ESERCIZI FUNZIONALI E POSTURA: PROBLEMATICHE E POSSIBILI CONTROINDICAZIONI. Palermo ottobre 2011
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- Graziana Grossi
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1 ESERCIZI FUNZIONALI E POSTURA: PROBLEMATICHE E POSSIBILI CONTROINDICAZIONI Palermo ottobre 2011
2 TUTTO È VELENO; NIENTE È VELENO; È LA DOSE CHE FA IL VELENO!!!!
3 ...????????????????
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8 A sto punto perchè no...!?!?!?
9 FUNZIONALE...!?!?..che si riferisce alla funzione o al funzionalismo. Che riguarda le funzioni di un organo.
10 Il Functional Training è esattamente l'opposto dell'allenamento analitico, e mira allo sviluppo globale delle doti di coordinazione, forza, flessibilità, agilità, resistenza e reattività.
11 Se con l'allenamento analitico alle macchine isotoniche sviluppi una sola qualità condizionale (forza, resistenza, etc) in pochi distretti muscolari alla volta, con il Functional Training sviluppi contemporaneamente tutte le qualità alla base del tuo allenamento lungo tutte le catene cinetiche, cioè in tutto il tuo corpo.
12 Un esempio? Uno squat stimola meno fibre muscolari e meno in profondità rispetto a uno squat con un bilanciere in condizioni di poca stabilità, per esempio su una pedana propriocettiva.
13 Inoltre in ogni seduta di Functional Training alleni sempre quello che gli americani chiamano "core", ovvero la muscolatura addominale e lombare che è alla base di ogni workout efficace.
14 Ritornando ai nostri più lontani antenati, se alzavano, spostavano o lanciavano un oggetto, di certo non lo facevano con lʼintento di costruire massa muscolare o di dimagrire, ma lo facevano perché magari dovevano ammazzare un animale per sopravvivere
15 1 PROBLEMA... POSTURA E F.T.
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17 L ATTIVITA DEI MUSCOLI DELLA STATICA E COSTANTE PER MANTENERE LA POSTURA. UN MUSCOLO SOLLECITATO IN MANIERA PERMANENTE TENDE AD AVVICINARE LE SUE ESTREMITA, IL CHE PROVOCA INEVITABILMENTE ACCORCIAMENTO E RIGIDITA. I MUSCOLI DELLA DINAMICA NON CONOSCONO QUESTO PROBLEMA, NON ESSENDO INDISPENSABILI AL MANTENIMENTO DELLA POSTURA. POSSONO RILASSARSI E DIVENIRE POCO TONICI A CAUSA DELLA SEDENTARIETA. I MUSCOLI STATICI DEVONO SEMPRE ESSERE ESERCITATI IN ALLUNGAMENTO.
18 CLASSIFICAZIONE SECONDO PHILIPPE GREENMAN MUSCOLI TONICI MUSCOLI FASICI ISCHIOCRURALI ILEOPSOAS RETTO DEL FEMORE T.F.L. ADDUTTORI PIRIFORME PARAVERTEBRALI LOMBARI E CERVICALI QUADRATO DEI LOMBI SCALENI SARTORIO SOLEO GRAN PETTORALE ELEVATORE DELLA SCAPOLA TRAPEZIO SUPERIORE BICIPITE BRACHIALE VASTI DEL QUADRICIPITE GRANDE MEDIO E PICCOLO GLUTEO PARAVERTEBRALI DELLA ZONA MEDIOTORACICA TIBIALE ANTERIORE PERONEI ROMBOIDI TRAPEZIO INFERIORE TRICIPITE BRACHIALE
19 PARADOSSALMENTE I MUSCOLI CHE CI FANNO ASSUMERE LA POSIZIONE ERETTA CI COMPRIMONO
20 La R.P.G. si basa sulla ricerca dell equilibrio posturale ottenuto attraverso il rilassamento e l allungamento dei muscoli della statica, il cui ipertono è causa di alterazioni morfologiche e dolori, e la tonificazione dei muscoli della dinamica nella ricerca del corretto movimento.
21 Sindromi Dis funzionali - flessoria; - estensoria; - rotatoria; - estensoria- rotatoria; - flessoria-rotatoria
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24 concentrica eccentrica
25 CATENA STATICO-DINAMICA POSTERIORE
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28 ECCENTRICA CONCENTRICA
29 CATENA STATICO-DINAMICA ANTERIORE
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36 CATENA SPIRALE POSTERIORE SINISTRA
37 CATENA LATERALE
38 2 PROBLEMA PROBLEMATICHE E CONTROINDICAZIONI AL FT
39 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE
40 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Corretto riscaldamento, proporzionale e progressivo.
41 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Corretto riscaldamento, proporzionale e progressivo. Condizioni termicoambientali idonee.
42 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Corretto riscaldamento, proporzionale e progressivo. Condizioni termicoambientali idonee. Concentrazione e condizione mentale.
43 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Corretto riscaldamento, proporzionale e progressivo. Condizioni termicoambientali idonee. Concentrazione e condizione mentale. Buona condizione fisica (sovrallenamento o altre patologie).
44 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Corretto riscaldamento, proporzionale e progressivo. Condizioni termicoambientali idonee. Concentrazione e condizione mentale. Buona condizione fisica (sovrallenamento o altre patologie). Importanza di monitorare il proprio stato di salute con periodici test.
45 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE
46 ASPETTI LEGATI ALLA Buona elasticità e propriocettività. PREVENZIONE
47 ASPETTI LEGATI ALLA Buona elasticità e propriocettività. Perfetta conoscenza gesto tecnico. PREVENZIONE
48 ASPETTI LEGATI ALLA Buona elasticità e propriocettività. Perfetta conoscenza gesto tecnico. Tonicità muscolare proporzionata fra agonisti antagonisti, propulsori e stabilizzatori. PREVENZIONE
49 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Buona elasticità e propriocettività. Perfetta conoscenza gesto tecnico. Tonicità muscolare proporzionata fra agonisti antagonisti, propulsori e stabilizzatori. Conoscenza della personale capacità biomeccanica (scelta dei movimenti e delle traiettorie).
50 ASPETTI LEGATI ALLA PREVENZIONE Buona elasticità e propriocettività. Perfetta conoscenza gesto tecnico. Tonicità muscolare proporzionata fra agonisti antagonisti, propulsori e stabilizzatori. Conoscenza della personale capacità biomeccanica (scelta dei movimenti e delle traiettorie). Non sottovalutare nessuna sintomatologia dolorosa.
51 RACHIDE
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53 Forza agente sulla vertebra L3 in diverse situazioni in un soggetto di circa 70 Kg di peso ( Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n )
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56 Frequenza delle lesioni
57 Frequenza delle lesioni Ichinawa nel 1982 segnalava, su 200 casi visionati in cura per dolori lombari, la presenza di spondilolistesi (16%).
58 Frequenza delle lesioni Ichinawa nel 1982 segnalava, su 200 casi visionati in cura per dolori lombari, la presenza di spondilolistesi (16%).
59 Frequenza delle lesioni Ichinawa nel 1982 segnalava, su 200 casi visionati in cura per dolori lombari, la presenza di spondilolistesi (16%). La % maggiore si evidenziava in atleti di Football americano, sollevamento pesi, Judo.
60 Frequenza delle lesioni
61 Frequenza delle lesioni Dragoni e Candela nel 1992, esaminando 3132 Rx lombo-sacrali di atleti che lamentavano lombalgia di varia entità, hanno riscontrato 390 casi di spondilolisi, equivalente al 12,45%.
62 Frequenza delle lesioni Dragoni e Candela nel 1992, esaminando 3132 Rx lombo-sacrali di atleti che lamentavano lombalgia di varia entità, hanno riscontrato 390 casi di spondilolisi, equivalente al 12,45%. Ad alto rischio oltre agli sport prima segnalati si aveva una grossa incidenza (42%) dei tuffatori.
63 SACRO-ILIACHE
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65 GOMITO
66 Tendinopatie Nell ambito delle patologie da sovraccarico funzionale al gomito sono da segnalare le tendinopatie degli estensori e dei flessori del polso e della mano che prendono il nome di epicondilite omerale o "gomito del tennista" ed epitrocleite omerale o "gomito del golfista".! Le strutture interessate da tale patologia sono i tendini degli estensori e dei flessori di polso e mano all inserzione, rispettivamente, su epicondilo ed epitroclea omerale.
67 L irritazione tendinea sembrerebbe originata dalle vibrazioni trasmesse lungo l avambraccio durante l esecuzione del gesto sportivo, è più frequente nello sportivo amatoriale od a basso livello agonistico che non nell atleta ad alto livello. La tecnica corretta nell esecuzione del gesto, nella presa dell attrezzo sportivo così come nella coordinazione preservano l articolazione dalla patologia.
68 SPALLA
69 I traumi che determinano una instabilità microtraumatica sono caratteristicamente definibili di bassa intensità e si verificano in conseguenza di movimenti in abduzione-extrarotazione. Questi possono essere differenziati in base alla loro dinamica. Pertanto si possono avere microtraumi che si ripetono con un elevata frequenza nel tempo e microtraumi che si prolungano nel tempo. I microtraumi ripetuti sono propri degli atleti e dei lavoratori overhead.
70 Si è appurato che negli atleti overhead si verifica frequentemente un deficit di rotazione interna; tale deficit risulta particolarmente evidente a 90 di abduzione ed è conseguenza di una retrazione capsulare postero-inferiore. Come sostenuto da Harriman e Matsen nel 1990 una retrazione capsulare posteriore modifica la normale cinematica gleno-omerale determinando una traslazione superiore della testa omerale.
71 Nel 1998, Morgan e Burkhart hanno proposto la teoria per cui i ripetuti movimenti in abduzioneextrarotazione determinano una torsione dell ancora bicipitale con uno stress a livello della stessa e del labbro glenoideo posteriore. Tale meccanismo, definito peel back, determina una disinserzione dell ancora bicipitale posteriore (SLAP lesion tipo II posteriore) o una estensione di una lesione avvenuta in precedenza.
72 Inoltre la presenza sovente di una retrazione capsulare postero-inferiore incrementa l instabilità postero-superiore che in associazione ad un gesto ripetuto in abduzione-extrarotazione conduce ad un progressivo stress inserzionale posteriore del sovraspinoso ed un suo progressivo cedimento.
73 ATTENZIONE A...
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86 CHE FARE...
87 a METODOLOGIA è simile allo stretching: secondi per andare in allungamento (lentamente); - circa 60 secondi di mantenimento della posizione di massimo allungamento; secondi per tornare alla posizione di partenza (lentamente); serie totali. Gli esercizi con una posizione del corpo parzialmente sollevata e sostenuta da apposito attrezzo prevedono, ove possibile, un tempo unico di allungamento e decompressione di circa 10 minuti.!!
88 IL CORE!Cos è il core?! Per core si può intendere centro o nucleo. Quella parte del corpo, cioè, che indicativamente corrisponde al corsetto addominale e che include muscoli del rachide, muscoli dell addome e i muscoli prossimali degli arti inferiori
89 DOV E IL CORE!Muscoli del Rachide!Addominali!Muscoli prossimali Arti Inferiori
90 IL CORE! I muscoli di un atleta sono attivati attraverso complessi schemi di movimento, nel quale un efficiente meccanismo di controllo della postura assume un ruolo fondamentale per evitare infortuni per traumi da sforzo eccessivo o ripetuto. Risulta opportuno, quindi, rinforzare quel complesso muscolare che assorbe le sollecitazioni esterne
91 IL CORE! Uno dei primi studiosi che ha rilevato l importanza del core è stato Panjabi (The stabilizing systsem of the spine, 1992) che descrive tre sistemi muscolo-scheletrici applicati alla colonna vertebrale:! Passivo (ossa e legamenti)! Attivo (muscoli e strutture miofasciali)! Di controllo (coordinazione neurale)
92 CORE STABILITY!È così emerso il concetto di stabilità funzionale, cioè l attivazione del sistema muscolare (attivo) attraverso il suo corretto reclutamento (sistema di controllo)
93 IL CORE! Qual è il ruolo del core e perché assume oggi una lombare! Controllare che eccessive forze di importanza così rilevante?! Il core ha la funzione di:! Stabilizzare il rachide torsione causino infortuni alla spina dorsale! Trasmettere forza dinamica agli arti
94 CORE STABILITY! In realtà è opportuno parlare di core stability, in quanto è proprio la stabilizzazione lo scopo dell allenamento di questa zona muscolare
95 CORE STABILITY! Il core stability consiste nell abilità del complesso coxo-lombo-pelvico di prevenire schiacciamenti e deformazioni della colonna vertebrale e di ritornare nella situazione di equilibrio dopo una perturbazione (dopo una rapida torsione del busto, per esempio)
96 CORE STABILITY!La definizione di Kibler, Press e Sciascia è:! L abilità di controllare la posizione e il movimento del tronco per garantire la produzione, il trasferimento e il controllo delle forze applicate al movimento dei segmenti terminali nelle attività a catena cinetica integrata! The role of core stability in athletic function. Sports Med, 2006
97 CORE STABILITY! Il core è quindi un elemento centrale alla maggior parte delle catene cinetiche, così che il suo potenziamento renderà più efficiente il movimento delle estremità, cioè degli arti superiori e inferiori.
98 RIASSUMENDO!La stabilità fornita dal core è istantanea!si adatta al cambiamento della postura e al carico esterno!assicura l integrità della spina dorsale e garantisce una base stabile al movimento delle estremità!assorbe le forze degli arti inferiori durante l attività fisica
99 CORE CONDITIONING "Assume una grande importanza la capacità di endurance delle componenti muscolari del tronco per favorire le azioni dinamiche e per prevenire le patologie al tratto lombare del rachide " (McGill, 2003)
100 DEBOLEZZA DEL CORE!La debolezza del core può portare a dolori alla bassa schiena.!spesso chi soffre di mal di schiena al rachide lombare, ha il core debole e i quadricipiti forti, che vengono fortemente attivati nella camminata e nella corsa!(hart, 2005)
101 DEBOLEZZA DEL CORE La debolezza del core e l ipertono dei quadricipiti producono:!flessione in avanti del busto!rotazione interna dell anca!valgismo del ginocchio!pronazione del piede!questo atteggiamento limita la prestazione
102 FLESSIONE IN AVANTI DEL BUSTO!Altera le forze di assorbimento del ginocchio!motivi eziologici: "Glutei deboli "Quadricipite debole "Paraspinali deboli "Stabilizzatori dell anca deboli
103 FLESSIONE IN AVANTI DEL BUSTO!Una scorretta posizione del bacino e del tronco, può causare lesioni al legamento crociato (durante l appoggio a terra), per l incapacità dei rotatori dell anca di controllare la rotazione del femore
104 ALCUNI ESERCIZI.
105 ESERCIZI - Hover (o plank) Ci si pone a corpo proteso sui gomiti - Hover alternato Si solleva un gomito portando in torsione controllata il bacino
106 ESERCIZI!Proteso laterale In appoggio su un solo gomito, si avvicina e si allontana il bacino da terra. Si attiva principalmente il quadrato dei lombi
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108 ESERCIZI!Star In appoggio sul gomito si solleva la gamba superiore e il braccio omologo. Oltre al quadrato deo lombi si ha una forte tensione del quadricipite femorale
109 ESERCIZI!Push up su Flying L esercizio è eseguito in sospensione assicurando quindi una maggior destabilizzazione!.
110 ESERCIZI!CRUNCH In sospensione, si avvicinano le ginocchia alle spalle, consentendo forte attivazione dell addome e, soprattutto, del core!.
111 ESERCIZI!Il core stabilizza le distensioni e le croci. Da questa posizione può partire un pull over o meglio, una distensione alternata delle braccia.!.
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118 Core Stabilization Training Program #Level I: Stabilization
119 Level II: Stabilization and Strength
120 Level II: Stabilization and Strength
121 Level III: Integrated Stabilization Strength
122 Level IV: Explosive Stabilization
123 Another Use For a Kettlebell!
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