L alimentazione nella genesi delle disuguaglianze

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1 L alimentazione nella genesi delle disuguaglianze Giuseppe Costa, Michele Marra Università Torino ASL TO3 Regione Piemonte Nessun conflitto di interesse

2 Fatti Spiegazioni Soluzioni Responsibilità

3 SOCIETY Social context Social stratification (I) Influencing social stratification (A) Decreasing exposures (B) INDIVIDUAL Social position Differential exposure (II) Patrocinare la valutazione di impatto su disuguaglianze di salute delle politiche non sanitarie Allocare azioni di prevenzione e assistenza in modo proporzionale alle disuguaglianze di esposizione Differential vulnerability (III) Decreasing vulnerability (C) Specific exposure Disease or injury Ridisegnare le azioni in modo personalizzato alle vulnerabilità sanitarie osservate Differential consequences (IV) Policy context Preventing unequal consequences (D) Further social stratification (I) Social consequences of ill health Mechanisms that play a role in stratifying health outcomes Policy entry points Ridisegnare le azioni in modo personalizzato alle vulnerabilità sociali osservate Introdurre le lenti di equità sui meccanismi e le azioni Diderichsen, 2005

4 Verso molte comunità di pratica almeno un progetto di health equity audit entro il 2015 per ognuna migrazione cooperaz salute globale media ordini e collegi monitoraggio PRP Società civile economia scuola lavoro governo clinico Servizio Sanitario Nazionale PROGETTO INMP/Regioni Ministeri non sanitari interni società scientifiche e prof università OOSS CNEL per forze sociali ed economiche imprese volontariato

5 La diffusione della dieta mediterranea è considerata Alimentazione e disuguaglianze di salute uno dei fattori esplicativi della bassa mortalità e morbosità registrata nell Europa meridionale e la sua trasversalità dello scarso contributo dell impatto delle disuguaglianze sociali nella salute Tassi di mortalità donne donne Paesi baschi Barcellona Paesi TOSCANA baschi Barcellona TORINO TORINO Francia TOSCANA Madrid Olanda Madrid Svizzera Francia Austria Olanda Finlandia Svizzera Svezia Austria Bruxelles Finlandia Inghilterra Bruxelles Scozia Svezia Norvegia Inghilterra Danimarca Norvegia Rep. Scozia Ceca Danimarca Polonia Rep. Lituania Ceca Ungheria Polonia Estonia Lituania Ungheria 0 0 Tassi Tassi di di mortalità mortalità, per uomini istruzione, uomini 20-7 Bassa Generale Media Alta TOSCANA TOSCANA TORINO Paesi TORINO baschi Barcellona Paesi Svezia baschi Olanda Inghilterra Svezia Inghilterra Madrid Francia Scozia Bruxelles Madrid Svizzera Bruxelles Austria Finlandia Austria Danimarca Finlandia Norvegia Norvegia Danimarca Rep. Ceca Rep. Ceca Polonia Polonia Lituania Lituania Ungheria Ungheria Estonia Estonia Bassa Generale Media Alta Tassi di mortalità per istruzione,

6 In Europa obesità e sovrappeso Trend in crescita, di più tra categorie vulnerabili (meno istruiti, bambini, donne sole, migranti). In Italia aumento costante di sovrappeso e obesità ma senza crescita né relativa né assoluta delle disuguaglianze (Istat salute) Maschi Femmine RR RD 18.3% 17.1% RR RD 33.9% 32.5% RR Maschi RD 7.0% 7.7% RR Femmine RD 11.8% 12.4%

7 Disuguaglianze sociali nell alimentazione femminile (indagine multiscopo Istat 2012) 50% 40% Grassi crudi Obesità Donne 30% Grassi cotti Sovrappeso Troppi carboidrati 20% Troppe uova Non fa colazioneno '3 a day' Troppa carne bianca Poco pesce 10% Troppe carni Poca frutta Snack Troppo sale Troppa carne suina Troppa carne bovina Troppi 0% latticinipochi legumi Dolci Poche proteine -10% Poca verdura No '5 a day' -20%

8 Morti attribuibili alle disuguaglianze per titolo di studio in alcuni fattori di rischio a Torino negli anni 2000 Torino In termini di morti attirbuibili 0 Numero di morti * Fumo Sovrappeso Inattività fisica Diabete Frutta e verdura Partecipazioe sociale Reddito Classe occupazionale Tipologia professionale M F Marra e Zengarini, 2012

9 Morti attribuibili alle disuguaglianze per titolo di studio in 21 popolazioni europee e loro quota spiegata dalle disuguaglianze negli otto fattori di rischio considerati ,7%\ Deaths attributable to health inequalities Lithuania Estonia Poland Tuscany France Czech R Brussels Barcelona Scotland Hungary Netherlands Norway Switzerland Turin Sweden Austria Basque Finland Madrid Denmark England/W Explained Not explained Marra e Zengarini, 2012

10 Sviluppi per la ricerca sui meccanismi OUTER LAYER: DETERMINANTS MIDDLE LAYER: RISK FACTORS INNER LAYER: BIOLOGICAL PATHWAYS Life-course SES ENVIRONMENTAL EXPOSURES PSYCHOSOCIAL EXPOSURES BEHAVIORAL EXPOSURES Epigenetic mechanisms Inflammatory processes Neural function/ structure HPA-axis dysregulation HEALTHY AGEING

11 Sappiamo abbastanza sull efficacia delle soluzioni?

12 Gli esperimenti naturali di politiche: screening RESULTSe mortalà per tumore della mammella a Torino Interrupted time-series analysis for Italy (Turin) - graphs by education - age Total ISCED5-6 (High) P> t = P> t = ISCED3-4 (Middle) ISCED0-2 (Low) P> t = P> t = Note: in Turin breast cancer screening started in 1992 Period

13 Le sei fasi dell HEA 6 Valutare progressi e impatto in relazione agli obiettivi 1 Individuare i partner e concordare le priorità 2 Costruire un profilo di equità 5 Sostenere il cambiamento nell allocazione delle risorse e nell offerta di servizi 4 Concordare con i partner gli obiettivi da raggiungere 3 Identificare le azioni di contrasto Hamer L, Jacobson B, Flowers J et al. Health Equity audit made simple. Working document. NHS HAD 2003

14 Confronto tra prevalenza e contributo delle disuguaglianze Campania. Maschi 100% PAR 80% Rumori Droghe Casa insicura 60% Fattori ergonomici Polveri Rischio infortuni 40% Grassi Sordità Forti fum Fumo Diabete Alcol Gambling BMI>30 No F&V 20% Disocc.parent Colesterolo Cecità Invecch.lavoro 0% No antinfluenz Ipertensione -20% Carico di lavoro Guida ebbra Carni Discriminazione -40% BMI>25 Inatt_fis Inatt_fis_anz No cinture post -60% -80% No colon-retto 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Prevalenza

15 Confronto tra prevalenza e contributo delle disuguaglianze Campania. Femmine 100% 80% Cecità BMI >30 PAR 60% Diabete Casa insicura Droghe Ergonomici 40% Grassi Gambling Disoccupaz. genit InfortuniNo vac antiinflu No allattamento No mammella Sordità 20% HTN No F&V Inatt_fisica Forti fum Fumo Colesterolo Invecchiamento BMI >25 No PAP test Inatt_fisica anziani 0% No colon-retto Alcol Carni No cinture post -20% Polveri Carico Guida alcol Rumori -40% Discriminazione 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Prevalenza

16 Equity focus su 16 Piani Regionali di Prevenzione approvati (5 ancora in revisione) Regioni N % della popolazione italiana Risultati 3 5% Equità ignorata 3 15% 7 49% 3 16% Riconoscimento di problemi di equità ma senza azioni Consapevolezza e volontà di intraprendere azioni/ almeno un obiettivo di Health Equity Audit Approccio già strutturato all equità con implicazioni per le azioni e le politiche DO SOMETHING DO MORE DO BETTER

17 Verso molte comunità di pratica almeno un progetto di health equity audit entro il 2015 per ognuna migrazione cooperaz salute globale media ordini e collegi monitoraggio PRP Società civile economia scuola lavoro governo clinico Servizio Sanitario Nazionale PROGETTO INMP/Regioni Ministeri non sanitari interni società scientifiche e prof università OOSS CNEL per forze sociali ed economiche imprese volontariato

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