, e con i dati statistici di maggior rilievo relativi ai trapianti effettuati in Piemonte nel 2008, sempre dello stesso autore. Vivet Due prosegue con la descrizione delle attività del centro trapianti di cornea di Ivrea e dedica uno spazio all esperienza di vita della famiglia di un bimbo trapiantato di cuore. La Dr.ssa Fazio illustra il ruolo e le potenzialità della banca di cellule staminali emopoietiche raccolte da cordone ombelicale. Il Dr. Donadio affronta un tema connesso all etica del trapianto, mentre il Dr. Cavallo traccia la storia del trapianto di polmone. La dott.ssa Elisa Frisaldi intervista il Dr. Riccardo Bosco del Coordinamento Regionale Prelievi e il Dr. Giorgio Lovera traccia una storia del ruolo della psicologia medica nel mondo dei trapianti, ruolo che, grazie ai contributi della scuola piemontese ha portato alla creazione di una società scientifica dedicata. v i v e r e i l t r a p i a n t o Testamento biologico ] Intervista a Riccardo Bosco Giorgio Lovera Giorgia, un cuore ] nuovo a sei mesi Centro Innesti ] di Cornea di Ivrea ] numero 2 marzo 2009 Regione Piemonte - Valle d Aosta

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2009

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2009 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2009 Indice Presentazione 5 Procurement 13 Donatori 14 Indici qualità, Opposizioni 18 Attività di Prelievo 19 Attività di trapianto 21 Numero di trapianti

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2007

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2007 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2007 risultati ottenuti nel 2007 dal Centro Regionale Trapianti evidenziano, ancora una volta, I l importanza fondamentale che riveste il lavoro in rete,

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2010

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2010 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2010 Indice Presentazione 5 Procurement 13 Donatori 14 Indici qualità, Opposizioni 18 Attività di Prelievo 19 Attività di trapianto 21 Numero di trapianti

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2012

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2012 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2012 Indice Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2012 Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2013

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2013 Indice Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2013 Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2011

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2011 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2011 Indice Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2011 Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione

Dettagli

Indice. Presentazione. Trapianto di pancreas e combinati. Servizio di psicologia medica per i trapianti. Procurement. Tessuti 63.

Indice. Presentazione. Trapianto di pancreas e combinati. Servizio di psicologia medica per i trapianti. Procurement. Tessuti 63. Indice Regione Piemonte 6 Val d Aosta Presentazione Procurement Resoconto CRT Donatori Numero di trapianti 2017 12 Tessuti 63 Indici qualità, Opposizioni 17 Banca delle cornee Centro Regionale Trapianti

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta

Regione Piemonte Val d Aosta Indice Regione Piemonte Val d Aosta Presentazione Presentazione Resoconto CRT Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Centro Regionale Trapianti

Dettagli

Donazioni e trapianti, l Emilia Romagna al di sopra della media nazionale

Donazioni e trapianti, l Emilia Romagna al di sopra della media nazionale 14 aprile 2014 Donazioni e trapianti, l Emilia Romagna al di sopra della media nazionale L'assessore Lusenti: "Un sistema che conferma efficienza, qualità e sicurezza" La nostra regione è in testa nella

Dettagli

ATTIVITA AIRT Lorenza Ridolfi

ATTIVITA AIRT Lorenza Ridolfi ATTIVITA AIRT 2012 Lorenza Ridolfi SITO dell AIRT www.airt.it LA DONAZIONE nonostante una leggera flessione in AIRT (-2%), 3 regioni su 5 hanno incrementato i donatori utilizzati le caratteristiche dei

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO GIUGNO 214 Sintesi di attività Periodo: gennaio giugno 214 Attività di monitoraggio Nel primo semestre del 214 sono stati monitorati

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO GIUGNO 215 Attività di monitoraggio Nel primo semestre del 215 sono stati monitorati attraverso il Donor Manager 12.412 decessi avvenuti

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO MARZO 215 Sintesi di attività Periodo: gennaio marzo 215 Attività di monitoraggio Nel primo trimestre del 215 sono stati monitorati attraverso

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO OTTOBRE 215 Sintesi di attività Periodo: gennaio ottobre 215 Attività di monitoraggio Nel periodo gennaio-ottobre 215 sono stati monitorati

Dettagli

ATTIVITÀ DI DONAZIONE & TRAPIANTO di ORGANI, TESSUTI e CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE. Report 2018

ATTIVITÀ DI DONAZIONE & TRAPIANTO di ORGANI, TESSUTI e CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE. Report 2018 ATTIVITÀ DI DONAZIONE & TRAPIANTO di ORGANI, TESSUTI e CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE Report 28 Organi da pagina a pagina 5 Donazioni Donazioni e trapianto Opposizioni Attività di trapianto Liste d attesa

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO MARZO 212 In questo documento vengono presentati i dati di sintesi dell attività di reperimento dei donatori di organi e/o tessuti ed

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti Sintesi di attività GENNAIO MARZO 214 Sintesi di attività Periodo: gennaio marzo 214 Attività di monitoraggio Nel primo trimestre del 214 sono stati monitorati attraverso

Dettagli

LE RETI SANITARIE: IL NITp

LE RETI SANITARIE: IL NITp LE RETI SANITARIE: IL NITp Tullia Maria De Feo Convegno della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) Milano, 7 giugno 2010 Sala Napoleonica dell Università degli Studi

Dettagli

Regione Piemonte - Val d Aosta. Resoconto CRRT Anno Coordinamento Regionale Trapianti

Regione Piemonte - Val d Aosta. Resoconto CRRT Anno Coordinamento Regionale Trapianti Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRRT Anno 00 Coordinamento Regionale Trapianti Indice pag. 3 Presentazione Donazione d organo: pag. 5 Donatori d organo segnalati pag. 6 Donatori d organo per milione

Dettagli

IL POTENZIALE DONATORE IDENTIFICAZIONE

IL POTENZIALE DONATORE IDENTIFICAZIONE IL POTENZIALE DONATORE IDENTIFICAZIONE Dato 2013 2 2 PAZIENTI CON GRAVE INSUFFICIENZA D ORGANO TRAPIANTO DA DONATORE POSSIBILI ALTERNATIVE PASSO SUCCESSIVO TRAPIANTO CARENZA DI DONATORI Come migliorare

Dettagli

SIT Sistema Informativo Trapianti

SIT Sistema Informativo Trapianti Dichiarazioni di volontà registrate 120000 104571 100000 80000 60000 40000 20000 4076 5648 15137 0 2012 2013 2014 2015 Numero dei Comuni attivi 500 450 454 400 350 300 250 200 150 100 50 0 3 8 2012 2013

Dettagli

Il programma regionale di monitoraggio e valutazione della donazione

Il programma regionale di monitoraggio e valutazione della donazione Workshop Firenze 17 febbraio 2011 Il programma regionale di monitoraggio e valutazione della donazione Giuseppe Bozzi Resp. Sez. Medicina della Donazione Organi e Tessuti - Ospedale di Pisa INDIVIDUAZIONE

Dettagli

2 Conferenza annuale dei Centri di Senologia del Piemonte e Valle d Aosta. I dati aggregati dei centri di Senologia della Regione Piemonte

2 Conferenza annuale dei Centri di Senologia del Piemonte e Valle d Aosta. I dati aggregati dei centri di Senologia della Regione Piemonte 2 Conferenza annuale dei Centri di Senologia del I dati aggregati dei centri di Senologia della Regione Piemonte Relatore: Paolo Giraudo 30 Novembre 2018 Di cosa parliamo Ricoveri per interventi chirurgici

Dettagli

ANALISI DELLA QUALITA DEL PRELIEVO DI CORNEA IN PIEMONTE VALLE D AOSTA

ANALISI DELLA QUALITA DEL PRELIEVO DI CORNEA IN PIEMONTE VALLE D AOSTA ANALISI DELLA QUALITA DEL PRELIEVO DI CORNEA IN PIEMONTE VALLE D AOSTA Dott.ssa Piera Santoro Banca delle Cornee della Regione Piemonte Valle d Aosta CORSO SIBO 16 Palazzo delle Arti di Napoli 3 Aprile

Dettagli

LISTE D ATTESA FEGATO BOLOGNA. In lista al Idonei Sospesi

LISTE D ATTESA FEGATO BOLOGNA. In lista al Idonei Sospesi LISTE D ATTESA 2 Al 31 dicembre 214 le iscrizioni in lista di attesa regionale erano 1.94 (+5 rispetto all anno precedente) per il trapianto di rene; 266 per il trapianto di fegato (+1), 45 per il trapianto

Dettagli

Dott. A. Sandri. SSDU Centro Microcitemie AOU San Luigi Gonzaga, Orbassano

Dott. A. Sandri. SSDU Centro Microcitemie AOU San Luigi Gonzaga, Orbassano 19 Maggio 2008 Rete Ematologica Pediatrica Piemonte e Valle d Aosta Dott. A. Sandri SSDU Centro Microcitemie AOU San Luigi Gonzaga, Orbassano Contesto e razionale: Emoglobinopatie la forma più frequente

Dettagli

SIT Sistema Informativo Trapianti. Fonte dati: Report CRT

SIT Sistema Informativo Trapianti. Fonte dati: Report CRT * Dati preliminari al 31 Dicembre 2017 Attività complessiva di donazione 1992 2017* Cadavere + Vivente Fegato Vivente Rene Vivente Donatori Cadavere Utilizzati 32 134 34 31 126 142 20 28 33 145 116 108

Dettagli

PARTECIPANTI. Associazioni ANED Cittadinanza attiva AIDO FIR. Sanitari Nefrologi Infermieri Dietologi Dietiste Psicologi

PARTECIPANTI. Associazioni ANED Cittadinanza attiva AIDO FIR. Sanitari Nefrologi Infermieri Dietologi Dietiste Psicologi Sanitari Nefrologi Infermieri Dietologi Dietiste Psicologi PARTECIPANTI Associazioni ANED Cittadinanza attiva AIDO FIR Amministratori Assessorato Direzioni Generali Aziende Farmaceutiche Elettromedicali

Dettagli

E da sottolineare come i valori riportati siano relativi ai Trapianti di cui si abbia tracciabilità nel Sistema Informativo Trapianti (SIT)

E da sottolineare come i valori riportati siano relativi ai Trapianti di cui si abbia tracciabilità nel Sistema Informativo Trapianti (SIT) Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato 2000-10 Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2011-2012, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione

Dettagli

ANNO ACCADEMICO

ANNO ACCADEMICO ANNO ACCADEMICO 2018-2019 Sistema di coordinamento Donazione e Trapianto (L.91/99) Centro Nazionale Trapianti (CNT) Centro Nazionale Trapianti (CNTO) Centri Regionali Trapianti Coordinamenti Locali Interfaccia

Dettagli

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato 2000-12 Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2013-2014, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione

Dettagli

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato 2000-11 Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2012-2013, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione

Dettagli

LA RETE LOCALE DEI PRELIEVI

LA RETE LOCALE DEI PRELIEVI LA MEDICINA DEI TRAPIANTI 25 ANNI DI STORIA brescia - 1 dicembre 2012 LA RETE LOCALE DEI PRELIEVI A.O SPEDALI CIVILI DI BRESCIA Coordinamento Locale Prelievi Di Organi e Tessuti a Scopo di Trapianto DR

Dettagli

Trapianto Rene in Toscana

Trapianto Rene in Toscana Trapianto Rene in Toscana Elisabetta Bertoni Direttore FF Nefrologia e Nefrologia dei Trapianti Attività di trapianto in Italia La Rete Trapianti Attività di trapianto in Italia: la Rete Strutture Organizzative

Dettagli

05 giugno Brescia. Stamina, dal tribunale via libera alle infusioni. Emilia R.: trapianto di rene numero 500 al Policlinico di Modena

05 giugno Brescia. Stamina, dal tribunale via libera alle infusioni. Emilia R.: trapianto di rene numero 500 al Policlinico di Modena 05 giugno 2014 05/06/14 Avvenire Brescia. Stamina, dal tribunale via libera alle infusioni 05/06/14 AdnKronos Emilia R.: trapianto di rene numero 500 al Policlinico di Modena 05/06/14 La Nuova di Venezia

Dettagli

ANNO ACCADEMICO

ANNO ACCADEMICO ANNO ACCADEMICO 2017-2018 Sistema di coordinamento Donazione e Trapianto (L.91/99) Centro Nazionale Trapianti (CNT) Centri Interregionali Centri Regionali Trapianti Coordinamenti Locali Interfaccia Operativa

Dettagli

Rapporto Farmacovigilanza 2011 in Regione Piemonte

Rapporto Farmacovigilanza 2011 in Regione Piemonte Rapporto Farmacovigilanza 2011 in Regione Piemonte In Italia nel 2011 ci sono state 21.274 segnalazioni di sospette reazioni avverse da farmaci (ADRs), pari a 302 segnalazioni per milione di abitante,

Dettagli

ANNO ACCADEMICO

ANNO ACCADEMICO ANNO ACCADEMICO 013-014 Sistema di coordinamento Donazione e Trapianto (L.91/99) Interfaccia Operativa Attività Infermiere donazione-trapianto! Ambiti operativi dell Infermiere all interno dei Coordinamenti

Dettagli

DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE LE COSE DA SAPERE PER PRENDERE LA DECISIONE GIUSTA.

DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE LE COSE DA SAPERE PER PRENDERE LA DECISIONE GIUSTA. DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE LE COSE DA SAPERE PER PRENDERE LA DECISIONE GIUSTA. Il dono Ci sono quelli che danno poco del molto che hanno e lo danno per ottenere riconoscenza; e

Dettagli

Accreditamento Regionale Centri Trapianto Cornea

Accreditamento Regionale Centri Trapianto Cornea Torino - 5 giugno 2008 Accreditamento Regionale Centri Trapianto Cornea Antonio Amoroso Coordinatore Regionale Trapianti DGR n. 29-2174 del 13 febbraio 2006 Definizione procedure nuove autorizzazioni e

Dettagli

IL TRAPIANTO DI FEGATO

IL TRAPIANTO DI FEGATO IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI IN ETAPOLOGIA WEF 2014 Università Cattolica del Sacro Cuore 11 Febbraio 2014 IL TRAPIANTO DI FEGATO Alessandro Nanni Costa DG Centro Nazionale Trapianti Attività di donazione

Dettagli

Report annuale Arresti Cardiaci Regione Piemonte

Report annuale Arresti Cardiaci Regione Piemonte Report annuale Arresti Cardiaci - Versione.5. Dati aggiornati al 9//5 Eventi AC documentati 7 (3 -.) Pazienti con AC 53 Ricoveri Ordinari 33. Incidenza eventi, Incid. regionale di riferimento, Mortalità

Dettagli

Stato di salute. Uscita di lista. Urgenza. Stato di salute post trapianto

Stato di salute. Uscita di lista. Urgenza. Stato di salute post trapianto Cittadini Domanda di salute Espressione di volontà Qualità vita MMG Prescrizione Informazione Dichiarazione di volontà Donazione, prelievo e Trapianto di organi AUSL Il processo Centri Trapianto Valutazione

Dettagli

L evoluzione dell epidemiologia nelle cause di morte encefalica e donazione degli organi

L evoluzione dell epidemiologia nelle cause di morte encefalica e donazione degli organi L evoluzione dell epidemiologia nelle cause di morte encefalica e donazione degli organi Roberto Peressutti Coordinatore Regionale Trapianti Friuli Venezia Giulia Udine 15-5-2013 Paziente in scompenso

Dettagli

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato 2000-13 Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2014-2015, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione

Dettagli

Casistica regionale e nazionale. Organizzazione dei trapianti in Toscana, evidenze scientifiche, eccellenze Italiane.

Casistica regionale e nazionale. Organizzazione dei trapianti in Toscana, evidenze scientifiche, eccellenze Italiane. Casistica regionale e nazionale. Organizzazione dei trapianti in Toscana, evidenze scientifiche, eccellenze Italiane. Marco Bombardi Empoli 30/09/2016 IL TRAPIANTO Spesso il trapianto risulta essere l

Dettagli

OSSERVATORIO FONDAZIONI

OSSERVATORIO FONDAZIONI OSSERVATORIO FONDAZIONI Primo Workshop sulle fondazioni 10 MAGGIO 2007 UNA VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELL ATTIVITA DI EROGAZIONE DELLE FONDAZIONI PIEMONTESI Angelo Miglietta, Segretario Generale, Fondazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI (Art.20-21 D.Lgs 196/2003 Codice in materia di protezione di dati personali) Scheda n. 19 DENOMINAZIONE DEL TRATTAMENTO: ATTIVITA

Dettagli

CNT Centro Nazionale Trapianti

CNT Centro Nazionale Trapianti Il Processo di Donazione Morte con accertamento neurologico Donatori Donatori Utilizzati TRAPIANTI Controindicazioni Assolute Opposizioni Non idoneità del donatore Non idoneità dell organo Attività di

Dettagli

Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte

Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte ASL TO1 ASL TO2 ASL TO3 1 Collegno 2 Rivoli 3 Orbassano 4 Giaveno 5 Susa 6 Venaria 7 Pinerolo 8 Val Pellice 9 Valli Chisone

Dettagli

Il programma DONOR ACTION

Il programma DONOR ACTION ambito ospedaliero che in ambito sociale; sarà inoltre necessario continuare con le azioni di integrazione delle varie componenti della rete trapianti della AUSL Romagna, provenienti dalle ex-aziende confluite.

Dettagli

MI PUO CAPITARE! L URGENZA IN PEDIATRIA. sul territorio, in pronto soccorso, in reparto

MI PUO CAPITARE! L URGENZA IN PEDIATRIA. sul territorio, in pronto soccorso, in reparto MI PUO CAPITARE! L URGENZA IN PEDIATRIA sul territorio, in pronto soccorso, in reparto IL PROGETTO MEREAFAPS NELL'OSPEDALE INFANTILE REGINA MARGHERITA DI TORINO: LA FARMACOVIGILANZA COME STRUMENTO PER

Dettagli

STAMPA ATTIVITÀ FORMATIVE PER ANNO

STAMPA ATTIVITÀ FORMATIVE PER ANNO Università degli Studi di Torino STAMPA ATTIVITÀ FORMATIVE PER ANNO Dipartimento: SCIENZE MEDICHE Corso di Studio: M12037 - COORDINAMENTO INFERMIERISTICO DI DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE

Dettagli

Regione Emilia Romagna. Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule

Regione Emilia Romagna. Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule Regione Emilia Romagna Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule Resoconto 21 2 Attività Liste di d Attesa donazione Al 31 dicembre 21 le iscrizioni in lista di attesa regionale erano

Dettagli

Il ruolo dell'infermiere nell'ambito di un coordinamento trapianti

Il ruolo dell'infermiere nell'ambito di un coordinamento trapianti Università degli Studi di Pisa Facoltà di Medicina e Chirurgia CdL in Infermieristica Il ruolo dell'infermiere nell'ambito di un coordinamento trapianti di Rossella Falco Relatore: Prof. Juri Ducci a.a.

Dettagli

Conferenza Stampa. Donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule. L attività nella provincia di Parma

Conferenza Stampa. Donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule. L attività nella provincia di Parma Conferenza Stampa Donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule L attività nella provincia di Parma Venerdì 30 maggio 2014 - ore 11.00 Sala riunioni Direzione Generale AUSL di Parma 1 Intervengono:

Dettagli

DATI DI ATTIVITA Segnalati: Pazienti in morte encefalica, potenziali donatori p.m.p.: per milione di popolazione

DATI DI ATTIVITA Segnalati: Pazienti in morte encefalica, potenziali donatori p.m.p.: per milione di popolazione DATI DI ATTIVITA 2017 Segnalati: Pazienti in morte encefalica, potenziali donatori p.m.p.: per milione di popolazione Dati al 31/10/2017 DATI DI ATTIVITA 2017 Utilizzati: Donatore dal quale almeno un organo

Dettagli

Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti

Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti Aspetti Medici dei Trapianti 7 Maggio 2010 Hotel San Ranieri - Pisa Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti Giuseppe Bozzi Coordinatore Locale AOU Pisa e Area Vasta Nord Ovest Centro Regionale

Dettagli

SIT Sistema Informativo Trapianti

SIT Sistema Informativo Trapianti Attività di donazione 2000 2010* 2010* Attività di donazione 1992 2010* Attività di donazione 1992 2010* Attività di donazione per regione Anno 2009 vs 2010* Attività di donazione per regione Anno 2009

Dettagli

Centri di 1 livello Approvati con D.G.R. n del 11 luglio 2006

Centri di 1 livello Approvati con D.G.R. n del 11 luglio 2006 Centri di 1 livello Approvati con D.G.R. n. 51-3375 del 11 luglio 2006 SANITARIE LOCALI OSPEDALIERE OSPEDALIERO UNIVERSITARIE Sede Centro CENTRO DI 1 LIVELLO ASL TO 2 ASL TO 3 ASL TO 5 ASL VC Ospedale

Dettagli

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2014

Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2014 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2014 Indice Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2014 Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione

Dettagli

Figura 1: Nuove Aziende Sanitarie Locali e Distretti sanitari della Regione Piemonte

Figura 1: Nuove Aziende Sanitarie Locali e Distretti sanitari della Regione Piemonte Figura 1: Nuove Aziende Sanitarie Locali e Distretti sanitari della Regione Piemonte ASL TO1 ASL TO2 ASL TO3 1 Collegno 2 Rivoli 3 Orbassano 4 Giaveno 5 Susa 6 Venaria 7 Pinerolo 8 Val Pellice 9 Valli

Dettagli

Ma.Re.A. in Piemonte: Da PROGETTO a PROGRAMMA

Ma.Re.A. in Piemonte: Da PROGETTO a PROGRAMMA TOPICS IN CLINICAL NUTRITION 2016 Rete delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica della Regione Piemonte STRESA 29/9-1/10 Ma.Re.A. in Piemonte: Da PROGETTO a PROGRAMMA CURARE MEGLIO SPENDENDO MENO

Dettagli

Il Sistema Donazione Trapianti nella Regione Friuli Venezia Giulia

Il Sistema Donazione Trapianti nella Regione Friuli Venezia Giulia Centro Regionale Trapianti Direttore: dott. R. Peressutti Il Sistema Donazione Trapianti nella Regione Friuli Venezia Giulia Trapianto Sistema Regionale Trapianti FVG Il trapianto è la sostituzione di

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA DELLA DONAZIONE DI CUORE A PAVIA

EPIDEMIOLOGIA DELLA DONAZIONE DI CUORE A PAVIA EPIDEMIOLOGIA DELLA DONAZIONE DI CUORE A PAVIA S. Poma, F. Riccardi, G. Pamploni, P. Geraci, M. Langer SERVIZIO DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE II COORDINAMENTO DEL PRELIEVO DI ORGANI E TESSUTI IRCCS POLICLINICO

Dettagli

Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte

Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte Figura 1: Aziende Sanitarie Locali e Distretti Sanitari della Regione Piemonte ASL TO1 ASL TO2 ASL TO3 1 Collegno 2 Rivoli 3 Orbassano 4 Giaveno 5 Susa 6 Venaria 7 Pinerolo 8 Val Pellice 9 Valli Chisone

Dettagli

La Rete Nazionale Trapianti

La Rete Nazionale Trapianti La Rete Nazionale Trapianti Dott.ssa Anna Guermani LEGGE n 91 del 1 aprile 1999 Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 Individuazione della

Dettagli

Coordinamento Regionale per i Trapianti

Coordinamento Regionale per i Trapianti Coordinamento Regionale per i Trapianti GENNAIO DICEMBRE 217 Attività di monitoraggio Nell anno 217 sono stati registrati, attraverso il Donor Manager, 18.333 decessi avvenuti nelle strutture ospedaliere

Dettagli

UNA SCELTA COMUNE. Esprimi la tua Volontà sulla Donazione di Organi e Tessuti

UNA SCELTA COMUNE. Esprimi la tua Volontà sulla Donazione di Organi e Tessuti UNA SCELTA IN COMUNE Esprimi la tua Volontà sulla Donazione di Organi e Tessuti INFORMATI, DECIDI E FIRMA. DA OGGI, ESPRIMERTI SULLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI È ANCORA PIÙ FACILE. Quando ritiri o rinnovi

Dettagli

Dott. Stefano Roggero. 27 settembre 2014 TOPICS IN CLINICAL NUTRITION

Dott. Stefano Roggero. 27 settembre 2014 TOPICS IN CLINICAL NUTRITION Dott. Stefano Roggero 27 settembre 2014 TOPICS IN CLINICAL NUTRITION Gli obiettivi RAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI IMMISSIONE IN LISTA, per arrivare ad aprire il programma tx rene da donatore cadavere

Dettagli

Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti

Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti Aspetti Medici dei Trapianti 7 Maggio 2010 Hotel San Ranieri - Pisa Il Processo della Donazione di Organi e Tessuti Giuseppe Bozzi Coordinatore Locale AOU Pisa e Area Vasta Nord Ovest Centro Regionale

Dettagli

Flu News - vaccinazioni Piemonte 1

Flu News - vaccinazioni Piemonte 1 Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive SeREMI Servizio Regionale Epidemiologia Malattie Infettive Servizio Sovrazonale

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N 26-8-2009 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N. 152 11 1) Registro dei donatori di midollo osseo; 2) Registro dializzati; 3) Registro PIRP (Prevenzione dell Insufficienza

Dettagli

REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO ANNO 2011

REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO ANNO 2011 Centro Regionale Trapianti Lazio REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO ANNO 2011 CENTRO REGIONALE TRAPIANTI REGIONE LAZIO Ospedale S. Camillo Padiglione Marchiafava, Cir.ne Gianicolense,

Dettagli

Gli strumenti della Clinical Governance

Gli strumenti della Clinical Governance Gli strumenti della Clinical Governance A.O.U.Maggiore della Carità Novara Presentazione progetti/interventi aziendali Torino, 30 giugno 2009 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari Assessorato Tutela

Dettagli

IL DONATORE D ORGANI E TESSUTI IN SALA OPERATORIA. Centro Regionale Trapianti - Regione Lazio

IL DONATORE D ORGANI E TESSUTI IN SALA OPERATORIA. Centro Regionale Trapianti - Regione Lazio IL DONATORE D ORGANI E TESSUTI IN SALA OPERATORIA Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata 12 ottobre 2012 Dr. 1999 Riorganizzazione (Legge 91) 2009 Donazione / Trapianto Centri di Trapianto Trapianto

Dettagli

REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO Gennaio - Agosto 2015

REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO Gennaio - Agosto 2015 REPORT ATTIVITA DONAZIONE E TRAPIANTO REGIONE LAZIO Gennaio - Agosto 2015 Pag. 1 Nel Report Attività Donazione Trapianto Regione Lazio, relativo al periodo Gennaio - Agosto 2015 sono riportate in dettaglio

Dettagli

Il ruolo della Direzione Medica. La qualità del processo. Aspetti organizzativi.

Il ruolo della Direzione Medica. La qualità del processo. Aspetti organizzativi. Il ruolo della Direzione Medica. La qualità del processo. Aspetti organizzativi. Dr.ssa Maria Cristina Giombelli Direzione Medica A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi Varese I trapianti non sono

Dettagli

SIT Sistema Informativo Trapianti

SIT Sistema Informativo Trapianti Convegno I NUOVI FARMACI PER HCV: FREQUENZA DELLA PATOLOGIA, EVIDENZE DI EFFICACIA E SICUREZZA, STRATEGIE DI GESTIONE 10 luglio 2014 I dati del registro trapianti A. Ricci Responsabile Area Sistema Informativo

Dettagli

Comitato locale di Parma per la Donazione e i Trapianti. Comunicare la donazione, comunica la vita

Comitato locale di Parma per la Donazione e i Trapianti. Comunicare la donazione, comunica la vita Parma, 27 maggio 2011 Comunicare la donazione, comunica la vita Il presenta le iniziative organizzate in occasione della Giornata nazionale della Donazione e i dati di attività delle Aziende sanitarie

Dettagli

Programma attuativo dell'addendum al piano di rientro. Riorganizzazione della rete dei laboratori di emodinamica.

Programma attuativo dell'addendum al piano di rientro. Riorganizzazione della rete dei laboratori di emodinamica. REGIONE PIEMONTE BU3 17/01/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 28 dicembre 2012, n. 26-5149 Programma attuativo dell'addendum al piano di rientro. Riorganizzazione della rete dei laboratori di emodinamica.

Dettagli

ATTIVITA' DI DONAZIONE TESSUTI REGISTRATA NEL SIT

ATTIVITA' DI DONAZIONE TESSUTI REGISTRATA NEL SIT Attività di Donazione Tessuti ATTIVITA' DI DONAZIONE TESSUTI REGISTRATA NEL SIT RIEPILOGO NAZIONALE NewLetter relativa all'anno 2010 Attività di Donazione Tessuti SINTESI DEI RISULTATI DELL'ATTIVITA' DI

Dettagli

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Fegato Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2015-2016, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione aveva maturato

Dettagli

Antonio Amoroso. Un ospedale dedicato ai trapianti

Antonio Amoroso. Un ospedale dedicato ai trapianti Antonio Amoroso Un ospedale dedicato ai trapianti Total: 112.632 21% 5% 4% 2% 0% kidney liver heart lung pancreas other 68% Total number of transplants in Europe: 30.290 3% 0% 23% 7% 5% 62% kidney liver

Dettagli

Trapianti A. NANNI COSTA, D. STORANI, A. TANCREDI, D. MATTUCCI, A. GHIRARDINI

Trapianti A. NANNI COSTA, D. STORANI, A. TANCREDI, D. MATTUCCI, A. GHIRARDINI Trapianti Il trapianto di organi e tessuti, associato alla scoperta di nuovi farmaci che migliorano la tolleranza dell organo trapiantato nel ricevente, è uno dei progressi più rilevanti nella cura di

Dettagli

Attività di reperimento nei centri pag. 4. Rene Attività di trapianto pag. 7 Fegato attività di trapianto pag. 8 Pancreas Attività di trapianto pag.

Attività di reperimento nei centri pag. 4. Rene Attività di trapianto pag. 7 Fegato attività di trapianto pag. 8 Pancreas Attività di trapianto pag. REPORT DI ATTIVITA 2007 Prelievo e trapianto di organi Attività di reperimento nei centri pag. 4 Rene Attività di trapianto pag. 7 Fegato attività di trapianto pag. 8 Pancreas Attività di trapianto pag.

Dettagli

Pisa 11_04_2011 Dr.ssa A. Saviozzi

Pisa 11_04_2011 Dr.ssa A. Saviozzi Il Programma di Qualità della donazione di organi e tessuti : perché? A.Saviozzi* *Medicina della donazione di Organi e Tessuti e coordinamento Locale AOUP * Centro Regionale referente per la qualità della

Dettagli

I tumori in Toscana REGIONE TOSCANA TOT TOT. prostata (19%) polmone (15%) (13%)

I tumori in Toscana REGIONE TOSCANA TOT TOT. prostata (19%) polmone (15%) (13%) I tumori in Toscana NUMERO DI NUOVI CASI E TUMORI PIU FREQUENTI Nell area coperta dal Registro Tumori della Regione Toscana nell anno 2013 sono stati diagnosticati 25.384 nuovi casi di tumore invasivo,

Dettagli

CONVEGNO. PER DONARE LA VITA TRAPIANTO DI ORGANI E DI TESSUTI: cosa è possibile fare e cosa sarà possibile fare. Viareggio 27 Ottobre 2007

CONVEGNO. PER DONARE LA VITA TRAPIANTO DI ORGANI E DI TESSUTI: cosa è possibile fare e cosa sarà possibile fare. Viareggio 27 Ottobre 2007 CONVEGNO PER DONARE LA VITA TRAPIANTO DI ORGANI E DI TESSUTI: cosa è possibile fare e cosa sarà possibile fare Viareggio 27 Ottobre 2007 La Donazione di organi e Tessuti da cadavere: Chi può donare cosa

Dettagli

UNA REALTA IN EVOLUZIONE

UNA REALTA IN EVOLUZIONE UNA REALTA IN EVOLUZIONE PIANO SANITARIO REGIONALE 1997/99: AZIONE PROGRAMMATA LOTTA ALLE MALATTIE NEOPLASTICHE ANNO 2002 LA VALLE D AOSTA ENTRA NELLA RETE ONCOLOGICA ANNO 2000 AVVIO SPERIMENTALE DELLA

Dettagli

IL VALORE DI UN DONO. Dr. Eufrasio Girardi Coordinatore donazione e trapianti A.u.s.l. 3 - Regione Toscana

IL VALORE DI UN DONO. Dr. Eufrasio Girardi Coordinatore donazione e trapianti A.u.s.l. 3 - Regione Toscana IL VALORE DI UN DONO Dr. Eufrasio Girardi Coordinatore donazione e trapianti A.u.s.l. 3 - Regione Toscana Trapianto Aspetti etici Quello che caratterizza realmente i trapianti non è la tecnologia né il

Dettagli

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Cuore

Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Cuore Valutazione di qualità dell attività del trapianto di Cuore 2000-2009. Sono esclusi dalla presente valutazione i trapianti effettuati nel 2010, poiché, al momento dell analisi non tutto il campione aveva

Dettagli